To see the other types of publications on this topic, follow the link: Refluo industriale.

Dissertations / Theses on the topic 'Refluo industriale'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 30 dissertations / theses for your research on the topic 'Refluo industriale.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Garofalo, Alessia. "Ottimizzazione della produzione di polisaccaridi e lipidi nella diatomea marina Phaeodactylum tricornutum in coltura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12647/.

Full text
Abstract:
Il lavoro sperimentale di questa tesi è stato condotto sulla coltivazione della diatomea Phaeodactylum tricornutum che grazie alla sua capacità di sintetizzare e di accumulare una elevata quantità di acidi grassi polinsaturi (PUFAs) ω-3 tra cui l’acido eicosapentanoico (EPA), ha un notevole interesse commerciale per la nutrizione umana. Il lavoro di tesi è stato svolto presso il Laboratorio di Biologia delle Alghe in due fasi sperimentali, nella prima, l’alga è stata coltivata usando un medium standard con due diversi rapporti molari N/P, valutando l’effetto della somministrazione di 1mg L-1 al giorno di CO2 sulla velocità di crescita e sulla composizione percentuale in termini di proteine polisaccaridi e lipidi della biomassa raccolta in fase stazionaria. I risultati ottenuti hanno mostrato che la somministrazione di CO2 durante la crescita dell’alga, determina un significativo incremento della biomassa algale ottenuta e una produzione maggiore di lipidi e polisaccaridi per cellula. Nella seconda fase sperimentale P.tricornutum è stata coltivata usando un refluo industriale con lo scopo di valutare la capacità dell’alga di rimozione dei componenti azotati e del fosforo per effettuare un processo di fitodepurazione e ridurre i costi dovuti all’impiego dei nutrienti nella coltivazione. I risultati ottenuti dimostrano che nel refluo l’alga presenta una velocità di crescita più elevata rispetto alle condizioni precedenti e, dopo la somministrazione di CO2, accumula una percentuale maggiore di proteine e di acidi grassi. In conclusione questi dati suggeriscono che l’utilizzo di un refluo industriale con la concomitante aggiunta di CO2 in basse concentrazioni nella coltivazione delle microalghe potrebbe ridurre i costi di produzione della biomassa su larga scala e consentirebbe di ottenere biomassa algale con un maggior valore commerciale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Martinelli, Andrea. "Valorizzazione di acque reflue mediante recupero di fosfati per adsorbimento." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19238/.

Full text
Abstract:
Visto l’attuale fabbisogno di fosforo, è fondamentale, in un’ottica di sostenibilità ambientale, mettere a punto un trattamento che consenta di ottenere un efficiente recupero del fosforo. Il seguente lavoro di tesi si pone come obbiettivo quello di caratterizzare la prestazione di un adsorbente utilizzato in un impianto pilota presso l’università di Cranfield per il recupero del fosforo da acque reflue municipali dopo 2 anni di utilizzo, corrispondenti a 66 cicli di adsorbimento/desorbimento. In particolare sono state confrontate le prestazioni ottenibili dalla resina usata rigenerata con la procedura standard (mediante NaOH 2%) e con una procedura di ricondizionamento mediante un trattamento più forte (mediante NaOH 2% + NaCl 5%) con quelle della resina vergine. Le due tipologie di soluzione rigenerante serviranno a valutare il contributo all’adsorbimento totale delle nanoparticelle di HFO e dei gruppi funzionali presenti sulla resina. I test sono stati condotti sia in soluzioni sintetiche di fosfato (acqua demineralizzata a cui viene aggiunto un determinato quantitativo di sali di fosfato), sia in soluzioni reali (wastewaters, fornite dalla multiutility HERA). Lo studio è stato condotto mediante isoterme di adsorbimento e test in continuo (curve di breakthrough). I risultati ottenuti confermano che la resina, dopo due anni, mantiene ottime prestazioni, molto simili alla vergine. Il materiale ha mostrato una ottima resistenza meccanica, durabilità e facilità di rigenerazione, dimostrandosi un eccellente adsorbente per gli ortofosfati anche alle basse concentrazioni tipiche degli effluenti secondari di scarto. I test in continuo hanno inoltre mostrato come, alle tipiche concentrazioni delle acque reflue, la rigenerazione dei gruppi funzionali della resina mediante sodio cloruro non porti ad un significativo miglioramento delle proprietà adsorbenti. Dai dati ottenuti si può affermare con certezza che il ciclo vitale della resina risulta essere ben oltre i 2 anni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Galli, Leonardo. "Valorizzazione di acque reflue mediante recupero di ammonio per adsorbimento." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20687/.

Full text
Abstract:
Lo studio rappresenta uno screening primario di vari adsorbenti riguardo la loro capacità di rimuovere e recuperare l'ammonio dalle acque reflue urbane in base alla capacità e alla selettività. Sono state analizzate le prestazioni di diverse resine polimeriche e zeoliti e l'effetto di variabili come la temperatura, il pH, la concentrazione del mezzo adsorbente e la concentrazione iniziale di ammonio sull'efficienza di rimozione dell‘ammonio da acque sintetiche e da acque reflue urbane. Si tratta di uno dei primi tentativi di collocare un processo basato sull'adsorbimento all'interno di un impianto di trattamento delle acque reflue esistente per rimuovere e recuperare l'ammonio (NH4) dalle acque reflue urbane di scarico secondarie (MWW). Il processo proposto è stato caratterizzato da 4 aspetti importanti: I) Impiego di una resina a scambio ionico disponibile in commercio; II) Impiego di una zeolite naturale a basso costo e selettiva per il recupero dell'ammonio. III) Studio approfondito sulla selettività e la capacità di adsorbimento dei materiali adsorbenti in esame. IV) Realizzazione di un test di breakthrough completo per la rimozione dell'ammonio in modo continuo. V) Rigenerazione del materiale adsorbente e recupero dell'ammonio tramite test di desorbimento. I test su scala di laboratorio, che includevano due colonne in PVC per la rimozione di N-NH4 impaccate con la resine polimerica Amberlyst 15WET (disponibile in commercio) e la zeolite naturale (Cabasite-Phillipsite), sono andati con successo dopo 1 ciclo di adsorbimento/desorbimento trattando 40L di MWW effettivi (concentrazione media in ingresso di 45±1 mgNH4-N/L). La concentrazione di ammonio alla fine del desorbimento per la zeolite naturale era il doppio di quella di Amberlyst 15wet dimostrando che questa resina è una resina promettente nel processo di recupero dell'ammonio e sono necessari ulteriori sviluppi e ottimizzazioni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Malerba, Matteo. "Allestimenti di reattori multistadio per la digestione anaerobica dei reflui agro-industriali e confronto con processo convenzionale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2523/.

Full text
Abstract:
This study fits into the context of activities aim at waste bioremediation and valorization through the production of energy according to principles of environmental sustainability. The experimental work was carried out at the laboratories of the Department of Civil Engineering, Environmental and Materials (DICAM) of the Faculty of Engineering. The main objective was to enhance the treatment of high organic loading waste, such as manure and cheese whey, through advanced anaerobic digestion systems in order to obtain biogas rich in methane. On the basis of the premise that the environmental conditions pertaining in most anaerobic wastewater digesters are not optimal for both fermentative and methanogenic microorganisms, the research was particularly focused on the implementation of two-phase anaerobic digesters. In fact a two-phase process permits selection and enrichment of different bacteria in each digester by independently controlling the digester operating conditions. Thus, the first phase (acidogenesis) can be operated to optimize acidogenic growth and the second phase (methanogenesis) to optimize methanogenic growth. (Ince O. , 1998). Before reactors’ set up, , some lab scale experiments were carried out to identify the best manure and whey ratio and the best conditions of temperature, pH, hydraulic retention time of acidogenesis an methanogenic phases.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Dibello, Genny. "Studio di processi di recupero dell'ammonio da acque reflue tramite adsorbimento: materiali e strategie innovative." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21703/.

Full text
Abstract:
Questo studio di tesi magistrale nasce dall’esigenza di contrastare il fenomeno dell’eutrofizzazione, accelerato dalla presenza di azoto ammoniacale (NH4+-N) nei fiumi e nei laghi. I processi biologici utilizzati per rimuovere l’ammonio dalle acque, ossidandolo a N2, sono ad alta intensità energetica e hanno difficoltà a raggiungere le concentrazioni di effluenti richieste inferiori a 1 mg∙L-1. Un obiettivo del recupero dell’ammonio è quello di trasformare questo nutriente in altri composti e fertilizzanti a partire da materiali di scarto, riducendo così significativamente la dipendenza dal processo Haber-Bosch per l'ottenimento di ammoniaca e urea, il quale utilizza ogni anno l’1-2 % della fornitura di energia mondiale. L’adsorbimento per scambio ionico è risultato un metodo interessante per la rimozione dell’ammonio dalle acque reflue a bassa concentrazione. Sono stati valutati diversi materiali adsorbenti tramite il confronto tra gli esperimenti riportati in letteratura, ovvero test in batch (isoterme), in continuo (breakthrough) e tramite la rielaborazione dei dati sperimentali con il modello cinetico di Thomas. Le zeoliti naturali e sintetiche, tra cui rispettivamente la Cabasite e la MesoLite, hanno mostrato le migliori proprietà come adsorbenti, ovvero buona capacità di adsorbimento ma soprattutto selettività, abbondanza, basso costo, resistenza a NaOH, resistenza meccanica e a compressione. La rigenerazione rappresenta un grande ostacolo per l’utilizzo del trattamento delle acque reflue a base di zeolite su vasta scala e in modo economicamente fattibile: alternative valide discusse sono lo stripping con membrana e la precipitazione tramite struvite. I possibili futuri candidati come materiali adsorbenti, sui quali si sta focalizzando la letteratura più recente, sono i materiali ceramici e in particolare i compositi di geopolimeri, che vantano proprietà di scambio ionico molto vicine a quelle delle zeoliti, data anche la somiglianza delle loro strutture.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Silva, Alberto Luis Camelier da. "Desenho industrial: abuso de direito e o reflexo na concorrência do mercado de reposição." Universidade de São Paulo, 2012. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/2/2132/tde-02042013-111046/.

Full text
Abstract:
O direito antitruste, atualmente ditado pela Lei 12.529 de 30 de novembro de 2011, e o direito da propriedade intelectual permeiam o ordenamento jurídico brasileiro buscando regrar condutas e procedimentos com vistas a tutelar, de um lado, a livre concorrência e, de outro, estimular a inovação e o desenvolvimento tecnológico do país. No exercício de ambos os direitos, muitas vezes observam-se conflitos, que aparentemente revelam uma contradição: a concessão de exclusividade de exploração de bens intangíveis, tais como patentes e desenhos industriais, conflita com a livre concorrência, sendo uma excludente da outra. Entretanto, essa contradição, como se verá, encontra-se superada. Em nosso sistema jurídico não há direitos absolutos que possam justificar a dominância pura e simples de um sobre o outro sem medir as consequências. O equilíbrio é buscado através da vedação legal aos abusos de direito, especialmente abusos de direito de propriedade intelectual e o exercício abusivo de poder econômico. Adicionalmente, a Constituição Federal subordina o uso da propriedade à sua função social. O presente estudo analisa as questões que envolvem esse aparente conflito e os abusos decorrentes do exercício desses direitos. O tema é introduzido com a análise da interface entre o direito da propriedade intelectual e o antitruste e as questões de direito dela decorrentes. A seguir, são analisados o abuso de direito, o abuso de poder econômico e o abuso de posição dominante, com destaque para o entendimento da existência de venda casada mesmo que o vínculo ocorra com diferimento no tempo. O estudo prossegue discorrendo sobre a livre iniciativa e a livre concorrência, bem como o instituto do desenho industrial e seu eventual uso abusivo. Também são analisados o mercado de reposição de peças e partes de produtos complexos e sua repercussão no Brasil e no exterior, e a posição do CADE sobre eventuais condutas anticompetitivas. A jurisprudência comentada ilustra as diversas posições doutrinárias acerca da matéria. O monopólio decorrente de direito de propriedade intelectual seria benéfico para a eficiência e regulação dos mercados, apesar de seus eventuais efeitos contra os interesses do consumidor? Este ensaio procura responder essa indagação, aprofundando o debate sobre o conflito entre o monopólio concedido por desenho industrial às peças de reposição de objetos complexos e a liberdade de escolha do consumidor. Oferece ainda uma proposta legislativa que visa assegurar o equilíbrio entre os direitos dos envolvidos.
The antitrust law, currently under Law 12,529, of November 30, 2011, and the intellectual property law is within the Brazilian juridical ordination, seeking to rule conducts and procedures intended to protect the free competition, on one hand, and to stimulate the innovation and technological development of the country, on the other hand. In the performance of both rights, conflicts are many times observed, which apparently reveal a contradiction: the granting of exclusivity for the exploitation of intangible goods, such as patents and industrial designs, conflicts with the free competition, excluding one another. Said contradiction, however, has been overcome, as it will be noticed. Our juridical system encompasses no absolute rights liable to justify the pure and simple dominance of one on the other, without assessing the consequences. The balance is searched by means of the legal prevention of the abuses of right, especially the abuses of the intellectual property law and the abusive exercise of the economic power. In addition, the Federal Constitution subordinates the use of property to its social function. This study analyzes the issues involving this apparent conflict and the abuses resulting from the enforcement of said rights. The theme is introduced with the analysis of the interface between the intellectual property right and the antitrust one and the resulting legal issues. Then, the abuse of right, the abuse of economic power and the abuse of the dominant position are analysed, pointing out the understanding of the existence of a tying arrangement, even though the binding occurs with deferral in time. The study proceeds by analyzing the free initiative and the free competition, as well as the industrial design institute and its eventual abusive use. The parts reposition and parts of complex products and their repercussion in Brazil and overseas, the CADE´s position as to eventual anticompetitive conducts are also analyzed. The commented jurisprudence illustrates the several opinion of jurists on this matter. Would the monopoly resulting from the intellectual property right benefit the market efficiency and regulation, despite the eventual effects against the consumer interests ? This paper seeks to reply such a question, by deepening the debate on the conflicts between the monopoly granted by industrial design to spare parts of complex objects and the consumer´s free choice. It also offers a legislative proposal intended to ensure the balance between the involved parties´ rights.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Swanson, Tayler John. "Properties of Mixing SAC Solder Alloys with Bismuthcontaining Solder Alloys for a Low Reflow Temperature Process." Thesis, Rochester Institute of Technology, 2019. http://pqdtopen.proquest.com/#viewpdf?dispub=13812766.

Full text
Abstract:

The subject of extensive research has been the establishing of lower temperature soldering of electronic assemblies that are similar to the once common yet still preferred eutectic Tin-Lead (SnPb) soldering manufacturing processes that are below 217 °C. This research opportunity will contribute data on mixed solder alloy assemblies that can be formed at lower process temperatures. There are many environmental and economic benefits of avoiding the current reliability concerns of assembling electronics at the standard high temperatures which peak at 230 °C 260 °C. To reduce this temperature the use of Bismuth containing solder pastes are mixing with the standard high temperature SAC solders for electronic assemblies. The materials evaluated are the (in weight percentages) 96.5Tin/3Silver/.5Copper (Sn/Ag/Cu) solder ball mixed with each solder paste, the eutectic 58Bismuth/42Tin (58Bi/42Sn), 57Bi/42Sn /1Ag and a propriety alloy that has a lower Bismuth content along with various micro alloys, 40-58Bi/Sn/X (X representing proprietary micro alloys or doping). In the assembly portion of this research the solder alloys were exposed to three different peak temperatures 180 °C, 195 °C, 205 °C. Another reflow profile attribute of focus was times above 138 °C the melting point of the eutectic Sn58Bi alloy. The ball and paste assembly portion of this research used the times above melting of 120sec and 240sec to represent process extremes and verify their significance on improving mixing level results. These times above melting did not consistently improve the mixing levels and therefore are not recommended or required during mixed low temperature solder assemblies. The results in this study suggest the recommended and optimum reflow profile to have a time above the melting point to be less than or equal to 90 seconds for mixed solder alloy assemblies in “low” (< 200 °C) peak temperature reflow oven profiles. This attribute ensures a reflow window similar to that of the eutectic SnPb processing. The second leg of this research was with a component assembly of a large ball grid array at the same various peak temperatures with a single time above 138 °C, 90sec. This “large” (> 20mm a side) component is a SAC405 solder balled BGA with the dimensions of 42 × 28 × 0.8mm. With any large component the temperature gradient across the component is a risk factor and the results show that there are significantly differences of mixing from the center of the component to the edge due to an average 2.3 °C temperature difference during convection reflow. The average mixing % levels recorded for Tpeak= 180 °C for the solder pastes with a 58Bi = 47%, 57Bi = 47% and 40-58Bi = 44%. The average mixing % levels recorded for Tpeak= 195 °C for the solder pastes with a 58Bi = 69%, 57Bi = 77% and 40-58Bi = 57%. The conclusions found also match previous work identifying the reflow peak temperatures remain a significant factor on the mixing %. This work’s goal was to add to the knowledge of the electronics industry to better understanding the microstructure and mixing mechanisms of Bi/Sn/X-SAC solder joints for low temperature reflow assembly processes.

APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Cohen-Codar, Rébecca. "Le traitement du reflux gastro-oesophagien : aspects marketing, Lanzor 15mg, rétrospective, perspectives." Paris 5, 1998. http://www.theses.fr/1998PA05P166.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Reid, Pamela Patrice. "Variable Frequency Microwave Reflow of Lead-Free Solder Paste." Thesis, Georgia Institute of Technology, 2004. http://hdl.handle.net/1853/5011.

Full text
Abstract:
As the world moves towards eliminating lead from consumer products, the microelectronics industry has put effort into developing lead-free solder paste. The major drawback of lead-free solder is the problems caused by its high reflow temperature. Variable frequency microwave (VFM) processing has been shown to allow some materials to be processed at lower temperatures. Issues addressed in this study include using VFM to reduce the solder reflow temperature, comparing the heating rate of different size solder particles, and comparing the reliability of VFM reflowed solder versus conventionally reflowed solder. Results comparing the effect of particle size on the heating rate of solder showed that the differences were negligible. This is due in part to the particle sizes overlapping. Many lead-free solder pastes reflow around 250℃. Results indicate that when using the VFM, lead-free solder paste will reflow at 220℃. The reliability of solder that was reflowed using the VFM at the reduced temperature was found to be comparable to solder reflowed in a conventional manner. Based on these findings, VFM processing can eliminate the major obstacles to making lead-free solder paste a more attractive option for use in the microelectronics industry.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Halilaj, Megi. "Analisi di un impianto di depurazione a fanghi attivi relativo ad acque reflue industriali alimentari: impianto di depurazione dell'azienda Tampieri s.p.a." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

Find full text
Abstract:
Nell'elaborato di prova finae si è voluto analizzare nel dettaglio le fasi di trattamento che caratterizzano l’impianto di depurazione della Tampieri s.p.a, analizzando i parametri principali del processo. E si è affrontata la questione delle efficienze di abbattimento dei principali parametri delle acque e la produzione dei fanghi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Amora, Júnior Marcelo Ramalho. "Avaliação em unidade piloto da desativação de catalisadores industriais de hidrotratamento." reponame:Repositório Institucional da UFC, 2015. http://www.repositorio.ufc.br/handle/riufc/23176.

Full text
Abstract:
AMORA JÚNIOR, Marcelo Ramalho. Avaliação em unidade piloto da desativação de catalisadores industriais de hidrotratamento. 2015. 180 f. Dissertação (Mestrado em Engenharia Química)–Centro de Tecnologia, Universidade Federal do Ceará, Fortaleza, 2015.
Submitted by Hohana Sanders (hohanasanders@hotmail.com) on 2017-01-11T12:57:14Z No. of bitstreams: 1 2015_dis_mramorajúnior.pdf: 7866393 bytes, checksum: f52f9d2a9d2cf0f169305a7356da5660 (MD5)
Approved for entry into archive by Marlene Sousa (mmarlene@ufc.br) on 2017-06-09T19:10:51Z (GMT) No. of bitstreams: 1 2015_dis_mramorajúnior.pdf: 7866393 bytes, checksum: f52f9d2a9d2cf0f169305a7356da5660 (MD5)
Made available in DSpace on 2017-06-09T19:10:51Z (GMT). No. of bitstreams: 1 2015_dis_mramorajúnior.pdf: 7866393 bytes, checksum: f52f9d2a9d2cf0f169305a7356da5660 (MD5) Previous issue date: 2015-12-10
The main objective of this work is to study the residual catalyst activity and the mechanisms of deactivation of catalyst from a lube-oil hydroprocessing industrial unit. In order to accomplish this, pilot plant tests were carried out followed by spent catalysts characterization. The residual catalytic activity was determined by HDA, HDS and HDN conversions and adjusted by a power law apparent kinetic model. Pilot plant tests revealed different levels of residual activity for spent catalyst samples. Catalyst samples taken from the first and last of the five catalytic beds showed higher deactivation than others. Catalyst characterization results pointed out two mechanisms as the main reason for the catalytic deactivation through the industrial reactor: poisoning by metal deposition (mainly Si and As) and coke deposition. Poisoning was the main deactivation mechanism for the first bed spent catalyst sample, while coke deposition was predominant at the last catalytic bed sample. Reactor temperature was identified as the most important operational parameter considering coke aging.
O objetivo principal é determinar a atividade catalítica residual e as causas da desativação de amostras de catalisadores de uma unidade de HDT de lubrificantes. Foram realizadas corridas em unidade piloto, caracterização dos catalisadores e coletados dados do histórico operacional da unidade industrial. A atividade catalítica foi determinada através das conversões das reações de HDA, HDS e HDN bem como pelos parâmetros cinéticos aparentes de um modelo de lei das potências e lei de Arrhenius. Os catalisadores dos leitos principais de entrada e saída dos reatores industrial foram os mais desativados e o menos desativado o do leito intermediário sendo estabelecida a seguinte ordem de atividade catalítica residual: R1L3 (meio) > R1L2 (topo) ³ R2L2 (fundo). Os resultados de teor e características do coque, contaminantes e propriedades texturais sugerem que mecanismos distintos tenham causado a desativação desses catalisadores: deposição de metais e deposição de coque. Os mecanismos de desativação foram fortemente influenciados pelo posicionamento das amostras no interior do leito catalítico. No início do leito, a contaminação por metais (notadamente Si e As) revelou-se o principal mecanismo de desativação. Já no final do leito, a deposição de coque foi o mecanismo preponderante e a temperatura de reação identificada como a principal causa para o maior envelhecimento do coque.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Ortega, Silva Matías Arturo. "Evaluación técnica y económica de tecnologías para calentar refino de una pila de biolixiviación." Tesis, Universidad de Chile, 2012. http://www.repositorio.uchile.cl/handle/2250/112108.

Full text
Abstract:
Ingeniero Civil Químico
La biolixiviación de cobre en pilas es un método en crecimiento para la extracción de minerales sulfurados. Es sabido que a medida que aumenta la temperatura, aumenta la extracción de cobre, ya que se activa la acción de microrganismos que pueden lixiviar la calcopirita. El presente trabajo de título es una evaluación técnica y económica, a nivel de pre factibilidad, realizada en JHG Ingeniería, sobre distintas tecnologías para calentar el refino que se riega a las pilas de biolixiviación ROM de una compañía minera. En particular, se analizan tecnologías de tres fuentes energéticas: fósil (calderas), eléctrica (calentadores) y solar (colectores cilindro-parabólicos). Estas tecnologías se dimensionaron para aumentar la temperatura del refino en 5 y 10 ºC cada vez que pase por el sistema de calentamiento, considerando un flujo de refino de 16.500 m3/h. La información del efecto del aumento de temperatura sobre la extracción de cobre fue provista por una empresa externa, tomando en cuenta la influencia de distintos factores como el flujo de riego, la mineralogía, el plan de carga de la pila, la cinética y la termodinámica de las reacciones de lixiviación, el balance de masa y de energía y por supuesto la variación de la temperatura del refino. Todas estas variables fueron dadas por las condiciones de operación de la minera en estudio, bajo acuerdo de confidencialidad. Los resultados de esta modelación indican que existe aumento en la extracción de cobre al aumentar la temperatura del refino en 5 y 10 ºC en 18.000 y 41.000 ton anuales respectivamente con respecto a la extracción base de 208.000 ton/año. La evaluación económica al calentar el refino en 5 y 10 ºC revela que la inversión es respectivamente de MUS$ 16,8 y 29,8 para las calderas, MUS$ 35,9 y 68,5 para los calentadores eléctricos y MUS$ 284,0 y 568,0 para los colectores cilindro-parabólicos. Esta última, a pesar de ser la tecnología de mayor inversión, es la que entrega el VAN más alto para el periodo de evaluación de 15 años; MUS$ 442,8 y 1.068,3.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Pinto, Manuel. "Proyecto editorial: carátulas del grupo musical Los Jaivas. Testimonio histórico, reflejo de identidad e imagen de marca." Tesis, Universidad de Chile, 2007. http://repositorio.uchile.cl/handle/2250/101092.

Full text
Abstract:
Este proyecto busca acercar a quienes se interesen, a un rescate y redescubrimiento del grupo musical Los Jaivas; desde la visualidad creada y expuesta en las carátulas de sus discos y la historia de vida que contienen. Diseñando un producto editorial de colección, de texto e imágenes, en base a una investigación cualitativa, de estudio de caso y recolección de información: oral y gráfica, sobre la evolución de la identidad y la imagen de marca del grupo musical chileno Los Jaivas; desde el diseño de sus carátulas y su testimonio histórico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Azevedo, Adalberto Mantovani Martiniano de. "Regulação ambiental e mudança tecnica na industria de refino de petroleo : o caso da refinaria de Paulinia." [s.n.], 2005. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/287039.

Full text
Abstract:
Orientador: Newton Muller Pereira
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Geociências
Resumo: A dissertação discute a influência da regulação ambiental na adoção de novas técnicas produtivas e na modificação de técnicas existentes na indústria de refino de petróleo, particularmente na Refinaria de Paulínia (REPLAN). Para isso, são caracterizadas as técnicas adotadas para adequar os processos de refino à regulação que controla impactos locais (relacionados à proteção de recursos como água, ar e solo) e as técnicas adotadas para produzir diesel e gasolina menos poluentes, outra exigência dos órgãos de regulação ambiental. A pesquisa caracteriza tecnologias adotadas na REPLAN no final da década de 90 e as medidas regulatórias relacionadas à sua adoção. Sob a ótica da economia evolucionista, que considera que a tecnologia evolui conjuntamente ao contexto sócio-econômico, a regulação ambiental é apresentada como um elemento contextual determinante da busca e seleção de tecnologias que permitam atender à regulação com rentabilidade econômica, sendo um fator determinante da adoção de novas técnicas na indústria de refino. Na REPLAN, verifica-se que a regulação ambiental trouxe a necessidade de volumosos investimentos para a adequação de processos e produtos aos padrões estabelecidos
Made available in DSpace on 2018-08-05T08:30:25Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Azevedo_AdalbertoMantovaniMartinianode_M.pdf: 6759046 bytes, checksum: ada10804a19c01ddefe8438412235e0c (MD5) Previous issue date: 2005
Abstract: This dissertation discusses the influence of environmental regulation on the adoption of new production techniques and on the improvement of existing techniques in the refining petroleum industry, namely at the Paulínia Refinery (REPLAN). The dissertation describes the techniques adopted in order to fit refining processes into the regulation about environmental impacts (related to the protection of resources like water, air and soil), and also techniques adopted in order to produce less pollutant diesel and gasoline. The research characterizes technologies adopted in REPLAN at the end of the 90s and the regulatory measures related to the adoption of these techniques. The environmental regulation is presented under an evolutionary approach, considering that technology develops along whith the socio-economic context, the environmental regulation is a related element which determines the search and selection of technologies able to comply whith regulation ensuring economic viability. Regulation is also a determinant factor for the adoption of innovations in the refining industry. In REPLAN, the environmental regulation requires large investments in order to comply processes and products with the established standards
Mestrado
Mestre em Política Científica e Tecnológica
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Bauer-Lenoir, Virginie. "Le cinéma australien contemporain 1975-1988 : reflet d'une société." Paris 3, 1992. http://www.theses.fr/1993PA030046.

Full text
Abstract:
L'etude du cinema australien entre 1975 et 1988 rend compte de l'evolution de la production cinematographique en australie. Elle reflete le desir de comprendre dans quel contexte politique, social et culturel, une renaissance aussi profonde du cinema a pu se produire dans ce pays. L'attitude de l'etat australien et des etats de la federation, l'organisation de l'industrie du cinema, l'engagement personnel de ceux qui ont contribue a enrichir le patrimoine cinematographique australien, ainsi que les films eux - memes, en temoignent. Ils nous permettent ainsi d'etablir la specificite du cinema australien
The only way to account for the evolution of the australian film production from 1975 to 1988 is to study the policy of the australian federal governement and of the seven states as regard to the organization of the film industry, the dedication of the men and women who contributed to enrich the australian film heritage and the film themselves. The study of all these aspects comes as an answer to my desire to understand better the political, social and cultural beckground in which such a profound renewal of film production could take place in this country. It also makes possible to define the specificity of australian cinema
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Silveira, Cíntia. "Proteção passiva de estruturas e sistemas elétricos contra incêndio aplicada a uma unidade de refino de petróleo." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2005. http://hdl.handle.net/10183/5778.

Full text
Abstract:
Nesta dissertação visa-se estudar e propor alternativas de solução para a proteção de estruturas e sistemas elétricos contra fogo numa unidade de craqueamento catalítico de uma refinaria de petróleo, por meio de proteção passiva. A proteção passiva tem por finalidade garantir a integridade das estruturas sujeitas a incêndio, durante um determinado período de tempo, para possibilitar, no caso da refinaria, a realização de procedimentos de parada da unidade de forma segura e controlar o incêndio a fim de diminuir a possibilidade de propagação do fogo para outras áreas. Com base em técnicas de análise de riscos fez-se a identificação de zonas potencialmente sujeitas a cenários de acidente envolvendo jato de fogo e/ou incêndio em poça. A delimitação das áreas onde haveria necessidade de proteção passiva foi realizada com base em modelos para jatos de fogo e incêndio em poça já estabelecidos na literatura. O dimensionamento da proteção passiva de estruturas e sistemas elétricos com o uso de diversos materiais usados comercialmente para este fim foi estimado com base em equações empíricas desenvolvidas por Jeanes, 1980, Stanzak, 1973 e PABCO, 1984, e, para alguns casos particulares foi feita uma verificação por solução numérica da equação da condução do calor em meio sólido.Assim, foram determinados quais os materiais mais adequados em cada caso de aplicação e qual a espessura em que deve ser aplicado para que a temperatura no elemento estrutural ou no sistema elétrico não atinja a sua determinada temperatura crítica em um período de tempo pré-determinado. Para os casos de elementos estruturais como colunas de sustentação da unidade de seção cilíndrica, o principal material para proteção passiva é a argamassa projetada e para perfil I, é o emprego de placas de gesso. Já para o caso de sistemas elétricos, podem ser utilizadas tanto tintas intumescentes quanto as mantas reforçadas com fibras minerais, esta escolha depende da geometria do sistema em que será empregado. Da comparação entre estes dois métodos pode-se concluir que o dimensionamento da proteção passiva fazendo o uso das correlações empíricas é menos conservativo que para o caso do uso da equação da difusão do calor resolvida por método numérico. Porém, os resultados diferem dentro de um limite considerado aceitável (em torno de 15%) levando-se em consideração os erros embutidos em cada método de cálculo. É importante mencionar que as correlações empíricas são de mais simples aplicação por possuir apenas operações matemáticas básicas. Usando as correlações empíricas para os perfis cilíndricos de aço (diâmetro de 0,1524 m e espessura de parede de 0,0254 m), a espessura de revestimento estimada com o uso das correlações empíricas necessária para garantir que a temperatura na interface entre os dois materiais não atinja 550°C em duas horas seria de 13,5 mm para argamassa projetada, 19,7 mm para vermiculita com silicato de sódio e 34,5 mm para recobrimento com concreto com proteção do tipo contorno. Fazendo o mesmo cálculo pelo método numérico proposto, os resultados foram de 15,53 mm para argamassa projetada, 22,06 mm para vermiculita com silicato de sódio e 38,98 mm para recobrimento com concreto com proteção do tipo contorno. Fazendo o mesmo cálculo pelo método numérico proposto, os resultados foram de 15,53 mm para argamassa projetada, 22,06 mm para vermiculita com silicato de sódio e 38,98 mm para recobrimento com concreto com proteção do tipo contorno. Cabe ressaltar que com a realização desta dissertação busca-se uma integração entre o mestrado acadêmico e o meio empresarial com o desenvolvimento de trabalhos de natureza acadêmica que tenham aplicação direta na prática. Espera-se assim permitir que Universidade dê retorno à sociedade que a mantém e propiciar que setores da sociedade possam usufruir da capacidade disponível na academia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Gupta, Navin. "Reflexo dos gastos em P&D e inovação no valor de mercado das empresas químicas brasileiras." reponame:Repositório Institucional do FGV, 2011. http://hdl.handle.net/10438/8334.

Full text
Abstract:
Submitted by Cristiane Shirayama (cristiane.shirayama@fgv.br) on 2011-06-02T19:19:00Z No. of bitstreams: 1 66080100239.pdf: 614205 bytes, checksum: df9b1f4fae10907cc7a3706f9f0de5c0 (MD5)
Approved for entry into archive by Vera Lúcia Mourão(vera.mourao@fgv.br) on 2011-06-02T20:19:14Z (GMT) No. of bitstreams: 1 66080100239.pdf: 614205 bytes, checksum: df9b1f4fae10907cc7a3706f9f0de5c0 (MD5)
Approved for entry into archive by Vera Lúcia Mourão(vera.mourao@fgv.br) on 2011-06-02T20:40:37Z (GMT) No. of bitstreams: 1 66080100239.pdf: 614205 bytes, checksum: df9b1f4fae10907cc7a3706f9f0de5c0 (MD5)
Made available in DSpace on 2011-06-03T18:16:15Z (GMT). No. of bitstreams: 1 66080100239.pdf: 614205 bytes, checksum: df9b1f4fae10907cc7a3706f9f0de5c0 (MD5) Previous issue date: 2011-02-11
The objective of this dissertation is to study the importance of expenses on R & D and Innovation in the market value of companies in the chemical industry. This was a topic of debate in the restructuring of the petrochemical industry and resulted in the creation of Braskem, the first integrated petrochemical company in Brazil. The justifications for such vertical integration were the bigger capacity for investment in R & D and the increase in the value of companies in order to compete internationally. However, economists debated about the monopoly power of the new company and the possible increase of prices for the end consumers. Thus, this study analyzed data from the brazilian chemical industry from 1996 to 2008, obtained from the Yearbook of the Brazilian Chemical Industry (ABIQUIM). The models were estimated using estimators of fixed and random effect for an unbalanced panel data. The fixed effects estimation was chosen both for the estimation of the additive model, and for the multiplicative model. It is believed that the multiplicative model, besides being more general, is best suited for the modeling of interest, since it treats the differences between the sizes of the companies considered by linearization, and subsequent smoothing of the model. The estimated elasticity of expenditure on R & D and innovation in relation to market values of companies, indicated a positive relationship between these expenditures and the increase in value of companies. The coefficient of 0.26 indicates that a 1% increase in spending on R & D generate, on average, an increase of 0.26% in market value of these companies.
O objetivo desta dissertação é estudar a relevância dos gastos em P&D e Inovação no valor de mercado das empresas da indústria química brasileira. Este foi um tema de grande debate na reestruturação da indústria petroquímica e que resultou na criação da Braskem, a primeira petroquímica integrada brasileira. As justificativas para a referida integração vertical foram a maior capacidade para investimentos em P&D e o aumento do valor das empresas para poderem competir conforme os moldes internacionais. Por outro lado, economistas debatiam sobre o poder de monopólio da nova empresa e, consequentemente, o possível aumento de preços para o consumidor final. Desta forma, foram analisados nesse estudo os dados da indústria química brasileira de 1996 a 2008, obtidos no Anuário da Indústria Química Brasileira. Os modelos foram estimados utilizando estimadores de efeito fixos e aleatórios para um painel de dados não balanceado. A estimação por efeitos fixos foi escolhida, tanto para a estimação do modelo aditivo,quanto para o modelo multiplicativo. Acredita-se que o modelo multiplicativo, além de mais geral, seja o mais adequado para a modelagem de interesse, uma vez que ele trata as diferenças entre o porte das empresas consideradas por meio da linearização, e conseqüente suavização, do modelo. A elasticidade estimada dos gastos em P&D e inovação, com relação aos valores de mercado das empresas, indicou relacionamento positivo entre estes gastos e o aumento de valor das empresas. O coeficiente de 0,26 indica que um aumento de 1% nos gastos com P&D geram, em média, um aumento de 0,26% no valor de mercado destas empresas.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Clément, Sophie. "Les techniques de percussion : un reflet des changements techniques durant l’Acheuléen ?" Thesis, Paris 10, 2019. http://faraway.parisnanterre.fr/login?url=http://bdr.parisnanterre.fr/theses/intranet/2019/2019PA100033/2019PA100033.pdf.

Full text
Abstract:
Durant l’Acheuléen, des milliers de pièces bifaciales ont été façonnées, dans un éventail de matières premières, allant du silex au basalte en passant par l’os et le calcaire. La variabilité technique et morphologique incontestable de ces outils emblématiques a conduit à diverses interprétations, sur les moyens mis en œuvre pour leur confection. Les techniques de percussion utilisées ont été présentées comme ayant une incidence sur la qualité d’exécution ou le degré de finition de celui-ci. Le travail entrepris dans cette thèse de doctorat propose comprendre les liens entre techniques de percussion et changement technique à travers le prisme des matières premières microgrenues et tenaces en proposant une méthodologie renouvelée. Une expérimentation réalisée exclusivement avec des matériaux africains, pour les produits façonnés comme pour les percuteurs, combinée à une grille d’analyse dédiée permet d’aborder la question de la reconnaissance des stigmates et les réactions des matériaux. La mise en relation de l’analyse structurelle des pièces bifaciales avec les techniques de percussion utilisées donne des éléments de réponses sur la question du lien entre la technique de percussion et la morphologie du biface, permettant ainsi de comprendre la hiérarchie technique qui peut en découler. Grâce à d’autres résultats concernant à la fois des collections issues de sites du sud-ouest de la France et une expérimentation sur des quartzites, l’importance du concept de départ et de la structure du biface est ainsi mise en exergue, face aux possibilités qu’offrent les techniques de percussion. Les perspectives obtenues autorisent alors une réflexion nouvelle sur la place de ces techniques pendant la période acheuléenne
During Acheulean period, thousands of bifacial tools have been knapped from a vast range of raw materials like flint, volcanic stones (e.g.basalt, phonolite), bone or limestone. Technical and morpholigical variability of these emblematic tools can’t be denied and led to diverse interpretations regarding the means adopted to produce them. The percussion techniques often got presented as having an impact on the quality of execution or the degree of completion. This PhD aimed at understanding the link between percussion techniques and technical changes through the prism of grained and resistant raw materials by renewing the methodological approach. An experimentation completed only with african raw materials including knapped stones and percussive tools, in addition with a specific evaluation grid, entitles us to observe physical reactions and to talk about scarrecognition. Structural analysis of bifacial tools related to percussion techniques helps to define the link between those techniques and the morphological shapes of the tools and thererefore understanding the resulting hierarchy. More analysis of archaeological lithic assembling from sites in southern France and an other experimentation on quartizte underline the importance of the original (or initial) concept and of the tool’s structure. These perspectives entitle us to propose a new reflexion about the importance of those percussion techniques during Acheulean period
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Falivene, Riccardo. "Revamping di un depuratore, studio dei parametri e verifica dei rendimenti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
L'elaborato parte dallo studio dell'evoluzione di un impianto di trattamento acque reflue industriali per poi passare all'analisi di una possibile integrazione mirata all'efficientamento del ciclo di depurazione. Viene, quindi, proposto un progetto di riutilizzo del refluo in uscita, attraverso l'impiego delle tecnologie di filtrazione a membrana, capace di alimentare alcuni sistemi generali di impianto. Il lavoro si conclude con un'analisi della fattibilità economica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Iandoli, Mariaclara. "Applicazione di fiocchi di fibre di polistirene sindiotattico per la rimozione di composti organici volatili da matrici acquose." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23253/.

Full text
Abstract:
L’obiettivo della ricerca sperimentale condotta è di valutare la possibile applicabilità di fiocchi di fibre di polistirene sindiotattico come materiale adsorbente da utilizzare nel processo di depurazione delle acque reflue. Il trattamento che potrebbe prevedere l’impiego dei fiocchi di fibre di polistirene sindiotattico è l’adsorbimento. Questo processo di separazione consiste nel trasferimento di uno o più componenti di una fase fluida sulla superficie di un solido poroso. Il mezzo adsorbente di comune impiego è il carbone attivo, per le elevate superfici specifiche e la buona affinità con un grande numero di composti. Il limite di questo materiale riguarda i costi, in particolare di rigenerazione e smaltimento. Le valutazioni economiche, determinanti ai fini dello sviluppo di processo, hanno spostato l’interesse verso materiali facilmente reperibili e che richiedono minori costi di gestione. Affinché si possa pensare di impiegare un materiale come adsorbente questo deve presentare caratteristiche chimico – fisiche che lo rendano idoneo all’applicazione. I fiocchi di fibre di polistirene sindiotattico, se sottoposti ad uno specifico trattamento con solventi, cristallizzano nella forma cristallina delta nanoporosa. In questo modo si ottiene un materiale che coniuga le proprietà dei sistemi porosi con le caratteristiche dei polimeri quali resistenza, basso costo, durabilità e facile processabilità. Il processo di adsorbimento di sostanze volatili in matrici acquose è generalmente condotto in colonne a letto fisso. La ricerca eseguita si può suddividere in due fasi, distinte innanzitutto da una specifica di progetto cioè la quantità di materiale adsorbente caricato in colonna. L’utilizzo di quantità di polimero piuttosto differenti, anche in termini di volume, ha reso necessario lo svolgimento delle prove con un diverso apparato sperimentale e ha permesso la valutazione di aspetti differenti del fenomeno.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

Vasconcelos, Geovane Vitor. "A Técnica Iterativa de Reconstrução Tomográfica Baseada em Sistemas de Partículas." Universidade Federal de Pernambuco, 2013. https://repositorio.ufpe.br/handle/123456789/10255.

Full text
Abstract:
Submitted by Amanda Silva (amanda.osilva2@ufpe.br) on 2015-03-04T11:47:17Z No. of bitstreams: 2 Tese Geovane Vitor Vasconcelos.pdf: 4194219 bytes, checksum: d0b64d24829a17c7d4de1f02945cb5c3 (MD5) license_rdf: 1232 bytes, checksum: 66e71c371cc565284e70f40736c94386 (MD5)
Made available in DSpace on 2015-03-04T11:47:17Z (GMT). No. of bitstreams: 2 Tese Geovane Vitor Vasconcelos.pdf: 4194219 bytes, checksum: d0b64d24829a17c7d4de1f02945cb5c3 (MD5) license_rdf: 1232 bytes, checksum: 66e71c371cc565284e70f40736c94386 (MD5) Previous issue date: 2013-03-08
A tomografia computadorizada tem se consolidado como uma alternativa bastante eficiente na investigação do processo industrial do refino de petróleo. O seu produto final, a imagem reconstruída, é objeto de estudo em uma área de intenso interesse, e inclui métodos de reconstrução advindos dos mais distintos campos de pesquisa. Esta tese apresenta um método de reconstrução iterativo baseado numa abstração chamada em computação gráfica de sistemas de partículas, o PSIRT. O método foi concebido originalmente para atuar em arranjos de tomógrafo com limitado número de trajetórias de raios gama, um requerimento de extrema importância para as aplicações industriais. O PSIRT representa fragmentos do objeto a ser reconstruído como partículas sujeitas a um campo de forças em torno das trajetórias. Tal campo é gerado pelas diferenças entre os dados de entrada de atenuação da trajetória e os dados computados numa dada iteração, baseados na quantidade de partículas presentes num envelope em torno da trajetória. O posicionamento do conjunto de partículas é iterativamente modificado para que essas diferenças atinjam um valor aceitável. Algumas iterações de ajustes de parâmetros são aplicadas de forma alternada com as iterações da dinâmica das partículas. Praticamente todos os diversos resultados da aplicação do PSIRT em dados simulados e também em dados experimentais sugerem uma superioridade qualitativa em relação a métodos algébricos consagrados. Os sinogramas simulados foram produzidos a partir de diferentes tipos de fantomas, incluindo duas configurações estacionárias observadas no estudo de fluidodinâmica, e as comparações foram feitas com o algoritmo ART e alguns de seus variantes, e incluiu uma métrica concebida para capturar formas geométricas. Uma das características mais marcantes do PSIRT é a ausência de ruídos de ordem global, um dos problemas enfrentados por outros métodos em número limitado de trajetórias. Os sinogramas de dados experimentais foram produzidos num tomógrafo de alta velocidade de raios gama (tomógrafo HSGT), como também num tomógrafo de 1ª geração. Embora os dados ruidosos tenham afetado sensivelmente o desempenho do PSIRT, verificou-se que este fato se deu menos no método do que nos métodos algébricos. Tais considerações presentes nesta tese conferem ao PSIRT a condição de um método bastante competitivo em aplicações de tomografia industrial.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

José, Andreia Silva de São. "Identificação de indicadores globais para as áreas de sustentabilidade ambiental e responsabilidade social: estudo de caso em uma indústria de fornecimento de insumos para o refino de petróleo." Universidade do Estado do Rio de Janeiro, 2010. http://www.bdtd.uerj.br/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=2617.

Full text
Abstract:
A integração da sustentabilidade ambiental junto à responsabilidade social tem sido cada vez mais o foco de inúmeras discussões de âmbito mundial. Assim com a expansão deste conceito, a valorização do colaborador e a preservação do meio ambiente ganham importância como instrumento de gestão, não apenas para aderir à legislação, mas também para aprimorar a qualidade, a competitividade e as reivindicações da comunidade. Deste modo, os indicadores, como ferramenta de apoio, buscam atender as observâncias através de informações que mensuram e apontam à postura socioambiental a expectativas empresariais. Neste contexto, este estudo aponta a necessidade da proposição de indicadores globais que integrados e sistêmicos auxiliem no gerenciamento empresarial cujos resultados primem pelo desenvolvimento de maneira convergente à sustentabilidade nas diversas áreas que compõem a indústria de fornecimento de insumos para o refino de petróleo. Com a utilização de questionário sobre relevância e disponibilidade dos dados sobre os indicadores e através da metodologia da Soma ponderada foi organizada uma priorização entre os indicadores levantados na empresa, contíguo à proposição de indicadores de responsabilidade social. Em seguida, foram elaborados os respectivos indicadores globais: sustentabilidade ambiental e desempenho ambiental. Destarte, são recomendadas maiores pesquisas para o desenvolvimento contínuo dos indicadores globais, além da implantação de indicadores de responsabilidade social, a fim de contribuir ao posicionamento teórico e avaliação das atuações práticas
The integration of environmental sustainability with social responsibility has increasingly been the focus of numerous discussions worldwide. The appreciation of the worker and environmental preservation gain importance as a management tool, not only to fulfill the law, but also to improve quality, competitiveness and demands of society. The social and environmental indicators as a tool of support, seek to meet the needs of social and environmental information with business expectations. In this context, this study highlights the need for the proposition that global indicators integrated and systemic assist in managing business results excel for the development of convergent way to sustainability in the various areas that make up the industry in supplying inputs for petroleum refining. With the use of a questionnaire on relevance and availability of data on indicators and using the methodology of the weighted sum was organized a priority between the indicators surveyed in the company, adjacent to the proposition of indicators of social responsibility. Were then prepared their global indicators: environmental sustainability and social responsibility. Thus, larger studies are recommended for the continued development of global indicators to contribute to positioning theory and evaluation of practical performances
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

Mazzacani, Valentina. "La gestione delle acque nell'industria ceramica: il caso di studio della Florim Ceramiche SpA." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
L'acqua non è solo un bene essenziale, è anche una risorsa molto versatile in grado di procurare un'ampia gamma di benefici ma al tempo stesso è importante avere la consapevolezza che si tratti di una risorsa esauribile. Uno dei suoi maggiori utilizzi è quello industriale nel quale non è di fondamentale importanza solo il quantitativo di risorsa idrica sfruttata ma anche le sue caratteristiche qualitative. Obiettivo della tesi è quello di indagare la gestione della risorsa idrica nel contesto dell'industria ceramica cercando di capire quali sono gli utilizzi principali, i quantitativi e lo standard qualitativo dell'acqua al termine del processo industriale. Un ruolo principale nell'ambito della sostenibilità ambientale è svolto dalle aziende ceramiche del territorio che sempre più acquisiscono know-how ambientale e si adottano di procedure e tecnologie in grado di salvaguardare il territorio in cui operano. A tal fine ho condotto uno studio su una delle maggiori aziende del distretto ceramico di Sassuolo: Florim ceramiche s.p.a. analizzando il processo produttivo, quello depurativo e i quantitativi utilizzati cercando di capire gli ambiti di miglioramento attraverso la definizione di interventi sostenibili.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

Wary, Marc. "Développement d'un nouvel alliage de brasage sans plomb pour des applications à haute température en microélectronique." Electronic Thesis or Diss., Paris, HESAM, 2020. http://www.theses.fr/2020HESAE000.

Full text
Abstract:
Contenus à l'origine dans la plupart des équipements électroniques, notamment au niveau des brasures, le plomb et ses dérivés sont désormais considérés comme une menace directe pour la santé humaine et l’environnement. La directive Européenne RoHS2 en fixe le niveau de concentration maximale à 0,1%. Or, il existe peu de substituts à l’alliage PbSnAg pour les applications de brasage à haute température dans le domaine de la microélectronique. L’objectif de ce travail de thèse a donc été de développer un alliage de substitution sans Pb fiable pour le procédé de brasage par refusion. Pour cela, plusieurs compositions chimiques d’alliages potentiels ont été déterminées, en s'appuyant sur l’état de l’art et sur des modélisations thermodynamiques effectuées sous Thermo-Calc. Puis, ces alliages ont été élaborés et entièrement caractérisés en termes de microstructure, de propriétés physico-chimiques, électriques et mécaniques. Un alliage a finalement été conservé pour ses propriétés. Cependant, sa faible conductivité thermique nous a forcés à trouver une voie d’amélioration par l’ajout de renforts très conducteurs, amenant à un alliage composite de conductivité thermique élevée (λ = 61 W.m-1.K-1) dont certaines propriétés liées à la tenue en service et au vieillissement restent encore à évaluer sur des assemblages réels
Mainly used as electronic solders, lead and lead containing materials are considered to be a major threat to human health and environment. Recent EU directive RoHS has established the maximum concentration at 0.1%. However, there is a lack of substitutes for PbSnAg alloy for high-operating temperature applications in the electronics industry so that this PhD aims at developing one possible reliable substitutional alloy without lead considering reflow soldering. Several alloys with different chemical compositions were selected based on literature and thermodynamic calculations using Thermo-Calc. They were then elaborated and characterized through microstructure as well as physical-chemical, electrical and mechanical properties: one them was finally preserved but its low thermal conductivity obliged us to add reinforcements with high conductivity leading to an interesting composite alloy (λ = 61 W.m-1.K-1). Several properties linked to service life and aging still remain to be assessed on industrial assemblies
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Delgado, Aguilar Marc. "Nanotecnología en el sector papelero: mejoras en calidad y permanencia de las fibras de alto rendimiento y secundarias en una economía circular mediante el uso de nanofibras y el refino enzimático." Doctoral thesis, Universitat de Girona, 2015. http://hdl.handle.net/10803/326743.

Full text
Abstract:
Bio and nano technologies are absent or incipient in papermaking industry and, concretely, in recycling and high-yield pulps sectors. In this sense, the present Thesis uses cellulose nanofibers (CNF), both in bulk and on surface, for physicomechanical properties enhancement of both recycled papers and of those made from high-yield fibers. Moreover, in order to reach even higher physicomechanical properties, the synergetic action between CNF and enzymatic refining was investigated. Recycling through mechanical refinement was found to produce papers with similar properties than the original ones, without the possibility of enhancement. However, the above cited combination drives to papers with properties that can be used in higher performance applications.
L’aplicació de la bio i la nano tecnologia en el sector paperer en general i, més concretament, en el subsector del reciclatge i les pastes d’alt rendiment és pràcticament inexistent o molt incipient. En aquest sentit, en aquesta tesi s’utilitzen nanofibres de cel·lulosa (CNF), tant en massa com en superfície, per tal d’incrementar les propietats físico-mecàniques del paper de fibres secundàries i d’alt rendiment. A més, amb l’objectiu d’assolir fins i tot propietats físico-mecàniques superiors, es van utilitzar tècniques de refinat enzimàtic en combinació amb l’addició de CNF. Es va constatar que el refinat mecànic de les fibres secundàries permet la fabricació de papers amb les mateixes prestacions físico-mecàniques que el paper original, sense la possibilitat d’incrementar les propietats. D’altra banda, l’addició de CNF i el refinat enzimàtic doten als papers de propietats que els obren les portes a nous horitzons d’aplicació on els requeriments físico-mecànics són superiors.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Morita, Dione Mari. "Tratabilidade de águas residuárias contendo poluentes perigosos: estudo de caso." Universidade de São Paulo, 1993. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/3/3147/tde-05052017-083302/.

Full text
Abstract:
O trabalho foi desenvolvido com o objetivo de caracterizar e estudar formas de tratamento de águas residuárias de indústrias de refino de óleo lubrificante e de recuperação de solventes. A fase preliminar teve por objetivo avaliar a biodegradabilidade do despejo combinado dessas duas indústrias. A segunda foi realizada em instalação piloto composta, basicamente, de uma unidade de arraste com ar/tanque de equalização, tanques de correção de pH e de aeração com tempos de detenção distintos, seguidos de tanques de sedimentação. Foram executados testes para avaliar a remoção de material solúvel em n-hexano do despejo da indústria de refino de óleo lubrificante e do efluente final. A unidade de arraste com ar difuso operando com subpressão de 15 mmhg a saída dos gases, vazão específica de ar de 20 ml/l min. E tempo de detenção de 5 dias foi eficiente na remoção de acetona, piridina, benzeno, tolueno, hexano, metil etil cetona e provavelmente solventes clorados. Não apresentou remoção significativa de álcoois, que foram eficientemente degradados no sistema biológico subsequente. Obteve-se remoções superiores a 90%, em termos de dbo e dqo, no processo biológico com tempos de detenção de 20 e 30 dias, e em torno de 80% para os demais. Os sistemas biológicos responderam bem as cargas transientes de solventes, exceto para o tolueno e o álcool isopropílico.
Traditionally, raw materials from solvent recovery and from reclaimed lubricating oil industries are considered hazardous solid waste. Consequently, the best control technology is incineration. This work was developed in order to characterize and to study ways of treating wastewaters from lubricating oil refinery and solvent recovery industries. The experimental part was divided in two phases. The preliminar step aimed to evaluate the biodegradability of combined wastewater from both industries. The second phase was basically carried out in a pilot plant composed by an air stripping unit/equalization tank, pH correction tanks and bioreactors with different retention times, followed by sedimentation tanks. Other than these assays, tests were performed to evaluate the removal of soluble material in n-hexane of the wastewater of the lubricating oil refinery industry and of the supernatant of the sedimentation tank after the bioreactor of 20 days retention.The buble aeration unit operating with a 15 mmHg suppresion to the gas exit, with a specific air flow of 20 mL/L.min. and with a retention time of 5 days was efficient to remove acetone, pyridine, benzene, toluene, hexane, methyl ethyl ketone and probably chlorinated solvents. There was no significative removal of alcohols, that were efficiently degraded in the subsequent biological system. BOD and COD removal efficiencies were better than 90% in the biological process with retention times of 20 and 30 days, and about 80% for the rest. The responses of biological systems to the transient inputs of solvents were well, except for toluene and isopropilic alcohol. Several physico-chemical processes for soluble material in n-hexane removal were studied. The only one to present effluent concentration under the legal limit was the addition of the sodium xylene-sulphonate base demulsifier to the supernatant of the sedimentation tank the bioreactor of 20 days retention.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Wathier, Ludivine. "Modifications de l’amplitude du réflexe de l’oreille moyenne après inhalation de solvant. Conséquences physiologiques pour les expositions au bruit." Thesis, Université de Lorraine, 2016. http://www.theses.fr/2016LORR0211/document.

Full text
Abstract:
Le réflexe de l’oreille moyenne (ROM) diminue l’énergie acoustique portée par les bruits riches en basses fréquences et de fortes intensités qui pénètrent dans la cochlée. Son déclenchement bilatéral permet ainsi de protéger la cochlée. La perturbation de ce réflexe par des solvants peut accroître les effets cochléo-traumatisants du bruit, notamment chez les salariés du secteur industriel, où bruit et solvant sont souvent associés. L’objectif principal de ces travaux était d’élaborer un test de criblage capable d’identifier les substances volatiles susceptibles de modifier le réflexe. De plus, le choix des solvants nous a permis d’étudier le mode d’action des solvants sur les neurones impliqués dans l’arc réflexe. Pour cela, des rats Brown Norway anesthésiés ont été exposés par inhalation aux solvants aromatiques choisis selon leur lipophilie (log Kow) et/ou selon leur structure. L’amplitude du ROM a été déterminée grâce à la mesure de l’intensité du produit de distorsion acoustique. Les résultats montrent que les effets des solvants sur le ROM sont conditionnés par les paramètres stéréospécifiques des molécules et non par leur lipophilie. Par ailleurs, l’analyse RMN des microsomes de cerveaux de rats confirme que le toluène n’influence pas la fluidité membranaire. En conclusion, le ROM est un bon outil pour détecter des substances dangereuses pour l’audition en cas de co-exposition avec du bruit. De plus, nous pouvons dire que les solvants aromatiques ont une action neuropharmacologique et/ou cochléotoxique qui peuvent retentir de façon distincte sur l’audition des sujets co-exposés au bruit et à des solvants
The middle-ear reflex (MER) reduces acoustic energy carried by the high intensity noises rich in low frequencies at entering the cochlea. His bilateral trigger thus protects the cochlea. Disruption of this reflex by solvents can increase cochleo-traumatic effects of noise, especially among industrial workers, where noise and solvent are often associated. The main objective of this work was to develop a screening test capable of identifying the volatile substances that could modify the reflex. Moreover, the choice of solvents allowed us to study the mode of action of solvents on the neurons involved in the reflex circuit. For this purpose, Brown Norway rats were anesthetized and then exposed to aromatic solvents selected according to their lipophilicity (log Kow) and/or their structure. The amplitude of the MER is determined by measuring cubic distortion product oto-acoustic emissions. For that, aromatic solvents appear to act directly on the neuronal targets involved in the acoustic reflex circuit, rather than on membrane fluidity. The affinity of this interaction is determined by stereospecific parameters rather than lipophilocity. Additionally, NMR spectra for brain microsomes confirmed that brain lipid fluidity was unaffected by toluene exposure. In conclusion, the MER can be used to detect hazardous volatiles substances for the hearing when co-exposed to noise. Moreover, this study revealed that aromatic solvents have a neuropharmacological and/or cochleotoxic action that can act separately on the hearing of workers exposed to noise and solvents simultaneously
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Liu, Pei-min, and 劉沛民. "A Study of Industrial Development, Technological Innovation and Marketing Strategies for Digital Single Lens Reflex Camera." Thesis, 2010. http://ndltd.ncl.edu.tw/handle/52951276514898730416.

Full text
Abstract:
碩士
美和技術學院
經營管理研究所
98
The highly competitive scenario of digital single lens reflex (DSLR) market has been playing out with their advanced technology overwhelmingly overshadowing the conventional SLR, as can be attested to by the sharply rising popularity and sales, rapidly predominating in terms of market share. The three global market giants, Canon, Nikon and Sony compete heatedly in regard to specifications, functions and marketing strategy, trying to take the lead in technical evolution. Customer perception is the factor determining which company will become the top brand in the world of high-quality digital images. Based on technological innovation and marketing strategy, this study aimed to examine the factors that influence the market of DSLR, and how the enterprises managed their affairs in the market during the past five years to achieve their planned sales target and market share growth. In this research, 10 major sales channel managers across Taiwan were interviewed deeply to explore the factors that might influence the three big brands’ the market share. The research has reached the following findings: 1. User-friendly “technological innovation” rapidly increases the sales for the whole industry. 2. Current product technology has been almost mature. Technological innovation can raise short-term sales, but the other dominating factor is marketing strategy. Finally, the conclusions and proposed suggestions are offered as reference for the industry.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

Ferreira, Ana Mónica da Luz 1985. "O ferro na arquitectura : a sua expressão e reflexo no processo de pensar." Master's thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11067/3262.

Full text
Abstract:
Dissertação de mestrado integrado em Arquitectura, Universidade Lusíada de Lisboa, 2012
Exame público realizado em 6 de Fevereiro de 2013
A seguinte dissertação pretende explorar as possibilidades e capacidades do ferro como material de arquitectura. Durante a Revolução Industrial no século XIX, engenheiros e arquitectos tomaram conhecimento do mesmo, alterando o modo tradicional de fazer arquitectura. Este material ganha um forte impacto devido às suas particularidades, sendo por isso um material utilizado até os dias de hoje. Deste modo é pretendido ao longo deste trabalho contextualizar o ferro na história da arquitectura, analisando as suas possibilidades e capacidades, onde é aplicado e o porquê de ser ainda um material essencial para os arquitectos actualmente. Foi elaborada uma análise de várias obras de diferentes autores, em diferentes épocas, as quais serviram como referência conceptual para o projecto elaborado ao longo do 5.º ano da Faculdade, também apresentado nesta dissertação.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

Beaudoin-Jobin, Charles. "Uranium à Sept-Îles : ethnographie d'un refus. Essai de résistance populaire." Thèse, 2012. http://hdl.handle.net/1866/9156.

Full text
Abstract:
Ce mémoire de maîtrise traite d’un phénomène social critique qui a gagné en importance au Québec : la montée des groupes de résistance populaire contre des projets d’exploitation des ressources naturelles. À partir d’une étude de cas, l’auteur tâche ici d’approfondir les questions relatives à ces luttes collectives tout en mettant en lumière les diverses modalités d’engagement qui, par leurs registres et leurs compositions en « systèmes-experts », se répercutent dans l’espace public tout en transformant, d’une certaine manière, l’arène politique. Ces dynamiques des mouvements de résistance tendent également à s’infléchir en amont des projets de développement, pour se matérialiser en aval, soit dès les premières phases d’appropriation territoriale, c’est-à-dire les premiers travaux exploratoires comme tels. Cette enquête de terrain se focalise sur ces enjeux. En prenant comme observatoire le projet de Terra Ventures à Sept-Îles, en région nord-côtière, concernant un projet d’exploration uranifère, l’auteur insiste sur les multiples références collectives qui sont autant de perspectives pour comprendre ce phénomène. À travers l’étude de cette résistance populaire qui s’est profilée contre ce projet d’exploration, c’est l’industrie minière au Québec, son histoire, ses mythes, et sa mémoire qui est, enfin, en trame de fond.
This thesis focuses on a social critical phenomenon that recently has gained in importance in Quebec: the rise of popular resistance groups against the exploitations of natural resources. Based on an empirical study, the author explores the questions of collective struggles and highlights the various modalities of commitments that, by their structures and compositions, of "expert systems", are reflected in the public space that, slowly, becomes an important factor in the political arena. The dynamics of these resistance movements also tend to influence upstream development projects and to materialize downstream, in the early stages of territorial appropriation, that is to say, the first exploratory work as such. Based on the observation of Terra Ventures project on Quebec’s North-Shore uranium explorations, the author focuses on the multiple collective references that are all perspectives of understanding for this phenomenon. Through the study of this popular resistance, specifically in the city of Sept-Îles, which has emerged against the explorative project, it is the Quebec mining industry, its history, its myths, and its memory that appear as a fundamental landmark.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography