Academic literature on the topic 'Riviste illustrate'

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Journal articles on the topic "Riviste illustrate"

1

BRENNI, PAOLO. "19TH CENTURY SCIENTIFIC INSTRUMENT ADVERTISING." Nuncius 17, no. 2 (2002): 497–513. http://dx.doi.org/10.1163/182539102x00072.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title Le prime forme di pubblicit relative al commercio degli strumenti scientifici risalgono alla seconda met del XVI secolo. Piccoli annunci, semplici cataloghi e carte da visita illustrate sono comuni nel '700, ma la pubblicit degli strumenti scientifici diventa assai pi sofisticata e aggressiva a partire dal XIX secolo. Si moltiplicano i cataloghi illustrati e ponderosi, gli annunci su riviste e trattati scientifici, mentre le esposizioni universali che costellano la seconda met dell'Ottocento e gli show room dei costruttori, rappresentano nuovi mezzi per propagandare gli strumenti e stimolarne il commercio. In questo articolo viene illustrata l'evoluzione delle varie forme di pubblicit utilizzate dai costruttori nel corso del XIX secolo ed analizzata l'influenza che esse hanno avuto sull'andamento del mercato degli strumenti scientifici e sullo sviluppo dell'industria di precisione.
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2

Roggia, Carlo Enrico. "PLURIVOCITÀ, POLIFONIA E OPACITÀ DEI TESTI." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 28, 2022): 617–32. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18317.

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Abstract:
L’articolo rivisita il tema della polifonia (soprattutto nella sua manifestazione più esposta di discorso riportato) come dimensione costitutiva della testualità e insieme come tecnica di costruzione dei testi, prestando speciale attenzione alle sue manifestazioni complesse o sfumate, tali da sfidare la decodifica da parte dei destinatari. Rivisti i fondamenti semiotici del fenomeno e ritoccata la tipologia tracciata alcuni anni fa da E. Calaresu, quest’ultima viene presa come guida per passare in rassegna gli aspetti costitutivi del discorso riportato nelle loro ripercussioni ‘opacizzanti’, illustrate e discusse attraverso l’analisi di casi esemplari. In chiusura l’articolo si affaccia sulla polifonia intesa nel senso più lato di elemento pervasivo della comunicazione, operante anche al di sotto del livello testuale e inscritto nelle strutture basiche stesse della lingua. Multivocality, polyphony and opacity of texts The article revisits the theme of polyphony (especially in its most exposed manifestation of reported discourse) as a constitutive dimension of textuality and at the same time as a technique of text construction, paying special attention to its complex or nuanced manifestations, such as to challenge decoding by the addressees. Having reviewed the semiotic foundations of the phenomenon and tweaked the typology drawn a few years ago by E. Calaresu, the latter is taken as a guide to review the constitutive aspects of reported discourse in their 'opacifying' repercussions, illustrated and discussed through the analysis of exemplary cases. In closing, the article overlooks polyphony understood in its broadest sense as a pervasive element of communication, operating even below the textual level and inscribed in the very basic structures of language.
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Erba, Sergio. "Clinica, teoria, metodo nella terapia e nella formazione." RUOLO TERAPEUTICO (IL), no. 116 (February 2011): 51–57. http://dx.doi.org/10.3280/rt2011-116006.

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4

Erba, Sergio. "Clinica, teoria, metodo nella terapia e nella formazione." RUOLO TERAPEUTICO (IL), no. 122 (February 2013): 62–68. http://dx.doi.org/10.3280/rt2013-122005.

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Abstract:
In questa sezione il direttore della rivista trae spunto da vignette e situazioni cliniche attinte dalla sua pratica di terapeuta e formatore per illustrare aspetti della teoria clinica de Il Ruolo Terapeutico.
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5

Cinà, Roberta. "L’unità delle Arti in una rivista palermitana dell’Ottocento." De Arte. Revista de Historia del Arte, no. 10 (August 5, 2014): 197. http://dx.doi.org/10.18002/da.v0i10.1344.

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Abstract:
<p>El artículo analiza una revista publicada en Palermo desde 1888 hasta 1889: <em>L'Arte Decorativa Illustrata</em>, ahora rara y poco conocida. Es representativa del concepto de la unidad y la igual dignidad de las artes de finales del siglo XIX: artículos publicados sobre el la historia del arte italiano (que estaba empezando a escribirse), las exposiciones de 1889 y las tendencias artísticas del momento, sobre las obras de arte decorativo.</p><p>Encontramos algunos nombres famosos entre los editores, como Gioacchino di Marzo, fundador de la crítica de arte de Sicilia, y Giovan Battista Filippo Basile, el máximo exponente del siglo XIX en Sicilia y padre del estilo <em>Liberty</em> no sólo a nivel local.</p><p><em>L'Arte Decorativa Illustrata</em> no es sólo una fuente de información sobre obras y artistas poco conocidos hoy, sinon que también da testimonio de la misma dignidad de las artes "mayores" y "menores" al final del siglo XIX.</p>
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6

Ciancio, Orazio. "Inaugurazione del 71° Anno accademico dell'Accademia italiana di Scienze Forestali." L’Italia Forestale e Montana 77, no. 3 (August 25, 2022): 105–15. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1793.

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Abstract:
Dopo due anni in cui non è stato possibile organizzare manifestazioni aperte al pubblico a causa della pandemia di Coronavirus, il 12 maggio u.s., nella Sala della Musica della Fondazione Franco Zeffirelli, si è finalmente tenuta, al cospetto di una vasta platea, la Cerimonia di inaugurazione del 71° Anno accademico dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali. Dopo i saluti di Cecilia Del Re, Assessore all’Ambiente del Comune di Firenze, e del Prorettore dell’Università di Firenze Enrico Marone, il Presidente Orazio Ciancio ha illustrato l’attività dell’Istituzione nell’anno precedente e ha concluso con una breve relazione su “Il bosco: un soggetto di diritto”. Il Generale di C.A. Teo Luzi, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, ha tenuto la prolusione dal titolo “Ambiente, foreste e sicurezza”. Al termine della Cerimonia sono stati consegnati i diplomi ai nuovi Accademici, i premi ai vincitori del bando per i migliori articoli pubblicati su riviste scientifiche attinenti alle tematiche forestali e ambientali e i premi per le migliori tesi di dottorato nel settore forestale.
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7

Bosio, Albino Claudio. "Uno sguardo psico-sociale sulla medicina e la salute." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2021): 121–35. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11605.

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Abstract:
Sono qui rivisti i percorsi di ricerca sviluppati in collaborazione con Marcello Cesa-Bianchi. Sono anzitutto descritti i mutamenti di scenario – sul piano scientifico e sociale – che negli anni '80 orientano gli sviluppi della medicina e che sollecitano l'adozione di un punto di vista psico-sociale nella ricerca. Sono poi illustrati i vari percorsi di ricerca focalizzati sui seguenti temi: professione medica e costruzione sociale della pratica medica, sviluppi della psicologia medica come disciplina, comunicazione sociale e prevenzione dei rischi di salute, qualit&agrave; percepita e soddisfazione del cittadino per i servizi sanitari, culture e stili di salute della popolazione. Vengono discusse, infine, la rilevanza e l'attualit&agrave; di questi percorsi di ricerca.
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8

Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Gelder, Michael G. "Which treatments are effective: an epidemiological perspective." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 2 (August 1996): 108–13. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000405x.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - Descrivere alcuni problemi che possono emergere quando i risultati degli studi clinici controllati sono utilizzati acriticamente nella pratica clinica quotidiana e mostrare come una prospettiva epidemiologica faciliti l'identificazione di questi problemi. Metodo - Una rassegna degli studi clinici controllati per illustrare i problemi di: a) nascosta distorsione nella selezione dei casi, nei singoli trial; b) distorsione nella selezione degli studi inclusi nelle rassegne e nelle meta analisi. Risultati - È nota l'esistenza di molti tipi di distorsione nella selezione. In particolare, gli studi clinici con risultati negativi, a paritá di qualita scientifica, hanno minori probability di essere pubblicati su riviste a larga diffusione rispetto agli studi con risultati positivi. Conclusioni - Ci sono dei rischi nell'applicare, in modo acritico, i risultati dei trial alia pratica clinica. Tali rischi sono evitabili adottando una prospettiva epidemiologica e cercando trial clinici che siano rappresentativi dell'intera popolazione dei trial stessi. Il Cochrane Collaboration è stato fondato per minimizzare le deviazioni nelle rassegne e nelle meta analisi. Il primo Cochrane Centre on Schizophrenia è stato istituito ad Oxford ed altri sono previsti.
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Knežić, Boško. ""MARCO KRAGLIEVICH S’È DESTO. L’HAN VISTO IN CROAZIA" – TOMMASEOV PRILOG AFIRMACIJI SLAVENSKE NARODNE POEZIJE." Croatica et Slavica Iadertina 1, no. 12 (March 30, 2017): 231. http://dx.doi.org/10.15291/csi.1165.

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Abstract:
Rad se bavi odnosom Nikole Tommasea i hrvatskoga jezika te slavenske književne tradicije općenito s posebnim osvrtom na prijevode slavenske narodne poezije na talijanski jezik koji su pridonijeli njezinoj afirmaciji na zapadnoj obali Jadrana. Zajednički nazivnik svih analiziranih književnih priloga objavljenih u zadarskom listu Rivista Illustrata 1894., 1895. i 1897. godine sveslavenski je junak Kraljević Marko, mitološka spona slavenskoga jedinstva. Tommaseovi prijevodi i zanimanje za slavensku narodnu poeziju kao jedinu istinsku manifestaciju duha i najveći plod slavenskoga kreativnog genija posebno su važni u kontekstu njezine afirmacije izvan granica slavenskoga svijeta gdje je zbog nedostatka prijevoda ostala neotkrivena. U drugome su dijelu članka na nekoliko primjera ilustrirane prevoditeljske tehnike korištene prilikom prijevoda narodne poezije iz čega se može izvesti zaključak da su slavenske i romanske književne i kulturne tradicije duboko prožete i ukorijenjene u otočentesknoj Dalmaciji.
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Dissertations / Theses on the topic "Riviste illustrate"

1

Foni, Fabrizio. "" I lettori hanno bisogno di sale,di droghe,di eccitanti ". Nero, fantastico e bizzarrie varie nella Domenica del Corriere (1899-1909)." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2606.

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Abstract:
2006/2007
Per quanto riguarda il primo Novecento italiano, sulla scorta di quanto affermato da Calvino, la critica letteraria si è solitamente limitata ad esaminare una produzione fantastica di stampo «intellettuale», anziché «emozionale». In realtà, per il nostro paese, è proprio la nascita di svariate riviste di taglio popolare (e dalle larghe tirature) a contribuire alla diffusione d’un racconto fantastico finalizzato alla meraviglia o al raccapriccio del lettore. “La Domenica del Corriere”, oltre ad essere la più venduta, offre un perfetto esempio di come questo tipo di narrativa acquisti sempre più spazio, contribuendo alla creazione di una scuola di autori prolifici, seppur ai limiti del dilettantismo, e proponendo – spesso per la prima volta – le traduzioni a puntate dei romanzi esteri polizieschi, fantastici o semplicemente avventurosi più noti all’epoca. La citazione nel titolo riprende la risposta, all’interno dell’anonima rubrica “Piccola Posta”, fornita a un lettore che aveva inviato un racconto giudicato dalla redazione «troppo semplice». Il "sale", le "droghe", gli "eccitanti" su cui viene posto l’accento, ben esemplificano il favore accordato dalla testata alla narrativa di genere. È in questi anni che, all’interno dei giornali, il fantastico nostrano diviene una specifica e organizzata espressione della cultura di massa, e non una curiosa e occasionale presenza, e “La Domenica del Corriere” ne rappresenta senz’altro il modello più riuscito.
XX Ciclo
1980
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Esposito, Donato. "The artistic discovery of Assyria by Britain and France 1850 to 1950." Thesis, University of Plymouth, 2011. http://hdl.handle.net/10026.1/553.

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Abstract:
This thesis provides an overview of the engagement with the material culture of Assyria, unearthed in the Middle East from 1845 onwards by British and French archaeologists. It sets the artistic discovery of Assyria within the visual culture of the period through reference not only to painting but also to illustrated newspapers, books, journals, performances and popular entertainments. The thesis presents a more vigorous, interlinked, and widespread engagement than previous studies have indicated, primarily by providing a comprehensive corpus of artistic responses. The artistic connections between Britain and France were close. Works influenced by Assyria were published, exhibited and reviewed in the contemporary press, on both sides of the English Channel. Some artists, such as Gustave Doré, successfully maintained careers in both London and Paris. It is therefore often meaningless to speak of a wholly ‘French’ or ‘British’ reception, since these responses were coloured by artistic crosscurrents that operated in both directions, a crucial theme to be explored in this dissertation. In Britain, print culture also transported to the regions, away from large metropolitan centres, knowledge of Assyria and Assyrian-inspired art through its appeal to the market for biblical images. Assyria benefited from the explosion in graphical communication. This thesis examines the artistic response to Assyria within a chronological framework. It begins with an overview of the initial period in the 1850s that traces the first British discoveries. Chapter Two explores the different artistic turn Assyria took in the 1860s. Chapter Three deals with the French reception in the second half of the nineteenth century. Chapter Four concludes the British reception up to 1900, and Chapter Five deals with the twentieth century. The thesis contends that far from being a niche subject engaged with a particular group of artists, Assyrian art was a major rediscovery that affected all fields of visual culture in the nineteenth century.
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3

ZARZYCKI, JAKUB. "Italiani immaginati. Studium nad polską ikonosferą w latach 1861-1914 – malarstwo, grafika artystyczna, czasopisma ilustrowane." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1335662.

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Abstract:
Riassunto Italiani immaginati. Studio sull'iconosfera polacca 1861-1914 – pittura, grafica artistica, riviste illustrate Obiettivo del presente lavoro è quello di descrivere l'immagine degli italiani nell'iconosfera polacca negli anni 1861-1914. Nell’ambito di queste ricerche l’attenzione è stata rivolta principalmente a tre aspetti fondamentali, di cui il primo riguarda “l'orizzonte della storia dell'arte” o “ricerca sulla visualità/iconosfera”. Grazie all’ausilio delle metodologie della storia dell’arte e della “ricerca della visualità”, è stato possibile effettuare un’interpretazione dei temi, delle convenzioni, delle immagini nonché dei motivi ricorrenti legati all’iconosfera di quel periodo. Nel complesso sono state prese in esame circa duecentocinquanta opere attinte da diverse esperienze artistiche come la pittura, la grafica ed anche le illustrazioni di riviste. La maggior parte di tali opere non era stata ancora analizzata o risultava ancora poco nota in passato. In secondo luogo sono stati approfonditi i rapporti fra l'iconosfera e la produzione letteraria negli anni compresi tra il 1861 e il 1914. Tali lavori – si tratta principalmente di quadri e illustrazioni – sono stati accostati alle opinioni diffuse in quel tempo sugli italiani. Di ciò si trova riscontro nella produzione letteraria del periodo in analisi. Questo è il cardine da cui scaturisce l’intera riflessione scientifica del lavoro in oggetto. Sono stati cruciali lo studio e la descrizione delle opere frutto dell’iconosfera, in quanto esse incarnavano i principi della percezione della nazionalità italiana nell’Ottocento, noti, del resto, anche attraverso i testi letterari e paraletterari. E’ dunque all’interno di queste coordinate che il “discorso italiano”, creato a metà tra letteratura e iconosfera, è stato oggetto di interpretazione. Nel complesso sono state analizzate circa cento fonti tratte dal periodo storico di riferimento, da brevi comunicati stampa ad opere edite in più volumi. In terzo luogo si è cercato di determinare in quale misura i suddetti punti rientrino nella nota questione dell’“Italianismo”. Quest’ultimo, infatti, definito come elemento distintivo della cultura italiana o anche come realtà italiana con particolare riguardo all’aspetto culturale, attraverso i suoi effetti, esercita una certa influenza sull’artista. Sebbene a sua volta l’artista lo rielabori nelle sue opere, quei tratti distintivi di origine italiana restano ben visibili e facilmente rintracciabili. Tale processo di rielaborazione avviene in maniera più o meno consapevole e, di conseguenza, più o meno deliberata. Tutti questi temi di indagine sono stati ricongiunti ad un unico potente filo conduttore: ossia quello dell'immagologia. Le riflessioni sugli italiani sono state dunque effettuate attraverso la determinazione di come venivano di fatto percepiti, ossia in base all’immagine che si aveva di loro. A tal proposito è stata altresì esaminata la loro interazione in qualità di “diverso” nella cultura polacca. La prima sezione della tesi di dottorato è costituita dall'introduzione, in cui vengono citati i materiali di prova (circa duecentocinquanta elementi), stato della ricerca (nelle indagini avviate sia in Polonia sia all’estero, come gli studi inglesi e tedeschi), presentazione dei concetti chiave e relativa giustificazione della selezione dei singoli metodi di ricerca. E’ stata altresì effettuata un'analisi del testo di S. Mieroszewski “Dall'Italia”. La sezione successiva è dedicata allo studio di un caso sul lavoro di Julian Fałat (“Bozzetti da Roma”). Si tratta dell’analisi di un’opera unica arricchita dalla delineazione del sistema concettuale dal quale deriva la percezione culturale degli italiani nel periodo dal 1861 al 1914 nell’ambito del viaggio in Italia. In questa analisi l’attenzione è stata rivolta non solo alle opere di Fałat realizzate in Italia, ma anche alla sua corrispondenza e ai suoi diari. Tali fonti sono state trattate come esempio del “tipico viaggio in Italia” intrapreso da ogni artista polacco in quel tempo, ma anche come punto di riferimento da cui far emergere gli stereotipi dell’epoca sugli italiani. A tal proposito, sono state indicate sia le tradizioni di ricerca sia le limitazioni derivanti dall’uso di talune metodologie. Sono stati elencati i concetti chiave del lavoro di indagine, come “italianismo” e “immagologia” ed è stato chiarito anche come tali concetti si leghino a questioni di discorso e iconosfera. La seconda parte del lavoro, la più pregnante, è divisa in otto capitoli. E’ il risultato dell’elaborazione di una rete concettuale e di ricerca. Tali capitoli sviluppano le tre questioni precedentemente menzionate. Ciascuna delle opere citate viene analizzata alla luce delle proprie peculiarità, tradizioni di ricerca, stato dell’indagine ed eventuali lacune da colmare. Ognuno di questi capitoli termina con le implicazioni logiche derivanti dall’indagine. All'inizio viene delineata la questione dei materiali visivi, in particolare quelli delle illustrazioni tratte dalle riviste polacche, legati alla rappresentazione teatrale oppure all’opera. Tali rappresentazioni prediligono l’Italia come luogo d’azione. Ne sono esempi “Gioconda” (A. Ponchielli), “Muete di Portici” (D. Auber) e “Beatryks Cenci” (J. Słowacki). In larga misura predominano motivi romantici e modelli di genere. Successivamente viene esposta la questione dell’immagine degli artisti italiani del Rinascimento, come Michelangelo Buonarroti, Rafael Santi, Giovanni Pergolesi e Niccolò Paganini, presenti nella pittura polacca. Non se ne contano molti ed erano pubblicati soprattutto dalla stampa polacca in occasione degli anniversari legati a questi personaggi. Cionondimeno compaiono prove di popolarità e conoscenza di questi artisti italiani nella cultura polacca. Inoltre, il materiale di ricerca contiene anche diversi dipinti di pittori come F. Krudowski, L. Kurell ed E. Okuń. In queste opere gli artisti italiani sono raffigurati in accordo con le leggende note sulle loro vite. Il capitolo successivo è dedicato alle illustrazioni di “Romeo e Giulietta” (K. Mirecki, P. Szyndler) nonche’ del “Mercante di Venezia” (F. Tegazzo e A. Gierymski) che sono state pubblicate dalla stampa polacca. Queste scene erano chiaramente percepite come italiane anche perché presentavano scorci di Verona o Venezia. Particolarmente popolare era proprio la "scena del balcone". L’indagine è stata dedicata anche alle illustrazioni della “Divina Commedia”. Nell'iconosfera polacca non se ne rintracciano molte, tuttavia quelle disponibili rivelano una profonda conoscenza del testo da parte degli autori, come M. Kotarbiński, S. Wyczałowski, J. Męcina-Krzesz e F. Żmurko. La figura di Dante assume un ruolo cruciale: viene sempre rappresentato come eroe della narrazione. Inoltre, questi dipinti sono stati confrontati anche con le riproduzioni delle opere provenienti dall’estero pubblicate dalla stampa polacca. Successivamente è stata affrontata la singolare questione dei "veneziani antichi", cioè delle opere sulla cultura e sulla storia di Venezia. All'inizio è stato discusso il problema dello storicismo e del “renaissansismus” ossia due concetti chiave necessari all’ulteriore descrizione del materiale di ricerca. Le parti seguenti sono state corredate di immagini note. Uno dei capitoli è stato dedicato al lavoro di Aleksander Gierymski intitolato “Davanti al Palazzo Ducale”, profondamente ispirato alla pittura di Vittore Carpaccio. A quanto pare, il lavoro di Gierymski si rivela essere uno studio sulle origini della potenza di Venezia nel periodo postmedievale. A seguire sono stati descritti i dipinti polacchi ispirati a Piero Della Francesca (F. Bryk e F. Żmurko). Mostrano, prima di tutto, riferimenti formali. Il presente lavoro prende in esame anche le illustrazioni per la stampa. Una sezione a se’ e’ dedicata alla rappresentazione di musicisti veneziani oppure al motivo del “fare musica insieme” (A. Gierymski e W. Kotarbiński). A quanto pare, erano questi la giusta chiave per la percezione della storia di Venezia. E’ stata effettuata anche l'analisi del dramma, precedentemente non descritto, di Kazimierz Zalewski, “Marco Foscarini” e le illustrazioni dedicate a questa opera (F. Tegazzo). Sono state pubblicate su “Tygodnik Illustrowany” e testimoniano una conoscenza generale di Venezia nella cultura polacca. Un’attenzione particolare è stata rivolta al motivo della “morte a Venezia” e alla sua “leggenda nera” nonché ad un quadro di Maria Maddalena Andrzejkowicz-Buttowt dedicato agli umanisti della capitale. Nei capitoli successivi è stata sollevata la questione della presenza nell’iconosfera polacca degli italiani vissuti negli anni compresi tra 1861 e 1914. La quantità delle fonti a disposizione è significativa, pertanto la scelta dei materiali considerati è stata meticolosa nel tentativo di presentare l’immagine degli italiani. Si è inteso presentare la misura in cui da una parte tali immagini hanno contribuito a creare lo stereotipo dell’italiano, mentre dall’altra erano una mera copia. È stato altresì affrontato il problema degli italiani come “tipi” sia nella pittura che nelle illustrazioni per la stampa. Ciò è stato effettuato principalmente sull'esempio di una discussione avvenuta sulla stampa (W. Gerson, E. Lubowski) sull'immagine di “Praczki su Anacapri” di Zdzisław Suchodolski, sono state anche riportate quelle che erano le aspettative in relazione a tali dipinti. A quanto pare, lo stereotipo degli italiani come discendenti degli antichi greci o romani era saldamente radicato. In seguito, è stata analizzata la questione delle ciociare, ossia modelle italiane assai frequenti a quel tempo nella pittura polacca. Questi esempi sono stati comparati a quelli italiani al fine di osservare come l’immagine venisse di volta in volta plasmata in base alle attitudini artistiche. Nel caso di opere di artisti italiani l’immagine ha un carattere più simbolico, mentre nel caso delle opere polacche il focus è principalmente sull’aspetto pittoresco del costume. Nel lavoro di ricerca segue la questione legata al ruolo delle italiane coinvolte come modelle presso l’Accademia di Belle Arti a Monaco di Baviera. Questo motivo diviene più popolare con l'emigrazione delle italiane verso altre città europee dopo il 1861. Questo tipo di lavoro, ossia il ritratto dell’italiana vestita in abito da ciociara col caratteristico copricapo, è diventato il più diffuso nell'iconosfera polacca. Ciò è dovuto alle pratiche dell'Accademia di Monaco. E’ stato anche approfondito l’aspetto dei motivi legati all’Italia che scomparvero dopo il 1861, ossia quelli dei lazzaroni e dei pifferari. Appartenevano a tipici motivi pittoreschi ma nel corso del tempo furono accantonati dall'iconosfera polacca. Il capitolo successivo riguarda la rappresentazione visiva delle scene di genere i cui eroi sono italiani. La maggior parte di questi lavori mette in luce i “tipi italiani” situati nella “scena italiana”, pertanto si è deciso di analizzarli in relazione al tipo di spazio, privato e pubblico. “Un gioco di mora” di A. Gierymski viene trattato come lavoro singolare, in quanto fuori da questi schemi. E’ stata rivolta l’attenzione anche alla rappresentazione dei contatti tra italiani e turisti nell’Ottocento. Una sezione a parte è rappresentata dai dipinti raffiguranti la religiosità italiana nelle opere di autori come H. Siemiradzki, P. Szyndler, K. Miller e M. Trzebiński. Questi capolavori esaltano la religiosità italiana come elemento di genere e della vita quotidiana. In larga misura, tuttavia, si tratta di “tipi italiani” situati nello scenario che è lo spazio della chiesa. Un altro motivo degno di nota è quello della donna italiana in preghiera. Al fine di contestualizzare le opere, questi lavori sono stati corredati dalle descrizioni contemporanee delle pratiche religiose dell’epoca, in taluni casi diverse da quelle polacche. La terza parte del lavoro lascia spazio ad osservazioni generali, conclusioni e vari postulati di ricerca. In primo luogo la storia e il mito dell'Italia si sono rivelati più stimolanti per gli artisti, a differenza della realtà italiana degli anni 1861-1914. In sostanza, gli argomenti legati alla storia d'Italia sono più interessanti, ad esempio, dei “tipi” maggiormente diffusi. In secondo luogo tutti i temi italiani hanno riscosso un grande successo presso il pubblico polacco per tutto il periodo in analisi. Sono apparsi durante le mostre, talvolta sono stati decritti nelle recensioni, sono apparsi inoltre sotto forma di illustrazioni sulle riviste. Sono stati sempre accolti con interesse, nonostante gli intensi soggiorni in Italia e le opere realizzate durante questi viaggi. Le rappresentazioni degli italiani, raffigurati in queste opere, erano percepite come vere. Nell'iconosfera polacca di questo periodo compaiono più frequentemente le immagini di donne italiane. Ciò dipende dal fatto che valesse la pena dipingerle in quanto venivano percepite come modelle meravigliose e contraddistinte da una bellezza esotica diversa dai canoni della donna polacca. Questa tematica si rivela alquanto intrigante, anche se a volte ha portato alla creazione di stereotipi insani, sia da parte di pittori che di scrittori che analizzano opere ispirate a donne italiane. I postulati di ricerca più rilevanti comprendono la necessità di ulteriori ricerche sul dantismo. Non si tratta solo dell’illustrazione della “Divina Commedia”, ma soprattutto della ricerca delle opere profondamente ispirate dal testo del Vate. Inoltre, val la pena esaminare la pittura veneziana rinascimentale e la sua influenza sulla cultura polacca del XIX secolo. In dissertazione è stata anche inserita la bibliografia, la documentazione in polacco, italiano, inglese, tedesco e francese, la lista nonché’ la raccolta contenente più di duecento illustrazioni.
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PETRINI, Maria Celeste. "IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE: ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Abstract:
Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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Books on the topic "Riviste illustrate"

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1950-, Pignatel Fabrizio, ed. La stampa periodica in Italia: Mezzo secolo di riviste illustrate. Roma: Editori riuniti, 1985.

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Dizionario della stampa d'arte: Calcografi, silografi, litografi, stampatori, editori, movimenti artistici, scuole regionali e nazionali, riviste illustrate, tecniche. [Milan?]: A. Vallardi, 1995.

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3

Rubolini, Aldo. Besonderheiten der deutschen Sprache: Particolarità della lingua tedesca illustrate con esempi tratti dai principali narratori e poeti nonché da giornali e riviste del mondo germanico : con breve appendice di critica letteraria. Roma: Herder editrice e libreria, 2006.

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Papa, Alessandro. Editoria trash: Guida illustrata alle peggiori riviste. Bertiolo: AAA edizione, 1996.

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5

Rubolini, Aldo. English trap-word and idioms: Le stranezze della lingua inglese illustrate con esempi tratti dalle opere dei principali narratori e poeti britannici e americani, nonché da giornali e riviste del mondo anglosassone : con breve appendice di critica letteraria. Roma: Herder, 2001.

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6

L' acacia massonica: Rivista mensile illustrata : annata 1949. Foggia: Bastogi, 1986.

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Christoff, Alicia Mireles. Novel Relations. Princeton University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.23943/princeton/9780691193106.001.0001.

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Abstract:
This book engages twentieth-century post-Freudian British psychoanalysis in an unprecedented way: as literary theory. Placing the writing of figures like D. W. Winnicott, W. R. Bion, Michael and Enid Balint, Joan Riviere, Paula Heimann, and Betty Joseph in conversation with canonical Victorian fiction, the book reveals just how much object relations can teach us about how and why we read. These thinkers illustrate the ever-shifting impact our relations with others have on the psyche, and help us see how literary figures—characters, narrators, authors, and other readers—shape and structure us too. In the book, novels are charged relational fields. Closely reading novels by George Eliot and Thomas Hardy, the book shows that traditional understandings of Victorian fiction change when we fully recognize the object relations of reading. It is not by chance that British psychoanalysis illuminates underappreciated aspects of Victorian fiction so vibrantly: Victorian novels shaped modern psychoanalytic theories of psyche and relationality—including the eclipsing of empire and race in the construction of subject. Relational reading opens up both Victorian fiction and psychoanalysis to wider political and postcolonial dimensions, while prompting a closer engagement with work in such areas as critical race theory and gender and sexuality studies. The book describes the impact of literary form on readers and on twentieth- and twenty-first-century theories of the subject.
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Whitman, Walt. Leaves of Grass (ILLUSTRATED). Independently Published, 2016.

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9

Whitman, Walt. Leaves of Grass (ILLUSTRATED). Independently Published, 2016.

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10

Whitman, Walt. Leaves of Grass: Illustrated Edition. Sterling Publishing Co., Inc., 2018.

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Book chapters on the topic "Riviste illustrate"

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McEwan, Dorothea. "A Fight Against Windmills. On Rivista Illustrata, Warburg's Pro-Italian Publishing Initiative 1." In Studies on Aby Warburg, Fritz Saxl and Gertrud Bing, 41–58. London: Routledge, 2023. http://dx.doi.org/10.4324/9781003169024-4.

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