Academic literature on the topic 'Prestazioni ambientali'

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Journal articles on the topic "Prestazioni ambientali"

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Masera, Gabriele, Massimo Tadi, and Mohammad H. Zadeh. "Prestazioni ambientali e inclusione sociale per Rocinha." TERRITORIO, no. 90 (March 2020): 84–93. http://dx.doi.org/10.3280/tr2019-090010.

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D'andrea, Alessia. "Verso la "sustainability accounting" in Sanitŕ: il caso della Medicina Trasfusionale." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 1 (March 2012): 97–123. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-001007.

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Abstract:
Le riforme di regionalizzazione ed aziendalizzazione del settore sanitario italiano hanno guidato gli attori verso la ricerca di strumenti di accounting atti a monitorare le performance non solo economico-finanziarie, ma anche sociali e ambientali dell'attivitŕ svolta e a sviluppare un approccio valutativo partecipativo. La necessitŕ di comprendere la misura in cui attivitŕ attuali non sono sostenibili e orientare le decisioni, ha consentito lo sviluppo di pratiche di sustainability accounting, in grado di consentire la valutazione delle prestazioni in conformitŕ con gli obiettivi multidimensionali (insiti nella mission di tutela della salute) nel rispetto del vincolo di economicitŕ. Lo studio condotto verte sul processo attuato nell'ambito della Medicina Trasfusionale della Regione Marche.
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Vittorio, Pasquali, Migliore Martina, and Renzi Paolo. "Ritmi ultradiani nell'attenzione sostenuta: studio dell'effetto della complessitŕ del compito e stabilitŕ test-retest." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (January 2012): 315–40. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-003001.

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Abstract:
Dati sperimentali evidenziano la presenza di ritmi brevi nella curva della prestazione, con periodi compresi tra 2,5 e 20 minuti nei tempi di reazione semplici, con una larga variabilita inter-soggetto. A differenza del ritmo circadiano, i ritmi ultradiani, non corrispondono apparentemente a nessuna periodicita ambientale, e non sono noti finora fattori che intervengano nella loro modulazione. Lo studio dell'influenza di fattori esterni sui parametri dei ritmi ultradiani potrebbe chiarire le basi e processi endogeni implicati nella generazione e modulazione di tali ritmi. Nei 3 esperimenti proposti in questa indagine si e indagata la presenza di ritmi ultradiani nell'attenzione sostenuta in modalita visiva, tentando di arricchire la loro caratterizzazione mediante lo studio di un eventuale effetto della complessita di esecuzione del compito. I risultati hanno confermato l'esistenza di ritmi brevi stabili nell'attenzione sostenuta umana, ed e stata osservata inoltre la presenza di una modulazione differenziale dei ritmi ad opera della complessita.
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Mastronardi, Vincenzo. "Criminology and situational prevention." Rivista di Psicopatologia Forense, Medicina Legale, Criminologia 22, no. 1-2-3 (December 27, 2017): 31–34. http://dx.doi.org/10.4081/psyco.2017.11.

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Abstract:
The present work brings to light a criminology and a preventative system from a less classic perspective, which does not aim to explain the criminal or the reasons why the act is committed, but rather a theoretical overview that focuses on the setting of the offense and the environmental opportunities that the criminal has taken to commit him. Situational Crime Prevention places attention and works on a set of public and private facilities (such as schools, hospitals, transport systems, shops, shopping malls, small businesses, telephone companies, parks, clubs, entertainment venues, bars and parkings) that create conditions, actions and performance that are potentially suitable and fertile for delinquency. ---------- Il presente lavoro porta alla luce una criminologia e un sistema preventivo letti da una prospettiva meno classica, che non si pone l’obiettivo di spiegare il criminale o le ragioni per cui l’atto illecito viene compiuto, bensì tratta una panoramica teorica che si focalizza sul setting del reato e sull’opportunità ambientale che il reo ha colto per commetterlo. Ecco che le Prevenzione Situazionale Criminologica attenziona e va ad operare su un insieme di strutture pubbliche e private (quali scuole, ospedali, sistemi di trasporto, negozi, centri commerciali, piccola imprenditoria, compagnie telefoniche, parchi, locali, luoghi di divertimento, bar e parcheggi) che vanno a creare circostanze, azioni e prestazioni, tutte potenzialmente idonee e fertili per la realizzazione di delinquenza. ---------- El presente trabajo saca a la luz una criminología y un sistema preventivo leídos desde una perspectiva menos clásica, que no pretende explicar el criminal o las razones por las cuales se comete el acto, sino que trata de una visión teórica que enfoca en el escenario de la ofensa y en la oportunidad ambiental que el rey ha capturado para cometerla. Prevención Situacional Criminológica atrae y opera en un conjunto de instalaciones públicas y privadas (como escuelas, hospitales, sistemas de transporte, tiendas, centros comerciales, pequeñas empresas, compañías telefónicas, parques, clubes, lugares de entretenimiento, bares y aparcamientos) que crean condiciones, acciones y rendimiento, todos potencialmente aptos y fértiles para el propósito de la delincuencia.
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Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Abstract:
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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LÓPEZ TUBÍA, Eva María. "Aspectos jurídicos de la implantación de centros comerciales en los mercados municipales y la protección del medio ambiente y del entorno urbano. La consideración de las razones imperiosas del interés general." RVAP 99-100, no. 99-100 (December 30, 2014): 1999–2025. http://dx.doi.org/10.47623/ivap-rvap.99.100.2014.085.

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LABURPENA: Artikulu hau ezartzeko erosketa Euskal Autonomia Erkidegoko eta Nafarroako lurraldean zentroetako arauak duen bilakaera aztertzen du, merkatu tradizionalen babesaren osagarria den estrategia bezalakoen, bizitasun hazkorraz gozatzen duen bilakaera arau-emailea eta Bolkestein Zuzentarauren onespenaren ondoren etorkizunaren posibilitateak. Batez ere, baimeneko eta ingurumenaren babeseko mekanismoen bilakaera tratatzen da, administrazio-ahaletako ariketa unilateralean egon arren, gaur egun sektore interesatuekin oroitutako estrategietara orientatzen dira eta eraginda, ingurumen egokirako eskubidea eta auzotarren eskubidearen gozamen baketsua prestazioari eta zerbitzu publikoen ezarpenari. RESUMEN: El presente artículo analiza la evolución normativa de la implantación de los centros comerciales en el territorio del País vasco y Navarra, como estrategia complementaria de protección de los mercados tradicionales, que goza de una creciente vitalidad y posibilidades de futuro tras la aprobación de la Directiva Bolkestein. En especial, se trata la evolución de los mecanismos de autorización y protección ambiental que, si bien descansaban en el ejercicio unilateral de potestades administrativas, hoy en día se orientan a estrategias acordadas con los sectores interesados y afectados, como modo de garantizar el derecho a un medio ambiente adecuado y el pacífico disfrute del derecho de los vecinos a la prestación y establecimiento de los servicios públicos como son los mercados municipales tradicionales. ABSTRACT: This article analyzes the legal evolution of the shopping centers in the territory of the Basque Country and Navarra; this is a complementary protection strategy of traditional market, which enjoys a growing vitality and future expectations before the Bolkestein Directive. Specially, the evolution of the authorization and environmental protection mechanisms, which in the past relied in the unilateral exercise of administrative authority and now are increasingly oriented to shared strategies with the stakeholders, as a way to guaranteeing the right to enjoy an adequate environment and the right to peaceful enjoyment of neighbors in achieving collective aims, in this case, the traditional city markets.
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Bazzoffi, Paolo. "Linee guida per l’assistenza aziendale nella realizzazione dei solchi acquai efficaci nel contenimento dell’erosione (Standard di Condizionalità 1.1a) nell’ambito della Misura M02, Sottomisura 2.3 (Sostegno alla formazione dei consulenti) dei PSR." Italian Journal of Agronomy 10, no. 1s (February 11, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/ija.2015.719.

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Abstract:
<p>La misura M02 implementata dai PSR 2014-2020 ha l'obiettivo di aiutare gli imprenditori agricoli e forestali ad avvalersi dei servizi di consulenza per migliorare le prestazioni economico ambientali delle loro imprese. La misura incoraggia inoltre la partecipazione dei destinatari dei servizi ad attività di consulenza finalizzate ad accrescerne le competenze professionali in materia di tutela, ripristino e valorizzazione degli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla selvicoltura e incentivare l’uso sostenibile delle risorse. La M02 si compone di 2 sottomisure:</p><p>a) Sottomisura 2.1 Sostegno allo scopo di aiutare gli aventi diritto ad avvalersi di servizi di consulenza</p><p>b) Sottomisura 2.3 Sostegno alla formazione dei consulenti</p>
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Mazzei, João Roberto Fortes, Estevão Freire, Eduardo Gonçalves Serra, José Ronaldo de Macedo, Angélica Castanheira de Oliveira, Lucia Helena Pinto Bastos, and Maria Helena Wohlers Morelli Cardoso. "Metodo multiresiduo per l’analisi di 240 pesticidi nei terreni di piantagioni di pomodori mediante cromatografia liquida ad alte prestazioni accoppiata alla spettrometria di massa." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, January 26, 2021, 34–67. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ingegneria-ambientale-it/metodo-multiresiduo.

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Abstract:
In questo lavoro è stato ottimizzato un metodo analitico per la determinazione dei residui per il focus dei pesticidi: Azoxystrobin, Boscalide, Carbendazim, Chloranthranilprole, Clothianidin, Diafentiuron, Difenoconazole, Dimetomorfe, Espinetoram, Espinosade A, Espinosade D, Fenylurozenoide, Metalaxy , Tiametossano nel terreno derivato dalla piantagione di pomodori, al fine di confrontare i livelli di contaminazione di questi composti nei campioni di terreno. Sono stati utilizzati il ​​metodo di estrazione QuEChERS modificato e la cromatografia liquida Ultra Performance accoppiata con la spettrometria di massa sequenziale, con sorgente di ionizzazione mediante elettronebulizzazione in modalità ESI (+/-). Il metodo consisteva nell’estrazione di 15,0 g di terreno con 15 ml di soluzione satura di idrossido di calcio pH 12,3 e 15 ml di acetonitrile, con conseguente ripartizione dell’effetto “salatura” attraverso 6,0 g di solfato di magnesio anidro e 1,5 g di cloruro di sodio . Le fasi sono state separate mediante centrifugazione a 3700 rpm per 7 min. Gli estratti sono stati diluiti con MeOH grado licrossolv® e iniettati in un cromatografo. Il metodo è stato convalidato in base ai parametri di linearità, LOD, LOQ, precisione e accuratezza. Linearità tra 0,2 e 20,0 µg L-1, coefficienti di determinazione maggiori di 0,99. I valori LOQ per il metodo erano 13 µg kg-1 per Spinosad e 7,0 µg kg-1 per gli altri pesticidi. Il metodo ha mostrato una buona precisione, con valori RSD <20%, e accuratezza, con recuperi tra il 70 e il 120% per la stragrande maggioranza dei composti analizzati. Le curve analitiche sono state preparate con estratti di terra bianca di riferimento, al fine di minimizzare l’effetto Matrix. Il metodo è stato ritenuto idoneo per l’analisi dei residui di pesticidi nel suolo, poiché soddisfa i parametri di validazione dei metodi cromatografici (European Comission, 2018). Dopo la convalida, il metodo è stato utilizzato per analizzare i residui di questi pesticidi in campioni di suolo provenienti da piantagioni di pomodori convenzionali, organiche e sostenibili. Rendere possibile confrontare i livelli di impatti ambientali generati. Oltre a convalidare il metodo analitico per i pesticidi-focus dello studio, è stato anche possibile convalidare 240 composti in più, tra autorizzati e non autorizzati per l’uso nella piantagione di pomodori.
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Dissertations / Theses on the topic "Prestazioni ambientali"

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Valentini, Elisa <1981&gt. "Prestazioni energetico-ambientali di sistemi cogenerativi avanzati e analisi di casi applicativi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6534/1/Valentini_Elisa_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Lo scopo di questa tesi è quello di analizzare dapprima l’impatto ambientale di tali impianti e poi analizzare il contributo effettivo che oggi la tecnologia innovativa dei cicli Rankine organici può dare nella valorizzazione elettrica del calore di scarto di processi industriali, focalizzando l’obiettivo principalmente sulle turbine a gas ed eseguendo un caso di studio in un settore ancora poco esplorato da questa tecnologia, quello Oil&Gas. Dopo aver effettuato il censimento degli impianti a fonti fossili e rinnovabili, cogenerativi e non, presenti in Emilia-Romagna, è stato sviluppato un software chiamato MiniBref che permette di simulare il funzionamento di una qualsiasi centrale termoelettrica grazie alla possibilità di combinare la tecnologia dell’impianto con il tipo di combustibile consentendo la valutazione delle emissioni inquinanti ed i potenziali di inquinamento. Successivamente verranno illustrati gli ORC, partendo dalle caratteristiche impiantistiche e termodinamiche fino ad arrivare alla scelta del fluido organico, fondamentale per le performance del ciclo. Dopo aver effettuato una ricognizione dello stato dell’arte delle applicazioni industriali degli ORC nel recupero termico, verranno eseguite simulazioni numeriche per ricostruire gli ORC ed avere una panoramica il più completa ed attendibile delle prestazioni effettive di questi sistemi. In ultimo verranno illustrati i risultati di un caso di studio che vede l’adozione di recupero mediante ciclo organico in un’installazione esistente del settore Oil&Gas. Si effettuerà uno studio delle prestazione dell’impianto al variare delle pressioni massime e minime del ciclo ed al variare del fluido impiegato al fine di mostrare come questi parametri influenzino non solo le performance ma anche le caratteristiche impiantistiche da adottare. A conclusione del lavoro si riporteranno i risultati relativi all’analisi condotte considerando l’impianto ai carichi parziali ed in assetto cogenerativo.
This work presents a study related with off-shore oil & gas production and processing facilities, where required energy, for electric power, mechanical power and process heat, is mostly produced using gas turbines, as the fuel source (natural gas) is available onsite. Since size and weight of all equipment on an offshore facility are critical, it becomes necessary for the facility engineering team to ensure that all equipment are sized and selected appropriately to obtain better return on the investment. Therefore, any approach which could help in utilizing energy resources effectively will influence the bottom-line of the project, namely reduced capital cost and/or increased return on investment. In this work, one such approach of recovering power and thermal energy through the use of Organic Rankine Cycle system is discussed. A detailed thermo-economic analysis, conducted considering a system with four gas turbines operating, shows that power recovery equivalent to one topping gas turbine is achievable with a suitable working fluid. The analysis presented clearly shows that use of the Organic Rankine Cycle system for waste heat recovery is a technically viable and economically attractive solution for the offshore applications.
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Valentini, Elisa <1981&gt. "Prestazioni energetico-ambientali di sistemi cogenerativi avanzati e analisi di casi applicativi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6534/.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è quello di analizzare dapprima l’impatto ambientale di tali impianti e poi analizzare il contributo effettivo che oggi la tecnologia innovativa dei cicli Rankine organici può dare nella valorizzazione elettrica del calore di scarto di processi industriali, focalizzando l’obiettivo principalmente sulle turbine a gas ed eseguendo un caso di studio in un settore ancora poco esplorato da questa tecnologia, quello Oil&Gas. Dopo aver effettuato il censimento degli impianti a fonti fossili e rinnovabili, cogenerativi e non, presenti in Emilia-Romagna, è stato sviluppato un software chiamato MiniBref che permette di simulare il funzionamento di una qualsiasi centrale termoelettrica grazie alla possibilità di combinare la tecnologia dell’impianto con il tipo di combustibile consentendo la valutazione delle emissioni inquinanti ed i potenziali di inquinamento. Successivamente verranno illustrati gli ORC, partendo dalle caratteristiche impiantistiche e termodinamiche fino ad arrivare alla scelta del fluido organico, fondamentale per le performance del ciclo. Dopo aver effettuato una ricognizione dello stato dell’arte delle applicazioni industriali degli ORC nel recupero termico, verranno eseguite simulazioni numeriche per ricostruire gli ORC ed avere una panoramica il più completa ed attendibile delle prestazioni effettive di questi sistemi. In ultimo verranno illustrati i risultati di un caso di studio che vede l’adozione di recupero mediante ciclo organico in un’installazione esistente del settore Oil&Gas. Si effettuerà uno studio delle prestazione dell’impianto al variare delle pressioni massime e minime del ciclo ed al variare del fluido impiegato al fine di mostrare come questi parametri influenzino non solo le performance ma anche le caratteristiche impiantistiche da adottare. A conclusione del lavoro si riporteranno i risultati relativi all’analisi condotte considerando l’impianto ai carichi parziali ed in assetto cogenerativo.
This work presents a study related with off-shore oil & gas production and processing facilities, where required energy, for electric power, mechanical power and process heat, is mostly produced using gas turbines, as the fuel source (natural gas) is available onsite. Since size and weight of all equipment on an offshore facility are critical, it becomes necessary for the facility engineering team to ensure that all equipment are sized and selected appropriately to obtain better return on the investment. Therefore, any approach which could help in utilizing energy resources effectively will influence the bottom-line of the project, namely reduced capital cost and/or increased return on investment. In this work, one such approach of recovering power and thermal energy through the use of Organic Rankine Cycle system is discussed. A detailed thermo-economic analysis, conducted considering a system with four gas turbines operating, shows that power recovery equivalent to one topping gas turbine is achievable with a suitable working fluid. The analysis presented clearly shows that use of the Organic Rankine Cycle system for waste heat recovery is a technically viable and economically attractive solution for the offshore applications.
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Sodano, Marta. "Valutazione delle prestazioni ambientali di un rivestimento isolante termoacustico attraverso la metodologia LCA." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8080/.

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Abstract:
Il presente studio riporta i risultati emersi dal Life Cycle Assessment (LCA) del Corkwall, un prodotto da costruzione utilizzato in edilizia come coibentante termico ed acustico, riempitivo di crepe ed in grado di conferire resistenza al fuoco e impermeabilità alle facciate degli edifici. Il Corkwall è un'emulsione ottenuta dall’unione di sughero granulato e resine acriliche - prodotto dall’azienda Portoghese Amorim S.A. - commercializzato in tutto il mondo. Si sono presi in considerazione gli impatti derivanti dall’intero ciclo produttivo: dall’acquisizione delle materie prime fino al confezionamento del prodotto finito. I risultati di questo studio dimostrano che la fase di produzione del Corkwall è quella di gran lunga più impattante rispetto a tutte le categorie di impatto analizzate. Ciò è dovuto principalmente alla produzione delle resine acriliche. L’utilizzo di resine naturali migliorerebbe le prestazioni ambientali ma peggiorerebbe la qualità e la funzionalità del prodotto. Per migliorare le prestazioni ambientali del ciclo produttivo sarebbe opportuno sostituire interamente i trasporti in gomma con trasporti su rotaia. Ciò apporterebbe un miglioramento variabile dal 34% sull’eutrofizzazione, al 77% sull’assottigliamento dello strato di ozono stratosferico. Infine è stata effettuata una valutazione comparativa tra il Corkwall e un pannello di sughero (Corkpan) aventi stessa funzione di coibentazione termica. I risultati mostrano che la produzione del Corkpan comporta degli impatti ambientali migliori, che variano dal 48% sulla riduzione dello strato di ozono, al 100% sul riscaldamento globale, ad esclusione della categoria di acidificazione in cui il Corkpan è peggiore del 2%. Il Corkpan risulta essere più vantaggioso anche perché, a differenza del Corkwall, esso è recuperabile e riutilizzabile. Il vantaggio che offre il Corkwall è che può essere impiegato sulle facciate esterne ed aderendo al substrato funge da riempitivo di crepe e fessure apportando anche un miglioramento estetico agli edifici.
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Brucato, Miriam Carmela. "Valutazione delle prestazioni ambientali della valorizzazione di sottoprodotti vitivinicoli effettuati dall’azienda Caviro Distillerie." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il presente studio si inserisce nell’ambito del progetto VALSOVIT - Valorizzazione sostenibile degli scarti della filiera vitivinicola per l'industria chimica e salutistica - finanziato sul Bando POR FESR Emilia-Romagna, il cui obiettivo è la valorizzazione degli scarti vitivinicoli per la produzione di sostanze ad alto valore aggiunto. In questa tesi è stata applicata la metodologia Life Cycle Assessment (LCA) all’attuale processo di valorizzazione di scarti messo in atto dall’azienda Caviro Distillerie con l’obiettivo di rendere in futuro possibile una valutazione comparativa con le valorizzazioni innovative scaturenti dal progetto VALSOVIT. Un secondo obiettivo è stato quello di effettuare un’analisi LCA comparativa tra il processo attuale e due processi alternativi, ipotizzati sulla base di precedenti modalità di smaltimento dei residui della filiera. Nella prima fase del lavoro sono stati individuati tutti i processi rientranti nei confini del sistema e i relativi flussi di materia ed energia in ingresso e in uscita. In seguito i dati raccolti sono stati implementati nel modello realizzato con un software dedicato. Infine i dati sono stati trasformati in contributi a una serie di categorie di impatto ambientale proposte dal manuale ILCD Handbook; ad esse è stata aggiunta la “domanda di energia primaria”. Dallo studio è emerso che i principali impatti derivano dalla fase di autoproduzione di energia elettrica e termica attraverso la combustione di biomasse e biogas, ma questi sono più che compensati dai crediti ottenuti grazie all’evitato consumo di energia elettrica dalla rete e termica da gas naturale. Dall’analisi comparativa si evidenzia come lo scenario attuale presenti impatti ambientali inferiori, in quasi tutte le categorie, alle precedenti configurazioni. Complessivamente con l’attuale sistema di valorizzazione degli scarti si ottengono importanti benefici ambientali in termini di emissioni di gas serra, consumo delle risorse e utilizzo di energia.
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Fabbri, Federica. "Analisi del ciclo di vita della produzione di tartrato di calcio e di alcol a partire da scarti di origine vitivinicola dell’azienda Caviro Extra." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La tesi si inserisce nel contesto del progetto POR-FESR VALSOVIT. L’obiettivo specifico del lavoro era di valutare l’impatto ambientale della produzione di alcol e tartrato di calcio effettuata dall’azienda faentina Caviro Extra partendo da scarti vitivinicoli. L’analisi è stata condotta applicando la metodologia Life Cycle Assessment e con l’ausilio del software GaBi. L’analisi ha incluso anche un confronto tra i processi eseguiti da Caviro Extra e altri possibili trattamenti degli stessi scarti vitivinicoli. Le prestazioni ambientali sono state calcolate su 16 categorie di impatto. Nell’analisi si sono applicati due approcci metodologici con differenti confini del sistema e unità funzionali. L’approccio “Process-oriented” ha studiato il processo di trattamento degli scarti vitivinicoli nel suo complesso. I risultati della valutazione, analizzati per ogni indicatore e condensanti nell’Impronta Ambientale totale, sono confrontati con quelli del trattamento degli stessi scarti tramite compostaggio o digestione anaerobica. L’approccio “Product-oriented” invece ha valutato gli impatti ambientali correlati a ogni singolo prodotto in uscita dal sistema. Il processo produttivo di “Caviro Extra” per l’ottenimento di alcol è stato confrontato con processi produttivi alternativi; invece non è stato possibile un confronto sul tartrato di calcio per mancanza di informazioni adeguate sui processi alternativi. Per sinteticità, i risultati dell’approccio “Product-oriented” sono mostrati solo in termini di Impronta Ambientale totale senza fornire i risultati per ogni singola categoria di impatto. L’analisi mostra risultati complessivamente buoni per entrambi gli approcci metodologici applicati ed evidenzia come i processi messi in atto da Caviro Extra siano efficienti e completamente conformi al concetto di economia circolare raggiungendo una piena valorizzazione degli scarti provenienti dalla lavorazione vitivinicola.
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Raschiatore, Daniele. "Proposta di un sistema di gestione ambientale per un impianto di produzione di conglomerato bituminoso." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi è stato sviluppato presso la società Ecosurvey® - 3000 Srl, con sede a Bologna. L’argomento trattato riguarda la proposta di un Sistema di Gestione Ambientale [UNI EN ISO 14001:2015] per un impianto di produzione di conglomerato bituminoso, con particolare riferimento alle azioni mitigative per la riduzione delle emissioni in atmosfera. L’applicazione del SGA ha l’obiettivo di migliorare le prestazioni ambientali del sito, insediato diverse decine di anni fa in una città della regione Toscana. L’attività di produzione del conglomerato bituminoso consiste nel combinare aggregati, che seguono fasi preliminari di essiccazione in un forno rotativo, vagliatura e pesatura, con bitumi ed additivi fino ad ottenere un impasto omogeneo. Il conglomerato prodotto è trasferito in silos di stoccaggio da cui è caricato sugli automezzi destinati alla distribuzione. L’impianto esaminato ha una capacità produttiva di 50.000 t/anno. Le emissioni in atmosfera sono l’aspetto ambientale maggiormente significativo per questo sito e riguardano le emissioni convogliate al camino (da forno rotativo) e le emissioni di gas serra generate lungo il ciclo di vita di produzione del conglomerato bituminoso. In merito alle emissioni convogliate, le prestazioni ambientali dell’impianto sono esaminate valutando il rispetto dei valori limite di emissione. Al fine di valutare la possibile mitigazione delle ricadute al suolo dei composti di emissione al camino sono stati calcolati gli effetti del possibile innalzamento del camino, mediante l'applicazione del software WinDimula, sviluppato da Maind Srl e inserito nell’elenco dei modelli consigliati da APAT. Per le emissioni generate lungo il ciclo di vita del conglomerato bituminoso è calcolato l’impatto delle emissioni di CO2e in atmosfera causato dal recupero in produzione di fresato stradale. Il calcolo delle emissioni evitate di CO2e è stato eseguito mediante l’applicazione del metodo RAP-CO2, sviluppato da Ecosurvey®.
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Mazzacani, Valentina. "La gestione delle acque nell'industria ceramica: il caso di studio della Florim Ceramiche SpA." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L'acqua non è solo un bene essenziale, è anche una risorsa molto versatile in grado di procurare un'ampia gamma di benefici ma al tempo stesso è importante avere la consapevolezza che si tratti di una risorsa esauribile. Uno dei suoi maggiori utilizzi è quello industriale nel quale non è di fondamentale importanza solo il quantitativo di risorsa idrica sfruttata ma anche le sue caratteristiche qualitative. Obiettivo della tesi è quello di indagare la gestione della risorsa idrica nel contesto dell'industria ceramica cercando di capire quali sono gli utilizzi principali, i quantitativi e lo standard qualitativo dell'acqua al termine del processo industriale. Un ruolo principale nell'ambito della sostenibilità ambientale è svolto dalle aziende ceramiche del territorio che sempre più acquisiscono know-how ambientale e si adottano di procedure e tecnologie in grado di salvaguardare il territorio in cui operano. A tal fine ho condotto uno studio su una delle maggiori aziende del distretto ceramico di Sassuolo: Florim ceramiche s.p.a. analizzando il processo produttivo, quello depurativo e i quantitativi utilizzati cercando di capire gli ambiti di miglioramento attraverso la definizione di interventi sostenibili.
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DI, NICOLA Cristiano. "Proprietà termofisiche e prestazioni di refrigeranti a basso impatto ambientale." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2012. http://hdl.handle.net/11566/242038.

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Abstract:
L’attività di ricerca del dottorato si è incentrata sullo studio delle proprietà termofisiche e prestazioni di nuovi gas refrigeranti e loro miscele a basso impatto ambientale. Questo studio è stato effettuato con l’ausilio di tre differenti apparati sperimentali: l’apparato isocorico, l’apparato SLE e l’impianto frigorifero sperimentale operante con un ciclo in cascata. L’apparato isocorico consente di trovare i punti P-V-T di un gas o di una sua miscela sia nella regione bifasica che del vapore surriscaldato. L’utilizzo di due bagni termostatici con oli siliconici a differente viscosità permette di studiare un range di temperature ottenibili variabile da -50°C a 100°C. È stato subito studiato il nuovo fluido refrigerante R1234yf, che ha sostituito nella climatizzazione delle automobile il gas R134a grazie al suo basso valore GWP, in linea con le nuove direttive europee. Non essendo ancora presenti dati in letteratura, i risultati sono stati pubblicati e confermati successivamente da altri studi. Successivamente, ci si è rivolti allo studio delle proprietà termofisiche della miscela R1234yf-CO2, per poi testare l’altro isomero R1234ze e la miscela R1234ze-CO2. I risultati sono stati sempre confrontati con i dati di Refprop, l’equazione di Wagner nella regione bifasica e l’equazione di stato di Martin-Hou nella regione del vapore surriscaldato. Il sistema di carica ha subito nel tempo delle modifiche per diminuire l’incertezza dovuta alla stima della massa persa, il punto debole dell’apparato isocorico. Si è creato un sistema di sottovuoto che consente in più riprese di recuperarla e pesarla, così da poter sostituire la stima precedente con una misura certa. L’impianto è stato ripetutamente testato con gas noti, per poter validare le prove effettuate. L’apparato SLE consente di determinare il punto di fusione dei gas refrigeranti e delle loro miscele, che essendo molto basso, richiede l’utilizzo dell’azoto liquido. Innanzitutto, si è trovato il punto triplo dei seguenti fluidi: - quattro idro-olefine 2,3,3,3-tetrafluoroprop-1-ene, R1234yf; trans-1,3,3,3 tetrafluoropropene, R1234ze (E); 3,3,3-trifluoropropene, R1234zf; 1,2,3,3,3-pentafluoropropene, R1225ye (Z); - cinque derivati del propano 1,1,1,2,3,3,3-eptafluoropropano, R227ea; 1,1,1,3,3,3- exafluoropropano R236fa, 1,1,2,3,3,3-exafluoropropano R236ea; 1,1,2,2,3-pentafluoropropano, R245ca; 1,1,1,3,3-pentafluoropropano, R245fa; - tre derivati del metano il fluorometano, R41; il difluorometano, R32; il trifluorometano, R23; - quattro derivati dell’etano il pentafluoroetano R125; 1,1,1,2-tetrafluoretano, R134a, 1,1,1,- trifluoroetano, R143a; 1,1-difluoroetano, R152a; - le miscele: R1234yf-CO2 , R1234ze-CO2 e N2O + R41. Per quanto riguarda quest’ultime, i risultati ottenuti sono stati corretti, dove necessario, con il metodo di Rossini ed interpretati tramite l’equazione di Schröder. L’impianto è stato ottimizzato, eliminando la serpentina interna in rame che avvolgeva la cella di misura e mettendo l’azoto liquido direttamente a contatto con la cella di misura, migliorando così lo scambio termico e riducendo, in tal modo, il consumo di azoto liquido. Anche il sistema di carica ha subito delle modifiche per diminuire l’incertezza del titolo nel caso di miscele. Si è creato, così come per l’apparato isocorico, un sistema di sottovuoto che consente in più riprese di recuperare e pesare la massa persa. Anche questo apparato è stato ripetutamente testato con gas noti, per poter validare le prove effettuate. Per quanto riguarda l'impianto frigorifero sperimentale, dopo averlo rimesso in funzione, si sono valutate le prestazioni frigorifere del ciclo in cascata, operante con CO2 e, successivamente, con miscele di CO2+R23 nel ciclo di bassa temperatura. Sia per il controllo della valvola di laminazione che per il carico termico nell'utilizzatore si è scelto di utilizzare il controllo PID, che ha lo scopo di simulare il comportamento di una cella frigorifera per la surgelazione degli alimenti. Per migliorare l'impianto sperimentale, si è inserito un misuratore di portata volumetrico sul ciclo di alta temperatura, previa modifica del software Labview, che elabora i dati acquisiti dall’impianto, e si è inserito nel ciclo di bassa temperatura un sistema di bypass, che consente di recuperare l'olio in circolo anche durante il transitorio, in cui l'impianto funziona in modo parzializzato .
The activity of the PhD research focused on the study of thermophysical properties and performance of new refrigerants and their mixtures with low environmental impact. This study was carried out using three different experimental set-ups: the isochoric apparatus, the apparatus SLE and experimental refrigeration system operating with a cycle cascade. The isochoric apparatus allows to find the P-V-T points of a gas or of a mixture both in the biphasic region and in superheated steam. The use of two thermostatic bath with silicone oils with different viscosities allows to study a range of temperatures ranging from -50 ° C to 100 ° C. It was immediately studied the new refrigerant R1234yf, which has replaced R134a in the car air conditioning, due to its low GWP value, in line with the new European directives. Data weren’t present in the literature yet, so results were published and subsequently confirmed by other studies. We subsequently turned to the study of thermophysical properties of the mixture R1234yf-CO2, and then we tested the other isomer and the mixture R1234ze R1234ze-CO2. The results were always compared with data from Refprop, the equation of Wagner in the biphasic region and the state equation of Martin-Hou in the region of superheated steam. The charging system has undergone changes to decrease the uncertainty due to estimation of the lost mass, the weak point of isochoric apparatus. A vacuum system was created to recover and weigh the loss mass in stages, so you can replace the previous estimate with a certain degree. The plant has been repeatedly tested with known gases, in order to validate the tests performed. The apparatus SLE allows to determine the melting point of the refrigerant gases and their mixtures, which were very low, requiring the use of liquid nitrogen. First, we found the triple point of the following fluids: - four hydro-olefin 2,3,3,3-tetrafluoroprop-1-ene, R1234yf, trans-1, 3,3,3 tetrafluoropropene, R1234ze (E), 3,3,3-trifluoropropene, R1234zf, 1.2, 3,3,3-pentafluoropropene, R1225ye (Z); - Five derivatives of propane-eptafluoropropano 1,1,1,2,3,3,3, R227ea; 1,1,1,3,3,3- exafluoropropano R236fa, 1,1,2,3,3,3 - exafluoropropano R236ea, 1,1,2,2,3- Pentafluoropropane, R245ca, 1,1,1,3,3-Pentafluoropropane, R245fa; - Three derivatives of the methane fluorometano, R41, and the Difluoromethane, R32, and the trifluoromethane, R23; - The four derivatives of ethane pentafluoroethane R125, 1,1,1,2-Tetrafluoroethane, R134a, 1,1,1,-trifluoroethane, R143a, 1.1-difluoroethane, R152a; - Mixtures: R1234yf-CO2, N2O and CO2-R1234ze + R41. Regarding the latter, the results were adjusted, where necessary, by the method of Rossini and interpreted using the equation of Schröder. The system was optimized by eliminating the internal copper coil that wrapped the measuring cell and placing the liquid nitrogen directly in contact with the measuring cell, thus improving heat transfer and reducing consumption of nitrogen liquid. The charging system has been modified to decrease the uncertainty of the title in the case of mixtures. As well as for the isochoric apparatus a vacuum system was created in order to allow more shots to recover and weigh the lost mass. Although this apparatus has been repeatedly tested with known gases in order to validate the tests Regarding the experimental refrigeration plant, after put it back in operation, we evaluated the performance of the refrigeration cycle cascade operating with CO2 and then with mixtures of CO2 + R23 in low temperature cycle. For the control both of valve laminating and of heat load we have chosen to use PID control, which aims to simulate the behavior of a refrigerator for freezing food. To improve the experimental plant, we used a volumetric flow meter on the high temperature cycle, after change of Labview software, which processes the data acquired from the plant, and we inserted a bypass system in the low temperature cycle; this system allows to recover the oil in circulation during the transition, in which the device operates in a partial load
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tessarolo, enrico. "Componenti ottici negli ambienti spaziali: fabbricazione, caratterizzazione e degrado delle prestazioni." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3422320.

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Abstract:
The objectives of the next-generation space missions lead the development of increasingly innovative instrumentation able to visit unexplored areas of the solar system, and to operate in relative increasing harsh environments. All the instrumental sub-systems, included optical components will have to be able to withstand extreme operational environments, characterized by high thermal gradients, electromagnetic irradiation, particulate and high and low energy particles/ions irradiation. In particular, recently, it was demonstrated that low energy particles could compromise the performances of optical coatings, leading a potential failure of a space instrument. Accelerators are commonly used to reproduce the particles irradiation on components. By selecting ions energies and mission lifetime equivalent fluences it is in principle possible to replicate the effects induced by the space environment, although accelerators flux rates are higher of orders of magnitude with respect to the real space conditions. For this reason, it is arduous to be sure that ground tests are effectively representative of what occurs in space, making a crucial issue the definition of the experimental irradiation parameters like the ion flux. Moreover, the knowledge of the environmental agents of a specific space environment is still limited, and only in few cases in-situ measurements were performed. In order to overcome this lack, scaling models based on data collected at 1 A.U. can be used to estimate environment parameters of an unexplored space location. The impact on the optical components of the space environment is the main topic of this research project. In particular, a systematic investigation devoted to define clear and reliable testing procedures for optical coatings were performed. Such systematic studies started with Monte Carlo simulations to evaluate the penetration depth of a specific ion specie or particle within an optical element, determining the energy range where the ions highly interact with the coating. After that, in order to perform a systematic investigation of the damage mechanisms that a coating can undergo, many implantation experiments were carried out by using accelerators facilities. We observed that, depending on the coating structure and the ion energy, different potential damages can occur, such as changes of the optical properties of the materials, inter-diffusion at the interfaces due to elastic scattering interactions between the incident ions and the target atoms, delamination of some layers or a full detachment of the coating or part of it.
Il lavoro svolto in questo progetto di ricerca riguarda lo sviluppo e l’analisi di tecniche sperimentali atte alla validazione di un metodo affidabile per la qualifica spaziale di componenti ottici. In particolare è stato studiato l’effetto dell’irradiamento di ioni accelerati (principalmente protoni e ioni di He) in coating ottici, considerando energie simili a quelle presenti nel vento solare. Lo scopo principale è stato quello di studiare sperimentalmente l’impatto del vento solare sulle performance ottiche per componenti simili a quelli che possono essere utilizzati in missioni spaziali come ad esempio Solar Orbiter o BepiColombo. Lo studio dei molteplici fattori che influenzano e modificano le performance ottiche è stato eseguito considerando vari tipi di coating ottici, dai single layer ai multistrato. A tale scopo, diverse sessioni di irraggiamento sono state effettuate, in ognuna delle quali sono stati variati i principali parametri chiave che caratterizzano il tipo di irraggiamento, come la dose, il flusso di ioni, il tipo di ione e la sua energia. Ognuno di questi fattori è risultato essere influente nella modifica delle performance ottiche dei dispositivi irraggiati. In particolare, si è osservato che alcuni di questi fattori producono danni comparabili fra loro su alcune tipologie di struttura, mentre su altre lo stesso comportamento non veniva mostrato. Oltre alle analisi delle performance ottiche dei coating irraggiati sono state eseguite numerose indagini strutturali, allo scopo di chiarire quali modifiche a livello microstrutturale possono essere responsabili della modifica delle performance ottiche. Infine, è stato sviluppato un primo modello in grado di prevedere il cambiamento di riflettività prodotto su coating a single layer dall’irraggiamento con ioni. La realizzazione di tutti i coating ottici studiati, la loro caratterizzazione ottica e strutturale prima e dopo l’irraggiamento nonché tutte le simulazioni atte alla preparazione degli esperimenti di irraggiamento sono parte del lavoro svolto in questi tre anni di dottorato. In particolare, le attività di deposizione e caratterizzazione dei film sottili sono state realizzate utilizzando la strumentazione presente nei laboratori del CNR-IFN di Padova, nel dipartimento di fisica e di ingegneria industriale dell’Università degli Studi di Padova, e presso il sincrotrone Elettra di Trieste. Le sessioni di irraggiamento son state effettuate presso l’Ion Beam Center (IBC) dei laboratori Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorf (HZDR) in Germania. In particolare, nell’ultimo anno ho personalmente seguito una sessione di irraggiamento della durata di un mese eseguendo le caratterizzazione ottiche e strutturali in situ.
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Denti, Roberto. "Miglioramento delle prestazioni energetiche di edifici residenziali attraverso l'applicazione del protocollo di sostenibilità ambientale GBC HOME." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Obbiettivo principale del presente lavoro di tesi è quello di valutare, attraverso un intervento di ristrutturazione importante su un edificio residenziale, un differente approccio metodologico alle tematiche impiantistiche, energetiche ed ambientali. Attraverso la combinazione del Building Information Modeling, di software specifici per l’analisi energetica e del protocollo di sostenibilità ambientale GBC HOME, di derivazione LEED, ma adattato al panorama tipologico e normativo italiano, si cercherà, da un lato di ottimizzare l’intero processo di progettazione architettonica ed impiantistica e dall’altro, si cercherà di porre particolare attenzione al confronto delle metodologie di analisi energetica promosse, dal protocollo di sostenibilità preso in esame ed invece quelle previste dalle leggi nazionali vigenti. Da una prima analisi dello stato di fatto, si proseguirà poi alla progettazione degli interventi di miglioramento delle caratteristiche termiche dell’involucro, come ad esempio l’installazione di cappotto isolante e la sostituzione dei serramenti, grazie ai quali sarà possibile contenere le dispersioni termiche ed installare, in linea con le principali politiche internazionali di decarbonizzazione, efficienti sistemi impiantistici in poma di calore. Si otterrà dunque come risultato finale un edificio ad alte prestazioni e completamente indipendente da forniture di gas metano ed in grado, perciò, di annullare le emissioni di CO2 all’interno dei confini della proprietà. Si cercherà inoltre di approfondire le potenzialità di sistemi di ventilazione meccanica controllata attraverso il diretto confronto con due differenti scenari di progetto, in funzione di una trattazione globale del concetto di sostenibilità. Infine, l’analisi dei risultati ottenuti consentirà di mettere in evidenza l’importanza dell’adozione di una analisi non esclusivamente energetica, in grado di valorizzazione e meglio giustificare tutte le scelte progettuali fatte.
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More sources

Books on the topic "Prestazioni ambientali"

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Ghini, Agnese. Casa, tecnologia, ambiente: Architetture e prestazioni ambientali per la residenza contemporanea. Santarcangelo di Romagna (Rimini): Maggioli, 2011.

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