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Dissertations / Theses on the topic 'San Siro'

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MUTTI, CRISTIANO. "L'ippica italiana tra innovazione e tradizione. Il caso delle aree di San Siro a Milano." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/29099.

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Abstract:
Il fuoco centrale di questa ricerca si appunta su un aspetto alquanto singolare degli effetti della diffusione delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione,TIC, che provoca un impatto profondo sull’ippica; una attività sportiva, che rappresenta un mondo complesso dalle forti componenti culturali, oltre che economiche, e che in molte città si manifesta fisicamente in luoghi con caratteristiche singolari ben identificabili, oggi fortemente minacciate dalle trasformazioni in corso nelle società sempre più diffusamente digitalizzate.
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Valli, Mattia. "Certificazione di una macchina per lo scavo delle gallerie della metropolitana di Milano (tratta di San Siro)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4186/.

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3

Noble, Michael Sebastian. "The perfection of the soul in Fakhr al-Dīn al-Rāzī's Al-Sirr al-maktūm." Thesis, Warburg Institute, 2017. http://sas-space.sas.ac.uk/6648/.

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Abstract:
Al-Sirr al-Maktūm is one of the most compelling theoretical and practical accounts of astral magic written in the post-classical period of Islamic thought. Of central concern to its reader is to understand why the great philosopher-theologian, Fakhr al-Dīn al-Rāzī (d.606/1210) should have written it. The occult practices described therein are attributed to the Sabians, a historical group who lived in Harrān in Upper Mesopotamia. Representing the last vestiges of Ancient Mesopotamian paganism during the early Islamic period, their religion involved the veneration of the seven planets, which they believed were ensouled celestial beings and the proximate causes of all sublunary change. By means of such astrolatry they were able, remotely, to change reality in ways which defied the customary pattern of causation in this world. The main focus of al-Rāzī‘s treatment of their practice is a long ritual during which the aspirant successively brings under his will each of the seven planets. On completion of the ritual, the aspirant would have transcended the limitations of his human existence and his soul would have attained complete perfection. This thesis will argue that for al-Rāzī, the Sabians constituted a heresiological category, representative of a soteriological system which dispensed with the need for the Islamic institution of prophethood. It relied instead on the individual‘s ability, by means of spiritual discipline and intellectual rigour, to attain noetic connection with the celestial souls. In so doing, the Sabian adept not only gains occult knowledge and power, but more importantly he realizes the ultimate aim of perfecting his soul. Al-Rāzī constructs this soteriology as a synthesis of cosmological and psychological doctrines gleaned from Avicenna, and Abū‘l-Barakāt al-Baghdādī. In this way, al-Rāzī hoped to state as succinctly as possible the intellectual challenges to which any systematic theological defence of the Islamic faith must answer if it is to triumph over rival systems of thought.
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Bucciol, Giada <1993&gt. "Analisi della pietra ollare dal sito medievale di San Mauro, Jesolo (VE)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17214.

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Abstract:
La presente ricerca si propone di analizzare i materiali in pietra ollare rinvenuti durante le campagne di scavo archeologico, condotte nel 2018 e nel 2019, presso il sito di San Mauro, a Jesolo, in provincia di Venezia. L’analisi è stata condotta seguendo i tradizionali metodi classificatori, prestando particolare attenzione ai contesti stratigrafici da cui provenivano i singoli frammenti, al fine di poter arrivare ad una interpretazione più accurata della funzione e della cronologia degli stessi. Inoltre, il presente lavoro si è presentato come un’occasione per sperimentare uno strumento innovativo di studio: lo scanner 3D.
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Cecchini, Mirco. "Analisi di vulnerabilita sismica dell'edificio ex-geografia sito in via San Giacomo 3, Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8386/.

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6

Vogrig, Alexa. "Il sito web del Palio di San Donato: proposta di localizzazione e Search Engine Optimization." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9864/.

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Abstract:
La presente tesi illustra e discute due attività legate all'ambito dei siti web, ovvero la localizzazione e l'ottimizzazione per i motori di ricerca (o SEO, dall'inglese "Search Engine Optimization"). Quest'ultima è un'attività mirata a permettere che i siti stessi ottengano un posizionamento migliore nella pagina dei risultati dei motori di ricerca e siano dunque più visibili agli utenti. Poiché la SEO prevede vari interventi sui siti web, alcuni dei quali implicano la manipolazione di codice HTML, essa viene spesso considerata come un'attività strettamente informatica. L'obiettivo della presente tesi, dunque, è quello di illustrare come i traduttori possano sfruttare le proprie competenze linguistiche per dedicarsi non soltanto alla localizzazione di siti web, ma anche alla loro ottimizzazione per i motori di ricerca. Per dimostrare l'applicabilità di tali tecniche è stato utilizzato come esempio pratico il sito web de "Il Palio di San Donato", un sito gestito dal Comune di Cividale del Friuli e finalizzato alla descrizione dell'omonima rievocazione storica cittadina. La tesi si compone di quattro capitoli. Nel primo capitolo vengono introdotti i principi teorici alla base della localizzazione di siti web, della SEO, della scrittura per il web e della traduzione per il settore turistico. Nel secondo capitolo, invece, viene descritto il sito del Palio di San Donato, esaminandone in particolare la struttura e i contenuti. Il terzo capitolo è dedicato alla descrizione del progetto di localizzazione a cui è stato sottoposto il sito in esame. Infine, il quarto capitolo contiene un breve commento relativo alle problematiche linguistiche, culturali e tecnologiche riscontrate durante il processo traduttivo e un elenco di strategie di SEO applicate a cinque pagine del sito web in esame, selezionate sulla base della possibilità di illustrare il maggior numero possibile di interventi di SEO attuabili dai traduttori.
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Fratti, Serena, and Giorgia Denicolò. "Castrum Corzani: proposte per la conservazione dei ruderi del castello e la valorizzazione del sito." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12199/.

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Abstract:
La presente tesi ha come obiettivo la conservazione del manufatto e la valorizzazione del sito nel suo insieme di elementi non solamente storici e monumentali, ma anche naturalistici ed ambientali. Il progetto vuole trasmettere il valore artistico e storico del manufatto, spingendo alla sua scoperta un numero sempre maggiore di viaggiatori e di cultori del turismo d’esplorazione. Nel corso della fase conoscitiva si sono affrontate le questioni relativa alle forme di degrado in atto, dell’abbandono e della difficoltà di lettura del luogo progressivamente trasformato, modificato fino alla ruderizzazione, che hanno condotto ad una progettazione accorta e consapevole, ponendo attenzione alle effettive necessità conservative.
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8

Girlanda, Francesca <1990&gt. "Uno scrigno di arte e storia: la pieve di San Pietro di Tillida. Un progetto di valorizzazione del sito." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10852.

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Abstract:
Il mio elaborato vuole partire dallo studio delle pievi medievali in Italia ed in particolare nella zona del basso veronese, per concentrarsi sulla storia e la descrizione della pieve di san Pietro di Tillida che si trova a Bevilacqua(VR). Oltre a descriverne l'architettura ed analizzare i suoi restauri, propongo un progetto di promozione e valorizzazione della chiesetta, al fine di renderla più visibile e conosciuta ai residenti, alle persone di passaggio ed ai potenziali turisti. Il mio progetto, realizzabile concretamente, consta di segnaletica verticale e pannelli informativi per segnalare la pieve e l'organizzazione di serate culturali e programmi ludico-formativi per le scolaresche che visiteranno Bevilacqua e le sue attrazioni culturali.
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BEZZECCHI, ANDREA. "Processi e prodotti innovativi di acetificazione sviluppati dall'azienda Acetaia San Giacomo." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2020. http://hdl.handle.net/11380/1201037.

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Abstract:
La produzione italiana di aceti è stata recentemente interessata da una revisione normativa che ha identificato, a fianco della produzione industriale, i cosiddetti aceti “da fermentazione statica e lunga maturazione”, conosciuti anche come “artigianali”. Il riconoscimento di questa categoria rispecchia le radicali differenze in cuidal punto di vista del processi coinvolti la produzione di aceti si divide in due segmenti ben distinti. La produzione di aceto artigianale pur presentando forti limiti di produzione, mostra ampi margini di innovazione, soprattutto nell’ottica di una forte segmentazione di mercato che vede il consumatore finale entrare sempre di più nella co-creazione del valore potendo diventare esso stesso produttore se dotato della procedure e dei mezzi idonei. In questo progetto di dottorato industriale, nato dalle esigenze dell’Azienda San Giacomo, partendo da un’analisi dei prodotti/processi consolidati dall’Azienda, sono stati sviluppate le tematiche di seguito riportate: - È stato sviluppato un kit ed una procedura di lavoro per la produzione di aceto da parte di utenti non specializzati. Per l’ottenimento del kit, costituito da dispositivi per la produzione, monitoraggio e colture starter di batteri acetici, sono stati effettuati esperimenti per testare materie prime in differenti condizioni di fermentazione. I risultati hanno dimostrato la fattibilità di processi a partire da materie prime a composizione variabile. - Successivamente è stato considerato il siero di latte, principale scarto dell’industria casearia, per la produzione di aceto/bevande con carattere salutistico e di ecosostenibilità. Il siero di latte è stato testato in combinazione con kombucha tea e kefir per ottenere bevande non alcoliche e a bassa acidità. L’approccio impiegato rappresenta una strategia altamente promettente per l’ottenimento di bevande fermentate non alcoliche. Partendo dalla considerazione che l’aceto e le bevande di riso sono ampiamente consumati nei paesi asiatici grazie alla loro connotazione salutistica,e che il settore della ristorazione è particolarmente ricettivo rispetto ad aceti diversi da quelli ottenuti dal vino, con basso tenore di acidità, in questo lavoro si è individuato lo sciroppo di riso come materia prima fermentescibile per la produzione di nuovi aceti/condimenti. Dalle colture starter, isolate in azienda, sviluppate su scala di laboratorio e testate in scala prototipale, sono stati ottenuti aceti a diversa composizione che possono essere ottimizzati come prodotti finiti o ingredienti per la produzione di condimenti. - È stato effettuato uno studio sulla cellulosa batterica per poichè in alcuni prodotti artigianali emergenti, la presenza di cellulosa batterica è considerata un attributo positivo. Inoltre la cellulosa batterica richiama un forte interesse da parte dell’industria biotecnologica per le ampie possibilità di applicazione in campo alimentare e medico. Sulla base di tali premesse, è stata valutata la capacità di produzione di cellulosa da parte di un batterio acetico, sottoposto a coltivazione in presenza di diverse fonti di carbonio ed è stato condotto il sequenziamento del genoma. I risultati hanno mostrato che il ceppo è altamente versatile nella produzione di cellulosa e risulta un buon candidato per usi industriali. I risultati presentati in questo lavoro di tesi provano che la produzione artigianale di aceto “artigianale” presenta alti margini di innovazione. Tali innovazioni sono principalmente legate alle fasi di fermentazione che condotte con colture miste o colture selezionate permettono da un lato di adottare procedure differenti dall’altro di diversificare i prodotti.<br>The Italian production of vinegars has recently been involved in a regulatory revision that has identified, alongside the industrial production, the so-called "static fermentation and long-maturation" vinegars, also known as "artisanal vinegars". The recognition of this latter category reflects the radical differences in which the production of vinegars is divided. On the one hand the industrial production, which interfaces mainly with production yield issues; on the other hand the artisanal production which, carried out in low-tech contexts, is characterized by longer time for obtaining products, respect to the industrial production.
However, the production of artisanal vinegars, despite having strong production limits, shows wide margins of innovation and the market is becoming more and more multi-segmented and specialized where the consumer are constantly participating in the value chain becoming co-creator of value (service and products).
In this industrial doctorate project, born from the needs of the San Giacomo Company, starting from an analysis of the products / processes consolidated by the Company, the following topics were developed:
- a kit and a working procedure for the production of vinegar by not specialized users. To obtain the kit, consisting of devices for the production, monitoring and starter cultures of acetic acid bacteria, experiments were carried out testing raw materials in different fermentation conditions. The results demonstrated the feasibility of processes starting from raw materials having a variable composition.
- Subsequently, cheese whey, the main waste of the dairy industry, was considered for the production of vinegar / beverages with health and environmental sustainability attributes. Cheese whey was tested in combination with kombucha tea and kefir to obtain non-alcoholic and low-acid drinks. The approach used in this study represents a highly promising strategy for obtaining non-alcoholic fermented beverages.
 Starting from the consideration that vinegar and rice beverages are widely consumed in Asian countries, thanks to their healthy connotations, in this work rice syrup was identified as fermentable raw material for the production of new vinegars / condiments. From starter cultures developed at laboratory scale and tested at a prototype scale, vinegars of different composition were obtained, which can be optimized as finished products or ingredients for the production of condiments.
- A study was carried out on bacterial cellulose due to its contradictory role in vinegar production. It represents an undesired product of acetic acid fermentation conducted with mixed cultures, since it leads a decrease in acetic acid and not appreciated sensory characteristics of vinegar. However, in some emerging products, the presence of bacterial cellulose is considered a positive attribute. Furthermore, the bacterial cellulose is considered an interesting biopolymer by the biotechnology industry due to the wide application possibilities in the food and medical fields. On the bases of these observation, the ability to produce cellulose by an acetic acid bacterium strain was tested, buy cultivation in the presence of different carbon sources and the genome sequencing was conducted. The results showed that the strain is highly versatile in the production of cellulose and is a good candidate for industrial uses.
The results presented in this thesis work prove that the artisanal production of vinegar has high margins of innovation. These innovations are mainly linked to the fermentation phases which, using mixed or selected bacterial cultures, allow both to adopt different procedures and diversify the products, enlarging the market offer.
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Loureiro, di Bono Pablo. "Un sentimiento, una pasión, un orgullo: proposta di traduzione della sezione Historia del sito web dell’Atlético de Madrid." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11420/.

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Abstract:
Per il mio elaborato finale ho scelto di proporre la traduzione della sezione Historia, del sito web dell'Atlético di Madrid, squadra spagnola che da sempre ha un posto importante nel mio cuore e con la quale mi sento molto identificato. La scelta di un argomento come il calcio per il mio elaborato finale nasce quindi anche dalla volontà di far notare quanto questo sport sia capaci di unire le persone, visto che, una volta in campo, non contano le nazionalità e lo status sociale: tutti siamo un’unica squadra. Nel primo capitolo di questa tesina di laurea mi concentrerò sulla descrizione dei siti internet, genere da me scelto, indagando sulle strategie di comunicazione sul web. Successivamente proporrò la mia traduzione della sessione Historia della pagina dell’Atlético de Madrid ed il commento alla stessa per poi concludere con le mie riflessioni finali sul lavoro svolto e sulle sfide che ho dovuto affrontare
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Spignoli, Daniele. "Uso integrato di prove in sito e di laboratorio per la caratterizzazione fisica dei terreni sedimentari di San Benedetto del Tronto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1294/.

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Saavedra, Navarrete José Antonio. "Multidiffusion et diffusion dans les systèmes OFDM sans fil." Phd thesis, Université Paris Sud - Paris XI, 2012. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00757636.

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Abstract:
Le système OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplexing) utilise plusieurs sous-porteuses pour transmettre de l'information. Comparé à un schéma mono-porteuse, la modulation multi-porteuses OFDM permet d'obtenir facilement des réglages optimaux (au sens de la capacité de Shannon) pour une transmission à haut débit sur un canal sélectif en fréquence. En ce sens, on peut alors garantir une transmission fiable et une meilleure gestion de l'énergie utilisée. Lors de la transmission avec une modulation OFDM, les sous-porteuses utilisent des canaux différents qui n'ont pas forcement la même atténuation. Allouer le même niveau de puissance à chaque sous-porteuse ne garantit pas une capacité optimale dans une liaison point à point. Une allocation dynamique de la puissance (c'est-à-dire attribuer différents niveaux de puissance aux sous-porteuses en fonction du canal) donne de meilleures performances. Par contre, dans une situation de diffusion (broadcast), l'émetteur ne connaît pas les canaux vers tous les utilisateurs, et la meilleure stratégie consiste à émettre avec la même puissance sur toutes les sous-porteuses. Cette thèse a pour objectif d'explorer les situations intermédiaires, et de proposer les outils d'allocation de puissance appropriés. Cette situation intermédiaire est appelée " multicast ", ou " multidiffusion " : l'émetteur envoie les signaux vers un nombre fini (pas trop grand) d'utilisateurs, dont il connaît les paramètres de canaux, et il peut adapter son émission à cette connaissance des canaux. On est donc dans une situation intermédiaire entre le " point à point " et la " diffusion ". L'objectif final de ce travail est d'évaluer le gain apporté par la connaissance des canaux en situation de multicast par rapport à la même communication effectuée comme si on était en diffusion. Bien évidemment, quand le nombre de destinataires est très grand, les gains seront négligeables, car le signal rencontre un nombre très élevé de canaux, et une allocation de puissance uniforme sera quasi optimale. Quand le nombre est très faible, on sera proche du point à point et les gains devraient être sensibles. Nous proposons des outils pour quantifier ces améliorations dans les cas de systèmes ayant une antenne à l'émission et une antenne à la réception, dit SISO (Single Input Single Output) et de systèmes avec plusieurs antennes, dits MIMO (Multiple Input Multiple Output). Les étapes nécessaires pour réaliser ce travail sont : 1) En supposant une connaissance préalable de l'état des canaux (entre station de base et terminaux), mettre en œuvre les outils de la théorie de l'information pour effectuer l'allocation de puissance et évaluer les capacités des systèmes étudiés. 2) Pour le système multi-utilisateur SISO-OFDM, nous proposons un algorithme d'allocation de puissance sur chaque sous porteuse dans une situation de multicast. 3) Pour le système multi-utilisateur MIMO-OFDM, nous proposons un algorithme qui exploite les caractéristiques du précodage "zero forcing". L'objectif est alors de partager la puissance disponible entre toutes les sous-porteuses et toutes les antennes. 4) Enfin, dans une dernière étape nous nous intéressons à une conception efficace de la situation de diffusion, afin de déterminer à l'aide d'outils de géométrie stochastique quelle zone peut être couverte afin qu'un pourcentage donné d'utilisateurs reçoivent une quantité d'information déterminée à l'avance. Ceci permet de déterminer la zone de couverture sans mettre en œuvre des simulations intensives. La combinaison de ces outils permet un choix efficace des situations qui relèvent de la " diffusion ", du " multicast " et du " point à point ".
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Prietzsch, Carmen Corinna. "Vergleichende Analyse von SAR-Daten für die Regionalisierung des Wassergehalts im Oberboden." Phd thesis, Universität Potsdam, 1998. http://opus.kobv.de/ubp/volltexte/2005/141/.

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Abstract:
Flugzeug- und Shuttle getragene SAR-Systeme werden zur Ableitung des Bodenwassergehalt im Oberboden verwendet. Die Untersuchungsgebiete lagen auf der Insel Rügen, in Oberbayern (Oberpfaffenhofen) und in Oklahoma (Little Washita). Die Regionalierung mit Fernerkundungsdaten wird anhand von geostatistisch aufbereiteten Referenzmessungen aus dem Feld verifiziert. Verschiedene Ableitungsverfahren (Regression, Rückstreuungsmodellierung, Nomogramme und Inversionsmodellierung) werden verglichen und Fehlermargen werden abgeleitet.<br>Airborne and shuttle-borne SAR systems are used for the retrieval of the soil water content in the upper soil layer. The investigation areas were located on Ruegen island, southern Bavaria, Germany, and Oklahoma (Little Washita), USA. The regionalization with remote sensing data is checked with geostatistically prepared field measurements of the soil water content. Different retrieval methods are compared (regression analysis, backscattering modeling, nomograms and inversion modelling) and error margins are retrieved.
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Chartois, Yannick. "Étude paramétrique avancée de canaux SISO et MIMO en environnements complexes : application au système HiperLAN/2." Télécom Bretagne, 2005. http://www.theses.fr/2005TELB0003.

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?ngel, Cristi?n Andr?s Cort?s. "Par?metros f?sico-qu?micos de estrelas nos campos de exoplanetas do sat?lite corot." Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 2010. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/16567.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2014-12-17T15:14:52Z (GMT). No. of bitstreams: 1 CristianACA_TESE.pdf: 1637371 bytes, checksum: 286a3a156c7aca7fdba8233b49b7891f (MD5) Previous issue date: 2010-12-02<br>A rota??o estelar ? um dos mais importantes observ?veis da evolu??o estelar. Neste sentido, o sat?lite CoRoT representa uma oportunidade ?nica de medir os per?odos rotacionais para uma amostra de estrelas estatisticamente robusta, oferecendo dados absolutamente necess?rios para o estudo da rota??o e seu papel na evolu??o estelar. Para conseguir isto, um passo fundamental ? a caracteriza??o f?sica e qu?mica das estrelas observadas pelo CoRoT, especificamente devido ao fato de que o c?lculo de per?odos rotacionais confi?veis ? um trabalho dif?cil sem a ajuda dos par?metros estelares. Desta forma, foi elaborado um importante seguimento observacional das estrelas nos campos do CoRoT do anticentro LRa01 e do centro LRc01, permitindo a correta identifica??o dos per?odos que reflitam a modula??o rotacional. Nesta tese de doutorado s?o apresentados os resultados de tal seguimento. Par?metros f?sicos e qu?micos, tais como temperatura efetiva Teff , gravidade superficial log(g), velocidade de microturbul?ncia Vmic, abund?ncia de ferro [Fe/H], velocidade de rota??o projetada Vsin(i), e abund?ncia de l?tio A(Li) s?o apresentados para uma amostra de 116 estrelas dos campos CoRoT. Elas se encontram em diferentes est?gios evolutivos, desde a sequ?ncia principal (SP) at? o ramo das gigantes vermelhas (GV). As observa??es foram feitas utilizando os espectr?grafos UVES (VLT) e HYDRA (CTIO). Para a deriva??o de tais par?metros foram utilizados o programa TurboSpectrum e os modelos de atmosfera de MARCS. Paralelamente, velocidades rotacionais Vsin(i) foram obtidas a partir do ajuste dos perfis observados e sint?ticos das linhas de ferro e por meio de uma calibra??o de fun??o de correla??o cruzada (CCF). Per?odos rotacionais Prot para 77 estrelas da amostra foram obtidos a partir das curvas de luz do sat?lite CoRoT. Extensas tabelas destes par?metros e seus respectivos erros s?o apresentadas. Foram encontradas diferen?as nas distribui??es de Teff , [Fe/H] e est?gios evolutivos entre os diferentes campos do CoRoT, indicando poss?veis efeitos de sele??o na amostra, assim como a exist?ncia de diferentes popula??es estelares do disco Gal?ctico. Por outro lado, o comportamento rotacional e as abund?ncias de l?tio n?o apresentam diferen?as entre estrelas de par?metros f?sicos similares, mas que pertencem a diferentes campos do CoRoT. A partir da an?lise de temperaturas, foi encontrada uma maior extin??o por avermelhamento para estrelas do CoRoT localizadas no campo LRc01, assim como um gradiente deste valor em fun??o da dist?ncia. Os resultados mostram que as abund?ncias de l?tio, as velocidades de rota??o e os per?odos rotacionais apresentam o mesmo comportamento descrito na literatura. Por outro lado, ? apresentada pela primeira vez a rela??o que existe entre o l?tio e o per?odo de rota??o em diferentes est?gios evolutivos, mostrando, tal como era esperado, que ambas as grandezas possuem uma anticorrela??o. Tamb?m ? apresentada a evolu??o simult?nea da rota??o e do l?tio, e foram calculadas rela??es que permitem obter valores m?dios de A(Li) como fun??o da temperatura efetiva e do per?odo rotacional. Os dados apresentados nesta tese de doutorado representam um importante ponto de partida para serem utilizados como uma amostra de calibra??o para diferentes programas no contexto da miss?o do sat?lite CoRoT, uma vez que a lista de estrelas aqui analisadas s?o parte das mais brilhantes que comp?em o campo Exo do CoRoT
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Bravo, Alvarez Gonzalo Arturo. "'No vine a llamar justos, sino pecadores' (Mc 2,17) : la relación de Jesús con los pecadores en el evangelio de San Marcos : estudio exegético-teológico de Mc 2,1 - 17 /." Roma, 2008. http://opac.nebis.ch/cgi-bin/showAbstract.pl?sys=000254123.

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Gambuzzi, Ilaria. "Rilevamento con Laser Scanner Terrestre e restituzione 3D del monastero di San Domenico sito in Montecreto (MO): integrazione con dati da interferometria satellitare e possibili cause del quadro fessurativo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23277/.

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Abstract:
La tesi propone un processo di indagine per il rilievo di edifici storici e la generazione di prodotti a valenza metrica, al fine di ottenere una modalità di analisi completa, che si avvale di un’alta precisione di misura, per lo studio geometrico del manufatto d’interesse. I principali obiettivi di questa trattazione sono: la documentazione e caratterizzazione geometrica dell'edificato, tramite rilevamento laser scanning e GNSS; lo studio degli spostamenti al suolo del territorio circostante il sito di indagine, tramite interferometria satellitare; la ricerca e lo studio di eventuali relazioni tra gli spostamenti a scala territoriale e i risultati delle indagini a scala di edificio. Si propone l’integrazione di queste tecniche come strumento per l’analisi strutturale dell’edificio allo stato di fatto e per il monitoraggio delle evoluzioni future della struttura, in rapporto con quelle dell’ambiente circostante. Per testare le potenzialità del processo, lo si applica al Monastero di San Domenico sito in Montecreto, Modena (MO). Ottenuta la restituzione del rilievo laser scanner del Complesso, si vuole mettere in relazione lo spostamento del suolo con il rilievo fotografico del quadro fessurativo acquisito in loco, tramite l’analisi geometrica condotta attraverso il modello elaborato. Il processo d’indagine proposto offre grandi vantaggi: l’alta risoluzione ed accuratezza delle misure effettuate e l’alta densità di dato rilevato creano un continuum spaziale di dati, restituendo una documentazione completa del sito indagato. L'integrazione con altre tecniche topografiche (ad esempio GNSS) permette, di arricchire il prodotto finale e di verificarne la bontà del processo di elaborazione. Sebbene non sia stato possibile identificare una relazione diretta tra dato di spostamento al suolo e quadro fessurativo, il modello elaborato è uno strumento di analisi geometrica che, in confronto con indagini pregresse o future, agevolerà l’identificazione di criticità strutturali.
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Serieyssol, Alizée. "Correction des mouvements physiologiques sans appareillage externe en TEP : applications aux acquisitions à faible statistique pour la radioembolisation hépatique et la cardiologie." Electronic Thesis or Diss., Bordeaux, 2024. http://www.theses.fr/2024BORD0355.

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Abstract:
La Tomographie par Emission de Positons (TEP) est une modalité d’imagerie essentielle au diagnostic et au suivi thérapeutique en oncologie. Les mouvements physiologiques peuvent dégrader la qualité de l'image et avoir un impact sur la précision diagnostique et la quantification des images TEP. Ce programme de recherche se concentre sur la détection des mouvements physiologiques (respiration et battements cardiaques) sans utilisation d'appareillage externe, pour des applications cliniques très spécifiques. Des méthodes de compensation de ces mouvements sont développées afin de reconstruire une image corrigée de ces effets. Deux applications cliniques ont été identifiées pour évaluer les méthodologies mises en œuvre. La première concerne la radioembolisation hépatique basée sur l'imagerie TEP à l'90Y qui nécessite le développement de méthodes de détection et de correction du mouvement respiratoire pour des données impliquant une très faible statistique de comptage. La seconde est l’imagerie TEP cardiaque au 18F-FDG nécessitant le développement d’une méthode de double détection des mouvements respiratoire et cardiaque ainsi que des méthodes de compensation de ces deux mouvements physiologiques. Les résultats obtenus avec les méthodes de détection proposées sont comparés à ceux obtenus par des dispositifs externes : un soufflet (46-265679G-1, GE HealthCare) pour les signaux respiratoires et une électrocardiogramme (ECG) pour le signal cardiaque. Concernant les méthodes de correction, deux méthodes de correction sont proposées pour la radioembolisation hépatique et leur impact sur la dosimétrie post-traitement est étudiée en comparaison avec les résultats obtenus sans utilisation de méthodes de correction. La première méthode développée consiste à ne conserver que la phase quiescente du cycle respiratoire tandis que la deuxième utilise toute la statique en proposant un recalage rigide entre toutes les phases du cycle respiratoire. Deux autres méthodes sont implémentées pour la cardiologie et basées sur l’estimation de vecteurs de déformation 3D déterminés à partir des triggers cardiaques et respiratoires calculés grâce à la méthode détection proposée. La première méthode estime ces vecteurs de déformation par un recalage rigide entre les images de chaque cycle respiratoire alors que la deuxième méthode utilise les différents volumes du cœur. Dans cette méthode, les vecteurs de déformations 3D sont calculés en identifiant les volumes télédiastolique et télésystolique. L’évaluation de l’efficacité de ces méthodes est réalisée en comparant les images obtenues avec ces méthodes aux images non corrigées du mouvement ainsi qu’à celle reconstruite avec la méthode de correction utilisée en routine clinique sur les caméras TEP/TDM (algorithme Q.Static, General Electric HealthCare). Les résultats obtenus montrent une réelle amélioration de la qualité des images avec, pour les images cardiologiques, de meilleurs résultats que ceux obtenus avec la méthode de correction utilisée en routine clinique. Les résultats dosimétriques obtenus avec l’utilisation des deux méthodes de correction pour les données à l’Yttrium-90 démontrent une augmentation de la dose à la tumeur<br>Positron emission tomography (PET) is an essential imaging modality for diagnosis and therapeutic follow-up in oncology. Physiological motion can degrade image quality and affect the diagnostic accuracy and quantification of PET images. This research program focuses on the detection of physiological motion (respiration and cardiac beating) without the use of an external device for very specific clinical applications. Methods to compensate for these movements will be developed to reconstruct an image corrected for these effects. Two clinical applications have been identified to evaluate the implemented methods. The first concerns hepatic radioembolization based on 90Y PET imaging, which requires the development of methods to detect and correct for respiratory motion for data with very low counting statistics. The second is 18F-FDG cardiac PET imaging, involving the development of a method for the dual detection of respiratory and cardiac movements, as well as methods for compensating for these two physiological movements. The results obtained with the proposed detection methods are compared with those obtained with external devices: a bellow (46-265679G-1, GE HealthCare) for the respiratory signals and an electrocardiogram (ECG) for the cardiac signal. Two correction methods are proposed for hepatic radioembolization and their impact on post-treatment dosimetry was evaluated in comparison with results obtained without the use of correction methods. The first method developed consists in keeping only the quiescent phase of the respiratory cycle, while the second uses all the statistics, proposing a rigid registration between all the respiration phases. Two other methods have been implemented for cardiology, based on the estimation of 3D deformation vectors obtained from cardiac and respiratory triggers calculated with the proposed detection method. The first method estimates these deformation vectors through a rigid registration between the images of each respiratory cycle, while the second method uses the different volumes of the heart. In this method, 3D deformation vectors are calculated by identifying the end diastolic and end systolic volumes. The efficacity of these methods is evaluated by comparing the images obtained using these methods with the non-motion-corrected images, as well as with the image reconstructed with the correction method used in clinical routine on PET/CT cameras (Q.Static algorithm, General Electric HealthCare). The obtained results demonstrate a real improvement in terms of image quality, with better results for cardiological images than those obtained with the correction method used in clinical routine. Dosimetric results obtained with both correction methods for Yttrium-90 data show an increase of the tumor dose
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Carotenuto-Garot, Aurélien. "Les Sisyphes de l’urgence sociale : les facteurs structurels et les raisons individuelles de la fabrique sociale du sans-abrisme." Electronic Thesis or Diss., Paris 8, 2023. http://www.theses.fr/2023PA080006.

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Abstract:
Cette thèse en sociologie se fixe comme objectif d’appréhender l’éventail de facteurs structurels et de raisons individuelles étant à l’origine du développement du nombre de personnes sans-domicile en France. Au terme de ce travail, les différents rouages de la fabrique sociale du sans-abrisme seront mis à jour et il nous deviendra alors possible de comprendre comment un phénomène social, qui fait de nouveau partie des préoccupations majeures de nos institutions depuis une quarantaine d’années, n’ait toujours pas été résolu. …/…Je suis en mesure d’apporter une réponse détaillée à ce questionnement grâce au point de vue inédit que j’ai pu avoir sur les institutions chargées de prendre en charge le sans-abrisme. En effet, de 2015 à 2018, j’ai été embauché en tant que doctorant-chercheur CIFRE au sein du Service Intégré d’Accueil et d’Orientation (SIAO) du Val-d’Oise. Ainsi, j’ai été intégré au cœur du secteur de l’Accueil, de l’Hébergement et de l’Insertion (secteur AHI) de ce département, ce qui m’a permis d’avoir un regard de l’intérieur du fonctionnement de ces dispositifs. J’y ai mené une étude ethnographique approfondie du travail des acteurs AHI et du quotidien des personnes sans-domicile. Aussi, cette thèse a été l’occasion de décrire les principales étapes et dynamiques du processus de transformation de soi expérimenté par les personnes sans-domicile. À cette fin, j’ai recouru au concept de carrière de sans-domicile, dont la modélisation constitue l’un des apports de cette thèse. Dans cette perspective, un suivi de plusieurs années de 80 ménages sans-domicile a été réalisé<br>This thesis in sociology aims to understand the range of structural factors and individual reasons behind the growth of the number of homeless people in France. At the end of this work, the various working of the social factory of homelessness will be updated and it will then become possible for us to understand why a social phenomenon, which has been a major preoccupation of our institutions for the last 40 years, has not been resolved. …/…I am able to provide a detailed answer to this question thanks to the new point of view I have had on the institutions responsible for taking charge of homelessness. Indeed, from 2015 to 2018, I was hired as a CIFRE doctoral researcher in the Service Intégré d'Accueil et d'Orientation (SIAO) in Val-d'Oise. Thus, I was integrated into the heart of the Reception, Accommodation and Insertion (AHI) sector of this department, which allowed me to have an inside look at the operation of these devices. I conducted an ethnographic of the work of AHI actors and the daily life of homeless people. Thereby, this thesis was an opportunity to describe the main stages and dynamics of the process of self-transformation experienced by homeless people. To this end, I used the concept of a career of homeless, whose modelling constitutes one of the contributions of this thesis. In this perspective, a follow-up of several years of 80 trajectories of homeless households was carried out
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RODRIGUES, Fernando Morais. "Efeito da alta press?o hidrost?tica sobre as propriedades f?sico qu?micas, microbiol?gicas e sensoriais de queijo Minas Frescal com redu??o de s?dio." Universidade Federal Rural do Rio de Janeiro, 2016. https://tede.ufrrj.br/jspui/handle/jspui/1960.

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Abstract:
Submitted by Jorge Silva (jorgelmsilva@ufrrj.br) on 2017-08-15T17:18:32Z No. of bitstreams: 1 2016 - Fernando Morais Rodrigues.pdf: 2322673 bytes, checksum: 8f5b741d438f97ba0f77ff0820d05b50 (MD5)<br>Made available in DSpace on 2017-08-15T17:18:32Z (GMT). No. of bitstreams: 1 2016 - Fernando Morais Rodrigues.pdf: 2322673 bytes, checksum: 8f5b741d438f97ba0f77ff0820d05b50 (MD5) Previous issue date: 2016-11-25<br>The aim of this study was to evaluate the effect of high hydrostatic pressure on physical, chemical, microbiological and sensory characteristics of Minas Frescal cheese produced with reduced sodium content. Initially a literature review was presented on the main techniques used to reduce the sodium content. After identifying the optimal salt concentration of Minas Frescal cheese it was studied the effect of information regarding the excessive salt intake on health towards the consumer preference by means of survival analysis and by the acceptance in structured 9-point hedonic scales. Subsequently it was evaluated the effect of salt concentration and the salting method on production yield, physicochemical composition (moisture, ash, protein, fat), titrable acidity, pH, minerals (sodium and calcium content) and sensory characteristics (hedonic test and check-all-that-apply (CATA) of ?Minas Frescal? cheese. For both the experimental design involved the factorial combination of varying concentrations of sodium chloride (0.2, 1.6 and 3.0%) and salting method (salting and sant in the milk mass). Finally it was investigated the combined effect of pressurizing at different pressures (300, 400 and 500MPa / 5 min) and salt content (40, 70 and 100% NaCl) where 100% of NaCl is equivalent to 1.6% of NaCl content/volume of milk (this content set out in Chapter 3) on the physic-chemical, microbiological and sensorial characteristics (perception of salty taste) of Minas Frescal cheese, by using a complete factorial experimental design 2^2 with triplicate at the midpoint. From the data collected parametric models were obtained allowing the estimation of the optimum salt concentration: 3.2 +/- 0.4 (%NaCl). For the cheese with such salt concentration it was obtained 21.5% of consumer rejection, of which 8.3% for considering the Minas Frescal cheese of being "little salty" and 13.2% for considering it ?too salty?. Information on the health hazards due to excessive sodium intake was not significant (p>0.05) for the consumers. Either the effect of salt concentration and/or method of salting either individually or their interaction resulted in significant differences for the parameters moisture, ash, protein and minerals (p<0.05). The salt concentration showed the highest influence on the response variables evaluated in this study. The yield statistically varied among the treatments (p<0.05), and was influenced by the level of sodium, while calcium concentration and also the yield were affected by the salting method, salt concentration and interaction of the parameters (p<0.05). The yield values for different treatments were statistically different (p<0.05). With respect to the sensory analysis the salting methods influenced the acceptance only for the cheeses elaborated with 3.0% NaCl (p<0.05). Salt concentration (1.6%) for both salting methods achieved the highest average acceptance. Significant differences for the physical and chemical microbiological and sensory parameters (p < 0.05) were observed. The physical-chemical response variables more influenced by the treatments were: sodium content, calcium content, NaCl content, salt content, moisture, DPPH, proteolysis and antihypertensive activity. Higher levels of pressure and salt content resulted in further reduction in the microbial population. Bioactive properties (antihypertensive activity and antioxidant activity) of the Minas Frescal cheese was confirmed by the analyses. Regarding the sensory analysis no increase in the perception of salty taste occurred due to the high pressure treatments evaluated.<br>O objetivo do presente estudo foi avaliar o efeito da Alta Press?o Hidrost?tica sob as caracter?sticas f?sico-qu?micas, microbiol?gicas e sensoriais em queijo Minas Frescal produzido com teor reduzido de s?dio. Inicialmente apresentou-se uma revis?o de literatura sobre as principais t?cnicas utilizadas na redu??o do teor de s?dio. Ap?s, identificou-se a concentra??o ?tima de sal no queijo Minas Frescal e avaliou-se o efeito da informa??o sobre os malef?cios do consumo excessivo de sal ? sa?de na prefer?ncia do consumidor pelo produtos, por meio de an?lise de sobreviv?ncia e teste de aceita??o em escala hed?nica estruturada de nove pontos. Posteriormente, abordou-se o efeito da concentra??o de sal e o m?todo de salga sob o rendimento, composi??o centesimal (umidade, RMF, prote?na, gordura), acidez total, pH, minerais (s?dio e c?lcio) e caracter?sticas sensoriais com base em teste hed?nico de aceita??o e Check All That Apply (CATA) do queijo Minas Frescal. Para tanto, o delineamento experimental compreendeu a combina??o fatorial das vari?veis concentra??o de cloreto de s?dio (0,2; 1,6 e 3,0%) e m?todo de salga (salga no leite ou salga na massa. Por ?ltimo, investigou-se o efeito combinado da pressuriza??o (300, 400 e 500MPa / 5 min) e teores de sal (40, 70 e 100% NaCl) onde 100% de NaCl foi equivalente ao teor de 1,6% de NaCl /volume de leite (teor este definido no Cap?tulo 3) sob as caracter?sticas f?sicoqu?micas, microbiol?gica e sensorial (percep??o do gosto salgado) do queijos Minas Frescal, empregando-se delineamento experimental fatorial completo 2^2 com triplicata no ponto central. A partir dos dados processados, foram obtidos modelos param?tricos que permitiram estimar a concentra??o ?tima de sal para os queijos: 3,2 +/- 0,4 (%NaCl). Para esta concentra??o, houve 21,5% de rejei??o por parte dos consumidores, dos quais 8,3% por o queijo frescal estar ?pouco salgado?, e 13,2% de rejei??o por estar ?muito salgado?. A informa??o sobre os malef?cios ? sa?de do consumo excessivo de s?dio n?o foi significativo (p>0,05). J? para o efeito da concentra??o de sal e/ou m?todo de salga, foram observadas diferen?as significativas para os par?metros umidade, cinzas, prote?na e minerais (p<0,05). A concentra??o de cloreto de s?dio (%) apresentou maior influ?ncia sobre as vari?veis de resposta avaliadas. Os valores de rendimento para os diferentes tratamentos diferiram estatisticamente (p<0,05). O teor de s?dio, c?lcio e o rendimento foram afetados pelo m?todo de salga, concentra??o de sal e intera??o de ambos (p<0,05). Com rela??o ? an?lise sensorial, os m?todos de salga influenciaram a aceita??o apenas para os queijos elaborados com 3,0% de NaCl (p<0,05). Concentra??o intermedi?ria deste sal (1,6 %) para ambos os m?todos de salga alcan?aram as maiores m?dias de aceita??o. Para o efeito da Alta Press?o hidrost?tica,diferen?as significativas para os par?metros f?sico-qu?micos (p<0,05), microbiol?gicos e sensoriais foram observadas. As vari?veis de resposta f?sico-qu?micas mais influenciadas pelos tratamentos foram: s?dio, c?lcio, NaCl, %NaCl na umidade, atividade antioxidante, prote?lise e atividade antihipertensiva. Maiores n?veis de press?o e teor de sal resultaram em maior redu??o do n?mero de microrganismos analisados, conforme preconizado pela legisla??o. Propriedades bioativas (Atividade anti-hipertensiva e Atividade antioxidante) foram confirmadas atrav?s das an?lises realizadas. Com rela??o ? an?lise sensorial, n?o houve aumento da percep??o do gosto salgado para os tratamentos avaliados.
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Sinigaglia, Giulietta. "Sviluppo ed applicazioni biomediche di sistemi nanostrutturati superparamagnetici costituiti da maghemite (SAMN, Surface Active Maghemite Nanoparticles) e bioelementi." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3425446.

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Abstract:
With the rapid development of nanotechnology, magnetic nanoparticles are currently being widely studied. It has long been known that the physico-chemical properties of magnetic nanoparticles can be vastly different from those of the corresponding bulk material. In particular, nanoparticles characteristics are: large surface-to-volume ratio, high surface reaction activity, high catalytic efficiency, and strong adsorption ability, which are helpful for the immobilization of desired biosensing molecules. The nanoparticles used in the present research project (called surface active maghemite nanoparticles, SAMN), were synthesized by a new simple method and original procedure in the dimension range around 10 nm, and are characterized by specific chemical behavior without any superficial modification or coating derivatization. These magnetic nanoparticles show high average magnetic moment and superparamagnetic properties, which means that, the particles are attracted by an external magnetic field, but retain no residual magnetism at field removal. Therefore, suspended superparamagnetic particles can be removed from the suspension using an external magnet, but they do not form aggregates after removal of the external magnetic field. An international patent, supported by the University of Padova, was applied about the synthetic method and further applications. Material characterization was carried out by transmission electron microscopy, spectrophotometric and spectrofluorimetric assays, Mossbauer and FTIR spectroscopy, SQUID magnetic measurements in the temperature range 2-300 K and X-ray powder diffraction studies (Acta Biomaterialia, 2012), in collaboration with the Department of Chemical Sciences and the Department of Geo Sciences of the University of Padova and the Centre for Nanomaterial Research at the Palacky University in Olomouc (Czech Republic). The surface of these maghemite nanoparticles was functionalized with proteins of high biotechnological interest, such as horseradish peroxidase, avidin and biotin to combine the advantages of immobilized proteins on nano-materials and easy operation of magnetic nanoparticles. This nanostructured magnetic nanoparticle-bioelement system was used to develop inexpensive, simple and rapid methods to purify proteins, immobilize enzymes for applications in clinical diagnostics, and biosensor development. In particular, the SAMN@avidin complex was used to purify biotinylated recombinant protein, namely human sarcoplasmic (SERCA-1A) Ca2+-ATPase, expressed in S. Cerevisiae. This macromolecule is a membrane protein, abundantly present in skeletal muscles where it functions as an indispensable component of the excitation-contraction coupling. The transporter serves as a prototype of a whole family of cation transporters, the P-type ATPases, which in addition to Ca2+ transporting proteins count Na+,K+-ATPase and H+,K+-, proton- and heavy metal transporting ATPases as prominent members. The purification procedure was aimed to produce SERCA 1a crystals, in order to determine, by x-ray crystallography, the 3D structure of this calcium ATP-ase, helping to elucidate important aspects of pump activity and regulation. Furthermore, the ability of a fluorescent probe, rhodamine B isothiocyanate, to interact with nanoparticle surface was used, by the isothiocyanate functionality, to immobilize glucose oxidase (GOx) and bovine serum amino oxidase (BSAO). These enzymes (GOx and BSAO) immobilized on nanoparticle surface retained their catalytic acitvity, although a reduction of catalytic activity was observed. This reduction was attributed to steric effects, i.e., a lower accessibility of the active site for the substrate, conformational changes in the enzyme structure following the immobilization or partial denaturation of the enzyme during the experimental conditions used for the immobilization. The SAMN@GOx complex was used to develop an electrochemical biosensor for glucose determination in food samples (Biosensors and Bioelectronics, 2012). Meanwhile, the SAMN@BSAO adduct was used to produce cytotoxic products, such as hydrogen peroxide, aldehydes and ammonia, in tumor cells (International Journal of Nanomedicine, 2012). The presence of nanocatalyst can be conveniently monitored by its fluorescence and it can be quickly removed by the application an external magnet and re-used several times without loss of the catalytic efficiency.<br>Con il rapido sviluppo delle nanotecnologie, le nanoparticelle magnetiche sono ad oggi largamente studiate. Da tempo è noto, che le proprietà chimico-fisiche delle nanoparticelle differiscono da quelle del materiale grezzo avente la stessa composizione. In particolare, le caratteristiche che compongono le nanoparticelle sono: elevato rapporto superficie su volume, elevata reattività superficiale, elevata efficienza catalitica e forte capacità di adsorbimento, caratteristiche utili nell’immobilizzare sulla loro superficie determinate molecole. Le nanoparticelle utilizzate in questo progetto di ricerca, chiamate SAMN (surface active maghemite nanoparticles), sono state sintetizzate mediante un semplice ed innovativo metodo di sintesi, in un intervallo di dimensioni attorno ai 10 nm, e sono caratterizzate da un comportamento chimico specifico senza alcuna modificazione o derivatizzazione superficiale. Queste nanoparticelle magnetiche presentano un elevato momento magnetico e proprietà superparamagnetiche, ossia, tali particelle sono in grado di rispondere all’applicazione di un campo magnetico esterno e, una volta rimosso, non trattengono alcuna magnetizzazione residua. Perciò, particelle superparamegnetiche risospese, possono essere rimosse da una sospensione, mediante applicazione di un campo magnetico esterno e, una volta rimosso, non formano aggregati. Un brevetto internazionale, che coinvolge l’Università di Padova, è stato depositato a protezione del metodo di sintesi e di alcune applicazioni. La caratterizzazione del materiale è stata effettuata mediante microscopio a trasmissione elettronica, analisi spettrofotometriche e spettrofluorimetriche, spettroscopia infrarosso e Mossbauer, da misure di magnetizzazione nell’intervallo di temperatura tra 2 K e 300 K e mediante studi di diffrazione a raggi x su polveri (XRPD) (Acta Biomaterialia, 2012), in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Chimiche e il Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova e il Centro di Ricerca per i Nanomateriali dell’Università di Palacky in Olomouc (Repubblica Ceca). La superficie di queste nanoparticelle è stata funzionalizzata con proteine di grande interesse biotecnologico, quali la perossidasi di rafano, l’avidina e la biotina, allo scopo di unire il vantaggio proveniente dall’immobilizzazione delle proteine su nanomateriali e la semplicità d’uso delle nanoparticelle magnetiche. Questo sistema nanostrutturato magnetico composto da nanoparticelle e bioelementi, è stato usato per sviluppare un metodo poco costoso, semplice e rapido per la purificazione di proteine, per l’immobilizzazione di enzimi, per applicazioni in clinica diagnostica e per lo sviluppo di biosensori. In particolare, il complesso SAMN@avidina è stato usato per purificare la proteina umana ricombinante Ca2+ - ATPasica , SERCA-1A, espressa in S. Cerevisiae. La SERCA è una proteina di membrana Ca2+-ATPasica abbondante nel muscolo scheletrico la cui funzione è indispensabile nel sistema di accoppiamento eccitazione-contrazione. Viene usata come prototipo di un’intera famiglia di pompe ATP-asica di tipo P, che oltre ad essere coinvolte nel trasporto dello ione Ca2+, sono coinvolte anche nel sistema di trasporto dei protoni Na+,K+ e H+,K+ e nel trasporto di metalli pesanti. Purificare in maniera efficiente tale proteina, permette di analizzarla mediante cristallografica a raggi x ed elucidare così importanti aspetti dell’attivazione della pompa e la sua regolazione. Inoltre, la capacità della sonda, rodamina B isotiocianato, di interagire con la superficie delle nanoparticelle, tramite il gruppo isotiocianato, è stata sfruttato per immobilizzare la glucosio ossidasi (GOx) e l’ammino ossidasi di siero bovino (BSAO). Questi enzimi (GOx e BSAO) immobilizzati sulla superficie delle nanoparticelle mantengono la loro attività catalitica, sebbene sia stata osservata una riduzione dell’attività catalitica. La riduzione è attribuita ad effetti sterici, ad esempio, alla minor accessibilità del sito attivo al substrato, a cambi conformazionali nella struttura enzimatica in seguito all’immobilizzazione o alla parziale denaturazione dell’enzima nelle condizioni sperimentali usate per la sua immobilizzazione. Il complesso SAMN@GOx è stato usato per sviluppare un biosensore elettrochimico per la determinazione del glucosio in campioni alimentari (Biosensors and Bioelectronics, 2012). Nel frattempo, il complesso SAMN@BSAO è stato usato per produrre prodotti citotossici, quali perossido di ìdrogeno, aldeidi ed ammoniaca, in cellule tumorali (International Journal of Nanomedicine, 2012). La presenza del nanocatalizzatore può essere convenientemente monitorata mediante la sua fluorescenza e può essere rapidamente rimosso tramite applicazione di un campo magnetico esterno e riutilizzato diverse volte senza perdere la sua efficienza catalitica.
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VAN, DEN BOGAERT Stefaan. "From Wembley to San Siro : regulation of the mobility of sportsmen in the EU post Bosman." Doctoral thesis, 2003. http://hdl.handle.net/1814/4572.

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Ladina, C. "studio della risposta sismica locale al sito di San Giuliano di Puglia (CB) attraverso l'analisi di dati empirici." Thesis, 2008. http://hdl.handle.net/2122/4453.

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Abstract:
Il 31 ottobre 2002 ha avuto inizio la sequenza sismica del Molise, caratterizzata da due eventi principali di moderata magnitudo che si sono succeduti nell’arco di poche ore. Il primo di essi, con magnitudo momento (Mw) pari a 5.7 (Chiarabba et al., 2005), è stato origine del crollo di una parte della scuola elementare “Francesco Jovine” a San Giuliano di Puglia (CB), dove hanno perso la vita 26 bambini e un’insegnante. La zona colpita non risulta essere mai stata sede di eventi paragonabili a quelli delle aree del promontorio del Gargano e della dorsale appenninica molisano-campana che la delimitano a oriente e ad occidente. I terremoti si sono verificati all’interno di un piccolo volume della crosta terrestre, su faglie trascorrenti destre localizzate fra 10 e 25 Km di profondità (Valensise et al., 2004; Chiarabba et al., 2005). La faglia ritenuta causa di questo terremoto sembra essere legata alla faglia della Mattinata, una faglia attiva che taglia il promontorio del Gargano con strutture est-ovest riconosciute sotto gran parte dell’ Appennino Meridionale (Valensise et al., 2004). L’epicentro della scossa del 31 ottobre è stato localizzato nella zona dei Monti Frentani in prossimità del comune di San Giuliano di Puglia. Questo centro urbano, che è risultato quello maggiormente danneggiato (Intensità Macrosismica IMCS=8-9), ha presentato un elevato grado di distruzione con crolli parziali e totali (Valensise et al., 2004). Il sito di San Giuliano di Puglia si trova sulla cima di una collina, su una formazione di calcarenite. Il centro urbano è edificato su una stretta dorsale orientata in direzione NNW-SSE e delimitata da due valli abbastanza incise che circondano tutto l’abitato fino alla loro confluenza, alla quota media di 450 metri s.l.m.. In sommità tale dorsale si presenta abbastanza spianata, con una blanda depressione al centro, una cosiddetta sella morfologica, caratterizzata da un dislivello di circa 10 metri (Puglia, 2007). Il centro storico, situato nella zona meridionale, sorge su una formazione flyschoide ed è risultata l’area meno danneggiata dal sisma; l’area di recente espansione è localizzata nella parte centro-settentrionale, lungo la sella morfologica costituita da terreni a prevalente componente argillosa, ed ha subito il maggior numero di danni. Il contatto tra le due unità principali di Toppo Capuana e flysch di Faeto risulta essere netto e probabilmente di origine tettonica e si presenta con immersione piuttosto ripida in direzione NE in prossimità del centro storico del paese, parte meridionale. La scossa di terremoto principale ha innescato una serie di scosse secondarie che il giorno seguente sono culminate con un altro terremoto di Mw 5.7 (Ml 5.3) (Chiarabba et al., 2005) che ha peggiorato i danni provocati dal precedente evento. Il terremoto del 1 novembre è avvenuto in un’area ubicata più ad ovest della precedente, nei pressi del centro abitato di Ripabottoni (IMCS=7). La sequenza sismica si è poi protratta per circa un mese; gli eventi che l’hanno caratterizzata sono stati registrati dalle stazioni accelerometriche e velocimetriche mobili installate da diversi enti nell’area dopo le scosse principali. A seguito della sequenza sismica molti studi sono stati svolti, sia in ambito scientifico che istituzionale, per caratterizzare e quantificare gli effetti di sito verificatesi nei comuni molisani colpiti dal sisma e in particolare nel Comune di San Giuliano di Puglia. Per effetti di sito si intendono le modifiche in ampiezza, durata e contenuto in frequenza che un moto sismico, relativo ad una formazione rocciosa di base, subisce attraversando gli strati di terreno fino alla superficie (Lanzo,1999). Dopo un terremoto, la loro valutazione degli effetti di sito è un elemento di fondamentale importanza sia per comprendere le possibili cause del danneggiamento osservato sia per pianificare adeguatamente i successivi interventi di ricostruzione. Il Dipartimento della Protezione Civile (DPC), a seguito dell’evento sismico, ha eseguito accurate indagini di tipo geologico, geotecnico e sismico nonché analisi dettagliate della vulnerabilità e del danneggiamento degli edifici nel centro abitato di San Giuliano di Puglia. Questi studi, coordinati dal Servizio Sismico Nazionale (SSN) del DPC, hanno portato alla microzonazione sismica dell’area urbana al fine della ricostruzione del centro abitato. Dettagliati studi di modellazione della risposta sismica locale sono stati svolti nell’ambito del Progetto S3 “Scenari di scuotimento e di danno in aree di interesse prioritario e/o strategico” (Progetto INGV-DPC, 2007). Per il Comune di San Giuliano di Puglia sono stati realizzati modelli 2D e 3D del suolo, utilizzati per riprodurre la sequenza sismica in superficie per una vasta area. I risultati hanno evidenziato forti amplificazioni, le cui caratteristiche sono determinate dall’elevato contrasto di impedenza sismica tra le formazioni del flysch e delle argille e dalle caratteristiche geometriche della sella morfologica. Oltre che con modelli teorici, gli effetti di sito a San Giuliano di Puglia sono stati indagati attraverso metodi empirici utilizzando le registrazioni delle reti sismiche temporanee installate a seguito degli principali eventi del 2002. Attraverso la tecnica dei rapporti spettrali standard (SSR) tra le componenti delle registrazioni provenienti da stazioni poste nella parte centrale dell’abitato di San Giuliano di Puglia rispetto a quelle di due stazioni di riferimento su roccia, Cara et al. (2005) hanno valutato le frequenze e le durate dell’amplificazione del moto sismico. I dati osservati hanno mostrato significative amplificazioni ad alta frequenza (>2Hz), le quali si mantengono invariate al di sopra della zona argilloso-marnosa; al contrario, il livello di amplificazione diminuisce nella parte corrispondente al centro storico di San Giuliano di Puglia, situato sulla formazione calcarea. Le amplificazioni osservate hanno mostrato andamenti molto complessi sia nel dominio del tempo che della frequenza: picchi di massima amplificazione a frequenze di circa 2 Hz appaiono nei primi secondi successivi all’arrivo dell’onda S, l’amplificazione si protrae nel tempo (circa 10 sec) raggiungendo frequenze maggiori ma attenuandosi in ampiezza. Strollo et al. (2007) hanno adottato la tecnica dei rapporti spettrali a singola stazione (HVSR), calcolando il rapporto tra la componente orizzontale e verticale di registrazioni accelerometriche raccolte in vari punti del paese. Questa indagine ha messo in evidenza una forte amplificazione del moto orizzontale in un sito posto vicino alla scuola di San Giuliano di Puglia, con una pronunciata espressione lungo la componente est-ovest. Ulteriori osservazioni, a nord dell’abitato di San Giuliano di Puglia, non hanno mostrato significative amplificazioni nel rapporto spettrale. Inoltre al sito posto a sud dell’area della scuola di San Giuliano di Puglia sono stati calcolati i rapporti spettrali su registrazioni di rumore sismico ambientale (NHVSR), applicando la tecnica empirica di Nakamura (1989). I rapporti NHVSR sono stati calcolati a partire dalla rotazione delle componenti del segnale sismico, mettendo in evidenza una direzione preferenziale dell’amplificazione del noise sismico, confermando la disparità di amplificazione sulle componenti nord-sud ed est-ovest rilevata negli HVSR calcolati sui terremoti. Lo scopo di questo lavoro di tesi si è basato sull’applicazione del metodo empirico HVSR a partire dai segnali degli eventi sismici della sequenza del Molise del 2002 registrati dalle reti temporanee installate all’interno dell’abitato di San Giuliano di Puglia. La prima fase operativa del lavoro è stato il reperimento di tutte le registrazioni sismiche e velocimetriche disponibili per il comune di San Giuliano di Puglia, effettuate da enti che avevano posizionato reti temporanee a seguito della scossa principale del 31 ottobre 2002, in periodi differenti. I dati utilizzati in questa tesi sono le registrazioni provenienti dall’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sedi di Roma e Milano, l’Università della Basilicata e il Dipartimento della Protezione Civile. Successivamente sono state reperite le informazioni relative agli eventi sismici della sequenza che hanno dato luogo alle registrazioni, ottenute integrando i dati raccolti precedentemente in Cara et al. (2005) e quelli del bollettino sismico del Centro Nazionale Terremoti-INGV (www.ingv.it). È stato quindi realizzato un database inserendo le informazioni mancanti relative ai parametri focali di tutti gli eventi sismici dal 4 novembre 2002 al 29 novembre 2003 in modo da associarle ai dati relativi alle registrazioni sismiche. Per ogni data set di registrazioni raccolte da ciascun ente, è stato necessario reperire ed organizzare le informazioni relative alla strumentazione utilizzata per registrare i terremoti. Alla fine della raccolta di tutte le informazioni, il dataset utilizzato in questo lavoro è risultato composto di 208 eventi e relative registrazioni (1875). La seconda fase ha avuto come obiettivo quello di uniformare tutte le registrazioni sismiche in uno stesso formato. Per effettuare questa operazione sono state sviluppate alcune routine nell’ambiente di programmazione MatlabÒ. Come formato finale dei dati è stato scelto il formato realizzato nel Progetto INGV-DPC S6 (Luzi and Sabetta, 2006). Tale formato è composto da un file ASCII contenente 43 righe di intestazione seguite da una colonna di valori inerenti all’ampiezza del segnale di una singola componente del moto sismico. Una volta ottenuti i dati nello stesso formato si è passati all’analisi dei dati stessi con lo scopo finale di ottenere i rapporti spettrali HVSR sulle tracce di ogni stazione, sempre utilizzando delle routine create in MatlabÒ. In prima battuta è stato effettuato un processing dei segnali sismici eseguendo alcune operazioni numeriche (ad esempio detrending, filtraggio e tapering) e la correzione strumentale delle tracce tenendo presente le caratteristiche dei differenti acquisitori e sensori. Una volta ottenute le tracce corrette, per ognuno dei 208 eventi sismici è stato individuato il tempo d’arrivo della fase S attraverso l’operazione di picking, in modo da poter scegliere la finestra d’analisi. Dopo aver calcolato e memorizzato le tracce delle componenti orizzontali del moto ruotate con passo di 5°, sono stati restituiti gli spettri del segnale calcolati su una finestra d’analisi lunga 5 secondi a partire dall’onda S. Infine, per ogni evento, sono stati calcolati i rapporti spettrali HVSR per ogni azimuth di rotazione, prima di ottenere le medie degli HVSR su tutti gli eventi. Con le medie ottenute sono stati realizzati dei polarigrammi che riassumono la direzionalità e il contenuto in frequenza delle amplificazioni. I rapporti spettrali HVSR calcolati per ogni azimuth sono stati utilizzati per evidenziare le direzioni preferenziali di amplificazione in tutti i punti di osservazione lungo il particolare assetto geologico e strutturale che si ritrova nel Comune di San Giuliano di Puglia. I valori ricavati da queste ultime analisi hanno mostrato che i valori dei picchi HVSR ricadono in un intervallo di frequenza compreso tra 2.0 e 8.2 Hz. Inoltre i picchi HVSR evidenziano significative amplificazioni per quelle stazioni che si trovano nella parte centrale dell’abitato di San Giuliano di Puglia al di sopra della formazione argillosa e dei depositi detritici; al contrario le stazioni che si trovano sulla formazione calcarea non evidenziano forti amplificazioni. Analizzando i polarigrammi degli HVSR, si può dedurre che nei siti relativi alle stazioni posizionate sulla formazione calcarea non è presente una direzione di amplificazione preferenziale, la quale invece è evidente per i siti delle stazioni posizionate sui depositi argilloso-sabbiosi. Inoltre confrontando i valori degli azimuth, compresi tra 100° e 160° N, con la carta topografica e quella geologica si osserva che la direzione dell’amplificazione coincide con quella dell’asse della sella morfologica su cui è posizionato il paese di San Giuliano di Puglia (direzione NNW-SSE). Questo porta ad ipotizzare che la presenza della sella morfologica e il contrasto d’impedenza tra le formazioni litologiche inducono una focalizzazione del campo sismico longitudinalmente al centro abitato di San Giuliano di Puglia. In conclusione, il presente lavoro di tesi ha contribuito ad aumentare le conoscenze sugli effetti di sito che si sono manifestati in occasione degli eventi sismici del 2002 al sito di San Giuliano di Puglia. Uno dei contributi maggiori è stata l’ampia e completa raccolta di tutte le registrazioni sismiche effettuate all’interno dell’abitato di San Giuliano di Puglia, organizzando ed omogeneizzando i dati provenienti da differenti fonti. Questa operazione, effettuata per la prima volta su tali dati, ha permesso di evidenziare fenomeni dovuti alla complessità tridimensionale del sito analizzato, pur applicando un metodo d’analisi (il rapporto spettrale HVSR) abitualmente impiegato per spiegare caratteristiche monodimensionali degli effetti di sito.<br>Università degli Studi Milano-Bicocca (Relatore G.B. Crosta) Progetto DPC-INGV (2004-2006) Scenari di scuotimento e di danno in arre di interesse prioritario e/o strategico<br>Unpublished<br>4.2. TTC - Scenari e mappe di pericolosità sismica<br>open
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Wang, Wei. "Spatially Adaptive Analysis and Segmentation of Polarimetric SAR Data." Doctoral thesis, 2017. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:kth:diva-218081.

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Abstract:
In recent years, Polarimetric Synthetic Aperture Radar (PolSAR) has been one of the most important instruments for earth observation, and is increasingly used in various remote sensing applications. Statistical modelling and scattering analysis are two main ways for PolSAR data interpretation, and have been intensively investigated in the past two decades. Moreover, spatial analysis was applied in the analysis of PolSAR data and found to be beneficial to achieve more accurate interpretation results. This thesis focuses on extracting typical spatial information, i.e., edges and regions by exploring the statistical characteristics of PolSAR data. The existing spatial analysing methods are mainly based on the complex Wishart distribution, which well characterizes the inherent statistical features in homogeneous areas. However, the non-Gaussian models can give better representation of the PolSAR statistics, and therefore have the potential to improve the performance of spatial analysis, especially in heterogeneous areas. In addition, the traditional fixed-shape windows cannot accurately estimate the distribution parameter in some complicated areas, leading to the loss of the refined spatial details. Furthermore, many of the existing methods are not spatially adaptive so that the obtained results are promising in some areas whereas unsatisfactory in other areas. Therefore, this thesis is dedicated to extracting spatial information by applying the non-Gaussian statistical models and spatially adaptive strategies. The specific objectives of the thesis include: (1) to develop reliable edge detection method, (2) to develop spatially adaptive superpixel generation method, and (3) to investigate a new framework of region-based segmentation. Automatic edge detection plays a fundamental role in spatial analysis, whereas the performance of classical PolSAR edge detection methods is limited by the fixed-shape windows. Paper 1 investigates an enhanced edge detection method using the proposed directional span-driven adaptive (DSDA) window. The DSDA window has variable sizes and flexible shapes, and can overcome the limitation of fixed-shape windows by adaptively selecting homogeneous samples. The spherically invariant random vector (SIRV) product model is adopted to characterize the PolSAR data, and a span ratio is combined with the SIRV distance to highlight the dissimilarity measure. The experimental results demonstrated that the proposed method can detect not only the obvious edges, but also the tiny and inconspicuous edges in heterogeneous areas. Edge detection and region segmentation are two important aspects of spatial analysis. As to the region segmentation, paper 2 presents an adaptive PolSAR superpixel generation method based on the simple linear iterative clustering (SLIC) framework. In the k-means clustering procedure, multiple cues including polarimetric, spatial, and texture information are considered to measure the distance. Since the constant weighting factor which balances the spectral similarity and spatial proximity may cause over- or under-superpixel segmentation in different areas, the proposed method sets the factor adaptively based on the homogeneity analysis. Then, in heterogeneous areas, the spectral similarity is more significant than the spatial constraint, generating superpixels which better preserved local details and refined structures. Paper 3 investigates another PolSAR superpixel generation method, which is achieved from the global optimization aspect, using the entropy rate method. The distance between neighbouring pixels is calculated based on their corresponding DSDA regions. In addition, the SIRV distance and the Wishart distance are combined together. Therefore, the proposed method makes good use of the entropy rate framework, and also incorporates the merits of the SIRV distance and the Wishart distance. The superpixels are generated in a homogeneity-adaptive manner, resulting in smooth representation of the land covers in homogeneous areas, and well preserved details in heterogeneous areas.<br><p>QC 20171123</p>
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