To see the other types of publications on this topic, follow the link: Presenza.

Dissertations / Theses on the topic 'Presenza'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 50 dissertations / theses for your research on the topic 'Presenza.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

MELIDONE, Cristiana. "La presenza femminile nell'istituzione della 'proxenia'." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/515061.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Scalorbi, Luca. "Accounting per servizi di presenza in IMS." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/691/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Vecchiotti, Andrea. "Sensing della presenza di scale tramite smartphone." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8232/.

Full text
Abstract:
Lo scopo di questa tesi è di usare i sensori dello smartphone per cercare di rilevare alcune tra le attività umane più frequenti, come il salire una scala. Si presenta quindi lo smartphone in termini di hardware elencando i possibili sensori contenuti in esso e descrivendone le qualità. Vengono presentati i principali sistemi operativi mobili adottati per questi tipi di dispositivi mostrando un confronto tra di essi in termini di pregi e difetti e viene narrata un minimo di storia relativa ai dispositivi mobili in generale spiegando come lo smartphone abbia sostituito il classico telefono cellulare. Nel documento di tesi verranno poi presentati i principali strumenti con cui verrà sviluppata l'applicazione di rilevamento e verranno presi in considerazione due programmi di sviluppo per due linguaggi e tipologie di smartphone differenti: Windows Phone e Android. Tuttavia per lo sviluppo del progetto di tesi verrà impiegata solo la strumentazione relativa a Windows Phone. In seguito verrà presentata l'applicazione d'ausilio alla progettazione dei metodi, Scilab. Per il rilevamento dell'attività verranno esposti due diversi metodi e ne verranno mostrati il codice per l'implementazione e i relativi risultati. Questi verranno poi discussi e confrontati per analizzare l'affidabilità di entrambi i metodi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Cecchetti, Gessica <1988&gt. "Dōjinshi in Italia: presenza, consumo e creatività." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7439.

Full text
Abstract:
Questa tesi vuole offrire uno scorcio sul mondo dei dōjinshi in Italia: ovvero, quale considerazione godono tra i consumatori e quanto questi ultimi possano subire influenze nella scelta delle loro preferenze. Inizialmente delineerò una panoramica entro la quale il fenomeno dōjinshi potrebbe situarsi in quanto prodotto culturale transnazionale ricevuto dal Giappone e adottato in Italia, dove si è ritagliato un proprio spazio dopo l’arrivo di anime e manga. Nel secondo capitolo presenterò le figure coinvolte nella pratica amatoriale: i fans. Analizzerò, attraverso gli studi sulla cultura dei fans, cosa significhi nel mondo di oggi e quanto importante possa essere la riappropriazione e le pratiche attuate dai consumatori nei confronti di prodotti commerciali originali, o meno, riassumendo anche gli studi condotti sui fans italiani relativi a anime e manga. Successivamente presenterò, basandomi sugli studi culturali giapponesi, l’ambiente nel quale le dōjinshi si sviluppano e si diffondono così da delineare i rapporti presenti e l’attrazione che ne scaturisce tra i fans in Giappone. Infine descriverò i risultati ottenuti tramite un questionario online e interviste condotte tra i consumatori italiani di dōjinshi. In tal modo si potrà avere uno sguardo sul perché esse rappresentino motivo di interesse e ricerca.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Yankine, Mariam <1990&gt. "PRESENZA ECONOMICA DEL GIAPPONE NELL'AFRICA SUB-SAHARIANA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14582.

Full text
Abstract:
Le interrelazioni socio-economiche che oggi si tessono quotidianamente a tutti i livelli della nostra quotidianità, ci paiono alquanto scontate ma, si tratta di un processo antico ed inarrestabile, superiore perfino agli stessi attori che lo compongono. Processo acceleratosi sopratutto con l'avvento delle grandi scoperte ed innovazioni della storia, ma da cui oggi emerge un quadro estremamente complesso. Gran parte della storia globale che oggi ci è pervenuta viene raccontata dal punto di vista eurocentrico, ma la crescente integrazione economica, sociale e culturale impone anche che siano fatti degli studi trasversali che prendano in conto diverse aree del mondo. Nella fattispecie, la crescente integrazione fra aree in precedenza considerati distanti è sempre più sotto i riflettori, l'Asia e l'Africa Sub-sahariana. Sono due aree a prima vista senza nulla in comune, ma il loro recente avvicinamento economico ha creato meccanismi che richiedono sicuramente uno studio attento per capire quali siano i processi in atto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Ussardi, Gregorio <1989&gt. "La presenza cinese in Estonia nel terzo millennio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7462.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro mira a far luce sulle ragioni per le quali i cinesi decidono di recarsi a studiare o lavorare nel più piccolo stato baltico, l'Estonia. Attraverso una serie di interviste effettuate dal sottoscritto a Tallinn emergono notevoli informazioni sia sociologiche che politiche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Privitera, Ivanoe. "La presenza di Aristotele nella Retorica di Filodemo." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2007. http://hdl.handle.net/11384/86171.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Sicoli, Marta. "Un'analisi dell'incompletezza contrattuale in presenza di mercati concorrenziali." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/316.

Full text
Abstract:
2008 - 2009
La tesi analizza gli e¤etti dell incompletezza contrattuale sull e¢ cienza di una relazione d agenzia caratterizzata da selezione avversa ed azzardo morale quando l agente opera in un mercato (imperfettamente) concorrenziale. La prima parte della ricerca o¤re una breve panoramica della letteratura esistente in materia di contratti incompleti al ne di mostrare le di¤erenti prospettive di analisi che si sono alternate nel corso degli anni. Sebbene inizialmente l incompletezza fosse vista come un elemento negativo, che limita in maniera determinante l e¢ cienza delle transazioni economiche, approcci più recenti hanno evidenziato altri e¤etti derivanti dal ricorso a contratti non contingenti, riconoscendo la valenza strategica di tale caratteristica. La seconda parte della tesi utilizza gli strumenti classici della teoria degli incentivi per isolare le condizioni in presenza delle quali il ricorso ad un contratto incompleto garantisce un miglioramento dell e¢ cienza della transazione. In particolare, i due modelli considerati dimostrano che la rinuncia ad uno o più strumenti di controllo del proprio partner permette al principale di limitare gli e¤etti negativi derivanti dalla distribuzione asimmetrica dell informazione e di ottenere un miglior pro tto atteso, grazie al corretto sfruttamento del gioco concorrenziale che si sviluppa sul mercato a valle. [a cura dell'autore]
VIII n.s.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Farneti, Andrea. "Tecniche di riconoscimento del volto in presenza di makeup." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10316/.

Full text
Abstract:
Il makeup, come strumento atto a modificare i tratti somatici di un individuo per aumentarne la bellezza, è largamente diffuso e socialmente accettabile al giorno d’oggi. Per la sua facile reperibilità, semplicità di utilizzo e capacità di alterare le caratteristiche principali di un volto, può diventare uno strumento pericoloso per chi volesse sottrarsi a dei controlli. In questo lavoro di tesi sono stati analizzati algoritmi presenti in letteratura che cercano di arginare gli effetti di alterazione di un viso, causati dal makeup, durante un processo di riconoscimento del volto. Inoltre è stato utilizzato un software per verificare la robustezza dei programmi commerciali in merito al problema del makeup e confrontare poi i risultati riscontrati in letteratura con quelli ottenuti dai test.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Louafi, Rim. "La presenza berbera in Marocco: lingua, tradizioni e riti." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8871/.

Full text
Abstract:
Ma chi sono realmente i berberi? Da dove proviene la loro cultura, le loro tradizioni e la loro lingua? E come riescono a convivere nella società magrebina? Queste sono le domande a cui il presente elaborato cercherà di rispondere in modo tale da fare capire una parte dell’identità berbera. Traendo spunto da articoli tratti da riviste marocchine e da libri pubblicati sull'argomento, proverò a spiegare brevemente l’origine dei riti, delle tradizioni e della lingua berbera. Innanzitutto, la parola Berberi viene dal temine greco barbaroi e dal termine arabo brabra, significa popolo la cui lingua non si capisce. È una denominazione offensiva attribuita da un vincitore ad un vinto, o da una persona sicura di appartenere ad una civiltà superiore. Non è il nome che il popolo stesso si conferisce, tanto è vero che i berberi preferiscono essere chiamati amazigh (imazighen al plurale). I berberi sono i primi abitanti dell’Africa settentrionale che occupano da millenni un vasto territorio che va dalle coste atlantiche del Marocco fino ai confini del Magreb e dell’Egitto. Un popolo nomade che si sposta attraverso i territori spesso verso le montagne o il deserto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Innocenti, Stefano <1993&gt. "L'individuo nel pensiero cinese antico: presenza, assenza e scomparsa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14789.

Full text
Abstract:
Nel corso della trattazione si esaminerà il concetto di io che emerge dall'analisi dei principali testi filosofici della tradizione cinese. Inizialmente verrà fornita una breve presentazione della nozione di individuo affermatasi in Occidente, cui seguirà una sintesi della riflessione sulla coltivazione del sé nella dottrina confuciana, taoista e yanghista. Successivamente ci si soffermerà sul modo di rapportarsi al tema della morte nella Cina antica, per approfondire infine il valore che le correnti oggetto di studio attribuiscono all'annullamento del sé tramite il suicidio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

FADDA, TANIA. "Presenza e significato della κίνησις nelle Enneadi di Plotino." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266662.

Full text
Abstract:
My Ph.D. research is aimed at finding and analyzing the occurences of the word κίνησις, and similar expressions, in Plotinus' Enneads. The employment of the lexicons has allowed me to pick up a catalog of around eight hundred occurrences of the term κίνησις. I have identified two tematic areas for the use of κίνησις, one regarding the sensible reality, the other the intelligible reality. In the first part of my study I focus on κίνησις occurrences that appear in reference to the body and to those souls who are related with bodies; in the second part I analyze the construction of the intelligible reality in which κίνησις is implicated as a γένος. In the first part of my research I present the analysis of the treaties: 2 (IV, 7); 3 (III, 1); 8 (IV, 9); 26 (III, 6); 27 (IV, 3); 28 (IV, 4); 29 (IV, 5); 14 (II, 2); 40 (II, 1); 45 (III, 7); 53 (1, 1); in the second part I present the analysis of Plotinus' treaties dedicated to the “Genera of Being”, 42-44 (VI, 1-3)
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

FONTANA, AGNESE. "Presenza della grecità antica nella "Chronographia" di Giovanni Malala." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1010780.

Full text
Abstract:
The dissertation explores the presence and role of ancient Greece within the sixth-century chronicle attributed to John Malalas. A general overview is followed by an in-depht analysis of the series of Greek kingdoms included in the fourth book of Malalas' work.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

ALDRIGHETTI, RICCARDO. "Metodi di Supply Network Design in presenza di disruptions." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3459213.

Full text
Abstract:
Enterprises worldwide are facing significant challenges from the growing competition and the destabilising effects of climate, disease, and other external perils. Supply chain (SC) networks become more and more complex and widely geographical extended. SCs are exposed to a broad range of uncertainties, some of which may cause disruptions in the network. Neglecting this kind of risks may lead to adverse consequences such as negative financial effects, higher transportation costs, order delays, inventory shortages and loss of market shares. Disruption management is, therefore drawing significant attention from both academia and industry. The frequent disruption events that have been continuously increasing over recent years have clearly shown the key role of supply chain management as a critical capability to navigate such risk successfully, with the aim to design robust and resilient logistics network to help firms maintain and enhance their competitive advantages as they encounter environmental turbulence. To hedge against SC disruptions, a well-designed and reliable network that performs efficiently in normal situation and resiliently during unstable conditions is a top priority. This dissertation investigates how supply network design procedure should adapt due to disruption risks consideration. After an extensive analysis of the literature, a new mathematical model for the design and planning of three-echelon resilient SCs is proposed. Distinctively, a combination of proactive and reactive resilience actions were considered with the objective to analyse the effectiveness of adopting mitigation and contingency activities to efficiently plan for redundancies and recovery actions. This research work allowed to identify important relations between disruption duration/magnitude and efficiency of preparedness and adaptation strategies. The outcome of this research can be instructive for SC managers when deciding on investment in redundancy allocation and on efficient use of this redundancy at recovery stages and preparedness strategy.
Enterprises worldwide are facing significant challenges from the growing competition and the destabilising effects of climate, disease, and other external perils. Supply chain (SC) networks become more and more complex and widely geographical extended. SCs are exposed to a broad range of uncertainties, some of which may cause disruptions in the network. Neglecting this kind of risks may lead to adverse consequences such as negative financial effects, higher transportation costs, order delays, inventory shortages and loss of market shares. Disruption management is, therefore drawing significant attention from both academia and industry. The frequent disruption events that have been continuously increasing over recent years have clearly shown the key role of supply chain management as a critical capability to navigate such risk successfully, with the aim to design robust and resilient logistics network to help firms maintain and enhance their competitive advantages as they encounter environmental turbulence. To hedge against SC disruptions, a well-designed and reliable network that performs efficiently in normal situation and resiliently during unstable conditions is a top priority. This dissertation investigates how supply network design procedure should adapt due to disruption risks consideration. After an extensive analysis of the literature, a new mathematical model for the design and planning of three-echelon resilient SCs is proposed. Distinctively, a combination of proactive and reactive resilience actions were considered with the objective to analyse the effectiveness of adopting mitigation and contingency activities to efficiently plan for redundancies and recovery actions. This research work allowed to identify important relations between disruption duration/magnitude and efficiency of preparedness and adaptation strategies. The outcome of this research can be instructive for SC managers when deciding on investment in redundancy allocation and on efficient use of this redundancy at recovery stages and preparedness strategy.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

ALDRIGHETTI, RICCARDO. "Metodi di Supply Network Design in presenza di disruptions." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3459212.

Full text
Abstract:
Enterprises worldwide are facing significant challenges from the growing competition and the destabilising effects of climate, disease, and other external perils. Supply chain (SC) networks become more and more complex and widely geographical extended. SCs are exposed to a broad range of uncertainties, some of which may cause disruptions in the network. Neglecting this kind of risks may lead to adverse consequences such as negative financial effects, higher transportation costs, order delays, inventory shortages and loss of market shares. Disruption management is, therefore drawing significant attention from both academia and industry. The frequent disruption events that have been continuously increasing over recent years have clearly shown the key role of supply chain management as a critical capability to navigate such risk successfully, with the aim to design robust and resilient logistics network to help firms maintain and enhance their competitive advantages as they encounter environmental turbulence. To hedge against SC disruptions, a well-designed and reliable network that performs efficiently in normal situation and resiliently during unstable conditions is a top priority. This dissertation investigates how supply network design procedure should adapt due to disruption risks consideration. After an extensive analysis of the literature, a new mathematical model for the design and planning of three-echelon resilient SCs is proposed. Distinctively, a combination of proactive and reactive resilience actions were considered with the objective to analyse the effectiveness of adopting mitigation and contingency activities to efficiently plan for redundancies and recovery actions. This research work allowed to identify important relations between disruption duration/magnitude and efficiency of preparedness and adaptation strategies. The outcome of this research can be instructive for SC managers when deciding on investment in redundancy allocation and on efficient use of this redundancy at recovery stages and preparedness strategy.
Enterprises worldwide are facing significant challenges from the growing competition and the destabilising effects of climate, disease, and other external perils. Supply chain (SC) networks become more and more complex and widely geographical extended. SCs are exposed to a broad range of uncertainties, some of which may cause disruptions in the network. Neglecting this kind of risks may lead to adverse consequences such as negative financial effects, higher transportation costs, order delays, inventory shortages and loss of market shares. Disruption management is, therefore drawing significant attention from both academia and industry. The frequent disruption events that have been continuously increasing over recent years have clearly shown the key role of supply chain management as a critical capability to navigate such risk successfully, with the aim to design robust and resilient logistics network to help firms maintain and enhance their competitive advantages as they encounter environmental turbulence. To hedge against SC disruptions, a well-designed and reliable network that performs efficiently in normal situation and resiliently during unstable conditions is a top priority. This dissertation investigates how supply network design procedure should adapt due to disruption risks consideration. After an extensive analysis of the literature, a new mathematical model for the design and planning of three-echelon resilient SCs is proposed. Distinctively, a combination of proactive and reactive resilience actions were considered with the objective to analyse the effectiveness of adopting mitigation and contingency activities to efficiently plan for redundancies and recovery actions. This research work allowed to identify important relations between disruption duration/magnitude and efficiency of preparedness and adaptation strategies. The outcome of this research can be instructive for SC managers when deciding on investment in redundancy allocation and on efficient use of this redundancy at recovery stages and preparedness strategy.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Jiang, Sofia. "Deidrofluorurazione di copolimeri di VDF/HFP in presenza di alcali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9310/.

Full text
Abstract:
In questo lavoro di tesi, si cerca di studiare una reazione in grado di generare doppi legami sulla catena polimerica di un fluoroelastomero e analizzare le caratteristiche del polimero così ottenuto. I siti di insaturazione generati potranno essere sfruttati per successive reazioni di funzionalizzazione del polimero o per un eventuale processo di vulcanizzazione radicalico. La reazione utilizzata consiste in una deidrofluorurazione in ambiente alcalino di un copolimero VDF/HFP di produzione industriale. Essa è stata condotta sia in un sistema bifasico, sia in una fase omogenea, a 24 tempi e temperature diversi. La formazione dei doppi legami è stata analizzata tramite spettroscopia di risonanza magnetica al nucleo di fluoro (19F-NMR) e spettroscopia infrarossa. La possibilità di poter sfruttare le insaturazioni generate è stata studiata mediante prove di reticolazione via perossido indotta da radiazione UV, radiazione visibile ed energia termica. Nei primi due casi, il fenomeno è stato monitorato con spettri IR e UV-Vis, nel secondo caso la reazione è stata seguita per via reometrica (ODR: Oscillating Disk Reometer). Il lavoro è stato svolto in collaborazione con Elastomers Union srl, azienda con stabilimento di produzione a Castel Guelfo, specializzata nella preparazione di compound a base fluoroelastomerica e fluorosiliconica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Stenghel, Alessandro. "Simulazioni numeriche di onde di Alfvén in presenza di resistività." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21065/.

Full text
Abstract:
In questo lavoro di tesi studieremo, con l’ausilio di simulazioni numeriche, le proprietà delle così dette onde di Alfvén in un magnetofluido ideale (ossia con resistività nulla) e non ideale (ossia in presenza di resistività). Dopo aver introdotto il lettore alle principali equazioni della magnetoidrodinamica, elaborando queste equazioni vedremo come in condizioni ideali (ossia senza resistività) in un plasma nel quale il campo magnetico è uniforme si possano generare delle onde trasversali che si propagano lungo la direzione del campo, le onde di Alfvén. Analizzeremo poi la stessa configurazione in presenza di resistività, la quale avrà come effetto principale uno smorzamento esponenziale dell'ampiezza dell'onda. Infine, effettueremo delle simulazioni numeriche di entrambe queste configurazioni con il codice magnetoidrodinamico Arepo e confronteremo i risultati ottenuti con le previsioni analitiche mostrando il buon accordo tra le simulazioni eseguite e la teoria.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Volk, Dražen. "La presenza della filosofia delle forme simboliche nella teologia recente /." Roma, 2008. http://opac.nebis.ch/cgi-bin/showAbstract.pl?sys=000254129.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Rossi, Mirko <1977&gt. "Indagine sulla presenza di Helicobacter pullorum in allevamenti avicoli italiani." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/817/1/Tesi_Rossi_Mirko.pdf.

Full text
Abstract:
From September 2005 to December 2006, in order to define the prevalence of Helicobacter pullorum in broiler chickens, laying hens and turkey, a total of 365 caecum contents of animals reared in 76 different farms were collected at the slaughterhouse. A caecum content of a ostrich was also sampled. In addition, with the aim of investigating the occurrence of H. pullorum in humans, 151 faeces were collected at the Sant’Orsola-Malpighi University Hospital of Bologna from patients suffering of gastroenteritis. A modified Steele–McDermott membrane filter method was used. Gram-negative curved rod bacteria were preliminary identified as H. pullorum by a PCR assay based on 16S rRNA, then subjected to a RFLP-PCR assay to distinguish between H. pullorum and H. canadensis. One isolate from each farm was randomly selected for phenotypic characterization by biochemical methods and 1D SDSPAGE analysis of whole cell proteins profiles. Minimum Inhibitory Concentration (MIC) for seven different antibiotics were also determined by agar dilution method. Moreover, to examine the intraspecific genomic variability, two strains isolated from 17 different farms were submitted to genotyping by Pulse-Field Gel Electrophoresis (PFGE). In order to assess the molecular basis of fluorquinolone resistance in H. pullorum, gyrA of H. pullorum CIP 104787T was sequenced and nucleotide sequences of the Quinolone Resistance Determining Region (QRDR) of a total of 18 poultry isolates, with different MIC values for ciprofloxacin and nalidixic acid, were compared. According to the PCR and PCR-RFLP results, 306 out of 366 animals examined were positive for H. pullorum (83,6%) and 96,1% of farms resulted infected. All positive samples showed a high number of colonies (>50) phenotipically consistent with H. pullorum on the first isolation media, which suggests that this microrganism, when present, colonizes the poultry caecum at an elevate load. No human sample resulted positive for H. pullorum. The 1D SDS-PAGE whole protein profile analysis showed high similarity among the 74 isolates tested and with the type strain H. pullorum CIP 104787T. Regarding the MIC values, a monomodal distribution was found for ampicillin, chloramphenicol, gentamicin and nalidixic acid, whereas a bimodal trend was noticed for erythromycin, ciprofloxacin and tetracycline (indicating an acquired resistance for these antibiotics). Applying the breakpoints indicated by the CSLI, we may assume that all the H. pullorum tested are sensitive only to gentamicin. The intraspecific genomic variability observed in this study confirm that this species don’t have a clonal population structure, as motioned by other autors. The 2490 bp gyrA gene of H. pullorum CIP104787T with an Open Reading Frame (ORF) encoding a polypeptide of 829 amino acids was for the first time sequenced and characterized. All ciprofloxacin resistant poultry isolates showed ACA®ATA (Thr®Ile) substitution at codon 84 of gyrA corresponding to codons of gyrA 86, 87 and 83 of the Campylobacter jejuni, H. pylori and Escherichia coli, respectively. This substitution was functionally confirmed to be associated with the ciprofloxacin resistant phenotype of poultry isolates. This is the first report of isolation of H. pullorum in turkey and in ostrich, indicating that poultry species are the reservoir of this potential zoonotic microorganisms. In order to understand the potential role as food-borne human pathogen of H. pullorum, further studies must be carried on.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Rossi, Mirko <1977&gt. "Indagine sulla presenza di Helicobacter pullorum in allevamenti avicoli italiani." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/817/.

Full text
Abstract:
From September 2005 to December 2006, in order to define the prevalence of Helicobacter pullorum in broiler chickens, laying hens and turkey, a total of 365 caecum contents of animals reared in 76 different farms were collected at the slaughterhouse. A caecum content of a ostrich was also sampled. In addition, with the aim of investigating the occurrence of H. pullorum in humans, 151 faeces were collected at the Sant’Orsola-Malpighi University Hospital of Bologna from patients suffering of gastroenteritis. A modified Steele–McDermott membrane filter method was used. Gram-negative curved rod bacteria were preliminary identified as H. pullorum by a PCR assay based on 16S rRNA, then subjected to a RFLP-PCR assay to distinguish between H. pullorum and H. canadensis. One isolate from each farm was randomly selected for phenotypic characterization by biochemical methods and 1D SDSPAGE analysis of whole cell proteins profiles. Minimum Inhibitory Concentration (MIC) for seven different antibiotics were also determined by agar dilution method. Moreover, to examine the intraspecific genomic variability, two strains isolated from 17 different farms were submitted to genotyping by Pulse-Field Gel Electrophoresis (PFGE). In order to assess the molecular basis of fluorquinolone resistance in H. pullorum, gyrA of H. pullorum CIP 104787T was sequenced and nucleotide sequences of the Quinolone Resistance Determining Region (QRDR) of a total of 18 poultry isolates, with different MIC values for ciprofloxacin and nalidixic acid, were compared. According to the PCR and PCR-RFLP results, 306 out of 366 animals examined were positive for H. pullorum (83,6%) and 96,1% of farms resulted infected. All positive samples showed a high number of colonies (>50) phenotipically consistent with H. pullorum on the first isolation media, which suggests that this microrganism, when present, colonizes the poultry caecum at an elevate load. No human sample resulted positive for H. pullorum. The 1D SDS-PAGE whole protein profile analysis showed high similarity among the 74 isolates tested and with the type strain H. pullorum CIP 104787T. Regarding the MIC values, a monomodal distribution was found for ampicillin, chloramphenicol, gentamicin and nalidixic acid, whereas a bimodal trend was noticed for erythromycin, ciprofloxacin and tetracycline (indicating an acquired resistance for these antibiotics). Applying the breakpoints indicated by the CSLI, we may assume that all the H. pullorum tested are sensitive only to gentamicin. The intraspecific genomic variability observed in this study confirm that this species don’t have a clonal population structure, as motioned by other autors. The 2490 bp gyrA gene of H. pullorum CIP104787T with an Open Reading Frame (ORF) encoding a polypeptide of 829 amino acids was for the first time sequenced and characterized. All ciprofloxacin resistant poultry isolates showed ACA®ATA (Thr®Ile) substitution at codon 84 of gyrA corresponding to codons of gyrA 86, 87 and 83 of the Campylobacter jejuni, H. pylori and Escherichia coli, respectively. This substitution was functionally confirmed to be associated with the ciprofloxacin resistant phenotype of poultry isolates. This is the first report of isolation of H. pullorum in turkey and in ostrich, indicating that poultry species are the reservoir of this potential zoonotic microorganisms. In order to understand the potential role as food-borne human pathogen of H. pullorum, further studies must be carried on.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

Marletta, Stefano. "Microsimulazione di Reti Stradali in presenza di Sistemi di Infomobilità." Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/1663.

Full text
Abstract:
Il presente studio si prepone di esaminare l effettiva capacità da parte dei moderni softwares di simulazione del traffico di implementare la presenza di sistemi di disseminazione dell informazione in tempo reale ed al contempo indagare, attraverso la simulazione, gli effetti dell informazione sull utenza dei sistema di trasporto, con riferimento al solo modo di trasporto su veicolo privato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Ruspio, Federica <1974&gt. "La presenza portoghese a Venezia (fine XVI sec. - metà XVII)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2006. http://hdl.handle.net/10579/410.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

CANTAMESSE, MATTEO. "La presenza reciproca. Un'analisi qualitativa dell'interazione psicosociale in realtà virtuale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/314.

Full text
Abstract:
La tesi presenta una ricerca sull'interazione psicosociale in realtà virtuale. Il primo studio esplora l'impatto di una metodologia di produzione dei dati qualitativa sull'esperienza in RV; il secondo studio esplora, con un approccio grounded theory, le modalità di costruzione della presenza; il terzo studio esplorare l'interazione in rv durante delle sessioni di terapia; il quarto studio, tramite il ricorso all'analisi delle conversazioni, esplora le modalità di co-definizione dei significati in rv.
This research concerns psycho-social interactions in Virtual Reality. In order to investigate subjective experience by a qualitative approach, in the first experiment the feasibility of the thinking aloud data production technique has been verified. The second study investigated the process of presence, by analyzing data produced in the first study, within a grounded theory approach. The use of Virtual Reality in mental health, and particularly for psychotherapy, introduces a radical modification in the therapeutic setting: the typical configuration requires the patient to be immersed in the VE, while the therapist observes and controls the interaction by “outside” the environment. This unique ecosystem requires a qualitative approach to investigate it. In the third study, a qualitative content approach has been used, in order to describe the interactional processes and the co-construction of the sense of presence. In the fourth study, conversational processes in a shared VE have been investigated by creating a shared task in VR and in vivo. Results from this research program suggest the interactional nature of the sense of presence.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

CANTAMESSE, MATTEO. "La presenza reciproca. Un'analisi qualitativa dell'interazione psicosociale in realtà virtuale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/314.

Full text
Abstract:
La tesi presenta una ricerca sull'interazione psicosociale in realtà virtuale. Il primo studio esplora l'impatto di una metodologia di produzione dei dati qualitativa sull'esperienza in RV; il secondo studio esplora, con un approccio grounded theory, le modalità di costruzione della presenza; il terzo studio esplorare l'interazione in rv durante delle sessioni di terapia; il quarto studio, tramite il ricorso all'analisi delle conversazioni, esplora le modalità di co-definizione dei significati in rv.
This research concerns psycho-social interactions in Virtual Reality. In order to investigate subjective experience by a qualitative approach, in the first experiment the feasibility of the thinking aloud data production technique has been verified. The second study investigated the process of presence, by analyzing data produced in the first study, within a grounded theory approach. The use of Virtual Reality in mental health, and particularly for psychotherapy, introduces a radical modification in the therapeutic setting: the typical configuration requires the patient to be immersed in the VE, while the therapist observes and controls the interaction by “outside” the environment. This unique ecosystem requires a qualitative approach to investigate it. In the third study, a qualitative content approach has been used, in order to describe the interactional processes and the co-construction of the sense of presence. In the fourth study, conversational processes in a shared VE have been investigated by creating a shared task in VR and in vivo. Results from this research program suggest the interactional nature of the sense of presence.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Acquaviva, Laura. "Soluzione del modello di apprendimento BCM in presenza di ambiente generalizzato." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10300/.

Full text
Abstract:
In questa tesi viene illustrato il modello BCM, formulato nel 1982 con l'intento di spiegare il fenomeno di apprendimento neuronale, definito come "plasticita sinaptica". Si passa successivamente ad una descrizione dettagliata del comportamento di un singolo neurone, per poi estendere la trattazione alle reti neuronali. L'esposizione degli argomenti viene effettuata considerando cellule esposte a distribuzioni di input linearmente indipendenti. Viene proposto infine un metodo per adattare il modello al caso linearmente dipendente.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Bianchi, Alessandro. "Chirurgia mini-invasiva : tecniche di intervento in presenza di malattie vascolari." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

Find full text
Abstract:
Il mio elaborato tratta le tecniche e le problematiche affrontate nella chirurgia mini invasiva in presenza di malattie vascolari; si parla di mini-invasiva in quanto la procedura d'intervento,come dice la parola stessa, non consiste in un vero e proprio intervento chirurgico ma bensi', nella maggior parte dei casi , si svolge in day- hospital. Dopo aver descritto cosa si intende per malattie vascolari e i fattori che portano alla loro comparsa all'interno del nostro organismo, mi focalizzo sulle tecniche utilizzate in fase di diagnosi da parte del cardiologo emodinamista per stabilire quale tipo di patologia è stata riscontrata sul paziente e la sua gravità e,successivamente, sulle tecniche d'intervento. Proprio per quel che riguarda le tecniche procedurali, descrivo quelle principalmente utilizzate nel campo della chirurgia mini-invasiva mettendo a confronto la classica tecnica dell'angioplastica, ormai utilizzata da anni, con quella dell'aterectomia che, in base al sistema di funzionamento e al tipo d'intervento da eseguire, si divide in due grosse branche: aterectomia direzionale e aterectomia rotazionale. Dopo aver illustrato il principio tecnologico e di funzionamento di ogni tecnica, in riferimento a studi eseguiti da parte di svariate equipe su un ampio range di pazienti, ho messo a confronto l'angioplastica con l'aterectomia per cercare di stabilire quale tra le due tecniche porta a risultati migliori, soprattutto a lungo termine, in modo tale da ridurre il rischio di restenosi nel paziente(ovvero un ulteriore restringimento nella zona del vaso dove si è intervenuti )
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Valsecchi, Lara Gea. "Valutazione della presenza di interferenti endocrini in acque ad uso potabile." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
L’evidenza di un’associazione fra esposizione a sostanze in grado di interagire con il sistema endocrino (interferenti endocrini, IE) e patologie umane quali infertilità e poliabortività, disturbi neuro-comportamentali o pubertà precoce ha indirizzato, negli anni recenti, molteplici attività di ricerca volte ad approfondire le conoscenze sulle potenziali vie e modalità di esposizione della popolazione a tali sostanze. Il presente lavoro di tesi si inserisce all'interno di tale emergente tematica con l’obiettivo di approfondire lo stato delle conoscenze sul ruolo delle acque ad uso potabile quale possibile fonte di esposizione agli interferenti endocrini. A tale scopo sono stati utilizzati alcuni tra i più innovativi metodi chimici e biologici, al fine di una valutazione quali-quantitativa di tali composti in campioni di acqua prelevati sia prima che dopo trattamento di potabilizzazione, verificando in tal modo anche l’efficacia di rimozione di tali specie. E' stato applicato un metodo chimico analitico molto sensibile, basato sulla cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di massa tandem (LC/MS/MS) per la ricerca e quantificazione di IE selezionati; inoltre sono stati applicati due specifici test biologici: l’E-SCREEN ASSAY, in grado di evidenziare l’eventuale presenza di xenobiotici estrogeno-mimetici nella matrice acquosa ed il test dei micronuclei (MC) per evidenziare la eventuale genotossicità degli stessi campioni d’acqua. Entrambi i test sono stati eseguiti esponendo ai campioni di acqua le cellule MCF-7, appartenenti alla linea cellulare epiteliale di adenocarcinoma umano. Tale lavoro fornisce informazioni sulla presenza/assenza di un certo numero di IE nelle acque analizzate, e la assenza di estrogenicità e genotossicità dei campioni di acque potabili in esame. Il lavoro sottolinea la importanza di utilizzare test biologici, a fianco di indagini di tipo chimico, nell'ambito del monitoraggio ambientale, dove le due tipologie di analisi giocano un ruolo complementare.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Cicoria, Alessandra. "Dispersione delle onde di Love in presenza di sistemi risonanti superficiali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
La ricerca di una soluzione per l’isolamento sismico delle strutture negli ultimi decenni ha richiamato l’attenzione di numerosi ricercatori, che grazie all’avanzamento delle metodologie di ricerca e alle nuove tecnologie dei materiali, hanno provato a sviluppare nuove tecniche e nuovi sistemi in grado di attenuare la propagazione delle onde dal suolo alle strutture. Questo lavoro si è concentrato sullo studio delle onde di superficie di Love, con particolare applicazione all’utilizzo di sistemi risonanti superficiali. Numerose ricerche sono già state condotte nell’ambito delle onde di superficie di Rayleigh, prestando attenzione ai vantaggi che potrebbe avere l’impiego di barriere di risuonatori per rifletterle e/o redirezionarle. Proseguendo sulla stessa linea, nel corso di questo studio, verranno inizialmente ripercorse le relazioni che portano alla definizione della legge di dispersione delle onde di Love; successivamente, si analizzeranno i risultati sperimentali ottenuti per la determinazione in forma analitica, della relazione di dispersione delle onde di Love nel caso di applicazione di risuonatori. Il Band Gap delle frequenze verrà inoltre cercato per tali onde superficiali. Obiettivo dello studio è quello di determinare l’efficacia dei sistemi risonanti superficiali nei confronti delle onde di Love.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

Zanuccoli, Andrea. "Il riconoscimento del volto in presenza di alterazioni digitali delle immagini." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8235/.

Full text
Abstract:
Obiettivo principale di questo lavoro di tesi è valutare la robustezza delle tecniche di riconoscimento del volto allo stato dell’arte rispetto a modifiche delle immagini operate tramite morphing. Tale tipo di alterazioni potrebbero essere operate con scopi criminali legati all’utilizzo di documenti di identità con elementi biometrici e, in particolare, del passaporto elettronico che utilizza il volto come caratteristica biometrica primaria per la verifica di identità. Il lavoro di tesi ha richiesto quindi: - La creazione di immagini morphed a partire da volti di diversi soggetti; - L’esecuzione di test con software commerciali per il riconoscimento del volto al fine di valutarne la robustezza.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

PITOZZI, ANDREA. "Verbale di scomparsa: presenza di Maurie Blanchot nell’opera di Paul Auster." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32826.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
31

Livi, Massimiliano <1973&gt. "Sviluppi di catalizzatori per l'abbattimento di NOx in presenza di ossigeno." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/714/1/Tesi_Livi_Massimiliano.pdf.

Full text
Abstract:
Il traffico veicolare è la principale fonte antropogenica di NOx, idrocarburi (HC) e CO e, dato che la sostituzione dei motori a combustione interna con sistemi alternativi appare ancora lontana nel tempo, lo sviluppo di sistemi in grado di limitare al massimo le emissioni di questi mezzi di trasporto riveste un’importanza fondamentale. Sfortunatamente non esiste un rapporto ottimale aria/combustibile che permetta di avere basse emissioni, mentre la massima potenza ottenibile dal motore corrisponde alle condizioni di elevata formazione di CO e HC. Gli attuali sistemi di abbattimento permettono il controllo delle emissioni da sorgenti mobili tramite una centralina che collega il sistema di iniezione del motore e la concentrazione di ossigeno del sistema catalitico (posto nella marmitta) in modo da controllare il rapporto aria/combustibile (Fig. 1). Le marmitte catalitiche per motori a benzina utilizzano catalizzatori “three way” a base di Pt/Rh supportati su ossidi (allumina, zirconia e ceria), che, dovendo operare con un rapporto quasi stechiometrico combustibile/comburente, comportano una minore efficienza del motore e consumi maggiori del 20-30% rispetto alla combustione in eccesso di ossigeno. Inoltre, questa tecnologia non può essere utilizzata nei motori diesel, che lavorano in eccesso di ossigeno ed utilizzano carburanti con un tenore di zolfo relativamente elevato. In questi ultimi anni è cresciuto l’interesse per il controllo delle emissioni di NOx da fonti veicolari, con particolare attenzione alla riduzione catalitica in presenza di un eccesso di ossigeno, cioè in condizioni di combustione magra. Uno sviluppo recente è rappresentato dai catalizzatori tipo “Toyota” che sono basati sul concetto di accumulo e riduzione (storage/reduction), nei quali l’NO viene ossidato ed accumulato sul catalizzatore come nitrato in condizioni di eccesso di ossigeno. Modificando poi per brevi periodi di tempo le condizioni di alimentazione da ossidanti (aria/combustibile > 14,7 p/p) a riducenti (aria/combustibile < 14,7 p/p) il nitrato immagazzinato viene ridotto a N2 e H2O. Questi catalizzatori sono però molto sensibili alla presenza di zolfo e non possono essere utilizzati con i carburanti diesel attualmente in commercio. Obiettivo di questo lavoro di tesi è stato quello di ottimizzare e migliorare la comprensione del meccanismo di reazione dei catalizzatori “storage-reduction” per l’abbattimento degli NOx nelle emissioni di autoveicoli in presenza di un eccesso di ossigeno. In particolare lo studio è stato focalizzato dapprima sulle proprietà del Pt, fase attiva nei processi di storage-reduction, in funzione del tipo di precursore e sulle proprietà e composizione della fase di accumulo (Ba, Mg ed una loro miscela equimolare) e del supporto (γ-Al2O3 o Mg(Al)O). Lo studio è stato inizialmente focalizzato sulle proprietà dei precursori del Pt, fase attiva nei processi di storage-reduction, sulla composizione della fase di accumulo (Ba, Mg ed una loro miscela equimolare) e del supporto (γ-Al2O3 o Mg(Al)O). E’ stata effettuata una dettagliata caratterizzazione chimico-fisica dei materiali preparati tramite analisi a raggi X (XRD), area superficiale, porosimetria, analisi di dispersione metallica, analisi in riduzione e/o ossidazione in programmata di temperatura (TPR-O), che ha permesso una migliore comprensione delle proprietà dei catalizzatori. Vista la complessità delle miscele gassose reali, sono state utilizzate, nelle prove catalitiche di laboratorio, alcune miscele più semplici, che tuttavia potessero rappresentare in maniera significativa le condizioni reali di esercizio. Il comportamento dei catalizzatori è stato studiato utilizzando differenti miscele sintetiche, con composizioni che permettessero di comprendere meglio il meccanismo. L’intervallo di temperatura in cui si è operato è compreso tra 200-450°C. Al fine di migliorare i catalizzatori, per aumentarne la resistenza alla disattivazione da zolfo, sono state effettuate prove alimentando in continuo SO2 per verificare la resistenza alla disattivazione in funzione della composizione del catalizzatore. I principali risultati conseguiti possono essere così riassunti: A. Caratteristiche Fisiche. Dall’analisi XRD si osserva che l’impregnazione con Pt(NH3)2(NO2)2 o con la sospensione nanoparticellare in DEG, non modifica le proprietà chimico-fisiche del supporto, con l’eccezione del campione con sospensione nanoparticellare impregnata su ossido misto per il quale si è osservata sia la segregazione del Pt, sia la presenza di composti carboniosi sulla superficie. Viceversa l’impregnazione con Ba porta ad una significativa diminuzione dell’area superficiale e della porosità. B. Caratteristiche Chimiche. L’analisi di dispersione metallica, tramite il chemiassorbimento di H2, mostra per i catalizzatori impregnati con Pt nanoparticellare, una bassa dispersione metallica e di conseguenza elevate dimensioni delle particelle di Pt. I campioni impregnati con Pt(NH3)2(NO2)2 presentano una migliore dispersione. Infine dalle analisi TPR-O si è osservato che: Maggiore è la dispersione del metallo nobile maggiore è la sua interazione con il supporto, L’aumento della temperatura di riduzione del PtOx è proporzionale alla quantità dei metalli alcalino terrosi, C. Precursore Metallo Nobile. Nelle prove di attività catalitica, con cicli ossidanti e riducenti continui in presenza ed in assenza di CO2, i catalizzatori con Pt nanoparticellare mostrano una minore attività catalitica, specie in presenza di un competitore come la CO2. Al contrario i catalizzatori ottenuti per impregnazione con la soluzione acquosa di Pt(NH3)2(NO2)2 presentano un’ottima attività catalitica, stabile nel tempo, e sono meno influenzabili dalla presenza di CO2. D. Resistenza all’avvelenamento da SO2. Il catalizzatore di riferimento, 17Ba1Pt/γAl2O3, mostra un effetto di avvelenamento con formazione di solfati più stabili che sul sistema Ba-Mg; difatti il campione non recupera i valori iniziali di attività se non dopo molti cicli di rigenerazione e temperature superiori ai 300°C. Per questi catalizzatori l’avvelenamento da SO2 sembra essere di tipo reversibile, anche se a temperature e condizioni più favorevoli per il 1.5Mg8.5Ba-1Pt/γAl2O3. E. Capacità di Accumulo e Rigenerabilità. Tramite questo tipo di prova è stato possibile ipotizzare e verificare il meccanismo della riduzione. I catalizzatori ottenuti per impregnazione con la soluzione acquosa di Pt(NH3)2(NO2)2 hanno mostrato un’elevata capacità di accumulo. Questa è maggiore per il campione bimetallico (Ba-Mg) a T < 300°C, mentre per il riferimento è maggiore per T > 300°C. Per ambedue i catalizzatori è evidente la formazione di ammoniaca, che potrebbe essere utilizzata come un indice che la riduzione dei nitrati accumulati è arrivata al termine e che il tempo ottimale per la riduzione è stato raggiunto o superato. Per evitare la formazione di NH3, sul catalizzatore di riferimento, è stata variata la concentrazione del riducente e la temperatura in modo da permettere alle specie adsorbite sulla superficie e nel bulk di poter raggiungere il Pt prima che l’ambiente diventi troppo riducente e quindi meno selettivo. La presenza di CO2 riduce fortemente la formazione di NH3; probabilmente perché la CO2, occupando i siti degli elementi alcalino-terrosi lontani dal Pt, impedisce ai nitriti/nitrati o all’H2 attivato di percorrere “elevate” distanze prima di reagire, aumentando così le possibilità di una riduzione più breve e più selettiva. F. Tempo di Riduzione. Si è migliorata la comprensione del ruolo svolto dalla concentrazione dell’agente riducente e dell’effetto della durata della fase riducente. Una durata troppo breve porta, nel lungo periodo, alla saturazione dei siti attivi, un eccesso alla formazione di NH3 Attraverso queste ultime prove è stato possibile formulare un meccanismo di reazione, in particolare della fase riducente. G. Meccanismo di Riduzione. La mobilità dei reagenti, nitriti/nitrati o H2 attivato è un elemento fondamentale nel meccanismo della riduzione. La vicinanza tra i siti di accumulo e quelli redox è determinante per il tipo di prodotti che si possono ottenere. La diminuzione della concentrazione del riducente o l’aumento della temperatura concede maggiore tempo o energia alle specie adsorbite sulla superficie o nel bulk per migrare e reagire prima che l’ambiente diventi troppo riducente e quindi meno selettivo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
32

Livi, Massimiliano <1973&gt. "Sviluppi di catalizzatori per l'abbattimento di NOx in presenza di ossigeno." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/714/.

Full text
Abstract:
Il traffico veicolare è la principale fonte antropogenica di NOx, idrocarburi (HC) e CO e, dato che la sostituzione dei motori a combustione interna con sistemi alternativi appare ancora lontana nel tempo, lo sviluppo di sistemi in grado di limitare al massimo le emissioni di questi mezzi di trasporto riveste un’importanza fondamentale. Sfortunatamente non esiste un rapporto ottimale aria/combustibile che permetta di avere basse emissioni, mentre la massima potenza ottenibile dal motore corrisponde alle condizioni di elevata formazione di CO e HC. Gli attuali sistemi di abbattimento permettono il controllo delle emissioni da sorgenti mobili tramite una centralina che collega il sistema di iniezione del motore e la concentrazione di ossigeno del sistema catalitico (posto nella marmitta) in modo da controllare il rapporto aria/combustibile (Fig. 1). Le marmitte catalitiche per motori a benzina utilizzano catalizzatori “three way” a base di Pt/Rh supportati su ossidi (allumina, zirconia e ceria), che, dovendo operare con un rapporto quasi stechiometrico combustibile/comburente, comportano una minore efficienza del motore e consumi maggiori del 20-30% rispetto alla combustione in eccesso di ossigeno. Inoltre, questa tecnologia non può essere utilizzata nei motori diesel, che lavorano in eccesso di ossigeno ed utilizzano carburanti con un tenore di zolfo relativamente elevato. In questi ultimi anni è cresciuto l’interesse per il controllo delle emissioni di NOx da fonti veicolari, con particolare attenzione alla riduzione catalitica in presenza di un eccesso di ossigeno, cioè in condizioni di combustione magra. Uno sviluppo recente è rappresentato dai catalizzatori tipo “Toyota” che sono basati sul concetto di accumulo e riduzione (storage/reduction), nei quali l’NO viene ossidato ed accumulato sul catalizzatore come nitrato in condizioni di eccesso di ossigeno. Modificando poi per brevi periodi di tempo le condizioni di alimentazione da ossidanti (aria/combustibile > 14,7 p/p) a riducenti (aria/combustibile < 14,7 p/p) il nitrato immagazzinato viene ridotto a N2 e H2O. Questi catalizzatori sono però molto sensibili alla presenza di zolfo e non possono essere utilizzati con i carburanti diesel attualmente in commercio. Obiettivo di questo lavoro di tesi è stato quello di ottimizzare e migliorare la comprensione del meccanismo di reazione dei catalizzatori “storage-reduction” per l’abbattimento degli NOx nelle emissioni di autoveicoli in presenza di un eccesso di ossigeno. In particolare lo studio è stato focalizzato dapprima sulle proprietà del Pt, fase attiva nei processi di storage-reduction, in funzione del tipo di precursore e sulle proprietà e composizione della fase di accumulo (Ba, Mg ed una loro miscela equimolare) e del supporto (γ-Al2O3 o Mg(Al)O). Lo studio è stato inizialmente focalizzato sulle proprietà dei precursori del Pt, fase attiva nei processi di storage-reduction, sulla composizione della fase di accumulo (Ba, Mg ed una loro miscela equimolare) e del supporto (γ-Al2O3 o Mg(Al)O). E’ stata effettuata una dettagliata caratterizzazione chimico-fisica dei materiali preparati tramite analisi a raggi X (XRD), area superficiale, porosimetria, analisi di dispersione metallica, analisi in riduzione e/o ossidazione in programmata di temperatura (TPR-O), che ha permesso una migliore comprensione delle proprietà dei catalizzatori. Vista la complessità delle miscele gassose reali, sono state utilizzate, nelle prove catalitiche di laboratorio, alcune miscele più semplici, che tuttavia potessero rappresentare in maniera significativa le condizioni reali di esercizio. Il comportamento dei catalizzatori è stato studiato utilizzando differenti miscele sintetiche, con composizioni che permettessero di comprendere meglio il meccanismo. L’intervallo di temperatura in cui si è operato è compreso tra 200-450°C. Al fine di migliorare i catalizzatori, per aumentarne la resistenza alla disattivazione da zolfo, sono state effettuate prove alimentando in continuo SO2 per verificare la resistenza alla disattivazione in funzione della composizione del catalizzatore. I principali risultati conseguiti possono essere così riassunti: A. Caratteristiche Fisiche. Dall’analisi XRD si osserva che l’impregnazione con Pt(NH3)2(NO2)2 o con la sospensione nanoparticellare in DEG, non modifica le proprietà chimico-fisiche del supporto, con l’eccezione del campione con sospensione nanoparticellare impregnata su ossido misto per il quale si è osservata sia la segregazione del Pt, sia la presenza di composti carboniosi sulla superficie. Viceversa l’impregnazione con Ba porta ad una significativa diminuzione dell’area superficiale e della porosità. B. Caratteristiche Chimiche. L’analisi di dispersione metallica, tramite il chemiassorbimento di H2, mostra per i catalizzatori impregnati con Pt nanoparticellare, una bassa dispersione metallica e di conseguenza elevate dimensioni delle particelle di Pt. I campioni impregnati con Pt(NH3)2(NO2)2 presentano una migliore dispersione. Infine dalle analisi TPR-O si è osservato che: Maggiore è la dispersione del metallo nobile maggiore è la sua interazione con il supporto, L’aumento della temperatura di riduzione del PtOx è proporzionale alla quantità dei metalli alcalino terrosi, C. Precursore Metallo Nobile. Nelle prove di attività catalitica, con cicli ossidanti e riducenti continui in presenza ed in assenza di CO2, i catalizzatori con Pt nanoparticellare mostrano una minore attività catalitica, specie in presenza di un competitore come la CO2. Al contrario i catalizzatori ottenuti per impregnazione con la soluzione acquosa di Pt(NH3)2(NO2)2 presentano un’ottima attività catalitica, stabile nel tempo, e sono meno influenzabili dalla presenza di CO2. D. Resistenza all’avvelenamento da SO2. Il catalizzatore di riferimento, 17Ba1Pt/γAl2O3, mostra un effetto di avvelenamento con formazione di solfati più stabili che sul sistema Ba-Mg; difatti il campione non recupera i valori iniziali di attività se non dopo molti cicli di rigenerazione e temperature superiori ai 300°C. Per questi catalizzatori l’avvelenamento da SO2 sembra essere di tipo reversibile, anche se a temperature e condizioni più favorevoli per il 1.5Mg8.5Ba-1Pt/γAl2O3. E. Capacità di Accumulo e Rigenerabilità. Tramite questo tipo di prova è stato possibile ipotizzare e verificare il meccanismo della riduzione. I catalizzatori ottenuti per impregnazione con la soluzione acquosa di Pt(NH3)2(NO2)2 hanno mostrato un’elevata capacità di accumulo. Questa è maggiore per il campione bimetallico (Ba-Mg) a T < 300°C, mentre per il riferimento è maggiore per T > 300°C. Per ambedue i catalizzatori è evidente la formazione di ammoniaca, che potrebbe essere utilizzata come un indice che la riduzione dei nitrati accumulati è arrivata al termine e che il tempo ottimale per la riduzione è stato raggiunto o superato. Per evitare la formazione di NH3, sul catalizzatore di riferimento, è stata variata la concentrazione del riducente e la temperatura in modo da permettere alle specie adsorbite sulla superficie e nel bulk di poter raggiungere il Pt prima che l’ambiente diventi troppo riducente e quindi meno selettivo. La presenza di CO2 riduce fortemente la formazione di NH3; probabilmente perché la CO2, occupando i siti degli elementi alcalino-terrosi lontani dal Pt, impedisce ai nitriti/nitrati o all’H2 attivato di percorrere “elevate” distanze prima di reagire, aumentando così le possibilità di una riduzione più breve e più selettiva. F. Tempo di Riduzione. Si è migliorata la comprensione del ruolo svolto dalla concentrazione dell’agente riducente e dell’effetto della durata della fase riducente. Una durata troppo breve porta, nel lungo periodo, alla saturazione dei siti attivi, un eccesso alla formazione di NH3 Attraverso queste ultime prove è stato possibile formulare un meccanismo di reazione, in particolare della fase riducente. G. Meccanismo di Riduzione. La mobilità dei reagenti, nitriti/nitrati o H2 attivato è un elemento fondamentale nel meccanismo della riduzione. La vicinanza tra i siti di accumulo e quelli redox è determinante per il tipo di prodotti che si possono ottenere. La diminuzione della concentrazione del riducente o l’aumento della temperatura concede maggiore tempo o energia alle specie adsorbite sulla superficie o nel bulk per migrare e reagire prima che l’ambiente diventi troppo riducente e quindi meno selettivo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
33

Biacchi, Valeria <1988&gt. "La presenza cinese in Africa tra stereotipi occidentali e percezioni africane." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2599.

Full text
Abstract:
La tesi si propone di analizzare passo a passo le dinamiche geopolitiche, economiche e culturali che caratterizzano il rapporto tra Cina e Africa. Negli ultimi trent’anni, si sono succeduti una serie di interventi nella politica estera cinese, atti a incrementare la percezione dell’operato cinese agli occhi del resto del mondo, uno di questi è rappresentato proprio dalla strategia attuata in terra africana. Nel nuovo assetto internazionale si assiste al progressivo declino delle potenze occidentali: abbandonato il ruolo di potenze coloniali, esse non possono far altro che assistere alla crescita economica africana, senza poter dire di averne merito; inoltre, l’impatto della crisi economico-finanziaria degli ultimi anni, ha contribuito a indebolire la credibilità di questi paesi come fonti di investimenti per risollevare il destino africano. In questo spazio lasciato vuoto da Europa e Stati Uniti si è venuta a inserire la Cina che, in nome della vecchia solidarietà tra paesi del Terzo Mondo, è riuscita in breve tempo a penetrare abilmente e capillarmente nel territorio africano e ad attuare la propria politica basata sul concetto di win-win cooperation. Partendo dalla concessione di prestiti e dalla costruzione di infrastrutture, scuole, ospedali ed edifici pubblici, Pechino è arrivata oggi a ottenere la fiducia sia delle leadership che delle masse africane, facendo leva su uno scambio culturale che a detta degli esperti occidentali è una mera forma di neocolonialismo. Gli attori occidentali cercano di condannare l’approccio cinese in Africa attraverso l’operato dei mass media, dei diplomatici e delle stesse Organizzazioni Non Governative, ma a causa anche della premessa di rispettare gli standard di governance e di rispetto dei diritti umani che pone come condizione sine qua non per ogni investimento, l’Occidente si ritrova a non avere più influenza sul territorio africano, quindi la sua opinione, nell’attuale equilibrio geopolitico mondiale, viene letta da molti come vano tentativo di arginare l’ascesa egemonica cinese. Attraversando un percorso di analisi storica, economica, politica e culturale sono state messe in luce le dinamiche che hanno favorito il sodalizio sino-africano, il quale ha portato alla progressiva emarginazione delle potenze occidentali dal territorio e alla conseguente crescita cinese, soprattutto all’interno della gerarchia diplomatica internazionale (grazie all’appoggio dei paesi africani). Il particolare focus sullo Zambia, è servito a mostrare quanto possa esser determinante l’impatto della presenza cinese in Africa in tutte le sfaccettature di analisi possibili (commerciali, culturali, politiche ecc.). L’intero elaborato si serve di testi scritti da autori occidentali, dell’analisi di numerosi articoli provenienti da testate giornalistiche cinesi, africane e occidentali, della osservazione di video-reportage girati in Africa ma, soprattutto, del fondamentale apporto arrecato dalle interviste fatte direttamente ai cittadini africani che vivono a Pechino. Attraverso questi strumenti, è stato infine possibile dimostrare l’incongruenza tra l’immagine della presenza cinese in Africa che ci viene dipinta dagli attori occidentali e la testimonianza diretta delle popolazioni che stanno vivendo in prima persona le conseguenze della collaborazione sino-africana; tutto ciò ha permesso di superare gli stereotipi dettati dai mass media occidentali, ma soprattutto ha fatto sì che i riflettori che negli ultimi anni erano accesi solo sul Medio Oriente, venissero ripuntati sull’Africa, sulle sue esigenze e sul suo ruolo fondamentale come futura possibile grande potenza mondiale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
34

Agostini, Silvia <1989&gt. "L'internazionalizzazione del Made in Italy: un'indagine sulla presenza italiana in Brasile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3534.

Full text
Abstract:
Come si internazionalizza l’economia italiana in un contesto di continue sfide poste dalla globalizzazione? Che cosa significa Made in Italy? Quali sono i mercati più interessanti per le PMI? Perché tra i paesi emergenti il Brasile può essere considerato il più attrattivo? Il percorso di ricerca si propone di rispondere a questa serie domande per comprendere quali siano le dinamiche di internazionalizzazione delle imprese italiane in risposta alla crisi economica dell’Euro-zona. L’interesse verso questa tematica parte da una presa di coscienza della forza del Made in Italy in Brasile, scaturita da un’esperienza durata più di un anno accademico presso l’Università Statale di Rio de Janeiro, sviluppata poi in Italia attraverso lo studio di numerosi documenti e manuali sul processo di internazionalizzazione e infine completata con interviste in loco alle figure professionali coinvolte. Il primo capitolo approfondisce il fenomeno della globalizzazione e la conseguente dilatazione nello spazio della Global Value Chain, che a sua volta ha portato il meritato riconoscimento delle eccellenze italiane all’estero. La nostra realtà del distretto industriale, con alti e bassi, ha così iniziato a concorrere alla corsa per l’abbattimento dei costi, ricercando di internazionalizzare: alcune fasi dell’approvvigionamento, la domanda finale in nuovi mercati di sbocco oppure la produzione con piattaforme produttive geo-strategiche. Nel secondo capitolo si segue il filo conduttore della domanda estera “emergente” come motore della crescita, studiando sotto forma di analisi SWOT tutte le opportunità prospettate in Brasile. Nel terzo capitolo conclusivo, attraverso l’ideazione di una matrice di sintesi, che considera il settore di appartenenza e la classe dimensionale delle imprese intervistate, si raccolgono le varie testimonianze di imprenditori e manager. L’indagine condotta ha infine portato alla luce che per affrontare questa fase recessiva dell’economia, caratterizzata dal calo dei consumi domestici e dall’austerità macroeconomica, è necessario un confronto con la domanda estera per proseguire verso la proiezione internazionale dell’industria manifatturiera, in altre parole il volano per la crescita futura dell’Italia. Il focus sul mercato brasiliano rende evidenti le possibilità da rincorrere dalle nostre imprese convertibili in ottime occasioni di business. I casi aziendali presenti in questo lavoro vogliono così dimostrare che la creatività imprenditoriale e l’unicità del prodotto italiano, combinate con un’adeguata competenza sul sistema paese, costituiscono i punti di forza per una strategia di internazionalizzazione di successo in Brasile.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
35

Pagotto, Simone <1988&gt. "L'importanza della presenza nei portali di prenotazione online per un Hotel." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10831.

Full text
Abstract:
I portali di prenotazione online stanno assumendo sempre più un ruolo fondamentale nel settore turistico. Gli utenti li utilizzano sia per raccogliere informazioni su località e strutture, sia per prenotare le proprie vacanze. Può in questa fase una struttura con un consolidato gruppo di clientela riuscire a mantenere gli stessi risultati solo grazie al passaparola e ai propri media online?
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
36

Zotto, Mariangela <1994&gt. "La "Presenza Economica Significativa" e le sue declinazioni nel dibattito internazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17942.

Full text
Abstract:
L’innovazione tecnologica ha rivoluzionato il modo di fare impresa e contribuito allo sviluppo di nuovi modelli di business che consentono alle aziende di operare in diversi Paesi anche in assenza di una stabile organizzazione. In tal modo le aziende riescono a ridurre, o eliminare, l’imposizione fiscale. Già a partire dal 1998 si è, quindi, manifestata l’esigenza di superare tale criterio per frenare l’elusione fiscale da parte delle multinazionali dell’economia digitale. Partendo dall’analisi del concetto di stabile organizzazione, l’elaborato analizza le proposte di revisione e superamento dello stesso. In particolare, in ambito internazionale, vengono analizzati il concetto di “stabile organizzazione virtuale” e le proposte dell’OCSE e della Commissione Europea per la tassazione di società estere basate sul concetto di “presenza economica significativa”. In ambito domestico, tra le riforme che modificano il concetto di stabile organizzazione vengono illustrate l’Israeliana Significant Digital Presence, la Virtual Service Permanent Establishment in Arabia Saudita e l’Equalization Levy e Significant Economic Presence Indiana. Vengono inoltre analizzate le riforme introdotte dai singoli Stati che, senza modificare il concetto tradizionale di stabile organizzazione, hanno comunque finalità antielusive. Tra queste la Diverted Profits Tax del Regno Unito, la Diverted Profits Tax e Multinational Anti-Avoidance Law Australiana e, in ambito nazionale, l’art. 162 del TUIR.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
37

ZANCHETTIN, ALICE. "TRA PRESENZA E ASSENZA: PADRI SEPARATI E PRECARIETA' ABITATIVA. UN'INDAGINE QUALITATIVA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/61538.

Full text
Abstract:
La ricerca internazionale e nazionale ha messo in luce come la separazione/divorzio risulti essere una transizione familiare complessa, con molteplici conseguenze su diversi aspetti: personali/psicologici, sociali/relazionali, giuridici ed economici. Si assiste da una parte alla rottura del legame di coppia, che implica quindi una riorganizzazione e ridefinizione dei confini – familiari e non -, dall’altra parte vi è la continuità del legame genitoriale con i figli; quest’ultimo risulta essere particolarmente sfidante per i padri, che nella maggioranza dei casi non vivono quotidianamente coi figli. In Italia molti sono i padri che a seguito di tale evento si trovano in una condizione di povertà e che pertanto vivono maggiori difficoltà nell’esercitare il ruolo paterno. La presente ricerca va ad indagare nello specifico i padri che, dopo la separazione/divorzio, vivono una condizione di difficoltà abitativa e che sono accolti in strutture a loro dedicate (progetti di co-housing), con l’obiettivo di sostenerli per quanto riguarda le risorse materiali affinchè possano continuare ad esercitare il ruolo genitoriale. La domanda di ricerca sottesa è volta ad indagare che tipo di riflessività questi padri mettono in campo. Emerge un quadro complesso, di povertà multidimensionale, in cui si intersecano diverse dimensioni: economica, abitativa, lavorativa, personale, relazionale, familiare, genitoriale.
International and national research reveal how separation/divorce are events that can impact dramatically on family life trajectories: parents, children and family networks are involved in such event. It makes necessary to redefine and reorganize not only the daily and the relationships but also the identity of the people: mothers and fathers still remain parents, and they have to redefine and reorganize themselves as parents. In this context, this research will focus on the consequences of father’s lives, relationships and fathering practices after divorce in Italy. Divorced fathers are at risk of social exclusion: they, for instance, use social canteen for meals and co-housing or social projects in order to prevent homelessness. The main research question addressed is about the identity of such fathers who have to redefine and re-organize themselves. Findings suggest that we can observe a multidimensional framework that characterizes these fathers: unstable living and working conditions, economic resources, difficulties with children and poor social relationships. In considering divorce consequences, it is important to include both material and relational well-being after divorce (the structural dimension as well as the cultural and relational dimension), due to prevent the risk that marginalized fathers become “absent” fathers.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
38

ZANCHETTIN, ALICE. "TRA PRESENZA E ASSENZA: PADRI SEPARATI E PRECARIETA' ABITATIVA. UN'INDAGINE QUALITATIVA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/61538.

Full text
Abstract:
La ricerca internazionale e nazionale ha messo in luce come la separazione/divorzio risulti essere una transizione familiare complessa, con molteplici conseguenze su diversi aspetti: personali/psicologici, sociali/relazionali, giuridici ed economici. Si assiste da una parte alla rottura del legame di coppia, che implica quindi una riorganizzazione e ridefinizione dei confini – familiari e non -, dall’altra parte vi è la continuità del legame genitoriale con i figli; quest’ultimo risulta essere particolarmente sfidante per i padri, che nella maggioranza dei casi non vivono quotidianamente coi figli. In Italia molti sono i padri che a seguito di tale evento si trovano in una condizione di povertà e che pertanto vivono maggiori difficoltà nell’esercitare il ruolo paterno. La presente ricerca va ad indagare nello specifico i padri che, dopo la separazione/divorzio, vivono una condizione di difficoltà abitativa e che sono accolti in strutture a loro dedicate (progetti di co-housing), con l’obiettivo di sostenerli per quanto riguarda le risorse materiali affinchè possano continuare ad esercitare il ruolo genitoriale. La domanda di ricerca sottesa è volta ad indagare che tipo di riflessività questi padri mettono in campo. Emerge un quadro complesso, di povertà multidimensionale, in cui si intersecano diverse dimensioni: economica, abitativa, lavorativa, personale, relazionale, familiare, genitoriale.
International and national research reveal how separation/divorce are events that can impact dramatically on family life trajectories: parents, children and family networks are involved in such event. It makes necessary to redefine and reorganize not only the daily and the relationships but also the identity of the people: mothers and fathers still remain parents, and they have to redefine and reorganize themselves as parents. In this context, this research will focus on the consequences of father’s lives, relationships and fathering practices after divorce in Italy. Divorced fathers are at risk of social exclusion: they, for instance, use social canteen for meals and co-housing or social projects in order to prevent homelessness. The main research question addressed is about the identity of such fathers who have to redefine and re-organize themselves. Findings suggest that we can observe a multidimensional framework that characterizes these fathers: unstable living and working conditions, economic resources, difficulties with children and poor social relationships. In considering divorce consequences, it is important to include both material and relational well-being after divorce (the structural dimension as well as the cultural and relational dimension), due to prevent the risk that marginalized fathers become “absent” fathers.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
39

Del, Regno Flora. "Discutere di Matematica: confronto tra il caso online e in presenza." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2599.

Full text
Abstract:
2015 - 2016
My doctoral thesis concerns research in mathematics education, with particular reference to the use of the social networks. In this respect, I am interested in online discussion in mathematics and the comparison between the online case and the face-to-face one. My starting point was the curiosity to investigate if it is possible to discuss online about mathematics. The hypothesis of research primarily concerns the temporal dimension of asynchronous online discussion with respect to synchronous face-to-face discussion. On one hand this asynchrony allows the student to acquire a better understanding of the learning path through the dialogue (for example, they can ask others to be helped in understanding a concept that find difficult or address a particular problem). On the other side, having the possibility of intervening in a time that can be considered infinite, both the student and the teacher can come back at any time on issues already seen and resume them from a different point of view, or having another maturity or according to a personalised time for single student. The asynchrony also allows to think before answering and, therefore, allows to give more thoughtful responses. These comparison and backand-forth mechanisms work on the metacognitive level of learning, which is essential to support the growth of an independent student. Equally important are the effects on the non-cognitive / emotional level of learning, such as the motivation and confidence levels. A student who is struggling with new ideas will be reassured to discover that other peers are facing similar difficulties. In addition, the possibility of an interface as the computer and be able to think before answering can reassure timid students. The term discussion was introduced formally in education by Pirie and Schwarzenberger (1988) as "speech focused on a mathematical topic in which there are original contributions of students and interaction". In their approach, as well as in Richards’ one (Bartolini Bussi et al. 1995) and in the French scientific tradition (Doise and Mugny, 1981), no importance is placed on the role of the teacher. Later, Bartolini Bussi and colleagues (1995) distanced from such ideas and took inspiration from Vygotsky that, speaking of internalization, refers to interactions between teachers and students who play different roles to be valued in the teaching –learning process. Bartolini Bussi, Boni, Ferri (1995) identified a typical scenario of mathematical discussion where there are multiple entries, each of them having an internal component (thought) and external one (speech) that makes communication possible. Various types of discussion can be defined: problem-solving discussion, conceptualization discussion and meta-discussion. In my research I was interested in the use of the social network Facebook and the e-learning platform Moodle for online discussions. The first involved the fifth year High School students as well as incoming university students, so considering the delicate transition from secondary school to university. Conceptualization discussions (e.g. on the concept of limit) as well as problem solving discussions took places: in the first ones, the meaning of the concept at stake was negotiated with students, in the latter ones the students have been involved in discussing various solutions proposed by them. In the thesis, some carried out activities are presented. Chapters I and II were devoted to frame the research problem in the literature and highlighted some possible differences between the face-to-face and online discussion. I have considered the theoretical framework distinguishing between dialogic learning and mathematical discussion. The first refers to a learning that takes place through the egalitarian dialogue in which different people provide arguments based on the validity of the claims and not on the power of the same (Kincheloe et al., 2007). The second is characterized by the presence of multiple entries each having a different role that must be respected (Bartolini Bussi et al, 1995). After an introduction and analysis of the tools with respect to education used for discussion, namely Facebook and Moodle (Chapter III), I have described in details the experimentation of the online discussions on Facebook (Chapter IV) and on Moodle platform (Chapter V) with students from a High School. In Chapter VI, I analyzed a further experimentation on Facebook with incoming University students, aimed to recover some basic mathematics knowledge needed as pre-requisites to Engineering courses. For each experimentation, the analysis of the discussions’ transcripts with respect to the initial research hypothesis is presented. In Chapter VII, we have analysed the students’ answers to questionnaires submitted at the end of the experimentations, in order to investigate their opinions on the carry out activities. The thesis concludes with the final comparison of the cases studied observations and indications of possible future research opportunities. Summarizing the outcomes of the thesis’ work, we can say that first of all the use Facebook was perceived differently by the students at school and at university. The former ones, in fact, did not participated consistently and continuously because they considered the discussion far from the ability needed for the forthcoming examinations. I tried to figure out if there might be a relationship between student participation and their view of mathematics. So I get back to read their narratives about their relationship with mathematics (they made during our first meeting). I found that students who did not participate in the discussion considered mathematics as a subject made only of exercises, as opposed to those who took part who believe that mathematics is also more. For instance, we report some excerpts from the narratives. Students engaged in the activity wrote: “mathematics can be regarded as the philosophy because it too is not based on logic calculation but of thought”, “math is a discipline that I have been always interested in even when I have been not able to understand it and to solve a particular problem. This is probably because I have been always aware that, when I was able to solve it, I could tell myself to be able to reason”. Students who did not intervene in the discussions seem to share their conflicting relationship with the mathematics, sometimes identified with the teacher, such as: “Long time ago I and math agreed a lot and my performance was the best. All was complicated when a teacher has traumatized me not explaining where I made mistakes ... The trauma has been continuing up to date where I cannot say what is my relationship with mathematics”. In other cases the beliefs concerning self-efficacy come into play, such as: “I and mathematics are two opposite things. Despite repeated attempts in trying to assimilate something for personal satisfaction, I realize that unfortunately I have no aptitude for this matter”. The discussion lasted about a month, and then stops abruptly. This is why I did an interview where the students stated that they did not take part in the discussion no longer because of final examination occurred in June. Nevertheless they get a look at many questions without answering. It would seem that the activity did not work because students do not perceive Facebook as a place where to study seriously. Instead, the analysis of activity on Facebook with University incoming students revealed that it worked very well. Students made use of the online tool intervening frequently and arguing, in many cases, the answers chosen among the multiple items, responding to the moderator's explanation requests motivating the answers. The fact that the questions were always available gave everyone the freedom to be able to choose the time to take advantage of support, and this has been certainly one of the benefits of the asynchrony of the discussion. The moderator was just a facilitator who helped to give the role of an expert to one of the team’s member, becoming a resource for peers. The intervention was personalized and, often, an interesting discussion arose concerning the possibility of using different semiotic systems. The analysis of the transcripts of the second experiment with high school students on Moodle platform revealed a blended use of technologies when students begun posting pictures of exercises written on exercise notebooks or LIM, and it also revealed the progress of discussion due to the comparison among peers and with the teacher. From the analysis of the final questionnaire, it was possible to infer that this difference is due primarily to the students' desire to compare with peers and especially with the teacher (who at the university is perceived as distant). Moreover they consider such a comparison as an effective support, essential to enhance their learning to let them able to certainly overcome any gaps. Concerning the experimentation using the Moodle platform, the questionnaires reported a positive perception of many students, due to the online availability of the teacher out of the office hours. However, the participation was not so active because of lack of motivation intrinsic to the student. The used tools have allowed to show how much students like the continuous teacher’s support at any time of the day in order to clarify their doubts without the need of waiting the classroom time, that can occur few days later. The research also highlight the critical issues identified in the explanations proposed in the textbooks, can slow learning of the discipline while being able to constantly compare helps to overcome them immediately. The findings encourage us to continue our investigations with the intention to analyse more specifically the reasons for the limited success of the debate at the high school and then go to plan more wisely activities. Based on the findings certainly more continuous observation of classroom activities allow on one hand to test and refine the analysis tools, and on the other hand to clarify the relationships between the face-to-face and online discussion. I also plan to carry on the experience at university courses to understand the evolution of the use of on-line discussions on social networks as a methodological practice over a long period, in order to exploit and maximize the benefits and to reduce difficulties and draw-backs. [edited by author]
La mia tesi di dottorato si inserisce nell’ambito della ricerca in didattica della matematica, con particolare riferimento all’integrazione delle nuove tecnologie. In questo ambito, mi sono interessata alla discussione online in ambito matematico e al confronto tra questa e quella in presenza. L’attività di ricerca è partita dalla curiosità di sapere se è possibile discutere di matematica online. L’ipotesi di ricerca ha riguardato prevalentemente la dimensione temporale asincrona della discussione online rispetto a quella sincrona della discussione in presenza. L’asincronicità, infatti, da un lato permette allo studente di acquisire una migliore comprensione del percorso attraverso il dialogo (ad esempio, si può chiedere ad altri di essere aiutati nella comprensione di un concetto difficile o affrontare un problema particolare), dall’altro, consente di tornare in qualsiasi momento su questioni già viste e riprenderle con un altro punto di vista piuttosto che con un’altra maturità o con un tempo più opportuno per la singola persona. L’asincronicità permette, inoltre, di riflettere prima di rispondere e, quindi, consente di dare risposte più meditate. Questi meccanismi di confronto e di back-and-forth, infatti, lavorano sul livello metacognitivo dell’apprendimento, che risulta fondamentale per supportare la crescita di uno studente autonomo. Altrettanto importanti sono gli effetti sul livello non cognitivo/affettivo dell’apprendimento, ovvero sulla motivazione e sui livelli di fiducia. Uno studente che sta lottando con nuove idee sarà rassicurato nello scoprire che anche altri coetanei si trovano ad affrontare difficoltà simili. Inoltre, la possibilità di una interfaccia come il computer e di pensare prima di rispondere può rassicurare studenti più timidi. Il termine discussione è stato introdotto formalmente in didattica da Pirie & Schwarzenberger (1988) come “discorso mirato su un argomento di matematica in cui ci sono contributi originali degli allievi ed interazione”. Nel loro approccio, così come in quello di Richards (Bartolini Bussi et al. 1995) e della tradizione scientifica francese (Doise e Mugny,1981) nessuna importanza è posta sul ruolo dell’insegnante. Ciò ha, condotto, nel tempo, a prendere le distanze da tali concezioni e ad ispirarsi a Vygotskij che, allorquando parla di interiorizzazione, si riferisce ad interazioni tra insegnanti e allievi che interpretano ruoli diversi che vanno valorizzati e rispettati entrambi nell’attività di insegnamento-apprendimento. Bartolini Bussi, Boni, Ferri (1995) hanno individuato un canovaccio tipico della discussione matematica in cui sono presenti più voci ognuna delle quali ha una componente interna (pensiero) ed una esterna (discorso) che rende possibile la comunicazione. Nell’ambito della discussione matematica intesa in tal senso sono presenti diverse tipologie: discussione di soluzione e di bilancio , di concettualizzazione e metadiscussione. Nella mia ricerca mi interessava l'utilizzo del social network Facebook e della piattaforma di elearning Moodle per le discussioni online. Sono state realizzate varie sperimentazioni sul campo, che hanno coinvolto studenti del V anno di Liceo Scientifico così come studenti in ingresso all’università, prendendo quindi in considerazione quella fascia di allievi coinvolti nel delicato passaggio dalla scuola secondaria all’università. Sono state messe in atto tanto discussioni di concettualizzazione (ad es. sul concetto di limite), dove il significato del concetto in questione è stato negoziato con gli allievi, tanto discussioni di soluzione e bilancio, dove gli studenti sono stati coinvolti nella risoluzione di problemi e hanno valutato e discusso diverse soluzioni da loro proposte. Nella tesi vengono presentate e discusse alcune attività realizzate. I capitoli I e II sono stati dedicati a inquadrare il problema della ricerca in letteratura e a sottolineare alcune possibili differenze tra la discussione in presenza e online. Ho considerato il quadro teorico che distingue l'apprendimento dialogico e la discussione matematica. Il primo si riferisce ad un apprendimento che avviene attraverso il dialogo egualitario in cui diverse persone forniscono argomenti basati sulla validità delle rivendicazioni e non sul potere dello stesso (Kincheloe et al., 2007). La seconda è caratterizzato dalla presenza di più voci ciascuna avente un ruolo differente che va rispettato (Bartolini Bussi et al, 1995). Dopo aver introdotto e analizzato gli strumenti utilizzati per la discussione, cioè Facebook e Moodle (Capitolo III), ho descritto in dettaglio la sperimentazione delle discussioni online su Facebook (capitolo IV) e sulla piattaforma Moodle (capitolo V) con gli studenti di una Scuola superiore. Nel capitolo VI, ho analizzato un'ulteriore sperimentazione su Facebook. Nel capitolo VI ho analizzato un secondo caso di discussione su Facebook con studenti di ingegneria in ingresso all’Università, frequentanti un precorso finalizzato al recupero dei debiti formativi in vista del sostenimento di una prova finale. In ciascuno dei casi relativi alle tre sperimentazioni, sono presentate le analisi dei protocolli delle discussioni alla luce delle ipotesi di ricerca iniziali. Nel VII capitolo ho considerato le opinioni degli studenti relativamente all’attività svolta attraverso l’analisi di questionari somministrati agli allievi al termine delle sperimentazioni. La tesi si conclude con delle osservazioni finali di comparazione dei casi studiati e di indicazioni di possibili sbocchi di ricerca futura. Riassumendo i risultati del lavoro di tesi, possiamo dire che prima di tutto l'uso Facebook è percepito in modo diverso dagli studenti della scuola superiore e dell'università. I primi, infatti, non hanno partecipato costantemente e con continuità alla discussione adducendo come motivazione la mancanza di tempo da dedicarvi in vista degli esami che avrebbero dovuto sostenere di lì a poco. Ho cercato di capire se ci fosse una relazione tra gli studenti che hanno partecipato e la loro visione della matematica. Per questo sono andata a rivedere i temi svolti dagli stessi nel primo incontro, dove gli studenti avevano parlato della loro esperienza con la matematica. Ho trovato che la visione della matematica di coloro che non hanno partecipato alla discussione è di una materia fatta solo di esercizi, a differenza di coloro che vi hanno preso parte i quali ritengono che la matematica è anche altro. Vediamo nel dettaglio alcuni stralci dei temi. Gli studenti che hanno partecipato all’attività hanno scritto:“la matematica può essere considerata come la filosofia perché anch’essa è basata sulla logica non di calcolo ma di pensiero”, “la matematica è una disciplina che ha suscitato in me sempre interesse anche nel momento in cui non riuscivo a comprenderla e risolvere un determinato quesito. Questo probabilmente perché consapevole del fatto che, nel momento in cui fossi riuscita a risolverla, avrei potuto dire a me stessa di essere in grado di ragionare”. Coloro che invece non sono intervenuti nelle discussioni sembrano essere accomunati dal loro rapporto conflittuale con la materia, che talvolta è stato identificato con rapporto conflittuale con il docente della materia, che ha interrotto l’idillio, come: “Un tempo io e la matematica andavamo molto d’accordo e il mio rendimento era dei migliori. Il tutto si è complicato quando una professoressa mi ha traumatizzata non spiegandomi dove sbagliavo e mandandomi a sedere quando in un interrogazione sbagliavo anche solo un segno…Il trauma è continuato fino ad oggi che non so ancora definire il mio rapporto con la matematica”. In altri casi entrano in gioco le convinzioni, come è il caso di una studentessa che non si ritiene all’altezza della materia, come se fosse una qualità intrinseca l’essere o non essere portata per la matematica: “io e la matematica siamo due cose opposte. Nonostante i ripetuti tentativi nel cercare di assimilare qualcosa per una soddisfazione personale mi rendo conto che purtroppo non sono portata per affrontare questa materia”. La discussione è durata circa un mese, per poi interrompersi bruscamente. Per tale motivo sono ritornata a Vallo della Lucania e ho fatto agli studenti un’intervista dalla quale è venuto fuori che non stavano più partecipando a causa dell’Esame di Stato conclusivo del corso di studi che avrebbero dovuto sostenere a giugno. Nonostante ciò ancora in molti visualizzavano le domande senza però rispondere. Sembrerebbe che l’attività non abbia funzionato perché gli studenti non percepiscono Facebook come un luogo dove si studia seriamente e dove ci si possa impegnare ma come un posto dove ci si svaga, si parla con gli amici di argomenti banali. L’analisi dei protocolli della terza sperimentazione realizzata sempre su Facebook, ha fatto registrare un esito positivo. Gli studenti, infatti, hanno risposto alle richieste di spiegazione del moderatore motivando le risposte. Il fatto che i quesiti fossero sempre disponibili ha dato a ciascuno la libertà di poter scegliere il tempo in cui usufruire del supporto, e questo è sicuramente stato uno dei vantaggi dell’asincronicità della discussione. Il moderatore e stato solo un facilitatore che ha aiutato a conferire il ruolo di esperto a un pari nell’ambito del gruppo che è diventato una risorsa per i compagni. L’intervento è personalizzato e, spesso, si è attivata una discussione interessante riguardo alla possibilità di utilizzo di diversi sistemi semiotici. L’analisi dei protocolli della seconda sperimentazione con studenti del liceo su piattaforma Moodle ha evidenziato un uso blended delle tecnologie allorquando gli studenti hanno cominciato a postare foto di esercizi svolti sui quaderni o svolgimenti di esercizi sulla LIM, il progredire della discussione dovuto al confronto tra pari e con il docente. Dall'analisi del questionario finale, è stato possibile dedurre che questa differenza è dovuta principalmente al desiderio degli studenti di confrontarsi con i coetanei e soprattutto con l'insegnante (che all'università è percepito come lontano). Gli studenti considerano un tale confronto come un sostegno efficace, essenziale per migliorare il loro apprendimento per consentire loro di superare eventuali lacune. Per quanto riguarda la sperimentazione su piattaforma Moodle, i questionari hanno segnalato una percezione positiva da parte di alcuni studenti, per la presenza continua del docente online. Tuttavia, la partecipazione non è stata così attiva a causa della mancanza di motivazione intrinseca allo studente. Gli strumenti utilizzati hanno permesso di mostrare quanto gli studenti abbiano bisogno del sostegno continuo dell'insegnante in qualsiasi momento della giornata per chiarire i loro dubbi senza dover aspettare la lezione in aula che potrebbe esserci anche alcuni giorni dopo. La ricerca evidenzia anche le criticità che si possono ravvisare nelle spiegazioni proposte dai libri di testo le quali possono rallentare l'apprendimento della disciplina pur consentendo un confronto continuo per superarle immediatamente. I risultati ci incoraggiano a proseguire le nostre indagini con l'intento di analizzare in modo più specifico le ragioni del limitato successo della discussione nella scuola superiore per poi andare a pianificare le attività in modo più adeguato. Sulla base dei risultati ottenuti, sicuramente è necessaria un’ osservazione più continua delle attività in aula al fine di consentire da una parte il perfezionamento degli strumenti di analisi e dall’altra di chiarire i rapporti tra la discussione in presenza e online. Ho intenzione di ripetere la sperimentazione in corsi universitari al fine di capire l’evoluzione dell’utilizzo delle discussioni online su social come pratica metodologica nel lungo periodo analizzandone benefici e difficoltà e confrontando analogie e differenze con la pratica in presenza. [a cura dell'autore]
XXIX n.s.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
40

Massa, Michele. "Analisi della rete di teleriscaldamento di Corticella in presenza di utenze attive." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9361/.

Full text
Abstract:
Oggetto di questa tesi è lo studio di una rete di teleriscaldamento (TLR) preesistente, la rete di Corticella (Bo) ipotizzando la presenza di sottostazioni di scambio termico attive. Inizialmente sono state presentate le sottostazioni di scambio termico sia tradizionali che attive. Nelle tradizionali ci si è soffermato sul tipo di regolazione che può avvenire. Per quanto riguarda le sottostazioni di scambio termico attive son stati esaminati i 4 layout che permettono uno scambio termico bidirezionale di energia termica. E’ stato presentato il software IHENA (intelligent Heat Energy Network Analysis) creato dal dipartimento di ingegneria industriale, che ha permesso di effettuare le simulazioni sulla rete analizzata. Viene mostrato l’algoritmo di Todini-Pilati generalizzato dall’utilizzo delle equazioni di Darcy-Weisbach su cui si basa il motore di calcolo. Inoltre vengono presentati i vari input che è necessario inserire per ottenere il calcolo della rete. Dopo nozioni di base relative al teleriscaldamento attivo e la presentazione del software utilizzato si è passati alla vera e propria analisi della rete di teleriscaldamento. Sono state effettuate varie simulazioni per vedere l’andamento della rete di Corticella sia considerandola passiva (come nella realtà) che ipotizzandola attiva tramite l’inserimento di sottostazioni di scambio termico ative. Le analisi condotte riguardano i seguenti punti. a) E’ stata presentata la rete di Corticella cosi come è andando a studiare quindi il caso base. b) Sono state svolte delle analisi per vedere come si comportava la rete nel caso in cui venivano variati dei parametri operativi come i carichi termici richiesti dalle utenze. c) Sono stati valutati i percorsi più critici. d) Si è condotta un analisi sulla regolazione al variare delle temperature esterne. Dopo l'analisi del caso base sono state introdotte delle sottostazioni di scambio termico attive, prima solo una, e poi varie lungo determinati percorsi. Le valutazioni effettuate mettevano in primo piano gli andamenti della temperatura nei percorsi, la potenza termica generata dalla sorgente, la temperatura di ritorno in centrale e se si verificano delle problematiche sugli scambiatori di calore. In queste simulazioni sono stati valutati tutti e quattro gli schemi utilizzabili. Infine è stata effettuata un analisi comparativa tra le varie soluzioni studiate per poter mettere a confronto i casi. In particolare anche qui si sono voluti confrontare i valori di potenza spesa per il pompaggio, temperatura di ritorno in centrale e potenza termica offerta dalla sorgente.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
41

Mazzocchetti, Stefano. "Controllo di un inverter fotovoltaico monofase in presenza di un filtro LCL." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13913/.

Full text
Abstract:
L’attività di tesi, svolta presso il LEMAD (Laboratorio di Macchine e Azionamenti del Dipartimento DEI), è incentrata sullo studio e la verifica di un inverter monofase di tipo transformerless per applicazioni fotovoltaiche con l’installazione di un filtro LCL tra l’inverter e il collegamento alla rete elettrica. L’elaborato ha come obiettivo il miglioramento delle prestazioni e del costo dell’intero impianto fotovoltaico rispetto a una configurazione più comune senza filtro LCL. Per eseguire i test richiesti, si è dovuto progettare, simulare e realizzare un apposito sistema di controllo che permette l’instaurazione delle stesse dinamiche che sono presenti in un classico impianto fotovoltaico domestico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
42

Landini, Eleonora. "Analisi Sperimentale delle Prestazioni di Nodi Wireless LoRa in Presenza di Interferente." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15961/.

Full text
Abstract:
L’obiettivo dell’Internet of Things (IoT), come suggerisce il nome, è quello di connettere oggetti (spesso alimentati a batteria) alla rete Internet per poterne avere un controllo da remoto. Lo sviluppo di questa tecnologia prevede la progettazione di dispositivi che abbiano: un basso costo per unità, una durata della batteria sufficientemente lunga (anche dell’ordine di anni) quindi bassi consumi e la possibilità di realizzare un’ampia rete che possa supportare tante unità. Per questo elaborato è stata utilizzata la tecnologia LoRa, creata da Semtech. Essa lavora nelle frequenze ISM designate per le varie zone geografiche del mondo, presenta un Livello Fisico personalizzato ispirato alla modulazione CSS e un Livello MAC che si basa sul protocollo ALOHA puro. Lo scopo di questo elaborato è realizzare delle misure delle prestazioni in ambiente indoor tramite l’utilizzo di due nodi (End Devices) e un gateway. Sono state sviluppate due applicazioni Java per realizzare la comunicazione tra i dispositivi. Le misure sono state realizzate inizialmente con un nodo singolo, per osservarne il tasso di perdita di pacchetti (packet loss rate) e l’attenuazione di potenza sul canale (channel loss). Successivamente sono state inviate trasmissioni da entrambi i nodi, prima separatamente e poi in contemporanea, per valutare l’interferenza tra invii di messaggi con uguali impostazioni nello stesso canale. Per fare ciò è stato utilizzato un modello della comunicazione di canale che tiene conto del path loss e dello shadowing log-normale. I risultati hanno mostrato che con un solo nodo si tratta di una tecnologia affidabile. Per quanto riguarda i risultati delle misure con interferente è emersa una differenza con i valori attesi fino al 20%. Nell’elaborato vengono discussi i risultati ottenuti e possibili sviluppi futuri per questo tipo di sperimentazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
43

Giorgetti, Luca. "Sviluppo di una applicazione Android per la rilevazione della presenza degli studenti." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16223/.

Full text
Abstract:
Come le grandi industrie, gli enti statali e gli ospedali, anche il mondo della scuola e delle università ha iniziato ad investire in servizi vicini agli studenti. Il poter mantenere la sessione aperta senza dover rieseguire il login ogni volta, il poter compiere operazioni di monitoraggio, prenotazione di esami e accesso alle informazioni relative al proprio percorso di studi in pochi tap sul display, sono servizi molto vicini allo studente. Una volta erogati questi servizi, tuttavia, ci si è chiesti se fosse possibile velocizzare l’appello e la rilevazione degli studenti per i corsi a frequenza obbligatoria, in modo da lasciare questo compito agli studenti, senza far eseguire ogni volta l’appello ai docenti. Lo scopo di questa tesi è quello di sviluppare una applicazione Android per gli studenti in grado di far sì che gli stessi servizi presenti nell'interfaccia web siano raggiungibili ancora più velocemente e in maniera sicura. Oltre a sapere quali studenti siano presenti e quali di questi siano arrivati in ritardo, l’utilizzo di uno smartphone permette di ottenere la provenienza della rilevazione della presenza (sia da quale tipologia di dispositivo che geograficamente). Il docente in aula, tramite portale avrà la possibilità in tempo reale di vedere quali studenti sono presenti, quali in ritardo e vedere quali hanno eseguito la registrazione da una posizione sospetta (lontana dall'aula). Qualora il docente scegliesse di fare l’appello in maniera tradizionale per verificare una presenza, e lo studente risultasse assente, potrà informare lo studente tramite una notifica push e la rilevazione verrà invalidata dal docente stesso.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
44

Caruccio, Giacomo. "Interpretazione in ambito medico: le modalità in presenza e telefonica a confronto." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
Questo studio si concentra sulla figura dell’interprete medico, essenziale per garantire l’accesso al servizio sanitario nazionale ai pazienti che non parlano la lingua delle istituzioni. Lo scopo è di confrontare due modalità di interazione medica mediata: quella presenziale e quella al telefono, sempre più utilizzata in tempi recenti. Il distanziamento sociale e la limitazione dei contatti dovuti alla recente pandemia hanno infatti comportato un maggior ricorso ai servizi sanitari in modalità a distanza e tramite telefono, anche senza canale video. Il compito dell’interprete, che per la complessità della comunicazione multilingue va già ben oltre la mera traduzione di enunciati, diventa quindi ancora più arduo. L'interpretazione a telefono infatti, vantaggiosa per certi aspetti, comporta ulteriori difficoltà per l’interprete rispetto a quella presenziale, e necessita di ulteriori competenze per via della mancanza delle componenti non verbali della comunicazione e di un contesto condiviso. In questa tipologia di interazione è importantissimo il lavoro congiunto tra gli interpreti telefonici e gli operatori dei servizi, che devono essere appositamente formati e preparati affinché siano in grado di collaborare efficacemente ed erogare il servizio nel miglior modo possibile anche agli utenti allofoni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
45

Filippi, Elena. "Studio di trave a sezione variabile in presenza di distorsioni della sezione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3045/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
46

Lorenzano, Emanuele. "Dinamica di una faglia con due asperità in presenza di accoppiamento viscoelastico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7534/.

Full text
Abstract:
Il lavoro di tesi si propone di analizzare l'evoluzione dinamica di una faglia caratterizzata da due asperità complanari contraddistinte da diverso attrito (modello asimmetrico) e da accoppiamento viscoelastico. Il modello reologico assunto per la crosta terrestre è di tipo Maxwelliano: lo sforzo trasferito da un'asperità all'altra in occasione degli scorrimenti delle asperità stesse subisce parziale rilassamento durante il periodo intersismico, con conseguente anticipo o ritardo degli eventi sismici successivi. Lo studio del sistema viene condotto tramite un modello di faglia discreto, in cui lo stato della faglia è determinato da tre variabili che rappresentano i deficit di scorrimento delle asperità e il loro accoppiamento viscoelastico. Scopo principale della tesi è quello di caratterizzare i differenti modi dinamici del sistema, determinando equazioni del moto e orbite nello spazio delle fasi e confrontando i risultati ottenuti con i modelli precedentemente sviluppati, con particolare riferimento al caso simmetrico (asperità caratterizzate dallo stesso attrito) studiato in [Amendola e Dragoni (2013)] e al caso di accoppiamento puramente elastico analizzato in [Dragoni e Santini (2012)]. Segue l'applicazione del modello all'evento sismico verificatosi in Alaska nel 1964, generato dallo scorrimento delle asperità di Kodiak Island e Prince William Sound: lo studio verte in particolare sulla valutazione dello stato di sforzo sulla faglia prima e dopo il terremoto, la determinazione della funzione sorgente (moment rate) a esso associata e la caratterizzazione della possibile evoluzione futura del sistema. Riferimenti bibliografici Amendola, A. & Dragoni, M., “Dynamics of a two-fault system with viscoelastic coupling”. Nonlinear Processes in Geophysics, 20, 1–10, 2013. Dragoni, M. & Santini, S., “Long-term dynamics of a fault with two asperities of different strengths”. Geophysical Journal International, 191, 1457–1467, 2012.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
47

Devicienti, Chiara <1984&gt. "Valutazione della presenza di contaminanti perfluoroalchilici in alimenti destinati al consumo umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6424/1/Devicienti_Chiara_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Le sostanze perfluoralchiliche (PFAS), composti fluorurati ampiamente utilizzati negli ultimi anni in diverse applicazioni industriali e commerciali, sono ritrovati diffusamente nell’ambiente e in diverse specie animali. Recentemente i PFAS hanno destato preoccupazione anche per la salute umana. Il rischio di esposizione è principalmente legato alla dieta (i prodotti ittici sembrano essere gli alimenti più contaminati). Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare la presenza del perfluorottanosulfonato (PFOS) e dell’acido perfluorottanoico (PFOA), in diverse matrici alimentari: latte vaccino commercialmente disponibile in Italia, latte materno italiano, diverse specie di pesce commercialmente disponibili in Italia e 140 branzini di diverse aree (principalmente Mediterraneo). I campioni di latte sono stati trattati con estrazione liquido-liquido seguita da due fasi di purificazione mediante cartucce SPE prima dell’iniezione nell’UPLC-MS/MS. L’analisi del latte vaccino ha evidenziato una contaminazione diffusa di PFOS, ma a basse concentrazioni (fino a 97 ng/L), mentre il PFOA è stato ritrovato raramente. In questo studio, in grado di individuare anche i livelli delle ultra-tracce, sono state osservate nel latte materno concentrazioni di 15-288 ng/L per il PFOS e di 24-241 ng/LPFOA. Le concentrazioni e le frequenze più alte, per entrambi i PFAS, sono stati ritrovate in campioni di latte forniti da donne primipare, suggerendo un rischio di esposizione per i primogeniti. Il metodo utilizzato per i campioni di pesce era basato su un’estrazione con solvente organico seguita da due fasi di purificazione: una con i sali e una con fase solida dispersiva. L’estratto, analizzato in UPLC-MS/MS, ha confermato la contaminazione di questa matrice a livelli significativi, ma anche l’alta variabilità delle concentrazioni misurate. Il monitoraggio monospecie ha mostrato una contaminazione rilevante (PFOS 11,1- > 10000 ng/L; PFOA < 9-487 ng/L), soprattutto nei branzini pescati, rispetto a quelli allevati.
Perfluoroalkyl substances (PFASs) are fully-fluorinated compounds widely employed for the production of different industrial and consumer applications. They have been frequently found in the environment and several animal species. These emerging contaminants have recently become of relevant concern for human health. The risk of exposure to PFASs is mainly related to diet; fish and other seafood seem to be the most contaminated foods. The aim of this work was to monitor the presence of perfluorooctane sulfonate (PFOS) and perfluorooctanoic acid (PFOA), the two most important and investigated PFASs, in various food matrices: cow milk commercially available in Italy, Italian breast milk, different species of fish commercially available in Italy and 140 sea basses collected from different areas (mainly Mediterranean Sea). Milk samples were treated with liquid-liquid extraction followed by two purification steps through SPE cartridges before UPLC-MS/MS analysis. The analysis of cow milk demonstrated that a contamination by PFOS was often present, but at low concentrations (up to 97 ng/L), and PFOA was rarely found. This study, capable to detect these contaminants at ultra-trace levels, has found concentrations for human milk in the range 15-288 ng/L for PFOS and 24-241 ng/L for PFOA. The highest concentrations and frequencies of both PFAS were found in milk samples provided by primiparous women, suggesting the higher risk of exposure for first-borns. The method used for fish samples was based on extraction with organic solvent followed by two purification steps: one with salts and one with dispersive solid phase. The extract analyzed by UPLC-MS/MS confirmed the contamination of this matrix at significant levels, but also the high variability of measured concentrations. The single species monitoring showed a relevant contamination (PFOS 11,1- > 10000 ng/L and PFOA < 9- 487 ng/L) in particular in fished basses compared to the reared ones.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
48

Devicienti, Chiara <1984&gt. "Valutazione della presenza di contaminanti perfluoroalchilici in alimenti destinati al consumo umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6424/.

Full text
Abstract:
Le sostanze perfluoralchiliche (PFAS), composti fluorurati ampiamente utilizzati negli ultimi anni in diverse applicazioni industriali e commerciali, sono ritrovati diffusamente nell’ambiente e in diverse specie animali. Recentemente i PFAS hanno destato preoccupazione anche per la salute umana. Il rischio di esposizione è principalmente legato alla dieta (i prodotti ittici sembrano essere gli alimenti più contaminati). Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare la presenza del perfluorottanosulfonato (PFOS) e dell’acido perfluorottanoico (PFOA), in diverse matrici alimentari: latte vaccino commercialmente disponibile in Italia, latte materno italiano, diverse specie di pesce commercialmente disponibili in Italia e 140 branzini di diverse aree (principalmente Mediterraneo). I campioni di latte sono stati trattati con estrazione liquido-liquido seguita da due fasi di purificazione mediante cartucce SPE prima dell’iniezione nell’UPLC-MS/MS. L’analisi del latte vaccino ha evidenziato una contaminazione diffusa di PFOS, ma a basse concentrazioni (fino a 97 ng/L), mentre il PFOA è stato ritrovato raramente. In questo studio, in grado di individuare anche i livelli delle ultra-tracce, sono state osservate nel latte materno concentrazioni di 15-288 ng/L per il PFOS e di 24-241 ng/LPFOA. Le concentrazioni e le frequenze più alte, per entrambi i PFAS, sono stati ritrovate in campioni di latte forniti da donne primipare, suggerendo un rischio di esposizione per i primogeniti. Il metodo utilizzato per i campioni di pesce era basato su un’estrazione con solvente organico seguita da due fasi di purificazione: una con i sali e una con fase solida dispersiva. L’estratto, analizzato in UPLC-MS/MS, ha confermato la contaminazione di questa matrice a livelli significativi, ma anche l’alta variabilità delle concentrazioni misurate. Il monitoraggio monospecie ha mostrato una contaminazione rilevante (PFOS 11,1- > 10000 ng/L; PFOA < 9-487 ng/L), soprattutto nei branzini pescati, rispetto a quelli allevati.
Perfluoroalkyl substances (PFASs) are fully-fluorinated compounds widely employed for the production of different industrial and consumer applications. They have been frequently found in the environment and several animal species. These emerging contaminants have recently become of relevant concern for human health. The risk of exposure to PFASs is mainly related to diet; fish and other seafood seem to be the most contaminated foods. The aim of this work was to monitor the presence of perfluorooctane sulfonate (PFOS) and perfluorooctanoic acid (PFOA), the two most important and investigated PFASs, in various food matrices: cow milk commercially available in Italy, Italian breast milk, different species of fish commercially available in Italy and 140 sea basses collected from different areas (mainly Mediterranean Sea). Milk samples were treated with liquid-liquid extraction followed by two purification steps through SPE cartridges before UPLC-MS/MS analysis. The analysis of cow milk demonstrated that a contamination by PFOS was often present, but at low concentrations (up to 97 ng/L), and PFOA was rarely found. This study, capable to detect these contaminants at ultra-trace levels, has found concentrations for human milk in the range 15-288 ng/L for PFOS and 24-241 ng/L for PFOA. The highest concentrations and frequencies of both PFAS were found in milk samples provided by primiparous women, suggesting the higher risk of exposure for first-borns. The method used for fish samples was based on extraction with organic solvent followed by two purification steps: one with salts and one with dispersive solid phase. The extract analyzed by UPLC-MS/MS confirmed the contamination of this matrix at significant levels, but also the high variability of measured concentrations. The single species monitoring showed a relevant contamination (PFOS 11,1- > 10000 ng/L and PFOA < 9- 487 ng/L) in particular in fished basses compared to the reared ones.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
49

Peruzzi, Sara <1996&gt. "Initial Coin Offerings: un'analisi sulla presenza delle donne nei team delle società." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18364.

Full text
Abstract:
L'elaborato mira ad analizzare il ruolo della donna all'interno dei team delle Initial coin offerings (ICOs). La prima parte della tesi fornisce un background teorico di supporto per una completa comprensione della ricerca, la parte finale invece è dedicata alla spiegazione dell'analisi stessa e dei risultati ottenuti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
50

Giacone, Alessia. "L'essenza e la forma : la presenza di Aristotele nella "Wesenslogik" di Hegel." Thesis, Paris 1, 2017. http://www.theses.fr/2017PA01H206.

Full text
Abstract:
Le but de cette étude est de fonder la parenté entre l'essence hégélienne, le Wesen, et le ti en einai aristotélicien; parenté qu'on croit être non seulement littérale, mais plus proprement spéculative. En effet, le Wesen comme le ti en einai rappellent un sens de passé, mais de passé hors du temps, qui est même spéculatif et théorétique. En particulier, on essaiera de relire certains moments de la Science de la logique en utilisant comme pierre de touche les Leçons sur l'histoire de la philosophie que Hegel a dédiées à Aristote. Déjà la bipartition de la logique objective en « Logique de l'être» et « Logique de l'essence» est une reprise d'Aristote: la science, en allant en profondeur, recherche au-delà de l'être (to on) et, une fois découverte l'essence (ti en einai), élève cette dernière à son objet. Le chemin logique qui va de l'être à l'essence pense éminemment cette vérité. La démonstration de la parenté entre Wesen et ti en einai aurait un double mérite : tout d'abord, celui de clarifier des passages très importants de la Doctrine de l'essence en dissolvant, en parallèle, les ambiguïtés dont le corpus aristotélicien reste susceptible; d'autre part, celui de lire correctement l'imparfait en de la formule monnayée par Aristote; un imparfait, d'après moi, qui ne peut qu'être métaphysique et concerner, donc, ce qui est nécessaire, immuable, hors du temps précisément en tant qu'il légitime le temps, c'est-à-dire qu'il fonde ontologiquement le temps en lui donnant sa vérité. Le travail se compose de quatre chapitres, qui sont quatre moments d'enquête bien distincts : Le premier chapitre, après quelques remarques méthodologiques, offrira une première interprétation générale de l'essence en tant que dynamis, en axant le parallèle sur les concepts aristotéliciens d'essence, d'acte et de but, qu'on utilisera ici comme un laboratoire conceptuel pour l'intégralité de notre travail.Le deuxième chapitre porte sur le sich erinnert de l'être dans l'essence, c'est-à-dire le passage à un niveau différent d'argumentation logique, à partir de son lien d'un côté avec l'anamnesis platonicienne, de l'autre avec le tien einai aristotélicien.Le troisième chapitre problématise le rôle de la Reflexion en tant que processualité immanente de l'essence, en reconsidérant l'équilibre complexe entre être et essence, respectivement, comme proteron pros hemas et proteron te physei, qui correspondent à leur tour aux expressions aristotéliciennes ti esti et tien einai.Le quatrième chapitre aborde le problème de la Wirklichkeit qui clôt la Doctrine de l'essence, en l'interprétant, selon l'indication hégélienne, comme energeia et entelecheia
The aim of this research is to prove the relationship between the Hegelian concept of Wesen and Aristotle's ti en einai from a not merely lexical point of view. I will specially attempt the reading of some fundamental moments of the Science of logic using the Lectures on the history of philosophy that Hegel dedicates to the Stagirite. Both signifiers, Wesen and ti en einai, refer to a sense of past, but timelessly past (zeitlos), which is pregnantly speculative. Hegel structures the division of the Objective Logic in two books, "Being" and ''Essence", on the mode( of the Aristotelian episteme. True science, meaning the one that goes deeply, looks beyond Being (to on) and, once found its Essence (ti en einai), puts this fast one as its abject. The logical journey from Being to Essence thinks highly this truth. I am convinced that founding such a relationship between the above-mentioned terms has a twofold contribution: On the one hand, which one of clarifying some key-moments of the Doctrine of Essence, so disambiguating expressions, or "formulas" that the Stagirite frequently uses as synonyms (i.e. essence, act, purpose and form); On the other hand, which one of reading, and correctly understanding, the past tense en in the middle of the Aristotelian formula; a past tense definitely metaphysical, which refers to what is necessary, unchangeable, out of time just because it is what time needs most of all and what legitimates time. The dissertation articulates into four chapters, corresponding to four distinct moments of investigation: Chapter I starts with some methodological remarks, and then provides my first general interpretation of the Hegelian Essence as dynamis. I will found this kind of reading on the Aristotelian concepts of essence, act and purpose. The analysis focuses on Aristotle's Metaphysics and approaches a germinal connection between Wesen, An-sich, ousia, dynamis.Chapter Il concems the recollection (sich erinnert) of Being in Essence, that is, switching to a different Ievel of logical argumentation, its connection on one side with Platonic anamnesis, on the other one with the Aristotelian ti en einai. Both anà and en refer to a past that is not truly such: it has no-time significance but clearly a logical-metaphysical one. Logical development is not made up of continuity but rather of breaks and always-new demotions; it recalls some famous words Socrates says to Meno: "And isn't finding knowledge within oneself recollection?" (Meno, 85e-86a). Chapter III, in a direct link with the previous ones, thematizes the role of Reflexion as that immanent process of Essence, rethinking the complex balance of Being and Essence as, respectively, proteron pros hemas and proteron te physei, in turn corresponding to the Aristotelian formulas ti esti and ti en einai. Chapter IV, which takes crosswise the themes of the previous chapters, deals with the problem of Wirklichkeit at the end of the Doctrine of Essence, interpreting it in its twofold meaning of energeia and entelecheia. Despite Hegel, in his Lectures on the history of philosophy, apparently considers entelecheia as the most proper determination of energeia, he actually reveals two distinct senses, which correspond to different ranges of use. Wirklichkeit is then determined both as effectuality and as the determinacy of purpose. If, on the one band, Hegel accomplishes a great ontological building, on the other band he grounds an effectual reality that is only possible, still to submit to the scrutiny of the Subject, Concept, and Idea
Scopo del presente lavoro di ricerca è fondare la filiazione tra Wesen hegeliano e ti en einai aristotelico da un punto di vista non meramente lessicale, tentando principalmente la lettura di alcuni momenti chiave della Scienza della logica al filtro delle Lezioni sulla storia della filosofia dedicate ad Aristotele. Entrambi i significanti, tanto il Wesen quanto il ti en einai, mettono infatti in gioco un senso di passato, ma passato fuori dal tempo, che è esso stesso teoretico e speculativo. La distinzione della logica oggettiva in logica dell’essere e logica dell’essenza è un calco aristotelico. La vera scienza, la scienza cioè che va in profondità, cerca oltre l’essere (to on) e, trovatane l’essenza (ti en einai) ne fa il suo oggetto. Il cammino che conduce dall’essere all’essenza, o meglio che dall’essere svela l’essenza nella Scienza della logica pensa al massimo grado questa verità. Crediamo che la dimostrazione di una simile filiazione tra i due termini abbia un duplice merito: anzitutto, quello di chiarificare alcuni momenti estremamente importanti della Dottrina dell’essenza disambiguando, nel farlo, alcune espressioni o termini di cui lo Stagirita ha fatto largo uso cadendo spesso nella sinonimia (tra tutti essenza, atto, fine e forma); dall’altro, quello di leggere in modo corretto l’imperfetto en della formula aristotelica – un imperfetto che non può non essere metafisico e riguardare, cioè, ciò che è necessario, immutabile, fuori dal tempo proprio in quanto ciò che più di tutto occorre al tempo, e che perciò stesso lo legittima. Il lavoro si articola in quattro capitoli, che corrispondono a quattro ben distinti momenti di indagine: Il primo capitolo, dopo alcune considerazioni di carattere metodologico, offre una prima generale interpretazione dell’essenza come dynamis, imperniando il parallelo sui concetti aristotelici di essenza, atto e fine. L’analisi è condotta principalmente sul testo della Metafisica. Si approccia una germinale connessione tra Wesen, An-sich, ousia, dynamis. Il secondo capitolo ripensa il sich erinnert dell’essere nell’essenza, vale a dire il passaggio a un diverso livello di argomentazione logica, a partire dal suo legame da un lato con l’anamnesis platonica, dall’altro col ti en einai aristotelico. Sia l’anà che l’en alludono infatti ad un passato che non è veramente tale, che non ha valenza temporale ma chiaramente logico-metafisica. E il procedimento logico, fatto non di continuità ma piuttosto di rotture e di sempre nuove retrocessioni, sembrerebbe richiamare proprio una certa frase di Socrate a Menone: “[m]a ricavar da sé, in sé, la propria scienza, non è appunto ricordare?” (Menone, 85e-86a). Il terzo capitolo, in diretta connessione con il precedente, problematizza il ruolo della Reflexion come processualità immanente dell’essenza, ripensando il complesso equilibrio di essere ed essenza come, rispettivamente, proteron pros hemas e proteron te physei, a sua volta corrispondenti alle espressioni aristoteliche ti esti e ti en einai.Il quarto capitolo, che riprende in modo incrociato le tematiche dei capitoli precedenti, affronta il problema della Wirklichkeit a chiusura della Dottrina dell’essenza, interpretandola nel suo duplice senso di energeia e entelecheia. Malgrado Hegel, nelle Lezioni sulla storia della filosofia, consideri apparentemente l’entelecheia come “la specificazione più propria” dell’energeia, ne emergono due sensi distinti e non propriamente sovrapponibili. La Wirklichkeit si determina quindi tanto come effettualità, quanto come finale determinazione del fine. Se, da un lato, Hegel porta qui a compimento una grandiosa trattazione di ontologia, dall’altro apre le porte all’interpretazione di un reale solo possibile, da sottoporre ancora al vaglio del Soggetto e dell’Idea
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography