Academic literature on the topic 'Protocollo di valutazione'

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Journal articles on the topic "Protocollo di valutazione"

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Menesini, Ersilia, Giada Fiorentini, and Annalaura Nocentini. "Le azioni indicate per la gestione dei casi di bullismo e vittimizzazione nella scuola. I risultati della sperimentazione del progetto PEBUC (Protocollo di Emergenza per i casi di bullismo e cyberbullismo)." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (March 2021): 65–88. http://dx.doi.org/10.3280/mal2021-001005.

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Abstract:
Il bullismo costituisce un problema rilevante nel contesto scolastico, tuttavia mancano a li-vello nazionale ed internazionale protocolli strutturati per la gestione del fenomeno. Lo stu-dio propone la valutazione del progetto PEBUC, protocollo standardizzato per le azioni in-dicate in caso di bullismo. Hanno partecipato al progetto 11 insegnanti di 2 scuole toscane. Il protocollo prevede strumenti di prima segnalazione, di valutazione approfondita, di moni-toraggio dell'intervento da parte degli insegnati. I risultati mostrano come gli insegnanti sia-no stati in grado di prendere in carico le segnalazioni attivando percorsi funzionali in rela-zione alla gravità del caso. Lo studio evidenzia l'importanza di dotare le scuole di sistemi di segnalazione e protocolli standardizzati per gestire episodi di bullismo e cyberbullismo.
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2

Preziosi, Paolo. "La valutazione del protocollo di sperimentazione." Medicina e Morale 47, no. 4 (August 31, 1998): 731–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.827.

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Abstract:
In questo articolo l'Autore indica i criteri in base ai quali occorre valutare un protocollo di sperimentazione su soggetti umani. L'analisi dei protocolli deve considerare il piano della ricerca, i ricercatori coinvolti, i soggetti partecipanti, l'informazione che è data ai partecipanti. Il piano della ricerca deve recare una visione generale del progetto proposto che sia chiaro ed inequivocabile e che si soffermi in particolar modo sul disegno sperimentale e sulle metodologie, sul luogo dove si svolgeranno le ricerche, sul centro guida, sulla durata, sulle analisi dei dati; i ricercatori coinvolti nella ricerca dovranno essere indicati con nome e qualifica (stesso criterio vale per chi avrà la responsabilità assistenziale dei pazienti inclusi nella sperimentazione e per il responsabile dell'equipe per la sperimentazione); i soggetti che partecipano allo studio devono essere “arruolati” con un'accurata valutazione, precisandone il numero, le modalità di arruolamento, i rapporti con il ricercatore, la vulnerabilità, i criteri di inclusione e di esclusione, i rischi; l'informazione deve essere chiara per poter consentire un consenso valido, informato e volontario. Nella parte finale dell'articolo vengono inoltre menzionati i problemi che si possono incontrare con soggetti che partecipano alle sperimentazioni cliniche in qualità di volontari sani e quelli relativi a volontari pazienti.
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Loriedo, Camillo, Flavio Di Leone, Maria Chiara Torti, and Silvia Solaroli. "Il trattamento dei Disturbi di Conversione: studio sull'efficacia di un protocollo ipnotico ultrabreve." IPNOSI, no. 1 (July 2010): 5–19. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2010-001001.

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Abstract:
L'obiettivo principale di questo studio, randomizzato e controllato, č stato quello di verificare la validitŕ di un intervento di ipnoterapia ultra breve composta da una-tre sedute ipnotiche, specificamente designata al trattamento di patologie che rientrano nei criteri DSM IV previsti per il Disturbo di Conversione. I risultati ottenuti da un gruppo di controllo, composto da 11 pazienti, avviato all'usuale trattamento medico-psichiatrico di supporto sono stati confrontati con quelli ricavati da un gruppo di 12 pazienti assegnati al nostro protocollo. Tutti i pazienti sono stati valutati prima di iniziare i trattamenti (T0) e a distanza di dodici mesi (T1) mediante l'impiego delle seguenti scale di valutazione: Toronto Alexithymia Scale, Somatoform Dissociation Questionnaire, Symptom Check List -90, Illness Behaviour Inventory, Disability Scale, Clinical Global Impressions e la Scala di Valutazione Globale del Funzionamento. Al follow-up, i pazienti afferenti al nostro protocollo hanno dimostrato un miglioramento statisticamente significativo, non soltanto della sintomatologia, ma anche del profilo psicopatologico registrato mentre il gruppo di controllo ha mostrato una pressoché totale assenza di cambiamenti nello stesso periodo. In conclusione, il protocollo ipnotico ultrabreve sembra essere un intervento efficace e specifico, in particolare se adeguatamente programmato e adattato alle caratteristiche del paziente.
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Gemma, M., S. Toma, F. Lira Luce, L. Beretta, M. Braga, and M. Bussi. "Enhanced recovery program (ERP) in major laryngeal surgery: building a protocol and testing its feasibility." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 475–78. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1091.

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Abstract:
Con il termine Enhanced Recovery Program (ERP) si fa riferimento a protocolli, sempre più utilizzati in ambito chirurgico, che introducono un approccio multimodale evidence-based alla gestione perioperatoria del paziente. In particolare, i benefici derivanti dall’applicazione dei protocolli di Enhanced Recovery After Surgery (ERAS®) sono stati ampiamente dimostrati nella chirurgia colon-rettale, dove hanno determinato una riduzione della durata della degenza e delle complicanze postoperatorie. Ulteriori protocolli ERP sono stati introdotti in vari campi chirurgici, tra cui la chirurgia vascolare, gastroenterologica, pancreatica, ginecologica, urologica e ortopedica. Nel campo della chirurgia otorinolaringoiatrica, non è ancora stato intrapreso un tentativo di implementazione di un protocollo basato sui principi ERAS®. Lo scopo del nostro lavoro è stato sviluppare un programma ERP per la chirurgia laringea maggiore (laringectomie parziali e totali, rimozione di tumori orofaringei con ricostruzione con lembo nuscolare a cielo aperto), basato sui principi fondamentali del protocollo ERAS® validato nella chirurgia colon-rettale. Ventiquattro pazienti sottoposti a chirurgia oncologica laringea maggiore sono stati trattati con tale protocollo ERP, che differiva sotto molti aspetti dalla nostra precedente pratica standard (descritta sulla scorta di settanta pazienti sottoposti a chirurgia laringea oncologica a cielo aperto prima dell’introduzione del nuovo protocollo). La percentuale di aderenza dei pazienti al protocollo ERP è stata elevata. In particolare gli “items” valutazione nutrizionale preoperatoria, profilassi antibiotica, profilassi PONV (nausea e vomito postoperatori), riabilitazione logopedica post-operatoria, sono stati applicati nel 100% dei casi. Alcune voci del protocollo ERP (profilassi antibiotica, tassi di infusione intraoperatoria e logopedia postoperatoria) erano state già spesso implementate prima dell’adozione ERP. Si sono presentate poche complicanze postoperatorie di tipo medico (8,3% dei casi). Il nostro protocollo ERP per la chirurgia laringea maggiore si è rivelato possibile. Il grado di beneficio derivante dalla sua applicazione potrà essere valutato mediante un ulteriore implementazione del campione di studio.
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Spagnolo, A. G., R. Minacori, D. Sacchini, and A. A. Bignamini. "Il laboratorio del Comitato Etico - 2. La scheda informativa e il modulo di consenso alla sperimentazione clinica." Medicina e Morale 48, no. 5 (October 31, 1999): 917–58. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.795.

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Abstract:
Nell’ambito della serie di articoli sul Laboratorio del Comitato Etico, il presente contributo affronta il tema della preparazione e della valutazione da parte del comitato etico della scheda informativa e del modulo di consenso informato per il soggetto al quale si chiede di partecipare ad uno studio clinico. Tali documenti costituiscono, infatti, uno degli elementi indispensabili di un protocollo di sperimentazione, molto frequentemente oggetto di revisione critica da parte del CE anche perché secondo la normativa vigente in Italia è l’unica parte del protocollo modificabile sempre secondo le esigenze del singolo CE, anche nel caso delle sperimentazioni multicentriche. Dopo una breve introduzione sugli aspetti generali del rapporto tra Comitati etici e valutazione del consenso informato, vengono passati in rassegna i principali documenti internazionali di riferimento per l’etica della sperimentazione clinica e le normative vigenti in Italia, nonché le indicazioni da esse fornite agli sperimentatori e ai CE riguardo la stesura della scheda informativa e del modulo di consenso. Successivamente, dopo un confronto tra le versioni del 1991 e del 1996 delle Good Clinical Practice (GCP) riguardo al tema in oggetto, vengono offerte - anche alla luce della letteratura disponibile - indicazioni e suggerimenti su contenuti ed editing della scheda informativa/modulo di consenso, le quali possono contribuire all’ottimizzazione della stesura di tali documenti. In appendice viene, infine, fornito un facsimile finalizzato ad aiutare la redazione di tali documenti, sia per l’inclusione di soggetti adulti capaci di consenso, sia di minori o comunque incapaci di consenso personale. Viene comunque lasciato allo sperimentatore o allo sponsor il compito di miglioramenti e adattamenti secondo la propria creatività e secondo le particolari esigenze che i singoli protocolli comportano.
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Ferrandes, Giovanna, and Paola Mandich. "Riflessioni sulla medicina predittiva e sulla necessitŕ di integrazione delle discipline: proposta di un modello di consulenza genetica integrata." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (December 2012): 11–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-003002.

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Abstract:
"Chi sono?". E questa la domanda da sempre oggetto di riflessioni filosofiche nel corso dei secoli. Con l'avvento dell'analisi del DNA vi e stata una crescente attesa che la risposta si possa trovare nei nostri geni. Le nuove tecnologie hanno migliorato la diagnosi, la predizione e il trattamento di numerose malattie ereditarie. D'altra parte, l'entusiasmo per i possibili vantaggi derivanti dall'avanzamento della tecnologia deve essere bilanciato dalla valutazione rigorosa dell'utilita clinica, dal rapporto rischio-beneficio e dalle implicazioni etiche di tutti i test. Gli autori presentano il protocollo di consulenza genetica multidisciplinare per le malattie neurologiche ad insorgenza tardiva, sviluppato a Genova per i test pre-sintomatici, con lo scopo di aiutare le persone a rischio a decidere in base alle personali caratteristiche e scelte di vita e di prepararle a confrontarsi in modo costruttivo con il risultato del test. Il protocollo e caratterizzato dalla presenza contemporanea, durante l'intero iter di consulenza, del genetista e dello psicologo. Per le persone a rischio la decisione di effettuare il test genetico e complessa ed emotivamente impegnativa. Gli autori presentano due casi esemplificativi di questi percorsi.
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Brayda-Bruno, M., M. Fini, M. Rocca, G. Giavaresi, and R. Giardino. "Protocollo sperimentalein vivoper la valutazione dell'effetto di miscele di O2/O3a diverse concentrazioni sul disco intervertebrale." Rivista di Neuroradiologia 14, no. 1_suppl (March 2001): 31–33. http://dx.doi.org/10.1177/19714009010140s106.

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Manfrè, L., M. Accardi, G. Vaccaro, R. Raineri, E. Giarratano, and R. Lagalla. "Valutazione dello spettro di alterazioni ischemiche cerebrali in pazienti asintomatici affetti da talassemia e talasso-drepanocitosi: Valore della RM nel protocollo terapeutico." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 221. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s299.

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Abstract:
La patologia ischemica rappresenta la causa principale di lesione cerebrale nei pazienti affetti da drepanocitosi, ed è stata documentata mediante RM nei pazienti affetti da stroke. Alterazioni ischemiche possono tuttavia avere luogo anche in assenza di una obbiettività clinica. Recentemente è stato dimostrato il ruolo della RM nella valutazione delle ischemie cerebrali in pazienti affetti da talasso-drepanocitosi e da talassemia. Scopo del lavoro è stato quello di analizzare le alterazioni presenti in una coorte di pazienti affetti da tali alterazioni. 20 pazienti al di sotto di 50 anni di età, affetti da talasso-drepanocitosi (età media 29.5) e 20 affetti da talassemia (età media 31.7), previo consenso informato, sono stati sottoposti ad una valutazione T1- e T2-ponderata a livello encefalico, mediante apparecchiatura operante a medio campo e bobina in quadratura. Due centri di ricerca per la talassemia sono stati coinvolti (Palermo, Caltanissetta), selezionando unicamente i pazienti con anamnesi negativa per pregressa sindrome neurologica acuta. Le lesioni ischemiche sono state valutate soggettivamente e classificate in piccole (<0.5 cm), medie (0.5 − 1.5 cm) e ampie (>1.5 cm) ed in singole o multiple. Il 30% (6/20) dei pazienti affetti da talasso-drepanocitosi presentava multiple lesioni ischemiche con una prevalenza di lesioni medie o grandi 5/20 (25%). In un paziente veniva dimostrata la presenza di multiple malformazioni artero-venose leptomeningee, confermate al bilancio angiografico. Il 20% (4/20) dei pazienti affetti da talassemia presentava lesioni ischemiche piccole, singole in 2 casi (50%). Il trattamento trasfusionale, per quanto non scevro di rischi, viene proposto oggi nei pazienti affetti da drepanocitosi colpiti da episodio ischemico cerebrale. Il trattamento dei pazienti asintomatici affetti da talasso-drepanocitosi non è al momento codificato: una valutazione sequenziale mediante RM potrebbe identificare i pazienti “a rischio” per incidenti vascolari, indirizzandoli alla terapia adeguata (idrossiurea, trapianto di midollo, trasfusione).
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D'Aprile, P., G. R. Grande, and A. Carella. "Utilità delle sequenze gradient - Eco T2 pesate nello studio RM della sclerosi multipla." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 4 (November 1992): 433–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500403.

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Abstract:
Gli autori prendono in considerazione la possibilità di introdurre nell'attuale protocollo di studio RM della sclerosi multipla, l'uso di sequenze gradient-eco (GRE) T2 pesate sul piano sagittale al fine di poter valutare le eventuali lesioni demielinizzanti presenti a livello del corpo calloso, dimostratesi specifiche per la diagnosi di tale malattia. Queste sequenze, in base ai risultati ottenuti si sono dimostrate abbastanza sensibili nel rilevare tali lesioni e quindi l'incidenza globale (80%) e la distribuzione nell'ambito del corpo calloso. Nel contempo, lo studio sul piano sagittale rende possibile anche un'accurata valutazione morfologica delle strutture della linea mediana al fine di identificare anche la eventuale presenza di atrofia a carico del corpo calloso permettendo, fra l'altro, una localizzazione più accurata di eventuali ulteriori lesioni presenti a livello del tronco encefalico e del cervelletto.
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Basso, G., M. L. Gorno-Tempini, G. Calandra-Buonaura, M. Serafini, G. Pagnoni, L. Mavilla, C. A. Porro, P. Baraldi, and P. F. Nichelli. "Localizzazione cerebrale funzionale delle aree del linguaggio per mezzo di un compito di decisione lessicale." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 139–47. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300125.

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Abstract:
La metodica di risonanza magnetica funzionale (fMRI) permette di esplorare le funzioni cognitive in vivo sull'uomo in modo non invasivo. In questo studio presentiamo i primi risultati di un progetto volto alla localizzazione delle aree cerebrali del linguaggio a scopo clinico per la valutazione prechirurgica e per il controllo riabilitativo di pazienti cerebrolesi. Sono stati studiati 10 soggetti sani destrimani e un paziente cerebroleso sinistro. È stata valutata la differenza di segnale di risonanza registrato con sequenza ecoplanare gradient-echo sensibile al segnale T2* comparando volumi cerebrali acquisiti in blocchi di 30 secondi. I soggetti eseguivano alternativamente un compito di decisione lessicale o un compito di decisione grafemica. I risultati dei dati ottenuti dai pazienti di controllo indicano una elevata sensibilità del test mettendo in evidenza tutte le aree note coinvolte nelle funzione linguistiche. L'analisi dei dati ottenuti dal paziente cerebroleso suggeriscono che il protocollo di studio descritto può essere applicato con successo allo studio delle funzioni linguistiche anche in presenza di danno cerebrale.
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Dissertations / Theses on the topic "Protocollo di valutazione"

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Di, Fiore Rosa Divina. "Criteri di valutazione del protocollo TCP." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6696/.

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Abstract:
La diffusione di Internet negli ultimi anni e lo sviluppo sempre crescente nell'ambito delle reti di telecomunicazione, hanno portato oggi ad una vera e propria esplosione della diffusione di nuove tecnologie di trasmissione. Inizialmente il protocollo di trasporto dati, TCP, non era stato pensata per operare in scenari diversi da quello della rete fissa. Con l'introduzione di nuovi scenari, come quello wireless, wimax e satellitare, si è notato come le prestazioni peggiorino in questi ambienti. Proprio per questo, il protocollo TCP ha subito parecchie modifiche negli anni e sono state realizzate alternative atte a migliorare l'inefficienza del protocollo. Le modifiche, a cui il TCP è stato sottoposto, sono basate su alcuni criteri di valutazione e l'introduzione di meccanismi come il controllo del flusso o il controllo di congestione in modo da migliorare le performance in ambienti “ostili”. Molti ricercatori si sono concentrati nello studio e modifica di questi nuovi meccanismi cercando di adattare al meglio il TCP secondo diversi scenari di rete, trascurando così altri criteri un pò meno noti. Dopo aver introdotto lo scenario con la descrizione del protocollo TCP, andremo a descrivere e illustrare questi “nuovi criteri” presentando alcuni recenti studi effettuati, in seguito andremo a presentare un nuova versione del protocollo chiamata Early Warning TCP e nell'ultimo capitolo andremo a presentare delle conclusioni degli studi presentati.
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Pazzaglia, Gessica. "Criteri di valutazione del protocollo TCP." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7224/.

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Placi, Simone. "Protocolli per la valutazione delle proprietà sterilizzanti di diverse sorgenti di plasma." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Zucca, Francesca. "Valutazione neuroergonomica di cardiologi interventisti in cath-lab mediante applicazione del protocollo di alpha attenuation." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
In questa tesi viene approfondito e studiato l’andamento di uno dei ritmi principali dell’elettroencefalogramma: il ritmo alpha. Nel corso degli anni, col progredire degli studi relativi al ritmo alpha, è emerso come un aumento di tale ritmo in una determinata regione del cervello sia associato ad una ridotta attività o ad una inibizione in tale regione, ad esempio per eliminare distrattori durante compiti di working memory, mentre una riduzione del ritmo alpha denoti concentrazione, attenzione, talvolta stress, e sia comunque collegata al coinvolgimento di quella regione nel task. Inoltre, una delle regioni coinvolte nella generazione del ritmo alpha è il talamo, il quale gioca un ruolo chiave nella regolazione sonno-veglia e nella generazione e modulazione dell'attività alpha. Durante la fase iniziale del sonno si verifica infatti un forte aumento del ritmo alpha, che sembra riflettere una condizione di riduzione dell’attenzione verso l’esterno. La sonnolenza, quale si riscontra nella fase di addormentamento, genera dei cambiamenti nel ritmo alpha che tendono a rappresentare uno stato di riduzione diffusa dell’attenzione. Questo esprime una condizione di “non attenzione”. Una simile condizione avviene alla chiusura degli occhi. Infine, dalla letteratura emerge che una condizione di affaticamento mentale sembra produrre una variazione di alpha simile a quella che si verifica con un calo di attenzione. Questo elaborato, ha lo scopo di esaminare il cambiamento dell’alpha, all’interno di una popolazione di cardiologi interventisti che effettuano interventi in cath-lab presso l’ospedale universitario di Ferrara, per valutare se sia possibile monitorare una condizione di affaticamento mentale o di eccessiva sonnolenza mediante l'applicazione del protocollo di alpha attenuation.
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Trotta, Angelo. "Progetto e valutazione di un protocollo MAC per reti wireless ad-hoc." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1934/.

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Abstract:
Per dare supporto al traffico multimediale in una rete totalmente distribuita come le reti ad-hoc, il protocollo MAC deve fornire garanzie di QoS. L'IEEE ha sviluppato un standard per supportare le QoS chiamato 802.11e, facente parte della famiglia 802.11. Per dare supporto al QoS viene proposto un nuovo protocollo chiamato PAB che consiste in un accesso al canale preceduto da una serie di invii di burst, inviati alla stessa frequenza dei dati, che inibiscono la trasmissione di stazioni avente minore priorità. Lo scopo di questo protocollo è fornire servizi QoS, evitare starvation e fornire un accesso equo tra le stazioni.
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Csontos, Zsuzsanna. "Valutazione di un nuovo protocollo di chemioptherapia (M-ACOD/CytaBEP) nel trattamento dei linfomi non-Hodgkin /." [S.l : s.n.], 1994. http://www.ub.unibe.ch/content/bibliotheken_sammlungen/sondersammlungen/dissen_bestellformular/index_ger.html.

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Variano, Fabrizio. "Progettazione e valutazione di un protocollo MAC multi-radio multi-canale per reti wireless." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2726/.

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Fontanili, Luca. "Analisi del movimento per la valutazione delle forze muscolari nel movimento umano: protocollo di integrazione di tipici metodi di misura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Questo elaborato è incentrato sull'analisi del movimento per l'investigazione degli eventi tipici che hanno luogo durante il movimento umano e permette di validare il suo utilizzo come metodo di valutazione delle patologie muscoloscheletriche e per il miglioramento degli allenamenti sportivi. Nel presente scritto un sistema di motion-capture è sfruttato in combinazione con un prototipo di pedane di forza monoassiali internamente sviluppato per la misurazione della componente verticale delle forze di reazione al suolo durante il movimento. Mentre tecniche simili sono già state implementate per il cammino, questo tipo di sistema può essere utilizzato per l'indagine della corsa, così da coprire un numero sempre maggiore di applicazioni possibili e permettere una più profonda comprensione sia delle performance atletiche che dell'analisi delle patologie. Per la prevenzione ed il trattamento degli infortuni che possono accadere durante la corsa, una maggiore comprensione dei suoi meccanismi è critica; per queste motivazioni, viene qui proposto un metodo per la valutazione della cinematica del corpo umano così come delle forze di reazione al suolo combinate con un modello per la determinazione delle forze muscolari.\par Una tecnica stereofotogrammetrica è utilizzata per la misurazione accurata del movimento del corpo ed un sistema di pedane di forza multiple è sfruttato per il calcolo delle forze esercitate al suolo e suddivise nelle tre componenti da una procedura sviluppata appositamente. Inoltre, i dati sono impiegati come parametri di input per il software OpenSim al fine di derivare le forze muscolari. Infine, le potenzialità del protocollo proposto sono determinate da una campagna sperimentale su soggetti sani ed una raccolta significativa di dati riguardanti le forze muscolari di questi soggetti è costruita per diverse velocità.
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Bonasia, Samantha. "Approccio metodologico secondo il protocollo LEED per la valutazione energetica ambientale di un edificio residenziale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4078/.

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Masini, Laura. "STATUS QUO[LA] Protocollo di valutazione del patrimonio edilizio scolastico esistente per la pianificazione strategica degli interventi di riqualificazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La presente tesi di laurea si occupa del tema della pianificazione strategica degli interventi di recupero dell’edilizia scolastica esistente, un patrimonio immobiliare complesso e consistente in circa 42.000 edifici di proprietà pubblica. L’ambito in cui si muove la tesi è quello dei parchi di edilizia scolastica, gestiti da uno stesso ente o amministrazione in un area geograficamente circoscritta. La molteplicità ed eterogeneità delle problematiche che investono il parco, che interessano fra gli altri i temi dell’adeguatezza spaziale, della sicurezza, sotto il profilo antisismico ed impiantistico, e del consumo energetico, rendono particolarmente complessa la fase di programmazione degli interventi da effettuare. Per consentire agli enti pubblici di investire le esigue risorse disponibili in interventi di riqualificazione efficaci, sono necessari strumenti di supporto al processo decisionale, in grado di valutare le questioni di tipo tecnico-prestazionale ed anche gli aspetti procedurali. L’ output della presente tesi è costituito dalla elaborazione di una metodologia di analisi multicriteria (o multicriteriale) che, tramite una procedura definita, consenta di ordinare secondo una graduatoria di priorità di intervento le scuole di un parco edilizio. La scelta del sistema multicriteriale deriva dalla necessità di costruire un metodo che fornisce al soggetto decisore un supporto finalizzato a realizzare un compromesso accettabile fra diversi obiettivi. A partire dallo stato attuale del patrimonio scolastico italiano, e dal divario prestazionale riscontrato rispetto agli standard attesi, sono stati definiti gli obiettivi di miglioramento. Questi obiettivi costituiscono i criteri di valutazione, cioè i parametri attraverso i quali le scuole sono confrontate tra loro e ricondotte in un sistema gerarchico ordinato per priorità di intervento.
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Books on the topic "Protocollo di valutazione"

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Conferenza, nazionale energia e. ambiente (1998 Rome Italy). Il processo di attuazione del Protocollo di Kyoto in Italia: Metodi, scenari e valutazione di politiche e misure. Roma: ENEA, 2000.

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2

Conferenza, nazionale energia e. ambiente (1998 Rome Italy). Il processo di attuazione del Protocollo di Kyoto in Italia: Metodi, scenari e valutazione di politiche e misure. [Roma: ENEA, 2000.

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Pietro, Menna, and Tosato GianCarlo, eds. Il processo di attuazione del Protocollo di Kyoto in Italia: Metodi, scenari e valutazione di politiche e misure : Conferenza nazionale Energia e ambiente, Roma, 25-28 novembre 1998. [Roma]: ENEA, 2000.

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Book chapters on the topic "Protocollo di valutazione"

1

Roberts, Albert R., and Kenneth R. Yeager. "Valutazione del rischio di suicidio: Protocollo e segnali d’allarme." In Gli interventi sulla crisi, 55–60. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2029-0_13.

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"Valutazione di stent carotideo." In Protocolli di studio in TC spirale multistrato, 46–47. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1427-5_21.

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