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Bartoletto, Silvana. "Energia e ambiente in Europa (1800-2010)." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (September 2011): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-002005.

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Abstract:
Il forte incremento dei consumi di energia e delle emissioni di CO2, la crescente dipendenza da aree molto instabili politicamente, l'aumento del prezzo dei combustibili fossili e il loro progressivo esaurimento sono problemi che mettono in evidenza l'insostenibilitŕ dell'attuale sistema energetico. E' stato nel corso degli ultimi due secoli che si č verificato un massiccio e continuo aumento del consumo di fonti energetiche non rinnovabili. Prima di questa importante trasformazione nel sistema energetico, tutte le forme impiegate di energia erano rinnovabili. Nel presente lavoro, dopo aver ricostruito l'attuale situazione energetica, si cercherŕ di analizzare i tempi e i modi del passaggio da fonti energetiche rinnovabili a fonti energetiche non rinnovabili. Lo scenario privilegiato sarŕ quello europeo, ma si farŕ continuo riferimento anche alla situazione esistente a livello mondiale. Verranno analizzati i consumi di energia in Europa in una prospettiva di lungo periodo, che va dagli inizi del XIX secolo fino ad oggi. Dopo aver analizzato l'evoluzione dei consumi sia in termini complessivi che pro capite, ci si soffermerŕ sulle modifiche nella struttura del bilancio energetico, evidenziando le differenze tra i diversi paesi europei nella transizione da un sistema energetico a un altro e le conseguenze in termini di emissioni di CO2.
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Tomassetti, Giuseppe. "Dati ufficiali, ufficiosi, prevedibili sulle biomasse ad uso energetico in Italia a fine 2010 e sulla copertura degli impegni al 2020." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (November 2011): 45–60. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003003.

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Abstract:
L'Italia č impegnata per il 2020 a contribuire a coprire i suoi usi finali di energia con almeno 20 Mtep ottenuti da fonti rinnovabili. L'attenzione si č finora concentrata sulle fonti piů conosciute e non si č data attenzione alle attivitŕ non formalizzate cosě per il 2010 si č individuata una fornitura di 10,7 Mtep di fonti rinnovabili, di cui circa 4 Mtep di origine idro non piů espandibile. Questo ritardo ha motivato incentivi molto rilevanti per i produttori da alcune fonti rinnovabili, incentivi peraltro poco efficaci sia per la modestia dei risultati sia per le limitate ricadute sulle manifatture nazionali. Varie indagini sul campo indicavano l'esistenza di rilevanti consumi non formalizzati di biomasse, una stima prudente delle quantitŕ porta a valutare un ulteriore contributo di almeno 5 Mtep, arrivando cosě per il 2010 ad un contributo di 16,78 Mtep, il 75% dell'obiettivo da raggiungere. Francia e Germania hanno giŕ formalizzato questo riconoscimento, aggiungendo 7/8 Mtep ai loro consuntivi storici. Queste considerazioni indicano che da una parte l'Italia deve potenziare con urgenza il suo sistema di statistiche sull'energia, dall'altra che c'e il tempo per riesaminare la struttura degli incentivi senza l'obbligo di cercare ogni contributo senza attenzione ai costi.
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Bordoni, Andrea, and Eleonora Maldini. "Regione Marche: le energie rinnovabili in agricoltura." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 2 (March 2012): 110–20. http://dx.doi.org/10.3280/pri2011-002010.

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Abstract:
Agriculture plays a significant role in achieving the targets set by the EU with the package "Climate - Energy 20-20-20" (Dir. 2009/28/EC). This sector helps to reduce energy dependence and contributes to combat the climate change. The land plurality offers the opportunity to the farms to diversify their activities both to agricultural high quality food production and toward the production of biomass crops for energy purposes. The political system must adopt strategic tools that ensure a local energy system implementation through the support of the agricultural sector in the long period. The Marches region, which has a great variety of landscapes, environments, cultural traditions and food, promoted the production of renewable energy for farm needs (housing, factories, stables, greenhouses, etc.) and for the energy sale, that ensure a supplementary income to farms. The Marches region has invested several million euro through experimental and demonstration projects and specific financial measures came from Rural Development Plan (RDP) and Sugar beet Action Plan (PSA) for so-called Low Energy Farm (23 plants financed for energy sale and several plants financed for self use energy).
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Coiante, Domenico. "Limiti e prospettive delle fonti rinnovabili in Italia." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 2 (May 2009): 163–79. http://dx.doi.org/10.3280/efe2008-002011.

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Abstract:
- The Italian energy balance for year 2005 is discussed with particular attention on renewable energy production. The potentials of renewable sources are evaluated in terms of energy density that can be obtained from occupied plant area. About 20000 km2 of sunny barren lands are present in South of Italy, particularly suitable for photovoltaic plants and that corresponds to a potential production of 144 Mtep of primary energy. Therefore, in theory, the photovoltaic energy potential is comparable with energy balance. The grid connection limit due to intermittent power generation of photovoltaic and wind energy systems is considered in relation with the stability of grid power level. Assuming a 25% maximum grid penetration of intermittent power with respect to capacity of active thermoelectric generators, the renewable energy contribution amounts to about 2% of annual energy balance. In front of expectations for a larger contribution, the practical result is the renewable energy production of present systems is marginal, unsuitable for counteracting the global climate crisis. The conclusion is that, for exploiting the large renewable energy potential, is necessary to implement the plants with an energy storage system able to overcome the source intermittency. Without this improvement, the expectations on renewable energy sources could be disappointed.Key words: intermittent renewable sources, energy production limit, grid connection
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Paoloni, Lorenza. "L'impresa agricola nella transizione verso le energie rinnovabili." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (June 2011): 25–56. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-001003.

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Abstract:
Nel presente articolo si affrontano alcuni aspetti critici del passaggio dal vigente sistema di produzione energetica basato sui combustibili fossili alla c.d.. In particolare viene analizzato il settore agricolo ove si registra una crescente attenzione verso la produzione di energia proveniente dalle risorse naturali e dalle coltivazioni di vegetali sul fondo o da fonti agro-forestali. Nel contempo, perň, si evidenzia come le produzioni agricole contribuiscano in maniera significativa al fenomeno delmentre le produzioni agroenergetiche, sebbene indirizzate a mitigare le emissioni di CO2, e dunque a limitare gli effetti nocivi del cambiamento climatico sull'intero pianeta, possono confliggere con alcune fondamentali esigenze dell'uomo prima fra tutte la produzione di prodotti agricoli destinati all'alimentazione. Si scontrano, cosě, modelli produttivi agricoli energivori e plasmati sul paradigma industriale con modelli produttivi sostenibili e piů attenti all'utilizzo razionale delle risorse naturali anche al fine di garantire l'autosufficienza alimentare e laalle singole comunitŕ. In questo contesto cosě complesso si colloca l'impresa agricola che produce energie rinnovabili (da biomasse, da agro-combustibili, da utilizzo delle energie naturali) oggi presente nel nostro ordinamento con una sua fisionomia specifica pur in assenza di una qualificazione giuridica unitaria. Si analizza anche il ruolo dei certificati verdi agricoli nella lotta al cambiamento climatico e la funzione delle filiere agro-energetiche, in particolare di quelle corte, che consentono di ridurre al massimo la distanza tra luogo di produzione e di consumo dell'energia e possono rappresentare, altresě, un volano per lo sviluppo economico-sociale delle comunitŕ locali.
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Bruni, Francesco. "Energie rinnovabili, agricoltura e tutela del paesaggio: dalla marcia di Radetzky alla cripta dei cappuccini?" AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (June 2011): 57–80. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-001004.

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Abstract:
Il lavoro analizza la disciplina delle energie rinnovabili, dal diritto europeo a quello nazionale e regionale e il suo rapporto con l'agricoltura e la tutela dell'ambiente. Particolare attenzione č posta sul procedimento autorizzatorio, regolato dall'art. 12 del d.lgs. 387/2003 e sugli interventi della giurisprudenza.
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Silvestrini, Gianni. "Fonti rinnovabili, piani energetici e strategie per il paese." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 3 (November 2009): 17–24. http://dx.doi.org/10.3280/pri2009-003003.

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Abstract:
- Italy, as the other European countries, has to comply with ambitious energy targets for the end of next decade. This effort could represent a great opportunity for the local energy efficiency and renewable industry, at present not very strong in our country, but it is quite unclear if we will catch this green wave. Italy has already lost a great opportunity when, at the end of the eighties, the Government canceled the nuclear activity but was not able to radically change the energy strategy and invest in the renewable sector. In these days the decision to reintroduce the nuclear power may distract the financial, industrial and intellectual resources from the effort necessary to reach the 2020 targets and to create a strong green industry.
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Fogliati, Mario. "R&S nel settore delle energie rinnovabili: profili finanziari." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (May 2009): 563–85. http://dx.doi.org/10.3280/ed2008-003007.

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Mattioli, Gianni, and Massimo Scalia. "Rinnovabili e/o nucleare. Come l'energia puň combattere i cambiamenti climatici." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 3 (November 2009): 25–36. http://dx.doi.org/10.3280/pri2009-003004.

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Abstract:
- The new point of view in climatology, that tells us of abrupt climate change (2002), has compelled the world scientific community to ask the G8 of Gleneagles (2005) for a "prompt action" in order to face the dramatic link energy/climate change properly. This request has already become a matter of policy decisions, see the "three 20%" stated by European Union as the objective at 2020 and the 150 billions of dollars program of Obama. What's the role, in this perspective, of renewable energy sources and nuclear one? The present paper shows the inconsistency of the "nuclear renaissance" and the incompatibility, specially for our country, between the nuclear choice launched by the Italian government and the 2020 EU objective, mainly but not only for economical reasons.
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Montanino, Gerardo, Luca Benedetti, Silvia Morelli, and Andros Racchetti. "Lo sviluppo delle rinnovabili nel settore elettrico verso il traguardo del 2020." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 1 (July 2010): 31–47. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-001003.

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Abstract:
La possibilitŕ per l'Italia di raggiungere entro il 2020 l'obiettivo del 17% sulla quota di copertura dei consumi finali mediante energia rinnovabile, come imposto dalla Direttiva 2009/28/CE, passa attraverso quattro principali strategie di intervento: risparmio energetico, sviluppo delle fonti di energia rinnovabile negli usi termici, nei trasporti e per la produzione di energia elettrica. Sebbene un impegno incisivo in tutti e quattro i settori sarŕ fondamentale, l'elettrico č quello su cui si sono sino ad ora concentrati i maggiori sforzi. Esso č anche quello su cui, grazie ad un sistema di monitoraggio ormai consolidato, č possibile disporre di dati dettagliati dai quali analizzare i recenti andamenti. Idroelettrico, eolico, biomasse, geotermico e solare vengono esaminati alla luce delle stime sul loro potenziale di sviluppo stimato al 2020, per comprendere dove siamo arrivati e cosa ancora rimane da fare.
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Borghesi, Simone. "La politica europea per i cambiamenti climatici: aspetti critici." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (June 2011): 85–109. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002004.

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Abstract:
Questo lavoro esamina la politica energetica europea degli ultimi anni, evidenziandone le criticitŕ emerse nel sistema dei permessi negoziabili e nella transizione verso le rinnovabili. Nonostante le difficoltŕ incontrate nel recente passato a raggiungere gli obiettivi intermedi che si era proposta, l'Unione europea ha fissato obiettivi ancor piů ambiziosi per il futuro. Questa politica che innalza e pospone l'obiettivo da raggiungere puň creare, tuttavia, problemi di incoerenza temporale e credibilitŕ delle politiche annunciate che, uniti a talune criticitŕ del sistema dei permessi evidenziate nell'analisi, possono ostacolare la capacitŕ dell'Unione di raggiungere gli obiettivi energetici prefissati.
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Fedrizzi, Roberto, and Wolfram Sparber. "Valutazione delle emissioni di CO2 della cittŕ di Bolzano e scenari di riduzione possibili." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (September 2011): 105–17. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-002007.

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Abstract:
Il presente lavoro descrive i principali risultati di uno studio, effettuato tra il 2009 ed il 2010, nel comune di Bolzano sulla quantitŕ e le principali fonti di emissione CO2. Le conclusioni a cui giungono gli autori suggeriscono che una drastica diminuzione delle emissioni di CO2 č possibile solo intervenendo su tutti gli ambiti in cui si verificano consumi energetici ed attraverso un massiccio utilizzo di energie rinnovabili. Inoltre, sebbene la riduzione delle emissioni di CO2 richiederebbe investimenti iniziali ingenti, nel lungo periodo si otterrebbero cospicue riduzioni dei costi energetici dei cittadini ed altrettanto considerevoli entrate per le amministrazioni.
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Mascia, Matteo. "Politiche per l'energia e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. il caso di Padova." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 106 (April 2015): 45–56. http://dx.doi.org/10.3280/sur2015-106003.

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Giuliani, Gaia. "Assegnazione del colore e lavoro servile. Il fenomeno del blackbirding nel contesto australiano." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 41 (September 2011): 22–38. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-041003.

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Abstract:
Questo contributo esplora le connessioni esistenti tra un particolare sistema di produzione e il corrispondente modello di sfruttamento nel contesto dell'assegnazione del colore - o razzializzazione - delle popolazioni del Pacifico e di una concezione dell'Australia come spazio politico ‘bianco'. L'analisi si concentra sul fenomeno del, quel particolare sistema di reclutamento e sfruttamento della forza lavoro impiegato prevalentemente nelle piantagioni di canna da zucchero del Queensland e delle Isole Fiji che, tra il 1863 e il 1904, coinvolse uomini e donne, adulti e ragazzi delle isole della Melanesia, della Micronesia e, in minor modo, della Polinesia. Il processo di reclutamento comprendeva quasi sempre la coazione e il servaggio, per quanto vi fossero tra i lavoratori reclutati anche coloro che si offrivano volontariamente. Il lavoro a contratto o, sottoposto a livelli di disciplina, controllo e coercizione molto elevati e senza reali garanzie di salario, condizioni e durata, aveva termini temporali precisi e difficilmente rinnovabili.
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Tadi, Massimo, and Angela Colucci. "Terredoltreadda: un caso campione per un nuovo modello insediativo responsabile." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 138–47. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058013.

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Abstract:
Č in corso la redazione del Piano strategico e di alcuni progetti pilota all'interno della pianifi cazione concertata di tre comunitŕ del Parco Regionale Adda Sud, unite sotto la denominazione di Terreoltreadda, che condividono l'orientamento verso uno sviluppo territoriale sostenibile, la riduzione di emissioni in atmosfera e l'innovazione nei sistemi produttivi, insediativi e dei servizi. Apripista nel 2006 č stato il comune di Boffalora d'Adda, che ha cominciato a integrare la pianifi cazione urbanistica, approvando un Pgt sperimentale, e le singole azioni di progetto. Gli asset sui quali si gioca questa scommessa sono quelli dell'energia, con la sperimentazione di tecniche ambientali e di produzione di energie rinnovabili, della biodiversitŕ e delle acque, per la stretta correlazione non solo con il fi ume, ma con una rete storica di canali e fontanili, e quello della cultura, con la presenza dell'abbazia di Cerreto, dei nuclei storici e delle cascine.
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Lorenzoni, Arturo, and Laura Bano. "Il costo dell'elettricitŕ prodotta da fonti rinnovabili in Italia: una stima dei costi delle "inefficenze" del sistema." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 1 (March 2009): 57–77. http://dx.doi.org/10.3280/efe2008-001004.

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Abstract:
- The promotion of electricity from renewable energy sources (RES) is a high European Union (EU) priority for several reasons, including the security and diversification of energy supply, environmental protection and social and economic cohesion. The EU Council's decision of 9 March 2007 points towards increasing renewable penetration to 20% of total primary energy supply by 2020 (binding target). There are both costs and benefits associated with the achievement of such an ambitious target. For renewable technologies, the industrial cost is often higher compared to other energy sources. however, due to learning curve effects and market diffusion, technology related costs are coming down considerably. In some cases, when the external costs are taken into account by the price system, renewables can now be close to competitive with fossil fuels. With particular reference to renewable electricity in Italy, its development is often hampered by burdensome and time consuming authorisation procedures with the consequence of a high "mortality" rate for the investments in the sector, leading to increased costs for the project management. Therefore, in these projects an important cost factor is the high cost of capital due to risk. The analysis of the various renewables' support mechanisms currently in place in the EU shows that some types of incentive have proven to be more efficient than others in reducing the risk perception of investors and financing institutions, therefore making projects less expensive by reducing the cost of capital (both debt and equity). Therefore the focus here is on the electricity generation costs of some renewable technologies and on the costs related to the "additional" risk perceived by investors/lenders in the sector. The authors estimate the additional cost of capital which investors pay when operating in a risky environment. Some policy indications are finally given to reduce the non-technology related costs for a faster and more efficient growth of the sector. JEL Class. L98, Q28, Q48 Key words: renewable energy, electricity cost, administrative procedures, system inefficiency
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Costantini, Valeria, and Graziana Dizonno. "Biocombustibili, agricoltura e Paesi in via di sviluppo." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 1 (March 2010): 65–93. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-001004.

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Abstract:
Il rapido incremento dei prezzi agricoli ed energetici, che ha scosso i mercati internazionali durante il biennio 2006-2008, ha sollevato un acceso dibattito sulle cause all'origine di tale shock e sulle politiche piů adeguate di risposta. Il ruolo dell'agricoltura nella produzione di fonti energetiche alternative ha rappresentato un aspetto importante di tale discussione. Spesso perň, l'attenzione si č rivolta maggiormente sulla verifica della presunta corresponsabilitŕ dei biocarburanti nella crescita dei prezzi di alcuni prodotti agricoli, piuttosto che su aspetti attinenti le potenzialitŕ di sviluppo del settore delle bioenergie e i Paesi in via di sviluppo (Pvs), in particolare nell'ambito dello sviluppo rurale. Il lavoro si propone come una rassegna della letteratura che analizza lo scenario internazionale dei mercati agricoli nel periodo 2006-2008 e gli impatti sui Pvs derivanti dallo sviluppo del mercato dei biocarburanti, dedicando, infine, particolare attenzione, alle possibilitŕ di un ruolo piů attivo dei Pvs nell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, quali le bioenergie
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de Vincenzo, Domenico. "La transizione energetica nell'attuale contesto globale." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 1 (March 2022): 81–104. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa1-2022oa13368.

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Abstract:
La transizione energetica è un processo di trasformazione del mix di fonti primarie di energia, ma è anche un processo di cambiamento che implica una profonda trasformazione, che porti a una modificazione degli stili di vita e a una trasformazione dei processi economici, affinché si arrivi anche alla riduzione della domanda di energia. Messo da parte (almeno per il momento) il problema dell'esaurimento dei combustibili fossili, che per decenni ha occupato il dibattito sull'energia, vista la rinnovata vitalità nella produzione di petrolio, la transizione energetica è ora esclusivamente dedicata alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla mitigazione delle cause del cambiamento climatico. Il processo di sostituzione dei combustibili fossili con energia pulita e rinnovabile, però, non può non tener conto degli aspetti economici (prezzo, domanda e offerta) e tecnici (capacità ecostanza produttiva) che condizionano l'utilizzo delle diverse fonti di energia. Gli scenari della transizione, dunque, dovrebbero tenere conto degli aspetti economici, ma spesso sono completamente avulsi da essi. Il contesto economico globale pone una sfida alla transizione energetica perlomeno sotto due aspetti: 1) la riduzione del prezzo del petrolio e 2) l'abbondante offerta di petrolio. Il prezzo del petrolio, in calo dal 2014 (anche se in ripresa nel 2021) è stato profondamente colpito dal crollo della domanda di energia causata dalla pandemia Covid-19. Questo crollo del prezzo può rendere problematica la transizione energetica, in quanto le fonti rinnovabili potrebbero diventare meno convenienti dei combustibili fossili. La pandemia, peraltro, ha reso improvvisamente obsoleti tutti gli scenari elaborati in precedenza producendo incertezza sugli sviluppi futuri della transizione energetica. L'abbondante offerta di petrolio (causa essa stessa della crisi del suo prezzo), a sua volta, accresce tale incertezza. Infatti, se fino al primo decennio degli anni 2000 era l'esauribilità del petrolio a aprire la strada alla transizione energetica, ora è la sua ampia disponibilità a ostacolarla: è necessario affrontare la transizione non a causa dell'esauribilità del petrolio, ma nonostante l'abbondanza di esso, per contrastare l'effetto serra.
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Basurto, Xavier, and Elinor Ostrom. "Beyond the tragedy of the Commons." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 1 (September 2009): 35–60. http://dx.doi.org/10.3280/efe2009-001004.

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Abstract:
- To move beyond Hardin's tragedy of the commons, it is fundamental to avoid falling into either of two analytical and policy traps: deriving and recommending "panaceas" or asserting "my case is unique". We can move beyond both traps by self-consciously building diagnostic theory to help unpack and understand the complex interrelationship between social and biophysical factors at different levels of analysis. We need to look for commonalities and differences across studies. This understanding will be augmented if the rich detail produced from case studies is used together with theory to find patterned structures among cases. In this paper, we briefly illustrate important steps of how we can go about diagnosing the emergence and sustainability of self-organization in the fishing context of the Gulf of California, Mexico. By doing so, we are able to move away from the universality proposed by Hardin and understand how two out of three fisheries were able to successfully self-organize, and why one of them continues to be robust over time.Keywords: sustainable development; renewable resources fisheries; renewable resources commonsJEL classifications: QO1; Q20; D70Parole chiave: sviluppo sostenibile; risorse rinnovabili; zone di pesca; proprietŕ comuni
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Olivito, Renato S., and Rosamaria Codispoti. "Natural Fiber Composites for Structural Strengthening of Constructions." Key Engineering Materials 916 (April 7, 2022): 66–73. http://dx.doi.org/10.4028/p-qg327p.

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Abstract:
Negli ultimi anni vengono studiate le fibre naturali di origine vegetale come lino, juta, canapa, basalto oltre a quelle derivate dal bambù o dall'ananas, per le loro molteplici proprietà. Tra i principali vantaggi che hanno, ricordiamo: la grande disponibilità in natura; sono rinnovabili, hanno una bassa densità e un costo contenuto, nonché proprietà meccaniche che li rendono interessanti per la realizzazione di materiali compositi fibrorinforzati. Sono utilizzati da tempo in vari settori dell'ingegneria: dall'automotive e aerospaziale all'ingegneria civile per la realizzazione di pannelli, pareti ecc. Attualmente l'attenzione è stata focalizzata sulla possibilità di utilizzarli come materiali di rinforzo su strutture in muratura. Il continuo e crescente interesse per la conservazione dei beni storici richiede sistemi di rinforzo di facile utilizzo e affidabili con relative metodologie di calcolo che permettano di valutare la capacità delle strutture murarie esistenti e rinforzate. Tuttavia, i modelli analitici applicabili alle strutture in muratura armata non sono stati sviluppati allo stesso livello di quelli per altri materiali da costruzione moderni. In particolare, esiste un divario tra i risultati sperimentali di elementi murari armati con sistemi innovativi ei risultati ottenuti da modelli analitici. Tutto ciò ha ostacolato un'analisi completa dell'approccio sperimentale che può fornire un prezioso contributo a metodi di progettazione eccessivamente conservativi per soluzioni di rinforzo innovative. Nel presente lavoro, al fine di validarne l'efficacia vengono mostrati i risultati di un'ampia campagna sperimentale per la caratterizzazione meccanica di compositi con fibre naturali e la loro applicazione ad elementi strutturali in muratura, in diverse condizioni di carico applicato e geometrie murarie. Parole chiave: Fibre naturali – Compositi – FRCM - Massoneria
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Carrosio, Giovanni. "La diffusione degli impianti per la produzione di energia da biogas agricolo in Italia: una storia di isomorfismo istituzionale." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 9–25. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002001.

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Abstract:
L'articolo affronta il tema della diffusione degli impianti per la produzione di energia da biogas agricolo in Italia, partendo da una lettura di tipo socio-organizzativo. Tale approccio ha consentito di mettere in luce una serie di evidenze emerse da una ricerca sul campo: ovvero, il ruolo esercitato dai fattori istituzionali e dalla formazione di un campo organizzativo strutturato nella produzione di una serie di spinte all'omogeneizzazione delle esperienze di produzione agroenergetica. Questo processo, che viene inquadrato attraverso gli stimoli interpretativi del neo-istituzionalismo e degli studi sugli stili aziendali peculiari della sociologia rurale, ha significato la messa in opera di una serie di modelli organizzativi che hanno determinato, in alcuni casi, uno scostamento significativo tra gli obiettivi delle politiche di incentivazione per le agroenergie – riduzione delle emissioni climalteranti, indipendenza energetica, sviluppo rurale - e i risultati effettivamente ottenuti. Dalla analisi emerge come le spinte isomorfiche abbiano prodotto dei modi di organizzare la produzione di energia ed il suo dispacciamento, decisamente incoerenti rispetto alle motivazioni per le quali le energie rinnovabili vengono incentivate ed inefficienti nel garantire assetti sostenibili per le singole imprese agricole. Si mette in luce, infatti, come le politiche di incentivazione della produzione di energia da biogas abbiano favorito soprattutto il rafforzarsi di uno stile aziendale riconducibile al modello della modernizzazione agricola - caratterizzato da una tendenza all'ampliamento di scala delle aziende ed una marcata accelerazione dell'industrializzazione dei processi produttivi, piuttosto che l'emergere di assetti gestionali basati sulla pluriattivitŕ, dove il sistema di produzione di energia diviene funzionale alla chiusura dei cicli ecologici ed alla creazione di valore aggiunto a partire dagli stessi fattori produttivi. L'analisi compiuta si basa sui dati del censimento degli impianti a biogas realizzato nell'ambito del progetto di ricerca PRIN 2008LY7BJJ_002, che consentono di capire l'evoluzione del settore in modo diacronico, mettendo in luce localizzazione degli impianti, potenza elettrica installata, matrici agricole utilizzate nel processo di digestione anaerobica. Ad una analisi di tipo quantitativo, si č aggiunta l'individuazione di una serie di studi di caso rappresentativi della varietŕ dei modelli organizzativi adottati per la produzione agroenergetica e sono state effettuate diciotto interviste a testimoni qualificati: agricoltori, tecnici, progettisti, agronomi. Le interviste, in particolare hanno permesso di comprendere le varie sfaccettature dei tipi di pressione esistenti in un campo organizzativo popolato da una vastitŕ di figure professionali. In sede di conclusione si ipotizza come, a partire da una revisione dei sistemi di incentivazione, sarebbe possibile contrastare le pressioni che hanno portato il campo organizzativo verso un isomorfismo inefficiente, favorendo la diversificazione degli impianti, dei modi di approvvigionamento, degli utilizzi e delle destinazioni del biogas e dell'energia prodotta da esso.
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Lenoci, Sabina. "Appunti sul progetto sostenibile della città contemporanea." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 103 (July 2012): 30–41. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-103003.

Full text
Abstract:
L'articolo propone una riflessione su un tema molto frequentato nell'ambito del dibattito attuale sulla città: quello della conversione ecologica della città contemporanea. L'autrice abbandona le correnti retoriche legate all'eccessiva ingegnerizzazione del progetto urbanistico e all'opposto alle teorie, pur suggestive, dell'envelopement per rintracciare all'interno della tradizione modernista delle discipline del progetto urbano un filone di studi e sperimentazioni sulla città sostenibile e rinnovabile.
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Caputo, Paola. "Importanza della risorsa biomassa nella pianificazione energetica e per lo sviluppo locale. Analisi di alcune esperienze in Nord Italia e possibili scenari evolutivi." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 131 (November 2021): 186–204. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-131-s1009.

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Abstract:
La biomassa è una fonte di energia rinnovabile localmente disponibile, programmabile e versatile. Nel contributo si considera il suo utilizzo in sistemi di teleriscaldamento, sulla base di alcune esperienze di successo del nord Italia. Tali sistemi hanno favorito lo sviluppo di una filiera locale basata sui sottoprodotti forestali, in alternativa ai tradizionali combustibili fossili. Sulla base di precedenti ricerche, vengono discussi i benefici e le possibili evoluzioni future di tali sistemi.
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Pasi, Riccardo. "Idroelettrico e tutela delle acque: le opportunitŕ d'intervento e regolazione della pubblica amministrazione." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 100 (August 2011): 129–46. http://dx.doi.org/10.3280/asur2011-100007.

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Abstract:
L'idroelettrico, compreso il mini-idroelettrico, puň generare pesanti impatti ambientali sui corpi idrici in cui si inserisce, allontanando cosě gli obiettivi di qualitŕ ambientale stabiliti dalla Direttiva Acque. Allo stesso tempo la politica energetica europea spinge per l'aumento della produzione di energia rinnovabile, compresa quella idroelettrica: ma di che tipo? Conciliare le due istanze č possibile solo se la pubblica amministrazione (Regioni e Province in primo luogo), con politiche territoriali ed economiche adeguate, saprŕ governare le proprie risorse e indirizzare lo sviluppo del settore.
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Frey, Marco, and Francesco Rizzi. "La geotermia in Italia e nel mondo: dibattito scientifico e segnali di mercato." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (July 2009): 5–18. http://dx.doi.org/10.3280/efe2008-003001.

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Abstract:
- This paper describes the state of the art in development and utilization of geothermal resources in Italy and Tuscany. Departing from the geological peculiarities of this region, which have contributed to Italy's leading role in technological innovation since the beginning of geothermoelectric power generation (GPG), recent evidences from the market and scientific community are here analyzed in order to answer the question whether the economic downturn will put geothermal energy on the back burner, or if it will function as a catalyst for change. The first section explores the role of geothermal energy within the renewable energy mix. After an introduction on the strengths and weaknesses of the Italian energy system, the evolution of the matches between different types of geothermal resources (high, medium and low enthalpies) and technologies is analyzed from an economic, technical and environmental point of view. Here, the evolution of the regulatory framework emerges as one of the main driving forces behind incremental innovation and the spreading of technologies. The move towards sustainability seems to stimulate the market in spite of the barriers to entry linked to capital intensiveness and the risks related to geothermal investments. Beside the growth of relationships between industrial actors, public administration and scientific community, the analysis identifies the downscale of plants, the integration with other "renewables" and the industrial integration as the main next challenges in the field of geothermal competitiveness. To this end, the implementation of such new tools for territorial management as the ones based on LCA (Life Cycle Assessment) and SMCE (Social Multi Criteria Evaluation) is expected to stimulate further improvements and innovations. The second section analyzes the present regulatory framework at the communitarian, national and local level and the allocation of economical resources to research and development in particular in relation to the distribution and characteristics of the geothermal resources. The specialization of Italy in GPG appears not to be adequately represented within European programmes and the Tuscany region is still considered not a leading market by the investors in geothermal heat pumps and geothermal district heating. Both according to the communitarian prescriptions and the requests from local actors, a few scenarios for the development of guidelines, certification schemes and regulations are here described. These elements are consistent with the purpose of sustainability and competitiveness of local economic activities. On the basis of these evidences, the third section describes the perspectives of development of medium and low enthalpy utilizations in Italy. According to the present financial incentives schemes and the predicted modifications in relevant regulations (i.e. city plans, building regulations, etc.), a booming growth of installations is expected. This geothermal "green new deal" is pulled by the increasing number of life-long learning programmes for professionals (i.e. geologists) and, even more, is expected to be pulled by the implementation of risk management tools and certification schemes. As result, the analysis sets a roadmap for addressing the needs of geothermal actors and removing the barriers to successful investing in this local and renewable energy resource. When we return to the initial question, it seems to be the moment for changing attitude towards energy production and to win back competitiveness and sustainability in the geothermal market.Key words: Geothermal energy, renewable energy sources, energy policy, sustainable development, know how, industrial systems, certifications schemes, risk management.JEL classifications: O13, Q42.Parole chiave: Geotermia, fonti energetiche rinnovabili, politiche energetiche, sviluppo sostenibile, competenze, sistemi industriali, schemi di certificazione, gestione del rischio.
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Scudo, Gianni, and Matteo Clementi. "La progettazione ambientale delle filiere alimentari orientata allo sviluppo bioregionale." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 26–31. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093004.

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Abstract:
Il testo presenta strumenti di analisi e progetto di filiere alimentari elaborati nella ricerca ‘Bioregione'. Lo studio mira ad approfondire i processi che connettono domanda e offerta in un ambito territoriale definito e a formulare scenari migliorativi. Le filiere interessano i principali alimenti che compongono la domanda aggregata associata alla ristorazione collettiva nelle diverse fasi, dalla produzione in campo al conferimento al centro cottura, al consumo e alla gestione degli scarti. Gli indicatori utilizzati sono la domanda energetica complessiva (energia primaria non rinnovabile), la contabilità di terreno agricolo produttivo per quantità di prodotto o pasto equivalente e il costo di produzione. Essi costituiscono strumenti sperimentali di riferimento per una pianificazione territoriale locale che metta al centro un nuovo modello metabolico campagnacittà ambientalmente sostenibile.
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Gaviglio, Anna, Biagio Pecorino, and Alessandro Ragazzoni. "Produrre energia rinnovabile nelle aziende agro-zootecniche. Effetti economici dalle novità introdotte nella normativa del 2012." ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE, no. 2 (July 2014): 31–60. http://dx.doi.org/10.3280/ecag2014-002003.

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Patriarca, Chiara, Giulia Massini, Luciano Mentuccia, Alessandro Pannicelli, and Antonella Signorini. "Produzione biologica di idrogeno da scarti agroalimentari e zootecnici: ruolo della codigestione." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (February 2013): 33–48. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-su2004.

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Abstract:
In una prospettiva di produzione energetica il piů possibile diversificata e distribuita il biofueling rappresenta oggi un interessante opportunitŕ. In questo ambito lo sviluppo di tecnologie volte alla produzione biologica di idrogeno attraverso l'utilizzo di rifiuti provenienti da industrie zootecniche e agroalimentari raggiunge il duplice obiettivo di produrre energia pulita e di ridurre gli impatti ambientali derivanti dallo smaltimento dei rifiuti stessi. L'idrogeno, per la sua elevata efficienza di conversione, rinnovabilitŕ e natura non inquinante č considerato il vettore energetico del futuro. Lo scopo del presente lavoro č quello di studiare il processo di produzione d'idrogeno potenziale dal solo letame e in codigestione con scotta e glicerolo. La produzione biologica di idrogeno č stata studiata in reattori batch sottoposti ad agitazione e mantenuti a 37°C. Un primo set di esperimenti č stato condotto per valutare gli effetti della sterilizzazione sulle rese di produzione di idrogeno. I risultati hanno mostrato che il processo di sterilizzazione delle biomasse incrementa fino a tre volte la produttivitŕ. Un secondo set di esperimenti č stato allestito per migliorare la produzione di idrogeno da letame tramite codigestione con scotta e glicerolo in differenti rapporti percentuali. I risultati hanno mostrato che la codigestione incrementa la resa dal 24% al 78%.
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Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Abstract:
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Stringa, Ilaria, Alessandro Baietto, Francesco Spinolo, et al. "Results of the workshop on strategies and tools for administrators of the territory of the italian alpine space for the shallow geothermal systems - GRETA Project - Near-surface Geothermal Resources in the Territory of the Alpine Space." Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater, December 20, 2018. http://dx.doi.org/10.7343/as-2018-368.

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Abstract:
I sistemi a pompa di calore che utilizzano la geotermia di bassa profondità (altrimenti nota come a “bassa entalpia”) per il riscaldamento ed il raffrescamento degli edifici rappresentano una tecnologia efficiente e vantaggiosa che può contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni di gas serra. Nonostante le bassissime emissioni e i costi energetici significativamente ridotti rispetto all’impiego di combustibili fossili, la diffusione dei sistemi che sfruttano l’energia geotermica a bassa entalpia (profondità generalmente comprese tra i 30 e i 150 m dal piano campagna), è ancora limitata da molteplici fattori. In questo ambito, gli amministratori del territorio esercitano un ruolo chiave in quanto, attraverso la predisposizione di strumenti di vario tipo (informativi, normativi e tecnici), essi possono imprimere un impulso importante allo sviluppo dei sistemi geotermici di bassa profondità, ampliando così il ventaglio di tecnologie attualmente disponibili per lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili [...]
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Giglio, Francesca. "Reviews." TECHNE - Journal of Technology for Architecture and Environment, July 29, 2021, 286–87. http://dx.doi.org/10.36253/techne-11542.

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Abstract:
Transizione circolare e progetto. Un tema particolarmente presente, quello della Transizione, nell’attuale quotidianità politica, televisiva e di stampa, quasi abusato e non sempre completamente compreso. In relazione al progetto, la Transizione circolare assume una configurazione più specialistica, diventando al contempo una sfida, un obiettivo, un metodo per tutti gli stakeholder del mondo della progettazione. Una dinamica che coinvolge da diversi anni l’industria e che trova riscontro nel settore delle costruzioni, partendo da un assunto ormai consolidato rispetto alla necessità di modificare il rapporto tra consumo di risorse non rinnovabili e produzione di rifiuti, delineando il concetto di rifiuto come errore di progettazione e ripensando i cicli di vita di qualsiasi prodotto/componente. Edo Ronchi, nel suo recente testo “Le sfide della transizione ecologica”1, ribadisce non solo la necessità ma soprattutto la possibilità che le sfide della transizione ecologica possono segnare un cambiamento storico profondo della società e dell’economia, un vero e proprio cambiamento di civiltà per poter puntare su un benessere sostenibile.
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Semeraro, Riccardo, and Maria Paola Pasini. "Casto, il paese del sole. Tradizione, energie rinnovabili e sostenibilità in un paese di montagna nel nord Italia." Sémata: Ciencias Sociais e Humanidades, no. 30 (December 20, 2018). http://dx.doi.org/10.15304/s.30.5364.

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