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Dissertations / Theses on the topic 'Poesia contemporanea e pittura'

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Pavani, Monica <1968&gt. "In the skin of another : Anne Michaels', Sujata Bhatt's and Adrienne Rich's dramatic monologues as embodiments of painter Paula Modersohn-Becker." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1159.

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Abstract:
This research aims at exploring the reasons for a multiple fascination: why does German painter Paula Modersohn-Becker (1876-1907) after her death haunt Rainer Maria Rilke (1875-1926) as a ghost that can find no peace in the hereafter? and, what is more, why does her experience as a woman artist go on haunting three women poets of the present time – Canadian Anne Michaels (1958), Indian Sujata Bhatt (1956) and American Adrienne Rich (1929) – who have written dramatic monologues giving voice to her? The reasons for an obsession cannot be grasped in rational terms. The three poets let Becker speak in the first person so as to explore her life devoted to painting but constantly undermined by a sense of failure. Through the use of different devices but urged by a similar need, their poetry courts a form of ‘embodiment,’ aimed at finding a new way of seeing and of giving voice to Paula’s deepest yearnings at a time when to be a woman and an artist represented an inner conflict far from easy to resolve.
Questa ricerca intende indagare le ragioni di una fascinazione multipla: perché la pittrice tedesca Paula Modersohn-Becker (1876-1907) dopo la sua morte perseguita Rainer Maria Rilke (1875-1926) come un fantasma che non trova pace nell’aldilà? E ancora, perché la sua esperienza di artista continua a perseguitare tre poetesse contemporanee – la canadese Anne Michaels (1958), l’indiana Sujata Bhatt (1956) e l’americana Adrienne Rich (1929) – che hanno scritto dei monologhi drammatici per darle voce? Le ragioni di un’ossessione non si possono afferrare razionalmente. Le tre poetesse fanno parlare la Becker in prima persona per esplorare la sua vita dedicata alla pittura ma continuamente minata da un senso di fallimento. Con l’utilizzo di diverse strategie ma mossa da simile urgenza, la loro poesia persegue una forma di ‘incarnazione’, nel tentativo di trovare un nuovo modo di vedere e di dare voce ai desideri più profondi di Paula, in un’epoca in cui essere donna e artista rappresentava un conflitto interiore di non facile soluzione.
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2

Checchin, Alessandra <1964&gt. "Bibliografia della pittura veneta dell'800." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2415.

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Abstract:
La stesura di una "Bibliografia della pittura veneta dell'800" si propone di offrire uno strumento di supporto allo studio della pittura e degli artisti veneti del diciannovesimo secolo. Il lavoro comprende oltre 1100 schede bibliografiche ottenute prevalentemete attraverso la consultazione in internet dei cataloghi di varie biblioteche. Le schede consentono di creare dei report delle informazioni raccolte, ordinati secondo criteri diversi. La bibliografia è suddivisa in quattro parti: 1. Pubblicazioni ordinate per anno di edizione; 2. Pubblicazioni ordinate per ordine alfabetico dell'autore; 3. Titoli suddivisi per "livello bibliografico" (repertori, opere generali, monografie, cataloghi di collezioni, cataloghi di mostre, articoli o saggi brevi, tesi di laurea); 4. elenco degli studi suddivisi per ordine alfabetico degli artisti a cui si riferiscono. La bibliografia da spunto per alcuni approfondimenti , ad esempio quali artisti, quali periodi e quali luoghi sono stati maggiormente studiati. L'obiettivo a cui ambisce questo lavoro è di raccogliere il maggior numero possibile di notizie bibliografiche su tutto ciò che è stato scritto e pubblicato sui pittori, i movimenti artistici e i luoghi d'arte del Veneto nell'800.
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3

Zanini, Alessandra Owen <1993&gt. "L'estetica del giardino cinese nella poesia e nella pittura di paesaggio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12614.

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Abstract:
Attraverso un'analisi dei componimenti appartenenti al genere della poesia paesaggistica e dei dipinti di paesaggio circoscritti al periodo storico compreso dalle dinastie Wei-Jin (220-420) fino alla dinastia Song (960-1279), la tesi studierà l'origine e il significato degli elementi paesaggistici e architettonici contenuti nel giardino cinese.
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Della, Sala Pietro <1992&gt. "Giulio Aristide Sartorio critico d'arte. Un'anti-storia della pittura secondo un artista letterato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16406.

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Abstract:
Giulio Aristide Sartorio, apprezzatissimo artista della Roma umbertina solo recentemente riscoperto, fu una figura eclettica. Poeta, narratore e soldato, si profuse in numerosissimi testi di critica d'arte (sulla Biennale, l'arte europea, la pittura italiana) rivelando cultura, vis polemica e inedita coscienza critica. Solo di rado frammentariamente citati, tali stesi narrano un'anti-storia della pittura europea del suo tempo (e non solo) inseguito sommersa dall'esondazione avanguardista dell'arte e della critica novecentesca. La presente tesi tenta di offrirne, se non la debita correlazione storica ed estetica nel milieu del suo tempo, almeno una ricognizione organica volta a svelarne, per la prima volta strutturalmente, l'ampiezza e la validità. A conferma visiva delle salienti ricorsività della critica sartoriana, correla il lavoro la disamina di un'opera esemplare.
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5

Racca, Davide. "Baudelaire : la messa in opera della "modernité" tra pittura e parola della poesia." Chambéry, 2006. http://www.theses.fr/2006CHAML004.

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Abstract:
La thèse est dédiée à Charles Baudelaire (France, 1821-1867), au rôle que l'amour pour la peinture joue dans la maturation de sa poésie et de sa poétique. Cependant elle fait partie d'une plus ample recherche, consacrée aux rapports entre poésie et peinture dans le contexte moderne et contemporain. Et c'est précisément en raison de la valeur de son oeuvre dans ce contexte, que j'ai décidé de me référer à Baudelaire. La thèse se compose de quatre parties, subdivisées elles-mêmes en trois chapitres. La première partie trace les lignes du discours et son général horizon esthétique. La deuxième examine le contexte français de l'époque et les liens que Baudelaire y entretient : affinités, différences, malentendus. Quoi qu'il en soit, seules la troisième et la quatrième développent le thème spécifique de mon travail : on y trouve en effet tout le parcours de la poésie et de la pensée esthétique de Baudelaire. Dans ces deux parties, j'ai essayé de suivre ce parcours. J'en ai analysé les poèmes et les essais. J'en ai mis à l'évidence les notions fondamentales : souvenir, mélancolie, surnaturalisme, imagination créatrice, rêve, et dans le domaine de la techné, composition. Enfin, j'ai essayé d'approfondir le moment qui à mon avis en constitue la crise : le passage du poème en vers au poème en prose, contemporain à la composition du grand essai Le Peintre de la vie moderne (1859-1863). Moment maintes fois étudié, mais encore tout à fait énigmatique. Et moment dont j'ai essayé de proposer, précisément à partir du rapport poésie-peinture, une interprétation personnelle. Je ne m'attarde pas ici sur cette interprétation, et je me limite à souligner qu'elle voudrait ouvrir de nouvelles perspectives non seulement par rapport à l'oeuvre baudelairien mais aussi par rapport à la plus ample recherche dont je parlais au début. Enfin, je rappelle qu'il s'agit d'une thèse en co-tutelle avec l'Université de Turin. En ce sens, elle a été discutée en français, mais elle est écrite en italien.
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Rovera, Silvia. "I rapporti tra la poesia e la pittura nell’opera di Henri de Régnier." Thesis, Paris Est, 2009. http://www.theses.fr/2009PEST0002.

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FIORILLO, Alessandro. "Pasolini in controluce. Cinema, poesia, prosa." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2021. http://hdl.handle.net/11384/109484.

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MAGGIONI, ERICA. ""SNOW IS A STRANGE WHITE WORD". POESIA E PITTURA NELL'OPERA DI ISAAC ROSENBERG, WAR POET (1890-1918)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/24612.

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Abstract:
La tesi studia l’opera del war poet inglese Isaac Rosenberg (1890-1918) con l’obiettivo principale di analizzare l’influenza della sua formazione pittorica sulla produzione poetica, un aspetto che, seppur generalmente riconosciuto, è stato poco approfondito dalla critica. I primi tre capitoli esaminano il contesto sociale, culturale e artistico in cui Rosenberg visse prima di arruolarsi nell’esercito; in particolare, viene presentata la comunità ebraica dell’East End di Londra, il suo coinvolgimento nella Prima Guerra Mondiale, la scena artistica di inizio ventesimo secolo. Lo studio considera anche la scuola d’arte da lui frequentata, la Slade, la sua limitata produzione pittorica e le sue riflessioni di estetica, contenute nelle lettere e nella prosa. Il quarto capitolo, fulcro della tesi, propone un’analisi dei testi poetici che mira a evidenziare come il poeta abbia sfruttato l’esperienza di pittore nella scrittura, specialmente nella war poetry. Tra le strategie identificate, vi sono l’utilizzo simbolico dei colori, l’imagery relativa a luce e buio, l’adozione di una particolare prospettiva, la commistione tra astratto e concreto. Tali tecniche vengono lette come tentativi di rispondere alla difficoltà di rappresentazione e comunicazione dell’esperienza bellica.
The thesis studies the works of English war poet Isaac Rosenberg (1890-1918) with the main aim of analysing the influence of his pictorial training on his poetic production, an aspect which has been generally acknowledged, but scarcely investigated by critics. The first three chapters examine the social, cultural and artistic context in which Rosenberg lived before enlisting in the army; in particular, the focus is on the Jewish community of London’s East End, the involvement in the First World War, and the art scene of the early Twentieth century. The study also considers the art school he attended, the Slade, his limited pictorial production, and his thoughts on aesthetics, as included in the letters and prose. The fourth chapter, core of the thesis, proposes an analysis of the poems which aims to show how Rosenberg exploited his experience as a painter in his writing, especially in the war poetry. Among the identified strategies are the symbolic use of colours, the imagery related to light and shadow, the adoption of a particular perspective, the fusion of abstract and concrete. These techniques are seen as attempts to respond to the difficulty of representing and communicating war experience.
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Chambrelan, Jordi Doce. "Traduciendo la experiencia : presencia del romanticismo ingles en la poesia espanola contemporanea." Thesis, University of Sheffield, 2000. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.340453.

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Longhin, Sara <1994&gt. "LE COLLEZIONI D’ARTE BANCARIE E IL CASO UBI BANCA. Storia della pittura lombarda tra XIX e XX secolo attraverso la collezione UBI Banca." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17981.

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Abstract:
L'elaborato analizza il fenomeno del collezionismo bancario e illustra l'impegno prestato dagli istituti di credito verso la cultura. Viene presentato nello specifico il caso UBI Banca, con un focus sulla sezione pittorica lombarda degli anni tra il XIX e il XX secolo presente all'interno della sua collezione artistica.
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PORTESINE, CHIARA. "Lo statuto dell’ecfrasi nella poesia della Neoavanguardia (1956-1979)." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2022. https://hdl.handle.net/11384/125223.

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Steffan, Paolo <1988&gt. "Una poesia di resistenza. Luciano Cecchinel tra ecologia e letteratura." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4270.

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Abstract:
Uno studio della produzione dialettale e in lingua di Luciano Cecchinel, con particolare attenzione all’ultima raccolta “Sanjut de stran”, un percorso attraverso i referenti arborei e umani, alla ricerca delle istanze basilari della sua poetica e dei modelli più o meno espliciti, da Whitman a Pascoli, da Thoreau a Pasolini, con specifici affondi nei rapporti con Andrea Zanzotto, per arrivare a scoprire la persistenza di una vena resistenziale ed ecologica, che consente di leggere il poeta di Revine-Lago alla luce di linee ecocritiche di respiro globale, nell’era del disastro climatico. In appendice, una sezione fotografica restituisce visivamente alcuni dei paesaggi incontrati nello svolgimento.
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Giglio, Lorenzo <1988&gt. "«Il verso gettato al vento». Sulla poesia di Tommaso Landolfi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4452.

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Abstract:
Il presente lavoro si concentra sulla produzione poetica di Tommaso Landolfi che, pubblicando nel corso degli anni settanta le raccolte di liriche Viola di morte (1972) e Il tradimento (1977), porta a compimento un iter artistico estremamente variegato. La sua produzione letteraria comprende infatti, fino agli anni settanta, oltre a magistrali prove nel campo della narrativa (con la pubblicazione di racconti, romanzi ed elzeviri), anche incursioni nel teatro e sporadici tentativi nel campo della poesia in versi. La tesi, dopo aver descritto il rapporto e l'avvicendamento tra prosa e poesia all'interno dell'opera landolfiana, indaga le principali tematiche affrontate nelle due raccolte poetiche (come il linguaggio, la morte, la donna), le confronta con quelle ricorrenti in tutto il resto della produzione dello stesso, e tenta di individuare nella letteratura italiana e straniera, alcune fonti plausibili della sua poetica.
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Maccari, Chiara <1996&gt. "La figura femminile nella poesia crepuscolare: Guido Gozzano e altri poeti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19878.

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Abstract:
La tesi intende affrontare la figura femminile nella poesia crepuscolare: nella prima parte verranno esaminate le "Signore e Signorine" del poeta crepuscolare per eccellenza, Guido Gozzano, per poi soffermarsi sull'influenza che quest'ultima ha esercitato nei poeti del primo Novecento (quali Carlo Vallini, Giulio Gianelli, Nino Oxilia, Carlo Chiaves), andando a sottolineare le affinità e le divergenze che si possono incontrare tra le donne di questo vasto universo femminile. La tesi infine, facendo un rapido confronto tra due poesie caratteristiche (una di Guido Gozzano e una di un'altro poeta), toccherà i poeti che sembrano essere stati maggiormente influenti nella creazione della donna gozzaniana, quali Carlo Vallini, Giulio Gianelli, Cosimo Giorgieri Contri e Amalia Guglielminetti.
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Annovi, Gian Maria <1978&gt. "Altri corpi: temi e figure della corporalità nella poesia degli anni Sessanta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/32/1/Tesi_di_Dottorato_di_Gian_Maria_Annovi%2C_Italianistica_anno_2.pdf.

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Annovi, Gian Maria <1978&gt. "Altri corpi: temi e figure della corporalità nella poesia degli anni Sessanta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/32/.

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Balbi, Beatrice <1997&gt. "I libri d'artista di Franco Vaccari: dalla poesia visiva alla Narrative Art (1965-1976)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20565.

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Abstract:
Questa tesi di laurea si propone di analizzare la produzione di libri d’artista di Franco Vaccari tra il 1965 e il 1976. In particolare vengono approfondite le tematiche più ricorrenti nell’opera dell’artista e le loro declinazioni nella forma del libro. Dopo una breve storia del libro d’artista in Italia negli anni Sessanta e Settanta e una panoramica sulla forma libro nel lavoro di Vaccari, la tesi approfondisce i libri d’artista di poesie visive, concentrandosi sull’utilizzo del collage e delle immagini provenienti dalla comunicazione di massa e sul concetto di occultamento dell’autore tipico dell’artista. Viene poi analizzato il concetto di “poesia trovata”, riferito ai libri di fotografie di graffiti di Vaccari. Il terzo capitolo si concentra sui libri d’artista pubblicati in occasione di Esposizioni in tempo reale, un termine coniato da Vaccari e che si riferisce a un tipo di opera d’arte inventato dall’artista. Le Esposizioni in tempo reale approfondiscono concetti diversi tra loro, come l’uso del buio, il viaggio inteso come viaggio minimo e la dimensione onirica. Il quarto e ultimo capitolo si riferisce alla Narrative Art, corrente artistica sopratutto americana ma che ha in Vaccari uno dei pochissimi esponenti italiani. Dopo una breve panoramica internazionale su tale movimento, il capitolo si concentra sulla personale declinazione di Vaccari della Narrative Art.
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Catulini, Daria <1987&gt. "Tra "lacune di luogo" e "iperspazi": poesia, percezione e immaginario in Andrea Zanzotto." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8658/1/TESI%20DOTTORATO%20Daria%20Catulini-xxx%20ciclo.pdf.

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Abstract:
Il titolo di questo lavoro, prendendo spunto da un verso tratto dalla raccolta La Beltà e alludendo a una mancanza («lacune di luogo»), intende darsi come dimostrazione di quella idea di negatività messa in luce da Agamben. Sin da subito, quando si studia la poesia di Andrea Zanzotto, ci si trova a dover affrontare una vera e propria topologia dell’irreale, che rende vani i tentativi di impiegare categorie come quelle di Natura o di paesaggio, da sempre considerati peraltro come i topoi prediletti dal poeta. Se da una parte Zanzotto dichiara costantemente l’inappropriabilità della “Cosa”, sia essa il paesaggio o l’essenza della lingua, dall’altra egli si ostina ad indicare la presenza di un reale non pienamente assimilabile al linguaggio.
As exemplified by recent works (Contro le radici; Rootedness; The philosopher’s plant), the image of the root recurs very often in contemporary metaphorology. This figure is used not only in politics in order to communicate a relationship between culture and groundedness, but also in other fields. More precisely, the vegetal metaphor is a paradigm through which contemporary philosophers and writers depict the relation between man and the world. This inquiry starts from Heidegger’s stance. According to him, a valuable work of art has to be rooted in the native land of the artist. The aim of this work is to highlight the controversial aspects of this statement through the work of Andrea Zanzotto. Although he is the most “rooted” poet in Italian literature, his poetics is related to a philosophical questioning that leads to doubt of the interdependence between authenticity and groundedness. Therefore, the discovery of a reality without any center is reflected by peculiar images and figures. The lexicon used to describe is very close to the botanical and geological metaphors used by philosophers like Deleuze, Guattari, Glissant. Thanks to a methodology founded on phenomenology and aesthetics, this survey wants to offer a new interpretation of Zanzotto’s poetry and prose.
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Vignati, Sara <1986&gt. "La teoria del piacere di Leopardi Un percorso intellettuale nello Zibaldone tra poesia e filosofia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3302.

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DI, MARIA RAFFAELLA. "Poesia ai margini: Luigi Pirandello e le cupe gigantesche necessità." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1436.

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Abstract:
La ricerca, postulando come importante punto di partenza la produzione poetica pirandelliana, vuole indagare come dalla prima arte poetica Luigi Pirandello abbia attinto non solo per dar vita a personaggi e immagini della sua opera successiva, ma anche agli elementi costitutivi della sua poetica. Nella prima parte di questo lavoro vengono presentate le raccolte poetiche di Pirandello pubblicate in volumi o su giornali e riviste attraverso un approccio ermeneutico sostenuto dalle parole dello stesso autore, presenti nei carteggi di quegli anni o attraverso un’analisi intratestuale per meglio contestualizzare i temi delle raccolte e descriverle cronologicamente; successivamente, nel secondo capitolo, si analizzano le liriche ponendole a confronto con la poetica dell’Umorismo mettendo in evidenza tutti quei componimenti che contengono tematiche quali: la dissociazione dell’io, la differenza tra il sentirsi vivere e il lasciarsi vivere, la perplessità e la riflessione; infine, con l'ultimo capitolo, si è cercato di giustificare il ritorno dell’autore alla poesia accostando il primo Pirandello poeta all’ultimo Pirandello poeta drammatico con un confronto tra le poesie giovanili e La nuova colonia, il Lazzaro e I giganti della montagna del maturo Pirandello, per offrire una riprova dell’importanza che la poesia ha rappresentato per l’autore nel corso di tutta la sua produzione artistica. Il titolo del lavoro non a caso ha voluto problematizzare il concetto della marginalità dell’opera poetica di Pirandello che può essere intesa come elemento relativo rispetto a qualcosa che ha più valore, e in questo caso si rientrerebbe nella sfera della critica che vede l’opera poetica dell’Agrigentino come qualcosa di inferiore rispetto alla produzione successiva. Ma parlare di margini significa, però, anche vedere qualcosa in cui è racchiuso qualcos’altro e in questo senso si rivaluta la poesia di Pirandello intravedendo in essa qualcosa che circonda, racchiude l’intera opera e, spesso, la alimenta. Partendo, infatti, da Mal giocondo, prima raccolta poetica e arrivando ai Giganti della montagna, che non a caso è il mito della poesia, si vuole offrire un sostegno a tutte quelle posizioni critiche che hanno trovato nella marginalità della poesia pirandelliana un plusvalore. L’analisi si propone proprio di mettere in risalto la circolarità dell’opera pirandelliana e il riuso di temi cari alla vita e all’ arte dell’Agrigentino, a partire però dalla poesia, attraverso proposte critiche e rinvii intratestuali sorretti da documenti, lettere, taccuini, articoli e interventi, per dare un contributo critico utile a legittimare nuovamente la poesia di un grande autore del Novecento che tanto successo ebbe come novelliere, romanziere e drammaturgo.
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Maltese, Giulia <1987&gt. "La costruzione dell'io poetico nella poesia contemporanea saharawi in spagnolo: esperienza autobiografica e coscienza identitaria collettiva." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8474/1/Maltese_Giulia_tesi.pdf.

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Abstract:
L’obiettivo del presente elaborato è proporre uno studio critico della poesia contemporanea saharawi in spagnolo (dal 1972 a oggi), elaborando un modello di analisi trasversale di un corpus di testi che insiste sull’osmosi tra l’esperienza autobiografica del poeta e l’esperienza collettiva – all’origine della nascita della coscienza identitaria – dell’intero popolo saharawi. Per raggiungere questo obiettivo, si sono posti i seguenti obiettivi specifici: (1) contestualizzare il fenomeno definendone le dinamiche storico-politiche, antropologiche e culturali; (2) stabilire le basi teoriche della proposta di modello di analisi della produzione poetica contemporanea saharawi in spagnolo; (3) applicare il suddetto modello di analisi a una selezione di testi rappresentativi, selezionati da volumi monografici e antologici. L’elaborato combina quindi uno studio descrittivo-concettuale con uno di taglio empirico-sperimentale, approfondendo, in un primo momento, le dinamiche storico-antropologiche, politiche, linguistico-culturali che definiscono l’identità saharawi per poi, a seguire, articolare la proposta di modello di analisi del corpus. Tale modello, combinando gli studi di Analisi Critica del Discorso e di linguistica pragmatica ed avvalendosi trasversalmente degli strumenti di analisi informatizzata del corpus, mira a far leva sulle manifestazioni discorsive della natura polifonica dell’io poetico saharawi e sul tentativo di riscrittura di una biografia collettiva ─ o multi-biografia ─ che si colloca al margine tra autobiografia e autofinzione. Il complesso macro-concetto di identità è quindi declinato su più approcci e discipline. Nel caso specifico del popolo saharawi comporta una riflessione ancor più complessa, ascrivibile alle tappe e agli spazi della colonizzazione, dell’occupazione, dell’esilio algerino e della diaspora e a tre accezioni: l’identità nazionale, politica e l’identità linguistico-culturale. In tal senso, la poesia contemporanea saharawi in spagnolo si fa portavoce delle istanze dell’intero popolo saharawi rivendicandone l’identità nazionale e fungendo da ponte tra le aspirazioni del singolo e le aspirazioni comunitarie, assurgendo a strumento di auto-riconoscimento e resistenza intima e sociale.
The goal of this dissertation is to propose a critical study of contemporary Sahrawi poetry in Spanish (from 1972) by elaborating a corpus-based analytical model which insists on the osmosis between the poet’s autobiographical and the collective experiences of the Sahrawi people, the latter being considered as the basis of identitarian consciousness. To achieve this main goal, the following specific objectives have been accomplished: (1) the contextualization of the phenomenon by defining its historical-political, anthropological and cultural dynamics; (2) the definition of the theoretical bases of the corpus-based analytical model; (3) the application of the analytical model to a selection of representative texts from monographs and anthologies. Thus, the present dissertation combines a descriptive conceptual approach with an empirical experimental focus: first, by deepening the historical, anthropological, political, linguistic and cultural dynamics that define the Sahrawi identity, second by developing the corpus-based analytical model. The latter aims to trace the discursive manifestations of the polyphonic nature of the poetic I in its attempt to rewrite a collective biography (multi-biography) that switches between autobiography and autofiction. This is done mainly by integrating the Critical Discourse Analysis with the pragmalinguistic approach and by using some corpus linguistics tools. The complex macro-concept of identity has therefore been implemented in several approaches and disciplines. In the specific case of the Sahrawi people identity entails an even more complex reflection on the stages and spaces of the colonization, the occupation, the Algerian exile and the diaspora. Moreover, within this context, identity also comprehends three different meanings: the national identity, the political identity and the cultural identity. In this sense, Sahrawi's contemporary poetry in Spanish becomes the mouthpiece of the Sahrawi people, claiming their national identity as a bridge between intimate and communitarian aspirations, ultimately providing a tool for both intimate and communitarian self-recognition and resistance.
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Tapado, Renato Gomes. "Estrategias felinas: discurso poetico X midia na poesia brasileira contemporanea : Armando Freitas Filho e Sebastião Uchoa Leite." reponame:Repositório Institucional da UFSC, 1995. http://repositorio.ufsc.br/xmlui/handle/123456789/76356.

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Abstract:
Dissertação (mestrado) - Universidade Federal de Santa Catarina, Centro de Comunicação e Expressão
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A presente dissertação analisa na produção textual de Armando Freitas Filho e Sebastião Uchoa Leite o conflito entre a mídia, como veiculadora de discursos homogeneizantes na sociedade, e o discurso poético como voz alternativa, marcada pela singularidade e pelo exercício crítico em relação às noções de sujeito, subjetividade, verdade, discurso. Para isso, foram estudadas principalmente obras escritas nos anos 1980.
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BAIONI, PAOLA. "La nascita della poesia ermetica nelle riviste degli anni Trenta." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/186.

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Abstract:
Muovendo da una vasta ricognizione sulle riviste letterarie degli anni Trenta, la ricerca si è concentrata sui principali periodici a cui hanno collaborato poeti e critici ermetici: Interessanti si sono rivelati i rapporti epistolari tra i poeti e i direttori e redattori delle riviste: nella tesi sono state riportate le lettere più significative, con privilegio per quelle inedite. Sono stati riportati diversi documenti di natura critico-teorica, alcuni testi poetici rari di Mario Luzi (mai confluiti in una silloge e mai riproposti da alcuno studioso) e sono state antologizzate (con trascrizione dei testi e apparato in calce) le liriche di alcuni poeti che presentano varianti rispetto all'ultima edizione in volume: si tratta di versi di Mario Luzi, Umberto Saba, Carlo Betocchi, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Alessandro Parronchi. Almeno un terzo della tesi è dedicato a questo.
Starting from a wide investigation in the literary reviews in the '30s, the research has focused on the major magazines, for which hermetic poets and critics worked. The correspondence between poets and editors in chief and members of the editorial staff has proved extremely interesting; the most meaningful letters, especially the unpublished ones, are presented in the thesis. Many critic-theoretic documents and some rare poetries by Mario Luzi (never collected nor published by critics) are also reproduced. Moreover lyrics by various poets, such as Mario Luzi, Umberto Saba, Carlo Betocchi, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Alessandro Parronchi, have been anthologised (with text transcription and apparatus criticus below); all of them present some changes in text compared to the final version, printed in volume. This analysis represents, at least, the third part of the thesis.
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Chialchia, Giulia <1987&gt. ""Kuu mono wa kuwareru yoru": presentazione di una raccolta di Hachikai Mimi, enfant prodige della poesia giapponese contemporanea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6573.

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Abstract:
La tesi è incentrata sulla traduzione della raccolta di poesie del 2005 "Kuu mono wa kuwareru yoru" di Hachikai Mimi, poetessa contemporanea tra le più apprezzate in Giappone. La traduzione della raccolta è accompagnata da una biografia dell'autrice e da un'analisi tecnica e tematica delle poesie in esame.
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Sartori, Martina <1988&gt. "I bianchi di titanio nella pittura ad olio contemporanea: riconoscimento non invasivo delle fasi cristalline, e studio del loro ruolo nei processi di degrado del legante." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8442.

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Abstract:
I pigmenti bianchi a base di biossido di titanio, nella forma rutilo e anatasio, sono tra i più diffusi nell’arte moderna e contemporanea. La nota attività fotocatalitica del TiO2 può rendere questo pigmento reattivo nei confronti dei leganti impiegati nella pittura, modificandone l’aspetto e quindi l’impatto visivo. Scopo di questo lavoro di tesi è lo sviluppo di un metodo analitico per distinguere i due polimorfi tetragonali attraverso indagini di tipo non invasivo e lo studio del loro differente comportamento chimico-fisico. Il primo obiettivo di questa tesi consiste nel determinare l’efficacia ed i limiti di rivelabilità di tecniche spettroscopiche vibrazionali non invasive (Raman e FT-IR in riflessione) nel riconoscimento delle due fasi cristalline in sistemi complessi (modelli pittorici ad olio con rutilo e anatasio in miscela tra loro o con altri bianchi). Il secondo obiettivo è comprendere il ruolo di rutilo e anatasio nei processi di degrado che coinvolgono il legante lipidico, sottoponendo delle stesure pittoriche ad invecchiamento termico e fotochimico. L’invecchiamento è stato monitorato tramite FT-IR (in riflessione, trasmissione e ATR), Raman, colorimetria ed analisi termica TG/DSC. I risultati ottenuti hanno evidenziato che entrambe le forme appaiono stabili in condizioni di temperatura e umidità (T=40°C e UR>90%) normalmente sfavorevoli per la pittura ad olio. Mentre i test di invecchiamento fotochimico hanno mostrato che entrambi i polimorfi sono reattivi alla luce, favorendo il degrado del legante lipidico quando irradiato a 280-2000 nm.
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Serio, Stefania <1997&gt. "«I suoi mondi, i suoi sfondi, i suoi sogni nei bordi dei fogli» Rap come poesia nella musica di Murubutu (Alessio Mariani)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21596.

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Abstract:
Il presente elaborato intende svolgere un’analisi tematica della produzione musicale di Murubutu (Alessio Mariani) a partire da una riflessione teorica che pone al centro la relazione tra musica e poesia. Dopo aver ripercorso la genesi e lo sviluppo del genere rap nel corso degli anni, verrà analizzata la scrittura di Murubutu a partire da alcune considerazioni riguardanti la tecnica dello storytelling, per poi passare ad una riflessione sulle teorie della narrazione e della ricezione applicate alla musica. La tesi si prefigge infine di svolgere un’analisi di tipo tematico di alcuni motivi e situazioni ricorrenti nella scrittura musicale di Murubutu. Si partirà analizzando la struttura degli album, concepiti come veri e propri racconti, per poi approfondire le tematiche specifiche di ogni singola raccolta musicale e gli altri contenuti ricorrenti all’interno della produzione dell’artista.
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Bergamin, Maddalena. "Il corpo nella lettera. Le tracce del femminile nella poesia italiana contemporanea : le voci di Anedda, Cavalli e Gualtieri." Thesis, Paris 4, 2017. http://www.theses.fr/2017PA040158.

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Abstract:
Le travail de recherche ici présenté porte sur l’analyse de l’écriture poétique de trois femmes écrivains italiennes contemporaines : Antonella Anedda (1955), Patrizia Cavalli (1947) et Mariangela Gualtieri (1951). Nous avons décidé d’aborder ce corpus sur la base de certains acquis théoriques de la psychanalyse lacanienne. L’hypothèse de départ repose sur l’idée que le texte poétique, en raison de son statut particulier au sein du langage, nécessite d’être interrogé à partir d’une réflexion scrupuleuse à propos de la relation entre inconscient et langage. Nous avons développé une conception du texte poétique qui prend appui sur deux élaborations majeures de Jacques Lacan, à savoir l’inconscient comme espace du sujet manque-à-être et l’inconscient parlêtre. À partir de là, nous avons défini le texte comme lieu de coexistence de deux univers distincts : celui du Symbolique, qui relève du glissement incessant du sujet sur la chaîne signifiante ; celui du Réel, qui relève de la langue singulière, opaque et indéchiffrable qui habite tout être parlant. Il s’est par conséquent avéré nécessaire de questionner en profondeur les problématiques de l’énonciation et de l’interprétation. Le concept lacanien de pas-tout, étroitement lié à la question féminine, nous a guidé dans l’élaboration d’une éthique de la lecture du texte qui vise à ne pas négliger sa dimension réelle, corporelle et irréductible. Nous avons ensuite testé notre approche à travers l’analyse du corpus poétique choisi. Interroger le mode d’énonciation spécifique de chacune des trois poétesses convoquées, nous a permis de donner la parole à trois voix majeures de la poésie italienne contemporaine. Les écritures de Anedda, Cavalli et Gualtieri se sont ainsi imposées non seulement comme trois expériences tout à fait originales dans le panorama de la poésie italienne de ces dernières années, mais surtout comme trois réponses complexes et différentes par rapport à la problématique de la subjectivité contemporaine
The research presented here concerns the analysis of the poetic writing of three contemporary Italian women writers: Antonella Anedda (1955), Patrizia Cavalli (1947) and Mariangela Gualtieri (1951). We decided to approach this corpus on the basis of certain theories of Lacanian psychoanalysis. The starting hypothesis rests on the idea that poetic text, because of its particular status within language, needs to be examined on the basis of scrupulous reflection on the relation between the unconscious and language. We have developed a notion of poetic text that is based on two major approaches by Jacques Lacan, namely the unconscious as the space of the subject manque-à-être and the unconscious parlêtre. From this point on, we have defined the text as the place of coexistence of two distinct universes: that of the Symbolic, which refers to the incessant sliding of the subject on the chain of signifiers, and that of the Real, which is singular, opaque and indecipherable lalangue, which inhabits every speaking being. It has therefore proved necessary to question the issues of enunciation and interpretation in depth. The Lacanian concept of pas-tout, closely linked to the feminine question, has guided us in the formulation of an ethic of reading the text that aims not to neglect its real, corporeal and irreducible dimension. We then tested our approach through the analysis of the chosen poetic corpus. Examining the specific mode of enunciation of each of the three poets referred to has allowed us to give a voice to three major exemples of contemporary Italian poetry. The writings of Anedda, Cavalli and Gualtieri have thus established themselves not only as three completely original experiments in the panorama of Italian poetry of recent years, but above all as three complex and different answers in relation to the issues of contemporary subjectivity
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Del, Vecchio Giorgia <1975&gt. "La generacion del desierto: un estudio sobre el mestizaje cultural judeo-hispanoamericano y lo judio en la poesia contemporanea." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/10579/527.

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LISSONI, ELENA. "LA STORIA ILLUSTRATA: LODIVICO POGLIAGHI TRA ACCADEMIA E MODERNITA' (1857-1950)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/745.

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Abstract:
La ricerca ricostruisce la complessa e multiforme personalità artistica di Lodovico Pogliaghi - pittore, scultore, ornatista, illustratore attivo tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo successivo - inserendola all’interno dello scenario internazionale. Muovendo dall’attività di illustratore sono emersi i rapporti dell’artista, oltre che con la tradizione e la pittura di storia, con la fotografia, la cartellonistica e il cinema delle origini, in un fitto dialogo tra cultura ‘alta’ e nuove istanze della comunicazione in funzione del pubblico di massa.
The research reconstructs in the international historical and critical frame the complex and wide artistic personality of Lodovico Pogliaghi - painter, sculptor, decorator, illustrator active from the end of nineteenth to the mid-twentieth century. His illustrations reveal artist’s relationships to tradition, history painting, photograph, poster art and silent cinema in a continuous dialogue between high culture and innovative request of visual communication.
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GAETANO, ELIA SIDDHARTA. "PLINIO NOMELLINI 1866-1943. ICONOGRAFIE DEL LAVORO. DAL REALISMO SOCIALE AL SIMBOLISMO 1885-1908." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/97172.

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Abstract:
Il presente studio intende proporre una rilettura originale della pittura di Nomellini, fondata su un percorso critico incentrato sulle iconografie del lavoro. Tale analisi è limitata cronologicamente alla prima fase della sua attività: dagli esordi fiorentini, intorno al 1886, alle partecipazioni alla Biennale di Venezia nelle edizioni del 1907 e del 1909. Si intende così definire un ideale catalogo delle opere dedicate al tema del lavoro capace di ripercorrere e di precisare quell’evoluzione estetico-ideologica già messa in luce da Ragghianti, che aveva portato diversi artisti inizialmente ispirati a ideali sociali umanitaristi dapprima verso una «significazione idealista» di carattere dannunziano e poi all’adesione a un mitografismo nazionalista e «immaginifico». Uno sviluppo che nel caso di Nomellini parte da dipinti che ritraggono i contadini della Maremma secondo una prospettiva sociale umanitaria e con uno stile ancora in bilico tra il naturalismo e la rappresentazione di un nuovo senso della luce, e che trova un provvisorio punto d’arrivo nelle tele genovesi di dichiarata critica sociale, realizzate con la tecnica divisionista. Se la svolta simbolista di Nomellini comporta anche la scomparsa del tema del lavoro dalla sua pittura, l’iconografia del lavoro si ripresenta nuovamente nella produzione nomelliniana del primo decennio del Novecento, trasfigurata però da una nuova prospettiva ideologica tesa a una mitizzazione nazionalista del mondo del lavoro e dei lavoratori e affrontata con un divisionismo ormai maturo.
The present study intends to propose an original reinterpretation of Nomellini's painting, based on a critical path centered on the iconographies of work. This analysis is chronologically limited to the first phase of his activity: from the Florentine beginnings, around 1886, to the participations in the Venice Biennale in the 1907 and 1909 editions. Thus we intend to define an ideal catalog of works dedicated to the theme of work capable of retrace and clarify that aesthetic-ideological evolution already highlighted by Ragghianti, which had led several artists initially inspired by humanitarian social ideals, first towards an "idealist signification" of a D'Annunzian character and then adherence to a nationalist and "imaginative mythography ". A development that in Nomellini's case starts from paintings that portray the peasants of the Maremma according to a humanitarian social perspective and with a style still poised between naturalism and the representation of a new sense of light, and which finds a provisional point of arrival in the Genoese canvases of declared social criticism, made with the pointillist technique. If Nomellini's symbolist turning point also entails the disappearance of the theme of work from his painting, the iconography of work reappears again in Nomellini's production of the first decade of the twentieth century, transfigured, however, by a new ideological perspective aimed at a nationalist mythization of the world of work and workers and faced with a mature divisionism.
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Poli, Greta. ""E amo io come amano i poeti" - Traduzione di poesie d'amore dal russo all'italiano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12743/.

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Abstract:
The purpose of this work is to present the Italian translation of a series of collected poems about love, written by Russian contemporary female poets. This dissertation presents six female writers, in order to offer a general overview of contemporary Russian female poetry and to compare their different styles. Some of these poets are very famous both in Russia and abroad, but all of them are appreciated by the public and the critics. With the exceptions of Anna Akhmatova and Marina Tsvetaeva, Russian female poetry is still barely known in Italy. This work aims at introducing lesser-known and new female poets to the Italian public. They talk about problems of everyday life: about feelings, such as love and tenderness, and situations, happy wedding life or betrayal, that are typical of Italian life too. Nevertheless, in every poem there are some cultural elements that, together with the linguistic peculiarities of the Russian language and of poetry itself, represent the greatest challenge for a translator and are discussed in the central part of this dissertation. The present work is divided into five chapters. In the first, there is a brief overview of the history of Russian poetry of the XX century. The second chapter presents an analysis of the last fifteen years of poetry in Russia. In the third chapter the six poets are presented, along with their biography, explanation of their styles, and the translation of selected poems. The fourth chapter deals with the analysis of the translation process along with comments. Linguistic issues, cultural differences, and stylistic problems are discussed together with the strategies adopted, and the solutions found. Lastly, we draw our conclusions.
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Bartolozzi, Maddalena. "?Sabra volar el mar? di Jose Corredor-Matheos. Proposta di traduzione di un libro di poesia illustrata per l'infanzia." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11384/.

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Abstract:
Il seguente elaborato presenta la proposta di traduzione verso l’italiano del libro di poesia per l’infanzia “¿Sabrá volar el mar?” (2010), dell’autore spagnolo José Corredor-Matheos, illustrato da Noemí Villamuza ed edito dalla casa editrice spagnola El Jinete Azul. “¿Sabrá volar el mar?” è composto da 25 poesie brevi ed è diviso in 4 sezioni, ognuna delle quali ha un titolo che suggerisce al lettore le tematiche affrontate nelle poesie seguenti. Le poesie raccolte in questo libro creano un complesso gioco di specchi e ci invitano a guardare ciò che ci circonda da un punto di vista diverso, a porci delle domande su quanto diamo per scontato e a vedere la vita come un assurdo e inutile mistero a cui abbandonarsi con gioia e spontaneità. Si tratta di un libro “atipico” ed eterogeneo, con componimenti che si rifanno a una ninna nanna, altri a un haiku giapponese e altri ancora alla tradizione classica occidentale. Una raccolta di poesie che possono essere apprezzate tanto dai bambini quanto dagli adulti, perché il linguaggio delle emozioni è comprensibile a tutte le età. Durante il processo di traduzione è stato necessario prestare particolare attenzione all’aspetto fonetico e ritmico, alla stretta interazione tra parole e immagini, alle metafore e alle scelte lessicali. Il lavoro è suddiviso in diverse sezioni: un’introduzione di riflessione sul lavoro del poeta e del traduttore, seguita dal motivo della scelta del libro; la presentazione del libro originale e del suo autore; la proposta di traduzione con relativo commento alle problematiche traduttive e alle diverse strategie impiegate; l’intervista realizzate all’editore Antonio Ventura; una scheda di presentazione editoriale; e infine una breve analisi del ruolo della letteratura e in particolare della poesia, sia per l’infanzia che per un pubblico adulto.
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Fantini, Enrico. "Stili personali. Uno studio della poesia italiana dal 1930 al 1956." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2017. http://hdl.handle.net/11384/86096.

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RAMPAZZO, ELENA. "La poesia di Paolo Buzzi dagli esordi al Poema dei Quarantanni: temi e tensioni liriche fra tradizione e Futurismo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1036.

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Abstract:
La tesi analizza la poesia di Paolo Buzzi dalle "Rapsodie leopardiane" al "Poema dei Quarantanni" (1898-1922), individuando temi e strategie liriche presenti in tutto l'arco temporale esaminato. Poiché Buzzi è noto come poeta futurista, si analizza in particolare la sua produzione riferibile all'avanguardia, per comprendere come egli, considerate le istanze della prima raccolta, abbia inteso il futurismo.
The dissertation analyzes the Poetry of Paolo Buzzi from "Rapsodie leopardiane" until "Poema dei Quarantanni" (1898-1922), identifying lyrical themes and tensions present throughout the time period examined. Since Buzzi is known as a futurist poet, the dissertation analyzes in particular its production attributable to the forefront, to understand how he, considered instances of the first collection, was the intention of futurism.
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Tonon, Stefano <1983&gt. "Il "trobar leu" di Fernando Bandini." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4621.

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BENIGNI, PAOLA. "Pensando a te nelle voluttuose spire, le sigarette della tua gentilezza. Lettere inedite di Mario Luzi a Giacinto Spagnoletti." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1085.

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Abstract:
Mario Luzi e Giacinto Spagnoletti sono state due figure di spicco del milieu letterario del XX secolo ed il primo, in modo particolare, di quell’ambiente ermetico fiorentino di cui fu senz’altro uno degli esponenti principali e più rappresentativi. Data la levatura dei due personaggi è possibile già preliminarmente comprendere il valore storico-documentaristico del presente studio nel quale si vuole dar conto, per la prima volta integralmente, delle lettere inviate dal poeta di Castello al critico tarantino, che ricoprono un arco temporale molto lungo, all’incirca più di mezzo secolo, dal 1941 al 1993. A riprova di tale importanza basti pensare che alcune di esse sono state parzialmente utilizzate – citandole per brevi brani – da Stefano Verdino, curatore per la collana «I Meridiani» di Mondadori del volume Mario Luzi. L’opera poetica, pubblicato nel 1998, soprattutto per la ricostruzione del dettagliatissimo profilo biografico del poeta contenuto nella sezione Cronologia. I testi autografi, qui restituiti, sono tutti conservati, ma non ancora catalogati, presso la Fondazione Schlesinger, nella sede di Lugano. Il presente lavoro di ricerca si è rivelato particolarmente stimolante ed interessante soprattutto per quanto concerne la parte relativa alla contestualizzazione delle referenze, alla ricostruzione delle vicende e all’individuazione di opere e personaggi (quest’ultimi spesso indicati anche per soprannome) – di cui si è dato conto nelle note a piè di pagina e nella sezione Annotazioni (in calce ad ogni missiva) – operazioni per le quali si sono rivelati fondamentali non solo la lettura di alcuni carteggi di letterati coevi, ma anche lo spoglio delle più importanti riviste dell’epoca. Grazie a questo corredo di studi è stato possibile rendere, con la speranza di conservarle a futura memoria, nella loro interezza queste 163 lettere che oltre ad attestare una bella storia d’amicizia, durata all’incirca più di mezzo secolo, tra Luzi e Spagnoletti, forniscono utili informazioni anche sulle vicende e sugli altri protagonisti dell’entourage non solo letterario, ma anche più genericamente intellettuale dell’epoca (editoria, concorsi letterari, università, riviste e quotidiani, ecc.). Di particolare interesse critico-filologico si sono rivelate specialmente le lettere in cui Luzi, illustrando all’amico il proprio modus operandi, gli confessa in realtà le travagliate fasi della propria produzione, sia in versi che in prosa, fornendo quindi, anche a noi lettori, la chiave di volta per accedere all’interno della sua ricchissima ‘officina’. E parimenti importanti sono le missive in cui Luzi da poeta si trasforma in critico dell’operato del suo destinatario, autore non solo di antologie e recensioni ‘militanti’, ma altresì di romanzi e poesie di cui Luzi fu attento lettore e primo, a volte implacabile, mentore critico. Se a questi testi va, come si è detto, riconosciuto innanzi tutto un indubbio valore documentaristico e cronachistico in ambito storico letterario, va pure sottolineato, ad onor del vero, che essi rivestono un’estrema importanza anche per le notizie a carattere privato e familiare che – come notato da Giacinto Spagnoletti stesso, sebbene in altro contesto – «non conosceremmo da altra fonte» ed il cui vantaggio più immediato consiste nel fatto che esse permettono di integrare e corredare i dati contenuti nelle biografie ufficiali dei due corrispondenti, aiutando così tutti gli studiosi a comprendere meglio aspetti intimistici e autobiografici spesso in nuce nelle rispettive produzioni letterarie.
Mario Luzi and Giacinto Spagnoletti were major figures of the 20th century literary milieu. Luzi, in particular, was among the most important representatives of the Florentine Hermetic literary circle. Given the prestige of the two characters, it is possible to easily understand the documentary and historical value of the present study, whose aim is to report on the letters written by the poet from Castello to the critic from Taranto. The letters cover a time span of more than a half century, from 1941 to 1993, and are reported integrally for the first time. As proof of their importance, suffice it to say that some of the letters were partially quoted by Stefano Verdino, editor of the volume Mario Luzi. L’opera poetica [Mario Luzi. Poetical works] published in 1998 in the collection «I Meridiani» by Mondadori, containing a section entitled Cronologia in which Verdino quotes them in order to draw a very detailed biographical sketch of the poet. The reported autograph texts are kept, but not yet catalogued, in the library of the Schlesinger Foundation, in Lugano. The present research study has proved very challenging and interesting, especially the part concerning the contextualization of references, the reconstruction of events and the identification of works and characters, who are often referred to through nicknames (explained in the footnotes and in the section “Annotazioni” [‘Notes’] at the bottom of every letter). The reading of the correspondence between coeval literary characters and the consultation of the most important reviews of the time proved of primary importance for the analysis of the letters. The mentioned research made it possible to report integrally and, hopefully, to preserve for future memory, Luzi’s 163 letters, which, besides testifying a more than 50-year-long friendship between Luzi and Spagnoletti, provide useful information about relevant events and characters of the literary and, more generally, intellectual entourage of the time (publishing industries, literary competitions, universities, newspapers and journals, etc.). Of particular critical and philological interest proved the letters in which Luzi describes his modus operandi to his friend and reveals the tormented phases of his prose and poetic production, thus providing even the reader with the key to enter his precious literary ‘workshop’. Of the same relevance are the letters in which Luzi becomes a critic of the work of his addressee, who was not only an author of anthologies and ‘militant’ reviews, but also of novels and poems of which Luzi was an attentive reader and the first, sometimes unrelenting, critical mentor. If the great value of these texts is to be acknowledged firstly from a documentary and historic point of view, it must also be underlined that they are of great relevance because of the personal and private information they provide. In other circumstances Giacinto Spagnoletti himself stated that ‘we could not get [that information] from any other sources’ [“non conosceremmo da altra fonte”]; the most evident contribution given by the letters is to provide the scholars with information which integrate and complete the official biographies of the two writers, thus helping to better understand some autobiographical and intimist issues which can only be found in the embryonic phase in their literary production.
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BOTTA, GIOVANNI. "JACQUES MARITAIN E GEORGES ROUAULT." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6440.

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Abstract:
La ricerca che ho condotto è stata resa possibile da un lavoro di recupero dei carteggi inediti tra Jacques Maritain e Georges Rouault. Il fondo Rouault-Maritain è collocato attualmente nell’Archivio della Fondazione Georges Rouault di Parigi. La corrispondenza di Rouault è frutto di una donazione di Antoniette Grunelius a Isabelle Rouault, proveniente in parte dall’Archivio Maritain di Kolbsheim. Il difficile lavoro di recupero delle corrispondenze, durato tre anni, è stato reso possibile grazie al concorso attivo dei nipoti di Rouault a Parigi. La corrisponenza epistolare consta di 104 lettere (alcune di queste molto lunghe) e un corpus più ridotto di lettere (circa 30) tra I Maritain e la famiglia Rouault. La prima difficoltà che l’indagine ha richiesto è stata la decifrazione della calligrafia di Georges Rouault, di difficile intelleggibilità. Si è quindi repertoriata una griglia orientativa della morfologia dei caratteri adottati tendenzialmente da Rouault in modo da favorire il lento lavoro di comprensione. Tutte le lettere sono state catalogate secondo un criterio cronologico e attraverso un codice identificativo. Le lettere sono citate secondo questo codice, e dal contesto si evince sempre il mittente e il destinatario. Altra difficoltà incontrata è la struttura sintattica della corrispondenza non chiara e talvolta errata; la velocità e l’urgenza sono i tratti ricorrenti dello stile epistolare di Rouault, almeno nei confronti di Maritain. Questa difficoltà ha quindi originato un lavoro aggiuntivo che ha coinvolto tutta la famiglia Rouault per fornire un senso preciso a ciascuna lettera. La terza fase del lavoro è stata quella della contestualizzazione di ciascuna lettera attraverso la individuazione delle circostanze e delle implicite allusioni. Il tutto è stato corredato da note esplicative a piè di pagina. Per il caso delle lettere di Jacques Maritain la situazione è stata molto più agevole grazie alla ben nota chiarezza calligrafica del filosofo. Il carteggio ha portato alla luce dati inediti che apportano sostanziali integrazioni biografiche e che illuminano molteplici aspetti della relazione fraterna e amicale tra Georges Rouault e Jacques Maritain e le loro rispettive famiglie. L’ultima parte della ricerca si è orientata nell’analisi dei carteggi e nella scoperta di 4 convergenze di natura poetico filosofica tra Rouault e Maritain a partire dagli aspetti inediti rinvenuti nella biografia epistolare e dalle loro opere.
The research I conducted was made possible by a process of recovery of unpublished correspondence between Jacques Maritain and Georges Rouault. The fund Rouault-Maritain is currently located in the Archives of the Foundation Georges Rouault in Paris. The correspondence of Rouault is the result of a donation of Antoinette Grunelius Isabelle Rouault, coming in part from the Archives of Maritain Kolbsheim. The hard work of recovery of the matches, which lasted three years, was made possible thanks to the active assistance of the grandchildren of Rouault in Paris. The correspondence consists of 104 letters (some of these very long) and a smaller corpus of letters (30) between the Maritain and family Rouault. The first difficulty that the survey was required to decipher the handwriting of Georges Rouault, of difficult intelligibility. It is therefore repertoriata a grid to orient the morphology of the characters tend adopted by Rouault so as to favor the slow work of understanding. All letters have been cataloged chronologically and through an identification code. The letters are cited according to this code, and the context shows always the sender and the recipient. Another difficulty encountered is the syntactic structure of the correspondence is not clear and sometimes wrong; the speed and urgency are the recurrent features of the epistolary style of Rouault, at least against Maritain. This difficulty has therefore given rise to extra work that involved the whole family Rouault to provide a precise meaning to each letter. The third phase of the work has been to the contextualization of each letter by identifying the circumstances and implicit allusions. All this was accompanied by explanatory footnotes. For the case of the letters of Jacques Maritain, the situation was much smoother thanks to the well-known calligraphy clarity of the philosopher. The correspondence has unearthed new information has emerged that make substantial additions biographical and that illuminate many aspects of the fraternal relationship and friendship between Georges Rouault and Jacques Maritain and their respective families. The last part of the research is focused in the analysis of the correspondence and in the discovery of 4 convergence of poetic philosophical nature between Rouault and Maritain since the new aspects found in the biography and letters from their works.
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MARCHESI, VALENTINA BARBARA. "LE PROSE CRITICHE DI EUGENIO MONTALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1037.

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Abstract:
Eugenio Montale (1896-1981) ha esercitato la professione di critico letterario per tutta la vita. A partire dal 1920 e poi sino alla morte, Montale ha collaborato con numerosi periodici e con le più importanti riviste letterarie del suo tempo. Nel 1948 viene poi assunto al "Corriere della sera", a Milano: qui diventa giornalista per mestiere e si dedica alla divulgazione della letteratura italiana ed europea, con una particolare attenzione a quelle inglese e francese. La presente ricerca analizza le sue prose critiche, individuandone le linee principali: autori e libri recensiti, temi e questioni culturali che Montale analizza nel corso della sua attività. Alcune figure di scrittori, critici e filosofi (Sergio Solmi, Emilio Cecchi, Benedetto Croce, Roberto Bazlen) rappresentano i confini ideali di un'idea di poesia, che Montale mostra nelle sue prose: dialogando con questi personaggi, egli riflette infatti sui principali problemi della cultura e della letteratura contemporanee. Lo stile critico di Montale si colloca perciò tra il giornalismo e la saggistica. Nell'ultima parte della ricerca si è cercato di individuare alcune importanti intersezioni tra prosa critica, prosa narrativa e poesia, che convivono nell'attività montaliana.
Eugenio Montale (1896-1981) has been a literary critic as long as he lived. Since 1920 till death, Montale worked together with many newspapers and with the most important literary reviews of his period. In 1948 was assumed at «Corriere della sera», in Milan: here he became a journalist as a job and dedicated himself to disclosure Italian and European literature, with a particular attention for English and French ones. This essay analyzes his critical proses, identifying their main themes: authors and books reviewed, themes and cultural issues which Montale wrote about as long as he wrote. Some figures of writers, critics and philosophers (Sergio Solmi, Emilio Cecchi, Benedetto Croce, Roberto Bazlen) represent the ideal boundaries for an idea of poetry, which Montale points in his proses: communicating with these figures, he reflects upon the main issues of contemporary culture and literature. Montale’s critical style can infact be placed between journalism and literary criticism. In the last part of this essays it has been tried to find out some important junctions between literary essays, narrative proses and poetry, living all together in Montale’s activity.
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TRIACHINI, STEFANIA. "MONALDO LEOPARDI "CAVALIERE CRISTIANO". L'ESPERIENZA LETTERARIA GIOVANILE TRA CULTURA GESUITICA E ACCADEMIE RECANATESI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/46248.

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Abstract:
Il presente lavoro si propone di studiare la produzione letteraria giovanile di Monaldo Leopardi (1776-1847), padre del celebre poeta Giacomo, contestualizzandola entro una cornice di carattere storico-culturale che possa restituirne le origini e gli sviluppi. Si è in primo luogo ricostruito il legame di Monaldo Leopardi e della sua famiglia con la Compagnia di Gesù (secc. XVI-XVIII), mettendo in luce il modello del «cavaliere cristiano» che il conte recanatese fu chiamato a impersonare negli anni della sua scuola domestica di stampo gesuitico. Si è quindi analizzata l'attività letteraria (1800-1806) di Monaldo Leopardi declinandola attraverso tre esperienze: quella delle Accademie, con particolare attenzione a quella da lui fondata, i Disuguali Placidi Ravvivati (1801-1803), di cui si è ripercorsa la storia attraverso fonti d'archivio; quella delle scritture poetiche; quella dei testi teatrali. Il volume di riferimento sono state le "Opere del conte Monaldo Leopardi Gonfallonieri da Recanati" (1803). Di questa produzione, cristianamente connotata, si sono inoltre indagati gli sviluppi, mettendo a confronto la "letteratura" di Monaldo Leopardi con quella del figlio Giacomo e focalizzando, infine, l'attenzione sulla rivista "La Voce della Ragione" (1832-1835) e sulla corrispondenza che, in tale ambito, il conte intrattenne con il generale dei gesuiti Jan Philip Roothaan.
This work aims to study the first literary production of Monaldo Leopardi (1176-1847), Giacomo Leopardi’s father, according to a cultural and historical point of view. Initially, we rebuilt the relationship between Monaldo Leopardi and his family with the Society of Jesus (XVI-XVIII Century), pointing out the model of «Christian hero» he embodied during his jesuitical homeschooling. Then, we analysed Monaldo Leopardi’s literary production (1800-1806) considering three different aspects: first of all, the connection with the Italian Accademie that we investigated thanks to archives resources, with a special focus on the Accademia dei Disuguali Placidi Ravvivati (1801-1803) he founded; afterwards, we studied his poetic and theatrical works referring to the volume "Opere del conte Monaldo Leopardi Gonfallonieri da Recanati" (1803). Finally, we decided to examine the development of this literary production with main Christian traits, by comparing father’s and son’s literature and by focussing on the journal “La Voce della Ragione” (1832-1835) and the letters between Monaldo and the jesuitical general Jan Philip Roothaan.
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DI, MAIO FABRIZIO. "L'opera di Ottiero Ottieri." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1284.

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Abstract:
Il candidato analizza, in questa tesi monografica, il percorso letterario di Ottieri Ottieri dal primo romanzo Memorie dell' incoscienza (1954) all' Irata sensazione di peggioramento (2002), ponendo l' attenzione sulle tre tematiche che emergono dalla poetica dell' autore: l' industria, la clinica e la politica. Il lavoro è strutturato in sette capitoli, ciascuno dedicato ad un tema ed un periodo specifico della produzione dello scrittore. Nell' introduzione si rilevano i caratteri della letteratura di Ottieri, inclassificabile e originale, il quale ha voluto concretizzare un progetto letterario di ampio respiro, attraverso trenta opere legate tra loro in un perpetuo intreccio di temi, motivi, riprese, rifacimenti che s' intersecano in diverse materie, dalla letteratura italiana ed europea alla storia, dalla psicologia alla filosofia, dalla psichiatria alla sociologia, dalla politica all'arte. Nel primo capitolo si affronta l' adesione giovanile di Ottieri al fascismo, in seguito definito " incosciente" , ed i ricordi ad esso legati nelle Memorie dell' incoscienza, romanzo autobiografico in cui un alter ego (espediente narrativo che Ottieri utilizzerà  in tutta la sua produzione letteraria) analizza sulla propria persona il disfacimento della patria. Nel secondo capitolo si affronta il tema dell' industria nella letteratura con l' analisi di quattro opere (i due romanzi Tempi stretti e Donnarumma all' assalto, il diario La linea gotica e la commedia I venditori di Milano) per le quali Ottieri viene considerato il pioniere della letteratura industriale in Italia. Dal terzo al quinto capitolo, la tematica predominante è la clinica dove le malattie mentali si presentano in molteplici aspetti tra cui la depressione, la schizofrenia, l' alienazione, che diventano, nel corso dei decenni, non solo materia letteraria ma soprattutto essenza vitale della letteratura di Ottieri. Il sesto capitolo affronta il tema politico mediante lo studio di due opere basilari: La storia del PSI ed Il poema osceno dove lo scrittore condensa cinquant' anni della storia dâ Italia dal fascismo adolescenziale all' illusione del socialismo fino alle soglie del Ventunesimo secolo. Il settimo capitolo riguarda gli ultimi romanzi di Ottieri che, cosciente della morte ormai imminente, riassume la sua vita di uomo borderline, di scrittore non di successo, di "caso letterario" rilevante nel panorama della letteratura italiana del secondo Novecento. Nell' appendice è presente un' antologia dell' epistolario giovanile di Ottieri, importante per comprendere le strette correlazioni tra le esperienze di vita dell' autore e le conseguenti elaborazioni letterarie.
The subject of this thesis concerns the Ottieriâ s literary work from his first novel Memorie dellâ incoscienza (1954) to Una irata sensazione di peggioramento (2002), analysing three themes which come over his poetry: industry, sanatorium and politics. The thesis is planned on seven chapters. In the introduction, the characteristics of Ottieriâ s novels are developed: original and unclassifiable, Ottieri has organized an extensive literary project through thirty works connected by a continuous plot of themes and leitmotivs which are linked on different subject as Italian and European literature, history, psychiatry, art, politics. In the first chapter, the Ottieriâ s youthful devotion to fascism is analysed in the light of his own memories (Memorie dellâ incoscienza), an autobiographic novel in which an alter ego (Lorenzo Bandini) analyses the dramatic issues of Italy during the Second World War. In the second chapter the emergent theme concerns the industrial world through four works (two novels: Tempi stretti and Donnarumma allâ assalto, the diary La linea gotica and the play I venditori di Milano) which allow him to be the â pioneerâ of Italian industrial literature. From the third to the fifth chapter, the principal theme which comes over is mental illness; depression, schizophrenia, alienation are bound to be the centre of his literary works and not only of his life. The sixth chapter studies two novels, La storia del PSI and Il poema osceno, which are the summary of his political ideas. The seventh chapter is about the last works of Ottieri; aware of his imminent death, the poet describes his life as a borderline individual and as an unsuccessful writer.
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RONDENA, ELENA. "La letteratura concentrazionaria." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/290.

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Abstract:
Affrontando lo studio della Letteratura Italiana risulta evidente l'omissione dai manuali, ad eccezione di Primo Levi, degli scritti di coloro che sono stati deportati tra il 1939 e il 1945 in seguito alle persecuzioni razziali. Il tempo trascorso dalla Shoah ha, invece, dimostrato la presenza di un ingente quantità di opere che costituiscono il corpus della Letteratura Concentrazionaria, ossia la letteratura dei campi di concentramento. Gli autori di questa letteratura sono poco conosciuti e considerati minori, ma la loro scrittura raggiunge spesso un'ineguagliabile altezza intellettuale, morale, stilistica. La narrazione dei loro ricordi traumatici è il risultato di precise decisioni: quali fatti raccontare, in che ordine cronologico, ma soprattutto attraverso quale forma. Questi testi concentrazionari, infatti, possono essere studiati da diversi punti di vista, quello più inusuale è la divisione per generi: racconto, autobiografia, saggio, romanzo, diario, lettera, poesia. Non sempre la distinzione fra questo o quel genere è netta, ma è molto significativo che a partire da una tragedia, quale l'Olocausto, si possa scegliere di raccontare la propria esperienza prestando attenzione al modo di esprimerla. È il primo segno che dimostra quanto anche di fronte al male l'uomo non perda il desiderio di ricercare il vero ed il bello.
Such a long time has passed since the end of the Shoah and it has become clear that there are a lot of works written in those years which now form the corpus of literature based on the experiences in concentration camps. The authors of these works are not very well-known and they are usually considered minor but their works have often reached highly intellectual, moral and stylistic results. The narration of their traumatic memories is the result of precise decisions, i.e. what to tell, in what chronological order, but especially in what forms. The texts based on the experiences in concentration camps can in fact be studied from different points of view. The most unusual is their study through genres: short story, autobiography, essay, novel, journal, letter, poetry. The distinction between one genre and another is not often clear-cut. What is interesting to underline is that in front of a tragedy, as the Holocaust was, it is possible to choose to tell one's own experience by paying special attention to the way of expressing it. This is evidence that in front of evil man does not ever lose the desire to look for truth and beauty.
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CIACO, MARILINA. "Dopo la poesia? Installazioni, esperienza estetica, allegoria nella poesia del Duemila." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/10808/44912.

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Abstract:
La presente tesi di dottorato nasce da una ricerca volta a indagare i rapporti fra poesia contemporanea e pratiche visuali e installative con un focus sulla poesia del Duemila. L’oggetto della nostra ricerca si inserisce nel più ampio contesto degli studi comparati fra letteratura e arti visive e investe al tempo stesso una serie di questioni storico-critiche, teoriche ed estetiche che ci inducono a riflettere sull’assoluta specificità storica e mediale del fenomeno. A partire dai primi anni Duemila il progressivo emergere di una “poesia installativa”, in particolare (ma non solo) nell’ambito della poesia di ricerca o scrittura di ricerca, testimonia ben presto il configurarsi di una forma paradossale, nella quale elementi per così dire consueti del discorso poetico, e in parte ascrivibili alla tradizione delle avanguardie novecentesche, convivono con anomalie – sia sul piano del genere letterario che su quello estetico e mediale – sino a quel momento inedite. Ci si è dunque interrogati intorno a un duplice ordine di questioni: vi è un problema storico di ricostruzione di una tradizione di rapporti fra poesia e arti visive, ma vi è anche un problema propriamente teorico che riguarda, piuttosto, la possibilità di definizione e interpretazione di una tale tipologia di poesia in quanto forma storica e relazionale. Come tutte le forme letterarie e artistiche, del resto, la poesia installativa è espressione delle mutazioni storico-sociali, antropologiche ed epistemologiche che hanno caratterizzato gli ultimi decenni, e al tempo stesso si fa carico di una serie di istanze pragmatiche e relazionali che si attivano in sede di ricezione, vale a dire durante l’atto di lettura che sancisce l’incontro fra il testo e il suo pubblico. Proprio l’analisi dell’esperienza estetica connessa all’atto di lettura potrebbe rivelarsi decisiva per meglio comprendere la fenomenologia di questa forma letteraria ibrida, nella quale l’elemento partecipativo o interattivo risulta fondante per dischiuderne appieno i molti e stratificati meccanismi di senso. Il primo capitolo si apre pertanto con una ricognizione dell’evoluzione diacronica dei fenomeni di contaminazione verbo-visiva in poesia, in particolare a partire dal secondo Novecento, identificando tre paradigmi orientativi per descrivere tale ibridazione (figurativo, oggettuale, installativo). Il secondo capitolo si concentra su un inquadramento transnazionale delle scritture installative del Duemila definendo, con notazioni storico-critiche ed esempi testuali, le due linee di ascendenza della poesia di ricerca, francese e statunitense. Abbiamo in seguito raccolto e selezionato diversi campioni testuali che potessero assurgere a studi di caso particolarmente significativi per illustrare alcune declinazioni della poesia installativa. Il terzo capitolo è infatti dedicato all’analisi empirica dei campioni testuali selezionati. Il quarto capitolo provvede poi a un inquadramento della poesia installativa nel più ampio contesto del panorama poetico e del dibattito critico contemporaneo (2000-2021), ponendo in evidenza il costituirsi di diversi progetti collettivi nonché il ruolo svolto da alcune importanti antologie. Infine, la proposta teorica che sarà presentata e discussa nel quinto e ultimo capitolo ha previsto l’integrazione metodologica degli strumenti di analisi più strettamente storico-letterari con alcune acquisizioni mutuate dall’estetica della ricezione, dai visual studies e dalla poetica cognitiva. Abbiamo rilevato la presenza di una forma allegorica in senso benjaminiano, dove il contenuto latente sembrerebbe identificarsi con l’insieme dei processi percettivi e cognitivi che scandiscono il nostro essere nel mondo.
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CIANFONI, MARIO. "La poesia e la scrittura giovanile di Albino Pierro. 1937-1947." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1138131.

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Abstract:
La prospettiva principale di questo lavoro è quella di analizzare per la la formazione e la produzione giovanile (in larga parte inedita) del poeta Albino Pierro. Oltre a colmare una lacuna presente negli studi su questo autore, tale lavoro si propone di stimolare un rinnovamento dell'interesse critico nei confronti della poesia scritta in lingua italiana di Albino Pierro. Per rendere più valida questa prospettiva è opportuno focalizzare pienamente i materiali presenti nell'Archivio dell'autore (conservato presso il Dipartimento di Filologia dell'Università della Calabria), in particolar modo quelli relativi alla produzione in lingua italiana, anch'essa – nonostante un buon numero di raccolte poetiche dell'autore – relegata, per motivi diversi rispetto a quelli della produzione giovanile, in una posizione marginale all'interno degli studi pierriani. Colmare una lacuna del genere significherebbe, oltre a delineare un profilo interno più completo di Pierro, soprattutto giustificare ed interpretare la poesia pierriana nei rapporti di dipendenza (il che non significa necessariamente di adesione) con il contesto poetico italiano tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, il che potrebbe far emergere degli aspetti finora poco considerati o tralasciati.
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MATTEI, ALESSANDRA. "Matrici classiche e italiane nella produzione italofona dei poeti brasiliani contemporanei in esilio in Italia." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1193630.

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Abstract:
Dopo un iniziale censimento dei poeti migranti operanti in Italia, la ricerca evidenzia la centralità della produzione dei poeti di origine brasiliana all'interno della letteratura della migrazione in lingua italiana e la sua concomitanza con la coeva produzione poetica dell'esilio. Essa sottolinea la centralità di fattori - poi definiti funzioni- quali la produzione del lustro brasiliano di Giuseppe Ungaretti e la riflessione stanziale di argomento meridionalista degli anni Cinquanta. Tali funzioni appaiono centrali nella riflessione dei poeti contemporanei italofoni di origini brasiliane, caratterizzata da una approfondita e costante ricerca intorno alle strutture linguistiche proprie dell'attraversamento interlinguistico ed a riflessioni sulla valenza del dato somatico nella significazione del passaggio verso la patria d'elezione
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PICCIONI, MATTEO. "Intérieur. Una storia delle scene d’interno in Francia nella seconda metà dell’Ottocento." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/11573/1005855.

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Abstract:
La tesi prende in esame l’evoluzione della fortuna delle scene domestiche e intimistiche nella cultura visiva francese nel periodo compreso tra la Monarchia di luglio (1830-1848) e il 1900. Essa cerca di tracciare la storia di un genere al quale gli studi hanno finora rivolto solo uno sguardo tangenziale. Si tratta nel complesso di un’analisi della cultura visiva francese della prima età contemporanea che sceglie un punto di vista differente rispetto alle grandi narrazioni sul tema fondate sulla preminenza del paesaggio o, in alcuni casi, del ritratto nell’ambito della produzione ottocentesca. Una storia dell’arte dell’Ottocento che offre, dunque, un punto di vista particolare. Da un punto di vista metodologico, il lavoro studia due ambiti di produzione d’immagini differenti, ma complementari: da una parte vignette, illustrazioni di libri, caricature, dall’altro dipinti sia accademici, sia ufficiali, che d’avanguardia, in maniera da verificare l’attestazione trasversale del tema che corre di pari passo con i mutamenti storico-antropologici della società. Gli aspetti antropologici e sociologici della società sono stati importanti nell’impostazione della ricerca e hanno permesso il raggiungimento di alcuni risultati importanti, in termini di contestualizzazione. Del resto, punto di partenza delle riflessioni si rintracciano nel Passagenwerk, di Walter Benjamin, delle quali rappresentano anche una sorta di verifica in termini visivi.
The thesis focuses on the fortune of interior scenes in the 19th century French visual culture. Popular images of the July Monarchy (caricatures, vignettes, book illustration), Realist paintings, Pre-Impressionist and Post-Impressionist works are analyzed pointing on relationships with literary descriptions and theatrical mise-en-scène, also paying attention to social, anthropological and gender issues.
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FONTANA, CHIARA. "Un’analisi linguistica, retorica e metrica dell’opera sperimentale di Naǧīb Surūr: La “seconda nahḍa” degli anni ’60 e ’70 e l’evoluzione del testo in ʻāmmiyya e fuṣḥā." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1063151.

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Abstract:
Il progetto di ricerca realizzato ha per oggetto un’analisi linguistica e retorica e formale sull’opera sperimentale di Nağīb Surūr (1932 - 1978) - poeta, critico e drammaturgo egiziano attivo durante la stagione della “seconda nahḍa” (anni ’60 e ‘70) - pressoché ancora sconosciuto al pubblico occidentale. La ricerca è costituita da sei capitoli: il primo è dedicato alla medotologia olistica impiegata, il secondo alla ricostruzione del contesto socio-culturale e storico durante il quale fu attiva Ǧīl as-sittiniyyāt wa as-sab‛īniyyāt e tre ampi capitoli centrali sono interamente dedicati all’analisi testuale dei tratti retorici linguistici e metrici salienti rispettivamente nella poesia, nel teatro e nella prosa di Naǧīb Surūr. Il sesto capitolo, infine, è un corpus della produzione lirica dell’autore, per un totale di 634 versi tradotti e ordinati in ordine cronologico. Ad esso seguono due appendici contenenti alcuni interessanti approfondimenti di studio - propedeutici alla realizzazione della ricerca - quali quelli su ‛ilm al-‛arūḍ wa at-taf‛īlāt e sull’evoluzione del concetto di naẓm al-bayt in poesia come elemento di riflessione essenziale ai fini dell’analisi testuale, nonché un glossario di termini tecnici, prevalentemente attinenti all’ambito de al-balāgha e ‛ilm al-arūḍ wa at-taf‛īlāt. Gli studi sulla retorica e metrica araba e l’applicazione delle nozioni acquisite ai fini dell’analisi testuale, sono fra gli aspetti più innovativi del lavoro all'interno del quale sono stati indagati con precisione argomenti ancora poco osservati, soprattutto in chiave applicativa nelle analisi testuali, rendendo fruttuoso sotto il profilo metodologico quanto acquisito durante i tre anni di studio e approfondimento sui temi della retorica, metrica e letteratura araba contemporanea nonché sulla rivalutazione delle innovazioni letterarie della produzione degli anni '60 e '70 in Egitto formulata sia in ʻāmmiyya sia in fuṣḥā
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CALABRESE, CLAUDIA. "Pasolini e la musica, la musica e Pasolini. Cammino sonoro attraverso l'opera di Pasolini e le intonazioni di Bussotti, De Carolis e Modugno." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1081645.

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Abstract:
Cosa ci dicono le ‘impronte sonore’ che Pier Paolo Pasolini ha lasciato ovunque, in ogni opera e in ogni momento creativo? In che modo la musica, i suoni della natura e del mondo, le lingue dei parlanti (più il loro suono che il loro significato) prima di fare la loro comparsa nel cinema, colpiscono l’immaginazione del Poeta, lo attraversano e si traducono in ricerca di senso nella poesia, nella narrativa e nella riflessione razionale sin dagli anni Quaranta? E ancora: perché Pasolini ha ispirato tante composizioni musicali che hanno arricchito, e continuano ad arricchire in un flusso inarrestabile, il panorama della musica di ogni genere? Cosa del suo messaggio ci consegnano i suoi esegeti musicali? Con un approccio necessariamente interdisciplinare, questo lavoro si propone di sondare attraverso la musica sia alcuni cardini del pensiero pasoliniano sia le ragioni dell’interesse di varie generazioni di compositori di musica per i testi poetici di Pasolini. Nel primo ‘movimento’ – articolato in due capitoli: Il Friuli (I) e Roma (II) – le immersioni nell’opera seguono un ordine cronologico che compone lo svolgimento in itinere dell’attività creativa pasoliniana con l’obiettivo di ricercare origine ed evoluzione di un pensiero sulla musica che, sebbene fatto di continui rimandi e sovrapposizioni, tuttavia matura e si amplia man mano. A sostenere l’indagine del secondo ‘movimento’ è la ricerca delle ragioni profonde che hanno stimolato compositori tanto diversi a intonare i versi di Pasolini: Sylvano Bussotti (Memoria: La bandiera rossa di Pasolini, 1962), Ettore De Carolis (Danze della sera: Notturno, 1968) e Domenico Modugno (Che cosa sono le nuvole? 1967). Nella parte finale Pasolini dopo Pasolini-Interviste sono raccolte le testimonianze di Dacia Maraini, Giovanna Marini e Gianni Ripani e Gianfranco Coletta dei Chetro & co.
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