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1

Birch, Beverley. Louis Braille: El inventor del alfabeto de puntos en relieve que ha abierto las puertas de la cultura a millones de ciegos. Ediciones SM, 1991.

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2

Teillery, Juan Castaingts. Los sistemas comerciales y monetarios en la tríada excluyente: Un punto de vista latinoamericano. Universidad Autónoma Metropolitana, Unidad Iztapalapa, 2000.

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Nigro, Giampiero, ed. Reti marittime come fattori dell’integrazione europea / Maritime Networks as a Factor in European Integration. Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-856-3.

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Abstract:
Il tema, di grande respiro, prende come punto di partenza il concetto braudeliano di Mediterraneo. La sua visione di un mare chiuso come una opportunità geografica per una integrazione economica fra popolazioni diverse per religioni, linguaggi ed entità etniche e politiche continua a funzionare come modello per studi applicati ad un ampio raggio di contesti. L’obiettivo che si è posta la 50ª Settimana di studi è stato quello di andare oltre lo studio dei singoli sistemi visti in modo isolato per combinare diverse analisi di mari aperti e chiusi o aree costiere, allo scopo di comprendere il ruolo di integrazione giocato in Europa dalle connessioni marittime. Poiché nelle civiltà preindustriali il trasporto per via d’acqua era più facile di quello via terra, è sembrato giunto il momento di richiamare l’attenzione sul modo in cui queste reti di relazione operavano a livello europeo e con i partner commerciali asiatici e nordafricani. Il volume prende le mosse dalle grandi tradizioni di ricerca su base regionale o tematica, che però sono state raramente integrate su una più ampia scala continentale. Immanuel Wallerstein ha elaborato il concetto braudeliano concettualizzandone le dimensioni interculturali e transnazionali e il ruolo nel sistema di divisione del lavoro. Egli lo chiamò un “sistema mondo”, non perché coinvolgesse il mondo intero, ma perché è più vasto di qualunque unità politica giuridicamente definita. E si tratta di una “economia mondo” perché il legame di base tra le varie parti del sistema è economico. I vari aspetti e le tradizioni regionali di ricerca sono stati collegati tra loro in un approccio coerente che si posto l'obiettivo di valutare: - Sulla base di quali elementi geografici, nautici, tecnici, economici, giuridici, sociali e culturali siano emerse le varie reti regionali, e come funzionavano, - Il carattere e il ruolo dei porti marittimi come punti nodali delle rotte marine e del loro hinterland, attraverso fiumi, canali e strade, - I legami commerciali e personali tra mercanti e armatori in vari porti, - In quale modo le reti regionali si collegavano tra di loro e come, nel corso del tempo, finirono per integrarsi in unità più ampie, - In quale modo le reti private, inizialmente costituite da organizzazioni di mercanti e navigatori, finirono per trattare con le autorità locali e, una volta cresciute, con gli stati e gli imperi, per proteggere i propri interessi
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4

Lara, Nuria Arranz. Resolución de controversias en el Tratado de Libre Comercio: Un punto de vista comparativo con otros sistemas de integración. Senado de la República, 2002.

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5

Corsi, Cecilia, and Annick Magnier, eds. L’Università allo specchio. Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-389-6.

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Abstract:
Questo secondo volume dei Quaderni “Cesare Alfieri” intende offrire una riflessione su alcuni aspetti di fondo inerenti il nostro sistema universitario. E fra i tanti profili meritevoli di attenzione, il Comitato scientifico ha deciso di privilegiare il tema del rapporto tra università e sviluppo economico e sociale. Di fronte alle trasformazioni e al drammatico ridimensionamento del sistema di educazione superiore, come poter ribadire la centralità della formazione del ‘capitale umano’ per la crescita e la coesione di una società? I saggi contenuti nel volume, ciascuno dal proprio punto di vista, propongono interessanti spunti di approfondimento e di dibattito per cercare di comprendere come meglio possono, oggi, le università, con le risorse pubbliche ridotte, il grado di autonomia limitato, le incerte relazioni con gli altri attori, nazionali e locali, di cui dispongono, contribuire allo sviluppo economico e sociale di un paese nel quale le disuguaglianze territoriali e sociali si stanno approfondendo.
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6

Cingari, Salvatore, ed. Cultura democratica e istituzioni rappresentative. Firenze University Press, 2007. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-561-0.

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Abstract:
Il volume è un testo interdisciplinare a più autori che effettua una comparazione fra le due differenti vie novecentesche alla modernizzazione di Italia e Romania - variamente ispirate da modelli esterni di riferimento -, dal punto di vista politologico, culturale-politico, politico-istituzionale e politico-economico, con particolare riferimento al problema della rappresentanza. Il volume si compone di sei saggi di diversa ispirazione metodologica ed ideologica ma accomunati dalla tematizzazione dei contesti culturali e giuridico-politici dei due paesi, intesi come sistemi in "transizione", sospesi fra ricerca delle proprie caratteristiche storiche e l'attenzione ai modelli più avanzati del mondo occidentale.
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7

Portinari, Stefania, and Nico Stringa. Storie della Biennale di Venezia. Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-366-3.

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Abstract:
Atlante delle biennali intende essere un portolano per attraversare la storia e il presente di mostre che diventano epicentri di incontro e confronto anche tra nazioni e identità, che come mappe complesse e mesmerizzanti segnalano molteplici prospettive e punti cardinali. Uno sguardo widestream sul sistema dell’arte inizia puntando il periscopio su delle nuove Storie della Biennale di Venezia: rivelando altri intrecci di questa istituzione, ma interpretando pure le sorprendenti rotte che percorrono i padiglioni, in un gioco combinatorio che conduce verso avventure curatoriali e sorprendenti immaginari.
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8

La Torre Bellardoni, Francesca, ed. Monitoraggio delle caratteristiche e delle azioni del traffico veicolare per il progetto e la manutenzione delle pavimentazioni stradali. Firenze University Press, 2006. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-505-0.

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Abstract:
Il volume costituisce un prezioso contributo che il Comitato Italiano TC4.2 "Interazione strada/veicolo" ha fornito alle attività dell'omologo Comitato Internazionale e, al contempo, rappresenta un valido strumento di pratica applicazione per tutti coloro che intendono mettere a punto un sistema di monitoraggio delle caratteristiche e delle azioni del traffico veicolare. Un documento che non ha analoghi nella lettera scientifica nazionale e di cui si avverte la necessità in un campo, come quello del monitoraggio, dove le tecniche sono molteplici e non sempre sono chiare all'utilizzatore finale le potenzialità e le limitazioni delle diverse possibili soluzioni tecnologiche. Nel volume sono analizzate le diverse caratteristiche ed azioni del traffico da monitorare per una corretta progettazione e manutenzione delle pavimentazioni stradali e le possibili modalità di monitoraggio delle stesse., dalle più semplici e tradizionali alle più innovative.
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9

Casalbuoni, Roberto, Giovanni Frosali, and Giuseppe Pelosi, eds. Enrico Fermi a Firenze. Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-673-2.

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Abstract:
Enrico Fermi – Premio Nobel per la Fisica nel 1938 – ha insegnato alla Regia Università degli Studi di Firenze. La permanenza di Fermi a Firenze fu breve, solo due anni accademici (1924-25 e 1925-26); in questi anni tenne i corsi di «Fisica Matematica» e di «Meccanica Razionale». Il presente volume è un contributo alla ricostruzione di questo periodo non molto noto della vita di Fermi, ma segnato scientificamente dalla pubblicazione della statistica che prende il suo nome, base tra l’altro della fisica dei semiconduttori e quindi dell’elettronica moderna. Vengono anche riprodotte nel testo le «Lezioni di Meccanica Razionale» tenute da Enrico Fermi nel periodo predetto agli studenti di Scienze e del biennio propedeutico agli studi di Ingegneria. I temi affrontati da Enrico Fermi nelle sue lezioni includono la cinematica e la dinamica del punto, la cinematica e la statica dei sistemi rigidi, inclusa la statica di sistemi più in generale. Infine le lezioni contengono le equazioni di «Lagrangia» e alcuni elementi di idromeccanica. Questo libro inaugura una collana di pubblicazioni associata alla rivista «Il Colle di Galileo» della Firenze University Press.
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10

Casalbuoni, Roberto, Daniele Dominici, and Giuseppe Pelosi, eds. Enrico Fermi a Firenze. Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-960-7.

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Abstract:
Enrico Fermi – Premio Nobel per la Fisica nel 1938 – ha insegnato alla Regia Università degli Studi di Firenze. La permanenza di Fermi a Firenze fu breve, solo due anni accademici (1924/25 e 1925/26); in questi anni tenne i corsi di «Fisica Matematica» e di «Meccanica Razionale». Il presente volume è un contributo alla ricostruzione di questo periodo non molto noto della vita di Fermi, ma segnato scientificamente dalla pubblicazione della statistica che prende il suo nome e che porterà Fermi alla ribalta internazionale, grazie alle applicazioni della statistica nei settori più disparati della fisica. Questo lavoro è alla base, tra l’altro, della fisica dei semiconduttori e quindi dell’elettronica moderna. Vengono anche riprodotte nel testo le «Lezioni di Meccanica Razionale» tenute da Enrico Fermi nel periodo predetto agli studenti di Scienze e del biennio propedeutico agli studi di Ingegneria. I temi affrontati da Enrico Fermi nelle sue lezioni includono la cinematica e la dinamica del punto, la cinematica e la statica dei sistemi rigidi, inclusa la statica di sistemi più in generale. Infine le lezioni contengono le equazioni di 'Lagrangia' e alcuni elementi di idromeccanica.
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Conesa, Eduardo R. Bases y puntos de partida para la recuperación de la economía argentina: Una propuesta de ajuste estructural con desarrollo económico dentro del sistema económico de la Constitución de 1853. Ediciones Macchi, 1986.

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Barletti, Luigi, and Giorgio Ottaviani, eds. Il premio Laboratorio Matematico “Riccardo Ricci” 2014-2016. Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-939-3.

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Abstract:
Si può comprendere la matematica con forbici, colla, spago e mattoncini da costruzione? Questo volume, che presenta quasi tutte le opere in concorso nelle edizioni 2014 e 2016 del Premio Laboratorio Matematico Riccardo Ricci, racconta come ciò sia possibile, anche attraverso le tecnologie più avanzate come il laser. I lavori presentati sono prodotti da gruppi di studenti della scuola superiore di secondo grado, con la supervisione dei docenti che ne hanno curato personalmente la stesura. Sono opere ricche di creatività e fantasia, la cui lettura è consigliata ai docenti interessati all’approccio laboratoriale alla matematica e a tutti gli appassionati e cultori della materia. Il Premio ricorda lo spirito didattico di Riccardo Ricci (1953-2013), docente di Sistemi dinamici presso l’Università di Firenze e punto di riferimento nella comunità matematica fiorentina, grazie anche al suo ruolo di referente del Progetto Lauree Scientifiche e di docente nei corsi di formazione per gli insegnanti.
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Burroni, Luigi, ed. L'agenda del lavoro. Firenze University Press, 2005. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-281-7.

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Abstract:
Questo volume raccoglie i migliori elaborati di tesi degli anni accademici 1999/00 e 2000/01 di studenti del Master Europeo in Scienze del Lavoro della Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" di Firenze. I contributi si concentrano sul tema del lavoro e della sua regolazione nei paesi europei, analizzando aspetti quali la flessibilità del lavoro, la formazione, le relazioni industriali aziendali, la responsabilità sociale delle imprese, la promozione della partecipazione al mercato del lavoro delle donne e dei disabili. Questi temi costituiscono dei punti di osservazione privilegiati per mettere in luce sia gli effetti di promozione del cambiamento del processo di integrazione politica europea sia il ruolo giocato dalla presenza di determinate architetture istituzionali relative ai sistemi di welfare, di regolazione dell'economia e del lavoro che continuano a essere differenti da paese a paese. Guardare a questa coesistenza tra stabilità e cambiamento con un approccio multidisciplinare e comparato come quello utilizzato nei lavori qui raccolti è come utilizzare un caleidoscopio che contribuisce a far luce sugli equilibri multipli e sui diversi percorsi di sviluppo che caratterizzano il cosiddetto "modello sociale europeo".
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14

Lorenzón, Emilio Eugenio. Sistemas y Organizaciones. Editorial de la Universidad Nacional de La Plata (EDULP), 2020. http://dx.doi.org/10.35537/10915/99629.

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Abstract:
El objetivo de este libro es brindar al lector una herramienta para comprender mejor el funcionamiento del mundo complejo de las Organizaciones y de los sistemas, de diferentes naturalezas, que se encuentran inmersos en las mismas. Desarrollar un paradigma utilizando el concepto abstracto de sistema, en base a los principios que aporta la teoría general de sistemas (TGS), para la solución de los problemas que genera el cambio de la realidad en el funcionamiento dinámico de las Organizaciones. El libro se encuentra dividido en dos partes: La primera, “Teoría general de sistemas aplicada”, donde se fijan los fundamentos de la TGS, como el instrumento de entendimiento y solución a los efectos generados por las perturbaciones de contexto y la segunda, “Las Organizaciones su funcionamiento como Sistema”, donde se pone en práctica el enfoque sistémico, para poder comprender el funcionamiento dinámico del todo, la capacidad de adaptación para mantener el objetivo y la importancia que estos puntos tienen para mejorar los sistemas existentes o el diseño de los nuevos.
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Manual para la elaboración de políticas y estrategias nacionales de calidad. Un enfoque práctico para elaborar políticas y estrategias destinadas a mejorar la calidad de la atención. Organización Panamericana de la Salud, 2018. http://dx.doi.org/10.37774/9789241565561.

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Abstract:
La elaboración, mejora y ejecución de las políticas y estrategias nacionales de calidad son una prioridad para los países que se esfuerzan por mejorar el desempeño de sus sistemas de salud. El creciente impulso hacia la cobertura universal de salud se acompaña de la correspondiente conciencia de que un mejor acceso requiere esfuerzos orientados a mejorar la calidad de los servicios de salud para lograr las mejoras deseadas en los resultados en materia de salud. Los países están solicitando asesoramiento para orientar sus esfuerzos en relación con las políticas y estrategias nacionales de calidad. Están adoptando diversos enfoques con múltiples puntos de entrada para mejorar la calidad, y muchos de ellos también están centrando su atención en el nivel subnacional como un ámbito de acción. Sin embargo, el objetivo sigue siendo el mismo: aumentar la calidad de la atención de salud como un punto de entrada crucial para el fortalecimiento de los sistemas de salud, y en último término lograr mejorar la salud de la población.
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Violeta, Ivanova, ed. Kostinbrod: Selishtna sistema = sistema naselennykh punktov. Izd-vo "Reklama", 1985.

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Icmsf. Sistema de Analisis de Riesgos y Puntos Criticos. ACRIBIA, 1991.

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Selishtna sistema Li͡u︡bimet͡s︡ =: Sistema naselennykh punktov Li͡u︡bimet͡s︡. Izd-vo "Reklama", 1985.

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Chirinos Araque, Yamarú del Valle, Dolores Guadalupe Álvarez Orozco, Judeira Batista de Abreú, and Dorkys Coromoto Rojas Nieves. Impacto del Covid-19 desde la perspectiva socioeconómica en el contexto global. Fondo Editorial Universitario Servando Garcés de la Universidad Politécnica Territorial de Falcón Alonso Gamero / Alianza de Investigadores Internacionales S.A.S., 2020. http://dx.doi.org/10.47212/impactocovid19.1.

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Abstract:
El libro “Impacto del COVID-19 desde la perspectiva socioeconómica en el contexto global”, es resultado del I Encuentro Internacional de Investigación, organizado por la Alianza de Investigadores Internacionales ALININ, donde participaron investigadores, académicos y científicos presentando reflexiones acerca del fenómeno desde distintas áreas del conocimiento, con una mirada inter y transdisciplinar de la ciencia. En tal sentido, este libro representa un medio científico que permite la difusión y transmisión de conocimientos significativos para la comprensión de la situación desde diversos puntos de vista, puesto que tras la declaración del virus COVID-19 como pandemia, por parte Organización Mundial de la salud (OMS) el día 11 de marzo de 2020 y la confirmación de que este flagelo sanitario ha desencadenado una crisis social y humana a nivel global, que ha generado caos e incertidumbre en todos los aspectos de la dinámica diaria del desempeño social, el mundo ahora es diferente de cómo lo conocíamos y ha entrado a un escenario de nueva normalidad en el desarrollo de las actividades diarias de los ciudadanos y los sistemas de salud, económicos, políticos, educativos, culturales, entre otros.
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Stanko, Stankov, ed. I͡A︡mbolska selishtna sistema =: I͡A︡mbolskai͡a︡ sistema naselennykh punktov = Das Siedlungssystem Jambol. Dŭrzh. izd-vo "Septemvri", 1986.

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Loveshka selishtna sistema =: Lovechskai͡a︡ sistema naselennykh punktov = Lovech settlement system. Izd-vo Septemvri, 1986.

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Marano, María Gabriela, and Santiago Zemaitis, eds. Problemáticas educativas en el mundo contemporáneo. Editorial de la Universidad Nacional de La Plata (EDULP), 2020. http://dx.doi.org/10.35537/10915/99966.

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Abstract:
Este libro de cátedra ha sido pensado desde una perspectiva didáctica; nos propusimos sistematizar los conocimientos producidos durante años en la práctica docente, generar saber pedagógico y con ello, provocar la reflexión sobre la práctica y una posible mejora en la calidad de la enseñanza. Los capítulos recorren el recorte temático abordado en la materia. Los temas principales que se desarrollan a lo largo de los capítulos son: la complejidad de la educación como fenómeno humano, los múltiples ámbitos de la educación, los fundamentos para una formación pedagógica crítica para lxs futuros pedagogxs; las relaciones entre el afuera y el adentro escolar, las transformaciones socio-históricas de la escuela en relación con el proyecto y los cambios en lxs sujetxs de la formación con especial énfasis en las infancia; las tensiones entre la interpelación del mercado a lxs suejtxs de la formación (consumidores) y el derecho social a la educación (sujetxs de derecho); los cambios y rupturas en las relaciones de autoridad pedagógica y, finalmente, las relaciones entre educación, relaciones de género e identidad sexual. Así, el libro coloca en discusión estas categorías, procesos y aspectos relevantes a los fines de darnos mayores y más claros fundamentos sobre la situación y proyección de los sistemas educativos y las problemáticas educativas contemporáneas. Desde ya, las asociaciones de conceptos y procesos, de definiciones y teorías, no son una discusión cerrada; solo proponemos algunos puntos de vista posibles, bien fundados, entre muchos otros.
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Recomendaciones para establecer un sistema nacional de vigilancia de la morbilidad materna extremadamente grave en América Latina y el Caribe. Pan American Health Organization, 2021. http://dx.doi.org/10.37774/9789275323915.

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Abstract:
Desde el punto de vista fisiopatológico, la muerte es el resultado final de un amplio espectro de complicaciones que causan una disfunción multiorgánica. Sin embargo, existe un grupo de mujeres que logran sobrevivir a pesar de presentar un cuadro grave; y este desenlace depende principalmente de la calidad de los servicios de atención de salud prestados por un país o una institución. Por tanto, en esta publicación se propone un sistema de vigilancia epidemiológica del indicador de morbilidad materna extremadamente grave (MMEG), que permite estimar la morbilidad asociada a enfermedades y complicaciones desarrolladas durante el embarazo, el parto o el puerperio; profundiza en los casos de muertes maternas evitables; incorpora aspectos de seguridad de la paciente, y contribuye a detectar las deficiencias de los sistemas de atención. Esta labor se inscribe en el objetivo más amplio de la Organización Panamericana de la Salud de disminuir la mortalidad materna y consolidar la vigilancia epidemiológica de la salud materna a nivel nacional. La herramienta proporciona a las autoridades de salud de los países un sistema para identificar, recopilar, procesar y analizar de forma activa la información relacionada con la MMEG, y puede ser también de utilidad para proveedores y gestores de servicios de salud locales y regionales.
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El sistema nervioso humano : un punto de vista anatomico - 8. ed. McGraw-Hill, 2006.

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Lara-Rosano, Felipe de Jesús, Alejandro Gallardo Cano, and Silvia Irene Almanza Márquez. Teorías, métodos y modelos para la complejidad social. Ediciones Comunicación Científica, 2021. http://dx.doi.org/10.52501/cc.013.

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Abstract:
Nuestros problemas sociales, económicos y políticos son difíciles de abordar con los enfoques reduccionistas tradicionales, y su tratamiento mediante el análisis teórico tradicional y las teorías asociadas de planeación y administración lineales es muy limitado. Para enfrentar estos retos, nuestros sistemas sociales deben enfocarse como sistemas dinámicos no lineales, interactivos, capaces de adaptación, aprendizaje e innovación y con una tendencia a estructurarse en redes complejas. El objetivo de este libro es abordar de manera rigurosa los conceptos, métodos y técnicas del enfoque de los sistemas complejos al análisis, la planeación y la gestión de sistemas sociales desde el punto de vista de las ciencias de la complejidad y de las nuevas teorías sociales; y cómo aplicar las técnicas de modelado computacional de sistemas dinámicos con el fin de explorar nuevos métodos, modelos y técnicas para mejorar tanto el diagnóstico como la intervención para resolver problemas complejos de carácter social, dando las bases de una metametodología de la complejidad social y apoyar la formación de recursos humanos capacitados en el enfoque de los sistemas complejos.
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Gonzalez, Jose Emilio Pardo. Sistema de Analisis de Peligros y Puntos de Control Critico Appcc En La Industria del Vino. Mundiprensa, 2005.

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Bava, José Alberto. Antenas reflectoras en microondas. Editorial de la Universidad Nacional de La Plata (EDULP), 2013. http://dx.doi.org/10.35537/10915/35628.

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Abstract:
Existen muchas aplicaciones a frecuencias de microondas y milimétricas, entre las que cabe destacar las comunicaciones espaciales, sistemas de radar y sistemas de radioastronomía. En dicho margen de frecuencias, donde las longitudes de onda son del orden de centímetros y milímetros, las dimensiones de las antenas pueden ser de varias longitudes de onda. Las antenas más usadas son las que utilizan reflectores para concentrar la radiación en un punto y para confinarla en una línea de transmisión o guía de onda a través de bocinas. En el presente libro se describen los principios básicos de la radiación electromagnética y de las ondas guiadas y se aplican al diseño de reflectores pasivos y de sus alimentadores. <i>(del prólogo de Miguel Fernando Bataller)</i>
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Kira-Kira (Punto de Encuentro (Editorial Everest)). Everest Publishing, 2006.

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Industria de derivados de la harina: Guía para la aplicación del sistema de análisis de riesgos y control de puntos críticos, ARCPC. Instituto Interamericano de Cooperación para la Agricultura, IICA, 1999.

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Dyner, Isaac, and Carlos Jaime Franco, eds. Ocaso de un paradigma. Hacia un nuevo modelo eléctrico. Universidad de Bogotá Jorge Tadeo Lozano, 2018. http://dx.doi.org/10.21789/9789588249308.

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Abstract:
Desde el gran apagón eléctrico de 1992, Colombia ha venido sufriendo una serie de amenazas periódica de cortes. Para enfrentarlos, los distintos gobiernos han emprendido una extensa serie de reformas que, al cabo de un cuarto de siglo, han revelado ser ineficaces. Y como resultado, se cuenta con un sistema anacrónico, disfuncional, poco transparente y costoso. Ya nadie discute si habrá un próximo corte general de energía eléctrica; ahora la pregunta es que más remiendos se le introducirán a este arcaico sistema. Enfrentados a una coyuntura de alcances que pueden ser dramáticos, los autores del presente libro plantean algo distinto a una nueva serie de reformas. Sus objetivos apuntan a no solo cambiar por completo el modelo de generación eléctrica en el país, sino a encontrar formas eficaces de evitar la falta de transparencia y la no inclusividad de este vital servicio público. Las propuestas se hacen en distintos frentes: infraestructura, políticas de acceso y aspectos sociales, expectativas de crecimiento y composición del sector, siempre con el propósito de garantizar precios competitivos, seguridad en el suministro, ingreso de nuevas tecnologías y, sobre todo, descarte de apagones como los producidos en los años noventa. Libro urgente y necesario, El ocaso de un paradigma. Hacia un nuevo modelo eléctrico, constituye también un novedoso punto de referencia para otros países de América Latina enfrentados a problemas similares.
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Rojas Monedero, Rosaura, Ángela Maria Arce Cabrera, Yolanda Moscoso Sáchica, Claudia Katherine Palacios, Anyelo Salas Osorio, and Jesús España Lozano. Tejiendo Paz Desde Las Aulas. Editorial Universidad Santiago de Cali, 2020. http://dx.doi.org/10.35985/9789585583450.

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Abstract:
Tejiendo Paz desde las Aulas es un texto en el que se reúnen las voces de diferentes investigadoras e investigadores latinoamericanos en torno a un tema que debe ser fundamental en la formación de los maestros. El texto, desde su título, es una apuesta por la revisión juiciosa de uno de los aspectos más importantes en el escenario de la vida cotidiana de la escuela: la convivencia escolar. Como en una representación teatral se reúnen todos los días en la escuela los distintos actores que, en el cumplimiento de sus roles, toman diversas actitudes que determinan las relaciones que entre ellos se establecen. Adultos, niños y adolescentes, reacomodan sus formas de actuar para establecer las normas de convivencia en la escuela. En este punto es pertinente aclarar que, cuando se habla de normas, no necesariamente se hace referencia a las aceptadas por los sistemas educativos; en la mayoría de los casos estas normas que rigen los comportamientos (especialmente entre los estudiantes), son normas recreadas a partir de las vivencias que en algunos casos se constituyen en una normalización de la agresión escolar.
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Tello, Ángel Pablo. Escenarios mundiales. Editorial de la Universidad Nacional de La Plata (EDULP), 2013. http://dx.doi.org/10.35537/10915/52694.

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Abstract:
La obra que aquí presento se construyó sobre la base de mi tesis doctoral en relaciones internacionales: «La teoría de las relaciones internacionales desde un punto de vista político-polemológico. Sistema mundo y uso de la fuerza: nuevos escenarios y actores. El rol del instrumento militar y los caminos hacia la paz», defendida el 24 de noviembre de 2010 en la Universidad Nacional de La Plata. Este trabajo de tesis ha sido la consecuencia de muchos años dedicados a la investigación y la docencia en el área de las Relaciones Internacionales y la Defensa Nacional, combinado durante algunos períodos con el ejercicio de la función pública en el Estado Argentino. El mismo se concluyó durante el año 2010, culminando en esta fecha las referencias empíricas particularmente en lo que a la consideración de conflictos armados se refiere, lo que no invalida el abordaje teórico empleado, cuya función central es la de realizar un aporte original a la teoría de las Relaciones Internacionales desde una perspectiva polemológica.
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León Acurio, Joffre Vicente, and Glenda Rosalía Vera Mora. Estrategias informáticas en la toma de decisiones. CIDEPRO Editorial, 2017. http://dx.doi.org/10.35537/10915/81179.

Full text
Abstract:
El presente libro aborda la necesidad de la implementación de estrategias informáticas tanto en empresas de carácter privado como público, ya que mediante la utilización de diversas herramientas tecnológicas se generan soluciones rápidas y confiables para el manejo de los sistemas de información de cada empresa. El objetivo planteado fue conocer el aporte importante de estrategias informáticas en las tomas de decisiones, donde se hace énfasis a su utilización en la actualidad, se realizará un análisis exhaustivo de la importancia de la aplicación de las mismas, los cuales se consideran como núcleos teóricos para el desarrollo de esta obra. Para un exitoso trabajo de investigativo se empleó metodologías e instrumentos que se basaron fundamentalmente en documentos referativos que ayudaron a justificar el problema de investigación, el cual consistía fundamentalmente en el uso de estrategias informáticas y su aporte en las tomas de decisiones a nivel empresarial. Se puede denotar que el aporte fundamental en la toma de decisiones mediante estrategias informáticas ha generado grandes cambios en las empresas, lo que ha generado un ahorro de tiempo en las actividades realizadas en cada uno de sus departamentos. Este libro se encuentra constituido por 5 capítulos que permitirán conocer sobre las estrategias adaptadas para mejorar la efectividad en la toma de decisiones empresariales desde un punto tecnológico.
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Astarita, Carlos Alberto Tomás, Carlos García Mac Gaw, and Andrea Paula Zingarelli, eds. Conflictos sociales en la Antigüedad y el feudalismo. Editorial de la Universidad Nacional de La Plata (EDULP), 2017. http://dx.doi.org/10.35537/10915/62839.

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Abstract:
Los capítulos del libro están ensamblados por un tema, el de los conflictos sociales. Esta denominación incluye enfrentamientos religiosos, disoluciones anárquicas, revueltas de esclavos, pequeñas luchas campesinas o una revolución tan significativa como la de Inglaterra de 1381. En esa diversidad el lector encontrará herramientas para pensar comparando. Por ejemplo notará que los esclavos que se levantaron en Sicilia (135-132 a.C.) esclavizaban a los libres derrotados reproduciendo el sistema que combatían. También advertirá que en la citada insurrección inglesa los campesinos, lejos de pretender generar un nuevo feudalismo, procuraban eliminarlo suprimiendo la servidumbre. Llegado a ese punto ese lector podrá meditar sobre los tipos de revolución o sobre las distintas potencialidades transformadoras que contienen las relaciones sociales. Se menciona esto para subrayar que este libro es una oportunidad para incursionar por la gran historia comparativa soslayando esquemas apriorísticos. Advirtamos que la reflexión que parte del documento o de cualquier otra fuente es el camino específico del historiador hacia la teoría. También el lector encontrará formas de lucha que se repiten a través del tiempo. Una de esas reiteraciones fueron las huidas de esclavos o de siervos desde la Antigüedad occidental y oriental hasta la primera Edad Media.
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Crisis y migración: estrategias de los migrantes ante el cambio global. Universidad Nacional Autónoma de México, Instituto de Investigaciones Económicas, 2020. http://dx.doi.org/10.22201/iiec.9786073027281e.2020.

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Abstract:
La migración contemporánea internacional es compleja, aguda y dinámica. Las migraciones adquieren formas particulares en el contexto de las crisis económicas y políticas. En este libro, se exploran los diversos tonos emergentes de la migración actual que constituyen estrategias de los actores sociales de la migración. Las acciones de los migrantes están enraizadas ene l desarrollo del fenómeno del desplazamiento de las poblaciones, e influyen en el comportamiento estructural de la sociedad. Las acciones emergentes se dirigen hacia el espacio político, económico y cultural. Se documentan y analizan diversas experiencias de participación de los migrantes. En ocasiones son situaciones emergentes resilientes como la ola de migrantes empresarios mexicanos en Texas, y en otras de cambio como la situación de la transmigración sindical de trabajadores agrícolas temporales en Canadá. El punto de partida del contenido del libro es que la complejidad de la migración es el resultado de la conjunción de las acciones sociales de los migrantes: protestas y participación política, cambios territoriales y urbanos, flujos financieros, desarrollos habitacionales, representaciones sociales en las industrias culturales, sindicalismo internacional y movilidad indígena trasnacional. En conjunto, el libro se sitúa en el campo de la migración como un sistema emergente y autónomo.
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Marcillo Paguay, Carlos Alberto, Carlos Andrés Benavides Cardona, Carolina Guatusmal Gelpud, Sabely Nataly Yandar Erazo, and Juan Vicente Romero. Zona papera Nariñense: Una mirada a los ambientes productivos. Corporación Colombiana de Investigación Agropecuaria (Agrosavia), 2021. http://dx.doi.org/10.21930/agrosavia.nbook.7404777.

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Abstract:
Esta cartilla está dirigida a productores, técnicos e interesados en el cultivo de papa, con la intención de presentar los resultados relacionados con la caracterización del sistema productivo de papa en el departamento de Nariño. Se presentan cuatro ambientes o zonas de producción, delimitadas por la homogeneidad de sus características edafoclimáticas, dentro del área de influencia del proyecto. También se presentan las principales propiedades químicas de los suelos en el área productora de papa y un ejercicio de tipo lúdico y formativo que pretende familiarizar a los productores con algunos conceptos importantes relacionados con la fertilidad de los suelos, con el fin de generar criterios iniciales en cuanto a la interpretación de análisis de suelos y la nutrición del cultivo desde un punto de vista cualitativo. Igualmente, pretende aportar al conocimiento de la zona productora de papa de Nariño teniendo en cuenta las múltiples características asociadas al cultivo que se complementan con los demás ejes abordados por el proyecto, lo cual permitirá generar alternativas con enfoque territorial, no solo de tipo técnico, sino también socioeconómico y cultural, asociadas a los productores de papa del departamento.
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Sepúlveda, Jovanny, ed. La independencia judicial y las reformas a la justicia. CUA - Medellín, 2017. http://dx.doi.org/10.52441/der201701.

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Abstract:
La región asiste a una constante sucesión de reformas procesales, producto de la irrefutable insatisfacción de la sociedad con sus sistemas de enjuiciamiento. De entre las múltiples preocupaciones que vienen aparejadas con esos movimientos reformistas destaca aquella por la independencia judicial, un tópico de indagación multidisciplinar: desde la ciencia política a la ciencia jurídica, desde la teoría del Estado a la teoría constitucional y, por cierto, a la teoría procesal. La propia conceptualización de la independencia judicial no es unívoca y, así, los acentos aparecen en distintos aspectos. Una mirada recurrente y tradicional apunta al marco institucional: la independencia judicial se asocia al “autogobierno”, a la “autonomía” e, incluso, a la “autarquía financiera”. En un sentido casi contraintuitivo, se define la independencia judicial como la “sumisión exclusiva a la ley” y, coherentemente, como la no sumisión a tribunales superiores, a otro poder ni a entidad o persona alguna; en suma, a la ausencia de subordinación jerárquica. Al fin, se pensará el deber de independencia de los jueces como correlato del derecho de los ciudadanos a ser juzgados desde el sistema jurídico y no desde parámetros extrajurídicos del sistema social (moral, política, economía, preferencias sociales, modas, entre otros. Con acierto, el compilador del libro que comentamos instala el tema en un tiempo en el que se pretende abrir los espacios para la solución jurídica de los conflictos más allá de las fronteras del proceso judicial. Desde ese punto de partida se puede valorar que la obra cuenta con investigaciones generales sobre la independencia judicial, pero también se amplían las referencias procesales a cuestiones vinculadas a medios alternativos de solución de conflictos, en particular la conciliación y el arbitraje. Entre los trabajos generales, los profesores Diana Ramírez Carvajal y Michele Taruffo —quienes conciben al derecho como un fenómeno en la cultura— tratan las relaciones entre los principios de independencia e imparcialidad, frente a los desafíos que se presentan a la labor judicial en este tiempo, y en particular en Colombia. Dentro de los diversos tópicos que señalan los autores, merece especial atención el acertado tratamiento del tema sobrelos efectos que la falta de independencia del vértice de la pirámide judicial produce en la función de todos los jueces. Por su parte el magistrado y docente Danilo Rojas Betancourth expone un metódico trabajo para aclarar las connotaciones del concepto de independencia judicial en el derecho. Destaca la necesidad de entenderlo dando prevalencia a su enfoque como derecho humano, “tanto como exigencia de los jueces mismos, como de los ciudadanos en aras de justicia”. Las profesoras Luz Amparo Granada de Espinal y Catalina Merino Martínez se hacen cargo de unos de los temas de mayor impacto en la adjudicación judicial en el derecho continental: los casos en los que la decisión implica asumir una colisión de principios. La profesora María del Socorro Rueda Fonseca, mediante un sugerente título “El proceso entre las cuerdas”, elabora un análisis comparado del sistema oral y del sistema escrito de la jurisdicción ordinaria colombiana, denunciando que las reformas judiciales que han previsto reducir los niveles de congestión no cumplen sus objetivos. Martha Eugenia Lezcano Miranda trata sobre los retos que para la justicia tiene el fortalecimiento de los medios alternativos de solución de conflictos y las jurisdicciones equivalentes, no solo en Colombia sino en otros países latinoamericanos. Entre sus propuestas cabe resaltar la de fomentar una sólida formación de los jueces en ese ámbito. El tema del arbitraje es desarrollado en varios trabajos. Laura Carballo Piñeiro muestra lo que a su entender son las insuficiencias de los arbitrajes colectivos en la experiencia española. Ana Luiza Nery no solo presenta un pormenorizado análisis conceptual del arbitraje colectivo sino que además especifica los impactos institucionales que este puede ocasionar en el sistema jurídico brasileño. A su vez Cindy Charlotte Reyes Sinisterra muestra los retos que tiene el árbitro de inversión en el posconflicto en Colombia: ¿pueden invocarse los acuerdos de paz como eximentes del cumplimiento de las obligaciones asumidas por el Estado en un Tratado Bilateral de Inversión? El tema de los Mecanismos Alternativos de Solución de Conflictos (quizás una de las cuestiones más relevantes para la cultura actual), lo desarrollan Adriana Patricia Arboleda López, Luis Fernando Garcés Giraldo, Eduardo Murillo Bocanegra, Astelio Silvera Sarmiento, Jovany Sepúlveda Aguirre y Dany Esteban Gallego Quiceno en el ámbito de la conciliación extrajudicial, con el marcado objetivo de reconocerlo como un mecanismo gratuito, rápido y eficaz para la solución de conflictos jurídicos. Joan Picó i Junoy elabora algunas reflexiones sobre la independencia de los peritos judiciales, aproximándose a las diferencias entre la independencia y la imparcialidad judicial y el interrogante sobre si estas deben cobijar a los peritos judiciales de la misma manera como lo hacen con los jueces. Por último, Darío Alejandro Rojas Araque describe los avances que para el proceso de nulidad matrimonial trajo aparejada la reforma procesal del Papa Francisco de 2015, recortando no solo el tiempo del proceso, sino sus costos económicos. En suma, desde mi propia perspectiva de magistrado y profesor universitario, preocupado por la indagación acerca de mi tarea como juez, me complace destacar la profundidad, solvencia y variedad de estos aportes que, sin duda, contribuirán a reflexionar sobre varios de sus aspectos sobresalientes: la solución pacífica de los conflictos de los ciudadanos, las condiciones de la adjudicación de los derechos (sobre todo, la “independencia judicial”) y la propuesta de otras vías adecuadas que colaboran a la efectividad del acceso a justicia.
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Moreno Peláez, Jesús Eduardo, ed. Los recursos naturales: el paradigma del siglo XXI [Segunda impresión]. 2nd ed. Escuela Superior de Guerra, 2020. http://dx.doi.org/10.25062/9789584288912.

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Abstract:
El presente libro, los recursos naturales: El paradigma del siglo XXI, busca exponer, dentro del escenario académico e investigativo de Colombia, el papel que tienen los recursos naturales en el desarrollo y la consecución de los intereses geopolíticos de los Estados, lo cual va más allá de su simple adquisición o explotación. Adicionalmente, proporciona un punto de vista ecocéntrico para el análisis de estos recursos y de la relevancia que tienen en los países, estudia el impacto que produce su obtención y protección en las naciones y explora su relación con otros factores, como el cambio climático, el desarrollo sostenible, la contaminación, entre otros. En un sistema internacional, caracterizado por la globalización y la interconexión física y tecnológica (Macías, 2016), los temas referentes al medio ambiente tienen una gran importancia en la agenda nacional e internacional de los actores estatales y no estatales en todo el mundo; de hecho, en los últimos años, se ha venido evidenciando la influencia fundamental en el desarrollo económico que poseen los recursos estratégicos escasos y distribuidos de manera desigual a lo largo y ancho del globo (Martínez, s.f.). El interés geopolítico directo en controlar las riquezas de los recursos naturales explica, en gran parte, los cambios en las dinámicas; en este sentido, resulta trascendental comprender los movimientos que tienen lugar en la nueva geopolítica de los recursos, en el mercado energético internacional y en la forma en que países clave —como Arabia Saudita, China y Estados Unidos— hacen frente a los cambios en estos aspectos (Martínez, s.f.).
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Mora Forero, Cira Inés, ed. Diseño, pensamiento y creación: encuentros reflexivos. Universidad de Bogotá Jorge Tadeo Lozano, 2021. http://dx.doi.org/10.21789/9789587252996.

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Abstract:
Este libro es el resultado de reflexiones académicas que han caracterizado a la Escuela de Diseño de Producto y son espejo de su sistema democrático de organización y gestión en torno a los campos de estudio declarados, los cuales son objeto de nuestro enfoque en los asuntos de formación, investigación e investigación-creación, proyectos que inciden sobre el desarrollo social y comunidades locales e internacionales con las cuales apalancamos nuestro pensamiento y perspectiva del y sobre el diseño. La Escuela y sus diversidades consagradas en los perfiles de profesoras y profesores resultan en temáticas sobre las cuales profundizamos. Igualmente, ponen en evidencia las sensibilidades sociales, culturales y políticas que resaltan nuestra apuesta educativa, la cual consideramos amplifica el pensamiento de la Universidad Jorge Tadeo Lozano, más específicamente al construido en la Facultad de Artes y Diseño, pensamiento que como mecanismo discursivo genera una identidad y contexto propicio para las diferentes conexiones que desarrollamos con las realidades del país y nuestro compromiso con su abordaje. En este libro, los lectores podrán hacer un viaje por teorías, prácticas y laboratorios que, desde el punto de vista abstracto, se convierten en experiencias pedagógicas particulares, que finalmente se consolidan en dispositivos de formación que integran comunidades distintas y que proyectan a través de lo curricular, modos y formas de acción directa. Por lo anterior, con este texto nos complace ampliar el panorama académico del diseño con los acentos propuestos en él; para que nuestra huella permita ser camino, opción y discusión en las cuestiones propias del diseño en un tiempo en el que reconocemos la permeabilidad de las fronteras disciplinares, profesionales, de creación e investigación que nos permiten andar apoyados por territorios más complejos de pensamiento, emoción y formación.
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Álvarez Calderón, Carlos Enrique, and Carlos Giovanni Corredor Gutiérrez, eds. Mirando hacía las estrellas: una constante necesidad humana [Segunda edición]. Escuela Superior de Guerra, 2021. http://dx.doi.org/10.25062/9789584288899.

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Abstract:
Durante gran parte del siglo XX, la Carrera Espacial fue elemento de relevancia para los asuntos concernientes a la seguridad y la defensa de los estados. Y si bien, hasta hace muy pocos años, era innegable el monopolio de los Estados Unidos y Rusia por el control del espacio exterior, esta situación ha comenzado a cambiar a medida que las potencias en ascenso -en un sistema internacional dirigido hacia la multipolaridadse embarcan en la investigación, la exploración y la utilización del espacio ultraterrestre. La industria espacial mundial experimenta desde hace una década un crecimiento sin precedentes, hasta el punto que actualmente hay más de 4.000 satélites en órbita. Paralelamente, las inversiones privadas comienzan a sobrepasar a las inversiones de los Estados; hecho éste, que demuestra que la competitividad y la innovación, son factores claves en esta revolución denominada “New Space”. Nunca antes ha existido una mayor oportunidad para que nuevos actores como Colombia, puedan beneficiarse del sector espacial. La evidente urgencia de adoptar una estrategia nacional para el espacio exterior y las demandas conceptuales que ella exige, sumadas a la necesidad práctica de un consenso político para implementar tales ideas, no siempre se logran articular, debido al desconocimiento de los beneficios que ofrecen los activos basados en el espacio. Los satélites de telecomunicaciones, navegación global y observación de la Tierra, y sus aplicaciones derivadas, proporcionan soluciones operativas, datos e información que permiten implementar una amplia gama de actividades contenidas en los planes de Gobierno. En un esfuerzo por elevar la conciencia de nuestra sociedad sobre el impacto que el espacio tiene en nuestra vida diaria, pero, sobre todo, en la calidad de ella; la Fuerza Aérea Colombiana y la Escuela Superior de Guerra, se han unido para presentar esta obra de dos volúmenes, que se constituye en la primera de su clase en el país. En buena hora, los autores analizan en ella, temas de interés concernientes al espacio ultraterrestre, y que, a partir de un interesante diagnóstico, se espera, contribuya a trazar la Gran Estrategia de Colombia en este escenario vital para los intereses nacionales.
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Muñoz, Elizabeth, and Luz Angela Castaño, eds. Diálogo intergeneracional de saberes ambientales. IV Congreso Nacional de Ciencias Ambientales. Universidad Autónoma de Occidente, 2020. http://dx.doi.org/10.52811/9789586190541.

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Abstract:
En 1975 surgió la Red Colombiana de Formación Ambiental, en el marco del Programa de Formación Ambiental establecido por la UNESCO y el PNUMA. El Consejo de Administración del PNUMA convocó, en 1981, al desarrollo de actividades que incorporan la dimensión ambiental a los programas de educación superior; mientras que en 1983 la Conferencia General de la UNESCO adoptó las disposiciones operativas necesarias. Entre el veintiocho de octubre y el primero de noviembre de 1985 se realizó en la ciudad de Bogotá el Primer Seminario sobre Universidad y Medio Ambiente, convocado por el PNUMA, la UNESCO y otras organizaciones internacionales. El seminario fue una reflexión sobre la forma de incorporación ambiental en los estudios superiores de América Latina y el Caribe, y contó con la participación de la Universidad Nacional de Colombia, el ICFES, el INDERENA, y COLCIENCIAS. Por encargo del Ministerio de Relaciones Exteriores, el ICFES se constituyó en el punto focal de la Red Colombiana de Formación Ambiental y sirvió de mecanismo de enlace con la Red de Formación Ambiental para América Latina y el Caribe, creada en 1981 por decisión de los gobiernos En 2004, la Red Colombiana de Formación Ambiental adquirió su personería jurídica como entidad sin ánimo de lucro, para ello aprobó sus estatutos conservando la estructura que implementó desde su segunda etapa. El Ministerio de Ambiente ejercía la secretaría técnica y la Junta Directiva contaba entre sus miembros a otras instituciones de carácter gubernamental, además de las universidades representantes de los nodos regionales y el representante de las redes temáticas. Por cuestiones legales el Ministerio solicitó ser eliminado de la junta directiva, por lo que se modificaron y aprobaron los estatutos que rigen hoy a la Red Colombiana de Formación Ambiental en la Asamblea Extraordinaria de Bello (Antioquia), el 24 de octubre de 2013. En cierto modo, la Red regresó a una composición similar a la que tuvo en su nacimiento, esencialmente constituida por instituciones de educación superior pero que trabaja de cerca con los ministerios de Ambiente y Desarrollo Sostenible, Educación y Agricultura; la Red también está dispuesta a brindar su aporte a los demás ministerios, ya que la dimensión ambiental es transversal a sus necesidades y actividades. Igualmente, trabaja cercanamente con los institutos del SINA, especialmente los vinculados al Ministerio de Ambiente. La Red Colombiana de Formación Ambiental tiene como objetivo general contribuir al desarrollo científico, tecnológico y social del país en el marco del desarrollo sostenible, mediante la creación de espacios de comunicación, intercambio y cooperación entre sus miembros, que den lugar a procesos de información, formación, investigación, participación y gestión, orientados al mejoramiento permanente de la relación sociedad-naturaleza. A pesar de los cambios de organización a los que se ha enfrentado la Red, sus objetivos generales y específicos continúan siendo esencialmente los mismos. Ya son muchos los logros que esta Red acumula en la realización de actividades como seminarios, talleres, simposios, foros y congresos; publicaciones y el fomento de programas para el mejoramiento de la educación ambiental, especialmente en el establecimiento de programas de posgrado (doctorado y maestría). También es importante destacar su inserción en redes nacionales e internacionales con objetivos similares, brindando apoyo al observatorio de la sostenibilidad en la educación superior, y propiciando el intercambio de estudiantes y profesores a nivel nacional e internacional. Es mucho lo que queda por hacer, pero no es poco lo que se ha logrado en el tiempo transcurrido desde el Primer Seminario sobre Universidad y Medio Ambiente celebrado entre el 28 de octubre y el primero de noviembre, 34 años atrás. El IV Congreso Nacional de Ciencias Ambientales fue una indicación de su vitalidad actual, que confirma la gran riqueza interpretativa que concita la sola denominación de “ciencia ambiental” en nuestro medio. Hoy, la Red Colombiana de Formación Ambiental como espacio autónomo de las universidades y algunas representaciones de la sociedad civil colombiana, sigue en su empeño de aportar desde su ámbito al impulso de las ciencias ambientales en nuestro país, ya que la ciencia se construye desde el sometimiento de los argumentos y la validación ante pares. Los invito a que nos sintamos pares en este paso adicional que hoy damos para que nuestro campo de las ciencias ambientales ocupe el lugar que le corresponde en el entramado de la ciencia, para un mundo que la requiere con la mayor de las urgencias del continente. Desde 1986 hasta 1995, el ICFES gestionó un plan de acción que promovió actividades académicas de capacitación, educación, investigación y publicaciones en el campo ambiental que significó una inversión aproximada de 700.000 dólares durante esta primera etapa de la Red. Entre 1996 6 2004 sucede una segunda etapa para la Red, su coordinación fue asumida por el Ministerio de Ambiente (hoy Ministerio de Ambiente y Desarrollo Sostenible) que se constituyó también en punto focal para Colombia de la Red de Formación Ambiental para Latinoamérica y el Caribe. De acuerdo con los planes del Ministerio, la Red se amplió para acoger, además de las entidades del ámbito universitario, todas las entidades de los diferentes niveles del sistema educativo además de las entidades que conforman el Sistema Nacional Ambiental SINA.
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Hernández, Carlos. Principios, ponderación y pretensión de corrección en el constitucionalismo discursivo de Robert Alexy. Universidad Libre sede principal, 2017. http://dx.doi.org/10.18041/978-958-8981-64-2.

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Abstract:
La obra de Robert Alexy ha tenido una amplia repercusión en la filosofía del derecho y el derecho constitucional contemporáneo. Este volumen incorpora varios ensayos de profesores procedentes de diferentes partes del mundo y cuyo estudio sobre diversos aspectos del pensamiento de Alexy es indispensable. El primer ensayo de Giogio Bongiovanni, profesor de la Universidad de Bolonia, Italia, no ofrece una interpretación del libro de Alexy Begriff und Geltung des Rechts, un famoso texto en el cual se contrapone el constitucionalismo y el legalismo. En el referido libro, “Alexy propone un constitucionalismo “templado” (gemäßigten Konstitutionalismus), es decir, una teoría jurídica que, a partir de una interpretación por “valores” de los sistemas constitucionales, intenta mediar la dimensión moral del derecho con sus caracteres institucionales”. La referida interpretación por “valores” de Alexy tiene dos consecuencias: “por un lado, que, en base a esta consideración de la Constitución, el derecho no se reduce a la ley, sino que el primer concepto tiene un ámbito más amplio en relación a estos principios; por otro lado, que todas las actividades de aplicación del derecho no pueden ser consideradas como de simple subsunción del caso a la norma sino que la decisión jurisprudencial debe ser vista como una actividad de ponderación y balanceo de los distintos principios respecto a los casos. En el lado opuesto del legalismo, que a partir de las primeras posiciones de E. Forsthoff llega hasta las consideraciones de E.W. Böckenförde, aparecen diferentes objeciones a esta interpretación de la Constitución y los derechos”. Según afirma Bongiovanni, se pueden indicar cuatro direcciones de análisis. En primer lugar, Schmitt entendió que la referencia a los valores en la interpretación del Derecho conduce a la negación del pluralismo y, por tanto, a la formación de jerarquías de valores y disvalores. En segundo lugar, los valores significarían el desplazamiento de los espacios de deliberación social pues implicarían el decisionismo de los jueces y un amplio margen para la discrecionalidad política. En tercer lugar, según Forsthoff al recurrir a los valores, se extiende incontroladamente el ámbito de intervención del Estado en la vida social. Finalmente, desde el punto de vista del positivismo jurídico, recurrir a los valores significaría la pérdida de la certidumbre en el Derecho y, por tanto, la afectación de un valor tan importante como la seguridad jurídica. Pero retomemos la idea de Alexy de un constitucionalismo templado, el cual se resumen en tres argumentos: a) El autor propone una teoría de corte no - positivista fundamentada en una conexión débil entre derecho y moral; b) Una teoría de esta naturaleza implicaría la ampliación del concepto de derecho en sus aspectos procesales; c) En tercer lugar, sobre el problema de quién decide, la teoría propuesta señala la existencia de una jerarquía de los argumentos en la interpretación que medien entre reglas y principios. En la obra de Alexy “la tesis de la conexión se construye en contraposición con la conocida tesis positivista de la separación. Para este último el derecho puede tener cualquier contenido y, por este motivo, no incluye elementos morales, o, más concretamente, sostiene que no existe una necesaria conexión conceptual entre derecho y moral. El concepto de derecho es por ello definible, en esta última perspectiva sobre la base de dos elementos fundamentales: la positividad (concepto de derecho como legislación) y la eficacia. La tesis de la conexión se desarrolla en relación a dos casos: en primer lugar, respecto a la ley injusta. Esto corresponde, en la visión de Alexy, a los casos excepcionales; en segundo lugar, frente al perfeccionamiento del derecho, es decir, para su funcionamiento ordinario”. Ahora bien, en la teoría de Alexy el papel desempeñado por el poder judicial está estrechamente relacionado al centro del argumento de los principios. “Alexy sostiene que sobre la base de la complicación estructural del derecho introducida por los sistemas democrático-constitucionales (incorpación de los principios en el sistema jurídico), el rol del juez se convierte en no más que un simple ejecutor del derecho, sino que su función se amplía en dirección del balanceo entre diversos principios”. En gran medida, la concepción del rol de los jueces en el constitucionalismo está definido por la conexión entre derecho y moral desarrollado a partir de tres tesis: la tesis de la incorporación, la tesis de la moral y la tesis de la corrección. Asimismo, la interpretación se define según dos dimensiones una práctico/normativa y otra institucional. Desde la dimensión práctico/normativa la interpretación tiene por objeto lo obligatorio, prohibido, permitido y autorizado en las normas jurídicas; y la dimensión institucional tiene lugar en un contexto autoritativo, es decir, que en caso de divorcio hay una instancia que decide con efecto vinculante. Como afirma Bongiovanni “si se considera globalmente el enfoque alexiano, parece evidente que buena parte de sus tesis relativas a la conexión entre derecho y moral no son otra cosa que una aplicación de la Sonderfallthese, la tesis es que el discursojurídico forma parte del discurso práctico racional (Alexy 1998). Esta premisa permite a Alexy sostener tanto la pretensión de corrección, como la idea de la interpretación como argumento, es decir, como caso especial de “la argumentación práctico general o del discurso práctico general”. Si observamos detalladamente, sería la tesis del caso especial la que posibilita la configuración del problema de la conexión entre derecho y moral. Aunque, se debe reconocer que esto no parece convincente porque, siguiendo a Bongiovanni, la tesis de la conexión puede estar basada en argumentos de tipo empírico o histórico-evolutivo. “Esta segunda vía, que privilegia el dato de la incorporación de los principios al interior de los sistemas jurídicos contemporáneos, permite, además, la conjugación de las consideraciones de Alexy con todas las teorías de derivación positivista que en la consideración de la simple validez formal de las normas han añadido la necesidad de la valoración de su validez material”. El ensayo David Bilchitz, profesor de la Universidad de Johannesburgo, Sudáfrica, está concentrado en el análisis de uno de los pasos del test de proporcionalidad: el examen de necesidad. Para Bilchitz, “la proporcionalidad, en última instancia, trata de evaluar los beneficios obtenidos por la medidas de infracción contra los daños causados por violar los derechos fundamentales. Los jueces han desarrollado un proceso de razonamiento para dar estructura a dicho análisis. La primera parte de este proceso implica considerar el propósito de la medida que limita un derecho fundamental”. En su ensayo, Bilchitz desarrolla una interpretación estricta de la necesidad y las diversas dificultades que se producen, para ello divide los elementos de esta interpretación en cuatro sub-componentes: el componente posible que es “una gama de posibles alternativas a las medidas que el gobierno quiere empleardeben ser identificadas”, el componente instrumental que es “la relación entre la medida gubernamental bajo consideración, las alternativas identificadas en SN1 [el componente posible] y el objetivo que se pretende lograr debe ser determinado. Sólo aquellos que son “alternativas” igualmente eficaces para lograr el objetivo deben seguir siéndolo para su consideración en las siguientes partes del examen”; el impacto del componente, en el cual “las diferentes repercusiones en los derechos fundamentales de la medida y las alternativas identificadas en SN2 [el impacto del componente] deben ser determinadas; y, el componente comparativo, el cual indica que “una comparación global debe ser emprendida entre la medida gubernamental y las posibles alternativas y un juicio sobre si la medida adoptada por el gobierno es la menos restrictiva de los derechos en cuestión que pueda lograr el objetivo del gobierno en comparación con todas las otras posibles alternativas igualmente eficaces”. En su ensayo, Bilchitz ha querido analizar y profundizar en el componente de la necesidad del principio de proporcionalidad. Con tal finalidad, explica lo que ha denominado como la interpretación estricta de la necesidad, asimsimo, demuestra que una interpretación estricta de la necesidad puede generar dos problemas opuestos: “o se considera demasiado fuerte la deferencia sustancial por parte de los tribunales de otras ramas o es demasiado débil, como resultado de una construcción estricta del componente de igual efectividad”. Del mismo modo, el autor reflexiona sobre la interpretación estricta de la interpretación en cuatro partes y examina cada una de ellas, pudiendo demostrar que en cada parte se presentan juicios cualitativos y normativos que implican que la interpretación estricta no puede justificarse adecuadamente. Por ello, el autor es partidario de una interpretación moderada del examen de necesidad.
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Sepúlveda, Jovanny. Derecho, filosofía y sociedad. CUA - Medellin, 2020. http://dx.doi.org/10.52441/der202002.

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Abstract:
Cuando recordamos la definición aristotélica del hombre, que lo señala como zoon politikón, nos viene a la mente la concepción del hombre como un ser que es capaz de estar con otros en medio de una sociedad diversa (polis) con derechos y deberes. Tanto para Platón como para el Estagirita, las relaciones de los hombres en sociedad deben estar regidas por principios para que el bien común se preserve y la vida de todos sea llevadera, además de considerar que se requiere de un gobierno que los administre. Platón consideraba que la mejor forma de gobierno sería la proveniente del gobernante sabio y el Estagirita pensaba que solo los mejores hombres deberían ser quienes gobernasen. Que Platón propusiera el gobierno del sabio era una clara evidencia de la sospecha de vicios que surgirían en otro sistema del que seríamos herederos: la democracia. Ahora bien, no se trata aquí de la concepción de sabiduría depositada en la seguridad de un acervo de información adquirido por erudición y estudio académico. En Aristóteles, heredado de su maestro Platón, el sentido de la política estará vinculado a la idea de la virtud. Y si entendemos la virtud como la tendencia a obrar el bien (en tanto que disposición voluntaria adquirida para lograr el punto medio entre dos extremos viciosos), descubrimos una relación inextricable entre el gobierno de la polis y el actuar con los demás. Es bien interesante que proponga que es el hombre virtuoso el que gobierne y ejerza el derecho porque, en definitiva, la imparcialidad, la justicia y la verdad preceden al hombre que obra con medida y prudencia (phrónesis). Conviene recordar que el Estagirita clasifica las virtudes en dos grupos: las dianoéticas (que perfeccionan el intelecto: la sabiduría y la prudencia) y las éticas1 (que perfeccionan la voluntad). No debemos dejar de lado, después de anunciar esta estrecha relación entre ética y política presente en el pensamiento griego antiguo, que para Aristóteles el fin del hombre es la felicidad. Suena raro, en un ambiente laboral, económico, social y político como en el que vivimos hoy que se nos proponga que el único fin valedero de nuestras vidas sea lograr la felicidad. Aunque la traducción no es del todo justa, una ética de la eudaimonía implica superar los esquemas que nos proponen que se vive para triunfar y adquirir fama, para enriquecernos o experimentar todos los placeres posibles… Si hay algo de lo que nos damos cuenta constantemente, sobre todo desde la experiencia de limitación y de precariedad del hombre, es que nos gastamos una buena parte de nuestras vidas en cosas que no nos llevan a vivir bien. Tenemos y hacemos muchas cosas innecesarias, cosas que tornan cosas a los que deberían ser más importantes y vitales en nuestra experiencia vital (vida política y vida ética cotidiana). Pero fue la Modernidad, de la mano del pensamiento de Emmanuel Kant −en gran medida−, la que prefiguró el divorcio de esta estrecha relación. Así, el deber por el deber hizo surgir una escisión entre la ética y la política, lo que ha significado la aparición de interpretaciones acomodadas de asuntos tan importantes como la ley, los principios, los derechos, por solo mencionar algunos. Los efectos de una hermenéutica acomodada e interesada han provocado vicios en la ley que son delatados por los juristas y filósofos del derecho que reconocen la necesidad de develar la mentira que se oculta tras verdades a medias. Urge hoy una reflexión de este carácter, que nos recuerde el derecho y que actualice su vigencia para una sociedad que requiere justicia y verdad.
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Angarita Palma, Gember. Estudios contemporáneos de derecho mercantil. Universidad Libre Sede Principal, 2018. http://dx.doi.org/10.18041/978-958-5466-76-0.

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Abstract:
Sin duda alguna, presentar un libro es un reto, más aún en un tema tan amplio y complejo como es el derecho comercial. No obstante, cuando se nos propuso acometer una tarea de tal magnitud, la aceptamos por esa inclinación que nos conduce a los seres humanos a buscar, investigar, indagar y, esencialmente, a conocer. Desde luego, en aquel momento no podíamos saber a profundidad lo interesante o no que podría resultar la obra que teníamos en las manos y, por tanto, lo que nos impresionaba era su título, la denominación de los capítulos que lo integraban y, principalmente, la trayectoria de sus autores que, de antemano, nos llevaban a presagiar la rigurosidad con la que se acercarían a los temas abordados. Sin más y entendiendo que presentar es dar a conocer algo al público, comenzaremos reflexionando sobre la pertinencia de su título, intentando esclarecer si este refleja su contenido o sólo es una manera de llamar la atención de los lectores. “Estudios contemporáneos de derecho mercantil”, nombre con el cual los coordinadores y los autores decidieron designar la obra, sugiere primordialmente dos cuestiones: la primera se refiere a la categoría de “Estudios”, indicativa en que cada uno de los capítulos que lo integran es el resultado de un trabajo que implicó conocimiento, análisis y, en especial, la comprensión de uno o más problemas para ofrecer respecto a ellos posibles soluciones, ejercitando el entendimiento individual y, a su vez, moviendo la frontera del conocimiento de la ciencia jurídica. La segunda categoría sugiere al lector que los objetos de investigación sobre los cuales se basa el libro se relacionan con temas propios de la actualidad y que, por lo tanto, indagar ellos es importante por cuanto ayuda a la construcción de soluciones a retos que enfrenta la sociedad. Después de haber leído cada uno de los capítulos que componen el libro, podemos afirmar que su título hace justicia, con los objetivos que los doce autores se trazaron, resaltando que, a diferencia de muchos textos del derecho privado, en él se encuentran verdaderos frutos del intelecto y no simplemente un compendio de normativa comentada, por lo cual los lectores podremos observar con rapidez que, sin abandonar las fuentes del derecho, los once estudios presentados rebasan visiblemente la fase descriptiva, logrando situarse en un escenario superior, en el que a partir de preguntas, se sugieren posibles respuestas y, posteriormente, logra corroborarse la hipótesis planteada, es decir, se muestran como auténticos resultados de investigación. Ahora, respecto a la actualidad de los estudios o mejor a su contemporaneidad, cada una de las preguntas planteadas que orientaron las investigaciones, se refieren a temáticas del derecho que están en boga y cuyo aporte a su discusión son de interés para la sociedad, como escenario en el que nacen y se tejen las relaciones entre las personas y que a su vez son reguladas por la normatividad, resultando así de importancia tanto para los estudiantes como para los investigadores, litigantes, jueces e incluso para el ciudadano no relacionado profesionalmente con la ciencia jurídica. Para profundizar un poco en las características intrínsecas del libro, aceptando que presentar también implica hacer referencia a las cualidades de algo o alguien, quisiéramos manifestar por qué la lectura de las páginas que integran el libro resultan de importancia para los grupos a los que se hizo referencia. El derecho mercantil es un área dentro de la ciencia jurídica que, como consecuencia de la clasificación del derecho, en público y privado, parece ajena al diario vivir de las personas y de sus derechos, llegando al punto de que, un ciudadano no instruido en las Facultades de Derecho podría considerarse ajeno a sus disposiciones. Pese a ello, una de las principales cualidades del texto es la comprensión del derecho mercantil como una disciplina en la que el protagonista no es únicamente el empresario, como por lo general suele afirmarse, sino el consumidor, sin que con ello se desconozca que hoy se habla de la existencia del derecho del consumo o del consumidor. Dicha comprensión del derecho mercantil comprende que el empresario o comerciante ejecuta todos sus actos, celebra contratos, se asocia y contrae obligaciones, con el objetivo de organizar, ejecutar su actividad comercial para atraer consumidores que pueden ser, personas naturales o jurídicas, comerciantes y no comerciantes, por lo cual esta disciplina jurídica no puede ser ajena a la regulación que frente al consumidor se expida. Teniendo dicho faro como norte, uno de los capítulos que contiene la presente obra es el escrito por Iván Darío Taborda que con suma contundencia evidencia la necesidad de reglamentar la responsabilidad por servicio defectuoso. Una de las virtudes del mencionado capítulo es la de tomar las disposiciones que regulan el tema, analizarlas meticulosamente, revisar su aplicación y, finalmente, detectar la anomia que existe frente al servicio defectuoso en Colombia. Es de resaltar que, además de retomar las fuentes del ordenamiento nacional, el jurista revisa cómo la Ley ha organizado el objeto de investigación en otros sistemas jurídicos. Además, el capítulo le será sumamente valioso al estudiante, pues ejemplifica el problema, con lo cual se atiende a una de las necesidades que el científico Rodolfo Llinás considera imprescindibles a la hora de enseñar, esto es, logra darles contexto a los conceptos que analiza1, dejando así al abogado en formación en capacidad de recrear el problema y darle posibles soluciones, animando el espíritu propositivo y reflexivo al permitir contradecir o apartarse de la conclusión a la cual el autor arriba.
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Sepúlveda, Jovanny. Hacia una taxonomía para analizar el crimen económico. CUA Medellín, 2018. http://dx.doi.org/10.52441/ciadcon201806.

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Abstract:
Este libro es producto de los resultados obtenidos en la primera fase terminada del proyecto y línea de investigación denominada: “Análisis y Desarrollo de Indicadores para Medir el Crimen Económico y Responsabilidad Social Empresarial”, el cual ha sido financiado en su tercer periodo de desarrollo por la Corporación Universitaria Americana durante el periodo enero de 2016 y diciembre de 2018. El trabajo investigativo presentado aquí se basa en la experiencia de aproximadamente 6 años de investigaciones documentales y participaciones de los autores como ponentes en varios congresos internacionales en Latinoamérica, específicamente en: Brasil, Colombia, Costa Rica, Cuba, Chile, México y Venezuela. Esto ha permitido intercambiar interesantes puntos de vista con colegas expertos que se relacionan con el tema del crimen económico y la responsabilidad social empresarial, gubernamental y civil. Los antecedentes reflexivos que contiene este libro, se inician en el periodo 2009-2011 con cuatro trabajos presentados por Ibarra Alberto en trabajo conjunto con Echeverri Camilo: 1. Artículo del 2009: “Retrospectiva de la Responsabilidad Social Empresarial a través del Desarrollo del Pensamiento Económico”, Revista Universo Contabil de la Fundación Universitaria de Blumenau, Brasil; 2. La ponencia del 2009: “Correlación entre Información Empresarial y Objetivos Corporativos con base a la Responsabilidad Social Empresarial”, XIV Congreso Internacional de Contaduría, Administración e Informática en la UNAM, México; 3. La ponencia del 2010: “Algunos Fundamentos sobre la Responsabilidad Social en la Empresa Privada considerando el Desarrollo del Pensamiento Económico” , V Reunión Internacional de Gestión y Desarrollo sobre Responsabilidad Social y Emprendimiento, Universidad de Santa Catarina, Florianópolis, Brasil; 4. El artículo del 2011: “Índices para Medir Empresas Sostenibles con base a la Responsabilidad Social Empresarial vs Crimen Económico desde un Enfoque de la Teoría Behaviorista”, Revista Civilizar de Empresa y Economía de Universidad Sergio Arboleda, Bogotá, Colombia. El segundo periodo del desarrollo conceptual del trabajo de investigación comprende el periodo 2012-2014 con cuatro ponencias en congresos internacionales: 5. “La RSE como Estrategia de Crecimiento Económico”, XXV Congreso Latinoamericano de Estrategia, Universidad Metropolitana Castro Carazo, Costa Rica 2012. 6. “Análisis del Observatorio de la Globalización sobre Crimen Económico y Crisis de Cultura de Legalidad a Nivel Mundial (Soborno, Extorción, Corrupción y Fraude Empresarial)”, II Congreso The Global Compact de las Naciones Unidas 2012, Cámara de Comercio de Bogotá. 7. “Análisis Comparativo de los Indicadores e Informes de Crimen Financiero y Económico en el Mundo y Latinoamérica vs RSE.” XII International Finance Conference 2012, de American Academy of Financial Management, Universidad EAFIT Medellín, Colombia. 8. “Análisis del Crimen Financiero en Entornos de Crisis Financiera”. International Finance Conference 2014”, Universidad Nacional Autónoma de México. El tercer periodo comprende los años 2015-2016, y los autores trabajaron y presentaron 9 ponencias y un artículo de reflexión, donde gran parte de estos trabajos se llevaron a cabo en compañía de otros investigadores con excelente capacidad analítica sobre el tema. Entre estos académicos está la colaboración de Andrés Tibaquira y Alexander Castrillo. Los trabajos son: 9. “Estructuras Conceptuales del Crimen Económico y la RSE para desarrollar un Análisis Integral de Empresas Socialmente Responsables”, XXVIII Congreso Latinoamericano de Estrategia SLADE 2015, Universidad Pontificia Bolivariana, Medellín, Colombia. 10. “Desarrollo Sostenible con RSE versus Corrupción y Fraude Corporativo: Sus Indicadores e Índices de Medición”. Conferencia Magistral ante la Contraloría General de Medellín Colombia y Red de Transparencia”. 11. “Tres Intangibles Correlacionados con el Entorno Organizacional para Alcanzar Empresas Sostenibles y Éticas: Capital Social, Capital Intelectual y Responsabilidad Social”. XX Congreso Internacional de Contaduría, Administración e Informática 2015. Universidad Nacional Autónoma de México, 12. “Crimen Económico y Responsabilidad Social Empresarial”. Instituto Tecnológico Nacional de México, Conferencia Magistral ante el Consejo de Investigación. 13. “Análisis Internacional sobre el Crimen Económico por países”. Conferencista Magistral y Organizador Técnico del I Congreso Internacional de Crimen Económico y Fraude Financiero y Contable. Corporación Universitaria Remington, Medellín, Colombia. En el 2016, se presentaron las siguientes ponencias: 14. “Hacia Una Nueva Taxonomía del Delito y Crimen Económico”, II Congreso Internacional de Economía, Contabilidad y Administración”, Universidad de la Habana, Cuba.; 15. Ibarra Alberto y Tibaquira Andrés: “Hacia una Nueva Taxonomía del Delito y Crimen Económico para incrementar la RSE”. International Finance Conference 2016 Chile, Universidad de Valparaíso Chile y Universidad de Santiago de Chile. 16. Ibarra Mares Alberto y Tibaquira Cuervo Andrés: “Objetivos Empresariales Informales y su Influencia en Fraudes dentro del Sistema de Información Contable”, V Encuentro Internacional de Investigación y Espíritu Empresarial. Universidad Francisco de Paula Santander, Ocaña Santander Colombia. 17. Ibarra Alberto, Echeverri Camilo y Ramírez Carlos: “Antecedentes y Actualidad del Desarrollo del Gobierno Corporativo en Latinoamérica”, II Congreso Internacional de Crimen Económico y Fraude Financiero y Contable. Conferencista Magistral, Corporación Universitaria Remington, Medellín Colombia. 18. Ibarra Alberto, Pérez Luis Alfonso y Garzón Manuel (2015): “Código de ética empresarial para las Pymes: Marco de Referencia para la Sostenibilidad y Responsabilidad Social Empresarial (RSE)”. Revista Espacios. Venezuela. A partir de la experiencia adquirida, el objetivo de los autores en este trabajo fue sintetizar una serie de conceptos técnicos fundamentales sobre el crimen económico y sus principales componentes, con el fin de conformar una sólida taxonomía y metodología para medir las percepciones sobre los diferentes tipos de crimen económico en diferentes países de Latinoamérica, iniciando por Colombia, ello permitirá adaptar y mejorar algunos indicadores que se han estandarizado en el ámbito mundial para medir cualitativa y cuantitativamente las variables del crimen económico entre países, instituciones, sectores y personas. En el capítulo 1 y 2 se inicia con un análisis documental sobre cuáles son las principales variables que se toman en cuenta en la literatura especializada sobre este fenómeno económico negativo que registran las empresas, instituciones y países. Para ello, se partió de una taxonomía de 17 variables que proporcionaron información acerca de Transparencia Internacional (TI) y sobre el lenguaje del crimen económico para determinar ocho categorías o tipologías de crimen económico, a las cuales se les denominó taxonomía. En el capítulo 3 se da a conocer una muestra representativa de algunas de las principales organizaciones que se dedican al estudio y combate de delitos económicos y fraudes. Las primeras instituciones que incluimos por su prestigio y seriedad sobre el tema, fueron: Transparencia Internacional (TI), La Organización de las Naciones Unidas (ONU), PricewaterhouseCoopers (PWC), Ernst and Young (EY), KPMG y Deloitte and Touche. Además, consideramos datos y reportes del Fondo Monetario Internacional (FMI) y el Banco Mundial (BM). En los capítulos cuarto, quinto y sexto, analizamos respectivamente el crimen económico desde sus tres perspectivas o niveles: 1.) Por país, 2.) Por empresas, y 3.) Por personas. Por último, en el capítulo séptimo damos unas conclusiones que consideramos nos dan una primera visión para un análisis metodológico y con mayor rigor científico sobre el crimen económico En el capítulo séptimo incluimos las conclusiones finales basadas en el marco teórico sobre la teoría marginalista y teoría behaviorista, que nos permite fundamentar nuestras reflexiones y conclusiones. También adicionamos las ideas de Francis Fukuyama con respecto al concepto de confianza y capital social, que son componentes importantes de la ética y responsabilidad social empresarial. Incluimos además unas ideas sobre la teoría institucionalista que determina en gran medida el comportamiento de un individuo dependiendo del tipo de institución en dónde se desarrolla.
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Hernández, Carlos. Positivismo inclusivo. Universidad Libre sede principal, 2017. http://dx.doi.org/10.18041/978-958-8981-73-4.

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Abstract:
Este libro contiene artículos de destacados profesores, los cuales reflexionan sobre temas de amplia repercusión en la teoría jurídica contemporánea. En el artículo Modest Objectivity e Interpretación Jurídica Aldo Schiavello analiza el trabajo de Jules Coleman y Brian Leiter sobre su propuesta de objetividad (denominada modest objectivity) y que aspira a superar el carácter indeterminable de las decisiones judiciales. Para Schiavello esta propuesta es insatisfactoria, pues debemos tener en cuenta que la noción filosófica de objetividad se relaciona con un determinado paradigma filosófico y epistemológico y en esa medida condicionan la estructura mental del sujeto. Schiavello nos recuerda que podemos distinguir entre varias nociones de objetividad. La clásica división entre objetividad fuerte y objetividad débil. La objetividad es fuerte cuando es independiente del mundo interior y es débil cuando es compartido por una comunidad lingüística. Pero interesante clasificación es la realizada por Andrei Marmor, quien diferencia entre objetividad semántica, objetividad metafísica y objetividad lógica. Según Marmor un enunciado es objetivo semánticamente si gira en torno a un objetivo y es subjetivo si afecta el estado mental de quien lo produce. Es decir, saber si un discurso es objetivo o subjetivo es la intención lingüística del hablante, además, esta dicotomía se caracteriza porque no tiene una relación con la verdad A diferencia de la objetividad semántica, la objetividad metafísica está muy estrechamente relacionada a la noción de verdad. Un enunciado es objetivo metafísicamente si existe una correspondencia entre un enunciado y el objeto en el mundo que describe con las propiedades correspondientes a su descripción en el enunciado en cuestión. Marmor afirma que entre la objetividad metafísica y realismo metafísico no existe una relación necesaria. Por un lado, el realismo moral afirma que es posible predicar la verdad o la falsedad de enunciados que contienen valoraciones morales, estos enunciados son verdaderos o falsos sin tomar en cuenta nuestras opiniones y que los estándares del razonamiento moral son un método adecuado para incrementar el conocimiento moral. Por último, la objetividad lógica implica la verdad, pero no implica determinabilidad. No es sencillo diferenciar entre objetividad lógica y objetividad metafísica, pues se puede afirmar que la objetiva metafísica implica objetiva lógica, pero no se puede afirmar lo mismo a la inversa. En tal sentido, la relación entre objetividad y conceptos como realismo, verdad y determinabilidad, cambia según el concepto de objetividad asumido. Para Schiavello, el concepto de objetividad propuesto por Coleman y Leiter es una propuesta intermedia entre objetividad metafísica y objetividad lógica. Schiavello señala que en el campo jurídico, el problema de la objetividad se relaciona con la interpretación y aplicación normativa e implica un conjunto de presupuestos teóricos sobre la concepción del derecho y la interpretación jurídica, además de relacionarse, generalmente, con el ideal de la seguridad jurídica. Es en este aspecto en el cual la objetividad se vincula con aspectos políticos, es decir, con un modelo de organización política como el Estado liberal de Derecho en el cual la certeza tiene un papel importante y que además de las normas generales es importante tener certidumbre sobre la interpretación y aplicación que realizarán los jueces. Schiavello nos recuerda que el tema de la objetividad de la interpretación del derecho está vinculado al valor de la certeza y, por lo tanto, los discursos sobre la objetividad plantean no solo cuestiones filosóficas sino también tiene repercusiones y relaciones políticas que se deben considerar. Como afirma el autor “una concepción de la objetividad de la interpretación del derecho presupone, implícita o explícitamente, una concepción de la identificación del derecho; las teorías de la identificación del derecho que excluyen la referencia a valores morales por los criterios de validez permiten identificar el derecho de manera más precisa que otras; quien, como Coleman o Dworkin, defiende la objetividad de la interpretación a partir de una concepción de la identificación del derecho que no excluye la referencia a valores morales por los criterios de validez, debe tomar en serio los problemas que ello conlleva”. Coleman y Leiter aspiran a construir una concepción liberal del derecho de las críticas formuladas por el Critical Legal Studies Movement. Ambos autores señalan que el error del Critical Legal Studies Movement es que la intrínseca indeterminación del derecho es incompatible con una concepción liberal del mismo. Recordemos que en el esquema de organización política de un Estado, uno de los postulados del liberalismo es un poder legislativo elegido democráticamente y las leyes aprobadas son aplicadas por el poder judicial, por ello, las decisiones judiciales deben ser determinadas. En tal sentido, las razones más importantes para decidir una disputa legal las proporcionan los legisladores. Si estas razones no motivan las decisiones de los jueces, entonces es dudoso afirmar la existencia de reglas democráticas en el Estado. Las objeciones que se han dirigido a la propuesta de reconstrucción de la determinabilidad en el derecho formulada por Coleman y Leiter son dos. La primera objeción está vinculada a la imposibilidad de distinguir con precisión los casos fáciles de los casos difíciles y la segunda se refiere al problema de la llamada indeterminación de segundo nivel. Según ambos autores el problema de la objetividad se refiere al status de los hechos jurídicos y la autoridad del derecho está justificado solo si los hechos jurídicos son objetivos. Coleman y Leiter rechazan la objetividad en sentido fuerte, es decir, lo que parece correcto a alguien no puede determinar lo correcto para los demás, también rechaza la objetividad mínima según la cual lo que parece correcto a la mayor parte de los miembros de una comunidad determina lo que es efectivamente correcto. Ambos autores están a favor de un “objetividad modesta” según la cual lo correcto es lo afirmado por sujetos en “condiciones epistémicas ideales”. Schiavello piensa que la alternativa propuesta por Coleman y Leiter no logra escapar de la objetividad en sentido fuerte y la objetividad mínima; y por el contrario, considera que su propuesta de objetividad puede ser entendida como una versión de la objetividad metafísica o de la objetividad mínima. Por ello, las críticas que Coleman y Leiter dirigen a estas dos concepciones de la objetividad se vuelcan en contra de su propuesta de objetividad modesta. Según la objetividad modesta es efectivamente correcto lo que parece a aquellos que se encuentran en “condiciones epistémicas ideales”. Estas condiciones pueden ser definidas como las mejores condiciones para alcanzar un conocimiento fiable de algo. En consecuencia, la objetividad modesta admite la posibilidad de errores, pero, a diferencia de la objetividad en sentido fuerte, esta incapacidad se debe a no poder plantearse la mejor perspectiva de observación. Coleman y Leiter no aspiran a desarrollar una concepción universal de la objetividad, sino solo una concepción de la objetividad que permita explicar en forma más conveniente la práctica interpretativa en el derecho. concepción de la objetividad sino que aspira a resaltar la relación que existe entre este concepto y otros elementos conceptuales más amplios, como la política, por ejemplo. Además, el autor identifica las dificultades que pueden generarse al proponer una vía intermedia (como la “objetividad modesta”) entre la objetividad en sentido fuerte y la objetividad en sentido débil. Eso no implica afirmar que sea imposible construir esta vía intermedia, pero sí resalta la necesidad de tomar consciencia de las dificultades para una audaz y bien estructurada nueva concepción de la objetividad. El ensayo de Vittorio Villa se dirige a esclarecer los diferentes conceptos sobre positivismo jurídico, en particular el de inclusive legal positivism (positivismo jurídico inclusivo) pues entiende que esta versión del positivismo es la más defendible y prometedora de las versiones iuspositivistas. Por ello, Villa aporta aclaraciones conceptuales de carácter epistemológico, metodológico y meta-teórico con la finalidad de poder ofrecer una versión del mencionado positivismo más coherente y defendible respecto a lo que sus principales exponentes han hecho. Villa parte de esclarecer el concepto de positivismo jurídico y sus articulaciones en forma de concepciones, para ello el autor identifica el contenido conceptual mínimo compartido por todas las versiones del iuspositivismo. Asimismo, realiza un esclarecimiento mediante análisis comparativo entre el positivismo inclusivo y positivismo exclusivo consideradas como concepciones del concepto de positivismo jurídico. Así, para Villa el positivismo inclusivo es un programa de investigación más prometedor y fecundo que el positivismo exclusivo. Otra clarificación importante que realiza Villa es la postura que adopta el positivismo inclusivo y el positivismo exclusivo en relación a la tesis conceptual de separación entre derecho y moral, enfocándose en los argumentos con los cuales el positivismo inclusivo justifica la intromisión de contenidos morales en los procedimientos con que jueces y juristas garantizarán la existencia y el contenido de las normas jurídicas formando parte de los Estados de derecho constitucionales. Villa parte por definir el iuspositivismo y el contenido conceptual mínimo compartido por todas las concepciones que puedan calificarse como tales. Este contenido conceptual está formado por una tesis sobre el derecho y por ello en una preocupación ontológica y una tesis sobre el conocimiento del derecho y por ello en una preocupación metodológica. Según la primera tesis, afirma Villa, “todos los fenómenos (en primer lugar, las reglas) que llevan el nombre de “derecho” constituyen invariablemente instancias de derecho positivo, y por tanto de un derecho que representa el producto normativo (y aquí evidentemente la potencialmente evasiva propiedad de la normatividad está por especificar por parte de las diferentes concepciones), de tipo convencional (en un sentido por precisar ulteriormente), de decisiones y/o de comportamientos humanos históricamente contingentes desde el punto de vista cultural, y por lo tanto, más en particular, desde el punto de vista ético-político”. Según Villa el elemento más importante por resaltar en la contraposición entre el positivismo inclusivo y el positivismo exclusivo es el vinculado a la diferente interpretación que estas dos concepciones proporcionan de la tesis de la separación. El mismo Villa afirma que “de acuerdo al positivismo inclusivo los criterios de naturaleza moral pueden muy bien servir para verificar la existencia y el contenido de las normas de un sistema jurídico. Según el positivismo exclusivo los tests para identificar la existencia y el contenido de las normas jurídicas dependen exclusivamente de hechos del comportamiento susceptibles de ser descritos en términos neutrales, y de ser aplicados sin recurrir a argumentos morales”. El autor nos recuerda que para el positivismo inclusivo la conexión es una tesis que se desarrolla “dentro de las actividades de jueces y estudiosos del derecho que tengan que ver con normas, entre la actividad destinada a determinar la existencia (en el sentido de validez) y la de determinar el contenido”, entendiendo que no se trata, de una conexión necesaria entre derecho y moral sino a una conexión que se desarrolla en una determinado contexto institucional representado por los Estados de derecho constitucionales contemporáneos que es el ámbito institucional que permite la validez de las tesis del positivismo inclusivo. Villa entiende que el positivismo inclusivo, dentro del positivismo jurídico mismo, tiene mayores recursos teóricos para explicar el cambio de paradigma que ha ocurrido en los Estados de derecho y que se materializan a través de las constituciones escritas y rígidas, además que las normas constitucionales en nuestros Estados de derecho contemporáneos establecen restricciones de carácter procesal a la producción de normas, sino también restricciones sustanciales y estas últimas provienen de un tipo de normas especiales (que para muchos son positivización de la moral): los principios. Villa “señala que el contenido de muchas de las disposiciones constitucionales que hacen referencia a valores morales es de carácter muy general, a veces también genérico, cuando no es –más o menos conscientemente– ambiguo. Por tanto, rendir cuenta del contenido semántico de estas disposiciones quiere decir en cada caso, efectuar las opciones interpretativas que privilegian –no necesariamente en forma arbitraria– uno de los posibles significados que estos enunciados pueden soportar; y hacer esto quiere decir también entrar en la cuestión del posible significado de atribuir a nociones essentially contested como “libertad”, “igualdad”, “democracia”, etcétera. Dichas disposiciones, además, no se presentan nunca por sí solas en un texto constitucional, sino junto a muchas otras, en una red muy confusa de enunciados entre ellos estrechamente interrelacionados. Una de las consecuencias de la naturaleza compleja de estas disposiciones es que su interpretación no es muy a menudo capaz de vislumbrar un orden jerárquico previamente preconstituido, capaz de determinar, de una vez por todas, cuáles son los principios más importantes, y bajo qué interpretación de su contenido. Esto ocurre –al menos– por dos razones fundamentales, una de carácter teórico-lingüístico, otra de carácter filosófico-político: i) con la primera se quiere poner en evidencia, como ya he dicho antes, que el contenido de estos principios es vago, genérico, a veces ambiguo, y no permite rastrear un orden preexistente; ii) con la segunda se observa que, en cada caso, el carácter pluralista de los valores presentes dentro de nuestras cartas constitucionales excluye la previa codificación de un orden jerárquico fijo e inmutable”. La parte más interesante del artículo de Villa es su propuesta constructivista del positivismo jurídico. El autor piensa que una importante tarea del positivismo jurídico, en su versión constructivista, es la de ofrecer una concepción alternativa a la concepción fuerte de la objetividad. Aun así, se debe destacar que entre las diferentes concepciones epistemológicas actuales existen aquellas que aspiran a constituirse en una vía intermedia entre objetivismo fuerte y relativismo fuerte. “Entre estas posiciones, el enfoque constructivista aspira a identificar el núcleo de esta “vía intermedia” en la transición de una objetividad metafísica a una objetividad epistémica”.
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