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Dissertations / Theses on the topic 'Progetti complessi'

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1

Bandini, Ilenia. "Monitoraggio di portafogli progetti. Il caso Despar." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L'elaborato fornisce una descrizione generale sul Project Management: ruoli, competenze, vantaggi e prospettive di sviluppo. Successivamente si definisce che cosa si intende per progetto, i passi del Piano e la definizione di portafoglio progetti. La parte centrale della tesi è rappresentata dal focus sul monitoraggio e controllo economico dei progetti. In questo capitolo vengono illustrate le principali tecniche di controllo; citandone alcune: il Target Costing (controllo ex-ante), la Balanced Scorecard e la Piramide delle Performance di Lynch e Cross (entrambe previste per controlli concomitanti ed ex-post). L'elaborato tratta anche dell'analisi costi-benefici, definendone i passi, i principali vantaggi e svantaggi e proponendo un modello semplificato applicabile in contesti non troppo ampi e/o incerti, dove i rischi sono piuttosto contenuti ed i progetti non troppo articolati. Infine viene presentato un caso aziendale. Grazie ai database forniti dall'azienda stessa, e contenenti alcuni dati preventivi e consuntivi, si è provato a costruite degli indicatori di stato, di avanzamento, di performance, di complessità e di stabilità.
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2

Zuccarini, Giancarlo. "Analisi della gestione di progetti complessi. Il caso fondo unico giustizia - unicredit business integrated solutions." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8054/.

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Abstract:
Si ha in questa situazione particolare un progetto nel quale un’azienda di servizi, “Unicredit Business Integrated Solutions”, deve soddisfare una richiesta di un’azienda cliente, Equitalia Giustizia, per l’intestazione al Fondo Unico Giustizia di risorse finanziarie. L’ottica di analisi di questo progetto tiene conto dell’utilizzo delle risorse, del valore e delle probabilità di successo.
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3

Calabrese, Luca. "Gestione dei progetti complessi nell’ambito dell’ingegnerizzazione dei processi di affidamento del credito: un caso di studio presso crif s.p.a." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi nasce dall’esperienza di stage svolta presso CRIF S.P.A, una delle più importanti organizzazioni in materia di consulenza finanziaria. Il tema centrale dell’elaborato è il Project Management, analizzato in tutti i suoi aspetti e caratteri distintivi. Il focus all’interno della tematica oggetto dell’elaborato riguarda i progetti complessi e tutte le determinanti che li caratterizzano. Gli aspetti teorici sono di fondamentale importanza per presentare il caso studio svolto in azienda, il progetto CARLO. Il progetto seguito in azienda prevede lo sviluppo di un prodotto software che consente di automatizzare il processo di affidamento del credito. L’analisi della situazione AS-IS del progetto descrive i componenti, le risorse, la metodologia di gestione utilizzata, le determinanti e gli indicatori di performance. La parte centrale dell’elaborato è rappresentata dal quarto capitolo dove sulla base delle criticità riscontrate nella situazione AS-IS viene proposta una soluzione tecnico-organizzativa per la gestione del progetto. La soluzione si basa su un approccio totalmente diverso rispetto a quello in uso, strutturato sulla metodologia Agile. L’aspetto particolarmente rilevante, rispetto alla soluzione proposta, riguarda l’impatto a livello organizzativo che può avere questa soluzione e il ruolo che questa può assumere nel contesto del Project Management e, dunque, nella gestione dei progetti complessi.
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4

Campolucci, Sara, and Marika Leardini. "Educazione sostenibile. Progetto di riqualificazione del complesso scolastico Ponte Pietra a Cesena." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5310/.

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Abstract:
Oggetto di questa tesi è la riqualificazione energetica del complesso scolastico, formato dalla scuola materna "i Girasoli" e dalla scuola elementare "il Gelso", localizzate a Ponte Pietra, frazione di Cesena. La strategia di intervento prevede l'assunzione degli obiettivi funzionali fissati dall‟Amministrazione, ma anche una riqualificazione urbana del sito in esame e una riqualificazione architettonica delle due scuole. Per definire gli obiettivi di progetto e quindi le strategie da adottare, è stata effettuata una analisi dell'area in cui si andava ad operare e soprattutto una analisi dei due edifici in oggetto. A scala urbana, analizzando le funzioni dell'area di intervento è emerso che il lotto all‟interno del quale è inserito il polo scolastico è centrale per la frazione, ospitando infatti i principali edifici pubblici. Dall‟ analisi sono emerse diverse criticità, tra cui la localizzazione su una strada ad alto scorrimento, si è perciò previsto di inserire una "zona 30" e di riqualificare i percorsi esistenti, per garantire la massima permeabilità e valorizzare la fruizione pedonale dell'area. Per quanto concerne le funzioni, il progetto ha proposto di recuperare un edificio di quest‟area e adibirlo a spazio ricreativo costituendo un polo attrattivo che aumenti la fruizione dell‟area in ogni ora della giornata e che sia anche punto di incontro per la comunità, sia per i più piccoli sia per gli anziani. A scala architettonica, gli due edifici presentano numerosi inconvenienti. Innanzi tutto la relazione con il contesto: l‟ingresso alle due scuole risulta infatti pericoloso perché localizzato sulla strada a scorrimento veloce, e inoltre scomodo perché servito da un insufficiente parcheggio. All‟interno degli edifici,la disposizione degli spazi non permette di sfruttare appieno le potenzialità delle due piccole scuole, inoltre alcuni ambienti risultano sottodimensionati rispetto alla normativa vigente. Il progetto prevede una ridistribuzione interna dei vari ambienti, anche per consentire agli edifici di soddisfare le mutate esigenze dell'utenza . Per quanto concerne gli obiettivi di contenimento dei consumi energetici dell‟edificio fissati dall'Amministrazione, il fabbisogno attuale è stato verificato tramite un software certificato. Quindi si è proceduto ipotizzando diversi step di progressivo miglioramento delle prestazioni energetiche, simulate tramite il software, fino a fare raggiungere agli edifici la Classe energetica A. Ciò ha richiesto di intervenire sia sull'involucro che sul sistema impiantistico esistente. La tesi ha valutato anche alcuni elementi del quadro economico e finanziario dell'intervento, determinando il tempo di ritorno degli investimenti necessari per la riqualificazione energetica, in relazione alla riduzione dei consumi futuri che essa è permette di conseguire.
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5

Montalti, Martina. "Per un futuro sostenibile. Progetto di riqualificazione del complesso scolastico M.Montanari a Ravenna." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13382/.

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Abstract:
Nella mia tesi affronto una tra le tematiche più discusse nell'ultimo decennio, ovvero il rinnovamento e la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico italiano. Il mio lavoro si è incentrato dapprima sull'analisi storica della Scuola Secondaria di primo grado ''Mario Montanari'', sito in via Aquileia n.31 a Ravenna, e sull'inquadramento geografico e climatico attraverso l'utilizzo del software Ecotect Analysis. Successivamente ho impostato il lavoro per la certificazione energetica e la verifica delle prestazioni energetiche dell'edificio tramite il software a regime stazionario "TerMus Acca". Attraverso l'utilizzo di TerMus ho ottenuto la Relazione Tecnica Legge 10, l'Attestato di Prestazione Energetica (APE) e l'Attestato di Qualificazione Energetica (AQE) secondo le norme nazionali e regionali. Inoltre, il 27 febbraio ho effettuato un sopralluogo del complesso scolastico, al fine di ottenere un'indagine più approfondita dello stato attuale dell'edificio, identificando eventuali elementi di criticità come la presenza di muffe, umidità, l'eccessivo riscaldamento degli ambienti e lo stato degli impianti di riscaldamento. In fine come ultima fase ho definito le strategie di intervento più vantaggiose, in termini di risparmio sulla bolletta energetica dell'edificio e di riduzione delle emissioni di Co2, da adottare per migliorare le prestazioni energetiche ed il comfort degli ambienti (ad esempio attraverso la sostituzione degli infissi e la realizzazione di un cappotto termico). Quindi modificando i dati riferiti alle murature e agli infissi della tavola realizzata con TerMus, ho osservato quali benefici sono stati ottenuti con questi interventi essenziali. L'obiettivo cardine del mio lavoro è stato il raggiungimento di un reale miglioramento della prestazione energetica dell'edificio, ottenendo di conseguenza un risparmio sui costi di gestione della stessa.
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6

Brini, Beatrice, and Filippo Brini. "Santa Maria Assunta della Cappella. Progetto di restauro e valorizzazione di un complesso abbandonato." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9432/.

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Abstract:
Questa Tesi di Laurea si occupa del Progetto di Restauro Architettonico e di Riqualificazione Agricola e Paesaggistica della chiesa sconsacrata di Santa Maria Assunta della Cappella e dei terreni annessi alla proprietà. L'area di progetto consiste in 24 ettari di terreno, sulla cima di un altura in cui, in epoca medievale, venne eretta la chiesa di Santa Maria Assunta della Cappella e successivamente vennero costruiti gli edifici annessi: la sagrestia, la canonica, il cimitero, il fienile, che poi divenne casa colonica, e infine il nuovo fienile. La sconsacrazione della chiesa nel 1986 e l'abbandono della casa colonica da parte del contadino,hanno fatto si che l'intero complesso cadesse rapidamente in rovina. L'obiettivo di questo progetto è quello di recuperare l'intera area realizzando un'azienda agrituristica: ripristinando le coltivazioni, che le testimonianze storiche tanto decantano,convertendo la canonica in ambienti destinati alla ristorazione e all'ospitalità e la chiesa in uno spazio multifunzionale destinato ad ospitare eventi.
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Montanaro, Elsa. "Modelli e applicazioni per la valutazione della complessità dei progetti. Il caso Crif spa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12970/.

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Abstract:
L'elaborato ha lo scopo di approfondire un tema sul quale si sta dibattendo molto negli ultimi anni: la complessità dei progetti. Ad oggi, sono stati effettuati molti studi il cui obiettivo è quello di ricercare e definire le cause di complessità dei progetti. Vista la varietà del tema, è risultato e risulta difficoltoso trovare una definizione univoca di complessità, che valga per ogni tipologia di settore industriale e per ogni tipologia di progetto. Nonostante questo, però, i progressi effettuati da parte degli studiosi sono stati notevoli e, pertanto, vengono riportati nella prima parte dell'elaborato. Oltre a queste considerazioni di stampo teorico, la difficoltà nel trattare la complessità dei progetti si esplica anche negli aspetti pratici della gestione di un'organizzazione, a livello proprio di valutazione della complessità. Questo aspetto si rivela essere molto critico per le aziende, soprattutto considerando i benefici che esse potrebbero trarre da una sua corretta valorizzazione, in termini di gestione delle risorse, applicazione di strumenti di project management adeguati, etc. Essendo questo aspetto pratico di notevole importanza, si è scelto di riportare nell'elaborato alcuni strumenti e modelli che, se correttamente implementati, possano essere di aiuto alle organizzazioni nella gestione del loro portfolio di progetti. La forza di questi modelli risiede nella loro estrema versatilità, la quale permette loro un'applicazione su larga scala. In particolar modo, nell'ultima parte della trattazione viene descritto un esempio reale che mostra proprio l'adattamento di un modello di valutazione, nato e sviluppato per un'azienda della grande distribuzione, ad una realtà aziendale differente, quella della Crif S.p.A. Nelle conclusioni sono riportati alcuni commenti dai quali si evince come l'applicazione del modello sia risultata adeguata al caso in questione.
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Giorgini, Marco. "Villaggio Eugenio Morelli di Sondalo : analisi del complesso sanatoriale e progetto delle nuove passerelle pedonali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2335/.

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Abstract:
Cercare di comprendere l'importanza che il villaggio sanatoriale Eugenio Morelli ha avuto nel passato è fondamentale per capire quali necessità abbiano spinto ad erigere un tale colosso, sulle pendici delle alpi. Ed è proprio da qui che la mia tesi è partita, dalla ricerca storica, dall'analisi degli elementi politici, sanitari e soprattutto sociali che si sono verificati tra la fine dell'ottocento e i primi tre decenni del novecento; periodo in cui la tubercolosi è passata dall'essere un malattia poco considerata, che colpiva solo le classi più povere e disagiate, costrette a vivere nei periferie sovraffollate delle grandi città, all'essere considerata una vera e propria piaga sociale, che dove essere sanata. In questa prima ricerca non si è comunque trascurata l'aspetto architettonico, andando ad analizzare l'evoluzione che hanno visto i sanatori, prima in Europa e poi in particolare in Italia. Valutandone gli aspetti stilistici, formali e soprattutto funzionali, con le tante standardizzazioni che si sono avute sotto il fascismo, e che proprio nel villaggio sanatoriale ritroviamo. In seguito sono passato ad analizzare i lavori sul villaggio effettuati nel dopoguerra, come l'eliminazione della teleferica e la costruzione delle passerelle pedonali, che collegano direttamente i vari padiglioni tra di loro, che vennero aggiunte negli anni 70, da quando cioè la destinazione del complesso è mutata in una funzione ospedaliera. Questo però è avvenuto per una sola parte del complesso, cioè quella che una volta era destinata agli alloggi femminili, mentre la porzione più a ovest è stata lasciata in disuso. In varie sedi si è affrontato il dibattito su come sfruttare le migliaia di metri quadri che gli edifici dismessi offrono, ma fino ad ora non è stata data una nuova vocazione a quest'ultimi. La soluzione più accreditata è quella di cedere parte del villaggio ad una società di ricerca svizzera che lo utilizzerebbe come campus per gli scienziati. Ed è proprio considerando questa possibilità, e tenendo conto dell'attuale porzione destinata all'attività ospedaliera, che si sviluppato il progetto di tesi per le nuove passerelle pedonali, che dovrebbero risultare come un elemento di unione dell'intero villaggio e come elemento che si integra alla moltitudine di percorsi già presenti in esso, dandone una maggior razionalizzazione rispetto a quelle esistenti e trasformando i singoli padiglioni, da unità chiuse che in se stesse trovano la conclusione della loro funzione ad un elemento inserito in una rete funzionale che, con la riattivazione delle teleferiche, attraversa tutto il villaggio
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Contino, Leonard, and Gianmarco Ceredi. "Nello spirito dell’addizione. Progetto di riqualificazione architettonica dell'ex complesso militare “Pozzuolo del Friuli” di Ferrara." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La città di Ferrara rappresenta una esclusività storica, equilibrio urbanistico sintesi di una sequenza di brani singolari, la cui trama narra le volontà della signoria d’Este configurandosi in un unicum riconosciuto come la “prima città moderna d’Europa”. Lo sviluppo storico della città trova nelle addizioni Estensi uno strumento consapevole di espansione dello spazio urbano. Nel 1386 Niccolò II d’Este prevede la costruzione del castello su progetto di Bartolino da Novara ed espande la dimensione lineare della città con l’annessione di un foro boario sito a nord-est, prossimo al canale della Giudecca, inglobando il trecentesco convento di San Vito. L’addizione voluta da Borso d’Este del 1451 e la celebre addizione Erculea, progettata da Biagio Rossetti nel 1492, su volontà di Ercole I d’Este, completano la configurazione urbana della città. L’area oggetto di studio giace su un isolato dell’addizione medievale, sedime delle estensi delizie di Palazzo Schifanoia e del convento di San Vito, progressivamente demolito dal 1928 e sostituito dalla caserma “Pozzuolo del Friuli”. Una configurazione di tre padiglioni fuori scala rispetto al tessuto urbano medievale consolidato, la cui dismissione nel 1900 ha generato una rottura della trama urbanistica. Uno spazio muto e isolato, circondato da alte mura di cinta si traduce in un vuoto nella identità ferrarese. Il progetto prevede la reintegrazione dell’area attraverso una riconfigurazione architettonica mirata ad una ricucitura urbanistica e identitaria. Il tema del riuso diventa matrice progettuale e definisce ambiti e potenzialità. La vicinanza della Università di Ferrara e la presenza di un sistema museale cittadino hanno indirizzato le scelte verso un contesto collettivo in cui spazi comunitari e di condivisione assumono centralità primaria, Uno spazio dedicato a residenze per studenti, supportato da una serie di pertinenze semi pubbliche e pubbliche ed integrato da spazi dedicati all’esperienza collettiva.
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Cavani, Marco. "Verifica di vulnerabilita' sismica del padiglione n.15 del complesso ospedaliero Sant'Orsola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6497/.

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Abstract:
Verifica di vulnerabilità sismica di una struttura in cemento armato composta da telai longitudinali e setti. La conoscenza della struttura si è basata su sopralluoghi e, non essendo in possesso di informazioni strutturali per gli elementi resistenti, sulla base di un "progetto simulato". Per ogni elemento resistente sono state svolte analisi e verifiche statiche e sismiche riscontrando una carenza degli elementi orizzontali. La modellazione è stata eseguita sia manualmente che con un programma di calcolo agli elementi finiti.
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Vesentini, Marco. "Ritorno al castello: Progetto di restauro e valorizzazione del complesso fortificato di Castelnuovo del Garda, Verona." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4612/.

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Abstract:
Ad un progetto architettonico, sia che si parli di composizione che di restauro, si dovrebbe assegnare un motto il quale, insito direttamente nell'idea progettuale , abbia la capacità di dare forza al lavoro stesso sia, simultaneamente, di motivare il progettista nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. "Ritorno al castello" diviene quindi il motto più consono per il progetto (che ci si appresta a sviluppare) di recupero dell'edificio monumentale noto come "castello" di Castelnuovo del Garda, in provincia di Verona. Come motto "Ritorno al castello" racchiude in se tre fondamentali chiavi di lettura: innanzitutto fa riferimento al ritorno, dopo adeguato restauro conservativo, del manufatto storico architettonico come fulcro urbanistico monumentale principale del paese. Tale significativa architettura infatti nel tempo ha mutato forma e funzione andando a perdere il suo ruolo nella vita del paese "scadendo" nel dimenticatoio degli abitanti stessi tanto da passare quasi inosservata. In secondo luogo il ritornare è riferito agli abitanti stessi che, nel voler riscoprire il loro castello attraverso la futura destinazione ad uso pubblico, saranno spinti, come antichi pellegrini a raggiungere la rocca. In ultimo nel motto vi è insita la nuova destinazione d'uso. Un tempo i castelli non rappresentavano soltanto baluardi difensivi, dimore del Signore e della sua corte ma al contempo erano luoghi dove venivano coltivate arte, musica e poesia, ospitando talvolta i grandi illuminati dell'epoca. In un certo qual modo i castelli potevano definirsi roccaforti della cultura e del sapere ed il "ritono" sta appunto nel portare il castello di Castelnuovo a diventare un edificio pubblico per la cultura.
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Ruocco, Sara. "Il complesso di Santa Maria Nascente: progetto di valorizzazione ambientale e recupero dell'Oratorio della Santissima Trinità." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La tesi studia il complesso di S. M. Nascente, sul colle di Pragatto a Valsamoggia, composto da chiesa, Oratorio della SS. Trinità e campanil, che incorre in uno stato di progressivo abbandono e deterioramento, insieme ad una mancata cura del verde circostante. Il progetto, globale ed unitario, intreccia valorizzazione ambientale e rifunzionalizzazione dell’area, focalizzandosi sul recupero e sul miglioramento sismico dell’Oratorio, per renderlo fruibile in un contesto idoneo ed attrattivo. Per la valorizzazione ambientale, si realizza un sentiero nel bosco circostante, con piantumazione di specie arboree lungo i nuovi percorsi delineati. Lo studio funzionale dell’area prevede la realizzazione di un polo universitario con presenza di alloggi temporanei per studenti o visiting professors, modulari e prefabbricati; di un nuovo centro polifunzionale destinato a biblioteca ed aula studio; di una piccola sala per conferenze o proiezioni, costituita dall’aula dell’oratorio. Il progetto di rifunzionalizzazione dell’oratorio si articola nella creazione di uno spazio atto ad ospitare una platea di ascoltatori con l’inserimento di una scalinata a gradoni per la fruizione dello spettacolo, un solaio rialzato per godere della vista offerta dalla nuova apertura e un ballatoio in vetro per la fruizione della parte alta dell’oratorio. Il progetto di miglioramento sismico si è basato sull’analisi critica dell’esistente (confronto fra informazioni dell’analisi storico-archivistica con quelle del rilievo): si è analizzata la vulnerabilità sismica dell’edificio, prima con una valutazione qualitativa globale (LV1, modello ‘chiese’), quindi studiando i meccanismi di collasso attivabili per vulnerabilità locali (schede CINE). Gli interventi comprendono: sostituzione strutturale (inserimento di endoscheletro in acciaio); cordolatura di piano; allargamento fondale; rifacimento coperture lignee; rinforzo volte in muratura (FRP); scuci-cuci per migliorare l’ammorsamento.
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Parisi, Letizia, Giulia Zazzi, and Valentina Milanesi. "Proposta di Restauro, Conservazione e Valorizzazione del Complesso Birarelli ad Ancona." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23071/.

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Abstract:
Il progetto nasce dall’esigenza di riscoprire il valore di un luogo, oggi in disuso, dotato di un notevole potenziale panoramico, paesaggistico nonché storico; l’obiettivo è quello di restituirgli un’identità persa progressivamente nel tempo e riconsegnarlo alla città. L’approccio progettuale ha visto come punto di partenza l’analisi storica e inventiva dell’area e del contesto, questo ha permesso di intervenire in maniera consapevole nella realizzazione del progetto di restauro, conservazione e valorizzazione del Complesso Birarelli. “PoDiO” (Polo Direzionale Organizzativo del MiBACT) nasce dalla collaborazione con il Segretariato Regionale delle Marche, con l’obiettivo di creare un polo culturale del MiBACT ad Ancona. All’interno del Complesso è prevista la presenza di tre enti: l’Archivio di Stato, la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica e la Direzione Regionale dei Musei delle Marche. Nell’ottica di progettare, dal latino proiectare “gettare avanti” oltre il presente, consapevoli che: “non esiste restauro che non implichi una trasformazione” si è cercato di intervenire nell’assoluto rispetto dell’area e del manufatto, operando attraverso le logiche del restauro conservativo, considerando la fabbrica come palinsesto storico e mirando ad un mantenimento attivo nell’uso quotidiano. Un’ulteriore attenzione è stata posta al superamento delle barriere architettoniche; il tema dell’accessibilità è stato per noi una linea guida che ci ha accompagnato fin dall’inizio nel processo di progettazione. Ci siamo trovate di fronte a un’area ricca di dislivelli e salti di quota, esterni ed interni alla fabbrica, che aveva l’ambizione di diventare un luogo pubblico; abbiamo cercato di garantire una completa e fluida fruizione degli edifici e degli spazi esterni, fermandoci laddove rendere accessibile il luogo significava stravolgere la natura dell’area, cercando di trasformare le svariate situazioni di limite presenti in opportunità di scoperta per il visitatore di oggi.
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Gardosi, Lorenzo. "Gestione di un progetto complesso per la transizione verso il consumo sostenibile di acqua nella scuola di Ingegneria e Architettura dell' Università di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8045/.

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Abstract:
Oggetto di questa tesi è stato quello di investigare il consumo di acqua sostenibile in un’organizzazione complessa come è l’Università di Bologna, con particolare riferimento alla realtà della Scuola di Ingegneria ed Architettura di via Terracini. Successivamente viene analizzato l’approccio della transizione, che comprende modalità e strumenti con cui si realizza il cambiamento all’interno della struttura sociale. Tra questi emerge il modello di cambiamento proposto dalla teoria di Transition Management, che sottolinea il ruolo fondamentale svolto dagli esperimenti di transizione nella realizzazione del cambiamento.Viene perciò proposta la teoria del Project management come vero e proprio strumento con il quale analizzare il progetto "Casa dell'acqua".
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Masi, Margherita, Marta Ronzoni, and Marco Barzanti. "Il complesso monumentale di Canossa: studi e proposte per il consolidamento delle rovine del castello e la valorizzazione del suo contesto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La presente tesi si pone come obiettivo lo studio e la valorizzazione del complesso monumentale di Canossa, scena di importanti avvenimenti durante lo scontro politico della ‘lotta per le investiture’ tra Papato e Sacro Romano Impero. Il lungo periodo di studio della documentazione di archivio, condotto parallelamente alle diverse campagne di rilievo che hanno coinvolto la totalità della rupe e le rovine del castello, ha portato all’elaborazione di un quadro conoscitivo sviluppato in più ambiti. L’analisi maturata ha permesso di porre le basi per una proposta progettuale accorta e consapevole volta a valorizzare l’intorno della rupe e a consolidare gli antichi ruderi. Partendo dal contesto territoriale e paesaggistico in cui la rupe e il castello sono inseriti e tenendo conto della forte valenza storica del sito, il progetto intende esprimere la volontà di creare un nuovo sistema di percorrenze fruibile e di chiara lettura. Inoltre, le ipotesi di intervento per il consolidamento dei resti hanno l’obiettivo di rendere possibile la conservazione della materia storica per tramandare il manufatto e il suo forte valore identitario.
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Micchinelli, Andrea. "Studio di fattibilità di un programma per il Riuso, Valorizzazione e Riqualificazione del Complesso dell'Osservanza di Imola: un Campus Universitario per rilanciare la città." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Progetto di fattibilità per la riqualificazione del complesso dell'Osservanza, creando un polo sceintifico tecnologico con sinergie per il territorio e a favore della comunità. Salvaguardare e preservare un patrimonio storico e culturale dalle radici antiche, è un dovere e un vantaggio, come quello di investire in una infrastruttura che parte già con un alto valore intrinseco e che nel tempo si rivaluta esponenzialmente.
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Catalani, Rosa, and Roberta Silvagni. "Villa Rasponi a Savignano. Progetto di tutela e valorizzazione di un bene culturale complesso tra architettura storica e paesaggi di Pietro Porcinai." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2669/.

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Abstract:
Oggetto della tesi di laurea è il recupero di Villa Rasponi a Savignano sul Rubicone, un bene storico complesso composto da elementi di varia natura: architettonici e vegetali, di differente pregio, dalla residenza settecentesca agli annessi agricoli di servizio, al parco. Le funzioni d’uso attuali rarefatte e strettamente comuni a quelle originarie, non sono più proponibili per poter garantire la sopravvivenza e la conservazione del complesso. Questo da un punto di vista puramente economico, per l’impegno in termini finanziari che un sito di tali dimensioni richiede, a livello gestionale e circostanziale. Come intervenire su un manufatto di questa natura, tutelandolo, riqualificandolo dal punto di vista architettonico e paesaggistico e, nello stesso tempo, reinserendolo in maniera attiva in un contesto urbano e territoriale dal quale negli anni si è progressivamente distaccato e isolato, chiudendosi nell’accezione di residenza privata? Il progetto, lavorando a vari livelli e confrontandosi con differenti campi disciplinari, dal restauro di un parco storico “firmato” da Pietro Porcinai, all’inserimento di nuovi elementi architettonici, all’analisi di fattibilità finanziaria, si pone principalmente due obiettivi: 1) da un lato intervenire materialmente sul manufatto restaurando gli edifici, anche attraverso la definizione di funzioni che ne permettano la sopravvivenza, e manutenendo il parco storico. In questo senso l’aspetto su cui si insiste maggiormente è il rispetto e la valorizzazione del complesso villa–parco–giardino-annessi come unicum, che assume pregio nella sua totalità e integrità; 2) dall’altro, tenuto conto delle dimensioni, dell’importanza storica, architettonica, culturale e paesaggistica del sito, il progetto intende estendere la sua valenza anche a un intorno in primo luogo locale e poi più ampio, diventando punto di riferimento e polo attrattivo, così come lo era stato nel passato, all’epoca nella quale in esso viveva la principessa Luisa Murat. Non ci si limita dunque a considerare il caso isolato, ma si tiene conto del fatto che la Villa Rasponi sorge all’interno di un contesto, quello della Romagna, di straordinaria ricchezza e molteplicità di espressioni artistiche, architettoniche, naturalistiche che costituiscono un patrimonio di valore, in gran parte scarsamente conosciuto e per nulla. Da qui l’idea di utilizzare una porzione di paesaggio come vetrina e contenitore di informazioni su tutta l’eredità culturale romagnola, legata ad un nuovo modo di intendere il luogo, come contesto che incarna la rete di significati all’interno dei quali le azioni degli uomini diventano fatti culturali. Il complesso della Villa Rasponi, per le sue connotazioni storiche, paesaggistiche, fisiche e posizionali, diventa la concretizzazione di tale idea. Dunque, una porzione di paesaggio che si fa strumento fisico e concettuale, di comunicazione, per trasmettere, valorizzare e promuovere il patrimonio naturale, architettonico e culturale di tutto il territorio in cui è inserito, diventandone icona e sintesi.
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Paini, Karen. "Verifica di vulnerabilità sismica di un edificio del complesso Drudi nel comune di Meldola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Viene illustrata la metodologia che ha portato a trovare la vulnerabilità sismica di un edifico esistente sito nel comune di Meldola nelle colline Forlivesi. La vulnerabilità sismica è un requisito per la stima della valutazione di sicurezza per un edificio esistente. Verrà inoltre illustrata una proposta di miglioramento sismico per aumentare l’indice di vulnerabilità attuale del fabbricato per portalo a livelli maggiori. Propedeutici a questi risultati saranno le indagini diagnostiche sul fabbricato stesso e le modellazioni numeriche, mediante codice di calcolo PROSAP, sia sul fabbricato in essere che sul fabbricato soggetto a sistema di miglioramento.
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