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Dissertations / Theses on the topic 'Portata'

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1

Linguerri, Matteo. "Stima della portata cardiaca dalla pressione aortica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6386/.

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Abstract:
Questo elaborato illustra il problema della determinazione di una tecnica per rendere la misura della cardiac output il più possibile accurata, economica e poco invasiva. A tale scopo è preso in esame un nuovo metodo basato sul modello WindKessel per la stima continua battito a battito di CO e TPR, partendo dall’analisi delle forme d’onda della pressione arteriosa periferica. Tale metodo ideato nel 2007 da T.A. Parlikar considera informazioni pressorie intrabattito e interbattito, in modo da ottenere stime soddisfacenti, che migliorano ulteriormente assumendo una complianza pressione-dipendente. Applicando il metodo a un data set di animali suini, contenente misurazioni della CO di riferimento su base battito-battito, si riscontra un errore di stima complessivo pari a un RMNSE medio variabile tra l’11% ed il 13%, inferiore alla soglia del 15% ritenuta accettabile in letteratura per scopi clinici. Confrontando questi risultati con quelli ottenuti attraverso l’applicazione di altri metodi riportati in letteratura allo stesso set di dati, è stato dimostrato che il metodo risulta tra i migliori. Le CO e TPR stimate, dopo le infusioni farmacologiche endovenose effettuate sugli animali, corrispondono abbastanza fedelmente alle risposte emodinamiche attese. Successivamente viene considerato l’obbiettivo di verificare l’applicabilità della procedura matematica sulla quale si fonda il metodo. Si implementa il procedimento e si applica il metodo su un data set simulato su base battito-battito, comprendente dati relativi a varie condizioni di funzionamento fisiologiche. Le stime di CO e TPR ottenute in questa fase inseguono discretamente le variazioni delle variabili emodinamiche simulate, dimostrandosi migliori nel caso di calibrazione con complianza pressione-dipendente.
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2

Casali, Alessandro. "Stima della portata cardiaca tramite cardiografia ad impedenza." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5300/.

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3

Geminiani, Gloria. "Confronto dei metodi di misura della portata cardiaca media." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4060/.

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4

Casadei, Roberto. "Near field communication: Una tecnologia alla portata di tutti." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8231/.

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Abstract:
Questa tesi ha lo scopo di analizzare e approfondire tutte le caratteristiche del nuovo standard delle comunicazioni a radiofrequenza: NFC. Per meglio comprendere l'argomento trattato ho suddiviso la tesi in 5 capitoli: Nel primo capitolo si effettuerà una panoramica sul mondo delle tecnologie a radiofrequenza: parleremo della tecnologia RFID, di come è nata e di come si è sviluppata dagli anni 60 ad oggi, di come veniva utilizzata un tempo e di come oggi viene usata. Ulteriore tecnologia a radiofrequenza presa in considerazione in questo capitolo è la tecnologia Bluetooth, di cui conosceremo le origini e l’evoluzione che ha subito nel corso degli anni. Nel secondo capitolo si affronterà l’argomento principale di questa tesi ossia la tecnologia NFC. Si analizzerà nel dettaglio, capiremo come è nata e come si è evoluta, vedremo come funziona nello specifico, che tipo di componenti usa e vedremo quali sono stati gli elementi cardine che hanno portato a questa rapida diffusione. Nel terzo capitolo si prenderà in esame un prototipo di applicazione per smartphone Android per meglio capire come effettivamente comunicano tra loro hardware e software. Il progetto prende il nome di WeMoNFC e permetterà di attivare e/o disattivare un particolare interruttore tramite l’accostamento di un tag NFC al telefono. Come richiama il nome, il progetto utilizzerà due componenti principali: il primo, ovviamente, è il modulo NFC inserito di fabbrica all’interno dello smartphone, il secondo invece è un dispositivo dell’azienda americana Belkin: il WeMo Switch. Nel quarto capitolo infine si trarranno le dovute conclusioni su questo argomento, si osserveranno i dati di mercato e si cercherà di ricavare una possibile ipotesi su come questa tecnologia davvero alla portata di tutti diverrà, più o meno, importante in un futuro prossimo.
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5

Battaglia, Giacomo Maria Federico. "Stima della portata media cardiaca da dati di ventilazione meccanica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20778/.

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Abstract:
L’elaborato si basa su un recente studio di ricerca [Sundaresan e coll. BioMedical Engineering OnLine 2010, 9:80], il cui obiettivo è quello di determinare la relazione che lega la pressione positiva di fine espirazione (PEEP) e la cardiac output (CO) in pazienti sottoposti a ventilazione meccanica. Nella prima parte sono presenti richiami di fisiologia e anatomia del sistema respiratorio, ponendo particolare attenzione agli scambi gassosi che avvengono tra sangue e aria a livello alveolare. Nel corpo centrale si descrivono i modelli matematici per la meccanica polmonare e la diffusione dei gas respiratori. Il primo risulta utile nel prevedere le unità di alveoli reclutabili in funzione della PEEP applicata, valutando le pressioni di soglia di apertura e chiusura necessarie rispettivamente al reclutamento e dereclutamento. Il secondo invece consente di determinare il livello di shunt polmonare e la resistenza alla diffusione al variare della frazione inspirata di O2 (FiO2) e data una CO iniziale. Infine, si combinano gli effetti di entrambi per verificare attraverso un unico modello la fattibilità del procedimento ideato, prima che questo sia applicabile clinicamente. In particolare, a partire dai valori iniziali di CO e di shunt polmonare, si è in grado successivamente di tenere traccia della variazione della CO a seconda del livello di PEEP applicato, secondo la relazione per cui un aumento di PEEP sia strettamente legato all’aumento di volume polmonare reclutato. Inoltre, il modello potrebbe essere utilizzato per prevedere il livello ottimale di PEEP applicabile in modo da garantire un adeguato livello degli scambi gassosi evitando una caduta eccessiva di CO, che può provocare danni emodinamici. Al fine di stabilire la miglior terapia possibile in base alle esigenze del paziente, il modello proposto costituisce certamente una buona base di partenza per future applicazioni cliniche volte ad approfondire la relazione fra caduta di CO e aumento di PEEP.
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6

Colasurdo, Marco. "Metodo di stima della portata cardiaca media basato su modello." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/4867/.

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7

Bertuzzi, Alberto. "Analisi di fattibilità di un sensore di portata ad ultrasuoni." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7324/.

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Abstract:
Analisi di possibile utilizzo di sensori ad ultrasuoni per il calcolo della portata massica. Tramite ricerche bibliografiche si è potuto osservare come sia stato possibile applicare tale strumento anche per il calcolo della velocità del vento in stazioni meteorologiche come anche per il calcolo della portata in condotti in cui scorrono liquidi o gas. Lo studio è stato realizzato in quanto la misura di portata interessa molti campi da quello aeronautico/automobilistico a quello industriale; un'applicazione aerospaziale, per esempio, può essere quella di calcolare la portata in ingresso ad una motorizzazione necessaria per quantificare le dosi di combustibile da iniettare in camera di combustione.
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8

Bertinazzi, Elena <1990&gt. "Responsabilità Sociale d’Impresa e codici di condotta: quale portata regolativa?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7363.

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Abstract:
In un’epoca di forte globalizzazione, la recente evoluzione del commercio ha evidenziato un vuoto normativo a livello internazionale. Numerose imprese, spinte da questa esigenza di normazione e dalla crescente pressione degli stakeholders, rispondono con l’auto-normazione e l’assunzione di Responsabilità Sociale d‘Impresa volontaria. Una delle forme più comuni che assume la RSI è quella dei codici di condotta: strumenti sospesi tra la dimensione dell’impegno morale e volontario e quella del diritto, dell’obbligo e delle sanzioni. Sorgono spontanee alcune domande: La RSI è davvero in grado di svolgere il ruolo complementare e additivo rispetto a quello svolto da altri congegni regolativi oppure rappresenta un’operazione di mero maquillage aziendale? Oppure, ancora peggio, costituisce una risposta opportunistica delle imprese volta ad evitare o ritardare un quadro normativo più costringente? Più nel dettaglio: i codici di condotta sono dotati di una reale portata regolativa o viceversa sono destinati a restare delle “armi spuntate”? Sono queste le domande provocatorie a cui tenta di rispondere questo lavoro attraverso un’analisi della letteratura in argomento sia nazionale che internazionale.
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9

Nicolae, T. L. "La portata ontologica del concetto di intersoggettività in Merleau-Ponty." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3423330.

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Abstract:
The inter-subjectivity concept does not feature as predominant in Merleau-Ponty’s work, perhaps also because of the sudden interruption at the apex of his work. Nevertheless, it corresponds to a topic that is not marginal in the general economy of his thought, as it is situated at the crossroads between the great philosophical problems he deals with. This work aims to discover its role from an ontological point of view, by retracing the dialectical phases that justify its presence and its importance. The haecceity of the world and thinking the subjectivity in terms of “body-subject” allow the access to the other, throughout intercorporeity. By considering the language as a chiasm between corporeity of the language and original pre-sense, between speakable and unspeakable, the dehiscence towards others becomes possible. In the general framework of an ontology that is enriched by the characteristics of the “vertical being” or “savage”, to which the non-knowledge and non-being refer, the bodily network that bonds all the beings cannot give up intersubjectivity, seen as a constitutive relationship of the embodied human being which is grafted into the world. The identity-making and narcissistic boundaries of the subject are redefined through a reciprocity link that takes effect more on a communication level than a bodily one. Hence, Merleau-Ponty succeeds in his purpose to show the role of intersubjectivity in ontogenesis on the bases of the constitutive and dynamical opening of the beings in the flesh of the Being.
Il concetto di intersoggettività non compare con preminenza nell’opera di Merleau-Ponty, forse anche per la brusca interruzione all’apice del suo sviluppo. Ciononostante, esso corrisponde a una tematica per niente marginale nell’economia della sua filosofia, in quanto si situa al crocevia delle grandi problematiche ivi affrontate. Questa ricerca si è proposta di rilevarne il ruolo dal punto di vista ontologico, ripercorrendo le tappe dialettiche che ne giustificano la presenza e l’importanza. L’ecceità del mondo e la considerazione della soggettività in termini di “corpo proprio” permettono l’accesso all’altro, al livello dell’intercorporeità. Grazie alla riconsiderazione del linguaggio come chiasma di corporeità della lingua e pre-senso originario, di dicibilità e indicibilità, diventa possibile la “deiscenza” all’altro. Nel quadro generale di un’ontologia che si arricchisce delle caratteristiche dell’“Essere verticale” o “selvaggio”, a cui fanno riferimento il non-sapere e il non-essere, la trama carnale che lega tutti gli enti non può fare a meno dell’intersoggettività, intesa come relazione costitutiva dell’essere umano incarnato e innestato nel mondo. I confini identitari e narcisistici del soggetto vengono ridefiniti nel rapporto di reciprocità che avviene ancor più al livello comunicativo che a quello corporeo. Merleau-Ponty riesce, dunque, nell’intento di mostrare il coinvolgimento dell’intersoggettività nell’ontogenesi, sulla base della costitutiva e dinamica apertura degli enti nella carne dell’Essere.
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Mazzocchi, Andrea. "Caratterizzazione e confronto di misuratori di portata per utilizzo in emodialisi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8562/.

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Abstract:
La dialisi è una terapia essenziale alla sopravvivenza delle persone colpite da insufficienza renale. Senza questo trattamento periodico l’aspettativa di vita si riduce a pochi giorni. Il fine di questo trattamento è il ripristino dell’equilibrio idro-elettrolitico e acido-base del paziente e la rimozione del fluido in eccesso che l’organismo non è in grado di espellere autonomamente. La parte di liquido che passa attraverso il filtro dal lato sangue, alla parte di bagno dialisi prende il nome di ultrafiltrato. Ciò comporta che nelle macchine per emodialisi ci sia un sistema di controllo dedicato all’ultrafiltrazione. La durata della seduta è variabile, è finalizzata a riportare il paziente al peso ottimale in un tempo limitato. Il seguente elaborato è stato svolto presso il laboratorio della start-up IBD Italian Biomedical Devices, uno dei progetti in via di sviluppo è la realizzazione di una macchina per emodialisi a basso costo. Obiettivo della tesi è stato quello di confrontare due misuratori di portata e valutarne l’adeguatezza per la gestione del sistema di ultrafiltrazione. È stato esplorato tutto il range di portate a cui potrebbero essere sottoposti durante l’utilizzo del macchinario. I sensori oggetto di studio sono l’Oval Gears Flowmeters ed il flussimetro Series 800, entrambi adatti all’impiego in ambito biomedicale. Appartengono a due diverse classi: il primo è un contatore volumetrico, registra il numero di volumi base lo che attraversano. Il secondo è un misuratore a turbina, genera impulsi verso l’esterno in numero proporzionale alla velocità del fluido. Lo studio necessita anche di una parte di acquisizione dei segnali provenienti dai sensori, è stata implementata interamente sulla piattaforma Arduino. I dati acquisiti sono stati elaborati ed analizzati al fine di avere un confronto tra i misuratori e con il gold-standard. Per poter confrontare le prestazioni è stato realizzato e seguito un protocollo sperimentale.
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Falanga, Matteo. "Studio di tre metodi minimamente invasivi per la misura della portata cardiaca." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15653/.

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Abstract:
In questo elaborato si è affrontato il problema di confrontare l’accuratezza di tre metodi di misura continua della portata cardiaca (Continuous Cardiac Output “CCO”), utilizzando la termodiluizione transpolmonare intermittente (TPTD-CO) come “gold standard”. I tre metodi considerati sono: metodo basato sulla misura della forma d’onda di pressione arteriosa periferica non calibrata (FCCO), metodo basato sulla misura della forma d’onda di pressione arteriosa centrale calibrata (PCCO), e metodo basato sul principio di Fick indiretto (NCCO). I risultati presentati sono stati ottenuti in uno studio osservazionale su 23 pazienti critici all’interno di una Unità di Terapia Intensiva (Intensive Care Unit “ICU”). L’analisi statistica dei dati è stata effettuata utilizzando il coefficiente di correlazione di Pearson (R) e l’analisi di Bland-Altman. Solo PCCO ha mostrato una buona correlazione (R = 0,9) e un buon accordo con una differenza media (“bias”) di 0,0 ± 0,8 L min-1 e un errore percentuale del 24,5% rispetto al metodo TPTD-CO. In pazienti con Indice di Resistenza Vascolare Sistemica normale (SVRI > 1.700 dyne s cm-5 m-2), anche NCCO (R = 0,8 e bias 0,4 ± 1,3 L min-1) e FCCO (R = 0,8 e bias 0,1 ± 1 L min-1) hanno prodotto risultati affidabili. Questi risultati indicano che, nella popolazione di pazienti considerata, la CCO è stata monitorata in maniera più affidabile con la PCCO. Tutti gli altri metodi sono apparsi meno precisi, specialmente in situazioni di SVRI basso.
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Izzo, Jacopo. "Stima non invasiva della portata media cardiaca con il metodo dell'espirazione prolungata." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16637/.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi nasce con l’obbiettivo di analizzare le ricerche effettuate da un gruppo di bioingegneri italiano, che per primo ha utilizzato il metodo non invasivo dell’espirazione prolungata per la stima della portata media cardiaca (CO) in pazienti post-chirurgici ventilati meccanicamente. In questo studio è stata comparata per la prima volta la tecnica dell’espirazione prolungata con quella della termodiluizione, considerata il gold standard clinico per la misura della portata media cardiaca, ma che richiede l’uso di cateteri. Per questo obbiettivo sono stati selettivamente reclutati venti pazienti che avevano affrontato un intervento chirurgico in anestesia generale e successivamente erano stati assistiti tramite ventilazione meccanica. La CO è stata calcolata attraverso una versione modificata della formula di Fick, in cui i valori della pressione parziale dell’anidride carbonica nel sangue arterioso e venoso sono stati stimati con gli algoritmi di Kim e Godfrey. I risultati sono confrontati con quelli ottenuti tramite termodiluizione. L’applicazione del primo algoritmo mostra una leggera sottostima (-6%) rispetto ai valori calcolati tramite termodiluizione e una deviazione standard di 0.72 L min-1, al contrario l’algoritmo di Godfrey mostra una sovrastima più marcata (+30%) e una deviazione standard di 1.07 L min-1. La standardizzazione e automazione della procedura proposta in pazienti ventilati meccanicamente, consente di ottenere una stima non invasiva della portata media cardiaca con una precisione confrontabile con quella di altri metodi minimamente invasivi.
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Drudi, Cristian. "Stima non invasiva della portata media cardiaca attraverso misure sui gas respiratori." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18974/.

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Abstract:
La misura della portata media cardiaca è un passo fondamentale nel processo decisionale in ambito clinico e permette di scegliere la terapia ottimale per il paziente. Il contenuto informativo del valore della portata media cardiaca diventa particolarmente importante nel caso del paziente critico. L’introduzione della tecnica della termodiluizione negli anni 70 ha segnato l’inizio della diffusione della misura della portata cardiaca media in ambito clinico. Nonostante l’utilità della tecnica della termodiluizione e la sua validata precisione abbiano portato a considerarla come gold standard nelle misure della portata cardiaca media, le possibili complicazioni del cateterismo necessario hanno portato alla ricerca di nuove tecniche non invasive o minimamente invasive e l’ultimo ventennio ha visto l’introduzione di molteplici dispositivi per determinare la portata media cardiaca. In questo elaborato si offre una panoramica sulle tecniche non invasive utilizzate attualmente ed in continua fase di studio e sviluppo; per ogni tecnica considerata si presenta la tecnologia sottostante e si accenna ai punti di forza e alle principali limitazioni. Successivamente si descrive una tecnica proposta da Maloney e Bekey nel 1976. Questo metodo si basa su un modello bicompartimentale del sistema cardio-respiratorio e , non richiede alcun cateterismo e presuppone solamente l’intubazione del paziente, condizione già frequente nel paziente critico. Verranno riproposti e discussi i risultati ottenuti dalle prove effettuate su cani da Maloney e Bekey. Questa tecnica presenta limitazioni condivise da altre tecnologie attualmente utilizzate per stimare la portata media cardiaca, ma sembra consentire una accuratezza superiore che incoraggia all’approfondimento. Ulteriori studi risultano quindi opportuni considerando anche il numero ridotto di soggetti e di prove effettuate da Maloney e Bekey.
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FARINA, Giulia. "Moderne tecniche per una misura speditiva della portata in corsi d'acqua naturali." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2016. http://hdl.handle.net/11392/2403502.

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Abstract:
La presente tesi di dottorato illustra due metodi di stima della portata nei corsi d'acqua naturali, basati su un numero ridotto di misure di velocità, allo scopo di limitare il più possibile la fase preliminare di campionamento di velocità. Innanzitutto, viene illustrato lo sviluppo teorico e l’applicazione pratica di tre nuovi metodi per stimare il parametro entropico M utilizzato nell'ambito del metodo entropico proposto da Chiu nel 1980 come valida alternativa alla tecnica velocità-area per misurare la portata in un canale. Il primo metodo è basato sulla riproduzione della funzione di distribuzione di probabilità cumulata della velocità associata ad un evento di piena e richiede misurazioni estese all'intera sezione fluviale, mentre, nel secondo e terzo metodo, la stima di M si basa sul calcolo della velocità media di sezione U trasversale seguendo due diverse procedure. Entrambe si basano esclusivamente sul parametro entropico M e determinano in particolare quel valore di M che rende due differenti stime di U , ottenute utilizzando due differenti approcci M-dipendenti, il più vicino possibile. Dal punto di vista operativo, l'acquisizione dei dati di velocità diventa sempre più semplificata dal primo al terzo approccio, che utilizza la sola misura di velocità superficiale. Le procedure proposte vengono applicate al caso studio della stazione idrometrica Ponte Nuovo sul fiume Tevere nel centro Italia. Successivamente, si presenta una procedura per la stima della portata in una sezione di un corso d’acqua basata sull’utilizzo combinato di isotachie adimensionali e di una o più misure puntuali di velocità. In particolare, partendo, al pari di Maghrebi (2003, 2006), dalla legge di Biot Savart sul magnetismo indotto da una corrente elettrica in un filo conduttore, si propone una diversa formulazione della relazione che caratterizza l’”effetto” del perimetro bagnato sul campo di velocità interno alla sezione, capace di tenere esplicitamente conto della scabrezza, espressa mediante il coefficiente di Manning. Le curve di “ugual effetto” opportunamente adimensionalizzate possono essere quindi lette come isotachie adimensionali. A questo punto, dopo aver ricostruito il pattern delle isotachie adimensionali, nel caso in cui si disponga di più misure di velocità, è possibile stimare la portata, operazione per la quale si propongono due diverse metodologie. La procedura proposta è stata applicata a sette casi studio caratterizzati da dimensioni delle sezioni idrauliche molto diverse tra loro. I risultati hanno evidenziato che le due metodologie proposte per la stima della portata portano a risultati equivalenti tra loro e che in tutti i casi studio la procedura nel suo complesso consente una stima della portata molto accurata, anche quando ci si appoggia a un ridotto numero di misure di velocità o addirittura alla sola misura di massima velocità superficiale. Infine, questa tesi presenta un nuovo metodo per la ricostruzione del profilo batimetrico di una sezione trasversale basato sull'applicazione del principio di massima entropia e propone un procedimento per la sua parametrizzazione. Il metodo può essere utilizzato per caratterizzare la batimetria di una sezione trasversale sulla base di una quantità ridotta di dati esclusivamente di tipo geometrico, cioè, la quota del punto più basso della sezione trasversale del canale, le larghezze bagnate georeferenziate osservate e i corrispondenti livelli d'acqua misurati durante gli eventi. La procedura è parametrizzata ed è applicata su due sezioni fluviali caratterizzate da forma e dimensioni diverse. In entrambi i casi il procedimento permette di descrivere la vera batimetria delle sezioni trasversali con ragionevole precisione e ottenere una stima accurata dell’area bagnata. Con riferimento agli stessi due casi, si mostra infine come l’accoppiamento del metodo di ricostruzione batimetria qui proposto e l'approccio entropico di stima della velocità media di sezione precedentemente descritto consenta una buona stima della portata.
This PhD thesis illustrates two methods for estimatin discharge in natural channels, based on a reduced number of velocity measurements, in order to limit as much as possible the preliminary sampling phase. First, the theoretical development and practical application of three new methods for estimating the entropy parameter M used within the framework of the entropy method proposed by Chiu in the 1980s as a valid alternative to the velocity-area method for measuring the discharge in a river is here illustrated. The first method is based on reproducing the cumulative velocity distribution function associated with a flood event and requires measurements regarding the entire cross-section, whereas, in the second and third method, the estimate of M is based on reproducing the cross-sectional mean velocity U by following two different procedures. Both of them rely on the entropy parameter M alone and look for that value of M that brings two different estimates of U , obtained by using two different M-dependent-approaches, as close as possible. From an operational viewpoint, the acquisition of velocity data becomes increasingly simplified going from the first to the third approach, which uses only one surface velocity measurement. The procedures proposed are applied in a case study based on the Ponte Nuovo hydrometric station on the Tiber River in central Italy. Secondly, this thesis presents a procedure for estimating discharge in a river cross-section based on the combined use of dimensionless isovel contours and one or more point velocity measurements. More specifically, taking the Biot Savart law on the magnetic field induced by an electric current in a wire as their basis, like Maghrebi (2003, 2006), a different formulation of the relationship characterizing the “effect” of the wetted perimeter on the range of velocities in a cross-section is proposed, in order to take explicit account of roughness, expressed by means of Manning’s coefficient. Once appropriately nondimensionalized, the “isoeffect” contours can be read as dimensionless isovel contours. At this point, assuming that a number of velocity measurements are available, it is possible to estimate discharge; two different methods are proposed for this purpose. The proposed procedure is applied to seven real-life cases characterized by river cross-sections which differed greatly from one another. The results show that the two methods proposed for estimating discharge lead to equivalent outcomes and that in all cases the procedure as a whole enables a very accurate estimation of discharge, even when it is based on a limited number of velocity measurements or even on the measurement of maximum surface velocity alone. Finally, this thesis presents a new method for reconstructing the bathymetric profile of a cross section based on the application of the principle of maximum entropy and proposes a procedure for its parameterization. The method can be used to characterize the bathymetry of a cross-section based on a reduced amount of data exclusively of a geometric type, namely, the elevation of the lowest point of the channel crosssection, the observed, georeferenced flow widths and the corresponding water levels measured during the events. The procedure is parameterized and it is applied on two actual river cross-sections characterized by different shapes and sizes. In both cases the procedure enables us to describe the real bathymetry of the cross-sections with reasonable precision and to obtain an accurate estimate of the flow areas. With reference to the same two cases, we show, finally, that combining the bathymetry reconstruction method proposed here and the entropy-based approach for estimating the cross-sectional mean velocity previously described, enables a good estimate of discharge.
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Giunchi, Giacomo. "Selezione di trasduttori per la misura di portata fluidi nei motori a combustione interna." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10259/.

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Abstract:
Si vuole dimostrare la fattibilità di realizzazione di una serie di misuratori di portata fluidi da applicare principalmente per le misure di portata dei fluidi di un motore in prova al banco. Queste portate di interesse riguardano: liquido di raffreddamento, tipicamente acqua a una temperatura prossima ai 100°C, olio lubrificante, tipicamente ad una temperatura di 150°C, aria di aspirazione, BlowBy, aria che filtra dalle fasce elastiche e dalla camera di combustione passa in coppa e quindi presenta goccioline e vapori d'olio, e possibilmente EGR. La prima fase consiste nel valutare ciò che offre il mercato per rendersi conto di quali sono i livelli di prestazione di misura dei sensori commerciali e il loro prezzo. Dunque, oltre alla consultazione di datasheet, segue una richiesta di preventivi ai fornitori di tali prodotti. Conclusa la fasce di analisi di mercato sopra descritta si avvia la fase di design del misuratore. Dopo l'analisi il principio di misura ottimale risulta quello ultrasonico. In particolare è opportuno effettuare una prima distinzione fra misuratori per liquidi e per gas, i quali naturalmente presenteranno differenze geometriche sia per la compatibilità con l'impianto nel quale verranno montati sia per le caratteristiche del fluido di cui interessa la misura. Disegnata a CAD la geometria i due tubi vengono stampati in 3D, dopodichè vengono montati i trasduttori per la generazione e la ricezione degli ultrasuoni. Si effettuano le prove di laboratorio, per liquidi e poi per gas, nel primo caso misurando la portata acqua messa in circolo da una pompa, nel secondo caso misurando la portata aria di un Ducati al banco motori. I dati acquisiti da varie prove vengono poi elaborati tramite Matlab, e si ricavano conclusioni in termini di rumore, accuratezza, ripetibilità ed infine di conferma che è fattibile realizzarli ad un costo contenuto ma che per riuscirci è necessario molto più sviluppo e ottimizzazione.
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Benassi, Paolo. "Stima della portata di progetto in bacini appenninici non strumentati: approcci regionali a confronto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12614/.

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Abstract:
Il presente lavoro di Tesi si propone di confrontare le capacità predittive di due metodi di analisi regionale di frequenza delle piene: il Progetto Speciale Valutazione delle Piene (VA.PI.) e il metodo dell'area d'influenza (Region Of Influence, ROI). Il confronto fra i due metodi è stato condotto facendo riferimento a stazioni con lunghe serie storiche di massimi annuali di portate al colmo di piena, dalle quali sono state tratte le distribuzioni di probabilità teoriche, con cui è stato possibile mettere a confronto i risultati ottenuti dai metodi regionali. L’area di studio a cui si è fatto riferimento coincide con i territori dell’Emilia Romagna e delle Marche, con piccole eccezioni laddove il confine amministrativo non ricalca lo spartiacque appenninico. Le prestazioni dei modelli sono state valutate mediante l’errore relativo commesso sui quantili cinquantennale e centennale e hanno permesso di stilare alcune schematiche linee guida per la scelta della tecnica da impiegare in fase di progettazione.
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Felletti, Roberto. "Effetto del muro di coronamento sulla portata di tracimazione a tergo di opere marittime." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Le zone costiere appartengono alle aree con alta densità di popolazione, nonostante queste regioni siano le più vulnerabili al rischio di onde violente da tempesta e alla tracimazione di esse. In aggiunta, a causa del cambiamento climatico e all’innalzamento del livello del mare, si prevede un incremento nel numero e nell’intensità di tempeste violente. Come risultato, un grande quantitativo di acqua può tracimare, ciò porta all’instabilità e all’allagamento dell’eventuale opera atta alla protezione della costa, un disastro per la sicurezza della popolazione e per l’economia della zona. Per risolvere queste problematiche si è scelta una geometria tipica di difesa della costa e si è compiuta un’analisi di sensitività del modello, analizzando se al variare dei parametri caratteristici del muro paraonde e del relativo parapetto, il modello avverte una variazione della portata di tracimazione. Attraverso questo studio si vuole scoprire qual è la configurazione di cresta che da un punto di vista progettuale è il compromesso migliore tra efficacia della riduzione della portata e sollecitazioni accettabili.
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Dolci, Marco. "Studio del metodo "systolic volume balance" per la stima non invasiva della portata media cardiaca." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9623/.

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Abstract:
La portata media cardiaca, (cardiac output “CO”) è un parametro essenziale per una buona gestione dei pazienti o per il monitoraggio degli stessi durante la loro permanenza nell’unità di terapia intensiva. La stesura di questo elaborato prende spunto sull’articolo di Theodore G. Papaioannou, Orestis Vardoulis, and Nikos Stergiopulos dal titolo “ The “systolic volume balance” method for the non invasive estimation of cardiac output based on pressure wave analysis” pubblicato sulla rivista American Journal of Physiology-Heart and Circulatory Physiology nel Marzo 2012. Nel sopracitato articolo si propone un metodo per il monitoraggio potenzialmente non invasivo della portata media cardiaca, basato su principi fisici ed emodinamici, che usa l’analisi della forma d’onda di pressione e un metodo non invasivo di calibrazione e trova la sua espressione ultima nell’equazione Qsvb=(C*PPao)/(T-(Psm,aorta*ts)/Pm). Questa formula è stata validata dagli autori, con buoni risultati, solo su un modello distribuito della circolazione sistemica e non è ancora stato validato in vivo. Questo elaborato si pone come obiettivo quello di un’analisi critica di questa formula per la stima della portata media cardiaca Qsvb. La formula proposta nell'articolo verrà verificata nel caso in cui la circolazione sistemica sia approssimata con modelli di tipo windkessel. Dallo studio svolto emerge il fatto che la formula porta risultati con errori trascurabili solo se si approssima la circolazione sistemica con il modello windkessel classico a due elementi (WK2) e la portata aortica con un’onda rettangolare. Approssimando la circolazione sistemica con il modello windkessel a tre elementi (WK3), o descrivendo la portata aortica con un’onda triangolare si ottengono risultati con errori non più trascurabili che variano dal 7%-9% nel caso del WK2 con portata aortica approssimata con onda triangolare ad errori più ampi del 20% nei i casi del WK3 per entrambe le approssimazioni della portata aortica.
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Zeumou, Tchamo Eric Daniel. "Impiego di un gruppo turbina-alternatore per la regolazione della portata di una tubazione idraulica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13944/.

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Abstract:
IL nostro nostro lavoro è stato svolto nell'azienda Imolese LOCLAIN. Si tratta quindi di una soluzione innovativa per il recupero di energia diversamente dissipata durante il servizio sia durante la regolazione della portata che quella della pressione in una turbatura idraulica. Questa energia recuperata viene convertita con dei convertitori statici (INVERTER - AFE) e può essere: + sia auto-consumata per i fabbisogni dell'impianto stesso; + sia immessa in rete: il ritiro dedicato; + sia in parte immessa e consumata: lo scambio sul posto. La macchina elettrica rotante che viene usata in questo sistema è un generatore e può essere sia : il generatore Brushless, generatore Asincrono; o generatore a riluttanza. Questi generatori devono essere flangiate, grado di protezione IP54, B5 poiché viene montato a sbalzo sull'asse della turbina. Per quanto riguarda la turbina, essa viene integrata nelle tubature ed è di tipo assiale . Viene regolata automaticamente dall'inverter durante il passaggio del fluido. Questo sistema innovativa presenta una doppia regolazione: - Regolazione elettrica: tramite l'INVERTER ed agendo sul parametro OFFSET. - Regolazione idraulica : tramite l'attuatore ed agendo sull'otturatore.
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Ingenito, Gaetano. "Studio di un metodo non invasivo per la stima della portata cardiaca da dati respiratori." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24522/.

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Abstract:
Le tecniche per la misurazione della portata cardiaca media nell’uomo risultano essere spesso invasive poichè richiedono l’utilizzo di cateteri, come nel caso della termodiluizione, o di prelievi, come nel caso del metodo della diluizione di un indicatore. Il metodo proposto da Maloney e Bekey offre una valida alternativa non invasiva per la stima della portata cardiaca poichè si basa su dati di tipo respiratorio ed in più è applicabile in contesti clinici poichè offre risultati in tempo reale. La tecnica si basa su un modello bicompartimentale del sistema respiratorio, che tiene conto della concentrazione di anidride carbonica all’interno dei polmoni e dei tessuti, nel quale la portata cardiaca media è uno dei parametri. L’uscita del modello è la pressione parziale di anidride carbonica negli alveoli che, in condizioni fisiologiche, è approssimabile alla pressione parziale di anidride carbonica a fine espirazione. Quest’ultima è misurabile, insieme agli altri parametri, con tecniche non invasive. Definita quindi la funzione costo come la differenza al quadrato tra l’uscita del modello e la pressione misurata, attraverso un algoritmo di minimizzazione della stessa è possibile risalire al parametro portata cardiaca media. L’algoritmo proposto da Maloney e Bekey per identificare questo parametro è una semplificazione del metodo del gradiente. In questo lavoro di tesi è stato simulato in Matlab il modello del sistema respiratorio, ottenendo la soluzione in regime periodico corrispondente ad un segnale periodico verosimile di portata respiratoria oltre a valori verosimili di tutti i parametri, tratti dalla letteratura e supposti costanti, per due soggetti con una diversa intensità del metabolismo tissutale. Partendo dai segnali così prodotti è stato implementato l’algoritmo di Maloney e Bekey per la stima della portata cardiaca media e i risultati ottenuti sono stati poi confrontati con quelli ottenuti applicando il metodo di Nelder-Mead assunto come riferimento.
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Di, Gemma Giuseppe. "Metodo del "bilancio del volume sistolico" per la stima non invasiva della portata media cardiaca." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5285/.

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CABRA, GIULIA. "INTERSOGGETTIVITA', AMORE ED ETICA IN E. HUSSERL. DALLA PORTATA ETICA DELL'ESPERIENZA INTERSOGGETTIVA ALLA RILEVANZA INTERSOGGETTIVA DELL'AMORE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/84468.

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Abstract:
Edmund Husserl tratta l’etica e l’intersoggettività separatamente e con scopi diversi. Allo stesso tempo, nei suoi testi sono presenti indizi di una mutua connessione tra tali ambiti. Nel mio lavoro intendo chiarire come sia interpretabile tale connessione. In particolare, considero che l’affermazione husserliana del valore della relazione e del dovere di promuoverla indica che il soggetto può realizzare attivamente la dimensione intersoggettiva in cui si trova solo attraverso una scelta a favore della relazione. Tale scelta presuppone l’esperienza del valore altrui. Mi chiedo quindi quali siano le condizioni dell’esperienza della rilevanza assiologica ed etica dell’altro e della relazione con lui. Per rispondere a questa domanda, mi rivolgo a due ambiti della fenomenologia trascendentale di Husserl: la teoria dell’intersoggettività e le analisi etiche. Attraverso la prima, valuto se gli strati costitutivi dell’esperienza intersoggettiva abbiano una rilevanza assiologica. Tuttavia, dati i limiti di una considerazione etica della teoria dell’intersoggettività, mi rivolgo alle analisi etiche per ulteriori approfondimenti. Esse mostrano che il valore dell’altro e il dovere nei suoi confronti sono colti dall’atto emotivo dell’amore e che l’amore a sua volta è fondato nel coglimento dell’altro come soggetto trascendentale. Così facendo chiarifico la mutua connessione tra etica e teoria dell’intersoggettività in Husserl.
Edmund Husserl treats ethics and intersubjectivity separately and with different purposes. At the same time, he disseminates clues of their interconnectedness throughout his works. In my dissertation, I aim to elucidate how to interpret their connection. In particular, I argue that Husserl’s insistence on the value of relationship and on the duty to promote it indicates that the subject can actively realize the intersubjective dimension in which it is situated only through a choice in favour of the relationship. This choice presupposes the experience of the value of the other. I thus ask which are the conditions of the experience of the axiological and ethical relevance of the other and of the relationship with it. To answer this question, I turn to two areas of Husserl’s transcendental phenomenology: his theory of intersubjectivity and his ethical analyses. Through the first, I assess whether the constitutive levels of intersubjective experience have axiological relevance. However, given the limits pertaining to an ethical consideration of his theory of intersubjectivity, I move to Husserl’s ethical analyses for further insights. These analyses show that the value of the other and the duty towards it are captured by the emotional act of love, and that love is in turn grounded on grasping the other as a transcendental subject. I thereby shed light on the interconnectedness of Husserl’s ethics and theory of intersubjectivity.
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CABRA, GIULIA. "INTERSOGGETTIVITA', AMORE ED ETICA IN E. HUSSERL. DALLA PORTATA ETICA DELL'ESPERIENZA INTERSOGGETTIVA ALLA RILEVANZA INTERSOGGETTIVA DELL'AMORE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/84468.

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Abstract:
Edmund Husserl tratta l’etica e l’intersoggettività separatamente e con scopi diversi. Allo stesso tempo, nei suoi testi sono presenti indizi di una mutua connessione tra tali ambiti. Nel mio lavoro intendo chiarire come sia interpretabile tale connessione. In particolare, considero che l’affermazione husserliana del valore della relazione e del dovere di promuoverla indica che il soggetto può realizzare attivamente la dimensione intersoggettiva in cui si trova solo attraverso una scelta a favore della relazione. Tale scelta presuppone l’esperienza del valore altrui. Mi chiedo quindi quali siano le condizioni dell’esperienza della rilevanza assiologica ed etica dell’altro e della relazione con lui. Per rispondere a questa domanda, mi rivolgo a due ambiti della fenomenologia trascendentale di Husserl: la teoria dell’intersoggettività e le analisi etiche. Attraverso la prima, valuto se gli strati costitutivi dell’esperienza intersoggettiva abbiano una rilevanza assiologica. Tuttavia, dati i limiti di una considerazione etica della teoria dell’intersoggettività, mi rivolgo alle analisi etiche per ulteriori approfondimenti. Esse mostrano che il valore dell’altro e il dovere nei suoi confronti sono colti dall’atto emotivo dell’amore e che l’amore a sua volta è fondato nel coglimento dell’altro come soggetto trascendentale. Così facendo chiarifico la mutua connessione tra etica e teoria dell’intersoggettività in Husserl.
Edmund Husserl treats ethics and intersubjectivity separately and with different purposes. At the same time, he disseminates clues of their interconnectedness throughout his works. In my dissertation, I aim to elucidate how to interpret their connection. In particular, I argue that Husserl’s insistence on the value of relationship and on the duty to promote it indicates that the subject can actively realize the intersubjective dimension in which it is situated only through a choice in favour of the relationship. This choice presupposes the experience of the value of the other. I thus ask which are the conditions of the experience of the axiological and ethical relevance of the other and of the relationship with it. To answer this question, I turn to two areas of Husserl’s transcendental phenomenology: his theory of intersubjectivity and his ethical analyses. Through the first, I assess whether the constitutive levels of intersubjective experience have axiological relevance. However, given the limits pertaining to an ethical consideration of his theory of intersubjectivity, I move to Husserl’s ethical analyses for further insights. These analyses show that the value of the other and the duty towards it are captured by the emotional act of love, and that love is in turn grounded on grasping the other as a transcendental subject. I thereby shed light on the interconnectedness of Husserl’s ethics and theory of intersubjectivity.
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Marullo, Andrea. "Valutazione della portata esitata dagli scarichi della diga di Vulci in occasione della piena del novembre 2012." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6848/.

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Abstract:
La tesi ha avuto ad oggetto l'evoluzione dell’onda di piena del fiume Fiora nella mattinata del 12/11/2012, a monte dello sbarramento di Vulci (Enel S.p.a.), la quale ha determinato il superamento della quota di massimo invaso dell’impianto e ha messo in evidenza come le equazioni descrittive, presenti all’interno del Foglio di Condizione e Manutenzione dell’Impianto (F.C.E.M), non siano rappresentative della reale capacità di scarico della diga. Sulle base di queste osservazioni è stato adottato un modello matematico sfruttando il codice di calcolo HEC-RAS per la valutazione della massima portata scaricabile dagli scarichi dell’impianto in occasione di eventi di piena particolarmente intensi. Dallo studio si è ricavato che la portata massima scaricata della diga durante l’evento suddetto è risultata circa 1430 m3/s, mentre la massima portata affluita all’impianto è risultata circa 1450 m3/s, valore potenzialmente sfruttabile per una revisione della sicurezza idraulica dello sbarramento.
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Famulari, Armando Maria. "Tecniche regionali di stima della portata di progetto: Impatto della correlazione spaziale tra le serie di osservazioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6856/.

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Abstract:
La stima degli indici idrometrici in bacini non strumentati rappresenta un problema che la ricerca internazionale ha affrontato attraverso il cosiddetto PUB (Predictions on Ungauged Basins – IAHS, 2002-2013). Attraverso l’analisi di un’area di studio che comprende 61 bacini del Sud-Est americano, si descrivono e applicano due tecniche di stima molto diverse fra loro: il metodo regressivo ai Minimi Quadrati Generalizzati (GLS) e il Topological kriging (TK). Il primo considera una serie di fattori geomorfoclimatici relativi ai bacini oggetto di studio, e ne estrae i pesi per un modello di regressione lineare dei quantili; il secondo è un metodo di tipo geostatistico che considera il quantile come una variabile regionalizzata su supporto areale (l’area del bacino), tenendo conto della dislocazione geografica e l’eventuale struttura annidata dei bacini d’interesse. L’applicazione di questi due metodi ha riguardato una serie di quantili empirici associati ai tempi di ritorno di 10, 50, 100 e 500 anni, con lo scopo di valutare le prestazioni di un loro possibile accoppiamento, attraverso l’interpolazione via TK dei residui GLS in cross-validazione jack-knife e con differenti vicinaggi. La procedura risulta essere performante, con un indice di efficienza di Nash-Sutcliffe pari a 0,9 per tempi di ritorno bassi ma stazionario su 0,8 per gli altri valori, con un trend peggiorativo all’aumentare di TR e prestazioni pressoché invariate al variare del vicinaggio. L’applicazione ha mostrato che i risultati possono migliorare le prestazioni del metodo GLS ed essere paragonabili ai risultati del TK puro, confermando l’affidabilità del metodo geostatistico ad applicazioni idrologiche.
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Bernacchia, Laura. "Calibrazione dei modelli di stima della portata dell'aria in MCI attraverso l'interazione tra ambienti di simulazione ed ottimizzatori matematici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15074/.

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Abstract:
I limiti sempre più stringenti imposti in termini di emissioni e consumi, implicano una complessità sempre maggiore dei moderni motori a combustione interna; la calibrazione di un moderno motore SI è un processo che richiede una rilevante quantità di tempo e di misure al banco. In un contesto economico che richiede, per essere competitivi sul mercato, un tempo sempre minore tra la fase di concetto del prodotto e l’inizio della sua produzione, ogni passaggio non necessario deve essere eliminato. Inserire un modello 1-D del motore durante la fase di calibrazione, permette non solo di risparmiare dispendiose misure al banco prova, ma anche di esplorare zone solitamente non raggiungibili al banco a causa di problematiche nell’esecuzione dei test, legate al motore o alla cella, ad esempio: temperature e pressioni lontane da quella standard, pressioni in camera che porterebbero a una sicura detonazione e conseguente danneggiamento del pistone. Infine, il vantaggio forse più importante è la riduzione dei costi nel processo di calibrazione grazie alla riduzione delle tempistiche rispetto a quelle richieste da una calibrazione al banco prova motore. Il lavoro presentato offre i primi risultati di una calibrazione virtuale con focus sulla corretta stima della portata di aria in ingresso al motore: si utilizza il software di simulazione GT-Power per “sostituire” il motore al banco, eseguire un numero di punti operativi sufficiente a calibrare le mappe inerenti nella centralina motore e, infine, ottenere gli stessi punti prima simulati al banco, per confrontare le effettive differenze tra mondo virtuale e reale. L’aspirazione ultima è utilizzare come base di partenza un modello senza sotto-modelli predittivi, scarsamente correlato con i dati sperimentali, modificandolo per ricavarne un’affidabilità abbastanza elevata da permettere una pre-calibrazione della portata di aria in ingresso a un generico motore che non è stato ancora allestito al banco.
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Micolucci, Federico <1984&gt. "Biohythane ripresa e ottimizzazione di processo. Algoritmo di calcolo per l'automazione del controllo di portata sul flusso di ricircolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2744.

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Mingardi, Marco. "Le reti di distribuzione idrica nella sicurezza antincendio - Verifiche con il codice INFOWORKS WS." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/251/.

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Abstract:
Le reti di distribuzione idrica conservano un ruolo importante ed irrinunciabile nella sicurezza antincendio, ma diversi fattori sul piano normativo e strutturale limitano la loro potenzialità  nelle fasi di estinzione dell'incendio. Ma in che modo si è evoluta in Italia negli ultimi anni la lotta all'incendio? E' ormai noto che non esistono incendi standard, quelli per i quali è possibile definire procedure d'intervento e modalità  di estinzione; non è quindi banale identificare le portate antincendio necessarie (Needed Fire Flow) e il tempo per il quale esse devono essere garantite. In certi contesti è possibile ipotizzare un certo standard d'incendio ma ciò presuppone che edifici, strutture e tutto ciò che è sottoposto ad incendio, possano essere considerati fabbricati a "regola d'arte", ovvero realizzati attraverso procedure esecutive aventi standard di qualità  certificata. Ciò è stato affrontato nei criteri di realizzazione delle nuove costruzioni, ma le vecchie costruzioni, soprattutto gli edifici presenti nei centri storici, sono evidentemente più vulnerabili e sfuggono alla possibilità  di identificare affidabili valori del NFF. Il quadro che si presenta coinvolge quindi carenze normative, contesti urbani con differente vulnerabilità  e una sostanziale disomogeneità  prestazionale delle reti di distribuzione idrica presenti nel territorio nazionale, legata non solo alla disponibilità  idrica ma, anche e soprattutto, alla conformazione della rete, ai livelli di pressione ed alla specifica capacità della rete nel sostenere incrementi di flusso dovuto al prelievo dagli idranti stradali. La scarsa conoscenza di questi aspetti, piuttosto che tradursi in miglioramenti della rete idrica e della sua efficienza ai fini antincendio, ha portato nel tempo ad adottare soluzioni alternative che agiscono principalmente sulle modalità operative di utilizzo dei mezzi dei VV.F. e sul fronte dei dispositivi antincendio privati, quali una migliore protezione passiva, legata all'uso di materiali la cui risposta all'incendio fosse la minore possibile, e protezioni attive alternative, quali impianti sprinkler, di tipo aerosol o misti. Rimangono tutte le problematiche legate alla caratterizzazione nell'area urbanizzata in termini di risposta al prelievo per incendio dagli idranti pubblici sui quali la normativa vigente non impone regole circa le prestazioni e la loro dislocazione sul territorio. Questa incertezza spesso si traduce in un maggiore dispiego di mezzi rispetto all'entità dell'incendio ed ad una scarsa possibilità  di ottimizzare l'allocazione delle unità  operative dei VV.F., con un evidente incremento del rischio nel caso in cui si verifichino più eventi di incendio contemporaneamente. La simulazione numerica avanzata, su modelli opportunamente calibrati delle reti di distribuzione, può consentire una maggiore comprensione quantitativa del livello di sicurezza antincendio offerto da una rete di distribuzione idrica.
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Bernardi, Claudia <1996&gt. "LA RÉFLEXION LINGUISTIQUE POUR L’ENSEIGNEMENT DE L’ANGLAIS AUX ÉLÈVES AVEC TSA: “L’INGLESE A PORTATA DI CLIC”, UN PROJET DE SOUTIEN EN LIGNE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17575.

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Abstract:
L’obiettivo del seguente lavoro consiste nella creazione di un sito internet a supporto di ragazzi con diagnosi di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), e a sostegno di ragazzi che presentano difficoltà nello studio della lingua inglese. Tale sito internet, denominato “l’Inglese a portata di clic”, prevede infatti la selezione di tutti gli argomenti che dovrebbero essere affrontati, per quanto riguarda la lingua inglese, nel corso del primo anno di scuola secondaria di primo grado, corredati da esercizi che consolidano le informazioni riportate nelle video-lezioni proposte per ciascun modulo. In particolare, l’idea è nata a seguito di alcune difficoltà nell’approccio alla lingua inglese, emerse grazie alla somministrazione di un questionario proposto a 80 ragazzi (40 DSA e 40 normodotati) e a 20 insegnanti di inglese. Si sarebbe inoltre voluto proporre un questionario anche ai relativi genitori (poiché la figura familiare risulta essere fondamentale in situazione di apprendimento) ma non è stato possibile a causa di una mancanza di tempo nel rispetto di alcune scadenze. Inoltre, il campione di soggetti è stato intervistato diverse volte durante la conduzione dello studio, al fine di riportare un feedback al sito proposto, grazie anche all’ausilio di strumenti informatici che hanno reso puntuale e precisa l’indagine. Infatti, a tal proposito, è possibile affermare che il pensiero della seguente ricerca è stato anche volto in seguito alla difficile situazione epidemiologica che ha colpito tutti recentemente, e che ha visto l’apprendimento dei ragazzi il primo ad essere in pericolo e ad aver bisogno di un ulteriore appoggio extrascolastico. La seguente analisi è pertanto strutturata in tre sezioni: nella prima parte verranno trattate le nozioni relative all’apprendimento didattico, alle possibili difficoltà che si possono incontrare durante questo importante momento, alle strategie che possono essere attuate per determinarne una agevolazione e al ruolo delle tecnologie sempre più utilizzate in ambito didattico. Nella seconda parte saranno invece trattate le nozioni disciplinanti i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, gli approcci e i metodi possibili in riferimento allo studio delle lingue straniere e i benefici della strategia della Metacognizione per lo studio autonomo, constatati anche dall’esperienza pratica svolta presso l’Associazione Culturale Studio Valore. Infine, la seguente ricerca mira alla descrizione della proposta del sito l’Inglese a portata di clic come possibile rinforzo durante lo studio della stessa lingua anglofona, al fine di fornire anche un beneficio nei risultati scolastici dei ragazzi che ne usufruiscono. In particolare, il sito si presterà comunque ad un continuo aggiornamento per poter soddisfare le vere esigenze di coloro che se ne avvalgono.
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Comandini, Luca. "Analisi statistiche di dati idro-meteorologici del bacino del fiume Santerno (BO) nell'ultimo secolo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9300/.

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Abstract:
Ricercare eventuali variazioni o trend nei fenomeni meteorologici è sempre stato uno degli obiettivi degli studi di ricerca. Il dibattito in letteratura evidenzia la difficoltà nell’individuare in maniera univoca un trend relativo agli eventi precipitativi. Nonostante la grande variabilità climatica, la diminuzione delle precipitazioni in inverno e primavera negli ultimi decenni, nel sud Europa e nella parte occidentale del bacino del Mediterraneo, è stata ampiamente confermata. Inoltre, è sempre più importante osservare come eventuali variazioni nelle precipitazioni possano influenzare variazioni di portata volumetrica di un fiume. Il presente studio ha l’obiettivo di individuare eventuali variazioni nelle precipitazioni e nel regime idraulico del bacino di Imola. Lo studio ha preso in considerazione gli eventi precipitativi dagli anni ’20 al 2014 sul bacino del Santerno, localizzato nelle aree montane centro orientali dell’Emilia-Romagna. Dopo aver effettuato il controllo qualità e di omogeneità sui dati ne è stata fatta un’analisi statistica da cui è risultato, in accordo con la letteratura, una diminuzione delle precipitazioni cumulate invernali e del numero di giorni piovosi annuali per alcune stazioni considerate. Attraverso l’uso del modello TOPKAPI, sono state ricostruite alcune variabili idrologiche, come la portata del fiume in una particolare sezione di chiusura, l’umidità del suolo, l’evapotraspirazione potenziale ed effettiva, così da poterne valutare i trend stagionali e annuali. Non è stata rilevata alcuna variazione sia nella portata massima e minima annuale che in quella oraria, mentre è stato identificato un aumento significativo nell’evapotraspirazione potenziale in tutte le stagioni ad eccezione dell’autunno e una diminuzione della saturazione del suolo in inverno e primavera. Infine, le analisi sulle precipitazioni aggregate hanno confermato i risultati ottenuti nella prima parte dello studio. Per concludere, nonostante siano stati evidenziati alcuni cambiamenti significativi nelle precipitazioni cumulate stagionali, non è stata riscontrata alcuna variazione apprezzabile della portata per la sezione di chiusura considerata.
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Sammarco, Lorenza. "Stima delle curve di durata delle portate fluviali a scala globale: potenzialità del satellite SWOT." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L’analisi del regime idrologico di un corso d’acqua rappresenta una delle fasi fondamentali negli studi volti alla valutazione di numerosi aspetti ambientali, come ad es. la gestione delle risorse idriche, la salvaguardia degli ecosistemi e la messa a punto di strategie di adattamento agli scenari climatici futuri. Tuttavia, la capacità di monitorare i deflussi idrici a scala globale è molto limitata e i dati idrologici rimangono ancora insufficienti, o addirittura assenti in molte aree del pianeta, in particolare nei paesi in via di sviluppo e nelle regioni scarsamente abitate. A causa di queste difficoltà, negli ultimi decenni si è registrata un’attenzione crescente nei confronti delle potenzialità espresse delle tecniche di telerilevamento satellitare. In tale quadro innovativo, la missione satellitare SWOT (Surface Water and Ocean Topography), il cui lancio è previsto nel 2021, sarà la prima dedicata all’osservazione dei corpi idrici interni ed in grado di monitorare livelli e portate per un periodo di 3-5 anni. Il presente lavoro propone una valutazione preliminare circa l’attendibilità delle stime del regime idrologico che possono essere osservate a scala globale dal satellite e che verranno acquisite durante il tempo di vita di tale missione. In particolare, questo studio indaga le potenzialità della missione nella rappresentazione delle curve di durata delle portate offrendo un confronto a scala globale tra curve di durata costruite a partire dalle osservazioni elaborate in 875 sezioni strumentate e curve di durata costruite, nelle sezioni medesime, utilizzando simulazioni realistiche delle portate misurabili da satellite. I risultati del presente lavoro dimostrano che, in regioni dal clima temperato, freddo e tropicale, le curve di durata sono riprodotte con buona accuratezza, sia in corrispondenza delle portate di magra che delle portate di piena, mentre per climi aridi si rilevano maggiori incertezze nella stima dei valori estremi degli andamenti.
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Vitulli, Marta. "Studio della costante k per la stima della pressione media arteriosa." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14781/.

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Abstract:
La pressione arteriosa fornisce indicazioni utili alla diagnosi dello stato di salute cardiovascolare del paziente, per questo è di notevole importanza la determinazione della sua forma d'onda. L’elaborato prende come riferimento l'articolo di M.Voelz dal titolo “Measurement of the blood-pressure constant k, over a pressure range in the canine radial artery”, in cui si determina il valore della costante di pressione sanguigna k, nell’arteria radiale di cane, a partire da valori di pressione misurati con metodo diretto, riferendosi alla formula empirica M=D+k*(S-D). Questa espressione è usata per stimare il valore della pressione media del sangue (M) dai valori misurati della pressione sanguigna diastolica(D) e sistolica(S). Si è verificato che k varia ampiamente a seconda del punto di misura. Il presente lavoro si pone come obiettivo quello di trovare, analiticamente, una espressione per il calcolo della costante di pressione sanguigna k, sopra citata, approssimando la circolazione sistemica con modelli di tipo windkessel e utilizzando parametri noti in condizioni normali di riposo. Dallo studio emerge che il metodo usato fornisce stime vicine ai valori ottenuti dallo studio di Voelz, ma le formule presentate non permettono di ricavare valori univoci della costante k. Si conclude che non si può fornire una stima precisa della pressione media del sangue dalle sole letture di pressione sistolica e diastolica e selezionare un singolo valore per k.
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Tarabusi, Paolo. "Manutenzione degli strumenti di misura." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20515/.

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Abstract:
Questo elaborato di tesi contiene gli strumenti generali e necessari alla gestione di strumenti di misura. In particolare, viene considerata la manutenzione di un misuratore di portata elettromagnetico di marca Krohne, in quanto è risultato, da relazione tecnica precedentemente elaborata dal candidato Simone Rosa, essere il misuratore migliore per stimare, con incertezza minima in un ambiente “ostile” (quale quello di una piattaforma marina), la portata di acqua scaricata a mare. La prima parte di questa tesi descrive le procedure di gestione di strumentazione più generali, che possono essere prese in considerazione per qualsiasi strumento di misura; la seconda parte contiene un manuale più specifico e dettagliato del misuratore elettromagnetico.
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Breveglieri, Lara. "Stima geostatistica degli indici di deflusso: potenzialità e limiti per le applicazioni nel Distretto del Fiume Po." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Il Distretto del fiume Po, ossia il bacino del fiume Po, quello del fiume Reno e i bacini dei corsi d’acqua romagnoli, è stato oggetto dell’applicazione di una tecnica innovativa di interpolazione geostatistica al fine di stimare i valori di determinati indici di deflusso per sezioni fluviali non strumentate. Lo studio è stato svolto principalmente nell’ambiente di calcolo R e in parte nell’ambiente di analisi, rappresentazione e visualizzazione di dati spaziali Geographic Information System (QGIS). La tecnica di interpolazione geostatistica che si è applicata nello studio è denominata come Topological Kriging (o Top-kriging), questa permette la stima delle variabili e delle loro incertezze in bacini non strumentati. La tecnica è stata sperimentata in tre applicazioni differenti: nella prima si sono utilizzati come dati di input i quantili di portata di piena temibile con associato diversi tempi di ritorno che appartengono all’area del Distretto del fiume Po; nella seconda si è impiegato il Top-kriging su alcune statistiche campionarie derivanti da dati di portata al colmo di piena misurati nelle stazioni strumentate del Distretto del fiume Po; nella terza si sono ricostruite le curve di durata delle portate registrate dalle stazioni idrometriche della regione del bacino del Reno, del bacino dei fiumi romagnoli, del fiume Marecchia e Conca. I risultati ottenuti mostrano come questa tecnica si possa ritenere valida per la stima di indici di deflusso in bacini non strumentati. I risultati migliori si sono registrati nelle prime due applicazioni considerate, a differenza della terza che ha riscontrato maggiori imprecisioni.
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Montanari, Giulia. "Analisi del sistema idraulico e di monitoraggio dei Consorzi dei canali di Reno e Savena e caratterizzazione degli eventi storici di siccita meteorologica ed idrologica del Fiume Reno a Casalecchio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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La tesi è suddivisa in tre parti. Nella prima parte si descrive il sistema dei canali bolognesi che derivano acqua dal bacino montano del Fiume Reno e dal Torrente Savena, e il sistema di gestione e di monitoraggio utilizzato dal Consorzio dei canali di Reno e Savena. Nella seconda parte si illustra una proposta di sistema di visualizzazione dei dati idro-pluviometrici che si sta valutando, assieme al Presidente del Consorzio e ad Arpa, per il monitor che il Consorzio intende installare al fine di illustrare al pubblico il monitoraggio e l’evoluzione degli eventi di piena e di scarsità idrica/siccità. Nella terza parte, infine, si effettuano la stima e un’analisi della correlazione tra due diversi indici di siccità, meteorologica ed idrologica, per il bacino del Reno chiuso a Casalecchio. Il sistema dell’intero bacino del Reno e della rete dei canali cittadini risulta molto complesso. Vista tale complessità del sistema, si è proposto di distinguere uno scenario di piena e uno scenario di magra. Tra le diverse informazioni da visualizzare nel monitor si intendono anche visualizzare informazioni relative alla disponibilità idrica alla scala del bacino in esame. Per questo è stata svolta l’analisi sugli indici di siccità Standard Precipitation Index (SPI) e Streamflow Drought Index per il bacino del Reno chiuso a Casalecchio . Tali indici hanno portato a dei risultati consistenti con le condizioni idro-metereologiche e con le informazioni sugli impatti al suolo disponibili per alcuni degli eventi più significativi presi in esame. In base ai risultati ottenuti è possibile affermare che gli indici SPI e SDI a scala di bacino hanno una buona correlazione che permette di poter considerare anche la sola caratterizzazione pluviometrica per identificare la situazione della disponibilità idrica del fiume a monte dell’opera di presa del Canale di Reno.
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Napolitano, Francesco. "Produzione di energia elettrica con impianti mini idroelettrici in Italia." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Il presente elaborato spiega la produzione di energia elettrica con impianti mini-idroelettrici in Italia. In particolare, dopo una breve spiegazione delle caratteristiche generali di un impianto si passa ad un analisi tecnica ed economica di impianti di taglia più piccola. Si analizzano in primo piano le diverse tipologie di turbine utilizzate negli impianti sopraindicati, le quali influiscono maggiormente sul costo finale dell'impianto. Infatti vengono proposti dei metodi di calcolo dei costi delle attrezzature elettromeccaniche applicati appunto alle diverse tipologie di turbine analizzate con confronto finale dei metodi applicati. Poi viene trattato il dimensionamento di questi impianti attraverso l'analisi delle curve del flusso e della produzione annua. Per le portate sono stati analizzati metodi di calcolo di queste curve e tali metodi sono stati applicati come caso esemplificativo alla regione Umbria. Di questa regione sono stati esaminati 5 corsi d'acqua differenti che la attraversano ed è stato effettuato uno studio di fattibilità con applicazione pratica dei metodi indicati precedentemente. Infine vengono spiegati i vantaggi e gli svantaggi di impianti mini-idroelettrici in Italia. Il discorso è stato ampliato anche a problematiche che si estendono soprattutto a livello mondiale, in particolare al potenziale idroelettrico disponibile che non viene sfruttato. Per ovviare a questi problemi vengono proposti metodi di studio del potenziale idroelettrico sfruttabile in un territorio qualunque. Lo sviluppo di questo metodo è stato applicato alla regione Piemonte. Nonostante il territorio italiano sia riuscito in gran parte a sfruttare le risorse idriche, tale metodo sottolinea soprattutto che è possibile ottimizzare lo sfruttamento del potenziale idroelettrico nei paesi in via di sviluppo, che godono di una grande quantità d'acqua non ancora sfruttata. Per ridurre ulteriormente i costi, in sostituzione alle turbine convenzionali, viene proposta la pompa PAT.
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Console, Camprini Giorgia. "Effetti della berma sul processo di tracimazione delle dighe marittime." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Le dighe marittime sono opere di difesa costiera realizzate in prossimità di insediamenti antropici per tutelarli da attacchi ondosi. L’azione dell’onda sulla struttura porta alla formazione di fenomeni quali la risalita, la tracimazione, la trasmissione e la riflessione. In particolare la portata di tracimazione esprime il quantitativo d’acqua che è in grado di giungere in cresta alla struttura oltrepassandola, caratterizzando quindi l’entità di interazione dell’onda con ciò che è posto al di là dell’opera progettata. In letteratura, la valutazione della portata di tracimazione per dighe con berma, si basa sul fattore di influenza γ_b, la cui determinazione si ottiene mediante un processo iterativo, e a seguito di un numero limitato di dati sperimentali. Nasce dunque l’esigenza di investigare gli effetti che la berma ha sul processo di tracimazione. Per cui, dopo aver validato il modello numerico IH-2VOF, e aver realizzato un database derivante da una matrice di simulazioni, sono stati valutati gli effetti di due parametri caratteristici della berma: larghezza e sommergenza. La formula attualmente in letteratura non si è dimostrata cautelativa, in quanto i valori di portata ottenuti dalle simulazioni sono rispetto ad essi sovrastimati. Si evince che il parametro determinante per la riduzione della portata è quindi la larghezza in funzione della lunghezza d’onda. Da tale studio si evidenzia la necessità di compiere ulteriori indagini in merito all’effetto della berma sul processo di tracimazione, allo scopo di giungere ad una nuova parametrizzazione del fattore di influenza γ_b, in grado di supportare la progettazione in maniera cautelativa e semplificata.
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Pirazzini, Luca. "Studio in regime dinamico di un impianto di ventilazione relativo a una palestra." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9776/.

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Abstract:
La tesi è volta a risolvere una problematica riscontrata all'interno di una palestra di Forlì, nella quale durante gli orari pomeridiani/serali, a causa dell'elevata affluenza di persone al suo interno, si verifica un superamento delle condizioni ottimali dell'aria grazie alle quali si ha un corretto equilibrio del sistema di termoregolazione dell'organismo. Quindi è stato creato un impianto di ventilazione tramite l'utilizzo di due software, Sketchup e Trnsys17. Successivamente è stata fatta l'analisi in regime dinamico di tale impianto, andando ad effettuare anche un'analisi dei consumi energetici al fine di stabilire i parametri dei componenti e dell'impianto stesso per garantire il raggiungimento delle condizioni ottimali dell'aria all'interno della palestra.
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Saccone, Sabino. "Analisi e sviluppo di algoritmi diagnostici per sonde lambda e catalizzatore al fine di ridurre le emissioni inquinanti di motori ad elevate prestazioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20314/.

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Abstract:
L’obiettivo principale dell’elaborato è stato quello di analizzare la diagnosi del catalizzatore e delle sonde lambda durante i cicli di guida previsti dalle normative NEDC e WLTP. la diagnosi costituisce un’azione intrusiva durante la quale il catalizzatore non lavora in maniera ottimale. Il fulcro dello studio verte, sul riconoscimento dei parametri critici che non permettono la corretta riuscita della diagnosi, e come essa impatta sulle emissioni inquinanti, in particolare HC, CO e NOx. È stato implementato e validato un modello simulink utile per effettuare delle analisi. Da tali analisi si è evinto che i parametri critici da cui dipende il fallimento della diagnosi sono il rendimento volumetrico e la portata dei gas di scarico in ingresso al catalizzatore, poiché sono impostate delle soglie di calibrazione per le quali, qualora queste due variabili vadano sottosoglia la diagnosi viene abortita. La conclusione dello studio ha portato al risultato per il quale è possibile utilizzare come principale parametro la portata dei gas di scarico al posto del rendimento volumetrico. Difatti, eliminando la dipendenza dal rendimento volumetrico, non si è più legati al regime del motore e non vi è differenza se l’utilizzo della vettura viene fatto in modalità normale o in modalità SPORT (cambia lo shift pattern del cambio). Inoltre, si può evitare l’attivazione della diagnosi per tempi brevi, che non consentirebbero la buona riuscita, lavorando sulla soglia inerente alla massa di gas accumulata nel catalizzatore. Nella fattispecie, a valle di un’analisi statistica effettuata su più misure, nelle quali viene calcolata la massa immagazzinata durante le diagnosi fallite, si può impostare un valore di soglia minimo di massa. Tale valore minimo può essere scelto in modo tale che vada ad escludere i tentativi in cui il valore della portata dei gas di scarico si trova sopra la soglia della portata ma per un tempo breve che non consentirebbe la buona riuscita della diagnosi.
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Bardi, Noemi. "Studio geologico-tecnico della frana di Montanino (Bagno di Romagna, FC)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Nella seguente tesi è stata studiata la frana di Montanino localizzata nel paese di Bagno di Romagna (FC) Il fenomeno franoso è localizzato su un’antica frana che, negli ultimi anni, ha ripreso a muoversi, seppur con movimenti minimi. In particolare, questa tesi si occupa di studiare dettagliatamente la frana e le zone limitrofe e valutare l’efficacia delle misure di sistemazione svolte in loco. A tale scopo sono stati quindi: - analizzati l’assetto geologico, geomorfologico e strutturale del franamento pre-intervento; - studiate le indagini geognostiche precedenti ai lavori di sistemazione. Sono stati poi approfonditi il rilevamento geologico di campo e la situazione strutturale al contorno del corpo franoso tramite l'elaborazione di quattro stazioni strutturali; inoltre, sono state svolte misurazioni piezometriche e di portata per determinare l’effettiva adeguatezza degli interventi. In aggiunta sono stati analizzati i dati ottenuti dai primi mesi di rilevamento ad opera della stazione totale posta in loco nel 2021 ed è stata svolta una serie di analisi di stabilità per studiare la situazione attuale del corpo franoso e valutare un possibile approfondimento dei drenaggi svolti in sito.
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Civollani, Piero. "Analisi quantitativa degli effetti a lungo termine sul bilancio idrogeologico dovuti allo scavo delle Gallerie Firenzuola e Vaglia, bacino della Sieve." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18052/.

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Abstract:
Il presente monitoraggio sull’anno idrogeologico 2017-2018 per lo studio dell’evoluzione degli impatti generati dalle gallerie Firenzuola e Vaglia su 7 corsi d’acqua, suddivisi in 4 bacini (Bagnone, Bosso, Ensa, Carza) collocati immediatamente a sud dello spartiacque appenninico, nel contesto del bacino del Fiume Sieve. Gli impatti sono stati soprattutto a carico delle torbiditi silico-clastiche della Formazione Marnoso Arenacea. I dati di base, raccolti in 6 campagne di rilevamento della portata tra gennaio e settembre 2018, sono stati impiegati per costruire gli idrogrammi dell’anno idrogeologico 2017-2018 di 7 tra i 73 corsi d’acqua monitorati in fase ante, in corso e post operam rispetto alla realizzazione delle gallerie. Le misurazioni di portata sono state realizzate grazie ad un correntometro doppler (Flowtracker Handheld-ADV, SonTek ©). Durante il mese di luglio 2018 sono state campionate le acque dei corsi d’acqua studiati e le acque sotterranee drenate della Galleria Firenzuola, in 7 punti di prelievo posti in corrispondenza di pozzetti d’ispezione all’interno del tunnel di linea. Per i campioni di acque superficiali e sotterranee sono state svolte analisi geochimiche e per gli isotopi stabili del nuclide 18 dell’ossigeno e del deuterio, mentre per le sole acque di galleria è stata prevista l’analisi delle concentrazioni di trizio. Il monitoraggio ha permesso di concludere che 6 dei 7 corsi d’acqua studiati presentano lo stesso o un superiore grado d’impatto rispetto a quanto rilevato dagli precedenti studi (Canuti et al., 2009). E' stato rilevato uno stato d’impatto per il Torrente Ensa, che non era stato considerato influenzato dall’ultimo monitoraggio e per questo l’impatto sembra espandersi radialmente alla galleria tramite faglie distensive. Le analisi geochimiche ed isotopiche hanno permesso di evidenziare una correlazione tra le acque superficiali del bacino del Santerno e quelle drenate dalla galleria immediatamente a sud dello spartiacque.
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Litvinas, Žydrūnas. "Akademinės katedros portalo sudarymas ir tyrimas." Master's thesis, Lithuanian Academic Libraries Network (LABT), 2005. http://vddb.library.lt/obj/LT-eLABa-0001:E.02~2005~D_20050111_110657-35399.

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Abstract:
Analyzed some portal of academic departments (Manchester University, Columbia University, Lithuania department of legal informatics, Vilnius university Kaunas humanitarian department). Elected criterion from analyzed portal of academic departments, that was used in creation model of academic department portal. Were analyzed some content management system (Web for business, MM-TVS, iPyramid). Evaluated future users demands, elevated functional and not functional requirements and from model created portal of academic department. Microsoft Company tools (Active Server Pages, MS SQL) were used in creation of portal. Author of information may publish information about modules, electronic books, editions, publications, collaboration, course, projects, favors, themes, announcements and about him self in two languages (Lithuanian and English). System was tested in some aspects. Created users and installation instructions.
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Šaparauskienė, Lina. "Šiaulių profesinio rengimo centro portalas." Master's thesis, Lithuanian Academic Libraries Network (LABT), 2005. http://vddb.library.lt/obj/LT-eLABa-0001:E.02~2005~D_20050603_161554-58801.

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Abstract:
Siauliai vocational training centre is an education institution, which prepares a student for vocational career, establishes effective and modern ways of teaching and learning. Siauliai vocational training centre portal is an excellent implement to accomplish these goals. Nowadays explore is of great importance to reach generally used data and documents at any time and place. In the research there were introduced concepts of a portal, analyzed portal’s methods of estimation, accordance with school and teaching portal were investigated. Moreover, there were analyzed the production of informational system with the means of Lotus Domino Designer R6 and their use in setting up an internet portal. It was described the motion of portal modeling too. Portal is made up for Lotus Notes clients and the users of internet by using Lotus Domino Designer elements ( framesets, outlines, pages, forms, subforms, views, agents, image resources, script libraries, combined with Lotus Script, Lotus formulae, JavaScript, HTML programming languages and Java applets). The portal system comprises database of teachers, students, estimation and announcements, and administrator’s module (database performing systemic function). Access to reading/editing documents is set according to the subordination of school commune hierarchy (administration, teachers, students) and roles in the portal system.
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Amadori, Raffaele. "Attivita' di simulazione CFD di condotti di aspirazione per motori Diesel ad alte prestazioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L’elaborato tratta l’analisi fluidodinamica dei condotti di aspirazione di un motore Diesel. In particolare vengono trattati i principali parametri fluidodinamici caratteristici di un motore a combustione interna come ad esempio il coefficiente di efflusso e il rapporto di swirl, attraverso i quali si è provveduto a confrontare differenti tipologie di modelli al fine di valutare possibili soluzioni migliorative in termini di prestazioni a diversi punti di funzionamento del motore. Inoltre è stato condotto uno studio di sensibilità al fine di trovare i parametri del modello di calcolo (mesh) che rappresentano il giusto compromesso tra bassa richiesta computazionale e accuratezza dei risultati.
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VUONO, PIETRO. "L’UTILIZZO DEI SISTEMI A PILOTAGGIO REMOTO PER IL MONITORAGGIO IDROLOGICO." Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/147232.

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Abstract:
Lo studio condotto in questo lavoro di tesi ha lo scopo di analizzare l’applicazione del Sistema con Aeromobile a Pilotaggio Remoto (SAPR) per il monitoraggio idraulico di un corso d’acqua naturale. Il controllo dell’evoluzione dei corsi d’acqua naturali è un argomento di fondamentale importanza per la comunità scientifica, per i tecnici del settore e per le attività di protezione civile. Il contributo fornito dalle nuove tecnologie, come i sistemi a pilotaggio remoto combinato a tecniche ottiche computazionali sempre più performanti, ha consentito di aprire nuove strade migliorando così, la capacità del monitoraggio, semplificando notevolmente ed eliminando le difficoltà che le tradizionali metodologie hanno frequentemente evidenziato. Lo studio però non si è limitato alla sola analisi idraulica, ma ha riguardato anche l’analisi morfologica con l’impiego di tecniche di ricostruzione (software Agisoft Photoscan), basate su immagini riprese da SAPR, con l’obiettivo di verificare la qualità e l’accuratezza metrica offerta dalle nuove metodologie e dalle strumentazioni attualmente presenti sul mercato. Dall’analisi dei risultati relativi ad un particolare caso di studio, emergono chiare e precise informazioni in merito al numero e alla dislocazione plano – altimetrica dei punti di controllo, nonché alle specifiche caratteristiche operative di volo. Inoltre sono state analizzate le problematiche riscontrate in fase di rilievo con drone (come ad esempio tremolio della piattaforma aerea durante il movimento), e di come queste possano inficiare la stabilità del velivolo, la qualità dell’immagine rilevata e la georeferenziazione dei punti. Il tema anche in questo caso è stato affrontato con riferimento a specifiche indagini di tipo sperimentale e con l’impiego di algoritmi di calcolo di tipo computazionale, appositamente programmati. L’analisi per la stabilizzazione e l’ortorettifica delle immagini digitali, ha preceduto lo studio idraulico vero e proprio, il quale ha previsto l’applicazione a diversi casi studio, delle tecniche ottiche più largamente impiegate dalla comunità scientifica, ovvero la “Particle Tracking Velocimetry” (PTV) e la “Large Scale Particle Tracking Velocimetry” (LSPIV). Le indagini sperimentali, relative ai casi di studio appena citati, sono state effettuate di giorno e in condizioni di buona visibilità, ed hanno previsto, in alcuni casi, un rilievo aerofotogrammetrico con SAPR, in altri telecamere fisse istallate al di sopra del corso d’acqua e in piccola parte l’impiego di comuni telefoni cellulari e tablet. Durante le indagini di campo sono state effettuate ulteriori misure con strumentazione di tipo tradizionale, al fine di individuare i valori di velocità, considerati come soglia di riferimento. L’analisi svolta ha permesso di investigare al meglio le peculiarità delle due metodologie e di estrapolare chiare e precise informazioni in merito alla sensibilità dei risultati in funzione, ad esempio, del numero dei fotogrammi, dalla densità di tracciante, dall’algoritmo di calcolo, dall’area d’interrogazione, dal processo di validazione dei vettori velocità dell’insieme di dati ma soprattutto dalla condizione idrodinamica del flusso, espressa ad esempio con il parametro “vorticity” o anche con il numero di Reynolds e il numero di Froude. L’attività di ricerca ha poi riguardato la definizione di specifiche “Linee Guida” ovvero di suggerimenti metodologici utili alla realizzazione in modo continuo e coordinato, del monitoraggio dei parametri idraulici di un corso d’acqua fluviale, attraverso l’impiego del sistema a pilotaggio remoto, combinato con le tecniche ottiche di misura in superficie. Le linee guida si compongono di svariate schede di controllo, molto utili per le applicazioni sperimentali di campo. Le medesime sono state implementate anche per il rilievo morfologico mediante SAPR. Infine, sulla base delle nozioni acquisite e dei soddisfacenti risultati raggiunti, si propone una potenziale applicazione che prevede l’uso dei sistemi a pilotaggio remoto insieme alla tecnica ottica LSPIV, ma senza l’impiego di traccianti distribuiti manualmente dagli operatori, il che rende questa soluzione molto utile per la determinazione dei parametri idraulici principali, come ad esempio la velocità superficiale, in condizioni di flusso non intenso e quindi per la definizione di un sistema utile alla mitigazione del rischio idraulico, in una situazione emergenziale. In questo lavoro oltre alle tecniche ottiche ampiamente trattate e comunemente impiegate nel mondo scientifico, sono state sfruttate le potenzialità di altre tecniche ottiche presenti in letteratura al fine di testarne l’efficacia e comprenderne al meglio il funzionamento.
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Martinėnas, Mindaugas. "Apskrities valstybinės mokesčių inspekcijos intraneto portalas." Master's thesis, Lithuanian Academic Libraries Network (LABT), 2005. http://vddb.library.lt/obj/LT-eLABa-0001:E.02~2005~D_20050107_152909-10202.

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Abstract:
The research area of this master work is problems of information processing in County State Tax Inspectorate and their resolution approaches. The aim of this work is to find the best approach, to create appropriate software to resolve theses problems and to fulfill user’s needs. The main problems of information processing were determined during County State Tax Inspectorate business analysis: • usable legacy information systems imperfect integration and functionality; • some information not computerized processing. After analyzing many approaches three tiers client-server software architecture, internet technologies and relational databases integration was chosen for new information system implementation. Internet browser is used for user interface on client side. All business logic was placed in middle tier. Server side scripts are used for interaction with system new database and legacy database which is working in Oracle DBMS environment. Microsoft ASP technology is used for server-side scripting. Legacy database reverse engineering was accomplished for this database documentation. County State Tax Inspectorate intranet portal users can do data operative registration and processing, quick report formation. The modern CASE tool Rational Rose 2002 Enterprise Edition was used from business analysis to new information system project creation that will help for system maintenance and future development.
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Davidovič, Boris. "Studentų ir dėstytojų informacinių mainų portalas." Master's thesis, Lithuanian Academic Libraries Network (LABT), 2006. http://vddb.library.lt/obj/LT-eLABa-0001:E.02~2006~D_20060111_130801-26892.

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Abstract:
This project is a Web portal. It is dedicated for better communication between students and teachers, achieve better studies quality. It will help students more efficiently choose and develop their graduation works. It will help students and lecturers to decrease time and affords to share common documents, information, participate in discussions. The main advantage of this portal is ability to use it at any time anywhere (with internet access) interactively.
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Andrėkus, Eduardas. "Portalo duomenų apdorojimo ir analizės sistema." Master's thesis, Lithuanian Academic Libraries Network (LABT), 2006. http://vddb.library.lt/obj/LT-eLABa-0001:E.02~2006~D_20060602_145314-11816.

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Abstract:
Web analysis is important task in web portals development. Web measurement can answer to many questions related to user activity. Web analytics is the study of whether the web site is meeting its diverse goals. Just as important, it is the presentation of the results to the various divisions of the company in a comprehensible format. The core of the web analytical system is built on traditional decision support technologies that are focused specifically on capturing, analyzing and reporting on web visitor data. In this work analyzed methods ant technologies required for web portal analysis system design. This paper compares possible data gathering sources and methods for reports creation. There is offered conceptual design of analysis system using hybrid data collection sources. System realization is used in KTU Computer Cathedral activity.
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Lentini, Catherine. "Portals." Kent State University / OhioLINK, 2020. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=kent158773200157031.

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Yamada, Roberto Massao. "Caracteristicas clinicas, laboratoriais e ultra-sonograficas de pacientes com trombose de veia porta na faixa etaria pediatrica." [s.n.], 2005. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/311933.

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Abstract:
Orientador: Gabriel Hessel
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Ciencias Medicas
Made available in DSpace on 2018-08-06T17:23:01Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Yamada_RobertoMassao_D.pdf: 931627 bytes, checksum: 632161f0ef67baf598c29a89084aa32c (MD5) Previous issue date: 2005
Resumo: A trombose de veia porta (TVP) é uma condição rara que acomete crianças e adultos consistindo de uma obstrução extra-hepática da veia porta que, na maior parte das vezes, evolui com hipertensão portal (HP). Os conhecimentos a respeito da apresentação clínica e da investigação diagnóstica ainda não estão incorporados na rotina do conhecimento do pediatra geral, do gastroenterologista pediátrico e do ultra-sonografista. Dessa forma, o objetivo desse estudo foi analisar as características clínicas, laboratoriais e ultra-sonográficas dos pacientes com TVP na faixa etária pediátrica. Participaram do estudo 22 crianças com diagnóstico de TVP estabelecido pelo quadro clínico e ultra-sonográfico. Foi constituído um grupo controle pareado em sexo e idade. Nesse estudo foi preenchida uma ficha que consistiu em dados de identificação, presença de algum antecedente etiopatogênico para a TVP, sintoma ou sinal inicial de HP, valores dos exames laboratoriais de aspartato aminotransferase (AST), alanina aminotransferase (ALT), gama glutamiltransferase (GGT), fosfatase alcalina (FA), atividade de protrombina (AP), hemoglobina (Hb), leucócitos e plaquetas. No exame ultra-sonográfico (USG) foi avaliado o fígado com suas características de superfície, borda, parênquima e suas dimensões longitudinal e ântero-posterior, sinais de HP (espessura do ligamento venoso, relação omento menor e aorta, presença de shunt espleno-renal, presença de varizes da vesícula biliar e dimensão do baço) e estudo da contratilidade da vesícula biliar (VB). Para comparar os grupos por meio das variáveis categóricas foi empregado o teste de Qui-quadrado ou exato de Fisher e por meio das variáveis contínuas foi empregado o teste de Mann-Whitney. A idade dos pacientes variou entre 1 ano e 5 meses a 20 anos e 10 meses (mediana de 11 anos e 7 meses). Não foi observada diferença em relação ao sexo e a forma de apresentação clínica inicial mais freqüente foi a hematêmese em 13/22 pacientes (59%). O fator etiopatogênico mais implicado foi o cateterismo umbilical em 8/22 pacientes (36%). Dentre os exames laboratoriais, as aminotransferases, GGT e FA não tiveram alterações significativas. O hiperesplenismo foi representado principalmente pela trombocitopenia que esteve presente em 15/22 pacientes (68%). No estudo USG foi observado que o fígado, principalmente o lobo esquerdo, estava diminuído nos pacientes com TVP. Os sinais ecográficos de HP mais freqüentes foram a esplenomegalia que estava presente em todos os pacientes seguidos do aumento da espessura da parede da VB em 20/22 pacientes (91%), espessura do ligamento venoso em 16/18 pacientes (89%) e Shunt espleno-renal em 15/20 pacientes (75%). Litíase biliar foi observada em 3/22 pacientes (13,6%). Varizes da VB foram observadas em 13/22 pacientes (59%) e a contratilidade da VB foi menor no grupo de pacientes com TVP. Conclui-se que a hematêmese foi a forma de apresentação mais freqüente e o cateterismo umbilical é um importante fator etiopatogênico. A medida do baço, da espessura do ligamento venoso e da parede da vesícula biliar são bons indicadores de hipertensão portal. O fígado, principalmente o lobo esquerdo, está com a dimensão diminuída nos pacientes com TVP e as varizes da VB é uma complicação freqüente
Abstract: Portal vein thrombosis (PVT) is relatively rare disease that affects adults and children, consisting of a blockage of the portal vein, and portal hypertension (PH) is the most frequent development problem. The knowledge regarding to the clinical manifestations and diagnostics are not yet been used into the routine of the general pediatrician, pediatric gastroenterologist and ultrasonographic (USG) specialists. Due to this, the objective of this study was to analyze the clinical, laboratorial and USG characteristics of the pediatric patients with PVT. 22 children with clinical and USG diagnosis of PVT participated in the study. A paired sex and age group was used as control. A chart with identification data, presence of any etiopathogenic antecedent for PVT, symptom or sign of PH and laboratorial values of aspartate aminotransferase (AST), alanine aminotransferase (ALT), gamma glutamyltranferase (GGT), alkaline phosphatase (AP), prothrombin activity (PA), hemoglobin (Hb), leucocytes and platelets was filled up. At the USG examinations it was observed liver features such as surface, edge, parenchyma together with longitudinal and antero-posterior dimensions, studies of the gallbladder (GB) contractility and PH signs (thickness of the venous ligament, lesser omentum/aorta ratio, presence of GB varices, size of the spleen and splenorenal shunt). In order to compare both groups by categorical variables, Fisher¿s exact test or chi square test was used and by means of the continuous variables the Mann Whitney test was performed. The age of the patients varied from 1 year old and 5 months to 20 years old and 10 months (average of 11 years old and 7 months). Differences in relation to gender were not observed and also the hematemesis was the most frequent form of initial clinical presentation 13/22 (59%) of the patient. The implied etiopathogenic factor was the umbilical catheterism 8/22, (36%) patients. Within the laboratorial examinations, aminotransferases, GGT and AP had no significant changes. Hypersplenism was represented mainly by thrombocytopenia presented in 15/22 (68%) of the patients. At USG study, it was observed that, mainly the left lobe of the liver was diminished in the patients with TVP. The most frequent ecographic signals of PH were splenomegaly that was presented in all patients followed by an increased thickness of the GB walls in 20/22 (91%) patients, and the thickness of the venous ligament in 16/18 (89%) patients and splenorenal shunt in 15/20 (75%) of patients. Biliary lithiasis was observed in 3/22 patients (13,6%). Varices in the GB were observed in 13/22 patients (59%) and the contractility of the GB was lower in the group of patients with TVP. It was concluded that hematemesis was the most frequent form of presentation and that the umbilical catheterism is an important ethiopathogenic factor. The measurements of the spleen, the thickness of the venous ligament and of the wall of the GB are good indicators of PH. The liver, mainly the left lobe, is shown with reduced dimension in TVP patients and the varices of the GB are frequent complications in the patients with portal vein thrombosis
Doutorado
Pediatria
Doutor em Saude da Criança e do Adolescente
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