Academic literature on the topic 'Piano recupero'

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Journal articles on the topic "Piano recupero"

1

Colavitti, Anna Maria, and Sergio Serra. "Il piano particolareggiato per il recupero del centro storico di Cagliari. prime considerazioni critiche sulla proposta di piano." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 107 (August 2013): 74–106. http://dx.doi.org/10.3280/asur2013-107005.

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2

Richiedei, Anna, and Anna Frascarolo. "Evoluzioni di un piano di recupero: quartiere gentrificato o multiculturale? Il caso del Carmine a Brescia." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 123 (November 2018): 99–116. http://dx.doi.org/10.3280/asur2018-123005.

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3

Corcuff, Philippe. "La scommessa democratica e l'individualismo contemporaneo." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 37 (April 2010): 121–34. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-037011.

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Abstract:
Il saggio, nato da una conferenza sul tema della democrazia organizzata da "Attac", č una trattazione della questione dei processi di individualizzazione e disindividualizzazione in relazione all'impegno politico che ripercorre la produzione sociologica recente e attraversa le analisi di autori come Norbert Elias, Jacques Derrida e Michel Foucault. Particolare attenzione č rivolta al problema dei presupposti impliciti operanti nell'analisi sociologica e a quanto da essi deriva sul piano valutativo. L'autore, che propone un recupero critico della nozione di individualitÀ, mette in guardia da un lato rispetto a una considerazione atemporale delle categorie sociologiche e politiche, dall'altro rispetto alle riduzioni semplificanti dell'individualismo di cui sottolinea invece l'irriducibile complessitÀ.
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4

Musarra, Gabriella. "Una nuova dialettica tra il piano e il progetto: i grandi progetti urbani." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 104 (October 2012): 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-104004.

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Abstract:
In risposta ai cambiamenti in corso nei sistemi insediativi e soprattutto alle modifiche che la societŕ manifesta, negli anni Novanta č stato possibile registrare un crescente cambiamento delle politiche urbane; ai problemi di qualitŕ della vita urbana, di deficit infrastrutturale e di servizi, le amministrazioni si trovano a dovere affrontare nuovi problemi che vanno dalla trasformazione della struttura economica delle cittŕ, al rilancio delle cittŕ e della loro capacitŕ attrattiva, al coinvolgimento di nuovi operatori economici e al reperimento di nuove risorse finanziarie per la trasformazione di essa. La riqualificazione nasce, quindi, non solo come azione di recupero e miglioramento dell'esistente, ma anche e soprattutto come processo di innovazione delle tecniche di intervento, delle modalitŕ di progettazione, delle politiche, delle forme di cooperazione e di coinvolgimento delle forze sociali. Nell'ambito delle strategie messe in campo dalle cittŕ per migliorare il proprio posizionamento competitivo, giocano un ruolo particolare i "Grandi Progetti", necessari a formulare programmi di ristrutturazione urbanistica e rigenerazione economica. Il progetto urbano, cosě inteso, non č né un piano urbanistico, né un progetto architettonico. Č uno strumento pragmatico che offre la possibilitŕ di operativitŕ immediata, un modo di intervento che investe gli strumenti di pianificazione e di progettazione e che si adatta ai gradi di certezza o di incertezza del contesto.
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5

Bianchi, P. E. "Il Cerebral Visual Impairment (CVI)." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 1 (October 2009): 9–19. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-001002.

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Abstract:
- La definizione "Cerebral Visual Impairment" o "Disturbo Visivo di Origine Centrale" (DVOC), che ha sostituito in anni recenti quella di "cecitŕ corticale", si riferisce a un quadro clinico che rappresenta una delle maggiori cause di handicap visivo in etŕ evolutiva, in relazione all'aumento di sopravvivenza nel mondo occidentale di soggetti gravemente prematuri e/o con severi quadri di sofferenza neonatale. La diagnosi č basata sul riscontro di segni clinici diretti e indiretti; l'elettrofisiologia non fornisce, a questo scopo, indicazioni realmente utili. Le strutture anatomiche coinvolte in questo tipo di danno possono essere non solo quelle corticali, ma anche quelle riguardanti la porzione retrochiasmatica delle vie visive, come ad esempio le radiazioni ottiche e le aree visive di associazione e di integrazione visuo-motoria. Sul piano prognostico si segnala la tendenza al miglioramento delle prestazioni visive, tuttavia il DVOC da leucomalacia periventricolare č suscettibile di recupero in misura minore rispetto a quello da danno cerebrale corticale isolato.Parole chiave Cerebral Visual Impairment, Disturbo Visivo di Origine Centrale, neurooftalmologia Pediatrica
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6

Varaldo, Riccardo, Daniele Dalli, Riccardo Resciniti, and Annalisa Tunisini. "Marketing e intangibles per la competitivitŕ delle medie imprese italiane." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2010): 207–25. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002001.

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Abstract:
Il paper analizza il ruolo del marketing soprattutto nelle sue componenti piů intangibili nelle strategie competitive delle medie imprese industriali italiane di successo. In particolare, si individuano le scelte di posizionamento di queste imprese e si esamina attraverso quali politiche di branding, pricing e comunicazione e quali relazioni di canale esse sono realizzate. Finalitŕ ultima del paper č l'identificazione dei modelli di successo nella gestione del marketing e l'analisi dei casi mira ad evidenziare come a) l'eccellenza di marketing segue a un generale recupero di competitivitŕ che si basa sul distacco dai modelli imprenditoriali tradizionali e sull'adesione a un modello d'impresa manageriale che gestisce direttamente il rapporto con i mercati, b) l'eccellenza di marketing esprime di rado una via italiana al marketing in senso stretto, quanto piuttosto una corretta applicazione dei principi del marketing tout court in grado di valorizzare il patrimonio di risorse cui sono applicati. Sul piano metodologico il paper si avvale dell'analisi dei risultati di 29 casi di studio di medie imprese con performance superiori alle medie dei rispettivi settori (alimentari, prodotti per la persona, prodotti per la casa, meccanica leggera, cantieristica). La ricerca č stata promossa dalla Societŕ Italiana di Marketing e ad essa hanno partecipato 29 gruppi di ricerca di 21 atenei diversi.
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Furiosi, M. Loredana. "Etica della pace e bioetica." Medicina e Morale 51, no. 4 (August 31, 2002): 667–709. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.689.

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Abstract:
Esiste una connessione tra l’etica della pace e la bioetica? Lo scritto, muovendo da questo interrogativo, analizza dapprima le problematiche che coinvolgono strettamente tanto l’etica della pace quanto la bioetica. Lungo tre direttrici fondamentali che contemplano il rispetto dei diritti umani fondamentali, la giustizia sociale globale e lo sfruttamento della natura, si sono voluti evidenziare non soltanto le grandi sfide e i pericoli per l’attuazione della pace nel nostro tempo, ma anche la sfida e l’impegno concreto per la bioetica. Bioetica che, dal canto suo, come etica della vita e per la vita e come disciplina in dialogo con diversi saperi interessati al problema della vita umana e della biosfera, può dare un oggettivo contributo nel delineare delle coordinate etiche che possano permettere o quanto meno coadiuvare e corroborare il recupero di valori fondamentali per garantire la pace, il ripristino delle condizioni di dialogo per la pace, laddove siano state smarrite, la prevenzione della guerra, la efficace attività di educazione degli animi alla solidarietà, che porta a riconoscere l’altro come un altro me stesso pur nelle fenomeniche diversità. In tale direzione si è inteso analizzare come in particolare la bioetica personalista, basata su una fondata ontologia e specifica antropologia, possa, lontano da gratuite ingenuità e paralizzanti scetticismi, aiutare a costruire una “cultura di pace”, ponendo proprio alla sua base la centralità del valore della vita ed il bene integrale della persona. Nell’ultima sezione del lavoro si è volta poi l’attenzione a delineare quali possano essere i punti di contatto e di confronto tra l’etica della pace e l’etica medica, essendo il confine tra le due aree non invalicabile, anzi quanto mai, almeno per certi aspetti, sovrapponibile ed intersecabile. Si è posto l’accento su come l’etica medica in particolare e la bioetica possano essere strumenti di promozione alla pace, ovvero come il medico, il bioingegnere siano per loro intrinseca natura per la pace, proprio in virtù del fatto che sono anzitutto uomini di scienza a servizio dell’uomo stesso. Infine si è evidenziato come la medicina possa contribuire non soltanto alla costruzione della pace, soprattutto sul piano della prevenzione, ad esempio riguardo alle situazioni di guerra e di soccorso in caso di catastrofe e nel negare l’uso della stessa scienza medica per scopi sbagliati e abusi delle conoscenze, ma anche nell’ottica di un nuovo “giuramento” che vada oltre quello ippocratico, che tuteli tanto l’uomo sano quanto quello malato, nella più ampia prospettiva non soltanto di riumanizzare tutto il sistema sanitario, ma di garantire una reale giustizia sanitaria: entrambi punti nodali per la costruzione di una trama sociale egalitaria e pacifica.
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8

Ballús Casóliva, Glòria. "Joaquim Pecanins Fàbregas (*1883; †1948), ejemplo de músico dedicado a la música culta y a la de tradición oral." Cuadernos de Investigación Musical, no. 3 (April 28, 2018): 50–74. http://dx.doi.org/10.18239/invesmusic.v0i3.1698.

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Abstract:
En la primera mitad del siglo XX se forjó un perfil de músico interesado en potenciar tanto la música culta como la de tradición oral. Un ejemplo de ello es Joaquim Pecanins i Fàbregas que desplegó una trayectoria como folclorista, pedagogo, pianista, violinista, compositor y director con un fuerte compromiso para recuperar la canción tradicional catalana. Como folklorista recogió y transcribió numerosas canciones y melodías populares de Catalunya, que se editaron, algunas de las cuales fueron premiadas en los concursos de la Festa de la Música Catalana, que organizaba el Orfeó Català, en los años 1904, 1905 y 1906. Fue director coral, principalmente del Orfeó Manresà, director-fundador del Conservatorio de Música de Terrassa y de una orquesta y profesor de piano, armonía, contrapunto y composición. Como pedagogo implantó el método de Émile Jaques-Dalcroze, importado de Suiza, “Canciones con gestos” (llamada también Gimnasia Rítmica) para niños y editó un libro de Teoría de la Música para sus alumnos. Como compositor armonizó más de cien canciones que forman parte del repertorio coral, y compuso diversas obras para piano, para voces, para canto y piano, para quinteto de cuerda y varias sardanas.
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9

Nuti, Lucia. "Le alterne fortune dell'acqua nella storia del territorio." STORIA URBANA, no. 125 (April 2010): 5–9. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125001.

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Abstract:
Questa nota introduttiva propone alcune riflessioni sulla presenza dell'acqua nel paesaggio della Toscana e sulle sue variazioni nel corso dei secoli. Momenti di forte espansione dell'acqua nelle sue diverse forme, acque vive,morte,naturali, artificiali,navigabili o di deflusso, si sono alternati a momenti di regressione in favore delle terre coltivate. Nell'attuale clima culturale sembrano risorgere le fortune dell'acqua ed i piani di recupero urbano e territoriale le assegnano un ruolo attivo come componente del paesaggio e si torna a invocarne la presenza anche nei luoghi da cui č stata tenacemente estromessa.
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10

Sánchez García, María Belén. "Proyección del piano valenciano en el París de entre siglos (XIX-XX): Blas María Colomer." Cuadernos de Investigación Musical, no. 4 (September 18, 2018): 32. http://dx.doi.org/10.18239/invesmusic.v0i4.1815.

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Abstract:
<p><span><span style="font-size: medium;">Blas Mª Colomer (1839-1917) fue el primer pianista y compositor valenciano que tuvo una importante proyección internacional al desarrollar su actividad musical en el centro cultural europeo del momento, París. Vinculado a las principales sociedades musicales e instituciones de enseñanza de la capital francesa, recibió numerosos premios, condecoraciones y distinciones como reconocimiento a su trabajo como compositor, pianista y pedagogo.</span></span></p><p><span><span style="font-size: medium;">El estudio de algunos pormenores de su biografía nos permitirá ir, desde lo particular de un caso concreto, a una visión más general. Este artículo supone una aproximación al fenómeno de la música pianística y su presencia en la sociedad europea (concretamente en Francia y España, durante el periodo comprendido entre la segunda mitad del s. XIX y la primera década del s. XX) y pretende recuperar la figura de un pianista que contribuyó de manera significativa a la divulgación y pedagogía del instrumento solista más relevante del s. XIX.</span></span></p>
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Dissertations / Theses on the topic "Piano recupero"

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Chierici, Maddalena. ""Ogni volta che si entra nella piazza ci si trova in mezzo a un dialogo": la fontana di Fanano e il suo contesto urbano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il lavoro si suddivide in una fase preliminare conoscitiva costituita da una ricerca storico-documentale sui principali eventi che hanno interessato l'abitato di Fanano(MO) e hanno portato in seguito alla progettazione e costruzione della fontana di p.zza Corsini. Sono state poi analizzate le vie di comunicazioni interne, le destinazioni d’uso degli edifici del centro storico ed individuata una rete ‘verde’ pedonale esistente da potenziare che ricalca l’antico accesso al borgo. L’attenzione è stata posta su p.zza Corsini, la sua storia, il suo sviluppo e il suo aspetto attuale. Sono stati studiati i caratteri tipologici delle facciate degli edifici che si affacciano sulla piazza evidenziando le peculiarità, gli elementi di pregio, i caratteri incongrui. E' stato redatto un piano del colore per gli edifici della piazza atto a garantire il carattere pittoresco che contraddistingue il luogo. A corredo del piano regolatore vigente sono state poi individuate linee di metodo per gli interventi futuri sulle facciate degli edifici al fine di salvaguardare il valore del paesaggio urbano. L’indagine si è poi focalizzata sulla fontana, fulcro della piazza dai primi anni del 900 e simbolo del completamento del nuovo acquedotto progettato dall’ing. Lapo Farinati degli Uberti e (1908). Con la collaborazione del comune di Fanano e dell’Apt Fanano è stata lanciata una campagna di crowdfounding per il restauro della fontana. L’indagine storica relativa a piazza e fontana ha portato alla pubblicazione de “la fontana di Fanano. Piazza Corsini: una storia di molti”, ed. Artestampa, MO, 2016. A livello conoscitivo è stato effettuato il rilievo attraverso l’utilizzo di un laser scanner e lo studio è proseguito con lo studio ‘Archelab’. E' stata condotta l’analisi del degrado che ha evidenziato danni significativi sugli elementi in arenaria. Sono stati indicati gli interventi mirati a salvaguardare le parti degradate, eliminando le cause di alcuni fenomeni dannosi
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Amadio, Eleonora. "Recupero di Palazzo Rasponi dalle Teste a Ravenna. Analisi delle modalità e delle tecnologie di intervento." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12200/.

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Abstract:
Obiettivo della tesi è la descrizione dell'iter storico e progettuale di Palazzo Rasponi dalle Teste, residenza nobiliare situata nel centro storico di Ravenna. Protagonista nel corso di oltre 300 anni di interventi di risanamento, consolidamento e restauro, l'edificio è stato costruito tra la fine del '600 e gli inizi dell' '800 per evidenziare la dinastia della Famiglia Rasponi, una delle più potenti della Romagna. Interventi realizzati con il fine di recuperare il valore di quest'antica Famiglia e portare a nuova vita un'edificio oggi luogo privilegiato di attività artistico-culturali, turistiche, espositive, convegnistiche. Il suo restauro, risponde infatti a tutte queste finalità: la cultura per l'interesse dell'immobile e la socialità, favorendo l'apertura di un luogo di incontro e scambio per la comunità.
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Books on the topic "Piano recupero"

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Giuseppe, Fiengo, and Guerriero Luigi, eds. Il centro storico di Aversa: Piano di recupero 1996-2003. Napoli: Arte tipografica, 2006.

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2

Colombo, Loreto. Il centro storico di Aversa: Piano di recupero 1996-2003. Napoli: Arte tipografica, 2006.

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3

Colombo, Loreto. Il centro storico di Aversa: Piano di recupero 1996-2003. Napoli: Arte tipografica, 2006.

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4

1935-, Lombardi Franco, and Roselli Piero, eds. Il Monastero di San Gaggio a Firenze: La storia, il piano di recupero. Firenze: Alinea, 1996.

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5

Recupero e riqualificazione dei centri storici del Comitatus Aquilanus: Ricerca interdisciplinare, analisi urbanistiche e proposte di piano. Colledara [Italy]: Andromeda, 2001.

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6

Bianchetti, Fabrizio. La facciata nell'edilizia storica: Il piano del colore di Verbania, materiali e superfici per il recupero della città storica. Milano: Vangelista, 1993.

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7

1937-, Albisetti Giampaolo, Baroni Maria Carla, Gavasso Corrado, Sindacato unitario nazionale inquilini assegnatari., and Convegno nazionale di studi "Domanda abitativa e recupero della città esistente. Verso il nuovo piano casa", eds. Domanda abitativa e recupero della città esistente: Verso il nuovo piano casa. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1988.

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8

Caltagirone: Cultura dei luoghi e progetto : piano di recupero nel centro storico. Palermo: S.F. Flaccovio, 1987.

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9

Percivale, Andres. Cuerpo Es El Piano y El Espiritu El Sonido (Recuperar El Paraiso). Grupo Editorial Norma, 2006.

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