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Dissertations / Theses on the topic 'Rischio per la salute'

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Asad, Mekhail Sofia. "La valutazione del rischio chimico negli ambienti di lavoro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L'importanza del D. Lgs. n. 81/08 sta nell'aver imposto un sistema di gestione, prevenzione e controllo della sicurezza e della salute del lavoratore attraverso l'individuazione e la riduzione al minimo dei fattori di rischio. Uno degli adempimenti cardine introdotti a tal fine dal D. Lgs. n. 81/08 è la valutazione dei rischi effettuata dal datore di lavoro, protagonista attivo nella funzione prevenzionale. Il D. Lgs. n. 81/08 elenca i contenuti che devono essere presenti del Documento di Valutazione del Rischio, costituiti dalla descrizione dei criteri adottati per la valutazione, dalle conclusioni che si evincono dalla valutazione stessa, dall'individuazione delle misure di protezione e prevenzione, dal programma di attuazione delle misure previste; non fornisce tuttavia una metodologia di valutazione del rischio. A tale scopo sono disponibili delle linee guida predisposte da alcune Regioni, costituite da metodi indicizzati, che colmano da una parte una lacuna metodologica, dall’altra si propongono come uno strumento standardizzato per analizzare in modo omogeno le realtà aziendali di una stessa Regione. Il presente elaborato ha ad oggetto la valutazione del rischio chimico, ovvero del rischio derivante dall'esposizione ad agenti chimici dannosi per la salute. Nello specifico, a seguito di un’indagine volta ad individuare i metodi disponibili per la valutazione del rischio chimico, i metodi stessi sono stati tra loro comparati, anche considerandone l’applicazione ad alcuni casi di studio.
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Campri, Cristina. "Valutazione dei rischi per la salute umana da esposizione ai criteria pollutants nell'area urbana di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3312/.

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3

Ferrari, Francesca. "Rischi per la salute e dinamiche assicurative : la logica precauzionale in sanita' e nella tutela dell'ambiante." Paris, EHESS, 2014. http://www.theses.fr/2014EHES0038.

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4

Guerrini, Angela <1983&gt. "Analisi del profilo tossicologico e cancerogeno del particolato atmosferico e identificazione dei rischi per la salute umana correlati all'esposizione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4359/.

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Abstract:
Gli impianti di incenerimento di rifiuti solidi suscitano preoccupazione nella popolazione per i possibili effetti avversi associati all’esposizione. Gli effetti delle polveri sottili (PM2.5), generate dai processi di combustione, sulla salute umana includono l’insorgenza di patologie a carico del sistema respiratorio e cardiovascolare e l’aumento della mortalità per malattie polmonari e probabilmente cancro al polmone. Lo scopo della tesi è quello di valutare il profilo tossicologico e cancerogeno del particolato atmosferico in prossimità dell’inceneritore di Bologna rispetto alle aree adiacenti mediante l’utilizzo di test alternativi alle metodologie in vivo, come il test di trasformazione cellulare e approcci di tossicogenomica (soprattutto trascrittomica) oltre alla valutazione della variazione del rischio cancerogeno indotto dall’esposizione di PM2.5 in diversi siti (massima ricaduta, controllo, fondo urbano e fondo rurale) e in differenti periodi di campionamento (estate 2008 e inverno 2009). Gli estratti di PM2.5 relativi alla stagione invernale sono risultati più tossici rispetto ai campioni estivi, che inducono tossicità soprattutto alle alte dosi. Per i campioni invernali il numero medio di colonie di cellule BALB/c 3T3 A31-1-1 risulta ridotto in modo significativo anche per le dosi più basse saggiate indipendentemente dal sito di provenienza. Tutti i campioni analizzati sono risultati negativi nel test di trasformazione cellulare in vitro. L’analisi dell’espressione genica delle cellule BALB/c 3T3 A31-1-1, in seguito all’esposizione agli estratti di PM2.5, ha mostrato un effetto stagionale evidente. Relativamente ai campioni invernali è stato evidenziato un maggior effetto tossico da parte del sito di controllo rispetto alla massima ricaduta, poiché nel sito di controllo risultano attivati marcatori di morte cellulare per apoptosi. La valutazione del rischio cancerogeno in tutti i siti valutati non mostra situazioni preoccupanti legate alla predizione di eccessi di rischio di tumori imputabili all’attività dell’inceneritore in quanto le stime di rischio non eccedono mai il valore limite riportato in letteratura.
Solid waste incinerators pose great concern for possible adverse effects associated with exposure of general population. The effects of inhaling fine particulate matter (PM2.5), which is generated by combustion, on human health include asthma, cardiovascular issues and premature death due to respiratory diseases and probably lung cancer. The aims of this thesis are: i) to evaluate the toxic and carcinogenic potential of airborne particulate matter from the areas nearby the incineration plant of Bologna by using alternative in vitro tests, such as the cell transformation assay and toxicogenomics (mainly transcriptomics) approach and ii) to evaluate the lifetime cancer risks associated with air inhalation in different sites (maximum fall out, maximum fall out control, urban background and rural background) and in different seasons (summer 2008 and winter 2009). The data showed that PM2.5 extracts collected during winter were more toxic than summer extracts that induced cytotoxicity after the treatment with the higher tested doses. All the tested doses of PM2.5 winter extracts induced significant reductions of the mean number of colonies/plate. All the samples were classified as negative in the cell transformation assay. The gene expression profiles of BALB/c 3T3 A31-1-1 after exposure to PM2.5 extracts showed a difference due to the season of collection. Among winter samples, maximum fall out control site has an higher toxic effect with respect to maximum fall out site because some apoptosis biomarkers are specifically induced. The cancer risks assessment for all evaluating sites does not exceed the acceptable limit reported in the literature showing no additional cancer risk related to Bologna incinerator’s emissions.
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5

Rotondo, Francesca <1980&gt. "Analisi del profilo tossicologico e cancerogeno di contaminanti ambientali e identificazione dei rischi per la salute umana correlati all'esposizione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2142/.

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Abstract:
L’attenta analisi della letteratura scientifica su argomenti riguardanti i contaminanti ambientali oggetto di studio (i policlorodifenili) ha permesso di raccogliere dati utili riguardanti le proprietà di queste molecole, la loro diffusione e la loro pericolosità. Oggetto della ricerca è stato lo studio in vitro del potenziale citotossico e trasformante dei PCB, utilizzando come riferimento una miscela commerciale di PCB, l’Aroclor 1260, e di un MIX di 18 congeneri ricostituito in laboratorio. Il lavoro è proseguito con la valutazione degli effetti di queste miscele e di due congeneri singoli (PCB 118 e PCB 153) su linee cellulari diverse in test di vitalità a breve termine. L’utilizzo di test specifici ha poi permesso la valutazione di un possibile potenziale estrogenico. Una volta ottenuto un quadro generale sui possibili effetti delle miscele grazie ai risultati dei test funzionali, è stata valutata la modulazione, da parte delle molecole e/o di miscele delle stesse, dell’espressione di geni coinvolti nella risposta ad estrogeni o a composti diossino simili, andando ad effettuare un’analisi di tipo molecolare con Real-Time PCR (RT-PCR) e analizzando nello specifico marcatori di pathway dell’Aryl Hydrocarbon Receptor (AhR) o dell’Estrogen Receptor (ER). In ultima analisi al fine di verificare l’applicabilità di biomarkers di espressione a situazioni di contaminazioni reali, ci si è focalizzati su campioni estratti da matrici ambientali, ed in particolare linee cellulari di interesse sono state esposte a estratti di sedimenti provenienti da siti inquinati. L’approccio scelto è stato di tipo molecolare, con lo scopo di individuare pathway da valutare in un secondo momento in test funzionali specifici. L’attività di ricerca si è avvalsa della tecnica del DNA-microarray per valutare la modulazione dell’espressione genica in risposta all’esposizione a contaminanti ambientali. In questo modo è possibile definire i profili di espressione genica che sottendono a risposte biologiche complesse nell’intento di individuare biomarcatori in grado di predire il rischio per l’uomo, e di consentire la stima di una relazione diretta tra esposizione ed effetti possibili.
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6

CORINI, ANTONIA. "Applicazione del diritto alimentare nell’Unione europea. Poteri pubblici e schemi privati per gestire le violazioni del diritto alimentare." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39865.

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Abstract:
La tesi si incentra sull’applicazione del diritto europeo in materia alimentare. L’elaborato prende il via dall’analisi degli obiettivi fondamentali e degli strumenti principali del diritto alimentare, del suo sviluppo storico e delle questioni che ha affrontato. L’applicazione del diritto alimentare è studiata esaminando il sistema dei controlli nell’Unione europea e la correlata implementazione sia da parte degli Operatori del settore alimentare sia da parte delle Autorità Competenti in due Stati membri (Italia e Olanda). Vengono, altresì, esaminati casi pratici in cui sono state rintracciate problematiche nell’applicazione del diritto alimentare o che hanno dimostrato le debolezze del sistema nel gestire le varie violazioni attinenti gli alimenti. Lo studio intende inoltre dimostrare le carenze del sistema normativo sviluppando un concetto teoretico quale quello delle violazioni dovute al “fattore umano” e del loro impatto sugli interessi economici dei consumatori. La tesi, quindi, si focalizza sugli strumenti più idonei alla gestione di violazioni di questa tipologia esaminando la legislazione recentemente adottata e prendendo in considerazione, altresì, le possibili soluzioni che possono derivare dai differenti approcci degli Stati membri e l’opportunità di utilizzare, parallelamente a regole ed attività svolte dalle Autorità competenti, standard privati.
The thesis analyses enforcement of EU food law. The analysis starts by concentrating on the EU Food Law central objectives and basic tools, its historical development and the issues it has aimed to face. Food Law Enforcement is analysed by examining food control systems in the European Union and their implementation by Food Business Operators as well as by the Competent Authorities in two Member States (Italy and The Netherlands). Cases are scrutinised where problems of enforcement or weaknesses of the system have come to light in dealing with various possible violations which concern food. The dissertation aims to show the shortcomings of the legal system and to contribute to solving them by developing a theoretical concept: that of behavioural infringements due to the human factor and of their impact on consumer economic interests. The dissertation, therefore, focuses on the most suitable instruments in dealing with these infringements by examining the newly adopted legislation and by looking at what can be learnt from different approaches chosen in the two Member States studies, including that of combining the Competent Authorities rules and activities to those of Private schemes.
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Ferocino, Marco. "Analisi del rischio security per stabilimenti a rischio di incidente rilevante: due casi di studio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L’analisi di rischio security ha interessato l’industria di processo a partire dal 2001, quando gli eventi dell’11 settembre portarono alla presa di coscienza del potenziale pericolo generato dall’industria stessa nei confronti della popolazione. Da allora, la collaborazione tra enti di ricerca ed organizzazioni governative ha prodotto una serie di metodologie per la valutazione del rischio security, le quali seguono approcci qualitativi o semi-quantitativi. Lo scopo di tali metodologie è individuare le minacce connesse ad uno stabilimento e le vulnerabilità che gli avversari possono sfruttare per compiere con successo un attacco; queste variabili sono confrontate con le misure di sicurezza presenti e da tale confronto emerge una misura del rischio per lo stabilimento in questione. Questo lavoro di tesi è nato dall’esigenza di studiare e valutare l’applicabilità e i limiti delle metodologie presenti in letteratura per la valutazione del rischio security, mediante un confronto diretto tra di esse e la loro applicazione a 2 stabilimenti a rischio di incidente rilevante. L’attività di tesi è suddivisibile in 2 fasi: una prettamente teorica, in cui le metodologie studiate sono descritte e confrontate tra loro, ed una applicativa, durante la quale le metodologie sono applicate a 2 casi di studio. Mentre il capitolo 1 introduce il rischio security, il capitolo 2 riporta la descrizione delle 3 metodologie prese in esame ed il loro confronto. Il capitolo 3 ed il capitolo 4 descrivono invece i due casi di studio, i quali sono rispettivamente un impianto per lo stoccaggio del GPL e la produzione di bombolette ed un impianto in cui avviene la polimerizzazione del butadiene. Il capitolo 5 ed il capitolo 6 vedono invece l’applicazione delle 3 metodologie ai due casi di studio precedentemente descritti, insieme ad un confronto dei risultati ottenuti. Infine, il capitolo 7 riassume le conclusioni dello studio, con l’indicazione delle possibili migliorie alle metodologie.
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8

Verlicchi, Veronica. "Metodologie per la valutazione del rischio NaTech: un'analisi comparativa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il rischio NaTech, cioè il rischio relativo al verificarsi di fenomeni naturali in aree geografiche caratterizzate dalla presenza di stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante, ha suscitato l’interesse degli studiosi da poco più di 20 anni; la crescente consapevolezza di tale rischio da parte dell’opinione pubblica è stata determinata dal verificarsi di incidenti NaTech con frequenza ed intensità sempre maggiori, a causa dei cambiamenti climatici e dello sviluppo industriale. La valutazione del rischio NaTech è richiesta in diverse parti del D.Lgs. 105/2015 “Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose”, che costituisce la norma quadro per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante; il suddetto decreto precisa che è il Gestore di uno stabilimento a dover scegliere la modalità di valutazione del rischio NaTech, sulla base dello stato dell’arte in materia. Le peculiarità di un evento NaTech, dovute all’interazione tra il pericolo naturale e quello tecnologico in una certa zona, hanno portato all’elaborazione di metodi qualitativi o speditivi per la valutazione di tale rischio, con l’obiettivo di evidenziare eventuali criticità che comporterebbero la necessità di ulteriori indagini mediante l’applicazione di metodi quantitativi. I metodi qualitativi si basano su un numero limitato di variabili e forniscono risultati in termini di scale qualitative, che descrivono il tipo e la gravità delle conseguenze di un evento NaTech, o di indici di prestazione, che tengono conto dei diversi aspetti di un incidente NaTech.
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Pini, Anna Maria. "Analisi del rischio security per uno stabilimento che tratta esplosivi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Le sostanze esplosive sono sostanze ad alto contenuto energetico la cui decomposizione, quando viene innescata, è in grado di generare in brevissimo tempo ed in uno spazio molto limitato una quantità notevole di energia termica e meccanica. Sin dagli esordi della polvere nera, gli esplosivi hanno trovato molte applicazioni nei settori militari, industriali e civili, facendo sì che la realtà industriale che si occupa della produzione e dello stoccaggio di esplosivi, o che semplicemente si trovi a dover fare uso di tali sostanze, sia piuttosto estesa. Gli stabilimenti che trattano esplosivi sono potenzialmente a rischio di incidente rilevante, venendo pertanto opportunamente regolamentati da normative specifiche. Tra queste, spicca la Direttiva Seveso III, che a livello europeo regola il controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose. L’incidente rilevante può essere originato da varie cause: solitamente è dovuto o a pericoli intrinseci ai processi di lavorazione o ad infrazioni delle condizioni di safety, ma è potenzialmente riconducibile anche a cause legate a violazioni della security ed originate quindi da atti deliberati ad opera di malintenzionati. Difatti, a causa del loro valore commerciale, della variabilità di impiego e della capacità distruttiva, gli esplosivi possono rientrare negli interessi di specifiche minacce, nonché possono essere sfruttati dal personale aziendale per compiere un atto volontario di sabotaggio nei confronti della propria azienda. Non si può quindi escludere a priori che un attacco intentato contro uno stabilimento che detenga esplosivi possa generare un incidente rilevante. Il presente lavoro di tesi riguarda la valutazione del rischio security per stabilimenti che trattano esplosivi; in particolare è stata applicata la metodologia di valutazione speditiva per l’analisi del rischio security definita dallo Standard API 780 ad un caso di studio reale appartenente a questa categoria di stabilimenti.
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Botti, Simone. "Valutazione delle condizioni di rischio idraulico per il Rio Ponticelli." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/89/.

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Abstract:
Applicazione di metodi indiretti per la stima delle portate di progetto, aventi tempi di ritorno pari a: 30, 100 e 200 anni. Simulazione in moto permanente mediante programma di calcolo noto come hec-Ras. individuazione su carta delle fasce inondabili in seguito ad un evento di piena con tempo di ritorno assegnato.
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Matteoni, Martino. "Riduzione del rischio sismico per paesi in via di sviluppo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/197/.

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Campana, Maria. "Metodologia per la valutazione preliminare del rischio NaTech dovuto a nubifragi su impianti a rischio di incidente rilevante." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Gli eventi naturali catastrofici sono forti iniziatori di incidenti industriali poiché conducono al rilascio di sostanze pericolose da impianti e stoccaggi; gli incidenti così generati sono stati definiti eventi NaTech, ad indicare la loro doppia composizione, naturale e tecnologica. Questi incidenti pongono, nelle aree soggette a catastrofi naturali, un rischio addizionale, di entità spesso importante, in quanto la compresenza degli effetti dell’evento naturale contribuisce ad aumentare la probabilità che la popolazione sia esposta a conseguenze dannose per la salute. La peculiarità dei problemi posti dall'interazione tra catastrofi naturali e impianti dell’industria di processo ha portato alla necessità di elaborare specifiche procedure per la valutazione e la gestione del rischio NaTech. Sono molte le metodologie speditive implementate nel corso degli anni per la stima di questo indice, con l’obiettivo di evidenziare le principali criticità che richiedono un’analisi più approfondita e dettagliata. Molti studi sono stati dedicati a fenomeni naturali come frane, alluvioni e sismi, mentre negli ultimi anni l’attenzione è stata rivolta anche ai fenomeni meteorologici estremi a causa del cambiamento climatico che ne sta facendo aumentare la frequenza e l’intensità. Il presente lavoro di tesi è stato svolto presso Arpa Emilia-Romagna ed ha come obiettivo quello di sviluppare una metodologia semplificata di valutazione del rischio NaTech dovuto a fenomeni meteorologici estremi, come nubifragi: esso rappresenta un rapido strumento per classificare le realtà industriali ed individuare le aree a maggiore criticità su cui approfondire la valutazione del rischio NaTech.
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Baldelli, Nicola, and Hakim Rezki. "Una Casa per la Salute Nuovo edificio per poliambulatori AUSL e sede Croce Rossa a Meldola (FC)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23452/.

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Abstract:
La tesi riguarda il progetto un nuovo edificio nel complesso “Istituzione ai Servizi Sociali “Davide Drudi” di Meldola (FC), destinato a ospitare servizi poliambulatoriali dell’AUSL e la sede della Croce Rossa locale. Queste funzioni oggi sono dislocate all’interno di altri edifici dell’Istituto, in spazi separati e poco adeguati, in particolare dal punto di vista della gestione delle attività e della fruizione da parte degli utenti. Queste criticità hanno richiesto di trasferire in un nuovo edificio i poliambulatori e la sede CRI, anche in vista del loro potenziamento, previsto dalle strategie che sta adottando la Regione Emilia Romagna nel campo della sanità pubblica.L’intervento si concentra sul lotto inedificato di proprietà del comune di Meldola e collocato a est del Complesso “Drudi”. Oltre al nuovo edificio, l’intervento prevede un’elisuperficie destinata alla sosta dell’elisoccorso – specificamente richiesta dalla committenza - con un accesso diretto dai locali destinati al personale della Croce Rossa. Si è inoltre ampliata l’area destinata al parcheggio delle auto, estendendolo nella porzione sud del lotto, in prossimità del nuovo edificio, per soddisfare le esigenze dei poliambulatori. L’intervento si propone quindi di liberare gli spazi attualmente occupati impropriamente dagli ambulatori all’interno dell’edificio destinato a RSA e di realizzare così una nuova “Casa della salute” a servizio del territorio, organizzata in modo razionale e dimensionata adeguatamente per poter erogare una più ampia offerta di prestazioni sanitarie ai cittadini.
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Flori, Luca. "La valutazione del rischio di incidente rilevante per le acque superficiali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8013/.

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Abstract:
L’elaborato di Tesi esamina gli strumenti proposti nella letteratura tecnica per effettuare un’analisi di rischio di incidente rilevante per le acque superficiali. In Italia, nel 1988, è stata introdotta una normativa apposita per la prevenzione dei grandi rischi industriali, che definisce l’indicente rilevante come: “un evento quale un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verificano durante l’attività di uno stabilimento e che dia luogo a un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose”. Tuttavia, in mancanza di metodologie comprensive per il calcolo del rischio ambientale di incidente rilevante, la normativa italiana richiede di valutare il rischio per l’ambiente solamente in maniera qualitativa. Vengono quindi analizzati in questo elaborato metodi semplificati di valutazione del rischio. Questi metodi sono descritti nel Rapporto ISPRA 2013, che elenca alcune metodologie formulate in ambito europeo e propone un nuovo metodo a indici, utilizzabile per una valutazione preliminare di analisi di rischio per i siti del territorio nazionale. In particolare, in questo elaborato vengono illustrati nel dettaglio: il metodo proposto dal predetto Rapporto, basato sull’Indice di Propensione al Rilascio di uno stabilimento e sulla sensibilità ambientale dei corpi idrici posti nelle sue immediate vicinanze; e un metodo a indici proposto dalle autorità svedesi, l’Environmental Accident Index, che fornisce un’analisi preliminare del rischio intrinseco di uno stabilimento. Vengono poi presi in rassegna software che implementino modelli di dispersione degli inquinanti in acqua, utilizzabili per la valutazione delle conseguenze ambientali di un rilascio che coinvolga un corpo idrico superficiale. Si analizza nel dettaglio ADIOS 2, software gratuito distribuito dalla National Oceanic and Atmospheric Administration, specifico per la modellazione della dispersione di idrocarburi in mari ed estuari. Per effettuare una validazione delle metodologie sopraelencate, se ne è considerata l’applicazione ad un caso di studio reale, costituito da un deposito costiero di prodotti petroliferi. Innanzitutto si è calcolato per il deposito l’indice EAI; si è poi applicato il metodo qualitativo proposto dal Rapporto ISPRA 2013 e si è effettuata la simulazione di un rilascio di gasolio in acqua con il software ADIOS 2. A conclusione del lavoro svolto è possibile affermare che l’indice EAI non è adatto agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, in quanto è pesato per stoccaggi di sostanze pericolose di piccole dimensioni. Invece, sia il metodo ad indici del Rapporto ISPRA che il software ADIOS 2 sono strumenti utili per una prima valutazione del rischio di contaminazione delle acque superficiali.
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Gulotta, Antonino. "La valutazione del rischio per l’ambiente per i depositi di idrocarburi liquidi: un caso di studio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10217/.

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Abstract:
Il presente elaborato di tesi si pone come obiettivo quello di valutare il rischio per l’ambiente causato dal rilascio accidentale di idrocarburi liquidi; in particolare è stato preso a riferimento un deposito reale contenente tali sostanze e si è valutato il rischio ambientale da esso generato nelle matrici del suolo e sottosuolo e delle acque superficiali. Per far ciò sono stati applicati il metodo speditivo descritto nel Rapporto 57/2005 (Rapporto APAT) elaborato dal Gruppo misto APAT/ARPA/CNVVF, che ha provveduto all'individuazione di una metodologia speditiva per la valutazione del rischio per l’ambiente da incidenti rilevanti in depositi di idrocarburi liquidi con riferimento a suolo e sottosuolo, e il metodo speditivo per le acque superficiali descritto nel Rapporto ISPRA 92/2013, che riporta criteri e indirizzi tecnico-operativi per la valutazione delle analisi degli incidenti rilevanti con conseguenze per l’ambiente. Il Rapporto APAT propone una metodologia speditiva ad indici; per la sua applicazione è necessario calcolare 2 indici: l’Indice di Propensione al Rilascio, che si ottiene dalla conoscenza delle caratteristiche impiantistiche del deposito preso in esame e l’Indice di Propensione alla Propagazione, che si ottiene dalla conoscenza delle caratteristiche idrogeologiche del sito su cui insiste il deposito. Il Rapporto ISPRA presenta invece diverse metodologie per la valutazione del rischio ambientale maturate in ambito europeo e propone un nuovo metodo a indici per la valutazione del rischio ambientale per le acque superficiali. Per l’applicazione di tale metodo a indici si è calcolato dapprima l’Indice di Propensione al Rilascio, così come richiesto anche nel metodo speditivo per suolo e sottosuolo e si è successivamente classificato il corpo idrico su cui insiste il deposito. Attraverso l’applicazione dei 2 metodi è stato dunque possibile valutare il livello di criticità ambientale del deposito, determinando la necessità di procedere con una metodologia semplificata o una metodologia avanzata per la stima del rischio di contaminazione ambientale.
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Schiavi, Daniele. "Progettazione e prototipazione di una piattaforma cloud ibrida per il monitoraggio della salute." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23158/.

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Abstract:
La tesi tratta la progettazione di un'architettura di riferimento e lo sviluppo prototipale di una piattaforma per la raccolta di dati sanitari, relativi a diversi pazienti, attraverso l'utilizzo di dispositivi commerciali eterogenei, per poi renderli disponibili attraverso un modello standard per diverse tipologie di utilizzo. Nei primi capitoli viene illustrato lo studio effettuato sulla telemedicina ed in particolare sul telemonitoraggio, definendo il quadro di contesto nel quale è situata la tesi. Successivamente sono illustrati i requisiti ed una loro fase di analisi che hanno guidato la progettazione dell'architettura. Infine si è sviluppato un prototipo di una piattaforma basata sull'architettura realizzata per validarla, calandola in un caso d'uso reale, e verificarne la fattibilità. Essa è stata calata nel caso Covid-19, dato il periodo attuale, proponendo una piattaforma in grado di raccogliere i dati rilevanti per individuare i sintomi di tale malattia, consentendo quindi il monitoraggio di pazienti sani o che hanno già contratto il virus.
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Landi, Nicoletta <1983&gt. "Educare (al)la sessualità: dalla prevenzione alla promozione della salute sessuale per adolescenti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7313/.

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Abstract:
In questo elaborato si analizzano le politiche internazionali e nazionali e le pratiche educative e socio-sanitarie pubbliche attraverso cui la salute sessuale dei/delle giovani è costruita e gestita nel contesto italiano e, in particolare, emiliano-romagnolo. Lo studio parte da un’indagine antropologica condotta presso un consultorio per adolescenti facente parte del Sistema Sanitario italiano - lo Spazio giovani di Bologna – e da una ricerca-azione focalizzata su un progetto educativo regionale destinato alle classi della scuola secondaria di primo grado chiamato W l’amore. Attraverso un confronto con i Paesi Bassi si riflette sull’educazione alla sessualità in ambito europeo evidenziandone le criticità e le potenzialità per quanto concerne una più generale tutela e promozione della salute dei/delle più giovani. Argomenti legati all’adolescenza, all’educazione e alla sessualità si connettono a questioni socio-politiche inerenti ai diritti sessuali e alla cittadinanza intima. Se la sessualità è una componente multiforme dell’esperienza umana poiché nella sua fluidità si incarna l’interazione tra individuo, alterità e società, l’educazione alla sessualità è uno spazio fisico e simbolico in cui costruire e condividere opinioni, desideri, intenzioni e identità. Pensare alla promozione del benessere sessuale non può prescindere dal problematizzare i processi sociali attraverso cui la sessualità degli/delle ragazzi/e è plasmata e normata. L’antropologia – nella sua portata critica – può evidenziare la complessità che caratterizza la rete dei servizi socio-sanitari e educativi destinati ai/alle giovani e le intenzioni degli/delle stakeholders che vi operano. Obiettivo della ricerca è quindi decostruire l’educazione alla sessualità e presentarla come processo sociale condiviso, continuo e volto alla tutela della pluralità sessuale e relazionale. Essa, inoltre, può contribuire alla co-costruzione di una società più inclusiva e in grado di valorizzare tutte le sfumature erotiche di cui si compone.
In this dissertation I analyse international and national policies and the related Public Health educative practices through which teenage sexual health is constructed and managed in the Emilia-Romagna area and in the wider Italian context. This study starts from an anthropological survey led within a youth centre part of the Italian Health System – named Spazio giovani and located in Bologna - and from an action-research focused on a specific regional project addressed to adolescents and teachers from secondary school named W l’amore. Furthermore, through a comparison with the Netherlands’ policies and practices concerning sex education, this study aims to reflect on comprehensive sexuality education in the European context in order to highlight its critical aspects and its potentialities. Topics related to adolescence, education and sexuality in a broader sense are linked to socio-political issues concerning sexual rights and intimate citizenship. If sexuality is a complex and multidimensional component of human experiences since its fluidity is embodied in the interaction among individuals and society, sex education represents a physical and a symbolic space where to define and to share opinions, desires, intentions and identities. Thinking about sexual health and its promotion means to problematize and de-naturalize the ways teenage sexuality is publicly constructed and managed. In this sense, anthropology can help underlining the complexity of social, health and educational services addressed to teenagers and highlighting the purposes of the stakeholders involved in developing and leading sex education programs for teenagers. Aim of this research is to present sex education as a continuous social process that is supposed to promote sexual and relational diversity and that may also contribute to the co-construction of a more inclusive society where all the nuances it is made of can be appreciated and protected.
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Stilla, Lara Marzia. "La valutazione del rischio di incidente rilevante per i depositi di fitosanitari." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7903/.

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Abstract:
I prodotti fitosanitari sono sostanze attive e preparati, contenenti una o più sostanze attive, destinati a proteggere i vegetali, a favorire e regolare i loro processi vitali, a conservarli, a eliminare le parti non necessarie, a frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento, ad eliminare le piante indesiderate. Il prodotto fitosanitario è composto normalmente da tre tipologie di sostanze: sostanza attiva, coadiuvante e coformulante. Le sostanze attive rappresentano la parte del prodotto fitosanitario che serve a combattere l’avversità che si vuole controllare, cioè la sostanza tossica che, a seconda della pericolosità e della concentrazione presente nella formulazione, concorre a determinare la classe di tossicità e quindi di pericolosità del prodotto. Gli stabilimenti che detengono fitosanitari sono suddivisi in depositi e siti produttivi. Secondo la classificazione dell’ISPRA, i depositi di fitosanitari costituiscono una delle 15 categorie di attività a rischio di incidente rilevante, mentre, i siti produttivi rientrano nella categoria degli stabilimenti chimici e/o petrolchimici. Il presente lavoro di tesi ha riguardato la valutazione del rischio di incidente rilevante per i depositi di fitosanitari, con particolare attenzione al rischio associato alla produzione di composti tossici a seguito di scenari incidentali di incendio. È stata in primo luogo effettuata una ricerca approfondita finalizzata a comprendere che cosa sono i prodotti fitosanitari, a quale scopo servono e quali sono i rischi ad essi associati. Successivamente, è stato effettuato un approfondimento delle norme a cui i siti che producono e detengono fitosanitari sono soggetti. È stato quindi effettuato un censimento per individuare quali e quanti sono i depositi e i siti di produzione di prodotti fitosanitari suscettibili di causare incidenti rilevanti in Italia. Si è poi proceduto all’analisi storica sulle banche dati MHIDAS, E-MARS ed ARIA, al fine di individuare gli eventi incidentali che hanno interessato depositi e siti produttivi di fitosanitari. Successivamente, si è analizzato il Regolamento CPR-15, quale metodo raccomandato dal ministero olandese VROM (Ministerie van Volkshuisvesting, Ruimtelijke Ordening en Milieu) per la valutazione del rischio associato a depositi di fitosanitari. Come applicazione della metodologia per la valutazione del rischio descritta dal Regolamento CPR 15, è stata effettuata la modellazione di uno scenario di incendio in un deposito reale di fitosanitari attraverso il Warehouse Model, implementato nel software PHAST 6.54. La simulazione ha portato a definire l’estensione delle aree di danno associate alla dispersione dei fumi tossici prodotti dall’incendio.
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Andreini, Chiara. "Analisi del rischio per le linee di trasferimento fluidi di una raffineria." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7348/.

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Abstract:
La movimentazione delle materie prime, degli intermedi e dei prodotti finali all’interno di una raffineria avviene attraverso una struttura logistica che prevede la ricezione delle materie prime, i trasferimenti delle sostanze tra le diverse unità produttive, la spedizione dei prodotti finiti. La distribuzione dei fluidi avviene su vie di tubazioni (pipe rack e trincee) che si possono articolare su un’ampia porzione di territorio, in prossimità di impianti, strade ed altri centri nevralgici. La perdita di contenimento accidentale dalle tubazioni può costituire un elemento di rischio di difficile gestione, proprio per la diffusione dei percorsi su un’area di vaste dimensioni. Il presente lavoro di tesi, svolto presso lo studio ICARO s.r.l. di Cortona, si propone di effettuare l’analisi del rischio dovuto al trasferimento dei fluidi all’interno di una raffineria, valutando la frequenza e la distribuzione spaziale degli effetti degli scenari incidentali finali che possono avere luogo in caso di rilascio. Le tubazioni prese in esame sono quelle di maggior impatto dal punto di vista del rischio a causa della pericolosità della sostanza trasferita e della vicinanza del percorso a punti nevralgici all’interno dello stabilimento; sulla base di questo criterio sono state analizzate le tubazioni per il trasferimento di GPL, H2S e benzina. I risultati ottenuti consentono di identificare soluzioni per l’ottimizzazione del layout della raffineria e costituiscono, più in generale, uno strumento analitico di supporto alle modifiche progettuali. L’elaborato è strutturato come segue. Nel Capitolo 1 è riportata la descrizione della raffineria e delle linee di interconnessione selezionate ai fini dello studio. Nel Capitolo 2 vengono identificate le tipologie più rappresentative di perdita di contenimento dalle linee e ne viene stimata la frequenza di accadimento. Nel Capitolo 3 viene illustrata una metodologia per la stima della probabilità di innesco che tiene in considerazione la circolazione di automezzi nelle strade interne della raffineria. Nel Capitolo 4 vengono esaminati, confrontati e selezionati i vari tipi di modelli di rilascio presenti nel package di simulazione Phast Professional 7.1 in vista della loro applicazione alle perdite dalle linee. Nel Capitolo 5 è riportato il calcolo delle frequenze di accadimento degli scenari incidentali finali, mentre nel Capitolo 6 sono illustrati i risultati relativi alla valutazione delle conseguenze. Nel Capitolo 7 viene effettuato lo studio dell’effetto domino, sviluppato in accordo ad un approccio metodologico innovativo. Infine nel Capitolo 8 vengono riportate alcune considerazioni finali.
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Giolli, Lorenzo <1968&gt. "Un modello VaR per la misura del rischio di credito nelle banche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/212/.

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Andraghetti, Elisa. "Stabilimenti a rischio di incidente rilevante: valutazione della vulnerabilità ambientale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/582/.

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Amadei, Solidea. "Listeria monocytogenes nei formaggi: elementi di valutazione del rischio per i consumatori vulnerabili." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20990/.

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Abstract:
I formaggi sono alimenti comuni consumati da tutte le popolazioni e da tutte le fasce d’età. Per le loro caratteristiche intrinseche vengono considerati dal regolamento 2073/2005 come prodotti che costituiscono un substrato favorevole per lo sviluppo microbico. Essendo alimenti Ready to Eat (RTE) non subiscono ulteriori trattamenti prima del consumo per cui eventuali patogeni hanno modo di sopravvivere e moltiplicarsi. Uno di essi è Listeria monocytogenes che è stato causa negli anni di vari focolai tossinfettivi e ad oggi i casi di infezione sono in aumento in Europa e nel mondo. La listeriosi colpisce principalmente le categorie di popolazione più vulnerabili che comprendono anziani, donne in gravidanza e persone immunocompromesse e si manifesta con sintomi da lievi simil-influenzali a gravi come setticemia, meningite, aborto e morte. In questo elaborato vengono approfonditi i principali fattori di rischio che aumentano la probabilità di insorgenza della listeriosi nelle suddette categorie di popolazione. Tra questi elementi utili ai fini della valutazione del rischio è compresa la scorretta gestione dell’alimento in termini di manipolazione e tempo e temperatura di conservazione, la virulenza del ceppo patogeno incontrato e l’efficacia del sistema di sorveglianza attivo sul territorio. Infine vengono ipotizzate alcune strategie per ridurre l’incidenza della listeriosi originata dal consumo di alimenti soprattutto per le persone più esposte al rischio.
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Domeneghetti, Alessio <1981&gt. "Modellistica Idraulico-Matematica per la definizione di strategie di mitigazione del rischio alluvionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4900/.

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Abstract:
La Comunità Europea, alla luce dei recenti eventi alluvionali occorsi nei Paesi Membri ed al progressivo aumento dei danni economici da essi provocati, ha recentemente emanato una direttiva (Direttiva Europea 2007/60/CE, Flood Directive) per la valutazione e la predisposizione di piani di gestione del rischio idraulico alluvionale. Con riferimento a tale contesto l’attività di ricerca condotta si è concentrata sulla valutazione delle potenzialità offerte dalla modellistica numerico-idraulica mono e bidimensionale quale strumento per l’attuazione della Direttiva 2007/60. Le attività sono state affrontate ponendo particolare attenzione alla valutazione dei termini di incertezza che caratterizzano l’applicazione dei modelli numerico-idraulici, esaminando i possibili effetti di tale incertezza sulla mappatura della pericolosità idraulica. In particolare, lo studio si concentra su diversi tratti fluviali del corso medio inferiore del Fiume Po e si articola in tre parti: 1) analisi dell’incertezza connessa alla definizione delle scale di deflusso in una generica sezione fluviale e valutazione dei suoi effetti sulla calibrazione dei modelli numerici quasi-bidimensionali (quasi-2D); 2) definizione di mappe probabilistiche di allagamento per tratti fluviali arginati in presenza di tre sorgenti di incertezza: incertezza nelle condizioni al contorno di monte, nelle condizioni di valle e nell’identificazione delle eventuali brecce arginali; 3) valutazione dell’applicabilità di un modello quasi-2D per la definizione, a grande scala spaziale, di strategie alternative al tradizionale rialzo dei manufatti arginali per la mitigazione del rischio alluvionale associato a eventi di piena catastrofici. Le analisi condotte, oltre ad aver definito e valutato le potenzialità di metodologie e modelli idraulici a diversa complessità, hanno evidenziato l’entità e l’impatto dei più importanti elementi d’incertezza, sottolineando come la corretta mappatura della pericolosità idraulica debba sempre essere accompagnata da una valutazione della sua incertezza.
In the light of recent catastrophic flood events and the steadily increase of economic losses associated with inundations in Europe, the European Community recently issued the Flood Directive (2007/60/EC), which requires Member States to evaluate and map flood-risk and to develop flood risk management plans. Concerning these issues, the present dissertation focuses on the development and testing of mono and quasi two-dimensional (quasi-2D) numerical hydraulic models for the implementation of Directive 2007/60. The activities are carried out paying particular attention on the evaluation of the main sources of uncertainty that characterize the application of numerical models, examining their possible effect on the flood hazard mapping. The study considers various river branches of the River Po and is structured into three main parts: 1) analysis of rating-curve uncertainty in a given river section and evaluation of its effects on the calibration of roughness coefficients for a quasi-2D, 2) flood hazard mapping for a diked river reach considering three major sources of uncertainties: uncertainties in upstream and downstream boundary conditions and uncertainties in the dike-failure location and breach morphology; 3) development and testing of a quasi-2D hydraulic model to support the large-scale identification of optimal flood-risk mitigation strategies relative to the 500-year flood. The analysis assesses the potential of methodologies and numerical-hydraulic models for flood hazard mapping and highlights the impact of the most important elements of uncertainty, pointing out how a correct flood hazard map should always be accompanied by a throughout uncertainty assessment.
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Grosso, Davide. "Il rischio da frana nell'Appennino Dauno: l'esempio di Celenza Valfortore (Fg)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3732/.

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Spada, Stefania <1982&gt. "Il consenso informato come strumento di esercizio del diritto alla salute per i pazienti stranieri?" Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6805/.

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Abstract:
L’elaborato propone una riflessione rispetto all’atto giuridico del consenso informato quale strumento garante dell’esercizio del diritto alla salute per i migranti. Attraverso una riflessione antropologica rispetto alla natura, alla costruzione e alla logica dei diritti universali, verranno analizzate le normative nazionali, europee ed internazionali a tutela del diritto alla salute per i migranti; l’obiettivo della ricerca è indagare l’eventuale scarto tra normative e politiche garantiste nei confronti della salute migrante e l’esistenza di barriere strutturali che impediscono un pieno esercizio del diritto alla salute. L’ipotesi di ricerca si basa sulla reale capacità performativa del consenso informato, proposto solitamente sia come strumento volto ad assicurare la piena professionalità dell’operatore sanitario nell’informare il paziente circa i rischi e i benefici di un determinato trattamento sanitario, sia come garante del principio di autonomia. La ricerca, attraverso un’analisi quanti-qualitativa, ha interrogato il proprio campo, rappresentato da un reparto di ginecologia ed ostetrica, rispetto alle modalità pratiche di porre in essere la firma nei moduli del consenso informato, con particolare attenzione alle specificità proprie delle pazienti migranti. Attraverso l’osservazione partecipante è stato quindi possibile riflettere su aspetti rilevanti, quali le dinamiche quotidiane che vengono a crearsi tra personale sanitario e pazienti, le caratteristiche e i limiti del servizio di mediazione sanitaria, le azioni pratiche della medicina difensiva. In questo senso il tema del “consenso informato”, indagato facendo interagire discipline quali l’antropologia, la bioetica, la filosofia e la sociologia, si è posto sia come lente di lettura privilegiata per comprendere le dinamiche relazionali ad oggi esistenti tra professionisti sanitari e popolazione migrante, ancora vittima di diseguaglianze strutturali, ma altresì come “innesco potenziale” di nuove modalità di intendere la relazione medico-paziente.
The thesis proposes a reflection on informed consent as tool exercising right to health for migrants. The national, European and international protection of the right to health for migrants, will be investigated through an anthropological reflection on the nature, the construction and the logic of universal rights; the aim of the research is to investigate any gap between legislation and policies protecting migrant health and the existence of structural barriers that prevent a full exercise of a fundamental right. The research hypothesis is based on the real performative capacity of informed consent, usually designed as a tool to ensure both full professionalism of the health care in informing the patient about the risks and benefits of a specific medical treatment and the respect of the principle of autonomy. through quantitative and qualitative analysis performed in a department of gynecology and obstetrics, the survey focused on informed consent in action, trying to grasp the specifics of doctor and patient migrant. The daily dynamics between health personnel and patients, the characteristics and limitations of the service of linguistic and cultural mediation, the practical actions of defensive medicine have been investigated by participant observation. In this sense, the theme of "informed consent", investigated interacting disciplines such as anthropology, bioethics, philosophy and sociology, has set both as reading lens privileged to understand the dynamics of relationships between health professionals and migrant population , still victims of structural inequalities, but also as a "potential trigger" for new ways of interpreting patient-physician relationship.
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PISAPIA, GIOVANNI. "Sviluppo di una metodologia per la gestione del rischio attentati terroristici contro infrastrutture critiche." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/205.

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Abstract:
Questa tesi di dottorato consiste nello sviluppo di una metodologia per gestire il rischio attentati terroristici contro infrastrutture fisiche per proprietari o gestori di impianti appartenenti ad infrastrutture critiche.
This Ph.D. thesis consists in developing a terrorism risk management framework (TRMF) to guide critical infrastructure facilities' owners and operators in their decision making process related to the risk of terrorism.
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Lobina, Matteo. "Vulnerabilità degli aggregati edilizi e rischio sismico. Uno studio per la città di Imola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La tesi affronta due argomenti distinti ma strettamente legati tra loro quali la vulnerabilità sismica e il rischio sismico. Parte centrale della tesi è l’analisi della vulnerabilità di due aggregati storici, ad uso prevalentemente residenziale, situati nel centro storico di Imola. Il calcolo della vulnerabilità analitica viene svolto tramite lo studio dei documenti catastali e archivistici, per la comprensione dell’evoluzione temporale planimetrica ed in alzato dell’aggregato, e tramite indagini visive effettuate in loco, per l’individuazione delle criticità di ciascun edificio. Per completare la parte di studio della vulnerabilità analitica si individuano gli interventi da eseguire per eliminare o diminuire le criticità riscontrate, arrivando a trovare un indice di vulnerabilità minore rispetto a quello della situazione attuale. Nella parte di progetto si affrontano anche la tematica della fattibilità degli interventi, individuando le soluzione migliori tra tutte le UMI (unità minima di intervento) per la realizzazione dei lavori. La parte conclusiva ed innovativa della tesi riguarda il rischio sismico. In particolare l’introduzione di un indice di rischio sismico, IRS, che tenga conto del danno reale riscontrato su un edifico in relazione all’accelerazione massima registrata nella zona del terremoto. Per fare ciò sono stati analizzati e rielaborati i dati delle vecchie tesi svolte sui centri abitati colpiti da terremoto, pertanto con edifici ed aggregati lesionati dal sisma. L’idea nasce dal fatto che la vulnerabilità analitica calcolata risulta sempre molto maggiore del danno reale riscontrato a fronte di un evento sismico, non fornendo un indice esatto per il calcolo del rischio sismico (Rischio = Vulnerabilità x Esposizione x Pericolosità). Da qui l’idea di introdurre un indice che tenga conto del danno reale subito da un aggregato e che possa fornire una stima del danno atteso su edifici con caratteristiche simili.
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Leonardi, Antonio. "Sviluppi modellistici per la gestione del rischio alluvionale nel bacino idrografico del fiume Reno." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si inserisce all’interno delle attività svolte dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) dell’Università di Bologna a seguito del contratto stipulato con l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po (AdBPo) e l’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna. L’obiettivo prefissato è stato quello di approfondire lo studio e le conoscenze del bacino del fiume Reno, estendendo e migliorando la mappatura del territorio di pianura interessato dalle piene, e conseguentemente aggiornare il modello idraulico monodimensionale del sistema fluviale del Reno. In una prima fase del lavoro è stata analizzata l’area di interesse adottando criteri standardizzati per identificare le celle idrauliche allagabili e creare una gerarchia delle stesse, in relazione al tipo di varco o di connessione presente tra queste ultime. La seconda fase si è concentrata sulla realizzazione di un modello numerico-idraulico quasi-2D testato per scenari di piena aventi diversi tempi di ritorno (TR 25, 100 e 500) e diverse configurazioni geometriche degli argini: NOVERTOP (sormonto impedito), NOBREACH (sormonto in assenza di crollo arginale) e BREACHBL (cedimento dell’arginatura in caso di sormonto). Dalle simulazioni condotte utilizzando le varie combinazioni di scenari sono stati ottenuti risultati che hanno consentito di effettuare un’analisi lungo l’asta fluviale (laminazione delle portate, confronto dei livelli idrometrici raggiunti e valutazione del franco idraulico), nonché di valutare gli scenari di allagamento nelle aree esterne all’asta arginata (numero di esondazioni, celle allagate, volumi coinvolti e dinamiche di allagamento). Infine, a titolo di approfondimento, è stata realizzata una versione bidimensionale del modello numerico-idraulico per il TR 25, scenario BREACHBL.
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Levis, Giulia. "L'informatica medica per la gestione del rischio nella somministrazione dei farmaci tramite sistemi infusionali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4685/.

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SACCHETTINI, GABRIELE. "E-learning ed indicatori di rischio inderetti per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2473.

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Abstract:
I prodotti fitosanitari sono considerati uno dei principali strumenti di difesa contro le più rilevanti avversità che colpiscono la produzione agricola. Per garantire che il loro utilizzo sia realmente basato su principi di sostenibilità, nel 2009 l’Unione Europea ha introdotto la cosiddetta direttiva sull’Uso Sostenibile dei Pesticidi (EU 128/2009/EC) dove lo sviluppo di appropriati indicatori di rischio insieme all’implementazione di una corretta attività di formazione e sensibilizzazione sono da considerare fondamentali per ridurre l’esposizione. Per contribuire in questa direzione, in questo studio sono stati prodotti: a) un toolbox di pratici indicatori di rischio indiretti per essere utilizzati da parte delle autorità nazionali per monitorare le performance; b) un nuovo strumento e-learning (OpenTEA) di formazione e sensibilizzazione per raccogliere e condividere i più efficienti e consistenti materiali a disposizione. Questi contributi sono stati sviluppati utilizzando un approccio pragmatico basato sia su una consultazione degli stakeholders sia su un’analisi completa del rischio (usando dei modelli previsionali di esposizione e svolgendo un’indagine sistematica “sul campo”). Tutto è stato reso possibile grazie al coinvolgimento nelle attività nel centro di ricerca OPERA, un “think tank” che attraverso il suo approccio innovativo basato su costruire reti con gli stakeholders e ponti tra scienza e politica, permette il raggiungimento di soluzioni pragmatiche condivise.
Pesticides are considered one of the principle tools of defence against the most relevant adversity affecting the agricultural production. To ensure that their use is really based on sustainability principle, in 2009 the European Union introduced the so called Directive on Sustainable Use of Pesticides (EU 128/2009/EC) where the establishment of appropriate risk indicators to monitor the performances together with the implementation of appropriate training and awareness raising to improve behaviours are considered fundamentals. To contribute in this direction, in this study were produced: a) a toolbox of practical indirect risk indicators to be used by EU Member States to monitor the performances; b) a new e-learning tool (OpenTEA) for training and awareness raising to collect and share the most efficient and scientifically sound training and communication material. These contributions were developed using a pragmatic approach focusing either on a complete stakeholder consultation process either on a comprehensive analysis of risk (looking at some exposure models and performing a systematic surveys “on the field”). All the process was possible getting involved in the OPERA research centre, a “think tank” that through its innovative approach based on building network among stakeholders and bridges between science and policy, allow the achievement of pragmatic and agreed solutions.
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Argentino, Daniele. "Rischio di contaminazione di acque superficiali dovuto a rilasci accidentali di idrocarburi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1758/.

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Zaccherini, Alex. "Horse360: Progettazione e Sviluppo di un Sistema per il Monitoraggio dello Stato di Salute dei Cavalli." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23233/.

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Abstract:
Horse360 è un prototipo di un Sistema che permette di tenere traccia dello stato di salute di un cavallo, monitorandone alcuni dati biometrici e consentendo al suo proprietario un maggiore controllo sullo stesso. Il sistema si articola in un dispositivo wearable, un supporto da installare all'interno del box dell'animale, un server ed un'applicazione mobile che consente all'utente la visualizzazione dei dati raccolti.
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Brogna, Giuseppe. "Analisi di Rischio applicata ad una discarica mediante l'uso del codice GasSim." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/407/.

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Spirelli, Benedetta. "Valutazione del rischio di contaminazione del suolo da rilasci accidentali di idrocarburi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8050/.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si colloca nell’ambito dell’analisi del rischio di contaminazione ambientale dovuto ad incidenti rilevanti, facendo particolare riferimento a due metodologie per la stima di tale rischio. La prima è una metodologia ad indici proposta dal Gruppo di Lavoro misto APAT/ARPA/CNVVF, tramite la quale è possibile compiere un primo livello di analisi, detto anche IRA-Initial Risk Assessment: l’obiettivo principale del metodo ad indici sopra citato è quello di individuare situazioni critiche per il suolo e sottosuolo in riferimento alla possibilità di contaminazione da parte di liquidi idrocarburici. La seconda procedura riguarda, invece, una valutazione avanzata del rischio ambientale, detta anche ARA-Advanced Risk Assessment: quest’ultima, applicata solo nel caso in cui l’analisi di primo livello abbia evidenziato situazioni critiche, viene realizzata tipicamente tramite software specifici, in grado di simulare sia nello spazio che nel tempo i fenomeni di migrazione della contaminazione nel sottosuolo. Nell’ambito del lavoro di tesi è stata eseguita per un deposito costiero di liquidi idrocarburici una valutazione del rischio ambientale sia di primo livello (IRA, tramite l’applicazione del metodo ad indici), sia di livello avanzato (ARA, tramite il software HSSM). I risultati ottenuti nei due casi risultano in ottimo accordo. La tesi è organizzata in 7 capitoli. Il Capitolo 1, che ha carattere introduttivo, illustra il concetto di rischio di incidente rilevante e si concentra sull’impatto che gli incidenti rilevanti possono avere sull’ambiente, come emerge chiaramente dall’analisi delle banche dati incidentali. Il Capitolo 2 fornisce una mappatura degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante in Italia. Il Capitolo 3 illustra il metodo ad indici ed il Capitolo 4 riporta le caratteristiche del software HSSM. Il Capitolo 5 contiene la descrizione del caso di studio analizzato, fornendo tutti gli elementi utili ai fini dell’applicazioni delle metodologie di analisi del rischio: pertanto esso contiene la descrizione sia delle principali proprietà impiantistiche del deposito e degli scenari incidentali che in esse possono verificarsi, sia delle proprietà idrogeologiche del terreno su cui sorge il sito. Il Capitolo 6 riporta in modo ampio e documentato i risultati ottenuti dall'applicazione delle metodologie di valutazione del rischio al caso di studio. Il Capitolo 7 infine contiene alcune considerazioni finali.
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Palazzo, Angela Cristiana. "da.TA: Big data ambientali e prevenzione oncologica. Design di un servizio ecosistemico accessibile per la città di Taranto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Le ricerche effettuate in ambito epidemiologico mostrano la relazione che intercorre tra l’esposizione alle fonti inquinanti e il danno sanitario. L'analisi ambientale condotta sulla città di Taranto mette in luce come l’alta percentuale di mortalità e incidenza oncologica, che si registra nel territorio, sia correlata alla sovrapproduzione degli inquinanti emessi dall’apparato siderurgico. L’obiettivo di ricerca della mia tesi è indagare sulle possibilità di mitigare e migliorare la qualità della vita dei tarantini, attraverso un servizio, fornendo una soluzione strategica che si serva dell'utilizzo di Big Data ambientali per la prevenzione oncologica. La scelta di avvalersi di questo strumento è stata fatta a seguito degli studi in materia di telerilevamento e dei servizi offerti dai programmi di monitoraggio spaziale. Dalle indagini condotte direttamente sul campo, il confronto con i cittadini e con i rappresentanti delle associazioni, è emerso un sentimento condiviso: forte sfiducia nell’ascolto dei bisogni degli stessi da parte delle istituzioni. Partendo dai Big Data, lo scopo è creare strumenti innovativi, al fine di sensibilizzare i tarantini verso la tematica della prevenzione e cercare di mitigare il danno sanitario. In risposta alle necessità manifestate nella fase di ricerca nasce da.Ta, un sistema di servizio finalizzato a: - conoscere l’impatto ambientale e le sue ripercussioni sanitarie; - migliorare e rendere accessibili gli strumenti per la prevenzione, la cura e la ricerca oncologica; - realizzare un ecosistema urbano di competenze trasversali. Sviluppando un progetto "site specific", la ricerca valida le opportunità offerte da questi strumenti, con l’intento di far collaborare, sinergicamente, gli attori già attivi e porre le basi per la realizzazione di una consapevolezza civica diffusa.
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Giuliano, Cristina. "Modellazione numerica monodimensionale e bidimensionale per la valutazione del rischio idraulico lungo il fiume Po." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Lo sviluppo socio–economico avvenuto negli ultimi decenni in molte zone incluse nel bacino idrografico del fiume Po ha indubbiamente concorso ad una rinnovata attenzione sulle nuove iniziative normative e sulle diverse, e più innovative, pratiche di pianificazione per la valutazione quanto–qualitativa del rischio idraulico residuale. L’obiettivo perseguito in questo lavoro di tesi è stato quello di realizzare un modello capace di riprodurre la complessità spazio–temporale con cui fenomeni di piena al limite della prevedibilità evolvono nel tratto medio–inferiore del fiume Po (geometria monodimensionale) e di descrivere le dinamiche di allagamento nei aree esterne al sistema arginale (Fascia C; geometria quasi bidimensionale o bidimensionale). Le simulazioni svolte con il codice numerico HEC–RAS 5.0.3 prendono in riferimento le attuali prestazioni del sistema arginale, sia in assenza di interventi, sia a seguito di opere di consolidamento. I risultati evidenziando come la scelta modellistica utilizzata per rappresentare le aree di fascia C (ovvero aree 2D o quasi-2D) incide sul moto dell’acqua in tali zone e, dunque, anche sulla propagazione della piena verso valle: influenza il numero di comparti allagati, l’estensione delle aree urbane ed industriali esposte a rischio, le potenziali perdite di vite umane, i massimi livelli idrici raggiunti e i danni inferti agli edifici. La modellazione bidimensionale quando basata su DEM ad elevata risoluzione, come nel caso in esame (5m), delinea le reali complessità ed i punti di forza dell’area di studio, utili ad una coerente ed adeguata gestione dei volumi esondati.
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Canala, Sara. "Metodologie per la valutazione del rischio di incidente rilevante negli stabilimenti che trattano sostanze esplosive." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si inserisce nel settore specifico degli stabilimenti che producono, stoccano e vendono sostanze esplodenti nell’ambito delle attività civili. Quando si parla di stabilimenti che detengono sostanze esplosive, intese o come esplosivi pirotecnici oppure esplosivi ad uso civile, è bene considerare sia le installazioni di processo in cui avviene la produzione e il confezionamento delle sostanze esplodenti, sia le installazioni di deposito in cui avviene lo stoccaggio, la manipolazione e il trasferimento di queste sostanze. In funzione della quantità di sostanza pericolosa presente, in Italia gli stabilimenti che detengono sostanze esplosive sono per legge soggetti al T.U.L.P.S. e possono essere soggetti al D. Lgs 105/2015 e classificati come stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Possono dunque essere richieste specifiche misure di protezione e adeguate procedure aziendali di gestione al fine di contenere il rischio entro valori accettabili e ridurre al minimo l’impatto su elementi vulnerabili esterni a seguito di un eventuale evento incidentale. Per questi motivi risulta importante che gli stabilimenti che trattano esplosivi svolgano un’analisi del rischio, attraverso la valutazione della distribuzione spaziale delle conseguenze e della frequenza con cui si può verificare un incidente. Lo scopo del lavoro di tesi è di analizzare le metodologie disponibili per la stima delle conseguenze e delle frequenze degli scenari incidentali propri degli stabilimenti che trattano materiale esplosivo. Lo studio ha sia carattere teorico che pratico, dal momento che è considerata l’applicazione dei metodi analizzati ad uno stabilimento assunto come caso di studio.
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Carisi, Francesca. "Modello quasi-bidimensionale per la valutazione del rischio idraulico da esondazione fluviale nella Pianura Padana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3293/.

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Marchitelli, Flavio. "Analisi numerica delle condizioni di rischio idraulico per la porzione sudoccidentale della citta di Ravenna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6871/.

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Abstract:
Nel lavoro è stato indagata la possibilità di allagare in modo controllato aree prospicienti il fiume Montone poste più a monte rispetto alla città di Ravenna, al fine di garantirne la sicurezza idraulica.
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Frontali, Fiammetta. "Approccio metodologico per la valutazione del rischio dovuto agli sversamenti accidentali di petrolio in mare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8026/.

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Abstract:
Il trasporto del petrolio via mare tramite navi petroliere è molto utilizzato per congiungere i paesi produttori con quelli consumatori. Durante il trasporto possono avvenire rilasci accidentali di petrolio in mare, con contaminazione anche estesa dell’ambiente marino. La stima del rischio di contaminazione ambientale imputabile alle attività di trasporto via mare è fondamentale al fine di ridurre il rischio stesso. Per prevedere il destino degli sversamenti di olio in mare, sono stati sviluppati diversi software che simulano lo spostamento della chiazza di olio rilasciato e le trasformazioni chimico-fisiche cui essa è soggetta, dette fenomeni di oil weathering. L’obiettivo del presente lavoro di tesi è stato quello di individuare un software per la simulazione del destino dei rilasci di olio in mare idoneo ad essere utilizzato nell’ambito di una innovativa metodologia di valutazione del rischio per l’ambiente marino. A tal fine sono stati studiati e confrontati, sia da un punto di vista teorico sia tramite l’applicazione a casi di studio, i software GNOME, ADIOS e OSCAR; dal confronto è emerso che GNOME e ADIOS contengono modelli semplificati per simulare i fenomeni di oil weathering subiti da una chiazza di olio formatasi a seguito di un rilascio. Rispetto ai software GNOME e ADIOS, OSCAR è molto più complesso e articolato; richiede numerosi dati in ingresso, ma fornisce in uscita una descrizione dello scenario più aderente alla realtà. Un’importante peculiarità di OSCAR, che lo rende estremamente vantaggioso nell’ambito di una metodologia di valutazione del rischio, consiste nel fatto che esso dispone di una modalità di funzionamento stocastica. Per validare l’utilizzo di OSCAR nell’ambito di una metodologia di valutazione del rischio, se ne è effettuata l’applicazione ad un caso di studio, ovvero alla rotta da Suez a Porto Marghera. Si è pertanto osservato che il rischio derivante da un rilascio di olio in mare è dipendente dal punto in cui questo rilascio avviene. È dunque possibile concludere che il software OSCAR è uno strumento valido nell’analisi del rischio ambientale derivante da sversamenti di olio in mare. Il lavoro di tesi è strutturato come descritto nel seguito. Il Capitolo 1 è introduttivo e, dopo aver descritto la problematica legata agli sversamenti di idrocarburi in mare, elenca e spiega i fenomeni di oil weathering. Il Capitolo 2 è incentrato sulle caratteristiche e sul confronto dei software dell’ente americano NOAA, ossia ADIOS e GNOME. Il Capitolo 3 si occupa della descrizione del software OSCAR dell’ente norvegese SINTEF. Il Capitolo 4 riporta la metodologia seguita per il calcolo del rischio di contaminazione del mare, ripresa da una metodologia per il calcolo del rischio già consolidata nell’industria di processo relativa all’uomo. Il Capitolo 5 introduce il caso di studio, ovvero l’applicazione della metodologia alla rotta da Suez a Marghera. Il Capitolo 6 riporta alcune considerazioni conclusive.
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Sanzani, Matteo. "La costruzione di un indicatore di salute per la manutenzione predittiva attraverso la programmazione genetica mono-obiettivo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La manutenzione predittiva, o Prognostic Health Management (PHM), è l’innovativa politica manutentiva basata monitoraggio continuo dello stato di salute dei componenti meccanici, grazie all’acquisizione dei dati tramite sensori applicati sui componenti stessi. Questi dati non sono facilmente analizzabili direttamente: è difatti necessaria un’attività di processing, volta ad estrarre delle caratteristiche significative e sintetiche del segnale, chiamate in letteratura features. Tipicamente, alla fase di estrazione delle features, segue una fase di selezione delle features e/o costruzione di un indicatore di salute, al fine di ridurre la dimensionalità dei dati ed aumentare la performance degli algoritmi futuri che riceveranno in input tali features per la diagnostica e/o prognostica. Questa tesi si focalizza proprio sulla costruzione di un indicatore di salute (HI) tramite programmazione genetica mono-obiettivo (algoritmo euristico basato sulla teoria della selezione naturale di Darwin, assai promettente rispetto alle tecniche tradizionali di selezione di features) a partire da un insieme di features estratte manualmente nel dominio del tempo. I segnali utilizzati provengono da un prototipo costruito all’interno del Laboratorio dell’Università di Bologna. In particolare, è stato analizzato il comportamento della cinghia, che rappresenta uno dei componenti chiave del prototipo, dalla messa in funzione in stato sano fino alla rottura (run-to-failure test). Il modello sarà costruito in ambiente MATLAB, attraverso lo sfruttamento del Genetic Programming Toolbox presente nel software stesso. Infine, per valutare il risultato ottenuto, l’HI costruito è stato dato in pasto ad un algoritmo di fitting e di previsione della vita utile residua (RUL), allo scopo di valutare l’errore medio di previsione rispetto a quanto realmente accaduto durante il test. I risultati ottenuti sembrano positivi, ma sono necessari sviluppi futuri per valutare la robustezza dell’indicatore.
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Arcangeli, Alice. "Analisi di rischio e messa in sicurezza operativa di un sito contaminato da idrocarburi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1992/.

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Zanardi, Luca. "L'invecchiamento degli impianti a rischio di incidente rilevante." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
In Europa molti degli impianti in funzione hanno raggiunto o superato la fine della propria vita nominale di progetto, durante la quale ogni elemento d’impianto ha subito forme di degrado materiale. Nella fase finale della vita il danno accumulato può raggiungere una dimensione tale da rendere l’attrezzatura non più idonea ad esercitare la sua funzione. Negli ultimi anni, il settore industriale ha posto un’attenzione crescente nei riguardi delle problematiche legate al fenomeno indicato come “invecchiamento”, che non è riferito meramente alla sola età di un impianto, ma alla condizione in cui esso si trova e a come questa sia cambiata nel tempo. Un Gruppo di Lavoro (GdL) istituito dall’INAIL ha elaborato un Metodo ad Indici per la valutazione del programma di gestione del'invecchiamento, individuando alcuni fattori che influenzano il fenomeno. Lo scopo della presente tesi, sviluppata presso la società ICARO di Cortona (AR), è quello di contribuire alla messa a punto di una metodologia per la selezione degli elementi d’impianto critici da sottoporre al Metodo ad Indici elaborato dal GdL. Il presente elaborato di tesi è così strutturato. Dopo il Capitolo 1, avente carattere introduttivo, nel Capitolo 2 viene descritto l’invecchiamento, definendolo e riportandone le evidenze storiche. Nel Capitolo 3 sono indicate le disposizioni legislative nazionali che riguardano l’invecchiamento e alcune norme tecniche. Il Capitolo 4 è dedicato alla presentazione del Metodo ad Indici del GdL. Nel Capitolo 5 è descritta la Metodologia ICARO, sviluppata, anche grazie al seguente elaborato di tesi, come strumento di supporto per l’applicazione del Metodo del GdL. Il Capitolo 6 riporta un'applicazione della Metodologia ICARO ad un caso di studio. Nel Capitolo 7 è descritto l'approccio RBI, che rappresenta un valido strumento di gestione e monitoraggio dell’invecchiamento. Il Capitolo 8 contiene alcune considerazioni finali relative allo studio.
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Bottegoni, Valentina. "L'analisi preliminare del rischio di incidente rilevante." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Con l’emanazione del D.Lgs.105/2015, che si è posto come testo unico per il controllo del rischio di incidente rilevante, viene data grande attenzione all'analisi preliminare del rischio. Nella parte 1 dell’allegato C, intitolata “Contenuti richiesti per il Rapporto di Sicurezza”, viene disposto che l’analisi degli scenari incidentali sia preceduta da un'analisi preliminare del rischio per l’individuazione delle unità critiche dello stabilimento: lo studio approfondito e quantificato degli scenari incidentali andrà effettuato per le unità individuate come critiche al termine dell'analisi preliminare del rischio. Nella parte 3 dell’allegato C intitolata “Criteri di valutazione dei Rapporti di Sicurezza ai fini delle verifiche di conformità della documentazione e di idoneità ed efficacia dell’analisi dei rischi effettuata e delle relative misure di sicurezza”, viene sottolineato che l’analisi preliminare del rischio per i depositi di G.P.L. e per i depositi di liquidi infiammabili e/o tossici debba ancora essere effettuata con i metodi ad indici previsti ai sensi del D.Lgs.334/99 e s.m.i., ovvero con le procedure descritte nel D.M.15/05/96 e nel D.M.20/10/98. Per tutte le altre tipologie di stabilimenti tale analisi deve essere svolta o secondo il metodo ad indici generale descritto nel D.P.C.M.31/03/89, o secondo metodologie equivalenti scelte dal Gestore e aventi comunque analoga finalità. La libertà di scelta sul metodo da utilizzare ha giustificato l’individuazione di alcune metodologie proposte in ambito internazionale, come il metodo Dow Fire & Explosion Index, il metodo Dow Chemical Exposure Index, il metodo Mond Fire, Explosion and Toxicity Index ed il metodo Safety Weighted Hazard Index. Obiettivo del presente lavoro di tesi è stata l’analisi comparativa dei metodi per l’analisi preliminare del rischio, effettuata sia da un punto di vista teorico che pratico, considerando l’applicazione delle diverse procedure ad un caso di studio del contesto italiano.
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Tabellini, Anita. "Sfide future per i sistemi zootecnici: il caso delle carni bovine." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente elaborato di tesi ha preso in esame le attuali sfide per la sostenibilità attuale e futura del settore delle produzioni animali che riguardano la produzione di gas climalteranti, l’inquinamento delle acque e dei suoli, le implicazioni esistenti fra salute e consumo di prodotti di origine animale e la protezione del benessere animale. In particolare, è stato preso in esame l’allevamento bovino per il quale possono essere considerate diverse tecniche per mitigare la formazione di gas climalteranti, intervenendo sull'alimentazione dell’animale, sulla gestione delle deiezioni e sullo spandimento dei fertilizzanti. La protezione del benessere animale è importante in quanto per i cittadini europei è diventato un aspetto fondamentale della qualità complessiva degli alimenti e in secondo luogo è meno probabile che un animale che si trovi in un buono stato di benessere necessiti di trattamenti terapeutici con antibiotici, con risvolti positivi anche sul preoccupante fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Per tale ragione, è stato recentemente proposto un sistema per classificare il rischio degli allevamenti in ambito di sanità pubblica e veterinaria, il ClassyFarm. Per i bovini adulti in particolare, potrebbe essere significativa l’implementazione di questo sistema, in quanto ancora non esiste una normativa verticale. Infine, il consumatore deve essere consapevole di quello che consuma: la carne è un alimento che fornisce proteine, grassi, macro e micro-nutrienti e, una dieta che non la comprende può essere carente di nutrienti essenziali quali amminoacidi, acidi grassi, vitamine e minerali. D’altro canto, però, le carni trasformate sono state classificate come cancerogeno certo per il tumore del colon-retto, mentre le carni rosse come cancerogeno probabile. Bisognerebbe, dunque, modulare il consumo di carne (es. una/due porzioni di carne rossa a settimana e una di carne trasformata), al fine di ridurre i rischi per la salute e l’impatto ambientale derivante.
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Pettazzoni, Laura. "Il Sistema di Gestione Integrata QSA per la miniera di acque termominerali di Porretta Terme." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/930/.

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Colonna, Graziana. "Calcolo parallelo per modelli stocastici con default." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13494/.

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Abstract:
In questa tesi presentiamo un particolare modello stocastico con default per la valutazione di contratti finanziari, che tenga conto del rischio del credito. Sotto determinate ipotesi di mercato, mostriamo come il prezzo di un contratto che segue le dinamiche descritte dal modello, si riduca al calcolo del valore atteso di una variabile aleatoria. Descriviamo il metodo Monte Carlo, uno dei metodi numerici più utilizzati per il calcolo di un valore atteso. Introduciamo poi il calcolo in parallelo e in particolar modo CUDA, un tipo di architettura hardware che supporta il calcolo in parallelo. Descriviamo il problema della calibrazione dei parametri di un modello e l'algoritmo di Nelder e Mead attraverso cui calibrare il modello oggetto di studio e spieghiamo il motivo della scelta di lavorare con il calcolo in parallelo. Introduciamo uno strumento finanziario, i Credit Default Swap, su cui calibrare il modello, attraverso l'utilizzo di CUDA. Infine presentiamo i risultati ottenuti dalla calibrazione.
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Inghilleri, Raffaella. "Valutazione preliminare del rischio NaTech: un caso di studio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Gli eventi naturali catastrofici sono potenziale origine di incidenti industriali poiché possono condurre al rilascio di sostanze pericolose dagli impianti; questo genere di eventi incidentali è chiamato NaTech, ad indicare la doppia composizione degli stessi, naturale e tecnologica. Il rischio che un impianto industriale impone al territorio che lo circonda è quindi incrementato dalla possibilità del verificarsi di un evento naturale catastrofico e la probabilità che le persone siano esposte a conseguenze dannose può subire un aumento non trascurabile. Il D.Lgs. 105/2015, la norma che in Italia considera il rischio di incidente rilevante, si occupa per la prima volta in modo specifico del rischio NaTech, richiedendo di valutare gli eventi naturali che possono interessare uno stabilimento, di analizzare gli scenari da essi derivanti e le precauzioni adottate per prevenire incidenti da essi indotti. Nella letteratura tecnica sono disponibili alcune specifiche procedure per la valutazione qualitativa del rischio NaTech. Nell'ambito del presente lavoro di tesi due metodi qualitativi sono stati applicati ad un caso di studio, effettuando per esso una valutazione preliminare del rischio NaTech. Il lavoro di tesi è strutturato come segue: nel Capitolo 1 è presentata un’introduzione all’argomento della tesi, mentre nel Capitolo 2 sono descritti due metodi speditivi per la valutazione del rischio NaTech. Il Capitolo 3 riporta le informazioni sul caso di studio; il Capitolo 4 illustra l’applicazione delle metodologie al caso di studio; infine nel Capitolo 5 si riportano alcune considerazioni conclusive.
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Valguarnera, Lidia. "Metodo sperimentale per la determinazione della soglia di rischio rockburst nella Galleria di Base del Brennero." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il fenomeno di Rockburst in ammassi compatti sotto grandi coperture è un problema di instabilità locale dell’ammasso che può generare problemi di sicurezza per le maestranze. Ad oggi esistono diversi riferimenti empirici sulla previsione del fenomeno in fase di progettazione, basati essenzialmente sul rapporto tra la tensione maggiore indotta dallo scavo e la resistenza a compressione monoassiale della matrice rocciosa. Al contrario, sono pochi i metodi di individuazione in corso d’opera del manifestarsi di un evento di Rockburst prima che lo stesso si verifichi, che permettano di intraprendere per tempo contromisure adeguate al controllo del fenomeno. Nel corso dei lavori di realizzazione della Galleria di Base del Brennero, al fine di individuare una tecnica di previsione del fenomeno compatibile con l’avanzamento dello scavo all’interno di un granito massivo sotto 1200m di copertura, è stato eseguito uno studio sperimentale per correlare lo stato di sforzo e deformazione all’interno di una porzione di ammasso, alla densità spettrale di potenza (PSD) delle emissioni acustiche valutando le variazioni energetiche degli eventi acustici al variare del carico applicato. La porzione di ammasso è stata sottoposta ad un carico controllato, attraverso due martinetti piatti, fino alla sua rottura, registrando in contemporanea attraverso appositi sensori i livelli energetici delle emissioni acustiche. Il risultato ottenuto mostra chiaramente un picco di energia pochi istanti prima della rottura della roccia. A tale picco di energia corrisponde un indice, ricavabile utilizzando le misurazioni di sensori sismici, che definisce anche il livello di soglia di allarme contro i fenomeni di rigetto violento. Dal presente studio si può quindi desumere un metodo attraverso il quale individuare per tempo la possibilità di manifestazione di un rigetto violento di una porzione rocciosa e prendere contromisure adeguate al controllo dello stesso.
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D'Ostilio, Debora. "Sviluppo di un programma per il calcolo del termine sorgente ai fini della valutazione del rischio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Nel laboratorio PQAT dell’istituto IQS School of Engineering di Barcellona si realizzano analisi quantitative di rischio per gli stabilimenti chimici classificati, secondo la direttiva Seveso, come stabilimenti a rischio di incidente rilevante. In fase di valutazione è necessario seguire un procedimento metodico che prevede fasi di calcolo manuali coadiuvate dall’utilizzo di software. La normativa catalana specifica che possono essere impiegati software commerciali come ALOHA e EFFECTS per la quantificazione del termine sorgente, mentre per la valutazione delle conseguenze fisiche legate a scenari di dispersione tossica e la generazione delle curve isorischio il gruppo IQS utilizza un codice proprio implementato in MATLAB. Col fine di rendere il procedimento completamente automatizzato, così da eliminare le fasi iniziali di calcolo supportate dai software, è stato introdotto nel programma generale un codice appositamente sviluppato in MATLAB per la quantificazione del termine sorgente in seguito a rilasci accidentali di sostanza in fase liquida. Il codice sostituisce il lavoro svolto dal software EFFECTS e fornisce informazioni relative alla quantità di sostanza rilasciata in atmosfera e allo stato fisico del rilascio, da cui è possibile procedere alla modellazione della dispersione e alla valutazione del rischio finale. Col fine di comprovarne il corretto funzionamento, il programma così ottenuto è stato utilizzato per simulare alcuni casi di rilascio relativi a serbatoi di sostanze pericolose stoccate in un’industria chimica situata nel territorio catalano. Il codice oltre ad essersi dimostrato decisamente accurato e completo, ha permesso una notevole riduzione in termini di tempo e complessità delle operazioni da svolgere per operare le analisi di valutazione del rischio secondo la metodologia IQS.
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