Dissertations / Theses on the topic 'Seneca'
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Fischer, Susanna E. "Seneca als Theologe : Studien zum Verhältnis von Philosophie und Tragödiendichtung /." Berlin [u.a.] : de Gruyter, 2008. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&doc_library=BVB01&doc_number=016512397&line_number=0002&func_code=DB_RECORDS&service_type=MEDIA.
Full textBlurtsyan, Anna. "Incest in Ovid and Seneca." Thesis, University of Exeter, 2009. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.518052.
Full textNanni, Benedetta <1965>. "Studi sull'epistola 114 di Seneca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4028/1/nanni_benedetta_tesi.pdf.
Full textNanni, Benedetta <1965>. "Studi sull'epistola 114 di Seneca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4028/.
Full textTurcotte, Candace L. "Towards sustainable harvesting of seneca snakeroot, Polygala senega L., on Manitoba Hydro rights-of-way." Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1997. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk2/ftp04/mq23536.pdf.
Full textCassan, Melania. "Sull'anima : la prospettiva dello stoico Seneca." Thesis, Paris 1, 2020. http://www.theses.fr/2020PA01H201.
Full textThe aim of this work is to unveil the conception of the soul within Seneca's philosophical thought by bringing out, on the one hand, his underlying orthodoxy towards Stoicism and, on the other, his original contribution. In this regard, the dissertation is divided into three parts. The first one reconstructs the characteristics of the human soul in its essential traits (nature, structure, functions) and develops a first psychological “model”: the stable and harmonious soul that has achieved virtue. The second part deepens a second psychological “model”: that of an unstable, disharmonious and passionate soul. Finally, the third part analyses the works not stricto sensu philosophical (tragedies and Natural Questions), as they reveal significant affinities with the discourse on the soul conducted in the first two parts, allowing us to specify our thesis even better
Cassan, Melania <1990>. "Sull'anima: la prospettiva dello stoico Seneca." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18454.
Full textBreitenbach, Alfred Seneca Lucius Annaeus. "Kommentar zu den Pseudo-Seneca-Epigrammen der Anthologia Vossiana." Hildesheim Weidmann, 2008. http://d-nb.info/994500416/04.
Full textMerckel, Cécile. "Seneca theologus : la religion d'un philosophe romain." Phd thesis, Université de Strasbourg, 2012. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00796579.
Full textZudini, Giulia. "Immagini della luce nelle Epistulae di Seneca." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2665.
Full textStudiare gli ambiti metaforici cui Seneca attinge con maggior frequenza nella sua opera filosofica è un mezzo per avvicinare molti aspetti della sua cultura stilistico-retorica e, allo stesso tempo, del suo mondo ideologico e psicologico. Oltre ai realia – alle realtà sociali, politiche, materiali del mondo che lo circonda – l’immaginario di Seneca accoglie e contribuisce a convogliare soprattutto realtà culturali: esse si traducono in immagini che rivelano le convergenze tra la sua opera e quella di chi lo precedette. Tra esse rientra anche il motivo della luce che, per il suo carattere intuitivo, ‘assiomatico’ , si presta a convogliare nell’immaginario senecano una lunga tradizione di simbolismo letterario, filosofico, teologico. Per misurare l’originalità del trattamento senecano si tratterà di precisare innanzitutto in che modo egli disponga di tale eredità, valutando contemporaneamente gli effetti di quello scambio incessante che, nello sviluppo dell’immaginario, avviene tra gli elementi che giungono dall’ambiente circostante – sociale e culturale – e le pulsioni psicologiche e soggettive di chi se appropria, che tende ad assimilare questi elementi al proprio personale linguaggio letterario. La descrizione e l’analisi della fenomenologia delle immagini della luce in un testo filosofico, con le cui istanze proprie essa interagisce naturalmente, esige altresì che si individui in che misura e in quali forme si compenetrino immagine e concetto, ovvero l’aspetto retorico e l’aspetto propriamente logico-teoretico del testo. Un necessario presupposto per l’individuazione di tali rapporti è costituito, per le Epistulae morales, dalla definizione dell’atteggiamento che Seneca matura consapevolmente verso la funzione delle imagines all’interno del discorso filosofico, nonché verso il ruolo dell’immaginazione creatrice come autonoma facoltà dell’artista. Sebbene non sia attestata in Seneca una teoria della letteratura organicamente espressa, la coerenza del suo atteggiamento sul piano della dottrina estetica si radica in un costante riferimento al sistema di pensiero stoico, attraverso l’autorevolezza del quale Seneca reperisce una sorta di garanzia a priori del proprio impianto teorico. Così facendo, però, abbiamo visto che il filosofo si trova a fare i conti, in campo estetico, con la tradizione di scuola: la concezione stoica di un ideale di linguaggio trasparente, adatto a esprimere la verità del pensiero morale, imponeva la svalutazione delle istanze stilistiche e la loro subordinazione all’integrità dell’espressione. Seneca non si discosta mai esplicitamente da questa posizione di condanna dell’elemento stilistico-formale e quando prende in considerazione lo stile della predicazione filosofica lo fa sempre in relazione diretta al suo fine, che è di ammaestramento alla virtù e di esortazione a una condotta attivamente morale. Così, nella teoria senecana, anche l’uso delle immagini nella prosa filosofica è giustificato solo sulla base della funzione didattica che esse possono svolgere in tale contesto e dell’utilità pedagogica che ne deriva: ho cercato di mostrare come questo sia il tratto che spicca maggiormente nelle notazioni sulla letteratura e sullo stile presenti nelle Epistulae. Tuttavia, proprio la ricerca di un’eloquenza che, attraverso la bellezza e la ricercatezza delle espressioni, sappia dare risalto non a sé stessa bensì ai contenuti che mira a comunicare, permette parallelamente a Seneca di operare una rivalutazione degli aspetti stilistico-formali. Il filosofo sostiene con convinzione la necessità di un’admonitio che agisca psicagogicamente su chi ascolta, e concepisce l’uso di un linguaggio energico, che sappia farsi forte dei mezzi della persuasione al fine di rispecchiare e trasmettere la verità del contenuto filosofico. Quanto allo specifico uso delle immagini all’interno della prosa filosofica, abbiamo visto che esso è giustificato innanzitutto al fine di sopperire all’egestas linguae, ma soprattutto è concepito come un imprescindibile mezzo di sostegno della debolezza intellettiva: la principale funzione delle immagini per Seneca è appunto quella di demonstrare attraverso la loro concretezza e vividezza. Esse trovano pertanto il loro definitivo riscatto come strumenti utili al filosofo per mettere a fuoco problemi e argomentazioni, all’ascoltatore per appropriarsi i concetti con maggiore immediatezza. A questa concezione fa da pendant, nella concreta prassi stilistica di Seneca filosofo, un uso costante delle immagini. Quelle che sviluppano il motivo della luce trovano nel corpus delle Epistulae due principali ambiti di applicazione: la conoscenza e la virtus. La prima di queste associazioni, quella che assimila luce e conoscenza, è un risultato di quel ‘pensare per immagini’ che è all’origine stessa del linguaggio filosofico: ho ripercorso nella parte introduttiva di questo lavoro le idee che nella speculazione psicologico-estetica e nella cultura retorica disponibili a Seneca, avevano stabilito un nesso tra immaginazione e meditazione filosofica, e di concerto l’affinità tra il poeta e il filosofo, accomunati dalla capacità di ‘scorgere il simile’ attraverso le apparenze della varietà fenomenica. Nel poeta, secondo Aristotele, questa capacità è alla base dell’arte della metafora, ed è nativa, non insegnabile. A propria volta, il pensiero filosofico si svolge in origine attraverso metafore: così come si è visto, questo tipo di immagini traducono il pensiero astratto, per la prima volta, in contenuto sensibile. Le metafore divengono pertanto uno strumento naturale della predicazione filosofica. È il caso appunto della luce come metafora della conoscenza: la natura della luce come chiarezza che rende possibile il vedere e l’intuitiva associazione dell’atto conoscitivo all’atto della visione, dell’anima agli occhi, sono elementi esplorati dalla lunga tradizione retorica e filosofica che nella mia ricerca ho cercato di ripercorrere. Anche Seneca rientra in questa tradizione filosofica, che aveva avuto nei dialoghi di Platone – molto più che nell’elaborazione della scuola stoica – il suo momento centrale. Certo, nel caso di Seneca, il quale non è l’inventore del sistema filosofico che espone, la metafora della luce come conoscenza non conferisce ex novo una forma al pensiero, ma serve piuttosto a vivificarlo, ad animarlo, permettendo al filosofo di ripercorrerne i nessi secondo le proprie categorie mentali attraverso un apparato di immagini consolidate dalla tradizione. A loro volta, metafore poco evidenti o quasi completamente lessicalizzate, limitate a un solo verbo o sostantivo, si riattivano per mezzo dei procedimenti stilistici che Seneca mette in atto nella sua prosa filosofica. Sulla base dei testi presi in considerazione, mi sembra si possano individuare come segue: 1. Accumulazione di immagini dallo stesso campo figurativo al fine di rafforzarne l’evidentia, come nell’epistola 88, dove un complesso sistema di richiami collega i motivi della luce come conoscenza, dell’accecamento, dell’orientamento: insieme essi collaborano alla costruzione di un impianto metaforico coeso e coerente, che serve a guidare il lettore nello sviluppo dell’argomento. 2. Interazione del motivo della luce con motivi tratti da altri ambiti metaforici: nell’epistola 94 la complessa costellazione metaforica che si sviluppa intorno all’associazione vista fisica / vista interiore, è rafforzata dall’innesto del motivo tipicamente senecano della salute / malattia come condizioni morali. 3. Trapasso continuo dal piano connotativo a piano denotativo, come nell’epistola 48, dove la metafora dell’iter, che interagisce strettamente con quello della luce dell’orientamento morale, è anticipata dal riferimento di cornice al viaggio di Lucilio; l’immagine resta evidente al lettore funziona poi da Leitmotiv nello sviluppo dell’epistola. Per quanto riguarda l’applicazione del campo metaforico della luce al tema della virtus, l’analisi della fenomenologia presa in considerazione ci mostra una più complessa compenetrazione tra l’aspetto letterario e l’aspetto propriamente logico-teoretico. Ho operato nel mio studio una distinzione dei materiali essenzialmente tecnici o dossografici da quelli che propriamente letterari; sulla base di questo criterio mi sembra che il rapporto tra le immagini della luce e il contenuto filosofico si possa definire come segue: 1. Un primo tipo è costituito da metafore puramente ornamentali che, proprio perciò, non si fa carico di particolare significato dottrinale. È il caso della luce come attributo dell’eccellenza del sapiens: questo motivo, che è convenzionale già in Cicerone e che è presente nelle Epistulae in moltissime occorrenze, è stato citato a proposito di epist. 120,13, un’occorrenza che può essere ricollegata a una più estesa presenza dell’immaginario della luce nella medesima epistola. 2. Un secondo tipo, più significativo, è rappresentato da formulazione analogiche le cui implicazioni sono intese a contribuire alla determinazione del senso della dottrina enunciata. Tali metafore si possono distinguere a loro volta in due sottocategorie: a. vi sono analogie essenziali alla giustificazione della dottrina enunciata, come quella di epist. 31,2: Seneca riconduce il rapporto che intercorre tra bene e virtù ai precetti della fisica stoica in cui tale rapporto si radica, assimilando i processi invisibili dell’interiorità umana a quelli visibili del mondo naturale, e in particolare alla luce, fenomeno visibile per eccellenza. La mixtura lucis di cui hanno parte le cose luminose richiama la teoria della kra~siı tra lo pneu~ma e le parti del cosmo che esso compenetra, teoria che sul piano fisico fonda la dottrina etica della partecipazione delle cose buone al bene, ovvero la ratio divina che le compenetra. Un altro caso di questo tipo di occorrenze è quello di epist. 66,20, dove la grandezza assoluta della virtus in rapporto agli incommoda è assimilata alla potenza luminosa del sole: esso, con l’intensità della sua luce, rende impercettibile ogni fonte di luce minore. Anche qui l’analogia, perfettamente organica alla dottrina enunciata, funziona in base ai principi della fisica stoica che identificavano lo hJgemonikovn del cosmo nel sole. b. viceversa in altre analogie, sebbene si stabiliscano anch’esse sulla base di una stretta correlazione fra immagine e contenuto filosofico, prevale l’aspetto icastico. In questa sottocategoria ricadono i casi di epist. 92,5 e 17, dove l’intensità luminosa del sole è tertium comparationis comune a due similitudini, le quali però illustrano due rapporti diversi, quello tra virtus e commoda e quello tra virtus e incommoda: Seneca indulge in variazioni su uno stesso motivo il cui sviluppo, pur contribuendo alla determinazione di senso dell’insegnamento enunciato nell’epistola, mostra come l’equilibrio tra istanze teoretiche e istanze letterarie si sbilanci a favore delle seconde. 3. Un terzo tipo di immagini è il più caratteristico dell’usus senecano: è costituito dai casi in cui una metafora è adottata per rivitalizzare o per corroborare l’impatto di una teoria senza che ciò sia inteso a determinare la sostanza della teoria stessa. Anche in questo caso ho individuato due distinte applicazioni: a. talvolta Seneca introduce elementi e idee coerenti con la teoria presentata. È il caso di epist. 21,2 dove la concezione stoica dell’autosufficienza della virtus prende corpo in una similitudine che gioca sul contrasto tra due diverse manifestazioni luminose: la lux rappresenta la vita ritirata nel godimento del sicuro possesso della virtus, che dipende dall’autonoma volontà e intenzione dell’individuo, appunto come una cosa che abbia in sé la fonte della propria luminosità. A essa si oppone lo splendor riflesso, cui è associata la vita pubblica, la quale deriva il suo valore da beni e condizioni che non dipendono direttamente dalla condotta individuale e che sono pertanto incerti ed effimeri; b. in altri casi attraverso l’immagine Seneca introduce elementi e idee in parte fuorvianti rispetto alla sostanza della teoria enunciata. Un esempio macroscopico di questo procedimento è costituito dalla similitudine solare in epist. 41: l’anima che alberga nell’uomo e lo rende partecipe della propria divina natura pur restando congiunta alla propria origine, è assimilata ai raggi del sole, che toccano la terra ma hanno la propria fonte nell’astro da cui sono emessi. L’immagine di matrice platonica sembra implicare una concezione psicologica ed escatologica dell’anima a sua volta non scevra da spunti platonici. L’immagine occupa dunque una posizione contraddittoria, che si spiega col fatto che Seneca attinge da fonti diverse elementi anche molto eterogenei tra loro, e li assimila in un organismo retorico che di ognuno di essi sa avvalersi ai fini dell’incisività della predicazione morale. Questa prassi è indizio di un atteggiamento non già eclettico o poco rigoroso, bensì aperto a recepire spunti significative dalle altre scuole e a integrarli in una cornice di pensiero che rimane fondamentalmente stoica. Naturalmente, in un autore letteratissimo come Seneca, ci sono momenti – forse l’epistola 41 si può considerare uno di questi – in cui l’immagine prende il sopravvento sul ragionamento che doveva illustrare o corroborare.
XX Ciclo
1975
BOCCHI, GIUSEPPE. "PHILOSOPHIA MEDICA E MEDICINA RHETORICA IN SENECA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/526.
Full textIt's possible to deepen our knowledge of Senecan thought by considering his medical knowledge. The influence of the Pneumatic school, inspired by Stoic philosophy, makes possible to show that passions like anger are for Seneca not only soul diseases, but also a kind of psycho- physical syndrome that concerns every aspect of the individual in the light of a psycho- physical monism that is possible to understand only through the Pneumatic doctrines. Diseases like mania and melancholy, moreover, have a peculiar development which, influencing Senecan view of anger, let us understand the apparently incoherent features of some characters of the tragedies (Clitaemestra, Atreus, Phaedra, Medea) who can be considered dramatic translations of manic- depressive syndromes
BOCCHI, GIUSEPPE. "PHILOSOPHIA MEDICA E MEDICINA RHETORICA IN SENECA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/526.
Full textIt's possible to deepen our knowledge of Senecan thought by considering his medical knowledge. The influence of the Pneumatic school, inspired by Stoic philosophy, makes possible to show that passions like anger are for Seneca not only soul diseases, but also a kind of psycho- physical syndrome that concerns every aspect of the individual in the light of a psycho- physical monism that is possible to understand only through the Pneumatic doctrines. Diseases like mania and melancholy, moreover, have a peculiar development which, influencing Senecan view of anger, let us understand the apparently incoherent features of some characters of the tragedies (Clitaemestra, Atreus, Phaedra, Medea) who can be considered dramatic translations of manic- depressive syndromes
Galantucci, Federica <1991>. "Lucrezio e Seneca sulla natura della volontà." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9644.
Full textColón, Badillo Liana R. "Public education program for the Seneca Park Zoo /." Online version of thesis, 1989. http://hdl.handle.net/1850/11474.
Full textHaley, Maria Louise. "Reconstructing revenge : Thyestes tragedies from Sophocles to Seneca." Thesis, University of Leeds, 2018. http://etheses.whiterose.ac.uk/22862/.
Full textMcAuley, Mairead Therese. "The representation of motherhood in Seneca and Statius." Thesis, University of Cambridge, 2008. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.612213.
Full textKlein, Giovani Roberto. "O Edipo de Seneca : tradução e estudo critico." [s.n.], 2005. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/270374.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Estudos da Linguagem
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Resumo: Este trabalho apresenta uma tradução anotada da tragédia Édipo do autor latino Sêneca, acompanhada de uma introdução e de três estudos ensaísticos: o primeiro contrastando o papel do destino no Édipo rei de Sófocles e no Édipo de Sêneca, mostrando as influências da filosofia estóica neste último; o segundo sobre as imagens da peça, discutindo a propriedade de seu uso por parte de um filósofo estóico; o terceiro sobre o uso de descrições na peça, como isso subverte as leis aristotélicas da tragédia e qual o papel que elas podem desempenhar
Abstract: This work presents an annotaded translation of the tragedy Oedipus of the latin author Seneca, followed by an introduction and three essayistic studies: the first one contrasting the role of the fate in Sophocles¿ Oedipus king and in Seneca¿s Oedipus, showing the influences of stoic philosophy in the latter; the second focuses on the images of the play, discussing the property of its use by a stoic philosopher; the third one deals with the use of descriptions in the latin play, how this subverts the aristotelian laws of the tragedy and which is their function in the play
Mestrado
Letras Classicas
Mestre em Linguística
De, Pietro Matheus Clemente 1984. "Faces da "harmonia" nas Epistulae Morales de Seneca." [s.n.], 2008. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/269084.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Estudos da Linguagem
Made available in DSpace on 2018-08-11T06:15:40Z (GMT). No. of bitstreams: 1 DePietro_MatheusClemente_M.pdf: 1727096 bytes, checksum: a9c1e6897f0ff21f7f1c822203d3380f (MD5) Previous issue date: 2008
Resumo: Ao percorrer as Epistulae morales de Sêneca (4 a.C.- 65 d.C), notamos que uma parte considerável de seus ensinamentos se fundamenta em um conceito pouco trabalhado academicamente: a ¿harmonia¿. O filósofo, ao exortar Lucílio à busca da sabedoria, utiliza diversas imagens e exemplos, e neles observamos a presença, ora de modo evidente, ora sutil, de referências à harmonia entre o discurso e as ações, entre a vida e o discurso, entre o estilo e o caráter, entre as ações e a natureza, entre a vontade e o destino, entre a corpo e a alma, entre as ações e elas mesmas, e assim por diante. Em estudo anterior, verificamos que tal harmonia não costuma ser expressa por um único termo, mas é designada por vocábulos com sentidos semelhantes: partindo do estudo do conceito de conuenientia, que é a tradução direta do termo técnico homología (o qual, no estoicismo de Zenão designava a harmonia enquanto objetivo da prática filosófica), constatamos que Sêneca também emprega outros vocábulos mais comuns na língua latina, em especial: concordia, consonans, consentire, constare e congruere. Como objetivo central da nossa pesquisa, foram traduzidos para o português e comentados trechos das cartas em que tais vocabulos se mostram relevantes ao estudo da ¿harmonia¿ nas cartas filosóficas de Sêneca. O estudo introdutório discorre acerca do modo específico com que o filósofo, no corpus por nós selecionado, concebe e apresenta conceito tão importante ao estoicismo em geral. A consideração da polissemia e das imagens no texto senequeano se mostra fundamental para a compreensão da noção filosófica investigada
Abstract: By reading through Seneca¿s Epistulae morales one notes that a considerable part of his doctrine is based on harmony, a concept that has not received the deserved attention in Senecan researches. While urging Lucilius in the search for wisdom, Seneca uses a great variety of images and examples that refers explicitly or implicitly to many kinds of harmony, e.g.: harmony between speech and deeds, life and speech, style and character, actions and nature, will and fate, body and soul, between actions among themselves. It was verified that such a ¿harmony¿ usually is not named by a single term or expression, but is indicated by words with similar acceptances. The study of the idea of conuenientia ¿ the straight Latin translation of the technical term homología (¿harmony¿ in Zeno¿s Stoicism) ¿ confirmed that Seneca also makes use of other words, that are more familiar to the current Latin language, among which there are concordia, consonans, consentire, constare and congruere. Excerpts of Seneca's philosophical letters that have been proved to hold valuable arguments to the study of the ¿harmony¿ were translated into Portuguese and annotated. The introductory study concerns about the particular way by which Seneca presents such an important Stoic concept in the selected corpus. The polissemy and images in the investigated texts play a central role in the understanding of the philosophical notion here considered.
Mestrado
Mestre em Linguística
Vasey, April Jean. "Seneca Hair Combs as Material Culture: A Study." W&M ScholarWorks, 1991. https://scholarworks.wm.edu/etd/1539625652.
Full textWagoner, Robert Stephen. "Curing Human Misery: A Study of Seneca's Moral Philosophy." Diss., The University of Arizona, 2011. http://hdl.handle.net/10150/202933.
Full textSchmitz, Christine. "Die kosmische Dimension in den Tragödien Senecas." Berlin ; New York : De Gruyter, 1993. http://books.google.com/books?id=tHlfAAAAMAAJ.
Full textSururi, Ayten. "Self-love And Self-deception In Seneca, The Stoic." Phd thesis, METU, 2005. http://etd.lib.metu.edu.tr/upload/2/12605937/index.pdf.
Full texts notion of self as self-love and the problem of self-deception are analyzed. In examining three types of self-love, &ndash
ignorant, progressing selves,&ndash
three models of self-deception are discussed. Self-deception is related to the problem of self-knowledge. I discuss the nature of self-love as self-esteem and self-preservation and self-shaping all of which are innate qualities and develop into more complex forms of knowing. Passions are concrete examples of the representations of deceived self
central to the overestimation of indifferents, the deceived self displays a pattern of reasoning that creates a paradox between what the self intends to do and what it actually appears or what the self wants to see himself as and what it actually is. In discussing various types of self-deception, it is argued that problem of deception can hardly be overcome practically even by education, although it is naturally possible. While the ignorant deceive themselves beyond their recognition, in the case of the educated selves, the tension between the knowledge of ignorance and the desire to be the person play an important role in self-deception. No one except the sage is free from self-deception. The thesis deals with the issue of self-knowing as a scarce possibility.
Bezerra, David 1967. "O problema da felicidade em Seneca e Marco Aurelio." [s.n.], 2001. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/281978.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
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Resumo: "O problema da felicidade em Sêneca e Marco Aurélio" tem como propósito definir o conceito de felicidade para os autores estóicos do segundo período, chamado Estoicismo imperial, a partir dos filósofos Sêneca( 4 a . C.- 65) e Marco Aurélio( 121-180). O texto procura estabelecer também o universo em tomo da questão felicidade, isto é, busca estabelecer os conceitos de dor, destino e paixão e de que forma eles se relacionam, segundo à razão estóica, à possibilidade ou impossibilidade do alcance da felicidade
Abstract: "The problem of happiness in Seneca and Marcus Aurelius" intent to definy the concept ofhappiness to the stoics authors ofthe second period, called Imperial Stoicism, trough out the philosophers Seneca(4 b. C.- 65 a . d.) and Marcus Aurelius(121- 180). The dissertation whishes establishes, too, the universe around the matter happiness, i. e., it wants to put the concepts of pain, destiny and passion and by which way they match, in accord to stoic reason, to the possibility or impossibility of reach ofhappiness
Mestrado
Mestre em Filosofia
Bregalda, Maíra Meyer. "Sapientia e uirtus : principios fundamentais no estoicismo de Seneca." [s.n.], 2006. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/271122.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Estudos da Linguagem
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Resumo: Os conceitos de sapientia e uirtus em Sêneca (4 a.C. ¿ 65 d.C.) permeiam grande parte de sua obra, sendo que, por vezes, encontram-se fortemente ligados: pode-nos parecer difícil pensar em uma pretensa relação de subordinação entre os conceitos de sabedoria e virtude em si mesmos; no entanto, o modo como ambos se conjugam na obra desse autor incita-nos a questionar se a meta final do homem é a virtude através da sabedoria, ou a sabedoria através da virtude. A filosofia estóica é bastante conhecida pelo fato de subjugar a lógica, e mesmo a física, à moral: como o próprio Sêneca apregoa, nada teria valor se não pudesse ser utilizado na vida prática. E, justamente no âmbito dessa, tais categorias são desenvolvidas nos escritos do estóico. Dessa forma, à primeira vista, tende-se a considerar que, para o filósofo, a sabedoria estaria subordinada à virtude. A pesquisa que realizamos dividiu-se em três etapas: a seleção e tradução de epístolas senequianas que expusessem sua concepção daqueles dois conceitos; a elaboração de notas explicativas; um estudo introdutório acerca da relação entre o ser sábio e a virtude, no contexto em que o filósofo se insere
Abstract: The concepts of sapientia and uirtus in Seneca (4 b.C. ¿ 65 a. C.) permeates a great part of his works, seeing that, sometimes, they are strongly linked: it seems to be difficult to think about an assumed relation of subordination between the subjects of wisdom and virtue in themselves; nevertheless, the form both get conjugated in this author¿s works incites us to question if the man¿s final goal is virtue through wisdom or wisdom through virtue. The stoic philosophy is well known by the fact of subjudging the logic and even physics to ethics: as Seneca himself proclaims, it would be useless if it could not be used in daily life. And, precisely on its ambit, these categories are developed on the author¿s writings. Therefore, at first sight, it tends to consider that, for the philosopher, wisdom would be subordinated to virtue. Our research was divided into three steps: selection and translation of Seneca¿s epistles that expose his conceivings about the two concepts; elaboration of explicative notes and an introductory study about the relation between being a wise man and the virtue, in a context where the philosopher inserts himself
Mestrado
Mestre em Linguística
Almeida, André Albino de 1979. "A Phaedra de Seneca : a peça atraves do prologo." [s.n.], 2006. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/269180.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Estudos da Linguagem
Made available in DSpace on 2018-08-07T23:06:29Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Almeida_AndreAlbinode_M.pdf: 593830 bytes, checksum: fe7796e9e986008eb2a029395268ef04 (MD5) Previous issue date: 2006
Resumo: O presente trabalho compõe-se de uma tradução para o português da peça Phaedra de Sêneca, bem como do estudo de seu prólogo, no que se refere especificamente, a alguns elementos que nele se apresentam e que se desdobrarão ao longo de todo o drama. Esses elementos, tais como a representação da natureza, a idéia da caça ou a própria apresentação do caráter dos personagens são, aqui analisados a partir, sobretudo, do jogo de ambigüidade que Sêneca estabelece do início ao fim dessa tragédia
Abstract: The work constitutes of a Portuguese translation of the Seneca's Phaedra as well as a study of its prologue, specially about some elements that are inserted in it and will be presented along the whole drama. Those elements such as nature representation, hunting idea or the presentation itself of the features' characters are analyzed from the point when Seneca establishes the ambiguity game from the beginning to the end of the tragedy
Mestrado
Mestre em Linguística
Cassan, Melania <1990>. "Quid fluctuaris? La tensione filosofica nelle tragedie di Seneca." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7055.
Full textCosta, S. "Aspetti letterari della rappresentazione del passato in Seneca prosatore." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/169925.
Full textFischer, Susanna E. "Seneca als Theologe Studien zum Verhältnis von Philosophie und Tragödiendichtung." Berlin New York, NY de Gruyter, 2006. http://d-nb.info/989122301/04.
Full textTöchterle, Karlheinz. "Lucius Annaeus Seneca, "Oedipus" : Kommentar mit Einleitung, Text und Übersetzung /." Heidelberg : C. Winter, 1994. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb357277369.
Full textContient l'"Oedipe" de Sénèque en latin, avec trad. allemande en regard. Bibliogr. p. 641-652. Index.
Heinonen, Sirkka. "Prometheus revisited : human interaction with nature through technology in Seneca /." Helsinski : Societas scientiarum Fennica, 2000. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37122812m.
Full textMacDougall, Natalie. "Declamatory color and persona in the tragedies of Seneca the younger." Thesis, University of British Columbia, 2015. http://hdl.handle.net/2429/54988.
Full textArts, Faculty of
Classical, Near Eastern and Religious Studies, Department of
Graduate
Vining, Peggy A. "A comparison of moral transformation in Paul and Lucius Annaeus Seneca." Theological Research Exchange Network (TREN) Access this title online, 2003. http://www.tren.com.
Full textMunyaradzi, Sipho Musevenzo Ward Andrew D. "Predicting soil water deficits and crop yields for Seneca County 1988 /." Connect to resource, 1991. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc%5Fnum=osu1145449951.
Full textMunyaradzi, Sipho Musevenzo. "Predicting soil water deficits and crop yields for Seneca County 1988." The Ohio State University, 1991. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1145449951.
Full textCapozzi, Laura. "Il primo libro del De Ira di Seneca. Traduzione e commento." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/3168.
Full textThis thesis is the translation and commentary of the first book of Seneca's De ira. The thesis is structured in a first section, which acts as introduction, in which issues such as the year of composition and the philosophical sources; there are also the main textual problems and one comparison with other authors, Greeks and Latin who have written about this adfectus. They follow the text, which reproduces that of Reynolds (L. Annaei Senecae, Dialogorum libri duodecim, recognovit brevique adnotatione criticism instruxit L. D. Reynolds, Oxonii 1977), translation and lemmatic commentary. In conclusion the bibliography. [edited by author]
XIV n.s.
CALABRESE, Evita. "Il sistema delle relazioni nella Fedra di Seneca: una lettura pragmatica." Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2007. http://hdl.handle.net/11562/338074.
Full textNon disponibile
Mignacca, Oriana. "Fugienda petimus : la Phaedra di Seneca come sistema complesso di antitesi." Thesis, Lille 3, 2012. http://www.theses.fr/2012LIL30063/document.
Full textSeneca's Phaedra as a complex system of antithesis
La Phaedra di Seneca all'incrocio di tradizioni antitetiche : antitesi spaziali, "naturam sequere" e vita contro natura, conflitto parentale, parola e silenzio
Mignacca, Oriana. "Fugienda petimus": la "Phaedra" di Seneca come sistema complesso di antitesi"." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2012. https://hdl.handle.net/11572/368452.
Full textMignacca, Oriana. ""Fugienda petimus": la "Phaedra" di Seneca come sistema complesso di antitesi." Doctoral thesis, University of Trento, 2012. http://eprints-phd.biblio.unitn.it/688/1/Tesi_di_dottorato_Oriana_Mignacca.pdf.
Full textPivetta, Irene <1994>. "Il modello di Optima mater nelle Consolationes di Lucio Anneo Seneca." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13806.
Full textBreitenbach, Alfred Seneca Lucius Annaeus. "Die Pseudo-Seneca-Epigramme der Anthologia Vossiana ein Gedichtbuch aus der mittleren Kaiserzeit." Hildesheim Zürich New York, NY Olms, 2008. http://d-nb.info/1000807320/04.
Full textLewis-Lorentz, Alexandra J. "From Gannagaro to Ganondagan : a process and reality of Seneca-Iroquois identity /." Thesis, Connect to this title online; UW restricted, 1990. http://hdl.handle.net/1773/15469.
Full textSafferling, Cordula [Verfasser], and Severin [Akademischer Betreuer] Koster. "Untersuchungen zu den Praefationes von Seneca pater / Cordula Safferling. Betreuer: Severin Koster." Erlangen : Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg (FAU), 2013. http://d-nb.info/1054164150/34.
Full textHardy, Robert B. "A Study of Erasmus's Editions of the Works of Lucius Annaeus Seneca." Oberlin College Honors Theses / OhioLINK, 1986. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=oberlin1363348628.
Full textO'Sullivan, Luke Nicholas. "'Une forme d'escrire douteuse et irresolue' : Seneca and Plutarch in Montaigne's Essais." Thesis, Durham University, 2017. http://etheses.dur.ac.uk/12214/.
Full textSuzzi, Elia <1995>. "Nec metu nec spe. Origine e sviluppo della tranquillità d'animo in Seneca." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16541.
Full textAmbrose, James M. "The reception of seneca the tragedian in early modern france : editions, translations, commentaries." Thesis, University of Oxford, 2008. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.508433.
Full textTabb, Brian Jordan. "Suffering in ancient worldview : a comparative study of Acts, Fourth Maccabees, and Seneca." Thesis, Middlesex University, 2013. http://eprints.mdx.ac.uk/14409/.
Full textDassi, Umberto. "Ignote terzine di Dante in un codice delle tragedie di Seneca (Mscr.Dresd.Dc.152)." Sächsische Landesbibliothek - Staats- und Universitätsbibliothek Dresden, 2020. https://slub.qucosa.de/id/qucosa%3A70938.
Full textBerti, Emanuele. "Seneca il Vecchio e la cultura retorica e letteraria nella prima età imperiale." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2006. http://hdl.handle.net/11384/86181.
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