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Journal articles on the topic 'Promozione salute mentale'

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1

Louise, Rowling, and Victoria Kasunic. "Prevenzione della depressione nei giovani. Una prospettiva australiana." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2012): 65–87. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-001005.

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Abstract:
La prevenzione della depressione nei giovani ha bisogno di adottare un duplice approccio, la prevenzione della malattia sulla base dei fattori di rischio e la promozione della salute mentale concentrata sul benessere sociale ed emotivo. Questo articolo descrive il contesto politico di sostegno e le risorse di base presenti in Australia e il concetto esistente di salute pubblica. All'interno di questo approccio l'intervento prevede sensibilizzazione e pre- venzione per i giovani, nonché un focus sulle risorse, sulla resilienza e sulla capacitŕ costruttiva delle istituzioni di lavorare in modo da favorire i giovani. Vengono descritti sia interventi di prevenzione universale sia interventi mirati tra cui Mind Matters, un programma nazionale di promozione della salute mentale per le scuole secondarie e anche strategie innovative basate su internet. Questi studi dimostrano che la prevenzione della depressione nei giovani richiede strategie complesse e multi-livello.
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Jenkins, Rachel. "England's policy on severe mental illness." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 1 (April 1996): 31–37. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003912.

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Abstract:
RIASSUNTOLa Gran Bretagna ha messo a punto una comprovata strategia sulla salute mentale che include dove e come le persone sono curate e con quali obiettivi. Ha assicurato che la politica sanitaria sia basata sull'epidemiologia dei disturbi psichici e che sia incentrata non solo sui disturbi psichici gravi, che necessitano di trattamenti specifici, ma anche sui disturbi meno gravi in medicina di base, nelle carceri e sul posto di lavoro ed inoltre sull'integrazione e interfaccia tra i servizi di salute mentale ed altre agenzie.Ha basato la politica sanitaria su un quadro coerente di promozione della prevenzione della salute mentale (prevenzione primaria, secondaria e terziaria e prevenzione della mortalita) conduce questa politica quantificando l'esito in termini di salute mentale, nonche gli imputs ed i processi.
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3

Grispini, Alessandro. "Psicoterapie psicodinamiche e prevenzione." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2012): 17–30. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-001002.

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Abstract:
La promozione della salute mentale e le evidenze emergenti riguardo all'efficacia degli interventi preventivi hanno rilevanti conseguenze per le politiche di salute pubblica e per la pratica clinica. Gli interventi preventivi sono sempre di carattere multimodale e le psicoterapie brevi ne rappresentano uno degli ingredienti terapeutici. Le psicoterapie psicodinamiche brevi hanno lo stesso common ground dei principali approcci psicoanalitici e rappresentano uno strumento efficace per questo tipo di interventi, specie nelle strategie che riguardano l'infanzia, l'adolescenza ed i disturbi emotivi comuni.
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Maretto, Silvia, and Manuela Tirelli. "Diversamente a scuola. Prevenzione dello stigma e promozione della salute mentale." PSICOBIETTIVO, no. 3 (January 2015): 105–20. http://dx.doi.org/10.3280/psob2014-003006.

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5

Buggiani, Consuelo, Stefano Castagnoli, and Susanna Giaccherini. "Riduzione dello stigma e promozione dell'empowerment nella salute mentale. Un'indagine qualitativa." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2010): 23–35. http://dx.doi.org/10.3280/psc2009-002003.

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6

Mirabella, Fiorino, Debora Del Re, and Antonella Gigantesco. "Strumenti di promozione della salute mentale e di potenziamento della resilienza: presentazione di un programma per l'applicazione in ambito scolastico." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2010): 123–33. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-001009.

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Abstract:
La salute mentale comprende le capacitŕ di resilienza e di adattamento positivo che consentono alle persone sia di far fronte alle avversitŕ che di sviluppare le propria potenzialitŕ. I programmi condotti nell'ambito di attivitŕ scolastiche curriculari fi nalizzati alla promozione di abilitŕ sociali possono promuovere la salute mentale e ridurre i sintomi depressivi. Questo articolo descrive le caratteristiche e la prima applicazione in Italia di un programma di promozione della salute mentale nelle scuole di istruzione secondaria. Il programma richiede all'incirca, per il suo svolgimento, 20 sessioni da effettuarsi in classi della scuola secondaria con cadenza settimanale o quindicinale. La durata di ogni sessione puň andare da 60 a 90 minuti circa. Il programma si basa su un manuale per studenti composto da 18 capitoli su come comunicare in modo effi cace e assertivo, affrontare i confl itti e la rabbia, sviluppare l'autodisciplina, la negoziazione e la cooperazione e promuovere le relazioni interpersonali positive. Tredici differenti classi di 11 scuole medie inferiori e superiori, per complessivi 253 studenti di 13-18 anni, hanno partecipato volontariamente allo studio di fattibilitŕ del programma. Di ogni capitolo del manuale sono stati valutati il gradimento e l'utilitŕ dal punto di vista degli studenti partecipanti. Gli studenti hanno trovato il manuale accettabile e applicabile. Tuttavia, molti hanno osservato che le sessioni erano troppo brevi per raggiungere gli obiettivi pertinenti alla maggior parte dei capitoli. A seguito di una revisione, alcuni capitoli sono stati leggermente modifi cati. Per la facilitŕ di applicazione, il programma potrebbe essere introdotto senza particolari criticitŕ nell'ambito delle attivitŕ curriculari nella scuola secondaria. Dopo la sua revisione, il manuale č stato inviato all'editore per la stampa.
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Good, Byron J., and Mary-Jo Del Vecchio Good. "Il disturbo post-traumatico da stress č un concetto ‘sufficientemente buono' per il lavoro psichiatrico sulle conseguenze dei conflitti?" RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2012): 99–119. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-002006.

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Abstract:
In un classico articolo del 1992, Derek Summerfield sostenne che "per la grande maggioranza dei sopravvissuti lo stress posttraumatico č una pseudocondizione, una ridefinizione della sofferenza comprensibile della guerra come problema tecnico per il quale sono disponibili soluzioni tecniche a breve termine come il counseling" Non ci sono prove che le popolazioni colpite dalla guerra cerchino questi approcci importati, che sembrano ignorare le loro tradizioni, i loro sistemi di significato, le loro prioritŕ effettive" (p.1449). Questo articolo descrive un programma di collaborazione attiva fra un'équipe della Harvard Medical School e la IOM (Organizzazione Internazionale per la Migrazione) in Indonesia in risposta ai "lasciti della violenza" fra gli abitanti dei villaggi rurali di Aceh, Indonesia, dopo lo tsunami del 2004 e l'accordo di pace tra il governo indonesiano e il Movimento Aceh Libera che mise fine a venti anni di conflitto. L'articolo fornisce dati provenienti da una serie di studi che indicano livelli elevati di esperienze traumatiche e di problemi di salute mentale ad Aceh dopo il conflitto. Descrive un progetto IOM di promozione attiva di salute mentale che ha usato équipe di medici di base e infermieri per rispondere ai problemi di salute mentale, e un progetto valutativo che fornisce importanti prove empiriche dell'efficacia nella pratica del programma. Sostiene che il PTSD č ben altro che una "pseudocondizione" e che i programmi d'intervento possono essere molto potenti nel ridurre sintomi e disabilitŕ. Conclude che lo sviluppo di programmi di salute mentale integrati in politiche di salute pubblica in contesti postbellici dovrebbe avere una prioritŕ elevata.
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8

Webster, Ted. "Prefazione." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (March 2002): 17–19. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000472.

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Abstract:
L'esame generale sulla salute mentale delle popolazioni indigene effettuato dal dr. Alex Cohen si inserisce a pieno titolo tra gli sforzi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel promuovere la salute mentale, prevenire i principali disturbi mentali e neurologici, assicurare l'offerta di cure appropriate particolarmente ai soggetti più vulnerabili e bisognosi di servizi sanitari.Presentando questo lavoro in un contesto più ampio può essere utile richiamare uno dei principi costitutivi dell'OMS, che “il godimento del più elevato standard di salute raggiungibile è uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano senza distinzione di razza, religione, fede politica, condizione economica o sociale”. L'Organizzazione Mondiale della Sanità considera la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non meramente l'assenza di malattia o infermità”.Inoltre questo resoconto giunge a noi nel punto centrale dello svolgimento del programma International Decade of the World's Indigenuos People. Tale programma è patrocinato dall'Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite e dal Gruppo di Lavoro sulle Popolazioni Indigene (Working Group on Indigenous Populations-WGIP) che riferiscono i risultati raggiunti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite attraverso la ECOSOC, la Commissione sui Diritti Umani e la sub-Commissione sulla Prevenzione della Discriminazione e Protezione dei Minori. Al WGIP è assegnato il compito di analizzare gli sviluppi riguardanti le attività di promozione e protezione dei diritti umani e fondamentalmente la libertà delle popolazioni indigene, ponendo particolare attenzione all'evoluzione degli standard relativi ai diritti di queste popolazioni. Al WGIP è stata richiesta la stesura della Dichiarazione sui diritti delle Popolazioni Indigene del mondo che al momento è in discussione e la cui conclusione è attesa nel corso del programma decennale.
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Rizzi, Silvia, Sara Carbone, Valeria Donisi, Silvia Gabrielli, and per conto del Consorzio UPRIGHT. "Resilienza, benessere mentale e qualità della vita nella prima adolescenza: indagine su un campione di adolescenti di 11-14 anni nella provincia autonoma di." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (February 2022): 1–18. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa13225.

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Abstract:
Il legame tra resilienza, benessere mentale e qualità della vita percepita è ormai noto in letteratura e indagare tali dimensioni in età adolescenziale è fondamentale per sviluppare azioni di prevenzione e promozione atte a costituire le basi per una buona salute mentale in età adulta. L'articolo riporta i risultati di un'indagine condotta su un campione di 460 studenti trentini, utilizzando tre strumenti (READ, WEMWBS e KIDSCREEN-10), nell'ambito di uno studio multicentrico condotto dal progetto europeo UPRIGHT (Universal Preventive Resilience Intervention Globally Implemented In Schools To Improve And Promote Mental Health For Teenagers, cioè "intervento di prevenzione universale basato sulla resilienza e implementato nelle scuole per migliorare e promuovere la salute mentale degli adolescenti") finanziato dal programma Horizon 2020 dell'Unione Europea. Sono state prese in considerazione le differenze di genere e operato un confronto con i valori normativi dei campioni di validazione degli strumenti.Dai questionari risulta che le adolescenti riportano livelli di risorse sociali significativamente più alti rispetto agli studenti maschi, mentre per quanto riguarda la qualità della vita, in linea con quanto indicato dalla letteratura, sono gli studenti maschi a riportare valori più elevati.
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Veltro, Franco. "Salutogenesi e Psicoeducativa. "Evidenze" per due interventi italiani per la Promozione della Salute Mentale." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (March 2019): 107–19. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2019-001007.

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Condò, Franco. "Presentazione." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (March 2002): 7–8. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000435.

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Abstract:
Accolgo con favore l'iniziativa del Centro Studi e Ricerche della ASL Roma E di realizzare un'edizione italiana del rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sulla salute mentale delle popolazioni indigene nel mondo.Questa pubblicazione, ottimamente curata dal dr. Pompeo Martelli, è motivo d'orgoglio per la nostra Azienda impegnata nel miglioramento continuo della qualità dei servizi sanitari e delle prestazioni offerte alla cittadinanza per la promozione della salute, la prevenzione, la cura e la riabilitazione.Gli operatori della salute pubblica del nostro paese si confrontano sempre più spesso con cittadini provenienti da altre culture.Le regole per l'assistenza sanitaria agli immigrati indirizzate dal Ministero della Salute agli operatori del SSN e ai cittadini che provengono da paesi non appartenenti all'Unione Europea e le “Linee guida per l'assistenza sanitaria agli stranieri” pubblicate dall'Assessorato alla Sanità della Regione Lazio pur caratterizzandosi come iniziative molto avanzate nel panorama normativo europeo hanno altresì bisogno di un valido e collaudato modello di servizio sanitario “culturalmente sensibile”, obiettivo questo che la nostra Azienda si è impegnata a percorrere considerando che lo sviluppo di nuove procedure di accesso per utenti stranieri conduce a cambiamenti significativi nell'attuale organizzazione dei servizi.
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Nonnis, Marcello, Barbara Barbieri, Stefania Cuccu, Giuseppe Scaratti, and Nicola A. De Carlo. "La ricerca azione per il miglioramento dell'accoglienza in psichiatria." RISORSA UOMO, no. 1 (May 2011): 35–50. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-001004.

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Abstract:
Nell'ambito del Dipartimento di Salute Mentale di Cagliari, č stata realizzata una ricerca azione finalizzata alla costruzione di un manuale del ciclo dell'accoglienza per il miglioramento dell'offerta sanitaria e la promozione del benessere organizzativo degli operatori. Il contributo illustra il contesto con il quale il progetto si č confrontato, le modalitŕ di avvio con la committenza, la realizzazione del setting e i metodi di intervento utilizzati. Si propongono due livelli di lettura del progetto. Il primo, per mezzo di un'analisi qualitativa dei dati, illustra i principali oggetti di apprendimento costruiti dai partecipanti per la realizzazione del manuale dell'accoglienza. Il secondo propone una riflessione sui processi relazionali attivati dall'intervento tra i diversi attori/ruoli coinvolti.
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Carbone, Sara, Roxanna Morote, Silvia Gabrielli, Silvia Rizzi, Odin Hjemdal, Frederick Anyan, and Valeria Donisi. "Sviluppare la resilienza: co-creare un programma di promozione della salute mentale coinvolgendo gli adolescenti del contesto scolastico del Trentino." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (September 2020): 103–22. http://dx.doi.org/10.3280/psc2020-002007.

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Abstract:
L'associazione positiva tra il benessere mentale durante infanzia e adolescenza e il benessere in età adulta è dimostrata e richiede azioni preventive e di promozione del benessere. L'articolo riporta i bisogni degli adolescenti Trentini in merito alle abilità utili per il loro benes-sere: 49 studenti hanno partecipato ad una survey e 16 ad un laboratorio per valutare contenuti e metodi di un programma europeo per la resilienza (progetto UPRIGHT). I risultati della survey rivelano l'importanza di fare piani per il futuro e definire obiettivi, lavorare sul senso della propria vita, curare alimentazione, attività fisica, salute in generale, affrontare solitudine e isolamento. Dal laboratorio risultano importanti una migliore comunicazione con docenti e genitori, il miglioramento del clima di classe e della qualità delle relazioni interpersonali.
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Atkinson, P. A., J. M. Atkinson, C. R. Martin, and J. Rankin. "Prospettive storiche sulla resilienza e alcuni concetti di rilievo per la salute mentale correlati alla resilienza." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2010): 21–40. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-001003.

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Abstract:
La resilienza psicologica consiste nella capacitŕ di fare fronte alle conseguenze di eventi gravemente stressanti o di riprendersi con successo da esse. Tale concetto, che sta suscitando un interesse crescente nell'ambito degli approcci alla salute basati sulle risorse degli individui, ha un'interessante vicenda storica e un'origine legata a differenti campi accademici e clinici. Alcuni studi sono stati infl uenzati dalla particolare caratterizzazione che nel corso della storia č stata attribuita a gruppi o a singoli che sembravano capaci di resilienza. Ci sono vantaggi e inconvenienti nel ricorrere al patrimonio storico per fare luce sui costrutti teorici attuali; infatti, gli studi sui singoli casi storici possono offrire utili squarci di comprensione, ma č indispensabile essere molto cauti nel fare ipotesi retrospettive. L'approccio piů promettente č forse la ricerca su gruppi di persone che abbiano vissuto durante determinati eventi, anche se possono sorgere problemi relativi a pregiudizi nel reclutamento del campione e al lasso di tempo trascorso. L'analisi dell'andamento della ricerca sulla resilienza indica che il concetto č stato prima associato alla malattia, mentre ora č sempre piů spesso riferito alla promozione della salute. Ciň potrebbe essere il rifl esso di un cambiamento culturale e politico. Il concetto di resilienza č rilevante per gli operatori della salute mentale; tuttavia, la sua utilitŕ č circoscritta alla diagnosi e alla terapia, poiché esistono molte domande di fondo rimaste senza risposta. Ci sono tre principali aree di dibattito: la defi nizione di resilienza; il suo statuto di categoria psicologica (un tratto di personalitŕ o una risorsa dinamica da sviluppare); la sua misurazione con suffi ciente affi dabilitŕ e costanza. L'analisi concettuale per scoprire il modello teorico sottostante alla resilienza č ancora ad una fase iniziale. Modelli provenienti da altre scienze sociali e dalle biotecnologie, in particolare l'Ecologia Umana, la teoria salutogenica, i modelli animali, la genetica e le bioscienze potrebbero dimostrarsi i percorsi piů promettenti per il futuro.
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Guglielmi, Dina, Alessia Paplomatas, Silvia Simbula, and Marco Depolo. "Prevenzione dello stress lavoro correlato: validazione di uno strumento per la valutazione dei rischi psicosociali nella scuola." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (November 2011): 53–74. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003003.

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Abstract:
Il presente lavoro ha l'obiettivo di presentare lo strumento Questionario sul Benessere a Scuola (QBS) e la relativa validazione. Il questionario č finalizzato alla valutazione dei rischi psicosociali e alla promozione del benessere organizzativo nella scuola. Partendo dall'analisi della letteratura e della normativa di riferimento e grazie al contributo di esperti del settore č stato predisposto un questionario per individuare i fattori di rischio psicosociale relativi al contesto e al contenuto lavorativo. Hanno risposto al questionario 953 persone che lavorano all'interno della scuola (82% docenti). I risultati mostrano la validitŕ e l'attendibilitŕ dello strumento proposto per valutare i fattori di rischio psicosociale nella scuola, segnalandone un possibile uso nella valutazione dello stress lavoro correlato. Gli stessi fattori permettono inoltre di discriminare diversi tipi di esiti (benessere, fatica mentale, ecc.). I risultati possono, quindi, essere considerati una conferma di quanto richiamato dalla normativa attuale in materia di sicurezza sul lavoro rispetto ai potenziali effetti delle caratteristiche del lavoro e dell'organizzazione del lavoro sulla salute dei lavoratori.
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Mariotti, Mauro. "Promozione della genitorialità e della salute mentale dell'infanzia. Riflessioni sul significato delle manualizzazioni per l'attuazione di politiche sanitarie efficaci." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 56 (December 2022): 5–30. http://dx.doi.org/10.3280/pr2022-056001.

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Abstract:
Le terapie sistemiche funzionano con individui, coppie, famiglie e gruppi utilizzando molti diversi tipi di interventi. Tuttavia, molti di que-sti interventi possono sembrare troppo poco basati su un rigoroso ap-proccio scientifico. In questo documento presentiamo le sfide emerse riguardo alla manualizzazione degli approcci che il settore ha prodot-to. Le terapie più riduzionistiche sono state riconosciute come il gold standard proprio per la loro manualizzazione, mentre la terapia fami-liare sistemica ha perso opportunità di influenza politica e approva-zione a causa della riluttanza ad affrontare le sfide della manualizza-zione. Sosteniamo che affinché le terapie sistemiche sopravvivano, dobbiamo trovare il modo di articolare ciò che facciamo in terapia, formazione e ricerca in modi che promuovano sia la creatività che il rigore necessari per essere efficaci. Presentiamo il programma EFTIFS e il progetto DAN, che mostrano come, attraverso l'uso di processi piuttosto che di procedure, si pos-sono produrre manuali che consentono ai terapeuti di essere comples-si e artistici quanto desiderano, ma mantengano comunque l'attenzione sul metodo scientifico che consentirà di essere riconosciuti come erogatori di psicoterapie basate sull'evidenza.
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Cuniberti, Paola, and Michele Liuzzi. "Psicologia di Cure Primarie. Un contributo alla salute di comunitŕ attraverso nuove vie della pratica psicologica nel SSN." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (December 2010): 111–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002008.

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Abstract:
L'obiettivo dell'articolo č di presentare nuovi possibili sviluppi della pratica psicologica nel SSN nell'ambito delle Cure Primarie (CP). La finalitŕ della Psicologia di Cure Primarie (PCP) č quella di contribuire alla promozione del benessere psicologico nella comunitŕ, attraverso la costruzione di una rete di collaborazione con la Medicina Generale e con i servizi del territorio. In ambito clinico, il compito della PCP č quello di fornire un primo livello di cure psicologiche, accessibile, efficace, cost-effective, ed integrato con gli altri servizi sanitari, nella prospettiva di un'organizzazione di assistenza psicologica a livelli crescenti di intervento (stepped care), mutuata dall'esperienza inglese, per rispondere alla domanda di cura dei cosiddetti Disturbi Mentali Comuni, che non richiedono interventi integrati con i servizi specialistici, ma che, se non trattati, comportano conseguenze sul piano dei costi sociali, oltreché individuali.
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Borelli, Dario, Giuseppina Moccia, Anna Borrelli, Giovanni Genovese, Antonella Maisto, Antonio Nigro, Alfonso Della Corte, et al. "Un intervento di sanità pubblica: elaborazione di una campagna vaccinale anti-influenzale in operatori sanitari." La Sanita pubblica. Ricerca sul campo., 2020, 85–90. http://dx.doi.org/10.48268/sanita/2020/0001.9.

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Abstract:
La tutela della salute degli operatori sanitari è un argomento di estremo interesse per la comunità scientifica internazionale, che negli ultimi anni ha dato luogo a prolifiche ed interessanti analisi su quanto sia importante migliorare e potenziare tutte le misure di sicurezza atte a proteggere pazienti ed operatori sanitari. Il compito di chi si occupa della Prevenzione Sanitaria è innanzitutto di educare i lavoratori a tutte le misure atte a proteggere se stessi e gli altri. Molti studi internazionali descrivono il grande stress a cui sono continuamente sottoposti gli operatori sanitari che ha rilevantissime conseguenze nella loro salute fisica e mentale. È da sottolineare, appunto, come figure professionali di medici, ostetriche ed infermieri non sono “immuni” agli agenti patogeni con cui rischiano quotidianamente di entrare in contatto e, quindi, di sviluppare patologie infettive. Questo non solo comporta un danno diretto alla salute dei lavoratori, con possibilità di eventuali complicanze e cronicizzazione di eventuali patologie ma anche un danno sociale ed economico con perdita di giornate lavorative e, di conseguenza, danno all’utenza. Ma c’è un altro aspetto importante da analizzare: un medico o infermiere che entra in contatto con un agente infettivo può essere un subdolo veicolo di infezione e trasmettere l’agente infettivo a tutta l’utenza e, in particolare, a chi si trova in una situazione di immunodeficienze come anziani, donne gravide, neonati ed allettati. Questo studio da noi condotto presso l’A.O.U. “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” coadiuvati dalla U.O.S.D. Sorveglianza Sanitaria e Radioprotezione, ha avuto come scopo la promozione, utilizzando strumenti e tecniche comunicative studiate ad hoc, e l’analisi dell’adesione al piano vaccinale antinfluenzale dei dipendenti dell’Azienda Ospedaliera confrontando i risultati con l’adesione degli anni precedenti.
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