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Journal articles on the topic 'Problemi etici'

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Viafora, Corrado. "La dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie: i comitati di etica clinica." Medicina e Morale 53, no. 5 (October 31, 2004): 903–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.625.

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Abstract:
Il saggio propone una ricognizione del processo di istituzionalizzazione dei Comitati etici per la pratica clinica prendendo in considerazione la prospettiva nord-americana, segnata dall’evoluzione dal paradigma orientato alla difesa dei diritti al paradigma orientato all’etica dell’organizzazione; la prospettiva europea, orientata verso una duplice direzione: Comitati come forum per il dibattito sulle questioni etiche all’interno dell’ospedale o Comitati etici come strutture direttamente di supporto al processo decisionale; la prospettiva italiana, marcata ancora da una situazione di incertezza e fragilità. Partendo dalla convinzione che l’istituzione di Comitati etici per la pratica clinica comporta importanti potenzialità per ravvivare la dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie, il saggio individua e discute tre modelli attraverso cui potrebbero prendere corpo queste potenzialità. Un primo modello di Comitato si sviluppa in una prospettiva professionale, con la prevalenza delle seguenti funzioni: a. fornire un aiuto alle decisioni per gli operatori sanitari alle prese con problemi etici sempre più complessi; b. istituire uno spazio dedicato all’integrazione delle diverse istanze etico-professionali. Un secondo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva organizzativa, ed ha le seguenti funzioni: a. fornire all’Amministrazione una consulenza che dia credibilità pubblica a indirizzi e direttive istituzionali che abbiano implicanze etiche; b. sensibilizzare alla dimensione etica, con la speranza di coinvolgere maggiormente la responsabilità diretta di ogni operatore sanitario. Un terzo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva pubblica, con le funzioni di: a. contribuire a dare pubblicità e profondità al dibattito relativo alle questioni bioetiche e istituire procedure e occasioni di una reale comunicazione tra la società in generale e i gruppi di professionisti coinvolti nella produzione e nell’utilizzazione del nuovo sapere biomedico.
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2

Magnavita, Nicola, Angelo Sacco, and Giuseppe De Lorenzo. "Bioetica clinica - Problemi etici nella diagnostica occupazionale." Medicina e Morale 45, no. 3 (June 30, 1996): 515–24. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.909.

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Abstract:
La diagnosi eziologica di malattia professionale riveste particolare importanza, in quanto non solo consente l’adozione di idonee misure preventive, terapeutiche ed assicurative a favore del paziente, ma anche di interventi migliorativi dell’ambiente di lavoro, il cui beneficio può essere goduto dall’insieme della comunità lavorativa. Per una corretta impostazione del rapporto costi/benefici, occorre che gli accertamenti diagnostici siano accuratamente pianificati. Nelle fasi di screening si deve avere cura di assicurare ai lavoratori le stesse condizioni di informazione e segretezza che si rispettano nella diagnostica generale. Nella più complessa diagnostica eziologica delle malattie professionali, la decisione circa il tipo e l’approfondimento degli esami deve essere presa caso per caso, tenendo conto, secondo un’ottica personalistica, delle condizioni del singolo paziente e del vantaggio che egli può ricavare dall’esame. Considerazioni etiche, legate al rispetto del paziente, indurranno a condotte diagnostiche differenziate in casi apparentemente simili. Allo scopo di esemplificare tale possibilità, vengono esposti due casi clinici.
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3

Orzalesi, Marcello. "Problemi etici dell’assistenza al neonato ad alto rischio." Pratica Medica & Aspetti Legali 5, no. 1 (February 15, 2010): 7–13. http://dx.doi.org/10.7175/pmeal.v5i1.323.

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4

Falek, A. "Problemi etici della consulenza genetica nell'Era della biologia molecolare." Global Bioethics 2, no. 5 (January 1989): 25–27. http://dx.doi.org/10.1080/11287462.1989.10800522.

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5

Conti, Adelaide, and Brunella Marniga. "Implicazioni etiche e medico-legali nell’utilizzo di placebo nella sperimentazione clinica." Medicina e Morale 47, no. 4 (August 31, 1998): 739–57. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.828.

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Abstract:
Gli autori, alla luce di un caso clinico riguardante la sperimentazione farmacologica giunto all’esame di un Comitato Etico, espongono alcune considerazioni sugli aspetti etici e medico-legali dell’utilizzo di placebo. Una volta analizzato il significato del termine placebo, anche dal punto di vista storico, viene descritto l’uso di tali sostanze: sono numerosi infatti gli esempi relativi alla sperimentazione farmacologica per chiarire l’impiego dei placebo. I problemi etici implicati sono decisamente importanti: in primo luogo il rispetto dei principi di autonomia, beneficialità, non maleficienza, giustizia. Le opinioni sono contrastanti: a fronte di chi ritiene che non sia corretto né eticamente né metodologicamente sottoporre a placebo alcun paziente, si pongono coloro che ne promuovono l’utilizzo quando non sia nota altra terapia alternativa efficace. Peraltro un problema rilevante sembra essere la comunicazione al paziente della terapia a lui somministrata, in sostanza la comunicazione della verità al malato, per garantirne la piena autonomia. Tuttavia sembra che il placebo per esplicare il suo effetto debba dipendere dalla non consapevolezza e dalla suggestionabilità del paziente. Il Codice Deontologico sottolinea il principio di beneficialità e pone alcune direttive per l’uso di placebo. Il consenso informato rimane anche in questo ambito un elemento basilare, ribadito dalla Costituzione e dal Codice Penale.
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6

Vitale, Aldo Rocco. "Escursioni biogiuridiche in tema di maternità surrogata / Biolegal excursions regarding surrogate pregnancy." Medicina e Morale 65, no. 2 (September 21, 2016): 167–86. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.433.

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Abstract:
L’articolo esamina i punti critici della pratica della surrogazione di maternità. Esaminando diverse sentenze dello scenario internazionale e nazionale vengono messi in rilievo i problemi etici e giuridici che precedono e seguono la surrogazione di maternità. Viene posta attenzione alla configurabilità etica e giuridica del cosiddetto “diritto al figlio”. Il contributo analizza anche i problemi della compravendita e della donazione dei gameti e degli embrioni. L’insieme delle riflessioni si conclude con una critica contro-corrente dell’episodio biblico considerato un caso di maternità surrogata, cioè quello di Sara e Agar. ---------- The article examines the critical issues concerning the practice of surrogate motherhood. By examining a number of rulings of international and national scenario the ethical and legal issues that precede and follow the surrogacy are highlighted. Attention is paid to the ethical and juridical configurability of the so-called “right to the son”. The contribution analyzes the problems of the sale and donation of gametes and embryos. The collection of the reflections ends with a critique against the current biblical episode considered a case of surrogacy, i.e. that of Sara and Hagar.
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7

Faggioni, Maurizio P. "Il neonato anencefalo." Medicina e Morale 45, no. 3 (June 30, 1996): 447–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.904.

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Abstract:
L’articolo traccia uno <i del vivace dibattito in corso sui molteplici problemi medici ed etici connessi con l’anencefalia, e in particolare lo statuto ontologico del neonato anencefalo, le condizioni di liceità per l’espianto di organi e tessuti dall’anencefalo, le cure da prestarsi all’anencefalo, la diagnosi prenatale e l’induzione pretermine del parto. Un’enfasi particolare viene data ai modelli etici sottesi alle diverse posizioni e ai diversi orizzonti antropologici implicati. Si offrono infine linee operative che cercano di contemperare le legittime esigenze della medicina dei trapianti con il fondamentale e imprescindibile rispetto per la persona umana, anche in situazioni estreme e marginali, come quelle in cui si trova l’anencefalo.
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8

Bologna, Maria. "La psicoterapia tramite videoconferenza." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (September 2020): 45–68. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2020-002004.

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Abstract:
Sin dall'inizio degli anni ‘90 del Novecento cominciano a svilupparsi modalità di accesso ad opportunità di aiuto psicologico tramite Internet che giungono fino alle psicoterapie online. Si tratta di un'area di intenso confronto tra ricercatori e clinici, che riguarda non solo le modalità di comunicazione online, le trasformazioni del setting e l'alleanza terapeutica, ma anche inevitabili problemi etici e di salvaguardia della privacy. Oggi, anche in Italia, le modalità di incontro terapeutico che utilizzano tecnologie di comunicazione a distanza hanno assunto un interesse strategico per la crescente domanda di aiuto psicologico, l'incremento del numero di professionisti che le impiegano, la necessità di una valutazione empirica ed epistemologica, l'opportunità infine di formare un consenso su standard professionali, aspetti etici e normativi.
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Gigli, Gian Luigi. "Lo stato vegetativo “permanente”: oggettività clinica, problemi etici e risposte di cura." Medicina e Morale 51, no. 2 (April 30, 2002): 207–28. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.697.

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Abstract:
L’autore, alla luce della più aggiornata letteratura specialistica, illustra le due condizioni cliniche definite come stato vegetativo (SV) persistente rispettivamente SV permanente, condizioni a loro volta distinte da altre situazioni cliniche quali il coma e la morte cerebraele. Infatti, con SV persistente si intende uno SV - cioè la perdita completa di coscienza pur in presenza di cicli sonno-veglia e di attività ipotalamica e troncoencefalica autonomica - presente a distanza di un mese da un insulto cerebrale oppure per almeno un mese in disturbi metabolici o degenerativi o in sindromi malformative. Con SV permanente, invece, si definisce uno SV irreversibile, anche se l’organismo che ne da la definizione più aggiornata, la Multi-Society Task Force on PVS, ne precisa la connotazione probabilistica e non di certezza. Dunque mentre per lo SV persistente si pone una diagnosi, per lo SV permanente solo un giudizio prognostico. Nel prosieguo dell’articolo, l’autore illustra inoltre il dibattito di bioetica clinica attivatosi sull’argomento, mettendo in guardia da inaccettabili tentativi di introduzione surrettizia di pratiche eutanasiche per questi pazienti.
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Fracchia, Fabrizio. "Climate change e diritto: alla ricerca del corretto approccio metodologico del giurista di fronte ai problemi dello sviluppo sostenibile." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 1 (July 2010): 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-001006.

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Abstract:
Il lavoro si occupa dell'approccio metodolocigo che deve avere il giurista a fronte del tema ambientale, con specifico riferimento ai temi del climate change e della sostenibilitŕ. L'articolo delinea la necessitŕ di considerare l'apporto dell'etica e, dopo aver analizzato i vari modelli etici utilizzabili anche dal giurista, sottolineare l'importanza dell'etica del rispetto dell'altro e propone l'adesione al modello aretaico.
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Blasimme, Alessandro. "Governare la biomedicina: l'etica della ricerca scientifica come questione pubblica." PARADIGMI, no. 1 (April 2011): 127–43. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-001008.

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Abstract:
L'articolo prende in esame i problemi etici connessi con le scienze della vita e i modelli di decisione pubblica messi in atto per fare fronte al crescente disaccordo morale sui metodi e gli scopi della ricerca. Mostra inoltre come negli ultimi decenni si siano affermati modelli didella scienza improntati a visioni differenti dei rapporti tra comunitŕ scientifica, comunitŕ bioetica e decisori pubblici. Fornisce infine un'analisi dei fondamenti teorici generali di tali modelli.
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Peroni, Antonia. "Considerazioni sulla fondazione teoretica per l’etica infermieristica." Medicina e Morale 52, no. 6 (December 31, 2003): 1213–31. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.660.

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Abstract:
L’etica in ambito infermieristico riveste da sempre grande importanza per la peculiare natura disciplinare dell’infermieristica. Proprio per questo l’etica viene variamente interpretata e trattata all’interno del sapere infermeiristico in relazione ai diversi approcci disciplinari ed interpretazioni da parte dei docenti. In questo lavoro non si intende disquisire sulle diverse correnti etiche oggi variamente presenti nella comunità scientifica, bensì fare una panoramica sulle diverse concezioni con le quali si interpreta l’etica in campo infermieristico. Fondamentalmente esse si possono ricondurre a tre filoni principali: l’etica come filosofia, l’etica come norma e l’etica come assistenza, quest’ultima a sua volta articolata in due oreintamenti, l’etica in relazione a “teorie e modelli infermiersitici” e l’etica del “prendersi cura”. In realtà si evince che tutti gli orientamenti proposti hanno in sé dei limiti poiché sviluppare l’etica infermieristica secondo un orientamento significa tendere a sviluppare un atteggiamento categoriale, interpretato, con il rischio di non andare alla radice della questione etica nell’intento di riconoscere la peculiarità di ogni essere umano. Si conclude affermando la ricchezza e l’importanza delle diverse concezioni etiche per la professione infermieristica ma non senza aver sviluppato gli elementi che costituiscono la base della fenomenologia etica e cioè la Legge Morale Naturale, la Coscienza e la Moralità. Perché un infermiere possa esercitare con competenza la sua professione deve sviluppare gli elementi della moralità, in particolare la coscienza etica. Soltanto a queste condizioni egli potrà essere in grado di vivere pienamente la dimensione etica del suo servizio riconoscendo i problemi e dilemmi etici nella quotidianità del suo lavoro nel tentativo di rispondere secondo gli orientamenti che riterrà più conformi alla sua natura etica ma sempre nel rispetto della intrinseca “valorialità” della persona umana.
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Buzzi, Elisa. "Doping tradizionale e doping genetico: questioni etiche / Traditional doping and genetic doping: ethical issues." Medicina e Morale 67, no. 1 (March 23, 2018): 41–54. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.527.

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Abstract:
Il complesso fenomeno del doping presenta notevoli problemi di definizione. Queste difficoltà, che hanno influenzato l’evoluzione delle politiche anti-doping, sono ulteriormente acuite dall’assenza di una cornice etica chiaramente definita, in grado di giustificare inequivocabilmente le azioni di contrasto intraprese dalle agenzie sportive a partire dalla seconda metà del XX secolo. Ai problemi di interpretazione del doping nelle sue forme tradizionali si sono aggiunte, da qualche decennio, le questioni relative al doping genetico. Il contributo analizza le diverse tipologie di tecnologia genetica, potenzialmente utilizzabili per un miglioramento della prestazione atletica, nella prospettiva di una valutazione etica. Oltre ai problemi medici, legali e morali del doping tradizionale, il doping genetico pone dilemmi etici inediti che rischiano di rendere le risposte dell’etica sportiva e delle politiche anti-doping, se non inefficaci, per lo meno inadeguate e anacronistiche. Nonostante la difficoltà di prevedere l’impatto che le tecnologie genetiche potranno avere sul mondo dello sport, la prospettiva del doping genetico, non diversamente da altre forme di doping, ma più radicalmente, pone due tipi di questioni. In primo luogo, costringe a ripensare alla natura e alle finalità dello sport e delle competizioni atletiche come espressioni dell’eccellenza umana. In secondo luogo, solleva questioni fondamentali circa la definizione dell’identità e della dignità umane nella civiltà tecnologica. ---------- Interpreting doping is fraught with difficulties at the very level of a comprehensive and consistent definition of the phenomenon. Such difficulties have influenced the evolution of anti-doping policies, that are further hindered by the lack of a clearly articulated ethical framework. Moreover, in the last few decades, a host of moral dilemmas has been arising in connection with gene doping. This article analyses different kinds of genetic technology that could enhance athletic performances in the light of their moral implications. In addition to the medical, legal, and ethical problems inherent in traditional doping, gene doping raises a whole range of new ethical issues that might render the current formulations of sport ethics and anti-doping policies, if not ineffectual, at least inadequate and anachronistic. Notwithstanding the difficulties in foreseeing how developments in genetic technology might impact the world of sport in the future, the perspective of gene doping radicalises two kinds of issues, that are not stranger to other forms of doping. Firstly, it leads to reconsider the nature and goals of sport as an expression of human excellency, and secondly, it raises fundamental questions about the definition of human identity and dignity in a technological civilization.
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Pinna, V., M. D. Marchi, L. Bernardi, and P. Dettori. "Malformazioni cranio-facciali." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (April 1992): 65–69. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s112.

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Abstract:
Le disrafie cranio-facciali costituiscono un importante capitolo della patologia malformativa. Sono lesioni rare, ma è sempre con un certo disagio che si affrontano i problemi etici, clinici e diagnostici che le accompagnano. Difficili e complesse le classificazioni proposte dai differenti autori. Fra le malformazioni più frequenti e suscettibili di correzione chirurgica efficace si sono esaminate in dettaglio l'iperteleorbitismo e le sindromi latero-facciali. Vengono valutate le possibilità di caratterizzazione morfologica e quantificazione biometrica offerte dalla TC con le recenti ricostruzioni 3D di superficie. Le informazioni ottenute con questa metodica risultano importanti per la comprensione della morfologia aberrante e per una corretta programmazione chirurgica. Il neuroradiologo ha gli strumenti idonei per la miglior comprensione della malformazione ma occorre sempre l'impegno di un «pacchetto» multidisciplinare per poter ridare a questi piccoli pazienti funzione, morfologia ed estetica.
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Dei, Fabio. "Ricordare la violenza. Il contributo di Francesca Cappelletto agli studi sulle memorie di guerra." DiPAV - QUADERNI, no. 26 (March 2010): 29–40. http://dx.doi.org/10.3280/dipa2009-026003.

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Abstract:
Nel lavoro antropologico di Francesca Cappelletto, un ruolo centrale ha svolto la ricerca sulla memoria delle stragi di civili compiute dalle truppe nazifasciste nella Toscana del 1944. In particolare, Francesca ha condotto una ricerca etnografica su due paesi colpiti da gravissimi eccidi, Civitella Val di Chiana e Sant'Anna di Stazzema. Questo articolo discute brevemente quattro aspetti fra i piů significativi ed originali degli studi di Francesca: a) il rilievo dato al ruolo della "comunitŕ mnemonica" come soggetto delle pratiche pubbliche del ricordo; b) la critica alla nozione di "memoria collettiva" e l'accento posto sul conflitto come elemento strutturante della memoria; c) il ruolo complementare delle narrazioni e delle immagini nella trasmissione generazionale della memoria; d) i problemi cognitivi ed etici che caratterizzano il rapporto tra ricercatore e narratori nello studio della memoria traumatica.
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Fiori, Angelo. "Contro la fecondazione eterologa." Medicina e Morale 46, no. 2 (April 30, 1997): 241–66. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.881.

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Abstract:
Il processo di progressiva accettazione della fecondazione eterologa può indurre gli oppositori ad abbandonare le proprie posizioni prendendo atto della loro sostanziale inutilità ed accettando di fatto il principio secondo cui i prodotti del progresso devono essere disponibili a tutti coloro che desiderano fruirne. Per contro, l’autore ritiene che la fecondazione assistita nel suo insieme, non solo la fecondazione eterologa con i suoi peculiari problemi, comincia a presentare nel suo contesto crepe che ora si tenta di occultare, ma che sono destinate a minare in tempo abbastanza breve certezze finora presentate nei consueti termini del trionfalismo biomedico. Molti sono infatti i problemi, scientifici ed etici, che essa solleva: la natura del trattamento di fecondazione eterologa, i rischi per la madre e per il feto, l’anonimato per il donatore e i rischi di approdo alla selezione eugenetica a seguito dei progressi della genetica molecolare, i diritti dei figli, la crioconservazione degli embrioni soprannumerari e l’ipotesi della “donazione di embrione”. Oggi non è possibile prevedere quale sarà il destino delle pratiche di fecondazione assistita, particolarmente della fecondazione eterologa. Tuttavia, a medio termine l’autore si sente di prevedere il loro declino e la loro futura scomparsa a causa dell’aggrovigliarsi progressivo dei problemi che essa implica. Massimo deve essere l’apprezzamento del desiderio di avere un figlio, sono infatti le leggi biologiche che ispirano con la loro forza questi potenti desideri; ma la fecondazione eterologa da padre anonimo non è la risposta a queste speranze. Altre sono le strade.
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Atighetchi, Dariusch. "Islam e AIDS." Medicina e Morale 49, no. 6 (December 31, 2000): 1179–90. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.775.

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Abstract:
L’impatto iniziale del mondo musulmano con il problema dell’AIDS ha subito assunto una forte connotazione apologetica e di condanna dell’infezione in quanto conseguenza di comportamenti illeciti di impronta occidentale. In questo senso si esprimono molti giurisperiti islamici, la stampa e non pochi medici. Tutti antepongono l’esaltazione della purezza dell’Islam e delle sue regole di vita a scapito dell’attenzione dedicata all’analisi dei problemi etici, medici e sociali dei malati. La soluzione islamica al rischio AIDS consiste nell’astinenza pre-matrimoniale e nel matrimonio precoce. Anche se in gran parte degli Stati la percentuale di infetti è bassa (ma costantemente in crescita in alcuni gruppi sociali) le autorità tendono a minimizzare le cifre; inoltre sembrano riluttanti a denunciare la situazione sanitaria concernente la diffusione di malattie sessuali per non esporsi a critiche politico-religiose. I cittadini sono fortemente restii a rivelare le proprie abitudini sessuali e a partecipare ad indagini sul problema. Contemporaneamente anche i malati e i familiari preferiscono occultare l’infezione per vergogna e timore delle conseguenze sociali. Atteggiamenti molto simili si riscontrano in Occidente tra gli immigrati infetti ed i loro familiari. Per l’Islam il medico è uno strumento divino e non può limitarsi a curare bensì dovrebbe occuparsi di tutta la persona, con i valori che ne orientano la condotta quotidiana inclusa la sessualità.
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Anton-Păduraru, Dana-Teodora, and Magdalena Iorga. "ASPECTE ETICE ÎN FIBROZA CHISTICĂ." Romanian Journal of Pediatrics 64, no. 4 (December 31, 2015): 448–52. http://dx.doi.org/10.37897/rjp.2015.4.19.

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Abstract:
În ultimele decade, progresele rapide în diagnosticul şi tratamentul fibrozei chistice au condus la apariţia unor probleme etice legate de screeningul neonatal, terapia genică, transplantul de organe şi fertilitate. De asemenea, tranziţia bolnavilor cu fibroză chistică de la copil la adult este nu numai o problemă profesională, ci şi de etică. Înţelegerea aspectelor etice din această afecţiune este crucială pentru furnizarea îngrijirilor optime.
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Bellavite, P., M. Semizzi, P. Musso, R. Ortolani, and G. Andrioli. "Medicina ufficiale e terapie non convenzionali: dal conflitto all’integrazione?" Medicina e Morale 50, no. 5 (October 31, 2001): 877–904. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.735.

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Abstract:
La distinzione tra medicina ufficiale e medicine alternative (più propriamente denominate non-convenzionali o complementari) va inquadrata sul piano storico ed epistemologico, come parte di un continuo e mai concluso confronto tra diversi paradigmi scientifici e medici. Il ricorso a pratiche mediche di origine orientale o comunque di matrice extra-scientifica è in espansione in tutti i Paesi europei e negli Stati Uniti e ciò pone un’ampia serie di problemi sociosanitari, deontologici, etici, metodologici. La crisi attuale della medicina occidentale deriva sostanzialmente dalla difficoltà di conciliare il progressivo dominio dell’approccio scientifico-molecolare e tecnologico con la crescente necessità di riscoprire gli aspetti più personali ed individualizzati della cura, che sono particolarmente importanti nelle malattie croniche e multifattoriali. Le medicine non convenzionali possono probabilmente contribuire a colmare alcune lacune metodologiche e concettuali lasciate dalla super-specializzazione e dal prevalere del pensiero razionalista rispetto a quello empirico negli ultimi secoli e particolarmente negli ultimi decenni. Il modo più corretto di guardare al fenomeno è quello di esaminarne le ragioni d’essere, individuarne le molte possibili distorsioni, sfruttarne le potenziali positività in vista di una possibile integrazione di diversi approcci terapeutici. Tale eventuale integrazione di alcune pratiche non convenzionali richiede un maggiore impegno nella ricerca scientifica e nella qualifica delle varie figure professionali.
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Migone, Luigi. "Le risposte mediche e sociali alle richieste eutanasiche." Medicina e Morale 47, no. 5 (October 31, 1998): 935–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.820.

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Abstract:
I moderni mezzi di terapia e di sostegno vitale mirano a rimuovere in modo duraturo le malattie, ma quando guarigioni o miglioramenti non sono più possibili, lo scopo è quello di ritardare l’esito mortale. Da qui i timori dei mala ti di non riuscire a sopportare le ultime fasi di malattia e il conseguente radicarsi di tendenze ad anticipare la morte con pratiche eutanasiche. Il presente articolo intende proprio soffermarsi sulle richieste dei pazienti coscienti di anticipare la morte. L’Autore distingue e analizza tre diverse forme di eutanasia: suicidio concesso dal medico, intervento mortale del medico, rifiuto di iniziare o proseguire le cure vitali. Successivamente vengono affrontati gli aspetti epidemiiologici del fenomeno, i limiti del principio di autonomia che non può assolutamente giustificare l’eliminazione della ragione di essere dell’individuo, il perché delle richieste eutanasiche, le risposte sociali e le cure palliative, l’importanza dell’assistenza psicologica al morente, l’”ortotanasia” come alternativa all’eutanasia (consiste nell’opporsi agli istinti di autodistruzione e ai diversi fattori emotivi che rifiutano la morte, attraverso un atteggiamento razionale di preparazione a questo inevitabile percorso di vita), l’assistenza spirituale, la questione del “duplice effetto”: tutte questioni che aprono un acceso dibattito sui molteplici problemi etici riguardanti le pratiche eutanasiche.
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Eusebi, Luciano. "Il diritto penale di fronte alla malattia." Medicina e Morale 50, no. 5 (October 31, 2001): 905–28. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.736.

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Abstract:
Viene discusso il ruolo del consenso rispetto alla qualificazione giuridicopenale del trattamento medico-chirurgico. Si sostiene che il principio di autodeterminazione non può costituire unico criterio orientativo per risolvere le problematiche etiche e giuridiche oggi emergenti in ambito biomedico, configurandosi altrimenti il pericolo di una medicina puramente contrattualistica e difensiva, ovvero concepita non come scienza (umana), ma come mero insieme di abilità tecniche. Sono in questo senso evidenziate varie situazioni in merito alle quali il riferimento al consenso è impossibile o inadeguato. Si mette in luce, del resto, come sia coessenziale al concetto moderno di democrazia il confronto teso a definire convergenze su ciò che risulti fondamentale per la tutela della dignità umana, e dunque a definire linee-guida condivise circa settori di attività particolarmente delicati. In particolare vengono sviluppate motivazioni pertinenti anche in un contesto laico e pluralista al fine di mantenere fermo il divieto giuridico dell’eutanasia sia passiva che attiva, nell’ottica di un approccio solidaristico alla sofferenza: approccio che dalle normative favorevoli all’eutanasia risulta inevitabilmente compromesso. In questo senso, è individuato un limite intrinseco al diritto nell’impossibilità di autorizzare giuridicamente una relazionalità inter-soggettiva – come quella fra medico e paziente – giocata per la morte. La questione dell’eutanasia viene tenuta distinta, ovviamente, dai problemi attinenti all’accanimento terapeutico e alla proporzionalità dell’intervento medico. In rapporto alla permanente validità giuridica del principio di indisponibilità della vita uno specifico approfondimento è dedicato all’interpretazione dell’art. 32, 2° comma, della Costituzione italiana. Sono altresì presi in considerazione problemi concernenti i soggetti incapaci, il ruolo della norma sullo stato di necessità, i compiti assolti dai comitati etici ospedalieri (anche con riguardo alla responsabilità dei relativi membri) e la necessità di nuovi modelli giuridici intesi alla prevenzione degli eventi medici “avversi”.
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Spagnolo, A. G., D. Sacchini, G. Torlone, and A. A. Bignamini. "Il laboratorio del Comitato Etico - 1. Istituzione e procedure operative standard." Medicina e Morale 48, no. 2 (April 30, 1999): 221–63. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.804.

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Abstract:
L’articolo, il primo di una serie di contributi 2ad hoc2 che verranno pubblicati su “medicina e Morale”, intende esaminare in concreto i problemi pratici inerenti l’attivazione e il funzionamento dei Comitati Etici (CE) alla luce dell’emanazione delle specifiche linnee-guida dell’Uniione Europea (International Conference on Harmonisation – Good Clinical Practice, ICH-GCP) e dei Decreti del Ministero della Sanità che le hanno recepite e regolamentate in Italia. Gli autori, dopo aver preso in considerazione il ruolo dei CE nell’iter della sperimentazione clinica di nuovi prodotti farmaceutici e dei dispositivi medici, si soffermano sul tema dell’istituzione e della legittimità dei CE secondo la normativa vigente. Vengono inoltre fornite indicazioni dettagliate sui primi “obblighi” che i CE si ttrovano ad assolvere e cioè la preparazione “ex novo”/revisione dello statuto istitutivo e del regolamento interno con le relative procedure operative standard (Standard Operative Procedures o SOP). Tali indicazioni si basano non solo sui citati decreti, ma anche sulle diverse linee-guida internazionali in materia. Riguardo allo statuto vengono evidenziati gli elementi considerati irrinunciabili nella sua stesura: 1. i principi di riferimento; 2. le funzioni del Comitato; 3. la composizione. In merito alle SOP, i punti indispensabili ai fini della loro elaborazione riguardano le procedure inerenti: 1. riunioni, cariche e avvicendamento dei membri del CE; 2. presentazione della richiesta di approvazione al CE; 3. l’esame della documentazione presentata; 4. la decisione del parere; 5. la comunicazione del parere; la emissione del giudizio di notorietà; 6. il monitoraggio della sperimentazione; 7. l’archiviazione e l’accesso alla documentazione; 8. la revisione delle procedure e gli eventuali allegati. In appendice all’articolo vengono infine proposti due facsimile di statuto del CE e di SOP, che possono essere utilizzati come base per redigere e adattare alle realtà locali tali documenti da parte dei singoli CE.
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Gainotti, Sabina, and Antonio G. Spagnolo. "Test genetici: a che punto siamo in Europa? A margine del Rapporto e delle Raccomandazioni della Commissione Europea sugli aspetti etici, giuridici e sociali dei test genetici." Medicina e Morale 53, no. 4 (August 31, 2004): 737–66. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.631.

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Abstract:
Il 6 e 7 maggio 2004 a Bruxelles ha avuto luogo un congresso organizzato dalla Commissione Europea per stimolare la riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e giuridiche legate allo sviluppo e all’utilizzo dei test genetici. Gli Autori riferiscono sulle conclusioni di quelle due giornate, dedicate alla lettura ed alla discussione di 25 raccomandazioni proposte da un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da politici, accademici, rappresentanti dell’industria e di organizzazioni volontarie di pazienti di vari paesi dell’Unione. La qualità dei test genetici disponibili, l’accuratezza dei loro risultati, le condizioni di accesso ai test e ai trattamenti (soprattutto per le persone con malattie rare), l’utilizzo appropriato dei campioni e dei dati, il consenso informato ed il rispetto della privacy, il counselling genetico pre e post test, il rischio di discriminazioni sulla base del genere e dell’etnia: questi sono solo alcuni dei problemi emersi in sede congressuale. Le 25 raccomandazioni della Commissione Europea si differenziano per certi versi da altri documenti e dichiarazioni internazionali, soprattutto per quanto riguarda lo “statuto” assegnato ai dati genetici (“eccezionalità” genetica); secondo il Gruppo di lavoro che ha scritto le raccomandazioni l’informazione genetica non è diversa dagli altri dati medici, e dunque dovrebbe essere trattata allo stesso modo. È pur vero però, che i test genetici offrono nuove informazioni e conoscenze che potranno complicare non solo il rapporto tra medico e paziente, ma anche quello tra paziente e familiari. Con l’aumento dei test genetici ci sarà bisogno di riferimenti chiari ed accettabili per tutte le parti coinvolte: medici, pazienti e familiari avranno bisogno di riferimenti per risolvere problemi pratici, per conciliare i vari diritti dei pazienti (ad es. i diritti di sapere o di non sapere, di condividere le informazioni o meno), e doveri dei medici (dovere di mantenere il segreto professionale e proteggere la privacy, ma talvolta anche il dovere di avvertire). Il consenso informato dovrà aiutare le persone a comprendere in modo adeguato tutte le implicazioni di un test, dalle sue possibili conseguenze a livello familiare e sociale, alla classificazione e all’uso dei suoi dati clinici e genetici per le ricerche future. Quando poi l’ “oggetto” di studio non è più il singolo individuo, ma gruppi ristretti di persone (ad es., negli screening genetici), sarà necessario un “consenso di gruppo”, mentre gli studi sulle popolazioni riguarderanno le società in senso lato. Infine rimane un interrogativo importante: tutti questi cambiamenti aumenteranno il livello di costo della sanità? Molti sono gli scenari e gli sviluppi possibili, ma questi non dipendono solo dai progressi della scienza. Per far si che i benefici di queste innovazioni superino i rischi corsi dagli individui e dalla società, sarà importante creare un quadro normativo responsabile, che sappia accompagnare e misurare le varie attività di implementazione dei test genetici, sia a livello dei singoli Stati, sia a livello dell’Unione Europea.
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Pellegrino, Gianfranco. "Cambiamento climatico e generazioni future." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 39 (January 2011): 7–19. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-039001.

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Abstract:
Il saggio introduce le tematiche di questo numero, soffermandosi in particolare sulla rilevanza etica e politica del cambiamento climatico. Dopo una rapida spiegazione dell'effetto serra naturale e artificiale, si ripercorrono le teorie che concepiscono il cambiamento climatico come un problema di giustizia distributiva. Secondo alcuni autori queste teorie non sono sufficienti per dare strumenti adeguati, perché il cambiamento climatico rappresenta un problema etico nuovo, che richiede una strumentazione etica inedita. Il saggio approfondisce alcune delle caratteristiche nuove dell'etica del cambiamento climatico, soprattutto in relazione all'impatto che le scelte presenti avranno sulla qualitÀ della vita delle generazioni future.
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Spagnolo, A. G., A. A. Bignamini, and A. De Franciscis. "I Comitati di Etica fra linee-guida dell’Unione Europea e decreti ministeriali." Medicina e Morale 46, no. 6 (December 31, 1997): 1059–98. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.858.

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Abstract:
La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto del Ministro della Sanità del 27 aprile 1992, che ha recepito in Italia la Direttiva n. 91/507/CEE contenente la Good Clinical Practice (GCP), ha determinato in Italia il sorgere di molti Comitati di Etica (CE) locali in quanto l’inizio delle sperimentazioni cliniche veniva subordinato all’approvazione da parte di un CE. Restava, tuttavia, una carenza di regolamentazione della istituzione e del funzionamento di tali organismi i quali hanno, perciò, continuato a sorgere in modo spontaneo ed improvvisato, senza coordinazione fra loro. L’articolo richiama dapprima le diverse iniziative che sono state prese da parte di Associazioni e Società scientifiche al fine di colmare quelle lacune di procedure operative dei CE, fra cui anche la costituzione di una Federazione Nazionale dei Comitati Etici (FNaCE). Successivamente viene preso in considerazione il recente decreto del Ministero della Sanità che ha recepito le lineeguida armonizzate dell’Unione Europea, Stati Uniti e Giappone (ICH 135/95), fornendo indicazioni più precise sul funzionamento dei CE ma anche trasformando il ruolo di questi organismi da quello etico a quello più amministrativo. Viene anche discusso il problema connesso al ruolo dei CE negli studi multicentrici. Il recente decreto ministriale e un progetto di Direttiva del parlamento Europeo assegnano infatti al CE locale solo un ruolo di accettazione o rifiuto in toto del parere del CE del centro coordinatore, configurando in questo una diminuzione della indipendenza dei CE ed una conflittualità con la loro responsabilità. In appendice viene, infine, riportato un utile quadro sinottico di confronto fra quanto previsto dalla GCP del 1992 e la GCP del 1997.
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Del Missier, Giovanni. "Le mutilazioni genitali femminili." Medicina e Morale 49, no. 6 (December 31, 2000): 1097–143. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.774.

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Abstract:
L’articolo intende approfondire la tematica delle mutilazioni genitali femminili (MGF) per esprimere un fondato giudizio morale su queste pratiche e offrire delle linee di riferimento per la promozione di comportamenti sociali giusti e responsabili, nel pieno rispetto della dignità personale delle donne coinvolte. L’autore offre un quadro generale del fenomeno, emergente anche in Italia, individuando le testimonianze storiografiche delle MGF, le diverse tipologie di intervento, le conseguenze psico-fisiche che esse comportano per le donne che vi si sottopongono, la distribuzione geografica e quantitativa dei soggetti coinvolti. Vengono esaminate le motivazioni tradizionalmente addotte a giustificazione di queste pratiche e le teorie esplicative moderne fornite dalle scienze umane che hanno tentato di interpretare in vario modo le mutilazioni sessuali, con particolare attenzione alla riflessione ispirata ai diritti umani. Successivamente, vengono considerati criticamente i paradigmi etici più utilizzati in letteratura per schierarsi a favore o contro la legittimità delle MGF. I limiti rilevati inducono l’autore ad inquadrare il discorso in una più ampia cornice di tipo antropologico personalista e a percorrere una via di soluzione equidistante dal culturicentrismo e dal relativismo culturale. Sulla base del significato della corporeità si sostiene la grave illiceità delle pratiche mutilatorie, analizzando nel dettaglio le responsabilità dei diversi attori sociali che vi si possono trovare coinvolti. Sulla scorta di alcune argomentazioni derivate per analogia dai Teologi Dottori della tradizione cattolica viene individuato, inoltre, un criterio minimale di riferimento per avviare un dialogo interculturale non direttivo né paternalistico, ma rispettoso e fermo che conduca le etnie, presenti nella società italiana, a superare queste pratiche trasformandole in una nuova ritualità non cruenta, senza compromettere il patrimonio di valori che esse vorrebbero salvaguardare e trasmettere. L’esposizione si conclude con una serie di indicazioni volte a guidare la progettazione di interventi sociali finalizzati a modificare le tradizioni dannose per la salute, secondo una strategia ispirata non solo all’efficacia, ma soprattutto al rispetto della dignità umana e delle diversità culturali, con particolare riguardo ai problemi delle donne, delle famiglie, delle comunità di riferimento, degli operatori socio-sanitari e alla questione dell’introduzione di norme penali specifiche anti-MGF.
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Munk-Jørgensen, Povl. "Perspectives for psychiatric epidemiology: are we measuring the right things?" Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 3 (December 1996): 190–97. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004176.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - In questi ultimi anni l'epidemiologia è al centro dell'attenzione. La psichiatria è stata all'avanguardia nello sviluppo dei metodi epidemiologici e nella loro applicazione alia ricerca è alia pianificazione. La psichiatria epidemiologica si è occupata prevalentemente del servizi sanitari di secondo livello, cioè dei servizi ospedalieri. Scopo del presente lavoro è discutere quali sistemi di monitoraggio e quali tipi di dati saranno necessari in futuro. Metodo - La discussione e basata sull'esperienza e sui risultati ottenuti dai registri psichiatrici esistenti, principalmente dal Registro Psichiatrico dei Casi danese, presso il Dipartimento di Psichiatria demografica di Aarhus. Risultati - Alcuni Paesi hanno sviluppato sistemi di monitoraggio per la registrazione routinaria dei dati riguardanti il settore ospedaliero, la qualcosa comporta rilevanti benefici per garantire la qualita, per la ricercà e per la pianificazione. Peraltro, dopo l'introduzione della psichiatria decentratà, si deve riconoscere l'urgente necessita di spostare il punto focale affinche l'impiego dell'epidemiologia possa giovare anche alle attivita nel campo della psichiatria territoriale e della salute mentale fornita dai servizi di primo livello. Sebbene cio comporti grandi difficolta, devono essere sviluppati sistemi di monitoraggio per raccogliere informazioni valide e attendibili relative a tali mezzi di cura. E inoltre necessario sviluppare metodi epidemiologici da impiegare nella ricerca e nella garanzia di qualita in questo campo. Tali metodi di ricerca dovrebbero essere utilizzati non solo nell'indagine sull'eziologia. il decorso ed i risultati clinici dei disturbi mentali, ma anche, per esempio, nell'osservazione del funzionamento sociale e della disabilita dei pazienti psichiatrici, del bisogno di cura, della soddisfazione dei bisogni, dell'economia sanitaria e del flusso dei pazienti tra i differenti livelli del sistema di trattamento. Cio provoca numerose domande relative alia sicurezza dei dati, alia legislazione ed a problemi etici legati alia raccolta e all'impiego di dati nei modelli epidemiologici. Conclusioni - Si raccomanda di dare priorità ad un ampia utilizzazione dei dati dei registri esistenti; all'introduzione di registri relativi alia salute mentale fornita dai servizi di secondo livello nei Paesi che ne sono privi; all'introduzione di registri relativi alia salute mentale fornita dai servizi di primo livello; all'introduzione di sistemi di monitoraggio della disabilità; all'introduzione di sistemi per monitorare le risorse dei pazienti; ad una larga collaborazione in questo lavoro tra epidemiologi in campo psichiatrico, amministratori, economisti e tecnici.
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Faggioni, Maurizio P. "Il trapianto di gonadi: storia e attualità." Medicina e Morale 47, no. 1 (February 28, 1998): 15–46. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.840.

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Abstract:
L’articolo affronta il tema del trapianto di gonadi a partire dai primi tentativi tardo ottocenteschi sino agli sviluppi odierni, tenendo conto sia dell’aspetto biomedico sia di quello etico. Si prendono in esame due possibili situazioni, il trapianto finalizzato a ripristinare una ormonogenesi deficitaria e il trapianto finalizzato a ripristinare la fertilità, cercando sempre di riportare i problemi alla loro radice antropologica. Il primo tipo di trapianto, lecito in linea di principio, pone tuttavia delicati problemi riguardo alle possibili ripercussioni sulla personalità del trapiantato; il secondo non solo si configura come una variante sofisticata della fecondazione eterologa, ma determina in aggiunta una violazione dello spazio personale attraverso l’inserzione di informazione genetica estranea trasmissibile alla prole. Nella stessa prospettiva si esaminano infine anche le discusse questioni del trapianto di tessuti gonadici provenienti da feti abortiti e da cadaveri, mostrandone l’impraticabilità psicologica ed etica.
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Murphy, Ann V. "Ripensando il Problema Etico." Chiasmi International 10 (2008): 329–32. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi20081057.

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Bartolommei, S. "Di alcuni problemi in etica ambientale." Global Bioethics 2, no. 3 (January 1989): 61–66. http://dx.doi.org/10.1080/11287462.1989.10800516.

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Poma, Andrea. "Commento a Colpa e sensi di colpa di Martin Buber." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (October 2010): 79–87. http://dx.doi.org/10.3280/gest2010-001005.

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Abstract:
L'autore prende le mosse dall'edizione italiana del testo Colpa e sensi di colpa di Martin Buber per sottolineare il rapporto fra il pensiero del filosofo e la svolta umanistica in psicoterapia, mettendone in risalto non solo la nota vicinanza, ma anche alcuni punti di distanza e differenza che le caratterizza. In particolare si sofferma su due problemi aperti che ancora interrogano la psicoterapia: la dimensione etica della colpa e il rapporto fra terapeuta e paziente. In primo luogo, la colpa, considerata in senso etico e non solo come sentimento di colpa, č interamente riconducibile all'ambito psicologico o trascende questa sfera radicandosi in un orizzonte esistenziale e quindi irraggiungibile dalla psicoterapia? In secondo luogo, come č possibile incontrare il paziente su un piano esistenziale (il che significa rinunciare a una posizione io-esso per sostare nell'autentico io-tu) senza perdere il proprio metodo, ruolo e infine se stessi? Questi interrogativi sono proposti come stimoli di riflessione per la psicoterapia e per lo sviluppo dei suoi fondamenti.
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Binetti, Paola. "La dimensione etica nella formazione infermieristica: un problema di stile di vita, di contenuti specifici e di integrazione culturale." Medicina e Morale 46, no. 5 (October 31, 1997): 939–62. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.869.

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Abstract:
La recente entrata in vigore della nuova Tabella XVIII ter, che contiene l’ordinamento didattico di tutti i diplomi universitari afferenti alla Facoltà di medicina offre, rispetto alla precedente, maggiori spazi per lo studio della Bioetica, sia come disciplina a sè stante sia come disciplina trasversale, punto di riferimento essenziale anche per gli altri corsi. La Bioetica, collocata al termine del corso di studi nel cuore del corso di Diritto sanitario, deontologia e Bioetica applicata, può trovare i suoi fondamenti culturali nello studio della Antropologia, - parte integrante delle Scienze umane previste nel II anno di Corso, e della Storia e Filosofia della Medicina, corso previsto nel III anno. La proposta formativa del LIU è quella di anticipare una serie di crediti del corso di Filosofia della Medicina al I anno, in modo da aumentare l’esposizione dello studente alle problematiche di tipo etico, inserendole fn dal primo momento nel suo progetto educativo. Obiettivo di fondo è quello di fare della Bioetica e delle sue implicazioni culturali la rete concettuale di riferimento, vera struttura portante, di tutto l’edificio formativo dello studente del DUI, dal momento che una vera innovazione oggi è possibile solo nel quadro di valori etici con cui l’infermiere si relaziona con il malato e la sua famiglia, elabora risposte coerenti per le nuove esigenze emergenti sul territorio e si dispone ad affrontare una linea di ricerca di alto profilo scientifico.
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Belániová, Barbora, Naďa Antošová, and Lucia Šupejová. "Solution of problems of ETICS with biocorrosion." MATEC Web of Conferences 146 (2018): 03007. http://dx.doi.org/10.1051/matecconf/201814603007.

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Abstract:
To find solutions for maintenance and repair of existing structures ETICS becomes the current another issue of improvement thermal insulation proprieties of external cladding, which need to be answered necessarily till December 2020. Double thermal insulation technology can be achieved by jointly increasing of thermal insulation properties and by repairing surface porosity ETICS. The aim of the research is the analysis of alternative insulation materials in plaster repair by technology "double thermal insulation" ETICS in terms of technology, humidity and temperature conditions in the layers. Technology of double thermal insulation is analyzed in the context with solution biocorrosion surface thermal insulation. In the end of the research there is obtained the data from the comparisson of technology double thermal insulation with different insulation materials expressed by graph. Obtained data can be the basis for decision to choosing a repair, to solution for the structural details of double thermal insulation and also for experimentally assess the lifespan of the double ETICS.
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Palagi, U. "Problemi etico-giuridici relativi alle innovazioni tecnologiche." Global Bioethics 1, no. 2 (January 1988): 3–34. http://dx.doi.org/10.1080/11287462.1988.10800503.

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Palazzani, Laura. "La prospettiva cristiano/cattolica su consenso informato e vaccinazione. Il caso dello Human Papilloma Virus / The Christian/Catholic perspective on informed consent and vaccination. The case of Human Papilloma Virus." Medicina e Morale 67, no. 6 (January 25, 2019): 677–91. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.562.

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Abstract:
L’articolo analizza il consenso informato nell’ambito della prospettiva cristiano/cattolica, evidenziando i principi etici di riferimento e le diverse interpretazioni e applicazioni pratiche, con riferimento ai documenti della Chiesa, in particolare la Nuova Carta degli Operatori Sanitari. In particolare l’attenzione è posta sul dialogo paziente/medico, sul dovere della informazione e il diritto/dovere all’informazione, in un contesto sociale multireligioso. L’autore analizza specificamente la questione delle vaccinazioni, con riferimento alle problematiche etiche sollevate dall’uso di cellule derivanti da feti abortiti. Una specifica analisi etica è dedicata al vaccino contro il papilloma virus e le implicazioni con particolare riferimento ai minori/adolescenti e alle donne. ---------- This article analyses informed consent from a Christian/Catholic perspective, placing emphasis on fundamental ethical principles and related interpretations and practical applications, with regard to documents of the Catholic Church, especially the New Charter for Health Care Workers. Significant attention is devoted to the patient/physician dialogue, the duty to inform and the right/duty of information, within a multi-religious society. The author specifically investigates the issue of vaccination, in relation to the ethical problems raised by the use of cell lines derived from aborted human foetuses. It includes an ethical analysis with a main focus on the case of human papilloma virus vaccine and its consequences, particularly for minors/adolescents and women.
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Păcurar, Daniela, Gabriela Leşanu, Anca Popescu, Irina Dijmărescu, and Dumitru Orăşeanu. "SINDROMUL MÜNCHAUSEN – O PROBLEMA DE ETICĂ MEDICALĂ?" Romanian Journal of Pediatrics 66, no. 2 (June 30, 2017): 140–46. http://dx.doi.org/10.37897/rjp.2017.2.11.

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Bompiani, Adriano. "L’elaborazione di “regole” per le innovazioni biotecnologiche." Medicina e Morale 49, no. 4 (August 31, 2000): 713–50. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.765.

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Abstract:
Come è noto, l'unione Europea ha fra i suoi scopi quello di favorire lo sviluppo sociale ed economico dei Paesi aderenti, facilitando la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, la produzione di beni e la circolazione degli stessi nell’ambito dell’Unione, eliminando per quanto è possibile differenze, normative e conflitti commerciali. Con questo spirito, dopo anni di difficile lavoro, è stata emanata la Direttiva 98/44/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (6luglio 1998) che riguarda la protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, ne presupposto che si tratti di genoma – sia esso di origine vegetale, animale o umano – in quanto risultati da “invenzioni” suscettibili di applicazioni industriali e non dal mero isolamento (“scoperta”). L’Autore, che già ha esaminato in un precedente contributo gli aspetti etici dell’impiego delle biotecnologie nel campo vegetale e animale (v. Medicina e Morale 2000, 3: 449-504), si sofferma a descrivere quanto prevede la Direttiva 98/44/CE stessa, assieme ad altre norme internazionali precedentemente emanat, per la tutela dell’ambiente, degli animali e degli organismi umani. L’Autore riconosce che la direttiva vieta, nel dispositivo, lo sfruttamento commerciale che sia contrario all’ordine pubblico e al buon costume, fornendo gli esempi concreti dei divieti applicabili ai processi di clonazione umana a scopo riproduttivo, di modificazione dell’identità genetica germinale dell’essere umano; di modificazione degli embrioni umani a fini commerciali e industriali; di modificazione dell’identità genetica animale di natura tale da provocare sofferenza negli stessi, senza utilità sostanziale per l’uomo o per l’animale. Tuttavia la Direttiva – sotto l’aspetto giuridico – consente l’utilizzazione di embrioni umani (sia pure non direttamente ed espressamente prodotti a scopo di ricerca in base all’art. 18 della Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina) a scopo sperimentale e per applicazioni biotecnologiche riguardanti la produzione di cellule staminali od i medicamenti. L’Autore esamina anche il dibattito che è seguito alla emanazione della Direttiva soprattutto a livello di Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Strasburgo) in merito alle preoccupazioni dell’opinione pubblica sui cosiddetti “cibi transgenici” (raccomandazione n. 1398 (1998) dal titolo “sicurezza del consumatore e qualità degli alimenti”), nella quale è stata espressa contrarietà alla brevettabilità degli organismi viventi, pur riconoscendo la necessità di assicurare un’adeguata protezione ai diritti dell’”invenzione” (proprietà intellettuale) [Raccomandazione 1417/1999]. Questi problemi sono stati affrontati ma non risolti nella conferenza internazionale di Oviedo (16-19 maggio 19999) organizzata dal Consiglio d’Europa. Il Comitato Direttivo di Bioetica del medesimo Consiglio d’Europa è stato indicato di esprimere “parere” sulla complessa materia; nel frattempo sono intervenute la conferenza di Seattle e Montreal, ove è stato firmato, nel gennaio 2000, un Protocollo sulla biosicurezza che regolamenta il commercio internazionale di sementi e sostanze geneticamente modificate ritenuti pericolosi per l’ambiente e la salute, escludendo però i prodotti finiti, e perciò il cibo transgenico. Nel momenti in cui – scadendo la moratoria –la Direttiva 98/44/CE entrerà in vigore (31 luglio 2000) essendo improbabile l’accettazione delle argomentazioni di invalidazione sollevate da Olanda e Italia, l’Autore insiste per l’adozione del “principio di precauzione”, esplicitamente incorporato nel diritto comunicato relativo alla protezione della salute, oltreché alla tutela dell’ambiente, che dovrà essere tuttavia meglio specificato nella sua estensione e nelle conseguenze attese. Un secondo principio, quello della “trasparenza”, richiede un’ulteriore affinamento delle informazioni rivolte al consumatore, tramite una più chiara etichettatura che consenta una scelta realmente libera e consapevole dei prodotti derivanti da organismi geneticamente modificati posti in commercio. Dovrà essere perseguita la ricerca, escludendo peraltro l’uso dell’embrione umano.
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Heller, Niklas, and Sabine Flamme. "Waste management of deconstructed External Thermal Insulation Composite Systems with expanded polystyrene in the future." Waste Management & Research: The Journal for a Sustainable Circular Economy 38, no. 4 (February 12, 2020): 400–407. http://dx.doi.org/10.1177/0734242x20904413.

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Abstract:
External Thermal Insulation Composite Systems (ETICS), mainly comprised of expanded polystyrene (EPS) as the insulating material, have been used to insulate facades of buildings for the past few decades. In Europe, waste from ETICS deconstruction is currently disposed of in waste incineration facilities or landfills. Although the current quantities of ETICS waste are small, disposal of the increasing quantities of waste is posing a problem in some countries. New recycling strategies, such as the physico-chemical recycling of EPS or reutilisation of material and energy of all ETICS components in cement plants, offer the possibility of a circular economy for ETICS waste in the future. However, this would require a waste management chain from the construction site to the utilisation plant with appropriate waste treatment. To assess this concept further, this study documented dismantling efforts at different construction sites and conducted large-scale trials for ETICS waste treatment. The results of this study will allow the selection of suitable processing units and will be applied in a model developed by the IWARU Institute to determine economically and ecologically advantageous waste management routes that can be used to handle ETICS waste in the future.
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Antonini, Cleto. "Criteri etici per il ricovero e la dimissione dalla rianimazione." Medicina e Morale 52, no. 3 (June 30, 2003): 489–525. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.668.

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Abstract:
L’articolo affronta il delicato tema dei criteri in base ai quali decidere di ricoverare o dimettere un malato da un reparto di rianimazione. L’autore esamina i principi che animano l’erogazione dei servizi sanitari nazionali e regionali; il problema della definizione di equità in campo sanitario, l’analisi dei criteri prognostici e degli obiettivi della medicina intensiva. Vengono illustrati, infine, i dati relativi all’anno 2002 della struttura di appartenenza dell’autore.
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Bellini, Amedeo. "Conservazione e fruizione del patrimonio architettonico: un problema etico." TERRITORIO, no. 64 (February 2013): 9–17. http://dx.doi.org/10.3280/tr2013-064002.

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Abstract:
Critical thinking still today addresses the issues of the conservation and reuse of our architectural heritage from different viewpoints which are not compared, as if the recognition of historical, communicative and formal values and thinking on how it is used and on the inevitable changes needed to satisfy vital needs belong to totally different spheres of thought and work. More specifically, time is lost within that disciplinary area traditionally defined as history and criticism in advancing hypotheses to summarise the debate that has taken place in recent decades, with no acknowledgement of the radical change that has taken place, caused by new historical and aesthetic perspectives of the relative nature of all value judgements and of the extension of protection to unofficial building, which inevitably highlight political and economical aspects, which in the final analysis are ethical questions.
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Timio, Mario. "Malato e medico in dialisi: un approccio alla bioetica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4 (October 28, 2013): 329–31. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1068.

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Abstract:
Secondo la “legge di Hume” non esiste una goccia di etica che può derivare da una regola scientifica. Tale legge è applicabile ad ogni ambito della scienza, compresa la scienza nefrologica. In dialisi i problemi di bioetica sono molteplici, non ultimi l'inizio della terapia sostitutiva, la scelta del tipo di dialisi, l'autonomia del paziente, il costo della pratica e la sospensione del trattamento. Spesso i problemi clinici e bioetici possono comunque embricarsi. Per favorire la convergenza delle due componenti si fa riferimento ad alcuni punti nodali: 1) principio di verità; 2) principio del valore e della dignità dell'uomo; 3) principio della libertà; 4) problema del consenso informato, 5) principio di giustizia; 5) modelli bioetici che influenzano la pratica clinica. (Bioethics)
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Jensen, Jeppe Sinding. "Closing the Gaps—Some Notes on the Making of Perspectives." Method & Theory in the Study of Religion 28, no. 4-5 (November 17, 2016): 465–77. http://dx.doi.org/10.1163/15700682-12341365.

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Abstract:
This special issue revolves around two main problems that need disentangling: the emic–etic debate and the insider–outsider problem. As the appointed discussant to the workshop in which this issue’s papers were first presented, I noted the emergence of some related and recurring problems on which I further elaborate in this article. These problems can be summed up as differences in methods and theories in various disciplines that create “gaps” between their results. Moreover, there are problems concerning matters of scale, type–token relations, questions about the relations between the public and private character of religion, the seemingly inevitable ambiguities of relativism and, finally, the various modes of discourse on religion\s.
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Коротков and Eduard Korotkov. "Modern Problems of Formation of the Art of Management." Administration 4, no. 4 (September 19, 2016): 27–32. http://dx.doi.org/10.12737/22786.

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Abstract:
The main factors that provide the development of the management art are listed and proved in this article. It was defined that the management art should include the theoretical knowledge, practical skills, personal, moral and etic qualities.
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Ryparová, Pavla, and Zuzana Rácová. "Characterisation of Micoorganism from Individual Layers of the Building Envelope (ETICS) and Methods of their Sampling." Key Engineering Materials 714 (September 2016): 196–200. http://dx.doi.org/10.4028/www.scientific.net/kem.714.196.

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Abstract:
The current situation of contact insulation systems from 80s and 90s is fallback and they do not correspond with current valid technical norm. The almost case is necessary refurbishment of building envelope or performance of additional insulation. The question "what ETICS hides inside" occurs, and whether the removal is necessary or whether the making of additional insulation directly on the current one is possible. This is connected with occurring of growth microorganism especially mold through building envelope. Our article is about problem of mold through building envelope esp. ETICS in territory of Czech Republic. The results show that the whole ETICS is contaminated with mold and there is a risk that if there are appropriate conditions for the fungus in building envelope and the newly remade ETICS will be attacked, then it will be the danger to the health of the users of building. In our research, we have evaluated and verified sampling method for the characterization of biodeteriogens which are accessible and user friendly for public.
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Francke, Barbara, and Renata Zamorowska. "Problemy technologiczno-materiałowe w realizacjach systemów ociepleń z okładziną nieciągłą." BUILDER 272, no. 3 (February 25, 2020): 20–23. http://dx.doi.org/10.5604/01.3001.0013.8534.

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Abstract:
W artykule przeanalizowano mechanizm utraty właściwości funkcjonalnych systemów ETICS z okładziną nieciągłą, ze szczególnym uwzględnieniem zachowania obciążenia swobodnego. Przedmiotem dyskusji jest zewnętrzny system izolacji termicznej z płytką ceramiczną wyciętą z cegły, ułożoną na dwóch różnych podłożach, tj. wełnie mineralnej i styropianie. Podstawą oceny są zastosowane maksymalne obciążenie własne, maksymalna różnica przemieszczeń uzyskana dla omawianego rozwiązania podczas badań wykonanych w warunkach laboratoryjnych.
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Bollino, C. Andrea, and Alberto di Pierro. "The Political Economy of the Free Rider, the Prisoner’s Dilemma and the Constitutional Contract." Journal of Public Finance and Public Choice 9, no. 2 (October 1, 1991): 107–15. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345298.

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Abstract:
Abstract In questo scritto il problema del «free rider» viene presentato in relazione al concetto di beni pubblici, nell’ambito di una prospettiva di economia costituzionale.Si dimostra che il fenomeno del free rider non richiede la non escludibilità dal consume Il free riding è possibile, quindi, anche quando vige il principio di esclusione. Esso si ha, infatti, in tutti i casi in cui il comportamento non cooperativo non può essere oggetto di immediata sanzione.Il tema trattato costituisce un aspetto di una più ampia indagine su problemi di comportamenti cooperativi e non cooperativi all’interno di un’impostazione costituzionale. La tappa successiva dovrebbe approfondire la relazione tra l’ipotesi di free rider ed il cosiddetto problema «principale-agente».Infine, dopo aver esaminato il problema della cooperazione all’interno di una struttura di efficienza, l’analisi sarà estesa nella ancor più ampia area della cooperazione collettiva e della scelta tra criteri di equità e giustizia, affrontati nelle opere di scienza delle finanze e di etica.
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Stanzani, Sandro. "La dimensione etica e il problema della specificità del terzo settore." SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no. 1 (February 2016): 161–79. http://dx.doi.org/10.3280/sp2016-001008.

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Russu, Georgiana, and Radu Russu. "DILEME ETICE ÎN SARCINA CU MALFORMAŢII FETALE." Romanian Journal of Pediatrics 65, no. 1 (March 31, 2016): 83–86. http://dx.doi.org/10.37897/rjp.2016.1.17.

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Abstract:
Malformaţiile congenitale de cord, cu o incidenţă de 6-8/1.000 de nou-născuţi, reprezintă aproximativ 30% dintre cazurile de mortalitate infantilă determinate de anomalii congenitale. Dintre acestea, o mare parte necesită intervenţie chirurgicală corectoare imediat în perioada neonatală. Malformaţiile rinichilor şi tractului urinar au o incidenţă de aproximativ 1%. Dezvoltarea tehnicilor de ecografie fetală a permis diagnosticarea prenatală a multor malformaţii, unele cu risc vital. Astfel, apar probleme deosebite de etică privind întreruperea sarcinii sau îndrumarea gravidei către un centru unde nou-născutul va putea fi operat în primele ore de viaţă.
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Vitale, Aldo Rocco. "The “end of life” rights as biolegal issue / I “diritti” di fine vita come problema biogiuridico." Medicina e Morale 67, no. 3 (July 30, 2018): 325–44. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.542.

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Abstract:
The text examines the configurability of the bundle of rights that outline around the final stages of life and that are biolegal problems. In this regard it appears appropriate to distinguish between end-of-life “typical” rights and “atypical” end-of-life rights, in view of their legal founding and ethical and social shareability.----------Il testo prende in esame la configurabilità di quel fascio di diritti che si vengono a delineare intorno alle fasi finali della vita e che si propongono come problema di carattere biogiuridico. In proposito appare opportuna la distinzione tra diritti di fine vita “propri” e diritti di fine vita “impropri”, in considerazione della loro fondabilità giuridica e condivisibilità etica e sociale.
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Carmagnola, Fulvio. "Prospettive etiche nell'estetica." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 94–104. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016007.

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Abstract:
Nel mondo contemporaneo la bellezza č ancora un valore in se stessa? Questa la questione che propongo nel saggio. La estetizzazione del mondo della vita, ovvero la sempre crescente quantitŕ di "bellezza" presente nei beni economici, č la situazione problematica che prendo in considerazione: come č possibile un punto di vista etico nel campo dell'estetica, se la bellezza oggi non ha solo un valore simbolico, secondo l'affermazione kantiana del paragrafo 59 della("Io dico che la bellezza č il simbolo del bene morale") ma ha piuttosto un sempre crescente significato economico? Sono dell'idea che ciň che il pensatore francese Jean-Francois Lyotard chiamava "condizione postmoderna" (1979) implichi una nuova condizione della bellezza, che va sotto il nome di estetizzazione: il design, inteso come un punto di vista che privilegia la forma e l'aspetto attraente dei beni economici o "la pelle della cultura" (D. De Kerkhove) assume la prioritŕ sull'Arte e sugli artefatti di alto livello, e diventa l'aspetto principale della bellezza. Dunque noi dobbiamo prendere in considerazione i processi di valorizzazione economica e le basi istituzionali dei sistemi (Sistema-Arte, Sistema-Design. Sistema-Moda e cosi via) come la vera sfera nella quale porre il problema della bellezza e del gusto. Questa situazione implica una significativa variazione storica della domanda etica circa la bellezza: come costruire una nuova specie di giudizio di gusto (in termini kantiani: Urtheilskraft) che sia in grado di sfuggire a una sorta di compulsione consumistica al piacere o all'attuale "imperativo estetico" che si presenta nella forma paradossale dell'ingiunzione: "Enjoy!". Giocare - con o contro - questo imperativo estetico, questa la via che propongo per un'etica dell'estetica.
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