Academic literature on the topic 'Secondo dopoguerra'

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Journal articles on the topic "Secondo dopoguerra"

1

Burelli (book author), Ottorino, Ido Cibischino (book author), Javier P. Grossutti (book author), and Caroline Di Cocco (review author). "Buine fortune: L’emigrazione friulana nel secondo dopoguerra." Quaderni d'italianistica 34, no. 1 (July 23, 2013): 326–27. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i1.19917.

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2

D'Onofrio, Andrea. "I profughi tedeschi nella Germania del secondo dopoguerra." PASSATO E PRESENTE, no. 93 (October 2014): 41–66. http://dx.doi.org/10.3280/pass2014-093003.

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3

Allotti, Pierluigi. "L'epurazione dei giornalisti nel secondo dopoguerra (1944-1946)." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (April 2010): 5–51. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-001001.

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Abstract:
Nel corso del 1945, sia l'Alto commissariato per le sanzioni contro il fascismo che la commissione per la revisione dell'albo dei giornalisti di Roma, presieduta da Mario Vinciguerra, svolsero una intensa attivitŕ per epurare i giornalisti compromessi con il fascismo. Furono condotte inchieste su centinaia di giornalisti, e in totale ne furono deferiti 380 (quasi un quarto degli iscritti all'albo di Roma) alla commissione d'epurazione. Se vi furono giornalisti che riuscirono a difendersi con successo dalle accuse mosse nei loro confronti, decine furono invece quelli radiati dalla professione, e per salvaguardare questa opera di epurazione il governo, su richiesta della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), adottň un provvedimento che stabilě sanzioni penali e disciplinari nei confronti di editori e direttori che impiegavano nelle redazioni giornalisti cancellati dall'albo. Tuttavia il buon lavoro svolto dall'Alto commissariato e dalla commissione Vinciguerra risultň alla fine vanificato dalle misure di clemenza adottate nel 1946 allo scopo di favorire la ricostruzione del paese, che consentirono ai giornalisti epurati di essere reintegrati nella professione.
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4

Caponi, Matteo. "Antirazzismo cattolico e questione nera nel secondo dopoguerra." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 297 (March 2022): 17–54. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297-s1oa-002.

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Abstract:
L'articolo indaga come una crescente attenzione alla questione nera abbia fatto da cornice all'ascesa di una sensibilità antirazzista nel cattolicesimo italiano del secondo dopoguerra.L'analisi mette in discussione il cliché di un innato antirazzismo cattolico, esaminando l'interrazzialismo come modello dominante: una terza via che si opponeva sia al razzismo sia all'antirazzismo militante, umanitario ed egualitario. La nozione di antirazzismo faticò a essere recepita dalla cultura cattolica di massa fino agli anni Sessanta. La svolta dipese dall'impatto di tre fenomeni di risonanza mondiale: la decolonizzazione, l'apartheid in Sudafrica e il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. Ironia della sorte, la psicosi anticomunista della Guerra fredda costituì un motore dell'antirazzismo cattolico: occorreva scongiurare che il "risveglio" dei popoli neri avvenisse sotto l'influenza sovietica. Il pontificato di Giovanni XXIII, l'aggiornamento conciliare e la crisi del 1968 posero le basi per un cambio di paradigma; gli orientamenti antirazzisti si intrecciarono a significati progressisti e utopie rivoluzionarie controculturali.
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5

Tacchi, Francesca. "L'Europa del dopoguerra e la sua storiografia." PASSATO E PRESENTE, no. 78 (October 2009): 149–58. http://dx.doi.org/10.3280/pass2009-078009.

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Abstract:
- Postwar Europe and its historiography analyzes Tony Judt's Postwar. A History of Europe since 1945 (2005). The book marks an important methodological shift away from a predominantly political historiography of the very recent past. Judt challenges the accepted master narratives through his emphasis on the social changes that characterized the life styles of the successive generations.Key words: Tony Judt, Europe, Post Second World War.Parole chiave: Tony Judt, Europa, secondo dopoguerra.
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6

SEBBEN, Vania. "Vittorino e Susane, i figli di nessuno." Mnemosyne, no. 1 (September 1, 2008): 9. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i1.11483.

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7

Gabrielli, Patrizia. "Una galassia femminile : associazionismo laico nell’Italia del secondo dopoguerra." Transalpina, no. 20 (September 1, 2017): 243–58. http://dx.doi.org/10.4000/transalpina.398.

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8

Mangiameli, Rosario. "L'Università e la politica. Dal primo al secondo dopoguerra." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (September 2019): 153–63. http://dx.doi.org/10.3280/asso2019-001014.

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9

Zannini, Andrea. "Il turismo a Venezia dal secondo dopoguerra ad oggi." Laboratoire italien, no. 15 (December 31, 2014): 191–99. http://dx.doi.org/10.4000/laboratoireitalien.848.

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10

Mancebo Roca, Juan Agustín. "Breve historia de la cocina italiana de la primera mitad del siglo XX." Res Mobilis 12, no. 15 (January 28, 2023): 309–13. http://dx.doi.org/10.17811/rm.12.15.2023.309-313.

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Dissertations / Theses on the topic "Secondo dopoguerra"

1

Boscolo, Camiletto Erika <1991&gt. "GIOVANNI COMISSO MEMORIALISTA NEL SECONDO DOPOGUERRA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12768.

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Abstract:
La presente tesi riguardante Giovanni Comisso analizza alcune delle opere dell'autore risalenti al dopoguerra: Le mie stagioni (1951), La virtù leggendaria (1957) La mia casa di campagna (1958), Veneto felice (1984). Lo scopo di tale lavoro è quello di fare chiarezza sulle differenze che si vengono a creare tra le opere degli esordi e quelle del dopoguerra.
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2

PARENZAN, Giovanni. "Trauma, memoria e immagine nel secondo dopoguerra." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2009. http://hdl.handle.net/10446/70.

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3

La, Rocca Carmelo Sebastiano M. G. "Catania e i Sindaci del secondo dopoguerra." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/924.

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Abstract:
Dall inizio del XIX secolo nasce l interesse per la città occidentale come istituzione politica, come tipo particolare di organizzazione del potere, e come sostiene Weber essa è senza dubbio il risultato concreto e reale di un innovazione sostanzialmente rivoluzionaria . Contestualmente le antiche forme di autogoverno cittadino oligarchico e patrizio sono superate dall introduzione del nuovo sistema amministrativo locale di derivazione rivoluzionaria e di impronta napoleonica . Il successivo crollo del sistema politico napoleonico non comportò l abbandono complessivo dell assetto amministrativo preesistente e il ripudio assoluto della dottrina giuspubblicistica che ne era a fondamento. Ragioni essenzialmente politiche e motivi strumentali spinsero i sovrani della Restaurazione, pur respingendo in toto le opzioni ideologiche e il quadro costituzionale del periodo francese, a mantenere sostanzialmente in piedi la ben oliata macchina amministrativa con i suoi più delicati, efficienti e già sperimentati rouages: prefetti e sindaci, innanzitutto. A tale fascino non si sottrasse neppure il Regno di Sardegna. La legislazione del nuovo Regno d Italia, in cui fu trasfusa quella sarda per semplice osmosi, in un susseguirsi di diverse ma affini leggi sulle autonomie locali che si alternarono nel corso della seconda metà dell Ottocento, ricalcò pertanto, in maniera pressoché totale, il predominante modello francese e acquisì pienamente il sistema prefettizio e accentrato in cui il sindaco rappresentò il centro motore e propulsivo dell ente locale. Da sempre, quindi, il sindaco nel sistema amministrativo del nostro Stato, prima Regno d Italia e poi Repubblica, ha rappresentato la figura istituzionale di maggiore riferimento in relazione soprattutto al rapporto diretto che egli instaura con i cittadini, e questo rapporto si è maggiormente, e di recente, solidificato in considerazione fra l altro della legislazione oggi vigente che ne prevede l elezione per suffragio diretto. Per arrivare all attuale meccanismo elettorale, in vigore dal 1993, il percorso è stato alquanto lungo e laborioso, ed è facile intuirlo pensando che all indomani della proclamazione dell Unità d Italia, proprio per l osmosi della legislazione che era in vigore nel Regno di Sardegna, il primo cittadino di ogni città, o paese che fosse, era nominato dal Re. L iter effettuato in proposito è abbastanza noto e il ripercorrerlo non rientra in questo lavoro. Basta comunque ricordare che i sindaci diventarono elettivi, nel contesto dei consiglieri comunali e da parte dello stesso consiglio, solamente nel 1889, con la riforma amministrativa comunale e provinciale realizzata da Francesco Crispi, quando l ordinamento amministrativo centralizzato, intrecciato in modo stretto con l assetto politico e costituzionale, fu parzialmente modificato anche sotto la spinta di istanze progressiste, quale per esempio l ampliamento dell elettorato. Certo, il corpo elettorale ha scritto Gaspari continuava a essere molto limitato, in particolare di sesso maschile e appartenente a una fascia di reddito piuttosto alta, ma l elezione da parte del consiglio rese possibile l emergere di ampie e consistenti energie progettuali decisive per il progresso della società locale e nazionale insieme, nonostante i timori di derive rivoluzionarie, soprattutto al Nord, e reazionarie, soprattutto al Sud .
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Pasquali, Diana <1988&gt. "Abitare mobile. L'esperienza italiana nel Secondo Dopoguerra." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2750.

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Abstract:
La tesi esplora diverse ricerche e progetti che si pongono il problema della mobilità e temporaneità in campo abitativo. Si tratta di abitazioni concepite per affrontare situazioni di emergenza, per villeggiatura, o per rispondere a nuove esigenze abitative. Sullo sfondo di un panorama internazionale di ricerche nel Novecento, la tesi analizza il contesto italiano del secondo dopoguerra. L'idea di mobilità abitativa è stata sviluppata da importanti architetti e designer (Zanuso, Colombo, Rossellli,...), in particolar modo all'interno delle esposizioni cicliche organizzate in occasione delle Triennali di Milano. La ricerca ricostruisce un catalogo di progetti grazie ad uno spoglio di cataloghi di esposizioni, cataloghi generali di architetti e designer e riviste dell'epoca, e si basa su inediti documenti d'archivio.
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5

Cosentino, Silvia <1990&gt. "L'emigrazione italiana in Australia nel secondo dopoguerra." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7548.

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Abstract:
La tesi si pone lo scopo di studiare l'emigrazione italiana in Australia nel periodo del secondo dopoguerra. Analizza le cause e le caratteristiche dei movimenti migratori, l'adattamento e l'integrazione degli immigrati italiani in Australia attraverso lo studio del ruolo da loro svolto nella costruzione del paese, i tratti tipici della comunità e delle associazioni italiane. Vengono inoltre esaminati il ruolo delle istituzioni ecclesiastiche nella comunità italiana e le caratteristiche della seconda generazione di immigrati. Infine, verranno presi in esame alcuni casi specifici delle esperienze di emigrati in Australia attraverso interviste dirette.
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6

MAZZUZI, FRANCESCA. "L'emigrazione sarda nel secondo dopoguerra (1944-2000)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266850.

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Abstract:
The present research aims to give a contribution to the Sardinian history of migration in the post-war when, the economic plight, the high level of unemployment and the political instability leaded the Italian government to encourage mass emigration. The first chapter analyses studies on Sardinian migration within the Italian and international historiography, to highlight the relevance to the paradigms resulted during that time. The second chapter examines in depth the immediate post-war period, when Sardinia was facing a new political and administrative balance, and it analyses the national politics on migration into the island, as it was perceived by locals, moreover the operation of peripheral structures of the Ministry of labour in the management of internal and external labour employment. The third chapter outlines the main feature of the Sardinian migration flow, the development of migrants associations and their relation with the regional politic.
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7

Zazzara, Gilda <1977&gt. "La nuovissima storia: genesi della "storia contemporanea" nell'Italia del secondo dopoguerra." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/709.

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8

Pomiato, Francesco <1987&gt. "Letteratura, sport e società in Italia nel secondo dopoguerra (1945-1960)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2380.

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Abstract:
L’elaborato intende prendere in considerazione tre diversi ambiti: la letteratura, lo sport e la società, cercando le relazioni tra essi. Il periodo preso in esame è quello immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale, nello specifico il quindicennio 1945-1960 e ci si è soffermati solo sulla situazione italiana. La prima parte è dedicata allo sport e mira a sottolinearne l’evoluzione, gli eventi più importanti, gli atleti di maggiore spicco, con uno sguardo internazionale nel caso delle edizioni dei Giochi olimpici e, brevemente, dei vari campionati europei e mondiali. Lo scopo primario è vedere come la società si poneva nei confronti dello sport, quali erano gli sport maggiormente amati, seguiti, praticati, quali i personaggi più apprezzati e le imprese più discusse. La seconda parte chiama in causa la letteratura con lo scopo di vedere se gli scrittori trasferivano nelle loro opere quanto accadeva nella quotidianità a livello sportivo. Dopo una prima riflessione sull’esistenza o meno di un genere letterario specifico, la letteratura sportiva, si sono presi in esame i vari sport, per vedere che risonanza hanno avuto nella letteratura, che significato hanno assunto, e se confermavano o meno la realtà sociale di cui erano espressione.
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9

Bortolamei, Eleonora <1991&gt. "Quando il Giappone si impone : la rivincita artistica nel Secondo Dopoguerra." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8154.

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Abstract:
La presente tesi tratta del percorso artistico, culturale e sociale che il Giappone ha affrontato dopo la Seconda Guerra Mondiale. In particolare, ci si focalizza sulle collaborazioni tra artisti giapponesi con personalità di spicco del mondo occidentale in vari ambiti: moda, arte, musica, cinema e televisione. Nonostante la pesante sconfitta inflitta dall'Occidente a questo Paese quindi, esso ha saputo risollevarsi psicologicamente ed economicamente attraverso anche i rapporti che ha saputo coltivare con i suoi precedenti nemici di guerra.
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10

Sannelli, Lorenzo. "La rigenerazione urbana a Bologna per gli edifici residenziali del Secondo Dopoguerra." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L'elaborato intende analizzare e organizzare le principali caratteristiche che determinano un progetto di rigenerazione urbana, in relazione agli aspetti che definiscono l’edilizia sostenibile. In particolar modo, lo studio si concentra sugli edifici residenziali di Bologna costruiti durante il secondo Dopoguerra, i quali sono, da un lato, il risultato di una crescita dovuta alla ripresa economica globale, dall’altro sono carenti di programmi e regole sia urbanistiche che tecniche, soprattutto in materia di sicurezza anti-sismica ed efficienza energetica. La ricerca nasce da una domanda che contraddistingue la nostra epoca, influenza il nostro futuro e indaga il nostro passato: come si affrontano i problemi italiani legati al degrado socio-economico delle città contemporanee? In questo contesto, la mia tesi si pone l’obiettivo di far convergere, in un’unica accurata analisi, le scelte progettuali che determinano un progetto sostenibile, suggerendo una possibile soluzione e rivolgendo l’attenzione alle direttive europee. Obiettivo che nasce dalla necessità di adeguare il parco edilizio e migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti. La tesi è articolata in tre parti. Nella prima parte viene descritto il contesto attuale, in particolare Bologna, e gli immobili realizzati tra gli anni ’40 e ’60 del Novecento. In seguito, si pone l'attenzione alle attuali direttive comunitarie sul tema della sostenibilità. La parte successiva affronta un’analisi accurata delle scelte progettuali nel contesto della rigenerazione urbana degli edifici residenziali. In particolare: la demolizione e ricostruzione, i materiali strutturali, le dimensioni degli alloggi, la densità in tutte le sue articolazioni, la gestione di una proprietà e la misura del tessuto urbano su cui intervenire. Si analizza l'impatto che queste hanno dal punto di vista tecnico, sociale e finanziario. Si conclude la tesi con un progetto, a titolo esemplificativo, di un'area urbana di Bologna.
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Books on the topic "Secondo dopoguerra"

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Maurizio, Reberschak, ed. Venezia nel secondo dopoguerra. Padova: Il Poligrafo, 1993.

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2

Grandi, S. La moda nel secondo dopoguerra. Bologna: CLUEB, 1992.

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3

Luigi, Ballini Pier, Lotti Luigi, Rossi Mario G, Becattini Giacomo 1927-, Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia., and Istituto storico della resistenza in Toscana., eds. La Toscana nel secondo dopoguerra. Milano, Italy: F. Angeli, 1991.

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4

Sarah, Zappulla Muscarà, ed. Narratori siciliani del secondo dopoguerra. Catania: G. Maimone, 1990.

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5

Il secondo dopoguerra in Austria. Roma: Aracne editrice, 2013.

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6

Mamoli, Marcello. Storia dell'urbanistica: L'Europa del secondo dopoguerra. Roma: Laterza, 1988.

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7

Ferruccio, Vendramini, and Istituto storico bellunese della Resistenza., eds. Montagne e veneti nel secondo dopoguerra. Verona: Bertani, 1988.

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8

Pasquale, Iuso, ed. Lezioni sul secondo dopoguerra: 1945-1960. Roma: Gangemi, 1994.

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9

Il sindacato nell'Italia del secondo dopoguerra. Milano: UNICOPLI, 2010.

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10

Liberalismo e democrazia nell'Italia del secondo dopoguerra. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2015.

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Book chapters on the topic "Secondo dopoguerra"

1

Dell’Aira, Paola Veronica. "LA CAPITALE TRIPOLARE DEL SECONDO DOPOGUERRA." In Roma città delle istituzioni, 132–44. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv360nqgf.12.

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2

"Il Politecnico di Torino nel secondo dopoguerra:." In Architetti e ingegneri di fronte alle leggi razziali, 75–80. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2sbm7v5.11.

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Viggiano, Romina. "La Spagna nelle prime Biennali veneziane del secondo dopoguerra." In Storie della Biennale di Venezia. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-366-3/020.

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Abstract:
This essay aims to analyse the Spanish Pavilion at Venice Biennale in the years from 1948 to 1956. Rosalía Torrent calls this chronological arc años de travesía: from 1948 precisely because within the Biennales under Francoism (1938-76) it marks the passage to the commissioner of Luis González Robles, who materializes and exports a ‘modern’ image of Spain that justifies on a political level the tacit acceptance of the regime among the Western powers in defence of the ‘red danger’. The period shows the weakness of liberal hopes and the exploitation of art by the dictatorship.
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Woźniak, Katarzyna. "Teatr Ludowy PRL jako przedmiot badań komparatystycznych zarys problematyki." In Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.14.

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Abstract:
La definizione del “teatro popolare” rappresenta una sfida per gli studi comparati italo‑polacchi di teatro. Infatti, analizzando la situazione istituzionale del teatro polacco e quello italiano degli anni Sessanta e Settanta, la prima sfida è quella di tradurre il termine “ludowy” in italiano: si tratta di un teatro “per il popolo” nello stesso significato del “popolo” che ne dava la Repubblica Popolare Polacca? In altre parole, cercando la risposta a questa domanda, dobbiamo chiederci, come “sperimentavano” la popolarità / “ludowość” gli ambienti teatrali e istituzionali italiani e polacchi del secondo dopoguerra.
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Bocconi, Gabriella. "Contributi agli studi su Piranesi pubblicati dal secondo dopoguerra a oggi (1953 – 2020)." In Giambattista Piranesi: Sognare il Sogno Impossibile. Istituto Centrale per la Grafica, 2021. http://dx.doi.org/10.53786/piranesimultimediale.4.

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Pescosta, Werner. "L’Accordo De Gasperi-Gruber e i ladini. Dinamiche sociali e politiche fra primo e secondo dopoguerra." In Lektüren und Relektüren | Leggere, riflettere e rileggere | Nrescides letereres y letures critiches. Istitut Ladin Micurá de Rü, 2021. http://dx.doi.org/10.54218/festschrift.uk.395-428.

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Conference papers on the topic "Secondo dopoguerra"

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Avolio, Silvano, Vincenzo Bernardini, E. Clerici, and Matteo Tomaiuolo. "Funzionalità, vulnerabilità e potenzialità dei rimboschimenti di pino laricio realizzati in Italia meridionale nel secondo dopoguerra." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.010.

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