Academic literature on the topic 'Posizione'

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Journal articles on the topic "Posizione"

1

Green, André. "La posizione fobica centrale." PSICOANALISI, no. 1 (September 2012): 5–33. http://dx.doi.org/10.3280/psi2012-001002.

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Abstract:
Con posizione fobica centrale, l'autore descrive uno stato mentale in seduta che č caratterizzato da una perturbazione del funzionamento associativo ricollegabile alle manifestazioni del negativo. La distruttivitŕ riguarda i processi psichici del soggetto e il paziente realizza un diniego della propria realtŕ psichica. La posizione fobica centrale, con l'interruzione associativa, cerca d'evitare il potenziamento dei diversi traumi che hanno segnato la storia del paziente. Da questa elaborazione basata su una rilettura dell'articolo di Freud sulla negazione, vengono formulate alcune conclusioni teoriche.
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2

De Simone, Pia. "I riferimenti alle donne nel Timeo di Platone." Revista Archai, no. 30 (November 9, 2020): e03035. http://dx.doi.org/10.14195/1984-249x_30_35.

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Abstract:
Questo lavoro si propone di indagare le occorrenze del lessico femminile, in particolare γυνή e μήτηρ, nel Timeo, per far emergere la posizione di Platone riguardo alle donne che si può evincere dall’ermeneutica dei passi esaminati. Bisogna considerare anche i problemi relativi all’interpretazione degli scritti di Platone, come le strutture argomentative di cui si serve e la complessità di alcuni concetti. Le occorrenze nel Timeo, sebbene non numerose, sono contenutisticamente significative, data la natura di questo dialogo che si propone di identificare la posizione e il ruolo nel cosmo dell’uomo e della sua anima. Nel prologo del Timeo, come anche nella Repubblica, Platone esprime posizioni più aperte riguardo al ruolo sociale delle donne; invece in altri passi, come quelli che trattano della trasmigrazione delle anime, Platone si serve di immagini relative alle donne per aiutare i suoi ascoltatori a comprendere questioni molto complesse. Tali immagini, per essere comprensibili, devono rispecchiare l’idea riguardo alle donne comune al tempo di Platone.
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3

de Polo, Renato. "La Bomba. Fornari e la speranza futura." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 14 (September 2010): 69–80. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-014006.

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Abstract:
La ricerca di Fornari ha utilizzato i concetti di negazione e proiezione sul nemico per "spiegare" la guerra. Lo schema kleiniano delle due posizioni difensive legittima sia l'attacco all'altro come nemico (posizione schizoparanoide) sia la sua impossibilitŕ (posizione depressiva) a causa dei conseguenti, inevitabili, sensi di colpa. Nel setting individuale tramite l'elaborazione transferale e contro-transferale tale schema interpretativo sembra funzionare. Il suo trasferimento nell'analisi dei rapporti internazionali rivela tutta la sua impotente problematicitŕ. La soluzione fornariana di superare le difficoltŕ indicate con la relazione tra il livello di significazione infantile e quello adulto (doppia referenza) non č del tutto adeguata se si riflette sui limiti di sense making universale. Si puň avanzare una nuova prospettiva: il desiderio č minacciato dal timore di perdere "la primordiale armonia" depositata nella memoria nostalgica della relazione intrauterina. Un'ipotesi salvifica č connessa al linguaggio: attraverso esso scovare il conflitto e dare spazio alla costruzione di un discorso sul trauma e generare spazi nei quali il desiderio possa trovare soddisfazione piů facile nel mondo quotidiano.
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4

Mistri, Maurizio. "La decrescita serena secondo Serge Latouche. Critica di un economista istituzionalista." ARGOMENTI, no. 31 (June 2011): 141–62. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-031005.

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Abstract:
In questo saggio viene esaminata criticamente la posizione assunta da Serge Latouche contro lo sviluppo economico. Si tratta di una posizione che gode del favore dell'ambientalismo radicale, ma che qui viene criticata per la debolezza delle sue basi scientifiche, soprattutto in materia di economia politica. Di fatto Latouche č un socio-antropologo che si č occupato di analizzare alcune popolazioni africane, trovando nelle culture originarie dell'Africa un modello che egli vorrebbe proporre in alternativa al modello dello sviluppo scientifico, tecnologico ed economico tipico dell'Occidente. Nel saggio, nel mettere in luce quelle che si considerano debolezze scientifiche della posizione di Latouche, si conclude rilevando come tale posizione possa portare a derive autoritarie, lontane da una qualsivoglia prospettiva riformista.
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5

De Seta, D., P. Mancini, F. Y. Russo, R. Torres, I. Mosnier, J. L. Bensimon, E. De Seta, et al. "Ricostruzione multiplanare 3D di immagini cone beam per l’idenficazione della posizione degli impianti cocleari. Studio su ossi temporali e pazienti impiantati." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 6 (December 2016): 499–505. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1279.

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Abstract:
Questo studio riporta un’analisi retrospettica delle immagini cone beam CT effettuate su 8 pazienti adulti sottoposti ad impianto cochleare MedEl flex 28 e su 14 ossi temporali impiantati con lo stesso tipo di array portaelettrodi. Lo scopo dello studio é di determinare l’affidabilità della metodica cone beam CT nella valutazione della posizione intracocleare degli elettrodi in impianti che si posizionano lungo la parete laterale del lume cocleare, quindi non perimodiolari la cui posizione é più facilmente identificabile. Un otoradiologo e due otologi hanno analizzato le immagini e assegnato la posizione per ciascun elettrodo localizzato nella regione dei 180° e dei 360° del primo giro cocleare e per l’elettrodo apicale scegliendo tra scala timpanica, vestibulare o posizione intermedia L’analisi istologica ha successivamente confermato l’esatta posizione negli ossi temporali. Nel gruppo dei pazienti per l’elettrodo a 180° i tre esperti concordavano sulla posizione in scala timpanica in tutti eccetto un paziente, mentre una discordanza nella valutazione era presente in 3 pazienti per gli elettrodi a 360° e per gli elettrodi apicali. Negli ossi temporali in 5 casi era presente una discordanza per l’elettrodo a 180°, mentre a 360° sei valutazioni erano discordanti tra i valutatori. Una disdcordanza tra le valutazioni più elevata veniva trovata per la la posizione dell’elettrodo apicale (concordanza valutatori 45.4%, Fleiss k = 0,13). Un buon grado di concordanza veniva trovato tra i risultati istologici e le valutazioni tra i valutatori per gli elettrodi localizzati nel giro basale; un grado più basso esisteva per la posizione degli elettrodi apicali (concordanza valutatori 50%, Cohen’s k = 0,31) confermando la difficoltà nella corretta valutazione della posizione degli elettrodi nella regione più apicale negli ossi temporali. In conclusione, le immagini cone beam postoperatorie analizzate con la metodica della ricostruzione multiplanare 3D rappresentano una metodica affidabile per lo studio della posizione intracocleare degli elettrodi a posizionamento laterale nei pazienti impiantati. La corretta identificazione del posizionamento dell’elettrodo piu apicale risulta difficile su osso temporale per la presenza di un artefatto più importante o per la minore resistenza delle strutture della parete laterale della coclea (legamento spirale, membrane basilare) nel preparato istologico (osso temporale fresco/congelato) che è responsabile di un maggior numero di traslocazioni dalla rampa timpanica alla rampa vestibolare e di localizzazioni intermedie più difficilmente interpretabili.
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Pavoni, C., E. Cretella Lombardo, R. Lione, P. Bollero, F. Ottaviani, and P. Cozza. "Orthopaedic treatment effects of functional therapy on the sagittal pharyngeal dimensions in subjects with sleep-disordered breathing and Class II malocclusion." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 479–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1420.

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Abstract:
Con il termine Sleep disorder breathing (SDB) s’intendono tutte quelle difficoltà respiratorie che si verificano durante il sonno. Si può osservare una grande variabilità nella sintomatologia dei pazienti affetti da SDB, direttamente proporzionale alla resistenza che le vie aeree superiori offrono al passaggio dell’aria quando queste sono ostruite. L’SDB rappresenta un ampio ventaglio di disturbi che vanno dal russamento primario fino ad arrivare alle apnee ostruttive del sonno. I bambini con problemi respiratori tendono a compensare l’ostruzione delle vie aeree assumendo posizioni caratteristiche, tali da garantire il mantenimento della pervietà delle vie aeree durante il sonno. Un’anomalia di posizione nel sonno, durante la fase di crescita e sviluppo, si ripercuote in un’alterazione dello sviluppo occlusale e in una modifica del pattern di crescita. Le principali alterazioni sono a carico del mascellare superiore, dell’altezza facciale, del tono muscolare e della posizione mandibolare; nei bambini con SDB, infatti, è spesso presente un pattern scheletrico di Classe II, con lunghezza mandibolare ridotta ed overbite aumentato. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare i cambiamenti craniofacciali indotti dalla terapia funzionale di avanzamento mandibolare con particolare riferimento alla dimensione sagittale delle vie aeree, superiori ed inferiori, alla posizione dell’osso ioide e alla posizione della lingua in soggetti con SDB e malocclusione di Classe II, messi a confronto con un gruppo controllo in Classe II non trattato. 51 soggetti (24 femmine, 27 maschi; età media 9,9 ± 1,3 anni) con malocclusione dentoscheletrica di Classe II e SDB trattati con il dispositivo funzionale Monoblocco Modificato (MM) sono stati messi a confronto con un gruppo controllo non trattato di 31 soggetti (15 maschi, 16 femmine; età media 10,1 ± 1,1 anni) presentanti la stessa malocclusione senza SDB. Il gruppo di studio è stato valutato da uno specialista in otorinolaringoiatria per la definizione del tipo di respirazione ed è stato sottoposto ad un esame fisico completo. I genitori di tutti i pazienti hanno completato un questionario per valutare la presenza di sintomi notturni e diurni prima e dopo il test clinico (versione italiana in 22 punti del Pediatric sleep questionnaire, ideato da Ronald Chervin). Le teleradiografie in proiezione latero laterale sono state analizzate all’inizio e alla fine del trattamento con MM. Tutte le misurazioni cefalometriche dei due gruppi sono state analizzate attraverso dei test per la valutazione statistica dei cambiamenti avvenuti durante il trattamento. I risultati hanno evidenziato dei cambiamenti scheletrici favorevoli nel gruppo trattato a tempo T2. La terapia funzionale di avanzamento mandibolare ha indotto dei cambiamenti statisticamente significativi nella dimensione sagittale delle vie aeree, nella posizione dell’osso ioide e nella posizione della lingua in soggetti di Classe II affetti da SDB rispetto ai controlli non trattati. Dopo la terapia ortodontica in 45 pazienti del gruppo di studio è stata osservata una riduzione dei sintomi diurni di SDB. Il trattamento con apparecchiature funzionali, non solo migliora i rapporti tra mascellare superiore e mandibola, ma riduce anche il rischio del collasso delle vie aere superiori. La logica terapeutica si basa sul concetto che tutte le anomalie, legate ad un retroposizionamento mandibolare, beneficiano della terapia funzionale di avanzamento mandibolare, che è in grado di ampliare lo spazio posteriormente alla lingua ed allo stesso tempo promuovere l’avanzamento linguale. Lo spostamento anteriore della mandibola influenza la posizione dell’osso ioide e la posizione della lingua, aumentando lo spazio intermascellare in cui quest’ultima alloggia e migliorando la morfologia delle vie aeree superiori. Ne consegue sia la risoluzione della malocclusione scheletrica di Classe II che il miglioramento dei rapporti retrofaringei, eliminando quei fattori predisponenti per lo sviluppo di disturbi respiratori in età adulta.
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BERETTA, MARCO. "CHEMISTS IN THE STORM: LAVOISIER, PRIESTLEY AND THE FRENCH REVOLUTION." Nuncius 8, no. 1 (1993): 75–104. http://dx.doi.org/10.1163/182539183x00046.

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Abstract:
Abstract<title> SOMMARIO </title>Sulla base di alcuni documenti inediti o poco noti, questo saggio esamina le opinioni di Lavoisier e Priestley sulla rivoluzione francese. La persecuzione subita dai due scienziati durante il periodo 1789-1794 è esaminata entro una nuova prospettiva. Lavoisier venne processato per la sua carica di Fermier général durante l'antico regime e, nonostante il suo crescente impegno nella difesa e sviluppo dei principi della rivoluzione, la sua posizione era già compromessa a partire dal 1789. Priestley invece venne perseguitato per il suo tentativo di combinare la ricerca scientifica con le sue posizioni politiche radicali.
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Marchesini, Simona. "Messapico." Palaeohispanica. Revista sobre lenguas y culturas de la Hispania Antigua, no. 20 (May 1, 2020): 495–530. http://dx.doi.org/10.36707/palaeohispanica.v0i20.378.

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Abstract:
Il Messapico è la lingua preromana di frammentaria attestazione della II regione augustea Apulia et Calabria, attestata tra il VI ed il II sec. a.C. Sono note ca. 650 iscrizioni, di contenuto prevalentemente onomastico. La posizione linguistica del Messapico è ancor oggi dibattuta, perché questa lingua, pur appartenendo alla famiglia Indo-Europea, non appare affine ad alcuna delle altre lingue dell’Italia antica, classificandosi dunque come ‘isolata’. L’A., dopo una panoramica sulla Puglia nell’antichità come presentata dalle fonti storiche e la definizione del termine ‘Messapico’, descrive gli aspetti epigrafici e linguistici, con un approfondimento sul tema della palatalizzazione messapica e del genitivo -ihi, presentando il quadro delle varie posizioni ermeneutiche.
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Malo, Maurizio. "La posizione di Venezia nell'ordinamento giuridico." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 11 (January 2015): 141–42. http://dx.doi.org/10.3280/dt2014-011001.

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10

Bonfante, Giuliano. "La posizione recíproca delle lingue indoeuropee." Indogermanische Forschungen 106, no. 1 (January 1, 2001): 30–32. http://dx.doi.org/10.1515/if-2001-0104.

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Dissertations / Theses on the topic "Posizione"

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Landi, Valerio <1977&gt. "Autonomia privata e abuso di posizione dominante." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1320/.

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Abstract:
Oggetto della ricerca sono l’esame e la valutazione dei limiti posti all’autonomia privata dal divieto di abuso della posizione dominante, come sancito, in materia di tutela della concorrenza, dall’art. 3 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, a sua volta modellato sull’art. 82 del Trattato CE. Preliminarmente, si è ritenuto opportuno svolgere la ricognizione degli interessi tutelati dal diritto della concorrenza, onde individuare la cerchia dei soggetti legittimati ad avvalersi dell’apparato di rimedi civilistici – invero scarno e necessitante di integrazione in via interpretativa – contemplato dall’art. 33 della legge n. 287/1990. È così emerso come l’odierno diritto della concorrenza, basato su un modello di workable competition, non possa ritenersi sorretto da ragioni corporative di tutela dei soli imprenditori concorrenti, investendo direttamente – e rivestendo di rilevanza giuridica – le situazioni soggettive di coloro che operano sul mercato, indipendentemente da qualificazioni formali. In tal senso, sono stati esaminati i caratteri fondamentali dell’istituto dell’abuso di posizione dominante, come delineatisi nella prassi applicativa non solo degli organi nazionali, ma anche di quelli comunitari. Ed invero, un aspetto importante che caratterizza la disciplina italiana dell’abuso di posizione dominante e della concorrenza in generale, distinguendola dalle normative di altri sistemi giuridici prossimi al nostro, è costituito dal vincolo di dipendenza dal diritto comunitario, sancito dall’art. 1, quarto comma, della legge n. 287/1990, idoneo a determinare peculiari riflessi anche sul piano dell’applicazione civilistica dell’istituto. La ricerca si è quindi spostata sulla figura generale del divieto di abuso del diritto, onde vagliarne i possibili rapporti con l’istituto in esame. A tal proposito, si è tentato di individuare, per quanto possibile, i tratti essenziali della figura dell’abuso del diritto relativamente all’esercizio dell’autonomia privata in ambito negoziale, con particolare riferimento all’evoluzione del pensiero della dottrina e ai più recenti orientamenti giurisprudenziali sul tema, che hanno valorizzato il ruolo della buona fede intesa in senso oggettivo. Particolarmente interessante è parsa la possibilità di estendere i confini della figura dell’abuso del diritto sì da ricomprendere anche l’esercizio di prerogative individuali diverse dai diritti soggettivi. Da tale estensione potrebbero infatti discendere interessanti ripercussioni per la tutela dei soggetti deboli nel contesto dei rapporti d’impresa, intendendosi per tali tanto i rapporti tra imprenditori in posizione paritaria o asimmetrica, quanto i rapporti tra imprenditori e consumatori. È stato inoltre preso in considerazione l’aspetto dei rimedi avverso le condotte abusive, alla luce dei moderni contributi sull’eccezione di dolo generale, sulla tutela risarcitoria e sull’invalidità negoziale, con i quali è opportuno confrontarsi qualora si intenda cercare di colmare – come sembra opportuno – i vuoti di disciplina della tutela civilistica avverso l’abuso di posizione dominante. Stante l’evidente contiguità con la figura in esame, si è poi provveduto ad esaminare, per quanto sinteticamente, il divieto di abuso di dipendenza economica, il quale si delinea come figura ibrida, a metà strada tra il diritto dei contratti e quello della concorrenza. Tale fattispecie, pur inserita in una legge volta a disciplinare il settore della subfornitura industriale (art. 9, legge 18 giugno 1998, n. 192), ha suscitato un vasto interessamento della dottrina. Si sono infatti levate diverse voci favorevoli a riconoscere la portata applicativa generale del divieto, quale principio di giustizia contrattuale valevole per tutti i rapporti tra imprenditori. Nel tentativo di verificare tale assunto, si è cercato di individuare la ratio sottesa all’art. 9 della legge n. 192/1998, anche in considerazione dei suoi rapporti con il divieto di abuso di posizione dominante. Su tale aspetto è d’altronde appositamente intervenuto il legislatore con la legge 5 marzo 2001, n. 57, riconoscendo la competenza dell’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato a provvedere, anche d’ufficio, sugli abusi di dipendenza economica con rilevanza concorrenziale. Si possono così prospettare due fattispecie normative di abusi di dipendenza economica, quella con effetti circoscritti al singolo rapporto interimprenditoriale, la cui disciplina è rimessa al diritto civile, e quella con effetti negativi per il mercato, soggetta anche – ma non solo – alle regole del diritto antitrust; tracciare una netta linea di demarcazione tra i reciproci ambiti non appare comunque agevole. Sono stati inoltre dedicati brevi cenni ai rimedi avverso le condotte di abuso di dipendenza economica, i quali involgono problematiche non dissimili a quelle che si delineano per il divieto di abuso di posizione dominante. Poste tali basi, la ricerca è proseguita con la ricognizione dei rimedi civilistici esperibili contro gli abusi di posizione dominante. Anzitutto, è stato preso in considerazione il rimedio del risarcimento dei danni, partendo dall’individuazione della fonte della responsabilità dell’abutente e vagliando criticamente le diverse ipotesi proposte in dottrina, anche con riferimento alle recenti elaborazioni in tema di obblighi di protezione. È stata altresì vagliata l’ammissibilità di una visione unitaria degli illeciti in questione, quali fattispecie plurioffensive e indipendenti dalla qualifica formale del soggetto leso, sia esso imprenditore concorrente, distributore o intermediario – o meglio, in generale, imprenditore complementare – oppure consumatore. L’individuazione della disciplina applicabile alle azioni risarcitorie sembra comunque dipendere in ampia misura dalla risposta al quesito preliminare sulla natura – extracontrattuale, precontrattuale ovvero contrattuale – della responsabilità conseguente alla violazione del divieto. Pur non sembrando prospettabili soluzioni di carattere universale, sono apparsi meritevoli di approfondimento i seguenti profili: quanto all’individuazione dei soggetti legittimati, il problema della traslazione del danno, o passing-on; quanto al nesso causale, il criterio da utilizzare per il relativo accertamento, l’ammissibilità di prove presuntive e l’efficacia dei provvedimenti amministrativi sanzionatori; quanto all’elemento soggettivo, la possibilità di applicare analogicamente l’art. 2600 c.c. e gli aspetti collegati alla colpa per inosservanza di norme di condotta; quanto ai danni risarcibili, i criteri di accertamento e di prova del pregiudizio; infine, quanto al termine di prescrizione, la possibilità di qualificare il danno da illecito antitrust quale danno “lungolatente”, con le relative conseguenze sull’individuazione del dies a quo di decorrenza del termine prescrizionale. In secondo luogo, è stata esaminata la questione della sorte dei contratti posti in essere in violazione del divieto di abuso di posizione dominante. In particolare, ci si è interrogati sulla possibilità di configurare – in assenza di indicazioni normative – la nullità “virtuale” di detti contratti, anche a fronte della recente conferma giunta dalla Suprema Corte circa la distinzione tra regole di comportamento e regole di validità del contratto. È stata inoltre esaminata – e valutata in senso negativo – la possibilità di qualificare la nullità in parola quale nullità “di protezione”, con una ricognizione, per quanto sintetica, dei principali aspetti attinenti alla legittimazione ad agire, alla rilevabilità d’ufficio e all’estensione dell’invalidità. Sono poi state dedicate alcune considerazioni alla nota questione della sorte dei contratti posti “a valle” di condotte abusive, per i quali non sembra agevole configurare declaratorie di nullità, mentre appare prospettabile – e, anzi, preferibile – il ricorso alla tutela risarcitoria. Da ultimo, non si è trascurata la valutazione dell’esperibilità, avverso le condotte di abuso di posizione dominante, di azioni diverse da quelle di nullità e risarcimento, le sole espressamente contemplate dall’art. 33, secondo comma, della legge n. 287/1990. Segnatamente, l’attenzione si è concentrata sulla possibilità di imporre a carico dell’impresa in posizione dominante un obbligo a contrarre a condizioni eque e non discriminatorie. L’importanza del tema è attestata non solo dalla discordanza delle pronunce giurisprudenziali, peraltro numericamente scarse, ma anche dal vasto dibattito dottrinale da tempo sviluppatosi, che investe tuttora taluni aspetti salienti del diritto delle obbligazioni e della tutela apprestata dall’ordinamento alla libertà di iniziativa economica.
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Ricucci, Luciano <1968&gt. "Calcolo della posizione di reti di stazioni permanenti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3146/.

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Abstract:
Con il trascorrere del tempo, le reti di stazioni permanenti GNSS (Global Navigation Satellite System) divengono sempre più un valido supporto alle tecniche di rilevamento satellitare. Esse sono al tempo stesso un’efficace materializzazione del sistema di riferimento e un utile ausilio ad applicazioni di rilevamento topografico e di monitoraggio per il controllo di deformazioni. Alle ormai classiche applicazioni statiche in post-processamento, si affiancano le misure in tempo reale sempre più utilizzate e richieste dall’utenza professionale. In tutti i casi risulta molto importante la determinazione di coordinate precise per le stazioni permanenti, al punto che si è deciso di effettuarla tramite differenti ambienti di calcolo. Sono stati confrontati il Bernese, il Gamit (che condividono l’approccio differenziato) e il Gipsy (che utilizza l’approccio indifferenziato). L’uso di tre software ha reso indispensabile l’individuazione di una strategia di calcolo comune in grado di garantire che, i dati ancillari e i parametri fisici adottati, non costituiscano fonte di diversificazione tra le soluzioni ottenute. L’analisi di reti di dimensioni nazionali oppure di reti locali per lunghi intervalli di tempo, comporta il processamento di migliaia se non decine di migliaia di file; a ciò si aggiunge che, talora a causa di banali errori, oppure al fine di elaborare test scientifici, spesso risulta necessario reiterare le elaborazioni. Molte risorse sono quindi state investite nella messa a punto di procedure automatiche finalizzate, da un lato alla preparazione degli archivi e dall’altro all’analisi dei risultati e al loro confronto qualora si sia in possesso di più soluzioni. Dette procedure sono state sviluppate elaborando i dataset più significativi messi a disposizione del DISTART (Dipartimento di Ingegneria delle Strutture, dei Trasporti, delle Acque, del Rilevamento del Territorio - Università di Bologna). E’ stato così possibile, al tempo stesso, calcolare la posizione delle stazioni permanenti di alcune importanti reti locali e nazionali e confrontare taluni fra i più importanti codici scientifici che assolvono a tale funzione. Per quanto attiene il confronto fra i diversi software si è verificato che: • le soluzioni ottenute dal Bernese e da Gamit (i due software differenziati) sono sempre in perfetto accordo; • le soluzioni Gipsy (che utilizza il metodo indifferenziato) risultano, quasi sempre, leggermente più disperse rispetto a quelle degli altri software e mostrano talvolta delle apprezzabili differenze numeriche rispetto alle altre soluzioni, soprattutto per quanto attiene la coordinata Est; le differenze sono però contenute in pochi millimetri e le rette che descrivono i trend sono comunque praticamente parallele a quelle degli altri due codici; • il citato bias in Est tra Gipsy e le soluzioni differenziate, è più evidente in presenza di determinate combinazioni Antenna/Radome e sembra essere legato all’uso delle calibrazioni assolute da parte dei diversi software. E’ necessario altresì considerare che Gipsy è sensibilmente più veloce dei codici differenziati e soprattutto che, con la procedura indifferenziata, il file di ciascuna stazione di ciascun giorno, viene elaborato indipendentemente dagli altri, con evidente maggior elasticità di gestione: se si individua un errore strumentale su di una singola stazione o se si decide di aggiungere o togliere una stazione dalla rete, non risulta necessario il ricalcolo dell’intera rete. Insieme alle altre reti è stato possibile analizzare la Rete Dinamica Nazionale (RDN), non solo i 28 giorni che hanno dato luogo alla sua prima definizione, bensì anche ulteriori quattro intervalli temporali di 28 giorni, intercalati di sei mesi e che coprono quindi un intervallo temporale complessivo pari a due anni. Si è così potuto verificare che la RDN può essere utilizzata per l’inserimento in ITRF05 (International Terrestrial Reference Frame) di una qualsiasi rete regionale italiana nonostante l’intervallo temporale ancora limitato. Da un lato sono state stimate le velocità ITRF (puramente indicative e non ufficiali) delle stazioni RDN e, dall’altro, è stata effettuata una prova di inquadramento di una rete regionale in ITRF, tramite RDN, e si è verificato che non si hanno differenze apprezzabili rispetto all’inquadramento in ITRF, tramite un congruo numero di stazioni IGS/EUREF (International GNSS Service / European REference Frame, SubCommission for Europe dello International Association of Geodesy).
A precise and accurate coordinates estimation of GNSS (Global Navigation Satellite System) networks is very important; it can be obtained by using many software and following several strategies. One aim of the present work is to evaluate the differences of final solutions coming from different adjustment approaches and software parameterizations. Three different scientific software have been employed: Bernese, Gamit/Globk/Glorg and Gipsy/Oasis II. The Bernese and Gamit software systems adopt the classical approach (based on double phase difference), while the Gipsy software implements the Precise Point Position approach. In order to follow the EUREF (“European REference Frame, SubCommission for Europe” of the “International Association of Geodesy”) guidelines for network densification, harmonization of the ancillary products and options was needed. These guidelines consist of a list of indications covering all phases of data processing. Analyzing the solutions obtained by processing large amounts of data by means of the three software packages, the creation of a dedicated automatic pre and post-processing procedure became necessary. The realization of these procedures permitted data analysis and processing in a very short time. This technical aspect is mandatory considering the elaboration of regional GNSS networks or local networks for a long time span. These procedures were developed by processing the most significant datasets made available to the DISTART (Dipartimento di Ingegneria delle Strutture, dei Trasporti, delle Acque, del Rilevamento del Territorio - a Department of the University of Bologna). Therefore it has been possible to calculate the position of permanent stations of some important local and national networks and to compare some of the most important scientific codes at the same time. Some final considerations concerning the comparison between different software are listed below: • The solutions obtained by differentiated approaches (Bernese and Gamit) are very close one to each other; • Gipsy solutions (using undifferentiated method) are frequently slightly more scattered than those coming from other software and sometimes they show larger differences mostly regarding the East component; nevertheless, the same differences range a few millimetres, and the trend describing lines are nearly parallel to those referring to the other two codes; • The bias in the East component between Gipsy and differentiated solutions, is more evident in some combinations Antenna/Radome and appears to be related to the use of “absolute antenna calibrations” performed by different software. Anyway, an important consideration coming from software comparison is that Gipsy is faster and more flexible than the others: if an instrumental error is detected on a single station or if you decide to add or remove a station from the network, recalculation of the entire network will not be necessary. The RDN (Rete Dinamica Nazionale) was also analyzed. It has been possible to verify that RDN can be used in order to frame any regional Italian network in ITRF05 (International Terrestrial Reference Frame). On one hand, the trend ITRF (a purely indicative and non-official trend) of the stations RDN has been estimated, on the other, the framework of a regional network in ITRF by means of RDN has been tested.
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Samorì, Alessandro. "Motori Sincroni Sinusoidali Bearingless: ricostruzione della posizione e dell'orientamento del rotore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12901/.

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Abstract:
La tesi tratta del problema di ricostruzione della posizione radiale e angolare di un rotore magnetico di un motore sincrono sinsoidale a levitazione magnetica. Viengono sfruttate le misure sui sensori a effetto Hall per ricavare la stima.
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Bettini, Guido. "Determinazione della posizione di un treno con dead reckoning di precisione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il sistema sviluppato ha come obiettivo l’implementazione del sotto sistema di Odometria interamente su Field Programmable Gate Array. Esso è necessario per la determinazione della posizione del treno con Dead Reckoning di precisione. Il progetto svolto all’interno dei laboratori Advanced Research Center On Electronic Systems "Ercole De Castro", in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana, si inserisce nel framework di sviluppo del settore, definito dal Regolamento UE 2016/919 relativo alla specifica tecnica di interoperabilità per i sottosistemi «controllo-comando e segnalamento» del sistema ferroviario dell’Unione Europea (ERTMS). Il carattere innovativo di questo progetto si riassume in due risultati. Innanzitutto, per la prima volta il progetto di un sottosistema Safety Critical di bordo viene implementato totalmente su FPGA, e secondariamente anche tutta l’attività di autodiagnosi ad esso correlata viene svolta su hardware. Tutto il progetto è stato sviluppato e verificato seguendo il flusso rigoroso indicato dal modello a V, come previsto dal livello 4 di Safety Integrity (SIL4).
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Cecchini, Pietro Paolo. "Realizzazione di sensori di posizione attraverso integrazione di fibre coassiali allineate." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il seguente elaborato presenta le varie fasi della realizzazione di sensori di posizione attraverso l'integrazione di fibre coassiali piezoelettriche allineate. Grazie all'effetto piezoelettrico diretto, un sensore piezoelettrico è in grado di rilevare l'esatta posizione della sollecitazione meccanica, confrontando le varie differenze di potenziale rilevate dagli elettrodi.
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Presutti, Matteo. "Realizzazione di microsensori di posizione mediante integrazione di nanofibre piezoelettriche coassiali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è stata la realizzazione di un microsensore di posizione matriciale in grado di individuare, sfruttando l’effetto piezoelettrico delle nanofibre, il preciso punto di impatto di una sollecitazione meccanica applicata sulla sua superficie. Il funzionamento del sensore si basa sulla sovrapposizione di due strati di nanofibre coassiali allineate, ottenute mediante elettrofilatura coassiale e successivamente integrate all’interno di una matrice protettiva. Le nanofibre sono posizionate lungo le due direzioni dello spazio x e y e ciascuna di esse costituisce singolarmente un sensore vero e proprio, fornendo la possibilità di raggiungere sensibilità molto elevate nell’individuazione della posizione.
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Cocconcelli, Marco <1977&gt. "Meccanismi piani con gioco: luoghi ad errore di posizione massimo costante." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/209/.

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Guerzoni, Lorenzo. "L'impatto del colore predominante e della posizione nell'ambito del social media advertising." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12292/.

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Abstract:
In questa tesi sperimentale cerco di verificare la seguente ipotesi: " Se il colore predominante di un’immagine - nell’ambito del social media advertising - è “caldo” piuttosto che “freddo”, allora l’annuncio ha un impatto più incisivo sull’utente."
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Fioravanti, Matteo. "Riconoscitore di centri abitati basato sulla posizione e sulla direzione di osservazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12343/.

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Abstract:
La realtà aumentata viene chiamata in causa per aiutare le persone a poter accrescere l'esperienza complessiva di un viaggio. Può addirittura capitare di fermarsi per cercare di riconoscere quale sia il paese che vediamo cosi in lontananza. Qui entra in gioco Horizons, un'app ideata per poter informare ed intrattenere l'utente, mostrando il nome dei centri abitati dalla nostra direzione di visione. Potrebbe anche essere usata come sostituto ai cartelli di indicazione delle città, svolgendo esattamente lo stesso compito ma in tempo reale.
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Giubaldo, Federico. "Analisi della posizione dei riferimenti bibliografici nelle pubblicazioni scientifiche: modello e implementazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12296/.

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Abstract:
Questa tesi presenta diversi modelli per analizzare il comportamento degli autori, in ambito scientifico, nel posizionare i riferimenti bibliografici nel testo. L'obiettivo è estrarre informazioni sui come questi comportamenti variano a seconda della disciplina o della rivista trattata. Introdurremo Diribia, uno strumento che permette di eseguire varie tipologie di analisi e studiare le distribuzioni dei riferimenti bibliografici nel testo. Infine la tesi presenta i risultati ottenuti da un campione di articoli che trattano discipline diverse, ed evidenzia caratteristiche comuni a tutte le discipline e peculiarità di alcune tra queste.
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Books on the topic "Posizione"

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Adinolfi, G. Noi, Terza posizione. Roma: Settimo sigillo, 2000.

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Bastianon, Stefano. L'abuso di posizione dominante. Milano: Giuffrè, 2001.

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Gennusa, Maria Elena. La posizione costituzionale dell'opposizione. Milano: A. Giuffrè, 2000.

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La posizione storica di Giacomo Leopardi. Torino: Einaudi, 1997.

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Biral, Bruno. La posizione storica di Giacomo Leopardi. Torino: G. Einaudi, 1987.

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Biral, Bruno. La posizione storica di Giacomo Leopardi. Torino: Einaudi, 1997.

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Grossini, Alex. Etica e nuova genetica: Una posizione liberale. [Milan, Italy]: B. Mondadori, 2011.

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8

Marzotto, Costanza. Per un'epistemologia del servizio sociale: La posizione del soggetto. Milano: F. Angeli, 2002.

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9

Gianluca, Fiocco, and Righi Maria Luisa, eds. La guerra di posizione in Italia: Epistolario, 1944-1964. Torino: Einaudi, 2014.

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10

Posizione e movimento: Pensiero strategico e politico della Grande Guerra. Milano: Mimesis, 2013.

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Book chapters on the topic "Posizione"

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Piccardi, Laura, Maria Rosa Pizzamiglio, Filippo Bianchini, Liana Palermo, Monica Risetti, Laura Zompanti, Cecilia Guariglia, and Simonetta D’Amico. "Memoria Di Posizione." In Come impariamo a muoverci nell’ambiente?, 147–218. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1750-4_6.

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2

Pescatori, Mario. "La preparazione e la posizione del paziente." In Ascessi, fistole anali e retto-vaginali, 13–14. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1914-0_5.

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Abete, Giovanni, and Paolo Greco. "Sulla posizione del clitico ne nel dialetto di Pozzuoli." In Actas del XXVI Congreso Internacional de Lingüística y Filología Románica, edited by Emili Casanova and Cesáreo Calvo, 7–18. Berlin, Boston: DE GRUYTER, 2013. http://dx.doi.org/10.1515/9783110299915.7.

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Piccardi, Laura, Maria Rosa Pizzamiglio, Filippo Bianchini, Liana Palermo, Monica Risetti, Laura Zompanti, Cecilia Guariglia, and Simonetta D’Amico. "Riconoscimento Delle Posizioni Prospettiche." In Come impariamo a muoverci nell’ambiente?, 269–316. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1750-4_8.

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5

Roberts, Albert R., and Kenneth R. Yeager. "Abilità di riduzione e superamento dello stress per clinici che operano in posizioni di soccorso rivolte a crisi o disastri." In Gli interventi sulla crisi, 181–83. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2029-0_33.

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Piccardi, Laura, Maria Rosa Pizzamiglio, Filippo Bianchini, Liana Palermo, Monica Risetti, Laura Zompanti, Cecilia Guariglia, and Simonetta D’Amico. "Sviluppo Della Memoria Di Posizioni E Della Memoria Topografica: Dati Preliminari Di Uno Studio Condotto Su Bambini Dai 4 Ai 7 Anni." In Come impariamo a muoverci nell’ambiente?, 27–48. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1750-4_3.

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Manzetti, Rosa Elena. "Posizione dello psicoanalista." In Politica Lacaniana, 13–14. Rosenberg & Sellier, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.4493.

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Bellofiore, Riccardo. "2. Migliorare la propria posizione." In Smith Ricardo Marx Sraffa, 33–64. Rosenberg & Sellier, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.5677.

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"La posizione del dialetto alto-vicentino." In Ricerche lessicali sul dialetto del’Alto-Vicentino. Berlin, Boston: De Gruyter, 1992. http://dx.doi.org/10.1515/9783110933918-004.

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"4. Posizione e direzione nelle perifrasi verbali con locativo." In Le costruzioni verbo-locativo in area romanza. Berlin, Boston: DE GRUYTER, 2011. http://dx.doi.org/10.1515/9783110261899.59.

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