Academic literature on the topic 'Potenziale membrana'

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Journal articles on the topic "Potenziale membrana"

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Masola, V., S. Granata, M. Proglio, G. Gambaro, A. Lupo, and G. Zaza. "Eparanasi: un nuovo biomarker di fibrosi e un potenziale target farmacologico per ridurre la progressione del danno renale cronico." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 10–15. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1131.

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Abstract:
Il trattamento poli-farmacologico ha determinato, nel corso degli anni, un significativo rallentamento della progressione della malattia renale cronica verso lo stadio di uremia terminale, ma siamo ancora distanti dallo sviluppo di interventi terapeutici in grado di bloccare questo inesorabile e irreversibile processo. Studi clinico-patologici hanno chiaramente dimostrato che il principale elemento coinvolto nel danno renale è la fibrosi tubulo-interstiziale e che il meccanismo patogenetico alla base di questa condizione ha inizio in larga parte nel compartimento tubulare. In particolare, il processo di transizione epitelio-mesenchimale gioca un ruolo importante nella genesi del danno cronico. Durante questo processo, le cellule epiteliali tubulari subiscono un incremento significativo di markers di superficie di natura mesenchimale e, grazie al rimodellamento del citoscheletro e alla degradazione della membrana basale, sono in grado di migrare nell'interstizio dove svolgono un ruolo chiave nel processo patogenetico. In questo contesto, sembra avere un ruolo chiave l'enzima eparanasi, una endo-β-D-glucuronidasi che taglia le catene dell'eparan-solfato a livello di siti specifici intracatena, e partecipa attivamente alla degradazione e al rimodellamento della matrice extracellulare. La degradazione dei vari costituenti dell'ECM, inclusi i proteoglicani eparan-solfato fa-vorisce il rilascio di fattori trofici quali il FGF-2 che induce l'espressione dei marcatori mesenchimali alfa-SMA, VIM e FN, porta alla degradazione della membrana basale mediante la secrezione di metalloproteinasi della matrice ed aumenta la motilità cellulare. L'epressione dell'eparanasi è regolata da fattori di trascrizione, dalla metilazione del DNA e da varie molecole endogene. L'importanza di questo enzima è stata confermata clinicamente dal riscontro di una sua iperespressione in preparati istologici di biopsie effettuate in soggetti affetti da nefropatie croniche (per esempio, nefropatia diabetica). Pertanto visto l'importante ruolo dell'eparanasi sono in fase di standardizzazione numerose strategie per inibire la sua espressione genica e/o la sua attività enzimatica. Infine, è stato proposto il suo possibile utilizzo come biomarker di progressione del danno tubulo-interstiziale da utilizzare routinariamente in ambito nefrologico.
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Löffler, Karin, Frank Holz, and Martina Herwig-Carl. "Therapieresistente Fusarienkeratitis mit intraokularer Beteiligung – potenzielle Quellen für eine persistierende Infektion." Klinische Monatsblätter für Augenheilkunde 235, no. 07 (July 2018): 797–800. http://dx.doi.org/10.1055/a-0630-1832.

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Abstract:
Zusammenfassung Hintergrund Die Pilz-Keratitis zeigt ein klinisch sehr variables Erscheinungsbild und wird nicht zuletzt auch deshalb oft erst spät diagnostiziert. Pilze sind generell sehr resistente Keime, und die Therapie gestaltet sich aufgrund der wenigen und speziell anzufertigenden Medikamente zusätzlich schwierig. Material und Methoden/Ergebnisse Es wird der besonders ungünstige Verlauf bei einer jungen Patientin mit Fusarien-Keratitis dargestellt, bei der das Auge zuletzt trotz maximaler medikamentöser und auch chirurgischer Therapie entfernt werden musste. Die histologische Aufarbeitung zeigte massive (post-)entzündliche Veränderungen im gesamten vorderen Augenabschnitt, persistierende Pilzelemente aber lediglich in der nach Katarakt-Operation verblieben Linsenkapsel und der peripheren Descemet-Membran. Schlussfolgerung Pilze als Verursacher einer therapierefraktären Keratitis sollten möglichst rasch in die Differentialdiagnose miteinbezogen werden. Falls chirurgische Maßnahmen notwendig werden, sollte die Keratoplastik so groß wie möglich gewählt und bei einer Katarkat-Operation die Kapsel mitentfernt werden, um potentielle Keimreservoire zu beseitigen.
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Smeets, R., D. Riediger, and M. Heiland. "Osteoinduktives Potenzial von mit Hydroxylapatit-funktionalisierter Seiden-Membran – Ein neuer Weg der Geweberegeneration?" Zentralblatt für Chirurgie 134, no. 04 (August 2009). http://dx.doi.org/10.1055/s-0029-1238159.

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Maciel, Danilo Pereira Garcia, José Leandro Tomaz Medeiros, Mariana Freitas da Silva, Matheus Freitas da Silva, Amanda Alves Fecury, Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias, Euzébio de Oliveira, Carla Viana Dendasck, Donizete Vago Daher, and Maria Helena Mendonça de Araújo. "Profilo epidemiologico degli incidenti con esposizione a materiali biologici verificatisi nei lavoratori nello Stato di Amapá, Amazzonia, Brasile, dal 2015 al 2019." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, March 8, 2021, 127–41. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/esposizione-a-materiali.

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Abstract:
Le esposizioni accidentali con strumenti taglienti sono gli infortuni sul lavoro più comuni che coinvolgono professionisti e studenti in ambiente ospedaliero. L’incidente con materiale biologico (MB) deriva dal contatto diretto tra sangue e fluidi organici genitali o sierosi, con pelle malsana, membrane mucose o per inoculazione percutanea diretta attraverso oggetti appuntiti. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di caratterizzare il profilo epidemiologico degli incidenti con esposizione a materiali biologici avvenuti nei lavoratori nello stato di Amapá, Amazzonia, Brasile, nel periodo dal 2015 al 2019, analizzando il numero, il tipo di eventi, l’occupazione e circostanza dell’incidente. Uno studio epidemiologico retrospettivo, descrittivo e trasversale è stato condotto con un approccio quantitativo. Pertanto, nel database del Sistema Informativo per le Malattie Notificabili (SINAN) sono state ricercate registrazioni riferite a segnalazioni di infortuni con materiale biologico, avvenute nello stato di Amapá nel periodo dal 2015 al 2019, registrate dal Centro di sorveglianza sulla salute sul lavoro ( NVST) / Centro di riferimento per la salute sul lavoro (CEREST / AP). Le esposizioni professionali a materiali biologici rappresentano un potenziale rischio di trasmissione di malattie. Istruire i lavoratori a denunciare immediatamente gli incidenti è essenziale per fornire il sistema di notifica. Per quanto riguarda le circostanze, le due cause più comunemente riscontrate sono state con valori vicini tra loro, la somministrazione di farmaci (21,6%) e lo smaltimento inadeguato del materiale (20%). Questo smaltimento non corretto dimostra la mancanza di zelo dei professionisti per la propria salute.
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Dissertations / Theses on the topic "Potenziale membrana"

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Ballatori, Alessandro. "Modello matematico della cinetica dei soluti e del potenziale di membrana durante dialisi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14745/.

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Abstract:
La dialisi non consente il ripristino totale della rimozione selettiva dei soluti e talvolta induce diverse complicazioni sintomatiche. Per rendere la terapia più tollerabile è necessario individuare un trattamento che permetta di stabilire quali profili di concentrazione dei principali soluti siano più adatti per il paziente. Perciò, per stimare ed ottimizzare la corretta “dose di dialisi”, è utile quantificare i processi di scambio di fluidi e soluti attraverso modelli matematici che tengano in considerazione sia la complessità dei fenomeni fisiologici e patologici, sia parametri specifici del paziente. Lo studio degli scambi di massa fra i compartimenti corporei durante le sedute dialitiche è fondamentale per evitare che il paziente incorra in squilibri pressori ed osmotici durante il trattamento. In questa tesi è stato sviluppato un simulatore in silico bicompartimentale di paziente in dialisi. Attraverso la descrizione del modello elettrico della cellula si è poi introdotto nella trattazione il comportamento del potenziale di membrana e le sue variazioni durante la seduta dialitica. Scopo di questo lavoro è dunque quello di pervenire ad un modello migliorato della cinetica dei soluti (con maggior riguardo nei confronti del potassio) durante l’emodialisi includendo anche le conseguenti variazioni di potenziale. Ci sono varie evidenze che la concentrazione di potassio nel bagno di dialisi molto spesso non è correttamente regolata nella moderna terapia. Raggiungere una strategia ottimale per la rimozione di potassio richiede una chiara comprensione dei suoi meccanismi di equilibrio nei due compartimenti cellulari. Infine è stato descritto un possibile sistema per modificare la concentrazione di potassio nel dialisato durante la seduta, dal momento che l’utilizzo di bagni dialisi con concentrazioni di potassio non costanti ma profilate può essere una valida alternativa alle dialisi convenzionali, al fine di ridurre il rischio aritmico.
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Costa, Roberta <1983&gt. "Caratteristiche biologiche e potenziale applicativo delle cellule staminali derivate da membrane fetali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5757/.

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Abstract:
La ricerca sulle cellule staminali apre nuove prospettive per approcci di terapia cellulare. Molta attenzione è concentrata sulle cellule staminali isolate da membrane fetali, per la facilità di recupero del materiale di partenza, le limitate implicazioni etiche e le caratteristiche delle popolazioni di cellule staminali residenti. In particolare a livello dell’epitelio amniotico si concentra una popolazione di cellule (hAECs) con interessanti caratteristiche di staminalità, pluripotenza e immunomodulazione. Restano però una serie di limiti prima di arrivare ad un’applicazione clinica: l’uso di siero di origine animale nei terreni di coltura e le limitate conoscenze legate alla reazione immunitaria in vivo. La prima parte di questo lavoro è focalizzata sulle caratteristiche delle hAECs coltivate in un terreno privo di siero, in confronto a un terreno di coltura classico. Lo studio è concentrato sull’analisi delle caratteristiche biologiche, immunomodulatorie e differenziative delle hAECs. L’interesse verso le caratteristiche immunomodulatorie è legato alla possibilità che l’uso di un terreno serum free riduca il rischio di rigetto dopo trapianto in vivo. La maggior parte degli studi in vivo con cellule isolate da membrane fetali sono stati realizzati con cellule di derivazione umana in trapianti xenogenici, ma poco si sa circa la sopravvivenza di queste cellule in trapianti allogenici, come nel caso di trapianti di cellule di derivazione murina in modelli di topo. La seconda parte dello studio è focalizzata sulla caratterizzazione delle cellule derivate da membrane fetali di topo (mFMSC). Le caratteristiche biologiche, differenziative e immunomodulatorie in vitro e in vivo delle mFMSC sono state confrontate con i fibroblasti embrionali di topo. In particolare è stata analizzata la risposta immunitaria a trapianti di mFMSC nel sistema nervoso centrale (CNS) in modelli murini immunocompetenti.
The stem cell research opens new perspectives for cell therapy approaches. Much attention has been focused on stem cells isolated from fetal membranes, for the easy recovery of these tissues, the limited ethical implications and the characteristics of resident stem cells. In particular from the amniotic epithelium it is possible to isolate a population of cells (hAECs) with interesting characteristics of stemness, pluripotency and immunomodulation. However, before going to clinic there are some limitations to overcome: the use of culture media supplemented with animal serum and the limited knowledge related to immune reactions in vivo. The first part of this work is focused on the characterization of hAECs cultured in a serum-free medium, in comparison to a classical culture medium. The study is concerned with the biological, immunomodulatory and differentiation properties of hAECs. The interest towards immunomodulatory characteristics is related to the possibility that using a serum free medium could reduce the risk of grafts rejection after transplantation in vivo. The majority of in vivo studies with cells isolated from fetal membranes were carried out with human-derived cells in xenogeneic transplantation, but little is known about the survival of these cells in allogeneic settings, as for transplantation of murine cells in mouse models. The second part of this study is focused on the characterization of cells derived from murine fetal membranes (mFMSC). Biological characteristics, differentiation potential, in vitro and in vivo immunomodulatory properties of mFMSC has been compared with mouse embryonic fibroblasts. In particular we analyzed the immune response towards mFMSC grafted in the central nervous system (CNS) of immunocompetent mice.
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Urbanczyk, Daniel [Verfasser]. "Keramische Membranen für die Katalyse : Evaluierung des Potenzials katalytisch aktiver Membranen im katalytischen Diffusor und Porendurchflussreaktor für schnelle Feststoff-katalysierte Gas/Flüssig-Reaktionen am Beispiel der Hydrierung von a-Methylstyrol / Daniel Urbanczyk." Aachen : Shaker, 2008. http://d-nb.info/116130374X/34.

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Urbanczyk, Daniel. "Keramische Membranen für die Katalyse : Evaluierung des Potenzials katalytisch aktiver Membranen im katalytischen Diffusor und Porendurchflussreaktor für schnelle Feststoff-katalysierte Gas/Flüssig-Reaktionen am Beispiel der Hydrierung von {[alpha]-Methylstyrol [Alpha-Methylstyrol] /." Aachen : Shaker, 2008. http://d-nb.info/99030244X/04.

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Book chapters on the topic "Potenziale membrana"

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Thompson, Richard. "Membranen und Potenziale." In Das Gehirn, 53–79. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-53350-5_3.

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"4.1 Der Zusammenbruch des Membran-potenzials ist lebensbedrohlich." In Physiologie, edited by Rainer Klinke, Hans-Christian Pape, and Stefan Silbernagl. Stuttgart: Georg Thieme Verlag, 2005. http://dx.doi.org/10.1055/b-0034-48539.

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