Academic literature on the topic 'Rapporto'

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Journal articles on the topic "Rapporto"

1

Cannella, Giovanni. "Tutela giudiziaria ed estensione delle ipotesi di decadenza." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 6 (March 2011): 113–25. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-006008.

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Abstract:
1. La nuova disciplina della decadenza in generale / 2. L'estensione della decadenza ad altre ipotesi / 3. Recesso dal rapporto di lavoro parasubordinato / 4. Trasferimento del lavoratore / 5. Il trasferimento d'azienda / 6. La titolaritŕ del rapporto di lavoro / 7. Rapporti a termine: cenni / 8. Conclusioni.
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2

Maulu, Marco. "La cerva bianca e la fata." Reinardus / Yearbook of the International Reynard Society 22 (December 16, 2010): 76–103. http://dx.doi.org/10.1075/rein.22.06mau.

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Abstract:
Il contributo analizza la vicenda resa celebre nel Lai de Guigemar di Marie de France in rapporto alla rielaborazione inedita della stessa condotta nella Legenda e storia di messere Prodesagio, un romanzo fiorentino in prosa risalente alla fine del XIV secolo. In particolare, l’a. indaga i rapporti fra le due opere, con l’obiettivo di individuare le modalità di composizione del testo italiano e le caratteristiche salienti del modello utilizzato nella riscrittura tarda del pattern narrativo comune al Lai: si ricava l’impressione di un “testo” composito nel quale, oltre a tracce dell’opera di Marie, si riscontrano alcune varianti del plot alternative a quelle ricostruibili sulla base del solo Lai, in particolare nel rapporto fra la cerva, la fata e l’eroe.
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3

Simoncini, Gianfranco. "Presentazione del Rapporto." QT Quaderni di Tecnostruttura, no. 41 (September 2011): 7–8. http://dx.doi.org/10.3280/qt2011-041002.

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4

Speziale, Valerio. "Il datore di lavoro nell'impresa integrata." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 125 (May 2010): 1–86. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-125001.

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Abstract:
Il saggio analizza la codatorialitŕ nel rapporto di lavoro. L'analisi si sofferma sulla disciplina in materia in ambito internazionale e sulla compatibilitŕ della codatorialitŕ con l'art. 2094 cod. civ.. Quindi il saggio esamina se la contitolaritŕ del contratto di lavoro č possibile nei casi in cui, attraverso contratti commerciali (somministrazione, appalto, franchising, ecc.) si realizza uno stretto rapporto di integrazione organizzativa tra imprese autonome. Il saggio ipotizza che, in alcune di queste situazioni di integrazione contrattuale ed in base ai principi civilistici in tema di collegamento negoziale o ai caratteri costitutivi della subordinazione, sia possibile qualificare come datore di lavoro non solo chi organizza e dirige i lavoratori ma anche l'impresa che, con il contratto commerciale, utilizza il lavoro e non ha rapporti diretti con i lavoratori.
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5

Errigo, Antonello, and Umberto Triulzi. "The Unbearable Weight of Italy’s Public Debt: what Fiscal and Budgetary Policy to Stay in Europe?*." Journal of Public Finance and Public Choice 12, no. 2 (October 1, 1994): 133–57. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539932.

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Abstract:
Abstract Obiettivo di questo lavoro è quello di verificare se l’Italia è in grado di arrivare all’appuntamento europeo e, più in particolare, di esaminare se il raggiungimento delle condizioni imposte dal Trattato di Maastricht per l’adesione all’Unione economica e monetaria europea, soprattutto per quanto attiene al rapporto debito/pil, non richieda tempi assai più lunghi di quelli auspicati dalle autorità di governo.A questo fine, vengono valutati gli effetti delle misure previste nel documento di programmazione economica e finanziaria per gli anni 1994-96, sulla base di tre possibili scenari per il periodo 1993-2010.Nel primo scenario, caratterizzato dall’assenza di politiche correttive, il debito pubblico cresce in modo insostenibile ed il fabbisogno totale annuo continua a crescere a ritmi eccessivi.Il secondo scenario è più favorevole: alla fine del periodo considerato, il rapporto debito/ pil si abbasserebbe all’89% e il rapporto deficit/pil potrebbe scendere al 2,3%.Il terzo scenario, che presuppone misure più severe del precedente, è ancora più positivo: rapporto debito/pil al 70% e rapporto deficit/pil all’1,4% (nell’ipotesi di provvedimenti molto restrittivi della spesa) e rapporto debito/pil dell’83 % con un rapporto deficit/ pil del 2% nell’ipotesi di provvedimenti meno severi.
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6

Arrieta, Juan Ignacio, and Artur Miziński. "Prałatury personalne i ich relacje do struktur terytorialnych." Prawo Kanoniczne 43, no. 3-4 (December 10, 2000): 85–115. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2000.43.3-4.04.

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Abstract:
L’abituale rapportarsi tra i vescovi messi a capo delle distinte Chiese particolari o coetus fidelium deve considerarsi un normale esercizio del loro ministero episcopale, e rientra nello spirito di collegialità e nella reciproca sollicitudo che ogni vescovo deve coltivare verso la missione affidata singolarmente agli altri confratelli. Tali rapporti assumono una rilevanza particolare nel caso di strutture complementari, poiché i fedeli ai quali rivolgono la loro attività pastorale sono necessariamente fedeli di una Chiesa particolare. Avendo l’organizzazione delle comunità e la determinazione delle funzioni episcopali un prevalente carattere territoriale, pare giustificato far ricorso alle strutture personali soltanto davanti alla necessità di sviluppare una coerente attenzione pastorale in settori che in altro modo rimarrebbero insufficientemente coperti. In realtà, il rapporto tra strutture gerarchiche è indissociabile dal rapporto tra le rispettive funzioni episcopali о le relative missioni canoniche, allo stesso modo come il discorso sulla „communio ecclesiarum” è parallelo a quello sulla sacramentalità dell’episcopato. Questo tipo di rapporto avviene, principalmente, per una doppia ragione. Da una prospettiva di fatto, a causa della natura non statica delle comunità di fedeli, che interpellano in continuazione diverse giurisdizioni e missioni episcopali. Ma soprattutto, il rapporto tra strutture ha luogo a causa della natura stessa della funzione episcopale, essenzialmente aperta agli altri colleghi nell’episcopato. E noto ehe le Prelature personali sono state ideate lungo i dibatti dei decr. Presbyterorum ordinis (n. 10). Per una migliore distribuzione del clero o per la realizzazione di speciali iniziative pastorali la Santa Sede puo stabilire „speciales dioceses vel praelature personales”. II can. 297 CIC rappresenta l’unica norma соdiciale che fa cenno al raccordo tra queste strutture. II precetto rinvia agli statuti di ogni prelatura per indicare il modo di allacciare tali rapporti, stabilendo comunque un principio generale: al vescovo diocesano spetta il diritto di dare il proprio consenso perché l’attività pastorale di una prelatura personale possa avviarsi nella diocesi. Oltre a queste considerazioni generali, la normativa canonica lascia agli statuti ogni ulteriore determinazione dei rapporti tra il vescovo diocesano e la prelatura. La missio canonica del prelato è determinata negli statuti della prelatura, i quali, a loro volta, nel circoscrivere l’ambito della discrezionalità del prelato, delineano contemporaneamente il rapporto con la legislazione del territorio. Lesercizio della giurisdizione da parte del prelato personale tiene conto dell’appartenenza simultanea dei propri fedeli laici alla comunità territoriale, ecclesiologicamente primaria e teologicamente diversa rispetto dell’appartenenza alla prelatura. Tuttavia, la prelatura personale, come la Chiesa locale, è struttura gerarchica autonoma, i cui rapporti con le Chiese particolari si pongono su un piano di coerenza con il rispettivo compito ecclesiale. La competenza delle due giurisdizioni sulle stesse persone postula, di conseguenza, un qualche coordinamento о intesa fra funzioni episcopali. Perciò, come capita con le altre circoscrizioni personali, le norme speciali di ogni prelatura - 1’atto pontificio di erezione o gli statuti - dovranno delineare quale sarà il modo di rapportarsi ambedue le giurisdizioni, se in forma cumulativa, sussidiaria о com-plementare. Infine si può dire che i rapporti tra la prelatura e le strutture territoriali rientrano in buona misura nei seguenti criteri generali: a) primo, la normale sottomissione nel contesto della comunione ecclesiale dell’attività della prelatura alla legislazione territoriale emanata dall’autorità competente che, a volte, sarà quella del vescovo diocesano, e altre volte, invece, quella della conferenza episcopale; b) secondo, il fatto che la prelatura rappresenta una struttura giurisdizionale, episcopale, autonoma, che deve agire in funzione delle finalità pastorali prefissate dalla Santa Sede, e che rappresentano il contenuto della missio canonica del prelato, e la regola voluta dal Capo del Collegio per rapportarlo con l’episcopato territoriale; c) terzo, che l’unità della prelatura, avente carattere universale, richiede un minimo di omogeneitò di regime attorno ai fattori di propria identità, compatibile con la pluralité di legislazioni territoriali con le quali essa si trova in contatto. La primazia della legislazione territoriale risponde ad un principio generale di comunione ecclesiale valido per qualunque attività pastorale da svolgere nell’ambito di una Chiesa particolare.
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7

Pikor, Wojciech. "Zbawienie - zmaganie o Boże oblicze na twarzy Kaina (Rdz 4,1-16)." Verbum Vitae 1 (June 1, 2002): 29–40. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1309.

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Abstract:
Tra le diverse parole-chiavi della narrazione su Caino e Abele (Gen 4,1-16) si nota il termine «volto» (paneh) riferito a Caino (vv.5.6), a Dio (vv.14.16) e alla terra (v.14). Il passaggio dal volto «abbassato» al volto «alzato», oltre a costituire la trama dell’azione, diventa immagine dell’uomo sulla cui faccia risplende il volto di Dio. La prima parte dello studio si concentra sul senso dell’applicazione del termine «volto» a Dio: tale antropomorfismo mette in risalto diverse modalità (guardare, parlare, ascoltare) con cui Dio entra in rapporto con la diversità del creato. L’alterità come principio della creazione divina comporta anche la differenziazione dei rapporti che si stabiliscono tra Dio e i due fratelli, Caino e Abele. La parte successiva viene dedicata al volto abbattuto di Caino: si esamina le cause e le conseguenze di tale atteggiamento. Con il volto piegato il fratello maggiore nega l’alterità creata da Dio nel mondo e rifiuta di entrare in rapporto con quelli che sono diversi. Al fondo di tale relazione mancata si trova il rifiuto della diversità che penetra il suo mondo interiore di passioni e di sentimenti. L’ultima parte dell’analisi invece cerca di individuare il modo in cui Caino può alzare il suo volto e, di conseguenza, entrare in rapporto con Dio, con suo fratello, con la terra e infine con se stesso. Alla luce della domanda divina riportata nel v.7 si vede che tale passaggio richiede da Caino: (1) una parola che mette in ordine («domina») il suo mondo interiore; (2) la fiducia nella parola di Dio che vede la possibilità del suo «essere buono»; (3) l’accettazione del rapporto diverso di Dio con gli uomini, il quale esprime non la parzialità di Dio, bensì la sua approvazione dell’alterità presente nel mondo. In questa prospettiva il racconto su Caino e Abele si presenta come una lotta di Dio per la restituzione del suo volto sulla faccia di Caino.
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Massa Ope, Simona. "Amanti di vita, amanti di morte: la violenza relazionale che non finisce sui giornali." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 53–68. http://dx.doi.org/10.3280/jun52-2020oa9665.

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Abstract:
L'articolo analizza il fenomeno della violenza relazionale "sottile" nel rapporto uomo-donna, e gli irretimenti derivanti dalla violenza simbolica, sedimentati storicamente nella psiche femminile; tali irretimenti forniscono l'elemento inconscio di collusione che espone la donna a numerose violazioni dell'alterità nel rapporto con l'uomo. A tal fine, l'autrice propone l'interpretazione in chiave simbolica di un noto film del regista W. Allen, Match Point (2005), in cui è rappresentata una situazione di violenza estrema nei confronti di una figura femminile da parte del partner maschile che, a causa del reciproco coinvolgimento sentimentale, sente minacciato il proprio equilibrio narcisistico e la sua scalata sociale. Si prospetta, dunque, un tradimento dell'anima che, come afferma il filosofo francese Lévinas, si manifesta attraverso "il volto dell'altro". Queste storie che sembrano riguardare l'ambito esclusivamente privato dei rapporti tra uomini e donne, in realtà hanno una corrispondenza nell'ambito della vita pubblica degli esseri umani, nella polis, perché ciò che accadenella psiche degli individui, nelle loro relazioni personali, è sempre anche una questione politica.
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Massa Ope, Simona. "Amanti di vita, amanti di morte: la violenza relazionale che non finisce sui giornali." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 53–68. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2020oa9665.

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Abstract:
L'articolo analizza il fenomeno della violenza relazionale "sottile" nel rapporto uomo-donna, e gli irretimenti derivanti dalla violenza simbolica, sedimentati storicamente nella psiche femminile; tali irretimenti forniscono l'elemento inconscio di collusione che espone la donna a numerose violazioni dell'alterità nel rapporto con l'uomo. A tal fine, l'autrice propone l'interpretazione in chiave simbolica di un noto film del regista W. Allen, Match Point (2005), in cui è rappresentata una situazione di violenza estrema nei confronti di una figura femminile da parte del partner maschile che, a causa del reciproco coinvolgimento sentimentale, sente minacciato il proprio equilibrio narcisistico e la sua scalata sociale. Si prospetta, dunque, un tradimento dell'anima che, come afferma il filosofo francese Lévinas, si manifesta attraverso "il volto dell'altro". Queste storie che sembrano riguardare l'ambito esclusivamente privato dei rapporti tra uomini e donne, in realtà hanno una corrispondenza nell'ambito della vita pubblica degli esseri umani, nella polis, perché ciò che accadenella psiche degli individui, nelle loro relazioni personali, è sempre anche una questione politica.
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Riberti, Anna. "II Contratto di Arbitrato." Revista Brasileira de Arbitragem 5, Issue 18 (May 1, 2008): 123–53. http://dx.doi.org/10.54648/rba2008033.

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Abstract:
RIASSUNTO: L'articolo è volto ad esaminare lo status degli arbitri e la natura giuridica del rapporto che, nel processo arbitrale, si instaura tra i compromettenti e il l'organo giudicante: la questione è stata oggetto di accesi dibattiti, ma nessun ordinamento ha finora espressamente adottato una soluzione. Nondimeno, la determinazione della vera natura di tale vincolo consente un regolare svolgimento del procedimento, evitando il sorgere di situazioni anomale. Esso si inserisce nell'ambito di un proce­dimento che presenta natura ibrida, con fonte contrattuale ma oggetto giudiziale. Le riforme che dal 1983 si sono susseguite fino al D. Lgs. 4/2006 mettono in luce il mutato atteggiamento del legislatore, che, da istituto di carattere privatistico, ha reso l'arbitrato uno strumento modellato sul giudizio ordinario, ma a questo autonomo ed alternativo. Invero, da un'attenta analisi delle norme che regolano il rapporto tra le parti e gli arbitri, emerge come la fattispecie rilevi a figura contrattuale autonoma - precisamente "contratto di arbitrato" - escludendo la ricon­ducibilità della stessa sia a negozi tipici (quali il mandato, la prestazione d'opera, la transazione o un negotium mixtum tra questi), sia ad un rapporto di matrice pubblicistica. Uno sguardo all'esperienza di altri ordinamenti conferma il cambiamento nella "filosofia" dell'istituto, che non è più ancillare rispetto alla giu­stizia ordinaria, ma configura l'arbitro quale giudice dei privati nel campo dei diritti disponibili. Peculiare è, infine, l'arbitrato c.d. amministrato, dove la presenza di una Corte arbitrale volta a controllare il procedimento, determina il sorgere di rapporti giuridici trilaterali tra le parti, l'istituzione arbitrale e l'arbitro da questa designato.
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Dissertations / Theses on the topic "Rapporto"

1

Tomiola, Chiara. "Il cumulo tra rapporto di amministrazione e rapporto di lavoro." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427076.

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Abstract:
The research starts from the fact that the same person, in the normal practice and without accurate rules, often holds at the same time the office of director and employee. Considering jurisprudence, the research wants to highlight the difficulties with the practical application of the abstract possibility of combining the two roles. These problems lie in the impossibility of discriminating an area where the director is also subordinate to a directive power. The purported separation between the two offices is artificial and this is confirmed also under a dynamic profile; the incidence and the relations between the two roles makes this theoretical partition difficult to justify in a law perspective. This problem has been contextualized in all kinds of companies and updated to the latest acts. In this context, the analysis of the concentration of roles in the groups of companies are interesting because they introduce a third subject, employer of the same director. Then, this research focuses its attention on the article 2396 of Civil Code, concerning the chief executive officer and offering some interesting indications, in particular after the 2003 Reform. Finally, noted the limit of holding concurrently the two office, we concentrate on the aspects concerning the qualification of working relationship, and also some trial aspects.
La ricerca nasce dall'osservazione della frequenza con cui, nella prassi delle società e al di fuori di una disciplina legislativa, lo stesso soggetto si presenta come amministratore e lavoratore subordinato della stessa società amministrata. Attraverso l'esame della giurisprudenza, si sono messe in luce le difficoltà di tenuta pratica del principio dell'astratta cumulabilità dei due rapporti, dovute alla confusione che si riscontra in concreto tra compiti e responsabilità e all'impossibilità di distinguere una sfera nella quale l'amministratore risulti soggetto all'esercizio di un potere direttivo. L'artificiosità della separazione risulta confermata anche sotto il profilo dinamico, alla luce dell'incidenza reciproca delle vicende che interessano i due rapporti, difficile da giustificare sul piano giuridico. La problematica è stata contestualizzata nelle varie forme societarie e attualizzata alla luce delle novità legislative. Riveste in tale contesto un particolare interesse l'esame del fenomeno del cumulo dei rapporti nei gruppi di società, dove interviene un soggetto terzo rispetto alla società amministrata, datore di lavoro dell'amministratore stesso. La ricerca si concentra quindi sull'art. 2396 c.c., relativo al direttore generale, che offre interessanti spunti di riflessione in ordine alla concorrenza dei rapporti, a maggior ragione dopo la riforma del 2003. Infine, preso atto dei limiti di operatività del principio del cumulo, si affrontano gli aspetti, anche processuali, relativi alla qualificazione del rapporto di amministrazione.
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2

Biscaro, Pietro. "Il Rapporto Vrba-Wetzler." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16075/.

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Abstract:
Questo elaborato si propone di analizzare nella maniera più esauriente possibile il contenuto, la storia, la diffusione e l’impatto del rapporto che Alfred Wetzler e Rudolf Vrba scrissero dopo la loro fuga da Auschwitz-Birkenau nell’aprile del 1944.
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ALVINO, ILARIO. "Appalto e rapporto di lavoro." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2008. https://hdl.handle.net/11565/4051205.

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Abstract:
La tesi prende le mosse dall’interpretazione della definizione di contratto di appalto rilevante ai fini della applicazione dell’apparato di tutele predisposte dal legislatore a vantaggio dei lavoratori impiegati nell’esecuzione dell’opera o del servizio commissionati. In particolare, tale indagine viene sviluppata con l’obiettivo di porre in luce eventuali differenze ed analogie intercorrenti fra la definizione introdotta dal d. lgs. 10 settembre 2003, n. 276, e la definizione dettata dal codice civile all’art. 1655. Dall’esame della disposizione introdotta in seno alla riforma del mercato del lavoro, unitamente a quanto risultava già evincibile dalla nozione di azienda dettata dall’art. 2112 c.c., è possibile invece desumere l’esistenza di una nozione di impresa che assume dei profili peculiari rispetto alla definizione evincibile dalla nozione di imprenditore dettata dall’art. 2082 c.c. Ricostruito il tipo, l'autore esamina la disciplina, nazionale e comunitaria, suscettibile di trovare applicazione in materia di appalto, al fine di valutare se il legislatore abbia posto dei limiti rispetto alla possibilità di ricorrere a tale strumento, nonché al fine di appurare quali conseguenze comporti la frammentazione del ciclo produttivo in punto di applicazione delle norme e di efficacia dell’azione sindacale. Lo studio prosegue esaminando le tecniche di tutela rinvenibili nella legislazione nazionale. La tesi si conclude esaminando il rapporto fra il sistema dei rapporti interpositori costruito con la riforma del mercato del lavoro e quello in passato imperniato sulla legge 1369/60.
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ALVINO, ILARIO. "Appalto e rapporto di lavoro." Doctoral thesis, Università Commerciale Luigi Bocconi, 2008. http://hdl.handle.net/10281/25161.

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Abstract:
La tesi prende le mosse dall’interpretazione della definizione di contratto di appalto rilevante ai fini della applicazione dell’apparato di tutele predisposte dal legislatore a vantaggio dei lavoratori impiegati nell’esecuzione dell’opera o del servizio commissionati. In particolare, tale indagine viene sviluppata con l’obiettivo di porre in luce eventuali differenze ed analogie intercorrenti fra la definizione introdotta dal d. lgs. 10 settembre 2003, n. 276, e la definizione dettata dal codice civile all’art. 1655. Dall’esame della disposizione introdotta in seno alla riforma del mercato del lavoro, unitamente a quanto risultava già evincibile dalla nozione di azienda dettata dall’art. 2112 c.c., è possibile invece desumere l’esistenza di una nozione di impresa che assume dei profili peculiari rispetto alla definizione evincibile dalla nozione di imprenditore dettata dall’art. 2082 c.c. Ricostruito il tipo, l'autore esamina la disciplina, nazionale e comunitaria, suscettibile di trovare applicazione in materia di appalto, al fine di valutare se il legislatore abbia posto dei limiti rispetto alla possibilità di ricorrere a tale strumento, nonché al fine di appurare quali conseguenze comporti la frammentazione del ciclo produttivo in punto di applicazione delle norme e di efficacia dell’azione sindacale. Lo studio prosegue esaminando le tecniche di tutela rinvenibili nella legislazione nazionale. La tesi si conclude esaminando il rapporto fra il sistema dei rapporti interpositori costruito con la riforma del mercato del lavoro e quello in passato imperniato sulla legge 1369/60.
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BELLINI, ALESSANDRA. "Concessione amministrativa e disciplina del rapporto." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2021. http://hdl.handle.net/11571/1437675.

Full text
Abstract:
Il dibattito sulla natura pubblicistica o privatistica delle concessione è stato alimentato da un’esigenza di semplificazione: la concessione è un istituto complesso e frammentato; di conseguenza, ricondurla al diritto pubblico o al diritto privato è funzionale a definire la prospettiva di analisi da adottare e a circoscrivere gli strumenti volti a risolvere la problematiche che la caratterizzano. Tuttavia, tale tentativo di semplificazione è illusorio, in quanto le criticità connesse all’istituto concessorio sopravvivono a una qualificazione pubblicistica o privatistica. La necessità di superare la dicotomia pubblico-privato quale fulcro del dibattito dottrinale è divenuta evidente con lo sviluppo della normativa europea in materia di concessioni. Sebbene nel recepimento della direttiva 2014/23/UE il legislatore abbia qualificato la concessione come contratto, le conseguenze di tale scelta si sono rivelate più formali che sostanziali. In particolare, stabilire normativamente la natura contrattuale della concessione non la trasforma ex se in un contratto di stampo privatistico. Da un lato, infatti, vengono riconosciuti all’amministrazione poteri di intervento sul rapporto concessorio, in ragione della sua lunga durata; dall’altro, però, non è chiaro quali siano i limiti cui tali poteri sono subordinati né come garantire che il concedente sia sufficientemente forte per esercitarli. Più specificamente, la scelta del legislatore di attribuire all’amministrazione poteri più incisivi di cessazione del rapporto rispetto a quelli previsti in materia di appalti si giustifica in forza della notevole estensione temporale dei rapporti concessori nonché dalla tutela degli interessi pubblici agli stessi correlati. Pertanto, è centrale interrogarsi sull’effettività dei poteri di controllo attribuiti all’amministrazione. La previsione dello jus variandi o della cessazione anticipata, infatti, non garantisce il loro esercizio in concreto, in quanto quest’ultimo è strettamente connesso alla forza del contraente pubblico nel rapporto concessorio. In generale, dunque, gli strumenti amministrativi di intervento sulla concessione devono essere effettivi e non solo nominali; nello stesso tempo, però, l’amministrazione deve ricorrervi nel rispetto del legittimo affidamento del privato ossia in modo conforme al principio del pacta sunt servanda. Orbene, dal momento che un sostrato comune alle concessioni può essere individuato nella loro funzionalizzazione al perseguimento dell’interesse pubblico, tale aspetto non può essere trascurato nella ricerca di un equilibrio fra l’esercizio dei poteri attribuiti all’amministrazione e la tutela dell’affidamento dei concessionari. La lunga durata che caratterizza la concessione, infatti, rende improbabile che l’intero rapporto possa essere disciplinato ab origine nella convenzione sottoscritta dalle parti; di conseguenza, le condizioni dell’affidamento devono ritenersi modificabili non solo consensualmente ma anche unilateralmente da parte dell’amministrazione, se ciò è necessario alla cura dell’interesse pubblico. Pertanto, senza trascurare l’importanza degli investimenti privati per il sistema paese e quindi la necessità di non disincentivarli, la concessione deve essere caratterizzata da un quid cha, al mutare delle circostanze esistenti al momento del suo affidamento, consenta la tutela dell’interesse pubblico. La funzionalizzazione della concessione al perseguimento dell’interesse pubblico dovrebbe precedere da un punto di vista logico la definizione della disciplina dell’istituto concessorio. Tale operazione sarebbe infatti strumentale all’istituzione di una dimensione riservata all’utilità collettiva, non sottoposta alla logica dell’appropriazione individuale, senza possibilità di essere messa in discussione da valutazione di opportunità contingenti.
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Silvestri, Cristina <1995&gt. "L’intrinseco rapporto tra sport e politica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18441.

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Abstract:
Per quanto appartengano a mondi completamente diversi, sport e politica sono da sempre un binomio indissolubile. Il presente lavoro di tesi esamina l'interdipendenza dei due universi (quello sportivo e quello politico) in diversi contesti storici e nazionali. Da sempre, le competizioni sportive rappresentano da un lato un metro di paragone sulla base dal quale misurare la potenza degli Stati, ma dall’altro anche un’occasione per rafforzare le relazioni internazionali. Ma non solo. Nell’Antica Grecia e nell’Impero Romano, lo sport era utilizzato anche per aumentare il consenso politico ed aveva, soprattutto nella prima, un legame intrinseco con la religione. Le competizioni Olimpiche hanno assunto un ruolo fondamentale nella storia, sia sportiva che della cultura dei Paesi, e difatti, un ruolo fondamentale nei rapporti internazionali è stato giocato dal CIO, Comitato Internazionale Olimpico, fondato dal Barone Pierre De Coubertin nel 1984. Lo sport in epoca moderna è stato strumentalizzato dalle grandi potenze USA e URSS, nel periodo della Guerra Fredda, per affermare la loro supremazia, dai regimi totalitari per inculcare le ideologie di partito al popolo, dal regime cubano post-rivoluzionario come ulteriore mezzo di controllo sulla popolazione . Ma lo sport ha anche rappresentato un’occasione fondamentale per unire popoli diversi, come dimostra la grande intuizione che ebbe Nelson Mandela nella lotta contro l'apartheid in Sudafrica. In seguito ad un attento lavoro di ricerca e lettura di testi inerenti all’argomento nelle tre lingue a disposizione, quali italiano, inglese e russo, ed a testimonianze di atleti fuggiti dai loro Paesi natale, la conclusione alla quale si è giunti è che lo sport rappresenta per gli Stati una prestigiosa vetrina politica per dimostrare la propria forza, ma per gli atleti, la maggior parte delle volte, è una grande passione senza distinzioni di bandiera. La storia contemporanea ha visto avvicendarsi episodi di fratellanza e solidarietà tra atleti, ma anche di casi in cui gli atleti sfruttano le competizioni internazionali per rivendicare i propri diritti e quelli del loro popolo, ma “contro” il proprio Paese, raramente contro altri atleti.
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7

USAI, EMMANUELA. "Il processo amministrativo: dall'atto al rapporto." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2018. http://hdl.handle.net/11584/256012.

Full text
Abstract:
The present work deals with the procedural implications deriving from the substantial enhancement of the relationship between Public Administration and citizens. In fact the doctrine has re-evaluated this relationship conceiving it as a rapport characterized by the equality of the parties, overcoming the idea of Administration’s superiority. The acceptance of such an approach has resulted in the legislative attribution in favor of citizens of even more incisive claims against the State, primarily procedural, contributing to attenuate the distance between rulers and governed. This requirement has needed the modification of trial’s structure, which aimed primarily at protecting the Administration interests and only accidentally the citizen needs. The research analyzes the progressive change of the administrative process and his function, aimed to achieve the equality in the relationship between State and citizen and to apply the principle of effective judicial protection, which, according to the doctrine, constitutes the guiding principle of many legislative procedural measures. These have introduced many different instruments that have contributed, with the help of the jurisprudence, to focus the process on the evaluation of the relationship between citizens and Administrations. The research deals with the problems deriving from such valorization, and in particular the relationship with the Administration's prerogatives, consisting in the freedom to autonomously make their own choices without the judge interfering with them.
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8

MICCOLI, ADELE. "Clausole generali nel rapporto di lavoro." Doctoral thesis, Urbino, 2017. http://hdl.handle.net/11576/2643396.

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CASSANO, GIULIA. "IL MULTICULTURALISMO NEL RAPPORTO DI LAVORO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/925248.

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Abstract:
The research conducted in this doctoral thesis aims to investigate the protection offered by labour law to multicultural workers. The problem is analysed from the angle of the prohibitions of discrimination. It first reconstructs the regulatory framework, at an international, European and Italian level, with particular reference to the analysis of the risk factors directly connected with the phenomenon of multiculturalism (ethnic origin, language, race, religion). It then goes on to study the structure of the prohibitions of discrimination, dwelling on the possible configurability of a right to equal treatment. Having affirmed the existence of such a right, its characteristics are analysed, also in the light of the traditional debates of interpreters and scholars of anti-discrimination law. Subsequently, the study focuses on the search for the limits – internal and external – of the right to equal treatment. With reference to the external limits, in particular, the discussion is articulated by reasoning on the basis of two different declinations of the right to equal treatment, for which the point of balance is sought with respect to other rights worthy of protection: the constitutionally protected rights of third parties and the right to freedom of enterprise under Article 41 of the Italian Constitution. With this in mind, a number of hypotheses are analysed that have been the focus of attention of anti-discrimination law scholars as well as national and supranational courts. In this context, the nature of the obligation of “reasonable accommodation”, provided for by law for discrimination on the grounds of disability, is also reconstructed, and its possible extension to all other hypotheses of discrimination is investigated by way of interpretation.
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BIAGIOTTI, ALICE. "LA FIDUCIA NEL RAPPORTO DI LAVORO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/40636.

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Abstract:
Il presente elaborato si occupa di analizzare la rilevanza che l’elemento fiduciario assume nell’ambito del rapporto di lavoro. Con il termine fiducia, depurato da implicazioni moralistiche, si intende l’aspetto relazione dello scambio contrattuale, che investe non solo il tradizionale legame tra datore di lavoro e lavoratore ma anche tra gli stessi lavoratori. A tal proposito, la fiducia si ricollega, giuridicamente, al concetto di collaborazione: al lavorare assieme ad altri e con altri. Pertanto nella fase di svolgimento del rapporto di lavoro, le parti devono tenere un comportamento ispirato a istanze etiche e solidaristiche. Secondo quest’ottica, la fiducia coniugata agli obblighi di diligenza e di fedeltà, orienta, in particolare modo, il comportamento del debitore nel suo poter essere considerato un “buon lavoratore”. In tal senso, essa permea in toto anche la disciplina del recesso. Ogni volta che viene posto in essere un inadempimento grave, infatti, si “rompe” il legame fiduciario, non essendo più possibile per il datore di lavoro contare su una leale collaborazione del suo dipendente nei successivi adempimenti. Tuttavia, il concetto di fiducia potrebbe assumere, a fronte delle nuove realtà aziendali, un significato ulteriore.
This paper deals with the analysis of the importance that the trust takes within the context of the employment relationship. The term trust, after removing the moral implications, refers to the relational aspect of the contractual exchange that affects the traditional link between employer and employee but also between the workers themselves. In this regard, and in legal terms, trust is linked to the concept of collaboration: to work together and with others. Therefore in the phase of the employment relationship the parties must behave in a manner inspired by ethical and societal concerns. According to this view, trust combined with the obligations of diligence and fidelity, directs, in particular, the behavior of the debtor in his/her capacity to be considered a good worker. In this sense it permeates the discipline of dismissal. Every time a serious breach is committed, trust is broken, because the employer cannot count on the loyal collaboration of the employee for subsequent obligations. However, the concept of trust could take on a new meaning in the face of new corporate situations.
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Books on the topic "Rapporto"

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Italy. Commissione per la ricostruzione delle vicende che hanno caratterizzato in Italia le attività di acquisizione dei beni dei cittadini ebrei. Rapporto generale. [Roma]: Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, 2001.

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2

Istituto nazionale di statistica (Italy), ed. Rapporto sull'Italia. Bologna: Il mulino, 1996.

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Italy. Commissione per la ricostruzione delle vicende che hanno caratterizzato in Italia le attività di acquisizione dei beni dei cittadini ebrei. Rapporto generale. Roma]: Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, 2001.

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Claudel, Philippe. Il rapporto. S.I: Ponte alle Grazie, 2008.

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5

Grisham, John. Il rapporto pelican. Milan: Arnoldo Mondadori Editore, 1993.

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6

Unali, Lina. Rapporto sulla Cina. Roma: Editori riuniti University Press, 2012.

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7

Occhipinti, Giovanni. Un rapporto postumo. Bologna: Capelli, 1986.

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8

Rossi-Doria, Manlio. Rapporto sulla Federconsorzi. [Napoli]: L'ancora del Mediterraneo, 2004.

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Benedict. Rapporto sulla fede. Cinisello Balsamo, Milano: Edizioni paoline, 1985.

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10

McBain, Ed. Il rapporto scomparso. Milano: Mondadori, 2005.

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Book chapters on the topic "Rapporto"

1

Marchis, Vittorio. "Perpetuum Mobile: un rapporto scientifico." In i blu, 61–70. Milano: Springer Milan, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0712-3_6.

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2

Baglioni, Igor. "Sul rapporto tra Athena e Medusa." In Antrocom: Journal of Anthropology, edited by Marco Menicocci and Moreno Tiziani, 15–18. Piscataway, NJ, USA: Gorgias Press, 2010. http://dx.doi.org/10.31826/9781463235413-002.

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3

Menoncin, Francesco. "Il rapporto di copertura (hedge ratio)." In Misurare e gestire il rischio finanziario, 111–22. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_8.

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4

Comhaire, Frank, and Ahmed Mahmoud. "Costi economici e rapporto costo-efficacia." In Andrologia clinica, 7–9. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1487-9_4.

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5

Cresci, Francesca. "Itinerario nella Francia tra XII e XIII secolo. Il trovatore Dalfi d’Alvernhe e la sua corte, tra relazioni politiche e produzione poetica." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 3–24. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.03.

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Abstract:
Il presente articolo si propone di studiare i legami di rapporto diretto e indiretto che Dalfi d’Alvernhe (XII-XIII secolo), signore e trovatore provenzale, intrattenne con le personalità della sua epoca allo scopo di costruire una mappa delle relazioni che si formarono intorno all’importante centro letterario costituito dalla sua corte.
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6

Azzetta, Luca. "Iniziative per un centenario. Dante al Dipartimento di Lettere e Filosofia." In L'illustre volgare, 21–33. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2022. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-685-0.02.

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Abstract:
Il contributo presenta le iniziative maturate all’interno del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze in occasione del settimo centenario della morte di Dante. In particolare si sofferma su due iniziative: dapprima l’ampio ciclo di conferenze Dante e i poeti italiani del Novecento, dedicato al vario rapporto intrattenuto da venti poetesse e poeti del secolo scorso con la poesia dell’Alighieri; quindi la mostra Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante, ospitata nelle sale del Museo del Bargello, che ricostruisce le modalità con cui Firenze, pochi anni dopo la morte di Dante, si riappropriò della memoria e della figura del poeta, dando vita a un profondo processo di rielaborazione della memoria: esso culmina con la consacrazione dell’Alighieri dovuta a Giovanni Boccaccio e ha ricadute decisive per la storia della letteratura e della cultura italiana, cioè del modo in cui ancora oggi si guarda a Dante e si legge la Commedia. All’interno di questo percorso di riappropriazione un aspetto rilevante è quello che riguarda le prime traduzioni dai classici latini, che intrattengono con la Commedia un rapporto privilegiato e complesso.
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Schiavon, Francesco, and Marina Zazo. "La psicologia nel rapporto tra radiologo e paziente-utente." In La comunicazione radiologica nella società del benessere, 45–50. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2504-2_6.

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Svolacchia, Sara. "«Amour qui résonne en mon âme». Dante tra traduzione e memoria poetica in Jacqueline Risset." In L'illustre volgare, 141–54. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2022. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-685-0.09.

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Abstract:
In questo articolo si tenta di indagare il rapporto tra traduzione e scrittura poetica nell’opera di Jacqueline Risset e in particolare nella raccolta L’Amour de loin del 1988. Traduttrice della Commedia in francese, Risset opera nella propria poesia una riscrittura di alcuni motivi danteschi (la donna angelo, qui trasformata in uomo; la topica del primo incontro che passa per la vista; il tema dell’amore da lontano) coniugata con una pratica citazionale in cui i versi di Dante appaiono di volta in volta tradotti, commentati, reinventati.
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Funari, Fernando. "I «vocabula puerilia» nelle versioni francesi di «Purg.» XI." In L'illustre volgare, 49–66. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2022. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-685-0.04.

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Abstract:
Nel quadro di una «politique du traduire», invocata da Typhaine Samoyault come forma di regolazione del rapporto tra justesse (esattezza) e justice (equità), il saggio prenderà in esame la traduzione dei «vocabula puerilia» pappo e dindi nelle traduzioni francesi del Purgatorio dantesco. Le differenti strategie traduttive, oggetto di uno studio sistematico delle versioni francesi della Commedia del XIX, XX e XXI secolo, sono in questo senso analizzate come espressioni di una «migration croisée», caratterizzata dal dialogo di ogni traduzione con le traduzioni che la precedono.
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Oliviero, Stefano. "Scuola, didattica e territorio: come rivitalizzare il rapporto con il contesto locale." In La Public History tra scuola, università e territorio, 17–28. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-616-2.04.

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Abstract:
The paper attempts to make an initial discussion on the usefulness of the history of education for interpreting the synergies between school, didactics and territory as they evolve over time. The paper offers a quick analysis of the pedagogical debate and political-organisational changes and then moves on to more practical and didactic issues. The paper also indicates some of the potentials of the approach offered by the history of education as applied history to revitalise the relationship with the local context.
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Conference papers on the topic "Rapporto"

1

Galli, Claudio, and Alessandro Tosarelli. "Rapporto di ricerca storica sulle superfici architettoniche esterne della fortezza di San Leo." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11532.

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Abstract:
Historical research report on the external architectural surfaces of the fortress of San LeoThe hinterland of Rimini is characterized by the presence of many castles, but the fortress of San Leo is certainly the most representative because of its position and the different constructive contributions that over time have updated its appearance and military functions. Cited by Dante and Machiavelli for the impervious nature on which it stands, its origin dates back to the early Middle Ages. It was rehashed following the imprint of Francesco di Giorgio Martini in the fifteenth century, restored by Giuseppe Valadier at the end of the eighteenth century and converted to a prison in 1631. A peculiarity that makes the studies on the fortress of San Leo absolutely interesting is the treatment of the external architectural surfaces of which there is ample documentation in the historical archives and of which there are multiple uses in the various areas of the factory; the research aims to offer useful knowledge for the subsequent conservation and restoration project. The theme, completely original, arises from indirect investigations of a documentary and iconographic nature, conducted at the State Archives of Pesaro, Florence, Rome, the Central State Archive and the Vatican Secret Archive, which repeatedly refer in the accounting of works, starting from the seventeenth century, the execution of plasters executed outside the monument. The interpretative tension of the archival documents and the drawings continued by looking for a direct comparison between historical information and materiality of the fortress, in order to identify a correspondence between historical data and constructive reality. It emerges clearly that the external surfaces of many parts of the fortress were treated and finished with plaster since its origins, probably due to the exposure to atmospheric agents; therefore a rethinking of what is reported in the literature is necessary both in terms of interpretative profile of the fortress, and about how its image was perceived over the centuries.
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Gennai, Andrea, and Juanito Grigioni. "Strategie di analisi e gestione del rapporto fauna-foresta nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.023.

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Aragona, Stefano. "Ecological city between future and memory: a great opportunity to rethink the world." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7932.

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Abstract:
L’attuale momento di crisi sociale, ambientale e spaziale può essere una svolta - uno dei significati della parola greca originaria κρίσις - del modello di sviluppo basato sul paradigma industriale (Khun, 1962) i cui limiti erano ipotizzati nell’omonimo The Limits of Growth commissionato dal Club di Roma ad alcuni ricercatori del MIT di Boston (USA) edito nel 1972. Il presente scritto suggerisce di sostituire al modello industrialista del “fare la città” - indifferente alle condizioni locali grazie alla supremazia data alle “soluzioni” tecnologiche (Del Nord,1991) - l’approccio ecologico che parte dalle condizioni locali quali indicazioni di piano/progetto/realizzazione per la trasformazione dell’anthropocosmo, cioè del rapporto tra contenitori, reti e comportamenti, ovvero del λόγος, discorso, studio, con l’οίκος, ambiente (www.ekistics.org) con le finalità di Smart City cioè costruire Comunità inclusive, sostenibili socialmente e materialmente avendo il risparmio di consumo di suolo come presupposto della sostenibilità. Ciò significa per i paesi ormai più che emergenti - BRIC e tutti gli altri in forte crescita economica - evitare gli errori compiuti dalle nazioni, usualmente chiamate Occidentali, di devastazione del territorio oltre che in termini di danni sociali. Mentre per quest’ultime l’attenzione va posta al tema della riqualificazione dell’esistente sotto il profilo funzionale, spaziale, ambientale e sociale. Per entrambe si pone la questione centrale del rapporto con la storia, i segni di essa sul territorio, cioè la memoria quale essenziale componente del senso delle cose. The current social, environmental and territorial crisis, can be a turning point - one among the meanings of the originary Greek word κρίσις - of the development model based on the industrial paradigm (Kuhn, 1962) whose limits were declared in the homonymous The Limits of Growth commissioned by the Club of Rome at Boston MIT researchers (Meadows and al.) and published in 1972. This paper suggests to replace the industrial model of “making the city” - indifferent to local conditions thanks to the supremacy given to the technological “solutions” (Del Nord, 1991) - with the ecological approach that starts from the local conditions such as indications of plan/project/construction for the transformation of the anthropocosmo, i.e. the relationship connecting shells, networks and behaviours. That is to relate the λόγος, discourse, analyses, with the οίκος, the environment (www.ekistics.org): finally the purpose of Smart City. It requires to build inclusive Communities, socially and materially sustainable, having the saving of land use as precondition. This should mean for most countries now more then emerging - BRIC and everyone else in the strong economic growth - try to avoid the mistakes made by the nations, usually known as Western ones: i.e. devastation of the territory, social harms, and attention to the spatial redevelopment, and to the functional and social ones. For both there is the central question of the relationship with history, the signs of it, ie the memory as essential component of the meaning of things.
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Lutzoni, Leonardo. "Paesaggi in divenire: la territorialità attiva dei nuovi abitanti: il caso di Luogosanto in Alta Gallura." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7998.

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Abstract:
Il paesaggio urbano contemporaneo, governato dal movimento e dalla trasformazione, produce disorientamento. La velocità delle reti assorda la città, lacera e segmenta la campagna e il binomio oppositivo urbano/rurale non si presenta più in quanto tale. In diverse aree del nostro paese, però, in particolare lì, dove la rete dei flussi e delle infrastrutture, del mercato e dell'economia globale, che alterano la fisionomia locale della città e del territorio, si dirada, si nascondono dei territori meno illuminati, spazi aperti, di rallentamento, di silenzio, di sopravvivenza di campagna e agricoltura, di resistenza alla crescita lineare e senza senso dell'urbanizzazione (Lanzani, 2011, pag. 20). Sono territori densi di natura e di storia nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi, che disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente, ormai necessario, anche per la pianificazione urbanistica contemporanea: nuove forme dell'abitare, dinamiche di insediamento neo rurali, nuove economie legate alla terra, processi di riterritorializzazione, rielaborazione del rapporto tra uomo e natura, una vera e propria svolta etico-culturale. Partendo dalla consapevolezza di vivere ed agire in un delicato equilibrio “sistema-mondo” a cui ogni realtà locale è connessa, nell’articolo si analizza il fenomeno dei nuovi abitanti a Luogosanto, piccolo Comune dell’Alta Gallura, in Sardegna. Fenomeno che richiede un'impostazione metodologica basata sull'osservazione attenta, infatti, si tratta, in buona sostanza, di associare un’analisi più generale a un’indagine di dettaglio che può arrivare addirittura alla ricerca della singola esperienza di vita, necessaria a tracciare le linee per il progetto di territorio.
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Severi, Ivan. "Oltre la marginalitá: etnografia di una struttura di reinserimento per ex tossicodipendenti." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8024.

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Abstract:
Attraverso il caso di studio specifico di Cà dell’Arcoveggio tratterò la questione della tossicodipendenza come costitutiva di marginalizzazione sociale, e di quali strategie sono state messe in atto per consentire ai soggetti che abitavano la struttura di uscire da questo tipo di categorizzazione. Nella prima parte dell’articolo esporrò brevemente alcune delle caratteristiche dei soggetti trattati che contribuiscono a rinchiuderli nella categoria della marginalità. Successivamente descriverò la filosofia alla base di Cà dell’Arcoveggio e la metodologia educativa messa in atto. Nella terza parte mi occuperò delle pratiche adottate al fine di istituire un rapporto tra la struttura ed il quartiere circostante, tra i soggetti che ospitava e i cittadini provenienti dall’esterno. Infine mostrerò come alcuni importanti cambiamenti abbiano radicalmente ridimensionato la portata sperimentale del progetto. Through the specific case study of Cà dell'Arcoveggio I will treat the issue of drug addiction as a cause of social marginalization, and will discuss which strategies have been put into place to remove the inhabitants from this categorization. In the first section of the article I will briefly explain some of the characteristics of the subjects treated that contribute to their placement in the category of marginality. Then I will describe the underlying philosophy and methodology of the Cà dell'Arcoveggio educational intervention. In the third section I will deal with the practices put in place in order to establish a relationship between the physical structure and the surrounding district and between the subjects and residents of the neighborhood. In the final section I will present how some crucial changes have radically decreased the experimental nature of the project.
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Percebois, Jacques, and Claude Mandil. "Rapport Énergies 2050." In Le nucléaire un an après Fukushima. Les Ulis, France: EDP Sciences, 2012. http://dx.doi.org/10.1051/jtsfen/2012nuc13.

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Wang, Ning, and Jonathan Gratch. "Rapport and facial expression." In 2009 3rd International Conference on Affective Computing and Intelligent Interaction and Workshops (ACII 2009). IEEE, 2009. http://dx.doi.org/10.1109/acii.2009.5349514.

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Jacquemart, P., C. Mas, and JH Torres. "Tonsillolithes : rapport d’un cas." In 56ème Congrès de la SFMBCB. Les Ulis, France: EDP Sciences, 2011. http://dx.doi.org/10.1051/sfmbcb/20115603004.

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Buchem, Ilona, Oskar Stamm, Susan Vorwerg, Kai Kruschel, and Kristain Hildebrand. "Evaluation of Rapport in Human-Agent Interactions with a VR Trainer after a 6-week Exergame Training for Senior Users with Hypertension." In 13th International Conference on Applied Human Factors and Ergonomics (AHFE 2022). AHFE International, 2022. http://dx.doi.org/10.54941/ahfe1002071.

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Abstract:
Human interactions with the trainer during physical training can be highly engaging and motivating [1] and are based on rapport as a dynamic structure of mutual attentiveness and coordination [2]. Human-Agent interaction in virtual reality (VR) aims to establish interaction patterns and rapport with virtual agents similar to real life. Research shows that users react towards virtual agents similar to real people [3] and that rapport is established similar to human rapport [4]. Therefore, rapport with virtual trainers in exergames is used to enhance an engaging and motivating user experience.In this paper we report on the results from an evaluation study on perceptions and interactions with the virtual trainer “Anna” after a 6-week exergame training for senior patients with hypertension. The human-like “Anna” is the key element of interaction design in a gamified series of exergames developed in the bewARe project. Anna was developed as a realistic, full body, female figure (silhouette) to motivate participation in the VR training. The primary goal of our research was to evaluate to what extent senior users can establish rapport with the virtual trainer as a factor contributing to positive user experience and training outcomes. The evaluation was conducted with 23 participants aged 65 and older with diagnosed hypertension. The virtual trainer Anna facilitated user participation in both exergames by giving instructions, modeling movements and providing feedback during the exergames in the HTC Vive Pro Headset. We used the 15-item rapport scale by [5] to measure rapport. The study also applied further research instruments to explore perceptions of the virtual trainer such as the trait list with 9 items describing selected features of the virtual trainer, and the bipolar uncanniness questionnaire with 40 adjectives used to assess possible Uncanny Valley effects described by [6]. The results of the rapport scale indicate that the design of the virtual trainer was effective for establishing rapport especially in terms of building a relationship with the virtual trainer and enhancing the engagement of senior users to participate in the VR training. However, the design was less effective in creating a positive perception of the trainer as a warm, caring and respectful agent. The overall median of the rapport scale was 6 (Min:1,Max:8). The results of the evaluation of the trait list revealed that voice quality, speech pauses and bodily movements were rated highest, followed by head and hand movements. The lowest values were researched for face expression. In the Uncanny Valley questionnaire, the median value for the humannes scale was 1 (Min:-3,Max:3), for the attractiveness 1 (Min:0,Max:3) and for the eeriness 0 (Min:-1,Max:0). Furthermore, the paper explores the relationships between the rapport scores and the perception of senior trainees of selected characteristics of the virtual agent and the uncanniness scale. Finally, given the diverse results from the study, the paper discusses possible design options for enhanced rapport and motivational effects of a virtual trainer based on the analysis of literature in related areas.References1. Ghosh, P., Satyawadi, R., Prasad Joshi, J., Ranjan, R. & Singh, P.: Towards more effective training programmes: a study of trainer attributes, In: Industrial and Commercial Training, vol. 44, pp. 194-202 (2012).2. Tickle-Degnen, L. & Rosenthal, R.: The Nature of Rapport and Its Nonverbal Correlates. In: Psychological Inquiry, vol. 1, pp. 285-293 (1990).3. Garau, M., Slater, M., Pertaub, D. P. & Razzaque, S. The responses of people to virtual humans in an immersive virtual environment. Presence. 14, pp. 104–116 (2005).4. Huang, L., Morency, L., & Gratch, J.: Virtual Rapport 2.0. In: Vilhjálmsson H. H., Kopp S., Marsella S., Thórisson K.R. (eds.) Intelligent Virtual Agents. IVA 2011. Lecture Notes in Computer Science, vol. 6895, pp. 68--79. Springer, Berlin, Heidelberg (2011).5. Gratch J., Wang N., Gerten J., Fast E. & Duffy R.: Creating Rapport with Virtual Agents. In: Pelachaud C., Martin JC., André E., Chollet G., Karpouzis K., Pelé D. (eds) Intelligent Virtual Agents. IVA 2007. Lecture Notes in Computer Science, vol 4722. Springer, Berlin, Heidelberg, (2007).6. Ho, C., & MacDorman, K.F.: Revisiting the uncanny valley theory: Developing and validating an alternative to the Godspeed indices. Comput. Hum. Behav., 26, pp. 1508-1518 (2010).
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Ahuja, S. R., J. Robert Ensor, and David N. Horn. "The rapport multimedia conferencing system." In Conference Sponsored by ACM SIGOIS and IEEECS TC-OA. New York, New York, USA: ACM Press, 1988. http://dx.doi.org/10.1145/45410.45411.

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Reports on the topic "Rapporto"

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Sarafian, Iliana. Considerazioni chiave: affrontare le discriminazioni strutturali e le barriere al vaccino covid-19 per le comunità rom in italia. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.024.

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Abstract:
Questo rapporto evidenzia come le discriminazioni strutturali e l'esclusione sociale influenzino le percezioni e gli atteggiamenti nei confronti del vaccino per il COVID-19 tra le comunità rom in Italia. Uno degli obiettivi è mettere in luce il ruolo che le autorità pubbliche e le comunità possono svolgere nel sostenere l'adozione del vaccino e nel contrasto ai più ampi processi di esclusione sociale.1 Le risposte contraddittorie che lo Stato italiano ha fornito durante la pandemia di Covid-19, insieme alle forme di esclusione già in atto, hanno comportato un aumento della sfiducia delle comunità rom nei confronti delle iniziative statali, impattando anche sull’adesione alla campagna vaccinale.2 Questo documento si propone di supportare e informare le amministrazioni locali e le istituzioni sanitarie pubbliche coinvolte nell’assistenza e nei processi di inclusione delle comunità rom in Italia. Il presente documento si basa su una ricerca condotta di persona e a distanza dal novembre 2021 al gennaio 2022 in Italia con le comunità rom e sinti di Milano, Roma e Catania. Sebbene queste comunità si caratterizzino per diversità storica e per differenti forme di identità linguistica, geografica, religiosa, sono state individuate delle somiglianze nel modo in cui hanno vissuto la pandemia di COVID-19 e nelle decisioni a proposito del vaccino. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Iliana Sarafian (LSE) con i contributi e le revisioni di Elizabeth Storer (LSE), Tabitha Hrynick (IDS), Marco Solimene (University of Iceland), Dijana Pavlovic (Upre Roma) e Olivia Tulloch (Anthrologica). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058) e si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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Hertzberg, Louise. Hemlöshet i Norden – Nationella strategier och praktiska lösningar. Edited by Christina Lindström. Nordens välfärdscenter, January 2022. http://dx.doi.org/10.52746/uokl6135.

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Abstract:
Hur ska vi på mindre än tio år avskaffa hemlöshet och, framför allt, hur ska vi göra så att barn och unga inte drabbas av hemlöshet? Denna rapport handlar om mål 11 i Agenda 2030 – att säkerställa tillgång för alla till fullgoda, säkra och ekonomiskt överkomliga bostäder. Rapporten Hemlöshet i Norden – Nationella strategier och praktiska lösningar beskriver nationella strategier och ger exempel på det praktiska arbetet med hemlöshet i länderna och belyser hemlöshet generellt men har även ett specifikt fokus på familjehemlöshet. De nordiska ländernas strategier och praktik för att minska hemlöshet ser olika ut och här går vi igenom land för land och tar upp både politiken, statistiken och praktiken. Norges och Finlands långsiktiga strategiska arbete mot hemlöshet har gett resultat. Utvärderingen av de danska strategierna visar att dessa inte har lett till en nedgång i hemlöshet, men att de har utvecklat metodarbetet. I Sverige har det inte funnits någon nationell strategi på över tio år. Avsnitten Röster från praktiken i rapporten ger konkreta exempel på hur arbetet ser ut ute i kommuner runtom i Norden, och visar samtidigt hur komplex frågan är. Rapporten innehåller även en bilaga som ger en inblick i statistiken och mätning av hemlöshet.
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Hegland, Troels Jacob, and Søren Qvist Eliasen. Rekruttering til og fastholdelse i dansk fiskeri - med særlig fokus på Fiskeriskolens uddannelse. Centre for Blue Governance, Aalborg University, 2022. http://dx.doi.org/10.54337/aau460210943.

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Abstract:
Denne rapport præsenterer resultaterne fra projektet ’Fremtidens Fiskere’. I rapporten behandles rekrutteringsudfordringer i dansk fiskeri med særlig fokus på Fiskeriskolens uddannelse. Formålet med undersøgelsen har været at tilvejebringe et bredere og mere systematisk vidensgrundlag, som branchen kan bruge til at imødegå rekrutteringsproblemer og udfordringer afledt deraf, f.eks. generationsskifte. Rapporten baserer sig på et litteraturstudie samt kvalitative interviews med elever på Fiskeriskolen (der er lærlinge i forhold til praktikken) samt andre aktører i fiskeriet som den centrale empiri. Undervejs har vi sparret med repræsentanter fra de tre fiskeriorganisationer FSK‐PO, DFPO og DPPO, samt ansatte på Fiskeriskolen. Konklusionerne er dog udelukkende forfatternes egne. Undersøgelsen har haft som hovedformål at forstå de unges værdier og billeder af fiskeriet mhp. at kunne øge rekrutteringen til (og fastholdelsen i) dansk fiskeri og specielt Fiskeriskolen. I denne proces har vi behandlet 3 overordnede problemstillingskomplekser, som har betydning ift. at imødegå rekrutteringsudfordringerne i dansk fiskeri: rekruttering til Fiskeriskolen; rekruttering til hele fiskerierhvervet; samt Fiskeriskolens uddannelse.
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Warren, F. J., and N. Lulham. Aperçu du rapport. Natural Resources Canada/CMSS/Information Management, 2021. http://dx.doi.org/10.4095/328411.

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Schneidermann, Nanna, Amalie Bakkær Munk Andersen, and Kenni Hede. Musikalske Besøgsvenner 2021- fra eksperiment til hybridt koncertformat. Det Kgl. Bibliotek, October 2022. http://dx.doi.org/10.7146/aul.461.

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Abstract:
Denne rapport beskriver og analyserer resultaterne af den første fase af Musikalske Besøgs- venner (2020-2021). Projektets formål var at udvikle et nyt, intimt hjemmekoncert format ved at afholde 100 koncerter hjemme hos brugere af besøgsvennetjenester og undersøge koncer- ternes værdi som sundheds- og trivselsfremmende fra publikums og kunstneres perspektiv. Projektet er et samarbejde mellem ROSA og Aarhus Universitet, sammen med ti kunstnere og en række besøgsvennetjenester. I perioden april 2020 til maj 2021 har vi indsamlet læring og erfaringer fra projektet hos både deltagende besøgsvennepar og kunstnere med udgangspunkt i etnografiske og visuelle, del- tagende metoder. Rapporten fremlægger resultater af forskningssamarbejdet og giver en række anbefalinger til projektets næste fase.
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Bibeau, C., and J. C. Chanteloupe. Rapport Juin-Juillet 1999. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), August 1999. http://dx.doi.org/10.2172/14564.

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Bjerre-Madsen, Caroline, and Frans Ørsted Andersen. Rapport om DrengeAkademiet: De længerevarende betydninger af deltagelsen i DrengeAkademiet – rapport 2017. Aarhus University Library, 2017. http://dx.doi.org/10.7146/aul.184.140.

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Petersen, Karen Bjerg, Frans Ørsted Andersen, Daniel Wilson, Maj Sofie Rasmussen, Toke Lund-Laursen, Susanne Jespersen, Esben Klange, and Cathrine Bonderup. Pædagogik på Kanten: En rapport. Aarhus University Library, 2020. http://dx.doi.org/10.7146/aul.360.

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Bush, E., and G. Flato. Au sujet de ce rapport. Natural Resources Canada/ESS/Scientific and Technical Publishing Services, 2019. http://dx.doi.org/10.4095/327629.

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Stenberg, Rebecca. Efterforskning av försvunna personer: Mot en kunskapsbaserad verksamhet: Polisens hantering av information och kunskap. Linköping University Electronic Press, February 2022. http://dx.doi.org/10.3384/9789179292812.

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Abstract:
Denna rapport har skrivits inom ramen för det tvärvetenskapliga forskningsprogrammet ”Effektiv räddning på framtidens skadeplats” som fokuserar på komplexiteten i det framtida räddningssystemet, till exempel med avseende på resurser, teknik, metodutveckling och utvärdering. ”Effektiv räddning på framtidens skadeplats” är femårigt och finansieras gemensamt av Myndigheten för samhällsskydd och beredskap (MSB) och Linköpings universitet (LiU). Det bedrivs inom Centrum för forskning inom respons- och räddningssystem (CARER) som också är att samarbete mellan LiU och MSB. Efterforskning av försvunna personer (EFP) är polisens räddningstjänstuppgift. Varje år rapporteras ca 26 000 personer försvunna till polisen varav en fjärdedel gäller allvarliga och akuta försvinnanden som orsakar stort lidande, innebär höga kostnader och där några inte skulle överlevt om de inte återfunnits i tid. Denna rapport redogör för en delstudie i ett bredare pilotprojekt för att kartlägga verksamheten EFP. Rapporten gäller polisens hantering av information och kunskap i verksamheten och syftar till att peka på behov och ge förslag till utveckling för en långsiktig kunskapsbaserad verksamhet. Studien har utförts med kvalitativ innehållsanalys av bland annat intervjuer och dokumentstudier i flera steg. Studiens slutsatser pekar på centrala områden med behov av uppföljning och utveckling; 1) Verksamhetsuppföljning, styrning och utbildning, 2) digitalisering och digital integration, 3) EFP-metodens inriktning och olika inslag samt slutligen 4) statistik, jämförelser och samverkan med forskning för en kunskapsbaserad verksamhet. Inom digitalisering och digital integration pågår utvecklingsarbete. För samtliga områden ges förslag både för uppföljning och utveckling.
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