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Dissertations / Theses on the topic 'Rilevamento geologico'

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Curzio, Samuele. "Rilevamento geologico della Grotta della Spipola." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12372/.

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Abstract:
Il rilievo geologico della dolina e grotta della Spipola, in località Croara, San Lazzaro (Bologna) è stato realizzato combinando ai metodi classici di campagna il rilievo in grotta. L’intera zona esaminata è soggetta ai fenomeni di carsismo attivo nella Formazione della Gessosa-Solfifera posta sul fronte montano bolognese. Dal rilievo in grotta sono emerse strutture come antiformi, joints, vene e piccole faglie normali associate all’avanzamento della zona di danneggiamento di una fault propagation fold. Inoltre, consideriamo che la zona di danneggiamento possa giocare un ruolo significativo sulle infiltrazioni di fluidi nel sottosuolo e nella speleogenesi. Osservando le fratture aperte a basso angolo rispetto alla stratificazione, si è ipotizzato che esse siano prodotte dallo scivolamento lungo strato di tipo normale che si concentra negli intervalli pelitici. Infine, dall’aggiornamento della carta geologica con annesse sezioni geologiche è stato possibile mettere in luce la probabile presenza di un regime estensionale che influenza le strutture dell’area. Nel complesso, si è verificato come un’attività di rilievo in grotta possa essere utile per integrare le conoscenze sulla geologia di un’area caratterizzata da fenomeni carsici ottenute da un rilievo di campagna classico.
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Parente, Giacomo. ""Rilevamento Geologico in scala 1:5000 nel settore di V.ne Canneto Dentro, Lipari (Eolie,Sicilia)"." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si inserisce nell’ambito del rilevamento geologico del settore di Vallone Canneto Dentro, nell’area centro orientale dell’isola di Lipari (Sicilia), ed è finalizzato alla descrizione dell’attività eruttiva degli ultimi 22 ka, focalizzandosi sulla evoluzione dell’attuale sistema eruttivo in fase di quiescenza. Obiettivi principali del lavoro sono stati: la descrizione dei depositi affioranti nell’area, ricostruendone la stratigrafia; la localizzazione dei centri eruttivi; la definizione delle morfologie dei vari corpi e apparati vulcanici; l’interpretazione dei processi eruttivi e dei meccanismi deposizionali; attuare delle possibili correlazioni stratigrafiche con i depositi delle aree circostanti (vedi Vulcano, Salina, Stromboli). Le informazioni ricavate sono state infine raccolte in una carta geologica a scala 1:5000, corredata da legenda, note illustrative e relative sezioni geologiche.
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Taddei, Fabio. "Rilevamento geologico della valle di Ortano, Elba orientale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
L'elaborato seguente è il prodotto di un lavoro di rilevamento geologico, svolto nella valle di Ortano, Elba orientale. Le osservazioni effettuate sul campo, riguardo le unità e le strutture che le caratterizzano, hanno portato ad un assetto geologico strutturale di una monoclinale con immersione verso Ovest, formata da embrici tettonici impilati l'uno sull'altro. Il movimento generale è top-to-east; in accordo all'assetto appenninico.
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Baseotto, Andrea. "Rilevamento geologico del settore nord-orientale dell'isola di Ustica (Sicilia)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Lavoro di tesi è finalizzato alla ricostruzione della stratigrafia nel settore nord-orientale dell’isola di Ustica, attraverso la realizzazione di una carta geologica a scala 1:5000, con annessa sezione geologica (All. 1). Il lavoro di rilevamento geologico effettuato in questo settore, tramite l’osservazione delle caratteristiche litologiche e petrografiche delle unità affioranti, la loro giacitura, morfologia, i contatti e le superfici di discontinuità, ha permesso di ricostruire la successione stratigrafica, evidenziando nel contempo i caratteri deposizionali utili alla definizione dei processi eruttivi e di messa in posto delle diverse unità.
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Genghini, Elia. "Rilevamento geologico dell'area di Rio Marina, Isola d'Elba Orientale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25252/.

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Abstract:
Il seguente elaborato si riferisce al rilevamento geologico di una zona dell’Isola d’Elba effettuato nel giugno del 2021, nell’ambito del campo geologico di fine triennio coordinato dai professori Viola e Vignaroli. Lo scopo del campo geologico è stato quello di redare una carta geologica a scala 1:5000 della parte orientale dell’isola, dalla Spiaggia di Barbarossa all’abitato di Rio Marina,suddividendo l’area di studio in settori di circa 2 km2, ognuno cartografato da un gruppo di 3 studenti. Il presente lavoro riguarda in particolare l’area nei dintorni di Rio Marina, ed è composto da un Allegato Cartografico con una carta geologica a scala 1:5000 corredata da una sezione geologica orientata WNW-ESE, e da una relazione che descrive le caratteristiche litostratigrafiche e tettoniche individuate e la loro interpretazione.
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De, Maria Alice. "Relazione Geologica del rilevamento svolto nella valle di Ortano Isola d'Elba orientale, LI." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Questa tesi tratta un piccolo areale dell’Isola d’Elba orientale, situato tra la spiaggia del Porticciolo a Nord-Est e il Camping Canapai a Sud-Ovest, e interessa in particolare modo la valle di Ortano. Il lavoro si compone di una carta geologica di dettaglio a scala 1:5000 e una sezione geologica interpretativa (sempre in scala 1:5000), risultato di tutto il lavoro svolto sul campo all’Isola d’Elba. L’obiettivo è quello di inquadrare la zona presa in esame sotto più punti di vista.
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Natali, Francesca. "Rilevamento geologico del settore dell'Elba orientale tra la località Alberone e il Camping Canapai." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Questa tesi riguarda un limitato areale dell’Elba orientale, posto tra il Camping Canapai e la località Alberone. Lo scopo della tesi è quello di descrivere l’assetto strutturale e la tettono-stratigrafia dell’area presa in esame, portando evidenze che confermino la geologia e la tettonica osservata in campagna con il più ampio contesto geologico-strutturale nel quale si trova l’Isola d’Elba. Inoltre, si è scelta di approfondire la natura diagenetica, ma anche tettonica, della Formazione del Calcare Cavernoso. È proposta una carta geologica in scala 1:5000 e una sezione geologica orientata W-SW/E-NE; in aggiunta, sono allegate fotografie e stereonet.
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Purri, Federico. "Rilevamento Geologico di Vulcanello (Isola di Vulcano, Sicilia): evoluzione dell'attività vulcanica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20001/.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi ha come oggetto il rilevamento geologico della penisola di Vulcanello, promontorio settentrionale dell’isola di Vulcano, ed è finalizzato all’interpretazione dell’evoluzione dell’attività eruttiva durante le fasi finali del vulcanismo dell'isola. Questo lavoro ha come riferimento i principali studi stratigrafici e vulcanologici svolti nell'area e finalizzati alla valutazione dell'hazard vulcanico nel complesso vulcanico Eoliano. Gli obbiettivi principali del lavoro sono i seguenti: 1. la descrizione dei depositi affioranti nell’area, ricostruendone la stratigrafia; 2. la localizzazione dei punti di emissione e la ricostruzione della morfologia dei centri eruttivi con particolare riferimento ai lineamenti tettonici che hanno controllato l'evoluzione dell'attività; 3. l’interpretazione dei processi eruttivi e dei meccanismi deposizionali.
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Rambaldi, Paolo. "Rilevamento geologico di parte della pila di falde di ricoprimento dell?Elba orientale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23658/.

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Abstract:
Questa tesi tratta un piccolo areale dell’isola d’Elba orientale, situato tra il Camping Canapai e la località Alberone. L’allegato contiene la carta geologica e le sezioni stratigrafiche in scala 1:5000. L’obiettivo della tesi è di descrivere le litologie presenti, anche attraverso lo studio di sezioni sottili, e la tettono-stratigrafia dell’area presa in esame.
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Romano, Jennifer. "Rilevamento geologico (1:5000) nel settore di v,ne Canneto dentro(Lipari, Eolie)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi si inserisce in un contesto di rilevamento geologico del settore di V.ne Canneto dentro, situato nell’area centro orientale dell’isola di Lipari, finalizzato alla caratterizzazione dell’attività eruttiva negli ultimi 22 ka, prestando particolare attenzione alla storia evolutiva del sistema eruttivo ancora tutt’oggi attivo, seppur in fase di quiescenza. Fra i principali obiettivi vi è quello di descrivere i depositi affioranti nell’area, ricostruirne la stratigrafia, definire la localizzazione dei centri eruttivi e la morfologia dei corpi vulcanici, interpretare i processi eruttivi e deposizionali ed infine, dove possibile, attuare delle correlazioni stratigrafiche con i depositi delle aree adiacenti. I dati raccolti sono sintetizzati in una carta geologica scala 1:5.000, corredata da legenda, note illustrative e da una sezione geologica.
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Lelli, Luigi. "Rilevamento geologico del settore centro-meridionale dell'isola di Linosa (isole Pelagie, Sicilia)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12336/.

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Abstract:
Descrizioni e interpretazioni delle unità litostratigrafiche e morfologiche rilevate nel settore centro-meridionale dell'Isola vulcanica di Linosa, e relativa carta geologica inerente al settore di interesse.
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Tugnoli, Greta. "RILEVAMENTO GEOLOGICO DEL SETTORE DI VALLE MURIA DELL'ISOLA DI LIPARI (Isole Eolie, Sicilia)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi si inserisce al rilevamento geologico dei depositi affioranti nel sudovest dell’isola di Lipari, con particolare attenzione ai depositi piroclastici affioranti. Esso si inserisce nell’ambito di ricerche finalizzate alla ricostruzione dei meccanismi eruttivi e deposizionali dei prodotti più recenti. Nell’area in esame è presente una successione stratigrafica complessa risultante dalla intercalazione di depositi piroclastici pomicei e duomi lavici riolitici di origine locale con depositi piroclastici di provenienza esterna all’isola di Lipari rappresentati dai Brown Tuff di Vulcano (Lucchi etl., 2008, 2013). Tale successione è ben esposta lungo le pareti della incisione valliva di Valle Muria. Le informazioni ricavate dalla analisi stratigrafica e morfostrutturale dell’area sono state convogliate in una carta geologica a scala 1:5˙000 dell’area di studio, con annessa sezione geologica. In particolare sono descritte le principali caratteristiche litologiche e petrochimiche delle unità affioranti, la loro giacitura e morfologia, i contatti e le superfici di discontinuità. Tali informazioni sono interpretate in termini di processi di trasporto e deposizione, ed anche finalizzati alla ricostruzione della storia eruttiva dell’isola di Lipari negli ultimi 40 ka di attività.
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Pappalardo, Antonio. "Rilevamento geologico del settore tra la Spiaggia di Reale e Capo d'Arco dell'Isola d'Elba." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24512/.

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Abstract:
Questo rilevamento, eseguito nel tratto di costa tra la spiaggia di Reale e Capo d’Arco, è volto all’ottenere il maggior numero di informazioni possibili riguardanti la geologia della zona, inquadrata all’interno di quella dell’Elba centro-orientale. Il rilevamento alla scala 1:5000, mostra come affiorino il complesso superiore e inferiore. Del complesso superiore affiorano tutte le unità ad esso associate (l’unità del Monte Calamita e l’unità d’Ortano, dal basso verso l’alto strutturale), mentre del complesso superiore affiorano dal basso verso l’alto strutturale: le Serpentiniti, la formazione di Rio Marina, la formazione del Verrucano e il Calcare Cavernoso. In entrambi i complessi le superfici di strato e le foliazioni immergono verso Ovest, con alcune eccezioni dovute a strutture tettoniche in specifiche zone. I contatti tra le diverse formazioni di entrambi i complessi sono tutti di tipo tettonico, quelli più noti presenti nell’area sono: il thrust Capo Norsi-Monte arco, che divide i due complessi e la faglia del monte Zuccale, nota per la sua debole inclinazione (<10°). I risultati mostrano il riconoscimento delle unità litologiche e dell’assetto strutturale, che in precedenza erano stati descritti da altri autori, pur con qualche differenza dovuta anche alla diversa profondità di indagine, tra cui spiccano lo spessore maggiore dei Marmi d’Ortano e il mancato riconoscimento di elementi dovuti al metamorfismo di contatto, ad opera del plutone di Porto Azzurro, nel complesso inferiore.
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Nitto, Riccardo. "Rilevamento geologico tra spiaggia di Reale e Capo d?Arco dell?isola d?Elba." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25191/.

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Abstract:
La seguente relazione è il risultato di un rilevamento geologico svolto sull’isola d’Elba tra il 16/06/2021 e il 25/06/2021. I primi quattro giorni si è svolta, insieme ai professori Gianluca Vignaroli e Giulio Viola dell’università di Bologna, l’analisi geologico-strutturale della messa in posto dei plutoni dell’isola d’Elba e della pila delle falde orientali che determinano tutta la geologia Nord-orientale dell’isola. Dal 20/06/2021 ai quattro giorni successivi, il rilevamento è stato svolto in un gruppo di 3 rilevatori (Riccardo Nitto, Stefano Fava e Antonio Pappalardo) ai quali è stato assegnato l’areale tra la spiaggia di Reale e Capo d’Arco. La relazione sarà articolata inserendo un inquadramento geografico, morfologico e geologico per poi descrivere i risultati ottenuti dal rilevamento, inserendo una carta e una sezione geologica; l'obiettivo è descrivere le caratteristiche geologiche dell’area rilevata tramite le formazioni e i contatti individuati nel rilevamento. In fine, verrà descritta la miniera di Terranera, ora in disuso, famosa per l’estrazione di Ematite e di Pirite; negli anni 50’ la ricerca mineraria ha spinto ad eseguire numerosi sondaggi esplorativi, uno di questi verrà analizzato per mettere a confronto gli affioramenti rilevati con la stratigrafia in profondità.
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Pisani, Luca. "Rilevamento geologico e geomorfologico delle aree carsiche della Cordillera de la Sal (Deserto di Atacama, Cile)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17008/.

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Abstract:
La Cordillera de la Sal (Deserto di Atacama, Cile) rappresenta uno dei luoghi più aridi del pianeta Terra. La sua particolare collocazione geografica e stratigrafica rendono quest’area uno dei territori carsici in rocce saline più importanti al mondo, con oltre 40 cavità ad oggi conosciute e la terza grotta più lunga al mondo nel sale (sistema carsico Dario Cressi, oltre 5 km di sviluppo). La tesi presenta i risultati del rilevamento geologico eseguito nel corso della spedizione “Reading the salt caves of Atacama” finanziata dal National Geographic ed organizzata dall’Università di Bologna e dall’associazione La Venta – Esplorazioni Geografiche, nel mese di Marzo 2018. A corredo delle analisi di rilevamento geologico e strutturale in grotta ed in superficie, sono state effettuate indagini di remote sensing ed estrazione di modelli digitali del terreno (DEM), a partire da immagini satellitari ad altissima risoluzione fornite dall'ESA (coppie stereografiche Pleiades). Questa tesi ha permesso la realizzazione di una carta geologica di dettaglio in scala 1:100'000 dell’area di studio e la caratterizzazione geo-strutturale e geomorfologica del fenomeno carsico locale. Sono stati inoltre compiuti studi geomorfologici e morfometrici sulle cavità e sui bacini di drenaggio contribuenti, al fine di delineare gli elementi di controllo sulla speleogenesi. In ultimo, sono state testate le potenzialità di analisi strutturali tramite processing di nuvole di punti da fotogrammetria terrestre in una zona di taglio nel settore meridionale della Cordillera de la Sal. L’estrazione di elementi strutturali tramite il software è stata confrontata con i dati misurati sul terreno al fine di controllarne la validità e delineare potenzialità e limitazioni di questo approccio metodologico.
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Telloli, Luca. "Relazione Geologica dell’area tra Monte Strega, Rio nell’Elba e Villaggio Togliatti." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Il rilevamento geologico presentato in questo studio è stato focalizzato su di un’area di dimensioni ridotte, al fine di fornire un’analisi di dettaglio delle relazioni tra le diverse unità stratigrafiche affioranti. Questa tesi presenta il prodotto di tale rilevamento; la carta geologica in scala 1:5000 dell’area di studio, compresa di sezione geologica e di descrizione delle unità. Viene, inoltre, proposto un approfondimento riguardate une delle unità stratigrafiche presenti in carta, la formazione dei Diaspri.
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Gruppuso, Filippo Maria. "Studio geologico e geomorfologico della fascia costiera del Golfo di Castellammare (Sicilia settentrionale)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Lo studio del Golfo di Castellammare oggetto di questa tesi è il prodotto di osservazioni sul campo di caratteri geologici, litologici e geomorfologici presenti nei tratti costieri del golfo. Questa attività ha permesso di integrare un’ampia base di conoscenze già disponibili per l’area sulla base di precedenti studi e ricerche condotte da vari enti nel corso degli anni. L’osservazione sul campo dei vari settori oggetto di studio ha permesso altresì di evidenziare settori soggetti a criticità e di produrre una stima della pericolosità e del rischio relativi ad instabilità dei versanti ed erosione costiera nei settori costieri in esame, integrando le stime proposte da studi precedenti.
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Pacinelli, Pierfrancesco. "Rilevamento geologico-strutturale lungo la Linea di Belluno nella zona di Monte Piad (Provincia di Belluno)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7882/.

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Abstract:
Il prodotto principale del lavoro è la Carta Geologica alla scala 1:5.000 che ha portato un avanzamento delle conoscenze nella zona in esame. Dal punto di vista stratigrafico il Gruppo dei Calcari Grigi è stato suddiviso nelle formazioni già distinte nei Fogli CARG Tione, Malè, Trento e Asiago: la Formazione di Monte Zugna, Fm. Di Loppio, Fm. Di Rotzo, Fm. Di Grigno. È stato possibile anche rilevare e cartografare l’Oolite di S. Vigilio, anche detta Encrinite di Monte Agaro, con uno spessore di circa 5 m sino alla zona di Sass de Falares, cioè più ad est di quanto noto in letteratura. E’ stato osservato che la Linea di Belluno non è un piano unico, ma comprende altre due faglie: la Linea di Monte Piad che consiste in una faglia inversa che taglia in cerniera l’Anticlinale del Monte Coppolo, e poco a sud la Linea di Sasso Falares che rappresenta la faglia che ha generato la piega per propagazione di faglia del Coppolo, e proseguendo poi verso l’alto ha tagliato tutta la piega emergendo in superficie. In tal modo si forma il duplex di Sasso Falares, arrangiato in una blanda coppia anticinale-sinclinale tipica della geometria di queste strutture, che risulta delimitato a nord dalla linea omonima e a sud dalla L. di Belluno s.s. che si incontrano a quota circa 700 m. Si è potuta anche ricostruire la cinematica del piano principale del thrust di Belluno studiando l’affioramento eccezionale messo a nudo di recente. Gli assi degli sforzi, agenti in compressione, ricostruiti tramite l’analisi meso-strutturale, testimoniano una compressione orientata NNW-SSE, correlabile con l’Evento Valsuganese del Serravalliano-Tortoniano, legato ad un asse compressivo N340 che rappresenta l’evento principale nella regione sudalpina. Anche l’Evento compressivo del Cattiano-Burdigalliano con asse N30 ed una compressione orientata circa E-W correlabile con l’Evento Scledense del Messiniano-Pliocene risultano dall’analisi strutturale.
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Cipriani, Marco. "Rilevamento geologico – strutturale lungo la Linea di Belluno nella zona di Sass de Falares (Provincia di Belluno)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7883/.

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Abstract:
Il lavoro si propone di definire l’assetto geologico strutturale dell’area compresa tra la Valle del Torrente Cismon ed il Sass de Falares, a nord di Lamon (BL). Le novità che si sono potute aggiungere alla cartografia esistente, dal punto di vista stratigrafico sono: 1) La suddivisione del gruppo dei Calcari Grigi in quattro formazioni presenti più a occidente, quali la formazione di Monte Zugna, la formazione di Loppio, la formazione di Rotzo e la formazione del Grigno che in queste zone non erano ancora state evidenziate. La presenza di diffusi noduli di selce grigio-giallastra presenti nella parte medio-alta della formazione di Monte Zugna che testimoniano la persistenza di un ambiente subtidale nel Lias al passaggio tra Alto di Trento e Bacino Bellunese. 2) La presenza dell’Encrinite di Monte Agaro (Oolite di S.Vigilio) con uno spessore esiguo di 5 m sul Monte Coppolo ed anche in cresta a Sass de Falares. In ambito tettonico: 1) Si è accertato che l’anticlinale del Monte Coppolo è tagliata dalla faglia inversa del M.Piad con direzione circa E – O e immergente a N con un’inclinazione di circa 70° spezzando la piega quasi in cerniera; la si può riconoscere sul versante S ed E del M. Coppolo dove disloca la Fm. di M. Zugna e la Dolomia Principale. 2) Si è ricostruito l’assetto tettonico del Sass de Falares, che risulta essere una scaglia tettonica (duplex) compresa tra la Linea di Sass de Falares e la Linea di Belluno. 3) L’Anticlinale del M. Coppolo si è generata per propagazione di una faglia che corrisponde alla Linea di Sass de Falares che in seguito ha tagliato l’anticlinale con meccanismi di fault bend folding. Infine per ultima si è formata la Linea di Belluno s.s. a basso angolo con un raccorciamento maggiore di 2 km. Il sovrascorrimento di Belluno pertanto non è una struttura unica ma si sfrangia in 3 strutture tettoniche separate: Linea di M.Piad, Linea di Sass de Falares e Linea di Belluno s.s. 4) In Val della Selva è stato invece fatta la scoperta più importante di questo lavoro, visto che si è potuto osservare direttamente il piano principale della Linea di Belluno affiorante sulla strada forestale che porta verso la località Pugnai e quindi studiarlo e tracciarlo con precisione sulla carta. Esso ha direzione N68 ed un inclinazione di 30° verso NNW; mette a contatto la Fm. di M. Zugna con la Maiolica. Nell’affioramento si è potuta definire l’anatomia della zona di taglio con associazioni di piani R, R’, P e tettoniti S-C. 5) La ricostruzione della sezione geologica ci ha permesso di riconoscere l’organizzazione degli strati coinvolti nella deformazione. Attraverso programmi appositi quali Georient e Software Carey sono stati ricostruiti gli assi di massima compressione tramite l’analisi meso-strutturale: essi testimoniano una compressione orientata NNW-SSE, in accordo con l’Evento Valsuganese del Serravalliano-Tortoniano, legato ad un asse compressivo N340 che rappresenta l’evento principale nella regione sudalpina, ma sono stati riconosciuti anche assi di compressione orientati NE-SW e circa E-W correlabili con l’Evento Insubrico del Miocene inf. e con l’Evento Scledense del Messiniano - Pliocene.
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Bardi, Noemi. "Studio geologico-tecnico della frana di Montanino (Bagno di Romagna, FC)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Nella seguente tesi è stata studiata la frana di Montanino localizzata nel paese di Bagno di Romagna (FC) Il fenomeno franoso è localizzato su un’antica frana che, negli ultimi anni, ha ripreso a muoversi, seppur con movimenti minimi. In particolare, questa tesi si occupa di studiare dettagliatamente la frana e le zone limitrofe e valutare l’efficacia delle misure di sistemazione svolte in loco. A tale scopo sono stati quindi: - analizzati l’assetto geologico, geomorfologico e strutturale del franamento pre-intervento; - studiate le indagini geognostiche precedenti ai lavori di sistemazione. Sono stati poi approfonditi il rilevamento geologico di campo e la situazione strutturale al contorno del corpo franoso tramite l'elaborazione di quattro stazioni strutturali; inoltre, sono state svolte misurazioni piezometriche e di portata per determinare l’effettiva adeguatezza degli interventi. In aggiunta sono stati analizzati i dati ottenuti dai primi mesi di rilevamento ad opera della stazione totale posta in loco nel 2021 ed è stata svolta una serie di analisi di stabilità per studiare la situazione attuale del corpo franoso e valutare un possibile approfondimento dei drenaggi svolti in sito.
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Pedrelli, Riccardo. "Relazione Geologica dell?area di Monte Arco, Isola d?Elba Orientale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24126/.

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Abstract:
Questa tesi di laurea descrive le caratteristiche principali del rilevamento geologico effettuato in un settore dell’isola d’Elba nel mese di giugno 2021. Questo si inserisce nell’ambito di un più ampio progetto di rilevamento geologico a scala 1:5000 della parte orientale dell’isola, dalla spiaggia di Barbarossa a Rio Marina, associato al campo di fine triennio. In questo documento verranno descritte le principali caratteristiche litostratigrafiche e tettono–strutturali di Monte Arco, per il quale è stata prodotta una carta geologica a scala 1:5000 e una sezione geologica con direzione W-E/NW-SE. Verrà discusso l’assetto tettonico/stratigrafico dell’areale e le unità che lo compongono nel dettaglio
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Fava, Stefano. "Descrizione e analisi geologica dei risultati ottenuti dall'attivita di rilevamento nel contesto dell'Elba Orientale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25192/.

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Abstract:
Questa relazione si pone come obiettivo quello di descrivere ed analizzare, dal punto di vista geologico, geomorfologico e geologico-strutturale, le varie formazioni incontrate durante il lavoro di rilevamento eseguito lungo il tratto di costa che si estende dalla spiaggia di Reale fino alla località di Capo d’Arco, nel contesto dell’Elba orientale. Il rilevamento, alla scala 1:5000, ha permesso di osservare unità geologiche appartenenti sia al complesso superiore sia a quello inferiore: in particolare, per quanto riguarda il complesso inferiore, è stato possibile distinguere in affioramento (dal basso verso l’alto strutturale) l’unità di Monte Calamita che costituisce il basamento metamorfico, il complesso di Ortano costituito in prevalenza da porfiroidi e marmi e l’unità di Acquadolce. Tra le unità appartenenti al complesso superiore, invece, sono state riconosciute (sempre dal basso verso l’alto strutturale), la formazione di Rio Marina, la formazione del Verrucano e il calcare Cavernoso. Tra questi due complessi è presente un livello serpentinitico. Tutte queste unità presentano giaciture di strato prevalentemente immergenti verso Nord-Ovest, con episodiche variazioni dovute a fenomeni strutturali localizzati. Per quanto riguarda i contatti tra tali unità essi sono soprattutto di tipo tettonico e tra questi particolare rilevanza va attribuita al thrust di Capo Norsi- Monte Arco che separa i due complessi precedentemente citati e la faglia del monte Zuccale, una faglia normale sub-orizzontale (˂ 15° di inclinazione). Di seguito verranno descritte in dettaglio le unità litologiche riconosciute cercando di capire quali sono le facies che le caratterizzano, quali sono i rapporti strutturali con le formazioni adiacenti e cercando poi di inserirle nel contesto geologico evolutivo dell’isola d’Elba.
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Nogarotto, Alessio. "Rilevamento di dettaglio della zona del Passo Val Clapa (Austroalpino superiore, Alta Val di Non)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9157/.

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Abstract:
Questo elaborato ha come obiettivo il rilevamento geologico di dettaglio di alcuni affioramenti del basamento polimetamorfico della Falda del Tonale, nella zona del Passo Val Clapa (Alta Val di Non, TN), e di verificare l’attribuzione delle litologie all’Unità d’Ultimo, di alto grado metamorfico, o a quella del Tonale, di più basso grado. In due affioramenti nelle immediate vicinanze del Passo Val Clapa sono stati rinvenuti principalmente gneiss e gneiss migmatitici a granato e cianite, anfiboliti e miloniti, mentre in un affioramento a E del passo gneiss migmatitici a granato e cianite, migmatiti (stromatiti e nebuliti) e ultramafiti. Le foliazioni, definite dall’orientazione preferenziale dei minerali, indicano due direzioni principali: un’orientazione NNE-SSW, immergente verso ESE, rilevata nelle rocce milonitiche, che è stata correlata alla presenza della linea della Val Clapa; un’orientazione NW-SE, immergente verso NE, insieme ad una blanda piega con asse orientato NNE-SSW, rilevata nelle ultramafiti e nelle loro rocce incassanti. Sono state inoltre misurate le giaciture dei principali set di fratture che interessano gli ammassi ed è stata documentata la presenza di pseudotachiliti all’interno delle miloniti. Il corpo ultramafico è stato cartografato al contatto fra stromatiti e nebuliti e quindi all’interno dell’Unità d’Ultimo. Le miloniti, invece, rimangono di attribuzione incerta, anche se il loro ritrovamento in associazione con anfiboliti retrocesse in facies scisti verdi e di pegmatiti faccia propendere per un’assegnazione all’Unità del Tonale. Un’analisi di dettaglio degli gneiss affioranti nelle vicinanze delle miloniti permetterebbe di classificarli come paragneiss a sillimanite, caratteristici dell’Unità del Tonale, o come paragneiss a granato e cianite, diagnostici dell’Unità d’Ultimo, contribuendo alla corretta attribuzione geologica di questi terreni.
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Crescentini, Lorenzo. "Geomorfologia del giacimento di orso delle caverne nella grotta di Govjestica, Valle di Praca, Bosnia-Ercegovina." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10161/.

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Abstract:
In 2011 the GSB/USB caving group of Bologna has discovered, in the southern fossil branches of Govjestica cave (Valle di Praça, Bosnia) a fossil deposit of vertebrates containing bones of Ursus spelaeus, Capra ibex, Cricetulus migratorius and Microtus. On the basis of the U/Th ages of the bones, teeth and carbonate flowstone covering the fossils (60 ka), datings carried out in the laboratories of U-Series at Bologna, and on the disposition of the bones, a past connection between Govjestica and the nearby Banja Stjena cave is hypothesised. The closure of this passage has occurred suddenly through a collapse that has forced the last cave bears awakened from their winter sleep to stay blocked in Govjestica, and die. The connecting passage has later been covered with calcite flowstones and is no longer visible. This hypothesis is sustained by the rather scarce number of skeletons of cave bears found in Govjestica (a dozen of skulls against the often large amounts of cave bears found in similar caves): Govjestica cave, and especially the Room of the Bones in its southern part, has been used by cave bears only for a couple of centuries before these parts became inaccessible. Furthermore, the entrance of Banja Stjena cave was probably located close to or at the level of the Praça river, that has excavated its thalweg for around 20 metres in the last 60 ka.
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Tassinari, Federico. "Studio preliminare delle acque sotterranee in relazione al progetto di realizzazione di una vasca di espansione in corrispondenza del tratto arginato del Fiume Reno in loc. Trebbo di Reno, comune di Castel Maggiore (BO)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13349/.

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Abstract:
Nella tesi si è svolto un lavoro di tipo bibliografico e rilevamento di campagna, per uno studio idrogeologico preliminare in relazione al progetto di realizzazione di di una vasca di espansione. Sono stati eseguite prove di campagna e misurazioni di livelli freatimetrici con relative elaborazioni grafiche dei dati per la creazione di mappe isofreatiche.
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Giuliani, Lorenzo. "Rilevamento geomorfologico e ipotesi speleogenetiche sulle grotte del Ponte di Veja (Parco Regionale dei Monti Lessini)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9467/.

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Abstract:
Lo scopo del lavoro è stato quello di ipotizzare e comprendere la speleogenesi del sistema carsico del Ponte di Veja, nel Parco Regionale dei Monti Lessini. È stato eseguito un primo rilevamento geomorfologico dell'intero sistema carsico con annessi campionamenti. Il sito è caratterizzato dalla struttura principale dell'arco e dal connesso sistema di grotte. L'arco rappresenta il resto di un antico soffitto della grotta più grande crollato probabilmente durante il Pleistocene, che forma attualmente una dolina. La grotta su cui si basa la gran parte delle ipotesi è la Grotta dell'Orso (grotta A) che è attraversata in parte da un dicco basaltico.
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Maffei, Jacopo. "Rilevamento e studio petrografico del Complesso di M. Calamita (Elba SE) nella zona di Spiaggia di Remaiolo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14041/.

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Abstract:
Lo scopo del lavoro di tesi consiste nello studio petrografico, dalla scala dell’affioramento a quella della sezione sottile, di rocce di basamento cristallino soggetto a metamorfismo e deformazione polifasiche. La zona di studio è la Spiaggia di Remaiolo, Elba SE. Questo settore da un punto di vista geologico fa parte del Complesso di M. Calamita, all’interno dell’Unità di Porto Azzurro. Gli affioramenti studiati mostrano diversi eventi metamorfici: il basamento metamorfico Ercinico e le sue coperture mesozoiche subiscono una sovraimpronta metamorfica Alpina di età Oligo-Miocenica correlabile alla strutturazione della catena dell’Appenino Settentrionale. Successivamente le rocce subiscono un’ulteriore sovraimpronta termometamorfica Mio-Pliocenica legata all’intrusione del plutone La Serra-Porto Azzurro. Il lavoro di campagna ha comportato un rilevamento di dettaglio per creare una Carta degli affioramenti (Allegato 1) e prelevare dei campioni rappresentativi delle litologie. Il lavoro di laboratorio si è svolto su 6 sezioni sottili, realizzate con i campioni prelevati in campagna, tramite l’ausilio del microscopio ottico a luce polarizzata.
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Nicolini, Riccardo. "Rilevamento Geomorfologico delle principali forme legate al processo solfureo acido (SAS) nei rami turistici della Grotta Grande del Vento, Frasassi (Marche, Italia)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16539/.

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Abstract:
Nell'elaborato svolto, dopo un'introduzione generale nella quale vengono illustrati i due processi principali che formano le grotte, quello epigenico ed ipogenico, viene descritta in dettaglio la parte turistica del complesso "Grotta del Fiume-Grotta Grande del Vento".Si analizzano le varie morfologie derivanti da una speleogenesi solfurea acida, spiegando come si sono formate. Vengono inoltre spiegati i metodi con i quali si è redotta la nuova carta geomorfologica del complesso (oggetto dell'elaborato), e dopo averla illustrata, viene fatto un confronto con la vecchia carta morfologica del 1990.
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Bastreghi, Gianni. "Il debris flow di Punta Nera (Cortina d'Ampezzo,BL): caratterizzazione del bacino e analisi dei volumi mobilizzabili." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15632/.

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Abstract:
Questo lavoro si è focalizzato sulla caratterizzazione del bacino di colata di Punta Nera (Cortina D’Ampezzo, BL), da un punto di vista geomorfologico, morfometrico ed idrologico ed ha avuto come obiettivo quello di indagare quali elementi hanno portato il fenomeno ad evolversi in maniera così rapida e massiccia negli ultimi anni. Sono state misurate, elaborate e confrontate le sezioni trasversali del canale degli anni 2011, 2015 e 2017 per comprendere l'evoluzione in termini di erosione e deposito. Sono state inoltre calcolati i volumi movimentati dagli eventi delle estati del 2016 e 2017, tramite la valutazione delle piogge nette con il metodo del Curve Number SCS e messi in relazione con le LSPP elaborate con il metodo Gumbel.
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CIPRIANI, ANGELO. "Paleogeografia mesozoica ed evoluzione tettonosedimentaria della dorsale Narnese-Armerina (Appennino Centrale): rilevamento geologico, biostratigrafia, analisi di facies." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/937169.

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Abstract:
Un progetto di cartografia geologica di dettaglio (scala 1:10.000) ha coinvolto circa 135 kmq della Dorsale Narnese-Amerina (Appennino centrale). Il lavoro di terreno è stato svolto avvalendosi delle metodologie tradizionali del rilevamento geologico, alle quali però è stato associato il riconoscimento di particolari caratteri stratigrafico-sedimentologici tali da permettere la definizione di peculiari contesti deposizionali mesozoici tipici dell'Appennino Umbro-Marchigiano-Sabino. La carta geologica e la ri-definizione della litostratigrafia dell'area analizzata sono stati i primi prodotti del progetto. A questi è susseguita la ricostruzione della paleogeografia mesozoica della Dorsale Narnese-Amerina. Sono stati riconosciuti numerosi elementi morfostrutturali ereditati dal rifting del Giurassico Inferiore. Questa fase estensionale smembrò l'estesa paleo-piattaforma del Calcare Massiccio e, per quanto riguarda il Dominio Umbro-Marchigiano-Sabino, causò l'annegamento della fabbrica bentonica e provocò un tipico assetto ad alti e bassi strutturali intrabacinali. Numerosi blocchi di footwall delle faglie giurassiche caratterizzano il settore in analisi, e il riconoscimento è stato possibile mediante l'analisi delle paleoscarpate sottomarine in quanto le tipiche successioni condensate di alto strutturale non affiorano per erosione o per tettonica. Una particolarità è rappresentata da blocchi di Calcare Massiccio (diametro > 100 m) inglobati in successioni bacinali, che hanno portato alla deposizione di facies ad affinità condensata in un contesto deposizionale puramente bacinale. Sono state riconosciute torbiditi carbonatiche con materiale bentonico intercalate in pelagiti di età post-Pliensbachiano del settore Amerino, permettendo di porre dei vincoli sulla ricostruzione paleogeografica dell'Appennino centrale e sulla definizione delle influenze esercitate dagli elementi morfostrutturali sulla deposizione di materiale neritico esportato dalla Piattaforma Carbonatica Laziale-Abruzzese. Durante il Cretaceo Inferiore alcune discontinuità giurassiche sono state ri-utilizzate da una neo-identificata tettonica estensionale post-rift. Le maggiori evidenze dell'attività delle faglie dirette cretacee sono: i) contatti stratigrafici inconformi tra il Calcare Massiccio e depositi del Cretaceo inferiore sommitale (Marne a Fucoidi) a causa del ringiovanimento di margini giurassici; ii) la deposizione di brecce sin-tettoniche intercalate nelle pelagiti cretacee e poggianti in discordanza su scarpate di faglia sottomarine; iii) slumps, nicchie di distacco e faglie sin-sedimentarie che caratterizzano il top della Maiolica. E' stato operato anche un confronto tra l'Appennino Umbro-Sabino e il Sud-Alpino per definire l'influenza delle strutture giurassiche sullo sviluppo delle faglie dirette cretacee. Con il coinvolgimento del settore Narnese-Amerino nelle deformazioni compressive mioceniche ed estensionali post-orogeniche (Pliocene), è stato possibile riconoscere come le discontinuità ereditate dal Mesozoico abbiano controllato la propagazione delle faglie cenozoiche. In particolare, i sovrascorrimenti e le rampe laterali/faglie di strappo legati alla strutturazione dell'Appennino tagliarono i margini giurassici e cretacei senza riattivazione dei piani ereditati. Il rapporto tra paleogeografia mesozoica e orogenesi non poteva escludere gli olistoliti di Calcare Massiccio, argomento questo del tutto nuovo. A causa della differente reologia tra i blocchi di calcari peritidali e le pelagiti nelle quali sono inglobati, sono stati riconosciuti contatti tettonici su originari contatti stratigrafici in quanto gli olistoliti non sono stati in grado di descrivere pieghe della stessa lunghezza d'onda delle unità bacinali pelagiche. Infine le faglie dirette plioceniche non riutilizzarono le superfici di discontinuità mesozoiche in quanto ruotate dai sovrascorrimenti, ma ne sfruttarono solo lo strike.
A detailed geological mapping project (scale 1:10.000) of about 135 kmq involved the Narni-Amelia Ridge (Central Apennines). During the field-work were used the traditional methodologies of the field mapping associated with the identification of characteristic stratigraphic-sedimentological features that allow to define peculiar Mesozoic depositional settings. The first products of the project were the 1:10.000 scale geological map and the re-definition of the lithostratigraphy of the study area. About the paleogeography, several morphostructural elements inherited by the Early Jurassic rifting stage were recognized. This extensional stage dismembered the vast Calcare Massiccio paleo-platform, and the drowning of the benthic factories led to the development of two main sedimentary environments: pelagic carbonate platforms (PCPs) and basins. The Early Jurassic rift architecture is documented by facies and thickness variations of the Jurassic-Lower Cretaceous post-rift succession. Several footwall-blocks of the Jurassic normal faults characterize the Narni-Amelia Ridge. Although the PCP-top successions are not exposed due to post-Jurassic faulting and modern erosion, highly distinctive facies associations define the escarpment margins of these platforms and the adjacent hangingwall-block successions that onlap them, which often embed gravity-driven deposits including rock-fall megaclastics. Fine-grained calcarenites made of shallow water-derived material were found embedded in post-Pliensbachian deposits of the basin-fill succession in the Amelia area. This occurrence is unexpected as these deposits postdate the drowning of the local Calcare Massiccio carbonate platform, which suggests provenance from the Latium-Abruzzi Platform. This provides new evidence for restoring the Jurassic paleogeography of Central Apennines, and for deciphering the itineraries of resedimented carbonate sands from this relatively distant source-area. A newly-identified, post-rift, extensional tectonic affected the Early Jurassic inherited structures during the Early Cretaceous. Evidence for this extensional tectonic phaseare: i) the unconformable contact between the Marne a Fucoidi Fm. (Aptian-Albian) and the Hettangian shallow-water carbonates of the Calcare Massiccio Fm., as a result of rejuvenation and erosion of the Early Jurassic margin of the Amelia intra-basinal high; ii) the occurrence of syn-tectonic breccias embedded in Cretaceous pelagites and locally resting on the submarine fault escarpments; iii) the presence of slumps, scars and syn-sedimentary faults at the top of the Maiolica Fm (Tithonian-early Aptian). Due to the stratigraphic, sedimentological and paleotectonic similarities with the Southern Alps, the two sectors (Narni-Amelia Ridge vs. Ballino area) were compared. The aim of this work was to understand the influence on inherited Jurassic structures on the development of Early Cretaceous extensional faults in two different paleogeographic domains of Italy, albeit with a comparable tectono-sedimentary evolution. During the involvment in Miocene orogenic deformations of the Narni-Amelia Chain, the Jurassic structural highs became part of the hangingwall-blocks of thrusts. Their margins were displaced by frontal thrusts and lateral ramps/tear faults, but not re-activated as usually described in literature. One arresting feature is represented by the behaviour of the Calcare Massiccio blocks during the compressive deformations. In fact, the Calcare Massiccio olistoliths locally developed shear contacts with the embedding pelagic units, due to the contrasting mechanical behavior of the two lithologies when subjected to folding. Last, Pliocene extensional faults apparently exploited the strikes of the rotated pre-orogenic margins.
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PICA, ALESSIA. "Metodi per la valorizzazione del patrimonio geologico, dal rilevamento geomorfologico all’itinerario geoturistico. Applicazioni in ambiente urbano e naturale." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11573/918338.

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Abstract:
This research develops within the framework of a recent, widespread, need to give space to the popularization of Earth Sciences and to highlight the scientific work in these disciplines. The geological heritage is an essential part of the cultural heritage of a territory and it needs land planning, conservation, valorisation and dissemination. In the context of sustainable development, different forms of "thematic" tourism have grown in recent years, including the geotourism. The scientific community is increasingly involved in the economic development of the territory, through the research on geological heritage too. Different aspects are being studied: -the analysis of the territory for the recognition of geological aspects of scientific interest; -their evaluation; -the analysis of the risks to which they are subject and the conservation strategies; -the strategies for the use of the sites, the understanding of scientific aspects by users and tools for the mediation of knowledges. Aim of the research Through the scientific literature and the direct knowledge of an area it is possible to understand the geological heritage value, depending on its conservation and enhancement. For this reason institutions, public and private structures involved in land management often address to the universities and to the research to develop territories potential through the use of geo-environmental information, education, dissemination and sustainable management of the landscape. The aim of this thesis was to prepare a methodological procedure for the geoheritage enhancement, that defines the steps for the analysis of an area, beginning from the geomorphological survey to the creation and dissemination of instruments to popularize the geological heritage. The procedure has been developed starting from pure research, but aimed to its direct application as a guideline for the institutions and structures mentioned above. Study areas The development of the methodological procedure is supported by verifying its functionality through the application on two areas. A natural area, the mountain range of Monti Ernici (Southern Lazio) of known geomorphological interest and of interesting cultural aspects related to karst phenomenon; and an urbanized area, the city of Rome, characterized by the enormous knowledge accumulated in bibliography and the great potential of its geological and cultural heritage. The application of the method involved the geomorphological survey of the areas and the production of thematic cartography. Were inventoried and evaluated the geosites and geomorphosites characterizing the two territories and their data were organized in a relational database, functional to the processing for the automathic choice of geotourist trails. For each area was developed an enhancement proposal. This PhD thesis presents the research work describing it in three parts and an appendix. Part I The first part develops in three chapters introducing the context in which the work fits in. In Chapter 1, summarizing the remarkable bibliography consulted, are introduced the terms of geological heritage and the definitions adopted among the various developed in the history of this kind of studies. In particular geological goods are described as part of the cultural heritage and the definition of geosite is explained through its historical evolution (Strasser et al., 1995; Grandgirard, 1997, 1999; Wimbledon et al., 1999), its increasing specificity depending on the fields of application (Panizza & Piacente, 1999, 2003; Panizza, 2001) and through the definition of descriptive attributes of the quality of a geological site (Reynard, 2004, 2005). Some important concept are introduced such as geodiversity and geoconservation, and the application concepts of “geodiffusione” (spreading geological knowledges, Piacente, 2003) and geotourism (Hose, 1995, 2000; Newsome & Dowling, 2010; Gray, 2011; Arouca Declaration, 2011). The Chapter 2 is a retrospective of the projects, the research and the legislation about geological heritage, starting from the understanding of the need to safeguard geodiversity such as biodiversity. This excursus is a pan of the national and international initiatives. It is highlight the importance of Geoparks initiative, under the auspices of UNESCO, and the Italian Geological Service's role in launching the national-level projects. Particular attention was paid to the state of the art in the Latium region, to mark the starting point of the work on the study areas. The Latium regional geosites inventory was arranged by the Regional Park Agency-ARP (Cresta et al., 2005), in the context of initiatives undertaken by the Geological Survey, in collaboration with it and with the Latium Region. The ARP provided the geosites evaluation too, developing an evaluation model that indexes the Intrinsic Value of Sites of Geological Interest (VISIG). This index allows to give a priority order to the protection and preservation of geosites. The Regional Park Agency also contributed to the promulgation of regional laws for the geosites protection (D.G.R. Lazio 859/09). In the Chapter 3 are described the interventions of the research on geological heritage, in particular the axis on which the studies develop (evaluation, protection, popularization) and the problems they face. The first paragraph introduce the results of international and national research on the evaluation models of geological heritage goods. There are different models depending on the purpose of the evaluations, which can be summed up in three kinds: awareness and conservation of geosites (Panizza & Piacente, 1993; Serrano & Gonzales Trueba, 2005; Pereira et al., 2007; Fattori & Mancinella, 2010; Coratza et al., 2012), environmental impact assessments (Rivas et al., 1997; Coratza & Giusti, 2005; Bruschi & Cendrero, 2005), education and/or local development through thematic tourism (Reynard, 2007; Bollati, 2012). The same type of description is made of the tools developed for the protection, legislation and management of geosites, which concerns the administration of the territory. Management is also the issue of the vulnerability of the sites, exposed to flows of visitors, but also the vulnerability of the visitors in the presence of active geosites and, in particular, active geomorphosites (Reynard, 2004). Finally, are described the geo-heritage enhancement strategies on which the majority of studies concentrate: geotourist trails planning (Coratza et al., 2004; The Via Geoalpina VVAA, 2010; Del Monte et al., 2013; Magagna et al., 2013) virtual and non-virtual ones, static mapping (Carton et al., 2005; Castaldini, 2005; Coratza & Regolini-Bissig, 2009; Regolini-Bissig & Reynard, 2010 and bibliography inside; Regolini, 2012 ) and dynamic (Ghiraldi et al., 2009, 2010), the preparation of informational supports, panels, guides and smartphones applications (Small, 2005; Qiu & Hubble, 2012 e bibliography inside; Magagna et al., 2010; divulgando.eu), methods for the scientific information interpretation (Cayla, 2009; Dowling, 2010; Calonge, 2010; Cardozo Moreira, 2012) and in conclusion the evaluation of the efficacy of these products (Sellier, 2009; Martin et al., 2010). The chapter closes by raising issues like the need for a uniform methodology of analysis, the disclosure of evaluations and the need to use the environmental interpretation, particularly in the geotourist cartography. Part II In this part of the thesis are shown the purpose of the work, the methods chosen to built the enhancement procedure and the integrations improved on the methods, to optimize the purposes. The Part II develops in two chapters in which it deals with the revision of several existing methods for the inventory, evaluation and enhancement of the geological heritage (methods chapter). The other chapter (materials chapter) describes the instruments chosen for enhancement and summarize the work in the proposal for a methodology that allows to start from the territory to get to its usability in geotourist terms. The chapter 4 refers to methods consulted for each step of the analysis and geotourist enhancement of an area, then arousing the interest on the integretions. Bibliographic consultation, for example, based on scientific publications, is complemented by tourist and popularization ones, such as data about the historical-archaeological heritage. This informations are needed for the enhancement of cultural landscapes in which the geosites are inserted. Among the methods for the analysis and the representation of the areas there are the geomorphological survey and mapping. In the paragraph related to the materials of enhancement the geotourist mapping methods are described and the proposal of a model for geotourist map legend. The selection and integrations of the inventory and evaluation methods constitute the fundamental element of the chapter. The methods have been analyzed and dismantled in their parts to build a new inventory and evaluation card: it contains informations open to every kind of reader and it shows the significance of a site for geotourism. The card is based on two models: the geosite inventory card by ISPRA (Italian insitute for Environmental Protection and Research, isprambiente.it) and the geosite evaluation model proposed by the ARP (Latium Regional Park Agency; Fattori & Mancinella, 2010). The integrations to this methods are described below. Geosite inventory card: • the information given is useful and essential (the document is simple, easy to read and it uses a non-specialist language); • the iconographic and representative aspects of the geological site are widely highlighted (images, maps, explanatory schemes of genetic processes); • the scientific description is in non-specialist terms and it is based on the interpretation of scientific language (Ham, 1984); • in the card are described scientific interests of the site and additional (contextual) too; • the informations given are useful for the approach to the site (land use, conservation status, guidance on usability and accessibility). Geosite evaluation card: The use of a site of geological interest for economic development through geotourism need to evaluate different aspect of a geosite. Among the several attributes which could be quantified, can't miss the attributes summarized in the new index proposed in this thesis, the Value of a Site for Geotourism (VSG) index: VSG= RP+RR+SCE+SAC+AC the attributes are representativeness (RP), rarity (RR), scenic value (SCE), historical-cultural-archeological value (SAC) and accessibility (AC). The card allows to confer a value to each attribute identifing the characteristics of the geosite and recognizing them in the descriptions in the card. Each description try to remove the subjectivity of the selection and confers a value to the analysis of the geosite characteristics. The integrations to the base model lie in: • some aspects included in representativeness (RP) evaluation has been redefined; the relationship between frequency of a geological aspect and the geographical setting of analysis is a new proposal for rarity (RR) evaluation; sub-attributes describing the scenic value (SCE) of a site are integrated from other models (Reynard et al, 2007; Ghiraldi, 2011) and “peculiarity of the forms” has been introduced as a new characteristic ; the evaluation of historical, archaeological and cultural value (SAC) of the site has been included in the geosite evaluetion; the difficulty to reach a site and the presence of nearby services are the sub-attributes for the accessibility (AC); • the card has been reviewed in order to make possible to understand the evaluation of a geological good to "non-specialists" users. • finally, when compared to other evaluation models, the Value of a Site for Geoturism doesn’t present weights of the attributes. Infact, scientific attributes of the geosite are as important as additional ones, as the definition of geotourism wants (Arouca Declaration, 2011). The chapter 5 describes the materials of this research, consisting of geoturist enhancement tools. Chief among these a relational database in G.I.S. environment, for storage, management and analysis of all data (results of the survey, the geosite inventory and evaluation, network of touristic attractors of the analyzed areas, etc.). The geographical characterization of geomorphosites (forms present in geographic space, which are mapped and spatially georeferenced), linked to a number of attributes, makes them ideal objects to be managed by G.I.S systems . The database consists of 3 types of data: raster files, vector files, tables. The tables are structured on the basis of the assessment model of the VSG. Using the potential of relational database (connections between tables with one-to-one relationships and many to one and/or query formulation) it is possible to get the selection of geosites that respond to specific needs (Gregori & Melelli, 2005). The geographic properties of the data (georeferencing) also allows to create connection paths between sites, which take into account additional features such as usability or accessibility (geotourist itineraries). This is the procedure used to develop geoturist itineraries, described in the paragraph dedicated to enhancement tools. It is shown how to set a query, from the choice of a set of specific requirments for the itinerary: -choosing data from query -joining tables -queries of type ‘select by attributes ... ' and ' select by location ... '. Geosites with requested attributes and the closest traces (paths or roads) are selected in this way and joined to build the itinerary. The popularization of the geotourist itinerary consists in the description by stops, which is combined to the geoturist map. The problems of geoturist mapping (Regolini, 2012) are analyzed in this chapter to propose simplifications, changes and integrations of a geomorphologic map used to develop a the geoturist one. In particular, integrations include: the theme of the map, the base, the scale, the legend and the geo-morphological symbology. Each map product in this thesis is the synthesis of digital georeferenced data, which constitute the G.I.S environment relational database. The data stored in the database will appear as a paper geoturist map or as digital frame, via a web-gis that works on computerized platforms with a user-friendly interface. At the moment, the work still lack of the web-GIS implementation and interface. The last paragraph of chapter 5 summarizes in a flowchart the procedure proposed for the geoturist enhancement of an area, which may have application as a guideline for the institutions and public and private structures involved in the management and development of the territory. Part III The last part of the thesis is divided into three chapters, focusing on the areas of application of the methodology proposed. The chapter 6 briefly describes the landscapes of the Lazio region and places Rome and the Ernici Mountains within their variety, reflecting the distribution of the litostructural units and hence the regional geo-diversity. It also mentions the tourism dynamics in Lazio and the fusion of natural and cultural aspects of the territories represented in the selected areas. It gives an added value for Lazio classic tourism. The chapter 7 introduce the geographical and geological framework of Rome, followed by a description of the geomorphologic detection. Rome has been the subject of numerous studies, some of which about geomorphological setting (Bellotti et al., 1997, Della Seta & Del Monte, 2006; Ascani et al., 2008; Del Monte et al., 2013). Data avalaible in bibliography are not homogeneous, beacause of the different subjects and objectives of the studies. The analysis of different aspects did’nt include the geomorphological survey and the description of results, traditionally structured in the genetic classification of forms and data representation on a geomorphological map. For this reason, the geomorphological survey was conducted, at 1: 10,000 scale and produced the geomorphologic map of Rome. The geosite inventory was supported by this analysis and the geomorphological map is the basis for the geoturist map. The geosites inventory allowed to add two new geosites (geomorphosites) to the regional inventory: the Tiberina Island, a fluvial bar arosed where the Velabrum Maius merge into the Tevere counter flow and with an almost flat confluence angle; and the Testaccio Mount, an example of human morphogenesis, with its 48 m s.l.m. consisting of testae, broken Roman amphoras. The VSG (Value of a Site for Geotourism) of these geomorphosites, and the geosite reported by ARP (Regional Park Agency), has been evaluated. The results data, stored in ESRI ArcMap ® (ArcGIS software), were interrogated through specific queries, selecting the geosites of " mid-high VSG, linked to historical and archaeological aspects of high importance and quoting Roman legends or traditions, with high scenic value (SCE attribute) due to grandeur and presence of naturality colors ". Queries are the translation of this sentence. The enhancement proposal of the area consists of a geotourist itinerary, developed linking the selected geosites. The geotourist map includes the itinerary description with suggested stops of natural and cultural interests. Text and diagrams allow the scientific explanation of geological and geomorphological aspects and refer to historical-archeological ones (Coarelli, 2001; Insolera, 2001; Puliga & Panichi, 2009; Touring Club Italiano, 1999). The structure of chapter 8 is the same of the previous one: Ernici Mountains geographical and geological framework, geomorphological survey, geosites inventory and evaluation, enhancement. The literature about geomorphological setting of this area is very lacking. The mountain chain extension is about 550km2, this wide area demanded the choice of two sub-areas representative of the morphological aspects, on which concentrate the 1: 10,000 scale geomorphologic survey. An area includes Lazio and Abruzzi slopes of Viglio Mount and the ridges towards Campo Catino, including the homonimous hollow; the second sub-area insists on the Fiume river valley, Trisulti of Collepardo, including the foothills of the Rotonaria and Monna Mountains. The geosites inventory for these areas has identified three new geomorphosites unreported in regional inventory: the Viglio Mount wreck glacial cirque, fine example of the last glacial maximum glacialism forms on the Lazio-Abruzzi Apennines; the Madonna delle Cese (Our Lady of Meadows) Cave, a karst open cave that now houses a chapel; and the Arch in the rock of Trisulti, the wreck of a pressured karstic pipe of an ancient karstic underground grid. The superficial streaming reached and intruded by erosion the underground one, so nowadays the Fiume river flows thorugh the ancient pipe track. The VSG (Value of a Site for Geotourism) of these geomorphosites, and the geosite reported by ARP (Regional Park Agency), has been evaluated. The procedure of automatic selection of sites to develop the geotourist itinerary was not applied, because of the geographical separation of the two sub-areas and the related difficulty to develop an itinerary connecting them. The enhancement proposal of the Ernici Mounts consits of the geoturist map (paper)of the Rotonaria Mount-Trisulti of Collepardo sub-area, which includes a geoturist itinerary described by stops, schematic scientific aspects explanation and images. The itinerary tells about the cultural landscape (Sauer, 1925; Andreotti, 1998, 2008; Unesco, 2005) of the area, through Karst, hermitages and spirituality. Appendix Appendix is about the formative experience at the Adamello Brenta Nature Park, Geopark of the European UNESCO Network. The experience was a curricular internship, based on an agreement between La Sapienza University and Adamello Brenta Natural GeoPark. The internship objectives and subjects were the experience with geological heritage enhancement and dissemination tools and related practical activities; geological heritage mapping; geomorphological hazards analysis along geoturist itinerariess. The result of the internship is a partnership with the Geopark, that allowed the application of the enhancement methodology developed during this doctorate on the geopark area of UNESCO Dolomites.
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