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Dissertations / Theses on the topic 'Rapporto'

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1

Tomiola, Chiara. "Il cumulo tra rapporto di amministrazione e rapporto di lavoro." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427076.

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Abstract:
The research starts from the fact that the same person, in the normal practice and without accurate rules, often holds at the same time the office of director and employee. Considering jurisprudence, the research wants to highlight the difficulties with the practical application of the abstract possibility of combining the two roles. These problems lie in the impossibility of discriminating an area where the director is also subordinate to a directive power. The purported separation between the two offices is artificial and this is confirmed also under a dynamic profile; the incidence and the relations between the two roles makes this theoretical partition difficult to justify in a law perspective. This problem has been contextualized in all kinds of companies and updated to the latest acts. In this context, the analysis of the concentration of roles in the groups of companies are interesting because they introduce a third subject, employer of the same director. Then, this research focuses its attention on the article 2396 of Civil Code, concerning the chief executive officer and offering some interesting indications, in particular after the 2003 Reform. Finally, noted the limit of holding concurrently the two office, we concentrate on the aspects concerning the qualification of working relationship, and also some trial aspects.
La ricerca nasce dall'osservazione della frequenza con cui, nella prassi delle società e al di fuori di una disciplina legislativa, lo stesso soggetto si presenta come amministratore e lavoratore subordinato della stessa società amministrata. Attraverso l'esame della giurisprudenza, si sono messe in luce le difficoltà di tenuta pratica del principio dell'astratta cumulabilità dei due rapporti, dovute alla confusione che si riscontra in concreto tra compiti e responsabilità e all'impossibilità di distinguere una sfera nella quale l'amministratore risulti soggetto all'esercizio di un potere direttivo. L'artificiosità della separazione risulta confermata anche sotto il profilo dinamico, alla luce dell'incidenza reciproca delle vicende che interessano i due rapporti, difficile da giustificare sul piano giuridico. La problematica è stata contestualizzata nelle varie forme societarie e attualizzata alla luce delle novità legislative. Riveste in tale contesto un particolare interesse l'esame del fenomeno del cumulo dei rapporti nei gruppi di società, dove interviene un soggetto terzo rispetto alla società amministrata, datore di lavoro dell'amministratore stesso. La ricerca si concentra quindi sull'art. 2396 c.c., relativo al direttore generale, che offre interessanti spunti di riflessione in ordine alla concorrenza dei rapporti, a maggior ragione dopo la riforma del 2003. Infine, preso atto dei limiti di operatività del principio del cumulo, si affrontano gli aspetti, anche processuali, relativi alla qualificazione del rapporto di amministrazione.
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2

Biscaro, Pietro. "Il Rapporto Vrba-Wetzler." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16075/.

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Abstract:
Questo elaborato si propone di analizzare nella maniera più esauriente possibile il contenuto, la storia, la diffusione e l’impatto del rapporto che Alfred Wetzler e Rudolf Vrba scrissero dopo la loro fuga da Auschwitz-Birkenau nell’aprile del 1944.
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3

ALVINO, ILARIO. "Appalto e rapporto di lavoro." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2008. https://hdl.handle.net/11565/4051205.

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Abstract:
La tesi prende le mosse dall’interpretazione della definizione di contratto di appalto rilevante ai fini della applicazione dell’apparato di tutele predisposte dal legislatore a vantaggio dei lavoratori impiegati nell’esecuzione dell’opera o del servizio commissionati. In particolare, tale indagine viene sviluppata con l’obiettivo di porre in luce eventuali differenze ed analogie intercorrenti fra la definizione introdotta dal d. lgs. 10 settembre 2003, n. 276, e la definizione dettata dal codice civile all’art. 1655. Dall’esame della disposizione introdotta in seno alla riforma del mercato del lavoro, unitamente a quanto risultava già evincibile dalla nozione di azienda dettata dall’art. 2112 c.c., è possibile invece desumere l’esistenza di una nozione di impresa che assume dei profili peculiari rispetto alla definizione evincibile dalla nozione di imprenditore dettata dall’art. 2082 c.c. Ricostruito il tipo, l'autore esamina la disciplina, nazionale e comunitaria, suscettibile di trovare applicazione in materia di appalto, al fine di valutare se il legislatore abbia posto dei limiti rispetto alla possibilità di ricorrere a tale strumento, nonché al fine di appurare quali conseguenze comporti la frammentazione del ciclo produttivo in punto di applicazione delle norme e di efficacia dell’azione sindacale. Lo studio prosegue esaminando le tecniche di tutela rinvenibili nella legislazione nazionale. La tesi si conclude esaminando il rapporto fra il sistema dei rapporti interpositori costruito con la riforma del mercato del lavoro e quello in passato imperniato sulla legge 1369/60.
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4

ALVINO, ILARIO. "Appalto e rapporto di lavoro." Doctoral thesis, Università Commerciale Luigi Bocconi, 2008. http://hdl.handle.net/10281/25161.

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Abstract:
La tesi prende le mosse dall’interpretazione della definizione di contratto di appalto rilevante ai fini della applicazione dell’apparato di tutele predisposte dal legislatore a vantaggio dei lavoratori impiegati nell’esecuzione dell’opera o del servizio commissionati. In particolare, tale indagine viene sviluppata con l’obiettivo di porre in luce eventuali differenze ed analogie intercorrenti fra la definizione introdotta dal d. lgs. 10 settembre 2003, n. 276, e la definizione dettata dal codice civile all’art. 1655. Dall’esame della disposizione introdotta in seno alla riforma del mercato del lavoro, unitamente a quanto risultava già evincibile dalla nozione di azienda dettata dall’art. 2112 c.c., è possibile invece desumere l’esistenza di una nozione di impresa che assume dei profili peculiari rispetto alla definizione evincibile dalla nozione di imprenditore dettata dall’art. 2082 c.c. Ricostruito il tipo, l'autore esamina la disciplina, nazionale e comunitaria, suscettibile di trovare applicazione in materia di appalto, al fine di valutare se il legislatore abbia posto dei limiti rispetto alla possibilità di ricorrere a tale strumento, nonché al fine di appurare quali conseguenze comporti la frammentazione del ciclo produttivo in punto di applicazione delle norme e di efficacia dell’azione sindacale. Lo studio prosegue esaminando le tecniche di tutela rinvenibili nella legislazione nazionale. La tesi si conclude esaminando il rapporto fra il sistema dei rapporti interpositori costruito con la riforma del mercato del lavoro e quello in passato imperniato sulla legge 1369/60.
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BELLINI, ALESSANDRA. "Concessione amministrativa e disciplina del rapporto." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2021. http://hdl.handle.net/11571/1437675.

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Abstract:
Il dibattito sulla natura pubblicistica o privatistica delle concessione è stato alimentato da un’esigenza di semplificazione: la concessione è un istituto complesso e frammentato; di conseguenza, ricondurla al diritto pubblico o al diritto privato è funzionale a definire la prospettiva di analisi da adottare e a circoscrivere gli strumenti volti a risolvere la problematiche che la caratterizzano. Tuttavia, tale tentativo di semplificazione è illusorio, in quanto le criticità connesse all’istituto concessorio sopravvivono a una qualificazione pubblicistica o privatistica. La necessità di superare la dicotomia pubblico-privato quale fulcro del dibattito dottrinale è divenuta evidente con lo sviluppo della normativa europea in materia di concessioni. Sebbene nel recepimento della direttiva 2014/23/UE il legislatore abbia qualificato la concessione come contratto, le conseguenze di tale scelta si sono rivelate più formali che sostanziali. In particolare, stabilire normativamente la natura contrattuale della concessione non la trasforma ex se in un contratto di stampo privatistico. Da un lato, infatti, vengono riconosciuti all’amministrazione poteri di intervento sul rapporto concessorio, in ragione della sua lunga durata; dall’altro, però, non è chiaro quali siano i limiti cui tali poteri sono subordinati né come garantire che il concedente sia sufficientemente forte per esercitarli. Più specificamente, la scelta del legislatore di attribuire all’amministrazione poteri più incisivi di cessazione del rapporto rispetto a quelli previsti in materia di appalti si giustifica in forza della notevole estensione temporale dei rapporti concessori nonché dalla tutela degli interessi pubblici agli stessi correlati. Pertanto, è centrale interrogarsi sull’effettività dei poteri di controllo attribuiti all’amministrazione. La previsione dello jus variandi o della cessazione anticipata, infatti, non garantisce il loro esercizio in concreto, in quanto quest’ultimo è strettamente connesso alla forza del contraente pubblico nel rapporto concessorio. In generale, dunque, gli strumenti amministrativi di intervento sulla concessione devono essere effettivi e non solo nominali; nello stesso tempo, però, l’amministrazione deve ricorrervi nel rispetto del legittimo affidamento del privato ossia in modo conforme al principio del pacta sunt servanda. Orbene, dal momento che un sostrato comune alle concessioni può essere individuato nella loro funzionalizzazione al perseguimento dell’interesse pubblico, tale aspetto non può essere trascurato nella ricerca di un equilibrio fra l’esercizio dei poteri attribuiti all’amministrazione e la tutela dell’affidamento dei concessionari. La lunga durata che caratterizza la concessione, infatti, rende improbabile che l’intero rapporto possa essere disciplinato ab origine nella convenzione sottoscritta dalle parti; di conseguenza, le condizioni dell’affidamento devono ritenersi modificabili non solo consensualmente ma anche unilateralmente da parte dell’amministrazione, se ciò è necessario alla cura dell’interesse pubblico. Pertanto, senza trascurare l’importanza degli investimenti privati per il sistema paese e quindi la necessità di non disincentivarli, la concessione deve essere caratterizzata da un quid cha, al mutare delle circostanze esistenti al momento del suo affidamento, consenta la tutela dell’interesse pubblico. La funzionalizzazione della concessione al perseguimento dell’interesse pubblico dovrebbe precedere da un punto di vista logico la definizione della disciplina dell’istituto concessorio. Tale operazione sarebbe infatti strumentale all’istituzione di una dimensione riservata all’utilità collettiva, non sottoposta alla logica dell’appropriazione individuale, senza possibilità di essere messa in discussione da valutazione di opportunità contingenti.
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6

Silvestri, Cristina <1995&gt. "L’intrinseco rapporto tra sport e politica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18441.

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Abstract:
Per quanto appartengano a mondi completamente diversi, sport e politica sono da sempre un binomio indissolubile. Il presente lavoro di tesi esamina l'interdipendenza dei due universi (quello sportivo e quello politico) in diversi contesti storici e nazionali. Da sempre, le competizioni sportive rappresentano da un lato un metro di paragone sulla base dal quale misurare la potenza degli Stati, ma dall’altro anche un’occasione per rafforzare le relazioni internazionali. Ma non solo. Nell’Antica Grecia e nell’Impero Romano, lo sport era utilizzato anche per aumentare il consenso politico ed aveva, soprattutto nella prima, un legame intrinseco con la religione. Le competizioni Olimpiche hanno assunto un ruolo fondamentale nella storia, sia sportiva che della cultura dei Paesi, e difatti, un ruolo fondamentale nei rapporti internazionali è stato giocato dal CIO, Comitato Internazionale Olimpico, fondato dal Barone Pierre De Coubertin nel 1984. Lo sport in epoca moderna è stato strumentalizzato dalle grandi potenze USA e URSS, nel periodo della Guerra Fredda, per affermare la loro supremazia, dai regimi totalitari per inculcare le ideologie di partito al popolo, dal regime cubano post-rivoluzionario come ulteriore mezzo di controllo sulla popolazione . Ma lo sport ha anche rappresentato un’occasione fondamentale per unire popoli diversi, come dimostra la grande intuizione che ebbe Nelson Mandela nella lotta contro l'apartheid in Sudafrica. In seguito ad un attento lavoro di ricerca e lettura di testi inerenti all’argomento nelle tre lingue a disposizione, quali italiano, inglese e russo, ed a testimonianze di atleti fuggiti dai loro Paesi natale, la conclusione alla quale si è giunti è che lo sport rappresenta per gli Stati una prestigiosa vetrina politica per dimostrare la propria forza, ma per gli atleti, la maggior parte delle volte, è una grande passione senza distinzioni di bandiera. La storia contemporanea ha visto avvicendarsi episodi di fratellanza e solidarietà tra atleti, ma anche di casi in cui gli atleti sfruttano le competizioni internazionali per rivendicare i propri diritti e quelli del loro popolo, ma “contro” il proprio Paese, raramente contro altri atleti.
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USAI, EMMANUELA. "Il processo amministrativo: dall'atto al rapporto." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2018. http://hdl.handle.net/11584/256012.

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Abstract:
The present work deals with the procedural implications deriving from the substantial enhancement of the relationship between Public Administration and citizens. In fact the doctrine has re-evaluated this relationship conceiving it as a rapport characterized by the equality of the parties, overcoming the idea of Administration’s superiority. The acceptance of such an approach has resulted in the legislative attribution in favor of citizens of even more incisive claims against the State, primarily procedural, contributing to attenuate the distance between rulers and governed. This requirement has needed the modification of trial’s structure, which aimed primarily at protecting the Administration interests and only accidentally the citizen needs. The research analyzes the progressive change of the administrative process and his function, aimed to achieve the equality in the relationship between State and citizen and to apply the principle of effective judicial protection, which, according to the doctrine, constitutes the guiding principle of many legislative procedural measures. These have introduced many different instruments that have contributed, with the help of the jurisprudence, to focus the process on the evaluation of the relationship between citizens and Administrations. The research deals with the problems deriving from such valorization, and in particular the relationship with the Administration's prerogatives, consisting in the freedom to autonomously make their own choices without the judge interfering with them.
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8

MICCOLI, ADELE. "Clausole generali nel rapporto di lavoro." Doctoral thesis, Urbino, 2017. http://hdl.handle.net/11576/2643396.

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9

CASSANO, GIULIA. "IL MULTICULTURALISMO NEL RAPPORTO DI LAVORO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/925248.

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Abstract:
The research conducted in this doctoral thesis aims to investigate the protection offered by labour law to multicultural workers. The problem is analysed from the angle of the prohibitions of discrimination. It first reconstructs the regulatory framework, at an international, European and Italian level, with particular reference to the analysis of the risk factors directly connected with the phenomenon of multiculturalism (ethnic origin, language, race, religion). It then goes on to study the structure of the prohibitions of discrimination, dwelling on the possible configurability of a right to equal treatment. Having affirmed the existence of such a right, its characteristics are analysed, also in the light of the traditional debates of interpreters and scholars of anti-discrimination law. Subsequently, the study focuses on the search for the limits – internal and external – of the right to equal treatment. With reference to the external limits, in particular, the discussion is articulated by reasoning on the basis of two different declinations of the right to equal treatment, for which the point of balance is sought with respect to other rights worthy of protection: the constitutionally protected rights of third parties and the right to freedom of enterprise under Article 41 of the Italian Constitution. With this in mind, a number of hypotheses are analysed that have been the focus of attention of anti-discrimination law scholars as well as national and supranational courts. In this context, the nature of the obligation of “reasonable accommodation”, provided for by law for discrimination on the grounds of disability, is also reconstructed, and its possible extension to all other hypotheses of discrimination is investigated by way of interpretation.
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BIAGIOTTI, ALICE. "LA FIDUCIA NEL RAPPORTO DI LAVORO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/40636.

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Abstract:
Il presente elaborato si occupa di analizzare la rilevanza che l’elemento fiduciario assume nell’ambito del rapporto di lavoro. Con il termine fiducia, depurato da implicazioni moralistiche, si intende l’aspetto relazione dello scambio contrattuale, che investe non solo il tradizionale legame tra datore di lavoro e lavoratore ma anche tra gli stessi lavoratori. A tal proposito, la fiducia si ricollega, giuridicamente, al concetto di collaborazione: al lavorare assieme ad altri e con altri. Pertanto nella fase di svolgimento del rapporto di lavoro, le parti devono tenere un comportamento ispirato a istanze etiche e solidaristiche. Secondo quest’ottica, la fiducia coniugata agli obblighi di diligenza e di fedeltà, orienta, in particolare modo, il comportamento del debitore nel suo poter essere considerato un “buon lavoratore”. In tal senso, essa permea in toto anche la disciplina del recesso. Ogni volta che viene posto in essere un inadempimento grave, infatti, si “rompe” il legame fiduciario, non essendo più possibile per il datore di lavoro contare su una leale collaborazione del suo dipendente nei successivi adempimenti. Tuttavia, il concetto di fiducia potrebbe assumere, a fronte delle nuove realtà aziendali, un significato ulteriore.
This paper deals with the analysis of the importance that the trust takes within the context of the employment relationship. The term trust, after removing the moral implications, refers to the relational aspect of the contractual exchange that affects the traditional link between employer and employee but also between the workers themselves. In this regard, and in legal terms, trust is linked to the concept of collaboration: to work together and with others. Therefore in the phase of the employment relationship the parties must behave in a manner inspired by ethical and societal concerns. According to this view, trust combined with the obligations of diligence and fidelity, directs, in particular, the behavior of the debtor in his/her capacity to be considered a good worker. In this sense it permeates the discipline of dismissal. Every time a serious breach is committed, trust is broken, because the employer cannot count on the loyal collaboration of the employee for subsequent obligations. However, the concept of trust could take on a new meaning in the face of new corporate situations.
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BIAGIOTTI, ALICE. "LA FIDUCIA NEL RAPPORTO DI LAVORO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/40636.

Full text
Abstract:
Il presente elaborato si occupa di analizzare la rilevanza che l’elemento fiduciario assume nell’ambito del rapporto di lavoro. Con il termine fiducia, depurato da implicazioni moralistiche, si intende l’aspetto relazione dello scambio contrattuale, che investe non solo il tradizionale legame tra datore di lavoro e lavoratore ma anche tra gli stessi lavoratori. A tal proposito, la fiducia si ricollega, giuridicamente, al concetto di collaborazione: al lavorare assieme ad altri e con altri. Pertanto nella fase di svolgimento del rapporto di lavoro, le parti devono tenere un comportamento ispirato a istanze etiche e solidaristiche. Secondo quest’ottica, la fiducia coniugata agli obblighi di diligenza e di fedeltà, orienta, in particolare modo, il comportamento del debitore nel suo poter essere considerato un “buon lavoratore”. In tal senso, essa permea in toto anche la disciplina del recesso. Ogni volta che viene posto in essere un inadempimento grave, infatti, si “rompe” il legame fiduciario, non essendo più possibile per il datore di lavoro contare su una leale collaborazione del suo dipendente nei successivi adempimenti. Tuttavia, il concetto di fiducia potrebbe assumere, a fronte delle nuove realtà aziendali, un significato ulteriore.
This paper deals with the analysis of the importance that the trust takes within the context of the employment relationship. The term trust, after removing the moral implications, refers to the relational aspect of the contractual exchange that affects the traditional link between employer and employee but also between the workers themselves. In this regard, and in legal terms, trust is linked to the concept of collaboration: to work together and with others. Therefore in the phase of the employment relationship the parties must behave in a manner inspired by ethical and societal concerns. According to this view, trust combined with the obligations of diligence and fidelity, directs, in particular, the behavior of the debtor in his/her capacity to be considered a good worker. In this sense it permeates the discipline of dismissal. Every time a serious breach is committed, trust is broken, because the employer cannot count on the loyal collaboration of the employee for subsequent obligations. However, the concept of trust could take on a new meaning in the face of new corporate situations.
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Ferrari, Andrea. "Motori diesel a basso rapporto di compressione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5980/.

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Abstract:
L'elaborato illustra le metodologie e le tecnologie impiegate per adeguare i motori ad accensione per compressione alla normativa di omologazione Euro VI. In particolare, viene analizzata la soluzione basata sulla riduzione del rapporto di compressione, che permette la contestuale diminuzione delle emissioni di NOx e di particolato, senza penalizzare i consumi e senza richiedere l'uso di sistemi di post-trattamento SCR.
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Martini, Umberto. "Impresa di qualità e rapporto con l'ambiente." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1995. http://hdl.handle.net/10579/236.

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Degano, Fabrizio <1984&gt. "Il rapporto di lavoro nelle comunità religiose." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8419.

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Abstract:
Viene descritto il rapporto di lavoro nelle comunità religiose, con la gestione delle risorse umane, la responsabilità civile penale ed amministrativa nei rapporti di lavoro, la disciplina contrattuale ( ccnl agidae, ccnl lavoro domestico, voucher etc), volontariato e sicurezza d.lgs 81/2008
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SALERNO, ANDREA MARIA. "IL RAPPORTO DI AGENZIA, UNA PROSPETTIVA GIUSLAVORISTICA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3106.

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Abstract:
L’elaborato tratta il rapporto di agenzia in un’ottica giuslavoristica. La prima parte dello scritto insiste sull’inquadramento normativo prendendo in considerazione lo sviluppo della normativa sia convenzionale che legale. In particolare si è valutato se vi fosse una possibile analogia tra l’efficacia degli AEC e quella dei CCNL rispetto al contratto individuale. Successivamente si sono analizzate figure simili all’agente come il procacciatore d’affari o il promoter finanziario per evidenziarne le differenze tale da non poter definire l’agente mero lavoratore autonomo. In seguito si sono rilevate le analogia con il rapporto di lavoro subordinato in particolare sull’applicazione delle clausole generali inerenti lo svolgimento del rapporto medesimo come la buona fede e la diligenza. Infine particolari analogie si sono riscontrate nell’aspetto conclusivo del rapporto. innegabili, se non nelle conseguenze almeno nelle cause. Da ultimo sono state trattate le analogie sia nell’aspetto previdenziale che processuale. L’elaborato ha voluto ricercare la voluntas regulandi del legislatore nel disciplinare il rapporto di agenzia il quale si presta ad essere utilizzato sia da imprese di capitali sia da singole persone fisiche. La ricerca effettuata ha fatto dedurre che il legislatore abbia voluto tutelare, nel caso dell’agente persona fisica, non solo interessi economici ma anche i diritti della persona mutuando, in quest’ultimo caso, la disciplina del diritti del lavoro.
The paper discusses the relationship of agency labor law perspective . The first part of the paper insists on the regulatory framework taking into account the development of both conventional and legal regulations . In particular, we examined whether there was a possible analogy between the effectiveness of the ERM and that of the national collective bargaining agreement with respect to the individual contract . Subsequently, we analyzed similar figures to the agent as the intermediary or financial promoter to highlight the differences that they can not define the agent merely self-employed. Then are recognized the analogy with the employment relationship , in particular, on the application of general clauses relating to the conduct of the relationship itself as the good faith and diligence . Finally the particular similarities were found in the appearance of the final report. undeniable , if not in the consequences at least in the cases . Finally, the similarities were treated both in social security that reason . The paper wanted to search the voluntas regulandi of the legislature in regulating the agency relationship which lends itself to be used by businesses of capital from both individual natural persons . The research did conclude that the legislature intended to protect, in the case of the agent individual, not only economic interests but also the rights of the person borrowing , in the last case , the regulation of labor rights.
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SALERNO, ANDREA MARIA. "IL RAPPORTO DI AGENZIA, UNA PROSPETTIVA GIUSLAVORISTICA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3106.

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Abstract:
L’elaborato tratta il rapporto di agenzia in un’ottica giuslavoristica. La prima parte dello scritto insiste sull’inquadramento normativo prendendo in considerazione lo sviluppo della normativa sia convenzionale che legale. In particolare si è valutato se vi fosse una possibile analogia tra l’efficacia degli AEC e quella dei CCNL rispetto al contratto individuale. Successivamente si sono analizzate figure simili all’agente come il procacciatore d’affari o il promoter finanziario per evidenziarne le differenze tale da non poter definire l’agente mero lavoratore autonomo. In seguito si sono rilevate le analogia con il rapporto di lavoro subordinato in particolare sull’applicazione delle clausole generali inerenti lo svolgimento del rapporto medesimo come la buona fede e la diligenza. Infine particolari analogie si sono riscontrate nell’aspetto conclusivo del rapporto. innegabili, se non nelle conseguenze almeno nelle cause. Da ultimo sono state trattate le analogie sia nell’aspetto previdenziale che processuale. L’elaborato ha voluto ricercare la voluntas regulandi del legislatore nel disciplinare il rapporto di agenzia il quale si presta ad essere utilizzato sia da imprese di capitali sia da singole persone fisiche. La ricerca effettuata ha fatto dedurre che il legislatore abbia voluto tutelare, nel caso dell’agente persona fisica, non solo interessi economici ma anche i diritti della persona mutuando, in quest’ultimo caso, la disciplina del diritti del lavoro.
The paper discusses the relationship of agency labor law perspective . The first part of the paper insists on the regulatory framework taking into account the development of both conventional and legal regulations . In particular, we examined whether there was a possible analogy between the effectiveness of the ERM and that of the national collective bargaining agreement with respect to the individual contract . Subsequently, we analyzed similar figures to the agent as the intermediary or financial promoter to highlight the differences that they can not define the agent merely self-employed. Then are recognized the analogy with the employment relationship , in particular, on the application of general clauses relating to the conduct of the relationship itself as the good faith and diligence . Finally the particular similarities were found in the appearance of the final report. undeniable , if not in the consequences at least in the cases . Finally, the similarities were treated both in social security that reason . The paper wanted to search the voluntas regulandi of the legislature in regulating the agency relationship which lends itself to be used by businesses of capital from both individual natural persons . The research did conclude that the legislature intended to protect, in the case of the agent individual, not only economic interests but also the rights of the person borrowing , in the last case , the regulation of labor rights.
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Fossati, Lopez Giuseppe <1981&gt. "Il rapporto tra azione causale ed azione cartolare." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3434/1/Fossati_Lopez_Giuseppe_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro affronta la questione del rapporto tra l’azione cartolare e l’azione causale nell’ambito dei titoli cambiari; nonché il problema della relazione, di diritto sostanziale, che intercorre tra i menzionati titoli ed i rapporti causali che soggiacciono alla loro emissione e circolazione; con costante riferimento sia al diritto italiano che al diritto paraguaiano. Vengono così analizzati i concetti tradizionali della causa della cambiale e della convenzione esecutiva, per poi passare alla analisi della funzione economica tipica dei titoli cambiari e, segnatamente, la previsione del loro rilascio o negoziazione nell’economia del rapporto fondamentale. Si affrontano, così, i noti problemi della novazione e della dazione in pagamento attuate mediante questi titoli, tenendo in particolare considerazione anche la struttura delegatoria che presentano alcuni di essi. Particolare attenzione viene dedicata al fatto che, nella maggior parte dei casi, le parti non prevedono specificamente l’incidenza del rilascio o girata del titolo cambiario sul rapporto sottostante. Per questa ragione, si mette in luce che nella maggior parte dei casi la fattispecie configura una modificazione della relazione causale intercorrente tra le parti, proprio per l’assenza di pattuizione espressa al riguardo. Strettamente connesso con quest’aspetto risulta l’esame dell’emissione dei titoli cambiari solvendi causa, problematica nell’ambito della quale non si è mancato di tener conto della disciplina antiriciclaggio e dei moderni contributi dottrinari sull’oggetto dell’obbligazione pecuniaria. Viene, infine, vagliata anche l’incidenza dell’ulteriore circolazione del titolo sul rapporto causale che giustifica il suo possesso da parte del girante; per poi passare, come conclusione del lavoro, a stabilire l’interpretazione non solo processuale ma anche sostanziale che deve darsi, alla luce dei risultati raggiunti, alla disciplina degli artt. 66 della legge cambiaria e 58 della legge assegni.
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Fossati, Lopez Giuseppe <1981&gt. "Il rapporto tra azione causale ed azione cartolare." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3434/.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro affronta la questione del rapporto tra l’azione cartolare e l’azione causale nell’ambito dei titoli cambiari; nonché il problema della relazione, di diritto sostanziale, che intercorre tra i menzionati titoli ed i rapporti causali che soggiacciono alla loro emissione e circolazione; con costante riferimento sia al diritto italiano che al diritto paraguaiano. Vengono così analizzati i concetti tradizionali della causa della cambiale e della convenzione esecutiva, per poi passare alla analisi della funzione economica tipica dei titoli cambiari e, segnatamente, la previsione del loro rilascio o negoziazione nell’economia del rapporto fondamentale. Si affrontano, così, i noti problemi della novazione e della dazione in pagamento attuate mediante questi titoli, tenendo in particolare considerazione anche la struttura delegatoria che presentano alcuni di essi. Particolare attenzione viene dedicata al fatto che, nella maggior parte dei casi, le parti non prevedono specificamente l’incidenza del rilascio o girata del titolo cambiario sul rapporto sottostante. Per questa ragione, si mette in luce che nella maggior parte dei casi la fattispecie configura una modificazione della relazione causale intercorrente tra le parti, proprio per l’assenza di pattuizione espressa al riguardo. Strettamente connesso con quest’aspetto risulta l’esame dell’emissione dei titoli cambiari solvendi causa, problematica nell’ambito della quale non si è mancato di tener conto della disciplina antiriciclaggio e dei moderni contributi dottrinari sull’oggetto dell’obbligazione pecuniaria. Viene, infine, vagliata anche l’incidenza dell’ulteriore circolazione del titolo sul rapporto causale che giustifica il suo possesso da parte del girante; per poi passare, come conclusione del lavoro, a stabilire l’interpretazione non solo processuale ma anche sostanziale che deve darsi, alla luce dei risultati raggiunti, alla disciplina degli artt. 66 della legge cambiaria e 58 della legge assegni.
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Di, Staso Nicola <1981&gt. "Modificazioni soggettive del rapporto obbligatorio e garanzie reali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4399/1/di_staso_nicola_tesi.pdf.

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Abstract:
Lo studio del lato soggettivo del rapporto è centrale nella teoria dell’obbligazione. Ci si chiede se la modificazione di una o anche di entrambe le parti del rapporto determini sempre la sua estinzione o se, invece, si conservi la sua unitarietà oggettiva. La risposta a questo interrogativo è stata diversa a seconda delle diverse epoche storiche. Nel diritto romano si riteneva che la variazione di qualunque soggetto determinasse l’estinzione del rapporto e la costituzione di una nuova obbligazione (novazione soggettiva). Tale soluzione è stata osteggiata dai codificatori moderni per i quali, in caso di modifica delle personae non si ha estinzione del rapporto, ma solo il mutamento di uno dei suoi elementi. Quanto ai diritti di garanzia, in particolare l’ipoteca, i principi generali essenzali sono la specialità e l’accessorietà. Quest’ultima caratteristica è dirimente in caso di modificazione soggettiva del rapporto e ciò emerge in sede di trattazione delle singole fattispecie del Codice Civile che la determinano, sia quanto al creditore sia quanto al debitore. Per velocizzare il subentro nel credito, nel 2007 è stato approvato il decreto Bersani (sulla portabilità del mutuo) che ha consentito di rimuovere vincoli a tale circolazione, nell’ambito dei rapporti bancari. Le caratteristiche della modificazione del rapporto obbligatorio, tuttavia, possono minare l’efficacia della riforma Bersani. Questo è il motivo per il quale taluni studiosi ritengono necessario procedere a un’ampia rivisitazione dell’intero diritto ipotecario, eliminando, sulla scia di quanto accaduto in altri ordinamenti europei, il requisito dell’accessorietà del vincolo. Nonostante ciò, a causa dei rischi connessi a questa riforma, si ritiene preferibile affinare il meccanismo di perfezionamento della portabilità, eliminandone le criticità, senza però pregiudicare le sicurezze dell’attuale sistema giuridico, di cui l’accessorietà dell’ipoteca rispetto al credito costituisce un importante caposaldo.
The study about the subjective side of the legal relationship is pivotal in the theory of the obligation. The question is whether the modification of one or even both parts always entails its extinction or whether its objective unity is preserved. The answer has been different depending on historic ages. In the Roman law, the variation of any subject entailed the extinction of the relationship and the constitution of a new obligation (subjective novation). Such solution has been opposed by modern legislators, for whom, in case of modification of the personae, not the extinction of the relationship, but only the change of one of its elements happens. As for the property secutities, especially the mortgage, the essential general principles are the specialty and the accesority. The latter feature is crucial in case of subjective modification of the relationship, and this emerges in the dissertation about the singles typologies of the Italian Civil Code that determines it, in both active and passive point of view. In order to quicken the transfer of the credit, in the 2007 the “Bersani Decree” (on the portability of the loan), that allowed to remove the ties of the credit circulation in the banking relationships area, was approved. The features of the modification of the obligatory relations, however, can undermine the effectiveness of the Bersoni reform. This is the reason why some scholars support a vast review of the whole mortgage law, removing, in the light of what occurred in other European systems, the requirement of the acessority of the tie. Nevertheless, due to the risks related to this reform, refining the mechanism of improvement of the portability is considered preferable, while removing the criticalities without compromising the certainties of the present system, of which the acessority of the mortgage is an important foundation.
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Di, Staso Nicola <1981&gt. "Modificazioni soggettive del rapporto obbligatorio e garanzie reali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4399/.

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Abstract:
Lo studio del lato soggettivo del rapporto è centrale nella teoria dell’obbligazione. Ci si chiede se la modificazione di una o anche di entrambe le parti del rapporto determini sempre la sua estinzione o se, invece, si conservi la sua unitarietà oggettiva. La risposta a questo interrogativo è stata diversa a seconda delle diverse epoche storiche. Nel diritto romano si riteneva che la variazione di qualunque soggetto determinasse l’estinzione del rapporto e la costituzione di una nuova obbligazione (novazione soggettiva). Tale soluzione è stata osteggiata dai codificatori moderni per i quali, in caso di modifica delle personae non si ha estinzione del rapporto, ma solo il mutamento di uno dei suoi elementi. Quanto ai diritti di garanzia, in particolare l’ipoteca, i principi generali essenzali sono la specialità e l’accessorietà. Quest’ultima caratteristica è dirimente in caso di modificazione soggettiva del rapporto e ciò emerge in sede di trattazione delle singole fattispecie del Codice Civile che la determinano, sia quanto al creditore sia quanto al debitore. Per velocizzare il subentro nel credito, nel 2007 è stato approvato il decreto Bersani (sulla portabilità del mutuo) che ha consentito di rimuovere vincoli a tale circolazione, nell’ambito dei rapporti bancari. Le caratteristiche della modificazione del rapporto obbligatorio, tuttavia, possono minare l’efficacia della riforma Bersani. Questo è il motivo per il quale taluni studiosi ritengono necessario procedere a un’ampia rivisitazione dell’intero diritto ipotecario, eliminando, sulla scia di quanto accaduto in altri ordinamenti europei, il requisito dell’accessorietà del vincolo. Nonostante ciò, a causa dei rischi connessi a questa riforma, si ritiene preferibile affinare il meccanismo di perfezionamento della portabilità, eliminandone le criticità, senza però pregiudicare le sicurezze dell’attuale sistema giuridico, di cui l’accessorietà dell’ipoteca rispetto al credito costituisce un importante caposaldo.
The study about the subjective side of the legal relationship is pivotal in the theory of the obligation. The question is whether the modification of one or even both parts always entails its extinction or whether its objective unity is preserved. The answer has been different depending on historic ages. In the Roman law, the variation of any subject entailed the extinction of the relationship and the constitution of a new obligation (subjective novation). Such solution has been opposed by modern legislators, for whom, in case of modification of the personae, not the extinction of the relationship, but only the change of one of its elements happens. As for the property secutities, especially the mortgage, the essential general principles are the specialty and the accesority. The latter feature is crucial in case of subjective modification of the relationship, and this emerges in the dissertation about the singles typologies of the Italian Civil Code that determines it, in both active and passive point of view. In order to quicken the transfer of the credit, in the 2007 the “Bersani Decree” (on the portability of the loan), that allowed to remove the ties of the credit circulation in the banking relationships area, was approved. The features of the modification of the obligatory relations, however, can undermine the effectiveness of the Bersoni reform. This is the reason why some scholars support a vast review of the whole mortgage law, removing, in the light of what occurred in other European systems, the requirement of the acessority of the tie. Nevertheless, due to the risks related to this reform, refining the mechanism of improvement of the portability is considered preferable, while removing the criticalities without compromising the certainties of the present system, of which the acessority of the mortgage is an important foundation.
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Pretolani, Alessandro <1981&gt. "Il rapporto architettura – suolo nell’opera di Aldo Rossi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5662/1/Pretolani_Alessandro_tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca muove dal presupposto che l’opera di Aldo Rossi sia stata analizzata finora secondo un criterio tipologico. Tale approccio è una tra le possibili chiavi di lettura del lavoro dell’architetto. Nel tentativo di individuare un’interpretazione dell’opera di Rossi legata a sistemi immutabili nel tempo si è ritenuto necessario approfondire la relazione che si stabilisce tra la sua opera e il suolo. Attraverso la definizione di due categorie di lettura dei progetti dell’autore, che si basano su continuità o discontinuità fisica del progetto rispetto al suolo, si comprende come il rapporto tra area e progetto produca nel tempo soluzioni ricorrenti. In base a questa interpretazione muro e pilastro costituiscono due elementi fondamentali del linguaggio di Rossi. Essi a loro volta si allacciano ad un sistema di riferimento più ampio di cui tettonica e arte muraria sono i capisaldi. La ricerca si articola in tre parti, all’interno delle quali sono sviluppati specifici capitoli. La prima parte, sistema di riferimento, è necessaria a delineare un vocabolario utile per isolare il tema trattato. Essa è fondamentale per comprendere la posizione occupata da Rossi rispetto alle esperienze verificatesi nel corso della storia, relativamente al rapporto spazio - architettura - suolo. La seconda parte, arte muraria, serve a mettere in luce l’influenza che la componente massiva e plastica del terreno ha determinato nella definizione di specifiche soluzioni progettuali. La terza parte, tettonica, delinea invece un approccio opposto al precedente, individuando quei progetti in cui il rapporto col suolo è stato sminuito o addirittura negato, aumentando il senso di sospensione dei volumi nello spazio. In definitiva, l’influenza che il rapporto col suolo ha determinato sulle scelte progettuali di Rossi rappresenta l’interrogativo principale di questa ricerca.
This research study is based on the assumption that Aldo Rossi's work started with a planimetric approach to architecture and for this reason it may be interesting to carry out a more in-depth analysis of the relationship between the ground and his works. By defining two interpretation categories in the author's projects – based on project physical continuity or discontinuity with reference to the ground – it is possible to understand how, in time, the relationship between area and project brought about different compositional solutions. Based on this interpretation, walls and pillars are crucial constructive and compositional elements in Rossi's language. At the same time, they are related to a wider reference system where tectonics and masonry are the cornerstones. The research study is divided into three parts with specific chapters. The purpose of the first part, reference system, is to define a vocabulary to restrict the topic. This part is crucial to understand Rossi's stand with reference to the experiences he had in time in terms of space/architecture/ground relationship. The aim of the second part, masonry, is to stress the influence of the massive and plastic ground component on the definition of specific planning solutions. The third part, tectonics, is based on a radically different approach, if compared to the previous one: it analyses projects in which the importance of the relationship with the ground was played down or even denied, thus giving way to a feeling of suspension of volumes in space. The impact of the relationship with the ground on Rossi's planning solutions, therefore, is the main question behind this research study and the chapter layout highlights the different solutions implemented in time, while explaining the author's theoretical and personal references organised according to the identified categories.
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Pretolani, Alessandro <1981&gt. "Il rapporto architettura – suolo nell’opera di Aldo Rossi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5662/.

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Abstract:
La ricerca muove dal presupposto che l’opera di Aldo Rossi sia stata analizzata finora secondo un criterio tipologico. Tale approccio è una tra le possibili chiavi di lettura del lavoro dell’architetto. Nel tentativo di individuare un’interpretazione dell’opera di Rossi legata a sistemi immutabili nel tempo si è ritenuto necessario approfondire la relazione che si stabilisce tra la sua opera e il suolo. Attraverso la definizione di due categorie di lettura dei progetti dell’autore, che si basano su continuità o discontinuità fisica del progetto rispetto al suolo, si comprende come il rapporto tra area e progetto produca nel tempo soluzioni ricorrenti. In base a questa interpretazione muro e pilastro costituiscono due elementi fondamentali del linguaggio di Rossi. Essi a loro volta si allacciano ad un sistema di riferimento più ampio di cui tettonica e arte muraria sono i capisaldi. La ricerca si articola in tre parti, all’interno delle quali sono sviluppati specifici capitoli. La prima parte, sistema di riferimento, è necessaria a delineare un vocabolario utile per isolare il tema trattato. Essa è fondamentale per comprendere la posizione occupata da Rossi rispetto alle esperienze verificatesi nel corso della storia, relativamente al rapporto spazio - architettura - suolo. La seconda parte, arte muraria, serve a mettere in luce l’influenza che la componente massiva e plastica del terreno ha determinato nella definizione di specifiche soluzioni progettuali. La terza parte, tettonica, delinea invece un approccio opposto al precedente, individuando quei progetti in cui il rapporto col suolo è stato sminuito o addirittura negato, aumentando il senso di sospensione dei volumi nello spazio. In definitiva, l’influenza che il rapporto col suolo ha determinato sulle scelte progettuali di Rossi rappresenta l’interrogativo principale di questa ricerca.
This research study is based on the assumption that Aldo Rossi's work started with a planimetric approach to architecture and for this reason it may be interesting to carry out a more in-depth analysis of the relationship between the ground and his works. By defining two interpretation categories in the author's projects – based on project physical continuity or discontinuity with reference to the ground – it is possible to understand how, in time, the relationship between area and project brought about different compositional solutions. Based on this interpretation, walls and pillars are crucial constructive and compositional elements in Rossi's language. At the same time, they are related to a wider reference system where tectonics and masonry are the cornerstones. The research study is divided into three parts with specific chapters. The purpose of the first part, reference system, is to define a vocabulary to restrict the topic. This part is crucial to understand Rossi's stand with reference to the experiences he had in time in terms of space/architecture/ground relationship. The aim of the second part, masonry, is to stress the influence of the massive and plastic ground component on the definition of specific planning solutions. The third part, tectonics, is based on a radically different approach, if compared to the previous one: it analyses projects in which the importance of the relationship with the ground was played down or even denied, thus giving way to a feeling of suspension of volumes in space. The impact of the relationship with the ground on Rossi's planning solutions, therefore, is the main question behind this research study and the chapter layout highlights the different solutions implemented in time, while explaining the author's theoretical and personal references organised according to the identified categories.
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ZUMBO, ANTONIO DIMITRI. "La tutela della privacy nel rapporto di lavoro." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/202049.

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Abstract:
Nel rapporto di lavoro, i casi in cui la dignità umana del lavoratore viene lesa o sminuita, sono numerosi e frequenti. Nonostante l'esistenza di un apparato normativo volto a riconoscere e tutelare i diritti fondamentali della persona del lavoratore, tra cui, innanzi tutto, quello al rispetto della libertà, della dignità e della personalità morale del lavoratore, molto spesso l'esercizio dei poteri imprenditoriali avviene al di fuori dei limiti posti dalla legge, come dimostra ampiamente la giurisprudenza lavoristica in materia. Scopo principale della trattazione dell'argomento è quello di fornire un quadro generale delle ipotesi più ricorrenti in cui il lavoratore, a causa di un esercizio scorretto dei poteri datoriali, viene leso nella propria dignità e personalità morale. Gli elaboratori elettronici permettono di registrare dettagliatamente le informazioni apprese nella fase dell'assunzione (come i curricula, le aspirazioni professionali, l'estrazione sociale, i tratti psicologici) e durante il rapporto di lavoro (ad esempio il quadro disciplinare e la partecipazione a scioperi), oltre a quelle che possono essere attinte da banche dati esterne all'azienda. Inoltre, grazie all'incrocio delle notizie memorizzate, si può trarre un dato nuovo e diverso rispetto a quelli di partenza. Così anche la raccolta di dati non strettamente personali, individuabili facilmente e senza destare sospetti nella normale vita aziendale, può essere utilizzata per costruire un profilo particolareggiato del dipendente e operare delle scelte fondamentali per la sua carriera, sulla base di pregiudizi e altri elementi del tutto estranei alla sua professionalità. Le nuove tecnologie, dunque, accentuano decisamente la possibilità di ledere riservatezza e dignità dei lavoratori. Va visto quindi, con favore l'avvento nel nostro mondo del lavoro di una più aggiornata disciplina della privacy. Una disciplina che però talvolta prevede meccanismi normativi di difficile interpretazione e di ardua applicazione. L'estrema complessità della legge sulla tutela dei dati personali (d.lgs, n. 196/2003) è ben evidenziata dal numero di chiarimenti rilasciato dall'Autorità Garante per la protezione dei dati personali nel primo anno di vigenza. La mancanza di una disciplina ad hoc chiama così a nuova vita le disposizioni dettate nel 1970, dallo Statuto dei lavoratori, in un contesto storico completamente superato ma con riferimento a valori ancora attuali. Dunque la legge sul trattamento dei dati personali, oltre a catalizzare l'attenzione sulle pronunce del Garante, facendo salva l'applicabilità dei principi stabiliti dallo Statuto dei lavoratori, ha riportato in primo piano la precedente giurisprudenza in tema di privacy dei dipendenti. L’analisi verrà condotta richiamando le principali norme in materia, a partire da quelle introdotte dalla legge n. 675/96, e provvedendo quindi ad esaminare la giurisprudenza e le decisioni del Garante della privacy rilevanti ai fini della presente trattazione.
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Bussolaro, Alice <1986&gt. "Il ruolo dell'autonomia individuale nel rapporto di lavoro." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5638.

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Abstract:
Il tema dell'autonomia individuale nel rapporto di lavoro è oggetto del presente scritto alla luce dei fortissimi mutamenti e tentativi di riforma di cui la materia è oggetto e teatro da qualche decennio. Le ragioni per cui il diritto del lavoro si pone come elemento chiave per la risoluzione dei problemi del sistema-paese, anche all'interno del contesto europeo, hanno radici profonde che si legano indissolubilmente con le questioni attinenti alla libertà contrattuale, alla tutela dell'autonomia e al contrappeso che, invece, nel diritto del lavoro italiano è sempre tradizionalmente esistito, e cioè il binomio inderogabilità della norma e indisponibilità dei diritti. L'ordinamento lavoristico italiano intesse una solida trama di disposizioni di carattere inderogabile che proteggono la posizione conseguita dal lavoratore nell'impresa sia sotto il profilo normativo che retributivo. Questa disciplina si è consolidata negli anni '70, in particolare con lo Statuto dei diritti dei lavoratori. Essa presenta l'effetto indesiderato di limitare sensibilmente i margini di flessibilità di cui godono le imprese nella gestione della forza lavoro, complicando il loro adattamento al mercato esterno.In particolare, sulla tutela inderogabile del lavoratore ci si chiede, mantenendo sullo sfondo la questione circa l'erosione o l'ampliamento degli spazi di autonomia, se l’indisponibilità dei diritti costituisca l’altro volto della protezione inderogabile del lavoratore subordinato oppure un volto diverso, e per questo distinto, provvisto di un’autonoma e coerente funzione di tutela.
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De, Piccoli Chiara <1991&gt. "L'evoluzione digitale del rapporto cliente azienda nel fashion." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10220.

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Abstract:
Questo elaborato nasce da una forte passione che nutro nei confronti del fashion, maturata negli ultimi anni grazie alle mie esperienze lavorative nelle attività di Merchandising e nello sviluppo della rete retail di uno showroom. Questa tesi vuole principalmente trattare 2 elementi caratterizzanti l’evoluzione del fashion luxury: 1. lo sviluppo e la trasformazione della rete retail 2. la digitalizzazione In particolare, il focus del mio lavoro è quello di offrire una panoramica del settore moda, rappresentando la sua evoluzione, indotta dall’innovazione digitale, in termini di interfaccia e interagibilità tra azienda e utenti, applicazione ai processi manufacturing e adeguamento delle strategie aziendali. Agli inizi del boom digitale, le aziende di lusso operanti nel settore della moda non erano attratte da questo nuovo strumento di comunicazione poiché limitati ad associare e a rafforzare il connubio tra lusso ed esclusività. L’ascesa di internet veniva dunque intravista come un mezzo per incrementare l’accessibilità a qualsiasi potenziale utente ovvero una possibile minaccia capace di mettere in discussione il concetto di esclusività.
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Miele, Helena Roberta <1993&gt. "La tutela della riservatezza nel rapporto di lavoro." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11685.

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Abstract:
L'elaborato tratta del potere di controllo esercitato dal datore di lavoro nei confronti dei suoi dipendenti. Nello specifico viene descritto il ricorso alle guardie giurate e al personale di vigilanza, il controllo a distanza, le visite personali, gli accertamenti sanitari, ed il divieto di indagine sulle opinioni del lavoratore. L'elaborato continua con un focus sulla tutela della privacy del lavoratore (Codice della Privacy e Provvedimenti del Garante). Viene poi dedicato ampio spazio all'analisi dell'articolo 4 della Legge n. 300 del 1970 (testo originario e modifiche apportate dall'articolo 23 del D.Lgs. 151 del 2015). Infine, vengono prese in considerazione le nuove tecnologie del controllo, quali internet, posta elettronica, social network e strumenti di geolocalizzazione.
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Bello', Sahary <1993&gt. "Il rapporto banca impresa nel Veneto: un'analisi empirica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12620.

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Abstract:
Il rapporto tra banche e imprese è un tema dibattuto da lungo tempo, ancora prima della crisi scoppiata nel 2008, e cresciuto in maniera consistente dopo quest’ultima. In letteratura si trovano diversi riferimenti, essendo un argomento rilevante in Italia. La presente tesi di laurea, tratterà il rapporto esistente tra banche e piccole e medie imprese nella concessione del credito, riferendosi alla zona del Nord Est. Inizialmente verrà trattato questo rapporto sulla base dei dati presenti in letteratura, partendo dai bisogni e la struttura finanziaria dell’impresa, fino ad arrivare al rapporto e l’evoluzione di quest’ultimo con le banche ed il loro modo di gestire tale rapporto. Successivamente il lavoro analizzerà i dati provenienti da interviste e questionari posti a quattro principali banche e alle imprese del territorio, mediante i quali si approfondirà lo studio di questo rapporto, focalizzandosi sulle esigenze e necessità delle imprese.
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Giuliato, Elisabetta <1998&gt. "Rapporto tra De-Risking e Linee Guida EBA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21956.

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Abstract:
Nel contesto nazionale, l'attività di autovalutazione del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo è diventata prassi comune per intermediari finanziari, e non, a partire dal 2015. L'autovalutazione è uno strumento di mitigazione del rischio che consente di affinare l’azione di prevenzione dei rischi di riciclaggio attraverso un sistematico ricorso all’approccio basato sul rischio. Nel concreto tale attività si esplica attraverso la valutazione periodica dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo cui ciascun intermediario è esposto, al fine di verificare l’adeguatezza dei presidi in essere. Spesso però, al fine di evidenziare un rischio residuo basso, invece di adeguare o rendere più efficaci i presidi interni, gli intermediari finanziari adottano un approccio più restrittivo a monte, il quale, se ingiustificato, può limitare l'accesso al sistema finanziario a individui e imprese. Tra gli approcci più comuni utilizzati negli ultimi anni c'è il c.d. de-risking, il quale consiste nella limitazione della fornitura di determinati beni e servizi a clienti rientranti in categorie di rischio alto. Il presente elaborato ha come obiettivo la formulazione di un modello utile a traslare l'effetto dell'approccio di de-risking, realizzato a monte, all'interno dell'attività di autovalutazione dell'esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo in capo agli intermediari. Nello specifico si andrà a sviluppare un modello per la stima dei prodotti bancari di base con approccio basato sul rischio.
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Ferone, Andrea <1988&gt. "Il rapporto tra processo penale e processo tributario." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/22039.

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Abstract:
Il presente elaborato si concentra sull’approfondimento della disciplina del rapporto intercorrente fra processo penale e processo amministrativo-tributario analizzandone l’evoluzione dalle sue origini sino all’attuale configurazione. La prima parte dello scritto si concentra sull’analisi delle fasi principali che hanno contraddistinto la disciplina, esordendo dalla L. 7 gennaio 1929, n. 4, primo vero intervento in materia e noto per aver introdotto il meccanismo della pregiudiziale tributaria, analizzando poi le due riforme chiave implementate dalla L. 7 agosto 1982, n. 516 e dal D.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, rinomate per aver scardinato i principi della materia e stabilito il sistema del “doppio binario”; giungendo infine all’odierna configurazione della disciplina attraverso la L. 19 dicembre 2019, n. 157, ultimo intervento di revisione. Lo scritto procede poi con la trattazione dell’attuale sistema del “doppio binario” nonché con l’analisi del regime probatorio attualmente in vigore all’interno dei due procedimenti e delle influenze reciproche che vi possono essere, soffermandosi in particolare su l'utilizzabilità nel procedimento tributario degli elementi acquisiti nel procedimento penale e viceversa nonchè sull'efficacia probatoria della sentenza penale. La parte conclusiva del lavoro si focalizza sull’analisi del principio di specialità, unitamente alle svariate deroghe ivi previste, nonché sull’interpretazione del principio del ne bis in idem secondo gli orientamenti della giurisprudenza interna e comunitaria e delle sue possibili violazioni all’interno del procedimento penale-tributario.
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FILIPPINI, VALENTINA LUISALBA. "L'INTERESSE NON PATRIMONIALE DEL CREDITORE NEL RAPPORTO OBBLIGATORIO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/227577.

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Abstract:
Non pecuniary interest in obligations and contractual bonds Obligatio est iuris vinculum, quo necessitate adstringimur alicuius rei solvendae secundum nostrae civitatis iura: the bond is configured, in other words, in our Country, as a legal bond rising by reports that people, in their everyday life, establish each other. The bond is, therefore, the result of the natural attitude of persons to create relationships in order to satisfy needs that arise from living in a civil society. Roman law attributes to those relationship a binding force, and believes that the parties are required to observe the agreement, that is called "obligation". Subjects involved in it are defined creditor (the person who wants to meet their own expectations) and the debtor (the person who is available to satisfy the need of creditor). Among the elements that, from a descriptive point of view, be regarded as constituting obligations, particular emphasis is given to the - so called - legal constraint and to the interest focused in it. The notion of "creditor's interest" indicates its expectation, achievable by running the mandatory report, but also the utility which he reaches through the debtor's performance. The interest is therefore an aspiration, an address of the will, an assessment is not necessarily linked to the heritage but also resulting from personal needs and life of the creditor. In 1942, italian law introduced in our legal system a new provision, unknown till that moment: it is the article n. 1174 cc , rule enacted with the purpose of giving practical configuration of the obligatory relationship" (n. 557 ) . The article involved, confirms once for all, the crucial elements that characterize the legal obligation: on the one hand there is the performance, on the other hand the interest of the lender that may have nature also non-pecuniary. The present work has the purpose to discover the pregnance and importance that creditor interest's has in legal relationships and it wants, also, compare italian experience with experiences of other european countries about non pecuniary interests involved in contracts underlying the new orientation of Courts that more and more are oriented to recognize and restore non pecuniary contractual losses.
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Carlini, Nicola. "Fragola e Botrytis cinerea: un rapporto difficile da spezzare." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il settore della fragola ha conosciuto diversi mutamenti nel corso del Novecento, per via della sua sempre più larga diffusione, delle nuove tecnologie e dei recenti sviluppi in materia scientifica. Tali mutamenti sono in continua evoluzione, influenzati sia dalle tendenze del mercato, sia dall’affermazione del contributo nutrizionale della fragola, oramai riconosciuto. Tuttavia, esistono molteplici problematiche a carico di questo frutto, che dipendono da territorio, clima, tipologie di coltivazione e conservazione post-raccolta, ma anche e soprattutto, dai patogeni, primo fra tutti, Botrytis cinerea. Questo fungo è responsabile della formazione di muffa grigia nella fragola, problema che si riscontra anche nelle coltivazioni a coltura protetta e nella commercializzazione. Nell’ottica di massimizzare le rese della produzione, per elevare il profitto economico, negli anni sono stati usati tecniche e accorgimenti (come i fungicidi) che oggi risultano, in parte, non pienamente efficaci. Inoltre, sono gli stessi consumatori che, secondo un trend in continua espansione, scelgono sempre più di acquistare prodotti biologici, provenienti da aziende ecosostenibili, pur non volendo rinunciare al gusto e all’immagine estetica della fragola. In ragione di questi fattori, l’obiettivo di questo studio è quello di fornire un quadro generale della situazione della fragola ad oggi, ripercorrendo gli sviluppi più significativi avvenuti nel Novecento, dall’introduzione di nuove varietà ottenute grazie alle ricerche scientifiche, ma anche dall’industria di trasformazione, per provare a determinare quali saranno le tendenze future e quali i potenziali, ulteriori progressi in materia.
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DI, VINCENZO Claudia. "Il rapporto di lavoro nelle società a partecipazione pubblica." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30539.

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Abstract:
In order to understand the employment relationship and its aspects within Public Companies, it is necessary to analyze the ongoing Legal reforms and observe which may prove to be incompatible between the private nature of businesses and the public interest on the part of the employment relationship.The objective of the research is to investigate the well-known phenomenon of "private-public" contamination that ontologically characterize Public Companies, from a different point of view of the Law, which is the work relationship of its employees. Companies with public participation have been subjected to a process of transformation of their organizational structures, typical of the traditional public intervention aimed to privatization of enterprises that led to the creation of Commercial Law models in the light management efficiency public parameters. In the first chapter I analyze the key features of the legal framework underlying the public companies starting with the historical evolution of this phenomenon. We proceed through the study of the Staff recruitment in Public Companies, as the Law has stated the need for public companies to be subjected to the system of public authorities not only for profiles pertaining to the management of activities but also to related profiles organization and personnel organization (chapter two) . The analysis is then focusing on the current issues (chapter three) existing in these Companies, such as the problem of administrative responsibility, the application of the mobility of surplus personnel and employees ‘protection in case of outsourcing.
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SCHIETROMA, Letizia. "IL DIRITTO IN RAPPORTO CON IL CONCETTO DI PENA." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2022. https://hdl.handle.net/11580/90881.

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Abstract:
Paul Ricoeur afferma che se da un lato il diritto penale ha portato una conquista sostituendo la vendetta privata, in realtà con la pena si ha un ulteriore patimento oltre a quello della vittima. Dopo, infatti, la pronuncia della sentenza “inizia un’altra storia per il colpevole condannato, la storia della sanzione, giustificata in quanto sofferenza legalmente inflitta”. Il diritto penale non ha alcun argomento intellegibile per giustificare la pena quale sofferenza aggiunta: la pena che dovrebbe colpire l’uomo razionale, in realtà colpisce l’uomo empirico, l’uomo concreto fatto di carne e sangue. La giustizia rimane in un certo qual modo legata alla vendetta e, nonostante si faccia garante di una presunta razionalità istituzionale, non riesce a sciogliere i nodi dello “scandalo” della pena. Ricoeur non è un filosofo che vuole l’eliminazione della pena, anzi egli stesso parlerà di ‘aporia della razionalità della pena’, ma auspica una giustizia non violenta, una giustizia che non vada a ledere con la pena la dignità del colpevole. Una giustizia che tende a ristabilire un equilibrio perduto tra i tre poli fondamentali: colpevole, vittima e legge. Il colpevole deve subire una pena proporzionale al torto commesso ma molto più deve percorrere un processo riabilitativo che lo porti a diventare di nuovo cittadino all’interno di una comunità. Con la riabilitazione il colpevole riprende il suo posto di cittadino fra i cittadini andando così a ristabilire l’equilibrio sociale e politico e il legame relazionale che il delitto aveva precedentemente spezzato. Ancor di più Paul Ricoeur dice che la sanzione per raggiungere il suo scopo deve essere se non del tutto accettata quanto meno un minimo capita dal colpevole. Egli si deve riconoscere come convenuto in un processo, così come la vittima deve riconoscersi parte lesa. Da qui può partire un processo riabilitativo. L’analisi di Ricoeur sulla pena culmina con il perdono, perdono che non è inteso in termini religiosi, ma in termini di dono. Il perdono è un dono che non chiede reciprocità. Deve provenire dalla vittima e il colpevole, seppur completato il suo percorso riabilitativo, non può pretenderlo, è un gesto spontaneo. Il perdono fa sì che vi sia uno scambio di memorie tra vittima e colpevole, ritorna qui il tema del racconto tanto caro a Paul Ricoeur, perché dice lo stesso se il perdono è inconcepibile allora una “giustizia della memoria” è sicuramente più comprensibile. È una giustizia in qualche modo restaurativa che non dimentica i tre poli dell’azione ( legge, vittima e colpevole) e che si fa carico di un elemento, quello della temporalità, che gli permette di diventare narrazione. Bisogna fare memoria, quindi, raccontare al fine di stabilire un nuovo equilibrio tra le parti. A monte del processo davanti ad una corte di tribunale c’è una situazione di violenza su una vittima da parte di un presunto colpevole, una attività che ha infranto l’armonia e la buona convivenza del corpo sociale. La celebrazione del processo porta come primo effetto il passaggio dalla violenza agita sul piano materiale ad un piano discorsivo delle argomentazioni con cui si affrontano e si misurano tanto le accuse della vittima quanto la difesa dell’accusato. Nel processo si incontrano le dimensioni temporali, vi è l’intreccio tra passato, presente e futuro. Per Capograssi, infatti, la figura del giudice diventa centrale in quanto ha la funzione di “rifare presente il passato in una direzione che guarda al futuro nella prospettiva della sentenza”. È necessario, dice Ricoeur, che l’accusato si sappia riconosciuto per lo meno come un essere ragionevole e responsabile, ossia, autore dei suoi atti. Finché, infatti, la condanna non è riconosciuta come ragionevole da parte del condannato, non potrà giungere a lui come ad un essere razionale.
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CREMONESI, CRISTIANO. "Il rapporto tra pubblico e privato nel servizio idrico." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2011. http://hdl.handle.net/11566/241862.

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Abstract:
Il settore del servizio idrico è stato interessato negli ultimi vent’anni da profonde riforme a cui vanno aggiunte, recentemente, importanti novità normative che ne hanno modificato ulteriormente l’organizzazione. Nell’ambito di questa tesi, dopo aver ripercorso l’evoluzione normativa di questo settore, si è proceduto all’esame della ripartizione dei ruoli e delle responsabilità tra i soggetti pubblici e privati coinvolti nell’organizzazione del servizio idrico: il Governo, la Commissione Nazionale di Vigilanza sulle Risorse Idriche (CO.N.VI.R.I.), le Regioni, i gestori del servizio e le Autorità d’Ambito, i cui compiti dovranno essere riassegnati dalle Regioni a causa della soppressione delle stesse. In particolare si è trattato della redazione dei piani d’ambito, dell’affidamento del servizio idrico, dei poteri di controllo dell’autorità d’ambito sul gestore, della determinazione della tariffa, della convenzione come strumento di disciplina dei rapporti tra autorità d’ambito e soggetti gestori del servizio idrico integrato, del gestore del servizio idrico, dei poteri di controllo e sostitutivi nei confronti del soggetto gestore, delle modalità di subentro di un nuovo gestore a quello uscente, concludendo con un riepilogo dei ruoli e delle responsabilità dei soggetti coinvolti nel funzionamento del servizio idrico integrato. Le modalità di affidamento della gestione del servizio a società di capitali private, a società miste pubblico-privato e a società in house sono state oggetto di una approfondita analisi, in quanto rappresentano una questione fondamentale in relazione al rapporto tra pubblico e privato nel servizio idrico e in considerazione del fatto che proprio su di esse si sono concentrate le maggiori novità normative dell’ultimo decennio. In particolare, nel 2008, con l’art. 23-bis, introdotto dalla l. n. 133/2008 in sede di conversione del d.l. n. 112/2008, vi sono state importanti novità in materia di affidamento, legate soprattutto alle forti limitazioni al ricorso al modello della società in house. A queste vanno aggiunte quelle relative alla nuova disciplina dei servizi pubblici locali, introdotta dal d.l. 135/09, convertito nella legge 20 novembre 2009, che hanno suscitato un acceso dibattito sulla c.d. “privatizzazione dell’acqua”: tra le novità, infatti, c’è la previsione della scadenza delle gestioni in house al 31 dicembre 2010, se non si superano stringenti requisiti, e al contempo viene incentivata la trasformazione delle stesse in società miste, permettendo il proseguimento di tali gestioni sino alla scadenza prevista dal contratto di servizio a condizione che entro il 31 dicembre 2011 le amministrazioni cedano almeno il 40% del capitale ad un socio privato selezionato con procedura di gara ad evidenza pubblica. La questione, quindi, è di grande attualità, e sono stati proposti addirittura due diversi refenderum contro la privatizzazione del settore, anche se con caratteristiche sostanzialmente diverse. Al fine di analizzare al meglio quello che, più che con il termine «privatizzazione», andrebbe meglio definito come «partenariato pubblico-privato (PPP)», è stato effettuato un confronto tra il nuovo modello italiano e quello di altri importanti paesi europei, in particolare Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e Olanda, al fine di evidenziarne le peculiarità e i possibili punti di forza e di debolezza. Si è cercato, infine, di approfondire proprio i legami tra il ruolo del soggetto pubblico e di quello privato in un settore, quello idrico, dalle caratteristiche assolutamente peculiari. A tal proposito sono stati esaminati il ruolo della convenzione di affidamento come strumento di regolazione dei rapporti tra soggetto pubblico e privato, i rischi che rendono aleatori i ricavi e i costi del gestore del servizio idrico, le potenzialità e le problematiche del partenariato pubblico-privato (PPP), la convenzione di affidamento come accordo contrattuale di lungo termine e la questione della rinegoziazione della convenzione stessa.
During the last twenty years, the water service sector has been affected by deep reforms and, more recently, important regulatory changes have altered its organization further. In this thesis, after chronicling the evolution of legislation in this sector, I examined the allocation of tasks and responsibilities between public and private entities taking part in the water service organization: Government, National Committee of Inspection for the Water Service (CO.N.VI.R.I.), Regions, service managers and, finally, Area Authorities, whose functions will be reassigned by the Regions in consequence of their disbandment. In particular, I covered the area plans, the water service entrusting, the Area Authority’s supervision powers over the managers, the price determination, the Convention as a regulation instrument of the relations between Area Authorities and integrated water service managers, the water service managers, the surveillance and replacement powers over the managers and, finally, the modes a new manager can succeed the outgoing one. I concluded with a summary of the roles and responsibilities pertaining to the corporations involved in the integrated water service functioning. The methods of the service management entrusting to private limited companies, governmentcontrolled companies and government-owned corporations have been analyzed in detail, as they represent a fundamental question with regard to the relationship between public and private in the water service and in view of the fact that the most important regulatory changes of the last decade have been centred right on them. In particular, in 2008, art. 23-bis, introduced by l. n. 133/2008 in consequence of the conversion of decree-law n. 112/2008, made important changes as regards entrusting, especially related to strong restrictions on the use of the government-owned corporation model. In addition, it is necessary to mention the changes concerning the new regulation of local public services, introduced by decreelaw n. 135/09, converted into law 20th November, 2009. In particular, the so-called “water privatization” has sparked a heated debate: actually among the news there’s the expiry of public managements at 31st December, 2010 if they don’t meet strict requirements. Meanwhile, the conversion of government-owned corporations into government-controlled companies is fostered, allowing the continuation of these managements until the expiry date provided for in the service contract on condition that by 31st December, 2011 the Government cedes at least 40% of the capital to a private partner selected with public tender procedure. So, it is a question of great interest and two different referendum against the privatization of this sector were even proposed, although with substantially different features. In order to better analyze what, rather than «privatization» would be better defined as «publicprivate partnership (PPP)», I made a comparison between the new Italian model and that of other leading European countries, especially England, France, Germany, Spain and Holland, so that I could highlight peculiarities and possible strengths and weaknesses. Finally, I tried to delve into the relationships between public and private in the water service, a very peculiar sector. To this end, I examined the role of the entrusting convention as a regulation instrument of the relations between public and private, the risks of uncertainty of revenues and costs of the water service manager, potential and issues of public-private partnership (PPP), the entrusting convention as a long-term contractual agreement and, finally, the question of the renegotiation of the convention.
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Mariani, Elena <1990&gt. "Il rapporto tra irretroattività e retroattività nel diritto amministrativo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9364/1/mariani_elena_tesi.pdf.

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Abstract:
L’elaborato si propone di verificare la sussistenza ed estensione del principio di irretroattività nell’ambito del diritto amministrativo, valevole con riferimento all’efficacia temporale tanto delle norme quanto dei provvedimenti amministrativi. L’esplicita previsione di un principio inderogabile di irretroattività soltanto in ambito penale induce ad interrogarsi sulla vigenza di un analogo divieto di retroattività degli atti anche in relazione ai rapporti pubblicistici, idonei a far sorgere in capo ai soggetti coinvolti interessi qualificati in ordine alla stabilità dei rapporti stessi. L’analisi svolta in relazione agli scarni riferimenti normativi in tema di irretroattività amministrativa ha condotto ad evidenziarne un profondo paradosso di base: la generale e tradizionale qualificazione della irretroattività quale valore fondamentale dello Stato di diritto, essenziale ai fini della piena realizzazione del principio di certezza del diritto, non ha infatti impedito il progressivo avanzamento del fenomeno retroattivo, ossia la proliferazione di fattispecie pubblicistiche i cui effetti retroattivi risultano ordinariamente ammessi da parte dell’ordinamento, in quanto idonei a garantire interessi meritevoli di tutela. L’esame delle principali categorie di retroattività “normativa” e “provvedimentale” ha fatto emergere, in assenza di chiare basi giuridiche sul tema, posizioni dottrinali e giurisprudenziali discordanti in ordine all’individuazione dei limiti opponibili a siffatti interventi manipolativi degli effetti temporali delle fattispecie esaminate. A fronte della vasta molteplicità di istituti tipicamente produttivi di effetti retrospettivi, in astratto idonei a determinare un ribaltamento della tradizionale concezione del rapporto tra irretroattività e retroattività come rapporto di regola ed eccezione, occorre interrogarsi sulla sussistenza di strumenti idonei a garantire la tutela della sfera giuridica degli amministrati, fra i quali è destinato ad assumere una posizione privilegiata il principio di tutela dell’affidamento, in ragione della sua idoneità a fungere non tanto da principio di cui tenere in considerazione ai fini del bilanciamento fra interessi contrapposti, quanto da parametro autonomo di valutazione della legittimità degli atti.
The principle of non-retroactivity represents one of the fundamental principles both in the Italian legal system and in the supranational one, which is the reason why legal acts produce their effects in the moment of their perfecting. Usually the phenomenon of retroactivity is an exception, which it realises only if certain requirements are satisfied. However, it is widely believed that the principle in question presents its most critical aspects in the field of administrative law, because it lacks a general provision regarding the principle of non-retroactivity. Moreover, the Italian Constitution protects its citizens against the retroactive effects of legal norms, even though only when it comes to the field of criminal law. This brought many European Member States’ jurisdictions to question the legal nature of the retroactivity phenomenon, in addition to its legal foundations in public law. It is fundamental to reflect on the weight and value of the interests at stake, both public and private, in order to provide national legislators and judges with useful criteria to balance conflicting views on the matter. This issue can be resolved by analysing to what extent the principle of legitimate expectations can be stretched.
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Piccotti, Daria <1989&gt. "La didascalia fotografica: il rapporto tra testo e immagine." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5120.

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Abstract:
Lo studio verte sul rapporto tra immagine e didascalia, o titolo, in ambito fotografico. L’analisi teorica prende in considerazione la letteratura critica, in particolare le teorizzazioni di Jean Keim e Nancy Newhall, il dibattito semiologico, con un focus su Roland Barthes, e la declinazione letteraria della didascalia nello scrittore Michel Tournier. Viene poi esaminato l’uso della didascalia fotografica nei mezzi di comunicazione: nel fotogiornalismo, in particolare la strumentalizzazione della notizia per mezzo del rapporto manipolato tra testo e immagine, nelle riviste di moda, nella pubblicità e nel fotoromanzo. Viene poi presa in esame l’arte contemporanea, riguardo alle opere che impiegano come medium la fotografia accostata a un testo, come avviene con il fotomontaggio di John Heartfield e Barbara Kruger, in alcune opere di arte concettuale e soprattutto nella Narratve Art. A coronamento dello studio teorico viene proposta una possibile classificazione delle tipologie di didascalie impiegate dai fotografi: ne vengono individuate 10, e vengono poi approfondite alcune figure chiave come Clarence John Laughlin, Edward Weston, Minor White, Gillian Wearing, Henry Hargreaves. A conclusione del lavoro viene proposta un’ipotesi di mostra in cui una stessa fotografia del professor Riccardo Zipoli viene presentata in due sale, ripetuta 20 volte in ciascuna. Nella prima sala, quella del tempo, le 20 immagini identiche riportano la didascalia attribuita da ciascuna delle 20 persone di età diversa a cui è stata mostrata la fotografia; nella seconda sala, quella dello spazio, le 20 didascalie sono state proposte da 20 persone provenienti da 20 Paesi diversi. Si evidenzia così come un testo diverso possa mutare radicalmente la lettura della stessa immagine e, al contempo, emerge come la stessa fotografia possa suscitare interpretazioni varie.
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Balaso, Elisa <1987&gt. "SOCIAL MEDIA E MERCATO ASSICURATIVO: IL RAPPORTO IMPRESA-CLIENTE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5320.

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Abstract:
I social media sono divenuti un fenomeno globale e negli ultimi anni lo sviluppo ed il tempo dedicato su tali piattaforme è aumentato in modo esponenziale alterando l'ambiente comunicativo personale e professionale. Tali strumenti consentono alle persone di pubblicare le proprie opinioni, fornire recensioni, modificare e condividere contenuti multimediali, creando una dinamica completamente nuova nel rapporto impresa-cliente. I social media stanno permeando in maniera dirompente anche nel settore assicurativo per ascoltare, comunicare ed interagire con i propri clienti. La finalità della ricerca è comprendere il ruolo dei social media nel rapporto tra le imprese assicurative ed i propri clienti retail ed analizzare le opportunità per migliorare la relazione derivanti dall'adozione delle tecnologie sociali. A tal fine viene esaminato il comportamento d'acquisto dei prodotti assicurativi da parte degli utenti dei social media, attraverso la somministrazione di un apposito questionario veicolato attraverso il social network Facebook. A completamento della ricerca vengono approfondite le comunicazioni attuate dalle principali imprese assicurative del mercato italiano nelle più importanti piattaforme di social media. L'analisi si focalizza sul grado di presidio dei social media, sulle iniziative proposte ed i servizi offerti e sull'individuazione degli spazi e delle modalità di comunicazione ed interazione con i propri clienti.
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Pilotto, Mattia <1986&gt. "I poteri datoriali nel rapporto di lavoro subordinato privato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6600.

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Abstract:
La tesi affronta il tema dei poteri del datore di lavoro nel rapporto di lavoro subordinato privato. L’argomento viene esaminato partendo dall’analisi della figura del lavoratore subordinato e delle peculiarità che lo distinguono dalla altre forme giuridiche nelle quali può essere prestata un’attività lavorativa. Successivamente vengono analizzati la natura, l’ambito di applicazione e i limiti di ciascun potere (direttivo, di controllo e disciplinare).
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Brugnaro, Teresa <1992&gt. "Il ruolo del business plan nel rapporto banca - impresa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9230.

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Abstract:
La letteratura economica sul business plan è molto esaustiva e ben esaminata da numerosi studiosi economici ed accademici. Naturalmente questo lavoro di analisi e di studio si concentra sulle modalità di redazione del business plan in modo da renderlo efficace ed efficiente. Lo scopo di questa tesi si pone, infatti, su un altro piano, in quanto consiste nello studiare l'utilizzo di questo strumento nel rapporto banca - impresa. In altre parole, le banche utilizzano molto le informazioni contenute nel business plan per valutare i progetti presentati dalle imprese, ma lo utilizzano solo sotto il profilo finanziario: ciò che interessa alle banche è comprendere se l'imprenditore sarà in grado di ripagare il credito concesso. Lo scopo di questo lavoro è comprendere il reale utilizzo di questo strumento da parte degli istituti di credito e come questo strumento può migliorare il rapporto tra banche e imprese, nella maggior parte caratterizzato da asimmetria informativa e diffidenza reciproca.
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Rade, Lorenzo <1993&gt. "Rapporto tra Corporate Social Performance e Performance Finanziaria d’impresa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10225.

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Abstract:
La tesi esaminerà i concetti legati alla sostenibilità come fonte di performance aziendale. Ad una valutazione della rilevanza strategica della sostenibilità, seguiranno una analisi dei principali filoni della letteratura specialistica per poi proporre una analisi empirica del fenomeno descritto.
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De, Toni Angela <1997&gt. "Rapporto tra modernità e tradizione in Giappone: digital transformation." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21615.

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Abstract:
Nel mondo come in Giappone, la Digital Transformation è stato uno dei termini più utilizzati in ambito informatico nel corso dell’ultimo decennio. Mentre le aziende di tutto il mondo hanno lavorato e si impegnano tuttora verso il raggiungimento di questa trasformazione, la maggior parte delle aziende giapponesi sono in realtà appena agli inizi di questo processo e si dice che siano molto indietro rispetto ai loro colleghi globali. Nonostante sia uno dei paesi più avanzati dal punto di vista della tecnologia, in Giappone gli investimenti verso la digital transformation continuano a essere di piccola entità rispetto ad altre economie sviluppate come gli Stati Uniti, la Francia e il Regno Unito. Questa posizione arretrata del Giappone nel mondo digitale e le sue difficoltà nel modernizzarsi possono essere ricondotte ad aspetti culturali, organizzativi e di risorse tipici delle aziende giapponesi. La carenza di risorse interne, ma soprattutto gli elementi culturali della corporate culture giapponese quali la struttura gerarchica interna e l’avanzamento per anzianità si rispecchiano anche a livello aziendale, diventando infatti barriere per l’innovazione. Ora che il Giappone sta lentamente iniziando questo processo di trasformazione digitale, ci sono varie ipotesi su quale sarà l’impatto sulle aziende: esiste la possibilità che questa modernizzazione possa contribuire ad estendere ed intensificare la flessibilità del mercato del lavoro giapponese, diminuendo ulteriormente i diritti dei lavoratori ed alimentando il fenomeno del lavoro irregolare. L’avvento della pandemia di Covid-19 ha forzato un'ulteriore accelerazione nell’ implementazione della digitalizzazione non solo a livello aziendale, ma anche in diversi aspetti della società giapponese. Il governo ha infatti implementato negli ultimi anni diverse politiche per promuovere l’utilizzo di IoT e ICT, e-government e e-commerce. Dalle evidenti difficoltà nell’implementare queste nuove misure di digitalizzazione, traspare il rapporto contrastante tra tradizione e modernità in Giappone e come alcuni aspetti della cultura giapponese abbiano ancora una forte influenza nella società moderna.
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SCIASCIA, Maria Giovanna. "IL RAPPORTO DI LAVORO INDECENTE E LA VULNERABILITà SOCIALE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2022. https://hdl.handle.net/10447/556024.

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Abstract:
Una riflessione più attenta sul tema dello sfruttamento del lavoro e, più nello specifico, sulle pratiche contrarie al lavoro dignitoso, oggi è suggerita dal contesto economico e sociale e dalla precarizzazione dell’occupazione, il cui effetto è quello di produrre una corrente svalutazione del lavoratore.
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Mansueto, Claudia <1982&gt. "Il rapporto madre-figlia nelle letterature femminili maghrebine (1980-2010)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5262/1/mansueto_claudia_tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca Il rapporto madre-figlia nelle letterature femminili maghrebine (1980-2010) comprende due sezioni: la prima analizza le principali caratteristiche del mondo maghrebino femminile e le peculiarità della scrittura dell’intellettuale nord-africana, la seconda è incentrata sull’analisi testuale dei romanzi maghrebini femminili più rappresentativi. Il lavoro di analisi verte sullo studio di varie autrici maghrebine che coprono un vasto ventaglio temporale: dal 1980 al 2010. Di ogni autrice vengono analizzati i romanzi in cui è possibile rinvenire la tematica oggetto della tesi: il rapporto madre-figlia. I romanzi studiati sono raggruppati secondo quattro macro direttrici tematiche: i romanzi in cui il rapporto filiale è caratterizzato dalla violenza; le opere in cui il rapporto madre-figlia è caratterizzato dall’assenza fisica della genitrice; i romanzi in cui il rapporto filiale è caratterizzato dall’incomprensione ed infine le produzioni in cui la relazionalità madre-figlia è caratterizzata da un rapporto di amore e sostegno reciproco.
The research Il rapporto madre-figlia nelle letterature femminili maghrebine (1980-2010) includes two different sections: the first part analyses the most important characteristics of the maghrebian female world and explains the most particular aspects of the maghrebian female literature; the second section includes four chapters and each one analyses two or three maghrebian female novels which explain a particular aspect of the mother-daughter relationship. Violent or absent, unable to understand the identity fractures of her daughter or generous, the mother personage is a literary symbol: the maghrebian female novelist uses the mother personage to vehicle her opinion about her maghrebian world. In conclusion, the research Il rapporto madre-figlia nelle letterature femminili maghrebine (1980-2010) analyses the literary mother symbol to know the different opinions that maghrebian female novelists want to vehicle about their existential milieu: violent or indifferent, anachronistic or generous, the Maghreb is a mosaic of contradictions, a dual world which ignore the female richness. Saving North-Africa means saving women: all mothers must orient the maghrebian future to a democratic process of innovation and growth, they must destroy that anachronistic and integralist mask which occult the true maghrebian identity.
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Mansueto, Claudia <1982&gt. "Il rapporto madre-figlia nelle letterature femminili maghrebine (1980-2010)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5262/.

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Abstract:
La ricerca Il rapporto madre-figlia nelle letterature femminili maghrebine (1980-2010) comprende due sezioni: la prima analizza le principali caratteristiche del mondo maghrebino femminile e le peculiarità della scrittura dell’intellettuale nord-africana, la seconda è incentrata sull’analisi testuale dei romanzi maghrebini femminili più rappresentativi. Il lavoro di analisi verte sullo studio di varie autrici maghrebine che coprono un vasto ventaglio temporale: dal 1980 al 2010. Di ogni autrice vengono analizzati i romanzi in cui è possibile rinvenire la tematica oggetto della tesi: il rapporto madre-figlia. I romanzi studiati sono raggruppati secondo quattro macro direttrici tematiche: i romanzi in cui il rapporto filiale è caratterizzato dalla violenza; le opere in cui il rapporto madre-figlia è caratterizzato dall’assenza fisica della genitrice; i romanzi in cui il rapporto filiale è caratterizzato dall’incomprensione ed infine le produzioni in cui la relazionalità madre-figlia è caratterizzata da un rapporto di amore e sostegno reciproco.
The research Il rapporto madre-figlia nelle letterature femminili maghrebine (1980-2010) includes two different sections: the first part analyses the most important characteristics of the maghrebian female world and explains the most particular aspects of the maghrebian female literature; the second section includes four chapters and each one analyses two or three maghrebian female novels which explain a particular aspect of the mother-daughter relationship. Violent or absent, unable to understand the identity fractures of her daughter or generous, the mother personage is a literary symbol: the maghrebian female novelist uses the mother personage to vehicle her opinion about her maghrebian world. In conclusion, the research Il rapporto madre-figlia nelle letterature femminili maghrebine (1980-2010) analyses the literary mother symbol to know the different opinions that maghrebian female novelists want to vehicle about their existential milieu: violent or indifferent, anachronistic or generous, the Maghreb is a mosaic of contradictions, a dual world which ignore the female richness. Saving North-Africa means saving women: all mothers must orient the maghrebian future to a democratic process of innovation and growth, they must destroy that anachronistic and integralist mask which occult the true maghrebian identity.
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Cosma, Stefano. "Incertezza, commitment e rapporto banca-impresa: il ruolo della fiducia." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1998. http://hdl.handle.net/10579/547.

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Meneghello, Marina <1982&gt. "Arti e industrie: analisi di un rapporto in continua evoluzione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3343.

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Abstract:
Con questo lavoro vorrei tentare di analizzare il tipo di rapporto che esiste tra artisti ed industrie, dall' epoca della nascita della produzione di massa ad oggi. Attraverso alcuni esempi di collaborazioni nella realizzazione di prodotti e pubblicità capire come questo rapporto sia cambiato ed evoluto fino ad oggi, chiedendomi quale siano il ruolo e le motivazioni di entrambi.
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Calzavara, Irene <1988&gt. "Il rapporto tra il processo penale ed il processo tributario." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6645.

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Abstract:
Il "doppio binario" è il principio che regola il rapporto tra processo penale e processo tributario. In particolare i due contenziosi si svolgono separatamente e autonomamente l'uno dall'altro. Il divieto di sospensione del processo tributario in pendenza di quello penale (art. 20 D.Lgs. n. 74/2000) è attuazione del "doppio binario". Il potenziale rischio di giudicati contrastanti e di applicazioni di duplici sanzioni (una penale e l'altra tributaria), nei riguardi dei medesimi soggetti e degli stessi fatti materiali accertati, rappresentano le conseguenze principali dell'indipendenza esistente tra i due procedimenti. Sebbene l'orientamento consolidato della giurisprudenza di Cassazione riconosca la valenza probatoria in sede fiscale della sentenza penale, e viceversa, non è da escludere che le decisioni pronunciate da ciascuno dei due giudici possano essere differenti. Il principio di specialità (art. 19 D.Lgs. n. 74/2000), invece, risolve il rischio di duplicazione delle sanzioni in capo al medesimo imputato-contribuente. In realtà esistono numerosi elementi che mettono in contatto i due procedimenti; si pensi alle disposizioni normative che disciplinano: lo scambio di prove; il raddoppio dei termini di accertamento; le circostanze attenuanti delle sanzioni penali. Gli interventi legislativi del 2011, peraltro, hanno contribuito ad accentuare i legami tra il processo penale ed il processo tributario tanto che, ad oggi, buona parte della dottrina preferisce parlare di "crisi del doppio binario".
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Francesconi, Erica <1988&gt. "Il rapporto tra Innovazione Culturale e Imprese nel Nord-Est." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7505.

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Abstract:
L’obiettivo di questa Tesi è quello di indagare l’evoluzione del rapporto fra il mondo dell’arte e delle imprese nel territorio del Nord-Est, due mondi che dialogano fra loro da diverso tempo ma che negli ultimi anni hanno iniziato ad instaurare delle collaborazioni più partecipative, proficue e durature per entrambe le parti. Partendo da un excursus storico in merito al mecenatismo, modello originario di promozione e valorizzazione artistica, si è seguito lo sviluppo dello stesso nel sistema più recente delle sponsorizzazioni da parte delle aziende private ai centri culturali e ai singoli artisti. Questo meccanismo si sta oggi trasformando nuovamente, poiché dalla sponsorship si è passati alla partnership, che comporta una vera e propria contaminazione fra i due mondi. L’analisi prosegue con la presentazione di tre casi specifici che hanno saputo sfruttare e mettere in pratica il concetto di partnership. Il primo esempio è rappresentato da C4 - Centro di Cultura e Contemporaneo di Caldogno, che pur avendo a disposizione fondi statali ha saputo coinvolgere molte realtà imprenditoriali della zona, coinvolgendole nei programmi di formazione organizzati dal centro e anche nella fase progettuale di selezione dei progetti artistici. La seconda realtà presa in considerazione è Atipografia, associazione di promozione culturale e sociale attraverso le tematiche del contemporaneo. Con sede nel comune di Arzignano, l’associazione è cresciuta molto in breve tempo, riuscendo a raggiungere un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, grazie a sponsorizzazioni e collaborazioni con le imprese del territorio, nonostante una certa difficoltà iniziale, e la partecipazione a bandi territoriali di innovazione culturale e artistica. L’ultima realtà presa in analisi è l’Associazione Illustri di Vicenza, il più giovane dei tre centri culturali. L’Associazione è frutto di un mostra ben riuscita, che ha spinto alcuni degli artisti coinvolti e i curatori a portare avanti il progetto creando un’associazione culturale di valorizzazione e promozione dell’ottava arte: l’illustrazione. Grazie all’esperienza dei fondatori già inseriti nel settore della comunicazione, hanno saputo attivare in breve tempo una buona rete di collaborazioni con le imprese limitrofe. Dall’analisi comparativa di queste tre esperienze è possibile mettere in luce il percorso di crescita e la rete di collaborazioni che si sono instaurate fra due mondi diversi, quello economico delle imprese e quello incentrato sulla produzione culturale delle associazioni e fondazioni prevalentemente no profit. Quello che potrebbe rappresentare uno svantaggio per i piccoli centri culturali per la loro posizione provinciale risulta invece un punto di forza se c’è l’ardire di instaurare rapporti di partnership con le piccole e medie imprese del territorio.
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Boscolo, Papo Giulia <1990&gt. "OTA e Hotel: il rapporto tra prenotazioni dirette e intermediate'." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9310.

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Abstract:
La tesi ha lo scopo di analizzare, in primo luogo, il rapporto tra albergatori italiani e Online Travel Agencies, affrontando il tema della disintermediazione e della recente dichiarazione di nullità delle clausole che prevedono la parity rate. Si esamina il motivo del crescente utilizzo dei portali di prenotazione online da parte dei consumatori, studiandone il comportamento durante il processo decisionale. Infine vengono presentati i risultati di un'indagine, effettuata per comprendere le motivazioni che stanno alla base della scelta del canale di prenotazione online da parte dell'utente.
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50

Ferrari, Giorgia <1990&gt. "Fondazioni Culturali: un rapporto complesso tra l'economico e il culturale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10397.

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Abstract:
La tesi ha il fine di guardare al mondo delle Fondazioni Culturali in modo analitico, ovvero attraverso un’analisi diretta di due casi pratici. Gli esempi scelti rappresentano importanti realtà legate al mondo culturale: da una parte infatti verrà analizzata Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, dall’altra Fondazione Palazzo Strozzi. Attraverso l’analisi di entrambe, si cercherà di cogliere differenze, aspetti in comune, punti di forza e di debolezza sia a livello di gestione che organizzativo, in modo così da comprendere quale ruolo attivo hanno per la diffusione culturale e su che forze è basato il loro sviluppo e successo.
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