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Dissertations / Theses on the topic 'Smaltimenti'

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1

Montanile, Giuliano. "Analisi economica e gestionale con ottimizzazione della logistica dei trasporti dell'impianto di compostaggio 'Romagna Compost' di Cesena." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8494/.

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Abstract:
Analisi dei costi di esercizio dell'impianto Romagna Compost di Cesena e ottimizzazione della logistica dei trasporti in uscita. Calcolo dell'incidenza della qualità della materia prima in ingresso sui costi di smaltimento.
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2

Castellari, Laura. "Pannolini compostabili:studio di fattibilità dello smaltimento nell'impianto di Romagna Compost." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3310/.

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3

Baldacci, Juri. "Sottoprodotti dell'industria olearia: possibili approcci per il loro trattamento, smaltimento e possibile valorizzazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14591/.

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Abstract:
Il sistema agroalimentare si basa sulla quotidiana trasformazione, produzione e distribuzione di milioni di tonnellate di alimenti e bevande, ciascuno dei quali, oltre ad avere un costo valido a compensare l'intera filiera, porta con sé un costo in termini di impatto ambientale. Per le imprese, trascurare questo aspetto, si traduce nell'avere oneri aggiuntivi futuri, dovuti a costi di gestione dello scarto e a possibili sanzioni dovute a scorrette procedure di smaltimento. Inoltre, non tutti gli scarti alimentari possono essere trattati allo stesso modo e perciò necessitano di operazioni preliminari specifiche. Un processo tecnologico tradizionale dei paesi dell'area mediterranea, è quello di trasformazione delle olive nei relativi oli vergini (distinguibili nelle categorie merceologiche "extra vergine", "vergine" e "lampante"). Questa tesi vuole focalizzare l'attenzione su ciò che viene prodotto in un frantoio parallelamente all'estrazione dell'olio, cioè alla corretta gestione dei sottoprodotti generati. Un corretto approccio alla gestione di tali sottoprodotti risponde anche ai continui allarmi riguardanti lo scorretto smaltimento dei reflui con conseguenze deleterie per la fertilità del suolo e la potabilità delle falde acquifere. Per un frantoiano la gestione dei sottoprodotti rappresenta un punto critico, che può però trasformarsi in un beneficio per l'azienda in termini economici e di impatto ambientale. Con le moderne tecnologie, infatti, è possibile gestire il sottoprodotto non più come "scarto" o "rifiuto", ma come possibile risorsa in grado di essere convertita in una fonte di reddito per l'azienda (es. estrazione e purificazione di molecole antiossidanti ad alto valore aggiunto). Questo è possibile grazie all’interessante composizione chimica propria dei due principali sottoprodotti che si ottengono dalla lavorazione delle olive, cioè la sansa e le acque di vegetazione. Comunque, tali sottoprodotti risultano caratterizzati da un elevato carico inquinante in termini di domanda chimica e biochimica di ossigeno (COD e BOD), che andrebbe a calare notevolmente se si estraessero tutti quei composti ritenuti interessanti per le possibili applicazioni in campo agrario, alimentare, cosmetico e farmaceutico. Verranno quindi esposti i trattamenti di maggior efficacia ed economicità con i quali è possibile trattare i reflui oleari così da renderli smaltibili/usabili in ottemperanza ai vincoli legislativi.
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4

Sartini, Angelo. "L.C.A. comparativa di smaltimento in discarica e digestione anaerobica: il caso di Sogliano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1580/.

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5

ROBU, CRISTINA MANUELA. "RACCOLTA E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI: STIMA DI FUNZIONI DI COSTO IN ITALIA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/7000.

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Abstract:
Questa tesi ha come obiettivo quello di contribuire all'analisi empirica della struttura dei costi del ciclo dei rifiuti solidi urbani in un campione di 534 comuni italiani, per un periodo di sette anni, dal 2004 al 2010. Dopo una panoramica sia delle varie fasi del servizio RSU che del funzionamento del settore in Italia, nel primo capitolo, il secondo analizza la letteratura empirica delle funzioni di costo, con particolare attenzione per i lavori più recenti, tra cui anche i pochissimi italiani sul tema. L’argomento del terzo capitolo riguarda lo studio della presenza di economie di scala e di densità nel settore dei rifiuti utilizzando una specificazione translogaritmica per la funzione di costo stimata con il metodo SUR. L'ultimo capitolo si propone di fornire risposte a domande molto attuali come: la raccolta porta a porta è più costosa? E' meglio smaltire in discarica i rifiuti residui o bruciarli? Data una certa quantità di rifiuti da smaltire, esiste una quantità ottimale da incenerire? Inoltre, dato che molte comunità usano contemporaneamente diversi siti di smaltimento, qual è il numero ottimale di siti per portare i propri rifiuti indifferenziati?
This thesis aims to contribute to the empirical analysis of the cost structure of municipal solid waste management in a sample 534 Italian municipalities, for a period of seven years, from 2004 to 2010. After giving an overview both of the various phases of the MSW service and of the functioning of the sector in Italy in the first chapter, the second chapter reviews the cost function studies, with particular emphasis on recent years including also the very few Italian papers on the topic. This topic of the third chapter the study of the presence of scale and density economies in the Italian waste sector using a translogarithmic specification estimated with the SUR method. The last chapter aims to provide answers to very actual questions as: is the door to door collection more expensive? Is it better to burry residual waste or to incinerate it? Given a certain amount of garbage, is there an optimal quantity to be incinerated? Moreover, given that many communities use contemporaneously different dumpsites, which is the perfect number of disposal sites for unsorted waste?
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6

Giunchi, Emanuele. "Gestione e smaltimento dei fanghi di depurazione. Recupero agricolo ed esperienze di sonicazione nel depuratore di Forlì." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il lavoro di tesi è stato organizzato in più fasi: in primo luogo si è effettuata un’indagine sulla presenza del selenio nei fanghi di depurazione del depuratore di Forlì, non più conferibili a recupero agricolo a causa dell’introduzione del decreto legge n°109/2018 che impone nuovi limiti sulle concentrazioni di questo elemento. Questa analisi è passata attraverso la ricerca approfondita di informazioni riguardanti il selenio nei fanghi, tematica di cui si hanno ad oggi pochi riscontri in letteratura, attraverso la valutazione dei dati forniti dalle analisi condotte sui campioni di fanghi di Forlì e di altri depuratori del gruppo Hera e attraverso l’impostazione di bilanci di massa del selenio nel depuratore. In secondo luogo si è effettuata la verifica dei rendimenti di un dispositivo a ultrasuoni per la disintegrazione dei fanghi, installato nel 2019 nella linea fanghi del depuratore con l’obiettivo di aumentare il recupero energetico dai fanghi e ridurne la quantità conferita a smaltimento. La valutazione è passata attraverso l’utilizzo di regressioni a più variabili (lineari e logaritmiche) per definirne i rendimenti a poco più di un anno dall’installazione e attraverso un’analisi economica degli impatti futuri sui costi di gestione che l’investimento potrebbe comportare. Si è in conclusione rilevata una situazione di complicata risoluzione per quanto riguarda il problema del conferimento in agricoltura, che è stata però in parte compensata dagli ottimi risultati che si sono riscontrati sull’utilizzo del dispositivo ad ultrasuoni. Proprio in uno scenario in cui lo smaltimento in discarica sembra essere, almeno attualmente, l’unica soluzione per il depuratore di Forlì, la presenza del dispositivo ha generato effetti ancora più importanti sui costi di gestione.
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Santoro, Marianna. "Produzione e gestioni dei rifiuti costituiti da filtri olio, filtri diesel e filtri aria in Italia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/895/.

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8

Cicolella, Claudio. "Predisposizione di un centro di recupero e riparazione AEE (apparecchiature elettriche ed elettroniche) informatiche usate dell'Ateneo di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3051/.

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9

Garusi, Samuele. "Produzione di energia elettrica e termica da rifiuti solidi urbani, nel rispetto delle normative di salvaguardia ambientale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4032/.

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10

Arfilli, Francesco. "Produzione e consumo sostenibile del caffé: dalla pianta alla tazzina." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il caffè è il secondo bene di consumo al mondo e la quantità di scarti che si ottengono dalla sua lavorazione e dal suo consumo è molto elevata; nella filiera del caffè risulta di fondamentale importanza il tema della sostenibilità ambientale, economica e sociale. A tal proposito, è importante sia ricercare metodi innovativi di riutilizzo dei sottoprodotti e degli scarti (la maggior parte ancora ricchi in composti bioattivi), sia studiare i comportamenti dei consumatori in materia di smaltimento. Inerente a tale tematica è stata l’elaborazione di un’idea progettuale per un concorso volto a favorire il raggiungimento degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Un’ampia ricerca bibliografica ha permesso di approfondire gli aspetti di valorizzazione e le caratteristiche che contraddistinguono la filiera del caffè, dalla pianta fino alla tazzina. Le abitudini di consumo e smaltimento dei consumatori di caffè sono state indagate mettendo a punto ed erogando un apposito questionario on-line con una successiva analisi ed elaborazione dei dati ottenuti. Questi ultimi, confrontati con la letteratura, hanno dimostrato che il consumo di caffè in Italia, benché sia notevolmente diversificato, derivi in buona parte dall’estrazione della bevanda tramite l’utilizzo di capsule o cialde. Inoltre, l’analisi delle abitudini di smaltimento ha evidenziato che in media i consumatori di capsule e cialde hanno un comportamento meno attento nei confronti delle tematiche di smaltimento sostenibile rispetto a chi consuma caffè in altre modalità. Un’elevata percentuale di consumatori di capsule/cialde si sono però dichiarati disposti ad impegnarsi a differenziare il rifiuto, in un’ottica di riciclo e sostenibilità. Tale risultato, apparentemente contraddittorio, potrebbe essere motivo di ulteriori approfondimenti volti ad indagare le cause di tale comportamento; inoltre potrebbe rappresentare un punto di partenza per sensibilizzare maggiormente il consumatore riguardo l’importanza di un corretto smaltimento.
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Nicoli, Giuditta. "Progetto di smatimento on-site dei reflui urbani del quartiere di Ambalamanga (Mahajanga, Madagascar)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/318/.

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Salvi, Matteo. "I rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) - Aspetti tecnico-gestionali e ambientali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2922/.

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Abstract:
I RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) costituiscono un problema prioritario a livello europeo per quanto riguarda la loro raccolta, stoccaggio, trattamento, recupero e smaltimento, essenzialmente per i seguenti tre motivi: Il primo riguarda le sostanze pericolose contenute nei RAEE. Tali sostanze, nel caso non siano trattate in modo opportuno, possono provocare danni alla salute dell’uomo e all’ambiente. Il secondo è relativo alla vertiginosa crescita relativa al volume di RAEE prodotti annualmente. La crescita è dovuta alla continua e inesorabile commercializzazione di prodotti elettronici nuovi (è sufficiente pensare alle televisioni, ai cellulari, ai computer, …) e con caratteristiche performanti sempre migliori oltre all’accorciamento del ciclo di vita di queste apparecchiature elettriche ed elettroniche (che sempre più spesso vengono sostituiti non a causa del loro malfunzionamento, ma per il limitato livello di performance garantito). Il terzo (ed ultimo) motivo è legato all’ambito economico in quanto, un corretto trattamento dei RAEE, può portare al recupero di materie prime secondarie (alluminio, ferro, acciaio, plastiche, …) da utilizzare per la realizzazione di nuove apparecchiature. Queste materie prime secondarie possono anche essere vendute generando profitti considerevoli in ragione del valore di mercato di esse che risulta essere in costante crescita. Questo meccanismo ha portato a sviluppare un vasto quadro normativo che regolamenta tutto l’ambito dei RAEE dalla raccolta fino al recupero di materiali o al loro smaltimento in discarica. È importante inoltre sottolineare come lo smaltimento in discarica sia da considerarsi come una sorta di ‘ultima spiaggia’, in quanto è una pratica piuttosto inquinante. Per soddisfare le richieste della direttiva l’obiettivo dev’essere quello di commercializzare prodotti che garantiscano un minor impatto ambientale concentrandosi sul processo produttivo, sull’utilizzo di materiali ‘environmentally friendly’ e sulla gestione consona del fine vita. La Direttiva a livello europeo (emanata nel 2002) ha imposto ai Paesi la raccolta differenziata dei RAEE e ha definito anche un obiettivo di raccolta per tutti i suoi Stati Membri, ovvero 4 kg di RAEE raccolti annualmente da ogni abitante. Come riportato di seguito diversi paesi hanno raggiunto l’obiettivo sopra menzionato (l’Italia vi è riuscita nel 2010), ma esistono anche casi di paesi che devono necessariamente migliorare il proprio sistema di raccolta e gestione dei RAEE. Più precisamente in Italia la gestione dei RAEE è regolamentata dal Decreto Legislativo 151/2005 discusso approfonditamente in seguito ed entrato in funzione a partire dal 1° Gennaio 2008. Il sistema italiano è basato sulla ‘multi consortilità’, ovvero esistono diversi Sistemi Collettivi che sono responsabili della gestione dei RAEE per conto dei produttori che aderiscono ad essi. Un altro punto chiave è la responsabilità dei produttori, che si devono impegnare a realizzare prodotti durevoli e che possano essere recuperati o riciclati facilmente. I produttori sono coordinati dal Centro di Coordinamento RAEE (CDC RAEE) che applica e fa rispettare le regole in modo da rendere uniforme la gestione dei RAEE su tutto il territorio italiano. Il documento che segue sarà strutturato in quattro parti. La prima parte è relativa all’inquadramento normativo della tematica dei RAEE sia a livello europeo (con l’analisi della direttiva ROHS 2 sulle sostanze pericolose contenute nei RAEE e la Direttiva RAEE), sia a livello italiano (con un’ampia discussione sul Decreto Legislativo 151/2005 e Accordi di Programma realizzati fra i soggetti coinvolti). La seconda parte tratta invece il sistema di gestione dei RAEE descrivendo tutte le fasi principali come la raccolta, il trasporto e raggruppamento, il trattamento preliminare, lo smontaggio, il riciclaggio e il recupero, il ricondizionamento, il reimpiego e la riparazione. La terza definisce una panoramica delle principali metodologie di smaltimento dei 5 raggruppamenti di RAEE (R1, R2, R3, R4, R5). La quarta ed ultima parte riporta i risultati a livello italiano, europeo ed extra-europeo nella raccolta dei RAEE, avvalendosi dei report annuali redatti dai principali sistemi di gestione dei vari paesi considerati.
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Kimpinde, Manga Sandro. "Modellazione matematica per studi di fattibilita’ economica su un impianto pilota di pirolisi dei fanghi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi è incentrato sullo sviluppo di un modello matematico tale da garantire la quantificazione dell’energia ricavabile da un rifiuto tramite pirolisi, una volta caratterizzato il rifiuto solido (fango) in entrata. Inoltre, tale modello dovrà essere in grado di fornire una stima del quantitativo di energia termica richiesta dal sistema per fare avvenire il trattamento desiderato. Tali valutazioni vanno considerate nell’ottica di una valutazione preliminare sulla fattibilità e della convenienza economica dell’operazione stessa, pertanto un prerequisito aggiuntivo sarà relativo alla flessibilità e alla semplicità del modello stesso, al fine di renderlo applicabile alle più disparate tipologie di fanghi industriali. L’approccio su cui si è fondato il modello sviluppato e testato in questo lavoro di tesi, non poteva che fondarsi sui principi basilari dell’equazioni di bilancio di materia ed energia. La caratterizzazione dei fanghi in entrata ha come principale scopo la determinazione dell’umidità relativa; quantità sostanza organica alimentata e quantità sostanza inerte alimentata. La quantità di ogni elemento presente nel rifiuto è stata individuata mediante un’analisi elementare. Dall’analisi dei dati ricavati da diverse matrici alimentate, si è arrivati a concludere che la quantità materiale da portare eventualmente in discarica può essere tre volte più piccola di quella iniziale, con conseguente abbassamento dei costi di smaltimento. Tale riduzione volumetrica deve andare a pari passo con un bilancio energetico positivo. Per concludere si può dire che le variabili importanti da tenere in conto per un’analisi di fattibilità sono l’umidità relativa del rifiuto, il PCI in alimentazione, il PCI del char e il PCI del syngas. Si può arrivare a tali conclusioni mediante l'uso del modello matematico ricavato.
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Frignani, Ilaria. "Tecniche di riduzione della quantità di rifiuti prodotti dall’attività di estrazione petrolifera e contenenti NORM (Naturally Occurring Radioactive Materials)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
I rifiuti prodotti dall'estrazione petrolifera si presentano come incrostazioni o fanghi oleosi e viscosi, che si formano all'interno delle tubazioni e dei condotti nelle riserve petrolifere, soprattutto in prossimità di angoli e gomiti. Il loro contenuto radioattivo è di origine naturale ed è composto principalmente da Ra-226. A causa dell'elevata quantità di materiale che supera i valori limite di 10 Bq/g, i NORM (Naturally Occurring Radioactive Materials) rappresentano un notevole problema di rifiuto per l'industria petrolifera. In questo elaborato si descrivono le proprietà dei materiali NORM ed il metodo della riduzione del volume di incrostazione oleosa. Inoltre si sviluppa il metodo di digestione acida, analizzando i rifiuti NORM. Lo scopo delle attività di laboratorio è quello di cercare di ridurre la quantità dei rifiuti prodotti dall'estrazione di petrolio, concentrando la radioattività in un'unica fase. Una prova è stata svolta sul campione tal quale, mentre l'altra è stata eseguita sottoponendo il campione ad un pre-trattamento termico. Infine sono stati descritti alcuni metodi di smaltimento relativi ai rifiuti NORM.
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Malara, Andrea. "Tecniche di recupero per gli ossidi di Terre Rare da lampade fluorescenti dismesse." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19670/.

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Abstract:
Il lavoro di tesi si è incentrato sulla ricerca di metodologie idonee al recupero degli ossidi di Terre Rare dalle lampade fluorescenti dismesse. Nella prima fase si sono eseguite delle analisi granulometriche sui campioni contenenti le polveri fluorescenti provenienti dal trattamento di separazione e triturazione delle lampade fluorescenti. Successivamente è stata eseguita un'analisi per individuare la composizione delle polveri tramite strumentazione WD-XRF ed in seguito è stata effettuata una ricerca economica sulle Terre Rare contenute nelle polveri fluorescenti. Infine si sono ricercate tecniche per il recupero degli ossidi di Terre Rare dalle polveri fluorescenti, concentrandosi in particolar modo sul recupero dell'ossido di Terbio, Ittrio ed Europio.
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Farneti, Riccardo. "Confronto dell’impatto ambientale tra autovetture tradizionali ed elettriche/ibride." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19088/.

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Abstract:
Il trasporto di persone rappresenta una delle principali fonti di sostanze inquinanti e climalteranti: in l’Italia il settore dei trasporti è responsabile di oltre il 25% delle emissioni totali di CO2, oltre che di migliaia di tonnellate di altri inquinanti. Gli organismi di Governo ribadiscono da tempo la volontà di indirizzare il mercato automobilistico verso vetture meno inquinanti, tuttavia non è ancora chiaro quali tipologie di propulsioni siano più ecocompatibili. Questo studio di cerca di chiarire, basandosi sull’analisi del ciclo di vita dell’auto in contesto italiano, quali tra le vetture commercialmente disponibili (benzina, diesel, GPL, metano, elettriche ed ibride) abbiano l’impatto minore dal punto di vista ambientale.
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Carnevali, Giammarco. "Messa a punto di un metodo per la caratterizzazione biomeccanica in vitro di ricostruzioni di fratture distali di radio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La riduzione della frattura distale del radio mediante placche e viti è un’operazione chirurgica che consiste nell’andare a ricostruire la corretta anatomia della sezione distale del radio attraverso l’utilizzo di una placca e tante viti, corticali e a stabilità angolare, necessarie a tenere fermi i diversi frammenti. Tale metodologia è quella maggiormente utilizzata al giorno d’oggi ma presenta diversi fattori che possono contribuire allo sviluppo di patologie provocate da un suo non corretto inserimento o contribuire al suo fallimento. Conseguenza diretta di questo è la ricerca di metodologie alternative di riduzione della frattura distale del radio al fine di scongiurare numerose problematiche legate alla metodologia standard. Il presente lavoro nasce dalla necessità di mettere a punto un metodo per la caratterizzazione biomedicale in vitro di ricostruzioni di fratture distali del radio ovvero definire una procedura standard necessaria a confrontare la tecnica di ricostruzione comunemente utilizzata con tecniche innovative e, attraverso una analisi prima visiva e poi analitica, andare a trarre conclusioni su quale delle tecniche sotto indagine è la migliore.
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