Academic literature on the topic 'Problematiche aziendali'

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Journal articles on the topic "Problematiche aziendali"

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Calabrese, Marco, Massimo Corona, Patrizia Nebiolo, and Anna Prenestini. "Analisi, diagnosi e strategie per la gestione del personale nell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria: uno studio longitudinale." MECOSAN, no. 130 (May 2025): 205–13. https://doi.org/10.3280/mesa2024-130oa19985.

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Abstract:
L'articolo si focalizza sull'evoluzione e le dinamiche dell'organismo personale e delle politiche aziendali di gestione delle risorse umane adottate dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria. L'analisi ha evidenziato una serie di problematiche legate alla difficoltà di reclutamento e all'elevato turn-over, aggravate dall'incidenza delle assenze. In un contesto caratterizzato da vincoli economici e carenza di personale in specifiche discipline è stato necessario adottare interventi che riguardano sia il potenziamento quantitativo del personale, sia il suo sviluppo qualitativo in termini di competenze, di benessere e di bilanciamento vita-lavoro. Questo ha portato risultati positivi soprattutto sull'aumento della dotazione del personale e sulla riduzione dell'incidenza delle assenze. L'attuazione delle strategie ha comunque incontrato diversi ostacoli che ne hanno condizionato la piena efficacia sia per fattori esterni, non direttamente influenzabili dall'Azienda, sia per fattori interni su cui si sta, invece, intervenendo per il superamento. Il potenziamento del welfare aziendale, in termini di ulteriori servizi e supporti alla persona, rappresenta un obiettivo strategico per porre le persone al centro, migliorare la qualità della vita lavorativa e ridurre l'impatto delle assenze. Nel prossimo futuro, saranno inoltre necessarie azioni mirate allo sviluppo della cultura digitale, una revisione delle strategie di fidelizzazione per ridurre il turn-over e l'implementazione di nuovi strumenti di monitoraggio delle assenze e di gestione delle risorse umane.
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Rago, Emilio. "Dal mercato del lavoro al mercato della conoscenza. Proposte operative." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 99 (May 2013): 119–48. http://dx.doi.org/10.3280/qua2013-099007.

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Abstract:
Per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro l'universitŕ ha sviluppato nel tempo approcci e strategie diversi: progetti sul campo, testimonianze aziendali, incarichi a professionisti esterni per insegnamenti specialistici o di frontiera, stage, uffici di placement, formazione extra-curriculare, eventi di presentazione delle aziende. L'attuale riforma dell'alto apprendistato facilita ulteriormente tale relazione, semplificando l'incontro tra studenti in alta formazione o ricerca e datori di lavoro. Il sentore č che questi interventi possano comunque non bastare, poiché non affrontano le questioni di fondo che condizionano le relazioni tra il mondo dell'universitŕ e quello del lavoro. Le considerazioni qui presentate problematizzano la situazione da un punto di vista differente. Universitŕ e azienda sono concepiti come due interlocutori fondamentali dell'offerta e della domanda di conoscenza. Nel mercato della conoscenza bisogna affrontare le questioni epistemologiche, pedagogiche e politiche che influenzano i processi di produzione e diffusione di conoscenza dal lato dell'offerta, e dal lato della domanda occorre intervenire sulle problematiche piů diffuse che impediscono una reale formazione integrale per lo sviluppo personale e professionale del lavoratore, formazione quanto mai necessaria per affrontare la complessitŕ, l'instabilitŕ e l'incertezza del mercato del lavoro contemporaneo. La proposta di riflessione vuole interessarsi sia delle dinamiche interne all'offerta di conoscenza e alla domanda di competenza, sia sui vari meccanismi di interazione che potrebbero facilitare questa transazione cognitiva. Permane, lungo tutto il ragionamento, la forte attenzione al valore dei metodi cooperativi nell'apprendimento universitario, organizzativo e tra i diffe renti operatori della conoscenza, per la creazione di quella saggezza pratica, la phronesis aristotelica, che vuole superare la tradizionale divisione tra teoria e pratica nel mondo della conoscenza. Le considerazioni nascono nell'ambito delle scienze manageriali, ma taluni ragionamenti, mutatis mutandis, possono essere applicati anche ad altri ambiti scientificodisciplinari
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Mancini, Daniela. "L'azienda-rete e le decisioni di partnership: il ruolo del sistema informativo relazionale." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (April 2011): 65–97. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001004.

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Abstract:
La collaborazione tra aziende č sempre piů il percorso tipico per realizzare la crescita e determinare la strategia aziendale: dalle singole relazioni ditra due aziende, alla rete di aziende, per arrivare all'azienda-rete. Parallelamente, si determina un ampliamento, oltre i confini della singola azienda, dell'orizzonte nell'ambito del quale formulare i giudizi di convenienza. Oggetto di questo articolo č l'evidenziazione di alcune problematiche ancora aperte nello studio dei sistemi informativi dell'azienda-rete. L'autore ritiene, infatti, che la gestione delle informazioni rappresenti un elemento chiave per il successo della rete di collaborazioni sviluppate. Il sistema informativo diventa un elemento fondamentale per la sincronizzazione dei processi di governo e di controllo della rete di collaborazioni ed il fenomeno delle alleanze ne costituisce un elemento di cambiamento che deve essere investigato nei diversi aspetti. Nel primi due paragrafi l'autore descrive proprio la relazione chiave che si stabilisce tra sistema di governo, sistema di controllo e sistema informativo in contesti relazionali, mentre nei paragrafi successivi l'attenzione viene focalizzata sul sistema informativo relazionale.
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Di Stasi, Antonio. "La retribución variable en Italia." Revista Derecho Social y Empresa, no. 5 (July 15, 2016): 180–200. http://dx.doi.org/10.18172/redsye.6146.

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Abstract:
La retribuzione variabile, intesa come quella contrattata a livello territoriale o aziendale per gruppi di lavoratori, rappresenta in italia l’unico mezzo per aumentare il compenso dei dipendenti in quanto la contrattazione collettiva nazionale ha il compito di stabilire minimi retributivi i cui aumenti devono essere in linea con l’inflazione. il legislatore incentiva il ricorso ai premi di produttività o di redditività con una disciplina fiscale e previdenziale di favore per entrambe le parti, lavoratori e datori di lavoro, ma i benefici sono modesti e le diverse questioni problematiche –esaminate nel saggio– spiegano la scarsa diffusione della contrattazione decentrata
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COLOMBO, Gianluca. "Les études de stratégie en Italie." Management international 4, no. 2 (2000): 47–59. http://dx.doi.org/10.59876/a-gbag-n76w.

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Abstract:
Italian studies in strategy are presented starting from the theory of business economies developed by Zappa (1927), which is the root of the study's multidisciplinary character and interest in systems. From Economica aziendale comes the manner consisting of developing institutional themes. The tradition of research in this area is also characterized by an epistemological preference for clinical studies and, more recently, action research. A look is taken at the effects of structure and evolution of the economic system on the content of the studies. Finally, a summary of schools and current research problematical are presented.
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Langella, Cecilia, and Niccolò Persiani. "Il sistema delle procedure amministrativo-contabili della GSA: il caso di Regione Lombardia e Regione Veneto." MECOSAN, no. 122 (December 2022): 59–84. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14618.

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Abstract:
Il presente studio intende offrire un contributo al dibattito sulla Gestione Sanitaria Accentrata (GSA). Nello specifico, propone uno strumento innovativo, vale a dire la redazione di un sistema di procedure amministrativo-contabili della GSA che, travalicando i confini organizzativi della GSA stessa e abbracciando una logica integrata di sistema del SSR, mappa i flussi di risorse afferenti al fabbisogno sanitario. Attraverso la disamina di due casi studio particolarmente emblematici (quello della GSA in Lombardia e quello di Azienda Zero in Veneto), lo studio mostra che le procedure sistemiche e integrate della GSA (i) sono utilmente applicabili in contesti diversi, in quanto in grado di coglierne e valorizzarne le peculiarità organizzative e contabili; (ii) costituiscono un valido strumento di risposta alle principali problematiche della GSA soprattutto in termini di governo e controllo della filiera Regione-GSAaziende sanitarie.
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Agliata, Francesco, and Danilo Tuccillo. "L'evoluzione del Progetto Insurance dello IASB e i possibili riflessi nel bilancio delle imprese assicuratrici." FINANCIAL REPORTING, no. 3 (October 2011): 75–105. http://dx.doi.org/10.3280/fr2011-003004.

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Abstract:
Il presente lavoro esamina le tendenze evolutive in atto nel procedimento di rendicontazione economico-finanziaria delle imprese di assicurazione conseguenti all'applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. L'obiettivo della ricerca, condotta con taglio prevalentemente deduttivo, è verificare/dimostrare come alcuni postulati del modello di bilancio promossi dalpossano ritenersi applicati o disattesi - a seguito della disciplina dettata daldello IASB - nello specifico ambito pertinente l'industria assicurativa. L'indagine, pertanto, si rivolge inizialmente e brevemente ad esaminare da un punto di vista economico-aziendale gli aspetti caratteristici dell'attività assicurativa e l'impostazione della prassi contabile nazionale riguardante le componenti economiche/ patrimoniali tipiche delle imprese di assicurazione. Dopo di che, è posta attenzione alle problematiche ed agli aspetti evolutivi dell', anche alla luce dei contenuti dellericevute dallo IASB a seguito della emanazione dell'ED/2010/8; infine, nell'ultimo paragrafo, in relazione a quanto discusso in precedenza, si compie un'analisi su come e se possano reputarsi applicati quei postulati del modello IASB anzidetti; si tenta altresì una comparazione, unicamente ove possibile, tra i probabili riflessi desumibili a seguito dell'adozione di un sistema di(previsto nella Fase I) o di(prescelto nella Fase II).
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Alastra, Vincenzo. "Prendersi cura delle comunitŕ di pratica attraverso progetti di ricerca-formazione-intervento. Esperienze nella azienda sanitaria di Biella." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 151–70. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003009.

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Abstract:
L'articolo propone una rilettura di due esperienze, riconducibili alle cornici teorico-metodologiche della ricerca-intervento e della formazione-intervento, condotte nella Azienda Sanitaria Locale BI di Biella. Gli scenari operativi relativi ad entrambi i progetti attengono lo sviluppo di comunitŕ di pratica. Viene articolata una riflessione intorno al ruolo che puň, in tal senso, essere assunto da un servizio formazione. Vengono inoltre prese in esame alcune opportunitŕ, nodi critici e competenze richieste, atteggiamenti e caratteristiche della cultura organizzativa di riferimento, sui quali si ritiene necessario sollecitare l'attenzione e l'impegno da parte di chi intenda cimentarsi su questi fronti. Sfide e aspetti questi, tutti attinenti sia le due metodologie di intervento, che la stessa problematica della cura di comunitŕ di pratica in queste organizzazioni.
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Luchena, Giovanni. "La responsabilità socio-ambientale delle imprese tra poli oppositivi: umanesimo economico e funzionalismo." ECONOMIA PUBBLICA, no. 1 (May 2025): 71–88. https://doi.org/10.3280/ep2025-001003.

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Abstract:
L'obiettivo del contributo è quello di evidenziare taluni aspetti relative alla responsabilità sociale dell'impresa, anche declinata in chiave ambientale. Si tratta di un approccio che punta a porre in luce il cambiamento di prospettiva con riferimento al ruolo che le imprese possono svolgere nella nuova dimensione etico-giuridica della responsabilità sociale. Il paper richiama le proposizioni non soltanto della dottrina giuridica ma anche dell'economia aziendale e di altri saperi nel fornire un contributo all'esame delle problematiche concernenti il ruolo sociale dell'impresa. La disciplina giuridica pertinente trova oggi un più puntuale e organico quadro regolatorio nella recente direttiva sulla responsabilità sociale dell'impresa adottata dalla Commissione. Se ne tracciano i profili essenziali, con particolare riferimento al ruolo degli Stati nel processo di armonizzazione normativa. Corporate Socio-Environmental Responsibility between Opposing Poles: Economic Humanism and Functionalism The aim of this paper is to highlight some aspects relating to corporate social responsibility, also from an environmental perspective. This is an approach that aims to highlight the change of the role that companies can play in the new ethical-legal dimension of social responsibility. The paper recalls the propositions not only of legal doctrine but also of business economics in providing a contribution to the examination of some of the problems concerning the social role of the company. The relevant legal discipline today finds a more precise and organic regulatory framework in the recent directive on corporate social responsibility adopted by the Commission. The essential profiles are traced, with particular reference to the role of the States in the regulatory harmonization process.
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Marcuccio, Massimo, and Vanessa Lo Turco. "Università, Imprese e Soggetti Intermediari nei Processi di Innovazione Didattica nelle Scuole di Dottorato. Uno Studio di Caso M." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 2 (December 2022): 91–108. http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2022oa15083.

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Abstract:
Nell'ambito del dottorato di ricerca in Italia, negli ultimi vent'anni si registra un incremento degli iscritti così come dei dottori di ricerca inseritisi nel mondo del lavoro. Tuttavia, confrontando i dati nazionali con quelli internazionali, la percentuale dei dottori di ricerca occupati risulta inferiore in relazione al totale della forza lavoro. Inoltre, molti dei dottori di ricerca ritengono di non utilizzare nel loro lavoro le competenze sviluppate durante il dottorato mentre altri trovano migliori opportunità di lavoro all'estero. Questa situazione problematica sembra trovare una possibile soluzione nell'introduzione di curricula innovativi nei dottorati. Il contributo presenta gli esiti di uno studio di caso multiplo realizzato nel 2021 relativo a un percorso innovativo di educazione non formale sui temi dell'Open innovation promosso da un soggetto intermediario dell'Emilia-Romagna e rivolto ad aziende e dottorandi degli atenei emiliano-romagnoli. L'impianto della ricerca empirica è stato messo a punto a partire da una cornice teorica che ha integrato tre diversi modelli: la Comunità di Pratica, l'apprendimento basato sulla sfida e l'hackathon. L'obiettivo principale è stato quello di descrivere la sostenibilità, l'efficienza e l'efficacia del percorso innovativo. Sono stati coinvolti 14 dottorandi, 8 rappresentanti di quattro imprese, 4 referenti di un soggetto intermediario e 4 consulenti aziendali. I dati sono stati rilevati attraverso l'analisi di documenti, interviste e questionari. Dai principali esiti emerge che il percorso indagato risulta sostenibile, sebbene richieda alcuni adattamenti per migliorarne l'efficienza, e in grado di favorire la costituzione di comunità di pratica capaci di promuovere apprendimenti.
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Dissertations / Theses on the topic "Problematiche aziendali"

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Donati, Alberto. "Analisi, problematiche e soluzioni relative ai rischi connessi ai dati aziendali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20578/.

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Abstract:
Nel corso degli anni si è potuto vedere quanto i dati siano importanti per le aziende. I dati possono creare enormi guadagni (o danni) sia alle aziende medio/piccole sia alle grandi multinazionali. Non sempre le aziende si rendono conto di quanto i dati siano fondamentali per continuare a lavorare. Questa tesi vuole fare un’analisi della gestione dei dati e dei rischi ad essi connessi. Propone inoltre delle soluzioni su come prevenire i danni ai dati e un caso di un’azienda che è riuscita a non fallire nonostante un grave incendio che ha distrutto la sede. Negli anni sono stati creati diversi standard ISO relativi anche alla gestione delle informazioni e alla business continuity, alcuni dei quali vengono utilizzati in questo elaborato. In questo scritto viene illustrata la situazione relativa alla gestione dei dati di aziende e Pubbliche Amministrazioni. Inoltre, questa tesi illustra dei punti fondamentali del piano di Disaster Recovery. Questo piano è molto utile in caso di disastro di qualsiasi tipo per gestire al meglio la situazione.
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DELL'ERA, BARBARA. "Problematiche aziendali di dimensionamento delle navi da crociera fluviale in Europa." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/65445.

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Abstract:
La presente Tesi di Dottorato dal titolo “Problematiche aziendali di dimensionamento delle navi da crociera fluviale in Europa” ha l’obiettivo di identificare i fattori che influenzano il dimensionamento delle navi da crociera fluviale sulla base della letteratura manageriale e di un’analisi empirica di casi aziendali. Lo studio è focalizzato sulla nicchia delle crociere fluviali, che presenta specifiche problematiche di progettazione del prodotto rispetto alle crociere marittime. Partendo dalla descrizione della nascita e dell’evoluzione del fenomeno crociera, viene esaminato il prodotto turistico sia per il mercato di massa, sia per quello di nicchia; per finalità comparative, viene dapprima esaminata la tematica dell’impianto nave nel caso delle crociere marittime, con un focus sulle principali compagnie del settore. Successivamente, viene studiato il settore delle crociere fluviali, con particolare riferimento al mercato dell’Europa centrale ed occidentale. Attraverso un’attenta disamina dei principali operatori, vengono identificate le variabili collegate alla progettazione del prodotto crociera (segmento di mercato di riferimento, itinerario, destinazione, posizionamento del prodotto) e le rispettive implicazioni sul dimensionamento della nave. Si approfondisce ulteriormente il problema del dimensionamento, in rapporto ai consolidati modelli della letteratura manageriale; tale quadro concettuale è strumentale per identificare i fattori che influenzano la dimensione degli impianti nave dedicati alle crociere fluviali europee. Sotto il profilo metodologico, lo studio si è basato sull’impiego di dati della Cruise Lines International Association (CLIA) e sulla comparazione di casi aziendali concernenti i principali operatori del settore. Inoltre, l’analisi ha assunto quale riferimento i dati relativi ad indagini concernenti tour operator e agenti di viaggio, per delineare in misura più puntuale le specifiche problematiche aziendali, nonchè le rispettive implicazioni sul dimensionamento I risultati conducono all’identificazione dei vincoli operativi e ambientali che influenzano la dimensione dell’impianto nave. Tali variabili appaiono collegate alle strategie di crescita aziendale e alle politiche di posizionamento del prodotto, nonché risultano rilevanti per la formulazione di strategie di destination management.
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Zanin, Davide <1997&gt. "L'utilizzo del DDMRP per la risoluzione di problematiche aziendali: il caso Futura Serramenti s.r.l." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19775.

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Abstract:
La pianificazione dei fabbisogni materiali è un’attività fondamentale che svolge ogni azienda al suo interno. Il mercato attuale con cui le imprese devono confrontarsi è caratterizzato da una elevata variabilità della domanda dettata da una grandissima varietà di prodotti e da tempi di tolleranza del cliente molto ridotti rispetto al passato. Nel tempo le aziende hanno continuato ad utilizzare delle metodologie, per facilitare l’operato dei pianificatori, che non si sono sempre adattate ai cambiamenti dell’ambiente esterno. Ne è un esempio l’MRP (Material Requirement Planning), sistema di pianificazione nato negli anni ’60 e presente in larga scala nell’industria mondiale, le cui regole su cui è stato definito non sono più attuali. Per questo motivo, Carol Ptak e Chad Smith, hanno ideato un nuovo strumento, il DDMRP (Demand Driven Material Requirements Planning). Esso è un sistema ibrido tra i metodi push e quelli pull, tramite il quale si riesce a pianificare e gestire l’intera supply chain, grazie al posizionamento di buffer di materiali posizionati in particolari punti di disaccoppiamento. In questa tesi verrà inizialmente svolto un breve excursus storico riguardante i vari sistemi di pianificazione nel tempo, in particolar modo approfondendo le principali inadeguatezze dell'MRP in relazione al mercato moderno, in seguito, verrà presentato il DDMRP sia in ambito teorico che pratico tramite una simulazione di applicazione in una piccola impresa chiamata Futura Serramenti s.r.l.. Tale simulazione avrà come obiettivo quello di risolvere alcune problematiche dell'azienda riguardanti la gestione degli approvvigionamenti delle materie prime.
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Zannol, Barbara. "PROBLEMATICHE DI IMPLEMENTAZIONE DI SISTEMI PER LA GESTIONE DELLA CONOSCENZA NELLE ORGANIZZAZIONI Un'analisi dei Portali Aziendali." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426963.

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Abstract:
The traditional idea that in order to guarantee the success of enterprises and organizations it is sufficient to manage the tangible aspects linked to products or services has long been surpassed. In organizations, the aspects concerning Knowledge Management, the real keystone for the competitive advantage of enterprises as well are more and more relevant. Furthermore, the development of Information & Communication Technology (ICT) has brought about a proliferation of data and information which are at the organizations’ disposal, so much as to generate a real informative-cognitive overload which has to be dealt with and managed. On the basis of this, many initiatives have been undertaken by organizations to codify, accumulate, spread and manage knowledge, mainly thanks to the use of new ICT applications. Hence the Knowledge Management (KM) trend was born. This concerns the methods and practices directed to the maintenance of the cognitive basis in the organization, the safeguard of the organizational memory, the constitution of a “knowledge repository” for activities of problem solving and processes of innovation, renovation of the internal competences, etc. (Simon, 1991; Hansen, 2002; Mc Demott & O’Dell, 2001; Hansen & Avital, 2005). The implementation of practices for Knowledge Management may concern very diverse fields and according to the context, influence and include the support of the ICT (Anand e al., 1998), of the organizational structure (Wenger e Snider, 1999), of human resources (Ulrich, 1998), and of strategy Grant, 1996). According to the results of a study done by KPMG, already in 2000 at least 81% of the companies leading in their fields with premises in Europe and in the USA had begun remarkable investments for the implementation of the Knowledge Management System (KMS) based on three main goals: to reach and maintain a competitive advantage, develop relations ad hoc with their own customers and eventually improve product innovation (KPMG, 2000). This trend can also be confirmed in Italy where, for the year 2007, the Information Technology (IT) market raised the underlined growth arriving at a turnover of 21.4 billion euros (Assintel, 2007). In the same way, the survey lead by HP (2007) in Europe has shown a growing awareness on the part of enterprises about the strategic role of the ICT. In fact, 55% of the PMI has declared to have a medium-long term strategy and 49% is willing to buy new solutions to optimize the internal processes. Even though this data clarifies the reasons why organizations invest (human and economic) resources in ICT, it must nevertheless be explained why many of these enterprises have met and still experience obstacles to Knowledge Management from a theoretical and practical point of view. The key element of KM is typically considered to be ICT. It has a variety of technologies at its disposal though it is not typically useful to solve the problem in a definitive way. Because of this it is necessary to reflect on the connections between knowledge, ICT and KM. This thesis tackles the matter with reference to a promising KM technology, the Corporate Portal. Our goal is to analyze the complex link between KM, strategy, organization and ICT. In particular, the goal is to analyze if and how a Portal project is linked to the role that the same organization gives to knowledge and then to KM. Consequently, this research proposes to study the present approach to Corporate Portal Projects from different organizations, so as to understand if and how the capacities of the Knowledge Management of these instruments can be combined with the strategic approaches and the organizational structures and what the planning problems, the strong and weak points, the different approaches and the solutions adopted in relation to the characteristics of every organization are. The first problem we face is the definition and classification of this technology, as a single definition does not exist, much less one suitable to recognize the role of KMS of Corporate Portal (CP). This thesis begins, therefore, by proposing a definition and a classification of Corporate Portal that goes beyond its typically considered purely technical characteristic and it focuses on the CP as KMS. A definition of CP is proposed which focuses on the capacities of these instruments as technologies apt to support the management of the inter-organizational and intra-organizational content flow. The second part focuses on the empirical verification of the planning problems of the CP in the different typologies of organizations seen as an explicit instrument for the efficient management of knowledge.<br>L’idea che per garantire il successo delle imprese e delle organizzazioni sia sufficiente gestire gli aspetti tangibili legati ai prodotti o servizi è stata ormai da tempo superata. Sempre più nelle organizzazioni sono rilevanti gli aspetti inerenti la gestione della conoscenza, vera chiave di volta anche per il vantaggio competitivo delle imprese. Inoltre, lo sviluppo dell’Information & Comunication Technology (ICT), ha portato ad una proliferazione dei dati e delle informazioni che sono a disposizione delle organizzazioni, tale da generare un vero e proprio overload informativo – cognitivo che va affrontato e gestito. Sulla base di ciò molte iniziative sono state intraprese dalle organizzazioni per codificare, accumulare, disseminare, e gestire la conoscenza, soprattutto grazie proprio all’utilizzo di nuove applicazioni ICT. E’ nato il filone del Knowledge Management (KM) che riguarda i metodi e le pratiche volte al mantenimento della base conoscitiva nell’organizzazione, la salvaguardia della memoria organizzativa, la costituzione di knowledge repository per attività di risoluzione dei problemi e processi di innovazione, il rinnovamento delle competenze interne, ecc. (Simon, 1991; Hansen, 2002; Mc Demott & O’Dell, 2001; Hansen & Avital, 2005). L’implementazione di pratiche per il Knowledge Management può riguardare ambiti molto diversi e, a seconda del contesto, influenzare e includere il supporto delle ICT (Anand & al., 1998), della struttura organizzativa (Wenger & Snider, 1999), delle risorse umane (Ulrich, 1998), della strategia (Grant, 1996). Secondo i risultati di una ricerca svolta da KPMG, già nel 2000 almeno l’81% delle compagnie leader nei propri settori con sedi in Europa e Stati Uniti aveva attivato cospicui investimenti per l’implementazione di Knowledge Management System (KMS) sulla base di tre principali obiettivi: raggiungere e mantenere un vantaggio competitivo, sviluppare relazioni ad hoc con i propri clienti e infine migliorare l’innovazione di prodotto (KPMG, 2000). Tale trend si conferma anche in Italia, dove, per l’anno 2007, il mercato dell’Information Technology (IT) ha rilanciato la crescita evidenziata arrivando ad un fatturato di 21,4 miliardi di euro (Assintel, 2007). Allo stesso modo, l’indagine condotta da HP (2007) in Europa ha rilevato una crescente consapevolezza delle imprese sul ruolo strategico delle ICT. Il 55% delle PMI ha dichiarato infatti di avere una strategia di medio – lungo periodo e il 49% è disposto ad acquistare nuove soluzioni per ottimizzare i processi interni. Sebbene questi dati chiariscano ampiamente le motivazioni per cui le organizzazioni investono risorse (umane e finanziarie) in ICT, rimane tuttavia da spiegare, dal punto di vista teorico e pratico perché molte di queste iniziative abbiano incontrato e tuttora sperimentino elevati ostacoli alla gestione della conoscenza. L’elemento chiave del KM è tipicamente considerato essere l’ICT. Tuttavia dispone di una varietà di tecnologie non prettamente volte a risolvere il problema del KM. Infatti, si è assistito ad una proliferazione di sistemi e tecnologie per il KM, ma nessuna in grado di risolvere il problema in modo definitivo. Da ciò si rende necessario riflettere sul legame tra conoscenza, ICT e KM. Questa tesi affronta la questione con riferimento ad una tecnologia di KM giudicata promettente, il Portale Aziendale. Si vuole analizzare il complesso legame tra KM, strategia, organizzazione e ICT. In particolare, l’obiettivo è analizzare se e come un Progetto di Portale sia collegato al ruolo che l’organizzazione stessa attribuisce alla conoscenza e quindi al KM. Il presente lavoro si propone, pertanto, di studiare l’attuale approccio ai Progetti di Portali Aziendali da parte di organizzazioni di tipo diverso, al fine di comprendere se e come le potenzialità di gestione della conoscenza di questi strumenti si possano combinare con gli approcci strategici e le strutture organizzative, e quali siano le problematiche progettuali e i punti di forza e debolezza, le tipologie di approccio e le soluzioni adottate in relazione alle caratteristiche di ciascuna organizzazione. Una prima questione affrontata riguarda il problema della definizione e classificazione di questa tecnologia, dato che non esiste una definizione univoca e tanto meno una atta a riconoscere il ruolo di KMS del Portale Aziendale (PA). Questa tesi inizia, pertanto, proponendo una definizione e una classificazione di Portale Aziendale che va al di là delle pure caratteristiche tecniche tipicamente considerate e si focalizza sul PA come KMS. Viene proposta una definizione di PA focalizzata sulle potenzialità di questi strumenti come tecnologie atte a supportare la gestione dei flussi di contenuti inter – organizzativi e intra – organizzativi. La seconda parte della tesi si propone di verificare empiricamente le problematiche progettuali dei Portali Aziendali nelle diverse tipologie di organizzazioni visti come strumento esplicito per la gestione efficace della conoscenza.
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Di, Stani Carmen. "Il welfare aziendale. Problematiche fiscali e inquadramento giuslavoristico." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77201.

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Abstract:
L’obiettivo del presente elaborato è quello di ripercorrere le fasi che hanno caratterizzato lo sviluppo della materia del welfare aziendale da un punto di vista fiscale e giuslavoristico. Il percorso tracciato nel presente elaborato si divide in tre parti. Nel primo capitolo si indaga sulla nascita e sul progressivo declino del welfare state, ponendo l’accento sull’inevitabile affermarsi di forme alternative e integrative di welfare a sostegno del fabbisogno di risorse economiche da parte della macchina pubblica. Nel secondo capitolo viene affrontata la tematica fiscale e tributaria del welfare aziendale inteso quale insieme di prestazioni, opere e servizi di rilevanza sociale erogate dalle imprese a favore dei dipendenti, sia volontariamente che in forza di contratti di secondo livello. Dopo aver ripercorso le fasi che hanno caratterizzato la nascita e il conseguente sviluppo del welfare aziendale, quale forma alternativa e integrativa di welfare pubblico, si passa ad analizzare la tematica fiscale e giuslavoristica del welfare aziendale che a seguito dell’emanazione della Legge di Stabilità del 2016 (Legge 28 dicembre 2015 n. 208) ha subito un totale stravolgimento sia sotto il profilo concettuale che fiscale. Precedentemente all’emanazione della Legge di Stabilità del 2016, i diversi studi scientifici condotti sul welfare aziendale avevano messo in luce il fatto che esso fosse nato e si fosse sviluppato all’interno delle imprese su iniziativa volontaria dell’imprenditore, escludendo del tutto l’iniziativa contrattuale delle parti sociali. Prima del 2016, infatti, si delineava una chiara e netta distinzione tra le fonti del welfare, che si dividevano in volontarie (welfare aziendale) e negoziate con le parti sociali (welfare contrattuale). Con la Legge di Stabilità del 2016 il Legislatore ha completamente eliminato la differenza tra welfare aziendale unilaterale e contrattato, permettendo l’erogazione di prestazioni, opere e servizi a sfondo sociale sia attraverso un processo di contrattazione con le parti sociali, sia attraverso iniziative unilaterali e volontarie promosse dal datore di lavoro. La Legge di stabilità del 2016 può essere definita come una vera e propria “rivoluzione” del welfare aziendale dal momento che attraverso la riscrittura del comma 2 dell’articolo 51 del TUIR, il Legislatore oltre ad aver equiparato il welfare aziendale al welfare contrattuale, ha concesso anche la completa deducibilità dal reddito di impresa per il totale degli investimenti in welfare aziendale che il datore di lavoro dovesse effettuare in ottemperanza a disposizioni contenute in contratti di secondo livello. Nel terzo capitolo, infine, sulla base dei dati pubblicati sul “Dossier XVII Legislatura – Legge di Stabilità 2016 – Profili Finanziari A.C. 3444”, emanato dal Senato della Repubblica e dalla Camera dei Deputati nel novembre del 2015, sono stati analizzati gli effetti sui saldi di finanza pubblica determinati dalla riforma introdotta dalla Legge di Stabilità 2016 con riferimento alle misure di welfare aziendale.
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Minello, Andrea <1992&gt. "Il magazzino in una azienda manifatturiera: aspetti gestionali e problematiche fiscali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11806.

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Abstract:
La tesi si propone di confrontare la gestione empirica del magazzino di un'impresa reale rapportandola con i metodi teorici proposti dalla dottrina (Es. Wilson/MRP) e da questo confronto far emergere pregi e difetti. Un altro obiettivo è lo studio di come la regolamentazione fiscale sulle scritture ausiliarie di magazzino vada a impattare sulla gestione nella pratica aziendale.
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Monetti, Pamela <1987&gt. "FARE BUSINESS IN CINA: OPPORTUNITÀ E PROBLEMATICHE PER LE PMI ITALIANE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2098.

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Abstract:
La volontà delle piccole e medie imprese italiane di oltrepassare i confini nazionali e di competere sulla scena globale le pone di fronte alla necessità di individuare ed istruire "manager globali" capaci di relazionarsi in differenti ambienti organizzativi, competitivi e culturali. Essa risulta una prova notevolmente complicata, soprattutto in Cina, che, a causa della profonda diversità culturale, costituisce di frequente una delle minacce maggiori all’internazionalizzazione dell’impresa, e che incide profondamente sul disegno di gestione delle risorse umane, dal reclutamento alla retribuzione, fino alla formazione e alla pianificazione delle carriere. L’International Human Resource Management consiste in una tra le attività dell’impresa fondamentali per una vincente strategia nel mercato cinese, indipendentemente dalla modalità di internazionalizzazione adottata. Le difficoltà connesse all’individuazione di manager internazionali richiedono numerose analisi e valutazioni, spesso complesse, come l’international assignment, ovvero la gestione degli incarichi oltreconfine, oppure un adeguato adattamento degli espatriati al nuovo contesto sociale, culturale ed etico.
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Tremea, Sara <1995&gt. "Creare e trasferire Capitale Intellettuale: problematiche di valore nelle PMI familiari." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18982.

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Abstract:
Nell’era della knowledge economy i differenziali di performance e la creazione di valore derivano dall’intangible book value: per catturarlo, stante la scarsa considerazione in bilancio, occorre stimare il capitale economico. Trattandosi di un valore volatile e rischioso, il presente lavoro indaga le problematiche connesse allo sviluppo e al trasferimento di competenze e risorse immateriali, con un focus sui Family Business. Nel corso del primo capitolo verrà disegnato il quadro degli intangibles (cd Capitale Intellettuale) e introdotta la Resource-Based Theory, che per prima individua nelle risorse aziendali, specie immateriali, la chiave del vantaggio competitivo. I filoni di studio successivi, affrontati nel capitolo due e basati su competenze e conoscenza, forniranno la base teorica per indagare l’intricato rapporto tra piano individuale ed organizzativo, al fine di comprendere in che modo un’organizzazione può creare, sviluppare, mantenere, coordinare ed accrescere un patrimonio di conoscenze, competenze e risorse che sia proprio e distinto dai singoli membri, sviscerando in tale contesto il tema dell’apprendimento. Il focus del capitolo tre saranno le piccole e medie imprese di matrice familiare, nelle quali il complesso di risorse e competenze (familiness) rischia di sfumare con l’uscita del/i leader, assieme al valore aziendale. Dopo aver individuato, nel capitolo quattro, il rapporto tra intangibles generici e avviamento e le criticità del metodo DCF, l’elaborato terminerà con un case study che analizza il modo in cui il private equity gestisce il passaggio generazionale, trasferendo Capitale Intellettuale e valore.
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Stefanelli, Angela Isotta <1987&gt. "L'attività dell'Istituto Italiano di Cultura di Melbourne per l'anno 2012. Problematiche e specificità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3673.

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Abstract:
L’istituto Italiano di Cultura di Melbourne si inserisce in una realtà specifica, dove la lingua e cultura italiana sono diffuse da tempi lontani. Allo scopo di mantenere i contatti con gli enti e le istituzioni locali e per sviluppare il dialogo culturale, l’Istituto di Melbourne ha attivato una serie di azioni e comportamenti. Attraverso una ricca programmazione annuale, l’Istituto si preoccupa di divulgare e promuovere sia la lingua che la cultura italiana. Gli eventi organizzati riguardano i più vari campi artistico-culturali: dalle letture di Dante alla musica popolare, dalle mostre d’arte agli spettacoli teatrali. È analizzata in questo lavoro la programmazione dell’Istituto di Melbourne per il 2012 e il panorama sociale ad esso collegato. Emerge nell’elaborato una sostanziale incompatibilità tra la cultura italiana contemporanea e la cultura dell’immigrazione di metà ‘900. Davanti a tale divergenza vediamo però come l’Istituto sia capace di adattarsi e mantenere vivi anche i contatti con la comunità italiana spesso tramite la partecipazione ad eventi culturali promossi per la “Little Italy” di Melbourne. Il segreto dell’Istituto per riuscire a realizzare la propria mission è quello di sapersi adattare alle diverse esigenze e rinnovare quotidianamente. Solo così è possibile mantenere vivi i rapporti sia con la comunità italiana sia con le istituzioni locali proponendo un’offerta che interessi tutte le realtà con le quali l’Istituto si rapporta.
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Rosa, Catia <1995&gt. "La problematica dei mutui ipotecari e la soluzione Re.O.Co." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16797.

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Abstract:
Dopo la crisi dei mutui sub-prime le interrelazioni tra il mercato immobiliare e il settore bancario sono diventate pericolose. Infatti, la debolezza del mercato immobiliare e l’aumento dei crediti deteriorati, in relazione alle inefficienze della giustizia italiana nel recupero degli immobili ipotecati, hanno contribuito all’adozione da parte della banca di requisiti prudenziali più stringenti e alla diminuzione della capacità di finanziare lo sviluppo e la crescita del Paese. Sebbene negli ultimi anni si stia assistendo a una diminuzione del rischio in capo alle banche e ad una ripresa delle transazioni immobiliari, il problema del recupero del credito in asta resta un problema attuale. In questo senso, lo strumento della Re.O.Co., che nasce con lo scopo di rimpossessarsi degli immobili a garanzia dei crediti, “proteggendo” il loro valore di recupero, e valorizzandoli successivamente sul mercato libero, appare in alcuni casi una valida soluzione e l’obiettivo dell’elaborato è proprio quello di dimostrarne la bontà, alla luce dei recenti interventi normativi e fiscali del Legislatore.
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More sources

Books on the topic "Problematiche aziendali"

1

Miraglia, Rosa Alba. Le problematiche economico-aziendali dell'informativa nella realtà dei gruppi parabancari. Giuffrè editore, 1988.

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2

Miraglia, Rosa Alba. Le problematiche economico-aziendali dell'informativa nella realtà dei gruppi parabancari. Giuffrè editore, 1988.

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Book chapters on the topic "Problematiche aziendali"

1

Bertoni, Michele, Bruno De Rosa, Guido Grisi, and Alessio Rebelli. "Linking Cost Control to Cost Management in Healthcare Services." In Health Economics and Healthcare Reform. IGI Global, 2018. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-5225-3168-5.ch012.

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Abstract:
The issue of healthcare costs has become increasingly problematic over the years. This chapter summarizes the problems faced by hospitals when measuring the costs of healthcare treatments, explaining how an Activity-Based Costing (ABC) framework can be successfully adopted in healthcare settings. After describing the theoretical foundations of cost control and cost management, the chapter continues with the analysis of three real-life applications of ABC in a hospital, drawn from the process analysis and activity-based costing experience developed at the Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” (Joint Hospitals) of Trieste, Italy. In particular, the cases are about cost measurement in cardiology, odontostomatology, and radiology, and describe the technical solutions applied for computing the costs of selected therapeutic and diagnostic treatments. A particular emphasis is placed on how these measures have been subsequently used by hospital managers and medical personnel in order to gain insights and to improve the efficiency of the processes developed within the organization.
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2

Bertoni, Michele, Bruno De Rosa, Guido Grisi, and Alessio Rebelli. "Linking Cost Control to Cost Management in Healthcare Services." In Handbook of Research on Global Business Opportunities. IGI Global, 2015. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-4666-6551-4.ch021.

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Abstract:
The issue of healthcare costs has become increasingly problematic over the years. This chapter summarizes the problems faced by hospitals when measuring the costs of healthcare treatments, explaining how an Activity-Based Costing (ABC) framework can be successfully adopted in healthcare settings. After describing the theoretical foundations of cost control and cost management, the chapter continues with the analysis of three real-life applications of ABC in a hospital, drawn from the process analysis and activity-based costing experience developed at the Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” (Joint Hospitals) of Trieste, Italy. In particular, the cases are about cost measurement in cardiology, odontostomatology, and radiology, and describe the technical solutions applied for computing the costs of selected therapeutic and diagnostic treatments. A particular emphasis is placed on how these measures have been subsequently used by hospital managers and medical personnel in order to gain insights and to improve the efficiency of the processes developed within the organization.
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