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Labonté-Roset, Christine. "Nuovo dizionario di servizio sociale." European Journal of Social Work 19, no. 2 (May 11, 2015): 293–94. http://dx.doi.org/10.1080/13691457.2015.1030927.

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Allegri, Elena, and Marilena Dellavalle. "Complessità e interdisciplinarità: l'apporto del servizio sociale nel sistema di tutela dei minorenni." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 51–60. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001006.

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Abstract:
L'articolo intende affrontare il tema della tutela minori nel quadro concettuale della complessità e della interdisciplinarità, con particolare attenzione alla prospettiva del servizio sociale, inteso come disciplina e come professione. Le riflessioni proposte sono declinate in tre parti. Nella prima si propone un'analisi della complessità e della interdisciplinarità come principi teorico-metodologici utili a pensare, organizzare e agire nella tutela minori. Il ruolo dell'assistente sociale nell'attuale sistema dei servizi, competenti nel sostegno alla genitorialità e nella protezione di minori, costituisce la seconda parte. Nella terza, si evidenzia e si precisa il significato di alcune peculiari componenti dell'azione professionale del servizio sociale nell'interazione con la magistratura e nella rete dell'intervento. Nelle conclusioni, oltre a sintetizzare gli aspetti prospettati, si individuano alcune questioni aperte.
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3

Nothdurfter, Urban. "Mutamenti del welfare e servizio sociale professionale: quali sfide per l'assistente sociale e la sua formazione?" RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2013): 31–47. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004002.

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Abstract:
L'articolo sottolinea la necessitŕ che il servizio sociale in Italia si occupi in modo piů sistematico e piů deciso dei temi attuali di politica sociale. La comprensione dei profondi cambiamenti in atto diventa una dimensione conoscitiva centrale per lo sviluppo di una professionalitŕ che sia consapevole della sua responsabilitŕ politica e che possa dare un suo contributo specifico informando lo sviluppo delle politiche dal basso. Viene messo a fuoco in modo critico il rapporto tra politiche e pratiche professionali, individuando proprio in questa dimensione la specificitŕ del servizio sociale come professione del welfare.
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4

Ravioli, Serenella. "Verso una comunicazione istituzionale al servizio dell'inclusione sociale." LIBERTÀCIVILI, no. 2 (May 2011): 63–69. http://dx.doi.org/10.3280/lic2011-002011.

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5

Conti, Caterina. "Affidamento del minore al servizio sociale. Indagine in sei comuni toscani." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (June 2021): 200–209. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004020.

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Abstract:
L'affidamento del minore al servizio sociale è una misura soggetta a diverse interpretazioni rispetto al suo utilizzo, in quanto ha come unico riferimento la legge n. 888/56 "Minore irregolare per condotta o per carattere". Tale situazione genera non poche difficoltà nella costruzione dei progetti a favore dei minori e delle famiglie nel lavoro di servizio sociale territoriale. Per poter instaurare un confronto con la magistratura, è prima necessario che la comunità professionale organizzi spazi dedicati al dialogo allo scopo di confrontare le esperienze da cui costruire modalità operative condivise. I risultati della ricerca attuata nei sei comuni toscani conducono a una maggiore consapevolezza della presenza dell'affidamento e delle diverse modalità di gestione di esso. Il collocamento del minore, l'utilità e l'efficacia dell'utilizzo dell'affidamento a favore del minore rappresentano alcuni degli elementi di discussione tra gli assistenti sociali e non solo. Rimane di fondamentale importanza la richiesta di ricevere provvedimenti con prescrizioni specifiche e in linea con la mission della professione in un tempo definito entro cui attuarle, sottolineando l'importanza di legittimare il servizio sociale nella sua veste istituzionale in un dialogo costruttivo con la magistratura che consenta di definire protocolli operativi di riferimento.
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Ruggeri, Mirella, Nazario Santolini, Marco Stegagno, Giuseppe Imperadore, and Rosa Bruna Dall'Agnola. "Obiettivi dello studio." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 8, S5 (March 1999): 20. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000356.

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Abstract:
Lo studio che presentiamo si iscrive nell'attività di monitoraggio e valutazione del Servizio Psichiatrico Territoriale di Verona-Sud e fa parte di un più ampio studio in corso presso questo servizio, il Progetto Outcome.In relazione al dibattito in corso in letteratura, il presente studio ha i seguenti obiettivi: a)descrivere la qualità di vita dei pazienti psichiatrici in un contesto italiano, tenendo conto degli aspetti obiettivi, e, ancor più, degli aspetti soggettivi della qualità della vita;b)analizzare la relazione esistente fra le diverse dimensioni in cui viene misurata la qualità della vita;c)analizzare la correlazione esistente fra la qualità della vita ed altri parametri tradizionalmente utilizzati per valutare le condizioni di un paziente, quali le caratteristiche socio-demografiche, la diagnosi, la psicopatologia, la disabilità sociale, l'utilizzazione dei servizi psichiatrici e la soddisfazione degli utenti verso i servizi stessi.
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Ciocia, Antonella, and Mara Tognetti. "Giovanni Berlinguer: l'analisi scientifica al servizio della politica sociale." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (August 2022): 7–17. http://dx.doi.org/10.3280/we2022-001001.

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Valentan, Sebastijan. "I tre Papi e la necessità degli strumenti di comunicazione sociale nella Chiesa." Bogoslovni vestnik 79, no. 4 (2019): 1075–86. http://dx.doi.org/10.34291/bv2019/04/valentan.

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Abstract:
Con l’uso dei mezzi moderni di comunicazione sociale la presenza del- la Chiesa cattolica nel mondo è ancora più grande e la Chiesa stessa non ha paura di usarli. I mass media devono essere al servizio delle persone e delle culture, del dialogo con il mondo attuale, della comunità umana e del progres- so sociale, della comunione ecclesiale e al servizio di una nuova evangelizzazi- one. Nell’account ufficiale Twitter di papa Francesco (oggi tradotto in nove lingue) il numero di followers aumenta persistentemente. Sono già più di qua- ranta milioni. Il profilo del pontefice venne aperto da Benedetto XVI alla fine del 2012. I social media sono una grande opportunità per la Chiesa attraverso i quali può divulgare la parola di Cristo e la dottrina.
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Busto, Paola, and Giuseppe Viola. "Società Benefit: le prime esperienze lombarde nel settore delle public utility." ECONOMIA PUBBLICA, no. 1 (February 2022): 167–74. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-001009.

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Abstract:
Partendo da un breve excursus sulle Società Benefit, frutto di un percorso di evoluzione della responsabilità sociale nell'attività d'impresa (CSR), questo articolo intende porre l'attenzione sulla pionieristica esperienza italiana - prima in Europa - di un modello giuridico di impresa che punta a integrare massimizzazione del profitto con il raggiungimento di finalità sociali e ambientali. Tra queste rientrano le public utility, aziende del servizio pubblico locale che erogano beni e servizi essenziali per la collettività, già in realtà benefit oriented. Dal protocollo tra Confservizi CISPEL Lombardia e Assobenefit sottoscritto a dicembre 2020, in un solo anno si documenta la scelta, non scontata, delle prime due aziende di servizi pubblici in Lombardia di adottare lo status di Società Benefit. L'esperienza di Neutalia S.r.l. e Tea S.p.A
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10

Pregno, Cristiana, and Barbara Rosina. "Tra sfiducia e insicurezza: strategie e strumenti del servizio sociale." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2013): 49–66. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004003.

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Abstract:
L'assistente sociale č un professionista che puň ridurre la distanza tra il cittadino e l'istituzione attraverso la promozione di contatti tra sistemi diversi. Ha competenze e risorse per affrontare problemi specifici, esercita la sua expertise nel rapporto diretto con la persona e nella partecipazione e nella costruzione, a diversi livelli, di obiettivi e pratiche comuni fra servizi per la produzione di benessere e nella dimensione della valutazione di efficacia, di appropriatezza, di risultato, di qualitŕ, di soddisfazione dei cittadini. Le autrici, a partire da una riflessione sulla collocazione lavorativa degli assistenti sociali, sulle sfide poste dall'insicurezza e dalla sfiducia nell'agire professionale quotidiano, individuano nell'integrazione socio-sanitaria un luogo di co-costruzione della fiducia e nella formazione professionale continua la possibilitŕ di partecipazione attiva ai processi di integrazione fra politiche ed interventi nel rispetto dei riferimenti valoriali della professione.
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Facchini, Carla, and Chiara Respi. "Le valutazioni del percorso formativo dei neolaureati in servizio sociale." SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no. 3 (November 2016): 161–74. http://dx.doi.org/10.3280/sp2016-003010.

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Chiarelli, B. "Il consultorio genetico come servizio sociale per le future generazioni." Global Bioethics 3, no. 6 (January 1990): 49–58. http://dx.doi.org/10.1080/11287462.1990.10800530.

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Pesce, Mario, Lavinia Bianchi, and Alberto Pesce. "Dalla dimensione disumana della tratta al riscatto sociale. Percorsi di violenza di genere." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (January 2021): 76–97. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002007.

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Abstract:
Le vittime di tratta, ostaggio della criminalità organizzata e destinate al mercato del sesso, sono un fenomeno omogeneo, che ha bisogno di buone prassi, particolari e ad hoc, proprio per superare la percezione emergenziale e le generalizzazioni deleterie. In prevalenza le vittime di tratta sono donne che provengono dall'est europeo, oppure di na-zionalità nigeriane o sono transessuali che arrivano principalmente dal Sud America e rap-presentano un business importantissimo per i criminali. Queste donne, invisibili e senza voce, sono il più delle volte ostaggio di chi organizza il viaggio e, di conseguenza, tutto questo ren-de difficile la presa in carico da parte dei servizi sociali. L'intervento prende in esame, come caso di studio, le buone pratiche di accoglienza e presa in carico del servizio Roxanne del Comune di Roma, e delle discipline di scarsità, di sospetto e resistenza (Theodossopoulos, 2014) che le vittime di tratta attivano al fine di gestire il disa-gio della migrazione e della violenza (Appadurai, 2005), ricomponendo i disagi psicofisici della loro condizione. Le narrazioni delle donne nigeriane, delle donne dell'Est Europa e delle transessuali, che hanno contattato il servizio Roxanne o sono state intercettate dall'unità di strada, sono la prima parte del corpus qualitativo della ricerca. La seconda parte è un lavoro di analisi dei contenuti relativamente alle schede conservate dal servizio Roxanne e nelle strutture dove le vittime di tratta vengono inviate. La terza parte del corpus è l'analisi delle narrazioni di alcu-ni uomini detenuti per il reato di sfruttamento della prostituzione nelle carceri di Pavia e di Bollate (MI) per comprendere la totale disumanizzazione e la retorica della cosiddetta "pro-tezione" da parte degli sfruttatori. Le donne vittime di tratta sono permanentemente controllate e abusate dai loro carcerieri, in una costellazione di violenze e di continui atti brutali. A loro volta, i maltrattanti, respingono totalmente ogni responsabilità proiettando ogni colpa verso le maltrattate. Racconta uno di loro "sono libere di fare quello che vogliono, noi siamo qui solo per proteggerle, lei non le aiuterebbe?". Quello che emerge, dall'analisi dei dati, è una forma di normalizzazione della violenza da parte delle vittime di tratta, una forte marginalità (Douglas, 1993) ma, anche, una propen-sione alla resilienza.
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Accorinti, Marco, Marco Burgalassi, and Maria Chiara Mancinelli. "Le attività di tirocinio nei corsi di laurea in servizio sociale." FOR - Rivista per la formazione, no. 3 (August 2022): 40–42. http://dx.doi.org/10.3280/for2022-003oa14563.

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Quadrelli, Marco. "Il trattamento dei dati personali contenuti nella documentazione del servizio sociale." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (July 2009): 192–98. http://dx.doi.org/10.3280/mg2009-002018.

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Long, Joelle, and Marilena Dellavalle. "La cooperazione fra servizio sociale e giudici in un processo giusto." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (July 2009): 176–91. http://dx.doi.org/10.3280/mg2009-002017.

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Esposito, Maurizio. "Innovazione sociale e sostenibilità del Servizio sanitario nazionale: un inquadramento sociologico." SALUTE E SOCIETÀ, no. 2 (May 2019): 30–39. http://dx.doi.org/10.3280/ses2019-002004.

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Vanzetto, M., R. Rodinò, M. M. Santoro, and T. Frascarelli. "Un servizio integrato per adolescenti a Roma." Medicina e Morale 43, no. 6 (December 31, 1994): 1173–85. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1004.

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Abstract:
Dal marzo 1993 la Cooperativa sociale "Animazione Verderocca" (ANVER) ha attivato un Servizio Integrato per adolescenti, completamente gratuito, nei locali del suo poliambulatorio. Si è voluto creare nel territorio un Servizio che fosse aperto a tutti e di facile accesso, che diventasse punto di riferimento per risolvere dubbi e problemi adolescenziali, ma anche proposta per un cambiamento di comportamenti a rischio e quindi tentativo per una prevenzione primaria delle devianze giovanili. Una équipe interdisciplinare costituisce la caratteristica fondamentale di questo Servizio. Essa, tenendo presente il concetto globale di salute, intende fornire un aiuto all'adolescente a spostare il focus di attenzione dal sintomo alla totalità della persona. In un anno di attività hanno fruito del Servizio Integrato 71 giovani, 64 femmine (90%) e 7 maschi (10%). Il tipo di intervento vuole essere qualitativo più che quantitativo e le 368 prestazioni complessive effettuate ne confermano la consistenza. La domanda di partenza dell'adolescente ha trovato nell'équipe o nella consulenza psicologica una sua ridefinizione basata non solo sulla analisi della domanda, ma anche sulla formulazione stessa dell'intetvento. Evidentemente tale riformulazione "agita" e "proposta" dagli operatori del Servizio Integrato è vissuta dall'utenza come una corretta lettura o integrazione della propria richiesta vista la costanza nel tempo del ritorno e la pubblicità che gli adolescenti stessi fanno del Servizio ai propri amici.
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Cuzzi, Marco. "«Moderno, veloce, di servizio»: il conservatorismo popolare de «La Notte»." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (July 2021): 67–89. http://dx.doi.org/10.3280/sil2020-001003.

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Abstract:
Voluto dall'industriale del cemento Carlo Pesenti come quotidiano elettorale per contrastare le sinistre alle elezioni politiche italiane del 1953, «La Notte» diventò un protagonista del giorna-lismo di Milano dagli anni Cinquanta ai Settanta. Caratterizzato da uno stile dinamico, «La Notte» fu un quotidiano di informazione, riportando notizie di ogni tipo, dalla politica naziona-le alla vita economica, sociale e persino notturna. Fu il primo tabloid italiano. Il suo direttore Nino Nutrizio, un giornalista di destra, schierò il giornale con la Maggioranza silenziosa e con il "blocco d?ordine" anticomunista. Quando si accorse che l?estremismo neofascista stava mo-nopolizzando la reazione moderata milanese, Nutrizio si allontanò dal Movimento Sociale Ita-liano, schierandosi con le istituzioni. L?avvento delle televisioni commerciali ne fece declinare il successo. Dimessosi il direttore nel 1979, nella fase più acuta del terrorismo, il giornale so-pravvivrà fino al 1994, all?alba di una nuova epoca per Milano e per l?Italia.
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Pisu, Daniela. "Nuovi orizzonti per la fanciullezza negata. Quali strategie per fronteggiare emergenza sanitaria e pandemia sociale nella gestione dello spazio neutro?" SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 2 (September 2022): 78–91. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002006.

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Abstract:
Il contributo approfondisce il diritto alla bigenitorialità dei minori nell'ambito di interventi tesi alla presa in carico di fratture coniugali complesse, aggravate dalle lacerazioni emotive della pandemia sociale. Il case study sul colloquio di restituzione nello spazio neutro in un servizio specialistico della Sardegna, mostra l'integrazione delle pratiche interdisciplinari come un social investment di lungo periodo per il benessere di minori adultizzati dal conflitto genitoriale.
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Camporeale, Rosalia, Leonardo Caggiani, and Michele Ottomanelli. "Equità e accessibilità nella pianificazione della mobilità sostenibile." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 32–39. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099005.

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Abstract:
Una sfida molto sentita nell'ambito della mobilità sostenibile è quella di pianificare e operare servizi equi da un punto di vista sia geografico che sociale. Le nuove forme di mobilità, infatti, possono esacerbare le disuguaglianze preesistenti nell'accesso ai sistemi di trasporto pubblico escludendo alcune aree urbane quali ad esempio i quartieri a basso reddito o quelli più lontani dal centro città, ovvero proprio laddove i residenti potrebbero beneficiare maggiormente di un nuovo servizio. L'obiettivo di questo lavoro è inquadrare questi aspetti e discuterli alla luce degli studi più recenti, profilando gli aspetti chiave da approfondire sia nella ricerca scientifica così come da parte dei professionisti della pianificazione.
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Schinocca, Simone. "Società, teatro e Servizio Sociale: la belleza è quello che ci salverà." Cuadernos de Trabajo Social 29, no. 1 (January 12, 2016): 43–50. http://dx.doi.org/10.5209/rev_cuts.2016.v29.n1.49267.

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Abstract:
Tres mundos diferentes: la sociedad, el teatro y el Trabajo Social; a veces concéntricos y a menudo en intersección: la sociedad, el teatro y el arte de la performance y el Trabajo Social. Mundos diversos que viven, reflejan, se reflejan e interactúan, y que también son una ocasión de encuentro, desencuentro y confrontación, y sobre todo ofrecen la posibilidad de un cambio profundo.En el artículo se relata y se reflexiona sobre la experiencia de una compañía de teatro, Tedacà, que lleva trece años moviéndose en los límites de estos tres universos; de estos tres mundos que encierran, además, una infinidad de palabras con un enorme significado: territorio, encuentro, cultura, diversidad y búsqueda. Se trata de una experiencia artística que ha optado por crear escenarios de debate y que profundiza en las dificultades, en las contradicciones humanas y en la confrontación constante e inagotable con la experiencia humana. En el corazón de esta acción teatral se busca el equilibrio entre narración, encuentro, indagación y la dimensión artística. En este encuentro entre sociedad, teatro y Trabajo Social se busca también la sustentabilidad de esta empresa cultural, en una Italia destrozada por la crisis, no solo económica, sino de valores y sobre todo de puntos de referencia.La profesión del autor, como trabajador social, le ofrece una apertura de perspectivas: psicológica, sociológica y jurídica y un espacio de encuentro y afrontamiento con el mundo del Trabajo Social. Lucha para conciliar los tiempos de estudio con los laborales y el del itinerario teatral al que no puede reenunciar. Es una lucha en el terreno de lo que hasta entonces había sido el mundo de la enfermedad mental, o el mundo de la cárcel, cuando como consultor en la cárcel de Ivrea, participó en un proyecto de acompañamiento a personas que van a salir de la cárcel, una vez cumplida la pena, y que tienen un pasado de drogadicciones. Es la forma de estar en el mundo del trabajador social, es como llevar una alianza en el dedo. El arte, la sociedad y el Trabajo Social se han encontrado en muchos proyectos: con todo tipo de escuelas, con el problema del acoso y de la diversidad; proyectos que tratan de la exclusión y que relatan la profunda violencia, el sufrimiento y la soledad que se encierran en estas dimensiones. Ha tratado también el tema de acogimiento familiar, trabajando con los niños para llegar a sus padres. Ha realizado talleres de arte para toda la ciudadanía, con los jóvenes, usuarios de los Servicios Sociales de los pisos tutelados, sin crearles itinerarios ad hoc, sino tratando de insertarlos en los de sus coetáneos, tratando de eliminar así cualquier etiqueta que pudiera diferenciarlos, y simplemente buscando el encuentro entre ellos. El hilo conductor no siempre era consciente, aunque siempre ha estado presente, porque era tan esencial como lo es la búsqueda de la belleza.
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Zanon, Vittorio. "Ubuntu, io sono perché noi siamo. Empowerment di gruppo per giovani nigeriane vittime di tratta." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (January 2021): 98–112. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002008.

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Abstract:
Dal 2016 in Veneto ed in particolare a Verona si è registrato un enorme aumento di nigeria-ne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Come servizio sociale del Comune di Verona, all'interno delle azioni del Progetto NAVe Network Antitratta per il Veneto è emersa l'esigenza di essere più efficaci negli interventi dei vari attori coinvolti nel progetto di aiuto alle ragazze per molte difficoltà nella creazione di relazioni interpersonali di fiducia, con conseguenti esiti fallimentari dei percorsi di assistenza, dovuti sia a limiti dei dispositivi di intervento sia alle sempre più complesse problematiche rilevate (scarsa motivazione, com-portamenti adolescenziali, esiti da traumi, aborti, atti autolesivi, tentati suicidi, ricoveri ospe-dalieri, allontanamenti, comportamenti a rischio e devianti, uso inconsapevole dei social net-work, ecc.). C'era l'esigenza di mettersi in discussione e modificare approcci e modalità di intervento, al fine di essere più efficaci nei percorsi di inclusione individuali, cambiare pro-spettiva e rimettere al centro le vere protagoniste dei percorsi di inclusione. Si è quindi scelto di fare un lavoro di gruppo tra minorenni e neomaggiorenni in carico al servizio sociale. Puntando su accettazione incondizionata e autodeterminazione delle perso-ne, si è avviato un percorso di empowerment di gruppo per accompagnare le giovani nige-riane vittime di tratta seguite in un percorso pedagogico antioppressivo di liberazione. Le attività sono condotte e facilitate da tre assistenti sociali, una mediatrice linguistico cultu-rale nigeriana e da una ragazza nigeriana con funzione di peer educator. Da settembre 2018 si sono organizzati incontri di 4-5 ore ogni sei settimane. Come scelta di conduzione delle attività si è scelto di non dare eccessiva strutturazione agli incontri e di utilizzare delle tecniche di animazione per facilitare un clima informale che age-volasse le relazioni e la libera espressione. L'obiettivo principale non è quello di trasmettere contenuti, ma di stimolare un processo di maturazione e consapevolezza del sé. Il messaggio esplicitato da subito era molto chiaro: «come sistema pubblico di assistenza siamo molto in difficoltà: abbiamo bisogno che siate voi stesse a farci capire come aiutarvi meglio». Le ra-gazze hanno così compreso il ruolo di partecipazione attiva richiesto; contemporaneamente la sfida per il servizio sociale ed i sistemi di accoglienza è stata quella di mettersi maggior-mente in gioco, per ridare fiducia alle ragazze e riconoscere loro competenze e capacità nell'autodeterminarsi. Da loro è inizialmente emersa una propensione a concentrarsi su temi legati al presente ed al futuro (la vita in comunità, la stabilizzazione nel territorio italiano, il lavoro, ecc.) ed una tendenza ad evitare tematiche più dolorose (il passato, il viaggio e l'esperienza di tratta, il rapporto con la Nigeria, ma anche in qualche modo il riconoscimento/consapevolezza di uno status di vittima che necessita di protezione). Si sono coinvolti negli incontri vari soggetti esterni soggetti della rete dei servizi, anche di tipo istituzionali (Questura, servizi specialistici sociosanitari, ecc.), affrontando alcune tematiche scelte dalle ragazze (le regole delle comunità, i documenti, la salute, le emozioni, le relazioni interpersonali, ecc.). Dopo un anno e mezzo, si individuano alcuni iniziali indicatori di esito: continuità della pre-senza e partecipazione attiva agli incontri, clima del gruppo, interazioni tra le ragazze all'interno e fuori dal gruppo, creazione di vicinanza e fiducia verso le istituzioni, tenuta dei percorsi di inclusione, maggiore attenzione, consapevolezza e disponibilità a mettersi mag-giormente in gioco, oltre ad un allargamento e coinvolgimento attivo da parte di servizi so-ciosanitari pubblici.
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Leveni, Daniela, Daniele Piacentini, and Arturo Campana. "Effectiveness of cognitive-behavioural treatment in Social Phobia: a description of the results obtained in a public mental health service." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 11, no. 2 (June 2002): 127–33. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005583.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – L'efficacia sperimentale della terapia cognitivo–comportamentale nel trattamento della Fobia Sociale, e provata da numerosi studi, tuttavia tali evidenze non risultano avere una ricaduta significativa nella pratica clinica. Abbiamo pertanto voluto verificare l'applicability di tale terapia nel contesto di un normale servizio pubblico di salute mentale e valutarne i risultati per compararli a quelli descritti dagli studi sperimentali. Disegno e setting – Abbiamo introdotto nel nostro centro una terapia cognitivo comportamentale intensiva e trattato i casi di Fobia Sociale che si sono presentati successivamente. In totale sono stati trattati 11 soggetti rispondenti ai criteri diagnostici del DSM–IV e sono stati valutati gli esiti sia al tennine della terapia sia a 6 mesi dal suo tennine. Principali misure di valutazione – Sono stati utilizzati strumenti obiettivi di valutazione: SF/36 per la valutazione della percezione da parte del soggetto del proprio stato di salute generale e mentale, la CGI per la valutazione clinica del terapeuta e PGI per la valutazione di quella del paziente, Liebowitz scale per la valutazione obiettiva dei correlati sintomatologici. Risultati – Nonostante il numero relativamente ridotto di soggetti che componevano il campione e la cronicita del disturbo presentato, sono stati ottenuti miglioramenti statisticamente significativi. Conclusioni – I risultati ottenuti confermano sostanzialmente quelli indicati dagli studi di efficacia e soprattutto l'applicability del metodo proposto anche nel contesto del Servizio Pubblico. Tenuto conto della elevata diffusione epidemiologica del disturbo, dell'elevato carico di malattia che determina nella popolazione generale e del costo relativamente modesto che il trattamento proposto comporta sarebbe auspicabile che esso venisse utilizzato routinariamente nella pratica clinica dei servizi pubblici.
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Venza, Gaetano, Gandolfa Cascio, and Patrizia Amenta. "Le motivazioni a prestare Servizio Civile Nazionale: uno studio esplorativo condotto con gli aspiranti volontari presso l'Universitŕ degli Studi di Palermo." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (May 2011): 57–66. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-001006.

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Abstract:
Dal momento della sua istituzione, numerosi studi in campo psico-sociale si sono occupati del Servizio Civile Nazionale (SCN) con diverse ricerche che si sono focalizzate in modo particolare sul profilo motivazionale dei giovani volontari, marcatamente differente rispetto a quello degli ormai scomparsi obiettori di coscienza e assai piů simile, per diversi aspetti, a quello dei "veri" volontari. Il presente studio, in un'ottica esplorativa, intende fornire un apporto alla migliore comprensione delle motivazioni che spingono un numero crescente di giovani a prestare SCN. In una prospettiva di ricerca-azione che intende coniugare conoscenza e cambiamento, inoltre, lo studio vuol rappresentare un contributo al miglioramento della qualitŕ dell'esperienza di servizio civile.
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Ferrazza, Daniela. "Street Level Evaluation: un approccio innovativo allo studio delle politiche sociali." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (May 2010): 75–95. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-001005.

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Abstract:
La valutazione street level dei servizi sociali č un approccio particolare nello studio e nella valutazione dei servizi pubblici, che sta guadagnando sempre piů apprezzamento nelle comunitŕ professionali. Essa si basa sul presupposto che i burocrati street level, hanno un ruolo cruciale nella realizzazione di servizi sociali/progetti/politiche e stabilisce che tale ruolo, lungi dall'essere un ostacolo, č creativo e attivo. La formula della Street Level Evaluation comprende una tecnica di osservazione diretta, di un processo partecipativo di valutazione e una particolare attenzione per le strategie del professionista, in base al presupposto che le politiche sono qualcosa che la gente fa. Ci sono diversi fattori che siamo stati in grado di cogliere, grazie a questo approccio, e che riguardano essenzialmente quegli aspetti del lavoro sociale che non possono essere trovati nei documenti e nelle dichiarazioni. Prima di tutto, gli aspetti organizzativi per la divisione del lavoro informale che influenzano molto la qualitŕ del servizio. Inoltre, le strategie degli operatori sociali messe in atto per sostenere le richieste dei clienti evidenziano spesso l'uso di potere discrezionale da parte di tali lavoratori. Abbiamo considerato questa discrezionalitŕ come un "neutro" componente della politica e siamo stati in grado di chiarire come questo potrebbe contribuire a costruire un migliore disegno di valutazione.
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Alastra, Vincenzo, Francesca Menegon, and Romina Ferretti. "Lavorare nel "sociale": il punto di vista su formazione e professione di studenti e neolaureati in Servizio Sociale." FOR - Rivista per la formazione, no. 80 (November 2009): 63–89. http://dx.doi.org/10.3280/for2009-080011.

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Dellavalle, Marilena. "Valutare e sostenere la genitorialitŕ in contesti interculturali: la prospettiva del servizio sociale." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (May 2012): 71–79. http://dx.doi.org/10.3280/mg2012-002008.

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Seminara, Emma. "Il cuore con il manico." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 86–99. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001009.

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Abstract:
L'articolo descrive il lavoro di un giudice minorile (e anche il suo animus: intenzioni ed ideali), nella ricerca dell'interesse concreto e attuale di ogni bambino tutelato: il bilanciamento con gli interessi dei genitori e degli altri soggetti coinvolti nella procedura; l'approfondimento di quanto descritto dal Servizio Sociale e di quanto osservato dagli Psicologi e dagli operatori delle comunità e dei vari servizi specialistici; la promozione delle responsabilità dei genitori con misure personalizzate per il caso. Il focus - per l'individuazione dell'interesse di quel minore, così da orientare la direzione della procedura (riunione della famiglia e salvaguardia dei legami oppure recisione dei rapporti e adottabilità, seguita da adozione) - è l'ascolto del minore interessato, un minore come Rocco che ha disegnato un cuore con il manico, per far capire al suo giudice la sua impossibilità di spostarlo altrove.
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Margara, Alessandro. "Il lungo processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2011): 53–74. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-001005.

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Abstract:
Il sistema degli OPG per accogliere gli autori di reato, prosciolti per vizio totale di mente, č contenuto nel Codice penale, ma č stato fortemente modificato da sentenze costituzionali e da interventi legislativi, che lo hanno adattato alla nuova concezione dell'assistenza psichiatrica: gli OPG esistenti sono perň rimasti eguali al modello carcerario del passato sia per i luoghi, sia per il personale prevalente, rappresentato dalla Polizia penitenziaria. La pericolositŕ sociale č la condizione per la applicazione della misura di sicurezza dell'OPG, che si esegue negli stessi OPG. Il concetto di pericolositŕ sociale, assoluto nel Codice penale, si č relativizzato e va accertato nel concreto del singolo caso e delle sue risorse socio-familiari. Il DPCM 1/4/2008 che ha stabilito il passaggio della sanitŕ penitenziaria al Servizio sanitario nazionale ha un progetto di distribuzione degli internati nelle regioni di appartenenza, cosě che le stesse seguano i malati residenti nei loro territori e tendano a riportarli all'assistenza psichiatrica generale degli stessi. L'allegato C al DPCM descrive le fasi di questo passaggio e della presa in carico del Servizio sanitario di ogni regione, cosě che sia superato e abbandonato il vecchio modello degli OPG.
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Bonetti, Marta, Simona Carbone, Maurizia Guerrini, and Fedele Ruggeri. "Servizio sociale di prossimità ed empowerment degli abitanti in un quartiere di edilizia pubblica." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2015): 114–27. http://dx.doi.org/10.3280/we2015-001011.

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Fabi, Massimiliano. "L'apporto professionale dello psicologo presso l'Ufficio di servizio sociale per i minorenni di Napoli." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2010): 171–85. http://dx.doi.org/10.3280/mg2010-001017.

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Boscacci, Flavio. "Valutazioni tecniche ed economiche delle infrastrutture di trasporto." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 12–14. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059002.

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Abstract:
I servizi che arricchiscono il funzionamento del sistema economico e sociale di un territorio traggono a loro volta efficienza e qualitŕ dall'esistenza di specifiche reti infrastrutturali, di norma interconnesse a livello internazionale e spesso al servizio l'una delle altre. Delle innumerevoli questioni - tecnologiche, tecniche, gestionali - che riguardano lo sviluppo delle reti si esamina qui l'aspetto delle valutazioni tecniche ed economiche delle infrastrutture di trasporto. Ciň perché i territori necessitano di sempre maggiore accessibilitŕ per le persone e per le merci, ma anche perché spesso le infrastrutture esistenti non sono adeguatamente sfruttate e una loro duplicazione č in genere assai costosa, in termini economici e ambientali. Dopo un sintetico richiamo alle categorie teoriche piů importanti per giudicare il ruolo delle reti infrastrutturali nell'economia di un territorio, il saggio introduttivo presenta i sette contributi esperti, organizzandoli secondo la loro natura scientifica e la finalitŕ valutativa.
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Lecce, Amelia, Ilaria Viola, and Giovanna Celia. "L'inclusione al nido tra passato e presente: il ruolo della coeducazione." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 108–17. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12918.

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Abstract:
Il servizio di asilo nido ha una storia complessa: da ente morale nato per rispondere alle esigenze di una piccola parte della popolazione, è diventato promotore consapevole di pratiche partecipative inclusive. L'excursus storico e legislativo ha permesso il pieno riconoscimento del servizio come pratica virtuosa, al fine di innescare circuiti inclusivi, che contrastino la povertà e la marginalità sociale. Il nido, quindi, si configura come uno spazio privilegiato per costruire le prime relazioni affettive ed educative, mediante l'organizzazione di contesti educativi flessibili e inclusivi, con l'obiettivo di favorire la partecipazione tanto compromessa durante il periodo caratterizzato dalla diffusione del Covid-19. Nell'articolo si farà luce su come il nido e la relazione tra le figure che costellano la vita del bambino si siano evoluti nel tempo e quale ruolo abbia avuto la coeducazione durante la pandemia.
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Corradi, Emilia. "Etica e pedagogia tra passato e futuro per una architettura dell'emancipazione." TERRITORIO, no. 100 (November 2022): 29–41. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100004.

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Abstract:
Il saggio descrive l'impegno di Yasmeen Lari nel tramandare la cultura del Pakistan per mezzo del progetto architettonico, attraverso la riscoperta del patrimonio storico architettonico e della tradizione costruttiva locale. Operando in una direzione che tramite l'architettura attua un ripensamento sul contemporaneo per un progresso sociale, culturale, ambientale a servizio di uomini e donne con l'obiettivo di garantire un rifugio sicuro e salubre a tutti gli abitanti per un futuro dignitoso e sostenibile. L'architettura diventa così uno strumento di educazione, formazione, prevenzione e identità attraverso la riscoperta e la rielaborazione di tipologia, morfologia e tecniche costruttive accessibili a tutti in una dimensione di sostenibilità ambientale e sociale.
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Grigis, Luigi. "Crisi adottive in adolescenza e giustizia penale minorile: una ricerca esplorativa sull'intervento dell'Ussm di Milano." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2020): 148–60. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002013.

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Abstract:
L'ambito di ricerca selezionato è quello delle crisi adottive in adolescenza che sfociano nel processo al minore1. Il processo al minore, disciplinato dal Dpr 22 settembre 1988 n. 448 si fonda su principi quali la minima offensività e la de-stigmatizzazione. La ricerca2 si è posta tre obiettivi: 1) raccogliere elementi informativi rispetto alle crisi adottive conosciute dall'Ufficio di servizio sociale per i minorenni (Ussm) di Milano; 2) indagare la rappresentazione che gli assistenti sociali hanno della "crisi adottiva"; 3) analizzare l'intervento professionale degli stessi al cospetto del disagio acuto a carico di un minore adottato e/o di altri membri della famiglia adottiva. Dopo una sintetica descrizione del quadro concettuale e del contesto in cui si colloca l'azione professionale dell'Ussm di Milano si è inteso soffermarsi sulla "voce" degli operatori. Basata su dieci interviste, la ricerca illustra i percorsi degli adolescenti adottati, la rappresentazione della crisi adottiva e i punti di forza e di debolezza, le minacce e le opportunità legate all'intervento professionale. Alla luce di quanto emerso l'elaborato si conclude con alcune considerazioni sul ruolo dei servizi sociali nelle crisi adottive. La finalità è di restituire un quadro conoscitivo capace di stimolare interventi per migliorarne l'efficacia.
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Lora, Antonio, Gabriella Baj, Emiliano Monzani, Barbara Panetta, and Daniele Von Morghen. "Capitolo 2: Strumenti della ricerca." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (December 2002): 8–14. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000198.

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Abstract:
La valutazione della gravità e dell'esito nei servizi clinici richiede strumenti specifici, che, oltre a possedere le classiche proprietà psicometriche (riproducibilità, validità, sensibilità al cambiamento, ecc.), siano anche applicabili, cioè brevi, semplici da usare e accettabili. La scala HoNOS rappresenta uno dei primi strumenti di valutazione, sviluppati in modo specifico per essere utilizzati routinariamente nei servizi di salute mentale.Nel 1993 la Research Unit del Royal College of Psychiatrists (CRU) venne incaricata dal Ministero della Sanità inglese di sviluppare uno strumento in grado di monitorare il raggiungimento degli obiettivi, individuati nel campo della salute mentale dal libro bianco governativo “The Health of The Nation“ (uno di questi era, ad esempio, il miglioramento del funzionamento sociale nei pazienti psichiatrici). Lo strumento avrebbe dovuto essere utilizzato sia a fini gestionali che clinici. A livello gestionale avrebbe dovuto, ad esempio, quantificare l' “effectiveness” del servizio, mettendola in relazione con i costi, e monitorare gli accordi stretti tra erogatori ed acquirenti di servizi. Nell'ambito clinico avrebbe dovuto misurare la gravità del quadro psicopatologico e della situazione psicosociale degli utenti, valutare l'esito degli interventi e definire il carico degli operatori.
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Grenci, Michelangelo. "Clinica nel sociale: l'esperienza presso un centro di accoglienza per migranti. Riflessioni ed emozioni fra luci e ombre." GRUPPI, no. 1 (October 2020): 155–69. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10491.

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Abstract:
L'autore descrive la propria esperienza clinica in un Centro di Accoglienza Straordinario (CAS) per migranti, evidenziandone il contesto organizzativo e il rapporto con le istituzioni. Partendo dal tema migratorio, si descrivono le attività clinico-psicologiche in connessione con le complesse forme e livelli gruppali operanti, esplicitamente e implicitamente, nel servizio. Si individuano infine i costrutti di "perturbante" e "perversione relazionale" come utili a promuovere una rilettura riflessiva dell'esperienza.
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Maria, Pozzi Monzo. "L'uso dell'osservazione nella psicoterapia genitori-bambini piccoli, quando i genitori hanno disturbi psichiatrici." INTERAZIONI, no. 2 (December 2011): 69–84. http://dx.doi.org/10.3280/int2011-002007.

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Abstract:
Questo articolo esplora il lavoro con genitori affetti da malattie mentali e con il loro bebč; lavoro che presenta grandi difficoltŕ. La famiglia era stata segnalata al Servizio per la Salute Mentale di Bambini e Adolescenti, alla periferia di Londra, dalla visitatrice per l'infanzia: era preoccupata dell'attaccamento dubbio fra una mamma e la sua bambina di 4 mesi. Un contratto limitato fu stipulato con la famiglia perché giŕ riceveva molti aiuti psichiatrici e di assistenza sociale da un numero di servizi locali. Il compito della terapeuta era di osservare l'emergere della mente della bambina e della sua relazione coi genitori nell'hic et nunc della seduta e condividerlo coi genitori. Il disturbo psichiatrico genitoriale inevitabilmente si era manifestato durante le sedute ed era stato in parte riconosciuto in un dialogo che si alternava fra la terapeuta, la bambina e i genitori. Vengono messe in rilievo le scissioni, le proiezioni e gli aspetti di controtransfert del terapeuta durante il lavoro con questi genitori.
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Losavio, Tommaso. "Postfazione." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (March 2002): 69–72. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000563.

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Abstract:
Indagini condotte in diverse città italiane rilevano che i cittadini stranieri utilizzano i servizi del SSN in modo proporzionalmente più basso al confronto con quello della popolazione autoctona (AA.VV. La salute straniera: Epidemiologia, culture, diritti, ESI, Napoli, 1994).Una ricerca concernente la città di Torino ha documentato in effetti come solo il 50% dei cittadini stranieri residenti ed aventi pertanto diritto risultava regolarmente iscritto al Servizio Sanitario Nazionale (Città di Torino, Osservatorio statistico provinciale sugli stranieri, Ufficio di Statistica, Torino: 1998)I flussi migratori, che in modo particolare in questi ultimi anni hanno interessato il nostro Paese, contribuiscono a modificare l'assetto sociale, economico e culturale della società italiana ed anche i modelli di organizzazione e funzionamento dei servizi socio-sanitari.Come scrive Roberto Beneduce “…sollecitare il riconoscimento dei diritti, incoraggiare l'integrazione e la conoscenza reciproca di gruppi e cittadini, disegnare strategie di intervento e di prevenzione più adeguate in relazione agli specifici modelli di malattia e bisogni di cura, diventano obiettivi che qualsiasi azione di promozione della salute nella popolazione immigrata dovrebbe riuscire a perseguire unitariamente” (Beneduce R., Frigessi D., Vacchiano F., L'attività del Centro Frantz Fanon nell'assistenza psichiatrica agli immigrati, PNSM, Istituto Superiore di Sanità, Roma 2000).
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Ghidelli, Roberta. "Interconnessioni e snodi dialogici nella giustizia penale minorile tra criticità e sfide educative." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 73–80. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001008.

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Abstract:
Il sistema della giustizia minorile chiede agli operatori, giuridici e psico-socio-educativi, di sviluppare sempre più forme e metodologie dialogiche per dare più forza al recupero del minore e alla corresponsabilità di tutti gli attori, istituzionali e non, coinvolti e coinvolgibili. Il servizio sociale del penale è chiamato a svolgere una duplice funzione di facilitazione delle interazioni, una nei confronti del contesto sociale e l'altra verso il sistema della giustizia. Il d.p.r. n. 448/1988 è oramai ampiamente maggiorenne, ma come l'adolescenza termina intorno ai 25 anni anche l'implementazione della normativa necessita ancora di sviluppare spazi discorsivi nei quali rimettere al centro i significati del lavoro con gli adolescenti che delinquono, punta dell'iceberg del disagio e del malessere giovanile.
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Laino, Giovanni. "Gli immigrati ci mostrano come cambia la città." TERRITORIO, no. 100 (November 2022): 126–29. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100015.

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Abstract:
I migranti stranieri nelle città crescono, si radicano, partecipano alla divisione sociale dello spazio come delle opportunità del mercato del lavoro e alla trasformazione del paesaggio economico sociale oltre che spaziale. A Napoli si registra un incremento molto significativo di stranieri iscritti alla Camera di Commercio come commercianti, in sede fissa o ambulanti. La mappa delle localizzazioni di queste iscrizioni insieme alla ricostruzione di alcune carriere consentono di ipotizzare alcuni caratteri delle dinamiche di trasformazione. La ricerca presentata in questo servizio consente di sostenere che l'uso della categoria della segregazione non aiuta a decifrare le traiettorie del cambiamento mentre una lettura più obiettiva del processo consente di cogliere meglio alcuni caratteri, forse peculiari, anche di lunga durata, della città di Napoli.
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West-Harling, Veronica. "Bruno Castiglioni. L'altro Feudalesimo: Vassallaggio, servizio e selezione sociale in area veneta nei secoli XI–XIII." American Historical Review 119, no. 5 (December 2014): 1757–58. http://dx.doi.org/10.1093/ahr/119.5.1757.

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Capone, Vincenza, and Giovanna Petrillo. "Senso di appartenenza degli infermieri all'azienda ospedaliera: relazioni con le percezioni di efficacia personale e collettiva e con il burnout." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (March 2012): 15–38. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-001003.

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Abstract:
Questo lavoro ha indagato il senso di appartenenza degli infermieri all'azienda ospedaliera, tenendo conto del genere, del reparto di afferenza e degli anni di permanenza nella struttura. Ulteriore obiettivo č stato quello di indagare la relazione tra il senso di appartenenza di questi operatori sanitari e altre variabili psicosociali, quali le percezioni di efficacia collettiva nella comunicazione in ambito ospedaliero, l'autoefficacia percepita nella comunicazione con il paziente, l'autoefficacia sociale e il burnout. Č stato somministrato un questionario self-report a 840 infermieri (47% maschi e 53% femmine) che lavorano in aziende ospedaliere del Centro e del Sud Italia. I risultati hanno evidenziato livelli piuttosto elevati di senso di appartenenza alla struttura da parte degli infermieri (con differenze per anzianitŕ di servizio e reparto di afferenza) e bassi livelli di burnout. Č stato testato un modello di equazioni strutturali che ha evidenziato come il senso di appartenenza, insieme alle percezioni di autoefficacia comunicativa, risulti un predittore negativo di tutte le dimensioni del burnout. Sono risultati predittori del senso di appartenenza all'azienda ospedaliera le percezioni di efficacia collettiva e l'anzianitŕ di servizio nello stesso ospedale.
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Bresc, Henri. "Uno sguardo da Catania sulla Sicilia medievale. Note introduttive." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 2 (December 2021): 12–41. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-002002.

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Abstract:
Il mazzo di documenti analizzati e pubblicati in questo catalogo ci permette di descrivere qualche tratto di una Sicilia orientale poco studiata ancora e molto differenziata, quella dei borghi rurali, del latifondo e del mondo del vigneto, la sua topografia, l'organizzazione del territorio, il suo variegato paesaggio, di delineare la formazione sociale che fonda la sua originalità e il suo dinamismo, animato da cavalieri di paese e da "borgesi": imprenditori e agiati, e di percepire infine le relazioni di servizio spirituale assunte dal clero e in particolare dal doppio monastero di San Nicolò l'Arena e di Santa Maria di Licodia e rivelate nei testamenti di diversificati ceti sociali, nel quadro di una devozione fondata sulla speranza della vita eterna e sulla fiducia nella comunione dei santi.
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Porena, Massimo. "Urologia funzionale: Nuove acquisizioni scientifiche al servizio della clinica." Urologia Journal 79, no. 1 (January 2012): 5. http://dx.doi.org/10.1177/039156031207900101.

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Abstract:
Questo seminar monografico di Urologia, dedicato all'urologia funzionale del basso tratto urinario, ospita quattro articoli che aprono a nuove prospettive sulla comprensione della fisiopatologia dei LUTS e del loro trattamento, alla luce delle recenti acquisizioni neurofisiologiche, di imaging e di biologia molecolari. Il progressivo allungarsi della vita media registratosi nell'ultima metà del secolo è destinato a diventare un fenomeno caratteristico della nostra epoca, portando all'attenzione dell'urologo nuovi contesti precedentemente considerati di scarso rilievo. L'intera comunità scientifica, e la comunità urologica nello specifico, appare oggi unanime nel considerare necessario incrementare i propri sforzi verso un costante supporto verso la qualità di vita. Questa volontà è particolarmente evidente per quelle patologie, come i disturbi del baso tratto urinario, che non minacciano direttamente la quantità di vista del singolo soggetto, ma minano profondamente la sua realizzazione individuale e sociale determinando profonde alterazioni qualitative. Succede così che dopo aver saputo opporsi con efficacia e prontezza inaspettate all'attacco di patologie infettive e neoplastiche, l'urologo si confronta oggi con altre sfide. I quattro lavori presentati in questo volume testimoniano l'impegno e il contributo dell'urologia funzionale italiana che con instancabile dedizione alla causa della salute dei propri pazienti, verso le patologie funzionali del basso tratto urinario. La comprensione che l'urotelio, in passato considerato alla stregua di una semplice barriera fisica, che separava le urine dal corpo, partecipi alla regolazione neurologica periferica del riflesso minzionale, che cellule epiteliali assumano la capacità di svolgere un ruolo sensorio afferenziale e che da questo ne derivi una nuova prospettiva terapeutica, rappresentano i principali avanzamenti nella gestione del paziente con vescica neurologica. Se in passato la correzione anatomia del difetto/descensus degli organi pelvici costituiva la prima ed unica soluzione, oggi siamo consapevoli che la correzione anatomica è un momento chirurgico che deve guardare ed ottenere un miglioramento dei sintomi. I quattro lavori, scritti da autori il cui valore è riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, ci fanno comprendere come l'aumento dei valori relativi agli anni di vita media nei paesi più industrializzati sia un bene incompleto se non è accompagnato da un miglioramento della qualità di vita stessa delle persone. Come urologi, abbiamo motivi di ritenere — certo ognuno potrà considerare dentro di sé quanto tutto ciò sia reale — che la tutela della qualità di vita rappresenti il problema di primaria ed imprescindibile importanza in ogni nostro reparto ed è per questo che siamo orgogliosi di ospitare su Urologia un contributo clinico-scientifico in tal senso.
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Balenzano, Caterina, Giuseppe Moro, and Vito Maffei. "I destinatari protagonisti: la partecipazione di pazienti psichiatrici nella co-produzione di un servizio per l'integrazione sociale." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (February 2022): 97–112. http://dx.doi.org/10.3280/ses2022-001007.

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Coluccia, Paolo. "Il lavoro tra rischi ed opportunitŕ." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 2 (July 2012): 99–108. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002006.

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Abstract:
La disoccupazione č un grave problema della societŕ occidentale. L'approccio risolutivo č controverso, i dati spesso difformi. Si parla soprattutto con slogan, ma alla fine il concetto di lavoro ne risulta stravolto. S'impone uno studio rigoroso del tema del lavoro, per sfuggire all'ambiguitŕ retorica legata allo sviluppo, all'innovazione e alla competitivitŕ. Negli ultimi anni, gli interventi legislativi bipartisan per modificare il mercato del lavoro (termine infelice) sono stati molteplici. Ma č sfuggito al legislatore fino ad ora il valore del lavoro. Questo non puň essere inteso come una merce, ma come un servizio da rendere alla societŕ. Quale via d'uscita immaginare? Gli interrogativi sono tanti e meritano risposte immediate. Queste non possono che tener conto delle grandi trasformazioni sociali in atto: tecnologica, biologica e geopolitica. E non possono altresě dimenticare la giustizia sociale ed economica nei confronti degli esseri umani.
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49

Perino, Annamaria, and Elisa Di Qual. "Il contributo del Servizio Sociale alla promozione della continuità assistenziale tra i servizi per i malati in cure palliative. Una indagine nella ULSS 4 "Alto Vicentino"." SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (September 2017): 104–18. http://dx.doi.org/10.3280/ses2017-003009.

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Minelli, Andrea, and Michael Di Palma. "L'asse psiche-cervello-sistema immunitario al servizio dell'adattamento dell'organismo all'ambiente: l'importanza delle interazioni fra infiammazione e comportamento sociale." PNEI REVIEW, no. 2 (October 2018): 31–45. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2018-002003.

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