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1

Burelli (book author), Ottorino, Ido Cibischino (book author), Javier P. Grossutti (book author), and Caroline Di Cocco (review author). "Buine fortune: L’emigrazione friulana nel secondo dopoguerra." Quaderni d'italianistica 34, no. 1 (July 23, 2013): 326–27. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i1.19917.

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D'Onofrio, Andrea. "I profughi tedeschi nella Germania del secondo dopoguerra." PASSATO E PRESENTE, no. 93 (October 2014): 41–66. http://dx.doi.org/10.3280/pass2014-093003.

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3

Allotti, Pierluigi. "L'epurazione dei giornalisti nel secondo dopoguerra (1944-1946)." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (April 2010): 5–51. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-001001.

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Abstract:
Nel corso del 1945, sia l'Alto commissariato per le sanzioni contro il fascismo che la commissione per la revisione dell'albo dei giornalisti di Roma, presieduta da Mario Vinciguerra, svolsero una intensa attivitŕ per epurare i giornalisti compromessi con il fascismo. Furono condotte inchieste su centinaia di giornalisti, e in totale ne furono deferiti 380 (quasi un quarto degli iscritti all'albo di Roma) alla commissione d'epurazione. Se vi furono giornalisti che riuscirono a difendersi con successo dalle accuse mosse nei loro confronti, decine furono invece quelli radiati dalla professione, e per salvaguardare questa opera di epurazione il governo, su richiesta della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), adottň un provvedimento che stabilě sanzioni penali e disciplinari nei confronti di editori e direttori che impiegavano nelle redazioni giornalisti cancellati dall'albo. Tuttavia il buon lavoro svolto dall'Alto commissariato e dalla commissione Vinciguerra risultň alla fine vanificato dalle misure di clemenza adottate nel 1946 allo scopo di favorire la ricostruzione del paese, che consentirono ai giornalisti epurati di essere reintegrati nella professione.
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4

Caponi, Matteo. "Antirazzismo cattolico e questione nera nel secondo dopoguerra." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 297 (March 2022): 17–54. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297-s1oa-002.

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Abstract:
L'articolo indaga come una crescente attenzione alla questione nera abbia fatto da cornice all'ascesa di una sensibilità antirazzista nel cattolicesimo italiano del secondo dopoguerra.L'analisi mette in discussione il cliché di un innato antirazzismo cattolico, esaminando l'interrazzialismo come modello dominante: una terza via che si opponeva sia al razzismo sia all'antirazzismo militante, umanitario ed egualitario. La nozione di antirazzismo faticò a essere recepita dalla cultura cattolica di massa fino agli anni Sessanta. La svolta dipese dall'impatto di tre fenomeni di risonanza mondiale: la decolonizzazione, l'apartheid in Sudafrica e il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. Ironia della sorte, la psicosi anticomunista della Guerra fredda costituì un motore dell'antirazzismo cattolico: occorreva scongiurare che il "risveglio" dei popoli neri avvenisse sotto l'influenza sovietica. Il pontificato di Giovanni XXIII, l'aggiornamento conciliare e la crisi del 1968 posero le basi per un cambio di paradigma; gli orientamenti antirazzisti si intrecciarono a significati progressisti e utopie rivoluzionarie controculturali.
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Tacchi, Francesca. "L'Europa del dopoguerra e la sua storiografia." PASSATO E PRESENTE, no. 78 (October 2009): 149–58. http://dx.doi.org/10.3280/pass2009-078009.

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Abstract:
- Postwar Europe and its historiography analyzes Tony Judt's Postwar. A History of Europe since 1945 (2005). The book marks an important methodological shift away from a predominantly political historiography of the very recent past. Judt challenges the accepted master narratives through his emphasis on the social changes that characterized the life styles of the successive generations.Key words: Tony Judt, Europe, Post Second World War.Parole chiave: Tony Judt, Europa, secondo dopoguerra.
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6

SEBBEN, Vania. "Vittorino e Susane, i figli di nessuno." Mnemosyne, no. 1 (September 1, 2008): 9. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i1.11483.

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7

Gabrielli, Patrizia. "Una galassia femminile : associazionismo laico nell’Italia del secondo dopoguerra." Transalpina, no. 20 (September 1, 2017): 243–58. http://dx.doi.org/10.4000/transalpina.398.

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8

Mangiameli, Rosario. "L'Università e la politica. Dal primo al secondo dopoguerra." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (September 2019): 153–63. http://dx.doi.org/10.3280/asso2019-001014.

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9

Zannini, Andrea. "Il turismo a Venezia dal secondo dopoguerra ad oggi." Laboratoire italien, no. 15 (December 31, 2014): 191–99. http://dx.doi.org/10.4000/laboratoireitalien.848.

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Mancebo Roca, Juan Agustín. "Breve historia de la cocina italiana de la primera mitad del siglo XX." Res Mobilis 12, no. 15 (January 28, 2023): 309–13. http://dx.doi.org/10.17811/rm.12.15.2023.309-313.

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Panella, Claudio. "Seborga / Prunetti: storie operaie a confronto nell’Italia del secondo dopoguerra." Incontri. Rivista europea di studi italiani 30, no. 2 (December 18, 2015): 118. http://dx.doi.org/10.18352/incontri.10128.

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Oblak, Orietta Moscarda. "Forme di violenza in Istria tra guerra e secondo dopoguerra." STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI, no. 74 (May 2017): 59–74. http://dx.doi.org/10.3280/spc2017-074004.

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Romeo, Salvatore. "Taranto: città, sviluppo e territorio nel secondo dopoguerra (1945-1977)." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 285 (December 2017): 49–84. http://dx.doi.org/10.3280/ic2017-285003.

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Rigano, Gabriele. "«Religione aperta» e pensiero nonviolento: Aldo Capitini tra Francesco d'Assisi e Gandhi." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (December 2011): 31–77. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-002002.

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Abstract:
Il saggio analizza le fonti ispiratrici del pensiero capitiniano a partire dall'influenza che ha avuto sull'antifascista umbro, soprattutto a livello esistenziale, prepolitico, l'esperienza francescana delle origini. Anche un confronto con un altro grande ispiratore di Capitini, Gandhi, risulta illuminante, dato che il leader nazionalista indiano risulta essere un riferimento di un certo rilievo solo nel secondo dopoguerra. Francesco d'Assisi risulta essere, da questo punto di vista, il piů duraturo ispiratore del pensiero e dell'azione di Capitini, dagli anni Venti fino alla piena maturazione del suo pensiero nonviolento. Il saggio si concentra poi sulle fonti dell'interpretazione capitiniana di Francesco d'Assisi, rintracciandole nel pensiero di Giovanni Gentile, interlocutore fondamentale ma poco riconosciuto dell'antifascista umbro. Nel secondo dopoguerra il riferimento a Gandhi diventa primario, senza perň sovrastare completamente il nome del santo di Assisi, a cui č legata la realizzazione piů duratura di Capitini: la marcia Perugia-Assisi per la pace.
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15

Gentiloni Silveri, Umberto. "La politica internazionale e Amintore Fanfani." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 262 (October 2011): 64–74. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262004.

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Abstract:
Negli ultimi anni il dibattito storiografico sul secondo dopoguerra ha privilegiato i tentativi di superare le narrazioni nazionali, rimettendo in discussione i confini tradizionali delle discipline di riferimento. Il percorso biografico di Amintore Fanfani rappresenta un punto di osservazione privilegiato, segnato dall'incontro tra la politica estera e le scelte che hanno caratterizzato diverse fasi della storia della repubblica. Il contributo analizza alcune questioni chiave che attraversano e ridefiniscono il sistema internazionale, con particolare attenzione agli indirizzi e ai condizionamenti del sistema bipolare. Il ruolo centrale di Fanfani nella Democrazia cristiana e negli esecutivi che lo vedono capo del governo o ministro degli Esteri viene utilizzato come chiave di lettura per seguire le trasformazioni dei nessi tra quadro interno e contesto internazionale. La storia della repubblica diventa parte di una piů ampia dinamica che caratterizza una lunga fase del secondo dopoguerra, fino a condizionare gli assi portanti della proiezione internazionale dell'Italia repubblicana.
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16

Pierotti, Federico. "Film didattico e pedagogia del cinema in Italia nel secondo dopoguerra." Quaderni d'italianistica 34, no. 2 (March 25, 2014): 65–84. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i2.21035.

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Abstract:
Il saggio presenta i principali temi che caratterizzano il dibattito sulla pedagogia del cinema in Italia tra la fine degli anni quaranta e l’inizio degli anni cinquanta. La prima parte ripercorre le diverse posizioni in relazione alla dimensione emotiva delle immagini cinematografiche, considerata da taluni come un ostacolo all’attività didattica, da altri come una base da sfruttare per una nuova forma di azione educativa. La seconda parte è dedicata al problema della comprensione delle strutture narrative e linguistiche del film in relazione al grado di sviluppo intellettivo dei giovani spettatori. Il dibattito nazionale evidenzia un terreno fortemente ricettivo nei confronti delle teorie metodologiche che negli stessi anni vanno maturando nell’ambito della filmologia. In questo senso, esso offre un’occasione di aggiornamento e di modernizzazione delle pratiche discorsive sul mezzo cinematografico.
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Belli, Attilio, and Enrico Formato. "Ammaliare e sopire. Spunti sull'influenza dell'urbanistica americana nell'Italia del secondo dopoguerra." TERRITORIO, no. 75 (January 2016): 7–29. http://dx.doi.org/10.3280/tr2015-075001.

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Baldissera, Alberto. "Nicola Abbagnano, un padre fondatore della sociologia italiana nel secondo dopoguerra." Quaderni di Sociologia LXIV, no. 83 (December 1, 2020): 119–22. http://dx.doi.org/10.4000/qds.4099.

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Piraro, Sergio. "Dal Mediterraneo all’Atlantico: ricordi di migrazione nella Montréal del secondo dopoguerra." Italian Canadiana 35 (August 18, 2021): 117–28. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37222.

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Abstract:
Seguendo il percorso migratorio di una donna messinese nel Canada francofono del secondo dopoguerra, vengono esplorati i temi della memoria, dell'identità, dell'emigrazione e del nostos. L'abbandono degli affetti, degli amici, della propria terra e la speranza di un ritorno nella propria patria è quello che traspare dalle pagine di questo contributo. L’approdo in terra straniera, la dura realtà che si presenta ai migranti, la difficoltà di comprensione linguistica non impediranno loro di avere una perfetta integrazione nella terra di accoglienza ma anche di pensare costantemente ad un ritorno nella terra natìa.
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Rota, Marco. "Welfare aziendale e alimentazione alla Dalmine: dalle origini al secondo dopoguerra." STORIA IN LOMBARDIA, no. 2 (September 2020): 133–59. http://dx.doi.org/10.3280/sil2018-002007.

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Abstract:
Il coinvolgimento delle imprese nel settore dell'alimentazione popolare costituisce un fenomeno storico significativo ed estremamente articolato. L'articolo analizza le molteplici provvidenze alimentari varate dalla Dalmine nel quadro delle politiche di welfare aziendale, ricostruendo un caso peculiare di integrazione fra agricoltura e industria in un contesto sociale e territoriale fortemente plasmato dall'impresa. Inizialmente vengono descritte le politiche annonarie attuate sino alla fine degli anni Venti, attraverso lo snodo cruciale della Grande Guerra. Nella seconda parte si esaminano le strutture agricole e le provvidenze alimentari sviluppate dalla Società durante gli anni Trenta, in sintonia con gli orientamenti autarchici del regime fascista. In seguito, vengono analizzate le politiche implementate durante il secondo conflitto mondiale, quando la drammatica carenza di generi di consumo e le difficoltà di approvvigionamento costrinsero la Dalmine ad ampliare il proprio ruolo sociale, in maniera non dissimile rispetto ad altre grandi imprese italiane. Nell'ultima parte si osserva l'evoluzione delle provvidenze alimentari e delle strutture agricole nei primi anni del dopoguerra, entro il quadro di una ridefinizione complessiva dell'intero sistema di welfare aziendale costruito nei decenni precedenti
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Labbate, Silvio. "Energia e Mediterraneo: le iniziative italiane nel secondo dopoguerra (1945-1979)." STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI, no. 73 (February 2017): 25–41. http://dx.doi.org/10.3280/spc2016-073003.

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Ciuffetti, Augusto. "Uno sviluppo illuminato. L'Azienda elettrica municipale di Milano nel secondo dopoguerra." STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI, no. 73 (February 2017): 117–35. http://dx.doi.org/10.3280/spc2016-073006.

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Majeli, Gianluca. "Tutelare i beni culturali: verifiche sull'attività della Soprintendenza ai Monumenti per la Sicilia Orientale nella Catania degli anni Cinquanta." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (July 2022): 45–63. http://dx.doi.org/10.3280/asso2021-001003.

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Abstract:
Il saggio propone un'analisi storica degli interventi di promozione e tutela dei beni culturali a Catania nel secondo dopoguerra, periodo in cui sono emerse in maniera più dirompente le contraddizioni tra la tensione alla crescita economica, anche grazie a uno sviluppo edilizio spesso incontrollato, e la tutela monumentale, archeologica e paesaggistica, munita di strumenti normativi e tecnico-operativi.
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Valente, Ilaria, and Elena Fontanella. "Milano, margine ovest: una strategia per la riconnessione degli strati urbani." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 89–117. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059015.

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Abstract:
Nell'ambito del Laboratorio di Dottorato, le sperimentazioni progettuali hanno assunto come contesto i quartieri residenziali del primo e secondo dopoguerra collocati nel settore marginale compreso tra l'asse del Sempione e il Naviglio Grande con l'obiettivo di formulare strategie d'intervento in grado di lavorare a diverse scale e in grado di coinvolgere non solo lo spazio edificato, ma anche quello aperto e di relazione.
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Cotta, Maurizio. "IL SOTTO-SISTEMA GOVERNO-PARLAMENTO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no. 2 (August 1987): 241–83. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016683.

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Abstract:
IntroduzioneIl tema dei rapporti governo-parlamento è stato spesso all'ordine del giorno della discussione sia politica che accademica nell'Italia del secondo dopoguerra. Nell'ultimo quindicennio poi questo interesse si è ulteriormente sviluppato fino a cristallizzarsi in una serie di proposte di ingegneria costituzionale che dovrebbero, nelle intenzioni dei proponenti (operatori politici o studiosi che siano), ovviare alle disfunzionalità del sistema politico italiano.
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De Falco, Carolina. "Socialità, identità e “disordine” nei quartieri popolari del secondo dopoguerra in Italia." Quintana: revista do Departamento de Historia da Arte, no. 19 (January 18, 2021): 79–90. http://dx.doi.org/10.15304/qui.19.7321.

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Abstract:
La progettazione dei quartieri popolari del secondo dopoguerra in Italia risente dell’allontanamento dai temi principali del Movimento Moderno: le case in linea parallele, disposte ordinatamente lungo l’asse eliotermico, sono sostituite da gruppi di residenze differenti per tipologia, sfalsate o ruotate fra loro, in modo da ottenere spazi a verde e luoghi urbani per incentivare la socialità. Inoltre, per evitare la conformità, gli edifici presentano varietà nelle aperture e nella texture delle facciate, tanto da caratterizzare il paesaggio urbano, alla ricerca di armonia, bellezza e valori identitari. L’apparente disordine, infatti, è in realtà governato da una regola, che si rivela nel momento in cui il degrado e l’incuria portano a trasgredirla. Nella prospettiva della storia dell’architettura e della città, si propone il risultato di alcuni casi studio in Italia che rendono evidenti tali riflessioni.
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Vodovar, Christine. "La Uil e l'Ugt dal secondo dopoguerra all'ingresso della Spagna nella Cee." VENTUNESIMO SECOLO, no. 38 (November 2016): 125–48. http://dx.doi.org/10.3280/xxi2016-038007.

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Spaziani, Cecilia. "Modelli di genere nella sfera politica del secondo dopoguerra: uno sguardo internazionale." STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI, no. 84 (February 2022): 167–70. http://dx.doi.org/10.3280/spc2020084009.

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Di Bella, Carlo. "Viaggiare per fotografie: la Sardegna del secondo dopoguerra nell'atlante dei luoghi leggendari." STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI, no. 80 (November 2020): 135–62. http://dx.doi.org/10.3280/spc2019-080007.

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Di Bella, Carlo. "Viaggiare per fotografie: la Sardegna del secondo dopoguerra nell'atlante dei luoghi leggendari." STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI, no. 80 (November 2020): 135–62. http://dx.doi.org/10.3280/spc2020-080007.

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Cappelli, Luigi. "Cgil e disoccupati nel secondo dopoguerra (1944-1950): rappresentanza, assistenza e organizzazione." HISTORIA MAGISTRA, no. 21 (November 2016): 17–35. http://dx.doi.org/10.3280/hm2016-021003.

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Muriel, Ramìrez Manuel. "Il sistema ferroviario britannico nel secondo dopoguerra. La riforma Beeching del 1963." MEMORIA E RICERCA, no. 45 (July 2014): 157–76. http://dx.doi.org/10.3280/mer2014-045009.

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Luconi, Stefano. "Book Review: Governare l'emigrazione. Lavoratori italiani verso la Germania nel secondo dopoguerra." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 45, no. 2 (September 2011): 482–84. http://dx.doi.org/10.1177/001458581104500214.

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De Luca, Giovanna. "I bambini e noi: l’infanzia nel cinema di Luigi Comencini." Quaderni d'italianistica 34, no. 2 (March 25, 2014): 85–98. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i2.21036.

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Abstract:
Padre per antonomasia dei bambini del cinema italiano, Luigi Comencini ha dedicato tredici film all’infanzia ripercorrendo l’evoluzione storico sociale del paese dal secondo dopoguerra fino agli anni 90. Questo saggio si propone di investigare, attraverso l’analisi di alcuni dei film più esemplari del regista, due temi ricorrenti del discorso comenciniano sull’infanzia: la coesistenza nel bambino di una dipendenza dall’adulto e un desiderio di autonomia, e l’esplorazione dell’ambiguo rapporto padre/figlio.
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Pasquini, Dario. "Tra il serio e il faceto. I giornali satirici italiani del dopoguerra 1944-1963." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 262 (October 2011): 75–96. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262005.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce nei suoi caratteri essenziali il contesto della stampa satirica italiana dal secondo dopoguerra agli anni sessanta. L'autore sostiene che la notevole fioritura di giornali satirici nella seconda metŕ degli anni quaranta sia da ricondurre al perdurare di una tradizione satirica che anche durante il fascismo era rimasta forte. Proprio il peso di questa tradizione, secondo l'autore, contribuě al fatto che a poco a poco le riviste orientate a sinistra scomparvero e le uniche testate satiriche a restare in circolazione furono di orientamento conservatore o neofascista. Tali giornali tuttavia si rivelarono incapaci di rinnovarsi, tanto che verso la metŕ degli anni sessanta l'intera stampa satirica italiana sparě in pratica dalla circolazione. Fra i giornali oggetto del saggio, sui quali vengono forniti numerosi dati riguardanti la tiratura, le vicende editoriali e la composizione della redazione, spiccano i conservatori "Candido" di Giovanni Guareschi e "Il Travaso" di Guasta; l'antifascista "Cantachiaro"; l'anticlericale "Don Basilio"; i neofascisti "Il Merlo giallo" di Alberto Giannini e "Asso di bastoni". Ritenendo inadeguate alcune interpretazioni che emergono dalla recente letteratura su Guareschi, l'autore pone l'accento sul rapporto di tipo affettivo ed esistenziale che legň lo scrittore al fascismo.
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Mantelli, Brunello. "Sulla difficoltà di dichiararsi Linkssozialist nel secondo dopoguerra. Enzo Collotti, la Germania, l'Europa." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 43–52. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298005.

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Abstract:
Enzo Collotti è stato il maggiore storico germanista italiano del Secondo dopoguerra; alla Germania come oggetto di studio egli giunse però non tramite un percorso accademico, ma attraverso la sintesi delle esperienze concretamente vissute da adolescente, tra il 1940 e il 1945, in una città cardine e crocevia come Trieste e dell'interesse verso le componenti della sinistra socialista non riconducibili alle ortodossie comunista e socialdemocratica, tra cui spicca l'austromarxismo. Comprendere la contraddizione tra la presenza nell'area germanofona di una sfera culturale di altissimo livello e il drammatico manifestarsi tra il 1933 e il 1945 della forma più radicale e distruttiva di fascismo divenne di conseguenza uno dei suoi principali obiettivi, a cui dedicò decenni di fattiva ricerca.
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Maria Bianchi, Emmanuele. "La risicoltura pavese nel secondo dopoguerra: mercato, meccanizzazione, mano d'opera e trasformazioni colturali." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (April 2022): 149–69. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001009.

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Abstract:
Nel 1945 le risaie ufficialmente si ridussero, rispetto al '39, da 156.824 ettari a 97.035 in Italia e da 44.430 a meno di 23.000 in provincia di Pavia, con una perdita notevole soprattutto nell'ultimo anno. La risicoltura dipendeva dai mercati esteri per la collocazione delle eccedenze (circa il 50% del prodotto nazionale); inoltre, per combattere la disoccupazione a ogni azienda era imposto un forte carico di mano d'opera. I risicoltori erano per 2/3 affittuari e nei periodi di crisi faticavano ad aver un bilancio in attivo. La guerra di Corea (1950-53) tolse momentaneamente dal mercato un forte esportatore. La superficie nazionale e provinciale aumentò, ma dal '54 ricomparvero le difficoltà e il Ministero di Agricoltura, nel '56, fissò un limite di 140.000 ettari alla superficie (ridimensionamento). Tra la fine degli anni Cinquanta e i primi Sessanta sempre più lavoratori agricoli trovarono impiego nel ramo dell'industria e dal '62 la superficie a riso tornò libera: in pochi anni la risicoltura cambiò volto, affrontando le difficoltà derivanti da una meccanizzazione ancora imperfetta e dalle nuove sfide del Mercato Europeo Comune.
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Francesco Gironda, Vito. "Esuli e storiografia tedesca nel secondo dopoguerra: Hans Rosenberg e Hans Ulrich Wehler." PASSATO E PRESENTE, no. 105 (September 2018): 74–95. http://dx.doi.org/10.3280/pass2018-105004.

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Treccani, Gian Paolo. "«Storia naturale» della ricostruzione. Centri storici e monumenti nella Germania del secondo dopoguerra." STORIA URBANA, no. 129 (April 2011): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-129001.

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Abstract:
Il saggio presenta i contenuti del volume di Storia Urbana dedicato alla ricostruzione in Germania dopo la seconda guerra mondiale; volume che si collega idealmente con quello edito nel 2007 sulla ricostruzione post bellica in Italia e un terzo, in corso di pubblicazione, dedicato alle cittŕ del Giappone. Le tre edizioni hanno l'obiettivo di cogliere i tratti comuni in queste esperienze nei territori sconfitti ma, anche, le peculiaritŕ che caratterizzano ciascuna vicenda ricostruttiva nel decennio che segue la fine del conflitto. Il caso della Germania, analizzato in questo volume, si presenta particolarmente complesso e variegato giŕ dalla questione dei danni. L'obiettivo dei bombardieri alleati fu di annientare psicologicamente, con la tecnica del, la popolazione tedesca concentrata nei centri antichi degli agglomerati urbani che per questa ragione subirono danni di molto superiori a quelli, giŕ ingentissimi, di paesi come l'Italia. Come emerge dai saggi contenuti nel volume, altre ragioni, quali i diversi modelli politici della parte est e ovest della Germania dopo la guerra, i fattori economici - favorevoli alla Germania Ovest con conseguenze perň non sempre positive sui tessuti urbani danneggiati - l'ateismo di stato nell'Est, il differente significato attribuito ai valori identitari ma anche, infine, la continuitŕ o meno con le politiche urbane pre-belliche se non addirittura pre naziste, prefigurarono, in ciascuna cittŕ, modalitŕ di ricostruzione in molti casi profondamente differenti.
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Ciuffetti, Augusto. "Terni dal piano di ricostruzione del secondo dopoguerra al piano regolatore del 1960." STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI, no. 65 (October 2014): 85–100. http://dx.doi.org/10.3280/spc2014-065004.

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Mazzini, Elena. "Un caso di memoria. La rivolta del ghetto di Varsavia nel secondo dopoguerra." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 272 (December 2013): 402–24. http://dx.doi.org/10.3280/ic2013-272003.

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Sergio, Marialuisa Lucia. "La crisi d’immagine del cardinalato nell’arte italiana dal secondo dopoguerra al post-Concilio." Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, no. 130-1 (January 1, 2018): 193–205. http://dx.doi.org/10.4000/mefrim.3525.

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Tajan, Nicolas. "Psicoanalisi e ritiro sociale in Giappone." PSICOBIETTIVO, no. 2 (June 2022): 71–84. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-002006.

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Abstract:
L'autore in questo lavoro originale introduce il lettore alla dimensione complessa di hikikomori. L'articolo traccia innanzi tutto un quadro del contesto storico ed evolutivo dei servizi dedicati alla salute mentale in Giappone, rintracciando il condizionamento americano avvenuto dal secondo dopoguerra, fino alle sollecitazioni di rinnovamento giunte prevalentemente dal contesto universitario. In questa cornice, grazie a diverse vignette cliniche approfondisce le caratteristiche della condizione di hikikomori. Infine, evidenzia le opportunita di cura offerte da una rinnovata psicoanalisi, in cambiamento all'interno del confronto continuo con altre epistemologie ed esperienze.
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Sartoretti, Irene. "La modernizzazione difficile. Una generazione di architetti tra politica, filosofia e scienze sociali." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 95 (July 2011): 99–114. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-095006.

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Abstract:
Dal secondo dopoguerra fino al corso di tutti gli anni Settanta in Italia si č prodotta una particolare stagione per l'architettura in cui i fermenti sociali, politici, le istanze di modernizzazione e la speculazione filosofica, legata in buona parte a tali fermenti, hanno avuto un forte ruolo nel dibattito architettonico ed urbanistico. L'analisi di questi fattori teoretici extradisciplinari si rivela perciň indispensabile per comprendere la spinta innovativa data da Pietro Derossi, Vittorio Gregotti, Adolfo Natalini, Franco Purini, Marco Romano e Bernardo Secchi all'architettura e all'urbanistica italiane.
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Vanysacker, Dries. "Fonti e storiografia del Concilio Vaticano I: Dal XX settembre 1870 al Secondo Dopoguerra." Annuarium Historiae Conciliorum 46, no. 1-2 (June 20, 2014): 427–38. http://dx.doi.org/10.30965/25890433-0460102022.

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Mario Salzano, Giulio. "Deportati a Dachau. Un caso studio di (in)giustizia ordinaria nell'Abruzzo del secondo dopoguerra." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 294 (December 2020): 72–98. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-294003.

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Abstract:
Alla luce dei recenti studi sulla giustizia di transizione, il saggio richiama l'attenzione sugli aspetti controversi di un procedimento giudiziario per collaborazionismo istruito presso la Corte d'Appello dell'Aquila nell'autunno 1945. La ricerca, condotta su fonti archivistiche inedite, ricostruisce gli avvenimenti che determinarono la deportazione di 383 detenuti e nove civili dal carcere di Sulmona al Konzentrationslager di Dachau. L'analisi della vicenda processuale consente di collocare il caso abruzzese, del quale la memoria pubblica non conserva alcuna traccia, nel piů ampio dibattito storiografico che ha indicato i limiti e le contraddizioni della legislazione speciale per l'epurazione e la punizione dei crimini fascisti. Lo scavo archivistico ha permesso inoltre di approfondire alcuni aspetti cruciali relativi alla mancata liberazione, in seguito alla caduta del fascismo, dei detenuti jugoslavi condannati dai tribunali militari di guerra, vittime della doppia deportazione: prima in Italia e, dopo l'8 settembre 1943, nei campi di concentramento nazisti.
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Delzell, Charles F., and Brunello Vigezzi. "Federico Chabod e la "Nuova Storiografia" italian dal primo al secondo dopoguerra, 1919-1950." American Historical Review 90, no. 5 (December 1985): 1230. http://dx.doi.org/10.2307/1859764.

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Brunier, Sylvain. "A ciascuno la sua America: l'invenzione del conseiller agricole in Francia nel secondo dopoguerra." STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI, no. 80 (November 2020): 116–34. http://dx.doi.org/10.3280/spc2019-080006.

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Brunier, Sylvain. "A ciascuno la sua America: l'invenzione del conseiller agricole in Francia nel secondo dopoguerra." STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI, no. 80 (November 2020): 116–34. http://dx.doi.org/10.3280/spc2020-080006.

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Chattat, Rabih. "La psicologia dell'invecchiamento." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 285–94. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12613.

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Abstract:
La psicologia dell'invecchiamento è emersa nel secondo dopoguerra come dimensione importante della ricerca e della clinica. Canestrari colse questo ambito della psicologia tempestivamente e nel corso di trent'anni contribuì con ricerche metodologicamente robuste ed organiche elaborazioni teoriche allo sviluppo della disciplina nell'ambito della psicologia non solo bolognese ma italiana. La sua attenzione al tema è stata raccolta da diversi collaboratori nel corso degli anni con contributi diversificati. Da tema marginale la psicologia dell'invecchiamento è diventata una materia di insegnamento nei corsi di Laurea in Psicologia e un'area importante di ricerca.
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