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Dissertations / Theses on the topic 'Seconda e terza generazione'

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1

Iaconianni, Sara. "Fotovoltaico di terza generazione: celle tandem." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7784/.

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Abstract:
Questa tesi ha come argomento lo studio dei dispositivi fotovoltaici, sistemi che trasformano la radiazione solare in energia elettrica. In particolare è stata approfondita l'analisi di una specifica categoria di celle solari, le tandem cells, dispositivi a giunzione multipla in cui la radiazione solare attraversa due o più giunzioni singole caratterizzate da gap energetici differenti, al fine di massimizzarne l'assorbimento. In primo luogo sono state analizzate le caratteristiche della radiazione solare, assimilabile a quella di un Corpo Nero. Successivamente, dopo una presentazione introduttiva dei parametri principali dei dispositivi fotovoltaici, sono state studiate in dettaglio le celle a giunzione singola, sia da un punto di vista elettrico che termodinamico. Infine è stato esposto il funzionamento delle celle tandem, dando particolare risalto alla risposta elettrica e ai limiti di efficienza di questi dispositivi.
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2

Maniero, Giada <1992&gt. "Retailtainment in un centro commerciale di terza generazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8734.

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Abstract:
Il mio elaborato si pone l’obiettivo di illustrare il cambiamento in atto a livello di grande distribuzione organizzata in Italia: i centri commerciali di terza generazione hanno spostato l’attenzione dal consumo all’entertainment. Si inizia a parlare quindi di “shopping and leisure center, formula di confine tra centro commerciale e theme park, le cui principali ancore sono rappresentate dai servizi e dalle aree di intrattenimento piuttosto che dalle attività commerciali tradizionali”. (“Economia, management e disciplina del commercio in Italia e nelle Marche”, G.Gregori, T.Pencarelli, 2002) La tesi prende avvio dalla letteratura sul cambiamento in atto sopracitato. In seguito, grazie ad un lavoro di ricerca sul campo, presso il Box Informazioni di Nave de Vero di Venezia, essa vuole dimostrare l’effettivo successo riscosso dalle iniziative di entertainment tra la clientela del centro commerciale. La raccolta dei dati è stata eseguita con l’ausilio di uno strumento di ricerca di tipo quantitativo: un questionario a domande chiuse. I dati, raccolti personalmente all’interno di Nave de Vero, sono stati supportati da un questionario on-line creato attraverso l’applicazione Google Drive e lanciato su alcuni social network. In conclusione il lavoro di ricerca rivolge l’attenzione all’integrazione tra le iniziative di intrattenimento proposte dai centri commerciali e la comunicazione delle stesse attraverso le maggiori piattaforme social. Il focus sulla presenza on-line viene inserito in uno studio generale delle leve di marketing utilizzate da Nave de Vero posta a confronto con alcuni dei maggiori competitors del territorio.
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3

Albertazzi, Clarissa. "Studio di celle fotovoltaiche di terza generazione: celle tandem." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8942/.

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Abstract:
Il fotovoltaico (FV) costituisce il modo più diretto di conversione dell’energia solare in energia elettrica e si basa sull’effetto osservato da Becquerel nel 1839. Si può affermare che tale effetto è rimasto una curiosità di laboratorio dalla metà del XIX secolo fino al 1954, quando la prima cella solare in silicio con un’efficienza di conversione del 6% fu costruita ai Laboratori Bell. Da allora la ricerca in questo settore ha sperimentato una crescita costante ed oggi si può contare su tecnologie mature, in grado di sviluppare alte prestazioni in via di ulteriore miglioramento. Le celle tandem costituiscono ora il migliore esempio di dispositivi fotovoltaici in grado di convertire buona parte della potenza irraggiata dal sole. Aumentare l’efficienza con le celle tandem significa sfruttare le differenti lunghezze d’onda dello spettro solare. Questi dispositivi sono infatti costruiti impilando semiconduttori, disponendoli dal basso in modo crescente secondo i loro valori di energia di gap. A partire dall’analisi delle caratteristiche principali della radiazione solare e del principio di funzionamento delle celle fotovoltaiche, questo lavoro si propone di mettere in evidenza le potenzialità della tecnologia a multigiunzione, che ha già dimostrato rilevanti capacità di ottimizzazione delle prestazioni delle celle solari, facendo ben sperare per il futuro.
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4

Ong, Yen-Phi <1989&gt. "Generazione italo-cinese. Analisi della seconda generazione cinese e traduzione di alcuni articoli specialistici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4771.

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Abstract:
In Italia gli immigrati cinesi sono sempre più numerosi. La prima generazione, raggiunta l’autonomia economica, ha portato nel Bel Paese anche i figli che spesso sono diventati la chiave per un’ulteriore successo dei genitori, soprattutto grazie alla loro migliore conoscenza della lingua italiana. Che siano nati in Cina o in Italia, tutti hanno attraversato una fase nella quale hanno dovuto affrontare i problemi della propria identificazione e integrazione nella società. La maggiore padronanza della lingua italiana o di quella cinese è uno dei fattori che ha pesato di più sulla loro assimilazione. Anche per questo motivo sono nati istituti per l’insegnamento della lingua cinese e viaggi - studio rivolti in particolare alle seconde generazioni che, ricevendo un’educazione italiana nelle scuole e vivendo in Italia, rischiano di perdere il legame con le loro origini. Verranno tradotti e analizzati alcuni articoli specialistici che presentano l’attuale situazione dell’insegnamento del cinese in Italia e gli atteggiamenti dei giovani riguardo la loro “posizione di mezzo” tra culture occidentale e orientale.
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5

Dona', Elisa Alberta <1991&gt. "Dalla caduta di Costantinopoli Seconda Roma a Mosca come Terza Roma." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8054.

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Abstract:
L'elaborato ripercorre i tratti salienti che portarono alla IV crociata del 1204 e la sua deviazione a Costantinopoli, fino al 1453 con la caduta della Seconda Roma in mano ai turchi ottomani; alle idee del monaco russo Filofej di Pskov che esaltò Mosca Terza Roma come centro della cultura ortodossa.
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6

Pedrana, Marisa <1974&gt. "Il bilinguismo della seconda generazione: il caso di Prato." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1145.

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Abstract:
Il nostro studio si è focalizzato sulla seconda generazione della comunità cinese di Prato, presente sul territorio da ormai diversi decenni. Sono stati presi in esame cinque studenti bilingui consecutivi, di cui due della primaria e tre della secondaria di primo grado. È stata quindi condotta un'analisi quantitativa e qualitativa relativamente al comportamento linguistico, agli atteggiamenti verso il bilinguismo e alla competenza linguistica sia in italiano che in cinese. Sulla base della sistematicità degli errori è stato possibili identificare le preposizioni come domini vulnerabili dell'italiano; gli articoli e i pronomi diretti costituiscono invece domini meno vulnerabili. Per quanto riguarda, infine, la competenza linguistica in cinese, abbiamo rilevato un'alta frequenza di errori nel sistema dei classificatori; tale fenomeno è probabilmente legato ad una variabile sociolinguistica presente nel cinese moderno parlato e scritto. In conclusione, tutti i soggetti della ricerca risultano dominanti in italiano, ma il forte sostegno e l'uso costante delle lingue della comunità – dialetto e putonghua – hanno impedito fenomeni di shift linguistico che riteniamo non avverranno nemmeno nelle generazioni future, grazie anche allo sviluppo di un atteggiamento molto positivo verso il bilinguismo.
Researches surrounding bilingual and multilingual children have found differences in terms of age of language acquisition onset and the sociolinguistic context in which the languages are spoken. These variables provided the base for the distinction between simultaneous and sequantial bilingual children whose bilingualism differs in terms of acquisition patterns and rates of the languages, as well as proficiency levels in each language. This study focused on the Chinese-second generation sequential bilingual children born in Italy and living in the city of Prato, which has been invested from a relevant phenomenon of Chinese immigration since the nineties. Five Chinese-Italian speaking children from primary and secondary school were investigated. Their language behaviour and attitude, and oral and written proficieny in Italian, as well as oral proficiency in Chinese, were measured quantitatively and qualitatively. Based on frequency of errors in Italian, we identified the Italian prepositions as vulnerable domains, and articles and pronouns as less vulnerable domains. As far as the Chinese proficiency level is concerned, we found that students made errors in the grammar domain of classifiers; the phenomenon can be related to a similar sociolinguistic pattern that has been registered in oral and written modern Chinese. In conclusion, the analysis of the data reveals that all the children investigated are dominant in Italian, but the community languages – dialect and putonghua - are still strongly sustained in the community itself. This has consequences on the development of a postive attitude towards bilingualism.
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7

Guglielmelli, Antonio <1975&gt. "Calcoli di sezioni d'urto efficaci di riflettore in sistemi PWR di terza generazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7081/1/guglielmelli_antonio_tesi.pdf.

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Abstract:
La corretta modellizzazione della zona del riflettore dei sistemi GEN III+ è un passaggio fondamentale per un’accurata predizione dei parametri di cella il cui valore influenza direttamente la distribuzione di potenza su tutto il nocciolo. Tale esigenza si è resa ancora più stringente dopo la constatazione che il fenomeno del “tilt power” risulta essere più amplificato nei noccioli nucleari equipaggiati con un riflettore pesante. Per tali ragioni, nel presente lavoro di tesi si è dedicata particolare attenzione alle metodiche di modellizzazione ed alla generazione delle sezioni d’urto efficaci omogenee ed agli assembly discontinuity factors (ADF) nella zona di riflessione. Il codice deterministico utilizzato per il calcolo è SCALE 6.1.3. La notevole differenza nelle proprietà neutroniche associata ad un’elevata eterogeneità geometrica tra un nocciolo ed un riflettore hanno suggerito di effettuare un’analisi preliminare sul sistema riflettente GEN II proposto nel benchmark NEA-NSC-DOC (2013) per testare la capacità di SCALE 6.1.3 di effettuare un corretto calcolo di cella adottando una modellizzazione monodimensionale assembly/riflettore. I risultati ottenuti sono confrontati con quelli presentati nel benchmark e e con quelli valutati attraverso il codice Monte Carlo SERPENT 2.0 confermando la capacità di calcolo di SCALE 6.1.3. L’analisi sulla modellizzazione dei sistemi riflettenti GEN III+ è stata effettuata ricavando il valore dei parametri di cella per configurazioni omogenee ed una serie di configurazioni geometriche esatte che comprendono tutte le modellizzazioni del sistema riflettente lungo la direzione angolare del riflettore. Si è inoltre effettuata un’analisi di sensitività su parametri operativi e sui parametri di codice. Si è infine effettuato un calcolo in color-set per indagare l’influenza degli effetti 2-D sui parametri di cella. I risultati prodotti rappresentano un contributo migliorativo nella conoscenza dei parametri di cella di riflettore e potranno essere utilizzati per una più precisa valutazione del fenomeno del tilt nei sistemi GEN III+.
In GEN III+ systems the correct modelization of the reflector zone is a key step for an exact prediction of the cell parameters whose values directly affect the radial power distribution of the core system. This need has become even more necessary after the discovery of the amplification of the “tilt power” phenomenon in the GEN III+ nuclear core. For this reason, special care is taken in the modelization methodology and in the generation of reflector homogenized cross-section and discontinuity factor (DFs) on the reflector zone. The deterministic package code used for the cell data calculation is SCALE 6.1.3 suite. The strong difference in the neutronic properties at core/reflector interface combined with a high geometric heterogeneity between a core and a reflector system have suggested to perform a preliminary analysis on the GEN II reflector system as presented by NEA-NSC-DOC (2013) benchmark with the aim of testing the capability of the deterministic code to perform a correct calculation on a 1-D assembly/reflector modelization. The results, which are in good agreement with those evaluated with SERPENT 2.0 Monte Carlo code, confirmed the capability of SCALE code to perform cell data reflector calculations. The modelization analysis on the GEN III+ reflector system has been performed for two homogeneous configurations and for a series of exact heterogeneous zones along the angular direction of the reflector. It has been also realized a sensitivity analysis on operational and code parameters. Finally, it was performed a 2x2 color-set calculation to investigate the 2-D geometry effects on the numerical values of cell reflector parameters. The final results are an improvement in the scientific knowledge of the reflector cell data values. These values can be used in a EPR nodal code calculation for a more accurate assessment of the core power distribution and of the “power tilt” values.
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8

Guglielmelli, Antonio <1975&gt. "Calcoli di sezioni d'urto efficaci di riflettore in sistemi PWR di terza generazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7081/.

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Abstract:
La corretta modellizzazione della zona del riflettore dei sistemi GEN III+ è un passaggio fondamentale per un’accurata predizione dei parametri di cella il cui valore influenza direttamente la distribuzione di potenza su tutto il nocciolo. Tale esigenza si è resa ancora più stringente dopo la constatazione che il fenomeno del “tilt power” risulta essere più amplificato nei noccioli nucleari equipaggiati con un riflettore pesante. Per tali ragioni, nel presente lavoro di tesi si è dedicata particolare attenzione alle metodiche di modellizzazione ed alla generazione delle sezioni d’urto efficaci omogenee ed agli assembly discontinuity factors (ADF) nella zona di riflessione. Il codice deterministico utilizzato per il calcolo è SCALE 6.1.3. La notevole differenza nelle proprietà neutroniche associata ad un’elevata eterogeneità geometrica tra un nocciolo ed un riflettore hanno suggerito di effettuare un’analisi preliminare sul sistema riflettente GEN II proposto nel benchmark NEA-NSC-DOC (2013) per testare la capacità di SCALE 6.1.3 di effettuare un corretto calcolo di cella adottando una modellizzazione monodimensionale assembly/riflettore. I risultati ottenuti sono confrontati con quelli presentati nel benchmark e e con quelli valutati attraverso il codice Monte Carlo SERPENT 2.0 confermando la capacità di calcolo di SCALE 6.1.3. L’analisi sulla modellizzazione dei sistemi riflettenti GEN III+ è stata effettuata ricavando il valore dei parametri di cella per configurazioni omogenee ed una serie di configurazioni geometriche esatte che comprendono tutte le modellizzazioni del sistema riflettente lungo la direzione angolare del riflettore. Si è inoltre effettuata un’analisi di sensitività su parametri operativi e sui parametri di codice. Si è infine effettuato un calcolo in color-set per indagare l’influenza degli effetti 2-D sui parametri di cella. I risultati prodotti rappresentano un contributo migliorativo nella conoscenza dei parametri di cella di riflettore e potranno essere utilizzati per una più precisa valutazione del fenomeno del tilt nei sistemi GEN III+.
In GEN III+ systems the correct modelization of the reflector zone is a key step for an exact prediction of the cell parameters whose values directly affect the radial power distribution of the core system. This need has become even more necessary after the discovery of the amplification of the “tilt power” phenomenon in the GEN III+ nuclear core. For this reason, special care is taken in the modelization methodology and in the generation of reflector homogenized cross-section and discontinuity factor (DFs) on the reflector zone. The deterministic package code used for the cell data calculation is SCALE 6.1.3 suite. The strong difference in the neutronic properties at core/reflector interface combined with a high geometric heterogeneity between a core and a reflector system have suggested to perform a preliminary analysis on the GEN II reflector system as presented by NEA-NSC-DOC (2013) benchmark with the aim of testing the capability of the deterministic code to perform a correct calculation on a 1-D assembly/reflector modelization. The results, which are in good agreement with those evaluated with SERPENT 2.0 Monte Carlo code, confirmed the capability of SCALE code to perform cell data reflector calculations. The modelization analysis on the GEN III+ reflector system has been performed for two homogeneous configurations and for a series of exact heterogeneous zones along the angular direction of the reflector. It has been also realized a sensitivity analysis on operational and code parameters. Finally, it was performed a 2x2 color-set calculation to investigate the 2-D geometry effects on the numerical values of cell reflector parameters. The final results are an improvement in the scientific knowledge of the reflector cell data values. These values can be used in a EPR nodal code calculation for a more accurate assessment of the core power distribution and of the “power tilt” values.
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Favarin, Federico <1986&gt. "Analisi dei prezzi spot-futures nella seconda e terza fase del mercato EU-ETS." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2959.

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Abstract:
La seguente tesi tratta della relazione tra i prezzi spot e futures dei crediti, derivanti dalle eccedenze di emissioni di CO2, scambiati nel mercato EU-ETS, nato nel 2005 con l'approvazione del protocollo di Kyoto, come attuazione della legge 2003/87/EC.
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10

Saracino, Rebecca. "child language brokering: le sfide linguistiche affrontate dagli immigrati di seconda generazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21338/.

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Abstract:
La nostra società è stata testimone di un cambiamento che ha modificato la geo-politica del mondo, ovvero i flussi migratori. Ogni anno molte famiglie scelgono di abbandonare il proprio paese e le proprie radici per andare a crearne di nuove in un altro paese, dove avranno più possibilità di realizzazione e di scappare dalla fame e dalla povertà. Chi intraprende questo viaggio spesso non conosce altre lingue oltre alla propria lingua nativa, quindi si ritrovano costretti a dover ricorrere all’aiuto dei propri figli per poter comunicare con gli abitanti del paese ospitante. Lo scopo di questo elaborato è quello di descrivere e analizzare il fenomeno del Child Language Brokering (CLB) e di fare un po’ di luce su questo fenomeno: infatti, il motivo dell’analisi deriva dal fatto che questo è un fenomeno poco conosciuto e studiato a livello teorico, seppur presente dall’antichità. Nell’elaborato si analizzeranno, oltre che le cause del fenomeno, anche le conseguenze della pratica svolta dai giovani interpreti all’interno della sfera emozionale e psicologica. Si analizzeranno anche i cambiamenti relazionali che avvengono nella famiglia e si proporranno anche delle possibili soluzioni ai problemi provocati dal lavoro che ricade sulle spalle degli adolescenti. Infine, si analizzerà un case study del Boston College che riguarda più da vicino storie di CLB e di integrazione in un paese diverso da quello nativo.
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Di, Cintio Valeria. "Fotocatalizzatori di seconda generazione: sintesi e indagine strutturale su nanoparticelle di Ti1-xVxO2." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9319/.

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Abstract:
Il TiO2 è probabilmente il fotocatalizzatore maggiormente studiato in letteratura a partire già dagli anni settanta. Le applicazioni più rilevanti dei dispositivi fotocatalitici sono in campo ambientale (depurazione delle acque da inquinanti quali coloranti, microbatteri e residui metallici) e nella produzione di "solar fuel" (combustibili solari), fra questi l'idrogeno. L'idrogeno come vettore energetico è eco-compatibile e può essere utilizzato come carburante il cui prodotto di scarto è vapor d'acqua. Il biossido di titanio è uno dei materiali più promettenti per la costruzione di celle fotocatalitiche, grazie alla sua biocompatibilità e resistenza alla corrosione in ambiente acquoso. Il limite principale di questo materiale è legato allo scarso assorbimento nel visibile dovuto al band gap troppo elevato (circa 3.2 eV). Fra le varie strategie per superare questo problema, è stato mostrato che opportuni droganti permettono di incrementare la "Visible Light Activity", portando ai cosiddetti fotocatalizzatori di 2a generazione. I droganti più promettenti sono il vanadio e l'azoto che possono essere utilizzati singolarmente o in co-doping. L'inserimento di questi materiali nella matrice di TiO2 porta a un notevole miglioramento dei dispositivi abbassando il valore di band gap e permettendo un maggiore assorbimento nello spettro solare. Scopo di questa tesi è lo studio dei processi di crescita di film nanoparticellari di TiO2 drogato con vanadio. La tecnica di crescita usata è la Condensazione in Gas Inerte (IGC), mentre per l'indagine di morfologia e composizione ci si è serviti della microscopia elettronica. Con l'ausilio della diffrazione di raggi X è stato possibile controllare lo stato di cristallizzazione e determinare a quali temperature di trattamento in atmosfera ossidante avviene quest'ultima. Tramite le misure micro-Raman effettuate presso i laboratori dell'Università di Trento è stato possibile monitorare l'andamento della cristallizzazione di campioni depositati con parametri di evaporazione differenti (presenza di ossigeno o meno nell'atmosfera di evaporazione), evidenziando un maggior controllo sulla fase cristallina ottenuta per i campioni cresciuti in atmosfera ricca di ossigeno. Sono state effettuate analisi strutturali avanzate presso i laboratori ESRF di Grenoble, dove sono state portate avanti misure di assorbimento di raggi X di tipo EXAFS e XANES sulla soglia del titanio e del vanadio, evidenziando il carattere sostituzionale del vanadio all'interno della matrice di TiO2 e le diverse fasi di cristallizzazione.
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MASSA, ESTER. "“Stigmatizzazione e devianza: il caso degli immigrati di seconda generazione nelle scuole dell’Emilia-Romagna”." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/958.

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Abstract:
La mia dissertazione, intitolata “Stigmatizzazione e devianza: il caso degli immigrati di seconda generazione nelle scuole dell’Emilia-Romagna”, si concentra sulle connessioni esistenti tra i giovani di seconda generazione, l’istruzione, i sentimenti di stigmatizzazione e autostima e la devianza. La ricerca è costituita da una indagine di self-report eseguita su di un campione di quasi 5000 studenti iscritti al terzo anno di 28 scuole secondarie di primo grado nella regione Emilia-Romagna (gli studenti variavano dallo status di “completamente italiani” a quello di “completamente stranieri”, con molte sfumature nel mezzo). Ai rispondenti è stato somministrato un questionario all’interno della classe nel quale erano presenti domande riguardo a fattori socio-anagrafici, alle loro condizioni socio-economiche, ai loro orientamenti valoriali e ai loro comportamenti devianti. Sui dati sono state condotte varie elaborazioni, tra cui regressioni multiple e path analysis, e in seguito si è costruito un modello interpretativo basato sui dati trovati. I risultati hanno suggerito che – sia per gli studenti italiani che per quelli stranieri – i comportamenti devianti auto-confessati sembrano essere fortemente collegati al conflitto generazionale, alla percezione dello stigma e a legami familiari deboli. Inoltre la ricerca ha raggiunto la conclusione che, sebbene non esista prova di un maggior coinvolgimento in attività devianti da parte dei giovani di seconda generazione, tuttavia i sentimenti di inadeguatezza causati soprattutto dalle esperienze scolastiche (misurate attraverso i più bassi livelli di successo scolastico e la maggiore esposizione alle punizioni) sono connessi più fortemente alla confessione di comportamenti devianti rispetto a quanto avvenga per gli italiani. Inoltre, il sentimento di stigmatizzazione così come il coinvolgimento in attività devianti, cresce proporzionalmente alla durata della permanenza in Italia, un fenomeno la cui spiegazione potrebbe trovarsi nella crescente frustrazione rispetto alle sempre maggiori aspettative di integrazione tipiche della seconda generazione di migranti.
My dissertation, titled “Stigmatisation and Deviance: The Case of the Second Generation Immigrants in the Schools of Emilia-Romagna”, focuses on the connections existing between second generation children, schooling, feelings of stigmatization and self-esteem, and deviance. The study is constituted by a self-report survey of a sample of almost 5,000 students enrolled in the eighth grade of 28 junior high schools in the region Emilia-Romagna (the students ranged from the status of “completely” Italian to “completely” foreign, with many nuances in between). Respondents were administered a questionnaire in the classroom, and asked to answer questions focusing on socio-biographical factors, socio-economic conditions, value-orientation, and self-reported deviant behaviour. Regression and path analysis were conducted on the data, and an interpretative model was developed based on the findings. The study results offered no evidence of a higher frequency or seriousness of self-reported deviance among young “second-generation” immigrants compared to Italians. The findings suggested that – both for Italian and immigrant respondents – self-reported deviant behaviour appears to be strongly related to generational conflict, the perception of stigma, and weak family bonds. Moreover, the study reached the conclusion that even if there was no evidence of a higher involvement with deviance among second-generation children, however feelings of inadequacy caused especially by school experiences (as measured by lower levels of achievement and higher exposition to school punishments) were more strongly linked to confessions of deviant behaviours than for Italians. Furthermore, the feeling of stigma as well as the involvement in deviance grew together with the length of stay in Italy, a phenomenon that could be explained by the increasing frustration with the rising expectations of integration, which are typical of second-generation migrants compared to their first-generation elders.
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Francesconi, Saverio. "Studio di un sistema per la generazione di seconda armonica di un laser infrarosso." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7434/.

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Abstract:
In questo lavoro di Tesi viene studiata la realizzazione di un sistema per la generazione di seconda armonica di una luce laser infrarossa. Il lavoro è stato svolto presso l'Univerità di Firenze nell'ambito di un esperimento di fisica atomica, nel quale viene studiato il comportamento di una miscela di atomi freddi di Potassio-Rubidio. Per la realizzazione sperimentale è richiesto l'utilizzo di un fascio laser con luce verde a 532 nm. Per ottenere questo fascio si è ricorso alla generazione di seconda armonica di un laser con luce infrarossa a 1064 nm, sfruttando le proprietà dei cristalli non lineari. Il cristallo utilizzato è un cristallo periodically poled di Tantalato di Litio, che sfrutta la tecnica del Quasi-Phasematching per generare seconda armonica. L'obiettivo principale di questo lavoro è stato quello di caratterizzare il sistema di duplicazione per poter ottimizzare la produzione del fascio verde. Infatti la produzione di seconda armonica dipende da diversi fattori sperimentali, quali la temperatura alla quale si trova il cristallo e la posizione del fuoco del fascio incidente rispetto al cristallo. Per prima cosa si sono ottimizzati i parametri del fascio infrarosso, cercando quelli per i quali la produzione di seconda armonica è maggiormente efficiente. Questo è stato effettuato caratterizzando il fascio per trovarne la posizione del fuoco e la sua larghezza. Nella seconda parte si è studiata l'efficienza di produzione di seconda armonica. La temperatura del cristallo influenza notevolmente la produzione di seconda armonica, quindi si è cercata la temperatura ottimale a cui l'efficienza di duplicazione è massima. Inoltre si è anche calcolata l'ampiezza massima delle oscillazioni di temperatura a cui è possibile sottoporre il cristallo senza uscire dalla zona in cui la duplicazione è efficiente. Per trovare la temperatura ottimale si è studiato l'andamento dell'efficienza in funzione della temperatura del cristallo. Analizzando questo andamento si sono anche verificati i coefficienti non lineari del cristallo dichiarati dal produttore.
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SOLI, Francesca. "Natives e Immigrants: generazioni che generano. Verso una scuola di “seconda generazione” come pratica inclusiva." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28633.

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Abstract:
Il percorso di ricerca illustrato nel presente lavoro si è posto l’obiettivo, di osservare ed indagare processi complessi e contemporanei quali la "nascita", anche in Italia, di una seconda generazione dell’immigrazione e di una crescente digitalizzazione, cercando di coglierne le relazioni e le profonde interconnessioni. La peculiarità e la complessità dei processi osservati ha stimolato una riflessione metodologica che può pertanto essere considerata uno dei focus centrali della ricerca stessa.
The course of the research shown in this work had the aim to observe and investigate complex and contemporaries processes such as the "birth", even in Italy, both of a second generation of immigration and of an increasing digitalization. The intent of the work, moreover, is to try to get the relationships and the deep interrelationships between them. The peculiarity and the complexity of these observed processes has instead a methodological reflection which can therefore be considered one of the focus of the research itself.
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Daparo, Loredana. "Valutazione di colture lignocellulosiche in ambiente mediterraneo ai fini della produzione di bioetanolo di seconda generazione." Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/157.

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Abstract:
In the last years there has been a growing interest in energy biomass crops especially in the industrialized countries, in relationship to the pressing demands to exploit new energetic sources. The new technologies that can make fuel from lignocellulosic biomass, open up interesting prospects for some species that have proved particularly promising for the characteristics of perenniality and productivity: Arundo donax, Cynara cardunculus Miscantus spp and even if they have, however, still points weakness related to propagation techniques, harvesting and storage, the availability of genotypes and mechanization. At the end of the introduction of energy crops in the Mediterranean area have been taken to poliennal three species. Specifically, for the Arundo donax and miscantus studies have been conducted on the response to irrigation and nitrogen fertilization, while for the cardoon, autumn winter crop, were evaluated different genotypes. The species reached the highest dry biomass production of the third year of planting. The Arundo has provided the highest dry biomass production of about 26 t ha-1, Miscanthus production reached approximately 20 t ha-1; the Miscantus species is no longer produced from V years due to the lack of irrigation and fertilization. Nitrogen fertilization did not affect the production behavior of the species in the study, while the reduced irrigation administration in reduced yields, with effects more pronounced in the miscanthus. The genotypes of Cynara cardunculus showed a great variability; S16 (20 t ha-1) and C5 (16 t ha-1) were more genotypes productive. Important informations was obtained on the potential in bioethanol production that reached 3000 liters ha-1 in arundo.
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Rizzato, Marco. "Strategie di osservazione, metodo di analisi e qualità dei prodotti per un esperimento mipas di seconda generazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6582/.

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Abstract:
In questo elaborato viene studiato un nuovo strumento satellitare chiamato MIPAS2k: uno spettrometro a trasformata di Fourier, in grado di misurare gli spettri di emissione dei gas atmosferici attraverso la tecnica di misure al lembo. Lo scopo di MIPAS2k è quello di determinare la distribuzione spaziale di quantità atmosferiche tra cui il VMR delle specie chimiche: ozono, acqua, acido nitrico e protossido di azoto. La necessità di idearne un successore è nata dopo la perdita di contatto con lo strumento MIPAS da cui MIPAS2k, pur preservandone alcune caratteristiche, presenta differenze fondamentali quali: i parametri osservazionali, il tipo di detector utilizzato per eseguire le scansioni al lembo e la logica attraverso cui vengono ricavate le distribuzioni dei parametri atmosferici. L’algoritmo attraverso cui viene effettuata l’inversione dei dati di MIPAS2k, chiamato FULL2D, usa la stessa logica di base di quello utilizzato per MIPAS chiamato Geo-Fit. La differenza fondamentale tra i due metodi risiede nel modo in cui i parametri sono rappresentati. Il Geo-Fit ricostruisce il campo atmosferico delle quantità da determinare tramite profili verticali mentre il FULL2D rappresenta i valori del campo atmosferico all’interno degli elementi della discretizzazione bidimensionale dell’atmosfera. Non avendo a disposizione misure del nuovo strumento si è dovuto valutarne le performance attraverso l’analisi su osservati simulati creati ricorrendo al modello diretto del trasferimento radiativo e utilizzando un’atmosfera di riferimento ad alta risoluzione. Le distribuzioni bidimensionali delle quantità atmosferiche di interesse sono state quindi ricavate usando il modello di inversione dei dati FULL2D applicato agli osservati simulati di MIPAS2k. I valori dei parametri ricavati sono stati confrontati con i valori dell’atmosfera di riferimento e analizzati utilizzando mappe e quantificatori. Con i risultati di queste analisi e' stato possibile determinare la risoluzione spaziale e la precisione dei prodotti di MIPAS2k per due diverse risoluzioni spettrali.
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Mauri, Eleonora. "Recupero di fibre di carbonio mediante pirogassificazione per la realizzazione di materiali di seconda generazione verso un modello di economia circolare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21696/.

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Abstract:
Lo scopo del presente elaborato di tesi è quello di ottimizzare il recupero, tramite pirogassificazione, delle fibre di carbonio derivanti da scarti e rifiuti di materiali compositi. Inoltre è stato valutato il riutilizzo delle fibre di carbonio riciclate per la produzione di materiali compositi di seconda generazione. Sono stati investigati diversi agenti di sizing per valutare un eventuale miglioramento dell'adesione fibra-matrice. Sulle singole fibre di carbonio riciclate è stata effettuata la caratterizzazione meccanica (prove a trazione) e morfologica (SEM). Inoltre, i materiali compositi realizzati sono stati caratterizzati meccanicamente (prove a trazione, a flessione e DMA), termicamente (TGA, DSC) e morfologicamente (SEM).
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Legnani, Giacomo. "Evoluzione delle celle solari al silicio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7795/.

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Abstract:
Negli ultimi anni si è assistito nel panorama mondiale ad un notevole ed importante cambiamento nell’asset della produzione dell’energia elettrica. L’aumentare del costo nell'estrazione dei combustibili fossili ed il conseguente impatto ambientale che questi hanno nell'atmosfera ha influito notevolmente sullo sviluppo e sulla diffusione della tecnologia fotovoltaica. L’evoluzione di questa tecnologia ha permesso di raggiungere la “grid parity”, ossia l’uguaglianza tra il costo di 1 kWh prodotto dal fotovoltaico con 1 kWh prodotto da fonti fossili, per molte aree del pianeta. Tale tecnologia non è recente, già negli anni ‘60 si svilupparono i primi studi a riguardo, ma negli ultimi anni ha subito notevoli migliorie che l’hanno portata ad essere competitiva nel settore dell’energia elettrica. Il presente lavoro di tesi riporta una rassegna delle celle solari a base di silicio, a partire dal silicio monocristallino, al silicio poli e multi cristallino, fino ad arrivare a celle a film sottile o celle costituite da materiali multi-fase contenenti strutture quantiche e nanocristalli di Si. Negli ultimi anni tutti gli studi si stanno concentrando su un nuovo tipo di fotovoltaico, quello di terza generazione, il cui scopo è quello di ottenere dispositivi che, ad un prezzo molto contenuto dovuto ad un utilizzo di materiali economici come i Si-NCs (nano cristalli di silicio), possano garantire elevate efficienze in modo tale che la tecnologia fotovoltaica sia in grado di affermarsi definitivamente nel settore dell’energia.
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MARTINELLI, Francesca. "Autonomie professionnelle, entrepreneuriat et coopération. Le cas des Coopératives d’Activités et d’Emploi en France / Autonomia professionale, imprenditoria e cooperazione. Il caso delle Cooperative di Attività e di Impiego in Francia." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77189.

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Abstract:
L’obiettivo principale della ricerca è stato studiare il modello francese delle Cooperative di Attività e di Impiego (CAE). Obiettivo delle CAE è offrire ai lavoratori autonomi sia un modo per rientrare nel quadro del lavoro dipendente, ottenendone le tutele senza perdere l’autonomia nella gestione della propria attività, sia un modo per cooperare con altri professionisti. Nel quadro di questo obiettivo principale, la tesi si articola in tre parti. Nella prima parte, è studiato il contesto che fa emergere la figura del “soggetto-imprenditore di se stesso”, le sue caratteristiche principali e le ragioni che portano questa tipologia di lavoratore a coalizzarsi, collaborare e cooperare con altri professionisti. Nella seconda parte, è descritto il modello delle Cooperative di Attività e di Impiego (CAE) e analizzata la CAE parigina Coopaname. Nella terza parte, è studiata la trasferibilità del modello delle CAE in Italia a partire dalla presentazione del contesto italiano e della comparazione con la cooperativa italiana Doc Servizi.
The main purpose of the research is the study of the french model of the Cooperatives of activities and employment (CAE). The model of CAE offers to self-employed workers one way to obtain both the same rights of employees, without losing their autonomy in the management of their business, and the opportunity to cooperate with other professionals. Within this main goal, the thesis is articulated in three parts. In the first part, the research studies the context that supported the development of the “self-employed of second-generation”, its main features and the reasons that drive this kind of worker to collaborate and cooperate with other professionals. In the second part, the research describes the model of the Cooperatives of activities and employment (CAE) and analyses the Parisian CAE Coopaname. In the third part, the research focuses on the transferability of the model of the CAE in Italy, starting from the study of the Italian context and concluding with the comparison of Coopaname with the Italian cooperative Doc Servizi.
L’objectif principal de la recherche est l’étude du modèle français des Coopératives d’Activités et d’Emploi (CAE). La CAE offre aux travailleurs autonomes une manière de rentrer dans le cadre du salariat, avec ses protections et sans perdre leur autonomie dans la gestion de leur activité, et de coopérer en parallèle avec d’autres professionnels. Dans le cadre de cet objectif principal, nous avons articulé notre travail de thèse en trois parties. Dans la première partie, nous avons étudié le contexte qui fait émerger la figure du « travailleur autonome de deuxième génération », ses caractéristiques principales et les raisons qui poussent cette typologie de travailleurs à se coaliser, collaborer et coopérer avec d’autres professionnels. Dans la deuxième partie, nous avons décrit le modèle des Coopératives d’Activités et d’Emploi (CAE) et analysé la CAE parisienne Coopaname. Dans la troisième partie, nous avons étudié la transférabilité du modèle des CAE en Italie à partir du contexte italien et de la comparaison avec la coopérative italienne Doc Servizi.
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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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SALEM, Alma. "Prima lingua e identità: il caso della seconda generazione degli arabofoni in Italia." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1083404.

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Abstract:
Questa ricerca si propone di delineare un quadro complessivo delle problematiche sociolinguistiche relative all’esperienza della seconda generazione di arabofoni in Italia e alla loro percezione del concetto di identità attraverso il legame con la lingua di origine. E ciò allo scopo di illustrare il valore che questa seconda generazione di arabofoni attribuisce alla lingua araba come marcatore di identità e di appartenenza culturale ed etnica. Questo studio mira inoltre ad analizzare le loro attitudini linguistiche, l’uso dell’arabo nella vita quotidiana e il loro bi-plurilinguismo, senza trascurare il legame della seconda generazione con il paese di origine, il ruolo della lingua araba nel mantenerlo vivo, nonché il ruolo dei genitori nella trasmissione della lingua e cultura araba ai propri figli e, infine, il grado di mantenimento / perdita dell’arabo nel contesto immigratorio. La ricerca si articola in due parti principali: una teorica, e la seconda è una ricerca sul campo per valutare il legame fra la lingua materna, e la costruzione identitaria delle seconde generazioni degli arabofoni nati in Italia o arrivati in età prescolare. Nella prima fase sono stati illustrati i risultati dell’analisi di ogni livello di istruzione in modo descrittivo. Nella fase successiva è stata applicata una ulteriore analisi incrociando i dati con tre variabili: Livello di istruzione che corrisponde alla fascia di età, Genere e il Paese di origine dei genitori. L’illustrazione dei risultati segue un ordine comune in base a quattro parametri socioculturali: attitudini linguistiche, il legame con il paese di origine, il grado di socializzazione e integrazione e il senso di appartenenza. Infine sono stati raccolti i risultati finali in base al senso di appartenenza e illustrati le caratteristiche sociolinguistiche dei tre profili identitari che emergono da questa ricerca (sentirsi italiano, sentirsi arabo, sentirsi italo-arabo).
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