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Journal articles on the topic 'Posizionamento'

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Pastrone, A., M. Bruzzone, F. Dettoni, D. E. Bonasia, G. Collo, and R. Rossi. "Il posizionamento della componente femorale." LO SCALPELLO-OTODI Educational 27, no. 3 (November 14, 2013): 116–19. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-013-0042-8.

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2

Camagni, Roberto, Roberta Capello, and Andrea Caragliu. "Le città metropolitane: leader all'interno della gerarchia urbana in Italia?" ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 132 (November 2021): 121–52. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132006.

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Abstract:
Sulla base della teoria delle localita centrali, questo lavoro paragona la performance delle 14 citta metropolitane, istituite con la legge Delrio, al resto del Paese, per comprendere se tali citta si distacchino dal resto del Paese per posizionamento nella gerarchia urbana. I risultati suggeriscono che i criteri di applicazione della legge con cui si sono definiti i perimetri delle stesse con quelli delle province che hanno sostituito, non hanno dato luogo ad un gruppo coeso di citta per posizionamento relativo e performance all'interno della gerarchia urbana italiana.
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3

Gallieni, Maurizio. "Posizionamento ecoguidato di cateteri venosi centrali." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 14, Suppl. 3 (April 1, 2002): S26—S29. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2002.1628.

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4

Gallieni, Maurizio. "Posizionamento ecoguidato di cateteri venosi centrali." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 14, no. 3_suppl (April 2002): 26–29. http://dx.doi.org/10.1177/03949362020140s311.

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5

Lini, Claudia, and Paolo Bertrando. "Situarsi: posizionamento ed emozioni in terapia sistemica." TERAPIA FAMILIARE, no. 117 (July 2018): 9–28. http://dx.doi.org/10.3280/tf2018-117002.

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6

Virga, Giovambattista. "Obiettivo: aumentare l'utilizzo della dialisi peritoneale in Italia." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, Suppl. 5 (February 18, 2014): S19—S20. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.959.

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Abstract:
La dialisi peritoneale (DP) è una tecnica dialitica di costo minore rispetto all'emodialisi, ma ancora poco utilizzata in Italia (10% circa dei dializzati). Per incrementare la sua prevalenza in Italia, andrebbero aumentate l'incidenza e la “retention”. L'incidenza potrebbe migliorare inserendo la DP come materia nelle Scuole di Specializzazione in Nefrologia per modificare l'atteggiamento culturale, prevedendo una modalità di rimborso per le famiglie dei pazienti, inserendo in tutte le Unità di Dialisi un programma di DP, aiutando i pazienti nella scelta della DP con strumenti idonei allo scopo e prevedendo la possibilità di addestramento per alcuni nefrologi e/o chirurghi al posizionamento del catetere peritoneale. La “retention” può essere migliorata con l'addestramento al posizionamento del catetere peritoneale e creando un programma di aggiornamento continuo, anche on-line, per i Nefrologi che si dedicano alla DP.
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Schifano, Norma. "IL POSIZIONAMENTO DEL VERBO NEI DIALETTI ROMANZI D’ITALIA." Italianist 35, no. 1 (January 27, 2015): 121–38. http://dx.doi.org/10.1179/0261434014z.000000000111.

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Cazzato, Luigi. "L’ASSENZA ‘‘PRESENTE’’ DI GEORGE ELIOT: FRA CENTRO INGLESE E MARGINE MEDITERRANEO." Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no. 13 (2013): 195–202. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2013.i13.17.

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Abstract:
Il saggio si cimenta con la questione dell’assenza di George Eliot come autoredonna sulle scene letterarie. La romanziera inglese scelse di celare il proprio genere sotto uno pseudonimo maschile, apparentemente, per poter affrontare nel suo centro ciò che è stato chiamato “the regime of the male gaze”. Questo suo atto, considerato ambiguo dalla critica femminista, può dirci qualcosa, non solo in relazione a questioni di posizionamento di genere, ma anche in relazione a questioni di posizionamento di ciò che nel suo secolo veniva chiamata “razza”. In altre parole, il saggio si occupa, dal punto di vista postcoloniale, dei suoi rapporti di autrice al centro della cultura patriarcale metropolitana con i margini mediterranei (Italia e Spagna) orientalizzati, ovvero meridionizzati, che lei visitò durante i suoi viaggi e di cui scrisse nelle sue lettere e nei suoi romanzi. Parole chiave: Scrittura femminile, sguardo maschile, Mediterraneo, meridionismo
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Conz, P. A. "Il posizionamento del catetere venoso centrale: dove e come." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 18, no. 4 (October 1, 2006): 22–26. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2006.1580.

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10

Carbone, Anna, and Roberto Henke. "Le esportazioni agroalimentari made in Italy: posizionamento e competitivitŕ." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (July 2012): 51–74. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-002002.

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Abstract:
Le esportazioni agroalimentari Made in Italy: posizionamento e competitivitŕ Il lavoro esamina andamento e competitivitŕ delle esportazioni del Made in Italy agroalimentare. Viene utilizzato il concetto di sophistication delle esportazioni con i relativi indicatori. Ne emerge un quadro della specializzazione internazionale del paese e della dinamica della competitivitŕ dei principali comparti di spicco del settore agroalimentare. Nel complesso, la performance internazionale del Made in Italy agroalimentare č stata buona nel decennio 1997-2007, anche grazie al buon livello di so- phistication dei prodotti esportati. Tuttavia, si evidenzia che per alcune produzioni remunerativitŕ e competitivitŕ potrebbero essere compromesse dalla inadeguatezza del livello di qualitativo e della differenziazione. Queste produzioni, appaiono, di conseguenza, piů esposte all'inasprirsi della competizione di prezzo, rispetto alla quale il settore primario del nostro paese si scontra con ben noti vincoli strutturali.
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Conz, P. A. "Il posizionamento del catetere venoso centrale: dove e come." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 18, no. 4 (October 2006): 22–26. http://dx.doi.org/10.1177/039493620601800409.

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Di Paolo, N., and L. Capotondo. "Posizionamento non Chirurgico ed Ecoguidato Del Catetere Peritoneale Permanente." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 2, no. 2 (April 1990): 3–8. http://dx.doi.org/10.1177/039493629000200201.

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Schuind, F. "Tecnica di posizionamento di un fissatore esterno monoassiale agli arti." EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica 18, no. 1 (2022): 1–15. http://dx.doi.org/10.1016/s2211-0801(22)00001-2.

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Schuind, F. "Tecnica di posizionamento di un fissatore esterno monoassiale agli arti." EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica 9, no. 1 (2013): 1–8. http://dx.doi.org/10.1016/s2211-0801(13)70353-4.

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Di Stefano, D. A., and M. Andreasi Bassi. "Posizionamento di griglie in titanio. Parte I: modellazione e preparazione." Italian Oral Surgery 11, no. 4 (September 2012): 147–52. http://dx.doi.org/10.1016/j.ios.2012.03.006.

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Di Stefano, D. A., and M. Andreasi Bassi. "Posizionamento di griglie in titanio. Parte II: fissaggio e rimozione." Italian Oral Surgery 11, no. 5 (November 2012): 187–92. http://dx.doi.org/10.1016/j.ios.2012.03.007.

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Pellegrini, Gaia, Marilisa Toma, Luca Francetti, Nicolò cavalli, Daniela carmagnola, and Claudia Dellavia. "Il posizionamento implantare in siti anatomicamente e biomeccanicamente sfavorevoli: revisione critica." Dental Cadmos 86, no. 01 (January 2018): 9. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.01.2018.04.

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Mimouni-Benabu, O., R. Nicollas, S. Roman, and J. M. Triglia. "Indicazioni dell’adenoidectomia, della tonsillectomia e del posizionamento di aeratori nel bambino." EMC - AKOS - Trattato di Medicina 15, no. 1 (March 2013): 1–5. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7358(13)63942-x.

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Le Treut, C., L. Allali, E. Moreddu, R. Nicollas, and J. M. Triglia. "Indicazioni dell’adenoidectomia, della tonsillectomia e del posizionamento di aeratori nel bambino." EMC - AKOS - Trattato di Medicina 22, no. 4 (November 2020): 1–8. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7358(20)44296-2.

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Castellani, L., F. Giuntoli, M. Candela, and A. Baldini. "Il posizionamento rotatorio della componente tibiale nella protesi totale di ginocchio." LO SCALPELLO-OTODI Educational 27, no. 3 (November 19, 2013): 120–25. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-013-0035-7.

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Floris, F. "Posizionamento Del Catetere a Doppio J Con L'Ureteroscopio per L'Uretere Distale." Urologia Journal 56, no. 2 (April 1989): 165–66. http://dx.doi.org/10.1177/039156038905600207.

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La Torre, Mario, Lorenzo Semplici, and Jenny Salazar Zapata. "Un Modello di Impact Finance per i Comuni: il Piano Strategico di Mandato BES-Oriented." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2021): 141–70. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2020oa10591.

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Abstract:
Il presente lavoro propone un modello di Impact Finance per i Comuni italiani, utile a coniugare le politiche di bilancio delle amministrazioni locali con gli obiettivi sociali ed ambientali riconducibili agli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile. Nello specifico, il Piano Strategico di Mandato BES-Oriented prevede: (i) un'analisi di contesto utile a definire il posizionamento BES del Comune, (ii) un'analisi di bilancio pubblico BES-Oriented, utile a definire l'impatto diretto delle politiche di bilancio sui temi sociali ed ambientali (iii) una matrice che consente una lettura combinata del posizionamento e del bilancio, (iv) l'utilizzo delle interazioni fra domini BES per valutare gli impatti indiretti delle politiche di bilancio sugli aspetti sociali ed ambientali. Il modello proposto consente alle Amministrazioni locali di definire priorità strategiche ed obiettivi di impatto ed in particolare di: adottare delle strategie di welfare in relazione ad un benchmark; collegare l'attivazione di specifiche progettualità in maniera sinergica, riferendole ad una o più voci di spesa pubblica ed al relativo dominio BES che ad esse viene associato; valutare l'impatto diretto che la pianificazione comunale ed i singoli progetti hanno sui conti pubblici; individuare ulteriori dimensioni di benessere sulle quali un investimento impatterà indirettamente, offrendo un quadro complessivo dell'impatto in termini di miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini; calcolare gli impatti diretti ed indiretti sulla spesa pubblica (effetto moltiplicatore).
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Sainaghi, Ruggero. "Eventi fieristici e performance delle imprese alberghiere." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2010): 265–87. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002004.

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Abstract:
Il presente scritto riflette sul complesso intreccio esistente tra la strategia di destinazione e i risultati competitivi delle imprese alberghiere. L'ipotesi di fondo č che i tratti morfologici delle stagionalitŕ siano legati piů al posizionamento complessivo della destinazione che non alla strategia aziendale messa in campo dalle singole imprese. Detto diversamente, le stagionalitŕ tendono ad assumere una certa omogeneitŕ per le imprese locali e sono difficilmente modificabili attraverso le scelte di posizionamento. L'analisi si basa sui dati giornalieri di occupazione e prezzi di un campione di 29 imprese alberghiere localizzate a Milano ed operanti nella categoria 4 stelle. Ai valori giornalieri č stato sovrapposto il calendario, sempre giornaliero, di Fiera Milano, degli anni 2006-2008, ottenendo oltre 30 mila osservazioni. Le evidenze empiriche, nel loro complesso, mostrano il rilievo che il comparto fieristico riveste per la cittŕ. Le fiere sono capaci di creare un gap positivo nel ricavo medio per camera disponibile pari al 52% nei giorni feriali e all'82% in quelli festivi. Tuttavia, l'analisi dei singoli giorni fiera mostra effetti alquanto differenziati. Circa un terzo dei giorni fiera feriali non origina ricadute significative né sull'occupazione, né sul prezzo; questa percentuale sale a poco piů del 40% nei giorni festivi. Le ricadute sulle imprese del campione sono consistenti in presenza: di manifestazioni contraddistinte da un'ampia apertura internazionale, di una contemporaneitŕ di piů eventi nello stesso giorno, di eventi particolarmente grandi.
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Persichini, Laura, and Chiara Del Barna. "Facilitare i facilitatori: il ruolo di Altravisione nell'integrazione delle competenze non cognitive a scuola." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (February 2023): 24–32. http://dx.doi.org/10.3280/pds2023-001005.

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Abstract:
Il presente commento all'articolo di Braibanti, Gagliardi, Di Trani e Bertini (20022) vuole mettere in evidenza come l'esperienza di Al-travisione, particolare modello di parivisione (Caruso, 2002) facilitata da un collega esperto, si configuri come meta-contenitore dove riflet-tere sul posizionamento dello psicologo a scuola e sulla valorizzazione delle risorse presenti al fine di promuovere l'integrazione di compe-tenze non cognitive all'interno dell'intero contesto scolastico e non solo rispetto alle caratteristiche individuali e personologiche sulle qua-li la legge proposta sembra concentrarsi.
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Roncallo, F., I. Turtulici, A. Bartolini, and A. Tedeschi. "Utilità délla TC a strato sottile, secondo piani coronali diretti, nello studio del massiccio facciale." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 4 (August 1995): 513–21. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800405.

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Abstract:
Lo studio TC della regione del massiccio facciale si è andato affermando e viene richiesto con sempre maggiore frequenza per le dettagliate informazioni anatomiche che riesce a fornire, consentendo un preciso bilancio pre-operatorio in rapporto anche alle nuove tecniche chirurgiche perendoscopiche. Scopo del lavoro è quello di ottimizzare i parametri tecnici dell'esame TC, prendendo in considerazioni aspetti quali il posizionamento del paziente e l'impostazione dell'esame, con particolare riguardo al rapporto fra dettaglio anatomico e dose erogata, e la normale anatomia della regione per strati successivi.
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Bruni, Francesco. "Il Button-Hole: Può Migliorare La Vita Dell'Emodializzato?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (February 13, 2014): 6–7. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.850.

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Abstract:
Da circa 30 anni, la tecnica di punzione a sito costante, Button-Hole (B-H), è utilizzata in vari Centri del mondo con risultati contrastanti per quanto riguarda la sopravvivenza della fistola artero-venosa (FAV), le infezioni, gli ematomi e il dolore nel posizionamento degli aghi. In questo lavoro, è riportata l’esperienza di un Centro di dimensioni mediopiccole che da circa 4 anni utilizza tale tecnica con risultati soddisfacenti; presumibilmente, tali risultati sono dovuti all’adozione di rigorosi protocolli di disinfezione, all’ausilio di strumenti informatici e, soprattutto, alla caparbietà degli operatori, incoraggiati dai primi risultati positivi.
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Cornacchiari, Marina, Roberto Ferraresi, Barbara Gidaro, Antonia Stasi, Maria Giuseppina Ponticelli, Marco Mereghetti, Luca Di Toma, and Carlo Maria Guastoni. "Posizionamento Di Un Catetere Venoso Centrale Permanente Nella Trombosi Della Vena Cava Superiore." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (December 2, 2014): 33–36. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.857.

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Abstract:
È sempre più frequente l’utilizzo di cateteri posizionati nei vasi venosi centrali per il trattamento emodialitico, la terapia infusiva, la nutrizione parenterale e la chemioterapia. Anche i cardiologi ricorrono sempre più spesso all’impianto di cateteri venosi centrali per l’elettrostimolazione e la cardioversione elettrica. Il risultato è la possibilità di comparsa dell’occlusione di tali vene a causa della presenza di questi dispositivi. Questo articolo descrive il caso clinico di un’ampia trombosi coinvolgente la vena cava superiore e la modalità di posizionamento di un catetere venoso centrale, unica possibilità per poter effettuare un trattamento dialitico nel paziente.
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Ricciardi, B., A. Pontoriero, A. Ragusa, C. A. Riccardi, and A. Granata. "Il catetere venoso centrale nel paziente con scompenso cardiaco in emodialisi: una analisi retrospettiva." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 4 (January 26, 2018): 14–18. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1167.

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Abstract:
L'accesso vascolare per emodialisi nel paziente affetto da scompenso cardiaco è un tema clinico complesso, che necessita di competenze tecniche nefrologiche e cardiologiche per una sua piena comprensione. In tali pazienti infatti il confezionamento di un accesso vascolare nativo prossimale presenta una lunga serie di effetti sulla funzione cardiaca, potenzialmente in grado di peggiorare la performance e la prognosi del paziente. In tali pazienti è quindi possibile che il posizionamento di un catetere venoso centrale rappresenti una soluzione meno problematica. Questo articolo presenta una casistica monocentrica ed alcuni casi clinici esemplificativi, utili ad indagare tale peculiare condizione.
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Walliczek-Dworschak, U., I. Diogo, L. Strack, M. Mandapathil, A. Teymoortash, J. A. Werner, and C. Güldner. "Indications of cone beam CT in head and neck imaging in children." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (August 2017): 270–75. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1219.

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Abstract:
La TC cone beam (CBCT) rappresenta un interessante strumento diagnostico specialmente nei bambini per lo studio del basicranio anteriore e laterale, in particolar modo per la bassa esposizione a radiazioni tipica della metodica. Lo scopo del presente studio è stato quello di individuare le potenziali indicazioni per la CBCT nei bambini e il confronto rispetto alle indicazioni nell’adulto. Sono stati analizzati un totale di 554 pazienti (range 0-18 anni, media 10.36) sottoposti a CBCT da Gennaio 2004 a Giugno 2013 presso il Dipartimento di ORL della Clinica Universitaria di Marburg, allo scopo di effettuare un analisi retrospettiva dei parametri utilizzati e delle indicazioni all’esame. I dati provenienti dai bambini sono stati inoltre confrontati con un set di dati di 1730 adulti sottoposti a diagnosi mediante CBCT presso lo stesso dipartimento e già precedentemente pubblicati. Le differenti indicazioni più frequentemente rilevate all’esecuzione dell’esame negli adulti, rispetto ai bambini hanno riguardato il basicranio anteriore, e in particolare: trauma del volto (60.4%) vs. rinosinusite cronica (54.8%), ostruzione respiratoria nasale (13.9% vs. 13.0%) e rinosinusite cronica (12%) vs. trauma del volto (10.8%). Per quanto riguarda il basicranio laterale le indicazioni principali sono state il colesteatoma (20.3%) vs. controllo del posizionamento dell’impianto cocleare (31.2%), otorrea cronica (17.5%) vs. colesteatoma (20.9%) e il controllo del posizionamento dell’impianto cocleare (11.8%) vs. otite media cronica mesotimpanica (6.8%). La CBCT è una metodica efficace per lo studio delle strutture ossee nell’adulto e nei bambini. I parametri di impostazione dipendono principalmente dalla regione oggetto di studio. Uno dei principali obiettivi è ridurre l’esposizione alle radiazioni sia nei bambini che negli adulti.
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Scarabeo, F., G. La Tessa, F. Briganti, S. Cirillo, D. Noviello, and R. Spaziante. "L'approccio anteriore venoso nel trattamento delle fistole carotido-cavernose durali." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 159–62. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s221.

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Abstract:
Gli autori riferiscono sulla propria esperienza di embolizzazione delle fistole carotido-cavernose attraverso l'approccio venoso anteriore: tale procedura prevede l'esposizione chirurgica della vena oftalmica superiore, la sua cateterizzazione ed il posizionamento di un microcatetere il cui estremo viene collocato nel seno cavernoso. All'interno del seno cavernoso vengono rilasciate le spirali «embolizzanti» fino alla scomparsa angiografica della fistola. Con questo approccio sono state trattate 5 fistole durali ottenendo la completa risoluzione del quadro. La via venosa anteriore è stata inoltre impiegata per il trattamento di due fistole carotido-cavernose dirette: in un caso il cateterismo della carotide interna era impossibile per la tortuosità del vaso, nell'altro per la ostruzione trombotica.
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Cornacchiari, Marina, Roberto Ferraresi, Barbara Gidaro, Antonia Stasi, Maria Giuseppina Ponticelli, Marco Mereghetti, Luca Di Toma, and Carlo Maria Guastoni. "Posizionamento Di Un Catetere Venoso Centrale Permanente Nella Trombosi Della Vena Cava Superiore: risultati." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (January 26, 2014): 41. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.859.

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Fabio, Rapisarda. "L'interpretazione nella prospettiva integrata della psicoanalisi relazionale." RICERCA PSICOANALITICA, no. 1 (December 2011): 87–96. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-001006.

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Abstract:
In questo lavoro viene evidenziata l'importanza dell'interazione paziente-analista e del campo bi-personale nell'interpretazione e nel cambiamento terapeutico. Non ci puň essere interpretazione trasformativa senza valorizzazione di entrambi questi fattori. Sono molti gli orientamenti teorici che convergono verso questa progressiva consapevolezza e che possono essere sfruttati clinicamente. Dal loro raffronto emergono alcuni fondamentali punti in comune che possono essere meglio compresi alla luce delle scoperte dell'infant research. Tutto ciň evidenzia come spesso l'interpretazione non č altro che un diverso posizionamento dell'analista nei confronti del paziente e viceversa; una strategia cioč per raggiungere e mettere in contatto reciprocamente i rispettivi Sé (sia del primo che del secondo) ed aiutare ad avviare nel paziente un processo autocosciente.
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Rinaldi, Cirus. "Maschilità "sacrificate", maschilità "esibite" e maschilità "revansciste" nel sex work di strada." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 3 (February 2022): 100–113. http://dx.doi.org/10.3280/siss2021-003006.

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Abstract:
Il presente articolo, approfondendo dei dati etnografici sul sex work maschile di strada raccolti dall'autore tra il 2011 e il 2018, intende evidenziare i significati attribuiti allo scambio sessuo-economico e delineare le relazioni gerarchiche che si definiscono per via della costruzione egemonica di genere e sessuale ma anche, inevitabilmente, per la corresponsione di una paga a seguito di una prestazione con l'obiettivo di identificare le modalità attraverso le quali si costruiscono modelli di maschilità situazionali e negoziate. L'analisi prova che la reputazione maschile deve essere costantemente preservata e dal momento che determina una sorta di rendita da posizionamento, essa è costantemente monitorata e «valorizzata» sia dal sex worker che dai «clienti», in quanto sotto minaccia perenne in contesti in cui in cui appaiono identità "inquinanti" gay.
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Di Giorgio, Sara, and Claudio Prandoni. "Il progetto inDICEs: misurare l’impatto della cultura digitale." DigItalia 15, no. 2 (December 2020): 59–73. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00014.

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Abstract:
inDICEs è un progetto di ricerca e innovazione finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020, e coordinato dall'ICCU. La ricerca condotta da inDICEs permetterà di sviluppare una metodologia scientifica per misurare e valutare l’impatto economico della digitalizzazione del patrimonio culturale, analizzando le modalità di accesso ai beni e ai servizi culturali in Europa. A partire da questo, il progetto elaborerà delle raccomandazioni rivolte ai responsabili del settore dei beni culturali e delle industrie culturali e creative, per fornire loro strumenti utili ad affrontare le sfide poste dall'avvento del mercato unico digitale al fine di far prosperare e diffondere la cultura europea. Infine, il progetto svilupperà una piattaforma partecipativa e un sistema di autovalutazione, utile agli istituti culturali per migliorare il proprio posizionamento strategico nel mercato unico digitale, favorendone perciò la trasformazione digitale.
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Alfahel, W. S., M. T. Aouad, and S. M. Siddik-Sayyid. "Lesione del palato molle in corso di posizionamento di tubo endotracheale con ausilio di GlideScope®." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 3 (May 2016): 231–32. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-303.

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Anghel, Remus, and Micol Pizzolati. "Visibilità e invisibilità. Posizionamento, fiducia e accesso al campo in un'etnografia sui migranti romeni in Italia." MONDI MIGRANTI, no. 3 (February 2015): 63–77. http://dx.doi.org/10.3280/mm2014-003004.

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Corbella, Stefano, Silvio Taschieri, Andrea Leone, Andrea Rodolfi, and Luca Francetti. "Il posizionamento di impianti in siti infetti come alternativa al trattamento endodontico secondario: revisione della letteratura." Giornale Italiano di Endodonzia 26, no. 3 (November 2012): 111–16. http://dx.doi.org/10.1016/j.gien.2012.09.002.

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Scotti, G., C. Righi, F. Simionato, and Ming Hua Li. "Trattamento endovascolare degli aneurismi intracranici con spirali staccabili (GDC)." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 5 (October 1994): 723–33. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700502.

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Abstract:
Tra Giugno 1993 e Agosto 1994, sono stati trattati con spirali staccabili di Guglielmi 32 pazienti con aneurismi intracranici subaracnoidei. Il gruppo è composto da 24 femmine e 8 maschi, con età media di 53 anni. Venti pazienti sono stati trattati in fase acuta a seguito di emorragia subaracnoidea; 12 sono stati diagnosticati per la presenza di segni neurologici legati alla sede e dimensione dell'aneurisma (effetto massa, deficit di nervi cranici), o sono stati un riscontro occasionale. Per quanto riguarda le dimensioni, 15 aneurismi erano piccoli (meno di 10 mm di diametro), 11 erano grandi (fra 10 e 25 mm di diametro) e 6 erano giganti (più di 25 mm di diametro, comprendendo la porzione eventualmente trombizzata). Un elemento importante nel condizionare le probabilità di successo del trattamento endovascolare è rappresentato dalle dimensioni del colletto in rapporto alle dimensioni dell'aneurisma: 14 aneurismi avevano un colletto di diametro inferiore ai 4 mm (10 piccoli, 3 grandi e un gigante) e 12 un colletto di diametro superiore ai 4 mm (3 piccoli, 5 grandi e 4 giganti); negli altri 6 non è stata possibile una valutazione sufficientemente accurata. Gli aneurismi del circolo posteriore erano 11, 8 dell'apice e 3 del tronco della basilare. Tutti i pazienti sono stati trattati in anestesia generale; gli ultimi 22 pazienti erano in eparinizzazione totale. I controlli a distanza sono disponibili solo per un numero limitato di pazienti (3 a 12 mesi; 5 a 6 mesi e 2 a 4 mesi); tutti i pazienti hanno avuto un controllo angiografico immediato e ad una settimana dal trattamento. Secondo il protocollo tutti i pazienti avranno un controllo angiografico ad un anno e possibilmente a 24 mesi dal trattamento. Il controllo angiografico ha mostrato occlusione completa dell'aneurisma in 18 pazienti (56%), occlusione parziale in dodici (38%) (di cui in 6 superiore all '80%). In due pazienti (6%) non è stato possibile posizionare il microcatetere Tracker all'interno dell'aneurisma. Questi due pazienti sono stati successivamente operati, come altri due in cui non era stato possibile posizionare un numero di coils adeguato per ottenere un packing soddisfacente ed era residuato un colletto non protetto. Tre pazienti sono stati trattati due volte; in due il trattamento è stato ripetuto perchè un controllo a 6 mesi aveva documentato ricanalizzazione parziale dell'aneurisma, nel terzo perchè il posizionamento delle coils era stato interrotto la prima volta per il riscontro di embolo nella arteria cerebrale media. Non si sono rilevate differenze nella percentuale di occlusione in funzione della sede dell'aneurisma; per quanto riguarda le dimensioni, la percentuale di occlusione completa e del 33% negli aneurismi giganti, del 63% in quelli grandi e del 70% in quelli piccoli. Nella nostra casistica il diametro del colletto non sembra influenzare in maniera significativa la percentuale di chiusura completa; ciò può essere tuttavia espressione del numero per ora basso di aneurismi trattati. Sui 14 aneurismi con colletto piccolo si è avuta chiusura completa in 5 dei 10 piccoli, vale a dire solo il 50%. Tuttavia in due pazienti non e stato possibile introdurre le spirali nell'aneurisma e si tratta quindi di insuccessi tecnici. Se quindi si considerano 8 aneurismi trattati la percentuale sale al 62%. Tutti i tre aneurismi grandi sono stati occlusi completamente (100%) mentre la chiusura dell'unico aneurisma gigante è stata parziale. Nei 12 aneurismi con colletto di diametro superiore ai 4 mm, 2 su 3 piccoli sono stati chiusi completamente (66%), 3 su 5 grandi (60%) e 1 su 4 giganti (25%). Nessun paziente è morto in conseguenza diretta del trattamento; due pazienti, entrambi con emorragia subaracnoidea di grado 3–4 sono morti cinque giorni dopo il trattamento. Si trattava di aneurismi della comunicante anteriore, in un caso associato a spasmo della cerebrale anteriore con successivo infarto frontale e nell'altro con ematoma frontobasale mesiale, prodottosi dopo il posizionamento delle coils. Si sono registrate 5 complicanze emboliche (15%) durante il trattamento o nelle prime dodici ore successive; tutte tranne una in pazienti non eparinizzati. Quattro delle complicanze sono state sintomatiche con deficit neurologici residui in 3 pazienti, da lieve afasia a grave emiparesi. In un paziente si è prodotta rottura dell'aneurisma nel corso del posizionamento delle coils, per eccessivo avanzamento del Tracker dopo la quarta coil. Il posizionamento di una quinta coil ha conseguito il tamponamento della rottura. In totale sono state impiegate 155 spirali con una media di cinque spirali per paziente; questo alto numero è spiegato dalla prevalenza, nel nostro gruppo, di aneurismi grandi o giganti.
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Dagna, F., A. Murri, R. Albera, and D. Cuda. "ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 5 (October 2016): 428–30. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-561.

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Abstract:
Presentiamo un caso di posizionamento di impianto cocleare in un uomo di 50 anni che, dopo aver subito tre anni prima un intervento per via retrosigmoidea per un neurinoma dell’acustico in stadio 1, è stato colpito da ipoacusia improvvisa ipsilaterale sviluppando un intenso acufene. Dopo l’attivazione dell’impianto l’acufene è sceso da un grado 4 ad un grado 2 secondo il THI. Sono migliorate le capacità di localizzazione. L’ascolto nel rumore (S/R + 7 dB) con il segnale proveniente dal lato operato è migliorato da 38 a 100%. Abbiamo inoltre verificato un significativo incremento dei punteggi relativi a spazialità e linguaggio del questionario “Speech, spatial and qualities of sounds”. In conclusione l’impianto cocleare è una soluzione praticabile ed efficace in caso di insorgenza di ipoacusia ritardata dopo chirurgia conservativa del neurinoma dell’acustico.
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Tatì, Elisabetta. "Il Programma InvestEU e la Banca europea degli investimenti nella governance economica europea." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (July 2022): 50–62. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-002004.

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Abstract:
Nel contesto del Next Generation EU, un ruolo di primo piano è ricoperto dal nuovo programma InvestEU. Attraverso una rapida analisi del suo regolamento istitutivo, il presente contributo intende ricostruirne la governance e, in particolare, dare conto del ruolo della Banca Europea degli Investimenti (BEI), della Commissione europea e della rete degli istituti nazionali di promozione. Non si tratta certamente di nuove istituzioni ma rinnovato, o rafforzato, appare il loro ruolo nella politica economica dell'Unione, anche alla luce della crisi pandemica. Dopo l'introduzione di cui al paragrafo 1, il paragrafo 2 metterà a confronto il programma InvestEU con il suo predecessore, il c.d. Piano Juncker. Nel paragrafo 3 si analizzerà quindi la governance. Con il paragrafo 4, infine, si tenterà di delineare le conseguenze che tale programma avrà specialmente sul posizionamento della BEI nella governance economica europea.
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Calabretta, Andrea. "Una questione di sguardi? Considerazioni sui limiti nell'utilizzo della prospettiva transnazionale: il caso delle collettività nordafricane in Italia." MONDI MIGRANTI, no. 3 (November 2022): 115–40. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003007.

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Abstract:
L'articolo, tramite un focus sul caso delle collettività nordafricane, presenta un'analisi sul modo in cui la prospettiva transnazionale ha trovato applicazione negli studi migratori svolti nel contesto italiano a partire dal 2000. Il lavoro muove dall'analisi della letteratura transnazionale relativa alle collettività nordafricane in Italia per poi approfondire, tramite l'utilizzo di banche dati pubbliche e private, le caratteristiche del flusso migratorio egiziano e tunisino, risultati centrali per comprendere il posizionamento della ricerca nei confronti delle diverse collettività straniere. L'articolo delinea così le peculiarità dell'applicazione empirica della prospettiva transnazionale nel contesto italiano. Emergono i limiti materiali propri della produzione del sapere, con importanti ricadute metodologiche quali la scarsa costruzione di etnografie multisituate, ma anche i limiti insiti nello sguardo dei ricercatori e che sembrano agire in favore di una ricerca di collettività e di campi marcatamente segnati da un (percepita) alterità.
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Buseti, Simone, and Bruno Dente. "L'introduzione del performance management nelle Universitŕ italiane." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 121–41. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002005.

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Abstract:
L'ipotesi centrale del saggio č che gli strumenti di misurazione della performance possono essere un modo efficace per promuovere la professionalizzazione del management delle universitŕ, ma soltanto nel rispetto di due condizioni, entrambe necessarie: che l'introduzione di nuovi sistemi sia parte di una piů ampia azione di sviluppo, e che le strategie di cambiamento rispettino l'eterogeneitŕ delle amministrazioni e siano quindi incrementali e differenziate. Si tratta di due condizioni che il decreto 150/2009 sembra sottovalutare, implicando una semplicitŕ doppiamente erronea: l'omogeneitŕ delle amministrazioni target e la sufficienza di valutazione e misurazione ai fini del miglioramento delle performance. Il saggio presenta una ricerca sui sistemi di management e valutazione, attraverso l'analisi dei risultati di un questionario somministrato a circa un terzo degli atenei italiani. La ricerca ha sostanzialmente smentito tali premesse e ha restituito due risultati: un'analisi dello stato dei sistemi che fotografa il posizionamento degli atenei e un modello di relazione tra le diverse variabili oggetto d'indagine. Per quanto riguarda il primo risultato, il panorama complessivo mostra alcuni elementi generalmente solidi e diffusi (come il quadro organizzativo), elementi diffusi ma solo raramente considerati adeguati (ad esempio il controllo di gestione), elementi sostanzialmente assenti (tra tutti il sistema di gestione dei rischi). D'altra parte, il posizionamento degli atenei rivela uno scenario - oltre che generalmente poco soddisfacente - anche fortemente eterogeneo. Non solo quindi non č possibile immaginare una riforma basata sul principio "one size fits all", ma č necessario tutto al contrario sviluppare diversi approcci al cambiamento. Il saggio presenta tre possibili strategie di implementazione della riforma, che partendo dallo stato di sviluppo dell'amministrazione suggeriscono percorsi di cambiamento differenziato. Infine, l'ultima parte del saggio utilizza i dati della rilevazione per costruire un modello di relazione che conferma il rapporto ipotizzato tra i sistemi di valutazione e alcune precondizioni, individuate nel quadro organizzativo, nei sistemi di supporto e (in minor misura) nei sistemi di gestione del rischio e di presidio della qualitŕ. Il modello non propone un rapporto di stretta causalitŕ tra variabili (il che implicherebbe una sequenza cronologica stretta nei programmi di riforma), ma piuttosto di guardare al management come oggetto complesso, il cui miglioramento necessita di sviluppo armonico e forte integrazione tra le sue diverse parti.
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Esposito, Giovanni, and Anna Franzone. "The TAVI: Transcatheter Aortic Valve Implantation." Cardiologia Ambulatoriale, no. 1 (January 30, 2020): 49–57. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-1-4.

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Abstract:
L’impianto transcatetere di valvola aortica (Transcatheter Aortic Valve Replacement, TAVI) è una procedura di cardiologia interventistica, introdotta nel 2002, che prevede il posizionamento e l’impianto di una protesi biologica a livello dell’annulus aortico mediante accesso percutaneo, prevalentemente transfemorale. Dopo le prime esperienze cliniche, riservate a pazienti senza altre opzioni terapeutiche, la TAVI si è affermata come alternativa all’intervento chirurgico tradizionale di sostituzione valvolare grazie ad una serie di studi randomizzati che ne hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza in pazienti appartenenti a tutto lo spettro del rischio operatorio (da estremo a basso). L’utilizzo della TAVI è in continua crescita, a livello mondiale, e si assiste ad una progressiva espansione delle sue indicazioni cliniche (stenosi di valvola bicuspide, insufficienza aortica severa). Il presente articolo ha lo scopo di riassumere i recenti progressi nell’ambito del trattamento transcatetere della stenosi valvolare aortica, descrivere le caratteristiche della procedura e analizzare i risultati degli studi che ne hanno favorito la diffusione nella pratica clinica.
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Sainaghi, Ruggero. "Strategia di destinazione e d'impresa nel comparto alberghiero: quali confini?" ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2012): 243–63. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002003.

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Abstract:
Il presente articolo intende analizzare il legame esistente tra i segmenti di clientela attratti da una destinazione e le stagionalitŕ caratterizzanti le imprese alberghiere in essa operanti. La riflessione č inserita all'interno di un ampio corpus di studi rappresentato dalle ricerche sulle determinanti di impresa, condotti all'interno dello strategic e dell'hospitality management. Da un punto di vista metodologico, l'analisi presenta un elemento di originalitŕ: si basa su dati giornalieri anziché mensili, come generalmente avviene valorizzando le statistiche ufficiali. I risultati mostrano, da un lato, una relativa difficoltŕ da parte delle imprese alberghiere di una destinazione a modificare i segmenti attratti, le stagionalitŕ e l'occupazione. La strategia a livello di impresa č invece piů incisiva nella gestione della politica di pricing. Queste conclusioni sono piuttosto evidenti nei periodi di alta stagione. Per contro, durante i periodi di minore affluenza della clientela si rileva una maggiore capacitŕ delle scelte di posizionamento nell'incidere sui livelli di occupazione.
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D'Aprile, P., F. Macina, A. Nella, P. Spagnolo, G. Tripoli, F. Vessio, and A. Carella. "Studio Angio-RM selettivo del circolo vertebro-basilare intracranico." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (December 1994): 921–28. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700611.

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Abstract:
La possibilità di effettuare un esame non invasivo e significativo dal punto di vista diagnostico, ha reso la RM di base e l'Angio-RM metodiche prioritarie per una valutazione diagnostica accurata nel sospetto di patologia aterosclerotica (dolicoectasia vertebro-basilare), steno-occlusiva o nel sospetto di conflitto neurovascolare riguardanti il distretto vertebro-basilare. Il sistema vertebro-basilare può risultare infatti di difficoltoso approccio se esaminato con le metodiche ad ultrasuoni (US), mentre la angiografia tradizionale (metodica ancora di riferimento per quanto riguarda lo studio morfologico accurato dei vasi), che può risultare a volte indaginosa, non è esente da complicanze, talora molto gravi. Viene proposta una nuova tecnica per lo studio selettivo con Angio-RM (tecnica 3D- TOF) del circolo vertebro-basilare che prevede un opportuno posizionamento dello «slab» o volume di acquisizione, e delle bande di presaturazione. È così possibile visualizzare selettivamente il segmento intracranico delle arterie vertebrali, l'arteria basilare e le arterie cerebrali posteriori, escludendo dal campo di studio il circolo carotideo.
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De Seta, D., P. Mancini, F. Y. Russo, R. Torres, I. Mosnier, J. L. Bensimon, E. De Seta, et al. "Ricostruzione multiplanare 3D di immagini cone beam per l’idenficazione della posizione degli impianti cocleari. Studio su ossi temporali e pazienti impiantati." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 6 (December 2016): 499–505. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1279.

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Abstract:
Questo studio riporta un’analisi retrospettica delle immagini cone beam CT effettuate su 8 pazienti adulti sottoposti ad impianto cochleare MedEl flex 28 e su 14 ossi temporali impiantati con lo stesso tipo di array portaelettrodi. Lo scopo dello studio é di determinare l’affidabilità della metodica cone beam CT nella valutazione della posizione intracocleare degli elettrodi in impianti che si posizionano lungo la parete laterale del lume cocleare, quindi non perimodiolari la cui posizione é più facilmente identificabile. Un otoradiologo e due otologi hanno analizzato le immagini e assegnato la posizione per ciascun elettrodo localizzato nella regione dei 180° e dei 360° del primo giro cocleare e per l’elettrodo apicale scegliendo tra scala timpanica, vestibulare o posizione intermedia L’analisi istologica ha successivamente confermato l’esatta posizione negli ossi temporali. Nel gruppo dei pazienti per l’elettrodo a 180° i tre esperti concordavano sulla posizione in scala timpanica in tutti eccetto un paziente, mentre una discordanza nella valutazione era presente in 3 pazienti per gli elettrodi a 360° e per gli elettrodi apicali. Negli ossi temporali in 5 casi era presente una discordanza per l’elettrodo a 180°, mentre a 360° sei valutazioni erano discordanti tra i valutatori. Una disdcordanza tra le valutazioni più elevata veniva trovata per la la posizione dell’elettrodo apicale (concordanza valutatori 45.4%, Fleiss k = 0,13). Un buon grado di concordanza veniva trovato tra i risultati istologici e le valutazioni tra i valutatori per gli elettrodi localizzati nel giro basale; un grado più basso esisteva per la posizione degli elettrodi apicali (concordanza valutatori 50%, Cohen’s k = 0,31) confermando la difficoltà nella corretta valutazione della posizione degli elettrodi nella regione più apicale negli ossi temporali. In conclusione, le immagini cone beam postoperatorie analizzate con la metodica della ricostruzione multiplanare 3D rappresentano una metodica affidabile per lo studio della posizione intracocleare degli elettrodi a posizionamento laterale nei pazienti impiantati. La corretta identificazione del posizionamento dell’elettrodo piu apicale risulta difficile su osso temporale per la presenza di un artefatto più importante o per la minore resistenza delle strutture della parete laterale della coclea (legamento spirale, membrane basilare) nel preparato istologico (osso temporale fresco/congelato) che è responsabile di un maggior numero di traslocazioni dalla rampa timpanica alla rampa vestibolare e di localizzazioni intermedie più difficilmente interpretabili.
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Ranieri, Lucrezia. "La "questione tedesca" nel dibattito pubblico italiano. Dal crollo del Muro alla riunificazione." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (February 2022): 91–123. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-002003.

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Abstract:
L'articolo si propone di analizzare il dibattito pubblico italiano sulla questione tedesca nell'arco temporale compreso tra il crollo del muro di Berlino e la riunificazione della Germania, utilizzando prevalentemente fonti a stampa. Vengono individuate in particolare tre aree tematiche sulle quali giornalisti, intellettuali e politici si soffermano nel commentare il riemergere della questione tedesca e le fasi della riunificazione: il nesso tra crollo del Muro e fine della Guerra Fredda e tra questione tedesca e questione sovietica; il problema del rapporto tra Germania e Cee, e quindi la necessità di legare la riunificazione tedesca ad un avanzamento nel processo di integrazione; infine, le ricadute interne all'Italia stessa, sia in termini finanziari che strettamente politici. Riuscendo ad evidenziare la complessità del tema, i commentatori formulano ipotesi e proposte che rivelano un ambiguo posizionamento circa la possibilità di superamento dello status quo, finendo per sottovalutare, tuttavia, i segnali di marginalizzazione della posizione italiana derivati dalla perdita della "rendita di posizione" garantita dalla Guerra Fredda e dalla nuova centralità politica della Germania.
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André, A., E. Bozonnet, I. Garrido, J. L. Grolleau, J. P. Chavoin, and M. Dahan. "Pectus excavatum: correzione mediante la tecnica di riempimento con posizionamento di una protesi su misura in posizione retromuscolare profonda." EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica¸ Ricostruttiva ed Estetica 8, no. 4 (January 2010): 1–9. http://dx.doi.org/10.1016/s1769-6704(10)70075-9.

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André, A., M. Dahan, E. Bozonnet, I. Garrido, J. L. Grolleau, and J. P. Chavoin. "Pectus excavatum: correzione mediante la tecnica di riempimento con posizionamento di una protesi su misura in posizione retromuscolare profonda." EMC - Tecniche Chirurgiche Torace 15, no. 1 (January 2011): 1–9. http://dx.doi.org/10.1016/s1288-3336(11)70706-3.

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Longoni, S., M. Sartori, N. Proserpio, S. G. Marino, L. Dusi, F. Carini, and M. Baldoni. "Posizionamento di impianti immediati o differiti in siti postestrattivi o in aree edentule in pazienti trattati con bifosfonati orali." Dental Cadmos 82, no. 4 (April 2014): 261–69. http://dx.doi.org/10.1016/s0011-8524(14)70162-x.

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