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1

Fanelli, Simone, Chiara Carolina Donelli, Fiorella Pia Salvatore, and Antonello Zangrandi. "Migliorare la performance nelle aziende sanitarie pubbliche: il contributo dei professionisti-manager." MECOSAN, no. 122 (December 2022): 123–35. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14620.

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Abstract:
Le aziende sanitarie pubbliche sono da sempre impegnate nell'identificare soluzioni organizzative e manageriali che permettano di rispondere con successo alle molteplici pressioni a cui sono sottoposte. In questo scenario, fondamentale è il ruolo dei professionisti. L'obiettivo del presente lavoro è quello di indagare quali strategie possono essere adottate dalle aziende per valorizzare e supportare i professionisti al fine di migliorarne la performance. I risultati della ricerca evidenziano che le aziende sanitarie devono supportare il "professionista-manager" in grado di generare un clima collaborativo nella sua organizzazione; di comunicare a livello interpersonale; di definire obiettivi coerenti con le risorse disponibili; di fare valutazioni di efficienza, efficacia e qualità; di conoscere la propria organizzazione.
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2

Fabbri, Loretta, and Alessandra Romano. "Professionisti X. Quando lo sviluppo professionale non è prevedibile." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 49–58. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112004.

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Abstract:
Il contributo articola una riflessione sulle nuove sfide per le professioni che sono elicitate dalle radicali trasformazioni in atto nel mondo del lavoro, sempre più digitalizzato, ubiquo e in rapido e costante cambiamento. Che cosa richiedono queste profonde e radicali trasformazioni ai professionisti? Quali interrogativi pon-gono ai sistemi formativi? Come si formano professionisti X, in grado di attraversare scenari lavorativi incerti e di farlo con capacità di immaginazione e competenza di creatività? L'articolo risponde a queste domande facendo riferimento agli studi sul neo-professionismo (Butera, 2020), agli studi sulle pratiche (Gherardi e Lippi, 2000; Sennett, 2000; Wenger, 2006) e agli studi organizzativi (Weick e Sutcliffe, 2010) che hanno offerto chiavi interpretative per intercettare le sfide future della ricerca sulle trasformazioni organizzative e professionali.
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3

Panza, Costantino, and Michele Gangemi. "Lo sguardo interessato del pediatra di famiglia." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 81–93. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001009.

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Abstract:
La figura del pediatra delle cure primarie è definita da quel professionista che non si impegna a curare il bambino limitatamente alle richieste dei genitori o durante i momenti di patologia acuta; il pediatra si prende cura della famiglia e dell'ambiente che si interrelaziona con il bambino; esce dall'ambulatorio per partecipare attivamente alla vita di comunità contribuendo a costruire, affiancato ad altri professionisti, volontari, organizzazioni o agenzie sanitarie ed educative, programmi di sostegno per i genitori e le famiglie che possano essere supportati dalle risorse locali disponibili. Insieme ai servizi sanitari e sociali della comunità locale, il pediatra si impegna nella costruzione di una rete di professionisti con specifica formazione ed esperienza nella promozione della salute del bambino e della sua famiglia e nella prevenzione di stili di vita potenzialmente negativi. Gli autori evidenziano due ambiti della cura che coinvolgono in tal senso la pediatria delle cure primarie a garanzia della salute del bambino, della sua famiglia e della collettività: il maltrattamento e le vaccinazioni.
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4

dalla Chiesa, Nando, and Federica Cabras. "Potere di firma. Etica delle professioni e organizzazioni mafiose." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 157 (August 2020): 7–32. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-157001.

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Abstract:
Questo articolo mira ad analizzare la coerenza etica di alcune categorie professionali nella loro relazione con uno speciale interlocutore, le organizzazioni mafiose, al fine di identificare le loro distorsioni deontologiche. Pertanto, lo scopo principale di questa ricerca è sottolineare la connessione cruciale tra l'etica del lavoro e la qualità dei sistemi sociali nel contesto italiano. Partendo dal presupposto che i professionisti siano dotati di un potere speciale di firma, gli autori analizzano sette casi studio emblematici. Dalla loro analisi, propongono una tipologia basata su sei variabili: fase storica, area geografica, organizzazione criminale beneficiaria, professionista coinvolto, natura dei loro comportamenti illeciti e tipologia dei loro effetti.
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5

del Gobbo, Giovanna. "I professionisti dell'educazione alla sostenibilità ambientale." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 83–102. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112007.

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Abstract:
La riconversione e riorganizzazione dei processi economici (greening) e una dif-fusa responsabilità, anche individuale, rispetto all'ambiente e al territorio nella direzione di una "green society" oltre che della "green economy" sembrano poter aprire un potenziale mercato del lavoro dei professionisti dell'educazione alla sostenibilità ambientale. Le unità professionali operanti in attività di educazione, formazione e sensibilizzazione ambientale ad oggi sono varie. Le attività sono svolte, per lo più, da figure operanti in ambiti e settori diversi (public utilities, turismo, servizi culturali, escursionismo, tutela del patrimonio ambientale, agricoltura, educazione e istruzione, ecc.) vanno a definire una famiglia dai contorni indistinti, senza una univoca definizione di ruoli, aree di attività, competenze e percorsi for-mativi. Il presente contributo intende offrire uno sguardo introduttivo su un pro-blema che richiede necessariamente un approccio sistemico e sollecita la riflessione pedagogica sull'ambiente ad una interlocuzione più forte e mirata con il mercato del lavoro a garanzia di processi di professionalizzazione la cui utilità sociale ed economica sembra indiscutibile.
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6

Panizza, Luca, and Nicola Bortoli. "TECC: medicina tattica o nuovo approccio al soccorso ordinario?" Rescue Press 02, no. 01 (January 25, 2022): 1. http://dx.doi.org/10.53767/rp.2022.01.01.it.

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Abstract:
Dall’11 settembre 2001 al 31 dicembre 2017, nel mondo, sono stati documentati 108.374 attacchi terroristici. La maggior parte delle lesioni riscontrate sui soggetti coinvolti sono assimilabili a quelle rinvenute nei teatri bellici. Il 25% delle vittime possono essere salvate con misure salvavita appropriate se attuate immediatamente già sul sito dell’attentato adottando procedure di intervento come quelle proposte dal Tactical Emergency Casualty Care. E’ stato condotto uno studio osservazionale trasversale che mettesse a confronto le competenze acquisite da professionisti che hanno partecipato ad un corso di medicina tattica, secondo le linee guida TCCC/TECC, e professionisti che hanno frequentato un corso di gestione del trauma secondo linee guida ATLS/PHTC. Obiettivi secondari dello studio miravano a verificare se queste competenze fossero state utilizzate, dagli stessi professionisti, nelle attività di soccorso al paziente traumatizzato in un contesto ordinario. Lo studio è stato realizzato mediante somministrazione di un questionario ad un campione di 154 professionisti (medici, infermieri ed autisti soccorritori) del servizio di emergenza-urgenza 118 italiano. I partecipanti allo studio che hanno preso parte ad un corso di medicina tattica ammontavano al 30% del campione. Lo studio ha evidenziato che il 60% dei professionisti appartenenti al gruppo che ha partecipato a corsi TCCC o TECC poneva maggior attenzione al controllo delle emorragie e ad una precoce stabilizzazione delle vie aeree rispetto al restante campione di studio. KEYWORDS: TECC, Tactical medicine, Prehospital trauma, terrorist attack, TCCC
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7

De Maria, Francesco. "L'Operatore dello Sviluppo Umano nella cooperazione internazionale: dimensione formativa, ruolo professionale e competenze educative." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 129–55. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112009.

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Abstract:
Il lavoro sviluppa una riflessione sul ruolo dei professionisti dell'educazione nella cooperazione internazionale, tentando di coniugare l'area dello Sviluppo Umano con quella della Formazione. Ci si muove su un terreno impervio dove in entrambi i casi la regolamentazione normativa, gli sbocchi occupazionali della formazione universitaria, il mercato del lavoro e le figure professionali presentano alcune criticità. Il campo della solidarietà internazionale esprime un bisogno di professionalizzazione delle proprie risorse umane; la dimensione formativa emerge come una categoria implicita e trasversale alle azioni di sviluppo che non può essere oggetto di interesse esclusivo di progetti realizzati in ambito educativo. Il contri-buto coglie queste sfide e, muovendosi da un'area disciplinare all'altra, cerca di definire i processi lavorativi, le aree di attività e le competenze educative dell'Operatore dello Sviluppo Umano, dunque del Professionista dell'Educazione che ricopre questo ruolo.
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8

Merzagora, Isabella, Palmina Caruso, and Guido Travaini. "Dilemmi etici dei professionisti sanitari e Covid-19." Medicina e Morale 70, no. 4 (December 21, 2021): 409–16. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.948.

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Abstract:
Gli Autori hanno svolto una ricerca su un campione di 1.009 persone in tema di scelte etiche in periodo pandemico (aprile 2020) somministrando un apposito questionario online (web interviews). Di questo campione, il 10% ha dichiarato in sede di compilazione di svolgere una professione dell’area sanitaria. Partendo dall’analisi di questi dati e alla luce della letteratura di riferimento e delle raccomandazioni del SIAARTI/SIMLA “Decisioni per le cure intensive in caso di sproporzione tra necessità assistenziali e risorse disponibili in corso di pandemia da COVID-19”, gli Autori propongono alcune riflessioni in tema di dilemmi etici.
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Mauri, Diletta, and Giulia Moretto. "Lo sguardo degli operatori e delle operatrici sulla genitorialità in situazioni di alta conflittualità, in una prospettiva di genere." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (January 2021): 104–14. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003011.

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Abstract:
L'instabilità coniugale è un fenomeno molto diffuso nella società italiana, che coinvolge numerose famiglie e di frequente operatori e operatrici che lavorano a supporto della fase separativa. Con il presente articolo intendiamo occuparci delle separazioni che si confrontano con una conflittualità molto elevata e in presenza di figli/e. A partire da uno studio preliminare del progetto di ricerca "Construction of Parenting on Insecure Ground" (Coping), cercheremo di esplorare come le dimensioni di genere possano influire sulle rappresentazioni dei/delle professionisti/e che lavorano con genitori coinvolti in situazioni di "alta conflittualità" nel ruolo di supporto alla gestione condivisa della genitorialità. Parole chiave: alta conflittualità, genere, affido condiviso, rappresentazioni dei professionisti.
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Ridolfi, Luciana. "Le professioni sociali e sanitarie emergenti: vincoli, opportunitŕ e strumenti per l'integrazione interprofessionale." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2013): 83–101. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004005.

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Abstract:
Oggi tutti gli attori del sistema-salute (medici, infermieri, dirigenti, cittadini) concorrono alla costruzione di reti di relazioni in grado di scambiarsi risorse: la governance che ne risulta supera l'autoreferenzialitŕ degli interessi corporativi e induce i diversi professionisti alla ri-negoziazione dei rispettivi ambiti di competenza. Attraverso i concetti di lavoro di rete, di community care, di shared care, l'autore propone una riflessione su alcuni temi quali: il confronto interprofessionale e le strategie per lo sviluppo di una "cultura dell'integrazione", le opportunitŕ (e le criticitŕ) associate alla crescita del numero e dei profili delle professioni sanitarie e sociali, l'esigenza di implementare nuovi modelli organizzativi fondati sulla reale autonomia operativa dei professionisti.
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Missonnier, Sylvain. "John, World of Warcraft e Second Life." SETTING, no. 30 (June 2012): 79–91. http://dx.doi.org/10.3280/set2010-030004.

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Abstract:
Nella comunitŕ dei professionisti delle cure psicologiche prevale la paura nei confronti delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Cosa ancor piů dannosa, molti psicoterapeuti evitano l'"ambiente non umano" (H. Searles) dei loro pazienti e vi proiettano le loro percezioni negative e difensive. In un simile contesto, i videogames diventano una caricatura. Infatti, i videogames sono dei veri e propri test proiettivi per i professionisti, che riportano i dati dell'inevitabile pericolositŕ di questa attivitŕ: disturbi neurologici, dipendenza e violenza.. La storia clinica di John si propone di contestare sul piano clinico questa posizione oscurantista e di difendere un'autentica psico(pato)logia psicoanalitica del virtuale quotidiano.
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Cioffi, Francesca, Marina Cerbo, Federico Spandonaro, Giorgio Casati, Giuseppe Quintavalle, Patrizia Magrini, Giorgio Giulio Santonocito, Salvatore Di Somma, and Katia Casinelli. "Strumenti di sviluppo e di misurazione delle competenze per l'innovazione clinica: il caso della telemedicina e il caso dell'eradicazione del virus HCV." MECOSAN, no. 118 (August 2021): 117–36. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-118006.

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Abstract:
Si presenta la sperimentazione di strumenti di sviluppo e misurazione delle competenze per l'innovazione clinica in due casi studio riguardanti telemedicina ed eradicazione del HCV. 71 professionisti di 5 aziende sanitarie laziali sono stati arruolati in un percorso di coaching, individuale e di team, mirato a potenziare 5 capacity core per la competenza di service design: comunicazione, orientamento al risultato, intelligenza emotiva, gestione del conflitto, networking. Le 5 competenze core e l'utilizzo delle nuove tecniche sono stati misurati all'inizio e al termine del percorso (9 mesi), sul quale ha impattato l'emergenza Covid-19. Il 19,4% dei professionisti ha migliorato tutte le competenze e raggiunto la soglia di eccellenza, dimostrando l'efficacia del coaching individuale e di team, in forma oggettivamente misurabile.
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Alpa, Guido. "Gli obblighi informativi precontrattuali nei contratti di investimento finanziario. Per l'armonizzazione dei modelli regolatori e per l'uniformazione delle regole di diritto comune." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (June 2010): 395–421. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003001.

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Abstract:
A proposito della violazione di obblighi informativi precontrattuali l'interrogativo che si pongono gli interpreti, nella nostra esperienza ed in altre, ad essa simili o da essa distanti, č se sia possibile qualificare la fattispecie mediante le regole generali del contratto, e far sopravvivere l'orientamento interpretativo che distingue le regole di validitŕ dalle regole di comportamento, essendo le prime dirette - primieramente - ad incidere il vincolo contrattuale, e le seconde - primieramente - a salvare il vincolo comportando perň una responsabilitŕ (precontrattuale, contrattuale, extracontrattuale) a carico della parte inadempiente, oppure se non convenga distinguere fattispecie da fattispecie e, adottando un'ottica funzionale volta alla protezione dell'interesse pubblico e alla protezione dell'interesse del contraente piů debole, scegliere il rimedio piů confacente alla bisogna. Per rispondere all'interrogativo si possono seguire vie diverse. Operare una ricognizione delle disposizioni contenute nei codici e nei repertori della giurisprudenza, nei progetti di legge di riforma dei codici, nei progetti di uniformazione del diritto contrattuale, e poi nelle leggi speciali, sempre in correlazione con le fonti del diritto comunitario. Operare una tripartizione per modelli contrattuali, tenendo conto del ruolo e dello status delle parti, e quindi distinguendo i contratti conclusi tra privati e contratti conclusi tra professionisti (C2C e B2B), i contratti conclusi tra professionisti e consumatori (B2C), i contratti conclusi tra professionisti con maggior potere contrattuale e professionisti piů deboli, esposti dunque all'abuso di dipendenza economica o comunque all' esercizio del un potere preponderante della controparte (B2b). Operare una valutazione degli scopi perseguiti sulla base dell'analisi economica del diritto e delle esigenze del mercato. Nell'ampia letteratura che si č venuta raccogliendo in questi ultimi anni si rinvengono contributi che esplorano una o piů di queste prospettive, che si possono separare per mere esigenze espositive, dal momento che esse sono per lo piů intrecciate tra loro. La linea seguita in queste pagine corrisponde al primo percorso, ma per prospettare uno scenario piů compiuto della problematica anche gli altri due percorsi dovrebbero essere sviluppati, o comunque esser tenuti in considerazione, almeno sullo sfondo.
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Petrolo, Marina. "La crisi separativa e il sistema legale: procedure in alternative dispute resolution e interdisciplinarietà." TERAPIA FAMILIARE, no. 124 (February 2021): 238–57. http://dx.doi.org/10.3280/tf2020-124012.

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Abstract:
L'articolo focalizza il diritto o la pratica collaborativa come uno dei più significativi strumenti di risoluzione alternativa del contenzioso familiare che giunge a valle di un profondo mutamento culturale. I professionisti collaborativi non sono soltanto avvocati, ma anche commercialisti, mediatori familiari, psicologi che si impegnano per offrire ai cittadini un approccio non contenzioso, riservato e rispettoso della dignità dei soggetti coinvolti per la gestione delle questioni attinenti la loro separazione e/o divorzio, l'affidamento dei bambini, la revisione degli accordi e le altre questioni di diritto di famiglia, utilizzando il "diritto (definibile anche metodo) collaborativo". Oltre l'esito deflattivo del contenzioso, il metodo collaborativo presenta altresì aspetti di indubbia utilità sociale. L'articolo, dopo una descrizione della storia del diritto collaborativo, presenta i principi e le procedure che guidano i professionisti che aderiscono alla sua pratica.
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Pierri, Carmela. "La formazione delle professioni sanitarie e le esigenze di cambiamento del sistema. Riflessioni sullo sviluppo di un nuovo modello." MECOSAN, no. 115 (January 2021): 95–116. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2020-115006.

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Abstract:
L'articolo delinea un percorso di miglioramento del sistema di formazione e aggiornamento per i professionisti che operano nelle strutture sanitarie, in una prospettiva evolutiva, che si auspica partecipato in maniera proattiva dagli utenti-pazienti. Si propone una rivisitazione anche terminologica piu aderente alla reale impostazione della formazione continua, una variazione semantica che evoca cambiamenti sostanziali. Viene dedicato un focus specifico alla valorizzazione dell'apprendimento non formale, con la proposta di istituire dei centri di certificazione di competenze per validare i crediti acquisiti anche con l'autoformazione e a cui affidare la rilevazione del fabbisogno formativo, fondante per una valida progettazione dell'offerta di percorsi professionalizzanti. Nella trattazione viene dato rilievo alla dimensione tecnologica, che, adeguatamente adottata, potrebbe efficientare l'attuale sistema per gli aspetti di valutazione della qualita dei percorsi formativi e il monitoraggio della coerenza tra i percorsi di aggiornamento realizzati e il ruolo funzionale dei professionisti nelle strutture sanitarie.
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Gasca, Paolo. "Il mercato del lavoro dei professionisti dell'educazione e della formazione." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 247–50. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112016.

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Abstract:
Ci troviamo oggi a combattere una guerra contro un nemico invisibile, che ha impattato pesantemente non soltanto sulla dimensione familiare e sociale di ciascuno, ma anche sulla sfera lavorativa. Il contratto psicologico che lega gli individui e le organizzazioni è stato stravolto e ridisegnato, lasciandosi alle spalle valori quali "sicurezza" e "appartenenza". Quello che si prospetta è un futuro del tutto nuovo, in cui i concetti di "habitat professionale" e di "work-life balance" assu-mono nuove accezioni e in cui appare necessario riscoprire il rapporto fra azienda e persone, per dare vita a un nuovo "umanesimo aziendale" che recuperi la centra-lità della persona e permetta all'individuo di esprimere se stesso e tutte le proprie potenzialità. Come? Attraverso modalità maieutiche capaci di sviluppare nuove capacità e qualità individuali e di accompagnare le persone in un ineludibile riposi-zionamento professionale e, soprattutto, personale. Occorre passare dall'obiettivo di gestire a quello del "prendersi cura" delle persone dando un nuovo senso, una nuova prospettiva al contratto psicologico. E qui entrano in gioco i professionisti della formazione, la cui sfida è, oggi più che mai, quella di dare vita a un nuovo pensiero gestionale, a nuove idee, e di sostenere le persone in un percorso di crescita che permetta loro di confermarsi come il vero differenziale di competitività.
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Sofio, Séverine. "Maria Malatesta, Professionisti e Gentiluomini. Storia delle professioni nell’Europa contemporanea." Sociologie du travail 50, no. 2 (June 11, 2008): 268–70. http://dx.doi.org/10.4000/sdt.19257.

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Boni, Federico, and Oscar Ricci. "Audience participassion. Professionisti e pubblici teatrali tra partecipazione e passione." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 56 (December 2018): 65–81. http://dx.doi.org/10.3280/sc2018-056005.

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Frison, Daniela. "Fuori aula: contesti, ruoli e interlocutori dei professionisti della formazione 2020." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 185–97. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112012.

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Abstract:
La professione del formatore è stata caratterizzata nell'ultimo ventennio da profondi cambiamenti che richiedono ai corsi di studio universitari e ai servizi di placement di interrogarsi sulla variabilità e multidimensionalità di ruoli, compiti e contesti nei quali essa può declinarsi. Con l'obiettivo di avviare un processo di riflessione sul tema, il contributo intende, da un lato, esplorare le linee di sviluppo della letteratura scientifica e metodologica rivolta ai formatori ed emergente dal lavoro e della ricerca sul campo, e dall'altro sollecitare una conversazione con pro-fessionisti del settore volta ad esplorare tendenze e traiettorie recenti della profes-sione. In conclusione, si identificano linee di sviluppo della professione accanto a spazi e bisogni di approfondimento e di analisi collegati a tre dimensioni chiave emergenti: il ribaltamento da una prospettiva di teaching ad una prospettiva di learning, l'urgenza di un ampliamento della formazione metodologica e l'importanza dell'adozione di metodi afferenti al non-formale ed ai processi di in-novazione.
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Girotti, Carola. "La medicina grafica nella formazione e nell'educazione dei professionisti della cura." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2016): 89–108. http://dx.doi.org/10.3280/erp2016-002007.

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Pasini, Daria. "I professionisti dei beni culturali nelle nuove disposizioni di legge : l'archeologo." Agoghè, no. 12 (2022): 161–71. http://dx.doi.org/10.12871/97888333951117.

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D’Ambrosio, Maria, and Giovanni Laino. "Educatori come designer degli spazi perFormativi. Asili nido come ‘fabbriche' di cittadinanza e innovazione sociale." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 39–57. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001005.

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Abstract:
Il saggio apre uno spazio di riflessione sul tema della povertà educativa attraverso una pro-posta teorica e metodologica che investe le politiche e i servizi per l'infanzia di un ruolo stra-tegico nel ridisegno di un ecosistema territoriale in grado di qualificare in chiave pedagogica gli spazi e le attività rivolte ai minori e alla genitorialità. Una qualità pedagogica che passa per i professionisti dell'educazione, quindi per la loro formazione e per la loro postura da ricercatori in situazione, e anche per una pianificazione urbanistica strategica in grado di coniugarsi con una ‘visione' di città che contenga l'idea di spazio urbano e di relativa comu-nità educante, attenta alla complessità delle dinamiche che producono diseguaglianze, mar-ginalità e le molte forme di povertà. In questo senso, e recuperando una responsabilità istitu-zionale connessa alla responsabilità di ciascun professionista, il saggio fa emergere anche quanto pensato e sperimentato nell'attuazione del progetto IRIS (Interventi per Riqualificare e Innovare la Scuola) riferito agli asili nido e ai servizi per l'infanzia del Comune di Napoli. Politiche socio-educative e politiche urbane vengono lette come strumenti per connettere e articolare in chiave pedagogica, emancipativa, trasformativa, le azioni strutturali e integrate in grado di rispondere ai bisogni dell'infanzia e al ruolo dei professionisti dell'educazione, perché proprio a partire da questi professionisti si possa nutrire e potenziare la loro capacità/necessità di partecipazione alla vita e alla costruzione-rigenerazione dei legami sociali/territoriali, in chiave di contrasto alla povertà educativa. Si tratta cioè di recuperare per le professioni socio-educative e per i decisori istituzionali e i pianificatori delle politiche e dei servizi educativi, quella ‘sensibilità' e quella operosità, e quindi quella Vita Activa, rintraccia-ta dalla Arendt (1958) come specifica della condizione umana. Una condizione, quella sensi-bile e activa, quindi altamente interattiva e partecipativa, che ciascuno è chiamato a recupe-rare e a nutrire, proprio attraverso una qualità del gesto e della pratica educante che va ben oltre gli ‘spazi' destinati all'educazione. "L'educazione non è un'isola", sosteneva Jerome Bruner (1996), e in questo senso le politiche e i servizi educativi si devono riconnettere a una più estesa e complessa cultura dell'educazione che emerge proprio dalle dinamiche urbane, sociali, culturali, e trova nello spazio extra-quotidiano dell'educativo una possibilità concreta di innovazione e di nuova traiettoria. La qualità (pedagogica) dei servizi educativi in un qua-dro istituzionale di Welfare, è dunque quella possibilità della policy di tradursi in agency e di generare innovazione sociale ovvero variazioni sul piano della povertà educativa e dei feno-meni con cui si manifesta. La qualità (pedagogica) ha necessità di prendere corpo e di farsi spazio rigenerandosi in nuove pratiche che lavorino proprio sul nesso tra corpi e spazi, e sulla loro reciproca capacità di interazione. Lo scritto è dunque attraversato da un evidente sguardo epigenetico che tiene insieme rifles-sione epistemologica e sua istanza metodologica e qualifica le pratiche educative come ‘pale-stre' di cittadinanza e di coesione sociale in chiave trasformativa e rigenerativa, sia sul piano individuale che su quello politico e delle politiche, così da far emergere la metodologia ‘em-bodied' (Bongard-Pfeifer, 2007) come approccio bio-politico al governo ‘sensibile' del ‘vivente': perché l'educazione e la politica possono insieme ridisegnare un nuovo ecosistema per il process generativo della creatura vivente/living creature (Dewey, 1934).
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Gaj, Nicolň. "Verso un modello unificato in psicologia clinica. Un'analisi storico-epistemologica sullo sviluppo della disciplina." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (April 2010): 73–94. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-002004.

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Abstract:
La psicologia clinica in Italia si č sviluppata sotto l'influenza di svariate sollecitazioni scientifiche e culturali. Come nel resto d'Europa, la spinta della filosofia neo-positivistica permise il delinearsi di una disciplina autonoma, minacciata perň da istanze filosofiche e ideologiche proprie del nostro panorama culturale. La progressiva trasformazione del tessuto sociale e la maggiore soliditŕ scientifica e teorica della psicologia clinica chiamano i professionisti a occuparsi sempre di piů di problemi di rilevanza sociale. Entro questo scenario, risulta centrale la necessitŕ di chiarire e circoscrivere alcune questioni centrali nella definizione della psicologia clinica, quali il rapporto tra clinica medica e clinica psicologica, la specificazione delle caratteristiche dell'erogazione di servizi psicologici, le peculiaritŕ del ruolo dello psicologo clinico nell'operare congiunto con altri professionisti. In considerazione della pluralitŕ di contesti in cui opera lo psicologo clinico e della frammentazione del sapere psicologico, emerge l'opportunitŕ di individuare un frame condiviso, in grado di integrare e coordinare i principali riferimenti teorici e metodologici dell'intervento in psicologia clinica. L'individuazione di tale cornice teorico-metodologica non puň prescindere dalla considerazione di alcune istanze ritenute centrali nella definizione della clinica come dimensione applicativa della psicologia.
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Mariotti, Giuliano. "PrioritÀ cliniche in sanitÀ: governare la domanda con il coinvolgimento dei professionisti." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (May 2009): 166–77. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-su1014.

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Abstract:
- Creating order: this is the first step needed to prevent the collapse of the public healthcare system. Clinical priority for the healthcare services is a model to create an explicit order based on patients' needs, to guarantee timely referrals. This supports the idea that, despite the general perception that health care is difficult to access, availability of out-patient diagnostic procedures may be sufficient to meet the requirements of patients with major diagnostic needs. In Italy, the Homogeneous Waiting Groups (Raggruppamenti di attesa omogenei, RAO) model is being applied. It involves all those who are part of the process of providing a referral: the family doctor, the booking service (Cup) and the specialist. The model is based on identifying categories for the access to referrals. These allow the prescribers to establish in advance the length of wait considered adequate for a specific patient. To manage a system as complex as this one, it may be useful the socalled "facilitation" management technique. The aim is to guarantee the ongoing improvement of the quality of services, to make waiting times adequate to the clinical needs of citizens and the patients themselves more satisfied. Our experience encourages us to organise educational initiatives and joint courses for family doctors and specialists to reinforce the former's ability to increase their knowledge of appropriateness. At the same time, the involvement of family doctors and specialists may increase the level of concordance regarding the attribution of priority levels and adherence to guidelines' keywords. This will need to be evaluated as such schemes are adopted more widely.Keywords: appropriateness; clinical priority; primary care; waiting lists; clinical needs.
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Borghi, Paolo, and Guido Cavalca. "Frontiere della rappresentanza: potenzialità e limiti organizzativi dell'offerta rivolta ai professionisti indipendenti." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 140 (November 2015): 115–29. http://dx.doi.org/10.3280/sl2015-140008.

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Di Vincenzo, Fausto, Daniele Mascia, Dino Numerato, and Domenico Salvatore. "Le reti sociali e i professionisti in sanità: una review della letteratura." MECOSAN, no. 89 (May 2014): 71–84. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2014-089005.

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Ceccato, Filippo, and Carla Scaroni. "La gestione perioperatoria delle masse surrenaliche." L'Endocrinologo 22, no. 2 (April 2021): 127–33. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00841-4.

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Abstract:
SommarioLa gestione pre- e postoperatoria del paziente con lesione surrenalica candidato alla chirurgia richiede una diretta e costante collaborazione tra vari professionisti, formata da un team multidisciplinare. La buona pratica clinica che suggeriamo prevede di intervenire chirurgicamente solo dopo aver definito l’eventuale secrezione, ponendo particolare attenzione ai valori pressori e alla ionemia. Suggeriamo, inoltre, una gestione accorta del rischio di iposurrenalismo post-chirurgico e la prevenzione delle complicanze tromboemboliche.
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Barraud de Lagerie, Pauline, Élodie Béthoux, Arnaud Mias, and Élise Penalva-Icher. "Tra attuazione e dibattito: primi insegnamenti dalla legge francese del 2017 sul dovere di vigilanza delle imprese." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 169 (April 2021): 37–51. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-169003.

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Abstract:
Il saggio esamina la legge francese del marzo 2017 sul dovere di vigilanza delle imprese multi-nazionali attraverso la lente dei principali attori coinvolti nel processo di attuazione. La tesi principale si appunta sulla "managerializzazione£ della legge operata dai professionisti della vigilanza, figure interne ed esterne alle imprese multinazionali, che rischia di influenzare il modo in cui la giurisprudenza interpreterà la portata degli obblighi di vigilanza disposti dalla medesima legge.
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Melacarne, Claudio. "La consulenza pedagogica nella prospettiva del professionalismo." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 69–81. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112006.

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Abstract:
Il presente contributo intende offrire una lettura della figura del consulente pe-dagogico dentro l'evoluzione degli attuali scenari professionali. Nella prima parte sarà presa in esame la letteratura che ha sviluppato il dibattito sulla funzione consulenziale che caratterizza molti professionisti dell'educazione e della formazione. Nella seconda parte sarà approfondita la letteratura sul professionalissimo organizzativo al fine di esplorare nelle conclusioni le possibili evoluzioni del costrutto di consulenza pedagogica dentro i nuovi scenari professionali. .
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Patrone, Matteo. "Il trust e il club nella gestione del godimento turnario." gennaio-febbraio, no. 1 (February 3, 2022): 228–40. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.68.

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Abstract:
SuntoL’autore illustra le varie modalità con cui viene posta in essere la multiproprietà (o godimento turnario) nel nostro ordinamento. Inoltre, visto il sempre più frequente uso di modelli di common law, vengono illustrate anche le principali modalità con cui viene gestito il time-share in detti ordinamenti: il club e il trust. In tal modo, viene offerta una panoramica esaustiva delle soluzioni adottate e adottabili dai professionisti italiani nelle operazioni relative a multiproprietà.
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Dall'Olmo, Christian, Roberto Gallo, and Nereo Zamperetti. "Il Comitato di Etica per la Pratica Clinica dell’Aulss 8 Berica di Vicenza e la Legge 219/2017: storia di un impegno informativo e formativo. La nascita dello spazio di Consulenza Etica per le DAT." Medicina e Morale 70, no. 2 (July 26, 2021): 167–82. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.935.

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Abstract:
Il Comitato Etico per la Pratica Clinica (CEPC) dell’Aulss N. 8 Berica di Vicenza si fatto promotore nei due anni che hanno seguito la pubblicazione della Legge 219/2017, di una intensa attivit di formazione e informazione sulle importanti novit da essa introdotte. In particolare stato redatto un testo, pubblicato sul sito aziendale, avente l’obiettivo da un lato di spiegare ai non addetti ai lavori il senso e lo scopo della legge, dall’altro di fornire una indicazione semplice e concreta del percorso da fare per redigere una Disposizione Anticipata di Trattamento (DAT) e cos registrarla in via ufficiale. Molte altre attivit formative, rivolte in alcuni casi ai professionisti sanitari, in altri alla cittadinanza in generale, sono seguite alla pubblicazione del documento. Una iniziativa particolarmente innovativa stata la creazione di uno spazio di Consulenza Etica per le DAT, uno sportello di ascolto dove un componente del CEPC, un professionista sanitario in possesso di una laurea in filosofia e di un master in consulenza etica, per una mattina al mese si rende disponibile a fornire informazioni sulle DAT, ad aiutare nella redazione di una nuova DAT oppure a leggere e analizzare una DAT gi predisposta. Un piccolo gruppo di lavoro del CEPC, allo scopo di rispondere alla richiesta di un gran numero di utenti di uno strumento che potesse aiutarli a redigere una DAT, ha elaborato e sottoposto all’approvazione del Comitato un documento intitolato “Guida per preparare e personalizzare una Disposizione Anticipata di Trattamento”, pubblicato anch’esso sul sito aziendale.
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Bugada, Davide, Paolo Ferrara, Laura Di Prisco, Stefano Terzoni, Roberta Lodini, Giancarlo Celeri Bellotti, Elena Sala, Mauro Parozzi, and Lara Carelli. "Conoscenze ed interesse degli studenti del corso di laurea in infermieristica sul tema della comunicazione aumentativa ed alternativa (C.A.A) studio pre – post." Dissertation Nursing 2, no. 1 (January 30, 2023): 79–85. http://dx.doi.org/10.54103/dn/18976.

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Abstract:
INTRODUZIONE:L’infermiere, già professionista o in fase di formazione, in ogni contesto clinico viene sempre più spesso a contatto con assistiti che presentano deficit di comunicazione, sia temporanei che permanenti. Le persone che presentano Bisogni Comunicativi Complessi (B.C.C.) spesso necessitano dell’adozione di strategie di compensazione, come la Comunicazione Aumentativa Alternativa (C.A.A.). Conoscere la C.A.A. ed i sistemi che essa mette a disposizione già in fase di formazione rappresenta un’importante risorsa per consentire di stabilire e mantenere un’efficace relazione terapeutica. SCOPO:Indagare la conoscenza e la percezione riguardo la Comunicazione Aumentativa ed Alternativa in un campione di studenti del Corso di Laurea in Infermieristica (CLI) valutando l’efficacia di un intervento formativo. METODI:Studio pre-post monocentrico con arruolamento di un campione di studenti di secondo e terzo anno del CLI dell’Università degli Studi di Milano: costruzione e validazione preliminare di un questionario per rilevare le conoscenze e percezioni prima e dopo la partecipazione ad un intervento formativo. RISULTATI:Hanno partecipato 140 studenti; al T0 il 40.0% del campione conosceva la C.A.A., al T1 il 92.14%; successivamente all’intervento formativo le conoscenze del campione sono aumentate in modo statisticamente significativo (p <0.001 per tutte le domande proposte). Il questionario creato ha mostrato buone doti di validità (CVI-S = 0.93). CONCLUSIONI:Pare auspicabile indagare le modalità di utilizzo della C.A.A. anche in diversi contesti clinico-assistenziali, quantificare i professionisti effettivamente formati al suo utilizzo, indagare le conoscenze di studenti di altre professioni sanitarie e non.
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Colucci, Massimiliano. "(Est)etica delle infezioni correlate all’assistenza / (Est)ethics of infections related to assistance." Medicina e Morale 66, no. 4 (October 11, 2017): 457–73. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.501.

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Abstract:
Le infezioni correlate all’assistenza sono un problema mondiale. Si possono prevenire attraverso programmi di igiene e abitudini corrette, come il lavaggio delle mani. Tra le cause ci sono probabilmente le unghie artificiali e gli anelli. Anche se manca un’evidenza definitiva per sostenere il divieto di indossarli durante la prassi assistenziale, in una condizione di incertezza, la migliore presa di posizione sul piano etico è di agire secondo precauzione. Inoltre, l’estetica può essere considerata un valore in sé, ma nell’ambiente sanitario le scelte estetiche non dovrebbero rappresentare un pericolo per il paziente. L’autonomia dei professionisti sanitari andrebbe perciò bilanciata coi principi di non-maleficenza e giustizia, in una prospettiva relazionale: è una questione di responsabilità verso i pazienti, i colleghi e la comunità. Infine, il professionista sanitario ha un suo specifico essere- in-relazione, che è la relazione di cura. Se un paziente affida se stesso a un professionista sanitario, un autentico valore estetico sta nell’impegno a non diminuirne le possibilità di esistenza. Bellezza, in questo caso, significa la migliore igiene delle mani. ---------- Healthcare-associated infections are a problem worldwide. They can be prevented through hygiene programs and good habits, like hand-washing. Among causes there are probably artificial fingernails and finger rings. Even if there is not a definitive evidence to support the prohibition to wear them during healthcare practice, in a condition of uncertainty the best ethical stance is to act according to precaution. Moreover, aesthetics may be considered as a value in itself, but in a healthcare setting aesthetical choices should not pose a threat to the patient. Therefore, health care professionals’ autonomy should be balanced with non-maleficence and justice principles, in a relational perspective: it is a matter of responsibility towards patients, coworkers, and community as well. Finally, the healthcare professional has a proper being-in-relationship, that is the cure relationship. If a patient entrusts himself to a healthcare professional, an authentic aesthetic value may be the commitment to not decrease the possibilities of patients’ existence. Beauty, in this case, means the best hand hygiene.
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Romeo, Lucia, Giusy Soldato, Valeria Brazzoduro, Monica Patrizio, and Federica Giannotta. "TimMi: Ambulatorio per l'intercettazione delle fragilità familiari e la prevenzione del maltrattamento all'infanzia." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (March 2021): 89–96. http://dx.doi.org/10.3280/mal2021-001006.

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Abstract:
TimMI è una équipe di professionisti esperti nel supporto delle fragilità familiari e nella prevenzione di ogni forma di maltrattamento all'infanzia. Nasce dalla collaborazione tra l'Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi, dove ha sede, e Terre des Hommes. Questo articolo ne descrive la storia, gli obiettivi e le principali attività, presentando i dati delle osservazioni, acquisite tramite Intovian, dei casi seguiti e del servizio di supporto a minori e famiglie che hanno subito un ricovero per COVID-19.
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Zamperini, Adriano, Ines Testoni, and Stefania Marzini. "Il ritiro sociale nei giovani italiani: una ricerca con professionisti della salute mentale." SALUTE E SOCIETÀ, no. 2 (October 2021): 219–34. http://dx.doi.org/10.3280/ses2021-002-s1014.

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Maria Bartholini, Ignazia. "Professionisti dell'accoglienza in Sicilia. Riflessività e consapevolezza in tema di violenza di prossimità." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 3 (April 2020): 111–26. http://dx.doi.org/10.3280/siss2019-003008.

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Bibini, Michela, Giovanni Fattore, Francesco Longo, and Francesca Meda. "La Casa della Comunit&agrave; come piattaforma erogativa decentrata dell'ospedale Hub Il caso servizi oncologici della Casa della Salute di Bettola (A." MECOSAN, no. 121 (September 2022): 91–131. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-121oa14323.

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Abstract:
Nel contesto attuale degli urgenti e importanti investimenti per lo sviluppo dell'assistenza di comunit&agrave;, cos&igrave; come previsti dal Piano di Ripresa e Resilienza italiano, il presente articolo si prefigge un duplice obiettivo: (a) descrivere un modello di decentramento erogativo di servizi specialistici di norma gestiti presso ospedali hub, capace di valorizzare le Case della Comunit&agrave; come una rete di setting erogativi di prossimit&agrave;, e (b) analizzare le determinanti di contesto e i driver manageriali azionabili per disegnare, implementare e consolidare un'innovazione di servizio di tipo transformational change. Per rispondere alle domande di ricerca, l'articolo presenta il caso di un'innovazione trasformativa in una Casa della Salute in un'area montana dell'Azienda Sanitaria piacentina. Descrive come, a seguito di un graduale processo di decentramento sui servizi oncologici, la Casa della Salute di Bettola, comune di 2.600 abitanti, eroghi settimanalmente cure oncologiche decise dal Dipartimento di Oncologica dell'Ospedale AUSL di Piacenza ma erogate localmente da due professionisti oncologici (un medico e un infermiere). Il successo di questo caso si basa sulla convergenza della gestione e della leadership clinica, sul gradualismo dell'intero decentramento dei servizi oncologi, sulla motivazione di professionisti e pazienti e su un'attenta attenzione alle problematiche logistiche. Questo caso pu&ograve; servire come prototipo per le repliche in altri contesti e per l'introduzione di innovazioni simili in altre aree terapeutiche.
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Maglie, Rosita, Claudia Marin, and Ignazio Grattagliano. "Ageismo e psicologi: breve narrative review della letteratura." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (February 2022): 1–21. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa13312.

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Abstract:
Non sono molti gli studi e le ricerche sull'ageismo in Italia e limitate sono anche le casistiche. Eppure, l'aumento della popolazione anziana &egrave; un dato costante nel nostro paese, come in Europa e in tutto l'occidente industrialmente avanzato. Gli esperti di psicogeriatria, o coloro che tra gli psicologi scelgono di occuparsi a livello valutativo, clinico, assistenziale, trattamentale, terapeutico, di soggetti in et&agrave; geriatrica, sono una netta minoranza, rispetto ad aree, bisogni, fasce di et&agrave;, maggiormente frequentati dai professionisti della salute mentale (si pensi alla et&agrave; evolutiva, all'adolescenza, o alla et&agrave; adulta). Eppure, l'aumento notevole dei soggetti anziani comporta la presenza di bisogni di salute, anche e soprattutto psicologica, fino ad ora poco considerati e per questo i professionisti della salute e del benessere mentale sono chiamati a fare uno sforzo per riconoscerli e per poter poi calibrare i loro interventi clinici, assistenziali e terapeutici. L'ageismo, cio&egrave; il pregiudizio nei confronti di soggetti in et&agrave; geriatrica, pu&ograve; caratterizzare anche gli operatori dell'area sociosanitaria, tra cui gli psicologi. Il presente lavoro fa parte di un progetto di ricerca molto pi&ugrave; ampio, ancora in fase di implementazione, e vuole rappresentare un iniziale contributo di ricerca di letteratura sul tema ageismo e psicologi.
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D'Ovidio, Fabrizio. "L'effetto dei legami positivi e negativi sulle prestazioni sportive." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 62–90. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002003.

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Abstract:
L'assunto teorico dell'indagine condotta si basa sull'influenza agita sulle prestazioni dalle relazioni instaurate tra i membri di squadre sportive. L'impiego della Social Network Analysis (SNA) in questo contesto di studio si rende estremamente pertinente, dato che le squadre sportive presentano confini netti, costituiscono gruppi di soggetti ben definiti (reticoli completi), generano misure di outcome facilmente misurabili e l'efficacia dell'interdipendenza tra i propri membri produce un impatto diretto sulle performance (Lusher et al., 2010). L'unitŕ di analisi č costituita dai match disputati dalle squadre campionate, appartenenti a quattro specialitŕ sportive (pallacanestro, pallavolo, pallamano e pallanuoto) e distinti livelli di intensitŕ agonistica (dalla massima serie al dilettantismo). Attraverso gli strumenti della SNA, nell'indagine condotta vengono rilevate le relazioni interpersonali di matrice professionale e amicale: le prime misurano l'intesa di gioco e la reputazione professionale di ciascun giocatore; le seconde catturano quanto spesso gli atleti dichiarano di frequentarsi al di fuori dell'ambiente sportivo. I legami instaurati tra i giocatori vengono inoltre distinti in positivi e negativi. La ricerca si concentra perlopiů sulle relazioni di segno negativo in virtů della teoria dell'asimmetria negativa dei legami, secondo la quale gli eventi negativi stimolano una maggiore attivitŕ fisiologica, affettiva, cognitiva e comportamentale rispetto a quelli positivi o neutri (Labianca e Brass, 2006). Le medie degli indegree centrality dei legami positivi e negativi, e di tipo professionale e amicale, vengono impiegate per predire le performance collettive delle squadre, operativizzate attraverso la differenza standardizzata dei punteggi ottenuti in ciascun match. L'analisi condotta dimostra che l'appartenenza ad una serie agonistica rispetto ad un'altra influenza notevolmente l'effetto dei legami sulle prestazioni: in generale, i legami positivi si rendono premianti in termini di rendimento per le squadre professioniste, mentre quelli negativi risultano ostacolare le performance delle squadre meno professionali. Nello specifico, nelle squadre professioniste le relazioni di antipatia e di ostilitŕ tra i giocatori sono neutralizzate dall'osservanza delle regole tecniche in base alle quali essi sono chiamati ad interagire - osservanza che fa tutt'uno con la professionalitŕ loro richiesta, mentre le relazioni di segno positivo si rendono estremamente determinanti. Nel caso delle squadre non professioniste (i cui atleti percepiscono solo modesti vantaggi economici dall'attivitŕ agonistica sportiva), al contrario, i legami negativi tra i giocatori in campo (anche se in media assai meno frequenti che tra i giocatori professionisti) peggiorano sensibilmente i risultati conseguiti, mentre quelli positivi non dimostrano avere alcun effetto significativo.
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Barbisan, Diego. "L'homo faber fortunae suae dimenticato dagli operatori sociali." TERAPIA FAMILIARE, no. 126 (November 2021): 9–27. http://dx.doi.org/10.3280/tf2021-126002.

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Abstract:
Nell'articolo l'autore osserva la sorprendente ingenuità sul piano scientifico di molti interventi effettuati nell'ambito della tutela dei minori, sorprendente perché di professionisti dotati di buone potenzialità umane e tecniche. Un caso clinico con caratteristiche molto generiche consente di esemplificare le modalità operative più frequenti e presentare le loro alternative con i vantaggi che ne conseguirebbero. L'articolo prosegue proponendo delle ipotesi esplicative della tendenza alla elementarità di diagnosi e interventi privilegiando il fattore più legato alla stessa scelta di svolgere una professione di aiuto in ambito psico sociale.
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Eleuteri, Caterina, Annamaria Loparco, Valentini Arianna Proietti, and silvia Santi. "L'omogenitorialitŕ: una nuova famiglia?" RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 35 (July 2012): 43–61. http://dx.doi.org/10.3280/pr2012-035004.

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Abstract:
Si definiscono famiglie omogenitoriali tutte quelle situazioni familiari nelle quali almeno un adulto omosessuale č il "genitore" di un bambino all'interno della nuova famiglia costituita. Attraverso un'analisi della letteratura presente, le autrici pongono l'attenzione su un aumento crescente, negli ultimi anni, di questa tipologia familiare, sulle relazioni alla base della coppia omogenitoriale e sull'influenza, che puň avere sui figli, l'orientamento sessuale dei genitori. La scarsitŕ di ricerche e i diversi problemi metodologici pongono degli interrogativi ai professionisti del settore, chiamati a dare delle risposte a una domanda sempre piů esplicita nel nostro contesto sociale.
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Pernazza, Federico. "L’INSEGNAMENTO DEL DIRITTO COMPARATO DELL’ECONOMIA: A PROBLEM-ORIENTED APPROACH." Revista Eletrônica do Curso de Direito da UFSM 12, no. 1 (April 19, 2017): 255. http://dx.doi.org/10.5902/1981369426368.

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Abstract:
Il Diritto Comparato ha un ruolo crescente nella formazione dei professionisti in Scienze Giuridiche, ma anche negli studi in Scienze Politiche ed in Economia. Il Diritto Comparato dell’Economia costituisce, in particolare, una integrazione necessaria degli studi di Law and Economics, specie se l’insegnamento è impostato secondo un problem oriented approach. Il problem solving approach appare il più efficace nella didattica, ma costituisce anche un prezioso metodo comparatistico che rivaluta il ruolo del giurista quale tutore di valori e diritti fondamentali nel contesto globale delle Scienze Sociali contemporanee, che appaiono dominate dall’efficientismo economico.
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Lusardi, Roberto. "Pratiche di welfare nel terzo millennio: verso l'integrazione sociosanitaria tra organizzazioni, tecnologie e professionisti." SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (September 2015): 185–208. http://dx.doi.org/10.3280/ses2015-003015.

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Minotta, G. "A new textbook of general arboriculture published in Italy." Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 10, no. 2 (February 4, 2013): 33. http://dx.doi.org/10.3832/efor0907-010.

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Natale, Maria Teresa, and Marzia Piccininno. "Europeana Education." DigItalia 15, no. 1 (June 2020): 108–13. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00008.

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Abstract:
La formazione scolastica è stata uno dei primi campi in cui Europeana ha sperimentato il riuso dei propri contenuti, avviando una collaborazione ormai di lungo corso con ministeri dell’istruzione, associazioni e reti professionali, insegnanti. Nel febbraio 2020 Europeana ha lanciato Europeana Education, un gruppo informale di professionisti ed esperti provenienti sia dal settore del patrimonio culturale sia da quello dell’istruzione, la cui principale attività è lo scambio esperienze e condividere idee per un uso innovativo delle risorse culturali digitali di Europeana. Nell’articolo presentiamo una rassegna di strumenti resi disponibili da Europeana a insegnanti e operatori della didattica.
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Ornelas, José, Maria Vargas-Moniz, Beatrice Sacchetto, and Francesca Esposito. "Contributi della psicologia di comunitŕ per lo sviluppo dei servizi su base comunitaria per le persone con malattie mentali." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 101–9. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001009.

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Abstract:
In questo articolo si discuteranno i contributi dei paradigmi della psicologia di comunitŕ, tra i quali l'analisi contestuale ed ecologica incentrata sull'ampliamento delle reti e delle risorse individuali; l'applicabilitŕ della filosofia di empowerment; e il riconoscimento di recovery come base per lo sviluppo di un sistema su base comunitaria di servizi e supporto nel campo della salute mentale. Gli autori inoltre descriveranno come un gruppo di persone con esperienza personale di malattia mentale insieme a familiari e professionisti del settore hanno fondato un'organizzazione, con lo scopo ultimo di influenzare lo sviluppo dei servizi e della politica pubblica nell'ambito della salute mentale.
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Losso, Roberto, and Losso Ana Packciarz. "Psicoanalisi familiare e giustizia. L'approccio interdisciplinare." INTERAZIONI, no. 2 (February 2013): 13–22. http://dx.doi.org/10.3280/int2012-002003.

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Abstract:
Questo articolo si riferisce all'esperienza di lavoro in un tribunale d'appello di Buenos Aires. Il nostro lavoro si svolge, nella maggior parte dei casi, con famiglie e/o coppie in litigio. I piů recenti approcci interdisciplinari nei casi di famiglie in conflitto che arrrivano alla giustizia tendono alla ricerca di un lavoro congiunto con i professionisti dell'ambito psicologico. Si tenta di riuscire a migliorare il legame tra le persone coinvolte che portino benefici a tutti, soprattutto ai figli. Lavorare in modo interdisciplinare tra avvocati, giudici e psicoanalisti significa partecipare ad un'esperienza che obbliga ciascuna parte ad accettare i propri limiti di possibilitŕ d'intervento.
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Salvini, Alessandro, and Antonio Iudici. "Le attribuzioni di causa e il giudizio clinico in psichiatria forense e psicologia giuridica." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2011): 69–81. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-002006.

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Abstract:
Il presente studio si č occupato di quei procedimenti conoscitivi in base ai quali gli psicologi e gli psichiatri effettuano le valutazioni psicodiagnostiche nell'ambito delle consulenze tecniche e delle perizie. Tali processi sono stati tradizionalmente trascurati dall'ambito clinico-forense privando i professionisti del settore di un utile confronto interdisciplinare e rendendo di dubbia validitŕ tecnicoscientifica alcune modalitŕ di indagine psicodiagnostica. Nello specifico si č voluto mettere in evidenza gli errori in cui lo specialista forense puň incorrere quando risponde agli interrogativi posti dalla committenza giuridica, sia sotto il profilo degli errori di attribuzione e delle inferenze, sia nell'ambito delle incongruenze epistemologiche.
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Federighi, Paolo. "Chi sono i professionisti dell'educazione e della formazione. La classificazione come presupposto dell'identità e della mobilità." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 9–26. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112002.

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Abstract:
L'articolo si propone di dare ordine alla rappresentazione del mercato del lavoro delle professioni educative e formative. Per questo esso cerca di adattare il sistema di classificazione ISTAT al riordino di tutte le professioni che operano per conseguire learning outcomes in un quadro che le accomuni in ragione dell'analogia dei processi che presiedono e che richiedono capacità/comportamenti organizzativi omogenei. Lo studio approfondisce anche l'analisi della tipologia dei providers che occupano tali professioni anche al fine di pesarne il ruolo all'interno del mercato della formazione. Il lavoro si conclude con l'applicazione del modello di classificazione alla categoria di professionisti impegnati nel campo della formazione continua nelle organizzazioni.
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Ferraro, Stefania. "Care economy e strategie tardo-liberali. I professionisti della cura nella municipalità 3 di Napoli." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 48 (December 2014): 76–85. http://dx.doi.org/10.3280/sc2014-048008.

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