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La Penna, Daniela. "The rise and fall of Benedetto Croce. Intellectual positionings in the Italian cultural field, 1944–1947." Modern Italy 21, no. 2 (May 2016): 139–55. http://dx.doi.org/10.1017/mit.2016.5.

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Abstract:
This article evaluates the discourse developed around Benedetto Croce in the Italian cultural periodical press between 1944 and 1947 and it discusses the forms of adversarial discourse and the agents involved in the anti-Croce polemics that unfolded in the Communist Party’s official cultural journal Rinascita. Specifically, this article focuses on a selection of intellectuals who moved away from Crocean idealism to embrace Marxism in order to investigate how their conversion was presented in Rinascita.
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Guiati, Andrea. "L'Dddre Del Fiend: Tempo Di Rinascita." Italian Culture 13, no. 1 (January 1995): 273–95. http://dx.doi.org/10.1179/itc.1995.13.1.273.

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Palma, Daniela, and Francesco Sylos Labini. "La rinascita dell’Europa parte dalla ricerca." Lettera Matematica Pristem 93, no. 1 (June 2015): 12–14. http://dx.doi.org/10.1007/bf03356679.

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Benincasa, Fabio. "Marco Bellocchio, crisi collettiva e rinascita individuale." Italian Studies 67, no. 2 (July 2012): 214–36. http://dx.doi.org/10.1179/0075163412z.00000000015.

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5

Furlan, Cristiana. "La rinascita al termine del viaggio. Seguendo i 'movimenti' di Camere separate di Pier Vittorio Tondelli." Quaderni d'italianistica 28, no. 2 (June 1, 2007): 163–80. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v28i2.8526.

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Abstract:
"La rinascita al termine del viaggio. Seguendo i movimenti di Camere separate" esamina l'interazione fra il tema del viaggio e quello della rigenerazione nel romanzo di Pier Vittorio Tondelli. L'articolo procede investigando le modalità scelte dall'autore per descrivere il personale sviluppo cognitivo del protagonista e, contemporaneamente, proponendo una lettura in chiave etica delle conseguenze di tale sviluppo. Tale approccio è supportato dalla considerazione che i momenti cruciali del romanzo sono quelli in cui il protagonista, per effetto della dinamica morte-rinascita, si percepisce come essere duplice, ovvero come padre e figlio. Sé ed Altro. Lanalisi della dimensione etica si propone di approfondire quest'ultimo rapporto, esaminandolo nei termini proposti da Emmanuel Lévinas che vede nella relazione con l'alterità non un momento di reciproca soppressione o annullamento, bensì una possibilità conoscitiva della diversità senza che quest'ultima venga eliminata a vantaggio del Sé.
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Lenoci, Michele. "CRISI E RINASCITA DELL'EUROPA: ECHI DEL DIBATTITO FENOMENOLOGICO." Trans/Form/Ação 37, spe (2014): 219–44. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-3173201400ne00012.

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Abstract:
Il saggio, attraverso un'analisi delle riflessioni di Husserl e Scheler, si propone di esaminare la loro concezione sull'Europa e la tradizione culturale europea, mettendo in rilievo l'evoluzione e lo sviluppo delle loro posizioni avanti e dopo la prima Guerra mondiale.
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Ceraolo, Francesco. "Crisi e rinascita del visibile. L’Univisiumdi Vittorio Storaro." Italian Studies 67, no. 2 (July 2012): 237–51. http://dx.doi.org/10.1179/0075163412z.00000000016.

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Plebani, Andrea. "Baghdad: "città immaginata" tra memoria e speranze di rinascita." STORIA URBANA, no. 139 (October 2013): 135–58. http://dx.doi.org/10.3280/su2013-139005.

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Rossi, Elena Carolina, and Federica Tagliati. "Dal corpo all'anima: la rinascita dell'autostima nelle donne ferite." IPNOSI, no. 2 (December 2015): 48–59. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2015-002003.

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Minetti, Luigi. "Emodialisi domiciliare: dopo ascesa e caduta ci sarà rinascita?" Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 13, no. 2_suppl (July 2001): 38–39. http://dx.doi.org/10.1177/03949362010130s215.

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Vanzan, Anna. "Genere e spazio a Tehran: esclusione, contestazione e rinascita." STORIA URBANA, no. 167 (May 2021): 17–32. http://dx.doi.org/10.3280/su2020-167003.

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Abstract:
In Iran, almeno da quarant'anni, ovvero dall'instaurarsi della Repubblica Islamica d'Iran, le donne stanno rinegoziando gli spazi loro concessi, compresi quelli urbani. La capitale Tehran, vero microcosmo e barometro sociale dell'intero Paese, si presta come caso di studio per verificare progressi e/o regressioni nel rapporto tra spazio urbano e generi svantaggiati, non solo quello femminile, ma pure quelli rappresentati nell'acronimo LGBTIQ.
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Minetti, Luigi. "Emodialisi domiciliare: dopo ascesa e caduta ci sarà rinascita?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 13, Suppl. 2 (July 1, 2001): S38—S39. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2001.1684.

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Danti, Luca. "Agostino: L’incompiuta rinascita di un adolescente di città in periferia." MLN 131, no. 1 (2016): 157–73. http://dx.doi.org/10.1353/mln.2016.0007.

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Cecchetti, Dario. "Un libro fondatore: “La coscienza della Rinascita negli umanisti francesi”." Studi Francesi, no. 171 (LVII | III) (December 1, 2013): 516–24. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.2632.

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Crépel, Pierre. "Rinascita di una scienza. Matematica e matematici in Italia (1715-1814)." Recherches sur Diderot et sur l'Encyclopédie, no. 44 (October 15, 2009): 281–82. http://dx.doi.org/10.4000/rde.4605.

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Vial, Eric, and Vera Zamagni. "Dalla periferia al centro. La seconda rinascita economica dell'Italia 1861-1990." Le Mouvement social, no. 185 (October 1998): 121. http://dx.doi.org/10.2307/3779060.

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Schlesener, Anita Helena. "ARTIGO DE ERIC HOBSBAWM PARA O NÚMERO ESPECIAL DA REVISTA ITALIANA RINASCITA." movimento-revista de educação 7, no. 12 (June 9, 2020): 248–55. http://dx.doi.org/10.22409/mov.v7i12.41268.

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Abstract:
O Documento é um extrato do número especial da Revista Rinascita, intitulado "Gramsci nel mondo", de 28 de fevereiro de 1987, alusivo ao cinquentenário da morte de Antonio Gramsci. Trata-se do artigo “Para entender as classes subalternas”, de Eric Hobsbawm, inédito no Brasil, cuja tradução foi realizada pela Profª Drª Anita Helena Schlesener, quem apresenta este Documento. No artigo, Eric Hobsbawm comenta o trabalho de Gramsci como interprete do marxismo, com uma grande contribuição para as ciências sociais.
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Grilli, Pietro. "NUOVI CONFLITTI E NUOVI SISTEMI PARTITICI ALL'EST. VERSO UN MODELLO ESPLICATIVO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no. 2 (August 1994): 203–35. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022863.

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Abstract:
IntroduzioneI processi di transizione alla democrazia assumono la forma di «ondate» (Huntington 1991) che investono più paesi o aree in differenti momenti di questo secolo. Pur nella varietà delle traiettorie, un aspetto accomuna queste trasformazioni: la costruzione della democrazia significa in primo luogo nascita (o rinascita) dei partiti politici, come principali agenzie di mobilitazione che prendono parte in prima persona ai nuovi processi elettorali, che puntano a gestire direttamente il potere politico e che avranno poi un ruolo determinante nella fase di consolidamento democratico.
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Pace, Enzo. "La malattia chiamata Europa. Controversia sull’islamizzazione in Europa e rinascita del nazionalismo." REMHU: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 26, no. 53 (August 2018): 11–24. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880005302.

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Abstract:
Riassunto L’articolo si focalizza sui nuovi movimenti nazionalisti che si stanno affermando politicamente nell’Unione Europea e sulla battaglia che essi conducono contro la diversità religiosa, sempre più visibile nelle società europee, ritenuta una minaccia all’identità cristiana dell’Europa. L’islam è, perciò, diventato, un oggetto polemico (nel senso del polemos, la guerra ideologica che divide drammaticamente la società) nel discorso politico. Tramite tale discorso si tende a costruire una narrazione collettiva convincente: una società troppo diversa dal punto di vista religioso non è sostenibile.
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Musumeci, Emilia. "La scienza giuridica penalistica in Italia tra otto e novecento: crisi o rinascita?" DEMOCRAZIA E DIRITTO, no. 4 (April 2017): 123–48. http://dx.doi.org/10.3280/ded2016-004006.

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Rapetti, Valentina. "La rinascita della tragedia dallo spirito del blues nel teatro di August Wilson." Le Simplegadi 18, no. 20 (November 2020): 147–61. http://dx.doi.org/10.17456/simple-163.

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Abstract:
Born in 1945 in Pittsburgh, Pennsylvania, August Wilson was the most prolific and represented African American playwright of the twentieth century. His Century Cycle, a series of ten plays that chronicle the lives of African Americans from the early 1900s to the late 1990s, is an expression of Wilson’s spiritual realism, a form of drama that, while adhering to some conventions of the Western realist tradition, also introduces elements of innovation inspired by blues music and Yoruba cosmology. This essay analyses the double cultural genealogy of Wilson’s work to show how, despite respecting the Aristotelian principle of mìmesis, his playwriting draws on a quintessentially black aesthetic. In conceiving of theatre as a ritualistic performative context where music and words intertwine, Wilson restored what Friedrich Nietzsche regarded as the authentic spirit of Greek tragedy – the harmony between Dionysian and Apollonian – while at the same time injecting an African American ethos into the Western theatrical canon.
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Massarutto, Antonio. "Ben comune, mezzo gaudio. La lenta rinascita del settore idrico dopo il Referendum 2011." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (March 2015): 42–52. http://dx.doi.org/10.3280/es2014-003007.

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Gáldy, Andrea M. "Arnolfo di Cambio. Una rinascita nell'Umbria medievale and Arnolfo alle origini del rinascimento fiorentino." Renaissance Studies 21, no. 1 (February 2007): 105–10. http://dx.doi.org/10.1111/j.1477-4658.2007.00204.x.

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Ferrara, Antonio. "Dalla Gestalt al SAT. Un programma per l'autoconoscenza e la trasformazione." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (September 2012): 31–36. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-001004.

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Abstract:
Il programma SAT nasce agli inizi degli anni '70, fondato da Claudio Naranjo. Offre un modello di terapia che dŕ attenzione all'individuo e al gruppo nel suo insieme. Propone una cultura dell'essere. Si ispira alla Quarta via, per la quale la pienezza dello sviluppo e della crescita avviene integrando cervello istintivo, affettivo e razionale. Č importante il lavoro di recupero dell'amore verso i genitori e verso la vita, nonché il percorso spirituale che viene praticato attraverso la conoscenza del carattere, secondo la via dell'Enneagramma, e di differenti scuole di tradizione buddista. Si utilizzano: lavoro con il corpo, forme di "rinascita", Teatro Trasformatore, altri modelli di teatro terapeutico e, come base, la terapia della Gestalt.
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Whitehouse, Helen. "The rebirth of Adonis." Papers of the British School at Rome 63 (November 1995): 215–43. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010242.

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Abstract:
LA RINASCITA DI ADONEQuesto lavoro presenta e discute un pannello di una pittura murale romana dell'‘Ashmolean Museum’ il quale raffigura la nascita di Adone. La pittura fa parte di un gruppo scoperto nel 1668 nei pressi del Colosseo, alla periferia della Domus Aurea. Tali dipinti appartennero per un periodo alla collezione Massimi e poi a quella Mead, e furono riprodotti in numerosi disegni del diciassettesimo e diciottesimo secolo, fra i quali notevole è una serie di P.S. Bartoli, che rappresentò anche altri dipinti del sito. Una discussione su questo gruppo di pitture e sull'identità dell'edificio in cui furono recuperate viene presentata, ed inoltre il lavoro di Bartoli come copista viene esaminato nel contesto del tipo di ricezione che le pitture romane ebbero durante il diciassettesimo secolo.
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Burawoy, Michael. "La svolta pubblica: dal processo lavorativo al movimento operaio." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 123 (September 2011): 15–31. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123002.

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Abstract:
L'anno 1974 ha segnato una rottura nello studio sul lavoro. è stato l'anno in cui fu pubblicatodi Harry Braverman, arrestando un'agonizzante sociologia industriale. è stata una rottura ispirata dalla rinascita del marxismo, in posizione critica nei confronti dell'euforica sociologia degli anni '50. Dal 1974, gli studi sul lavoro avevano subito un cambiamento, spostando il loro punto focale dall'analisi del processo lavorativo ad un vero e proprio impegno con il movimento operaio. Che cosa significa questo, alla luce delle continue aggressioni al lavoro e della diminuzione della densitŕ globale dei sindacati? La risposta sta nella trasformazione del movimento operaio stesso: il crollo della figura del vecchio industriale, il business sindacale e la sempre maggiore forza delcon il suo orientamento verso il settore dei servizi, verso lavoratori immigrati e vulnerabili, e il suo inventare strategie organizzative sempre nuove. Neli sociologi hanno trovato un nuovo pubblico.
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Morese, Gaetano. "Il politico dilettante. Rocco Scotellaro sindaco a Tricarico, fra rinascita democratica e controriforma moderata (1943-1953)." HISTORIA MAGISTRA, no. 26 (October 2018): 17–32. http://dx.doi.org/10.3280/hm2018-026003.

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Deidda Gagliardo, Enrico. "Fallimento e rinascita della valutazione delle performance nella prospettiva del valore pubblico: l'orizzonte della riforma madia." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (April 2016): 37–60. http://dx.doi.org/10.3280/es2016-001003.

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Sankovitch, Anne-Marie. "The Myth of the "Myth of the Medieval": Gothic Architecture in Vasari's Rinascita and Panofsky's Renaissance." Res: Anthropology and aesthetics 40 (September 2001): 29–50. http://dx.doi.org/10.1086/resv40n1ms20167537.

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Mittica, M. Paola. "Cosa accade di là dall’oceano? Diritto e letteratura in Europa." ANAMORPHOSIS - Revista Internacional de Direito e Literatura 1, no. 1 (May 20, 2015): 3. http://dx.doi.org/10.21119/anamps.11.3-36.

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Abstract:
Obiettivo di questo contributo è delineare il quadro attuale degli studi di “Diritto e letteratura” da intendersi come una metodologia che riflette sull’interdisciplinarietà come via necessaria per elaborare un’osservazione complessa dei fatti dell’uomo e delle sue relazioni. Ma può divenire anche un movimento nell’orizzonte dell’impegno civico e politico, qualora alla cultura dell’interdisciplinarietà si coniughi quella dell’alterità e della responsabilità. Nel riassumerne le linee essenziali, l’esperienza europea sarà messa a confronto con quella statunitense per evidenziare la necessità di un recupero critico dell’identità culturale europea, da cui muovere in modo più costruttivo e originale all’evoluzione della prospettiva. Con particolare riferimento alla “rinascita” italiana degli studi di Diritto e letteratura dell’ultimo ventennio, saranno poi delineate alcune distinzioni di campo, utili a individuare tra i diversi versanti di Law and Humanities quelli che segnano l’ambito specifico di Diritto e letteratura, per tracciare, infine, all’interno di quest’ultimo, alcune direttrici di ricerca condivisibili interdisciplinariamente.
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Mittica, M. Paola. "Cosa accade di là dall’oceano? Diritto e letteratura in Europa." ANAMORPHOSIS - Revista Internacional de Direito e Literatura 1, no. 1 (May 20, 2015): 3. http://dx.doi.org/10.21119/anamps.11.3-36/original_language.

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Abstract:
Obiettivo di questo contributo è delineare il quadro attuale degli studi di “Diritto e letteratura” da intendersi come una metodologia che riflette sull’interdisciplinarietà come via necessaria per elaborare un’osservazione complessa dei fatti dell’uomo e delle sue relazioni. Ma può divenire anche un movimento nell’orizzonte dell’impegno civico e politico, qualora alla cultura dell’interdisciplinarietà si coniughi quella dell’alterità e della responsabilità. Nel riassumerne le linee essenziali, l’esperienza europea sarà messa a confronto con quella statunitense per evidenziare la necessità di un recupero critico dell’identità culturale europea, da cui muovere in modo più costruttivo e originale all’evoluzione della prospettiva. Con particolare riferimento alla “rinascita” italiana degli studi di Diritto e letteratura dell’ultimo ventennio, saranno poi delineate alcune distinzioni di campo, utili a individuare tra i diversi versanti di Law and Humanities quelli che segnano l’ambito specifico di Diritto e letteratura, per tracciare, infine, all’interno di quest’ultimo, alcune direttrici di ricerca condivisibili interdisciplinariamente.
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Frau, Ombretta. "Fra la virago e la femmina: emancipazione e etica del lavoro nelle eroine di Jolanda." Quaderni d'italianistica 29, no. 1 (January 1, 2008): 125–44. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v29i1.8496.

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Abstract:
La narrativa della scrittrice centese Maria Majocchi Plattis (Jolanda), a torto segnata dal marchio di "letteratura rosa", dà prova del suo fermo impegno civile. Jolanda esamina l'universo femminile da un punto di vista decisamente intellettuale e privilegiato e nell'originale galateo Eva regina si sofferma in dettaglio sul rapporto fra la donna moderna e il mondo delle professioni. Il presente studio si concentra su uno dei romanzi meno conosciuti di Jolanda, Dopo il sogno (1906), e sulla rinascita della giovane protagonista Camilla, in seguito a una delusione amorosa. Saranno i consigli della sua illustre vicina di casa, la scrittrice Viola d'Alba, palese alter-ego di Jolanda, a spingere Camilla a dare un significato diverso alla sua vita, a intraprendere una carriera professionale nella fabbrica paterna, e a dare inizio a una serie di miglioramenti delle condizioni di lavoro delle giovani (e bambine) impiegate in fabbrica.
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Strambi, Giuliana. "Il recupero delle terre incolte e abbandonate. La “nuova stagione” legislativa italiana fra obiettivi ambientali e promozione dell’accesso alla terra da parte dei giovani." Przegląd Prawa Rolnego, no. 1(22) (June 1, 2018): 199–208. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.22.1.13.

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Abstract:
Il recupero delle terre incolte e abbandonate in Italia ha vissuto diverse stagioni a partire dal primo dopoguerra, con esiti non sempre soddisfacenti. Il presente scritto mira ad evidenziare i motivi della recente rinascita dell’interesse per la questione da parte delle Regioni, le quali sono tornate a disciplinare l’istituto dell’assegnazione delle terre incolte e abbandonate nel nuovo contesto della disciplina delle cosiddette “banche della terra”. Sulla scia dell’intervento regionale, che presenta dichiarate finalità ambientali, si è mosso anche il legislatore statale, con la creazione di “banche della terra” che mirano ad offrire opportunità di accesso alla terra ai giovani, soprattutto nelle aree del sud Italia, anche per arginare il problema della senilizzazione del settore agricolo. L’articolo, oltre ad analizzare le diverse discipline, inquadrandole anche nel contesto delle politiche europee per l’uso razionale delle risorse naturali e per lo sviluppo delle aree rurali marginali, ne evidenzierà le criticità.
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Findlen, Paula. "The 2012 Josephine Waters Bennett Lecture: The Eighteenth-Century Invention of the Renaissance: Lessons from the Uffizi*." Renaissance Quarterly 66, no. 1 (2013): 1–34. http://dx.doi.org/10.1086/670403.

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Abstract:
This essay explores the role that the eighteenth-century Uffizi gallery played in the invention of the Renaissance. Under the Habsburg-Lorraine rulers, and especially during the reign of Grand Duke Peter Leopold (r. 1765–90), changes to the Medici collections and the gallery’s organization transformed an early modern cabinet of curiosities, paintings, and antiquities into a space in which a historical narrative of art, inspired by rereadings of Giorgio Vasari’s Lives, became visible in a building he designed. A succession of Uffizi personnel was increasingly preoccupied with how to see renaissance, and more specifically Tuscan rinascita, in the collections. The struggles between the director Giuseppe Pelli Bencivenni and his vice-director Luigi Lanzi highlight how different understandings of the Renaissance emerged in dialogue with antiquarianism and medievalism. At the end of the eighteenth century the Uffizi would definitively become a museum of the Renaissance to inspire new forms of historical writing in the age of Michelet and Burckhardt.
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Ruggirello, Fabio. "STRUTTURE IMMAGINATIVE NELLA TRAGEDIA DEL CINQUECENTO: IL TOPOS DEL SOGNO PREMONITORE." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 39, no. 2 (September 2005): 378–97. http://dx.doi.org/10.1177/001458580503900204.

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Abstract:
Il topos classico del sogno premonitore rivivenel teatro tragico italiano del Rinascimento configurandosi come componente strutturale fondamentale, semanticamente pregnante, sulla quale diversi autori basano la sintassi drammatica dei loro testi. Attraverso l'analisi comparativa di cinque opere esemplari di quella stagione letteraria (la Sofonisba di Trissino, l' Orazia dell'Aretino, l' Orbecche di Giraldi Cinthio, la Canace di Speroni e il Torrismondo di Tasso), questo studio cerca di dimostrare come la rinascita della lingua tragica italiana nel Cinquecento si fondi anche sul tentativo di raggiungere una comunicazione più pienamente transitiva fra testo e fruitori, chiamati ad avanzare, per tutta la durata della rappresentazione, possibili “scioglimenti” dei nodi drammatici. Il sogno costituisce non solo un sintomo della rinnovata attenzione verso le strutture immaginative dei testi, ma anche un canale privilegiato per questa comunicazione, un momento topico in cui si tocca quella zona “liminale” dell'esperire umano dove la ragione e la logica lasciano spazio ad altre dimensioni cognitive come l'intuito e le emozioni tragiche per eccellenza della “pietà” e dell‘“orrore.”
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La Mantia, Cesare. "La stagione di Moda Polska nella Polonia socialista: aspetti interni e internazionali." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 343–60. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002017.

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Abstract:
Nel secondo dopoguerra il settore della moda fu tra i protagonisti della rinascita della Polonia. Le sarte polacche crearono da tendaggi e vecchi vestiti abiti per vestire nella maniera più elegante la popolazione, soprattutto femminile. Durante la stagione di Moda Polska e di figure di spicco quali Jadwiga Grabowska o Barbara Hoff, la moda polacca si pose in contrasto con quella sovietica e stabilì rapporti a livello internazionale, anche con le case di moda francesi. La moda polacca divenne un forte fattore identitario nella delicata fase in cui Mosca cercava di sostituire le precedenti e radicate identità nazionali degli Stati sotto la sua influenza con nuovi modelli culturali e politici. Il fascino della moda polacca e delle sue creatrici contribuì a rafforzare all'estero l'immagine di una Polonia insofferente verso il comunismo e a mantenere un ulteriore canale di comunicazione con l'Occidente oltre a quello già presente grazie ai rapporti con la Santa Sede.
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Höbel, Alexander. "Anniversaries of the October Revolution in the political-cultural magazine of the Italian Communist Party: Rinascita, 1957-1987." Twentieth Century Communism 13, no. 13 (November 1, 2017): 88–111. http://dx.doi.org/10.3898/175864317822165086.

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Triola, Filippo. "Il riavvicinamento dell'Italia alla Germania tra il 1945 e il 1949." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (March 2013): 31–80. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-003002.

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Abstract:
L'autore ricostruisce ed esamina la storia dei rapporti italo-tedeschi negli anni immediatamente precedenti la riapertura ufficiale delle relazioni diplomatiche tra Italia e Repubblica federale tedesca. Un riavvicinamento economico e politico progressivo, ma che suscitň forti contrasti tra i principali attori della diplomazia italiana. Il saggio si basa su una documentazione conservata presso l'Archivio Storico del Ministero degli Esteri e l'Archivio Centrale dello Stato. L'autore sostiene che le relazioni economiche italo-tedesche assunsero un ruolo centrale nel processo di elaborazione della politica estera italiana sulla questione tedesca nel corso di questi anni. Prima dell'istituzione della Repubblica federale tedesca, l'Italia divenne un partner economico fondamentale per la Germania occidentale. Tra il 1945 e il 1949 l'Italia fu il primo paese europeo favorevole alla rinascita di un nuovo Stato tedesco non sottoposto alla diretta influenza dell'Unione Sovietica. Il presidente del Consiglio De Gasperi e il ministro degli Esteri Sforza per sostenere la nuova Germania attuarono una precisa azione diplomatica di riavvicinamento politico, promuovendo diversi scambi di visite e di incontri con i rappresentanti tedeschi.
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Vázquez, Bandín Carmen. "Aspettami in cielo. Il processo del lutto in psicoterapia della Gestalt." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (October 2011): 45–64. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-001005.

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Abstract:
Questo articolo presenta il risultato di venti anni di studi, ricerche ed esperienze con il lutto condotte e vissute dall'autrice. Dopo un'introduzione sul tema della morte, sulla letteratura psicologica esistente e di come la discussione su queste tematiche si sia evoluta nella societŕ, l'autrice presenta il suo originale modello gestaltico di sostegno a persone che hanno subito un lutto. Descrive le fasi di questo processo che vanno dalla negazione all'accettazione, passando per contrattazione, ira e tristezza, e riportando anche degli spezzoni di sedute che aiutano a comprendere quali emozioni accompagnano e coinvolgono terapeuta e paziente in questo viaggio verso la rinascita. All'interno di questo lavoro, l'autrice non dimentica di rivolgere la sua attenzione al lutto nei bambini, tema questo su cui generalmente gli adulti sono spesso in difficoltŕ. L'ultima parte dell'articolo fa riferimento a quanto sia importante la sensibilizzazione tanto dei professionisti quanto della gente comune al tema della morte e a come una sua rilettura gestaltica possa aiutare a vivere meglio, godendo pienamente delle proprie esperienze al confine di contatto.
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Auffarth, Sid. "Non ricostruire, ma costruire nuovamente. Hannover dopo la seconda guerra mondiale." STORIA URBANA, no. 129 (April 2011): 155–70. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-129006.

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Abstract:
Il saggio dŕ conto del cosiddetto «miracolo di Hannover», la complessa, quanto rapida ricostruzione della cittŕ della Bassa Sassonia gravemente ferita durante il secondo conflitto bellico. La "nuova costruzione" ebbe un notevole impulso grazie alla fiducia nella riforma monetaria del 1948 e all'intraprendenza dell'assessore all'urbanistica Hillebrecht, il quale si attivň per una rinascita "partecipata" in cui protagonisti, a parte tecnici e politici, fossero prima di tutti i proprietari dei suoli e gli imprenditori. Il dibattito, costante e aggiornato, sui modi della ricostruzione fu anche esteso all'intera cittadinanza. Il punto di forza del progetto di Hillebrecht fu di pensare a una pianificazione che non tenesse conto dell'impianto originale, ricordato solo attraverso la ricostruzione di alcuni monumenti, ma che fosse rivolto allo sviluppo futuro. In questi programmi, che approdarono a un piano a blocchi (la viabilitŕ, le residenze, il commercio, ecc.), la circolazione ebbe un ruolo fondamentale, forse sproporzionato rispetto alle esigenze del momento. Tant'č vero che, ancora oggi, fra le critiche al nuovo impianto urbano postbellico, ora in fase di revisione, vi č quella di aver dato luogo ad una "cittŕ a misura d'automobile".
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Goodrick-Clarke, Nicholas. "Ramon Lull's New World Order: Esoteric Evangelism and Frontline Philosophy Raimundo Lullo e il nuove ordine mondiale: evangelismo esoterico e filosofia militante." Aries 9, no. 2 (2009): 175–94. http://dx.doi.org/10.1163/156798909x444815.

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Abstract:
AbstractTra le sue numerose conquiste, il poeta, romanziere, linguista e missionario e mistico catalano Raimondo Lullo (1232–1316) deve la sua fama soprattutto alla sua celebre Arte, un sistema di produzione logico e metafisico. Nelle intenzioni di Lullo, tale Arte doveva servire come evangelo esoterico per Christiani, Ebrei e Musulmani attraverso l'istituzione di una forma di conoscenza assoluta e indipendente dall'autorità dottrinale. La forma esoterica di evangelismo cristiano elaborata da Lulla traeva ispirazione da varie fonti del Neoplatonismo cristiano, del Sufismo, della filosofia musulmana e forse della Kabbalah presenti nella Spagna del tardo XIII secolo. Il pensiero lulliano, nutritosi in questo modo di una varietà di tradizioni, offre un perfetto esempio medievale do come diverse correnti dell'esoterismo occidentale potessero trovare un'armonizzazione e una concordanza. La sua condordanza puntava fungesse da strumento missionario per la conversione al Cristianesimo di Musulmani e Mongoli, in un'epoca di grave instabilità globale. L'Arte lulliana esemplifica esoterismo occidentale in fuzione di una specifica finalità politica, che investiva evangelismo e impegno militante. La sua visione di un nuovo ordine globale presentano tratti decisamente profetici se considerati nell'attuale contesto di rinascita dell'Islam.
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Maniscalco, Maria Luisa. "Le minoranze religiose in Europa: costruire il legame sociale in uno spazio post-secolare." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (December 2010): 11–31. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001002.

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Abstract:
La difficile costruzione di uno spazio pubblico europeo si trova oggi ad affrontare le complesse problematiche che vedono, da un lato, una radicata secolarizzazione delle societŕ europee e, dall'altro, la rinascita del fenomeno religioso anche sotto la spinta di minoranze che reclamano riconoscimento e ruolo pubblico come comunitŕ di credenti. Da questa tensione emerge l'esigenza di un dialogo, attraverso cui aiutare a costruire una piattaforma di valori comuni per una pacifica convivenza. La prospettiva post-secolare di questo articolo suggerisce di accantonare la dimensione religiosa come fonte di identitŕ di gruppo in favore di un'enfasi sulla religiositŕ come aspirazione universale al trascendimento e come legame sociale. Nello spazio pubblico europeo esistono le condizioni e i presupposti per pensare in termini di complessitŕ e di autoriflessivitŕ critica, per muoversi con creativitŕ e immaginazione in direzione di un futuro comune, per guardare alla storia e all'evoluzione delle culture (religione, costumi, stili di vita) non soltanto nella loro genesi identitaria, ma anche nel loro essere contesti aperti in cui le pratiche umane si organizzano in linguaggi, immagini, attribuzioni di significati e di simboli plurali che, seppure contrastanti, possono comunque incontrarsi e dialogare nel reciproco rispetto.
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Pruneri, Fabio. "TheConvitti Scuola della Rinascita(the Boarding Schools of Rebirth): an innovative pedagogy for democracy in post-war Italy (1945–1955)." Paedagogica Historica 52, no. 1-2 (February 15, 2016): 188–200. http://dx.doi.org/10.1080/00309230.2015.1134601.

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Bonola, Anna. "Tradurre per comprendere: colpa, pentimento e rinascita in Semejnoe sčast’e di Lev Tolstoj e nella traduzione italiana di Clemente Rebora." Linguae & - Rivista di lingue e culture moderne, no. 2 (December 2013): 31–48. http://dx.doi.org/10.7358/ling-2013-002-bono.

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Abstract:
This essay deals with the issue of guilt, repentance and rebirth in the short novel Semejnoe sčast’e (Family Happiness) by Lev N. Tolstoy (1859). The author first considers the concepts of ‘offense’, ‘repentance’ and ‘forgiveness’ through an analysis of the Russian terminology used by Tolstoy for these semantic fields (obida, dosada, vina, raskajanie, pokajanie); next, in an analysis of Clemente Rebora’s Italian translation (1920), special attention is paid to the differences from the original text that signal the translator’s interpretive reading, which, at the same time, becomes a tool for understanding it. It is shown how, in the transition from Russian into Italian, semantic shifts and phonetic symbolism add a mystical tension to the original Tolstoyan text which is typical of the poetry of Clemente Rebora.
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Stevenson, Judy. "Glass Lamps from San Vincenzo al Volturno, Molise." Papers of the British School at Rome 56 (November 1988): 198–209. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009600.

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Abstract:
LUCERNE VITREE DA SAN VINCENZO AL VOLTURNO, MOLISEA. S. Vincenzo al Volturno è stata rinvenuta un'interessante forma di lucerna vitrea, all'interno delle strutture della villa di V–VI secolo d.C.; “copie” di questa forma sono state riprodotte, nel IX secolo, nelle officine vetrarie annesse alla famosa abbazia benedettina. Queste lucerne possono essere riconosciute dalla forma dei manici, che si connettono alla parte superiore dell'orlo, staccandosi verticalmente da esso. Inoltre sembra che le lucerne fossero dotate di basi concave, in grado di sorreggere il pezzo, simili a quelle di una bottiglia. Le lucerne di V e VI secolo sembra avessero tre manici, laddove in quelle di IX se ne riscontrano solo due.È stato ricostruito il profilo completo di una lucerna databile fra V e VI secolo. Da altri tre siti di mia conoscenza provengono simili forme cronologicamente collocabili fra V e VI secolo: Belmonte presso Altamura, in Puglia; S. Giovanni di Ruoti presso Potenza, in Basilicata; via Carminiello ai Mannesi, a Napoli.Nell'articolo si discute l'ipotesi di una regionalizzazione della forma, nonché la possibilità di un unico centro di produzione per la regione, fra V e VI secolo; si adombra inoltre l'idea di una rinascita di tradizioni Romane e Tardo-Romane nel IX secolo.Altre forma di lucerne, come ad esempio quelle sospese a corto gambo, sono altresi ampiamente testimoniate a S. Vincenzo per ambedue i periodi di cui ci si sta occupando.
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Corvo, Paolo. "Reinvenzione del cibo e sviluppo del territorio: il turismo enogastronomico." CULTURE DELLA SOSTENIBILITA ', no. 6 (June 2010): 90–101. http://dx.doi.org/10.3280/cds2009-006006.

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Abstract:
Il rapporto tra le dimensioni fondamentali del vivere sociale e le caratteristiche dei ‘nuovi' turisti sono molto strette, a dimostrazione del ruolo rilevante assunto dal fenomeno turistico; la dimensione globale, lo spazio estetico, la ridefinizione delle coordinate spazio-temporali, il desiderio di recuperare relazioni interpersonali significative determinano in modo decisivo le scelte turistiche. L'autore si sofferma sulla crescente attenzione per la natura e per la ruralitŕ, che conduce alla diffusione di nuove forme di fruizione del territorio, come le greenways, e di modelli innovativi di ricettivitŕ come gli agriturismi. Lo stretto legame che si instaura tra turismo e ambito rurale si esprime in particolare nella riscoperta delle culture e delle tradizioni dei luoghi d'origine dei prodotti enogastronomici. Il binomio turismo-agricoltura č rafforzato dal fatto che la ristorazione e le ricette locali sono parte integrante di ogni tipologia di prodotto turistico. Anche alcune aree montane in difficoltŕ possono trovare occasioni di rinascita sociale ed economica sviluppando il turismo enogastronomico. La rete locale dei soggetti che agisce sul territorio per sviluppare una tale offerta turistica deve peraltro essere suggellata da una progettualitŕ condivisa, che coinvolga la popolazione locale e si ispiri a modelli di sostenibilitŕ: una delle componenti fondamentali del sistema turistico č costituita dalla partnership strategica tra i partecipanti, che li accomuna attorno a progetti di sviluppo.
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Corsetti, Renato. "A Mother Tongue Spoken Mainly by Fathers." Language Problems and Language Planning 20, no. 3 (January 1, 1996): 263–73. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.20.3.05cor.

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Abstract:
RIASSUNTO Una "lingua madre" parlata principalmente dai padri L'articolo passa in rassegna quello che si conosce sull'esperanto come lingua di uso domestico e come prima lingua. Casi documentati di famiglie che usavano l'esperanto risalgono al 1919. Dagli anni '70 la loro visibilità nel movimento esperantista è aumentata; un ente di coordinamento, Rondo Familia, è stato formato nel 1995. In quasi tutte le circa 350 famiglie attualmente documentate, l'esperanto è parlato ai bambini dal padre. Coppie con una origine etnicolinguistica mista sono solo circa un terzo di tutte le coppie. Le informazioni a disposizione suggeriscono che il "bilinguismo artificiale" praticato dai due terzi rimanenti delle coppie puö avere altrettanto successo del "bilinguismo naturale". Il parallelo linguistico più vicino sembra essere quello delle prime fasi di rinascita dell'ebraico. RESUMO "Patrina lingvo " parolata precipe de patroj La artikolo prezentas superrigardon pri Esperanto kiel familia kaj denaska lingvo. Kazoj de Esperanto-familioj estas dokumentitaj ekde la jaro 1919. Ekde la 70-aj jaroj ili akiras pli da atento en la Esperanto-movado; kunordiga instanco, Rondo Familia, fondigis en 1995. En preskaŭ ĉiu familio el la proksimume 350 aktuale registritaj, temas pri la patro kiu parolas Esperanton al la infanoj. Miksetnaj paroj konsistigas nur trionon de la konataj kazoj. La haveblaj informoj indikas ke la "artefarita dulingveco" pratikata de la ceteraj du trionoj estas same sukcespova kiel la "natura dulingveco". La plej trafa lingvistika komparo sajnas esti la fruaj stadioj de la revivigo de la hebrea lingvo.
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Leighton, Robert, and Celine Castelino. "Thomas Dempster and ancient Etruria: a review of the autobiography and de Etruria regali." Papers of the British School at Rome 58 (November 1990): 337–52. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011703.

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Abstract:
THOMAS DEMPSTER E L'ANTICA ETRURIA: UN COMMENTO ALL'AUTOBIOGRAFIA E AL DE ETRURIA REGALILo studioso scozzese Thomas Dempster (1579–1625) è forse meglio noto come l'autore del de Etruria Regali, la prima esaustiva opera sugli antichi Etruschi. La pubblicazione, avvenuta circa un secolo dopo la sua morte, contribui alla rinascita dell'interesse accademico, e anche mondano, verso la cultura etrusca e allo sviluppo della “Etruscheria”. Non meno interessante della sua opera di studioso fu la storia della sua vita e della sua carriera. A dieci anni Dempster lasciò una burrascosa vita familiare per intraprendere gli studi a Cambridge e in alcune istituzioni cattoliche della Francia, del Belgio e a Roma: qui avvenne l'incontro con celebrati studiosi nella temperie della Controriforma. Laureato con lode, iniziò una brillante carriera che lo portò a essere un noto sebbene controverso, insegante, poeta, scrittore, storico e oratore. La sua reputazione gli assicurò protezione e cariche accademiche: per breve tempo fu Historiographer Royal durante i regni di Giacomo I e VI, ebbe cattedre prestigiose a Pisa e Bologna. Lungi dall'essere uno studioso schivo, Dempster partecipò attivamente alla vita politica dell'epoca e fu spesso al centro di accese discussioni. La sua reputazione è stata sminuita dalla mancanza di un certo giudizio critico, ben chiara nei suo scritti, e dalla tendenza a rivendicare fantasiosi diritti nel momento in cui si trattava della Scozia o del proprio passato. Lettere e documenti hanno comunque contribuito a creare un quadro più completo, in particolare della sua carriera in Italia, e hanno permesso una ridefinizione della sua vita e della sua opera.
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Hewitt, Nicholas. "Introduction: Popular Culture and Mass Culture." Contemporary European History 8, no. 3 (November 1999): 351–58. http://dx.doi.org/10.1017/s096077739900301x.

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Abstract:
At the end of the Second World War, the countries of Western Europe found themselves in a state of economic and physical ruin and, in the cases of Germany, Italy and France, in a position of, at best, moral and political ambiguity and, at worst, outright bankrupcy. Only Britain emerged from the war with its political regime intact and its moral purpose vindicated, although paradoxically its economy was to prove the most severely wounded. Perhaps because of the very scale of the disaster, however, Western Europe embarked upon a process of reconstruction, aided financially by the Marshall Plan, which embodied grandiose ambitions for a radical rebirth. The Italian Communist Party's weekly magazine, for example, was called Rinascita, whilst the French Communist weekly Les Lettres Françaises celebrated a ‘new French “renaissance”, encompassing political life, urban redevelopment and a whole range of cultural development, which was seen, in the early days of the Liberation, as the legitimate reward and goal of the Resistance’. In Germany, the recognition of 1945 as constituting a Nullpunkt or Stunde Null, made possible the Kahlschlag, or clean sweep which would propel the new Republic towards democracy and prosperity. Even in Britain, there was the sense of the dawning of a new era, and if the Festival of Britain, in 1951, looked back to the Great Exhibition a century earlier and celebrated traditional British qualities, whilst also flexing the nation's industrial and military muscles, with the death of King George VI and the accession of his daughter, the country embarked, quite literally and self-consciously, on a ‘New Elizabethan’ age.
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Merzagora, Isabella, and Alessandra Rancati. "Neonaticidio e infanticidio materno." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (December 2012): 107–24. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-003007.

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Abstract:
L'Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) di Castiglione delle Stiviere ospita le donne di tutto il territorio italiano che hanno commesso un reato e che sono state assolte per infermitŕ mentale. Su ottanta donne presenti attualmente in OPG, dieci hanno commesso il reato di omicidio ai danni del proprio figlio. L'etŕ media delle infanticide, al momento del fatto, č di 35 anni. La provenienza geografica prevalente č dell'area centro-nord; la diagnosi piů rappresentata č la depressione psicotica. Le strategie terapeutiche e riabilitative, adottate in OPG, sono rivolte, in primis, alla riduzione, idealmente alla scomparsa, della pericolositŕ sociale, che si consegue con un miglioramento clinico che porti a sufficiente "consapevolezza" del reato e della malattia e ad un controllo dell'aggressivitŕ: l'esito desiderato di tali strategie č un buon reinserimento sociale. Nei casi di figlicidio appare di rilevante importanza il percorso psicoterapeutico che prevede una sorta di "elaborazione" del reato e di "rinascita interiore" per poter far fronte alle complessitŕ del futuro. In questi casi spesso sono i genitori o, comunque, i familiari a farsi carico di queste donne, mentre il marito tende ad abbandonare la donna. Le donne che commettono il reato di infanticidio, spesso in una fase di scompenso psicotico, presentano perlopiů un buon compenso psicopatologico non molto tempo dopo il reato. Il percorso di elaborazione appare in ogni caso molto difficoltoso e il rischio maggiore in degenza č quello di agiti autodiretti. Per effettuare una "dimissione sicura" dobbiamo tenere conto della paziente, delle famiglie interessate e, se presente, di una possibile altra vittima: al riguardo segnaliamo che la pericolositŕ sociale, qualora la donna abbia altri figli, appare non particolarmente persistente, specie se intesa restrittivamente, ovvero come la probabilitŕ di reiterare quel reato; infatti, nel caso della maggior parte delle infanticide il fatto di avere altri bambini non costituisce un rischio, bensě un fattore favorente per una buona ripresa sociale e per una ricostruzione interiore. Delle dieci infanticide ricoverate, tre sono prossime alle dimissioni.
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