Academic literature on the topic 'Rischio finanziario'

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Journal articles on the topic "Rischio finanziario"

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Rossi, Salvatore. "Controtempo: una replica." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2010): 165–70. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003012.

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Abstract:
Alcune repliche agli stimoli critici emersi dalla discussione che Tito Boeri, Susanna Camusso, Giancarlo Corsetti e Giulio Napolitano hanno fatto intorno alle tesi di Controtempo: sullo scenario internazionale, dominato da grandi squilibri macroeconomici e dalla necessitŕ di una gestione consapevole del rischio finanziario a livello globale; sui problemi di crescita dell'economia italiana e delle sue imprese; su quale struttura finanziaria possa meglio favorire la crescita dimensionale delle imprese; sul ruolo dei sindacati in un paese cosě cambiato dal tempo del loro primo sviluppo; sulla cultura giuridica e sul rischio che essa possa nuocere al progresso della nazione.
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Alpa, Guido. "Quale modello di governo dell'economia in Italia?" ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (October 2011): 7–14. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-001001.

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Abstract:
Le ragioni della crisi che ha investito l'economia globale, e quindi anche il sistema italiano, sono state identificate con una certa approssimazione, ma la discussione č ancora in corso; occorrerŕ ancora tempo per comprendere appieno il fenomeno. In ogni caso, le prime analisi denunciano una sequenza nella quale hanno avuto effetto causale , tra gli altri, alcuni fattori: la crisi del mercato immobiliare negli Stati Uniti, la conclusione di mutui "subprime", la diffusione di contratti derivati e prodotti finanziari ad alto rischio, l'inattendibilitŕ dei criteri di rating, e, piů in generale, la progressiva prevalenza dell'economia finanziaria sulla economia reale Gli orientamenti delle autoritŕ nazionali si sono divisi in tre diversi modi di operare: l'intervento ad adiuvandum delle imprese in crisi e a sostegno del sistema finanziario; l'astensione da qualsiasi interferenza con la naturale evoluzione della situazione, ritenendosi sufficiente la smithiana "mano invisibile" a porre rimedio alla crisi; l'assenza di decisioni e quindi di provvedimenti, posizione che si avvicina alla soluzione astensionista, ma che si connota per la carenza di una valutazione complessiva delle cause e dei possibili rimedi. In questo contesto appare opportuno un ripensamento di tutte le componenti del sistema economico, e tra esse le tipologie di governance delle societŕ.
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Boldreghini, Fulvio, and Giuseppe Sancetta. "Early warning system e governance del rischio di credito: l'emersione anticipata della crisi d'impresa dal punto di vista dei creditori finanziari." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2022): 147–75. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2021oa12637.

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Abstract:
La capacità di stimare la probabilità di default è da sempre uno degli obiettivi principali delle istituzioni finanziarie e, nell'imminente futuro, sarà sicuramente la chiave per far fronte all'aumento delle esposizioni deteriorate dovuto agli impatti dell'emergenza pandemica da Covid-19. Il presente lavoro si propone di indagare le pratiche di governance e gli strumenti di gestione del rischio di credito adottati per rilevare tempestivamente segnali di squilibrio economico e finanziario delle società. Di conseguenza, è stata prima condotta una revisione approfondita dei modelli di previsione dell'insolvenza per illustrare limiti e punti di forza ampiamente discussi in letteratura. In secondo luogo, si è fatto ricorso all'analisi di un case study per descrivere sia la metodologia dell'Early Warning System (EWS), sia le pratiche di governance interna adottate per monitorare e gestire tempestivamente i segnali di deterioramento del merito creditizio. I risultati evidenziano la necessità di combinare modelli quantitativi con un approccio di tipo judgmental per costruire un processo di monitoraggio in grado di intercettare anomalie ed evitare errate classificazioni. L'analisi del case study mostra inoltre come il coinvolgimento anticipato degli esperti di ristrutturazione del debito sia un elemento chiave nella definizione delle azioni volte a prevenire eventi di default. 
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Musarra, Gabriella. "Riconquistare i margini. Luoghi di centralitŕ di un territorio latente." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 97 (February 2011): 102–23. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-097008.

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Abstract:
Questo testo si assume il rischio di indagare e riflettere sui principali costrutti funzionali e simbolici con cui gli esseri umani organizzano i loro insediamenti: centro, limite, campagna. Cerca di provare a dare delle risposte, in un'ottica futura, alla minaccia incombente di un'entropia in struttura e forma. Non emerge dal testo una ricetta da proporre, ma la necessitŕ di rimodulare lo sviluppo del territorio alla luce delle innovazioni e dei grandi mutamenti in atto, sulla base di uno sforzo finanziario e organizzativo coordinato e tenendo conto della nuova dimensione euro-mediterranea.
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Vignini, Stefania, and Tiziana De Cristofaro. "Impatto della crisi economica su redditività e rischio finanziario delle imprese romagnole. Una cluster analysis." MANAGEMENT CONTROL, no. 3 (November 2018): 157–81. http://dx.doi.org/10.3280/maco2018-003008.

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Locurcio, Marco, Francesco Paolo Del Giudice, Debora Anelli, Francesco Tajani, and Debora Anelli. "An asset allocation model for defining optimal property portfolios in terms of risk/return." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 41–56. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212905.

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Abstract:
The widespread uncertainty that characterizes the current world economic situation has also influenced the real estate market, leading investors towards generally lower risk profiles and more stable returns. However, in the absence of adequate skills, it is difficult to carefully manage the main risks factors which occur during the decision-making process. The aim of the research is to define and implement an asset allocation evaluation model able to support public and private investors for the identification of the most suitable allocation of limited financial resources for core/core plus real estate investments. The computational logic of goal programming is applied for detecting the optimal composition of property portfolios in terms of risk/return. The proposed model has been implemented to an Italian case study, proving to be a valid support tool in the definition of efficient real estate investment strategies. L’instabile congiuntura economica ha determinato un atteggiamento prudente degli investitori immobiliari pubblici e privati, indirizzandoli verso strategie di allocazione delle risorse caratterizzate da rischi contenuti e da rendimenti costanti. Nonostante ciò, i fattori di rischio che possono influenzare la performance di un portafoglio immobiliare sono molteplici e spesso difficilmente gestibili senza le competenze adeguate. L’obiettivo della presente ricerca riguarda la definizione e la sperimentazione di un asset allocation model che, attraverso la logica e gli algoritmi del Goal Programming, possa supportare il generico investitore – dotato di budget finanziario prestabilito e interessato ad investimenti di tipo core e core-plus - nel complesso processo decisionale finalizzato alla costruzione di portafogli immobiliari “ottimali” in termini di rischio/rendimento. I risultati ottenuti dall’applicazione a un ipotetico caso studio inerente a immobili ubicati nel contesto territoriale italiano, evidenziano le potenzialità del modello proposto, quale valido strumento di supporto alle decisioni nella definizione di strategie d’investimento immobiliare efficienti.
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Corleto, Francesco. "I contratti derivati come strumenti di gestione del rischio nei mercati agricoli (possibili applicazioni nelle borse merci italiane)." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 159–84. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001012.

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Abstract:
Negli ultimi anni, il settore agricolo ha subito profonde trasformazioni. Le istituzioni dell'Unione Europea hanno, da qualche anno, dedicato particolare attenzione al tema della gestione del rischio in agricoltura. L'evoluzione di un sistema che si discosti dalle misure di stabilizzazione dei mercati e dei prezzi, che per oltre cinquanta anni la Pac ha garantito attraverso il sostegno dei redditi degli agricoltori, non può che seguire progressivamente tappe intermedie. La riforma della Pac, varata nel 2003, ha previsto, infatti, l'introduzione di un sistema di riduzione progressiva obbligatoria dei pagamenti diretti per il periodo 2005-2012. In questo modo, nel 2013 si arriverà ad un sistema in cui gli interventi di sostegno saranno completamente disaccoppiati dalla produzione. Tale aiuto al reddito, soprattutto nella misura disaccoppiata al cento per cento, rischia però di essere socialmente impopolare, in particolare in tempi di stagnazione economica. Lo sviluppo dei mercati finanziari e la presenza di specifici servizi finanziari diretti agli agricoltori, infatti, può rappresentare un valido strumento per favorire la stabilizzazione del reddito degli stessi imprenditori agricoli. In virtù di questi cambiamenti, sarebbe opportuno che i singoli imprenditori agricoli utilizzino autonomamente gli strumenti derivati con la finalità di potersi proteggere dai rischi del mercato.
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8

Nadotti, Loris. "Derivati ed economie regionali." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (July 2012): 421–35. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-003002.

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Abstract:
Negli ultimi anni č cresciuta la sensibilitŕ dei gestori della finanza degli enti pubblici locali italiani per il rischio causato dalle variazioni dei tassi di interessi e per gli effetti che queste producono sui costi per interessi. Si č passati progressivamente da una gestione passiva degli strumenti di debito al cosiddetto financial risk management, inteso come metodo per il controllo dei rischi finanziari. Scopo dell'articolo č dimostrare come l'uso dei derivati finanziari, in queste circostanze e compatibilmente con il quadro normativo in vigore puň costituire una opportunitŕ ma, se non correttamente amministrato, anche una fonte aggiuntiva di rischi. Nell'articolo si delinea il quadro normativo e quantitativo riferito alla situazione italiana nell'ultimo decennio e si formulano alcune proposte per la gestione delle operazioni in derivati da parte degli enti della pubblica amministrazione locale italiana. In recent years, the sensitivity of the managers of the finance of Italian local government for the risk caused by changes in interest rates and the effects they produce on interest costs rose.
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9

OLDANI, CHIARA. "RISCHI SOVRANI, DERIVATI E REGOLAZIONE FINANZIARIA." BANKPEDIA REVIEW 2, no. 1 (March 2012): 23–29. http://dx.doi.org/10.14612/oldani_special_issue.

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10

Decherchi, Carlo, and Pier Giuseppe Giribone. "Prospective estimate of financial risk measures through dynamic neural networks: an application to the U.S. market." Risk Management Magazine 1, no. 2020 (April 8, 2020): 50–69. http://dx.doi.org/10.47473/2020rmm0008.

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Dissertations / Theses on the topic "Rischio finanziario"

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Zanetti, Rosita. "Misurazione del rischio finanziario." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2519/.

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Tamai, Elena <1994&gt. "Rischio finanziario e comunicazione della performance ambientale aziendale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15929.

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Abstract:
L’elaborato si pone l’obiettivo di indagare il legame esistente tra rischio finanziario e comunicazione della performance ambientale dell’azienda. Nella prima parte viene presentato uno dei più rilevanti rischi ambientali che caratterizza il nostro pianeta, il cambiamento climatico, e si cerca di comprendere come è stato affrontato a livello internazionale e a livello europeo. Nel secondo capitolo, si analizza come le questioni ambientali siano entrate a far parte dell’ordinaria gestione aziendale, modificandone le logiche di organizzazione e di funzionamento. L’attenzione viene poi indirizzata verso la comunicazione aziendale (terzo capitolo) con riferimento prima alla divulgazione non finanziaria di aspetti ambientali, sociali e di governace e poi alla risk disclosure finanziaria. Nel quarto capitolo viene condotta un’analisi empirica volta a verificare il legame tra rischio finanziario e la comunicazione sulle performance ambientali. Per fare ciò sono stati messi a confronto, attraverso lo strumento statistico della regressione, i giudizi forniti dall’organizzazione “Carbon Disclosure Project” (CDP) sulle performance ambientali aziendali con le variabili di rischio finanziario. Analizzando una correlazione tra questi due aspetti, si vuole verificare se una migliore comunicazione della performance ambientale viene realizzata da aziende più rischiose finanziariamente o se, al contrario, è propria di imprese meno rischiose.
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BARZANTI, MARCO. "Progetti di riforma delle garanzie finanziarie del settore assicurativo: valutazione del rischio finanziario in una compagnia ramo vita." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/129.

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Abstract:
Il sistema delle garanzie finanziarie del mercato assicurativo è, allo stato attuale, oggetto di processi di riforma comunitari (c.d. progetto Solvency II). Le ipotesi fino ad ora elaborate, nonostante siano lontane dal potersi definire conclusive, prevedono l'apprezzamento del margine di solvibilità relativo al rischio di tasso d'interesse (IRR) assumendo che la struttura per scadenza sia oggetto di shift paralleli della curva. Noti i limiti dell'approccio deterministico ed in forza dei principi fino ad ora consolidati, il presente elaborato si propone l'obiettivo di quantificare il requisito di capitale di una compagnia operante nel ramo vita, a fronte dell'IRR, ipotizzando che la dinamica dei tassi sia governata da un processo stocastico nella forma del modello Cox Ingersoll e Ross (CIR). Le simulazioni sono state sviluppate sugli equilibri patrimoniali di una teorica compagnia, al fine di apprezzare in maniera asettica il contributo dell'impostazione promossa.
Nowadays, the financial guarantees system of insurance market is being interested by a Community reform process (Solvency II project). Even if the current hypothesis are far to be definitive, the present guidelines state that the Solvency Capital Requirement (SCR) related to Interest Rate Risk (IRR) has to be quantified assuming deterministic shocks to the yield curve. The aim of the thesis is to improve the assessment of SCR connected to IRR, calculating interest rates according to Cox, Ingersoll and Ross (cir) stochastic model. Simulations are developed on the asset liability equilibria of a theoretical life insurance company, in order to better appreciate the SCR algebra sensitivity to changes in CIR model parameters.
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BARZANTI, MARCO. "Progetti di riforma delle garanzie finanziarie del settore assicurativo: valutazione del rischio finanziario in una compagnia ramo vita." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/129.

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Abstract:
Il sistema delle garanzie finanziarie del mercato assicurativo è, allo stato attuale, oggetto di processi di riforma comunitari (c.d. progetto Solvency II). Le ipotesi fino ad ora elaborate, nonostante siano lontane dal potersi definire conclusive, prevedono l'apprezzamento del margine di solvibilità relativo al rischio di tasso d'interesse (IRR) assumendo che la struttura per scadenza sia oggetto di shift paralleli della curva. Noti i limiti dell'approccio deterministico ed in forza dei principi fino ad ora consolidati, il presente elaborato si propone l'obiettivo di quantificare il requisito di capitale di una compagnia operante nel ramo vita, a fronte dell'IRR, ipotizzando che la dinamica dei tassi sia governata da un processo stocastico nella forma del modello Cox Ingersoll e Ross (CIR). Le simulazioni sono state sviluppate sugli equilibri patrimoniali di una teorica compagnia, al fine di apprezzare in maniera asettica il contributo dell'impostazione promossa.
Nowadays, the financial guarantees system of insurance market is being interested by a Community reform process (Solvency II project). Even if the current hypothesis are far to be definitive, the present guidelines state that the Solvency Capital Requirement (SCR) related to Interest Rate Risk (IRR) has to be quantified assuming deterministic shocks to the yield curve. The aim of the thesis is to improve the assessment of SCR connected to IRR, calculating interest rates according to Cox, Ingersoll and Ross (cir) stochastic model. Simulations are developed on the asset liability equilibria of a theoretical life insurance company, in order to better appreciate the SCR algebra sensitivity to changes in CIR model parameters.
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Rigoni, Ugo. "La misurazione e la gestione del rischio finanziario nell'economia della banca." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1996. http://hdl.handle.net/10579/506.

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Bincoletto, Emanuele <1991&gt. "Un nuovo indicatore previsionale di rischio finanziario: proposta operativa ed applicazioni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9697.

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Abstract:
Il concetto primario su cui si sviluppa la nostra analisi è che il rischio non è solo nell’esito finale di un investimento ma anche in quello che succede durante. Considerando che il rischio viene definito generalmente come la possibilità di sbagliare sostanzialmente una previsione di rendimento, ci si focalizza sul risultato finale senza alcun riguardo per ciò che succede nel mezzo. La previsione sulla quale si costruiscono le strategie deve invece essere bi-dimensionale: risultato finale e modo in cui ci si arriva. E da qui prende le mosse la nostra domanda: è possibile costruire un canale previsionale di prezzo capace di descrivere in anticipo e con buon margine di sicurezza il range prossimo futuro? Da dati giornalieri si può prevedere cosa succederà verosimilmente il prossimo giorno? E se è così, fino a che limite temporale è possibile estendere le proprie previsioni? Rispondiamo a queste domande analizzando il comportamento di venti attività finanziarie ben diversificate fra loro, fatto registrare dalle stesse negli ultimi diciotto anni. Infine, ci poniamo un ultimo quesito: i risultati che otteniamo ci permettono di sfruttare a nostro vantaggio una tra le più famose strategie a cui solitamente ricorrono i trader di opzioni?
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Florian, Giovanni <1988&gt. "Analisi del rischio di contagio finanziario con modelli a correlazione dinamica: evidenze sui CDS Spreads degli Stati sovrani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3172.

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Abstract:
Lo scopo dell’analisi empirica condotta in questa tesi è quello di investigare il livello di contagio tra i mercati dei Credit Default Swap sovrani attraverso i modelli GARCH multivariati a correlazione dinamica (DCC). Un’analisi preliminare è stata effettuata con il test basato sui coefficienti di correlazione aggiustata proposto da Forbes e Rigobon (2002). La novità di questa analisi consiste nell’applicazione sequenziale nel tempo del test Forbes e Rigobon, che consente l’individuazione di episodi di contagio senza che vi sia indicazione a priori delle date in cui vi è un sospetto di contagio. Il “model pooling approach” di Geweke e Amisano (2008) è stato implementato al fine di confrontare quale delle tre specificazioni utilizzate per la stima del modello DCC-GARCH è più appropriata. I risultati stabiliscono che è più appropriata la modellizzazione congiunta ottenuta filtrando le serie con un modello VAR. Un altro contributo originale di questo lavoro di tesi è l’applicazione del modello DCC per cogliere il contagio graduale e l’utilizzo del DCC come metodo di Early-Warning. Dopo aver stimato il modello VAR DCC-GARCH e verificato la significatività dei parametri, effetti di contagio sono stati ricercati analizzando l’andamento della correlazione dinamica e confrontando le date che presentano evidenza di contagio con la time-line della financial crisis. Identificando l’effetto contagio come un temporaneo incremento nelle correlazioni condizionali dinamiche, dai risultati per macroaree sono emersi con intensità diverse effetti di contagio causati da annunci relativi a pacchetti di salvataggio per la Grecia del 2 Maggio 2010 e del 27 Ottobre 2011. L’analisi a livello disaggregato ha confermato per tutti gli Stati Europei considerati l’effetto contagio in un intorno di tempo del primo, del secondo e del terzo annuncio di pacchetti di salvataggio per la Grecia.
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GURGONE, ANDREA. "SAGGI IN ECONOMIA FINANZIARIA E COMPLESSITA'." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/37195.

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Abstract:
L'obiettivo della tesi è lo sviluppo e nell'analisi di un modello macro-finanziario con aspetti reali e finanziari dell'economia, nell'ottica di ottenere un quadro comprensivo per l'analisi del rischio sistemico e delle instabilità. Il primo capitolo verte sulla costruzione di un modello ad agenti che si caratterizza per la presenza del mercato dei beni, del credito, del lavoro e interbancario. Il modello riproduce fluttuazioni endogene ed è in grado di replicare alcuni fatti stilizzati riguardanti i cicli economici e creditizi, mentre il mercato interbancario ha un ruolo importante dal punto di vista della stabilità e dell'efficienza. In particolare la regolazione prudenziale combinata con le aspettative adattive può esacerbare il comportamento precauzionale delle banche durante una recessione, inducendo a trattenere liquidità anche le banche solide. Inoltre la connettività del mercato interbancario ha un duplice effetto: da un lato favorisce l'accesso al credito nell'economia reale, dall'altro accresce l'accumulo di liquidità. Il secondo capitolo si concentra su un insieme di esperimenti condotti tramite il modello precedentemente sviluppato. Lo scopo è di confrontare tra loro politiche macro-prudenziali in cui le banche sono soggette a requisiti minimi di capitale derivati da misure di rischio sistemico. Nello specifico gli indicatori di rischio sistemico sono suddivisi in misure di mercato e di rete. Ogni categoria è ulteriormente scomposta in misure di vulnerabilità e misure di impatto. I risultati rivelano che le politiche costruite su indicatori di vulnerabilità sono migliori di quelle basate sull'impatto, dato che riducono i fallimenti da contagio senza peggiorare la performance macroeconomica.
The purpose of the thesis is to develop and analyse a macro-financial model with real and financial aspects of the economy to obtain a comprehensive framework for the analysis of systemic risk and instabilities. The first chapter concerns the construction of an agent-based-model, whose characteristic is the presence of goods, credit, labour and interbank markets. The model reproduces endogenous business cycles and it is able to replicate some stylized facts about business and credit cycles, while the interbank market has an important role for stability and efficiency. In particular prudential regulation, combined with adaptive expectations can exacerbate the precautionary behaviour of banks during a recession, inducing liquidity hoarding by sound banks. Furthermore connectivity of the interbank market has a twofold effect: on one side it supports credit to the real economy, on the other it increases liquidity hoarding. The second chapter is focused on a set of policy experiments performed performed on the model previously developed. The aim is to compare different macroprudential policies where banks are subject to minimum capital requirements derived from systemic risk measures. In detail systemic risk indicators are divided in market-based and network based measures. Each class is further decomposed in measures of vulnerability and measures of impact. The results reveal that policies based on vulnerability indicators perform better than those based on impact, reducing contagious defaults without worsening the macroeconomic performance.
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GURGONE, ANDREA. "SAGGI IN ECONOMIA FINANZIARIA E COMPLESSITA'." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/37195.

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Abstract:
L'obiettivo della tesi è lo sviluppo e nell'analisi di un modello macro-finanziario con aspetti reali e finanziari dell'economia, nell'ottica di ottenere un quadro comprensivo per l'analisi del rischio sistemico e delle instabilità. Il primo capitolo verte sulla costruzione di un modello ad agenti che si caratterizza per la presenza del mercato dei beni, del credito, del lavoro e interbancario. Il modello riproduce fluttuazioni endogene ed è in grado di replicare alcuni fatti stilizzati riguardanti i cicli economici e creditizi, mentre il mercato interbancario ha un ruolo importante dal punto di vista della stabilità e dell'efficienza. In particolare la regolazione prudenziale combinata con le aspettative adattive può esacerbare il comportamento precauzionale delle banche durante una recessione, inducendo a trattenere liquidità anche le banche solide. Inoltre la connettività del mercato interbancario ha un duplice effetto: da un lato favorisce l'accesso al credito nell'economia reale, dall'altro accresce l'accumulo di liquidità. Il secondo capitolo si concentra su un insieme di esperimenti condotti tramite il modello precedentemente sviluppato. Lo scopo è di confrontare tra loro politiche macro-prudenziali in cui le banche sono soggette a requisiti minimi di capitale derivati da misure di rischio sistemico. Nello specifico gli indicatori di rischio sistemico sono suddivisi in misure di mercato e di rete. Ogni categoria è ulteriormente scomposta in misure di vulnerabilità e misure di impatto. I risultati rivelano che le politiche costruite su indicatori di vulnerabilità sono migliori di quelle basate sull'impatto, dato che riducono i fallimenti da contagio senza peggiorare la performance macroeconomica.
The purpose of the thesis is to develop and analyse a macro-financial model with real and financial aspects of the economy to obtain a comprehensive framework for the analysis of systemic risk and instabilities. The first chapter concerns the construction of an agent-based-model, whose characteristic is the presence of goods, credit, labour and interbank markets. The model reproduces endogenous business cycles and it is able to replicate some stylized facts about business and credit cycles, while the interbank market has an important role for stability and efficiency. In particular prudential regulation, combined with adaptive expectations can exacerbate the precautionary behaviour of banks during a recession, inducing liquidity hoarding by sound banks. Furthermore connectivity of the interbank market has a twofold effect: on one side it supports credit to the real economy, on the other it increases liquidity hoarding. The second chapter is focused on a set of policy experiments performed performed on the model previously developed. The aim is to compare different macroprudential policies where banks are subject to minimum capital requirements derived from systemic risk measures. In detail systemic risk indicators are divided in market-based and network based measures. Each class is further decomposed in measures of vulnerability and measures of impact. The results reveal that policies based on vulnerability indicators perform better than those based on impact, reducing contagious defaults without worsening the macroeconomic performance.
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GRASSELLI, FRANCESCA. "L'Analisi e la Previsione delle Insolvenze: Lo Studio del Caso Italiano." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/132.

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Abstract:
A causa delle conseguenze che il fenomeno comporta, sia sul piano finanziario sia sul fronte dell'economia reale, l'analisi e la previsione delle insolvenze societarie continua a rappresentare un argomento attuale nell'ambito della ricerca economica. I recenti sforzi condotti dal Comitato di Basilea verso la diffusione di criteri di valutazione del rischio di credito più precisi ed oggettivi, hanno ulteriormente accresciuto l'importanza della materia. L'obiettivo del presente studio è l'analisi del fenomeno del fallimento sul territorio italiano, al fine di valutare quali variabili sono più efficaci nell'individuazione di una situazione di dissesto dell'impresa. Per l'analisi si sono sviluppati dei modelli di previsione delle insolvenze in grado di individuare i segnali early warning di dissesto finanziario. L'analisi econometrica è basata su un campione ampio ed originale di fallimenti rilevati negli anni 2003 e 2004: a tal fine sono stati costituiti dei campioni comparabili di imprese fallite e non fallite ed è stato verificato, mediante l'applicazione di una metodologia logit, il potere previsivo di diversi indici di bilancio e di variabili di tipo non finanziario. I risultati ottenuti sono stati validati su un campione hold-out. L'analisi si evidenzia l'importanza delle caratteristiche del settore di attività nel determinare la forma del processo di fallimento: i modelli sector specific ottengono risultati migliori rispetto ai modelli generali stimati. Inoltre, alcuni fattori comuni ai diversi settori di attività si dimostrano particolarmente efficaci nella previsione dei dissesti aziendali: l'età, il livello di leverage e la composizione del debito d'impresa, così come la sua redditività.
Due to the consequences that the phenomenon entails both on the financial and real sides of the economy, the analysis and prediction of corporate failures continue to be a current topic in economic research. The recent efforts laid by the Basel Committee towards the diffusion of more precise and objective ways of assessing credit risk have further increased the importance of this matter. The purpose of the study is to analyse the bankruptcy phenomenon among Italian firms, in order to assess what firm-specific and industry variables are more important in determining corporate failure events. We develop a bankruptcy prediction model that aims at detecting early signals of financial distress. The econometric analysis is based on a wide and unique sample of recent failure events: comparable sets of bankrupt and non-bankrupt firms are identified and several prior balance-sheet and economic indicators are tested for their power in predicting failure probabilities in a logit modelling framework; model performances are cross-validated on hold-out samples. The analyses provide evidence of the importance of industry membership in determining and shaping corporate failure processes: sector-specific models produce a better assessment of financial distress than general ones. Also, some common factors emerge as important predictors of corporate collapse across different industries: age, gearing and the composition of a firm's debt, as well as its capability of generating profits.
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Books on the topic "Rischio finanziario"

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Menoncin, Francesco. Misurare e gestire il rischio finanziario. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2.

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2

Menoncin, Francesco. Misurare e gestire il rischio finanziario. Milano: Springer-Verlag Milan, 2009.

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3

Capaldo, Giuseppina. Profili civilistici del rischio finanziario e contratto di swap. Milano: Giuffrè, 1999.

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4

Daniela, Russo, and Banca d'Italia, eds. I rischi finanziari nei sistemi di pagamento interbancari. [Rome]: Banca d'Italia, 1992.

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5

Panagia, Salvatore. La tutela penale dei mercati finanziari: La fattispecie penale a rischio default. Torino: G. Giappichelli, 2011.

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6

Perrone, Andrea. La riduzione del rischio di credito negli strumenti finanziari derivati: Profili giuridici. Milano: Giuffrè, 1999.

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7

Panagia, Salvatore. La tutela penale dei mercati finanziari: La fattispecie penale a rischio default. Torino: G. Giappichelli, 2011.

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8

Donna, Luca Di. La responsabilità civile delle agenzie di rating: Mercato finanziario, allocazione dei rischi e tutela dell'investitore. [Padova]: CEDAM, Casa Editrice Dott. Antonio Milani, 2012.

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9

Barcellona, Eugenio. Rischio e potere nel diritto societario riformato: Fra golden quota di s.r.l. e strumenti finanziari di s.p.a. Torino: G. Giappichelli editore, 2012.

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10

Creare il credito e arginare i rischi: Il sistema finanziario tra nobiltà e miserie del capitalismo italiano. Bologna: Il Mulino, 2007.

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Book chapters on the topic "Rischio finanziario"

1

Menoncin, Francesco. "Statistiche finanziarie." In Misurare e gestire il rischio finanziario, 77–110. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_7.

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2

Menoncin, Francesco. "Misurare il rischio." In Misurare e gestire il rischio finanziario, 161–93. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_12.

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3

Menoncin, Francesco. "Importare dati (finanziari)." In Misurare e gestire il rischio finanziario, 41–60. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_5.

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4

Menoncin, Francesco. "I software matematici." In Misurare e gestire il rischio finanziario, 1–5. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_1.

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5

Menoncin, Francesco. "Il portafoglio media-varianza." In Misurare e gestire il rischio finanziario, 137–47. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_10.

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6

Menoncin, Francesco. "Il portafoglio con vincoli di disuguaglianza (la funzione quapro)." In Misurare e gestire il rischio finanziario, 149–59. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_11.

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7

Menoncin, Francesco. "La programmazione lineare." In Misurare e gestire il rischio finanziario, 195–217. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_13.

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8

Menoncin, Francesco. "La teoria dei valori estremi." In Misurare e gestire il rischio finanziario, 219–38. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_14.

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9

Menoncin, Francesco. "La formula di Black e Scholes." In Misurare e gestire il rischio finanziario, 239–48. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_15.

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10

Menoncin, Francesco. "Prezzatura di titoli mediante simulazione." In Misurare e gestire il rischio finanziario, 249–59. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_16.

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