Academic literature on the topic 'Sistemi produttivi'

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Journal articles on the topic "Sistemi produttivi"

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Di Nunzio, Daniele. "Modelli organizzativi, sistemi di gestione della salute e sicurezza e benessere dei lavoratori." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2012): 177–92. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-002006.

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Abstract:
In questo articolo descriveremo le tendenze dell'organizzazione dei processi produttivi e il loro impatto sulle condizioni di lavoro. Mostreremo come la tendenza nell'utilizzo di sistemi standardizzati sia funzionale alle nuove architetture produttive: da un lato offre la possibilitŕ di coniugare la flessibilitŕ con la razionalizzazione, dall'altro apre delle nuove sfide per la tutela e l'affermazione del benessere dei lavoratori. Il primo capitolo approfondisce i cambiamenti piů rilevanti nell'organizzazione dei processi produttivi; il secondo descrive le tendenze dei sistemi di gestione della salute e sicurezza; il terzo traccia alcune sfide emerse dall'analisi
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Pasetto, Attilio. "Imprese sociali e sistemi produttivi locali." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2011): 149–66. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-003007.

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Abstract:
La Nota approfondisce il rapporto tra imprese sociali e sistemi produttivi locali, partendo dalla constatazione che oggi i distretti non riescono piů ad assicurare la coesione sociale territoriale che, in passato, era stato un fattore determinante del loro successo. Č, infatti, cresciuta l'esigenza di fruire di beni sociali in modo personalizzato, che, a livello locale, sono spesso assicurati dal settore nonprofit. Serve quindi una governance del territorio, in cui il sistema manifatturiero e quello dei servizi alle persone dialoghino fra loro, puntando alla valorizzazione delle risorse in una logica inclusiva per tutti i soggetti che ne fanno parte.
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Granata, Mattia. "Investimenti per lo sviluppo: i progetti pilota in Epiro e Sardegna." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (August 2021): 111–42. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-001004.

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Abstract:
L'Agenzia europea per la produttività dell'Oece nasceva nel 1953 per modernizzare i sistemi produttivi dei paesi membri. Dalla metà del decennio, l'Agenzia impostò progetti sul campo per affrontare la questione dell'arretratezza del Sud Europa. L'azione corrispondeva all'esigenza di assistere i paesi "sottosviluppati", per favorire integrazione dei mercati e stabilizzazione politica. I primi interventi riguardarono le aree pilota in Sardegna e nella regione greca dell'Epiro. Nei due progetti, gemelli ma differenti, si sperimentarono metodologie che miravano allo sviluppo per effetto di investimenti di capitale e di investimenti sociali.
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Foresti, Giovanni. "Osservatorio sui distretti industriali e sistemi produttivi locali. Introduzione." ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no. 2 (June 2010): 95–97. http://dx.doi.org/10.3280/poli2010-002005.

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Orazi, Francesco. "Innovazione, tecnologia e governance: il ruolo dell'universitŕ nel rilancio delle economie locali." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 125 (March 2012): 155–73. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-125010.

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Abstract:
L'articolo, a partire da ipotesi innovative di governance (Rete di Competenza) descrive il ruolo strategico dell'universitŕ in un contesto di economie basate sul fattore conoscenza, mettendo in luce ipotesi di ammodernamento dei sistemi territoriali. L'obiettivo del lavoro intende verificare le condizioni di persistenza, presso i territori provinciali della Terza Italia, di condizioni favorevoli per lo sviluppo di tessuti produttivi innovativi basati sui fattori tecnologia e conoscenza e caratterizzati per capacitŕ operative di tipo reticolare/virtuale. Il prodotto della ricerca da un lato propone una specifica pratica di governance diffusa per il coordinamento istituzionale delle risorse di sviluppo, dall'altro una dorsale connettiva web based per l'interazione strategica degli attori produttivi, istituzionali e sociali e per l'incremento delle attivitŕ di networking territoriale e virtuale.
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Di Viggiano, Pasquale Luigi. "ETICA, ROBOTICA E LAVORO: PROFILI D’INFORMATICA GIURIDICA." Revista Opinião Jurídica (Fortaleza) 16, no. 22 (March 23, 2018): 247. http://dx.doi.org/10.12662/2447-6641oj.v16i22.p247-266.2018.

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Abstract:
Questo articolo trae spunto dalla Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2017 recante raccomandazioni alla Commissione concernenti norme di diritto civile sulla robotica L’avvento dell’Industria 4.0 ha incentivato ed esaltato l’uso di macchine intelligenti e dotate di gradi di autonomia sempre più crescenti. La ricerca sulla robotica, che oggi ha raggiunto livelli molto differenziati di applicazione, si appresta a diventare oggetto di interesse diffuso non solo nei processi produttivi, ma anche per i sistemi sociali funzionalmente differenziati. In particolare, il diritto si trova ad essere interessato dall’innovazione tecnologica più avanzata e dall’applicazione dell’Intelligenza Artificiale in quanto i robot, nelle scelte dell’Unione europea, sono destinatari di attribuzione di sempre maggiori responsabilità e di diritti. Questo solleva problemi, sia di carattere etico e sia di carattere giuridico, finora sconosciuti al diritto e sottovalutati dalla politica e dall’etica. Osservare dal punto di vista dell’Informatica giuridica questo fenomeno emergente consente di descrivere i modi attraverso i quali i sistemi sociali evolvono a seguito dell’irruzione delle nuove tecnologie nel sistema del diritto.
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Avola, Maurizio, Alberto Gherardini, and Rosanna Nisticò. "I sistemi produttivi locali dell'innovazione di fronte alla crisi. Un caso studio nel settore dell'elettronica." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 131 (July 2013): 139–54. http://dx.doi.org/10.3280/sl2013-131009.

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Coltorti, Fulvio. "L'industria italiana tra declino e trasformazione: un quadro di riferimento." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (July 2012): 7–50. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-002001.

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Abstract:
L'industria italiana tra declino e trasformazione: un quadro di riferimento L'obiettivo del lavoro č delineare un quadro di riferimento micro e macro in cui allocare correttamente problemi e ricette per lo sviluppo di lungo periodo. Questo viene visto nel contesto di un processo di trasformazione indotto, da un lato, dalla crisi delle grandi imprese e, dall'altro, dall'emergere di una categoria di aziende di dimensione intermedia (quarto capitalismo) aventi elevate capacitŕ innovative. Il quarto capitalismo origina per lo piů dai sistemi produttivi locali, si caratterizza per la proprietŕ familiare e il basso ricorso alla finanza, resta radicato nei territori e configura dunque un nuovo ed efficace motore dello sviluppo italiano.
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Masi, Sara Elisabetta, and Sandra Zaramella. "Il rapporto scuola-mondo del lavoro: una indagine nella provincia di Bologna e le ricadute sui processi di policy making." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 233–51. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120012.

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Abstract:
La tradizionale separazione tra il tempo dell'apprendimento e il tempo del lavoro, a partire dagli anni '70, č stata rimessa in discussione, evidenziando come, in seguito alle piů recenti trasformazioni dei sistemi produttivi, le carriere di vita siano sempre piů discontinue e fluide, comportando profonde trasformazioni nei modi di concepire l'istruzione, il lavoro e il loro rapporto. Entro tale quadro di riferimento, da parte del sistema scolastico si č diffusa la convinzione della necessitŕ di una "maggiore articolazione della pratica sociale tra educazione e lavoro", capace di fondare tale legame su basi sganciate da una semplice dipendenza funzionale e lineare dell'istruzione dal mercato del lavoro. Rispetto a tali temi, la Provincia di Bologna ha avviato un lungo percorso di progettazione di interventi connessi al rapporto scuola-territorio-lavoro. Tra di essi, si discutono nel presente saggio gli esiti emersi da una ricerca finalizzata ad analizzare l'eterogeneo mondo delle pratiche con cui si esplica tale rapporto, con l'intento di ricostruirne il ‘campo organizzativo' e dunque le specifiche condizioni sociali, economiche e culturali di sfondo, nonché gli aspetti maggiormente critici.
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Bortoletti, Francesca. "Per una nuova drammaturgia. L'egloga nel Quattrocento italiano: dall'idea dell'esecuzione alla pratica scenica." Quaderni d'italianistica 30, no. 1 (January 1, 2009): 67–108. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v30i1.8427.

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Abstract:
Tema centrale del presente saggio è la questione assai dibattuta dell'egloga rappresentativa a confine tra XV e XVI secolo, qui indagata al di fuori delle categorie aristoteliche, che saranno proprie del dramma pastorale del pieno Cinquecento. L'egloga rappresentativa è così posta in relazione, da un lato, all'esperienza lirica dei poeti bucolici quattrocenteschi entro un quadro di acceso sperimentalismo sulla poesia recitativa e, dall'altro, alle singole realtà locali e all'interno dei singoli sistemi produttivi coevi dello spettacolo, delle tecniche recitative, delle riflessioni teoriche, dei rapporti tra intellettuali e specialisti dell'intrattenimento e tra questi e le corti. Attraverso alcuni passaggi esemplificativi il saggio propone di localizzare le tensioni e gli esiti di un processo di deduzione del materiale lirico pastorale nelle convenzioni di una drammaturgia atta alla scena e allo spettacolo di corte.
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Dissertations / Theses on the topic "Sistemi produttivi"

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Gallaon, Giada <1988&gt. "Internazionalizzazione produttiva e territorio. Un'analisi sui sistemi produttivi locali italiani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2676.

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Abstract:
La letteratura economica ha messo in luce come nel corso degli ultimi decenni, grazie allo sviluppo dell’ICT, alla riduzione dei costi di trasporto e al progressivo abbattimento delle barriere tariffarie, si sia manifestata una crescente frammentazione dei processi produttivi e una nuova organizzazione internazionale del lavoro. In questa prospettiva, la produzione di beni è sempre più il risultato di catene del valore che si estendono a scala globale. L’obiettivo di questa tesi è analizzare le implicazioni di tali processi sui sistemi produttivi locali, con particolare riferimento all’economia italiana. Nella prima parte della tesi vengono descritte le specifiche modalità attraverso le quali i sistemi locali organizzano la loro presenza all’estero e il ruolo che essi svolgono all’interno delle nuove catene globali del valore. Nella seconda parte vengono invece studiati gli effetti che i fenomeni di frammentazione internazionale della produzione hanno sullo sviluppo dei sistemi produttivi locali. A tale scopo, viene proposta un’analisi statistica su dati panel attraverso cui verranno analizzate le conseguenze dei processi di internazionalizzazione produttiva sulla crescita, sull’occupazione e sulla capacità di esportazione delle province italiane nell’ultimo decennio.
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Rosca, Ecaterina. "I sistemi produttivi Seru Seisan: dimostrazione di un modello analitico per la stima della produttività di una cella divisionale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Il Seru Seisan è una modalità di gestione della produzione sviluppata in Giappone nel 1992. L’implementazione di tale sistema produttivo ha ottenuto un grande successo soprattutto nell’industria elettronica giapponese. Questo sistema di produzione avanzato unisce la flessibilità dei job shop e l’efficienza della produzione di massa, che consente di adattare la produzione in base ai cambiamenti della domanda di mercato caratterizzata da elevata varietà e basso volume. Il Seru Seisan è un sistema di produzione incentrato sull’uomo, basato sulla formazione di operatori multi-skilled. Il Seru, elemento base dei Seru Seisan, viene dedicato alla lavorazione di uno o più tipologie di prodotto e ogni prodotto viene completato in un’unica cella. Il Seru è caratterizzato da una breve linea di nastro trasportatore, un numero limitato di operatori, il layout può essere riconfigurato rapidamente e richiede bassi investimenti in attrezzatura. Il presente elaborato ha lo scopo di fornire una breve presentazione della storia e delle caratteristiche principali dei Seru Seisan. Viene proposto, inoltre, un framework generale per l’implementazione di tale sistema produttivo e un modello matematico che ha l’obiettivo di minimizzare il costo totale di formazione degli operatori e di bilanciare i loro tempi di lavoro. Infine, viene presentato il lavoro di ricerca del presente elaborato che ha l’obiettivo di stimare la produttività di un Divisional Seru di una produzione bi-prodotto e, in particolare, dimostrare la formula per calcolare il tempo di lavoro medio impiegato da un operatore per la lavorazione di un prodotto. Il modello proposto adotta un metodo di assegnazione degli operatori al Seru che avviene in funzione della loro velocità di lavoro.
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Simoncini, Matilde. "Sviluppo di una piattaforma software per il "cell formation problem" nei sistemi produttivi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente elaborato si propone di fornire un’esaustiva trattazione relativamente a quella che viene chiamata produzione cellulare, o Cellular Manufacturing, conosciuta come un’importante applicazione della Group Technology. Ne vengono discusse le condizioni di applicazione, i conseguenti benefici apportati e le molteplici metodologie, presentate in letteratura, per affrontare il problema della formazione delle celle produttive (Cell Formation Problem). L’obiettivo dell’elaborato, però, non si limita solamente a descrivere i vari aspetti citati, in quanto si è tentato di automatizzare, con successo, tali procedure attraverso la creazione della piattaforma software, New Cluster Calculator, sviluppata all’interno dell’ambiente di sviluppo integrato (IDE) di Microsoft Visual Studio, il cui scopo è proprio quello di proporre soluzioni, in tempi ragionevoli, al problema della formazione cellulare. L’approccio adottato dal programma consiste nell’impiego di alcuni coefficienti di similarità, utili a valutare la somiglianza delle macchine da raggruppare, in combinazione con i principali algoritmi di clustering. Per l’assegnamento delle famiglie di prodotti alle celle, invece, si è utilizzata una procedura euristica. Infine, si sono realizzate varie simulazioni al fine di poter effettuare valutazioni inerenti alla qualità delle soluzioni ottenute e dimostrare la scalabilità del software, in quanto, anche per istanze che considerano un numero importante di input, New Cluster Calculator risulta uno strumento molto efficiente. Inoltre, si è giunti alla conclusione che, poiché le fasi analizzate durante l’elaborato appartengono ad un processo gerarchico, i risultati, in termini di prestazione, dipendono dall’efficacia dei passaggi a monte e dalla loro corretta integrazione. In altre parole, il frutto di ogni step decisionale dipende dalla qualità dei suoi dati di input.
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Vanzin, Alessandra <1992&gt. "Flessibilità e organizzazione del lavoro nei sistemi produttivi - Il caso Bortolini Paolo Srl." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9700.

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Abstract:
In questa tesi si vuol proporre un’analisi approfondita della flessibilità interna e dell’organizzazione del lavoro nell’azienda Bortolini Paolo Srl, una piccola impresa metalmeccanica veneta. Operando come subfornitore industriale di particolari prodotti progettati su richiesta, la flessibilità diventa un’esigenza sia per l’azienda che per i clienti. Per raggiungere gli obiettivi di progetto ed evadere puntualmente gli ordini deve trovare un equilibrio virtuoso tra l’ottimizzazione del processo produttivo (tra cui i tempi di setup), la politica di gestione delle scorte e l’organizzazione del lavoro. Il modello di organizzazione del lavoro implementato, frutto della crisi, risulta in linea con le nuove sperimentazioni in corso all’estero miranti a dimostrare una produttività del lavoro superiore in giornate/settimane lavorative più brevi. L’obiettivo ultimo è quello di chiarire e verificare se la maggior produttività per ora di lavoro è dimostrata e dovuta a una buona gestione di produzione-scorte-lavoro o anche a una maggiore efficienza dei dipendenti maturata in seguito all’adozione di questo modello con maggior livello di welfare.
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Chiarini, Andrea. "Ottimizzazione della gestione dei ricambi in un impianto industriale. Il caso GVS S.p.A." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il progetto di tesi proposto aveva l’intenzione di elaborare un piano manutentivo semplice ed efficace per la gestione dei ricambi riguardanti uno specifico modello di macchina. Questa macchina, la più moderna di GVS, lavora i componenti di maggior prestigio realizzati dalla sede di Zola Predosa. Con lo scopo di risolvere questi problemi si intende sviluppare una serie di strategie da implementare a partire da una migliore acquisizione dei dati, cosa di cui la GVS è sfornita. Questo per far sì che in un futuro si possano elaborare strategie sempre più efficienti. Il secondo passaggio richiede lo sviluppo, tramite il metodo di Poisson, di una previsione del fabbisogno di ricambi basato sui dati già esistenti raccolti negli ultimi quattro anni, per poi calcolare un livello ottimale di scorte che minimizzino rischio ed esborso economico. Il corpo della tesi si sviluppa attraverso una prima parte di trattazione teorica sui concetti della previsione degli interventi e della affidabilità dei componenti, per poi analizzare in modo accademico le metodologie utilizzate per svolgere la previsione dei ricambi. In seguito, si presenterà in modo dettagliato l’azienda descrivendo le principali caratteristiche e le problematiche relative alla manutenzione. Infine, vi sarà una trattazione esaustiva dei calcoli e un approfondimento su alcune proposte di miglioramento che ho avuto modo di discutere con i membri della GVS.
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FROLDI, FEDERICO. "Impatto ambientale del latte destinato al consumo diretto o alla trasformazione in formaggi DOP in sistemi produttivi del Nord Italia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/95716.

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Abstract:
Le produzioni zootecniche italiane giocano un ruolo importante nel settore agroalimentare, spaziando dagli aspetti sociali a quelli economici ed ambientali. L'Italia è leader nella produzione di latte vaccino di qualità per il consumo diretto ed è il principale paese europeo produttore di formaggi DOP. Tuttavia, la produzione di latte ha impatti sull'ambiente in quanto l'allevamento contribuisce ai gas serra presenti, principalmente dal processo digestivo degli animali, gestione degli effluenti e acquisto di alimenti, oltre alla potenziale immissione di sostanze inquinanti in acqua e suolo. L’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) applicata in un’ottica di obiettivo di sviluppo agricolo ed agroalimentare sostenibile, permette di individuare le principali criticità legate al settore lattiero-caseario, e di predisporre azioni di mitigazione ambientale. A tal proposito, la Commissione Europea (CE) ha sviluppato la metodologia Product Environmental Footprint (PEF) e specifiche Category Rules (PEFCR) per armonizzare le scelte metodologiche di LCA e fornire criteri oggettivi di confronto dell'eco-compatibilità di prodotti. Il progetto LIFE TTGG (The Tough Get Going) applica la relativa PEFCR per il calcolo delle prestazioni ambientali nelle filiere Grana Padano e Comté DOP, ponendo le basi per trasformare le problematiche ambientali che scaturiscono dalle attività dei singoli produttori, in opportunità di miglioramento, nell’ottica della transizione ecologica del Paese.
The livestock breeding in Italy plays an important role in the agri-food sector, spanning from social to economic and to environmental aspects. Italy is a leader in the production of quality milk for direct consumption and is the main European country producing PDO cheeses. However, milk production carries impacts on the environment, as livestock farming contributes to greenhouse gas emissions, mainly resulting from animals’ digestion system, manure management and feed purchase, as well as pollutants. With the aim of a sustainable agricultural and agri-food development, it is important to identify, through Life Cycle Assessment (LCA), main criticalities related to the dairy sector, in order to adopt environmental mitigation actions. In this regard, the EC has developed the Product Environmental Footprint (PEF) methodology and specific Category Rules (PEFCR), harmonizing the methodological choices of LCA and providing objective criteria to compare the eco-compatibility of products. The LIFE TTGG (The Tough Get Going) project applies the PEFCR, calculating the environmental performance of the Grana Padano and Comté PDO supply chains and laying the bases for transforming the environmental problems arising from the activities of individual producers into opportunities for improvement, with a view to the Country's ecological transition.
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FROLDI, FEDERICO. "Impatto ambientale del latte destinato al consumo diretto o alla trasformazione in formaggi DOP in sistemi produttivi del Nord Italia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/95716.

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Abstract:
Le produzioni zootecniche italiane giocano un ruolo importante nel settore agroalimentare, spaziando dagli aspetti sociali a quelli economici ed ambientali. L'Italia è leader nella produzione di latte vaccino di qualità per il consumo diretto ed è il principale paese europeo produttore di formaggi DOP. Tuttavia, la produzione di latte ha impatti sull'ambiente in quanto l'allevamento contribuisce ai gas serra presenti, principalmente dal processo digestivo degli animali, gestione degli effluenti e acquisto di alimenti, oltre alla potenziale immissione di sostanze inquinanti in acqua e suolo. L’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) applicata in un’ottica di obiettivo di sviluppo agricolo ed agroalimentare sostenibile, permette di individuare le principali criticità legate al settore lattiero-caseario, e di predisporre azioni di mitigazione ambientale. A tal proposito, la Commissione Europea (CE) ha sviluppato la metodologia Product Environmental Footprint (PEF) e specifiche Category Rules (PEFCR) per armonizzare le scelte metodologiche di LCA e fornire criteri oggettivi di confronto dell'eco-compatibilità di prodotti. Il progetto LIFE TTGG (The Tough Get Going) applica la relativa PEFCR per il calcolo delle prestazioni ambientali nelle filiere Grana Padano e Comté DOP, ponendo le basi per trasformare le problematiche ambientali che scaturiscono dalle attività dei singoli produttori, in opportunità di miglioramento, nell’ottica della transizione ecologica del Paese.
The livestock breeding in Italy plays an important role in the agri-food sector, spanning from social to economic and to environmental aspects. Italy is a leader in the production of quality milk for direct consumption and is the main European country producing PDO cheeses. However, milk production carries impacts on the environment, as livestock farming contributes to greenhouse gas emissions, mainly resulting from animals’ digestion system, manure management and feed purchase, as well as pollutants. With the aim of a sustainable agricultural and agri-food development, it is important to identify, through Life Cycle Assessment (LCA), main criticalities related to the dairy sector, in order to adopt environmental mitigation actions. In this regard, the EC has developed the Product Environmental Footprint (PEF) methodology and specific Category Rules (PEFCR), harmonizing the methodological choices of LCA and providing objective criteria to compare the eco-compatibility of products. The LIFE TTGG (The Tough Get Going) project applies the PEFCR, calculating the environmental performance of the Grana Padano and Comté PDO supply chains and laying the bases for transforming the environmental problems arising from the activities of individual producers into opportunities for improvement, with a view to the Country's ecological transition.
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Rossi, Benedetta. "Un approccio per la formazione di famiglie di prodotti in sistemi produttivi riconfigurabili: tool applicativo e valutazione economico-gestionale (Parte A)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il lavoro di questa tesi di laurea è incentrato sullo studio di un modello che permette di valutare numericamente la similarità dei prodotti che vengono processati in un sistema riconfigurabile. Tra i modelli esistenti in letteratura, è stato scelto il modello di Galan. Tale modello permette di definire il livello di similarità tra prodotti diversi e, infine, tramite l’uso di un algoritmo gerarchico agglomerativo, definisce le diverse famiglie di prodotti. L’obiettivo di questo modello è pertanto quello di fornire un supporto alla formazione di famiglie di prodotti in sistemi produttivi riconfigurabili. In particolare, è essenziale minimizzare il numero di famiglie e, di conseguenza, ridurre il numero di riconfigurazioni. In questo elaborato è stato implementato un tool applicativo in Excel tramite il linguaggio Visual Basic for Applications, consentendo di automatizzare il modello scelto con un interfaccia grafica guidata per l’utente. Il tool consente di visualizzare le famiglie che si formano e che potranno essere lavorate nella stessa configurazione dai RMS. Una volta ottenute le diverse famiglie di prodotti, si valuta il costo legato a questo paradigma produttivo ed è confrontato con le altre due modalità produttive, ovvero la produzione tramite DML, che presuppone la presenza di una linea per ogni tipologia di prodotto, e la produzione tramite FMS, che prevede l’utilizzo di una macchina flessibile per ogni famiglia di prodotto differente. Il tool consente di effettuare una considerazione economica tramite il calcolo del costo totale annuo equivalente (CTAE), che permette di definire come KPI il costo di realizzazione di un singolo prodotto. In questo modello, si tiene conto anche della capacità produttiva necessaria: infatti, aumentando il volume produttivo, sarà necessario aumentare le risorse dedicate ai tre diversi paradigmi e quindi, a fronte di elevati investimenti, la convenienza economica dei RMS verrà meno, favorendo un uso di linee dedicate.
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Pappalardo, Fabrizio. "Un approccio per la formazione di famiglie di prodotti in sistemi produttivi riconfigurabili: tool applicativo e valutazione economico-gestionale (Parte B)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è quello di implementare un tool applicativo, nel linguaggio Excel VBA, che consenta di analizzare un modello applicabile per i Reconfigurable Manufacturing System (RMS). Tra i modelli trattati in letteratura,si è scelto quello sviluppato da Galan si pone l'obiettivo di definire le famiglie di prodotti in RMS. Per studiare la validità del modello, si è preso in esame lo stato attuale delle industrie produttivo-manifatturiere, il quale si compone di linee dedicate, denominate DML, e/o flessibili, chiamati FMS. I sistemi RMS, invece, rappresentano una nuova frontiera produttiva. Tramite Visual Basic for Application (VBA) si è strutturato l’ambiente di lavoro, automatizzando il modello di Galan e ottenendo le famiglie di prodotti in base alla similarità degli stessi. Successivamente si è voluto dare la possibilità all’utente di valutare la convenienza economica nella scelta di un tipo di sistema produttivo piuttosto che un altro. In particolare si è deciso di definire un criterio omogeneo di valutazione finale, utilizzando lo stesso KPI per tutte e tre le tipologie di sistemi, ossia il costo totale annuo equivalente (
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Parri, Lorenzo. "Progettazione dinastica: il caso Marpatech s.r.l." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8415/.

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Abstract:
Applicazione del metodo della "Progettazione dinastica" al caso Marpatech s.r.l., azienda inserita nell'ambito del packaging. Tale metodo viene applicato per la riorganizzazione della produzione, in particolare, in questo caso, della metodologia di lavoro all'interno dell'ufficio tecnico. Si è analizzata la varietà dei componenti che costituiscono le linee di trasporto facenti parte delle famiglie "trasporto sfuso" e "trasporto cartoni", per poi definire un capostipite della futura dinastia di prodotti e progettando componenti standard con logiche di modularità, range, fisso/variabile. Infine si sono applicati i risultati ottenuti ad una commessa realizzata nell'anno 2013 ed è stato fatto un confronto tra i due casi. L'obiettivo conseguito è stato ridurre la varietà dei prodotti, definendo il capostipite, e definendo i principali componenti standard, opzionali e speciali, e ridurre i costi e i tempi imputabili all'ufficio tecnico.
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Books on the topic "Sistemi produttivi"

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Garofoli, Gioacchino. Sistemi produttivi locali in Lombardia. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

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Gioacchino, Garofoli, ed. Sistemi produttivi locali: Struttura e trasformazione. Milano, Italy: F. Angeli, 1994.

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Raffaele, Paci, and Centro ricerche economiche Nord-Sud, eds. Crescita economica e sistemi produttivi locali in Sardegna. Cagliari: C.U.E.C., 1997.

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4

Alberto, Bramanti, Maggioni Mario A, and Conferenza nazionale di scienze regionali (16th : 1995 : Siena, Italy), eds. La dinamica dei sistemi produttivi territoriali: Teorie, tecniche, politiche. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1997.

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5

1947-, Gobbo Fabio, ed. Distretti e sistemi produttivi alla soglia degli anni '90. Milano: Franco Angeli, 1989.

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6

Ajello, Anna Maria. Storia e sistemi produttivi: Un curricolo per la scuola media. Scandicci (Firenze): Nuova Italia, 1991.

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7

Giuliano, Simonelli, ed. I territori del design: Made in Italy e sistemi produttivi locali. Milano: Il sole-24 ore, 2002.

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8

Fardin, G. Come cambia la fabbrica: Nuovi sistemi produttivi e professionalità, 1986-1992. Torino: Fondazione Giovanni Agnelli, 1986.

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9

Conti, Egidio. Piccole e medie imprese, sistemi produttivi locali, competitività mondiale e globale dell'industria italiana. Ravenna: Centro studi economia & territorio, 1999.

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10

Barbiroli, Giancarlo. Il fattore energia come volano di mutamento tecnologico: Verso nuovi criteri di efficienza globale dei sistemi produttivi. Milano: F. Angeli, 1993.

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Book chapters on the topic "Sistemi produttivi"

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Molfetta, Antonio, and Rajandrea Sethi. "Ottimizzazione della capacità produttiva di un sistema di approvvigionamento idrico." In Ingegneria degli acquiferi, 139–48. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1851-8_7.

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Esposito, Domenico. "Il sistema economico e produttivo della pittura romana. Esempi dall’area vesuviana." In Les savoirs professionnels des gens de métier, 65–85. Publications du Centre Jean Bérard, 2011. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.5121.

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Bubbico, Davide. "4 • L’industria automotive italiana tra problematiche di settore e transizione verso l’auto elettrica Stellantis e le ricadute produttive e occupazionali." In Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano 2022. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-703-6/004.

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Abstract:
L’industria dell’auto in Italia ha conosciuto nel corso degli ultimi tre anni, complice la pandemia COVID-19 e il più recente conflitto russo-ucraino, un’ulteriore complicazione della sua prospettiva manifatturiera e occupazionale. Non solo in relazione al tema delle mancate forniture di semiconduttori e di altri componenti e all’andamento più generale del mercato dell’auto (in flessione da diversi anni e che risente necessariamente delle condizioni complessive dell’economia nazionale), ma anche in relazione alla decisione assunta in ambito comunitario di mettere fine alla vendita di auto con motore endotermico entro il 2035. Quest’ultimo aspetto, che riguarda naturalmente tutti Paesi dell’Unione, se sta avendo un impatto principalmente sui produttori europei inevitabilmente è destinato ad interessare anche quegli OEM (Original Equipment Manufacturers) che fuori dall’Europa producono per il mercato europeo. Le conseguenze della crisi pandemica con tutti i problemi relativi al sistema delle forniture e alla contrazione delle vendite hanno invece interessato in ugual modo tutti gli altri mercati (dagli Stati Uniti alla Cina) inclusi quelli del Sud-est asiatico, seppure con dinamiche differenziate a livello di ogni singolo Paese.
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Conference papers on the topic "Sistemi produttivi"

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Cavallo, Aurora, Benedetta Di Donato, Rossella Guadagno, and Davide Marino. "Nutrire Roma: il ruolo dell’agricoltura urbana nel fenomeno urbano." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8042.

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Abstract:
Scopo di questa nota è di esaminare i caratteri e le dinamiche che connotano l’agricoltura urbana nel caso di Roma. Il contributo sintetizza in chiave evolutiva i fatti stilizzati del rapporto tra città e campagna, successivamente si indaga il contesto produttivo agricolo al fine di proporre una tassonomia dei tipi di agricoltura urbana. Il tentativo che qui si propone è una preliminare lettura dell’agricoltura urbana attraverso un sistema di criteri per la classificazione della distribuzione funzionale e relazionale del primario in aree metropolitane. Tali categorie interpretative tentano di ricostruire le relazioni causali che traducono i modelli produttivi agricoli (caratteristiche strutturali, ordinamenti, forme giuridiche, forme d’uso delle risorse naturali, collocazione), in specifiche forme spaziali e funzionali nella dimensione urbana – fisica e sociale -. Sul piano teorico tale lettura s’inserisce nel paradigma coevolutivo e guarda al paesaggio come il risultato delle interazioni tra il sistema ambientale e l’agire dell’uomo che abita e utilizza il territorio (Marino e Cavallo, 2009). Una sintesi tipologica definitiva sembra ancora un obiettivo da raggiungere, sicuramente questo è il primo passo verso la costruzione di una griglia interpretativa e di un vocabolario tipologico da mettere poi a sistema con i dati morfologici e quelli di uso del suolo. The aim of this paper is to examine the characteristics and the dynamics that characterize urban agriculture in the case of Rome. We summarize in an evolutionary approach the stylized facts of the relationship between town and country, then we investigate the context of agricultural production in order to propose a taxonomy of the types of urban agriculture. The effort proposed here is a preliminary analysis of urban agriculture through a system of criteria for the classification of the distribution of the functional and relational features of agricultural activities in metropolitan areas. These interpretative categories attempt to reconstruct the causal relationships that translate agricultural production models (farms’ data, legal forms, use of natural resources, localization), in specific forms in the spatial and functional urban dimension - physical and social - . On the theoretical level this analysis is embedded in the co-evolutionary paradigm and looks to the landscape as the result of interactions between the environmental system and the action of human who lives and uses the territory (Marino and Cavallo, 2009). This typization ultimately still seems a goal to achieve, this is the first step towards the construction of an interpretative and vocabulary typological then be systematize with the morphological data and those of land use.
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Mariano, Carmela. "Il futuro della città è policentrico? Una riflessione sull’area metropolitana romana." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7965.

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Abstract:
Il territorio romano costituisce un sistema metropolitano ‘anomalo’ (Campos Venuti, 2005) ancora oggi tutto interno ai confini municipali della città, dal momento che l’area metropolitana non offriva poli attorno ai quali far crescere i nuovi tessuti misti produttivo-residenziali; dando luogo, in conclusione, ad un assetto territoriale totalmente disordinato. Il processo di metropolizzazione appare molto debole mentre sembra persistere un modello di periferizzazione. La scala sovracomunale in sostanza continua a svilupparsi secondo un modello vecchio che esprime logiche anche economiche vecchie. Un sistema metropolitano in cui, per tentare di riequilibrare la sua struttura, si è affermata la strategia delle ‘nuove centralità’, che rappresenta, assieme al sistema ambientale e al sistema della mobilità, uno degli elementi strutturali del piano urbanistico di Roma approvato nel 2008, in alternativa sia al persistente monocentrismo di Roma, sia all’incompiuto disegno del Sistema Direzionale Orientale previsto dal piano del 1962. Le centralità, immaginate come la chiave della trasformazione territoriale proposta per Roma, hanno, nelle intenzioni del piano, l’obiettivo di correggere l’anomalia di un sistema metropolitano, nel quale non esistono centri periferici da valorizzare per avanzare sulla strada del riequilibrio territoriale; sottraendo funzioni di eccellenza al polo centrale da decongestionare e rafforzando, appunto, le numerose localizzazioni periferiche. Il paper intende fornire una riflessione sul futuro di Roma, del suo territorio metropolitano e del suo modello di sviluppo policentrico, a partire dall’analisi di una serie di variabili che hanno contribuito a modificare il quadro di riferimento.
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Lutzoni, Leonardo. "Forme di dialogo tra sapere tecnico e sapere locale: proposte di metodo: il dispositivo di trascinamento “la Strada che Parla” a Calangianus." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7941.

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Abstract:
Il processo di trasformazione, che ha visto protagonisti il territorio e la città contemporanea nella lunga fase della modernità, scandito dalle dinamiche veloci della globalizzazione e dal venir meno delle forme di controllo e di pianificazione, ormai incapaci di registrare e comprendere gli elementi delle diversità territoriali, sta fortemente riportando al centro dell’attenzione il peso dei territori deboli e dei sistemi locali come protagonisti del progetto. Sono territori, come la regione ambientale del Massiccio del Limbara, nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi contemporanei di progetto, che messi in cortocircuito con gli elementi della storia e del passato, disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente. L’esperienza di ricercaazione svolta a Calangianus, è un esempio di proposta operativa sul territorio che ha provato a costruire, nel rimettere in discussione un’idea di pianificazione piramidale calata dall’alto, un processo relazionale in divenire, di conoscenza, azione e progetto, utilizzando strumenti e dispositivi innovativi. Un processo, esito di un’interazione tra sapere tecnico e competenze diffuse, di una sinergia tra attori, istituzioni, associazioni, strutture economiche, produttive e culturali, che operano nel territorio e che messe in relazione, possono innescare processi alternativi di sviluppo locale nel ripensare una nuova idea di città-territorio.
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Mininni, Mariavaleria, Luigi Guastamacchia, and Teresa Pagnelli. "Rinaturalizzare/reinventare/riparare: azioni paesaggistiche per il riuso del paesaggio estrattivo: il caso studio della nuova provincia BAT." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8021.

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Abstract:
L’attività estrattiva ha costituito per la Puglia un importante motore di sviluppo economico e produttivo, uso del territorio legato alla sua tradizione storico-costruttiva. In particolare il bacino estrattivo della nuova provincia Barletta – Andria – Trani (BAT), a nord di Bari, in crisi ed in parte dismesso, è stato per la Regione uno dei riferimenti per l’ economia, non sempre sensibile verso le indotte trasformazioni sul paesaggio e territorio. Il presente contributo si propone di indagare quale possa essere il punto d’incontro tra il processo di pianificazione e quello produttivo, al fine di individuare strategie con cui operare il ripristino e la restituzione di usi, significati e valori a siti estrattivi ormai dismessi; attivando proattivamente e propositivamente processi virtuosi capaci di innescare da un lato una migliore gestione del paesaggio e dall’altro la necessaria innovazione nel sistema di gestione del comparto estrattivo risorse per il territorio. Partendo dall’atto di avvio del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), attento al recupero di cave esaurite ed abbandonate, si è cercato di definire un percorso metodologico e progettuale, nel quale il presupposto di riacquisire le cave esaurite in un processo di sviluppo sostenibile del territorio trova, attraverso azioni di paesaggio ripensate come le “3R”: Rinaturalizzare, Reinventare, Riparare, proposte strategiche di trasformazione territoriale in grado di delineare scenari futuri per il territorio e per i nuovi contesti di vita. Operativamente attraverso lo strumento delle linee guida sono state messe a sistema le tre azioni di paesaggio in risposta alle criticità che derivano dai processi e conflitti in atto individuati dai progetti territoriali di paesaggio regionale, con l’obiettivo di pensare al riuso delle cave esaurite per consolidare e valorizzare i caratteri di ciascun contesto di vita, e creare nuovi valori e risignificazione dei luoghi. The mining activity has been an important driver of economic and productive development for the Apulia region, representing a land use inextricably linked to its historical and constituting tradition. In particular, the mining basin of the comprehensive province Barletta - Andria - Trani (BAT), north of Bari, is now undergoing a crisis and has been partly dismissed. However, it has always been an important driving force for the local economy of the region. The consequent problems associated with landscape modification and alteration, land use,waste and sludge proper disposal have never been sufficiently taken into account This paper aims to investigate a possible meeting point between the planning and the production processes, in order to identify recovery and recycling strategies, as well as identifying how to return the dismissed extraction sites their former uses, meanings and values by proactively activating virtuous processes capable of triggering a better landscape management on the one hand and, on the other hand, the necessary innovation of the mining management system, allowing it to be a territorial resource again. Starting from the act of initiating the PTCP (Provincial Territorial Coordination Plan), attentive to the recovery of exhausted quarries and abandoned, we have tried to define a methodological and design, in which the assumption of regaining the exhausted quarries in the process of development sustainable land is, through actions of landscape rethought as the "3R" renaturalise, Reinvent, Repairing, policy proposals of territorial transformation can outline future scenarios for the region and for new life contexts. Operationally, through the instrument of the guidelines have been put in the system landscape of three actions in response to the issues that arise from the processes and ongoing conflicts as identified by the local projects of regional landscape, with the aim of thinking about the reuse of exhausted quarries for consolidate and enhance the characteristics of each context of life, and create new values and re-signification of places.
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