Academic literature on the topic 'Riforma art'

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Journal articles on the topic "Riforma art"

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Carinci, Maria Teresa. "La sentenza n. 59/2021 della Corte costituzionale: road map per una riforma?" GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 170 (August 2021): 289–300. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-170006.

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Abstract:
L'articolo, prendendo spunto dalla pronuncia della Corte costituzionale italiana n. 59/2021 - con cui la Consulta ha dichiarato incostituzionale, per contrasto coi principi di uguaglianza e ragionevolezza ex art. 3 Cost. l'art. 18, c. 7, St.lav., come modificato dalla l. 92/2021, nella parte in cui prevede che il giudice, quando accerti la manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, «può altresì applicare» (invece che «applica altresì») la disciplina di cui al medesimo art. 18, quarto comma» - da un lato, riper-corre le criticità relative alle tutele in caso di licenziamento ingiustificato messe in atto dalla ri-forma Fornero e dal Jobs Act e, dall'altro, mette in luce come la stessa Corte finisca, tra le ri-ghe, per dettare al futuro legislatore una vera e propria road map per mettere ordine nell'intera disciplina dei licenziamenti individuali.
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de Angelis, Luigi. "Art. 18 dello statuto dei lavoratori e processo: prime considerazioni." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 136 (December 2012): 693–711. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136006.

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Abstract:
L'Autore esamina gli aspetti processuali della recente riforma del mercato del lavoro italiano (l. n. 92/2012), che ha modificato l'art. 18 della l. n. 300/1970 prevedendo quattro differenti livelli di tutela per i licenziamenti ingiustificati. Al fine di accelerare le relative controversie, la l. n. 92/2012 ha previsto due fasi procedimentali. La prima, obbligatoria, consiste in un giudizio sommario. La seconda, eventuale, consiste in un giudizio di cognizione ordinaria, che puň avere un appello e che puň essere portato dinanzi alla suprema Corte di cassazione.
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Costato, Luigi. "Regime disaccoppiato, Trattato di Lisbona e obiettivi della Pac verso il 2020." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (October 2011): 13–27. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-002002.

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Abstract:
Le regole del libero mercato e della concorrenza non riescono, in agricoltura, a produrre effetti positivi tali da compensarne gli svantaggi. D'altra parte è lo stesso art. 39 del Tfue, che riprende senza modifiche le disposizioni sull'agricoltura del vecchio Trattato CE, a stabilire che le regole della concorrenza possano non essere applicate al settore di produzione e commercio dei prodotti agricoli e a porre come obiettivi la sicurezza degli approvvigionamenti, adeguati redditi per gli agricoltori e prezzi ragionevoli ai consumatori. Eppure, nell'intraprendere la strada per l'ennesima riforma della Pac sembra che la Commissione intenda restare ben salda sulle posizioni che, a partire dalla riforma del 2003 e dall'introduzione del, hanno provocato il lungo periodo di difficoltà di reddito e di mercato al mondo agricolo. Sebbene, infatti, la Commissione si dimostri capace di individuare le reali sfide che l'agricoltura europea è chiamata ad affrontare, tuttavia non indica proposte coerenti con i predetti scopi, così come non vengono forniti significativi elementi di novità quando si affrontano argomenti specifici quali, ad esempio, i pagamenti diretti o le misure di mercato. Ciò che, però, risulta ancor meno confortante è il fatto che, tra le tre diverse attuazioni della riforma proposte, sembri prevalere quella volta a favorire un abbandono graduale delle misure di sostegno del reddito e della maggior parte delle misure di mercato quando, invece, sarebbe auspicabile tornare ad incentivare la produzione alimentare, garantendo, anche attraverso le scorte, la sicurezza degli approvvigionamenti.
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Gialanella, Antonio. "Un punto di vista sulla resistibile novitŕ della riforma della prevenzione patrimoniale antimafia." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (January 2011): 19–44. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-005003.

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Abstract:
1. Nomofilachia, coerenze di sistema e asistematicitŕ della duplice novella della legge n. 125 del 2008 e della legge n. 94 del 2009 (1.1. Il sequestro di prevenzione ex art. 2 ter, comma 2, della legge n. 575 del 1965 e successive modifiche: l'architettura disegnata dalla giurisprudenza di legittimitŕ prima della duplice novella legislativa - 1.2. La confisca di prevenzione ex art. 2 ter, comma 3, della legge n. 575 del 1965 nella novella del 2008 - 1.3. Il quantum dimostrativo necessario al sequestro e alla confisca di prevenzione prima e dopo la duplice novella legislativa: 1.3.1. In specie: il sequestro - 1.3.2. Onere probatorio e onere di allegazione / 2. La resistibile novitŕ della tendenza a rendere autonoma l'azione giudiziaria di prevenzione reale da quella di prevenzione personale nel duplice intervento legislativo del 2008 e del 2009.
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Ditchfield, Simon. "How not to be a Counter-Reformation saint: the attempted canonization of Pope Gregory X, 1622–45." Papers of the British School at Rome 60 (November 1992): 379–422. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009879.

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Abstract:
COME NON ESSERE UN SANTO CONTRORIFORMATORE: LA TENTATA CANONIZZAZIONE DI PAPA GREGORIO XIl secolo dopo la chiusura del Concilio di Trento (1545–63) è stato a lungo associato con iniziative papali ad ampio raggio finalizzate allo standardizzare della liturgia e il rito. A partire dalla revisione del Breviario Romano (1568), questo processo di profonde riforme, che toccò ogni aspetto del rituale e del credo Cattolico Romano, venne affidato nel 1588 alla Sacra Congregazione dei Riti e delle Cerimonie appena fondata. A tale istituto venne affidata la sorveglianza dei processi essenziali al funzionamento di un liturgia vivente — canonizzazione —, nuovi culti furono quindi approvati nell'ambito del rito Cattolico, mentre culti che già esistevano vennero riconosciuti o riformati. Nel cinquantennio successivo alla Riforma (1523–88), il Papato sembra perdere vigore, ma dal 1588 inizia un periodo diverso, che vede il conferimento con di almeno tredici canonizzazioni nel giro dei successivi 41 anni. Queste furono, tuttavia, canonizzazioni di ‘nuovo tipo’ nelle quali la prova di santità fu esaminata con un rigore moralistico di un livello sconosciuto precedentemente, in tal modo la canonizzazione divenne un istituto più frequente anche se più difficile da ottenere. L'articolo si propone quindi di esaminare il modo in cui la procedura riformata di canonizzazione si fece strumento della politica papale in vista della standardizzazione del rito avviata a partire dalla riforma del Breviario Romano. Si tenta ciò ricostruendo il tentativo non riuscito di una canonizzazione durante questo periodo cruciale per la storia della procedura; un esercizio che rivela forse in maniera più evidente rispetto ad altri casi maggiormente riusciti, le politiche e i desiderata di santità della chiesa Tridentina.
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Moschella, Giovanni. "Crisi della rappresentanza politica e prospettive del parlamentarismo italiano (nel post-referendum e nella crisi pandemica)." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (January 2021): 83–104. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-002004.

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Abstract:
L'articolo esamina le prospettive di trasformazione della rappresentanza politica e del sistema parlamentare nell'ordinamento italiano, alla luce della recente modifica costituzionale che ha ridotto il numero dei parlamentarie e degli effetti prodotti, anche sul piano istituzionale, dall'emergenza sanitaria provocata dal virus Covid 19. Movendo dalla attuale crisi della rappresentanza politica e dal rapporto tra libero mandato parlamentare e partito politico, il lavoro prende in esame alcune ipotesi di riforma volte, in particolare, a garantire il carattere democratico dei partiti (art. 49 Cost.), a consolidare il sistema delle garanzie costituzionali (a partire dall'art.138 Cost.) e ? last but not least ? a rivedere il carattere paritario del nostro sistema bicamerale.
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Danovi, Alessandro, and Serena Maurutto. "La responsabilità degli organi sociali nella riforma del diritto della crisi d'impresa. Un'interpretazione azienda." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2022): 121–45. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2021oa12562.

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Abstract:
La responsabilità degli organi di governance, nel contesto delle procedure concorsuali, ha visto nel tempo alterne interpretazioni. Il presente contributo propone una razionalizzazione in chiave aziendalistica per evitare il rischio di riconoscere una natura inopportunamente oggettiva alla fattispecie.Nesso di causalità e misurazione del danno vengono riletti con la lente delle teorie manageriali e della creazione di valore, in modo da ottenere una valutazione più oggettiva che funga da giusto equilibrio tra tendenze eccessivamente garantiste e approcci inopportunamente deterministici. Il superamento di tale determinismo si perfeziona con la proposta di un metodo di stima del danno liquidabile, che si sostiene proprio sulla logica decrementale della misurazione del valore distrutto, in luogo di quella meramente contabile del profitto.Nell'attuale contesto di riforma del diritto della crisi, soprattutto alla luce del dovere di agire in prevenzione come disposto dal novellato art. 2086 c.c., non si può prescindere da una valutazione di ciascun atto di gestione, nel contesto specifico dell'azienda in cui esso è compiuto superando approcci pericolosamente generalisti.
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ANNESE, MARIELLA, Maria Raffaella Lamacchia, Vito Cascione, and Cristina Sunna. "I poli per l’infanzia ZeroSei." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 173–93. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13457.

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Abstract:
La riforma del Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino ai sei anni, approvata con il Decreto Legislativo n. 65/2017, attuativo della citata legge della “Buona scuola” interpreta, inaugura e declina in modo precipuo una nuova fase dell’evoluzione degli ambienti educativi e, attraverso la previsione dei caratteri distintivi dei Poli per l’infanzia (art. 3), si ritrovano anche gli elementi a partire dai quali identificare i poli per l’infanzia come luoghi urbani multifunzionali il cui carattere sociale oltrepassa il target dell’utenza principale, aprendosi alla comunità che insiste nel contesto urbano. Il lavoro guarda all’esperienza condotta da Regione Puglia dal 2017, nell’ambito della quale i Poli per l’infanzia ZeroSei vengono definiti con una chiara caratterizzazione urbana. I progetti esemplificativi di queste innovative strutture, esito di tre procedure concorsuali a regia regionale, assumono rilevanza non solo per essere stati concepiti sotto il profilo della qualità architettonica del manufatto e del rapporto tra spazio e apprendimento ma ancheper la loro capacità di integrarsi funzionalmente e fisicamente con lo spazio urbano circostante, per l'opportunità data dai contesti periferici in cui sono collocati di offrire una esperienza didattica integrata nella dimensione identitaria del quartiere rispetto al quale si pongono in forte continuità e relazione. L'occasione descritta, consente di trarre alcune prime riflessioni sul ruolo dello spazio educativo e dell’architettura degli spazi per l’apprendimento del target 0-6 per i diversi contesti urbani.
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Alì, Alessandro. "Piccoli centri. Campi di riforma del progetto urbanistico." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 44–54. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093007.

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Abstract:
Dieci anni separano il nuovo Piano urbanistico di Romano di Lombardia approvato definitivamente nell'aprile 2019 da quello precedente costruito alle soglie della crisi del primo decennio del millennio. Un periodo tradizionalmente breve per l'urbanistica, ma sufficiente per tracciare un profondo mutamento nelle domande e nei fabbisogni che attraversano i territori dei piccoli centri. La crisi di previsioni di crescita urbana e di scelte di sviluppo di impresa apparentemente illimitate, il rapporto tra pubblica amministrazione e soggetto privato nella costruzione del welfare urbano, le difficoltà a compiersi delle grandi trasformazioni pianificate in contrapposizione alla fluidità di quelle piccole e diffuse, sono alcuni aspetti del fare urbanistica messi in questione dal nuovo piano di Romano di Lombardia.
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Oliva, Federico. "La Lr. 12/2005 e la riforma urbanistica nazionale." TERRITORIO, no. 49 (July 2009): 13–20. http://dx.doi.org/10.3280/tr2009-049003.

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Abstract:
- Federico Oliva (p. 13) Urban planning reform is underway through new regional reform laws and small but important partial legislative measures (public social housing and equal distribution). What is lacking, however, is a national law on the «fundamental principles of regional and urban planning», which would not only legally consolidate new regional laws and guard against the legal dangers of a transition period which is too long, but would also represent the necessary reference framework for the policies, plans and programmes of all the institutions with responsibility for planning in a given geographical area. The Lombard Law No. 12/2005 forms no real part of this reform process because of two critical weaknesses: the absence of a structural plan replaced by a strategic plan, the ‘DP' (plan document), which is too short time wise to fulfil the function; the absence of an operational plan, replaced by the ‘action plans', which, however, do not guarantee the implementation of fundamental functions. Moreover the law does not address the main current malaise, which is the ‘metropolitanisation' of the country.
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Dissertations / Theses on the topic "Riforma art"

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Mazzocchi, Eleonora. "Territori della Riforma : pittura a Roma nella prima metà del XII secolo." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2006. http://hdl.handle.net/11384/85761.

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Abstract:
From the introduction: Il cuore della tesi [...] è il tentativo di offrire una rilettura della cosiddetta seconda età della Riforma Gregoriana, attraverso il riesame di alcune testimonianze pittoriche meno indagate. Fra queste si collocano in primo piano le pitture del sacella della basilica dei Ss. Bonifacio ed Alessio [...]. Partendo da un'analisi storica della città di Roma nel XII secolo, attraversata dai continui conflitti tra il Papato e l'Impero approdati ad una prima soluzione con il Concordato di Worms del 1122, ho indagato, alla luce dei nuovi contributi storici, il ruolo dei monasteri, evidenziandone le particolarità rispetto alle altre città italiane e la presenza attiva nella vita politica e culturale [...]. A ciò ha fatto seguito una'analisi della basilica di San Benedetto in Piscinula, con una ricostruzione della sua storia attraverso la documentazione rintracciata in archivi romani, per giungere al cuore del discorso, le pitture del ciclo testamentario [...].
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Bettin, I. "LA VOLONTÀ DI RIFORMA DEI TEATRI MILANESI DURANTE IL PERIODO NAPOLEONICO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/155762.

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Abstract:
When Napoleone arrived in Milano, the theatrical performances in the two most popular town theatres, the Scala and the Cannobbiana, were often troubled by frequent disorders: the foyers were engaged by games of chance, in the boxes people hold receptions and the audience frequently encroached the stage and the dressing rooms to dwell with singers and dancers. The new Government saw in the theatre a useful instrument to develop repubblican ideals and for this reason introduced immediately some reforms. The first amendment was the drawing up of a national theatre regulations and then was set up the commission to improve the performances. From 1803 to 1813 Earl Carlo Brentano Grianty managed the whole milanese theatrical production and maintained the good theatrical order.
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Galesi, Daniela <1977&gt. "Bologna e la riforma della musica sacra negli anni 1870-1907: dai Congressi Cattolici all'Arcivescovado del Cardinale Domenico Svampa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7375/1/galesi_daniela_tesi.pdf.

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Abstract:
La riforma della musica sacra in Italia trova nella Bologna tra il 1874 e il 1907 un terreno fertile ancora non esplorato a fondo. La ricerca condotta in questo campo ha fatto emergere una visione innovativa della città ove si trovano ad operare musicisti e musicologi di fama internazionale. Accanto all'antica Accademia filarmonica si pone l'attività centrale della Diocesi e del Liceo musicale. Ad un avvio lento condotto dalla partecipazione individuale dei musicisti si giunge al momento di svolta a partire dal 1894 con Luigi Torchi e l'arcivescovo Domenico Svampa che con il loro operato fanno sì che Bologna faccia proprie le istanze ceciliane.
The reform of sacred music is most important for Bologna between 1874-1907. During this period, a lot of great musicians and musicologists slowly approach to reform's ideals. The president of Accademia filarmonica, Luigi Torchi, and Domenico Svampa archbishop, with Stefano Gamberin and Federico Parisini, are the key persons.
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Galesi, Daniela <1977&gt. "Bologna e la riforma della musica sacra negli anni 1870-1907: dai Congressi Cattolici all'Arcivescovado del Cardinale Domenico Svampa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7375/.

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Abstract:
La riforma della musica sacra in Italia trova nella Bologna tra il 1874 e il 1907 un terreno fertile ancora non esplorato a fondo. La ricerca condotta in questo campo ha fatto emergere una visione innovativa della città ove si trovano ad operare musicisti e musicologi di fama internazionale. Accanto all'antica Accademia filarmonica si pone l'attività centrale della Diocesi e del Liceo musicale. Ad un avvio lento condotto dalla partecipazione individuale dei musicisti si giunge al momento di svolta a partire dal 1894 con Luigi Torchi e l'arcivescovo Domenico Svampa che con il loro operato fanno sì che Bologna faccia proprie le istanze ceciliane.
The reform of sacred music is most important for Bologna between 1874-1907. During this period, a lot of great musicians and musicologists slowly approach to reform's ideals. The president of Accademia filarmonica, Luigi Torchi, and Domenico Svampa archbishop, with Stefano Gamberin and Federico Parisini, are the key persons.
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Rossetti, Edoardo. "Visioni di riforma. Il cardinale spagnolo Bernardino López de Carvajal e le élite milanesi nella crisi religiosa di primo Cinquecento (1492-1521)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3426317.

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Abstract:
Visioni di riforma, or visions of reform, is my Ph.D. research project. Its focus are the religious discussions that took place during the period of the Italian political crises (1495-1535), and, in this context, the relationship between Milanese society and Bernardino López de Carvajal (1456-1523). Carvajal, a native of Plasencia, in Estremadura, became cardinal of Santa Croce in Gerusalemme in 1495. He sojourned in Milan for the first time in 1496-97, as papal legate to the Sforza court. Subsequently, he returned to the Lombard capital for the schismatic council sponsored by the King of France, Luis XII, in 1510-11. Carvajal assumed a leading role in the organization that preceded the council itself. In both 1496-97 and 1510-11 the cardinal established a close relationship with some milanesi; especially with people that were deeply involved with the promotion of the Amadeites and Jesuati congregations. His two stays in Milan offered Carvajal also the opportunity to come into contact with with some local artists: the wood carvers de’ Donati, and the painters Bernardino de’ Conti and Bartolomeo Suardi, called Bramantino. In 1496, Carvajal probably met Bramante, and it is possible that was involved with architect's moving to Rome. As the protector of the Amadeites, the Spanish cardinal commissioned Bramante to work in their Roman church of San Pietro in Montorio on behalf of the king of Spain. My dissertation is structured into four sections. I will start with, an overview of the situation before the schismatic council. The first chapter will be dedicated to the cultural circle centered around Gaspare Ambrogio Visconti, poet and main patron of Bramante in Milan. Documents connect him to the trial for heresy of a Balkan friar that was preaching in Milan during the Lent of 1492. Anti-friars discussions, calls for reform of the Roman court, interest for the ancient languages ​​of the Bible, appeals to translate of sacred texts in vernacular languages to facilitate the understanding of the lay, eschatological anxiety for an imminent end of the world, are all element of this cultural context. As some writings composed just after the death of Visconti reveal, between the discussion's topics was the discovery of the New World and the condition of its inhabitants in relation to the redemption bought by Christ. If Visconti and his circle are mostly known for their relationship with Bramante, and for the famous Uomini d’armi painted in the former's house, it is necessary to connect to this social word 'popular' religious imagines (for exemple of the Antichrist and of the Apocalypse) that were printed in the printing press sponsored by Visconti. Expanding the material discussed in the first section, the second will be aimed at reconstructing sacred spaces (often unfortunately destroyed) built by observant friars, and will focus on the social relationship between Milanese people and mendicant reformed friars. Most of this part is based on a new archival research on Lombard last wills and testaments from the fifteenth and sixteenth centuries. I will then move to the pre-council works and the actual counciliar sessions of the ecclesiastics that met with the support of King Louis XII of France and Emperor Maximilian I to reform the Church. The council originally assembled in Pisa, but was forced to relocate, first to Milan, then to Asti, and finally to Lyons, because of the reaction of Pope Julius II. The main protagonist of the third section of my dissertation will be of course Cardinal Bernardino Lopez de Carvajal. A large part of this chapter will be dedicated to his persona and the role he played during the council Pisa-Milan. His partecipation culminated in his election as Antipope Martin VI, the ideal successor of Martin V, the pope elected by the Council of Constance in 1417. Carvajal felt the need of reforming the church, an eschatological anxiety and was supportive of the reconquest of the Holy Land. All themes were discussed by some of Milanese that participated in meetings at home Visconti, by ex ducal secretaries, and Amadeites supporters. I will therefore discuss how these interest interlaced and overlapped. Carvajal patronage in Milan will be then taken into consideration. He was involved in decoration of the Amadeites and Jesuati churches in Milan and Pavia, and also in the renovation of the monastery of Chiaravalle. In particular Carvajal ordered a depiction of the Last Judgment in San Girolamo in Milan that probably completed by an altarpiece, the Crucifixion of Bramantino now in Brera. The same painter realized a Lamentation over the Dead Christ for the Hierusalem’s chapel in Santa Croce in Rome. Considering these works of art in an overview of Carvajal's patronage reveals the political intent and religious ideas of the cardinal. As a conclusion, I will examine post-counciliar events, and will focus on the second French domination of Milan (1515-21). I will argue that the experience of the council left a deep impression on Lombard society, especially on the Dominicans observant of Santa Maria delle Grazie, the Jesuati, the brotherhood of Santa Corona, and the Augustinian nuns of Santa Marta and San Lazzaro. The reading of the Apocalypsis Nova, probably left in Milan by Carvajal, characterizes this group that titled its meetings to the Divina Sapientia, and the personification of the godly wisdom that was an emblem of the Spanish cardinal. The deep mark left by the prospect of ecclesiastical reform promised in the council is visually revealed in some of work Bernardo Zenale, Bernardino Luini (who was especially connected with this group) and Bramantino. But also the later reuse of blocks for printing the images that decorated the acts of the council is a strong testimony of shared ideals and intent of this part of the Milan society with the councilar’s fathers. A review of the contemporary work of Isidoro Isolani and Matteo Bandello (that were published years later) allows to create a lively environment. The conclusive symbolic event of this period is the Milanese edition (the only Italian edition) of the Iulius exlusus e coelis by Erasmus that traces in the satiric tone of the council events. The leader of the publishing operation is Andrea Calvi, who was soon to be involved in the dissemination of Lutheran texts.
Il progetto di ricerca si incentra sulle discussioni religiose lombarde tra la fine del XV e i primi anni del XVI secolo, in un periodo che corrisponde all’ultima fase del governo sforzesco e alle due dominazioni francesi del ducato di Milano. Ampio spazio è riservato all’analisi delle relazione culturali e delle devozioni personali di aristocratici letterati, editori mercanti, cancellieri e segretari ducali milanesi. Ne emerge un quadro di anticlericalismo marcato, di attese escatologiche, di una forte tensione alla riforma della chiesa mediata dalle osservanze degli ordini mendicanti, in parte simile a quello di altre realtà europee contemporanee che sembrava del tutto estraneo alla realtà lombarda. In questo contesto uno spazio particolare è riservata alla figura del cardinale castigliano Bernardino Carvajal. L’alto prelato fu più volte presente sulla scena milanese come legato pontificio prima (1496-1497) e come animatore del concilio promosso da Luigi XII per destituire Giulio II (1510-1512). Divenuto inviso al re d’Aragona, ma favorito dal re di Francia dopo la morte di Georges d’Amboise per una possibile successione pontificia, il cardinale fu al centro di ambienti velati di un certo grado di eterodossia e promotore di una serie di controverse iniziative. Il suo nome è legato alla diffusione dell’Apocalypsis Nova e può essere ora messo in relazione con il cenacolo spirituale della Divina Sapienza legato al monastero milanese di Santa Marta. Il forte legame stretto con una parte dell’élite culturale lombarda può essere letto come il detonatore della vivace situazione religiosa della Milano della seconda dominazione francese. Le fonti utilizzate per la ricerca includono una disamina dei legati devozionali dei testamenti milanesi, un’analisi delle committenze artistiche del cardinal Carvajal (da Roma, a Milano, alla nativa Plasencia) della congregazione dei gesuati di San Girolamo, nonché dell’intero etourage lombardo del cardinale.
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CHICHIRICCO', EMANUELA. "Il Teatro comico all'osteria del Pellegrino di Carlo Gozzi. Introduzione, edizione critica e commento." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2015. http://hdl.handle.net/11567/1082172.

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Abstract:
The thesis proposes a complete critical study on Il Teatro comico all'osteria del Pellegrino di Carlo Gozzi, including introduction, critical edition and commentary in view of the publication in the National Edition of Carlo Gozzi's work (scheduled for Venice, Marsilio, 2023).
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ROSSI, LUCREZIA SILVANA. "LA LEGITTIMA DIFESA NEL DOMICILIO (ART. 52 C. 2-4 C.P.) UN¿INDAGINE TRA STORIA, COMPARAZIONE, TEORIA E PRASSI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/852006.

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Abstract:
L’elaborato tratta il delicato tema della legittima difesa esercitata nel domicilio, che è stato oggetto di due riforme negli ultimi quindici anni – prima nel 2006, poi nel 2019 –, suscitando diffuse critiche e contrastanti pareri in ordine alla sua esatta portata. La grande attenzione pubblica per l’istituto e i due interventi legislativi hanno stimolato l’interesse e il desiderio di approfondire l’origine, la ratio e l’evoluzione della scriminante di cui all’art. 52 c.p. Lo scopo della presente indagine è duplice: da una parte, si è cercato di comprendere le esigenze sottostanti alle riforme e, più in generale, il fondamento del bisogno così ben radicato nella società contemporanea di una differenziazione di trattamento per le aggressioni perpetrate all’interno dell’abitazione; dall’altra, invece, partendo dallo studio della disciplina attualmente in vigore e dell’applicazione concreta della medesima ad opera della giurisprudenza, si è provato a trovare un equilibrio più soddisfacente tra le esigenze diffuse e il rispetto della Carta costituzionale e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, in sintesi una “contro-riforma sostenibile”. La tesi si articola in tre parti, di cui la prima è dedicata all’analisi storico-comparatistica della causa di giustificazione. In particolare, lo studio ripercorre le origini dell’istituto a partire dal diritto romano sino ai giorni nostri, cercando di evidenziare i precedenti storici atti a spiegare l’attuale predisposizione di una figura speciale di legittima difesa a beneficio di colui che sia aggredito in luoghi privati in ordine ai quali vanti uno ius excludendi alios nei confronti dell’aggressore. La ricerca storica è affiancata da un’indagine comparatistica, anch’essa impostata in prospettiva storica, che allarga lo sguardo alle scelte compiute in argomento dai principali ordinamenti europei – segnatamente quello francese e inglese –, nonché dal sistema federale statunitense. La seconda parte della tesi ha ad oggetto il diritto interno vigente; in particolare l’elaborato affronta prima la legge n. 59 del 13 febbraio 2006 e poi la legge n. 36 del 26 aprile 2019, ossia le riforme che hanno conferito rilievo alla figura speciale della legittima difesa domiciliare. A tal fine, si considera tanto il contesto politico criminale che ne ha segnato l’origine, quanto il contenuto delle riforme alla luce della giurisprudenza di legittimità; è stato infatti svolto uno studio su tutte le pronunce emesse dalla Corte di Cassazione in materia di legittima difesa domiciliare dal 1° gennaio 2000 sino al 1° gennaio 2021. Grazie a tale ricerca è emerso da una parte come la prima riforma risulti sostanzialmente priva di ricadute concrete e, dall’altra, come il secondo intervento legislativo, ove non sottoposto a un’interpretazione correttiva alla luce delle direttrici costituzionali e convenzionali europee, sia pericoloso per la tenuta del sistema. Lungo tale direttrice, l’indagine si sofferma in particolare sul ruolo che dovrebbero assumere il requisito della necessità e le presunzioni normative di legittimità della reazione. Con riferimento al caso dell’eccesso, poi, si prospettano i criteri rilevatori del grave turbamento e delle condizioni di minorata difesa a cui si ricollegano effetti scusanti. La terza ed ultima parte dell’elaborato, infine, tratta l’istituto in una prospettiva de iure condendo; nello specifico, prendendo le mosse dai risultati raggiunti attraverso l’indagine realizzata, si è provato ad avanzare una proposta di risistemazione della causa di giustificazione che si articola in tre passaggi, idealmente collegati tra loro. Secondo tale ipotesi di lavoro, l’art. 52 c.p. guadagnerebbe in razionalità ed efficacia se, anzitutto, fossero eliminati i commi disciplinanti la legittima difesa domiciliare attualmente in vigore; inoltre, alla disposizione di cui al c. 1 dell’art. 52 c.p. dovrebbe affiancarsi una scusante legata allo stato di turbamento emotivo vissuto dall’aggredito, applicabile alla fattispecie generale per i casi di eccesso e di errore sulla legittima difesa; infine, si potrebbe prevedere una presunzione iuris tantum di pericolo attuale per la sola incolumità dei presenti in caso di aggressione perpetrata all’interno del domicilio e dell’esercizio commerciale. La compresenza di tali proposte modificative sembrerebbe in grado di conferire un rinnovato equilibrio alla causa di giustificazione, da una parte dando voce e riconoscimento alle istanze diffuse, dall’altra rispettando i principi e i valori di cui la Costituzione e la Convezione europea dei diritti dell’uomo sono espressione, dall’altra ancora imprimendo una spinta contraria rispetto all’attuale tendenza antistatalista, se non addirittura anticostituzionale, di cui le due recenti riforme in materia si sono rese portavoce.
The thesis deals with the delicate issue of self defence exercised in the home, which has been the subject of two reforms in the last fifteen years – first in 2006, then in 2019 –, arousing widespread criticism and conflicting opinions regarding its exact scope. The great public attention for the institute and the two legislative interventions have stimulated the interest and the desire to investigate the origin, the ratio and the evolution of the justification regulated by art. 52 c.p. The purpose of this survey is twofold: on the one hand, an attempt has been made to understand the needs underlying the reforms and, more generally, the foundation of the need so well rooted in contemporary society for a differentiation of treatment for attacks perpetrated inside the house; on the other hand, starting from the study of the discipline currently in force and the concrete application of the same by jurisprudence, an attempt has been made to find a more satisfactory balance between the widespread needs and compliance with the Constitutional Charter and the European Convention of human rights, in short a "sustainable counter-reform". The thesis is divided into three parts, of which the first is dedicated to the historical-comparative analysis of the justification. In particular, the study traces the origins of the institute starting from Roman law up to the present day, trying to highlight the historical precedents capable of explaining the current predisposition of a special figure of self defence in favour of anyone who is attacked in private places, where individuals boasts an ius excludendi alios against the aggressor. The historical research is accompanied by a comparative survey, also set in a historical perspective, which broadens the gaze to the choices made on the subject by the main European systems – notably the French and English ones –, as well as by the US federal system. The second part of the thesis concerns the internal law in force; in particular, the paper first deals with law no. 59 of 13 February 2006 and then the law n. 36 of 26 April 2019, i.e. the reforms that have given prominence to the special figure of home self defence. To this end, both the criminal political context that marked its origin and the content of the reforms in the light of the jurisprudence of legitimacy are considered; in fact, a study was carried out on all the rulings issued by the Court of Cassation regarding home self defence from 1 January 2000 until 1 January 2021. Thanks to this research, it emerged on the one hand how the first reform is substantially devoid of concrete repercussions and, on the other hand, how the second legislative intervention, if not subjected to a corrective interpretation in the light of constitutional and conventional guidelines, is dangerous for system tightness. Along this line, the investigation focuses in particular on the role that the requirement of necessity and the normative presumptions of legitimacy of the reaction should assume. With reference to the case of excess, then, are presented the criteria for detecting the serious disturbance and the conditions of impaired defence to which excuse effects are linked. Finally, the third and last part of the paper deals with the institution from a de iure condendo perspective; specifically, starting from the results achieved through the survey carried out, an attempt was made to put forward a proposal for reorganization of the justification which is divided into three steps, ideally connected to each other. According to this working hypothesis, art. 52 c.p. would gain rationality and effectiveness if, first of all, the paragraphs governing home self defence currently in force were eliminated; furthermore, beside the provision referred to art. 52 c. 1 c.p., there should be an excuse linked to the state of emotional disturbance experienced by the attacked, applicable in cases of excess and error in self defence; finally, an iuris tantum presumption of current danger could be envisaged for the sole safety of those present in the event of aggression perpetrated within the home and business. The coexistence of these amending proposals would seem capable of giving a renewed balance to the justification, first of all giving voice and recognition to the widespread requests, furthermore respecting the principles and values of which the Constitution and the European Convention of human rights are an expression, and lastly still giving a push contrary to the current anti-statist tendency, if not even anti-constitutional, of which the two recent reforms on the subject have become spokesmen.
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Camol, Jvonne <1992&gt. "Lavoro autonomo e collaborazioni alla luce della riforma "Jobs Act"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15633.

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L’elaborato ha l’obiettivo di evidenziare come sia possibile utilizzare il lavoro autonomo all’intenro dell’azienda in seguito alle novità introdotte dal c.d. “jobs Act”. Dopo aver discusso le definizioni di subordinazione e autonomia verrà esaminata la tematica della para subordinazione. In seguito verrà riportata l’evoluzione legislativa degli ultimi 15 anni, partendo dalla Riforma Biagi del 2003, dalla Riforma Fornero del 2012 fino alle recenti novità apportate dal “Jobs Act”. Infine verrà indagato il problema dell’abuso del “lavoro apparente autonomo” concludendo con alcune riflessioni sulle criticità della riforma e sulle necessità che ancora devono essere soddisfatte.
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PERALDO, GIANOLINO MARIO. "Determinazione della pena e garanzie nel processo penale di cognizione." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. https://hdl.handle.net/11567/1100963.

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Abstract:
La tesi si propone di analizzare la disciplina della commisurazione della pena all’interno del processo penale. Nella prima parte, vengono prese in considerazione le disposizioni contenute nella Codice penale e, in particolare, viene approfondito lo studio del potere discrezionale del giudice in materia sanzionatoria. Lo studio prosegue, poi, affrontando i profili processuali della commisurazione della pena e, in particolare, compie un’analisi della pena come oggetto di prova, come argomento del contraddittorio tra le parti e come punto della decisione sulla quale il giudice è tenuto a motivare adeguatamente. Preso atto della sostanziale mancanza di garanzie e di spazio che la determinazione della pena è riuscita a ritagliarsi nel processo penale italiano, la tesi si conclude con uno sguardo ai diversi modelli di commisurazione della pena (monofasico e bifasico) anche alla luce delle novità recentemente introdotte in materia penale dalla c.d. “riforma Cartabia” (d.lgs. 150/2022).
The thesis aims to examine the rules guiding the judge in the determination of punishment within the Italian criminal trial. In the first part, are analized the provisions contained in the Italian Criminal Code and, in particular, those that govern the judge’s discretionary power. The thesis, then, goes on to address the procedural aspects of the determination of punishment in terms of object of evidence, issue of confrontation between the parties to the trial and matter on which the judge is required to give adequate reasons within the judgement. After identifying the causes that have prevented sentencing from carving out a sufficient place for itself in the Italian criminal trial, the dissertation ends with an in-depth analysis of the different commisuration models (monophasic and biphasic) especcially in the light of the innovations recently introduced in the penal system by the so-called 'Cartabia reform' (d.lgs. 150/2022).
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Ferrario, Fulvio. "La "sacra ancora" : il principio scritturale nella Riforma zwingliana : 1522-1525 /." Torino : Claudiana, 1993. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37105000q.

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Books on the topic "Riforma art"

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Reformation der Künste (Conference) (2017 Istituto italiano di studi germanici) Reformation des Glaubens. Reformation des Glaubens, Reformation der Künste: Riforma della fede, riforma delle arti. Roma: Istituto italiano di studi germanici, 2021.

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2

1472-1553, Cranach Lucas, and Galleria degli Uffizi, eds. I volti della Riforma: Lutero e Cranach nelle collezioni medicee. Firenze - Italia: Giunti, 2017.

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3

Paolo Veronese tra Riforma e Controriforma. Roma: Artemide, 2013.

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4

S, Romano, and Enckell Julie, eds. Roma e la riforma gregoriana: Tradizioni e innovazioni artistiche, XI-XII secolo. Roma: Viella, 2007.

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5

Faustino, Avagliano, ed. Desiderio di Montecassino e l'arte della riforma gregoriana. Montecassino [Italy]: Pubblicazioni cassinesi, 1997.

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6

Fasti e linguaggi sacri: Il barocco leccese tra riforma e controriforma. Lecce: Edizioni Grifo, 2014.

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7

Artisti, gioiellieri, eretici: Il mondo di Lorenzo Lotto tra Riforma e Controriforma. Roma: Laterza, 2001.

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8

Wittenberg 1517: Intorno a Dürer : incisioni tedesche dell'età della Riforma. Venezia: Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 2017.

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Ricci, Alessandro, and Carlotta Bilardi. Cartografia, arte e potere tra Riforma e Controriforma: Il Palazzo Farnese a Caprarola. Modena: Franco Cosimo Panini, 2020.

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Volterra, Duomo di, and Museo diocesano di arte sacra (Volterra, Italy), eds. La Cattedrale di Volterra tra maniera e riforma. [Firenze]: Giunta regionale toscana, 1994.

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Book chapters on the topic "Riforma art"

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Trevisani, Tommaso. "Riforme agrarie e mutamenti sociali nell’Uzbekistan dell’era dell’Indipendenza." In Eurasiatica. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-376-2/009.

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Cotton farming in Uzbekistan has been thoroughly reshaped by protracted decollectivization aimed at recovering agriculture from the post-Soviet crisis years. Based on a review of extant literature and on data collected over a socio-anthropological research in cotton-growing Khorezm region, this paper offers an overview over the Soviet-era cotton kolkhoz, post-Soviet agricultural reforms and agropolicies, and the transformations in rural society over the second post-Soviet decade. Agriculture in Uzbekistan is now resurfacing from difficult years, but old problems are perduring and prospects and burdens are more unequally distributed among stakeholders.
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