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1

Catelani, Alessandro. "Sovranismo: Il Mito dell’Europa unita, da Carlo Magno ad Altiero Spinelli." Società e diritti 6, no. 12 (February 14, 2022): 236–45. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/17351.

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Abstract:
Il mito dell’Europa unita è durato dalla caduta di Roma fino ai giorni nostri; ma di una vera unità europea si può parlare solo per il periodo carolingio, perché successivamente si sono formati gli Stati nazionali. La moderna ideologia mira a costruire uno Stato unitario per tutti i popoli d’Europa; ma ciascun popolo ha diritto ad una propria autodeterminazione e identità culturale, ed una fusione coattiva verrebbe a ledere i diritti fondamentali delle collettività nazionali.
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Pałucki, Jerzy. "Jezus jako Zbawiciel w nauczaniu Paulina z Noli." Verbum Vitae 1 (June 15, 2002): 253–69. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1321.

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Abstract:
La teologia di Paolino di Nola nasce dalla sua contemplazione della persona di Cristo-Salvatore. E una teologia tutta centrata sul ruolo di Ges— nella storia della salvezza e nella vita di ogni uomo battezzato. Per ogni cristiano Ges—u Salvatore Š Fonte della grazia, paragonata all'acqua che purifica e d la vita. Cristo Š come una pietra della quale costantemente zampilla per loro l'acqua viva dello Spirito Santo. Nel Cristo-Salvatore si rivela anche la misericordia di Dio verso le sue creature. La sua morte salvifica unisce il popolo eletto con i popoli pagani, creando un unico popolo di Dio; vince pure la dicotomia generata dal peccato originale nel'uomo.
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3

Limiti, Stefania. "I popoli non odiano." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2021): 128–31. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-001013.

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Abstract:
L'Autore ci illustra il punto di vista giornalistico sul senso profondo del comportamento umano all'interno di situazioni di guerra e violenza. La politica ed i governi degli Stati condizionano i popoli spingendo all'odio e all'azione violenta.
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4

Fadda, Denis. "La memoria dei popoli." GRUPPI, no. 3 (December 2012): 143–45. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-003011.

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5

Watremez, Emmanuel. "Nyemb Popoli: candid camera." Index on Censorship 21, no. 10 (November 1992): 37. http://dx.doi.org/10.1080/03064229208535464.

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6

Bazyliński, Stanisław. "Opiewać Boże panowanie (Ps 96)." Verbum Vitae 2 (December 14, 2002): 65–88. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1340.

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Abstract:
L’analisi del Sal 96, inno tripartito (vv.1-6; 7-10; 11-13) che loda Dio, si focalizza in particolare su tre inviti a proclamare la buona novella (vv.2.3.10). L’articolo evidenzia l’apertura universale della proclamazione in base all’ampiezza dei suoi locutori («tutta la terra») e destinatari («le genti», «tutti i popoli») e fa emergere il messaggio teologico incentrato sulla signoria di Yhwh. Lo studio individua inoltre le modalità dell’annuncio. L’attività degli annunciatori è costante, abbraccia il passato, il presente e il futuro; essa è qualificata con tre aggettivi: araldica, narrativa, informativa, e conferma Yhwh, re e protettore di tutti i popoli, con il canto e con la gioiosa celebrazione.
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Tulli, Umberto. "Il Tribunale Russell II e la nascita di una nuova cultura internazionalista." VENTUNESIMO SECOLO, no. 49 (March 2022): 175–80. http://dx.doi.org/10.3280/xxi2021-049010.

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8

Munarini, Giuseppe. "Tragedia degli armeni negli anni della Grande Guerra. Storia, memoria, letteratura." Journal of Church History 2020, no. 1 (June 1, 2020): 18–40. http://dx.doi.org/10.24193/jch.2020.1.2.

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Abstract:
Riassunto: Questo articolo ha come base la conferenza fatta dal professore Giuseppe Munarini all’Istituto di Storia Ecclesiastica „Nicolae Bocșan” dell’Università Babeș-Bolyai di Cluj-Napoca, il 7 dicembre 2017. Giuseppe Munarini lavora da molti anni su argomenti di ricerca legati alla storia, cultura e vita religiosa degli armeni, i suoi contributi sono quindi noti sia in Italia che in Romania. Nel presente materiale viene realizzata una breve sintesi degli eventi di un secolo fa, negli anni della Prima Guerra Mondiale, quando uno dei più antichi popoli della storia europea fu sottoposto ad una politica sistematica di purificazione etnica di cui esito fu un’immane tragedia collettiva che soffrì la comunità armena della Turchia di allora. L’autore si sofferma prevalentemente sulla dimensione spirituale dell’identità di questo popolo e passa in rassegna, al contempo, numerosi contributi sul tema, apparsi soprattutto in Italia, dal campo della storiografia, memorialistica e letteratura.
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Caoduro, Cosetta. "Letterature di scambio e comprensione fra popoli." Le Simplegadi, no. 1 (2003): 43–47. http://dx.doi.org/10.17456/simple-18.

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10

Obermájer, Ervin. "Párhuzamok a vértanúságba ágyazott hősiesség horizontján." Studia Theologica Transsylvaniensia 23, no. 1 (June 15, 2020): 167–75. http://dx.doi.org/10.52258/stthtr.2020.1.06.

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Abstract:
Se c’affrontiamo la realtà del secolo XXI., possiamo confermare, che l’archetipo dell’eroe non vive più nella quella forma in cui fu abituato nei secoli precedenti. Nello questo studio, l’autore desidera a presentarci l’evoluzione dell’immagine dell’eroismo attraverso tre vari campi della scienza umana. Analizzando il prototipo dell’eroe antico dal punto di vista della letteratura antica, riconosciamo un essere umano, il quale fu colpito dalla gloria terrena, la corona di alloro posta sulla testa dell’uomo e l’apprezzamento del popolo. Possiamo dire con massima certezza, che quest’immagine fu conservato attraverso dei secoli nella storia della maggior parte dei popoli. Nella storia del popolo ungherese (nel secolo XVII. e XX.) c’è un aspetto molto speciale dell’eroismo, in cui la battaglia dell’eroe contiene in più un additivo teologico-nazionale per cui l’eroe entra nel santuario del popolo, mostrandoci la sua battaglia soprannaturale per la fede in liberta nazionale. Alla fine, se ci pensiamo profondamente sul termine del martirio, ci rivela l’assioma, che il martirio autentico si trova nel cristianesimo, dove la battaglia dei fedeli è per lo scopo divino, per la gloria eterna. Questa battaglia, la gloria divina non è più egoista, ma guarda alla fede sublime e divina, e quest’aspetto fu coerente in ogni secolo della Chiesa, in Transilvania anche. Analizzando la vita dei Dieci Martiri di Transilvania, possiamo confermare che l’essenza della loro eroicità è identico di quella dei primi martiri della Chiesa primitiva, cioè l’idea del martirio cristiano è costantemente lo stesso.
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11

Lubich, Chiara. "VERSO L’UNITÀ DELLE NAZIONI E L’UNITÀ DEI POPOLI." Acta Semiótica et Lingvistica 25, no. 3 (December 18, 2020): 3–10. http://dx.doi.org/10.22478/ufpb.2446-7006.44v25n3.56780.

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Abstract:
Discorso tenuto da Chiara Lubich, in un Simposio, presso la sededelle Nazioni Unite a New York, il 28 maggio 1997, in cui presenta la sua proposta per la pace e l’unità dei popoli e delle nazioni che oggi è vissuta da milioni di persone, di diverse nazioni, razze, lingue e di diverse religioni e chiese cristiane, anche non credenti, attraverso il Movimento dei Focolari da lei creato in Italia, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Questo è rappresentato, all’ONU, da uno dei suoi settori che opera nel campo sociale, il New Humanity Movement, che, in quanto organizzazione non governativa, gode di status consultivo di tipo B.
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Ruby, Jay. "Festival Dei Popoli 1984: 25th Annual Film-Festival." Anthropology Today 1, no. 2 (April 1985): 25. http://dx.doi.org/10.2307/3033206.

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Symcox, Geoffrey, and Luciano Guerci. "Nuova storia universale dei popoli e delle civilta." American Historical Review 92, no. 5 (December 1987): 1198. http://dx.doi.org/10.2307/1868520.

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Ghio, Daniela. "Popoli in fuga: Italia, terra d'asilo o valico di frontiera?" LIBERTÀCIVILI, no. 3 (May 2010): 150–59. http://dx.doi.org/10.3280/lic2010-003024.

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Ferrer, Eduardo Blasco. "Stanisław Widłak,Italia e Polonia. Popoli e Lingue in Contatto." Zeitschrift für romanische Philologie (ZrP) 125, no. 4 (November 2009): 771–72. http://dx.doi.org/10.1515/zrph.2009.141.

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Rozkrut, Tomasz. "Nowa Instrukcja o synodach diecezjalnych." Prawo Kanoniczne 42, no. 1-2 (June 15, 1999): 145–56. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1999.42.1-2.04.

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Abstract:
L’articolo intitolato La nuova Istruzione sui sinodi diocesani presenta un piccolo commento all’lstruzione pubblicata nel 1997 insieme dalle Congregazione per i vescovi e per l’evangelizzazione dei popoli. Lo incomincia la seguente domanda: perche oggi le Congregazioni pubblicano l’Istruzione? Successivamente, dopo la risposta, l’articolo presenta il contenuto dell’Istruzione, dove sono sottolineate soprattutto le novita del documento. Alla fine, in poche righe, l’articolo si dedica a dare le conclusion airistruzione sui sinodi diocesani.
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Vingelli, Federica. "Architettura non estrattiva. Verso un'architettura senza sfruttamento di materia, energia, popoli." CRIOS, no. 21 (November 2021): 86–92. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021008.

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Abstract:
È possibile immaginare un'architettura e un modello di prosperità che non dipendano dalla continua estrazione ed esaurimento di risorse ed energia? La domanda è al centro di Non Extractive Architecure, un progetto multidisciplinare curato da Space Caviar, che elabora la visione di accademici e designers sulle relazioni tra le discipline del territorio e i principi capitalistici di accumulazione, sfruttamento e consumo. La dimensione del paesaggio risulta fondamentale in questa ricca piattaforma, indagata anche attraverso l'occhio esperto del fotografo Armin Linke. Il progetto vede l'organizzazione di una mostra (a Venezia presso Palazzo delle Zattere da Marzo 2021 a Gennaio 2022) e la pubblicazione di un volume omonimo, sui cui ragiona questo breve testo. L'obiettivo è ripensare un nuovo paradigma per un' architettura che sia in grado di non gravare sull'equilibrio del pianeta e dei popoli.
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Di Plinio, Giampiero. "Sigfrido e il drago. Declinazioni (neo)germaniche dell’amicizia (tra i popoli)." Il segno e le lettere - Saggi 9788879168465 (March 2018): 125–35. http://dx.doi.org/10.7359/846-2018-dipl.

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Pavan, Marco. "«SONO IN TE TUTTE LE MIE SORGENTI!» (SAL 87,7)." PARALELLUS Revista de Estudos de Religião - UNICAP 13, no. 33 (December 30, 2022): 357–70. http://dx.doi.org/10.25247/paralellus.2022.v13n33.p357-370.

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Abstract:
La dimensione «ecumenica» del Salterio si può cogliere, in modo particolare, se si considera come in quest'opera è affrontata la questione dell'universalismo. Il presente contributo abbozza un'analisi del modo in cui nei salmi il rapporto tra preghiera e, appunto, universalismo è declinato – tenendo prima di tutto in considerazione alcuni testi singoli e poi il libro nel suo complesso. Le diverse modalità di rappresentazione del cammino verso l'unità dei popoli, ognuna associata ad una forma diversa di preghiera, costituiscono una delle premesse della visione neotestamentaria della Chiesa, sulla quale si basano gli sforzi dell'ecumenismo contemporaneo.
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Salvidio, Sebastiano, and Massimo Delfino. "MARIELLA TURRINI – La tartaruga nella cultura dei popoli – Miti, leggende e Folklore." Acta Herpetologica 16, no. 1 (May 11, 2021): 59–60. http://dx.doi.org/10.36253/a_h-10870.

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Stok, Fabio. "Gli altri popoli visti da Roma. Cultura ed etnografia nel mondo antico." Euphrosyne 27 (January 1999): 259–69. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.123874.

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William Caferro. "Cavalieri e popoli in armi: le instituzioni nell'Italia medievale (review)." Journal of Military History 73, no. 1 (2008): 261–63. http://dx.doi.org/10.1353/jmh.0.0208.

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Dyduch, Jan. "Poszanowanie godności osoby gwarancją poszanowania praw narodu w świetle nauczania Jana Pawła II." Prawo Kanoniczne 41, no. 1-2 (June 15, 1998): 21–32. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1998.41.1-2.01.

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Abstract:
Il papa Giovanni Paolo II nella sua enciclica Redemptor hominis ha mostrato che cosa significa la dignità dell’uomo ed i suoi dritti connessi alla dignità della nazione ed i dritti di essa. Questo programma il Santo Padre realizza nei suo insegnamento. Come ispirazione gli servivano le esperienze dalla storia più recente, ed in modo particolare l’occupazione tedesca come pure l’attività distruttiva del totalitarismo comunista ed infine la liberazione dal giogo di totalitarismo di tanti popoli negli anni 1989-1990. Giovanni Paolo II, analizzando i dritti dell’uomo, stottolinea il significato basilare di dritto alla libertà ed alla vita, senza cui non si puo parlare di rispetto per la persona umana, la quale vive i funzione in grande famiglia, che costituisce la nazione. Giovanni Paolo II insegna sulla dignità e sui dritti della nazione, sopra tutto, durante le Assemblée Generali dell’ONU il 2.X.1979 ed il 5.X.1995, come pure nei discorso presso la Torre di Bandenburgo a Berlino il 23.VI.1996. I discorsi soprannominati non contengono nessun elenco dei dritti della nazione, ma indicano soltanti alcuni più importanti: il dritto di esistere, di decidere di se stesso, della libertà, della propria identità, della diversità, dell’indipendenza, della propria cultura e lingua, della solidare collaborazione nella pace e giusiizia con le altre nazioni. Il Papa condanna il nazionalismo, il quale proclama lo sdegno e l’odio per altri popoli contraponendolo al patriotismo - l’amore della propria patria, la quale è l’mpegno di ogni cittadino di una nazione. Il soggetto di preocuppazione particolare di Giovanni Paolo II è l’unità delle nazioni di Europa.
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Varga, Dániel. "Il ruolo dell’Italia per la realizzazione del progetto della Confederazione Danubiana del 1862." Italianistica Debreceniensis 25 (March 29, 2020): 146–61. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2019/5559.

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Abstract:
Nell'autunno del 1861 fu preparato un piano franco-italiano-greco per far ribellare i popoli balcanici. I leader dell'emigrazione ungherese, in attesa di una guerra imminente, si consultarono per stabilire un'alleanza offensiva e difensiva tra Ungheria, Croazia, Serbia e Romania. Il loro obiettivo era, al contrario, nel 1848-49, di far combattere i popoli della regione del Danubio contro Vienna anziché Pest, aiutando così Torino ad acquisire Venezia. Ignác Helfy pubblicò gli elementi essenziali delle discussioni tra gli emigrati ungheresi nel quotidiano Alleanza, di cui fu anche direttore, in un pezzo dal titolo "Il programma ungherese", diventato un successo per la stampa italiana. Il Tribuno, guidato da Marco Antonio Canini, oltre a contestare l'Alleanza, chiese al giornale di rivelare tutto ciò che sapevano. Poco dopo, Canini visitò György Klapka e prepararono il piano della Confederazione Danubiana - che fu approvato anche da Vittorio Emanuele II. Canini, preparandosi per il suo tour diplomatico nella regione dei Balcani, visitò Lajos Kossuth, il quale pensava che stabilire un'alleanza di difesa sarebbe stato più realistico in quella situazione politica - ma Canini lo convinse che doveva essere creata una confederazione tra le nazioni coinvolte. I commenti di Kossuth sul piano di Klapka e Canini furono trascritti. Tuttavia, Helfy li pubblicò nel suo articolo, rendendo impossibile a Canini condurre con successo i negoziati diplomatici tra i paesi. Infine, Vittorio Emanuele II, che inizialmente voleva uno dei suoi parenti come sovrano del Regno greco e a capo della Confederazione, si ritirò dai piani per la ribellione, a causa della mancanza di sostegno francese
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Tekavčić, Pavao. "Roberto Gusmani, Itinerari linguistici, Scritti raccolti in occasione del 60. compleanno, a cura di Raffaella Bombi, Guido Cifolrtti, Sara Frdalto, Fabiana Fusco, Lucia Innocente, Vincenzo Orioles; Edizioni dell'Orso, Alessandria, 1995; XXVII+382 pagine." Linguistica 37, no. 1 (December 1, 1997): 129–31. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.37.1.129-131.

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Abstract:
Oggigiomo al centro degli studi linguistici non è più il sistema astratto bensì il linguaggio in società e nei vari contatti di popoli, lingue, culture, con le differenze non soltanto «orizzontali» (areali, geografiche), ma anche «verticali» (sociali) e diafasiche, diamesiche ecc. Conseguenza di contatti linguistici sono il bilinguismo e la diglossia (anche coesistenti), fenomeni dovuti a quello che si designa con il termine inglese intercourse. Sono tutti aspetti della vita del linguaggio che si danno in ogni società e ad ogni epoca; eppure, come è risaputo, sono stati più o meno trascurati dalle dottrine linguistiche che studiavano ii linguaggio in vitro, come sistema idealizzato e astratto: neogrammatici, strutturalisti, generativisti.
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Klein, Menachem. "Internazionalizzazione di Gerusalemme." FUTURIBILI, no. 3 (September 2012): 105–13. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003006.

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Abstract:
L'Autore sviluppa l'idea di internazionalizzazione di Gerusalemme, attraverso la legittimazione che viene ai dominatori della cittŕ che si sono succeduti nella storia, a cominciare dagli ebrei, dai romani, dai bizantini, dai musulmani, dai cristiani, dagli inglesi e poi ancora dagli ebrei. Tale legittimazione viene analizzata nel luogo della Cittadella di Davide, del profeta e del re, e dello scrittore di Salmi, e nel luogo del Monte del Tempio. Su tali miti di luoghi si alternano diversi popoli. L'Autore osserva poi come gli israeliani alla fine riprendono una narrazione nazionale della Cittadella di Davide, in cui viene manipolata la storia anche nella stessa elaborazione del museo all'interno della stessa Cittadella.
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Puccini, Sandra. "Esplorazioni geografiche e descrizione di popoli negli scritti di Carlo Cattaneo (1833-1863)." La Ricerca Folklorica, no. 18 (October 1988): 83. http://dx.doi.org/10.2307/1479275.

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Scarsella, Elena. "Dove osano le Aquile: Strategie di occupazione territoriale nei Vestini Cismontani (Abruzzo) tra l’Età del Ferro e la Romanizzazione." Cuadernos de Prehistoria y Arqueología de la Universidad de Granada 31 (December 17, 2021): 233–52. http://dx.doi.org/10.30827/cpag.v31i0.21111.

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Abstract:
L'Archeologia del mediterraneo ha spostato solo di recente la propria attenzione sull'entroterra e l'Archeologia delle montagne mediterranee è ancora un terreno ampiamente inesplorato. Nonostante l'apparente mitezza, infatti, questo tipo di paesaggio pone delle sfide che hanno contribuito a creare, nei secoli, fenomeni culturali unici nel loro genere e difficilmente inquadrabili in modelli culturali concepiti sulla base di territori meno frammentari e morfologicamente complessi. In questo articolo, attraverso il caso studio dell'Abruzzo settentrionale, ci si propone di osservare da vicino la risposta dei popoli pre-romani dell'Appennino centrale alle sfide poste da un paesaggio povero di risorse e spesso inospitale. L'attitudine a cambiamenti lenti e spesso solo apparenti sarà contestualizzata alla luce di un'interpretazione teorica che combini Archeologia e Antropologia.
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Longo, Marco. "Le conseguenze psicologiche del terremoto e la coscienza del rischio sismico." GRUPPI, no. 3 (October 2011): 43–52. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003005.

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Abstract:
Gli interventi gruppali di psicoemergenza rivolti agli sfollati dopo il terremoto dell'Aquila sono stati organizzati in forma di riunioni informative ed educative condotte dai geologi dell'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia e dagli psicologi di Psicologia per i Popoli. La partecipazione a questi gruppi ha consentito di classificare gli individui in base al modo di rievocare il momento traumatico e di riportare le proprie reazioni. Mettere in comune le modalitŕ esperienziali e mnestiche di ciascuno ha consentito di individuare emozioni condivise e fantasie sottostanti. Soprattutto, sono emersi i modi di pensare e di difendersi dal trauma condivisi nelle diverse fasce d'etŕ, consentendo l'elaborazione di interventi specifici e di attivitŕ di gruppo adeguati ad ogni ciclo di vita. Parole chiave:
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Pirjevec, Marija. "Il mondo sloveno nell'opera di Ippolito Nievo." Acta Neophilologica 24 (December 15, 1991): 101–6. http://dx.doi.org/10.4312/an.24.0.101-106.

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Abstract:
L'interesse per il mondo slavo, per la sua cultura, letteratura, soprattutto quella popolare, per la sua storia e il folclore, fa parte integrante della curiosita intellettuale dell'epoca preromantica e di quella romantica. Già Herder nel suo libro Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit sottolineò l'importanza e il ruolo degli Slavi, chiamati per la loro indole pacifica e mansueta ad interpretare le fondamentali esigenze dell' epoca nuova: quelle della fraterna collaborazione tra i popoli. Il periodo in cui Niewo nacque e crebbe nella consapevolezza sempre più vigile della necessità d'impegno politico e civille, l'Europa andava scoprendo il ricco partimonio poetico e folcloristico de li Slavi, che era di vitale importanza per l'ulteriore sviluppo delle loro attività letteraria.
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Pirjevec, Marija. "Il mondo sloveno nell'opera di Ippolito Nievo." Acta Neophilologica 24 (December 15, 1991): 101–6. http://dx.doi.org/10.4312/an.24.1.101-106.

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Abstract:
L'interesse per il mondo slavo, per la sua cultura, letteratura, soprattutto quella popolare, per la sua storia e il folclore, fa parte integrante della curiosita intellettuale dell'epoca preromantica e di quella romantica. Già Herder nel suo libro Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit sottolineò l'importanza e il ruolo degli Slavi, chiamati per la loro indole pacifica e mansueta ad interpretare le fondamentali esigenze dell' epoca nuova: quelle della fraterna collaborazione tra i popoli. Il periodo in cui Niewo nacque e crebbe nella consapevolezza sempre più vigile della necessità d'impegno politico e civille, l'Europa andava scoprendo il ricco partimonio poetico e folcloristico de li Slavi, che era di vitale importanza per l'ulteriore sviluppo delle loro attività letteraria.
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Ventura, Luca, Lorenzo Arrizza, Raimondo Quaresima, and Mattia Capulli. "Multidisciplinary investigation of an ancient renal stone in a mummy from Popoli, central Italy." Pathologica 114, no. 4 (September 2022): 339–41. http://dx.doi.org/10.32074/1591-951x-260.

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Sklar, Jonathan. "L'Europa in tempi oscuri. Alcune dinamiche dell'alterità e del pregiudizio." PSICOANALISI, no. 2 (January 2021): 25–40. http://dx.doi.org/10.3280/psi2020-002002.

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Abstract:
I ricordi della storia recente degli anni '30 e il legame tra austerità e colpa riducono ancora una volta il nostro senso di umanità, ora aggravato dalla pandemia mondiale. La rimozione delle storie traumatiche nell'individuo e nella società deve essere analizzata al fine di evidenziare gli attuali attacchi dell'alterità sui cittadini, laddove i regimi totalitari diventano sempre più la norma e la gentilezza e l'amore vengono trattati con disprezzo mentre prevale l'egoismo. La teoria di Ferenczi nel saggio La confusione delle lingue è fondamentale per capire la dinamica del pregiudizio nel razzismo, nella misoginia e, ovviamente, rispetto agli ebrei. La conoscenza analitica è uno strumento essenziale per consentire ai popoli di comprendere i traumi transgenerazionali, la paranoia dei grandi gruppi e i pregiudizi attuali della politica e della cultura.
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Trabucchi, Romano. "La "Bomba" nell'era della globalizzazione." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 14 (September 2010): 45–54. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-014004.

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Abstract:
Dall'inizio della storia, con la guerra le comunitŕ si sono difese o si sono rafforzate nei confronti di altre comunitŕ. Gli armamenti nucleari hanno cambiato tutto questo: una guerra avrebbe causato la distruzione di ambedue i contendenti. Per 50 anni, scrive l'autore, l'equilibrio della Guerra Fredda si č retto su questo assunto. Ma dopo? I saperi sono circolati, le tecnologie si sono diffuse, quantitŕ di uranio hanno cambiato mani. Sempre piů Paesi dispongono di armi nucleari, forse anche gruppi terroristici e il loro fanatismo non li fermerŕ davanti alla prospettiva della distruzione completa. La globalizzazione ha favorito tutto questo. Oggi il disarmo nucleare non riguarda solo un paio di grandi potenze. Non riguarda nemmeno piů solo gli Stati. Occorre acquisire informazioni, costruire delle partnership e cercare le soluzioni con tutti i Paesi e i popoli.
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Moccia, Luigi. "Cittadinanza europea e spazio di libertŕ, sicurezza e giustizia." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (December 2010): 115–34. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001006.

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Abstract:
L'obiettivo dell'Unione di offrire ai suoi cittadini uno spazio di libertŕ, sicurezza e giustizia senza frontiere interne fa della cittadinanza europea, al di lŕ del suo valore ideale e simbolico, il terreno operativo su cui fondare un'Europa unita come unione di popoli e quindi di cittadini. In questa cornice di riferimento vengono segnalati i principali contenuti normativi, insieme con le strategie e prioritŕ politiche poste con i programmi pluriennali, da quello di Tampere a quello, per ultimo, di Stoccolma, in merito alla costruzione di tale spazio, quale spazio di coesione e integrazione tra popolazioni dei paesi membri (ma anche di protezione nei riguardi di stranieri, migranti e richiedenti asilo, provenienti da paesi terzi), cioč quale spazio comune di cittadinanza dell'Unione avente rilievo autonomo che, come tale, si aggiunge a quella nazionale.
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Catalfamo, Antonio. "Emilio Salgari e i “pirati della Malesia”: Colonizzati e colonizzatori." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 48, no. 3 (August 8, 2014): 522–35. http://dx.doi.org/10.1177/0014585814542785.

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Abstract:
L’autore, nel presente saggio, attraverso un’analisi articolata delle opere di Emilio Salgari, dimostra che i luoghi comuni riproposti intorno a esse da buona parte della critica in occasione del centenario della morte dello scrittore vanno superati. Salgari non è un “minore”, da collocare nell’ambito della “paraletteratura”, né uno scrittore buono solo per l’infanzia, né un uomo e un artista fuori dal suo tempo. Egli si rivolge al nuovo pubblico che si affaccia alla lettura in seguito alla legge Coppino sull’istruzione obbligatoria e si fa portavoce di un’“epica popolare anticoloniale”, di un messaggio di uguaglianza tra tutti i popoli del mondo. Funge da battistrada alla narrativa moderna, facendo lievitare il racconto attraverso l’intensificarsi delle azioni e delle immagini ed evitando, in tal modo, di cadere negli stereotipi delle opere seriali.
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Milanesi, Claudio. "Il Quarantotto rivisitato. Gli scrittori del 2000 riscrivono la Primavera dei popoli : Scurati, Evangelisti, Moresco." Italies, no. 15 (October 1, 2011): 323–40. http://dx.doi.org/10.4000/italies.3151.

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Lamberti, Andrea. "Le imprese di cristianizzazione dei popoli: alcune note in margine a Herder lettore di Montesquieu." RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA, no. 1 (March 2020): 107–13. http://dx.doi.org/10.3280/sf2020-001005.

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Guerra, Nicola. "“Muri puliti popoli muti”: Analisi tematica e dinamiche linguistiche del fenomeno del graffitismo a Roma." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 47, no. 3 (September 10, 2013): 570–85. http://dx.doi.org/10.1177/0014585813499894.

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Ventura, Luca, Pietro Leocata, Ronald Beckett, Gerald Conlogue, Giulia Sindici, Antonio Calabrese, Vincenzo Di Giandomenico, and Gino Fornaciari. "The natural mummies of Popoli: a new site in the inner Abruzzo Region (Central Italy)." Antropologia Portuguesa 19 (2002): 151–60. http://dx.doi.org/10.14195/2182-7982_19_13.

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Giulio, Rosa. "Leopardi, l'Europa e l'Italia del XIX secolo: le radici della mancata unità nazionale." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 46, no. 1 (March 2012): 5–37. http://dx.doi.org/10.1177/001458581204600101.

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Abstract:
La particolare “visione” di Leopardi delle cause originarie e profonde che hanno impedito per secoli l'unità nazionale dell'Italia, diversamente dalle nazioni più evolute nell'Europa del XIX secolo, è analizzata in stretta connessione con i fondamenti teorici del suo pensiero. Vengono pertanto individuati e indagati i complessi percorsi concettuali che, pur attraversando spazi testuali diversi e distanti delle sue opere, collegano alla basilare distinzione tra popoli meridionali e settentrionali, antichi e moderni, gli illuminanti giudizi di Leopardi sui ceti dirigenti e i costumi degl'Italiani, dialetticamente valutati tra contingenza storica prerisorgimentale e costante antropologica identitaria. Le osservazioni sull'Italia, priva di un «centro politico», sono inoltre confrontate con il più ampio contesto delle nuove forme istituzionali assunte dalla civiltà moderna, ritenute di indubbia necessità sociale, ma, in perfetta coerenza con i suoi presupposti ideologici, considerate simulacri di magnanime illusioni irrimediabilmente perdute.
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Brown, A. G., and C. Ellis. "People, climate and alluviation: theory, research design and new sedimentological and stratigraphic data from Etruria." Papers of the British School at Rome 63 (November 1995): 45–73. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010199.

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Abstract:
POPOLI, CLIMA ED ALLUVIONI: TEORIA, PROGETTO DI RICERCA E NUOVI DATI SEDIMENTOLOGICI E STRATIGRAFICI DALL'ETRURIAQuesto lavoro presenta il progetto di ricerca, i dati stratigrafici e la datazione preliminare (ceramica e paleomagnetica) di un nuovo studio sull'alluvione regionale in Etruria. Le mutevoli relazioni tra popolazione, uso della terra ed erosione nel Mediterraneo vengono discusse allo scopo di mettere in discussione alcune tradizionali ipotesi eco-demografiche. I risultati preliminari indicano un cambiamento da fiumi lateralmente mobili che erodevano e depositavano sabbia e ghiaia durante il periodo Romano, ad una rapida alluvione formata da silt sabbioso tra il tardo medioevo ed il periodo rinascimentale. Il silt sabbioso superficiale tende ad ispessirsi andando da nord a sud e si pensa che ciò sia più probabilmente dovuto all'intensificazione dello sfruttamento del suolo piuttosto che a variazioni climatiche fra diverse aree dell'Etruria.
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Manera, Maurizio. "Georeferenced SCUBA dive for plant cover estimation in the ‘Pescara Springs’ (Sorgenti del Pescara, Popoli, Italy)." International Journal of River Basin Management 14, no. 3 (April 19, 2016): 267–72. http://dx.doi.org/10.1080/15715124.2016.1167062.

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Boon, H. N. "Giancarlo Guarino, Autodeterminazione dei popoli e diritto internazionale, Jovene Editore, Napoli 1984, 452 pp., L. 38.000." Netherlands International Law Review 33, no. 02 (August 1986): 277. http://dx.doi.org/10.1017/s0165070x0001161x.

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Galli, Pier Francesco, Alberto Merini, and Paul Parin. "Menzogne in tempo di pace. Tentativo di una critica psicoanalitica ed etnologica dei "diritti dell'uomo"." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (May 2022): 273–92. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-002005.

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Abstract:
Dopo una serie di considerazioni generali sul tema dei diritti dell'uomo, viene fatta una analisi dei problemi messi in luce da due discipline, la psicoanalisi e l'etnologia. Mentre il punto di vista psicoanalitico aiuta a comprendere quali sono i fenomeni psicologici che inducono il rispetto o la violazione dei diritti umani, il punto di vista etnologico, mettendo a confronto diverse culture, permette di rispondere a quesiti riguardanti la diversità dei diritti umani nelle varie strutture sociali, la loro validità comune a più popoli, e l'eventuale imposizione o condizionamen-to, tramite anche l'uso della forza, di diritti differenti a quelli di una determinata situazione culturale. Discutendo con Muhidin Saric (autore del libro del 1993 Keraterm. Erinnerungen aus einem serbischen Lager ["Keraterm. Ricordi da un lager serbo"]. Prefazione di Paul Parin. Klagenfurt: Drava Verlag, 1994), l'Autore cerca di dare una spiegazione a fatti ancora non del tutto chiari.
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Agnieszka, Barszczewska. "The problem of Moldovan csángó identity (1860–1916): political determinants." Erdélyi Társadalom 5, no. 2 (2007): 9–28. http://dx.doi.org/10.17177/77171.85.

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Abstract:
The author of polish origin, sets the political determinants of Moldovan Csango identity in a historical perspective. Her study’s outcome is based on her documentation work made in the Vatican Secret Archives (Archivio Segreto Vaticano) as well as at the Saint Congregation for Evangelization (Archivio Storico della Congregazione per l”Evanghelizazzione dei Popoli), till now a missing body of documents within csango studies. In her paper the author focuses on the political forces that affected identity change among the Csangos, embracing the period from 1860 to 1916. The insightful conclusion of the study unravells a Vatican who’s worries for it’s own influence in an orthodox country like Romania, though aware of its subjects true needs, make it accept conditions set by the Romanian Government, and with it’s own catholicism-disseminating actions finally contributed to the linguistic, religious and cultural „meeting process” of both the Csango and Romanian population
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Kopiec, Maksym Adam. "La missionarietà della Chiesa nell’enciclica Redemptoris missio di Giovanni Paolo II di fronte alle voci del Sinodo Amazzonico." Teologia w Polsce 14, no. 1 (September 25, 2020): 103–42. http://dx.doi.org/10.31743/twp.2020.14.1.06.

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Abstract:
Oggetto di questo studio è la questione della natura missionaria della Chiesa, prospettata e rinnovata con più profonda e convincente impostazione come espresso nell’enciclica Redemptoris missio di san Giovanni Paolo II. Il XXX° anniversario della sua promulgazione (7 dicembre 1990) costituisce una ragione particolare per riprendere l’argomento e trattarlo nell’attuale contesto storico-ecclesiale. L’esposizione e l’approfondita ricerca dimostrano l’attualità dei contenuti presenti nel documento e la permanente validità del mandato di Gesù affidato agli apostoli e a tutta la Chiesa di andare nel mondo intero per annunciare il Vangelo e portare il battesimo della salvezza a tutti i popoli. La necessità di riportare all’attenzione questo tema è determinato anche dalla condizione interna della Chiesa stessa che sembra pian piano abbandonare o non considerare con la dovuta serietà il mandato di cui fu investita sin dalle sue origini. Di conseguenza, di fronte ad un indebolimento della consapevolezza missionaria all’interno della Chiesa, riportare e rievocare senza equivoci la questione del compito di evangelizzare appare un impegno necessario.
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Caponi, Matteo. "Antirazzismo cattolico e questione nera nel secondo dopoguerra." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 297 (March 2022): 17–54. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297-s1oa-002.

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Abstract:
L'articolo indaga come una crescente attenzione alla questione nera abbia fatto da cornice all'ascesa di una sensibilità antirazzista nel cattolicesimo italiano del secondo dopoguerra.L'analisi mette in discussione il cliché di un innato antirazzismo cattolico, esaminando l'interrazzialismo come modello dominante: una terza via che si opponeva sia al razzismo sia all'antirazzismo militante, umanitario ed egualitario. La nozione di antirazzismo faticò a essere recepita dalla cultura cattolica di massa fino agli anni Sessanta. La svolta dipese dall'impatto di tre fenomeni di risonanza mondiale: la decolonizzazione, l'apartheid in Sudafrica e il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. Ironia della sorte, la psicosi anticomunista della Guerra fredda costituì un motore dell'antirazzismo cattolico: occorreva scongiurare che il "risveglio" dei popoli neri avvenisse sotto l'influenza sovietica. Il pontificato di Giovanni XXIII, l'aggiornamento conciliare e la crisi del 1968 posero le basi per un cambio di paradigma; gli orientamenti antirazzisti si intrecciarono a significati progressisti e utopie rivoluzionarie controculturali.
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Arugay, Aries A., and Dan Slater. "Polarization Without Poles: Machiavellian Conflicts and the Philippines’ Lost Decade of Democracy, 2000–2010." ANNALS of the American Academy of Political and Social Science 681, no. 1 (December 20, 2018): 122–36. http://dx.doi.org/10.1177/0002716218810385.

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Abstract:
The Philippines’ long democratic experience has been remarkably free of deeply politicized cleavages. Roman Catholicism as a hegemonic religion prevents religious polarization, ethnic identity fragmentation limits ethnic polarization, and weak parties forestall ideological or class polarization. Nevertheless, the country suffered a crisis of polarization during the short-lived Estrada presidency (1998–2001) and that of his successor, Gloria Macapagal-Arroyo (2001–2010). The severe conflict was a product of power maneuvers by anti-Estrada forces, followed by anti-Arroyo actors returning the favor, given her gross abuses of power. Echoing Machiavelli’s famous distinction, the conflict pitted Estrada’s popoli (the many) against Arroyo’s oligarchic grandi (the few). This Machiavellian conflict ended with an oligarchic reassertion of Madisonian democratic rule through the electoral victory of Benigno Simeon Aquino III in 2010. We conclude the article by considering whether the populist challenge of current president Rodrigo Duterte (2016– ) might spark a similarly destabilizing conflict in the years to come.
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Perra, Livio. "Il Diritto Internazionale Può Scongiurare Le Guerre?" Revista Opinião Jurídica (Fortaleza) 16, no. 23 (July 1, 2018): 222. http://dx.doi.org/10.12662/2447-6641oj.v16i23.p222-240.2018.

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Abstract:
Nel presente articolo l’autore muove la sua analisi partendo dall’interrogativo se il diritto internazionale possa scongiurare le guerre. Il diritto internazionale ha sempre ricercato l’obiettivo di dirimere le controversie tra gli Stati in maniera pacifica. La spinta verso questo fine si avverte in misura maggiore dopo i grandi conflitti bellici. La Lega delle Nazioni vede la propria nascita in funzione di questo intento pacificatore. Anche se viene definita come una impresa fallimentare, l’autore ritiene che abbia posto le basi per i successivi progressi. Importanti passi vengono compiuti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, la quale cerca di salvaguardare la pace attraverso l’utilizzo di misure che contemplano l’uso della forza e misure che non prevedono l’utilizzo della forza. In particolare, l’autore esamina entrambe le tipologie di strumenti e giunge alla conclusione che anche questo approccio sembra non essere del tutto efficace. Egli esamina il concetto di pace giusta ed il diritto dei popoli alla pace. Infine, l’attenzione si concentra sulla tendenza più recente alla promozione dell’educazione alla cultura della pace.
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