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Kenda, Jana. "Ruoli pragmatici di "sì" : modello di analisi dei segnali discorsivi nell'italiano parlato." Linguistica 48, no. 1 (2008): 137–49. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.48.1.137-149.

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Abstract:
Nel presente contributo osserveremo i diversi ruoli pragmatici assunti dal segnale discorsivo sì nella lingua italiana parlata. è nostro intento servirci di questo esempio concreto per illustrare la pluralità di funzioni e di forze illocutorie di un segnale discorsivo che possono renderne difficoltosa l’elaborazione e l’interpretazione. il metodo adottato per l’individuazione dei diversi ruoli pragmatici svolti dal segnale prescelto, si propone di costituire un modello di analisi applicabile anche ad altri elementi linguistici aventi simili proprietà pragmatiche.
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Piazza, D., I. Sacerdote, G. Faccani, et al. "Tumori epidermoidi del IV ventricolo." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 3 (1989): 279–84. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200310.

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Abstract:
Descriviamo 3 casi di tumore epidermoide del IV ventricolo, rara localizzazione di una neoplasia congenita the rappresenta circa l'1% di tutti i tumori cerebrali. Dopo alcuni cenni clinici viene trattata la diagnostica strumentale con tomografia computerizzata e tomografia a risonanza magnetica, sottolineando il ruolo di quest'ultima nella diagnosi differenziale con altre patologie della fossa cranica posteriore e la sua superiorità nella diagnosi di natura. I tumori epidermoidi presentano alla RM: 1) un segnale di intensity ridotta rispetto al parenchima nervoso nelle sequenze pesate in T1 ed
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Cirillo, S., F. Di Salle, L. Simonetti, et al. "Relazioni tra segnale RM e composizione molecolare." Rivista di Neuroradiologia 3, no. 2 (1990): 185–92. http://dx.doi.org/10.1177/197140099000300204.

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Donati, P. Tortori, M. P. Fondelli, A. Rossi, A. Iester, and G. L. Piatelli. "Cerebellite: Evoluzione di un caso." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 3 (1993): 341–45. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600316.

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Abstract:
Una bambina di 5 anni, reduce da una banale infezione delle vie aeree superiori, si ricovera in seguito alla comparsa di atassia cerebellare ed emiparesi. Una TC dà esito negativo; la RM dimostra invece una diffusa alterazione di segnale a carico di un emisfero cerebellare, elettivamente localizzata alla corteccia, in assenza di lesioni del comparto sopratentoriale. Un primo controllo eseguito a distanza di un mese, dopo regressione della sintomatologia neurologica, evidenzia la comparsa di una atrofia cerebellare monolaterale, associata a riduzione del segnale patologico a livello della corte
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La Tessa, G., S. Cirillo, F. Briganti, et al. "La risonanza magnetica nella mielopatia cervicale da compressione cronica." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 2 (1989): 141–45. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200206.

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Abstract:
Nelle immagini spin-echo T2 pesate in 17 pazienti con lesioni compressive cervicali extramidollari è stata osservata una sofferenza midollare sotto forma di una area di segnale iperintenso. Tale segnale patologico è stato diagnosticato in 11 casi di ernia discale, 4 casi di spondilosi, 1 caso di ipertrofia dei legamenti gialli ed 1 caso di dislocazione atlo-assiale. I fattori predisponenti la formazione di una mielopatia sono l'entità e la durata della compressione midollare. La demielinizzazione e la gliosi sembrano le alterazioni anatomo-patologiche secondarie ad un processo compressivo a lu
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N'Gbesso, R., PH Tournut, J. C. Laharotte, A. Jouvet, and J. C. Froment. "Compressione midollare dorsale da metaplasia midollare intrarachidea." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 4 (1993): 509–13. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600416.

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Abstract:
La compressione midollare dovuta ad un focolaio di metaplasia mieloide (ematopoiesi extramidollare) è una rara complicanza che si riscontra principalmente nel corso di affezioni ematologiche croniche. Riportiamo un caso relativo ad una paziente di 64 anni con poliglobulia dal 1963, splenectomizzata, che ha presentato una sindrome da compressione midollare dorsale, progressiva, di livello T9. La RM eseguita con scansioni sagittali pesate in T1 e T2, evidenzia una massa di notevoli dimensioni a livello dello spazio epidurale dorsale posteriore, omogenea, estesa da T2-T3 a T9-T10, che mostra una
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7

Scarabino, T., G. M. Giannatempo, A. Simeone, et al. "Fat Suppression Imaging in Neuroradiologia con sequenza Fast Spin Echo T2 pesata." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2 (1996): 157–64. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900204.

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Abstract:
Gli autori illustrano gli aspetti tecnici, semeiologici ed applicativi delle tecniche di soppressione del grasso, con sequenza Fast Spin Echo (FSE) T2 pesata, in Neuroradiologia. L'uso di queste tecniche risulta obbligatorio con la FSE in quanto tale sequenza è caratterizzata da un alto segnale del grasso non solo in T1p, ma anche in T2p. Ciò comporta un'alterazione dell'imaging FSE, rispetto a quello Spin Echo convenzionale, con possibilità di mascherare tutte quelle patologie anch'esse ad alto segnale in T2p. I distretti che possono risentire di tale inconveniente comprendono quelle struttur
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Ferrari, G., G. Giovannini, and A. Prinster. "Le sequenze Fast Fluid Attenuated Inversion Recovery (FFLAIR)." Rivista di Neuroradiologia 11, no. 2 (1998): 187–92. http://dx.doi.org/10.1177/197140099801100206.

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Abstract:
Lo sviluppo della sequenza FLAIR è nato dalla necessità di produrre immagini che mettessero bene in evidenza le lesioni situate nelle regioni periventricolari e subcorticali dell'encefalo. Tale sequenza, derivata dall'inversion-recovery, è caratterizzata da un lungo tempo d'inversione utile ad annullare il segnale del liquor e da un TE e un TR utili per produrre a livello del parenchima un segnale dipendente dal T2. Il lungo tempo d'acquisizione della FLAIR è stato sensibilmente ridotto con l'uso della tecnica utilizzata con le sequenze fast spin-eco. La selezione e l'accoppiamento dei paramet
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Gozzoli, L., L. Ambrogio, M. Grasso, et al. "Iperintensità dei nuclei della base nelle sequenze RM T1-W in un caso di shunt porto-sistemico senza insufficienza epatica." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 4 (1996): 493–500. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900423.

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Abstract:
Gli autori descrivono il caso di una giovane paziente sottoposta all'età di 16 anni ad intervento chirurgico di anastomosi spleno-renale per trombosi delle vene sovraepatiche conseguente ad incongrua manovra di cateterizzazione della vena ombelicale nelle prime 48 ore di vita. All'età di 20 ani la paziente giunge alla nostra osservazione per amenorrea secondaria; l'esame RM evidenzia un incremento del segnale nelle sequenze poderate in T1 in corrispondenza dei globi pallidi, della regione subtalamica e dell'adenoipofisi. Gli autori discutono le possibili cause ed il significato clinico delle a
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TARTAGLIONE, T., A. BOTTO, M. SCIANDRA, et al. "Diagnosi differenziale dei tumori parotidei: quali caratteristiche di risonanza magnetica considerare?" Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 5 (2015): 314–20. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-693.

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Abstract:
La finalità del nostro lavoro è di valutare le caratteristiche di risonanza magnetica (RM) tipiche dei tumori parotidei maligni e benigni. Questo studio retrospettivo si basa sulla valutazione di esami RM pre-chirurgici di 94 pazienti con tumori parotidei. I risultati istologici erano disponibili in tutti i casi; abbiamo analizzato 69 lesioni erano benigne (73%) e 25 maligne (27%): 44 adenomi pleomorfi, 18 tumori di Warthin, 7 tumori benigni di diverso istotipo, 6 carcinomi squamocellulari, 3 carcinomi ex-adenomi pleomorfi, 2 carcinomi mucoepidermoidi, 1 tumore adenoidocistico, 13 tumori malig
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Kucharczyk, W. "MRI of the Hypothalamic-Pituitary Region." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 1 (1994): 11–15. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700101.

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Abstract:
La risonanza magnetica ha consentito un nuovo approccio diagnostico e una piu-approfondita conoscenza dei disordini di sviluppo, funzione e morfologia della regione ipotalamo-ipofisaria. L'intensità di segnale in RM è primariamente dipendente dal rapporto reciproco tra concentrazione di H2O e tessuti «solidi», rappresentati questi ultimi da macromolecole proteiche e lipidiche, fosfolipidi di membrana e glicolipidi. Sia la concentrazione che la struttura macromolecolare dei complessi ormonali presenti nell'ipotalamo e nell'ipofisi, come pure l'assenza o la presenza di sostanze paramagnetiche e
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Andreula, C. F., and A. Carella. "Lo studio RM delle metastasi spinali extradurali." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 2 (1995): 181–94. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800208.

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Abstract:
Lo studio delle metastasi vertebrali in risonanza magnetica permette di superare la rigida distinzione in lesioni osteolitiche e osteoaddensanti, uso che inizialmente proposto dalla radiologia tradizionale è stato mantenuto, pur se con critiche, anche con l'avvento di metodiche più moderne. La lesione osteorarefacente e la lesione osteosclerotica sono i due estremi di un continuum che prevede numerosi eventi di transizione non solo nell'ambito dello stesso paziente, ma addirittura in corso di malattia prima e dopo trattamento. Gli elementi di semeiotica RM sono le alterazioni di segnale e le a
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Gallucci, M., A. Bozzao, A. Splendiani, A. Cifani, E. Nardecchia, and R. Passariello. "Le alterazioni del segnale RM nell'encefalo dell'anziano: Correlazioni anatomopatologiche." Rivista di Neuroradiologia 3, no. 2 (1990): 193–202. http://dx.doi.org/10.1177/197140099000300205.

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Bonucci, Cristina. "L'estraneo dentro: il lapsus come segnale del Sé emergente." INTERAZIONI, no. 1 (April 2021): 87–99. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-001007.

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Abstract:
Alla luce delle teorie contemporanee sullo sviluppo del Sé e degli studi sulla ricerca sul bambino, l'autore propone una reinterpretazione del fenomeno lapsus. Il fenomeno lapsus è stato concepito da Freud come un disturbo dovuto all'emergere di contenuti psichici che sono stati repressi perché inaccettabili a livello di coscienza. L'attuale interpretazione concepisce il lapsus come un segnale di espressione del Sé nascente intenzionalmente orientato. Queste idee saranno prese in considerazione attraverso la lente di un caso clinico che evidenzi e spieghi questo fenomeno.
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Pellicanò, G., N. Centi, L. Capaccioli, et al. "La RM nell'anatomia del plesso brachiale." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 2 (2002): 205–22. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500205.

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Abstract:
Nello studio dell'anatomia del plesso brachiale la RM è l'esame di scelta in rapporto alle principali caratteristiche della metodica: possibilità di eseguire le scansioni su tutti i piani dello spazio, elevato contrasto intrinseco e grazie al costante miglioramento della tecnologia, strati sottili con elevata risoluzione spaziale. La sequenza SE T1 dipendente sul piano sagittale è sicuramente quella con il più alto contenuto informativo: le varie diramazioni sono infatti riconoscibili come strutture ad intensità di segnale intermedia tra l'arteria e la vena succlavia con cui mantengono un rapp
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Savoiardo, M., L. D'Incerti, and L. Strada. "La RM nella patologia infiammatoria e degenerativa encefalica." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (1991): 57–63. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s312.

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Abstract:
La RM fornisce informazioni più dettagliate e più precise della TC particolarmente nelle malattie infiammatorie, dismetaboliche e degenerative dell'encefalo. Nella sclerosi multipla dimostra un maggior numero di lesioni, anche in aree dove la TC è generalmente muta. Nelle leucodistrofie dimostra coinvolgimenti di vie lunghe o risparmio di fini strutture, come le fibre a U, non dimostrabili con la TC, indirizzando così a volte la diagnosi e permettendo comunque una miglior valutazione dell'estensione delle lesioni. Nelle malattie degenerative, particolarmente dei nuclei della base e cerebellari
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Angileri, T., G. Sparacia, L. Manfrè, A. Banco, and R. Lagalla. "Accumulo di ferro a livello ipofisario in pazienti affetti da beta-talassemia major: Aspetti RM." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 232. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s2105.

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Abstract:
Gli autori si propongono di valutare le modificazioni del segnale RM a livello ipofisario nella emosiderosi secondaria in pazienti affetti da beta-talassemia major. Lo studio è stato condotto prospetticamente su un gruppo di 20 pazienti in regime alto-trasfusionale e trattamento ferro-chelante e su 10 volontari sani come gruppo di controllo. Gli esami RM sono stati condotti con apparecchiatura a magnete superconduttivo a 0,5T con sequenze SE TI-dipendenti e GRE TE*-dipendenti. Il sovraccarico di ferro è stato valutato mediante il dosaggio della ferritina sierica. è stata effettuata una valutaz
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Dal Pozzo, G., M. Cellerini, M. Mascalchi, P. Innocenti, N. Villari, and M. C. Boschi. "Utilità clinica della risonanza magnetica nella patologia orbitaria." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (1991): 121–33. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s322.

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Abstract:
Viene esaminata l'utilità clinica della risonanza magnetica nella patologia orbitaria con particolare riguardo ai vantaggi, alle limitazioni, alle indicazioni e controindicazioni della metodica. Come è noto, la RM consente uno studio multiplanare e non invasivo delle orbite (non fa uso di radiazioni ionizzanti); inoltre, recenti progressi tecnologici hanno introdotto bobine di superficie sempre più efficienti e sequenze d'impulsi più sofisticate a tutto vantaggio della durata dei tempi di scansione, della risoluzione spaziale e di contrasto. Nella patologia del globo oculare, la RM è impiegata
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Pelliccioli, G. P., P. Floridi, P. F. Ottaviano, et al. "La RM nella dissecazione della carotide interna." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 1 (1994): 103–8. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700114.

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Abstract:
Gli autori riportano la loro esperienza su 10 casi di dissecazione della carotide interna (DCI) studiati con RM in varie fasi evolutive, effettuando sequenze angiografiche TOF 2D e sequenze assiali T1 dipendenti associate alla soppressione del segnale del grasso. L'angio-RM ha fornito informazioni analoghe all'angiografia tradizionale con lieve tendenza alla sovrastima della stenosi, dimostrando anche una complicanza aneurismatica. Nella fase subacuta della DCI le sequenze assiali hanno dimostrato l'aumento di volume del vaso e, grazie alla sottrazione del segnale del grasso, hanno dato risalt
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Orlandi, B., O. Migliori, R. Manetta, and M. Gallucci. "Basi fisiopatologiche delle alterazioni del segnale RM nella sclerosi multipla." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 1_suppl (1993): 51–58. http://dx.doi.org/10.1177/19714009930060s109.

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Lorusso, V., and E. P. Tirone. "Mezzi di contrasto paramagnetici." Rivista di Neuroradiologia 1, no. 2 (1988): 207–12. http://dx.doi.org/10.1177/197140098800100214.

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Abstract:
Vengono descritti i parametri che influenzano l'intensità del segnale nella RMN ad immagini. I tempi di rilassamento T1 e T2 e la densità protonica vengono descritti come parametri tissutali e vengono esaminate le possibiltà di influenzare tali parametri mediante ioni, complessi e gas paramagnetici.
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Basso, G., M. L. Gorno-Tempini, G. Calandra-Buonaura, et al. "Localizzazione cerebrale funzionale delle aree del linguaggio per mezzo di un compito di decisione lessicale." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (2000): 139–47. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300125.

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Abstract:
La metodica di risonanza magnetica funzionale (fMRI) permette di esplorare le funzioni cognitive in vivo sull'uomo in modo non invasivo. In questo studio presentiamo i primi risultati di un progetto volto alla localizzazione delle aree cerebrali del linguaggio a scopo clinico per la valutazione prechirurgica e per il controllo riabilitativo di pazienti cerebrolesi. Sono stati studiati 10 soggetti sani destrimani e un paziente cerebroleso sinistro. È stata valutata la differenza di segnale di risonanza registrato con sequenza ecoplanare gradient-echo sensibile al segnale T2* comparando volumi c
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Cimatti, Felice. "Linguaggio e religione. Lacan sull'umano come "animale malato"." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (December 2010): 463–72. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-004002.

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Abstract:
Una mente meccanica non teme la morte perché il suo mondo č privo di mistero. Per questa stessa mente il linguaggio č un codice. Ad ogni cosa corrisponde un segnale, ad ogni segnale una cosa. Per questo non ci sono ambiguitŕ, né dubbi, nel mondo del codice. Tutto č in vista, e nulla č nascosto. In una lingua, invece, ogni segno rimanda ad altri segni; il significato non č una cosa, bensě una serie (indefinita) di spostamenti di senso. Non puň esistere, in una lingua, qualcosa come il senso ultimo di una proposizione. Una mente che entri in contatto con una lingua diventa cosě una mente malata,
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Lanza, P. L., S. Valentini, V. Lentidoro, P. Ventura, A. M. Ciccarelli, and G. Santoro. "Encefalopatia di Wernicke in corso di iperemesi gravidica." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 2 (2002): 223–26. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500206.

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Abstract:
L'encefalopatia di Wernicke in corso di iperemesi gravidica è un'entità patologica estremamente rara. Il ruolo della risonanza magnetica, in tale condizione morbosa, è quello di svelare precocemente le caratteristiche alterazioni di segnale a carico del Sistema Nervoso Centrale, in modo da consentire un adeguato intervento terapeutico.
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Albertini, F., C. Ambrosi, A. Fontana, M. Pavia, and R. Gasparotti. "Un caso atipico di tumore epidermoide Contenuto e caratteristiche di segnale." Rivista di Neuroradiologia 14, no. 3 (2001): 323–26. http://dx.doi.org/10.1177/197140090101400312.

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Pingi, A., F. M. Corsi, R. Gigli, S. Galgani, P. Parisi, and E. Cotroneo. "Alterazioni di segnale talamiche bilaterali persistenti in stato di male epilettico." Rivista di Neuroradiologia 14, no. 3_suppl (2001): 93–96. http://dx.doi.org/10.1177/19714009010140s318.

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Magnaldi, Giuseppina. "Integrazioni e correzioni con parola-segnale nelle Noctes Atticae di Gellio." Rivista di Filologia e di Istruzione Classica 147, no. 1 (2019): 135–51. http://dx.doi.org/10.1484/j.rfic.5.123553.

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D'Aprile, P., A. Nella, P. Spagnolo, G. Tripoli, and A. Carella. "Dissecazione della arteria carotide interna." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (1994): 935–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700613.

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Abstract:
Gli autori descrivono due casi di dissecazione spontanea della arteria carotide interna studiati, in fase subacuta, con RM di base ed Angio-RM dei vasi del collo e del poligono del Willis, con tecnica 3D-TOF. L'Angio-RM ha permesso un'accurata visualizzazione delle alterazioni del decorso dei vasi, del profilo delle pareti e del lume vasale; inoltre una valutazione comparativa del segnale del flusso tra le immagini FISP di base e Spin Echo ha consentito una più accurata diagnosi di tale patologia potendo differenziare il segnale del trombo da quello relativo al flusso ematico residuo. In accor
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Tarducci, R. "Quantificazione assoluta in 1HMRS." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (2000): 25–29. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300105.

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Abstract:
In questo lavoro si affronta il problema della quantificazione assoluta del segnale preveniente dal tessuto cerebrale in un esame 1HMRS. Viene proposto un metodo di quantificazione basato sull'uso di un riferimento esterno costituito da una provetta di acqua pura e sulla compartimentazione del contenuto di acqua nel volume di interesse. Viene discussa la formulazione generale e, brevemente, un protocollo di assicurazione della qualità.
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Bonetti, M., B. S. Cotticelli, F. Albertini, G. Dalla Volta, B. Troianiello, and M. Guindani. "Atrofia olivopontocerebellar sporadica: Studio con risonanza magnetica." Rivista di Neuroradiologia 16, no. 2 (2003): 307–14. http://dx.doi.org/10.1177/197140090301600211.

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Abstract:
L'atrofia olivopontocerebellare sporadica (sOPCA o MSA-C) è considerata una delle possibili manifestazioni dell'atrofia multisistemica (MSA). Nel periodo gennaio 2000-settembre 2002 sono giunti alla nostra osservazione 8 pazienti affetti da MSA-C di età variabile (42.8 +/- 18.7) che presentavano sintomatologia clinica compatibile con la diagnosi di atassia spinocerebellare. La RM ha documentato atrofia del tronco encefalico e del cervelletto con alterazione del segnale a livello delle fibre traverse del ponte ed a livello del peduncolo cerebellare medio nelle sequenze a TR lungo. In un solo pa
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Aprile, I., E. Biasizzo, A. Lavaroni, et al. "Valutazione degli aneurismi cerebrali con Angio-RM." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 5 (1996): 541–50. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900505.

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Abstract:
Una delle applicazioni più studiate dell'angiografia a risonanza magnetica è rappresentata dallo studio degli aneurismi cerebrali. In molti casi infatti è possibile ottenere immagini molto vicine a quelle dell'angiografia digitale arteriosa; tuttavia sono spesso presenti inconvenienti tecnici (scarso rapporto segnale/rumore e caduta del segnale di flusso a causa di turbolenze) che penalizzano la tecnica impedendole di imporsi come reale alternativa all'angiografia digitale arteriosa in tutti i casi. É opinione unanime che per minimizzare questi limiti tecnici sia necessario restringere il camp
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Origgi, D., L. T. Mainardi, A. Falini, et al. "Quantificazione automatica di spettri 1H ed estrazione di mappe metaboliche da acquisizioni CSI mediante Wavelet Packets." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (2000): 31–36. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300106.

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Abstract:
La quantificazione dei picchi spettrali del segnale di spettroscopia 1H in risonanza magnetica, utile per un'analisi metabolica dei tessuti in-vivo, richiede un tempo di elaborazione elevato, soprattutto quando si tratta di acquisizioni CSI dove ad essere elaborata è un'intera matrice di dati. Inoltre, la sovrapposizione dei picchi, maggiormente marcata negli spettri con tempo di eco breve (20 ms), rende spesso difficoltosa la separazione dei singoli contributi metabolici. Si propone pertanto un metodo automatico per la quantificazione dei metaboliti, che utilizza l'algoritmo delle Wavelet Pac
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Bernardi, L. "La risonanza magnetica nella patologia maxillo-facciale." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (1991): 141–46. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s325.

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Abstract:
La RM ha avuto un forte impatto nella diagnosi, nel trattamento e nel follow-up (post-chirurgico, post-radioterapico) delle neoplasie del massiccio facciale. Infatti mentre l'aspetto delle strutture anatomiche alla TC, anche con mdc, dipende da un solo parametro fisico, la densità, l'intensità di segnale dei tessuti alla RM dipende da almeno quattro caratteristiche fisiche: i tempi di rilassamento T1 e T2, la densità protonica ed il flusso. La superiore risoluzione di contrasto della RM rispetto alla TC deriva dalla sua capacità di individuare ed evidenziare queste varie proprietà fisiche. La
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Sparacia, G., R. Lagalla, M. De Maria, and A. E. Cardinale. "La risonanza magnetica funzionale nello studio dell'ischemia cerebrale in fase iperacuta." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 5 (1996): 529–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900504.

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Abstract:
Nell'ambito delle potenzialità di studi funzionali con risonanza magnetica (fMRI), la tecnica «diffusion-weighted imaging» (DWI) – consentendo la misurazione «in vivo» delle alterazioni del coefficiente di diffusione apparente (ADC) delle molecole dell'acqua nel contesto del tessuto encefalico – riveste un ruolo di preminente importanza quale strumento di valutazione non invasivo del danno ischemico cerebrale in fase iperacuta. Nei pazienti affetti da ictus cerebrale il focolaio ischemico si dimostra, sin dai primi minuti dalla sua insorgenza, come area di iperintensità di segnale nelle immagi
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Simone, I. L., C. Tortorella, F. Federico, et al. "Contributo della risonanza magnetica spettroscopica del protone (1H-RMS) nella infezione da HIV." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (2000): 51–56. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300109.

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Abstract:
È stato condotto uno studio combinato di RMI e 1H-RMS (Magnetom Siemens 1,5 Tesla) in 60 pazienti sieropositivi per HIV (n. 25 encefalopatie-HIV correlate, n. 20 toxoplasmosi, n. 8 PML, n. 7 linfomi) e 22 controlli neurologici sieronegativi per HIV. Gli spettri sono stati acquisiti su volumi singoli localizzati su lesioni focali in toxoplasmosi, PML, linfomi o su lesioni diffuse nelle encefalopatie da HIV (sequenza Spin Echo, TE 135 ms). In tutti i sottogruppi HIV si è evidenziato un significativo decremento del rapporto NAA/Cr rispetto ai controlli neurologici, suggerendo un danno neuronale e
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Colonnese, C., L. M. Fantozzi, M. Antonelli, A. Bozzao, G. Ralli, and L. Bozzao. "Chemodectomi puri del glomo timpanico: Studio con RM." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 4 (1992): 457–60. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500407.

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Abstract:
Viene riportata una revisione della letteratura nella diagnostica dei tumori del glomo timpanico e si espone un caso giunto alla osservazione personale. I dati emersi dalla nostra esperienza sottolineano l'utilità della RM anche nei casi in cui ci si trovi di fronte a tumori glomici timpanici puri. Viene in particolare evidenziato come l'aspetto RM di tale lesione consenta di differenziarla da un concomitante tessuto flogistico sia sulla base della diversa intensità di segnale nelle sequenze T2 pesate che del diverso potenziamento dopo mdc.
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Beltramello, A., G. Viola, A. Borsato, et al. "Risonanza magnetica funzionale encefalica Razionale della metodica ed esperienze applicative su magnete per uso clinico." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 3 (1995): 345–70. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800303.

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Abstract:
La Risonanza Magnetica funzionale (fMRI) si sta di recente affermando come nuova metodica di indagine del «cervello al lavoro», occupando progressivamente un suo spazio nell'armamentario strumentale a disposizione dei Neurofisiologi per poter investigare la localizzazione e le inter-connessioni di differenti aree encefaliche funzionalmente coinvolte nella esecuzione di varie performance. L'fMRI indaga le modificazioni di segnale del tessuto encefalico indotte dalle variazioni perfusionali e di ossigenazione che si verificano nella sostanza grigia durante differenti stati funzionali (riposo/att
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Manfrè, L., C. Sarno, M. Laconi, A. Mangiameli, and R. Lagalla. "Fast Spin Echo e Spin-Echo." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 4 (1994): 579–93. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700404.

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Abstract:
Uno dei maggiori problemi connessi alio studio del SNC di pazienti in età pediatrica con RM è indubbiamente costituito dalla durata dell'esame stesso, che impone sovente la necessità di una sedazione farmacologica del paziente e limita allo stretto indispensabile il numero delle acquisizioni effettuate. Appare pertanto facilmente intuibile l'entusiasmo rivolto verso nuovi tipi di sequenze che presentino quale caratteristica principale una drastica riduzione dei tempi di acquisizione pur mantenendo un'affidabile qualità diagnostica. Le sequenze di tipo Fast-Spin-Echo (FSE) costituiscono il succ
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Righini, A., O. De Divitiis, A. Prinster, et al. "Risonanza magnetica funzionale: Localizzazione dell'area motoria primaria in pazienti portatori di lesioni espansive cerebrali Risultati preliminari." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 3 (1995): 371–81. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800304.

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Abstract:
La Risonanza Magnetica Funzionale (RMF) ha dimostrato di poter localizzare la sede di aree corticali funzionali in numerosi protocolli su volontari sani. La identificazione prechirurgica di aree corticali eloquenti è molto importante al fine della realizzazione di un intervento il meno lesivo possibile per la funzione. Il sowertimento più o meno grossolano della regione anatomica da parte di un processo espansivo rende spesso difficile la identificazione di determinati reperi anatomici. Ci siamo proposti di studiare con RMF, su tomografo convenzionale, pazienti affetti da neoplasie intra ed ex
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Costa, A., D. Mamoli, A. Erbetta, et al. "Alterazioni di segnale talamiche transitorie alla RM in corso di attività epilettica focale frontale." Rivista di Neuroradiologia 14, no. 3_suppl (2001): 89–92. http://dx.doi.org/10.1177/19714009010140s317.

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Simonetti, L., S. Cirillo, F. Di Salle, M. Menditto, A. Manto, and R. Elefante. "Ipointensità di segnale dei nuclei della base in immagini T2 e T2*w nell'anziano." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 1_suppl (1993): 113–16. http://dx.doi.org/10.1177/19714009930060s122.

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Vaghi, M. A. "Principi ed interpretazione delle immagini RM." Rivista di Neuroradiologia 1, no. 1_suppl (1988): 5–12. http://dx.doi.org/10.1177/19714009880010s102.

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Abstract:
Questa breve introduzione agli argomenti di RM che verranno trattati in seguito da altri AA, ha come scopo di fornire un modesto aiuto a chi, non specialista, desideri avere un'idea dei fenomeni che stanno alla base delle immagini di RM. Ogni fenomeno che richiede nozioni di fisica particolari è stato evitato se non indispensabile per la comprensione delle immagini. Questo lavoro espone in forma semplificata fenomeni che stanno alla base della formazione del segnale, il significato dei tempi di rilassamento T1 e T2 e i loro rapporti con le sequenze impiegate e le immagini corrispondenti.
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Andreula, C. F., A. N. M. Recchia-Luciani, and A. Carella. "Attività di placca e dose ottimale di Gd-DTPA in RM per la diagnosi di sclerosi multipla." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (1994): 859–73. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700602.

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Abstract:
L'introduzione del mezzo di contrasto in risonanza magnetica nello studio della Sclerosi Multipla (SM) ha accresciuto la sensibilità e la specificità della tecnica, individuando l'attività infiammatoria di quelle placche che evidenziano assunzione di contrasto paramagnetico (Gadopentato Dimeglumina, Gd-DTPA), con il relativo accorciamento dei tempi di rilassamento e l'aumento del segnale in T1. Tale caratteristica propone la possibilità di una verifica della disseminazione nel tempo delle lesioni, disseminazione che, combinata con la disseminazione spaziale (individuata già dall'esame di base
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D'Aprile, P., A. Nella, and A. Carella. "Un caso di occlusione dell'arteria silviana degenerazione walleriana precoce." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 2 (1992): 265–70. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500214.

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Abstract:
Gli autori presentano il caso di una donna di 29 anni, puerpera al 35° giorno che, improvvisamente, ha presentato emiplegia ds ed afasia. Lo studio RM ha evidenziato un'area ischemica nel territorio dell'arteria silviana di sn; il successivo completamento con Angio-RM ha svelato la presenza di un'occlusione nel tratto M1 dell'arteria silviana di sn. Il controllo RM, a distanza di 4 settimane, ha messo in evidenza la presenza di degenerazione walleriana in fase precoce o ‘stadio 2», con segnale di ipointensità nelle sequenze Spin-Echo a lungo tempo di ripetizione, a livello del tratto cortico-s
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D'Incerti, L., L. Chiapparini, L. Farina, et al. "Ulegiria: Studio RM di tre casi." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 222. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s2101.

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Abstract:
L'ulegiria è una lesione della corteccia cerebrale conseguente ad un'alterazione anossico-ischemica perinatale che colpisce neonati a termine. Morfologicamente è caratterizzata da atrofia delle circonvoluzioni con un caratteristico prevalente interessamento della porzione di corteccia più profonda, nel fondo dei solchi, e con un risparmio della porzione più superficiale. La sostanza bianca adiacente è quasi sempre alterata e presenta atrofia e gliosi. La distribuzione delle lesioni è solitamente simmetrica e corrisponde a territori vascolari di confine, generalmente in regione parietale. Ripor
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Trevisan, C., and M. Spagnoli. "La RM dei tumori vertebro-midollari." Rivista di Neuroradiologia 1, no. 1_suppl (1988): 59–65. http://dx.doi.org/10.1177/19714009880010s107.

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Abstract:
La RM ha enormemente facilitato la diagnosi delle lesioni tumorali vertebro- midollari soppiantando completamente la mielografia e riducendo di molto l'impiego della TC. Questa può essere considerata un'indagine complementare volta a studiare soprattutto il coinvolgimento osseo da parte di neoformazioni primitive o secondarie a partenza dalle componenti ossee o nervose. La tecnica di indagine è la stessa in uso per ogni altra affezione del sistema nervoso centrale: immagini pesate in T1 ottenute con sequenze spin-echo brevi per lo studio morfologico ed immagini pesate in T2 ottenute con sequen
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Christian, Garavaglia, and Elena Maria Marcoz. "Preferenze dei consumatori e certificazioni di origine: un'indagine del caso della fontina tramite la conjoint analysis." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (September 2012): 65–86. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-002008.

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Abstract:
Lo scopo del lavoro consiste nell'analisi delle scelte di consumo in presenza di determinati set informativi, con particolare attenzione rivolta all'influenza esercitata dalla presenza delle certificazioni di origine sulle decisioni di acquisto. Dall'analisi empirica condotta in riferimento al consumo della Fontina, č emerso come la certificazione DOP abbia un peso rilevante nelle scelte di acquisto. Inoltre, l'analisi quantifica l'incremento di prezzo che i consumatori sono disposti a pagare per la presenza di tale certificazione. I risultati evidenziano, infine, l'esistenza di differenze ter
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Cirillo, S., L. Simonetti, F. Di Salle, L. Stella, R. Elefante, and F. Smaltino. "La risonanza magnetica nell'emorragia subaracnoidea." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 3 (1989): 219–25. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200304.

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Abstract:
La risonanza magnetica per immagine dell'emorragia subaracnoidea ha un ruolo ben definito nelle fasi subacute: l'efficacia della TC si riduce velocemente, mentre l'accuratezza diagnostica della RM aumenta per l'evidente accorciamento del T1 legato alla metemoglobina ed alla lisi cellulare. La velocity di produzione di metemoglobina e di lisi eritrocitaria sono in relazione con la riduzione della concentrazione locale di glucosio. Nel sistema subaracnoideo una molecola soluta può seguire i gradienti di concentrazione: la concentrazione di glucosio non può, perciò, abbassarsi velocemente, come n
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Andreula, C. F., A. N. M. Recchia-Luciani, I. Kambas, and A. Carella. "Ipotesi di correlazione tra istopatologia e neuroradiologia in risonanza magnetica nelle neoplasie endocraniche primitive: Gli astrocitomi." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 2 (1992): 247–64. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500213.

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Abstract:
Obiettivo del lavoro è il tentativo di produrre informazioni sia sulla anatomia macroscopica che sulla intima struttura delle neoplasie, in virtù della capacità della RM di studiare la correlazione tra dimensioni molecolari, movimenti molecolari, tempo di correlazione (parametri fisici tissutali) e tempi di rilassamento attraverso lo studio della intensità di segnale in T1, T2, Densità Protonica. È stato affrontato in particolare il problema degli astrocitomi a causa della loro elevata incidenza, valutabile nel 25–30% dei gliomi cerebrali (a loro volta circa la metà dei tumori cerebrali adulti
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Franzini, Maurizio, and Giorgio Gagliani. "La qualità di due versioni italiane di libri di testo stranieri: un caso, o un segnale?" Journal of Public Finance and Public Choice 12, no. 2 (1994): 211–14. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539978.

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Abstract:
Abstract The Italian versions of two well-known American textbooks, namely Dornbusch & Fisher’s Macroeconomics, 5th ed. and Phelps’ Political Economy, 1st ed., both published by Il Mulino, Bologna, contain an inordinate number of errors of various kind.Some examples of inaccurate translation and other types of error are provided. A proper evaluation of the soundness of Italian versions of foreign textbooks would obviously require a study based on a wider sample.A higher degree of vigilance and wide circulation of information appear to be, however, the only weapon teachers can use to make s
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