Academic literature on the topic 'Spaziale'

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Journal articles on the topic "Spaziale"

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Dubrovina, Olga. ""Benvenuti, lo Sputnik è aperto a tutti!"Aspetti internazionali del mito spaziale sovietico." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 297–317. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002015.

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Abstract:
Una delle componenti del mito spaziale sovietico è la collaborazione internazionale dell'Unione Sovietica nell'esplorazione spaziale e la disponibilità dell'Urss a stabilire rapporti aperti con i partner stranieri. Non per caso la propaganda spaziale sovietica è permeata di immagini di apertura, generosità e altruismo. L'autrice si pone l'obiettivo di indagare la dimensione internazionale della ricerca spaziale sovietica sia attraverso le pubblicazioni scientifiche e divulgative, sia attraverso gli scritti prodotti dai testimoni coinvolti in prima persona nell'industria aerospaziale. Il processo di apertura internazionale è esaminato nei suoi due aspetti fondamentali: la partecipazione dell'Urss a iniziative internazionali e la collaborazione con altri paesi. Il contributo intende inoltre individuare eventuali discrepanze tra narrazione ufficiale e realtà effettiva della collaborazione internazionale. L'autrice evidenzia che l'internazionalizzazione delle ricerche spaziali da parte dell'Unione Sovietica è un processo lungo e scandito in diverse fasi. Dietro i bisogni della propaganda si nasconde un dilemma fra la segretezza e la dimostrazione dei successi che si risolve con risultati contraddittori.
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Bollino, Carlo Andrea, Gianfranco Di Vaio, and Paolo Polinori. "Spillovers ed eterogeneitŕ spaziale nell'analisi dell'efficienza economica a livello comunale: un'applicazione per i comuni dell'Emilia Romagna." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (October 2012): 13–37. http://dx.doi.org/10.3280/rest2012-003002.

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Abstract:
Il presente lavoro rappresenta un primo tentativo di analizzare in chiave spaziale l'efficienza conseguita a livello di governo locale in Italia, utilizzando un database di nuova costruzione, che comprende i 341 comuni della regione Emilia- Romagna. La metodologia d'analisi si basa su una procedura a due stadi. Nel primo stadio, si stimano i punteggi di efficienza attraverso il metodo non parametrico della Data Envelopment Analysis (DEA), mentre nel secondo stadio si utilizzano detti punteggi per effettuare un'analisi esplorativa dei dati spaziali (ESDA), basata sulla statistica I di Moran. I risultati mostrano che i comuni considerati sono mediamente inefficienti e che esistono fenomeni di esternalitŕ spaziali, in grado di in- fluenzare positivamente il grado d'efficienza delle amministrazioni comunali. I comuni con un elevato livello d'efficienza, infatti, sono circondati da comuni caratterizzati da un'efficienza altrettanto elevata e viceversa. Parallelamente, si riscontra una non trascurabile evidenza di eterogeneitŕ spaziale. Particolare attenzione č stata posta, sia in fase di costruzione della banca dati sia nel processo di stima, ai problemi di eterogeneitŕ dovuti alla presenza di osservazioni anomale.
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Peskine, A., M. Urbanski, P. Pradat-Diehl, P. Bartolomeo, and P. Azouvi. "Negligenza spaziale unilaterale." EMC - Neurologia 10, no. 4 (January 2010): 1–14. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7072(10)70492-x.

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Nadler, Robert. "Multilocalitŕ: un concetto emergente fra mobilitŕ e migrazione." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 119–33. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094009.

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Abstract:
Da tempo il tema della mobilitŕ sociale e spaziale interessa discipline come la sociologia, la geografia e l'economia. I processi migratori, dall'altro, sono diventati un oggetto specifico della ricerca scientifica. Tuttavia entrambi si sono sviluppati all'interno delle societŕ industriali moderne e appare lecito dubitare del fatto che essi possano ancora rappresentare in modo adeguato la condizione di individui e di gruppi sociali post-moderni che devono organizzare la propria vita in contesti socio-spaziali altamente flessibili. L'Ufficio Federale per l'Edilizia e la Progettazione Regionale tedesco () ha recentemente dedicato un numero speciale della rivista "Informazioni sullo Sviluppo Spaziale" () al tema della multilocalitŕ. Il termine sta assumendo sempre piů importanza nel dibattito internazionale al fine di descrivere alcuni tratti specifici della vita quotidiana postmoderna. In questo saggio l'autore ripercorre i passaggi salienti del dibattito sul tema in corso nell'ambiente scientifico di lingua tedesca. In un primo momento, descrivendo il significato attribuito al concetto di multilocalitŕ e agli elementi che lo differenziano da quelli di mobilitŕ e di migrazione. In seguito, mostrandone i campi di applicazione di maggiore interesse per la ricerca scientifica.
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Tabusi, Massimiliano. "Plusvalore geografico, (cyber)spazio e lavoro." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2021): 13–29. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-001002.

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Abstract:
Il contesto del lavoro sta cambiando velocemente e appare interessante considerare, in merito, il ruolo dello spazio in un'epoca in cui esso si estende anche verso una dimensione "cyber". Vite, retribuzioni e corpi di lavoratori e lavoratrici, talvolta alla stregua di "droni umani", sono in stretta connessione con le condizioni spaziali e nella nostra epoca è proprio alle differenze spaziali - si prova ad argomentare - che è collegata un'ingente componente di generazione di valore (il "plusvalore geografico"). La gig economy può essere vista come anticipazione degli effetti problematici che potrebbero abbattersi diffusamente anche su settori più tradizionali. Il testo si confronta con questi temi, tra rischi, disintermediazione, frammentazione che il conte-sto attuale presenta, ma anche con le potenzialità che, in prospettiva ed acquisendo maggiore consapevolezza spaziale, potrebbero essere colte dalla società e dalla forza lavoro.
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Campagna, Michele. "Ontologia, informazione e pianificazione spaziale." SCIENZE REGIONALI, no. 1 (March 2012): 117–22. http://dx.doi.org/10.3280/scre2012-001005.

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Mega, Carolina, Alessia Canella, and Francesca Pazzaglia. "Stile cognitivo visualizzatore in relazione ad abilitŕ immaginative e spaziali." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (March 2010): 47–63. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001003.

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Abstract:
La presente ricerca si č proposta di esaminare, su un campione italiano, le relazioni esistenti tra stili cognitivi, abilitŕ immaginative e spaziali, e di verificare l'esistenza di differenze di genere. Hanno partecipato all'indagine 86 studenti (52 femmine e 34 maschi) di un Liceo Scientifico di Padova. Lo stile cognitivo č stato valutato attraverso tre strumenti: Verbalizer-Visualizer Questionnaire (Richardson, 1977), Object-Spatial Imagery Questionnaire (Blajenkova O., Kozhevnikov M. e Motes M.A., 2006a), Questionario sullo Stile Cognitivo (Kozhevnikov, Kosslyn e Shepard, 2005). Le abilitŕ immaginative e spaziali sono state indagate attraverso il Questionario sulla Vividezza delle immagini mentali (Marks, 1973) e il Mental Rotation Test (Vandenberg e Kuse, 1978). I risultati hanno evidenziato l'esistenza di due differenti tipologie di stile cognitivo visualizzatore, che presentano specifiche abilitŕ nell'elaborazione delle informazioni: i soggetti spatial, che preferiscono immagini schematiche delle relazioni spaziali tra oggetti, riescono meglio in compiti di abilitŕ spaziale. I soggetti object, invece, ottengono punteggi piů elevati nelle misure di vividezza delle immagini mentali. Inoltre differenze di genere sono state rinvenute nello stile cognitivo spatial, con punteggi piů elevati dei maschi.
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Truglia, Francesco Giovanni. "L'autocorrelazione spaziale e spazio-temporale. Struttura spaziale dell'astensionismo in Calabria, elezioni politiche 1992-2008." SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no. 94 (August 2011): 129–50. http://dx.doi.org/10.3280/sr2011-094005.

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Osti, Giorgio. "Abitare in periferia: alla ricerca di un modello." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 97 (February 2011): 15–34. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-097003.

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Abstract:
Nel paper si cerca di verificare se e come sia possibile parlare ancora di periferia in contesti abitativi segnati da diffusivitŕ dei manufatti e alta mobilitŕ delle persone. A lungo abbiamo utilizzato uno schema duale "centro-periferia" che sembrava riassumere bene tratti distinti e contrapposti della qualitŕ della vita. Quello schema non č piů sufficiente. Non per questo si debbono adottare schemi completamente basati su visioni soggettive della periferia. Vi sono ancora criteri generali con cui individuare gerarchie spaziali con particolare attenzione all'abitare. Nel testo vengono individuati quattro criteri: la morfologia spaziale, le istituzioni, la motilitŕ e le aggregazioni sociali. Questi variamente combinati identificano spazi nuovi, ancora in buona misura da denominare e studiare.
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Kunzmann, Klaus R. "Dopo la crisi economica globale: implicazioni sulle politiche per il futuro del territorio europeo." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 7–15. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058001.

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Abstract:
Il saggio si interroga sulle implicazioni territoriali di una crisi finanziaria non ancora conclusa che si ripercuote sulle economie locali europee. L'autore sottolinea la vulnerabilitŕ del ‘vecchio continente' e delle sue varietŕ regionali. A fronte della difficoltŕ a misurare analiticamente gli esiti spaziali della crisi, il saggio presenta cinque scenari di crescita europei che, in forma non necessariamente alternativa, alludono ad altrettante trame di possibili strategie di sviluppo spaziale nella dimensione continentale. Evocando i temi della societŕ della conoscenza, dell'economia creativa e della formazione permanente, della centralitŕ del paesaggio e dei contesti rurali, dei processi culturali e delle nuove produzioni, come quello dei molteplici legami con le economie emergenti a scala globale, il saggio ci conduce a considerare con realismo l'idea di un'Europa a due velocitŕ.
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More sources

Dissertations / Theses on the topic "Spaziale"

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Sarti, Mattia. "Elaborazione Spaziale di Segnali Audio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14240/.

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Abstract:
In questo elaborato verrà sperimentata la localizzazione di sorgenti sonore, intesa come direzione di provenienza dei diversi suoni, per finalizzarla alla riproduzione di una conversazione tra due speakers in modo che un terzo ascoltatore possa “localizzarla spazialmente”, ossia discriminare i diversi speakers (sorgenti) assegnando virtualmente ad ognuno una diversa posizione spaziale. In questo modo si riusciranno a discriminare e identificare i conversatori in modo sicuro, senza doversi basare solamente sulle differenze nelle voci come avverrebbe normalmente.
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Silvi, Andrea. "Cosmologia con missione spaziale "Euclid"." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7691/.

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Abstract:
Nel 2020 verrà lanciata la missione spaziale Euclid per investigare la natura dell’energia oscura. Euclid otterrà un’immensa quantità di dati fotometrici e spettrometrici finalizzati, soprattutto, alla misura di lenti gravitazionali deboli e oscillazioni acustiche barioniche. In questa tesi daremo una descrizione generale dello strumento e della scienza che potrà essere fatta grazie ad esso. In particolare, nel capitolo 2 verrà fornita una introduzione alla cosmologia e verranno introdotti i vari parametri cosmologici che Euclid sarà in grado di vincolare. Nel capitolo 3 si farà un’analisi dei principali fenomeni fisici che Euclid indagherà. Nel capitolo 4 verrà data una panoramica del satellite, descrivendo in dettaglio gli obiettivi, cosa osserverà e come farà le osservazioni, e quali sono gli strumenti che lo compongono (satellite, telescopio, VIS e NISP). Infine, nel capitolo 5 verranno mostrati dei primi risultati preliminari, ottenuti in questa tesi, riguardanti il test di un programma che servirà per la misura della funzione di correlazione a due punti di Euclid.
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Marino, Massimiliano <1973&gt. "Analisi spaziale della longevità in Emilia-Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/666/.

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Abstract:
Negli ultimi anni la longevità è divenuto un argomento di notevole interesse in diversi settori scientifici. Le ricerche volte ad indagare i meccanismi che regolano i fattori della longevità si sono moltiplicate nell’ultimo periodo interessando, in maniera diversa, alcune regioni del territorio italiano. Lo studio presentato nella tesi ha l’obiettivo di identificare eventuali aggregazioni territoriali caratterizzate da una significativa propensione alla longevità nella regione Emilia-Romagna mediante l’impiego di metodologie di clustering spaziale, alcune delle quali di recente implementazione. La popolazione in esame è costituita dagli individui residenti in Emilia- Romagna nel quinquennio 2000-2004 suddivisa in classi di età, sesso e comune. L’analisi è di tipo puramente spaziale, in cui l’unità geografica elementare è identificata dal comune, ed è stata condotta separatamente per i due sessi. L’identificazione delle aree regionali ad elevata longevità è avvenuta utilizzando quattro metodologie di clustering spaziale, basate sulla teoria della massima verosimiglianza, che si differenziano tra loro per la modalità di ricerca dei potenziali clusters. La differenza consiste nella capacità di identificare aggregazioni territoriali di forma regolare (spatial scan statistic, Kulldorff e Nagarwalla,1995; Kulldorff,1997, 1999) o dall’andamento geometrico “libero” (flexible scan statistic, Tango e Takahashi,2005; algoritmo genetico, Duczmal et al.,2007; greedy growth search, Yiannakoulias et al.,2007). Le caratteristiche di ciascuna metodologia consentono, in tal modo, di “catturare” le possibili conformazioni geografiche delle aggregazioni presenti sul territorio e la teoria statistica di base, comune ad esse, consente di effettuare agevolmente un confronto tra i risultati ottenuti. La persistenza di un’area caratterizzata da un’elevata propensione alla longevità consente, infatti, di ritenere il cluster identificato di notevole interesse per approfondimenti successivi. Il criterio utilizzato per la valutazione della persistenza di un cluster è stato derivato dalla teoria dei grafi, con particolare riferimento ai multigrafi. L’idea è confrontare, a parità di parametri di ricerca, i grafi associati alle aggregazioni spaziali identificate con le diverse metodologie attraverso una valutazione delle occorrenze dei collegamenti esistenti tra le coppie di vertici. Alcune valutazioni di carattere demografico ed un esame della letteratura esistente sugli studi di longevità, hanno indotto alla definizione di una classe (aperta) di età per rappresentare il fenomeno nella nostra ricerca: sono stati considerati gli individui con età superiore o uguale a 95 anni (indicata con 95+). La misura di sintesi utilizzata per descrivere il fenomeno è un indicatore specifico di longevità, mutuato dalla demografia, indicato con Centenarian Rate (CR) (Robine e Caselli, 2005). Esso è definito dal rapporto tra la popolazione 95+ e la popolazione residente, nello stesso comune, al censimento del 1961. L’idea alla base del CR è confrontare gli individui longevi di un istante temporale con quelli presenti, nella stessa area, circa 40 anni prima dell’osservazione, ipotizzando che l’effetto migratorio di una popolazione possa ritenersi trascurabile oltre i 60 anni di età. La propensione alla longevità coinvolge in maniera diversa le aree del territorio dell’Emilia-Romagna. Le province della regione caratterizzate da una maggiore longevità sono Bologna, Ravenna e parte di Forlì-Cesena mentre la provincia di Ferrara si distingue per un livello ridotto del fenomeno. La distinzione per sesso non appare netta: gli uomini con età 95+, numericamente inferiori alle donne, risiedono principalmente nei comuni delle province di Bologna e Ravenna, con qualche estensione nel territorio forlivese, analogamente a quanto accade per la popolazione femminile che mostra, tuttavia, una maggiore prevalenza nei territori di Bologna e Forlì-Cesena, includendo alcune aree del riminese. Le province occidentali della regione, invece, non risultano interessate significativamente da questo fenomeno. Le metodologie di cluster detection utilizzate nello studio hanno prodotto risultati pressoché simili seppur con criteri di ricerca differenti. La spatial scan statistic si conferma una metodologia efficace e veloce ma il vincolo geometrico regolare imposto al cluster condiziona il suo utilizzo, rivelando una scarsa adattabilità nell’identificazione di aggregazioni irregolari. La metodologia FSC ha evidenziato buone capacità di ricerca e velocità di esecuzione, completata da una descrizione chiara e dettagliata dei risultati e dalla possibilità di poter visualizzare graficamente i clusters finali, anche se con un livello minimo di dettaglio. Il limite principale della metodologia è la dimensione ridotta del cluster finale: l’eccessivo impegno computazionale richiesto dalla procedura induce a fissare il limite massimo al di sotto delle 30 aree, rendendola così utilizzabile solo nelle indagini in cui si ipotizza un’estensione limitata del fenomeno sul territorio. L’algoritmo genetico GA si rivela efficace nell’identificazione di clusters di qualsiasi forma ed estensione, seppur con una velocità di esecuzione inferiore rispetto alle procedure finora descritte. Senza un’adeguata selezione dei parametri di ricerca,la procedura può individuare clusters molto irregolari ed estesi, consigliando l’uso di penalizzazione non nulla in fase di ricerca. La scelta dei parametri di ricerca non è comunque agevole ed immediata e, spesso, è lasciata all’esperienza del ricercatore. Questo modo di procedere, in aggiunta alla mancanza di informazioni a priori sul fenomeno, aumenta il grado di soggettività introdotto nella selezione dei parametri influenzando i risultati finali. Infine, la metodologia GGS richiede un carico computazionale nettamente superiore rispetto a quello necessario per le altre metodologie utilizzate e l’introduzione di due parametri di controllo favorisce una maggiore arbitrarietà nella selezione dei valori di ricerca adeguati; inoltre, la recente implementazione della procedura e la mancanza di studi su dati reali inducono ad effettuare un numero maggiore di prove durante la fase di ricerca dei clusters.
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De, Lucia Marco <1977&gt. "Influenza della variabilità spaziale sul trasporto reattivo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/856/.

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Abstract:
La tesi ha per obiettivo di quantificare gli effetti che la variabilità spaziale del mezzo poroso ha sull'evoluzione di un sistema geochimico. Le reazioni di dissoluzione o precipiazione di minerali modificano la struttura microscopica del mezzo, e con essa le proprietà idrodinamiche del sistema, la permeabilità in modo particolare. La variabilità spaziale iniziale del mezzo può essere causa della formazione di digitazioni o canalizzazioni? La prima parte della tesi tratta il cambiamento di scala, necessario per passare da una simulazione geostatistica su griglia fine al calcolo di trasporto su una tessellazione più grossolana. Nel caso del codice di calcolo Hytec, che implementa uno schema ai volumi finiti basato su discretizzazione in poligoni di Voronoï, sono stati confrontati diversi metodi di calcolo della permeabilità equivalente, seguendo differenti criteri. La seconda parte riguarda i calcoli di trasporto reattivo condotti su famiglie di simulazioni geostatistiche del mezzo; l'influenza della variabilità spaziale iniziale sull'evoluzione dei sistemi viene quantificata grazie ad opportune grandezze osservabili. Sono state studiate due reazioni distinte: un caso di dissoluzione, in maniera più approfondita, e più rapidamente un caso di precipitazione, il cui effetto complessivo è quello di riequilibrare il sistema.
La thèse vise à quantifier les effets de la variabilité spatiale d'un milieux poreux sur l'évolution d'un système géochimique. Les réactions de dissolution ou de précipitation des minéraux modifient la structure microscopique du milieu, et par suite les caractéristiques hydrodynamiques du système, notamment la perméabilité. La variabilité spatiale du milieu initial peut-elle alors être à l'origine de la formation de digitations ou de chenaux? La première partie traite du changement d'échelle, pour le passage d'une simulation géostatistique sur grille fine au calcul de transport sur un maillage plus grossier. Dans le cas du code Hytec, qui utilise un schéma aux volumes finis fondé sur une discrétisation en polygones de Voronoï, plusieurs méthodes de calcul de la perméabilité équivalente sont comparées, suivant différents critères. La deuxième partie aborde les calculs de transport réactif sur une famille de simulations géostatistiques du milieu. L'influence de la variabilité spatiale initiale sur l'évolution des systèmes est quantifiée à l'aide de “observables” convenables. Deux réactions distinctes sont étudiées, un cas de dissolution, de façon approfondie, et, plus rapidement, un cas de précipitation tendant au rééquilibrage du système.
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Leo, Fabrizio <1978&gt. "Il ruolo del collicolo superiore nell'orientamento spaziale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1423/.

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Abstract:
This thesis was aimed at verifying the role of the superior colliculus (SC) in human spatial orienting. To do so, subjects performed two experimental tasks that have been shown to involve SC’s activation in animals, that is a multisensory integration task (Experiment 1 and 2) and a visual target selection task (Experiment 3). To investigate this topic in humans, we took advantage of neurophysiological finding revealing that retinal S-cones do not send projections to the collicular and magnocellular pathway. In the Experiment 1, subjects performed a simple reaction-time task in which they were required to respond as quickly as possible to any sensory stimulus (visual, auditory or bimodal audio-visual). The visual stimulus could be an S-cone stimulus (invisible to the collicular and magnocellular pathway) or a long wavelength stimulus (visible to the SC). Results showed that when using S-cone stimuli, RTs distribution was simply explained by probability summation, indicating that the redundant auditory and visual channels are independent. Conversely, with red long-wavelength stimuli, visible to the SC, the RTs distribution was related to nonlinear neural summation, which constitutes evidence of integration of different sensory information. We also demonstrate that when AV stimuli were presented at fixation, so that the spatial orienting component of the task was reduced, neural summation was possible regardless of stimulus color. Together, these findings provide support for a pivotal role of the SC in mediating multisensory spatial integration in humans, when behavior involves spatial orienting responses. Since previous studies have shown an anatomical asymmetry of fibres projecting to the SC from the hemiretinas, the Experiment 2 was aimed at investigating temporo-nasal asymmetry in multisensory integration. To do so, subjects performed monocularly the same task shown in the Experiment 1. When spatially coincident audio-visual stimuli were visible to the SC (i.e. red stimuli), the RTE depended on a neural coactivation mechanism, suggesting an integration of multisensory information. When using stimuli invisible to the SC (i.e. purple stimuli), the RTE depended only on a simple statistical facilitation effect, in which the two sensory stimuli were processed by independent channels. Finally, we demonstrate that the multisensory integration effect was stronger for stimuli presented to the temporal hemifield than to the nasal hemifield. Taken together, these findings suggested that multisensory stimulation can be differentially effective depending on specific stimulus parameters. The Experiment 3 was aimed at verifying the role of the SC in target selection by using a color-oddity search task, comprising stimuli either visible or invisible to the collicular and magnocellular pathways. Subjects were required to make a saccade toward a target that could be presented alone or with three distractors of another color (either S-cone or long-wavelength). When using S-cone distractors, invisible to the SC, localization errors were similar to those observed in the distractor-free condition. Conversely, with long-wavelength distractors, visible to the SC, saccadic localization error and variability were significantly greater than in either the distractor-free condition or the S-cone distractors condition. Our results clearly indicate that the SC plays a direct role in visual target selection in humans. Overall, our results indicate that the SC plays an important role in mediating spatial orienting responses both when required covert (Experiments 1 and 2) and overt orienting (Experiment 3).
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Cargioli, Francesco. "Dimensionamento strutturale di un simulatore di campo magnetico ad elevata uniformità spaziale per test a terra di sistemi spaziali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7323/.

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Abstract:
Descrizione dei principali passi che hanno portato alla definizione delle dimensioni principali della struttura di un simulatore di campo magnetico per il test dei magnetometri di un microsatellite. Il sistema di simulazione consiste in 3 coppie di bobine quadrate mutuamente ortogonali ed è in grado di annullare, al proprio interno, il campo geomagnetico locale generando inoltre una componente di campo magnetico orientabile a piacere di intensità fino a 70 microTesla.
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Melandri, Antonio. "Modellazione CAD di modulo abitativo per stazione spaziale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6991/.

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Abstract:
L’interesse per missioni spaziali verso la luna, il pianeta Marte o asteroidi vicini NEA (near earth asteroids) è in continuo aumento; ne sono prova i numerosi concorsi di idee innovative da applicare a possibili missioni spaziali. A partire dai profili di missione e da altri dati forniti dai gruppi di ricerca attivi nel settore, mi sono occupato di svolgere la modellazione CAD concettuale di un modulo abitabile per due astronauti e, in particolare, di pensare a livello concettuale come possano essere risolte problematiche di dispiegamento del modulo e montaggio nello spazio. E’ infatti fondamentale che la struttura ripiegata possa essere inserita all’interno di un lanciatore già definito, e che possa espandersi una volta in orbita. Ho quindi svolto il disegno del modulo abitativo sia in configurazione di lancio che in configurazione dispiegata, cercando di fornire alcune prime indicazioni riguardo alle possibili configurazioni costruttive e ad una possibile sequenza di montaggio.
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Montosi, Elena <1981&gt. "Variabilità spaziale dei parametri di modelli afflussi-deflussi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4905/.

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Abstract:
L’invarianza spaziale dei parametri di un modello afflussi-deflussi può rivelarsi una soluzione pratica e valida nel caso si voglia stimare la disponibilità di risorsa idrica di un’area. La simulazione idrologica è infatti uno strumento molto adottato ma presenta alcune criticità legate soprattutto alla necessità di calibrare i parametri del modello. Se si opta per l’applicazione di modelli spazialmente distribuiti, utili perché in grado di rendere conto della variabilità spaziale dei fenomeni che concorrono alla formazione di deflusso, il problema è solitamente legato all’alto numero di parametri in gioco. Assumendo che alcuni di questi siano omogenei nello spazio, dunque presentino lo stesso valore sui diversi bacini, è possibile ridurre il numero complessivo dei parametri che necessitano della calibrazione. Si verifica su base statistica questa assunzione, ricorrendo alla stima dell’incertezza parametrica valutata per mezzo di un algoritmo MCMC. Si nota che le distribuzioni dei parametri risultano in diversa misura compatibili sui bacini considerati. Quando poi l’obiettivo è la stima della disponibilità di risorsa idrica di bacini non strumentati, l’ipotesi di invarianza dei parametri assume ancora più importanza; solitamente infatti si affronta questo problema ricorrendo a lunghe analisi di regionalizzazione dei parametri. In questa sede invece si propone una procedura di cross-calibrazione che viene realizzata adottando le informazioni provenienti dai bacini strumentati più simili al sito di interesse. Si vuole raggiungere cioè un giusto compromesso tra lo svantaggio derivante dall’assumere i parametri del modello costanti sui bacini strumentati e il beneficio legato all’introduzione, passo dopo passo, di nuove e importanti informazioni derivanti dai bacini strumentati coinvolti nell’analisi. I risultati dimostrano l’utilità della metodologia proposta; si vede infatti che, in fase di validazione sul bacino considerato non strumentato, è possibile raggiungere un buona concordanza tra le serie di portata simulate e osservate.
Spatial homogeneity of rainfall-runoff model parameters can be a practical and valuable solution in order to assess water availability of a region. Hydrological simulation is indeed an handy tool but it is critical as it usually requires some degree of calibration. Calibration of spatially distributed models, that are particularly useful to describe the variability of physical processes that play a role in runoff generation, is challenging because of the high number of involved parameters. But some parameters can be homogeneous in space, therefore allowing one to reduce their total amount when multiple basins are considered. This assumption is verified on a statistical ground, making use of an MCMC algorithm to assess the parameter uncertainty; as a result the parameter distributions are with varying degrees comparable on the different catchments. When one wants to simulate the hydrological response of ungauged catchments, the hypothesis of spatial homogeneity of parameters has even more relevance; a long regionalization technique is usually applied, but we propose a cross-calibration procedure to be used at regional level. With this procedure model parameters are calibrated making use of hydrological information coming from gauged basins that are more similar to the site of interest. We want to analyze the trade-off between assuming the parameters homogeneous in space and adding new information as the cross-calibration evolves. Results show that the cross-calibration is a process well worth using; in validation in fact a good agreement is reached between observed and simulated discharges.
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CALEGARI, ELENA. "La distanza conta: Tre elaborati in Economia Spaziale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/12222.

Full text
Abstract:
Waldo Tobler, con la sua prima legge della geografia, afferma “Ogni cosa è correlata con qualsiasi altra, ma le cose vicine sono più relazionate di quelle lontane" (Tobler, 1970). Se questo era certamente vero nel 1970, tale convinzione è stata messa in discussione con l’avvento delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT). Nel dibattito riguardo al processo di globalizzazione molti studiosi e giornalisti sostengono infatti che, con la velocizzazione delle telecomunicazioni, la distanza fisica è destinata a perdere il proprio potere esplicativo relativamente a molti fenomeni socio-economici (Cairncross, 2001; Friedman, 2005). Questa dissertazione vuole contribuire al dibattito rispondendo, seppure parzialmente, alla domanda “La distanza importa ancora?” e definire alcune possibili implicazioni di policy. L’obiettivo è quello di mostrare il ruolo della distanza geografica in tre diversi contesti economici caratterizzati da differenti dimensioni dell’unità di analisi. I risultati suggeriscono che, anche se su scala globale lo sviluppo delle nuove tecnologie ha modificato la percezione individuale della distanza come deterrente alle interazioni, lo spazio geografico mantiene ancora la sua rilevanza del definire le relazioni socio-economiche locali, aumentando il ruolo di città e regioni quali centri della maggioranza delle attività economiche.
Waldo Tobler, with his first law of geography, stated “Everything is related to everything else, but near things are more related than distant things" (Tobler, 1970). If it was certainly true in 1970, this belief is called into question in an era of development of Information and Communication Technologies (ICTs). In the debate over globalization processes, several scholars and journalists argue indeed that, with the increasing speed of telecommunications, physical distance is losing its explanatory power as determinant of socio-economical relationships (Cairncross, 2001; Friedman, 2005). This dissertation aims to give a contribution to this debate, partially answering to the broad question “Does distance still matter?" and to draw possible policy implications. The purpose is to show the role of geographical distance in three different economic environments, characterized by diversified size of the unit of analysis. Results suggest that, even if at a global scale improvements in ICTs have changed the individual perception of the distance as deterrent in interactions, geographical space still maintains its relevance in defining local socio-economic relationships, increasing the role of cities and regions as the core of most of economic activities.
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Bellon, Marianna. "Variabilità spaziale e temporale dei popolamenti epibentonici sommersi delle Isole Tremiti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
The present study aimed at estimating the spatial distribution and temporal variation of epibenthic assemblages Tremiti Islands (42° 07’ North 15° 30’ East) by photographic sampling from 2012 to 2015 at 2 randomly selected areas within 2 sites and at 2 depths (6 and 18 m depth). Overall, 65 taxa were identified. The dominant taxa were Peyssonnelia spp., Dyctiotales, Codium bursa, Codium effusum, Halimeda tuna, Pseudochlorodesmis furcellata, algal turf, Ircinia spp., Chondrosia reniformis and Rocellaria dubia. Composition of the assemblages varied through years and among sites. As a general pattern, shallower assemblages were more variable in time. Although the study was limited to the euphotic zone, these observations support the general tendency, already described in deeper investigations, toward greater stability and less dynamism with increasing depth. Result indicated that patterns of distribution and abundance of organisms differed between the two depths for all the years. The assemblages showed a high diversity, especially in relation to the smaller spatial scale examined. Sites clearly differed in the abundance of the main taxa and some taxa showed site-specific trend. Coralligenous outcrops rank among the most important ecosystems in the Mediterranean Sea, primarily because of their biodiversity. Information on the spatial and temporal variability of the composition and structure of coralligenous assemblages is essential for the management and conservation of these unique biogenic habitat.
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Books on the topic "Spaziale"

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Unwin, David. Analisi spaziale: Un'introduzione geocartografica. Milano: Franco Angeli, 1986.

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Ballarino, Tito. Diritto aeronautico e spaziale. Milano: Giuffrè, 1988.

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Borrini, Francesco. La componente spaziale nella difesa. Soveria Mannelli (Catanzaro): Rubbettino, 2006.

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Milano, Federica Da. La deissi spaziale nelle lingue d'Europa. Milano: FrancoAngeli, 2005.

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Spada, Mariagrazia. Diritto della navigazione aerea e spaziale. Milano: A. Giuffrè, 1999.

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6

Bruschi, Arnaldo. Francesco Borromini: Manierismo spaziale oltre il barocco. Torino: Testo & immagine, 1999.

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Zevi, Bruno. Saper vedere l'architettura: Saggio sull'interpretazione spaziale dell'architettura. Torino: Edizioni di Comunit'a, 2000.

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Sessa, Cesare De. Capire lo spazio architettonico: Studi di ermeneutica spaziale. Roma: Officina, 1990.

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9

Visioni di città: Le forme del mondo spaziale. Torino: G. Einaudi, 2009.

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10

Castellani, A. Il volo spaziale: Aspetti tecnologici, umani e giuridici. [Vicchio, Firenze]: LoGisma, 2005.

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Book chapters on the topic "Spaziale"

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Piccardi, Laura, Maria Rosa Pizzamiglio, Filippo Bianchini, Liana Palermo, Monica Risetti, Laura Zompanti, Cecilia Guariglia, and Simonetta D’Amico. "Linguaggio Spaziale." In Come impariamo a muoverci nell’ambiente?, 77–146. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1750-4_5.

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2

Spagnulo, Marcello. "Specificità del settore spaziale." In Elementi di management dei programmi spaziali, 1–56. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2309-3_1.

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Piccardi, Laura, Maria Rosa Pizzamiglio, Filippo Bianchini, Liana Palermo, Monica Risetti, Laura Zompanti, Cecilia Guariglia, and Simonetta D’Amico. "Prerequisiti Di Percezione Visuo-Spaziale." In Come impariamo a muoverci nell’ambiente?, 51–76. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1750-4_4.

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Làdavas, Elisabetta, Andrea Serino, Gabriella Bottini, Nicoletta Beschin, and Luisa Magnotti. "Riabilitazione dell’eminattenzione spaziale unilaterale o neglect." In La riabilitazione neuropsicologica, 35–56. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2349-9_4.

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Manzelli, Gianguido. "La deissi personale e spaziale nelle epigrafi glagolitiche dell’Istria e della Dalmazia." In Le lingue slave tra struttura e uso, 199–224. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-328-5.12.

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Abstract:
This paper deals with person and spatial deixis in the Glagolitic epigraphs of Istria and Dalmatia collected by Branko Fučić (1920-1999). The focus is mainly on spatial deixis offering interesting insights as far as the evolution of the Chakavian variety of Croatian across the past centuries is concerned. A statistical survey shows a significant difference between the old forms and the deictic system of modern Croatian. This kind of evolutionary development in the Croatian deictic system can be explained in terms of a semantic shift due to the obsolescence of the original proximal deictic se.
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Pintore, Carminu. "Lo sviluppo di [ŋkɛ] in sardo orgolese: dalla deissi spaziale alla semantica verbale." In Il sardo in movimento, 115–30. Göttingen: V&R unipress, 2020. http://dx.doi.org/10.14220/9783737011327.115.

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7

Blanchard, Philippe, and Dimitri Volchenkov. "Il paesaggio urbano come fattore importante per l’aumento delle disparità, per la segregazione spaziale e per l’isolamento sociale." In UNITEXT, 283–303. Milano: Springer Milan, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-4008-3_15.

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Spagnulo, Marcello. "Il management dei programmi spaziali." In Elementi di management dei programmi spaziali, 57–97. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2309-3_2.

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Spagnulo, Marcello. "Il marketing dei programmi spaziali." In Elementi di management dei programmi spaziali, 99–117. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2309-3_3.

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Spagnulo, Marcello. "Tecniche di management dei programmi spaziali." In Elementi di management dei programmi spaziali, 119–62. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2309-3_4.

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Conference papers on the topic "Spaziale"

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Barbati, Anna, and Gherardo Chirici. "Analisi della struttura spaziale e pianificazione del paesaggio agro-forestale: prospettive d'integrazione." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.128.

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