Academic literature on the topic 'Restauro archeologico'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Restauro archeologico.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Restauro archeologico"

1

Pertot, Gianfranco, and Gian Paolo Treccani. "Mentalità stratigrafica e progetti per la conoscenza e per la conservazione." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 131. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.11.

Full text
Abstract:
Gli autori presentano i risultati più significativi di una ricerca svolta presso le Università di Milano e di Brescia, nell’ambito dei corsi di Restauro architettonico. Fra i principali obiettivi dello studio e delle esperienze didattiche correlate vi è il tentativo non solo di utilizzare le procedure dell’archeologia stratigrafica, per quanto utile e possibile, nella complessa serie di operazioni che segna la redazione di un progetto di conservazione e di riuso, ma di trasferirvi anche quella che si può definire come “mentalità stratigrafica”. In particolare considerando nuovi codici, quali le Interfacce di Fase e le Unità Stratigrafiche Associate. A corredo di queste argomentazioni vengono anche svolte alcune considerazioni in merito al cosiddetto “Restauro archeologico”
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

D’Avino, Stefano. "Comprendre, c’est traduire. Rifl essioni sul complesso rapporto fra archeologia e conservazione." CaieteARA. Arhitectură. Restaurare. Arheologie, no. 5 (2014): 179–88. http://dx.doi.org/10.47950/caieteara.2014.5.07.

Full text
Abstract:
Il rapporto fra archeologia e conservazione è connesso con i concetti di ‘storia permanente’ e ‘materia signata’; il tema delle integrazioni in campo archeologico risente, del resto, degli sviluppi delle discipline storico-critiche, che mostrano oggi una crescente attenzione ed un apprezzamento verso tutti i livelli di stratifi cazione presenti sulle strutture antiche. Il progetto di restauro di un’architettura ridotta in frammenti si confi gura infatti come atto di interpretazione e traduzione. L’intervento sul testo lacunoso può pertanto giungere a soluzioni à l’identique, operazioni progettuali che perseguono una fi guratività architettonica simile all’originaria, ovvero confi gurarsi, negli esempi più convincenti, come un esercizio di reintegrazione in cui la permanenza della preesistenza è garantita dall’adozione di elementi formali francamente contemporanei e caratterizzati da una ricercata compatibilità e revesibilità; operazione in cui coesistono criticamente ‘dimensione estetica’ e rispetto del testo originario.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Thomas, Edmund, and Christian Witschel. "Constructing reconstruction: claim and reality of Roman rebuilding inscriptions from the Latin west." Papers of the British School at Rome 60 (November 1992): 135–77. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009818.

Full text
Abstract:
COSTRUENDO RICOSTRUZIONI: RIVENDICAZIONI E REALTÀ DELLE ISCRIZIONI DA RIEDIFICAZIONI ROMANE PROVENIENTI DALLATINUMOCCIDENTALEIn quest'articolo gli Autori analizzano l'atteggiamento che in epoca romana veniva riservato alia riedificazione e al restauro di edifici, utilizzando in particolare le iscrizioni di riedificazione rinvenute nella parte occidentale dell'Impero (Roma esclusa); inoltre, dove possibile, le iscrizioni sono confrontate con le evidenze archeologiche. Viene dimostrato qui che non sempre tali iscrizioni descrivono in maniera accurata i danni precedenti alla ricostruzione o il tipo di lavori eseguiti. Il loro linguaggio è spesso metaforico e vengono stabilite nozioni di distruzione e ricostruzione che non necessariamente hanno una diretta relazione con il reale stato dell'edificio o con i lavori di restauro eseguiti. La parola ‘ricostruzione’ era in generale considerata sotto un punto di vista idealistico espresso in modi diversi, colleganti fatti architettonici locali, spesso complessi, ad un'idea simbolica di rinnovamento. Quindi, a meno che una singola causa reale non sia menzionata, le iscrizioni di riedificazione non riportano nessun dato definitivo circa le circostanze reali della distruzione o della ricostruzione di un edificio. Queste devono essere studiate individualmente e non devono influenzare l'analisi indipendente dei resti archeologici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Brogiolo, Gian Pietro. "L'archeologia dell'architettura in Italia nell'ultimo quinquennio (1997-2001)." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 19. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.3.

Full text
Abstract:
Il contributo delinea un bilancio dell'Archeologia dell'architettura in Italia a partire dalla metà degli anni '90 del XX secolo, quando alcuni convegni e la neonata rivista "Archeologia dell'Architettura", misero a confronto le esperienze maturate in più centri di ricerca, che riguardavano non solo l’analisi stratigrafica delle murature il suo rapporto con il Restauro, ma anche allo studio delle tecniche costruttive, della mensiocronologia e dell’archeometria. Da questo punto di vista sono da segnalare da un lato le sperimentazioni nella costruzione delle sequenze degli equilibri statici, del degrado, degli intonaci e degli orizzontamenti lignei, dall'altro le proposte di metodologie di restauro fondate sull'analisi stratigrafica. Questo impegno ha però portato a trascurare l’obiettivo prioritario dell’archeologo: recuperare dalle sequenze di un edificio informazioni storiche, per le quali servono anzitutto corpora e censimenti esaustivi, e studi che pongano in relazione le architetture con l’organizzazione agraria, le trasformazioni dei paesaggi antropici, le trasformazioni economiche e sociali. Ed è su questo aspetto che converrà puntare nei prossimi anni, almeno da parte degli archeologi, senza per questo sminuire o vanificare il rapporto privilegiato che si è instaurato negli anni ‘90 con il Restauro Architettonico, con l'obiettivo comune di salvaguardare il patrimonio architettonico in una congiuntura nella quale sembra concluso un ciclo storico che aveva a cuore lo studio e la tutela del passato, attraverso il policentrismo culturale, la fervida circolazione delle idee, un saldo collegamento con la società civile.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Serlorenzi, Mirella, Fulvio Coletti, Lino Traini, and Stefano Camporeale. "Il Progetto Domus Tiberiana (Roma). Gli approvvigionamenti di laterizi per i cantieri adrianei lungo la Nova Via." Arqueología de la Arquitectura, no. 13 (January 17, 2017): 045. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2016.163.

Full text
Abstract:
[it] Il progetto Domus Tiberiana, iniziato nel 2013 e coordinato dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma, ha come scopo il nuovo e complessivo studio del primo palazzo imperiale sul Palatino. Diversi aspetti vengono considerati, integrando fra loro i risultati delle ricerche precedenti e delle nuove indagini, archiviati nel GIS SITAR della Soprintendenza: studio della stratigrafia muraria, delle tecniche edilizie, delle decorazioni, dei reperti archeologici e dei restauri architettonici. In questo articolo sono esposti i primi risultati dell’indagine condotta sulle tecniche e i materiali da costruzione dell’isolato adrianeo nel tratto occidentale della Nova Via, costruito insieme all’ampliamento dell’angolo NordOvest della Domus. In particolare, l’analisi metrologica dei laterizi ha chiarito come gli approvvigionamenti di bipedali, sesquipedali, bessali, tegole fratte e laterizi di reimpiego venissero redistribuiti all’interno dell’edificio. La ripartizione delle tecniche edilizie nelle diverse porzioni murarie obbediva, infatti, a una razionale logica economica e strutturale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Fiorini, Andrea. "Dal castrum altomedievale al restauro settecentesco: storia e archeologia del castello di Sorrivoli (Roncofreddo - FC)." Arqueología de la Arquitectura, no. 8 (December 30, 2011): 219–38. http://dx.doi.org/10.3989/arqarqt.2011.10011.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Hurst, Henry, and Dora Cirone. "Excavation of the pre-Neroniannova via, Rome." Papers of the British School at Rome 71 (November 2003): 17–84. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002397.

Full text
Abstract:
SCAVI NELLANOVA VIAPRE-NERONIANA A ROMAI risultati degli scavi effettuati per conto della Soprintendenza Archeologica di Roma inconcomitanza con i programmi di restauro della Domus Tiberiana, indicano che la strada conosciuta come Via Nova potrebbe risalire al VI secolo a.C. Nel contesto delle discussionicorrenti sulla topografia di Roma, questa strada potrebbe essere identificata come lanova viaindicata nei testi antichi. La presunta creazione della strada era stata preceduta da resti interpretati come appartenenti ad un possibileaggere al fossato delle prime fortificazioni del Palatino; questa ipotesi deriva inoltre — e li reinterpreta — dai risultati dei sondaggi geologici effettuati nelle vicinanze. Nel corso degli scavi è stata inoltre riportata alla luce ulteriore evidenza archeologica relativa alla storia successiva della Via Nova e al prospetto degli edifici nell'area di scavo. Nell'articolo sono inoltre riportati i risultati preliminari dello studio della parte superiore dellaScalae Graecae.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Christie, Neil. "New readings of an old capital: the buildings and spaces of late-antique Ravenna and its port Classe - DEBORAH MAUSKOPF DELIYANNIS, RAVENNA IN LATE ANTIQUITY (Cambridge University Press2010). Pp. xix + 444, col. pis. 15, figs. 104, tables 7. ISBN 978-0-521-83672-2. $95. - BARBARA VERNIA, LEGGERE I MURI. ANALISI DEGLI EDIFICI DI CULTO NELLA RAVENNA DEL V SECOLO d.C. (Studi e Scavi nuova serie 20; Alma Mater Studiorum, Dipartimento di Archeologia, Università di Bologna; Ante Quem, Bologna2009). Pp. 177, figs. 86. ISBN 978-88-7849-039-0. EUR. 24. - PAOLO RACAGNI (ed.), LA BASILICA RITROVATA. I RESTAURI DEI MOSAICI ANTICHI DI SAN SEVERO A CLASSE, RAVENNA (Ante Quem, Bologna2010). Pp. 268, pis. and figs. 300. ISBN 978-88-7849-054-3. EUR. 30." Journal of Roman Archaeology 24 (2011): 855–62. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759400004177.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Steppan, Thomas. "Hugo Brandenburg/József Pál (eds.), Santo Stefano Rotondo in Roma: archeologia, storia dell'arte, restauro. Atti del convegno internazionale, Roma 10–13 ottobre 1996." Byzantinische Zeitschrift 97, no. 1 (January 2004). http://dx.doi.org/10.1515/byzs.2004.189.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Russo, Alfonsina. "Domus Aurea in-Visibile: dalla ricerca alla fruizione." LANX. Rivista della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici - Università degli Studi di Milano, July 19, 2022, 72–84. http://dx.doi.org/10.54103/2035-4797/18368.

Full text
Abstract:
Questo contributo intende presentare le attività di studio e di catalogazione dei reperti rinvenuti nella Domus Aurea. Si tratta di un intervento che rientra in un progetto più complessivo del Parco archeologico del Colosseo, finalizzato, in primo luogo, a ricontestualizzare i reperti conservati nei depositi. Il progetto, nella prima fase, ha riguardato lo studio e l’analisi dei frammenti marmorei rinvenuti nella Domus Aurea allo scopo, in prima istanza, di ritrovare quanto resta delle sontuose sculture e delle decorazioni architettoniche che dovevano ornare la reggia di Nerone. E “scavando” nei depositi si è individuato un raffinato capitello di colonna di tipo corinzieggiante in marmo proconnesio, recentemente restaurato e che, insieme ad alcune sculture, sempre pertinenti alla Domus Aurea, è stato posizionato lungo il rinnovato percorso di visita. Il capitello rientra nel gruppo con motivo a lira, che, a partire dall’età augustea, si diffonde su larga scala a Roma e si inserisce nella vasta produzione destinata a soddisfare le esigenze di ostentazione del lusso delle committenze aristocratiche e imperiali. Riveste inoltre un particolare interesse il fatto che se ne conoscano i dati di rinvenimento e un’indicazione cronologica certa, in quanto coerente con il periodo di costruzione della Domus Aurea (64-68 d.C.).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Restauro archeologico"

1

Pietroni, Camilla, and Margherita Memè. "Sentinum: conservazione, restauro e valorizzazione del parco archeologico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15838/.

Full text
Abstract:
La tesi "Sentinum: conservazione, restauro e valorizzazione del parco archeologico" ha come oggetto lo studio del sito archeologico romano situato all'interno del comune di Sassoferrato (AN). In seguito ad una ricerca storica/bibliografica, si è proceduto con un rilievo in sito e con una successiva analisi del materiale reperito riguardante i due manufatti principali: le Terme Urbane e le Terme Extra - urbane. Parallelamente è stato condotto uno studio a scala territoriale riguardante il contesto paesaggistico. Alla fase di analisi ha fatto seguito l'elaborazione progettuale che si è concentrata sulla conservazione e valorizzazione dei due complessi termali, sulla risistemazione e integrazione del sistema dei percorsi e sulla progettazione di un deposito per i resti archeologici in vista di scavi futuri.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Ferroni, Chiara Micol, and Stefania Visaggi. "Il Parco archeologico di Saturo: proposte per la conservazione e la valorizzazione archeologica e paesaggistica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23108/.

Full text
Abstract:
Questo elaborato di tesi ha in oggetto il Parco Archeologico di Saturo e si compone di due parti: la prima, in cui il sito viene analizzato e compreso in tutte le sue stratificazioni storiche e nella sua composizione paesaggistica; la seconda in cui viene presentato un progetto di restauro, rivalutazione e adeguamento a parco archeologico che propone la realizzazione di un percorso e di due edifici: un volume di ingresso che prevede reception bookshop, visitor center e spazi laboratoriali ed un padiglione che ha lo scopo di tesaurizzare i lacerti di mosaico presenti nel sito.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Battini, Francesca, and Giorgia Sgroi. "Cardo et decumanus: un progetto per Veleia Romana. Conservazione programmata, restauro e valorizzazione di un sito archeologico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20641/.

Full text
Abstract:
Studiare, comprendere, avere cura. Rileggere un luogo dimenticato e valorizzarne i caratteri. Avere coscienza di ciò che è stato, di ciò che è per scrutarvi nuove possibilità. Questi gli obiettivi che ci siamo posti nel progetto di conservazione programmata, restauro e valorizzazione del sito archeologico di Veleia Romana. Il sito, oggi, è il risultato di scavi e restauri, di scelte che hanno privilegiato solo alcune zone e di poca manutenzione. Il progetto intende proteggere e restituire ai visitatori l’antico municipio romano
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Maioli, Eleonora, Margherita Mazzarini, and Federica Bartoloni. "TRAMANDARE LA CITTA' Proposte per la conservazione e la valorizzazione del Parco Archeologico di Forum Sempronii." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20645/.

Full text
Abstract:
Progetto di valorizzazione e conservazione dell'area archeologica di Forum Sempronii, che prevede il restauro delle strutture archeologiche, la copertura dell'area delle piccole terme e il progetto di un nuovo ingresso sito in via Brettole.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Gasparini, Federica, and Nicolas Terenzi. "Parco archeologico di Urbs Salvia. Proposte per una nuova gestione e fruizione del Parco." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18307/.

Full text
Abstract:
La città romana di Urbs Salvia emerge a fatica dal terreno che la ricopre, consentendo a stento di comprenderne le parti, in pessimo stato di conservazione, annebbiate dalla polvere e dal fitto intreccio della vegetazione, che tenta di riappropriarsi della nuda pietra che ne rimane. La leggibiltà alterata dei resti porta alla mancata comprensione del luogo e alla perdita della sua storia. È necessario, perciò, restituire una linea narrativa a tali frammenti, con l’intento di recuperare un’unità perduta e legare nuovamente insieme le parti. È importante che la città antica accolga la città moderna e si crei uno scambio continuo tra le due, all’interno di un sistema culturale più ampio. Queste cosiderazioni hanno posto le basi per lo sviluppo di un progetto che ha come scopo il potenziamento delle connessioni e delle relazioni con l’intero territorio. Il progetto si è fatto carico di tutti quei temi caratteristici di un Parco Archeologico definendo un nuovo approccio, mirato alla risoluzione di problematiche di fruizione, gestione e valorizzazione del luogo. Il legame, ormai inscindibile, tra rudere e natura e il fascino di questa unione spontanea, ha indirizzato l’azione progettuale verso la conservazione di tale armonia, tramite interventi di salvaguardia della materia archeologica e del sistema ecologico-ambientale. Le risposte alle innumerevoli problematiche del sito hanno trovato una sintesi nell’area templare, fulcro ed origine dell’antico insediamento, oltre che monumento cardine e peculiare del panorama archeologico marchigiano. Il tema principale ha riguardato la valorizzazione dei resti archeologici scavati, prevedendo una musealizzazione diffusa che consentisse una piena comprensione e consapevolezza di tale luogo. I frammenti delle mura e delle strade basolate, divengono le parole mancanti che ricompongono il brano antico, da resti marginali e dimenticati diventano gli interpreti principali dell’azione progettuale, elementi chiave di rilettura della città.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Fusco, Roberta. "Il Museo Civico Archeologico di Bologna e il progetto di Coriolano Monti nell'ex Ospedale della Morte. Linee guida per una revisione consapevole dell'impiantistica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
Il lavoro di tesi si pone l'obiettivo di analizzare criticamente e filologicamente il manufatto oggetto di studio, conosciuto come “Ex Ospedale della Morte”, attuale Museo Civico Archeologico di Bologna. Tale edificio deve la sua immagine architettonica principalmente ai radicali lavori di trasformazione condotti da Coriolano Monti, nella seconda metà dell’Ottocento. Nel periodo immediatamente successivo all'Unità d’Italia, Monti esprime la sua mirabile perizia grafica nello studio di diversi interventi urbanistici, progetti che modificarono ampiamente il tessuto urbano del centro storico della città di Bologna. Il progetto relativo all'ex Ospedale della Morte si configura come centrale per “l’abbellimento” della città e, per questo motivo, si è scelto di verificare e analizzare gli effettivi interventi eseguiti dall'Ingegnere Capo e quale fosse la concezione unitaria che egli aveva predisposto per i vari locali destinandoli alla nuova grandiosa funzione di Museo Civico. La perfetta corrispondenza tra disegni di progetto e costruzione è stata utilizzata come base per analizzare il metodo operativo di Monti e la logica economica regolatrice dei suoi progetti. Tale lavoro di tesi, si pone infine come obiettivo conclusivo un approfondimento sulle tematiche impiantistiche ed energetiche per ricercare un possibile compromesso tra restauro, adeguamento funzionale e sostenibilità dell’intervento, ponendo sempre al primo posto le necessità di conservazione. In particolare, è stata studiata una proposta di climatizzazione delle sale del primo piano del Museo che garantisse un giusto confort termico, all'interno dell’area di progetto, e che allo stesso tempo preservasse la bellezza e le peculiarità delle sale espositive. Secondo una logica di riconoscimento e conservazione degli edifici storici e artistici, si è cercato di proporre una soluzione progettuale che mirasse il più possibile alla pura e semplice mimetizzazione visiva del sistema tecnologico prescelto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Piscaglia, Giada, Beatrice Enti, Sara Arlotti, and Eleonora Melandri. "Il Parco Archeologico di Urbs Salvia: proposte per la conservazione e la valorizzazione del Teatro e dell'Edificio a Nicchioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17418/.

Full text
Abstract:
Questa Tesi verte su un approccio conservativo dei ruderi del Parco Archeologico di Urbisaglia (MC) e approfondisce il processo di indagine e tutela dell’area del Teatro romano e dell’Edificio a Nicchioni. L’obiettivo del progetto è quello di restituire ai cittadini un luogo vivibile, liberandolo dalle barriere di accesso attuali, e far riscoprire ai turisti un importante area museale richiamando i valori estetici e storici ormai persi. La riorganizzazione degli spazi monumentali che caratterizzavano questa fiorente colonia del Piceno romano è alla base di tutto il progetto. Un ulteriore scopo è quello di permettere la comprensione delle geometrie e delle dimensioni dell’antica città romana attraverso interventi puntuali ed evocativi a scopo didattico. La tutela delle emergenze architettoniche avviene mediante operazioni di restauro riproponendo le tecniche antiche, di consolidamento strutturale date da un’attenta analisi dei meccanismi di cinematismo in atto nei manufatti, di valorizzazione attraverso l’inserimento di nuovi percorsi di visita e di conservazione della struttura verde attraverso un piano programmatico di manutenzione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Luppino, Angela. "Raffaele Gargiulo e la sua collezione di vasi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli : ricerche sul restauro dei vasi antichi nella prima metà del XIX secolo a Napoli : tecniche e materiali." Thesis, Paris 10, 2017. http://www.theses.fr/2017PA100020.

Full text
Abstract:
La recherche a analysé la figure éclectique de Raffaele Gargiulo, marchand d'antiquités célèbre en Europe, collectionneur, personnage complexe et controversé de l'histoire du Musée de Naples, dans le monde des Antiquités napolitaines de la première moitié du XIXème siècle. À partir de sa collection d’objets provenant de la Grande-Grèce; l'une des plus riches du Musée de Naples, et en examinant en particulier les vases peints, nous avons analysé ses méthodes de travail ainsi que ses techniques de restauration, les matériaux qu’il a utilisés et les choix qu’il a faits pour reconstruire et comprendre les critères qui ont guidé la pratique de la restauration des vases du musée Royal Bourbon dans la première moitié du XIXème siècle. La recherche a analysé les événements historiques qui ont conduit le Musée Royal à acheter l’intégralité de la collection de Raffaele Gargiulo et, en particulier, sa collection de vases. Le travail effectué est accompagné de documents d'archives qui illustrent les longues négociations concernant l'achat des matériaux, commencé en 1852 et achevé en 1855 et renseignent sur les tendances et les choix effectués par le Musée Royal de Naples en étroite collaboration avec la Commission des Antiquités et des Beaux-Arts. L’enquête a permis d’en savoir plus sur le restaurateur-marchand qu’était R. Gargiulo et sur les relations qu’il entretenait avec les personnes impliquées dans ces affaires. En partant des sources bibliographiques, des anciens inventaires et des documents d’archives, nous avons identifié les vases de la collection Gargiulo (environ 481 vases) et tous les “vases Gargiulo" achetés par le Musée de Naples. Nous avons compilé le catalogue des vases, en les classant par type de céramique et en rédigeant une fiche pour chacun d’eux. À travers le catalogage des vases, qui a permis la reconstruction de la collection, nous avons cherché à identifier et à mettre en évidence les goûts du collectionneur R. Gargiulo mais aussi des personnes impliquées dans les choix (ministre, directeur du Musée, experts), qui ont déterminé un certain style pour les collections du Musée de Naples
The research focuses on the eclectic figure of Raffaele Gargiulo, who was a dealer, an expert, a restorer, a collector, a controversial figure in the history of the Naples Museum and Neapolitan antiques market in the first half of the nineteenth century. Starting from his collection of antiquites, one of the richest coming from Magna Graecia and which arrived in the Naples Museum, we have primarily examined the vases and have tried to analyze the restoration methods, the materials used and the choices made to reconstruct the criteria that guided the practice of the vases restoration in the Royal Bourbon Museum in the first half of the nineteenth century. The research analyzes the historical events that led to the purchase, by the Museum, of Raffaele Gargiulo’s collection, focusing mainly on the study of the vases collection. The research, enriched by archival documentation aimed at illustrating the long negotiation in the acquisition of the objects, which began in 1852 and ended in 1855, has shown the judgements and the choices made by the Neapolitan Museum in cooperation with the Commissione di Antichità e Belle Arti. Furthermore, it has contributed to define the figure of the restorer-dealer Gargiulo and his relationship with the people interested in the deal. A combination of archival documentation, old inventories and surveys in the Museum’s stores has allowed us to identify the Gargiulo’s vases collection (about 481 vases) and all the "Gargiulo’s vases" in the Museum. The vases catalogue has been created, in order to classify them according to type of ceramic, with an individual file for each vase. Thanks to the catalogue, which has aimed to the reconstruction of the collection, we have been able to highlight the aspects related to the criteria and to the taste of the collector Gargiulo and of the figures involved (Minister, Director of the Museum, experts, etc.). They have all contributed to the enrichment of the collections of the Naples Museum through the variety of artifacts and provenance from different locations in the Naples Kingdom.The research has also investigated the figure of the restorer Gargiulo, his "career" and his activities at the «Officina dei Vasi Italo-greci» of the Naples Museum. The restoration methods have been analyzed on some vases that still preserve the ancient interventions, focusing on a comparative study between old photos and archival documentation
La ricerca ha analizzato l'eclettica figura di Raffaele Gargiulo, commerciante, abile restauratore, collezionista, figura controversa nella storia del Museo di Napoli e dell’antiquaria napoletana nella prima metà del XIX secolo. Partendo dalla sua collezione, una delle raccolte più ricche di materiali di provenienza magnogreca mai giunte nel Museo di Napoli, esaminando in particolare i vasi, si è cercato poi di analizzare i metodi di restauro, i materiali adoperati e le scelte attuate per ricostruire e comprendere i criteri che guidarono la pratica del restauro dei vasi del Museo Borbonico nella prima metà dell'Ottocento. La ricerca ha analizzato le vicende che hanno portato all’acquisizione da parte del Museo Borbonico della collezione di Gargiulo nella sua totalità e, in particolare, della collezione vascolare. Il lavoro, corredato da documenti archivistici volti ad illustrare la lunga trattativa nell'acquisizione dei materiali, iniziata nel 1852 e conclusa nel 1855, ha messo in evidenza le valutazioni, le tendenze e le scelte operate a Napoli presso il Museo in stretto rapporto con la Commissione di Antichità e Belle Arti e ha contribuito a delineare la figura del restauratore-commerciante Gargiulo e il suo rapporto con le figure che, più o meno appassionatamente, si interessarono alla vicenda.Sono stati individuati, sulla base delle fonti, degli antichi inventari e dei documenti archivistici, i vasi della collezione Gargiulo (481 vasi ca.) e tutti i “vasi Gargiulo” immessi nel Museo. Si è redatto il catalogo dei vasi, diviso per classi ceramiche e con la redazione di singole schede per ogni vaso. Attraverso il catalogo e quindi la ricostituzione della collezione, si sono potute individuare, nella sua varietà di classi ceramiche e di provenienze, gli aspetti relativi ai criteri e al gusto di Gargiulo e delle figure coinvolte (Ministro, Direttore del Museo, esperti, etc.) che hanno determinato anche una scelta di gusto e di rappresentatività per le collezioni del Museo di Napoli. La ricerca ha anche preso in esame la figura del restauratore Gargiulo, la sua “carriera” e la sua attività presso «l’Officina dei Vasi Italo-greci» del Museo di Napoli. Si sono esaminati i metodi di restauro su alcuni vasi che ancora conservano gli interventi antichi, anche attraverso uno studio comparativo tra le foto antiche e i documenti di archivio
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Caruso, Matilde. "Memorie della Gubbio romana. Proposte per la conservazione e la valorizzazione dell'area archeologica, del teatro, della Domus del banchetto e il Mausoleo di Pomponio Grecino." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15075/.

Full text
Abstract:
Gubbio, città umbra nota per la sua fisionomia medievale, cela in sé preziose tracce del suo passato romano. Sebbene rimangano poche evidenze topografiche di questa fase storica numerosi sono stati i ritrovamenti di reperti e strutture ad essa legate verificatisi durante l’espansione urbana del secolo scorso. In particolare tre aree a ridosso della città storica ospitano alcuni dei maggiori monumenti romani pervenuti ai nostri giorni, affetti da problemi di conservazione e disconnessi all’interno del tessuto urbano a causa dell’edificazione post bellica. Questa tesi ha preso in esame il Teatro, la Domus del Banchetto ed il Mausoleo di Pomponio Grecino, principali monumenti ad oggi accessibili, con l’obiettivo di studiarli ed analizzarli per comprenderli e formulare dei piani di conservazione e manutenzione programmata. A livello urbano-paesaggistico, inoltre, sono state ipotizzate delle strategie progettuali volte a favorire la valorizzazione delle aree oltre che la fruizione e la conservazione delle strutture archeologiche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Pompignoli, Fabio. "Restauro e rifunzionalizzazione ex deposito S.I.T.A. mcmxxxv - Forlì." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3627/.

Full text
Abstract:
La mia tesi propone un progetto di restauro e rifunzionalizzazione dell’Ex Stabilimento SITA di Forli costruito nel 1935. Attualmente l’edificio, al confine fra centro storico e tessuto urbano moderno, crea un grande vuoto urbano. L’obiettivo principale del progetto è il restauro e il consolidamento del manufatto, nonché una sua successiva rifunzionalizzazione. L’obbiettivo è la creazione di un centro culturale pubblico, di aggregazione e di incontro, che stimoli un nuovo impulso vitale ed economico nella zona circostante. La nuova funzione è quella di un centro culturale polifunzionale, gestito da una fondazione che fornisca spazi di utilizzo ampi, flessibili ed intercambiabili. Nello specifico si intende: spazi per conferenze cittadine, spettacoli teatrali temporanei, fiere, mercatini, mostre con particolari esigenze di dimensioni, concerti e festival organizzati sia dal privato che dalla pubblica amministrazione. Concludendo la parola chiave e il fine di questa tesi sono il restauro e la conservazione, e gli strumenti che si utilizzeranno per raggiungerli sono il consolidamento e la rifunzionalizzazione. Per questo motivo gli spazi e la struttura subiscono i minimi cambiamenti necessari per le nuove funzioni, seppur nei limiti imposti dal preesistente.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
More sources

Books on the topic "Restauro archeologico"

1

Marino, Luigi. Dizionario di restauro archeologico. Firenze: Alinea, 2003.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Borrelli, Licia Vlad. Restauro archeologico: Storia e materiali. Roma: Viella, 2003.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Il culto delle ruine: Storia del restauro archeologico in Sicilia. Palermo: Flaccovio, 2009.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Ferrara, Maria Luisa. Il culto delle ruine: Storia del restauro archeologico in Sicilia. Palermo: Flaccovio, 2009.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Tombe a semicamera sull'acropoli di Monte Sannace: Scavo e restauro : Gioia del Colle, Museo archeologico nazionale, Castello normanno-svevo. [Bari?]: Schena, 1986.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Archeologia e restauro. Firenze: A. Pontecorboli, 2005.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Vaccaro, Alessandra Melucco. Archeologia e restauro: Tradizione e attualità. Milano: Il Saggiatore, 1989.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Boldrini, Enrica. L'Indagine nel Palazzo d'Arnolfo: Archeologia e restauro. Firenze: All'Insegna del Giglio, 1988.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Archeologia sommersa nel Mediterraneo: Tutela, restauro, valorizzazione. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2010.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Vaccaro, Alessandra Melucco. Archeologia e restauro: Storia e metodologia del problema. Roma: Viella, 2000.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
More sources

Book chapters on the topic "Restauro archeologico"

1

Caillaud, Florence. "Il restauro degli oggetti metallici di Loppio - Sant’Andrea." In Ricerche Archeologiche a Sant’Andrea di Loppio (Trento, Italia), 607–10. Archaeopress Publishing Ltd, 2016. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvxrpzw8.27.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Conference papers on the topic "Restauro archeologico"

1

Pugliano, Antonio. "Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare: studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano: il caso di Ostia." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.

Full text
Abstract:
La memoria riguarda un’iniziativa sviluppata nell’Università Roma Tre, con il MiBACSoprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma e con l’Ordine degli Architetti di Roma. L’iniziativa, sostenuta dal valente Soprintendente Anna Maria Moretti e dall’eccellente direttore della Sede di Ostia, Angelo Pellegrino, mira alla costituzione di un sistema di azioni integrate di ricerca e formazione per la documentazione, la conservazione e la gestione del contesto ambientale, naturale e antropico, del territorio sud-occidentale di Roma, sino alla costa. Ivi si indagano le peculiarità dei siti individuando e caratterizzando possibili attrattori materiali e immateriali, da utilizzare come gli elementi eloquenti di una ricomposizione storica e antropologica del territorio utile al turismo di qualità, chiamato a giocare il ruolo di motore di crescita per l’economia locale. Il suddetto sistema si fonda su attività conoscitive e progettuali svolte da archeologi e architetti, assieme, nel contesto didattico del Laboratorio di Restauro 2M della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. Il prodotto degli ultimi anni, tanto della didattica svolta soprattutto sul campo, quanto della ricerca applicata, è un modello di piattaforma digitale attraverso la quale sono state ordinate le informazioni necessarie alla pianificazione delle iniziative di tutela e alla gestione della manutenzione, del restauro, della valorizzazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Pugliano, Antonio, Simone Diaz, Elisabetta Moriconi, and Elettra Santucci. "L’antico sistema portuale ostiense: riconoscimento, interpretazione e divulgazione dei processi formativi edilizi e urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7980.

Full text
Abstract:
La presente Relazione descrive l’esito delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Architettura dell’Università “Roma Tre”, in sinergia con il MiBAC, Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici, e l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Roma, circa lo studio storicocritico del sistema portuale ostiense inserito nel perimetro della Riserva Naturale del Litorale Romano. La finalità dello studio, condotto da chi scrive nell’ambito del “Programma di Azioni integrate di Ricerca e Formazione per la conservazione e la valorizzazione dei siti di Ostia e Portus (Dipsa-Mibac-SSBAR)”, è rivolto alla documentazione, a fini di restauro e valorizzazione, di tali importanti contesti materiali. Lo studio condotto, pertanto, si è basato sullo svolgimento di letture critiche delle fonti e del contesto materiale, applicando la metodologia propedeutica alla progettazione del restauro architettonico, e sulla definizione di proposte operative utili alla pratica della manutenzione e del restauro, oltre che alla programmazione degli interventi di valorizzazione. Lo studio è rivolto alla creazione di una sistema informatizzato che consenta, non solo di indagare gli aspetti storici, ma anche di essere utilizzato come strumento per la programmazione della valorizzazione e la gestione della conservazione e del restauro dei siti archeologici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography