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Dissertations / Theses on the topic 'Potenzialità'

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1

Rava, Lorenzo. "Worklight: potenzialità e integrazioni." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5007/.

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Bocchi, Gaia. "Potenzialità dell'accumulo elettrochimico nelle applicazioni industriali e retail." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il presente elaborato è il risultato di un’esperienza di tirocinio presso CPL Concordia. L’obiettivo è effettuare un’analisi economica dell’accumulo elettrochimico integrato a sistemi di produzione elettrica e combinata in applicazioni utility scale in Media Tensione. Non si valuta l’accumulo in connessione alle sole fonti rinnovabili aleatorie (fotovoltaico) ma anche ad impianti di produzione destinati a funzionare sempre a pieno carico per ottenere la maggiore efficienza (cogenerazione). Entrambe le situazioni vedono, in caso di impianti sovradimensionati rispetto la curva dei consumi, energia in surplus che può essere accumulata e rilasciata successivamente per ridurre i prelievi dalla rete (time shifting) o per tagliare i picchi di carico (peak shaving). A seguito di una breve analisi dello stato dell’arte dell’accumulo elettrochimico si analizzano i consumi di un utente industriale ed uno retail. Si valutano gli interventi eseguibili al fine di ottenere una soluzione impiantistica (fotovoltaico, cogenerazione) idonea all’accumulo. Si richiedono offerte commerciali a noti costruttori di batterie al piombo, al sale, al litio e si calcolano i tempi di rientro. I risultati ottenuti dimostrano, come previsto, che l’energy storage non è ancora un investimento di interesse industriale. Si effettua dunque una analisi di sensibilità e la si confronta con gli scenari futuri di mercato.
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3

De, Crignis Elisa <1982&gt. "Potenzialità antiretrovirali di proteine immunomodulatrici di origine animale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2796/.

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Piccinno, Marco. "Potenzialità della tecnica Variety Reduction Program in produzione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi è stato analizzato il problema dei costi di varietà dovuti alla strategia della diversificazione dei prodotti in produzione aziendale. Quest’ultima viene studiata e confrontata con la differenziazione del prodotto, evidenziando i vantaggi e gli svantaggi. Vengono così trattati il CIM (Computer Integrated Manufacturing) ed il FMS (Flexible Manufacturing System), che hanno lo scopo di ridurre sprechi e inefficienze causate dall’eccesso di parti circolanti in azienda, per poi passare all’approfondimento di un metodo più specifico, il Variety Reduction Program (VRP), teoria tratta dal testo omonimo di Akira Koudate e Toshio Suzue, che rappresenta il fulcro della trattazione. Fondamentale nell’elaborato l’analisi dei concetti di standardizzazione e riduzione dei costi attraverso lo studio del valore e il tentativo di farli coesistere tramite un unico metodo che ci fornisce gli strumenti e le tecniche adatti a ridurre la varietà e i costi correlati. Sono inoltre esplicitati gli obiettivi del VRP e descritte le cinque tecniche per attuare il metodo; da ciò si introducono concetti come classificazione delle parti, modularità e multifunzionalità. Inoltre si espongono le fasi di implementazione e i requisiti necessari affinché questa metodologia possa essere efficace ed adatta ad ottimizzare la produzione in termini di riduzione dei costi, ripartiti in costi di varietà, di funzione e di controllo. Si stabilisce l’importanza degli indici VRP riguardo le parti, processi e punti di controllo, essenziali per valutare la complessità aziendale. Infine, vengono citati alcuni casi di studio ed evidenziati alcuni sviluppi nei vari settori della produzione industriale, utili per comprendere la potenzialità che il VRP può avere in termini di riduzione dei costi e affidabilità del prodotto nella produzione, specie se affiancato da concetti innovativi come Lean Thinking, Poka Yoke e Group Technology.
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Roncagli, Erika. "3D city modeling da immagini aeree oblique: potenzialità e problematiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La tesi si occupa della generazione di modelli 3D della città per via fotogrammetrica esplorando l'uso di immagini oblique invece delle classiche nadirali. Il 3D city modelling da immagini oblique è un'operazione complessa, ma i prodotti derivati offrono ampie prospettive di utilizzo rispetto a quelli tradizionali. Il caso di studio esaminato si riferisce ad un'area della periferia di Bologna sulla quale è stato compiuto un volo con multicamera. I dati sono stati elaborati con due importanti software Multi-View Structure from Motion.
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6

Gadani, Elisa. "Le proteine del siero: un sottoprodotto dalle grandi potenzialità salutistiche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18707/.

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Abstract:
Il siero di latte è un sottoprodotto presente in elevate quantità e, grazie alle sue proprietà nutrizionali, è sfruttato in molti ambiti del settore agro-alimentare; prima di essere utilizzato deve essere sottoposto a varie analisi che ne decretino l’idoneità in ottemperanza alle normative nazionali ed europee. In funzione delle sue caratteristiche, viene classificato nelle varie categorie merceologiche e, fra queste, una delle più importanti è quella delle proteine del siero di latte. Le proteine del siero di latte sono proteine ad alto valore nutrizionale che apportano benefici alla salute del consumatore e sono sempre più utilizzate da tutte le fasce della popolazione. Le whey protein (WP) possono avere diversi gradi purezza in base al metodo di estrazione, al contenuto di proteine e anche di altri componenti come lattosio e lipidi; di conseguenza, si possono ottenere prodotti differenti per valore economico e per fascia di mercato. Le proteine del siero di latte si sono affermate come ingrediente chiave per molte preparazioni alimentari quali sostituenti di additivi, grassi e carboidrati, fino a costituire la base per un nuovo packaging degli alimenti; gli utilizzi maggiori prevedono l’emulsione delle sieroproteine con lipidi per una migliore stabilità del prodotto finale, oppure sono utilizzate per formare film commestibili, rivestimenti e microcapsule, in combinazione con polisaccaridi, glicerolo, sorbitolo e rivestimenti per alimenti contenenti antimicrobici. Per quanto riguarda l’interazione fra probiotici e sieroproteine si nota una sinergia fra quest’ultimi, che permette di resistere maggiormente alle condizioni di conservazione e a quelle presenti nel corpo umano prima di raggiungere il luogo d’azione, cioè quello intestinale. Infine, l’evoluzione delle tecnologie di processo non termico, sono state utilizzate per migliorare le proprietà funzionali, strutturali e meccaniche delle sieroproteine.
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7

Lucchi, Giulia. "Manutenzione predittiva di attrezzature sportive: dall’analisi delle potenzialità alla prototipazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il tema della manutenzione dell'asset aziendale è ampiamente riconosciuto come uno degli elementi chiave per migliorare e mantenere la qualità dei prodotti e l'efficienza nella produttività, in modo tale da essere fortemente competitivi sul mercato. All'interno di questo nuovo approccio, si va a delineare nuove strategie manutentive aziendali, inserendo il concetto di manutenzione predittiva, con la quale sarà possibile effettuare previsioni affidabili su come le condizioni delle macchine si svilupperanno nel tempo per evitare l’insorgenza di guasti. In tale panorama innovativo, si posiziona questo elaborato di tesi: l'analisi e lo sviluppo di questo argomento è frutto di un'esperienza professionale e formativa svolta presso Technogym S.p.A, un'azienda italiana leader mondiale nella produzione di attrezzi per lo sport e per il tempo libero. L'obiettivo di questa tesi di laurea consiste nell'analizzare, tramite tecniche e strumenti per i Big Data, l'enorme quantità di dati messi a disposizione dall'azienda, per essere in grado di realizzare un prototipo o mettere delle basi solide e consistenti per un sistema predittivo. In particolare, il mio lavoro si è concentrato su un'analisi della disponibilità dei dati e della loro forma, sulla mancanza di comunicazione fra alcune aree operative legate dalla strategia manutentiva aziendale, sull'assenza di un vero e proprio strumento di diagnostica capace di aiutare i tecnici sul campo e sul mettere le basi per un futuro sistema di predizione tramite l’utilizzo di algoritmi e di tecniche automatiche di analisi dati, considerando le risorse attualmente disponibili. In conclusione, grazie a questo lavoro di tesi, è stato possibile analizzare tutti i più importanti fattori legati alla manutenzione e ai guasti delle macchine nel contesto aziendale Technogym, in modo tale da mettere le basi per realizzare un vero e proprio sistema predittivo, che influenzerà in modo invasivo differenti aree e processi aziendali.
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Randi, Dario. "Plasma freddo atmosferico: potenzialità e criticità dell'utilizzo nel settore alimentare." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20724/.

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Abstract:
Il plasma freddo, utilizzato in passato principalmente in campo medico, ha recentemente attirato una notevole attenzione come nuova tecnologia non termica per la decontaminazione dei prodotti alimentari. Si tratta di una tecnologia non termica, a secco, ecologica e, nella maggior parte dei casi, rappresenta una buona soluzione in termini di costo-efficacia che può integrare o sostituire altre tecnologie. Il plasma freddo ha mostrato risultati promettenti in termini di decontaminazione di vari microrganismi, muffe e micotossine e virus e di inattivazione enzimatica nei prodotti alimentari. Inoltre, l’utilizzo per il trattamento dei materiali di confezionamento è risultato interessante, non solo in termini di decontaminazione ma anche di strategia per la funzionalizzazione dei materiali. Tuttavia, ci sono ancora molti aspetti di tale tecnologia che sono poco conosciuti o che richiedono chiarimenti, in particolare per quanto riguarda la qualità degli alimenti, le caratteristiche funzionali e la potenziale tossicità dei prodotti trattati. Una valutazione scientifica è richiesta dall’EFSA prima dell'autorizzazione per garantire la sicurezza delle nuove tecnologie. L'obiettivo principale di questo elaborato è quello di fornire una sintesi dello stato dell’arte attuale relativamente all’utilizzo del plasma freddo in campo alimentare, valutando tutti gli aspetti relativi alla qualità microbiologica, nutrizionale e sensoriale delle diverse categorie di alimenti. Nelle conclusioni, gli aspetti meno conosciuti su cui sarebbe necessario approfondire lo studio sono stati sottolineati al fine di colmare le lacune identificate nella letteratura e quindi promuovere l’applicazione di questa nuova tecnologia emergente.
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9

Saragoni, Chiara. "Potenzialità applicative delle alte pressioni di omogeneizzazione nel settore alimentare." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11492/.

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Abstract:
Le alte pressioni di omogeneizzazione sono considerate una tecnologia non termica basata sull’applicazione di pressioni comprese tra 60 e 400 MPa ad alimenti fluidi o fluidificabili, con un tempo di trattamento di pochi millisecondi. Questa tecnologia permette di ottenere una serie di effetti sull’alimento che variano in rapporto all’entità del trattamento applicato e alla matrice fluida considerata. Pertanto, le alte pressioni di omogeneizzazione rappresentano una delle tecnologie maggiormente studiate in ragione delle loro buone opportunità applicative a livello industriale. Tale tecnologia viene comunemente applicata per modificare le proprietà funzionali di alcune macromolecole caratteristiche degli alimenti ed ha permesso l’ottenimento di prodotti di origine lattiero-casearia ed anche succhi di frutta caratterizzati da migliore texture, gusto, flavour e aumentata shelf-life. L’omogeneizzazione ad alta pressione, considerata come trattamento di sanitizzazione a freddo, è in grado di disattivare sia microrganismi patogeni che degradativi presenti in un determinato sistema, contribuendo a ridurre o contenere quindi lo sviluppo microbico nei prodotti alimentari. L’effetto di tale tecnologia, quando applicata a livelli compresi tra 60-200 MPa bar è stato valutato nei confronti di diversi patogeni quali Escherichia coli, Listeria monocytogenes, Yersinia enterocolitica, Staphylococcus aureus, Salmonella typhimurium microrganismi degradativi, come Bacillus subtilis e lieviti, deliberatamente inoculati in prodotti diversi.
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Virgulto, Giorgio. "Valutazione delle potenzialità del BIM per analisi di loss assessment sismico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Obiettivo del presente lavoro di Tesi sarà quello di integrare e semplificare la valutazione delle perdite sismiche in accordo con la normativa FEMA P-58 con la metodologia del Building Information Modeling. La FEMA P-58 è la normativa di riferimento per la valutazione delle perdite indotte su un edificio da un evento sismico (loss assessment) proponendo una metodologia in grado di quantificare le prestazioni dell’edificio in termini di vittime, costi di riparazione, tempi di riparazione e impatto ambientale. La metodologia BIM consente di generare un modello virtuale contenente le informazioni utili dell’edificio, relative all'intero ciclo di vita, dalla progettazione sino alla gestione. Dato che entrambe le tematiche sono recenti, il materiale presente in letteratura che affronta l’unione delle metodologie è scarso, ma ha fornito interessanti spunti per la scelta dei software e per integrare e completare tali studi. Per testare la fattibilità di integrazione tra la procedura BIM e la FEMA P-58, si è scelto come caso di studio un edificio in calcestruzzo armato. Il modello BIM è stato realizzato su Revit2019, quello strutturale su SAP2000 e quello prestazionale sismico su PACT. Per scambiare i dati tra i diversi software si è utilizzato un plugin che sfrutta i fogli di lavoro Excel. Sono descritti i parametri e i dati di input utilizzati per la modellazione. Inoltre, sono presentati i risultati forniti dal PACT e quelli implementati in Revit, in termini di stato di danno e di costi di riparazione. Nelle conclusioni sono evidenziati i vantaggi dell’impiego del BIM nelle fasi di modellazione, analisi prestazionale e visualizzazione dei risultati nella procedura di loss assessment. Infine, sono suggeriti possibili sviluppi futuri per migliorare ed integrare il presente lavoro di Tesi.
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Subirà, Berini Nuria. "Limiti e potenzialità della pirolisi analitica nella quantificazione delle microplastiche nell'ambiente." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21029/.

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Abstract:
I rifiuti plastici, oggigiorno, rappresentano una grande minaccia per l’ambiente, per gli ecosistemi e per la salute umana, tanto da essere al centro della attenzione di numerosi studi. La preoccupazione maggiore è destata dalle microplastiche (frammenti di dimensioni inferiori ai 5 mm) che per la loro dimensione, la loro ubiquità e la loro lunga persistenza in ambiente possono interferire in maniera allarmante con gli organismi viventi. L’ampia gamma di dimensioni delle microplastiche e la natura complessa delle loro forme, colori e tipi di polimero hanno impedito ai ricercatori di sviluppare una classificazione coerente data anche dall'attuale assenza di una standardizzazione nel metodo di campionamento, preparazione e analisi del campione. Infatti lo studio di questa tipologia di inquinanti può essere effettuato mediante diverse metodologie analitiche sia di tipo spettroscopico che termico. Con questo studio si è cercato di valutare le potenzialità della pirolisi analitica (PyGCMS) per la quantificazione e identificazione di sei polimeri: PE, PP, PS, PET, PVC e PA. Tramite un attento confronto con la letteratura sono stati identificati alcuni punti critici nell'analisi quantitativa di alcuni polimeri in miscela. In particolare, la miscela PET/PA è risultata essere soggetta a grandi interferenze date dalla comparsa di prodotti pirolitici secondari che ne impediscono una corretta quantificazione. Inoltre un diverso rapporto dei polimeri nella miscela binaria va a modificare la risposta quantitativa rendendola non prevedibile. L’uso di derivatizzanti come agenti metilanti sembra ridurre alcuni effetti di interazione in pirolisi, ma non sembra essere così vantaggioso come riportato in altri studi. Complessivamente la pirolisi analitica risulta una tecnica applicabile alla identificazione e quantificazione delle microplastiche, ma emerge dallo studio una scarsa conoscenza in letteratura delle interazioni in fase pirolitica tra prodotti di pirolisi di diversi polimeri.
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Stochino, Bruno. "Valutazione delle potenzialità dell'iniezione d'acqua nei motori GDI di ultima generazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16543/.

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Abstract:
L'industria automobilistica sta assistendo ad un importante cambiamento verso motorizzazioni con cilindrata unitaria minore, turbocompressi, e con iniezione diretta in camera, a causa delle normative sempre più stringenti sull'emissione di inquinanti allo scarico, inclusa la CO2 per ragioni legate all'effetto serra ed al contenimento dei consumi di fonti energetiche non rinnovabili. I motori turbocompressi lavorano con una pressione media effettiva maggiore, con conseguenti maggiori pressioni e temperature in camera, che di fatto aumentano il rischio di insorgenza di eventi di combustione anomale come pre-accensione e detonazione. Questo porta ad utilizzare il motore con angoli sub-ottimali di anticipo di accensione e con arricchimento della miscela per diminuire le temperature dei gas in ingresso alla turbina. Queste strategie non sono più compatibili con le nuove regolamentazioni, in quanto superano i limiti imposti di emissioni e consumo specifico in cicli reali di utilizzo su strada. Tra le varie possibili soluzioni, l'iniezione d'acqua è una tecnologia già conosciuta, che permette un controllo della tendenza alla detonazione. Il principio consiste nella riduzione della temperatura della carica grazie all'elevato calore latente di vaporizzazione della massa d'acqua iniettata. In questo lavoro sono stati valutati entrambi i layout di iniezione d'acqua, nel condotto e in camera di combustione, in due punti motore: massima potenza e massima coppia. La metodica di ricerca è stata di tipo numerico tramite l'utilizzo di simulazioni tridimensionali CFD a partire da una metodologia basata su modelli fisici solidamente validati. Il software commerciale utilizzato è stato AVL FIRE, che permette di manipolare in modo agevole i risultati sia al suo interno, sia tramite ambienti di calcolo esterno.
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Masini, Gianluca. "Il welfare aziendale, un settore con potenzialità di espansione: il caso Genius4U." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Questo elaborato di tesi verte sull'analisi del settore del Welfare Aziendale in Italia, individuandone le generalità, l’inquadramento, gli sviluppi visti negli ultimi anni e le prospettive nelle ricerche. Successivamente andremo ad identificare determinate nicchie di questo settore in espansione, valutando la possibilità di cogliere un’opportunità di mercato effettuando un corretto posizionamento. Sarà così che, in un certo modo, ripercorreremo i primi passi di Genius4U, startup nata proprio qui a Bologna di cui sono socio, operante nel settore del Welfare Aziendale con focus sull'ingegnerizzazione e ottimizzazione di tutti i servizi volti alla conciliazione vita-lavoro. Passando dalla ricerca di dati a supporto di ciò che inizialmente era una semplice intuizione, ci muoveremo attraverso le ipotesi che hanno portato a definire un’idea specifica di business, con un target di mercato e una value proposition chiara. Sarà un percorso avente come fine ultimo quello di chiarire quali sono stati i fattori che ci hanno dato slancio imprenditoriale, portandoci alla pianificazione e realizzazione che ne consegue.
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Roberti, Giulio. "Potenzialità di riuso delle industrie dismesse. Un'ipotesi per le ex officine reggiane." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8655/.

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Abstract:
L’oggetto di questa tesi di laurea è un intervento di riqualificazione delle Ex Officine Meccaniche Reggiane, un’area industriale, sita a Reggio Emilia, che nel corso degli anni ha subìto una graduale dismissione, sino allo stato attuale di completo abbandono. Il tema riveste un’importanza focale nelle città moderne, affette da un elevato livello di migrazione e riorganizzazione dell’industria, che trasforma vaste aree di produzione in vuoti urbani di difficile gestione. I problemi fondamentali sono infatti la notevole dimensione degli stabilimenti abbandonati e la loro posizione, un tempo strategica, ma che ora risulta critica per una lettura unitaria della città e delle sue connessioni. L’area in oggetto, dedicata nel corso degli anni a diversi tipi di produzione, tra le quali quelle ferroviaria e dell’aviazione, è locata in prossimità del centro storico di Reggio Emilia, separati solamente dalla linea ferroviaria storica con cui si interfaccia direttamente. L’espansione della città ha portato ad inglobare lo stabilimento, che risulta quindi chiuso in se stesso e fortemente vincolante per le connessioni della città. Gli scopi dell’intervento sono quindi quelli di generare connessioni tra le parti di città circostanti e di permettere il riappropriamento dell’area alla popolazione. Per raggiungere tali scopi è stato necessario aprire il forte limite perimetrale esistente ed individuare nuovi percorsi di attraversamento, ma anche nuove funzioni ed attrattività da inserire. Vista la frammentazione dell’area in una serie di edifici, lo studio si è poi concentrato su un edificio tipo, allo scopo di individuare un’ipotesi di intervento più dettagliata. Le strategie degli interventi sono il risultato di interazione tra le necessità di mantenere le strutture ed il carattere dell’area, di introdurre funzioni attrattive e di ottenere adeguati livelli di comfort ambientale e prestazioni energetiche.
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Pirovano, Chiara. "Potenzialità e problematiche delle aree naturali prottete : Italia e Francia a confronto." Paris 10, 2004. http://www.theses.fr/2004PA100028.

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"La problématique de la thèse est de comprendre si l'institution "Parc" peut représenter un "outil de développement durable", un laboratoire territorial où expérimenter la conciliation moderne entre le ddéveloppement local et la conservation de la nature. Cette question a été abordée par une démarche comparative entre les systèmes de protection en Italie et en France, dans le cadre de la construction européenne, en insérant les parcs dans une perspective conceptuelle-historique et dans le cadre actuel de référence. La comparaison procède sur des "bonnes pratiques" dans des parcs de montagne, sur les thèmes du tourisme et du paysage. A partir des points forts et les points faibles émergés, on propose des outils pour atteindre les objectifs de soutenabilité : la participation, la coopération entre aires protégées et l'adoption par les organismes de gestion d'une procédure d'évaluation des actions et des stratégies d'ensemble des parcs. "
The aim of the research is to understand if the "Park", as an institution, can act as a sustainable development instrument, a land laboratory where to set the experimentation of modern conciliation between local development and nature's conservation. This subject has been approached through a comparative methodology between the protection's systems in Ttaly and France, within the frame of European construction, putting the parks in a historical and conceptual perspective as well in the present frame. The comparison goes on with the best mountain's parks' practices in tourisme and landscape management. Starting from the strengths and weaknesses emerged, some issues are suggested as instruments to reach the sustainability aims : participation, cooperation and adoption by parks' operators of evaluating procedures
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DELL'OSSO, ALAIN MARIA. "Il contrasto alla circolazione di capitali illeciti: potenzialità e limiti dello strumento penale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1230.

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Abstract:
La ricerca muove dalla ricognizione della complessa fenomenologia del riciclaggio e, più in generale, delle problematiche connesse alla circolazione di capitali illeciti. Si individuano anzitutto i reati maggiormente significativi quali fonti di “denaro sporco”; si indagano, quindi, le tecniche di riciclaggio e le dimensioni dell’economia illecita. Ci si interroga sulle esigenze di contrasto e sugli strumenti a tal fine più opportuni. Si ravvisa l’esigenza di una strategia che si articoli su più piani, affiancando alle fattispecie di reato ulteriori strumenti, quali un’efficace normativa preventiva e uno stringente sistema di sanzioni patrimoniali. Si passa dunque ad una valutazione della normativa vigente. Dapprima si esamina la disciplina internazionale e sovranazionale; si prendono poi a modello le opzioni normative adottate negli Stati Uniti e in Spagna. Si analizza infine nel dettaglio la legislazione italiana. Vengono espresse perplessità circa l’attuale disciplina codicistica (artt. 648-bis c.p.; 648-ter c.p.). Entrambe le norme meriterebbero una serie di riforme, così da risultare maggiormente aderenti alle esigenze di tutela delle quali devono farsi carico. Si analizza nel dettaglio la questione dell’ “auto-riciclaggio” e l’opportunità di mantenere un’esenzione di pena per l’autore del reato dal quale provengono le utilità riciclate. Si esamina la normativa cd. complementare (disciplina preventiva, sanzioni patrimoniali e responsabilità amministrativa degli enti) e se ne evidenziano punti di forza e debolezza quali strumenti di contrasto ai capitali illeciti.
Money-laundering is an extremely wide and complex phenomenon. Indeed, the first part of the work is focused on the analysis of how money is laundered: which are the most relevant predicate offenses; the techniques used to make money appear legal; the attempts to measure how much money is laundered; the impacts of money-laundering on economy. It’s clear the importance of a strong reaction against money-laundering to prevent the damages coming from it. The problem is understanding the role that criminal law has to play in such struggle. Criminalization can’t be the only solution; it’s rather prominent the use - inter alia - of preventive measures (such as reporting suspicious transactions)and seizure. The second part of the work recalls international efforts to combat money-laundering: multilateral conventions, FATF Recommendations, etc. After that, the attention is focused on American and Spanish legislation, taken as specific examples of how to criminalize money-laundering. The third part of the research concerns Italian law: the offences of money-laundering, the so called preventive law (i.e. d.lgs. 231/2007) and the law of seizure. Some proposals of review are given for each kind of section.
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Bombardini, Martina. "Potenzialità di Bifidobacterium aesculapii e alte pressioni di omogeneizzazione nel settore lattiero-caseario." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14375/.

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Abstract:
Recentemente, da feci di Callithrix Jacchus (marmosetto comune) sono stati isolati alcuni ceppi appartenenti alla specie Bifidumbacterium aesculapii. Questi ceppi si sono dimostrati molto interessanti da un punto di vista tecnologico poiché in grado di crescere in latte intero, in presenza di ossigeno e di produrre esopolisaccaridi. Pertanto, l’obiettivo della tesi è stato quello di valutare il comportamento di diversi ceppi, appartenenti al genere Bifidumbacterium aesculapii, in latte parzialmente scremato, sottoposto o meno ad un trattamento omogeneizzante a 100 MPa. Inoltre i ceppi oggetto di studio sono stati previamente caratterizzati per la loro resistenza a diversi antibiotici. Successivamente, i campioni di latte scremato sono stati inoculati con i ceppi target a livello compreso fra 6 e 7 log ufc/ml ed incubati a 37 °C in condizioni di aerobiosi. Sui campioni di latte inoculato sono state eseguite le cinetiche di fermentazione e i latti fermentati ottenuti sono stati posti a temperatura di refrigerazione. A fine fermentazione e dopo 7 e 14 giorni di stoccaggio refrigerato, è stato valutato il carico dei ceppi di B. aesculapii in rapporto al trattamento iperbarico applicato al latte. Al fine di comprendere le modificazioni indotte dal trattamento iperbarico al latte, i campioni pre e post trattamento omogeneizzante sono stati sottoposti all’analisi del profilo in acidi grassi liberi e in amminoacidi mentre i campioni a fine fermentazione sosta caratterizzati per il contenuto in acidi organici (acido acetico e acido D/L-lattico). Inoltre, i prodotti ottenuti sono stati sottoposti all’analisi del profilo in molecole volatili mediante tecnica GC/MS-SPME. Il lavoro di tesi ha evidenziato come il trattamento iperbarico stimoli la produzione di diacetile, uno dei composti maggiormente caratterizzanti i prodotti oggetto di studio e conseguentemente può rappresentare una valida strategia per migliorare le caratteristiche organolettiche di tali prodotti. Inoltre, sembrano avere una più alta produzione di acido lattico rispetto all’acetico e questo può conferire un ulteriore vantaggio tecnologico per l’accettabilità del prodotto finale. Tra i ceppi saggiati , uno risulta essere il più promettente per il passaggio di scala a livello industriale. Il ceppo riesce ad acidificare la matrice in un tempo compreso tra le 19-21 ore, sopravvivere e ad incrementare il suo carico cellulare di 2-3 cicli logaritmici all’interno del latte, anche in condizioni di refrigerazione, e riesce a produrre molecole caratterizzanti i latti fermentati.
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Di, Talia Valentina. "Potenzialità dell’utilizzo delle piante per l’abbattimento di Composti Organici Volatili in ambienti indoor." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Questo lavoro nasce dalla lettura di un articolo scientifico del 1989 dove si illustra un concetto rivoluzionario per l’epoca: alcune piante ornamentali sono in grado di abbattere i composti organici volatili in ambienti chiusi. Lo scopo che ci si è proposti è stato quello di raccogliere tutti gli elementi necessari per costruire uno strumento in grado di valutare l’effetto dell’introduzione di piante ornamentali in un definito ambiente. Si è quindi proposto un modello,un semplice bilancio di materia che assume il volume di aria come perfettamente miscelato, che permette di prevedere le variazioni di concentrazione dei composti organici volatili in funzione del rateo di ventilazione dell’ambiente in esame, della concentrazione dell’aria esterna, delle sorgenti emissive e dell’area fogliare presente. Il contributo di rimozione da parte delle piante, l’elemento di novità introdotto, è espresso in relazione alla superficie fogliare considerando l’abbattimento dei composti organici volatili come una reazione di pseudo-adsorbimento. Con tale modello è quindi possibile valutare in prima approssimazione l’impatto dell’inserimento di una data area fogliare in un definito ambiente indoor oltre che determinare l’area fogliare necessaria per ottenere una determinata efficienza di abbattimento. I principali limiti sono i seguenti: viene trascurata la dispersione, si considera solo la rimozione da parte delle piante trascurando altri “sink” e non viene incluso un contributo per la reattività dei contaminanti. Tale modello vuole essere un primo strumento per la progettazione di interventi di mitigazione con piante ornamentali per il controllo della qualità dell’aria indoor i quali portano il vantaggio di presentare costi ridotti e bassi impatti ambientali (inoltre le specie esaminate sono potenzialmente in grado di abbattere anche concentrazioni molto basse). Tra gli svantaggi, sicuramente il principale è la loro efficienza di abbattimento variabile e non sempre prevedibile.
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Cavicchi, Stefano. "Valutazione delle potenzialità dell'alta pressione di omogeneizzazione per la produzione di formaggi probiotici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4125/.

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Mariani, Davide. "Analisi delle potenzialità tecniche ed economiche delle micro-turbine eoliche ad asse verticale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3119/.

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Benci, Andrea. "Sviluppo di nuove potenzialità commerciali e impatto sulla supply chain in Neri SpA." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10240/.

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Abstract:
Tesi incentrata sull'impatto che la riduzione del lead time di consegna, come strategia commerciale, ha sulla supply chain della Neri SpA. A tale scopo è stato sviluppato un modello basato sulla matrice di Kraljic per la classificazione dei fornitori. La matrice è stata adattata alle esigenze aziendali ed è stato sfruttato il metodo di analisi multicriterio AHP per determinare i pesi dei parametri che compongono la dimensione più complessa della matrice. Sono stati sviluppati i diagrammi di Gantt partendo dai lead time presenti in distinta base. Da questi si sono individuati i percorsi temporalmente critici e dalla loro analisi le filiere critiche per lo sviluppo delle nuove potenzialità commerciali. Le filiere critiche sono state poi analizzate nel loro complesso, andando a verificare il ruolo dei singoli fornitori sfruttando come base di analisi la classificazione effettuata con la matrice di Kraljic. Dall'analisi delle filiere e dal confronto con la funzione commerciale sono state ipotizzate strategie per la riduzione dei lead time e il raggiungimento delle nuove potenzialità commerciali.
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Grimaldi, Luca. "Monitoraggio delle portate e delle dinamiche fluviali da remoto: potenzialità della missione satellitare SWOT." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La necessità di colmare la carenza di dati idrologici nelle zone scarsamente strumentate ha portato, negli ultimi 30 anni, ad un crescente interesse verso tecniche per la stima di portate fluviali basate su dati satellitari. In questo contesto si inserisce il presente lavoro di tesi, che ha come scopo quello di indagare la possibilità di ottenere stime affidabili di portata attraverso le misure che saranno fornite dalla futura missione satellitare SWOT (Surface Water and Ocean Topography). Infatti, la missione, il cui lancio è previsto per il 2021, avrà tra i suoi obiettivi principali quello di fornire una migliore comprensione circa le dinamiche spaziali e temporali di gran parte dei corsi d'acqua del pianeta con larghezze superiori ai 50-100m. Lo studio qui presentato riguarda il tratto medio-inferiore del fiume Po compreso tra Borgoforte e l'inizio del Delta (lunghezza complessiva di circa 137 km), tratto interessato dal passaggio di diverse orbite del satellite. In assenza dei dati prodotti dal satellite, nello studio si ricorre ad un modello idraulico del tratto di interesse implementato mediante il software Hec-Ras. Tenendo conto del periodo orbitale del satellite, i risultati delle simulazioni condotte con il modello numerico sono stati corrotti considerando gli errori commessi dalla strumentazione satellitare, potendo pertanto essere assunti a possibili prodotti della missione. Implementando un algoritmo basato sull'equazione di Manning, vengono stimate delle serie sintetiche di portate, limitatamente ai giorni di passaggio del satellite, per un periodo di osservazione pari a quella che sarà la durata della missione (3 anni). Le portate ottenute vengono confrontate con quelle del modello idraulico, attraverso la definizione di opportuni indici di errore (RMSE) e mediante la costruzione delle curve di durata. I risultati finali, confrontabili con quelli attualmente disponibili in letteratura mostrano aspetti positivi e potenzialità.
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David, Elena Izabela. "Applicazione di tecniche di sequenziamento per l'analisi microbiologica quantitativa degli alimenti: potenzialità e criticità." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi è stata analizzata la capacità di quantificazione e identificazione di sequenze metagenomiche appartenenti a microrganismi inoculati sperimentalmente in due matrici alimentari sottoposte a metagenomica shotgun e target utilizzando quattro tools bioinformatici, valutando in modo indipendente le prestazioni in termini di assegnazione tassonomica dei microrganismi e la loro eventuale quantificazione. Le due matrici alimentari analizzate sono rappresentate da bocconcini di petto di pollo antibiotic free e filetti di salmone affumicato, inoculati con proporzioni conosciute di una mock community. I software bioinformatici valutati sono stati MG-RAST, MGmapper, CosmosID e One codex, tutti disponibili online ad eccezione di MGmapper. Complessivamente, i risultati delle analisi condotte su matrici alimentari inoculate sperimentalmente mostrano che tutti e quattro i tools bioinformatici utilizzati hanno ottenuto buoni risultati in termini di identificazione di batteri e parassiti, sebbene CosmosID e One codex siano stati in grado di identificare anche i virus. MG-RAST con il database RefSeq, seguito da MGmapper (database Silva), sono i software di analisi più affidabili nell'identificazione di specie batteriche. Al contrario, MG-RAST e MGmapper hanno mostrato una capacità molto limitata di identificare i virus, mentre CosmosID e One codex li hanno rilevati. Infine, MG-RAST e CosmosID sono stati in grado di identificare il protozoa Cryptosporidium parvum mentre il lievito Saccharomyces cerevisiae non ha superato il valore soglia di identificazione con nessuno dei software bioinformatici utilizzati. A livello quantitativo non è stato possibile identificare una correlazione diretta tra concentrazione di una specie inoculata e abundance delle reads per quella specie anche se in termini relativi la specie Propionibacterium freudenreichii inoculata alle concentrazioni più alte ha mostrato un’abundance delle read maggiore con tutti i software utilizzati.
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Gavaruzzi, Roberto <1951&gt. "Servizi di posizionamento e potenzialità degli atti di aggiornamento cartografico in coordinate assolute ETRF2000." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5864/.

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Abstract:
Il contesto nazionale è cambiato recentemente per l’introduzione del nuovo Sistema Geodetico coincidente con quello Europeo (ETRS89, frame ETRF00) e realizzato dalle stazioni della Rete Dinamica Nazionale. Sistema geodetico, associato al cartografico UTM_ETRF00, divenuto per decreto obbligatorio nelle Pubbliche Amministrazioni. Questo cambiamento ha consentito di ottenere rilevamenti dei dati cartografici in coordinate assolute ETRF00 molto più accurate. Quando i dati così rilevati vengono utilizzati per aggiornamenti cartografici perdono le coordinate originarie e vengono adattati a particolari cartografici circostanti. Per progettare una modernizzazione delle mappe catastali e delle carte tecniche finalizzata a consentire l’introduzione degli aggiornamenti senza modificarne le coordinate assolute originarie, lo studio è iniziato valutando come utilizzare sviluppi di strutturazione dei dati topografici presenti nel Database Geotopografico, modellizzazioni 3D di fabbricati nelle esperienze catastali INSPIRE, integrazioni in ambito MUDE tra progetti edilizi e loro realizzazioni. Lo studio è proseguito valutando i servizi di posizionamento in tempo reale NRTK presenti in Italia. Inoltre sono state effettuate sperimentazioni per verificare anche in sede locale la precisione e l’affidabilità dei servizi di posizionamento presenti. La criticità della cartografia catastale deriva sostanzialmente dal due fatti: che originariamente fu inquadrata in 850 Sistemi e successivamente fu trasformata in Roma40 con una esigua densità di punti rimisurati; che fino al 1988 fu aggiornata con modalità non rigorose di bassa qualità. Per risolvere tali criticità si è quindi ipotizzato di sfruttare le modalità di rilevamento NRTK per aumentare localmente la densità dei punti rimisurati e reinquadrare le mappe catastali. Il test, realizzato a Bologna, ha comportato un’analisi preliminare per individuare quali Punti Fiduciali considerare coerenti con le specifiche cartografiche per poi utilizzarli e aumentare localmente la densità dei punti rimisurati. La sperimentazione ha consentito la realizzazione del progetto e di inserire quindi i prossimi aggiornamenti senza modificarne le coordinate ETRF00 ottenute dal servizio di posizionamento.
The national context has recently changed due to the introduction of the new Geodetic System as part of the European one (ETRS89, frame ETRF00) and based on stations of National Dynamic Net. The Geodetic System, associated with the cartographic one UTM_ETRF00, has become mandatory by decree in Public Administrations. This change has allowed to obtain data with ETRF00 absolute coordinates much more accurate than cartographic data. When these data are used for cartographic updates, they lose the original coordinates and they are fitted to nearby cartographic objects. In order to design a modernisation of cadastral and technical maps aimed at allowing the introduction of updates without modifying their original absolute coordinates, the study evaluated first how to use developments of modelling of topographic data within the Geotopographic Database, 3D modelling of buildings in the INSPIRE cadastral activity, integrations between building projects and their realisation within the MUDE domain. The study continued by evaluating positioning services in NRTK real time existing in Italy. Moreover, tests have been carried out to verify the precision and reliability of existing positioning services at the local level. The criticalities of cadastral cartography are essentially that it was originally framed in 850 Systems and later transformed in Roma40 with a scarce density of points re-measured and that until 1988 it was updated with low-quality and non-rigorous modalities. Taking advantage on NRTK data acquisition to locally increase the density of re-measured points and to re-frame cadastral maps allows to tackle these criticalities. The test, carried out in Bologna, has entailed a preliminary analysis to choose which Fiducial Points to consider coherent with the cartographic specification and then used them to locally increase the density of re-measured points. The test has achieved the project’s aim, i.e. to include future updates without modifying ETRF00 coordinates obtained by positioning services.
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LARA, IGNACIO FERNANDO. "ENERGIA NEL MERCOSUR. Analisi sulle potenzialità e le probabilità di integrare i suoi mercati energetici." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/309.

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Abstract:
Lo scopo di questo lavoro è di cercar di trovare una risposta alla seguente domanda: Tenendo conto della attuale situazione del Mercosur e la dinamica del suo sviluppo, quanto sarebbe benefico e/o fattibile il raggiungimento di una maggiore intesa in materia energetica, che potenzialmente potrebbe portare all'integrazione dei mercati energetici della sub-regione? Questi interrogativi conducono dunque all'analisi dell'interrelazione attuale e/o potenziale tra il processo d'integrazione regionale conosciuto come Mercosur e quello d'integrazione dei mercati energetici nella sub-regione. Inoltre, quest'analisi consentirà di verificare se il raggiungimento di una possibile intesa in materia energetica possa scatenare un spill-over positivo, rafforzando il processo attuale dell'integrazione regionale coadiuvando lo sviluppo in altre aree. Dall'analisi su queste tematiche emerge l'idea che sarebbe il settore energetico ad avere la possibilità di alterare la presente natura del Mercosur, non solo per il fatto ovvio che l'energia è ancora un settore dove ancora non si è sviluppato un accordo sub-regionale vincolante, ma anche per la possibilità che il raggiungimento di un tale accordo si ripercuota sulle aree adiacenti del settore energetico, incidendo sui cosiddetti functional linkages, che porterebbe al bisogno d'integrazione su altre aree e settori legati all'energia, dando nuovo impulso per approfondire il processo d'integrazione regionale.
This research is aimed at finding an accurate answer to the following question: Considering Mercosur's current situation and the dynamics of its development, how beneficial and/or possible is the fulfilment of an accord in the energetic field, which would probably mean sub-regional energy markets integration? This question leads us to the study of current and/or potential interrelation between the regional integration process known as Mercosur and sub-regional energy markets integration. Moreover, the above mentioned analysis will allow us to prove whether an accord in the energetic field might unleash a positive spill-over, strengthening the current regional integration process while assisting other areas of it. The analysis of these issues emerges the idea that it will be the energy sector the one that may alter Mercosur's current nature. Not only is it possible because of the obvious thing that energy is a sector where there's no binding accord in a sub-regional field, but also because of the possibility that the fulfilment of this accord may impact on the adjacent areas of the energy sector, influencing the well know functional linkages. In this way, it will emerge the need of integrating other areas and sector linked to the energy sector, giving a new momentum to deepen the regional integration process.
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Sammarco, Lorenza. "Stima delle curve di durata delle portate fluviali a scala globale: potenzialità del satellite SWOT." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L’analisi del regime idrologico di un corso d’acqua rappresenta una delle fasi fondamentali negli studi volti alla valutazione di numerosi aspetti ambientali, come ad es. la gestione delle risorse idriche, la salvaguardia degli ecosistemi e la messa a punto di strategie di adattamento agli scenari climatici futuri. Tuttavia, la capacità di monitorare i deflussi idrici a scala globale è molto limitata e i dati idrologici rimangono ancora insufficienti, o addirittura assenti in molte aree del pianeta, in particolare nei paesi in via di sviluppo e nelle regioni scarsamente abitate. A causa di queste difficoltà, negli ultimi decenni si è registrata un’attenzione crescente nei confronti delle potenzialità espresse delle tecniche di telerilevamento satellitare. In tale quadro innovativo, la missione satellitare SWOT (Surface Water and Ocean Topography), il cui lancio è previsto nel 2021, sarà la prima dedicata all’osservazione dei corpi idrici interni ed in grado di monitorare livelli e portate per un periodo di 3-5 anni. Il presente lavoro propone una valutazione preliminare circa l’attendibilità delle stime del regime idrologico che possono essere osservate a scala globale dal satellite e che verranno acquisite durante il tempo di vita di tale missione. In particolare, questo studio indaga le potenzialità della missione nella rappresentazione delle curve di durata delle portate offrendo un confronto a scala globale tra curve di durata costruite a partire dalle osservazioni elaborate in 875 sezioni strumentate e curve di durata costruite, nelle sezioni medesime, utilizzando simulazioni realistiche delle portate misurabili da satellite. I risultati del presente lavoro dimostrano che, in regioni dal clima temperato, freddo e tropicale, le curve di durata sono riprodotte con buona accuratezza, sia in corrispondenza delle portate di magra che delle portate di piena, mentre per climi aridi si rilevano maggiori incertezze nella stima dei valori estremi degli andamenti.
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Flammini, Lucia. "Studio e valutazione delle potenzialità della tecnica IVIM per la caratterizzazione dei carcinomi al seno." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12202/.

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Abstract:
Il carcinoma mammario rappresenta la forma di neoplasia più diffusa al mondo. Nel 2015 sono stati diagnosticati solo in Italia circa 48.000 nuovi casi di carcinomi della mammella femminile. La diagnosi del carcinoma mammario riveste un’importanza fondamentale in quanto minori sono le sue dimensioni al momento della diagnosi maggiori sono le probabilità di guarigione. Il complesso processo di sviluppo e crescita tumorale vede infatti una latenza di molti anni, durante la quale la malattia non manifesta sintomi che possono indurre il medico a sospettarne l’esistenza. Grazie al contributo delle indagini strumentali è possibile diagnosticare e la maggior parte delle volte prevenire l’insorgenza di metastasi diffuse. La diagnosi precoce non consente solo di ottenere altissime percentuali di guarigione ma consente alla paziente di poter essere curata con interventi sempre meno invasivi e soprattutto di poter evitare il ricorso alla chemioterapia. La mammografia a raggi x rappresenta la tecnica di imaging più utilizzata ed è anche la tecnica che attualmente consente di individuare il maggior numero di tumori in fase iniziale. Tuttavia alcune sue limitazioni relative in primo luogo alla quantità di radiazioni alla quale il paziente viene sottoposto e alla bassa sensibilità nel caso di tumori ad alta densità aprono la strada a tecnologie innovative. La risonanza magnetica è una di queste e sebbene sia ancora oggi considerata una tecnica non convenzionale, è l'oggetto principale degli studi attuali. In particolare la risonanza magnetica in diffusione permette di fare indagini morfologiche e funzionali del tessuto tumorale mammario. Le nuove tecniche di imaging come la DWI (Diffusion Weighted Imaging) presentano notevoli potenzialità. In questo elaborato, verranno analizzate, a partire dagli studi pubblicati più recentemente, le tecniche più avanzate basate su DWI in grado di distinguere i contributi di diffusione e perfusione per caratterizzare le lesioni al seno.
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FARINA, FRANCESCO. "IL SUONO DELLE EMOZIONI: un' analisi sulle potenzialità espressive del linguaggio musicale nel ciclo di vita." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/846.

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Vecchiarino, Gennaro. "Potenzialità dei sistemi a scansione 3D per i rilievi ad altissima risoluzione nel campo dei Beni Culturali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4402/.

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Renna, Stefano. "Effetti della Lemna minor sui reflui del depuratore Santerno (Imola). Tasso di crescita e potenzialità di riutilizzo energetico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La Lemna minor si sviluppa naturalmente all’interno dei bacini di lagunaggio facoltativo dell’impianto di trattamento acque di Santerno (Imola). La pianta rappresenta un’opportunità di studio. È stato valutato, a tal fine, l’effetto generato sulle acque in uscita dal trattamento secondario attraverso un impianto pilota, opportunamente dimensionato, in modo da simulare i fenomeni che avvengono all’interno dei bacini di lagunaggio. La rimozione dei nutrienti e l’effetto sui composti organici sono stati determinati a seguito di opportune analisi di laboratorio eseguite a valle delle campagne di campionamento svoltesi all’interno del sito di studio. In particolare sono stati analizzate le concentrazioni di COD, SST, Ammoniaca, Azoto Totale e Fosforo Totale. I risultati ottenuti sono stati interpolati poi, con i tassi di crescita della pianta, calcolati in itinere. La Lemna minor cresce assorbendo nutrienti dalle acque reflue, in particolare dai composti azotati, e occupando tutta la superficie a sua disposizione. Un’appropriata e frequente raccolta delle piante sviluppate porta ad ottenere un’ottimizzazione del trattamento, una miglior chiarificazione dell’acqua e una quantità di pianta recuperata tale da poter potenzialmente produrre un miglioramento nella produzione di energia dal digestore anaerobico già presente all’interno dell’impianto.
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Pagliarani, Arianna. "Potenzialità di utilizzo di dati satellitari Sentinel-2 a supporto di procedure di Sensitivity Mapping in area costiera." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L'inquinamento da oil spill risulta una tra le principali cause dell'inquinamento marino. Esso può avere un grave impatto economico e biologico, causando danni sostanziali agli ecosistemi marini. Nel tempo, a seguito di grandi incidenti a petrolifere, si è affermata l'importanza della realizzazione di un quadro generale delle zone costiere sensibili e di conoscere tutti i fattori che permettono la previsione degli spostamenti delle quantità di idrocarburi sversate. A partire dagli anni '70, vari enti a livello nazionale e globale hanno sviluppato delle linee guida per la prevenzione, il monitoraggio e l’intervento in caso di oil spill, in particolare per la creazione delle cosidette Environmental Sensitivity Index (ESI) Maps. Esse forniscono un quadro generale della sensibilità delle coste agli sversamenti di idrocarburi in base al litorale, alle risorse biologiche e alle risorse per uso umano. Obiettivo dell'elaborato è esaminare la possibilità di utilizzare le immagini multispettrali gratuite fornite dalle piattaforme satellitari Sentinel-2 a supporto di procedure di generazione di Environmental Sensitivity index ESI maps. In particolare, si è valutata in una vasta area di studio la realizzazione della classificazione del litorale secondo l'indice ESI (che assegna alle varie tipologie di costa una classe in funzione della sensibilità agli sversamenti da petrolio) analoga a quella prodotta dalla National Oceanographic and Atmospheric Administration (NOAA).
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Brusei, Cristina. "Valutazione delle potenzialità di ceppi selezionati di lieviti per l'ottenimento di ingredienti alimentari a partire da farina di grillo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16831/.

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Abstract:
Gli insetti edibili sono tradizionalmente consumati in differenti parti del mondo (Africa, Asia, sud e centro America) da circa 2,5 miliardi di persone. Il contenuto nutrizionale della farina ottenuta dai grilli domestici varia a seconda della fonte, ma generalmente è un alimento con elevate quantità di proteine insieme ad acidi grassi insaturi, carboidrati e minerali essenziali. Lo scopo della mia tesi di laurea è stato quello di valutare l’attitudine tecnologica di due ceppi di Yarrowia lipolytica (PO11 e RO25) e due di Debaryomyces hansenii (DB e SP6L12), dalle comprovate capacità proteolitiche e lipolitiche in salami e formaggi, a sviluppare in una matrice composta da farina di grillo e acqua al fine di produrre un idrolizzato facilmente impiegabile per la successiva produzione di un alimento innovativo. Gli idrolizzati ottenuti con Y. lipolytica RO25 e con il D. hansenii SP6L12 hanno un pH superiore probabilmente dovuto all’attività proteolitica dei ceppi. Di grande importanza la presenza di acidi grassi essenziali omega 3 e 6, già presenti nella farina di grillo. I campioni inoculati con PO11, DB e SP6L12 mostrano un aumento della presenza di acidi grassi insaturi. Anche i grassi saturi seguono un andamento crescente, ad eccezione del campione PO11 a 72 ore dall’inculo e SP6L12 a 48 ore dall’inoculo rispetto alla matrice di partenza. Per quanto riguarda le molecole volatili, esse erano appartenenti a diverse classi di composti: acidi, idrocarburi, chetoni, aldeidi, alcoli, furanoni e altro. La farina di grillo ha dimostrato di possedere più molecole volatili rispetto agli idrolizzati. I composti volatili più rappresentativi nella matrice tal quale sono gli acidi seguiti da aldeidi ed alcoli. Importante notare la presenza di furanoni già nella farina di grillo, questa categoria di composti ha la capacità di inibire il quorum sensing dei batteri e la loro produzione di biofilm.
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Fantuzzi, Sara <1981&gt. "La diffusione della filiera corta agro-alimentare e le prospettive di sviluppo nel territorio: il ruolo delle amministrazioni locali e le potenzialità del mercato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1869/.

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Musci, Ilaria. "Potenzialità di utilizzo di strutture urbane marine per la conservazione di specie minacciate: uno studio sperimentale sulle strutture di difesa costiera lungo le coste del Nord Adriatico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1437/.

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Abstract:
La proliferazione di strutture di difesa costiere ha determinato un interesse crescente circa l’ecologia di questi ambienti artificiali. Ricerche precedenti svolte lungo le coste del Nord Adriatico avevano evidenziato che mentre i substrati naturali in questa regione sono abbondantemente colonizzati da specie algali, i substrati artificiali tendono ad essere quantitativamente poveri di specie algali e dominati da specie di invertebrati. La seguente tesi ha analizzato l’ipotesi che tali differenze nella crescita di alghe tra habitat naturali ed artificiali potessero essere legate ad una iversa pressione da parte di organismi erbivori. Il lavoro si è focalizzato sulla specie Cystoseira barbata che è naturalmente presente nella regione di studio, ma che negli ultimi 70 anni ha subito una significativa regressione. Si volevano pertanto analizzare i fattori che possono favorire o inibire la crescita di Cystoseira su strutture artificiali di difesa costiera, al fine di poter valutare la possibilità di utilizzare questi substrati artificiali come mezzo per la conservazione di questa specie. I principali obiettivi del lavoro erano: 1. individuare e caratterizzare le potenziali specie erbivore presenti nei siti di studio che potessero limitare la crescita di C. barbata 2. analizzare se ci sono differenze nell’abbondanza di erbivori tra i siti artificiali e quelli naturali. 3. testare se il diverso stadio di sviluppo dell’alga o le modalità di trapianto potessero influenzarne la suscettibilità alla predazione. Mediante esperimenti in campo ho testato gli effetti dell’esclusione di erbivori sulla sopravvivenza e la crescita di Cystoseira barbata. Ho inoltre effettuato test in laboratorio determinare per individuare il potenziale ruolo come erbivori di varie tipologie di organismi, quali anfipodi, paguri e pesci. I risultati confermano l’importanza dell’erbivoria nel determinare il successo dei trapianti e ci dicono che gli erbivori da ricercare superano 1 cm di grandezza. In più, si è osservato che modalità di trapianto che distanzino i talli dal fondo aumentano la sopravvivenza dei talli, mentre non sono state osservate differenze in funzione della taglia dell’alga. Attraverso i test di laboratorio è stato possibile escludere gli Anfipodi come potenziali erbivori mentre Pagurus bernardus ha dimostrato un’effettiva azione di consumo dell’alga. Al contrario, i tests effettuati per approfondire la dieta di alcune specie di blennidi, composta almeno in parte da alghe, non hanno fornito conferme, almeno per il momento. Mediante visual census, si è inoltre escluso il ruolo di grandi erbivori quali ricci e salpe, scarsi nei siti di studio. Il lavoro fino a qui svolto indica, tuttavia, chiaramente che gli ambienti artificiali possono essere influenzati dall’azione di organismi predatori in maniera maggiore rispetto agli ambienti rocciosi circostanti. Questa ipotesi è particolarmente interessante in quanto rappresenterebbe una differenza fondamentale nel funzionamento delle strutture artificiali rispetto agli ambienti rocciosi naturali.
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Canali, Andrea. "Analisi delle criticità e delle potenzialità di un depuratore a tecnologia MBR tramite modellazione WEST: scenario attuale e upgrade del depuratore, gestito da HERA, a servizio del Comune di Castel Guelfo (BO)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il seguente elaborato vuole rappresentare il primo studio pubblico di modellazione tramite il software WEST® di un impianto di depurazione delle acque reflue realmente esistente utilizzante tecnologia di depurazione con membrane da ultrafiltrazione (MBR), con anche un’ analisi degli upgrade impiantistici migliori per diminuire i costi operativi e migliorare le uscite degli inquinanti , particolarmente dei nitrati. Lo studio è stato effettuato sull’ impianto sito del comune di Castel Guelfo, gestito da Hera, che serve una zona con forte impatto di attività produttive. Le criticità di questo impianto sono legate all’ estrema variabilità degli ingressi da rete fognaria e alla presenza di correnti parassite di natura irrigua, che creano squilibri nei rapporti tra i vari carichi organici. Dopo un introduzione sulla tecnologia MBR , su suoi principali aspetti gestionali, quali la gestione del ricircolo e delle portate eccedenti, e una descrizione delle equazioni che regolano il suo dimensionamento, è stata fatta un’ analisi dell’ impianto studiato, sia dal punto di vista della verifica del dimensionamento sia come analisi dei carichi entranti sul periodo gennaio-settembre 2018, costruendo poi il modello WEST dell’ impianto MBR, con implementazione dei vari processi discontinui in esso presenti, quali DO, ricircolo, portata d’aria e flusso delle membrane. Successivamente è stato studiato l’upgrade che prevedeva la totale trasformazione delle vasche di ossidazione in vasche di denitrificazione, con anche analisi delle migliori condizioni operative. Si è poi provveduto a verificare l’andamento con una parziale trasformazione delle vasche di ossidazione, con implementazione di un controllore dell’ ammoniaca uscente e con la diminuzione del valore di TSS in vasca MBR, ottenendo il migliore upgrade possibile, senza prevedere nuove costruzioni.
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Gugnoni, Matteo. "Potenzialita delle alte pressioni di omogeneizzazione in campo enologico." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Nel settore alimentare, le alte pressioni di omogeneizzazione possono essere considerate un valido metodo di sanificazione alternativo ai trattamenti termici convenzionali garantendo il mantenimento delle caratteristiche organolettiche e qualitative degli alimenti. La letteratura ha dimostrato che tale trattamento può essere anche applicato a pressioni sub-letali, per indurre modificazioni metaboliche e fisiologiche nei microrganismi utilizzati come starter di fermentazione. Questo elaborato ha avuto l’obiettivo di sfruttare le caratteristiche di tale trattamento in campo enologico, laddove è possibile agire sui lieviti starter ed influenzare così le caratteristiche organolettiche nei prodotti finali. Tuttavia, questa tesi è stata sviluppata utilizzando mosto sintetico come substrato di fermentazione e necessita di ulteriori conferme su mosti ed in condizioni di vinificazione reali. Tra le maggiori modificazioni riportate nel vino sintetico fermentato da Saccharomyces cerevisiae, microrganismo che è stato trattato a pressioni sub-letali (100MPa) precedentemente all’inoculo, si sono riscontrate una riduzione nelle cinetiche di fermentazione e nel grado alcolico a favore di un maggior contenuto in glicerolo e mannoproteine, oltre a modificazioni nel profilo in molecole volatili. Nel complesso, i dati confermano le potenzialità applicative del trattamento nel settore enologico anche per l’accelerazione dei fenomeni autolitici e il conseguente rilascio di molecole quali le mannoproteine, capaci di influenzare sia la stabilità sia il profilo sensoriale dei vini così ottenuti.
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Maestri, Matteo. "Potenzialita di una linea ferroviaria: confronto tra blocco fisso e blocco mobile." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9373/.

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Abstract:
Nella prima parte dell'elaborato vengono introdotti dei concetti basilari del sistema ferroviario necessari al proseguo della trattazione: i sistemi di circolazione utilizzati in Italia, le sezioni di blocco, i sistemi di sicurezza e di controllo della marcia, il sistema ERTMS a livello europeo. Nella seconda parte, dopo aver introdotto il concetto di capacità, vengono analizzati nel dettaglio e confrontati, in termini di capacità teorica, i sistemi basati sul blocco fisso e sul blocco mobile. Vengono quindi proposti i metodi utilizzati per il calcolo della capacità reale, prestando particolare attenzione al metodo dei coefficienti di ritardo specifico D e di stabilità X. Da quest' ultimo e con l'introduzione dei livelli di servizio, viene analizzato il rapporto che lega la capacità con la qualità della circolazione. Infine viene proposto un confronto tra le linee convenzionali e le linee AV/AC in Italia, evidenziando il rapporto tra le caratteristiche di velocità e di capacità.
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Bassoli, Serena. "Analisi delle potenzialita della tDCS applicata allo studio e alla riabilitazione dei processi cognitivi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9251/.

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Abstract:
L’estrema importanza degli aspetti neurologici che riguardano la vita dell’uomo, unitamente all’elevato grado di invalidità che le malattie del sistema nervoso sono in grado di provocare, ha portato nel corso del tempo gli studiosi a sviluppare metodologie di intervento sempre più accurate e specifiche nel tentativo di far fronte a queste complesse situazioni. Il sempre più frequente ricorso alle cure farmacologiche e alla psicoterapia ha saputo ben presto però sollevare numerose perplessità in merito all’efficacia di tali approcci. È a partire da questi presupposti che è stato possibile portare avanti nuovi studi sulla tDCS, un particolare tipo di apparecchiatura biomedicale basata sul concetto di elettrostimolazione cerebrale. Questo lavoro si propone di descrivere la capacità della tDCS di intervenire direttamente sui meccanismi che comunemente si verificano all’interno del cervello umano tramite il rilascio di corrente, nonché i numerosi miglioramenti che sono stati rilevati in seguito al suo utilizzo su soggetti umani. Si propone inoltre di mettere in evidenza le grandi potenzialità che essa è in grado di manifestare relativamente ai processi cognitivi, partendo dagli aspetti che riguardano il linguaggio, passando attraverso quelli propri della memoria e della conoscenza, fino ad arrivare a rivestire un ruolo di primo piano anche all’interno delle sfaccettature tipiche degli stati umorali.
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Cavana, Tommaso. "Caratterizzazione di un DMD per la generazione di potenziali ottici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16952/.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è studiare il funzionamento di un Digital-Micromirror-Device e la sua interazione con un fascio ottico. Questo strumento ha risvolti applicativi di notevole impatto soprattutto nello studio della materia alle basse energie. Inizialmente si approfondisce il comportamento dei dipoli ottici in presenza di radiazione, descrivendone le grandezze di maggior interesse. Per comprendere meglio gli aspetti pratici dell’utilizzo di un fascio laser un capitolo è riservato allo studio del parametro M2, che descrive la tendenza di un fascio reale a perdere la propria collimazione più velocemente del corrispettivo teorico. Dopo questa prima parte teorica, verrà data una descrizione degli strumenti utilizzati durante le misurazioni; in particolare si esporranno le principali caratteristiche meccaniche e ottiche del DMD, spiegando il suo funzionamento di base. Il fulcro della tesi rimane lo studio delle proprietà diffrattive del DMD, a cui è dedicato il secondo capitolo. Qui è messo in luce il comportamento della radiazione ottica incidente sul piano degli specchi del dispositivo, di cui in particolare si studiano i fenomeni di diffrazione e interferenza, prima guardando al DMD come fosse un reticolo di diffrazione, e successivamente studiando il campo elettrico in un punto lontano dalla superficie riflettente, ottenendo una previsione teorica del profilo di intensità al variare dell’angolo di incidenza della radiazione. Nell'ultimo capitolo si analizza il contrasto di alcune immagini acquisite. Lo studio di questo parametro è decisivo per definire la qualità di un’immagine, poiché permette, insieme alla risoluzione, la distinzione di oggetti diversi. L’ultimo capitolo contiene anche i risultati delle previsioni teoriche.
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Profita, Marilin. "Potenziali effetti del Bisfenolo A sul processo di placentazione umana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15058/.

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Abstract:
Il Bisfenolo A (BPA) è un composto di sintesi utilizzato per la produzione di materie plastiche. Classificato come potenziale interferente endocrino, è stato identificato in diversi tessuti e fluidi umani tra cui nel liquido amniotico, nel tessuto placentare e nel sangue del cordone ombelicale. Data la crescente associazione tra BPA ed effetti sulla salute, la sua presenza nella placenta sta sollevando grande preoccupazione. In particolare, l’esposizione al BPA durante la placentazione, una fase critica e complessa in cui cellule di trofoblasto si differenziano e invadono i tessuti materni per favorire l’impianto dell’embrione e lo sviluppo della placenta, potrebbe alterare tale processo che è in parte controllato dagli estrogeni. Scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di analizzare i potenziali effetti del BPA i) sulle capacità di proliferazione e migrazione della linea cellulare di trofoblasto HTR-8/SVneo e ii) sulla via di trasduzione del segnale mediata dalle MAPK, attraverso cui il BPA potrebbe modulare tali funzioni fisiologiche. A seguito dell’esposizione per 3 giorni a concentrazioni crescenti di BPA, sono state studiate le diverse risposte cellulari: la proliferazione attraverso l’E-screen assay; la migrazione, con l’impiego di apposite cellette di migrazione e microscopia ottica; la fosforilazione delle MAPK attraverso western blotting. Il BPA è in grado di aumentare la proliferazione dei trofoblasti HTR-8/SVneo anche a concentrazioni riscontrate nei tessuti umani, ed è in grado di diminuirne significativamente la capacità migratoria. Inoltre, induce la fosforilazione delle proteine ERK 1/2, presupponendo l’attivazione dell’intera via di segnalazione. Considerando che le informazioni oggi disponibili circa l’effetto di interferenti endocrini sui processi gestazionali sono carenti, questo studio fornisce un supporto all’evidenza che l’esposizione al BPA può determinare effetti deleteri sulla placentazione.
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Grillo, Francesca. "Proof-Of-Work e Impatto Ambientale: Problemi e Potenziali Soluzioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22828/.

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Abstract:
Lo scopo di questo elaborato è quello di fornire un’analisi sull’impatto ambientale del Proof of Work di Bitcoin, sui problemi di scalabilità che presenta e sulle soluzioni che sono state proposte nel corso degli anni per fronteggiare queste situazioni. Alla fine verrà fornito un riassunto di quella che è la situazione attuale e delle considerazioni personali sul possibile futuro di questa criptovaluta.
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Bonacci, Michael. "Potenziali effetti della consociazione tra genotipi di Vitis: osservazioni in vivaio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
È necessario intraprendere una via maggiormente ecosostenibile e vantaggiosa per gestire le problematiche presenti in vivaio, e in generale in vigneto, adottando tecniche ammesse in agricoltura biologica o, meglio ancora, con una visione agroecologica della gestione. Le osservazioni condotte presso i Vivai Maiorana hanno indagato la diversa suscettibilità di genotipi di vite ai principali patogeni fungini e gli effetti della consociazione sui sintomi causati da tali patogeni. In primo luogo si è osservata la differenza di suscettibilità tra le cultivars di Merlot e la varietà portinnesto Kober 5BB. I genotipi di Vitis vinifera analizzati si sono dimostrati suscettibili, a differenza del portinnesto Kober 5BB che è risultato completamente esente da sintomi. In seguito, le osservazioni si sono concentrate nel lotto del barbatellaio, in cui tre filari di Calabrese e tre filari di Nerello Mascalese sono separati da un filare di Isabella. Le osservazioni svolte hanno permesso di indagare gli effetti della consociazione, sfruttando l’attuale impostazione del vivaio, in cui diversi genotipi di vite vengono coltivate a stretto contatto. Si è osservata una variazione dei sintomi di peronospora su Vitis vinifera in relazione alla distanza dalla varietà Isabella. L’effetto è presumibilmente mediato da VOCs specifici. Questi benefici, se opportunamente sfruttati, consentirebbero di ridurre sensibilmente la necessità di intervenire con prodotti esogeni nella gestione del barbatellaio, aumentando la possibilità di impostare una produzione biologica che soddisfi le necessità della viticoltura moderna, con vantaggi agronomici ed ecologici.
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Fabbri, Luca. "Estrazione automatica di parametri fisiologici da registrazioni di potenziali d'azione cardiaci." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6964/.

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Abstract:
Implementazione di uno strumento in Matlab in grado di analizzare i tracciati di potenziali d'azione cardiaci e di valutarne dei potenziali d'azione in risposta a variazioni di parametri del modello cardiaco della corrente di ripolarizzazione rapida di potassio.
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Degliesposti, Elisa. "La mediazione linguistico-culturale in ambito socio-sanitario in Italia: potenzialita e criticità della figura professionale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente elaborato si propone di esaminare il ruolo del mediatore linguistico-culturale nell'ambito socio-sanitario in Italia. In particolare, l’analisi si focalizza sulla necessità di formare una figura professionale funzionale al conseguimento di obiettivi specifici. Vengono altresì illustrate, con riferimento ad esperienze maturate in altri paesi, le regole di buona pratica esistenti che la/il professionista dovrebbe rispettare durante lo svolgimento della propria attività. A questo proposito, verranno prese in considerazione alcune criticità e difficoltà in cui può incorrere il mediatore linguistico-culturale, riconducibili a diversi fattori di stress psico-fisico nel corso della propria attività.
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Cavicchioli, Luca. "Generazione e caratterizzazione dinamica di potenziali ottici mediante un dispositivo a microspecchi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16951/.

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Abstract:
In questa tesi si tratta della caratterizzazione dinamica dei potenziali ottici che possono essere ottenuti mediante un dispositivo a microspecchi (DMD), che sarà utilizzato in esperimenti con atomi freddi. Lo studio della superfluidità nei condensati di Bose-Einstein, e del fenomeno ad essa strettamente collegato della formazione di vortici, è uno filoni di ricerca più sviluppati nell'ambito della fisica degli atomi freddi. Gli apparati sperimentali fanno uso di complessi sistemi di generazione di potenziali ottici variabili nel tempo. Un dispositivo a microspecchi consiste di una matrice di specchi, ciascuno dei quali può essere controllato da un attuatore elettromeccanico; questo dispositivo consente quindi di modulare la radiazione luminosa che esso riflette, variandola anche nel tempo. È possibile quindi utilizzare tale dispositivo per produrre un potenziale ottico variabile nel tempo. Il lavoro sperimentale svolto per questa tesi comprende misure di tempi di commutazione e fedeltà delle immagini generate utilizzando un dispositivo a microspecchi, e lo sviluppo di un codice di controllo che, mediante un algoritmo PID, consenta di ridurre le distorsioni indotte dal sistema ottico.
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De, Marco Ester <1982&gt. "Valutazione preclinica di nuovi potenziali bersagli terapeutici per la cura del medulloblastoma." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4332/.

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Abstract:
Il medulloblastoma (MB) è il tumore più comune del sistema nervoso centrale. Attualmente si riesce a curare solo il 50-60% dei pazienti che tuttavia presentano gravi effetti collaterali dovuti alle cure molto aggressive. Una recente classificazione molecolare ha ridistribuito le varianti più comuni di MB in quattro distinti gruppi. In particolare, il gruppo SHH e D sono caratterizzati da un’ alta espressione di MYCN ed associati a prognosi sfavorevole. MYCN è coinvolto nella regolazione della proliferazione cellulare, differenziazione, apoptosi, angiogenesi e metastasi. L’obiettivo di questo lavoro è la valutazione dell’attività antitumorale di oligonucleotidi diretti contro MYCN, sia in vitro su diverse linee cellulari di MB che in vivo in modelli murini xenograft ortotopici di MB. I risultati hanno dimostrato un’ottima inibizione della crescita in linee cellulari di MB, accompagnata da una riduzione della trascrizione genica e dei livelli proteici di MYCN. Inoltre, sono stati confermati tramite RT-PCR alcuni dei geni trovati significativamente variati nell’esperimento di microarray , dopo il trattamento. Molto interessanti sono stati geni quali BIRC5, che risulta down regolato mentre il gene p21 risulta up regolato in tutte le linee cellulari di MB utilizzate. Inoltre, sono stati generati modelli murini di MB utilizzando cellule precedentemente trasfettate per esprimere il gene della luciferasi e valutarne così la crescita tumorale tramite imaging bioluminescente in vivo (BLI), al fine di poter testare l’attività antitumorale data dagli oligonucleotidi. I risultati hanno dimostrato una buona risposta al trattamento come rilevato dalla tecnica di BLI. I dati preliminari prodotti, dimostrano che MYCN potrebbe esser un buon target per la terapia del MB nei casi in cui è overespresso. In particolare, una sua inibizione potrebbe presentare effetti indesiderati moderati in quanto è poco espresso dopo la nascita.
Medulloblastoma (MB) is the most common paediatric tumor of central nervous system. Currently only 50-60% of the patients are successfully cured and many of the patients who survive exhibit serious side effects due to the very aggressive therapies they underwent. Recently, molecular classification revealed that MBs can be categorized in four distinct subtypes. In particular, subtype SHH and D are characterised molecularly by high levels of MYCN and are associated with the worst prognosis. The N-Myc protein is involved in the regulation of the cellular proliferation, differentiation, apoptosis, angiogenesis, metastasis. The purpose of this work is the evaluation of the specific anti-tumor activity of anti-MYCN oligonucleotides in vitro using different MB cell lines and in vivo, in xenograft MB mouse models. These treatments resulted in a remarkable reduction of the growing rate in Mb cell lines followed by downregulation in gene transcription and protein levels of MYCN. Moreover, I confirmed in RT-PCR some of the candidate genes that were found significantly differentiated in the microarray experiment, after treatment. I found very interesting genes like BIRC5, that is down-regulated, while p21 is up-regulated in all MB cell lines. I also generated MB mouse models using cells transfected with luciferase to evaluated tumor growth througt bioluminescence imaging (BLI) in vivo in order to test the oligonucleotide anti-tumoral activity. The results showed a good response to treatment as monitored by BLI tumor signal. Finally, the primary studies showed that MYCN could be a target for MB therapy when the overexpression is present. In particularly, due its very restricted expression pattern after bird side effects of systemic down-regulation of MYCN can be expected to be moderate.
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Baldrati, Andrea. "Valutazione di potenziali benefici di un sistema E-Turbo per applicazioni stradali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5446/.

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Unibosi, Marco. "Studio delle proprieta magnetiche del sistema nanogranulare magnetite/idrossiapatite per potenziali applicazioni in nanomedicina." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8349/.

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Abstract:
Abbiamo sintetizzato un nuovo sistema nanogranulare consistente di nanoparticelle di magnetite inserite in idrossiapatite carbonata biomimetica per possibili future prospettive nell'ambito del tissue engineering osseo. Sono stati sintetizzati e studiati tre campioni nanogranulari, uno composto di nanoparticelle di magnetite e due composti di idrossiapatite contenenti magnetite per circa lo 0.8wt.% ed il 4wt.%. Le nanoparticelle di magnetite e il materiale composto sono stati analizzati tramite diffrazione a raggi X (XRD), spettroscopia all'infrarosso (FT-IR) e microscopia in trasmissione elettronica (TEM). Queste analisi hanno fornito informazioni sulla struttura delle nanoparticelle, come il size medio di circa 6 nm e hanno rivelato, sulla loro superficie, la presenza di gruppi idrossilici che incentivano la crescita successiva della fase di idrossiapatite, realizzando una struttura nanocristallina lamellare. I primi studi magnetici, condotti tramite un magnetometro SQUID, hanno mostrato che sia le nanoparticelle as-prepared sia quelle ricoperte di idrossiapatite sono superparamagnetiche a T=300K ma che il rilassamento della magnetizzazione è dominato da interazioni magnetiche dipolari di intensità confrontabile all'interno dei tre campioni. I valori di magnetizzazione più bassi di quelli tipici per la magnetite bulk ci hanno portato ad ipotizzare un possibile fenomeno di canting superficiale per gli spin delle nanoparticelle, fenomeno presente e documentato in letteratura. Nei tre campioni, quello di sole nanoparticelle di magnetite e quelli di idrossiapatite a diverso contenuto di magnetite, si forma uno stato collettivo bloccato a temperature inferiori a circa 20K. Questi risultati indicano che le nanoparticelle di magnetite tendono a formare agglomerati già nello stato as-prepared che sostanzialmente non vengono alterati con la crescita di idrossiapatite, coerentemente con la possibile formazione di legami idrogeno elettrostatici tra i gruppi idrossilici superficiali. L'analisi Mossbauer del campione di magnetite as-prepared ha mostrato un comportamento bimodale nelle distribuzioni dei campi iperfini presenti alle varie temperature. Passando dalle basse alle alte temperature lo spettro collassa in un doppietto, coerentemente con il passaggio dallo stato bloccato allo stato superparamagnetico per il sistema.
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Fraternali, Matteo. "Acquisizione di segnali EEG durante compiti di reaching e analisi dei potenziali evocati motori." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24023/.

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Abstract:
Questo elaborato si è concentrato sull’analisi degli MRCP (Motion Related Cortical Potential), ovvero una variazione nel segnale elettroencefalografico associata ad eventi motori, consistenti, in questo studio, in movimenti di reaching. Lo studio degli MRCP può contribuire a comprendere i correlati neurali del movimento, migliorando le conoscenze neurofisiologiche e in prospettiva supportando lo sviluppo di metodi per la decodifica del movimento da utilizzare in Brain-Computer Interface o neuroprotesi. È stato quindi proposto e realizzato un set-up sperimentale per il compimento dei movimenti di reaching e per l’acquisizione del segnale EEG a 64 canali. Ai 10 soggetti acquisiti è stato chiesto, aiutandosi con un manipolo meccanico, di compiere dei movimenti di reaching verso una posizione target, definita dall’accensione del led posto in corrispondenza alla stessa, e dunque di ritornare alla posizione di riposo dopo un ulteriore segnale generato dal medesimo led. Nel lavoro sono state codificate 5 posizioni discrete, poste a 0°, 45°, 90°, 135° e 180°, su una semicirconferenza il cui centro era il punto di partenza e di ritorno del movimento. I segnali sono quindi stati ricampionati, filtrati, suddivisi in epoche, trattati con le tecniche ICA (Independent Component Analysis), re-referenziati e poi elaborati con la tecnica dell’averaging, per estrarre gli MRCP, che appaiono come una deflessione negativa in corrispondenza dell’onset del movimento. Degli MRCP è stata presentata sia la loro distribuzione topologica a livello di scalpo, sia il loro andamento nel tempo, per ciascuna delle 5 posizioni target, evidenziando un particolare interessamento della porzione relativa alla corteccia motoria. Inoltre, sono state effettuate analisi statistiche anche suddividendo le 5 posizioni in 3 classi, rispettivamente right-center-left e top-middle-bottom, evidenziando maggiori differenze nel confronto right vs left.
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Porisini, Alberto. "Basi neurali della percezione visiva conscia e inconscia: evidenze da studi su potenziali evento-correlati." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15647/.

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Abstract:
L’obbiettivo di questo elaborato è stato di fornire una panoramica degli studi basati su potenziali evento correlati per investigare i processi neurali alla base della consapevolezza visiva. I potenziali evento correlati consentono di seguire l’andamento temporale dell’elaborazione neurale in risposta a stimoli visivi con una risoluzione temporale dell’ordine del millisecondo; pertanto costituiscono una metodologia efficace per studiare la tempistica con cui informazioni visive in ingresso possono raggiungere la consapevolezza. In questo lavoro abbiamo definito che cosa si intenda con il termine potenziale evento correlato, come questo venga rilevato, quali metodologie vengono utilizzate per la loro analisi e quali informazioni possano essere estrapolate da questi segnali. I risultati della letteratura scientifica evidenziano come alcune componenti e ritmi ERP possano essere interpretati come i correlati elettrofisiologici che riflettono processi neurali alla base della consapevolezza. Sebbene sia difficile conciliare i diversi studi e teorie proposte, i risultati riportati suggeriscono che una componente ERP, detta Visual Awareness Negativity (VAN), ad una latenza di 200 millisecondi post-stimolo, possa essere il correlato ERP che riflette l’emergere di consapevolezza e che è associabile a processi neurali ricorrenti lungo la via visiva ventrale. La VAN è solitamente seguita da una positività tardiva (Late Positivity, LP), in aree occipito-parietali e frontali, a latenza di 300 ms dalla presentazione dello stimolo visivo. Inoltre una maggiore attività in banda gamma è stata rilevata per stimoli consapevoli rispetto a stimoli non consapevoli, in una finestra temporale da 200 ms a 400 ms post stimolo. La positività tardiva e l’attività in banda gamma non sembrano riflettere solamente l’emergere di una percezione consapevole, ma anche processi cerebrali post-percettivi, quali riconoscimento di oggetti, scelta di una risposta e report verbale.
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