Academic literature on the topic 'Rinascita'

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Journal articles on the topic "Rinascita"

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La Penna, Daniela. "The rise and fall of Benedetto Croce. Intellectual positionings in the Italian cultural field, 1944–1947." Modern Italy 21, no. 2 (May 2016): 139–55. http://dx.doi.org/10.1017/mit.2016.5.

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Abstract:
This article evaluates the discourse developed around Benedetto Croce in the Italian cultural periodical press between 1944 and 1947 and it discusses the forms of adversarial discourse and the agents involved in the anti-Croce polemics that unfolded in the Communist Party’s official cultural journal Rinascita. Specifically, this article focuses on a selection of intellectuals who moved away from Crocean idealism to embrace Marxism in order to investigate how their conversion was presented in Rinascita.
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2

Guiati, Andrea. "L'Dddre Del Fiend: Tempo Di Rinascita." Italian Culture 13, no. 1 (January 1995): 273–95. http://dx.doi.org/10.1179/itc.1995.13.1.273.

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3

Palma, Daniela, and Francesco Sylos Labini. "La rinascita dell’Europa parte dalla ricerca." Lettera Matematica Pristem 93, no. 1 (June 2015): 12–14. http://dx.doi.org/10.1007/bf03356679.

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4

Benincasa, Fabio. "Marco Bellocchio, crisi collettiva e rinascita individuale." Italian Studies 67, no. 2 (July 2012): 214–36. http://dx.doi.org/10.1179/0075163412z.00000000015.

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Furlan, Cristiana. "La rinascita al termine del viaggio. Seguendo i 'movimenti' di Camere separate di Pier Vittorio Tondelli." Quaderni d'italianistica 28, no. 2 (June 1, 2007): 163–80. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v28i2.8526.

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Abstract:
"La rinascita al termine del viaggio. Seguendo i movimenti di Camere separate" esamina l'interazione fra il tema del viaggio e quello della rigenerazione nel romanzo di Pier Vittorio Tondelli. L'articolo procede investigando le modalità scelte dall'autore per descrivere il personale sviluppo cognitivo del protagonista e, contemporaneamente, proponendo una lettura in chiave etica delle conseguenze di tale sviluppo. Tale approccio è supportato dalla considerazione che i momenti cruciali del romanzo sono quelli in cui il protagonista, per effetto della dinamica morte-rinascita, si percepisce come essere duplice, ovvero come padre e figlio. Sé ed Altro. Lanalisi della dimensione etica si propone di approfondire quest'ultimo rapporto, esaminandolo nei termini proposti da Emmanuel Lévinas che vede nella relazione con l'alterità non un momento di reciproca soppressione o annullamento, bensì una possibilità conoscitiva della diversità senza che quest'ultima venga eliminata a vantaggio del Sé.
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Lenoci, Michele. "CRISI E RINASCITA DELL'EUROPA: ECHI DEL DIBATTITO FENOMENOLOGICO." Trans/Form/Ação 37, spe (2014): 219–44. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-3173201400ne00012.

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Abstract:
Il saggio, attraverso un'analisi delle riflessioni di Husserl e Scheler, si propone di esaminare la loro concezione sull'Europa e la tradizione culturale europea, mettendo in rilievo l'evoluzione e lo sviluppo delle loro posizioni avanti e dopo la prima Guerra mondiale.
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Ceraolo, Francesco. "Crisi e rinascita del visibile. L’Univisiumdi Vittorio Storaro." Italian Studies 67, no. 2 (July 2012): 237–51. http://dx.doi.org/10.1179/0075163412z.00000000016.

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8

Plebani, Andrea. "Baghdad: "città immaginata" tra memoria e speranze di rinascita." STORIA URBANA, no. 139 (October 2013): 135–58. http://dx.doi.org/10.3280/su2013-139005.

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Rossi, Elena Carolina, and Federica Tagliati. "Dal corpo all'anima: la rinascita dell'autostima nelle donne ferite." IPNOSI, no. 2 (December 2015): 48–59. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2015-002003.

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Minetti, Luigi. "Emodialisi domiciliare: dopo ascesa e caduta ci sarà rinascita?" Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 13, no. 2_suppl (July 2001): 38–39. http://dx.doi.org/10.1177/03949362010130s215.

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Dissertations / Theses on the topic "Rinascita"

1

MERCURI, MIRIAM. "SAPER TESSERE LA VITA. UNA RINASCITA DELL'ETICA DELLE VIRTU' IN GERMANIA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/265.

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Abstract:
L'argomento di questa tesi è una particolare forma di ripresa tedesca dell'etica delle virtù, ad opera di Anselm W. Müller, sorta in quel movimento di rifondazione della filosofia morale che prende il nome di Rehabilitierung der praktischen Philosophie. Una prima parte del lavoro ricostruisce tale contesto, la cui causa è l'esigenza di restituire all'etica la sua capacità di guidare l'azione. Esaminando la filosofia politica e la scuola ermeneutica, è possibile risalire alla loro matrice comune: l'interpretazione heideggeriana di Aristotele. Nel neoaristotelismo pratico si radica, infatti, l'etica delle virtù tedesca (Tugendethik), che si propone come risposta all'impasse della filosofia morale denunciata dalla Rehabilitierung. Vengono evidenziate innanzitutto le differenze rispetto alla più ampia Virtue ethics angloamericana e poi i concetti intorno a cui questo modello di etica si costruisce: la virtù, la saggezza, la vita buona come attuazione di tutte le potenzialità umane realizzata grazie alle virtù; il carattere come struttura costantemente in fieri, modellata da una pratica continua di atti virtuosi o viziosi. L'influsso di ciascuna azione non è rivolto, dunque, verso l'esterno, ma verso l'interno della personalità del soggetto. L'etica delle virtù è, pertanto, un'etica “di prima persona”, concentrata sull'agente, piuttosto che sulle sue singole azioni.
The topic of this Ph. D. thesis is the latest discovery of virtue ethics in Germany, developed in the frame of that moral philosophy Renaissance called Rehabilitierung der praktischen Philosophie. I use as a model the latest Anselm Müller's work. The first part of my work describes this context, whose cause is the requirement of giving back to ethics its ability to lead action. Observing political philosophy and hermeneutic school, we can discover their common origin: Heidegger's interpretation of Aristotle's ethics. German virtue ethics (Tugendethik), which is the main topic of the second part, is based on practical Neoaristotelism. Tugendethik can be a possible answer to the difficulty of moral philosophy that Rehabilitierung has shown. At first, I have highlighted the differences from the largest Anglo-American virtue ethics; then I have exposed the main concepts of this ethics model: virtue, wisdom, good life – as total human fulfilment and flourishing, allowed by virtues - and character – as a permanent changing fabric, woven by a continuous practice of virtuous or vicious acts. The main influence of every action is, in fact, not external, but internal: its target is the agent's personality. Therefore virtue ethics is a “first person-ethic”, because it cares more about the person who acts than about his singular actions.
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Ricciotti, Adele <1980&gt. "Etica della ragione poetica: rinascita dell'uomo e rinnovamento filosofico in Maria Zambrano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2434/.

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3

Billi, Erica. "La rinascita del Lido Iride. Progetto di riqualificazione della fascia costiera di Platamona." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2426/.

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Abstract:
Questo progetto, maturato in seguito a profonde riflessioni basate sull’analisi e la valutazione della situazione territoriale, è scaturito dalla volontà di fornire una risposta alle carenze funzionali e strutturali di un’area dalle molteplici potenzialità. La fascia costiera di Platamona è stata al centro di progetti di lottizzazione che, invece di tutelare l’aspetto naturalistico e unificare un sistema costiero che si estende per circa otto chilometri, hanno inserito strutture prevalentemente ricettive e turistiche in maniera piuttosto arbitraria e senza tener conto della possibilità di organizzare il progetto d’intervento tramite un apposito strumento urbanistico. Il risultato, un tessuto edilizio disomogeneo e disorganizzato, non contribuisce certo alla volontà di attribuire un carattere e un’identità al luogo; anzi, la frequenza di aree in stato di abbandono, che rischiano di diventare discariche a cielo aperto fa quasi pensare ad una situazione di stallo e di incuria sia da parte delle amministrazioni che dei privati. L’idea del progetto deriva da un approccio che ha come obiettivo il massimo sfruttamento delle risorse locali e il minor impatto possibile sul paesaggio e sul sistema attuale. La volontà è quella di riorganizzare e riqualificare gli spazi più significativi, inserendoli all’interno di un sistema di percorsi e connessioni che vogliono unificare e rendere fruibile l’intero sistema costiero fra Platamona e Marina di Sorso. Inoltre è da rivalutare l’aspetto naturalistico del SIC dello Stagno e Ginepreto di Platamona, un’oasi naturalistica che ha tutte le potenzialità per essere posta al centro di un’attività di ricerca e diventare la meta di un turismo mirato. Nel Piano di gestione dello stagno sono già stati previsti e realizzati percorsi su passerelle in legno che si snodano fra i canneti e la pineta limitrofa, con alcune torrette di avvistamento, attualmente posizionate nella zona a sud. Uno degli obiettivi è dunque quello di completare questi percorsi per gran parte del perimetro dello stagno e di stabilire un percorso ciclo-pedonale ad anello che circondi e renda fruibile l’intera area del SIC. A livello di percorsi e connessioni, oltre alla nuova pista ciclabile che correrà parallelamente alla SP 81, si cercherà di fornire nuovi collegamenti anche all’ambito della spiaggia. L’idea è di costruire una passeggiata sul fronte mare che si articoli con leggere passerelle in legno fra le dune irregolari. Si snoderebbe dalla rotonda di Platamona fino alla piazza di Marina di Sorso, per una lunghezza di circa otto chilometri. Il suo scopo è di rendere fruibile l’intera fascia di spiaggia in modo da evitare un eccessivo calpestio del sistema dunario, che purtroppo risente della forte presenza antropica dei mesi estivi. Nel ripensare questi collegamenti e percorsi, si rende necessaria la creazione di aree di sosta attrezzate che si presentano con una certa periodicità, dettata dai pettini e dalle discese a mare. Vi saranno punti di sosta ombreggiati con alberature, aiuole, sedute, fontane e giochi per bambini. Diventa dunque prioritario il fatto di rendere evidente il concetto di unitarietà del sistema costiero in questione, rendendolo riconoscibile tramite l’organizzazione di spazi, episodi e percorsi. Infine il tentativo che riguarda nello specifico il Lido Iride, è quello relativo al suo recupero. L’intento è di restaurarlo e destinarlo a nuove funzioni ricreative-culturali. La struttura principale è mantenuta invariata, soprattutto le stecche che costituivano le cabine sulla spiaggia (elementi alquanto evocativi e radicati nella memoria del luogo). Il complesso sarà riorganizzato in previsione di ospitare workshop e corsi formativi riguardanti la cultura del mare e della salvaguardia dell’ambiente. Molto attuale e sempre più emergente anche in Sardegna risulta l’archeologia subacquea, a cui sono già state dedicate apposite strutture nelle zone di Cagliari e di Orosei. Dunque si riadatteranno le cabine con lo scopo di farle divenire alloggi temporanei per coloro che seguiranno tali corsi, mentre gli altri edifici del complesso fungeranno da supporto per delle lezioni all’aperto (l’arena e la piscina) e per il ristoro o l’allestimento di spazi espositivi (l’edificio centrale del lido). A causa della posizione del complesso balneare (a ridosso della spiaggia) si presuppone che il suo utilizzo sarà prevalentemente stagionale; perciò si è pensato di fornire una struttura di supporto e d’ausilio, la cui fruizione sia auspicabile anche nei mesi invernali: il Nuovo Centro Studi di Platamona. Questo nuovo complesso consiste in una struttura dotata di laboratori, aule conferenze, alloggi e ristorante. Si attesterà sul fronte mare, seguendo la direttrice del nuovo camminamento e innalzandosi su piattaforme e palafitte per non essere eccessivamente invasivo sul sistema dunario. Consisterà in due edifici di testata alti rispettivamente tre e quattro piani, ed entrambi avranno la peculiarità di avere il basamento aperto, attraversato dall’asse della passeggiata sul mare. L’edificio a tre piani ospiterà i laboratori, l’altro il ristorante. Dietro l’edificio dei laboratori si svilupperà una corte porticata che permetterà di giungere alla sala conferenza. Nella parte retrostante i due edifici di testata saranno distribuiti delle stecche di alloggi su palafitte immerse nel verde, caratterizzate da coperture con volte a botte. Lo stile architettonico del nuovo complesso si rifà all’architettura mediterranea, che s’identifica tramite l’utilizzo di basamenti e piccole aperture in facciata, l’uso di pietre e materiali da costruzioni locali, le bianche superfici che riflettono la luce e il forte segno architettonico dei muri che marcano il terreno seguendone l’orografia fino a diventare un tutt’uno.
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Buscherini, Martina. "Il nuovo centro sportivo di Mirandola come luogo di rinascita dopo il terremoto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6875/.

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Abstract:
Il progetto per il nuovo centro sportivo di Mirandola nasce prima di tutto dalla volontà di dare alla città un nuovo fronte e un nuovo ingresso. Lo studio generale del masterplan della città, prevede la creazione di tre grandi assi. Il primo a creare un mercato a cielo aperto lungo l’esistente parco, attraverso piccoli padiglioni dislocati lungo il percorso pedonale; il secondo che si sviluppa lungo il grande asse storico con l’accesso diretto al centro storico; il terzo, perpendicolare rispetto agli altri, che attraversa Mirandola da est a ovest e infine l’ultimo asse che dalle mura storiche arriva fino all’accesso principale del nuovo campo sportivo passando per l’ospedale. Partendo da questa idea quindi, si può subito notare come questo nuovo spazio vuole essere un collante tra il centro storico e la campagna, cosi importante in questa zona. Il nuovo centro sportivo vuole rivalorizzare un’area di Mirandola ora priva di servizi. Gli edifici si sviluppano li dove era già presente un campo da calcio. La prima scelta è stata quella di creare una struttura che non si imponesse troppo sul nuovo fronte e quindi sulla nuova arteria, per questo è stato scelto di interrare di quattro metri i campi da gioco. Il centro sportivo cosi facendo non si eleva troppo e l’unico elemento che supera i cinque metri è la copertura delle tribune. La struttura del campo sportivo è circondata dal verde, in modo da creare, come è stato fatto in grande scala per il masterplan generale, un filtro che potesse separare ma anche aprirsi al resto della città e della campagna. Oltre al grande spazio interrato dedicato allo sport è presente anche un’altra zona verde, in parte interrata, che rappresenta una arena a cielo aperto. L’arena è fornita di un’ampia tributa e di una rampa verde che svetta di due metri dal livello del terreno. L’arena è stata progettata per permettere a questo spazio di non essere solo un luogo adibito allo sport ma anche un luogo di incontri dove si possano fare concerti altre attività culturali o semplicemente come un’area verde di incontro. Proprio questo spazio movimenta ancora di più il fronte stradale, grazie anche all’aiuto dell’alberatura. Un altro asse fondamentale è il grande percorso pedonale perpendicolare agli altri tre percorsi verdi che si sviluppa accanto alla nuova infrastruttura. Esso parte proprio dall’accesso principale al campo sportivo fino a collegarsi con il grande parco/mercato. Al di la della strada il percorso viene arricchito con alcuni setti formati dai resti del terremoto e inglobati nel verde cosi da schermare gli edifici che a breve si affacceranno sulla grande arteria stradale.
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Samet, Bovin Sonia. "Ritratto introduttivo sulla presenza degli ebrei in tre città della Puglia. : Vita, morte, rinascita." Thesis, Umeå universitet, Institutionen för språkstudier, 2016. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:umu:diva-122540.

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Pettinari, Erica, and Francesca Romano. "Palazzo San Giacomo a Russi (RA): proposte per la rinascita di una villa rurale settecentesca." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23085/.

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Abstract:
Il lavoro di tesi è stato svolto su Palazzo San Giacomo a Russi (RA), complesso voluto dal conte Guido Carlo Rasponi di Ravenna a partire dal 1664, data nella quale si colloca l’acquisto della tenuta Raffanara, unico edificio dell’area fino allora esistente. La villa per il soggiorno estivo della famiglia, che nel diciottesimo secolo si presentava difficilmente imitabile per la sua magnificenza e splendore, ha subito molte demolizioni e variazioni rispetto alla conformazione originale. Dell’antico impianto rimane esclusivamente il corpo longitudinale e la chiesetta adiacente di San Giacomo, dalla quale prende il nome. L’obiettivo primario del lavoro è stato quello di fornire una quanto più completa base per gli auspicabili interventi di restauro, volti a preservare il palazzo da ulteriori danni.Per rispondere a questa finalità, è stata svolta inizialmente la ricerca del materiale cartaceo e digitale, nonché presso il comune di Russi, sulla conformazione originale del palazzo e sullo stato di fatto. Successivamente si è approfondito lo studio del manufatto e, sulla base dei sopralluoghi, sono emersi i numerosi problemi dell’area: la complessa definizione della destinazione d’uso, la scarsa accessibilità esterna e la mancanza di spazi di servizio interni. In particolare, si è riscontrato che non vi sono né un corpo scala di collegamento tra i piani corrispondente alle norme di sicurezza, né un sistema organizzato per i servizi sanitari. Si è deciso dunque di ampliare l’obiettivo iniziale della tesi, aggiungendo volumi volti a soddisfare le suddette necessità, progettando il paesaggio e ridefinendo la percorribilità dell’area. Infine, un ulteriore approfondimento sul territorio ha permesso di cogliere aspetti più tipici della campagna circostante che il progetto ha cura d’inserire come landmark.
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Pirruccio, Guendalina. "L'animazione in Russia: nascita e rinascita. Proposta di traduzione di tre episodi della serie "Krokodil Gena"." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15225/.

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Abstract:
The aim of this dissertation is to provide an overview of the Russian art of animation, a topic scarsely investigated in Italy and mostly unknown to the common Italian audience up to this day, while presenting a translation into Italian of an animated series from the Soviet era. The series chosen to be translated is based on Krokodil Gena i ego druzya, a children book written by Eduard Uspensky. Director Roman Kachanov, art director Leonid Shvartsman and composer Vladimir Shainsky contributed to the creation of the animated series, which gained incredible success in the Soviet Union and in current Russian Federation. The first chapter covers the beginning, the development, the culmination, and the status of the art of animation in Russia, from 1912 to this day. The second chapter identifies the idea behind the creation of the animated series that I have chosen to translate, the raise in popularity, and the main themes that subtend the episodes. The third chapter deals with audiovisual translation and most common strategies available for the adaptation of an audiovisual product. The last chapter analyses the steps of the translation process while examining the features of the selected audiences and the obstacles that had to be overcome during the translation, especially when adapting songs.
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Saragozza, Miriam, and Francesco Zanzi. "La rinascita di un vuoto urbano Progetto di riqualificazione per l?ex Caserma Prandina a Padova." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è l’elaborazione di un progetto per restituire alla città di Padova lo spazio occupato dalla Caserma Prandina, in via di dismissione. Il tema di progetto “La casa per tutti” propone una forma urbana attraverso soluzioni abitative adatte a diverse categorie sociali appartenenti a fasce economiche differenti. Vengono analizzati i temi dello studentato, dell’hotel universitario, edifici residenziali, spazi a servizio della collettività per attività socio-culturali, per start-up e piccola impresa. Il progetto intende riconnettere l’area lasciata dalla dismissione della caserma al tessuto urbano esistente. Oltre a proporre un’idea di città il progetto vorrebbe rendere fruibili questi spazi a tutta la cittadinanza senza creare una “bolla privata” adibita a studentato e soddisfare la richiesta delle associazioni di cittadini di una grande area verde progettando un ampio parco sulle mura. La Forma Urbis di Padova ha guidato le scelte progettuali. I fatti urbani della città medievale, la corte, il portico, le strade e le piazze sono studiati, analizzati e diventano temi compositivi per la costruzione del progetto. Si vorrebbe generare così un luogo che, accogliendo la forma della città, ne diventa parte integrante rendendolo capace di durare nel tempo. Il vuoto che si presenta non è solo uno strappo fisico nel tessuto urbano, ma è un’area che presenta elementi in cui la collettività si riconosce ma a cui non può accedere; è qualcosa che non fa parte della vita sociale di una città. Il progetto costruisce un luogo pubblico per la città di Padova, rispettoso del dibattito che si è svolto sul tema della sua riqualificazione coinvolgendo i cittadini, le associazioni e i portatori di interesse. Il progetto ricerca la riunificazione di questo luogo con la città esistente mantenendo una continuità storica riprendendone il tessuto urbano, valorizzando le relazioni con le mura e la promozione del verde pubblico.
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Voccoli, Ottobrina. "La rinascita dell'arte musiva in epoca moderna in Europa. La tradizione del mosaico in Italia, in Spagna e in Inghilterra." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2010. http://hdl.handle.net/10803/2025.

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Abstract:
RIASSUNTO DELLA TESI:

Il mosaico è una forma di rappresentazione artistica meno conosciuta dal pubblico rispetto ad altri mezzi maggiormente fruibili e di comprensione più immediata. La conoscenza di questo settore, oltre ad essere circoscritta ad un pubblico specifico come quello accademico, è quasi sempre incentrata sulla produzione antica o medioevale e ne trascura l'evoluzione nelle epoche successive. Tali premesse sono risultate interessanti nel presente studio per analizzare un periodo storico dell'arte del mosaico in gran parte sconosciuto, quello relativo alla sua rinascita e al suo sviluppo in età moderna e contemporanea, promuovendone l'interesse presso un pubblico più vasto.

Alla fine del Medioevo l'arte musiva, così fiorente in epoche precedenti in tutto il territorio europeo cadde completamente in disuso, ad eccezione dell'Italia dove la tradizione non fu mai completamente interrotta. Ma l'arte musiva non era destinata a cadere nell'oblio, fu infatti nuovamente in Italia che avvenne una svolta destinata a creare le circostanze che determinarono la rinascita verso la fine del XVI secolo di questo antico settore artistico. In questo processo furono determinanti alcuni fattori, come il nuovo interesse per la lavorazione delle pietre pregiate che dette origine all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e la nuova attenzione del pensiero rinascimentale al recupero delle memorie antiche attraverso il duraturo mezzo artistico del mosaico. Tali ragioni determinarono la fondazione dello Studio del Mosaico Vaticano assieme all'obbiettivo di rivestire la basilica di San Pietro con mosaici che reinterpretassero lo spirito del primo cristianesimo. Sul modello vaticano e fiorentino si formarono scuole musive strutturate in vere e proprie industrie, i cui prodotti riscossero grande suceso diffondendosi ampiamente nelle corti d'Europa e suscitando il Desiderio in alcune di esse di creare una produzione locale ispirata a tali scuole.

Un ulteriore sviluppo del settore musivo in Europa fu determinato da altri fattori verificatisi nel XIX secolo e legati a circostanze storiche ed ideologiche della società romantica ed industriale. In tale contesto, una politica mirata alla rivalutazione degli ideali artistici e religiosi del Medioevo si univa in ciascuna nazione all'incremento industriale delle arti applicate e alla riscoperta di antiche tecniche artistiche cadute in disuso, come l'arte musiva. La maturazione di questo processo di rinascita si determinò alla fine del XIX secolo, con lo sviluppo di presupposti storici, artistici ed ideologici nei quali le istanze dell'Art Nouveau - attenta al valore dell'elemento ornamentale e al recupero delle tradizioni artigiane e della qualità del lavoro umano - si univano al recupero romantico dell'identità dei vari Paesi.

Finora non è stato effettuato uno studio esaustivo sulla rinascita dell'arte musiva in Europa e sulle cause che l'hanno determinata. Le indagini su tale fenomeno ne considerano aspetti circoscritti, offuscando la comprensione delle ampie dimensioni del suo sviluppo. Per un quadro d'insieme del fenomeno a livello europeo, questo Studio ha avuto l'obbiettivo di rappresentare i momenti più importanti di questo processo storico-artistico, le decorazioni musive che testimoniano momenti chiave della rinascita e dello sviluppo del settore assieme ai suoi diversi connotati stilistici e geografici, confrontando i singoli aspetti del rifiorire del mosaico in ciascun Paese nella specificità delle singole scuole ed âteliers.

Successivamente, nel corso del XX secolo, il mosaico si è adattato a nuove sperimentazioni formali, intersecandosi con il linguaggio del disegno industriale. Attualmente, insieme ad altre espressioni artistiche ed artigianali, il mosaico viene rivalorizzato anche in contrapposizione al fenomeno di globalizzazione e universalizzazione degli oggetti.

Il presente lavoro si conclude con una analisi dei valori estetici del mosaico in epoca contemporanea, partendo anzitutto dall'autonomia di quest'ultimo nei confronti del linguaggio pittorico e dall'esaltazione delle sue caratteristiche anti-naturalistiche e bidimensionali.
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10

Thomas, Cathy Ann. "Domenico Cresti, "Il Passignano" (1559 - 1638) and the Roman "Rinascita" studies in his religious paintings for Rome between 1589 and 1616 /." [S.l. : s.n.], 1995. http://www.ohiolink.edu/etd/view.cgi?case1058283169.

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Books on the topic "Rinascita"

1

Cina: Rinascita contemporanea. Milano: Federico Motta, 2009.

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2

Beer, Marina, Mario Spinella, and Ottavio Cecchi. 19 racconti per Rinascita. Italy]: Editrice "L'Unità", 1987.

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3

Ottonello, Pier Paolo. Sciacca: La rinascita dell'Occidente. Venezia: Marsilio, 1995.

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4

Aldo, Ferrari. La rinascita del nazionalismo russo. Parma: Edizioni all'insegna del Veltro, 1989.

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5

La rinascita del ceto medio. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

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6

La rinascita del pesce palla. San Cesario di Lecce: Manni, 2014.

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7

Gertrud, Bing, ed. La rinascita del paganesimo antico. Scandicci [Italy]: La nuova Italia, 1996.

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8

La crisi italiana: Scritti su Rinascita. [Rome]: L'Unità, 1985.

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9

Bentornato Marx!: Rinascita di un pensiero rivoluzionario. [Milan, Italy]: Bompiani, 2009.

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10

Defilippis, Domenico. La rinascita della corografia tra scienza ed erudizione. Bari: Adriatica, 2001.

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Book chapters on the topic "Rinascita"

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Tagliabue, Mauro. "Gregorio XI e la rinascita di San Miniato al Monte. Un esempio di riforma monastica promossa nel Trecento dai monaci di Monte Oliveto." In La Basilica di San Miniato al Monte di Firenze (1018-2018), 175–201. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-295-9.10.

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Abstract:
The monastery of San Miniato, formerly Black Benedictine, in 1373 was entrusted to the care of the Monte Oliveto’s monks with the favor of pope Gregory XI. The paper retraces the reasons of this passage of observance, which took place during a difficult period for the city of Florence, engaged in the War of the Eight Saints, and in the context of an almost generalized crisis of Benedictine abbeys, analyzing the resumption of regular life and institutional innovations, such as the temporary mandate of abbots; until the site was abandoned after the mid-sixteenth century.
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2

"Rinascita." In Encyclopedia of Contemporary Italian Culture, 761–62. Routledge, 2002. http://dx.doi.org/10.4324/9780203440254-145.

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3

"Rinascita delle rovine." In La rovina come pretesto, 25–26. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1h0p5jx.6.

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Attisani, Antonio. "VII. Rinascita e felicità." In Solomon Michoels e Veniamin Zuskin, 146–50. Accademia University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.4000/books.aaccademia.5876.

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5

Di Carlo, Fabio. "La rinascita della strada." In How Many Roads, 88–96. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvsf1njr.15.

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6

Ticca, Serena, and Salvatore Viaggio. "The Project “Duplicazione e Rinascita”:." In Proceedings of the 53e Rencontre Assyriologique Internationale, 1193–206. Penn State University Press, 2010. http://dx.doi.org/10.5325/j.ctv1bxh2q3.59.

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7

Esposito, Raffaele. "4. Rinascita linguistica e nazionale." In La nascita del teatro ebraico, 54–67. Accademia University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.4000/books.aaccademia.2048.

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8

"Vasari’s Rinascita: History, Anthropology Or Art Criticism?" In Renaissance? Perceptions of Continuity and Discontinuity in Europe, c.1300- c.1550, 115–27. BRILL, 2010. http://dx.doi.org/10.1163/ej.9789004183346.i-370.17.

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9

"La rinascita dei ‘Documenti del Concilio’ di Firenze." In Griechisch-byzantinische Handschriftenforschung, 591–96. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110366358-044.

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10

Antonello, Anna. "La prima «rinascita» tedesca (giugno 1944 – aprile 1962)." In La densità meravigliosa del sapere, 337–55. Ledizioni, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.7479.

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Conference papers on the topic "Rinascita"

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Petrucci, Enrica, Diana Lapucci, and Noemi Lapucci. "La Rocca di Arquata del Tronto: simbolo di rinascita per il territorio marchigiano colpito dal sisma." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11371.

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Abstract:
The fortress of Arquata del Tronto: symbol of rebirth for the Marche Region affected by the earthquakeThe Fortress of Arquata del Tronto in the Marche region is an imposing structure that rises on the crag to the north of the historic center. It represents a typical example of military architecture in the Apennines Area. Its foundation is between the eleventh and the twelfth century, an initial phase of embankment which undergoes a gradual and progressive increase in structures to enhance the functionality of the fortress. The city of Ascoli Piceno, worried about consolidating the defense outposts located at its borders, soon took possession of it. From the thirteenth to the sixteenth century, the Rocca lived alternate events, clashing with nearby castles, especially with Norcia. At the end of the eighteenth century, Arquata will be absorbed in the territory of the Clitunno Department, in the ancient Duchy of Spoleto. During this period, it was partially restored, to house a stable military garrison, becoming the third fortress of the Trasimeno Department, until it returned under the Papal States. Continuous interventions make the structure suitable for military uses. At the end of the nineteenth century, Giuseppe Sacconi, as director of the Conservation Office in the Marche and Umbria Region, undertook an important restoration. The ruins of the fortress were reconfigured according to medieval forms, taken by analogy from the repertoire of fortifications in the Apennine area. A further conservative intervention was carried out in 1990 to allow a new use. Unfortunately, the seismic events in 2016-2017 have compromised the Rocca, with large collapses that currently make the complex unusable. The intention is to undertake new restoration work, setting up a school construction site; this could represent a virtuous example to favor the rebirth of Arquata del Tronto, so strongly hit by the earthquake, through a project for the enhancement of its architectural heritage.
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