Academic literature on the topic 'Plastichna anatomii͡a'

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Journal articles on the topic "Plastichna anatomii͡a"

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Pelliccioli, G. P., O. Presciutti, P. Floridi, S. Campanella, P. Chiarini, R. Tarducci, and M. Zampolini. "La risonanza magnetica funzionale nello studio della riorganizzazione plastica cerebrale, post-ictale." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 31. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s209.

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Abstract:
Negli ultimi anni lo studio dei meccanismi di recupero funzionale dopo ictus è progredito grazie all'utilizzo di nuove tecniche di indagine sia con immagini che con registrazione elettrofisiologiche. L'interesse è accentuato dal potenziale utilizzo di queste conoscenze per mettere a punto opportuni programmi terapeutici e riabilitativi. Scopo di questo lavoro è stato quello di indagare mediante Risonanza Magnetica funzionale (fMR) quali aree motorie fossero coinvolte nel recupero dopo ictus cerebrale. Sono stati studiati 10 pazienti con ictus sottocorticale ischemico (5 con emiparesi destra e 5 con emiparesi sinistra) in buon recupero funzionale. L'età media era 59,1 anni (min 37, max 84). Tutti i pazienti sono stati indagati effettuando uno studio per immagini e funzionale. La fMR è stata realizzata con apparecchiatura General Electric 1,5 T mediante sequenze SPGR (TR/TE 64/48 ms, Flip Angle 17°, FOV 22×6 cm2, matrice 256times128, spessore di strato 6 mm) costituite da 3 sezioni assiali oblique contigue, parallele alla linea inter-commissurale, condotte a livello della corteccia motoria. L'esame funzionale è stato preceduto da uno studio convenzionale utilizzato per dimostrare le lesioni, per programmare le sequenze funzionali e per fornire una correlazione anatomica ai pixel attivati. La fMR è stata effettuata alternando acquisizioni ottenute durante un movimento delle dita con sequenze eseguite in condizioni di riposo sia per la mano paretica che per quella sana. Per l'elaborazione è stata usata la tecnica “cross correlation” con soglia usando la “box-car” come forma d'onda di riferimento. Sono stati considerati “attivati” i pixel con coefficiente di correlazione (CC) ≥ 70% del CC massimo. I pixel selezionati, codificati mediante colorazione e sovrapposti alle immagini anatomiche, sono stati quantificati con apposito programma, suddivisi per aree motorie corticali. I risultati hanno evidenziato un'attivazione bilaterale durante il movimento della mano paretica mentre si è registrata un'attivazione controlaterale più selettiva durante il movimento della mano sana. Nell'emisfero omolaterale alla paresi si è inoltre rilevato un incremento dell'attivazione nelle aree premotoria e supplementare motoria. Questi dati sembrerebbero dimostrare che una maggiore attivazione delle aree motorie corticali omolaterali alla lesione sia un importante meccanismo di compenso al danno funzionale conseguente ad ictus. Tale attivazione può avere un duplice significato: un rinforzo delle vie discendenti cortico-spinali già presenti nel soggetto sano e un ausilio funzionale da parte delle aree premotoria e supplementare motoria verso il lato lesionato.
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Aida, Shinsuke, Yuji Ito, Toshihiko Nagai, and Gosuke Inoue. "Primary linitis plastica type carcinoma of the small intestine: An immunohistochemical and electron microscopic study." Medical Electron Microscopy 31, no. 4 (December 1998): 216–21. http://dx.doi.org/10.1007/bf01545704.

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Naug, Helen L., Natalie J. Colson, and Daniel G. Donner. "Promoting metacognition in first year anatomy laboratories using plasticine modeling and drawing activities: A pilot study of the “Blank Page” technique." Anatomical Sciences Education 4, no. 4 (May 25, 2011): 231–34. http://dx.doi.org/10.1002/ase.228.

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Dissertations / Theses on the topic "Plastichna anatomii͡a"

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Negosanti, Luca <1981&gt. "Allotrapianto di trachea: studio anatomico sull'utilizzo del lembo ALT nell'allestimento del trapianto composito." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7703/.

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Abstract:
La chirurgia della trachea è sempre stata una sfida per il chirurgo in considerazione delle notevoli difficoltà nel ripristinare la anatomia e la funzione dell’organo. Attualmente il trapianto di trachea umano rivascolarizzato non è stato ancora realizzato, principalmente a causa della mancanza di un peduncolo vascolare tracheale noto. Nel 2008 l’otorinolaringoiatra belga Paul Delaere ha descritto una tecnica di trapianto di trachea da cadavere mediante il confezionamento di un lembo composito. Il lembo antibrachiale utilizzato è una ottima alternativa, ma oggi sono più utilizzati i lembi perforanti rispetto ai lembi assiali, in base a una serie di vantaggi ben noti. La possibilità di utilizzare il lembo perforante anterolaterale di coscia al posto del lembo “cinese” come base per il trapianto composito sfrutta i vantaggi di questo tipo di lembo. Nello studio è stata valutata la fattibilità tecnica del lembo composito mediante una valutazione anatomica su cadavere.
Trachea surgery has always been a challenge for the surgeon in view of remarkable difficulty in restoring the anatomy and the function. Currently revascularized human trachea transplantation is not possible due to the lack of a single vascular pedicle. In 2008 Paul Delaere described a tracheal transplantation technique using a cadaveric donor. The chinese flap used by Delaere to harvest the compiste flap is a good alternative, but today perforator flaps represent a better choice. The possibility to use the anterolateral thigh perforator flap in place of the chinese flap was studied on cadavers in the present stduy.
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Minguell, Monyart Joan. "Estudio comparativo de la estabilidadrotacional y traslacional de dos técnicas quirúrgicas de reconstrucción del ligamento cruzado anterior mediante cirugía guiada por navegador: técnica monotúnel no anatómica vs técnica anteromedial anatómica." Doctoral thesis, Universitat Autònoma de Barcelona, 2015. http://hdl.handle.net/10803/289643.

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Abstract:
Objetivo: Comparar las técnicas de reconstrucción del LCA por portal Anteromedial (AM) y la técnica monotúnel o Transtibial modificada (TT) desde el punto de vista biomecánico, anatómico y clínico a corto plazo, con un seguimiento mínimo de 1 año. Hipótesis del estudio: La técnica AM reproduce mejor la anatomía y biomecánica de la rodilla con el consiguiente mejor resultado clínico. Material y Métodos: Estudio prospectivo y aleatorizado en 106 pacientes afectos de ruptura crónica del LCA (55 AM, 51 TT) entre julio de 2010 y marzo de 2013. No existen diferencias significativas en edad media, sexo, IMC, cronicidad de la lesión, presencia de meniscopatía y condropatía y de laxitud preoperatoria, valorada con navegación, entre los dos grupos. Para el estudio anatómico de la plastia se utilizó la RNM valorando la angulación de la plastia en los planos coronal y sagital. La biomecánica de la plastia se valoró, a tiempo 0, con ayuda del navegador Orthopilot® obteniendo datos de traslación anteroposterior (AP), rotación interna (RI) y rotación externa (RE) en el preoperatorio y postoperatorio inmediatos. La valoración clínica se llevó a a cabo en el preoperatorio, a los 6 meses y al año de la cirugía con un seguimiento mínimo de 1 año. Se han utilizado las escalas de función de la rodilla IKDC, Lysholm, Tegner y el cuestionario de calidad de vida SF-36. La satisfacción del procedimiento se ha valorado con el cuestionario SAPS. El mecanismo lesional más común son los accidentes deportivos en el 70% (fútbol 46%, esquí 14%, básquet 8%) En el 8% la causa fueron los accidentes de tráfico. Resultados: El 60,4% de los pacientes presenta lesión meniscal y el 16% lesión condral. La presencia de condropatía condiciona el resultado clínico al año de la cirugía (IKDC 83,07 vs 63,23; p=0,000). Los pacientes con condropatía presentan mayor cronicidad de la lesión (77,18 meses vs 27,86 meses; p=0,000). La valoración con navegador a tiempo 0 indica que ambas técnicas mejoran de manera significativa la laxitud traslacional y rotacional en relación a los valores preoperatorios (p=0,000). La técnica AM mejora la laxitud AP en 8,76 mm (62,80%), la RI en 4,94º (27,87%) y la RE en 2º (11,89%). La técnica TT mejora la laxitud AP en 8,92 mm (63,37%), la RI en 3,82º (22,99%) y la RE en 2,71º (15,88%). La técnica AM es superior únicamente en el control de la RI (p=0,016). La laxitud rotacional a tiempo 0, valorada con la maniobra de pívot shift, no evidencia diferencias entre técnicas (p=0,146). El estudio de la orientación de la plastia muestra que la técnica AM consigue una plastia más anatómica tanto en el plano sagital (53,17º vs 59,5º; p=0,002) como en el plano coronal (73,66º vs 79,70º; p=0,016). Ambas técnicas producen una mejoría clínica significativa en las escalas IKDC y Lysholm en relación a los valores preoperatorios (p=0,000) pero sin diferencias entre ellas. El IKDC al año con técnica AM es de 79,71 y con técnica TT de 79,82 (p=0,976). El Lysholm al año de la cirugía con técnica AM es de 84,27 y con técnica TT de 86,40 (p=0,539). Los pacientes realizan, al año de la cirugía, más actividad deportiva que en preoperatorio pero no alcanzan el nivel prelesional y sin diferencias entre técnica AM y TT (p=0,502). El 79,2% está satisfecho con el procedimiento sin diferencias entre grupos (p=0,241). La calidad de vida de los pacientes mejora progresivamente durante el primer año en el global de los pacientes sin diferencias entre ambas técnicas. Conclusión: La reconstrucción del LCA es una técnica que ofrece un buen resultado clínico con un alto porcentaje de satisfacción. La técnica AM consigue una plastia más anatómica con una mejor biomecánica de la plastia en el control de la rotación interna pero esto no se traduce en una superioridad clínica. La lesión condral condiciona el resultado clínico y se relaciona con un mayor tiempo de evolución de la lesión del LCA.
Purpose: To compare anteromedial (AM) and one-tunnel or modified transtibial (TT) ACL reconstruction techniques from a biomechanical and anatomic point of view as well as short-term results with a minimum of one-year follow-up. Hypothesis: AM technique better reproduces anatomical and biomechanical aspects of the knee providing thusly a better clinical result. Methods: Prospective randomized study of 106 patients with a chronic rupture of the ACL (55 patients underwent AM technique and 51 patients TT technique) between July 2010 and March 2013.. No statistically significant differences were found between the two groups in terms of age, gender, body mass index, chronicity of the lesion, associated meniscopathy or chondropathy and preoperative joint laxity which was determined with computer navigation. Magnetic resonance imaging was used for the anatomical study of the ligament-plasty and its angulations measured on both a sagital and coronal plane. Biomechanical behavior of the plasty was assessed at 0 time with the help of Orthopilot® computer navigation system obtaining measurements on anteroposterior translation (AP), internal rotation (IR) and external rotation (ER) immediately pre- and postoperative. Clinical evaluation was performed preoperatively, at 6 months and 1 year after surgery with a one-year minimum follow-up. IKDC, Lysholm and Tegner functionality scales and the SF-36 quality of life questionnaire were used. Patient’s satisfaction with the surgical procedure was evaluated using SAPS questionnaire. The most frequent injury mechanism, up to 70% of the cases, was sports related (football 46%, skiing 14%, basketball 8%). In 8% motor accident. Results: 60.4% of patients had an associated menisci lesion and 16% a chondral lesion. The presence of a cartilage lesion conditions clinical results at one year post-surgery (IKDC 83.07 vs. 63.23; p=0.000). Patients with chondropathy had higher lesion chronicity (77.18 months vs. 27.86 months; p=0.000). Computer navigation assessment at time 0 showed that both techniques significantly ameliorate translational and rotational laxity when compared to preoperative results (p=0,000). The AM surgical technique improved AP laxity in 8.76mm (62.80%), IR in 4.94 degrees (27.87%) and ER in 2 degrees (11.98%). The TT technique improved AP laxity in 8,92mm (63.37%), IR in 3.82 degrees (22.99%) and ER in 2.71 degrees (15.88%). The AM technique proved to be superior only in controlling IR (p=0.016). Rotational laxity assessed with the pivot-shift maneuver showed no differences between groups (p=0.146). Regarding anatomical study on plasty’s orientation, AM technique achieves a more anatomical orientation in both sagital (53.17º vs. 59.50º; p=0.002) and coronal plane (73.66º vs. 79.70º; p=0,016). Both groups reported a substantial improvement on IKDC and Lysholm functionality scales, when compared with preoperative punctuations (p=0.000), with no significant differences between techniques. The result of IKDC scale at one year post surgery in the AM group was 79.71 and in the TT group 79.82 (p=0.976). Regarding Lysholm scale at 1-year follow-up, AM group scored 84.27 and the TT group 86.40 (p=0.539). One year after surgery, patients report an increase on physical activity and sports practice compared to preoperative status, nonetheless, none reached the same prelesional tier regardless of the technique employed. No statistical differences were found on this item when comparing groups (p=0.502). 79.2% of patients reported to be satisfied with the procedure showing no differences between techniques (p=0.241). Globally, patients have an improvement on quality of life during the first year. The AM group received higher scores than TT group on Social Function (p=0.045) and Mental Health (p=0.024). Conclusion: ACL reconstruction is a surgical technique that offers good clinical results with high percentage of patient satisfaction. The anteromedial technique (AM) achieves a more anatomically accurate plasty with better biomechanical control of the internal rotation (IR); however, this does not translate to a functional superiority upon clinical assessment. Cartilage lesions condition clinical results and are linked to greater chronicity of the ACL lesion.
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Books on the topic "Plastichna anatomii͡a"

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Kleber, Georg. Polnyĭ kurs risunka obnazhennoĭ natury: Dli͡a nachinai͡ushchikh i studentov khudozhestvennykh vuzov. Moskva: Vneshsigma, 2000.

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2

Mario, Moretti. Anatomia del riso: La meccanica della comicità nello spettacolo dal vivo, nel cinema, nella letteratura, nelle arti plastiche e grafiche. Roma: Bulzoni, 2003.

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3

Igra sveta i teni dlya hudozhnikov. AST - Astrel' - Rodnichok, 2001.

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