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Dissertations / Theses on the topic 'Rilievo 3D'

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Tisi, Roberta. "Dal rilievo digitale al modello 3D polifunzionale. Procedure e applicazioni per la condivisione dei modelli 3D in ambito archeologico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
La direzione d'indagine della tesi trae origine dalla necessità ricorrente di sviluppare e ottimizzare una pipeline utile a convertire mesh poligonali in NURBS, mantenendo una elevata coerenza formale e morfologica con il manufatto digitalizzato. Il tema appare di grande importanza nello studio di beni culturali tramite modelli basati sulla realtà, che presentano sì una grande precisione ma allo stesso tempo anche una geometria molto complessa, caratterizzata anche da lacune e profili frastagliati che sono la conseguenza dell’azione del tempo, dei fenomeni metereologici e dell’azione dell’uomo. A partire dalle ricerche di documentazione e studio condotte sulle Piccole Terme di Villa Adriana, in occasione dei recenti restauri è emersa l'importanza di individuare una metodologia che fosse capace di produrre dei modelli “aperti”, ovvero condivisibili tra diversi applicativi (CAD, BIM, entertainment) senza incorrere in problemi legati al linguaggio. Posto questo come obiettivo generale, sono state messe in campo diverse risorse legate al mondo della restituzione tridimensionale, sostanzialmente riferibili alla combinazione di software appartenenti ad ambiti diversi (CAD/CAID, reverse modeling, per l’intrattenimento) e a tipologie standard di restituzione (mesh, NURBS, solidi). Lo studio svolto ha consentito di sviluppare una tecnica integrata finalizzata ad indagare un manufatto, in questo caso un bene archeologico, attraverso una documentazione tecnica polivalente, e che permette, tra le opportunità, di costituire base tecnica dell'intervento di restauro, con una buona affidabilità geometrica e al tempo stesso un'elevata rispondenza alle forme e alla morfologia dell’oggetto indagato.
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Tassinari, Enrico. "Rilievo 3D con laser a scansione a supporto della modellazione acustica di teatri all'italiana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Nell’ambito della tesi di laurea viene descritto l’uso del laser a scansione terrestre per il rilievo della geometria interna di ambienti al fine della modellazione acustica. Attualmente infatti i modelli 3D utilizzati per la modellazione acustica di ambienti chiusi quali teatri o sale per la musica derivano solitamente dalle planimetrie esistenti, talvolta integrate da scarse misure dirette, e costituiscono in ogni caso basi geometriche incomplete e/o inaccurate. Il laser a scansione o la fotogrammetria digitale permettono invece di acquisire dense nuvole di punti tridimensionali, che, opportunamente elaborate, consentono di ricostruire la geometria dell’oggetto rilevato con elevata precisione, permettendo anche la restituzione di particolari difficilmente acquisibili, quali ad esempio in un teatro le quinte o i palchi, ma estremamente importanti nello studio delle prestazioni acustiche dell’ambiente. Nel caso di studio presentato, relativo ad un importante teatro all'italiana, si evidenzia come il laser a scansione terrestre, attraverso uno studio dei volumi e delle superfici, sia in grado di fornire precisi dati geometrici necessari per calcolare i parametri acustici e per fornire un quadro esaustivo sull’acustica della sala.
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GENTILE, VINCENZO. "Integrazione di indagini geofisiche, dati satellitari e tecniche di rilievo 3D presso il sito archeologico di Egnazia." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2017. http://hdl.handle.net/11695/72901.

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Abstract:
Egnazia è un importante sito archeologico localizzato in Puglia sul litorale adriatico tra Bari e Brindisi. La frequentazione più antica del territorio è datata all’età del Bronzo (XVI secolo a.C.). Il centro si dota della prima sistemazione di tipo urbano e fra l’età di Augusto e il I secolo d.C. si realizzano gli spazi e le strutture tipiche di una città romana. Alla fine del VI secolo l’abitato torna a restringersi entro l’antica acropoli e perdura fino al XIII secolo. All’interno del sito è presente un articolato sistema viario caratterizzato da un’arteria principale, la via Traiana, che attraversa Egnazia in direzione Nord Ovest-Sud Est, separa le aree pubbliche dagli spazi residenziali e produttivi e prosegue alla volta di Brindisi, divenendo un asse di rilievo anche nell’organizzazione del territorio. Da quest’ultima si snodano degli assi viari secondari con la funzione di collegare tutti i settori della città. In questa tesi vengono presentati i risultati di una ricerca multidisciplinare effettuata con lo scopo di comprendere l’articolato sistema viario della città tramite lo studio integrato di mappe storiche e moderne, l’analisi di immagini aeree e satellitari multispettrali, multi temporali, multi scalari (MIVIS, QuickBird e Google Earth), prospezioni geofisiche elettromagnetiche e rilievi tridimensionali (laser scanner) di un importante struttura quale il criptoportico. L’integrazione di più metodologie ha aumentato la probabilità di successo della ricerca poiché ha fornito informazioni oggettive tramite la valutazione della convergenza di più parametri che descrivono la stessa situazione. Questo tipo di approccio, scientifico, tecnologico ed innovativo, grazie alla collaborazione con diversi istituti di ricerca nazionali ed internazionali, è stato trasferito ed applicato infine in numerosi contesti archeologici localizzati in territorio internazionale (città romana di Doclea (Montenegro), la Fortezza di Ighram Aousser (Marocco) e i siti archeologici di Tell El Maskhuta (Egitto), Umm ar-Rasas (Giordania) e Gur (Iran)) caratterizzati da peculiari condizioni geologiche e geografiche.
Egnazia is an important archaeological site located in Puglia on the Adriatic coast between Bari and Brindisi. The oldest human settlement is dated back at the Bronze age (XVI century B.C.). The first urban system was created between the IV and III century B.C. and the typical roman structures were built between the Augustan age and the I century A.C. After the half of the IV century the settlement reduces its size in the old acropolis and it lasts until the XIII century A.C. In the roman city there is a complex road system characterized by a main road that travels through Egnazia towards North West-South East; it separates the public, productive and economic areas from the residential zone and it proceeds in the direction of Brindisi becoming an important point in the organization of the territory. This road has access to secondary axis which join or unite all the sectors of the city. In this thesis the results of a multidisciplinary research are presented. It was carried out with the purpose of understanding the road system of the city through the study of historical and modern maps, the analysis of multispectral, multi-temporal, multi-scalar aerial and satellite images (MIVIS, QuickBird, Google™ earth images), electromagnetic geophysical data and tridimensional survey (laser scanner) of an important structure like the cryptoporticus. The integration of different methodologies has enhanced the probability of success of the research since has provided objective information through the evaluation of diverse parameters describing the same situation. This scientific, technological and innovative multidisciplinary research was transferred and applied in different archaeological sites (the roman city of Doclea (Montenegro), the fortification of Ighram Aousser (Morocco), the archaeological site of Tell El Maskhuta (Egypt), Umm ar-Rasas (Jordan) and Gur (Iran) located in international countries and characterized by different geological and geographical conditions, with the collaboration between Italian and international institution of research.
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Triventi, Romano. "Tecniche geomatiche per il rilievo e l'analisi di reperti esposti presso Palazzo Mazzolani, Faenza." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L’argomento di questa tesi riguarda l’applicazione della tecnica di rilievo image-based detta “Structure from Motion” (SfM) a reperti archeologici facenti parte di una esposizione permanente sita in un palazzo storico di Faenza: Palazzo Mazzolani. Dopo un approfondimento sulla storia di Palazzo Mazzolani, viene descritta la documentazione disponibile sui reperti dello scavo di Piazza della Penna (Faenza – 1966-67), attualmente esposti nell’androne monumentale del Palazzo. Poiché di tali reperti non esiste un rilievo rigoroso, che sarebbe invece di grande utilità per tentare di supportare un’ipotesi di assemblaggio tra gli stessi, si è deciso di intraprendere un rilievo geometrico sistematico con il metodo della Structure from Motion, che ne rappresentasse fedelmente forme e dimensioni. Mediante l’utilizzo di programmi di fotogrammetria, analisi di nuvole di punti e 3D Modeling, è stato realizzato un database completo dei reperti, collegato ai rispettivi modelli 3D. I risultati dei rilievi sono stati confrontati con le misure degli elementi catalogati dall’archeologa Valeria Righini. Solo due elementi su 8 non hanno trovato un riscontro concreto. Si è potuto verificare che gran parte dei reperti non risultano essere compatibili tra loro per mancata corrispondenza geometrica, solo per 11 elementi di 26 è stato possibile ipotizzare un collegamento. Gli elementi 6 e 26 risultano essere compatibili, purtroppo l’elemento 26 non è stato possibile rilevarlo fotogrammetricamente e quindi non sarà possibile realizzare un collegamento tra le nuvole di punti con i software utilizzati nel lavoro. È possibile realizzare anche un utilizzo interattivo dei risultati del lavoro per una fruizione diretta dei dati ottenuti, implementando sull’ortofoto derivante dal rilievo SfM ortofoto, per ogni elemento, il link alla rispettiva scheda tecnica e ad un modello 3D navigabile.
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Campione, Ivo. "Integrazione tra analisi termografica e rilievo tridimensionale: studio metodologico e verifiche sperimentali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La termografia 3D, tema oggetto di molta ricerca negli ultimi anni, sfrutta tecniche di data fusion che consentono l’integrazione tra dato termografico e dato tridimensionale, proveniente da strumenti di ingegneria inversa. La termografia 3D ha numerose applicazioni e potenzialità, le più note in ambito ingegneristico, medico e di conservazione dei beni culturali. Partendo dalla tesi di dottorato dell’Ing. Francesca Lucchi e da un’accurata analisi dello stato dell’arte, è stata sviluppata una metodologia, per quanto possibile rigorosa ma di agevole implementazione, per unire i dati provenienti da un laser scanner e da una termocamera, al di fine di creare una nuvola di punti completata con i valori delle temperature. Poiché la radiazione percepita dai sensori della termocamera è affetta da un errore sistematico dipendente dalla geometria dell’oggetto esaminato, nella seconda parte della tesi è stato applicato un modello di correzione delle temperature che sfrutta la conoscenza della geometria dell’oggetto, e sono stati effettuati vari esperimenti per verificarne l’efficacia. La tecnica di integrazione messa a punto in questo lavoro di tesi, anche attraverso la scrittura di codice originale in Matlab, non necessita di una lunga fase iniziale di set-up, e consente di mantenere i due dispositivi completamente indipendenti tra loro, rendendola particolarmente versatile ma mantenendo allo stesso tempo un elevato livello di precisione ed accuratezza.
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Origlia, Ilaria. "La suite open-source MICMAC per il rilievo e la modellazione dei beni culturali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24075/.

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Abstract:
Nell’ultimo decennio il progresso della tecnologia e del campo informatico hanno portato ad uno studio approfondito nel campo della fotogrammetria e della computer vision. Si sono diffusi così sempre più programmi basati su algoritmi di Structure from Motion (SfM) che oggi sono utilizzati in diversi ambiti e discipline. In particolare, tra le varie applicazioni della fotogrammetria, vi è stato uno sviluppo nell’ambito del patrimonio culturale: si sono adottate tecniche speditive per i rilievi al fine di ottenere modelli tridimensionali, ortofoto o mappature dello stato di fatto in modo da poter creare un’archiviazione dei dati digitali per poi essere utilizzati per diversi scopi. In questo elaborato sono stati studiati tre dataset del progetto PAL (il censimento e il rilievo fotografico delle facciate del patrimonio dell’Università di Bologna eseguito tra il 2008 e il 2009): la Clinica Odontoiatrica, la Scuola di specializzazione in studi sull’amministrazione pubblica SPISA e il Museo di zoologia. L’elaborazione è stata eseguita con la suite open-source MicMac, basata su algoritmi di SfM, con l’obiettivo di indagare le sue potenzialità e problematiche applicata ai tre casi di studio. Si è cercato quindi di individuare una procedura adeguata alla restituzione di modelli tridimensionali ed ortofoto, tenendo conto che il rilievo del PAL è basato su criteri fondamentali della fotogrammetria antecedente la nascita della SfM, quindi pensato per un altro tipo di elaborazione dei dati. Il primo capitolo è stato incentrato sui concetti di base della fotogrammetria e della sua evoluzione fino ad arrivare alla Structure from Motion. Segue poi la presentazione della suite open source MicMac, facendo riferimento al linguaggio e all’interfaccia. Infine l’elaborato si è focalizzato sullo studio della procedura utilizzata nei tre dataset, con relativa analisi dei risultati ottenuti e valutazione della qualità metrica.
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EBOLESE, Donatella. "TECNOLOGIE DI RILIEVO 3D PER LA DOCUMENTAZIONE, L’INTERPRETAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO: IL CASO STUDIO DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI LILIBEO-MARSALA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/444681.

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Abstract:
In recent decades, the application of geomatics technologies and methodologies to archaeological studies has led to a substantial change in onsite survey techniques and allowed an interdisciplinary approach between archaeology and digital technologies. The employment of these techniques aims to reduce the time of research and documentation, to acquire large amounts of data and to manage, in a more efficiently and quickly way, different datasets. Moreover, these new approaches provide non-invasive, flexible, low-cost methodologies to improve archaeological documentation from a quantitative and qualitative point of view. Nowadays, archaeologists can take advantage of various recording techniques to produce highly accurate 3D models and ortho-images of archaeological sites. Far from replacing the more traditional techniques, the development of new geomatics ones tries to efficiently and effectively catch needs of the archaeological research. The main geomatic technologies used in the archaeological field for three-dimensional (3D) surveys are related both to range-based techniques (accounting for the use of active sensors, such as terrestrial laser scanner) and to those using image-based approaches (using passive sensors - mainly photographic cameras - and photographic images). The use of a terrestrial laser scanner for archaeological aims is becoming a common strategy to directly capture the 3D geometric information of an object. This method is based on costly sensors, but it provides a highly detailed and accurate description of complex surfaces. Image-based approaches, including photogrammetry, exploit 2D image measurements to recover 3D object information. Photogrammetric data produces highly detailed photographic textures to generate photorealistic 3D models. Moreover, in recent years, the development of Unmanned Aerial Vehicles (UAVs) has become more popular in archaeological excavations. UAV systems become a useful, versatile and cost-effective approach to record, measure and fully document large archaeological areas. They represent the fastest way to produce high-resolution 3D models of entire sites and allow archaeologists to collect accurate spatial data. The integrated use of range- and image-based techniques ensures the possibility to entirely record articulated structures by improving archaeological analysis and to support the generation of spatial and visual records of archaeological sites for conservative purposes. The work is part of the international research project “The Archaeological Map of Lilybaeum”, conducted by the Archaeological Institutes of the Universities of Palermo and Hamburg, the Soprintendenza of Trapani and the Archaeological Park of Lilibeo-Marsala. The area of Capo Boeo, which represents the focal point of the Archaeological Park, extends for about 28 hectares inside the modern city of Marsala. This wide area, spared by building expansion, preserves a considerable portion of Lilybaeum, the city founded in the IV century B. C. by the Punic. The city occupied the westernmost promontory of Sicily, in a strategic position that was its strong point since its foundation. On all four sides, the city was surrounded by imposing walls; it was also protected by the sea on two sides and by a moat towards the inland. The study presents the outcomes of several 3D surveys of the archaeological remains of Lilybaeum. Since 2017, UAV, laser scanner and terrestrial photogrammetric acquisitions have been planned and carried out to complete the previous traditional documentation of the Capo Boeo area. The research activity had a twofold aim: the application and evaluation of geomatic techniques for archaeological documentation, with particular focus to the integration of close-range aerial photogrammetric surveys using SAPR and laser scanner surveys, and the construction of a 2D and 3D georeferenced database to derive new information (such as updated plans) for developing the Archaeological Map of Lilybaeum.
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Di, Costanzo Giuliano. "La Sala dei Filosofi di Villa Adriana: documentazione digitale dopo il restauro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17907/.

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Abstract:
La tesi affronta metodi e tecnica di rilievo e restituzione grafica digitale, applicati al caso di studio della Sala dei Filosofi a Villa Adriana, dopo il restauro iniziato nel 2014 e finito nel 2016. L'importanza della restituzione digitale della Sala dei Filosofi è legata alla prossimità di questa al più celebre edificio di Villa Adriana, il Teatro Marittimo, e al fatto che il suo studio nel rapporto con questo è sempre stato finora realizzato solo superficialmente, attraverso rilievi planimetrici. La tesi si compone di due parti distinte: la prima realizzata in situ, la "campagna di rilievo" per l'acquisizione dei dati; la seconda di elaborazione di questi, "post processing". Lo strumento utilizzato per il rilievo è un Laser Scanner modello C5 della Leyca che attraverso la creazione di nuvole di punti, lavorate successivamente in Cyclone - programma della medesima casa produttrice - ha permesso di estrapolare piante, sezioni e viste assonometriche. Una volta esportate in Autocad si è proceduto con le analisi geometriche della Sala, che hanno evidenziato analogie con altri edifici di quell’epoca, nella fattispecie la Basilica di Palazzo Flavio sul Palatino. L’obiettivo fondamentale di documentazione di un manufatto di Villa Adriana poco studiato si unisce a studi maggiormente specifici riguardo le affinità geometriche con la Basilica del Palazzo Flavio sul Palatino a Roma.
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Quarantini, Filippo. "Integrazione di dati geospaziali nel rilievo dei Beni Culturali a scala urbana e di dettaglio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Le moderne tecniche geomatiche consentono di rilevare i Beni Culturali a diverse scale di indagine e di integrare i risultati provenienti da differenti tecnologie, purché i dati digitali siano georefernziabili in un unico sistema di riferimento condiviso. Il caso di studio in esame, relativo all’importante borgo di San Leo (RN), è stato in questo senso molto interessante, avendo fornito l’opportunità di aggregare insieme, in un unico database finale, una grande quantità di dati tridimensionali provenienti da molteplici rilievi realizzati nel corso degli ultimi anni sul sito. Le tecniche utilizzate sono state soprattutto il laser a scansione e la fotogrammetria digitale, ma per l’orientamento delle nuvole di punti in senso assoluto si è fatto ricorso anche a misure GNSS e topografiche. L’esperienza ha confermato le potenzialità delle tecniche adottate, consentendo di generare un archivio unico, di dimensioni non comuni, che, se ulteriormente ampliato nel futuro, potrà costituire una documentazione rigorosa e di alta fedeltà di questo importantissimo sito, il cui ingente patrimonio artistico-culturale è stato peraltro soggetto nel tempo ad eventi calamitosi che costituiscono un rischio per la sua conservazione e che, a maggior ragione, richiedono una documentazione di qualità appropriata.
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Marcellini, Chiara. "Rilievo fotogrammetrico e ricostruzione tridimensionale del sito di Banbhore sul delta dell'Indo nel Sindh Pakistano." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro di tesi è stato quello di realizzare un modello tridimensionale del sito archeologico di Banbhore, situato alla foce del fiume Indo, nella regione del Sindh Pakistano. Il lavoro è stato svolto in due fasi principali. La prima fase è stata quella di lavoro sul campo, in cui sono stati acquisiti i dati, tramite rilievi aerofotogrammetrici, utilizzando UAV (Unmanned Aerial Vehicle): il drone DJI Phantom 3 Professional. In alcuni punti sul terreno sono stati posizionati i target e nel loro punto centrale, identificato da un codice, sono state misurate le coordinate spaziali, i GCP (Ground Control Point), tramite ricevitori GPS; queste coordinate, in un secondo momento, sono state corrette con i dati registrati dalla stazione fissa. La seconda fase di lavoro equivale alla realizzazione di un modello tridimensionale del sito, utilizzando i dati GPS e i rilievi fotogrammetrici effettuati durante la campagna di rilevamento. La georeferenziazione del progetto avviene grazie all'utilizzo dei GCP, dati che equivalgono a longitudine, latitudine ed elevazione di un punto di coordinate note. Per questa elaborazione è stato utilizzato il software Pix4Dmapper, un software di fotogrammetria automatica per modelli 3D e nuvole di punti. La restituzione del modello 3D avviene grazie ad una serie di algoritmi di SFM (Structure From Motion), i quali si occupano di elaborare e creare una nuvola di punti, al fine di creare un modello tridimensionale dell'intera area di interesse.
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Castigliego, Valerio. "Il Teatro Marittimo di Villa Adriana con il vestibolo di accesso: dall'integrazione della campagna di rilievo al modello 3D." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17908/.

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Abstract:
La tesi affronta lo studio di Villa Adriana con particolare riferimento al Teatro Marittimo; lo studio si propone di descrivere in modo dettagliato l’esperienza del rilievo attraverso le moderne tecnologie di acquisizione digitale, specificando le procedure che hanno permesso la fedele ricostruzione tridimensionale del Teatro Marittimo . Gli strumenti di rilievo Laser scanner - LS Leica modello C-5 - hanno consentito di condurre una campagna di rilievo finalizzata alla ricostruzione accurata e fedele dello stato dei luoghi post restauro del 2016, condotta durante la settimana del Workshop internazionale di rilievo archeologico e modellazione 3D svolto dal 26 Agosto al 2 Settembre 2017. I dati acquisiti sono stati integrati tra loro e successivamente elaborati mediante il software Cyclone, della medesima casa produttrice, al fine di ottenere il modello 3D oggetto della tesi. Lo studio svolto, tuttavia, non si limita alla documentazione digitale del Teatro Marittimo ma affronta e approfondisce forme ed edifici accessori posti in adiacenza a questo, documentando questo complesso con elaborati 3D e 2D (piante, sezioni, assonometrie) in grado di mettere in luce le connessioni con la Biblioteca e La Sala Dei Filosofi.
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Dallavalle, Daniele. "Flussi granulari in laboratorio e sul campo: rilievo 3-dimensionale dinamico mediante tecniche fotogrammetriche terrestri." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423837.

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Abstract:
The topic about which the research was developed is the study of some aspects of the dynamics of granular masses. The study was conducted simultaneously in the laboratory and in the field. In the laboratory, the aim was to investigate the experimental photogrammetric surveying techniques, with a view to their application in the field and in favor of a use for the calibration of mathematical and numerical dynamic models. In the field, the goal was to give continuity to the research activity at a debris flows dolomite site, already studied in the recent past, and to evolve the techniques of field observation, in order to consolidate the fundamental ideas on the physical manifestations of the phenomena. In the laboratory, low cost photogrammetric techniques have been used in a "dynamic" way to describe the evolution of the surface of a moving granular mass, in order to contribute to a better understanding of its rheological behavior. The experimental apparatus consisted of two square-shaped planes, hinged on one side. The length of the side was equal to 1.5 m, the inclination of the upstream plane was 27.5°, the inclination of the downstream plane was 6.5°. Above the channel eight digital camcorders were arranged that could take the phenomenon in evolution, at the frequency of 20 frames per second. An acquisition system was associated capable of storing the considerable data stream generated. The results obtained by the photogrammetric calculations, showed the adequacy of the designed physical apparatus, the potential and limitations of the used technique, especially related to the amount of required processing, also due to the need of different photogrammetric softwares. The field work was carried out at the debris flows site of Acquabona (Cortina d'Ampezzo, BL, Italy). The debris flow events are among the most dangerous events in the Italian Alps. For this reason, many researchers have conducted numerous studies in order to analyze their rheological characteristics of initiation, propagation and stopping. In the site of Acquabona events occur almost every year, as a result of the availability of a large amount of material, connected to the continuous erosion of the channel sides, the topographic characteristics of the site and the presence of suitable rain events, in particular summer rainstorms. The new monitoring system is composed of an upstream meteorological station, placed in the most apical area of triggering, and a downstream station, located in the area next to the stopping zone, where, besides another weather station, sensors were installed to measure the dynamic characteristics of the advancing debris flow (distance meters, video cameras). The monitoring system is controlled by the Department of Geosciences, University of Padova, thanks to the local availability of the 3G UMTS network. The developed activity has allowed us to highlight the difficulty of defining the hydrological parameters related to debris flow events and to describe the morphodynamic details of some events.
L'argomento attorno al quale è stata sviluppata la ricerca è lo studio di alcuni aspetti della dinamica degli ammassi granulari. Lo studio è stato affrontato contemporaneamente in laboratorio e sul campo. In laboratorio l'obiettivo è stato quello di approfondire le tecniche di rilievo sperimentali fotogrammetriche, in vista di una loro applicazione sul campo e a favore di un utilizzo per la taratura di modelli matematico-numerici. Sul campo ci si è posti l'obiettivo di dare continuità all'attività di ricerca presso un sito dolomitico da colate di detriti già oggetto di studio nel recente passato e di evolvere le tecniche di osservazione di campo, fondamentali per consolidare le idee sulle manifestazioni fisiche dei fenomeni richiamati. In laboratorio sono state utilizzate tecniche fotogrammetriche a basso costo in forma "dinamica" per descrivere l'evoluzione superficiale di un ammasso granulare in movimento, al fine di contribuire ad una migliore comprensione del comportamento reologico. L'apparato sperimentale era costituito da due piani di forma quadrata, incernierati su un lato. La lunghezza del lato era pari a 1.5 m, la inclinazione del piano di monte era di 27.5°, del piano di valle di 6.5°. Sopra la canaletta sono state disposte otto videocamere digitali che potevano riprendere, alla frequenza di 20 frames al secondo, il fenomeno in evoluzione, collegate con un sistema di acquisizione in grado di memorizzare il notevole flusso di dati generato. I risultati ottenuti dalle elaborazioni fotogrammetriche hanno mostrato l'adeguatezza della progettazione effettuata, le potenzialità della tecnica utilizzata ed i limiti, legati soprattutto alla mole delle elaborazioni necessarie, dovute anche alla necessità dell'utilizzo di diversi software fotogrammetrici. L'attività di campo si è svolta presso il sito da colate di detriti di Acquabona (Cortina D'Ampezzo, BL, Italia). Gli eventi da debris flow sono tra gli eventi più pericolosi nelle Alpi italiane e non solo. Per questa ragione, molti ricercatori hanno condotto numerose analisi per lo studio delle caratteristiche reologiche di innesco, di propagazione e arresto. Nel sito di Acquabona gli eventi si presentano a cadenza quasi annuale a conseguenza della disponibilità di una grande quantità di materiale, connessa alla continua erosione delle sponde laterali del canale, delle caratteristiche topografiche del sito e della presenza di eventi di pioggia adatti, in particolare eventi temporaleschi estivi. Il sistema di monitoraggio, di nuova progettazione, è composto da una stazione meteorologica di monte, posizionata nella zona di innesco più apicale delle colate, e di una stazione di valle, posizionata in zona prossima alla zona di arresto, dove, accanto ad un'altra stazione meteorologica, sono stati installati sensori per la misura delle caratteristiche dinamiche delle colate in avanzamento (distanziometri, videocamere). Il sistema di monitoraggio è controllato dal Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova, grazie alla disponibilità locale della rete 3G UMTS. L'attività svolta ha permesso di mettere in evidenza la difficoltà di definire i parametri pluviometrici correlati agli eventi di colata e di descrivere i dettagli morfodinamici di alcuni eventi di colata.
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GAROFALO, Vincenza. "I muqarnas: metodologia per uno studio. La nicchia centrale dell’iwan alla Zisa di Palermo." Doctoral thesis, PALERMO, 2004. http://hdl.handle.net/10447/104753.

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Abstract:
Studio geometrico dei muqarnas della Zisa di Palermo a partire dal rilievo topografico. Scomposizione geometrica della struttura complessa in elementi semplici e comparazione dell’esempio analizzato con elementi equivalenti delle tradizioni costruttive dell’occidente e dell’oriente islamico. Studio di un metodo per la ricostruzione delle geometrie anche in strutture molto degradate o che presentano lacune.
Geometric study of the muqarnas of Zisa in Palermo from topographic survey. Geometric study of the structure in simple elements and comparison of the analyzed example with analogous elements of the Western and Eastern Islamic traditions. Study of a methodology for the reconstruction of the geometry in structures degraded or with gaps.
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Sanchini, Elisabetta. "Tecniche geomatiche 3D per un approccio integrato alla conoscenza di un bene storico: la Pieve di San Michele in Acerboli in Santarcangelo di Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L’accurata documentazione del patrimonio culturale ed artistico, finalizzata alla comunicazione e alla salvaguardia dello stesso, è un’esigenza espressa dall’intera comunità culturale e scientifica. Le moderne tecniche geomatiche offrono validi strumenti di rilievo tridimensionale di dettaglio: i modelli 3D costituiscono la base di partenza per la divulgazione culturale e didattica del patrimonio storico e per lo svolgimento di analisi settoriali e temporali sugli oggetti rilevati. La presente tesi di laurea è finalizzata alla restituzione tridimensionale di un edificio storico, operata integrando dati acquisiti mediante tre diverse tecniche di rilievo geomatico: rilievo topografico con total station, laser a scansione terrestre e rilievo fotogrammetrico per la modellazione tridimensionale image-based. La struttura presa in esame è la Pieve di San Michele in Acerboli in Santarcangelo di Romagna, risalente alla metà del VI secolo e costituente uno dei più significativi e rappresentativi esempi di architettura ecclesiastica alto medievale del territorio romagnolo. La procedura di elaborazione seguita per l’ottenimento del modello tridimensionale del bene storico mette in risalto le potenzialità e le criticità inerenti l’integrazione di dati acquisiti con diverse tecniche geomatiche, ed il modello tridimensionale ottenuto suggerisce ulteriori applicazioni, dalla realtà virtuale ed aumentata ad implementazioni in ambiente HBIM.
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D'Agostino, Graziana. "Il ruolo della Rappresentazione e del Rilievo in Archeologia: dalle origini al Laser Scanner 3D - L'esperienza sulla Tricora di San Lorenzo Vecchio (SR)." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1363.

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Abstract:
Oggetto della presente ricerca è lo studio del rapporto intercorrente tra le figure operanti nel campo dei Beni Culturali Archeologici, l archeologo di formazione umanistica da un lato e l architetto/ingegnere di formazione tecnica dall altro ed il tentativo di avvicinare, da una parte, la comunità archeologica alle tematiche riguardanti le potenzialità offerte dall uso degli attuali strumenti di rilievo e, di contro, avvicinare i tecnologi del rilievo alle necessità degli archeologi; è anche quello di sviluppare e restituire modelli tridimensionali per la rappresentazione dei manufatti archeologici, attraverso l uso della tecnologia Laser Scanner e l ausilio della Fotogrammetria, le quali incrementano e non sostituiscono i tradizionali sistemi di acquisizione e restituzione. Si è riscontrato come l uso della terza dimensione e della modellazione digitale in archeologia, nell ultimo ventennio, sia stato discontinuo nel tempo e realmente utilizzato solo in progetti pilota, divenendo ai giorni nostri un attuale argomento di discussione e sperimentazione. L uso sempre più intensivo di questa nuova generazione di tecnologie necessita dell individuazione di best practices per la definizione di standard durante le fasi di acquisizione e, soprattutto, di post-processamento dei dati digitali 3D, in linea anche con i principi della Carta di Siviglia. In un primo momento, sulla nascita e sulle evoluzioni, trattate in maniera separata, del disegno e del rilievo di archeologia. In una seconda fase, si è deciso di selezionare e approfondire quattro casi studio presenti in letteratura, che hanno contribuito all avanzamento dell uso delle nuove tecnologie nel rilievo dei beni archeologici e al miglioramento delle fasi applicative, metodologiche, gestionali e restitutive che ne derivano (Il Parco archeologico della via Appia Antica, Il caso di Pompei, I Mercati di Traiano, le Catacombe di Domitilla). La terza fase ha riguardato l applicazione delle nuove strumentazioni e metodologie disponibili (Laser Scanner e modellazione tridimensionale, Fotogrammetria) all interno dell esperienza di rilievo della Tricora di San Lorenzo Vecchio , sita a Pachino in provincia di Siracusa. Il caso studio affrontato, scelto per la significativa stratificazione cronologica di architetture presenti all interno del sito, illustra le tappe significative del percorso di conoscenza attuato avvalendosi delle suddette tecnologie tridimensionali di rilievo, mediante Laser Scanner: l organizzazione del lavoro, la definizione delle singole fasi, le problematiche riscontrate nel confrontarsi col sito archeologico e le soluzioni trovate; un cammino che assume chiarezza mano a mano che il lavoro procede, senza requisiti definiti a priori , ma in continua evoluzione e collaborazione di due campi fino ad oggi tenuti parzialmente separati.
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MELI, Paola. "LA RICOSTRUZIONE 3D IN AMBITO ARCHEOLOGICO E POSSIBILE UTILIZZO NEL CAMPO DELLE INFRASTRUTTURE STRADALI: ANALISI DELLE POTENZIALITA' DELLE TECNICHE IMAGE-BASED." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90894.

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Montanari, Gaia. "Il rilievo della facciata della chiesa di Santa Lucia a Bologna, mediante sistemi fotogrammetrici a basso costo e open source." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10331/.

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Abstract:
Questo elaborato presenta una procedura di rilievo eseguito con la scansione Laser e la Fotogrammetria per lo studio della facciata della Chiesa di Santa Lucia in Bologna e le successive elaborazioni dei dati tramite software di correlazione automatica Open Source e commerciali Low Cost basati sui principi della Structure from Motion. Nel particolare, il rilievo laser è stato eseguito da 5 posizioni diverse e tramite l’utilizzo di 7 target, mentre il rilievo fotogrammetrico è stato di tipo speditivo poiché le prese sono state eseguite solo da terra ed è stato impiegato un tempo di lavoro minimo (una decina di minuti). I punti di appoggio per la georeferenziazione dei dati fotogrammetrici sono stati estratti dal datum fornito dal laser e dal set di fotogrammi a disposizione è stato ottenuta una nuvola di punti densa tramite programmi Open Source e con software commerciali. Si sono quindi potuti operare confronti tra i risultati ottenuti con la fotogrammetria e tra il dato che si aveva di riferimento, cioè il modello tridimensionale ottenuto grazie al rilievo laser. In questo modo si è potuto verificare l’accuratezza dei risultati ottenuti con la fotogrammetria ed è stato possibile determinare quale calcolo teorico approssimativo dell’errore poteva essere funzionante per questo caso di studio e casi simili. Inoltre viene mostrato come produrre un foto raddrizzamento tramite l’utilizzo di una sola foto utilizzando un programma freeware. Successivamente è stata vettorializzata la facciata della chiesa ed è stata valutata l’accuratezza di tale prodotto, sempre confrontandola con il dato di riferimento, ed infine è stato determinato quale calcolo teorico dell’errore poteva essere utilizzato in questo caso. Infine, avendo notato la diffusione nel commercio odierno della stampa di oggetti 3D, è stato proposto un procedimento per passare da una nuvola di punti tridimensionale ad un modello 3D stampato.
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CANNELLA, Mirco. "La Cappella Palatina di Palermo Misura Interpretazione Rappresentazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2011. http://hdl.handle.net/10447/95224.

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Abstract:
Lo studio che segue è incentrato sull’analisi delle vicende costruttive della Cappella Palatina nel Palazzo Reale di Palermo, costruita per volontà di Ruggero II nella prima metà del XII secolo. La peculiarità della Cappella è quella di aver mantenuto pressoché inalterato i caratteri spaziali dell’interno attraverso i secoli; tale peculiarità ha fatto si che la Cappella sia stata oggetto di studi molto approfonditi condotti da storici dell’arte a partire dalla del XIX secolo fino ai nostri giorni. Lo studio intende porsi come contributo alla conoscenza della Cappella, alla interpretazione di alcune questioni rimaste irrisolte, come stimolo ausilio per successivi studi, attraverso gli strumenti disciplinari del Rilievo e della Rappresentazione.
The study is focused on the analysis of the Cappella Palatina in the Royal Palace of Palermo. The Cappella has kept most of its spatial features unchanged from its foundation in 1134 up to today. That's why the Cappella has been the subject of many studies carried out by scholars in medieval art and architecture. This studies means to be just a contribution to the solution of some unresolved problems about the changes that interested the Cappella along the centuries. Survey and rapresentation are the instruments for the analysis of the Cappella.
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Tiraferri, Matteo. "Georeferenziazione e rilievo tridimensionale di beni culturali in sotterraneo: gli Ipogei di Santarcangelo di Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
All’interno del patrimonio nazionale dei Beni Culturali, si inserisce la categoria delle strutture ipogee, numerosissime nel territorio italiano: ne sono un esempio i percorsi ipogei presenti a Santarcangelo di Romagna, oggetto della presente tesi. Le moderne tecniche geomatiche di rilievo tridimensionale, specialmente se integrate tra loro, offrono valide e molteplici soluzioni per la documentazione dello stato di fatto di tali ambienti sotterranei. La sperimentazione condotta nell’ambito della presente tesi di laurea ha previsto l’esecuzione di una rete topografica di precisione e l’impiego della tecnica laser a scansione terrestre, per il rilievo 3D e la georeferenziazione di una porzione del complesso ipogeo della città di Santarcangelo di Romagna. I dati di rilievo acquisiti (misure topografiche e modello 3D a nuvola di punti) e gli elaborati grafici a valenza metrica ottenuti sono funzionali ad eventuali attività di monitoraggio e restauro delle cavità ipogee. Nella conclusione della tesi vengono prospettate possibili soluzioni per estendere in futuro l’implementazione del rilievo all’intero complesso ipogeo, adottando le più moderne tecnologie di mobile mapping.
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Fantini, Mattia. "Scan2BIM: processi e metodologie per il rilievo digitale e la restituzione parametrica e semantica della Rocca di Reggiolo in modello BIM." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13574/.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi propone lo studio, tramite i metodi della modellazione digitale e del rilievo, della Rocca medievale di Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia. Dopo un’analisi dettagliata dello stato dell’arte, con lo studio dei testi di riferimento per le discipline coinvolte nel lavoro (rilievo fotogrammetrico e mediante laser scanning terrestre, modellazione parametrica BIM e rappresentazione digitale di beni artistici e monumentali), si è svolto il rilievo digitale ad alta risoluzione. L’acquisizione informativa geometrica dello stato attuale del monumento è stata realizzata tramite strumenti attivi e passivi, oltre che mediante consultazione di elaborati grafici tradizionali. La parte più corposa riguarda l’elaborazione successiva delle informazioni, raccolte in modelli progettati per ospitare contenuti, non sola geometrici ma anche materici. Le nuvole di punti raccolte e registrate con il rilievo sono state rielaborate parametricamente per giungere alla produzione di astrazioni architettoniche digitali dalle proprietà semantiche (BIM-fitting), aggregate secondo regole specifiche per valutare come proporzione e grammatica siano state interpretate nella realizzazione dell’opera. Anche le difformità con i disegni originali sono state considerate nel raggiungimento dell’obiettivo finale: la costruzione di un modello conoscitivo regolato da parametri e integrato da informazioni pertinenti lo stato di conservazione del monumento. Il modello finale, ma prima ancora il processo metodologico seguito per generarlo, possono garantire una documentazione completa e analitica delle condizioni nelle quali si trova l’edificio storico, anche in funzione di future operazioni di restauro, recupero, manutenzione o salvaguardia. Il lavoro di tesi, si inserisce nell’ambito della ricerca applicativa che riguarda l’adozione di criteri di Building Information Modeling e restituzione digitale degli edifici, storico-monumentali, indagandone potenzialità e limiti attuali.
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Arfelli, Lorenza. "Rilievo digitale integrato come strumento d’indagine per la documentazione del patrimonio architettonico. Applicazioni sulla Porta Fiorentina di Terra del Sole (FC)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21655/.

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Abstract:
Lo studio svolto in tesi affronta metodi e tecniche digitali di rilievo e rappresentazione del patrimonio architettonico, quali fonti di documentazione per i Beni Culturali. Il caso di studio affrontato è Porta Fiorentina della cinta di Terra del Sole, che appare di particolare interesse in quanto consente sia di descrivere e ottimizzare alcune applicazioni delle tecniche digitali, sia di analizzare gli impieghi dei modelli 3D ottenuti come documentazione e studio di un’architettura urbana. Sono state quindi individuate e applicate metodologie di rilievo ritenute maggiormente idonee in termini di precisione, accuratezza e finalità d’impiego per la documentazione del Bene; i modelli 3D sono stati sviluppati in base alle caratteristiche morfologiche del caso di studio, con l’obiettivo di ottenerne una restituzione accurata. Tali tecniche si avvalgono di strumentazioni con sensori che forniscono dati compatibili e integrabili, al fine di minimizzare l’incertezza legata alla misura in fase di rilievo e modellazione digitale. In questo modo è stato possibile migliorare la qualità delle informazioni complessive e avere una più ampia conoscenza dell’oggetto. I risultati ottenuti rendono evidenti le potenzialità delle tecniche di rilievo digitale relative alla restituzione geometrica e materica dell’oggetto; parallelamente la forma e le dimensioni, per sua natura “collaborante” rispetto alle tecniche di rilievo, unite alle condizioni di illuminazione naturale, fanno emergere alcune criticità che hanno portato a importanti applicazioni di rappresentazione per i modelli 3D, al fine di rendere omogenei i livelli di documentazione ottenuti nei vari ambienti. Le possibilità e limiti delle tecniche di rilievo digitale sono stati sperimentati e valutati criticamente a partire dai risultati ottenuti, mettendo in evidenza come l’elaborazione delle numerose informazioni costituisca un’esaustiva documentazione e un valido supporto interpretativo-comunicativo del bene architettonico.
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Emiliani, Elisabetta. "Rilievi digitali e modelli 3D per la documentazione, l'analisi e il progetto di Palazzo Besta de' Gatti a Chiuro (So). Applicazioni ed esempi per il riuso come struttura ricettiva." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19126/.

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Abstract:
La tesi si basa sul rilievo digitale di Casa Besta De’ Gatti di Chiuro (SO) e sperimenta, mettendole a punto, alcune fra le possibili applicazioni del rilievo stesso e dei modelli tridimensionali che a partire da esso si costruiscono. Il rilievo è stato eseguito tramite laser scanner integrato da applicazioni di fotogrammetria digitale, procedura che consente di ottenere risultati più precisi e veloci rispetto alle tecniche tradizionali. Casa Besta De’ Gatti sorge su una dimora fortificata di origine medievale, con successive fondamentali modifiche fra i secoli XV e XVIII e numerosi rimaneggiamenti successivi per adeguare l’edificio alle esigenze delle diverse famiglie che lo abitarono. L’edificio così come lo vediamo oggi è solo una parte di un nucleo più vasto e complesso, che nel corso dei secoli è stato trasformato e diviso in varie proprietà. Il lavoro di rilievo ha consentito di ottenere il modello 3D dell’intero edificio, comprensivo degli spazi interni ed esterni, da cui sono stati ricavati gli elaborati 2D dello stato di fatto. In seguito, a partire dal materiale bidimensionale e tridimensionale, si è proceduto ad elaborare una proposta di riuso dell’edificio attraverso una restituzione 3D, includendo attività e funzioni che il comune di Chiuro ha interesse ad incentivare. A questo scopo è stato valutato il riuso dell’edificio come struttura ricettiva comprensiva di zona ristorazione e un’area benessere. L’obiettivo principale della proposta è quello di utilizzare il modello digitale ottenuto dal rilievo come base per la produzione di schemi tridimensionali distributivi delle varie attività e di viste realistiche. Per fare ciò gli elementi tridimensionali originali del palazzo ottenuti sono stati integrati con nuovi modelli elaborati mediante software di modellazione 3D, in una commistione tra caratteri originali e caratteri di nuova concezione.
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Favaretto, Sara. "Metodologie di rilevamento ad alta risoluzione per beni archeologici a scala architettonica." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3427522.

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Abstract:
This research was focused on the exploration of 3D survey techniques at high resolution and their integration with other geophysical methods, aiming at the characterization of the archeological goods. The work was done in a multidisciplinary team, involving also the Department of Archeology of the University of Padova (prof. Jacopo Bonetto), that has been working in the archeological site of Nora (Sardegna) since many years. In particular the thesis was focused on three important ruins of the Nora site: the roman theater, the temple of Esculapio and the roman temple. With the Survey and Geomatic Laboratory, state of the art survey methodologies were applied, such as 3D laser scanner and photogrammetry. The large amount of information collected were then elaborated and processed to obtained more simple, informative and readable products of these archeological ruins. Furthermore, to investigate the material composition and the degree of conservation of the archeological manufactures, geophysical investigations were performed in collaboration with the department of Geophysics of the University of Napoli (prof. Rosa di Maio). Finally, the results from the different technologies utilized were compared and integrated to evaluate the whole status of conversion (both visible and materical) of this inestimable archeological heritage.
La ricerca è focalizzata sull’individuazione delle potenzialità’ del rilievo integrato ad alta risoluzione per la caratterizzazione del sito e del manufatto archeologico, con un'impostazione interdisciplinare e multimetodologica, per fornire una documentazione misurabile ma facilmente interpretabile, in base alle diverse esigenze di conoscenza, tutela, conservazione e valorizzazione. Grazie alla collaborazione con il prof. Jacopo Bonetto, del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Padova, l’indagine ha riguardato tre edifici allo stato di rudere nel sito archeologico di Nora, in Sardegna: il teatro romano, il Tempio di Esculapio e il Tempio romano. In collaborazione con il Laboratorio di Rilevamento e Geomatica sono state applicate nuove metodologie ad alta risoluzione del rilevamento tridimensionale, tra cui topografia classica, fotogrammetria architettonica e laser scanner terrestre, ottenendo un'enorme quantità di dati e dimostrando la necessità di un pesante intervento dell’operatore nella loro gestione a causa della geometria spesso complessa degli oggetti rilevati. Per ampliare lo studio sull’integrazione di diverse metodologie di investigazione ad alta risoluzione per la conoscenza delle costruzioni archeologiche, la caratterizzazione materica e la valutazione del loro stato conservativo, si sono applicate tecnologie di prospezione geofisica e termografiche in collaborazione con la prof. Rosa Di Maio, e con l'ing Carosena Merola. dell'Università degli Studi di Napoli Federico II.
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TURSI, Alessandra. "DESIGN FOR PEOPLE AFFECTED BY DUCHENNE MUSCULAR DYSTROPHY. Proposal for a new type of night AFO, Ankle Foot Orthosis, based on 3D indirect survey and 3D printing." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389024.

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Abstract:
The aim of this study is to investigate night Ankle Foot Orthoses, commonly prescribed to Duchenne Muscular Dystrophy patients to understand if there are margins to increase their comfort, aesthetic customization and psychological acceptance by the users, but even to improve their manufacturing process and to reduce costs. Duchenne is a rare form of muscular dystrophy affecting 1 on 3.500 male children that, at about 8 to 12 years old progressively become wheelchair bounded and with an expectation of life on the late 20 or 30 years old, since usually cardiac or pulmonary complications occur. Due to muscles’ weakening, Achilles tendon takes over on muscle tissue and starts to thicken and shrink, causing plantar flexion and retractions, while the function of AFOs is for applying a stretching force that can delay equine deformation of the feet. It is scientifically demonstrated that a constant use of night Ankle Foot Orthosis, together with physiotherapy, can extend the independent ambulation by up to two years and delay the occurrence of other complications. The PhD study was conducted from 2012 to 2014 thanks to a partnership between the Department of Architecture of Ferrara University and Parent Project Onlus for Duchenne and Becker. Moreover the thesis was endorsed by the Neuropsychiatric Department specialized in Duchenne of the Policlinico Gemelli in Rome, orthoses manufactures, experts in 3D survey, parametric design, and solid prototyping and, last but not least, by the direct contact with final users and their families. The core of the thesis was organized in three parts. In the first one, after a brief recognition on the disease, a market analysis on all the lower limb orthoses available on Italian, European and North American market was conducted. The elaborated interactive database was essential to understand the state of art, the Italian picture and the most advanced innovations and ongoing experimentations. All these data were a crucial tool in the design process. The second part focused on cultural and methodological approaches in the design of the AFO. After an overview on theories that frame the research, as Customer Centered and User Centered Design, as well as Universal Design, Inclusive Design, Design for All and Design for disabilities, a Quality Function Deployment process was chosen to translate theories into design directives. Relating user needs, technical requirements and comparison with the competitors, the scheme provides the guidelines for the design of a really innovative dorsal night AFO for DMD patients. The results of the research and future perspective are exposed in the third part. The analysis of the handcraft current processes of manufacturing suggested the opportunity of investigating the application of modern technologies aimed at the optimization of the process and the final product. Indirect survey techniques of photo-modelling or laser scanner are used to accurately reproduce the shape of the leg, while the user is sitting on a particular bench designed to acquire the foot in a stretching position and to entertain the child as he was on a rocking horse. The 3D virtual reconstruction of the limb, combined with 15 control points, is elaborated in an algorithm of parametric design to obtain a customized AFO that can be 3D printed with complete freedom of personalization to meet the tastes of the child. The results are highly promising and deserve to be further developed in future experimentations on field.
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Hochstetter, Sarah. "Rilievi digitali e modelli 3D per la documentazione, l'analisi e il progetto di Palazzo Besta de' Gatti a Chiuro (So). Applicazioni ed esempi per il riuso come cantina vinicola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19125/.

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Abstract:
Il rilievo ha come fine ultimo quello di riprodurre l’oggetto studiato attraverso la rappresentazione grafica e costituisce la base per sviluppi, analisi e studi successivi. La rappresentazione, infatti, è il veicolo di comunicazione per eccellenza. Il modello digitale, frutto dell’operazione di rilievo, ha la funzione di presentare in forma solida tridimensionale quelle caratteristiche che nella loro rappresentazione bidimensionale non sempre risultano di chiara interpretazione da parte dei fruitori generici. In questo contesto si inserisce il rilievo tramite la tecnologia laser scanner del Palazzo Besta De’ Gatti a Chiuro (So). Attraverso la campagna di rilevamento e le successive fasi di elaborazione del materiale estrapolato, sono state ottenute delle restituzioni bi- e tridimensionali dell’edificio, che hanno permesso di leggere ed interpretare il palazzo, la sua composizione generale e i suoi singoli elementi costitutivi. Grazie alla possibilità di esplorare in maniera diretta in tempo reale il modello tridimensionale, risulta infatti molto più semplice l’analisi delle componenti del manufatto e della sua distribuzione spaziale e temporale. In una fase successiva, si è deciso di utilizzare il modello digitale per un’analisi funzionale in ambito progettuale, nonché per la produzione di schemi tridimensionali e viste renderizzate, con l’obiettivo di evidenziare la sua utilità all'interno di una proposta di riuso, includendo attività e funzioni che il comune di Chiuro ha interesse ad incentivare. La proposta prevede l’inserimento di una cantina vinicola, che si propone di far conoscere le tecniche di produzione e lavorazione del prodotto tipico per eccellenza della zona. Essa affida al modello tridimensionale e agli elaborati bidimensionali il compito di comunicare visivamente la sua distribuzione spaziale e l’impatto che avrebbe sul palazzo, in un incontro tra la preesistenza e il nuovo.
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Faccani, Filippo. "Rilevamento con tecniche geomatiche integrate di un bene storico in una prospettiva BIM: il caso della Fabbrica Vecchia a Marina di Ravenna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il complesso monumentale storico denominato Fabbrica Vecchia a Marina di Ravenna è un soggetto ideale per testare l’applicazione concreta delle metodologie e degli strumenti informatici attualmente riconducibili ai sistemi complessivamente ascritti al termine BIM. Al fine di creare la base dei dati necessaria, sono state verificate le modalità operative e le potenzialità di tecnologie geomatiche basate su campionamento statistico (quali Laser Scanner e approccio fotogrammetrico Structure From Motion) in raffronto a sistemi analogici a misure dirette selettive. La tesi mira nel suo complesso a verificare la reale applicabilità di soluzioni HBIM (Heritage Building Information Modeling) in un caso di studio concreto particolarmente articolato, non solo dal punto di vista geometrico, e valutare la produttività di tali tecniche e tecnologie rispetto all’approccio tradizionale.
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Guidazzi, Giulia. "Integrazione di rilievi 3D nella Domus di M. Obellius Firmus, Pompei." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La conservazione e la valorizzazione dei Beni Culturali richiedono per essi un’accurata conoscenza di base, ed in quest’ottica giocano un ruolo fondamentale le discipline del rilevamento: le più avanzate tecniche geomatiche, integrate tra loro, permettono infatti oggi di ottenere una documentazione sempre più precisa e completa di un bene. Il campo dei Beni Culturali sta quindi vivendo una fase di profondo rinnovamento, sia dal punto di vista delle tecnologie e procedure adottate, che da quello delle modalità stesse di approccio al problema: la chiave per un corretto rilievo sta nell’integrazione e nell’utilizzo congiunto di tecniche, strumentazioni e figure professionali differenti. Questa Tesi di Laurea si riferisce al sito di Pompei, e in particolare alle attività condotte sulla domus di Obellio Firmo, situata nella Regio IX, oggetto di rilievi nell’ambito di un’attività condotta dal DICAM e dal DISCI dell’Università di Bologna in accordo con la Soprintendenza di Pompei. Oggetto della tesi sono in particolare gli arredi presenti nell’atrio della domus: si è fatto ricorso all’utilizzo di scanner a proiezione di luce strutturata e della fotogrammetria digitale al fine di creare modelli tridimensionali texturizzati ad altissima precisione, che descrivano nella maniera più completa sia gli aspetti geometrici che quelli artistici degli oggetti rilevati. Tali modelli sono stati successivamente integrati al rilievo generale della domus: lo scopo è quello di far colloquiare tra loro i risultati ottenuti in un ambiente multi-risoluzione, cioè a molteplici Livelli di Dettaglio (LoD), anche in previsione di possibili sviluppi futuri.
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Greco, Mattia. "Restauro e applicazioni informatiche: il cantiere di palazzo del Podestà in Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8962/.

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Abstract:
La tesi si pone il duplice obiettivo, da un lato, di seguire e approfondire i lavori di restauro e messa in sicurezza delle facciate di palazzo del Podestà, dall'altro, contemporaneamente, di proporre, sviluppare e sperimentare strumenti digitali da utilizzare durante la progettazione e l'esecuzione degli interventi di Restauro. Il settore del restauro architettonico si presenta, più di tanti altri, caratterizzato dalla molteplicità delle figure che intervengono nel corso del processso produttivo e dalla grandissima varietà e quantità di informazioni che entrano in gioco, partendo dalla fase di rilievo dello stato di fatto, fino all'indispensabile documentazione di fine lavori. Prendendo avvio, dunque, dal tirocinio svolto presso la Leonardo S.r.l. di Bologna, si è svolta una riflessione sui processi gestionali ed operativi legati alle operazioni di restauro e ci si è proposti di sviluppare e proporre alcuni strumenti digitali che, senza stravolgere l'attuale processo produttivo, potessero portare benefici operativi all'attività aziendale, facilitare il controllo ed il feedback da parte del committente e migliorare ed alleggerire l'onere della rendicontazione dei lavori. L'orizzonte di questi strumenti è multiplo: per l'attualità è stata sviluppata, in collaborazione con l'ENEA di Bologna, un'applicazione mobile su piattaforma FileMaker per la gestione delle operazioni di restauro attraverso la creazione di un database per la gestione delle analisi e del cantiere; mentre, per uno sviluppo "a regime" fra qualche anno, si è valutata l'efficacia di tecnologie SfM (Structure from Motion) per il rilievo speditivo e la documentazione. Nell'ottica di sviluppi ancora più lontani, infine, le due fasi saranno riunite nella proposta di tecnologie di realtà aumentata con l'obiettivo futuribile di poter passare direttamente dalla realtà e dal rilievo tridimensionale speditivo al progetto ed alla documentazione, senza dovere necessariamente passare da elaborati grafici bidimensionali. Durante tutte queste fasi lo sviluppo delle tecnologie è proceduto di pari passo con il cantiere di palazzo del Podestà, tanto nelle fasi di approfondita ricerca storica, quanto nella produzione delle schede di intervento. L'occasione della ricerca storica ha anche permesso di stilare un semplice regesto, corredato da immagini e bibliografia che raduna ed integra con materiali inediti i numerosi contributi sul tema che si sono succeduti dalla fine del XIX ai giorni nostri.
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Vianello, Simone. "Il Vestibolo di Piazza d'Oro - Rilievi per la modellazione 3D ed il texturing." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10873/.

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Abstract:
Il caso studio del vestibolo ottagonale di Villa Adriana ha dato la possibilità di applicare ad un edificio di notevole valore storico e artistico tecniche di restituzione digitale e di modellazione tridimensionale basate su applicativi di modellazione geometrica, con lo scopo di generarne il modello 3D digitale fotorealistico e polifunzionale. Nel caso specifico del vestibolo, un modello tridimensionale di questo tipo risulta utile a fini documentativi, a sostegno di ipotesi costruttive e come strumento per la valutazione di interventi di restauro. Il percorso intrapreso ha permesso di valutare le criticità nelle tecniche di acquisizione, modellazione e foto-modellazione tridimensionale applicate in ambito archeologico, tecniche usate abitualmente anche in settori quali l’architettura, il design industriale ma anche nel cinema (effetti speciali e film d’animazione) e in ambito videoludico, con obiettivi differenti: nel settore del design e della progettazione industriale il Reverse Modeling viene impiegato per eseguire controlli di qualità e rispetto delle tolleranze sul prodotto finale, mentre in ambito cinematografico e videoludico (in combinazione con altri software) permette la creazione di modelli realistici da inserire all’interno di film o videogiochi, (modelli non solo di oggetti ma anche di persone). La generazione di un modello tridimensionale ottenuto tramite Reverse Modeling è frutto di un processo opposto alla progettazione e può avvenire secondo diverse strategie, ognuna delle quali presenta vantaggi e svantaggi specifici che la rendono più indicata in alcuni casi piuttosto che in altri. In questo studio sono state analizzate acquisizioni tridimensionali effettuate tramite Laser Scan e tramite applicazioni Structure from Motion/Dense Stereo View.
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Vecchiarino, Gennaro. "Potenzialità dei sistemi a scansione 3D per i rilievi ad altissima risoluzione nel campo dei Beni Culturali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4402/.

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BORGOGNI, FRANCESCO. "Rilievo per immagini: la fotomodellazione." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/918031.

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Abstract:
The objective of the study presented in this Ph.D. thesis is to investigate one of the most innovative survey techniques currently available on the international scene: photomodelling. This term refers to the possibility of obtaining, automatically and at considerably low costs, a three-dimensional reconstruction of the analyzed subject starting solely with a set of digital photographs. Analyzing the subject both from the theoretical point of view - highlighting the fundamentals on which this methodology is based – and from the practical one – with adequately documented experimentation - it was possible to investigate the main aspects thereof. Starting from experiments conducted in national centers of research, such as the Pisa's CNR, and international centers, e.g. the Bruno Kessler Foundation in Zurich, the subject is presented widely in the optics of the survey. The research is focused on issues closely linked to the field of study without taking into account the mathematical and informatics aspects that represent more and more the union of theory and practice. The experiments shown in the thesis, classified according to typology, have provided the skills necessary to deal with the application to a specific case study of the archaeological type. Comparing the results obtained with photomodeling with those gained with two different kinds of laser scanner. The results differed because of external factors, yet they remained within the range of a few millimeters. The experiments reported in this thesis can therefore be considered a clear starting point for further investigations and experimenting in this field. They can also constitute the theoretical and practical bases to understand the limitations and the potential of the new methodology.
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dell'amico, anna. "La sperimentazione di procedure di modellazione parametrica per i beni culturali. Dal rilievo digitale al modello HBIM per la valorizzazione e gestione di alcuni esempi del patrimonio storico architettonico." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/2158/1232138.

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Abstract:
The research developed within the doctoral thesis addresses the issue related to the introduction of new BIM (Building Information Modeling) processes and tools in the architectural representation of built heritage. The evolution of Building Information Modeling protocols in the AEC sector changes the related representation methods and a change in the design process structure. Over the last few years, the conceptual approach of Building Information Modeling has had a substantial impact on traditional workflows, radically transforming standard professional protocols and practices. Digital information communication applied to cultural heritage (HBIM, Historical Building Information Modeling) uses specific workflows for coordinating the entire process, from data collection to the final interactive model, the data to query the model elements based on different structured information levels. This trend is the object of criticism and study by the scientific sector of representation, investigating the possibilities of applying these methodologies to the world of representation and management of built historical heritage. The research was aimed at investigating HBIM methodological protocols and the relationships between 3D databases and BIM models. The construction of a multidimensional and multidisciplinary representation model, in which the representation of the elements results from the model structuring and critical reading of the real digitized space. As part of the research, reference was made to different scales of detail to distinguish between the types of models proposed for specific objectives and purposes to investigate the types of modeling and representation that can be performed in the reading levels’ gradual development. The act of transposing the architectural heritage into its virtual “double” implies a comparison of experiences and an in-depth evaluation of digital acquisition methodologies to make choices. Implementing meanings in the virtual context of digital expression implies granting a second life to the dimension of places, a life whose laws are dictated by information technology. The investigation is structured in a system of case studies chosen for the difference in detail scale to set up a granular research protocol, starting from the micro object scale to the architectural scale of the building, arriving at the representation of the relationship between buildings and territorial system at a macro-scale level. The analysis involves a breakdown of the representation problem, identifying protocols that can be applicable at different levels and scales of reading to represent and discretize parts and elements linked together in a hierarchical or interconnected relationship, outlining their criticality potential. This determines a process of simplification of the complexity of the real space. Through the construction of the image, digital transposition replicates in all respects the act of drawing. The products produced become tools from which to derive simplified and critically interpreted information. The research proposes a reflection between the relationship between digital survey and the development of 3D databases and the connection of these with modeling platforms and digital enhancement supported by analyzing the different data transformation steps. Information is processed from the three-dimensional database to produce drawings capable of transmitting and documenting the artifact’s historical value. The collection of this data will flow into an HBIM management model resulting from a critical and interpretative process of the architectural complex. This system is adapted, constituting itself as a valid data container for the cataloging and semantic qualification of the modeled elements that flow into the structuring of schedules of indexed elements. Research remains an open and constantly evolving topic, subject to criticism and developments. The necessary relationship between data acquired through reality-based technologies and the contradictory nature between identity and uniqueness of the historical heritage elements is evident. The search for a standardized catalog of elements typical of the BIM modeling concept aims to make a useful contribution to understanding technical and theoretical terms of the possibilities of the BIM tool applied to the Cultural Heritage sector.
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NOCENTINI, ALESSANDRO. "La Stele Etrusca di Vicchio. Metodologie di rilievo per un’iscrizione da svelare." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1074584.

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Abstract:
Modern processes for understanding material culture are intrinsically an important component of cultural management where an efficient synergy between archaeologists and architects can play a major role. The origins of this project are based on the interdisciplinary relationship that was part of close collaboration with the Mugello Valley Archaeological Project – a consortium of American and European universities – which coalesced as the result of extraordinary find by the excavations of Poggio Colla, in the Comune of Vicchio. This find, an inscribed stele, became the focal point of this thesis. The stele is a large sandstone slab that dates to the 6th century BC. It weighs 250 kilograms, is well over a metre high, and was placed in the foundations of a temple. The stele is especially important because its surface is inscribed with a long Etruscan text, probably sacred in nature, which promises to shed light on the Etruscan belief system as well as to provide important evidence for Etruscan language and epigraphy. The principal research goal was to render decipherable through experimental methods, based on 3D digital documentation, the numerous incisions, some of which are now barely even a millimetre deep. The challenge of providing a high-definition digital representation of the inscriptions was resolved by the repeated documentation of the stele during all parts of the conservation process. The experimental methodology that was chosen for documentation was digital photogrammetry and triangulation-based laser scanning.
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ATTENNI, MARTINA. "La struttura dei processi HBIM tra rilievo e modello. Scomposizione e ri-costruzione del patrimonio architettonico." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1256038.

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Abstract:
Digital models have now become indispensable for all the activities that aim to the knowledge, documentation and planning of interventions on the existing architectural heritage. Currently, 3D modeling and data sharing allow to describe architectural structures as a complex process, based on geometric, cultural, historical, theoretical features, able to extend the knowledge of architectural assets. HBIM (Heritage Building Information Modeling) enrich the management of the existing reality and the design of interventions from the general to the detailed scale, through the complete interaction among different professional figures involved. This research aims to define the main critical issues of the HBIM in relation to the built heritage, trying to define its implications with the representation and optimizing the use of data obtained from the consolidated integrated survey operations. The focus is identifying the decomposition of the architecture, based on structured criteria, and its reconstruction, through ideal models, as the main moments in the HBIM process. The analysis of historical buildings belonging to different historical periods and with different formal and typological characteristics offers the opportunity to test the structure of the process, validating it and guaranteeing quality in all its phases.
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TROIANO, DUCCIO. "Dal modello della città ai Sistemi Informativi Urbani. Il caso di Pietrabuona." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/872729.

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Abstract:
La tesi affronta il tema dei sistemi GIS 3D finalizzati alla gestione, rappresentazione e tutela della città. Propone inoltre un software GIS 3D programmato ex novo e finalizzato alla gestione di contesti urbani di valore storico.
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Marini, Federico, and Giovanni Gigli. "Modellazione 3D di pareti rocciose finalizzata alla valutazione della pericolosità da caduta massi 3D rock slope modelling for rock fall risk assessment." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1154795.

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Abstract:
Rock slope instabilities represent a major hazard for human activities, often causing economic losses, property damages and maintenance costs, as well as injuries or fatalities. Rock slope stability is so one of the most important issue in mountain areas and mines. Although, in fact, rock falls along highways and railways in mountainous terrains do not pose the same level of economic risk as large-scale failures (which can cause the closure of major transportation routes for several days), the number of people killed by rockfalls tends to be of the same order as people killed by all other instabilities affecting rock slopes. An accurate characterisation of the rock mass discontinuities allows to understand the most probable failure mechanism and individuate the source area, since the local orientation of the mesh of the 3D model of the slope. A proper geostructural survey, together with a high definition 3D model of the slope, allows, in fact, to evaluate the position of source area; the geostructural survey permits also the modelling of the volume distribution of the removable blocks. The position of the source area, the position of the blocks and the high definition 3D model of the slope are fundamental parameters for the modelling of the run out of the blocks, defining so the trajectory of the blocks and the associated kinetic energy for the design of the most appropriate protection works. The estimate of the blocks volume can be conducted by means of codes that use the structural features of the rock surface to identify the boundaries of the polygons that represent the blocks. An accurate geomechanical characterisation is therefore crucial to gather information about the most probable failure mechanism, the position of source area and the volume of removable blocks. Semiautomatic methods in addition to manual methods for discontinuities extraction, have allowed to reduce the user-dependant subjectivity and the consume of time over the last few decades, to obtain details of the rock mass structures. The thesis shows the application of different tools for the structural characterisation and the stability assessment on a number of different walls affected by rockfall in open pit mines in Australia. 3D models of walls have been built since close range photogrammetric surveys using Siro3D code (Datamine SiroVision). SiroJoint (in built in the Siro3D package) has been used to manually detect the discontinuities, while DiAna, Facets plug-in of CloudCompare and I-site Studio (Maptek) codes have been used for the semiautomatic discontinuities extraction. Stereoplots of the discontinuities extracted by manual and semiautomatic methods have been so compared and kinematic indices for plane failure, wedge failure, block toppling, and flexural toppling have been calculated. The structural survey has been then used to perform the distribution of the block volume thanks to a multi-function discrete fracture network (DFN) generator and to describe removability and stability of the blocks using the Block Theory (Goodman & Shi) and the Factor of Safety (Hoek & Bray). This stability analysis has been carried out with SiroModel software (developed by CSIRO within Large Open Pit-LOP project). 3D kinematic analysis has been then performed using DiAna-K code, since the semiautomatic geostructural survey carried out with DiAna and the high definition 3D model of the slope. DiAna and DiAna-K codes has been developed within the Department of earth Sciences of the University of Florence. The integration of the 3D kinematic analysis with the stability analysis of the blocks extracted with a DFN allows to objectively quantify since remote survey data the main geometric input parameters necessary for a complete and reliable rockfall hazard analysis, such as slope high resolution morphology, source areas and volume of unstable blocks, thanks to which is possible to calculate the kinetic energy along the run out. The study is aimed to: i) evaluate how artificial cuts affect the reliability of semiautomatic discontinuities extraction methods in comparison to manual discontinuities extraction methods; ii) compare stereoplots of semiautomatic and manual discontinuities extraction in case of artificial cuts; iii) integrate 3D kinematic analysis with the stability analysis of the blocks extracted with a multi-function discrete fracture network generator. The comparison of the stereoplots of the discontinuity planes produced with SiroJoint and DiAna shows results somehow comparable; moreover, this application revealed a number of interesting advantages and drawbacks of manual and semiautomatic methods, which can be useful to overcome some current limitations and improve the quality of the remote geostructural survey and then of the rockfall simulations. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- La stabilità di versanti in roccia costituisce un tipo di frana che presenta un rischio elevato. Tale rischio è elevato in considerazione della probabilità che si abbiano vittime o feriti, dei tempi di interruzione dell’infrastruttura danneggiata e dei costi della sua messa in esercizio, oltre che di installazione dei più idonei sistemi di protezione. La caduta massi è infatti uno dei rischi maggiori in aree montane, così come anche in aree minerarie. Malgrado infatti i volumi di versate mobilizzati dai crolli siano in genere minori rispetto ai volumi dei corpi di frana di altri fenomeni di versante, l’elevata velocità del fenomeno fa sì che il numero di vittime avute a causa di caduta massi sia dello stesso ordine di altri fenomeni di versante. Un’attenta caratterizzazione delle discontinuità presenti all’interno dell’ammasso roccioso consente comprendere quali meccanismi cinematici siano più probabili ed individuare le possibili aree fonte dei distacchi. Pertanto, un corretto rilievo geostrutturale, insieme ad un modello 3D ad alta definizione del pendio, costituisce un dato di input essenziale per la corretta modellazione del run out dei massi in termini di percorsi e di energie cinetiche in gioco, permettendo quindi la progettazione delle contromisure di protezione più appropriate. Sono pertanto essenziali alcuni dati per la corretta modellazione 3D della rockfall analysis: un modello del terreno 3D di alta definizione (ricavato con rilievo fotogrammetrico o laser scanning), la posizione delle aree di distacco dei blocchi ed il volume dei blocchi instabili. Un accurato rilievo geostrutturale è alla base dell’individuazione dei meccanismi e quindi delle aree la cui esposizione risulta più favorevole all’innesco di caduta massi: un accurato rilievo geostrutturale è quindi alla base di una corretta valutazione del rischio caduta massi. Negli ultimi decenni ai metodi di rilevamento manuale delle discontinuità si sono aggiunti i metodi semiautomatici di estrazione delle discontinuità, che consentono di individuare le discontinuità a partire da parametri geometrici settati dall’operatore, riducendo molto la soggettività del rilievo ed il tempo necessario. Il rilievo geostrutturale consente quindi di calcolare gli indici di pericolosità cinematica e di avere la distribuzione del volume dei blocchi rimovibili. Gli indici di pericolosità cinematica consentono di attribuire un valore a ciascuno dei cinematismi posibili (scivolamento planare, civolamento di cunei, ribaltamento di blocchi, ribaltamento di flessure) in funzione dell’orientazione del versante; se si dispone di una mesh sarà quindi possibile capire quali porzioni siano più esposte al distacco di blocchi, in ragione della loro esposizione. Il rilievo geostrutturale consente inoltre di ricavare la distribuzione del volume dei blocchi mediante l’utilizzo di codici di calcolo che costruiscono una rete discreta di discontinuità all’interno dell’ammasso roccioso, mediante una modellazione di tipo stocastico. La tesi analizza e confronta l’applicazione di diversi codici per la caratterizzazione geostrutturale e per la successiva valutazione della stabilità di versante, su vari versanti in roccia situati in miniere di tipo open-pit in Australia. I modelli 3D dei versanti in roccia sono stati ricavati tramite fotogrammetria con il software Siro3D (Datamine SiroVision). Il codice SiroJoint (Siro3D package) è stato utilizzato per il rilievo manuale delle discontinuità, mentre per il rilievo semiautomatico delle discontinuità sono stati utilizzati i codici DiAna, Facets (CloudCompare) e I-Site Studio (Maptek). Sono stati quindi ricavati e gli stereoplots delle discontinuità estratte con metodi manuali e automatici e sono stati calcolati e confrontati gli indici di pericolosità cinematica per ciascun cinematismo. Il rilievo strutturale effettuato è stato utilizzato per ricavare tramite un generatore multifunzione di un sistema di fratture continue (discrete fracture network, DFN) all’interno del software SiroModel (sviluppato da CSIRO all’interno del progetto LRGE Open Pit mines – OPS), che ha consentito a partire dalla Teoria di Goodman e Shi sulla rimovibilità dei blocchi e dal calcolo del Fattore di Sicurezza (Factor of Safety; Hoek & Bray, 1981) di comprendere la distribuzione del volume dei blocchi instabili, stabili grazie all’attrito e stabili (Type I, II e III della classificazione dei blocchi di Goodman & Shi). I blocchi sono stati estratti mediante una modellazione stocastica a partire dall’orientazione e dalla persistenza delle discontinuità. L’analisi cinematica 3D è stata condotta tramite DiAna-K, usando come dati di il rilievo semiautomatico delle discontinuità ed il modello 3D del terreno ottenuto con tecnica fotogrammetrica. I codici DiAna e DiAna-K sono stati sviluppati dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze. L'integrazione dell’analisi cinematica 3D e dell’analisi di stabilità finalizzata alla definizione del volume dei blocchi rimovibili permette una definizione quantitativa ed oggettiva dei principali dati geometrici necessari per la modellazione del rischio di caduta massi, consentendo quindi di definire le traiettorie, la velocità e l’energia cinetica dei blocchi per una corretta progettazione degli interventi di mitigazione del rischio. Lo studio è stato finalizzato a: i) Valutare come la presenza di tagli artificiali influenzi l’applicabilità di metodi semiautomatici per l’estrazione delle discontinuità, rispetto a metodi manuali; ii) Confrontare gli stereoplot e gli indici di pericolosità cinematica dei rilievi geostrutturali effettuati con metodi manuali o con metodi semiautomatici di estrazione delle discontinuità; iii) Integrare l’analisi cinematica 3D con l’analisi di stabilità dei blocchi estratti grazie a DFN.
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PASQUINI, MATTEO. "La documentazione dell'architettura sepolcrale ipogea nel bacino del Mediterraneo. Il caso dell'isola di Malta." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/860099.

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PIZZOLI, ENRICO. "Palermo tra la fine del XIII e l’inizio del XV secolo: arte e committenza dei Chiaramonte (1282-1409)." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1571168.

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Abstract:
La tesi si occupa delle commissioni architettoniche dei Chiaramonte a Palermo prendendo in esame il periodo che va dal 1282 al 1409. Oltre allo studio dei monumenti della famiglia baronale la ricerca riporta alcuni esempi siciliani. Grazie all'ausilio delle nuove tecnologie di rilievo 3D si è proceduto ad un focus sulla chiesa di S. Antonio allo Steri. Chiude l'elaborato un'appendice documentaria.
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PETRINI, Maria Celeste. "IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE: ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Abstract:
Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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