Academic literature on the topic 'Risorse Idriche'

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Journal articles on the topic "Risorse Idriche"

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Roson, Roberto, and Martina Sartori. "Cambiamento climatico e commercio di acqua virtuale nel Mediterraneo." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2011): 57–73. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-003003.

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Abstract:
Cambiamento climatico e commercio di acqua virtuale nel Mediterraneo In questo lavoro viene considerato lo scambio virtuale di acqua tra Paesi del Mediterraneo, che fa riferimento al contenuto implicito di acqua utilizzato per la produzione di beni commerciati. Vengono stimati i flussi di acqua virtuale legati al commercio di beni agricoli, e successivamente, viene impiegato un modello di equilibrio economico generale per simulare gli effetti di una minor disponibilitŕ futura di risorse idriche, legata al cambiamento climatico. Viene valutato come e quanto i meccanismi autonomi di adattamento dei sistemi economici possano costituire una parziale risposta ai problemi di riduzione delle risorse idriche disponibili.
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2

Rinne, Katherine Wentworth. "Hydraulic infrastructure and urbanism in early modern Rome." Papers of the British School at Rome 73 (November 2005): 191–222. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003020.

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Abstract:
INFRASTRUTTURE IDRAULICHE E URBANISMO AGLI INIZI DELLA ROMA MODERNATra il 1570 e il 1620, Roma fu trasformata da una città essenzialmente medievale in una città barocca. Durante questo periodo, papi, cardinali e altri cittadini infiuenti restaurarono antichi acquedotti e costruirono nuove fontane con l'intento di usare le infrastrutture idriche come strumento per riportare Roma alla sua antica grandezza, solidificare il prestigio papale, cambiare l'assetto urbano esistente, stimolare lo sviluppo economico e accrescere la salute pubblica. Tre acquedotti a caduta furono costruiti per servire Roma: l'Acqua Vergine (1562–70), l'Acqua Felice (1585–7) e l'Acqua Paola (1607–12). Dopo un migliaio di anni di risorse limitate Roma fu rifornita di acqua e dal 1625 fu dotata di 80 nuove fontane pubbliche. In questo articolo tratterò queste fontane al fine di dimostrare come lo sviluppo urbano fu ottimizzato nelle aree in cui l'acqua poté essere distribuita. Si dimostrerà che le fontane erano molto più che ornamenti urbani; esse erano realmente le strutture più visivamente prominenti di un nuovo, benché perlopiù nascosto, ordine fisico, costruito sopra un sistema integrato di infrastrutture idriche che includeva acquedotti, condotti, distribuzione di cisterne e cloache, che nell'insieme verranno discusse in questa sede. Tale ordine esisteva in proporzione nelle vicinanze e nella città in quanto l'infrastruttura idrica forniva un'armatura per organizzare e effettivamente controllare lo spazio pubblico, forse per la prima volta dall'antichità.
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Saitta, Pietro, and Luigi Pellizzoni. "Lo chiamavano "sviluppo": il complicato rapporto di Gela con l'Eni." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 96 (September 2010): 158–88. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096007.

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Abstract:
Anni Cinquanta: il petrolio affiora in Sicilia e le popolazioni accolgono tripudianti l'arrivo degli stabilimenti petrolchimici. "La Sicilia come il Texas", č quello che molti pensano. Mezzo secolo dopo il conto del sogno č servito: malformazioni, malattie da industrializzazione, risorse idriche devastate e sottratte ai territori, criminalitŕ organizzata. Gela č una delle capitali italiane della petrolchimica: inizia da qui la resistenza ai padroni dell'oro nero. Gli autori discutono il tema del risanamento e descrivono l'impatto socioeconomico dell'industria petrolchimica.
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Redaelli, Chiara. "Modelli economici di allocazione delle risorse idriche: l'analisi del mercato cileno dei water rights." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (July 2009): 37–68. http://dx.doi.org/10.3280/efe2008-003003.

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Abstract:
Market instruments have been often proposed with the aim of improving the efficient allocation of use rights over natural resources. This article analyzes the potential of market mechanisms in the field of water resources and focuses attention on the experience of Chile, one of the few cases in which water markets have been implemented on a wide scale. Evidence from the Chilean case is discussed in order to verify theoretical hypotheses and to outline the potential benefits but also the many drawbacks of these instruments.Key words: Water policy, water markets, tradeable permits.JEL classifications: Q25, Q58.Parole chiave: Risorse idriche, mercati ambientali, permessi trasferibili.
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5

Bruun, Christer. "Frontinus, Pope Paul V and the Aqua Alsietina/Traiana confusion." Papers of the British School at Rome 69 (November 2001): 299–315. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200001847.

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Abstract:
FRONTINO, PAPA PAOLO V E LA CONFUSIONE TRA AQUA ALSIETINA E TRAIANAL'iscrizione sulla Fontana dell'Acqua Paola del Gianicolo, a Roma, contiene un errore significativo. Secondo l'iscrizione, infatti, Papa Paolo V ristorò l'acquedotto augusteo dell'Aqua Alsietina, mentre in realtà i suoi ingegneri usarono l'Aqua Traiana per migliorare il rifornimento idrico della città (c. 1610). Questo errore non è semplicemente casuale. L'amministrazione papale era a conoscenza della presenza dell'Aqua Alsietina sulla sponda destra del Tevere dal trattato De aquae ductu urbis Romae di Frontino, ma non sapeva che i Romani avevano costruito anche un altro acquedotto sulla stessa sponda, poiché questo non veniva invece menzionato da Frontino. In questo articolo si sostiene che Frontino († c. 100 d.C.) doveva essere universalmente conosciuto tra gli ingegneri idraulici e gli amministratori delle risorse idriche in età rinascimentale e barocca (come Vitruvio tra gli architetti). La ‘riscoperta’ moderna dell'Aqua Traiana non avvenne che nel 1680 con Raffaele Fabretti, che fece uso di fonti antiche disponibili anche alla cancelleria di Paolo V, se solo fossero state condotte altre ricerche oltre Frontino. Furono necessari altri 150 anni prima che le conclusioni di Fabretti divennero generalmente note. Per la prima volta, inoltre, questo articolo prende in esame tutta l'evidenza antica e medievale in cui viene nominata l'Aqua Traiana.
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Hermon, Ella. "Aqua ducta, aqua distributa: La gestione delle risorse idriche in età romana by Anna Domizia Bianco." Phoenix 64, no. 1-2 (2010): 208–10. http://dx.doi.org/10.1353/phx.2010.0062.

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7

La Vigna, Francesco, Roberto Mazza, and Giuseppe Capelli. "Le risorse idriche nei travertini della piana di Tivoli-Guidonia. La modellazione numerica come strumento di gestione degli acquiferi." Rendiconti online della Società Geologica Italiana 27 (July 2013): 77–85. http://dx.doi.org/10.3301/rol.2013.21.

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8

Spagnoli, Federica. "IL COLOSSO DEL KOTHON, BAAL DELLE ACQUE E DEL CIELO: PROTEZIONE DIVINA E CONTROLLO DELLE RISORSE IDRICHE A MOZIA NEL V SECOLO A.C." Quaderni di Vicino Oriente 17 (2021): 129. http://dx.doi.org/10.53131/qvo1127-60372021_12.

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Donathan Guido. "Sfide e potenziale per il futuro sviluppo agricolo in Giordania: ruolo dell'istruzione e dell'imprenditorialità." International Journal of Science and Society 4, no. 3 (September 29, 2022): 460–73. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i3.540.

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Abstract:
Il documento esamina lo stato dello sviluppo agricolo in Giordania, le sfide attuali e il potenziale di sviluppo futuro. L'obiettivo dello studio è svelare il ruolo dell'istruzione e dell'imprenditorialità nella promozione dello sviluppo agricolo in Giordania attraverso: l'introduzione di nuove tecnologie nel settore; applicare una prospettiva di marketing moderna e globale e potenziare l'imprenditorialità giovanile. Questo studio si basa su un approccio teorico basato sulla ricerca secondaria e la ricerca primaria comprende due indagini sono state condotte in questo studio. Come vari studi, questo studio ha confermato che la scarsità d'acqua è la principale sfida allo sviluppo agricolo in Giordania e che il settore è meno sviluppato rispetto ad altri settori del paese. Tuttavia, questo studio ha aggiunto che la scarsa partecipazione dell'imprenditoria giovanile nel settore non è solo dovuta alla scarsità finanziaria e all'insufficiente conoscenza dei giovani, ma anche alla loro scarsa attitudine al lavoro nel settore. Pertanto, si suggerisce che vi sia la necessità di cambiare drasticamente il paradigma del sistema educativo per soddisfare le esigenze del mercato. Utilizzare anche il ruolo della R&S per migliorare la gestione delle risorse idriche e concentrarsi sulla desalinizzazione e il riutilizzo delle acque reflue e cambiare l'atteggiamento dei giovani nei confronti del lavoro in agricoltura. A ciò si aggiunge la necessità di fornire un maggiore supporto finanziario e tecnico per attrarre e aiutare i giovani imprenditori a investire nel settore. Di conseguenza, si presenterà un'opportunità per affrontare le sfide attuali e promuovere lo sviluppo futuro.
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10

Pasi, Riccardo. "Idroelettrico e tutela delle acque: le opportunitŕ d'intervento e regolazione della pubblica amministrazione." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 100 (August 2011): 129–46. http://dx.doi.org/10.3280/asur2011-100007.

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Abstract:
L'idroelettrico, compreso il mini-idroelettrico, puň generare pesanti impatti ambientali sui corpi idrici in cui si inserisce, allontanando cosě gli obiettivi di qualitŕ ambientale stabiliti dalla Direttiva Acque. Allo stesso tempo la politica energetica europea spinge per l'aumento della produzione di energia rinnovabile, compresa quella idroelettrica: ma di che tipo? Conciliare le due istanze č possibile solo se la pubblica amministrazione (Regioni e Province in primo luogo), con politiche territoriali ed economiche adeguate, saprŕ governare le proprie risorse e indirizzare lo sviluppo del settore.
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Dissertations / Theses on the topic "Risorse Idriche"

1

MASSARUTTO, ANTONIO. "La gestione delle risorse idriche come politica pubblica." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 1996. http://hdl.handle.net/11578/278382.

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2

Poli, Marco. "Risorse idriche sotterranee del continente africano: disponibilità e prospettive di gestione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
L’acqua è uno dei principali fattori per la crescita socio-economica e lo sviluppo del continente africano. Il continente africano dispone di ingenti risorse idriche, ma le complessità naturali caratteristiche di alcune regioni del continente e la frequente assenza di una corretta pianificazione della loro gestione ne riduce ad oggi il potenziale in maniera significativa. L’utilizzo delle risorse idriche in Africa è destinato ad incrementare sensibilmente nel corso dei prossimi decenni, come risultato della crescita demografica e dei fabbisogni nell’agricoltura. Le risorse idriche sotterranee giocano un importante ruolo in tale scenario in quanto molti paesi africani caratterizzati da scarsità d’acqua dispongono di sostanziali riserve idriche sotterranee e l’accesso a tali risorse, ancorché limitate, è largamente diffuso nel continente. Si stima che il totale delle risorse idriche sotterranee sia di 0,66 milioni di km cubi. Le risorse sotterranee sono largamente distribuite: i maggiori volumi sono localizzati nei larghi acquiferi sedimentari nelle regioni del nord Africa. Per molti paesi africani pozzi appropriatamente ubicati sono in grado di sostenere le comunità con l’estrazione manuale mediante pompe con una portata di 0,1-0,3 l/s. Grandi impianti di produzione da acquifero (>5 l/s), che siano adatti per lo sviluppo urbano o produzioni agricole intensive, non sono ancora diffusi e sono limitati ad aree particolari. La disponibilità ed accessibilità delle acque sotterranee in gran parte dell’Africa è favorevole ad uno sviluppo rurale piuttosto che urbano. Il maggiore fattore limitante per una gestione sostenibile delle risorse sotterranee è dato dalla necessità di identificare se le acque sotterranee sono rinnovabili (ed in quale misura) o meno, al fine di programmare le corrette politiche gestionali nel tempo.
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3

Frontori, I. "L'ACQUA A MEDIOLANUM. CONTROLLO E GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE IN ETÀ ROMANA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/488876.

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Abstract:
As is widely known, in the early 1900s the city of Milan looked very different than today because of its close relations with water: it had a dense network of canals and natural groundwater springs. The origin of this intricate system dates back to the process of Romanization and the beginnings of planned urban development. Since 49 BC, when Mediolanum’s “municipium” was established, the need for new strategies for water supply and defense led to the diversion of some rivers, with the aim of creating a self-sufficient internal water course-network. Over the last thirty years, archaeological digs have uncovered the remains of a number of drainage facilities, channels and pipes throughout the city; furthermore, the discovery of some parts of the defensive moat have stimulated a debate about the aspect of the townscape during the Roman period. This paper aims to give a complete survey of the system, combining archaeological evidence with the study of historical sources.
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4

Castiglioni, Simone <1981&gt. "Modelli per la stima delle risorse idriche superficiali in bacini idrografici non strumentati." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2992/1/castiglioni_simone_tesi.pdf.

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Castiglioni, Simone <1981&gt. "Modelli per la stima delle risorse idriche superficiali in bacini idrografici non strumentati." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2992/.

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6

Gervasio, Isabella. "Caratterizzazione di sito per la gestione delle risorse idriche sotterranee mediante metodi geofisici integrati." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2012. http://hdl.handle.net/10077/7342.

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Abstract:
2010/2011
Il presente lavoro affronta lo studio di due problematiche idrogeologiche complesse e molto diverse tra loro, mediante un approccio geofisico integrato con le indispensabili indagini geologiche e idrogeologiche: (1) caratterizzazione delle risorse sotterranee solforose in ambiente montano al fine di localizzare una o più aree adatte alla perforazione e quindi all’estrazione di acque solforose; (2) caratterizzazione idrogeofisica di un area golenale soggetta a forti eterogeneità locali che possono influenzare il flusso, alterando consistentemente la conduttività idraulica. I risultati delle indagini geofisiche costituiscono nei casi descritti un indispensabile supporto funzionale per comprendere approfonditamente le aree studiate con particolare riguardo alla ricostruzione dei sistemi acquiferi, circuiti idrogeologici e disponibilità di risorse idriche e termali al fine di realizzare un'azione progettuale ingegneristica mirata e consistente.
XXIV Ciclo
1977
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7

Spiandorello, Massimo <1978&gt. "Gestione sostenibile delle risorse idriche nei piani di monitoraggio ambientale delle grandi opere infrastrutturali." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/498.

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8

LO, RUSSO STEFANO. "La carta idrogeologica schematica del Piemonte: strumento per la pianificazione delle risorse idriche sotterranee." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2004. http://hdl.handle.net/11583/2499538.

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Abstract:
Lo scopo principale del lavoro è quello di presentare il quadro generale delle risorse idriche sotterranee della Regione Piemonte allo stato attuale delle conoscenze e ad una scala adeguata ad una pianificazione a carattere regionale. La prima parte del lavoro descrive il quadro generale della legislazione comunitaria, nazionale e regionale in materia di risorse idriche sotterranee. Il lavoro prosegue fornendo un breve inquadramento territoriale della Regione Piemonte riportando alcuni dati essenziali, di carattere generale, al fine di fornire informazioni sullo stato del comparto idrico regionale, nei vari ambiti dove esso trova applicazione. Al fine di completare tale inquadramento ed introdurre i capitoli successivi, è stato incluso in questa parte un breve inquadramento climatico e sono stati tracciati i lineamenti geologico-geomorfologici principali. Successivamente, si entra nel merito della realizzazione della cartografia idrogeologica, fornendo elementi di comprensione delle tecniche GIS utilizzate, illustrandone alcune delle funzionalità principali. Vengono, poi, dettagliatamente descritte le fonti bibliografiche utilizzate nella ricostruzione dell’idrogeologia regionale, motivando le scelte adottate. Nella parte conclusiva, certamente la più importante da un punto di vista scientifico, si illustra l’assetto dell’idrogeologia regionale del Piemonte descrivendo le caratteristiche principali dei Complessi idrogeologici. Al fine di rendere più agevole la lettura e, soprattutto, permettere un confronto sistematico, si è optato per riportare le informazioni riguardanti ciascun complesso in una sorta di scheda descrittiva. In apertura del capitolo, comunque, è riportato un quadro sinottico di sintesi delle caratteristiche principali dei vari Complessi. Completano il lavoro un glossario e, evidentemente, la Carta Idrogeologica schematica del Piemonte alla scala 1:250.000.
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9

GAGLIARDI, ANNAMARIA FABRIZIA. "Le tre acque : la gestione delle risorse idriche nel progetto della citta e del territorio." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2004. http://hdl.handle.net/11578/278515.

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10

Cisotto, Alberto <1966&gt. "Effetti delle variazioni morfologiche dell'alveo del fiume Brenta sulle risorse idriche sotterranee (alta pianura veneta)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/10579/801.

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Books on the topic "Risorse Idriche"

1

Nicola, Lugaresi, and Mastragostino Franco, eds. La disciplina giuridica delle risorse idriche. Rimini: Maggioli, 2003.

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2

Albarea, Roberto. L'acqua come cittadinanza attiva: Democrazia e educazione fra i Nord e i Sud del mondo. Bologna: EMI, 2003.

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3

Zini, Luca, and Aurelie Cimolino. Risorse idriche sotterranee del Friuli Venezia Giulia: Sostenibilita dell'attuale utilizzo. Trieste]: Università degli studi di Trieste, Dipartimento di geoscienze, 2011.

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4

Aqua ducta, aqua distributa: La gestione delle risorse idriche in età romana. Torino: S. Zamorani, 2007.

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5

Emanuele, Guggino, Rossi Giuseppe, and Benedini Marcello 1932-, eds. Innovazione, risorse idriche e ambiente: Studi in memoria di Emanuele Guggino Picone. Milano: F. Angeli, 1991.

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6

Italy) Convegno su acqua e sviluppo. Una politica delle risorse idriche per il futuro del Mediterraneo (2001 Naples. Acqua e sviluppo: Una politica delle risorse idriche per il futuro del Mediterraneo. Bologna: Mulino, 2003.

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7

Bruno, Francesco. Tutela e gestione delle acque: Pluralità di ordinamenti e governance multilivello del mare e delle risorse idriche. Milano: Giuffrè editore, 2012.

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8

Boscolo, Emanuele. Le politiche idriche nella stagione della scarsità: La risorsa comune tra demanialità custodiale, pianificazioni e concessioni. Milano: Giuffrè editore, 2012.

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9

Baratti, Claudia. I fontanili: Una risorsa idrica e ambientale : tutela e gestione in Lomellina. Milano: Guerini e associati, 1999.

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10

Caretti, Cecilia. Uso della risorsa idrica nella provincia di Firenze: Risparmio, riuso, adattamento : come intervenire. Milano: F. Angeli, 2009.

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Book chapters on the topic "Risorse Idriche"

1

"Governance ambientale multilivello: le risorse idriche." In Rapporto sulle performance ambientali, 119–56. OECD, 2013. http://dx.doi.org/10.1787/9789264188754-8-it.

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2

Burgio, Aurelio. "Le risorse idriche nel territorio di Alesa." In From Hydrology to Hydroarchaeology in the Ancient Mediterranean, 76–90. Archaeopress Publishing Ltd, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv30pntvk.6.

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Conference papers on the topic "Risorse Idriche"

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Marchetti, Marco. "Selvicoltura e risorse idriche, ovvero boschi e buona acqua. Nuova funzione o nuova consapevolezza?" In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.061.

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2

Mastronardi, Luigi, and Elena Battaglini. "Turismo sostenibile e tensioni urbane nel terzo millennio." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7990.

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Abstract:
Il processo di urbanizzazione è un fenomeno che, negli ultimi decenni, ha registrato notevoli cambiamenti, i quali hanno avuto delle ripercussioni sulla distribuzione della popolazione mondiale tra aree urbane e rurali. L’aumento di popolazione nei centri urbani sta già creando problemi relativi alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti e alla disponibilità e qualità della risorsa idrica, come anche problemi di sicurezza sanitaria nelle periferie che continuano ad espandersi in assenza di infrastrutture e servizi. In relazione a ciò, il modello di sviluppo urbano sostenibile assume una valenza strategica in termini sociali, economici ed ambientali. Il turismo può, infatti, contribuire ad aumentare la vitalità economica delle città e a rafforzare il senso di identità urbana. Il turismo sostenibile contribuisce, inoltre, a mantenere l'integrità ambientale e culturale delle comunità, a conservare il patrimonio naturale e le zone ecologicamente sensibili. In questa Sessione dedicata al turismo è stata avviata una riflessione su ciò che il turismo può e deve fare per la sostenibilità del territorio, in maniera particolare di quello urbano. Diventa fondamentale comprendere in che modo il turismo può essere un elemento che può dare un contributo significativo allo sviluppo e all’innovazione sostenibile urbana, dato il suo impatto trasversale sulla società e le sue molteplici sfaccettature ambientali, economiche, sociali, culturali. In conclusione, sulla base degli spunti emersi è lecito affermare che il turismo rappresenti una opportunità di trasformazione delle città e dei territori circostanti, modificando gli equilibri sociali e culturali, economici e urbanistici, riuscendo persino a cambiare il modo di intendere e di vivere le città.
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