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Dissertations / Theses on the topic 'Spaziale'

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1

Sarti, Mattia. "Elaborazione Spaziale di Segnali Audio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14240/.

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Abstract:
In questo elaborato verrà sperimentata la localizzazione di sorgenti sonore, intesa come direzione di provenienza dei diversi suoni, per finalizzarla alla riproduzione di una conversazione tra due speakers in modo che un terzo ascoltatore possa “localizzarla spazialmente”, ossia discriminare i diversi speakers (sorgenti) assegnando virtualmente ad ognuno una diversa posizione spaziale. In questo modo si riusciranno a discriminare e identificare i conversatori in modo sicuro, senza doversi basare solamente sulle differenze nelle voci come avverrebbe normalmente.
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2

Silvi, Andrea. "Cosmologia con missione spaziale "Euclid"." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7691/.

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Abstract:
Nel 2020 verrà lanciata la missione spaziale Euclid per investigare la natura dell’energia oscura. Euclid otterrà un’immensa quantità di dati fotometrici e spettrometrici finalizzati, soprattutto, alla misura di lenti gravitazionali deboli e oscillazioni acustiche barioniche. In questa tesi daremo una descrizione generale dello strumento e della scienza che potrà essere fatta grazie ad esso. In particolare, nel capitolo 2 verrà fornita una introduzione alla cosmologia e verranno introdotti i vari parametri cosmologici che Euclid sarà in grado di vincolare. Nel capitolo 3 si farà un’analisi dei principali fenomeni fisici che Euclid indagherà. Nel capitolo 4 verrà data una panoramica del satellite, descrivendo in dettaglio gli obiettivi, cosa osserverà e come farà le osservazioni, e quali sono gli strumenti che lo compongono (satellite, telescopio, VIS e NISP). Infine, nel capitolo 5 verranno mostrati dei primi risultati preliminari, ottenuti in questa tesi, riguardanti il test di un programma che servirà per la misura della funzione di correlazione a due punti di Euclid.
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3

Marino, Massimiliano <1973&gt. "Analisi spaziale della longevità in Emilia-Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/666/.

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Abstract:
Negli ultimi anni la longevità è divenuto un argomento di notevole interesse in diversi settori scientifici. Le ricerche volte ad indagare i meccanismi che regolano i fattori della longevità si sono moltiplicate nell’ultimo periodo interessando, in maniera diversa, alcune regioni del territorio italiano. Lo studio presentato nella tesi ha l’obiettivo di identificare eventuali aggregazioni territoriali caratterizzate da una significativa propensione alla longevità nella regione Emilia-Romagna mediante l’impiego di metodologie di clustering spaziale, alcune delle quali di recente implementazione. La popolazione in esame è costituita dagli individui residenti in Emilia- Romagna nel quinquennio 2000-2004 suddivisa in classi di età, sesso e comune. L’analisi è di tipo puramente spaziale, in cui l’unità geografica elementare è identificata dal comune, ed è stata condotta separatamente per i due sessi. L’identificazione delle aree regionali ad elevata longevità è avvenuta utilizzando quattro metodologie di clustering spaziale, basate sulla teoria della massima verosimiglianza, che si differenziano tra loro per la modalità di ricerca dei potenziali clusters. La differenza consiste nella capacità di identificare aggregazioni territoriali di forma regolare (spatial scan statistic, Kulldorff e Nagarwalla,1995; Kulldorff,1997, 1999) o dall’andamento geometrico “libero” (flexible scan statistic, Tango e Takahashi,2005; algoritmo genetico, Duczmal et al.,2007; greedy growth search, Yiannakoulias et al.,2007). Le caratteristiche di ciascuna metodologia consentono, in tal modo, di “catturare” le possibili conformazioni geografiche delle aggregazioni presenti sul territorio e la teoria statistica di base, comune ad esse, consente di effettuare agevolmente un confronto tra i risultati ottenuti. La persistenza di un’area caratterizzata da un’elevata propensione alla longevità consente, infatti, di ritenere il cluster identificato di notevole interesse per approfondimenti successivi. Il criterio utilizzato per la valutazione della persistenza di un cluster è stato derivato dalla teoria dei grafi, con particolare riferimento ai multigrafi. L’idea è confrontare, a parità di parametri di ricerca, i grafi associati alle aggregazioni spaziali identificate con le diverse metodologie attraverso una valutazione delle occorrenze dei collegamenti esistenti tra le coppie di vertici. Alcune valutazioni di carattere demografico ed un esame della letteratura esistente sugli studi di longevità, hanno indotto alla definizione di una classe (aperta) di età per rappresentare il fenomeno nella nostra ricerca: sono stati considerati gli individui con età superiore o uguale a 95 anni (indicata con 95+). La misura di sintesi utilizzata per descrivere il fenomeno è un indicatore specifico di longevità, mutuato dalla demografia, indicato con Centenarian Rate (CR) (Robine e Caselli, 2005). Esso è definito dal rapporto tra la popolazione 95+ e la popolazione residente, nello stesso comune, al censimento del 1961. L’idea alla base del CR è confrontare gli individui longevi di un istante temporale con quelli presenti, nella stessa area, circa 40 anni prima dell’osservazione, ipotizzando che l’effetto migratorio di una popolazione possa ritenersi trascurabile oltre i 60 anni di età. La propensione alla longevità coinvolge in maniera diversa le aree del territorio dell’Emilia-Romagna. Le province della regione caratterizzate da una maggiore longevità sono Bologna, Ravenna e parte di Forlì-Cesena mentre la provincia di Ferrara si distingue per un livello ridotto del fenomeno. La distinzione per sesso non appare netta: gli uomini con età 95+, numericamente inferiori alle donne, risiedono principalmente nei comuni delle province di Bologna e Ravenna, con qualche estensione nel territorio forlivese, analogamente a quanto accade per la popolazione femminile che mostra, tuttavia, una maggiore prevalenza nei territori di Bologna e Forlì-Cesena, includendo alcune aree del riminese. Le province occidentali della regione, invece, non risultano interessate significativamente da questo fenomeno. Le metodologie di cluster detection utilizzate nello studio hanno prodotto risultati pressoché simili seppur con criteri di ricerca differenti. La spatial scan statistic si conferma una metodologia efficace e veloce ma il vincolo geometrico regolare imposto al cluster condiziona il suo utilizzo, rivelando una scarsa adattabilità nell’identificazione di aggregazioni irregolari. La metodologia FSC ha evidenziato buone capacità di ricerca e velocità di esecuzione, completata da una descrizione chiara e dettagliata dei risultati e dalla possibilità di poter visualizzare graficamente i clusters finali, anche se con un livello minimo di dettaglio. Il limite principale della metodologia è la dimensione ridotta del cluster finale: l’eccessivo impegno computazionale richiesto dalla procedura induce a fissare il limite massimo al di sotto delle 30 aree, rendendola così utilizzabile solo nelle indagini in cui si ipotizza un’estensione limitata del fenomeno sul territorio. L’algoritmo genetico GA si rivela efficace nell’identificazione di clusters di qualsiasi forma ed estensione, seppur con una velocità di esecuzione inferiore rispetto alle procedure finora descritte. Senza un’adeguata selezione dei parametri di ricerca,la procedura può individuare clusters molto irregolari ed estesi, consigliando l’uso di penalizzazione non nulla in fase di ricerca. La scelta dei parametri di ricerca non è comunque agevole ed immediata e, spesso, è lasciata all’esperienza del ricercatore. Questo modo di procedere, in aggiunta alla mancanza di informazioni a priori sul fenomeno, aumenta il grado di soggettività introdotto nella selezione dei parametri influenzando i risultati finali. Infine, la metodologia GGS richiede un carico computazionale nettamente superiore rispetto a quello necessario per le altre metodologie utilizzate e l’introduzione di due parametri di controllo favorisce una maggiore arbitrarietà nella selezione dei valori di ricerca adeguati; inoltre, la recente implementazione della procedura e la mancanza di studi su dati reali inducono ad effettuare un numero maggiore di prove durante la fase di ricerca dei clusters.
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4

De, Lucia Marco <1977&gt. "Influenza della variabilità spaziale sul trasporto reattivo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/856/.

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Abstract:
La tesi ha per obiettivo di quantificare gli effetti che la variabilità spaziale del mezzo poroso ha sull'evoluzione di un sistema geochimico. Le reazioni di dissoluzione o precipiazione di minerali modificano la struttura microscopica del mezzo, e con essa le proprietà idrodinamiche del sistema, la permeabilità in modo particolare. La variabilità spaziale iniziale del mezzo può essere causa della formazione di digitazioni o canalizzazioni? La prima parte della tesi tratta il cambiamento di scala, necessario per passare da una simulazione geostatistica su griglia fine al calcolo di trasporto su una tessellazione più grossolana. Nel caso del codice di calcolo Hytec, che implementa uno schema ai volumi finiti basato su discretizzazione in poligoni di Voronoï, sono stati confrontati diversi metodi di calcolo della permeabilità equivalente, seguendo differenti criteri. La seconda parte riguarda i calcoli di trasporto reattivo condotti su famiglie di simulazioni geostatistiche del mezzo; l'influenza della variabilità spaziale iniziale sull'evoluzione dei sistemi viene quantificata grazie ad opportune grandezze osservabili. Sono state studiate due reazioni distinte: un caso di dissoluzione, in maniera più approfondita, e più rapidamente un caso di precipitazione, il cui effetto complessivo è quello di riequilibrare il sistema.
La thèse vise à quantifier les effets de la variabilité spatiale d'un milieux poreux sur l'évolution d'un système géochimique. Les réactions de dissolution ou de précipitation des minéraux modifient la structure microscopique du milieu, et par suite les caractéristiques hydrodynamiques du système, notamment la perméabilité. La variabilité spatiale du milieu initial peut-elle alors être à l'origine de la formation de digitations ou de chenaux? La première partie traite du changement d'échelle, pour le passage d'une simulation géostatistique sur grille fine au calcul de transport sur un maillage plus grossier. Dans le cas du code Hytec, qui utilise un schéma aux volumes finis fondé sur une discrétisation en polygones de Voronoï, plusieurs méthodes de calcul de la perméabilité équivalente sont comparées, suivant différents critères. La deuxième partie aborde les calculs de transport réactif sur une famille de simulations géostatistiques du milieu. L'influence de la variabilité spatiale initiale sur l'évolution des systèmes est quantifiée à l'aide de “observables” convenables. Deux réactions distinctes sont étudiées, un cas de dissolution, de façon approfondie, et, plus rapidement, un cas de précipitation tendant au rééquilibrage du système.
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5

Leo, Fabrizio <1978&gt. "Il ruolo del collicolo superiore nell'orientamento spaziale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1423/.

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Abstract:
This thesis was aimed at verifying the role of the superior colliculus (SC) in human spatial orienting. To do so, subjects performed two experimental tasks that have been shown to involve SC’s activation in animals, that is a multisensory integration task (Experiment 1 and 2) and a visual target selection task (Experiment 3). To investigate this topic in humans, we took advantage of neurophysiological finding revealing that retinal S-cones do not send projections to the collicular and magnocellular pathway. In the Experiment 1, subjects performed a simple reaction-time task in which they were required to respond as quickly as possible to any sensory stimulus (visual, auditory or bimodal audio-visual). The visual stimulus could be an S-cone stimulus (invisible to the collicular and magnocellular pathway) or a long wavelength stimulus (visible to the SC). Results showed that when using S-cone stimuli, RTs distribution was simply explained by probability summation, indicating that the redundant auditory and visual channels are independent. Conversely, with red long-wavelength stimuli, visible to the SC, the RTs distribution was related to nonlinear neural summation, which constitutes evidence of integration of different sensory information. We also demonstrate that when AV stimuli were presented at fixation, so that the spatial orienting component of the task was reduced, neural summation was possible regardless of stimulus color. Together, these findings provide support for a pivotal role of the SC in mediating multisensory spatial integration in humans, when behavior involves spatial orienting responses. Since previous studies have shown an anatomical asymmetry of fibres projecting to the SC from the hemiretinas, the Experiment 2 was aimed at investigating temporo-nasal asymmetry in multisensory integration. To do so, subjects performed monocularly the same task shown in the Experiment 1. When spatially coincident audio-visual stimuli were visible to the SC (i.e. red stimuli), the RTE depended on a neural coactivation mechanism, suggesting an integration of multisensory information. When using stimuli invisible to the SC (i.e. purple stimuli), the RTE depended only on a simple statistical facilitation effect, in which the two sensory stimuli were processed by independent channels. Finally, we demonstrate that the multisensory integration effect was stronger for stimuli presented to the temporal hemifield than to the nasal hemifield. Taken together, these findings suggested that multisensory stimulation can be differentially effective depending on specific stimulus parameters. The Experiment 3 was aimed at verifying the role of the SC in target selection by using a color-oddity search task, comprising stimuli either visible or invisible to the collicular and magnocellular pathways. Subjects were required to make a saccade toward a target that could be presented alone or with three distractors of another color (either S-cone or long-wavelength). When using S-cone distractors, invisible to the SC, localization errors were similar to those observed in the distractor-free condition. Conversely, with long-wavelength distractors, visible to the SC, saccadic localization error and variability were significantly greater than in either the distractor-free condition or the S-cone distractors condition. Our results clearly indicate that the SC plays a direct role in visual target selection in humans. Overall, our results indicate that the SC plays an important role in mediating spatial orienting responses both when required covert (Experiments 1 and 2) and overt orienting (Experiment 3).
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6

Cargioli, Francesco. "Dimensionamento strutturale di un simulatore di campo magnetico ad elevata uniformità spaziale per test a terra di sistemi spaziali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7323/.

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Abstract:
Descrizione dei principali passi che hanno portato alla definizione delle dimensioni principali della struttura di un simulatore di campo magnetico per il test dei magnetometri di un microsatellite. Il sistema di simulazione consiste in 3 coppie di bobine quadrate mutuamente ortogonali ed è in grado di annullare, al proprio interno, il campo geomagnetico locale generando inoltre una componente di campo magnetico orientabile a piacere di intensità fino a 70 microTesla.
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Melandri, Antonio. "Modellazione CAD di modulo abitativo per stazione spaziale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6991/.

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Abstract:
L’interesse per missioni spaziali verso la luna, il pianeta Marte o asteroidi vicini NEA (near earth asteroids) è in continuo aumento; ne sono prova i numerosi concorsi di idee innovative da applicare a possibili missioni spaziali. A partire dai profili di missione e da altri dati forniti dai gruppi di ricerca attivi nel settore, mi sono occupato di svolgere la modellazione CAD concettuale di un modulo abitabile per due astronauti e, in particolare, di pensare a livello concettuale come possano essere risolte problematiche di dispiegamento del modulo e montaggio nello spazio. E’ infatti fondamentale che la struttura ripiegata possa essere inserita all’interno di un lanciatore già definito, e che possa espandersi una volta in orbita. Ho quindi svolto il disegno del modulo abitativo sia in configurazione di lancio che in configurazione dispiegata, cercando di fornire alcune prime indicazioni riguardo alle possibili configurazioni costruttive e ad una possibile sequenza di montaggio.
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Montosi, Elena <1981&gt. "Variabilità spaziale dei parametri di modelli afflussi-deflussi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4905/.

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Abstract:
L’invarianza spaziale dei parametri di un modello afflussi-deflussi può rivelarsi una soluzione pratica e valida nel caso si voglia stimare la disponibilità di risorsa idrica di un’area. La simulazione idrologica è infatti uno strumento molto adottato ma presenta alcune criticità legate soprattutto alla necessità di calibrare i parametri del modello. Se si opta per l’applicazione di modelli spazialmente distribuiti, utili perché in grado di rendere conto della variabilità spaziale dei fenomeni che concorrono alla formazione di deflusso, il problema è solitamente legato all’alto numero di parametri in gioco. Assumendo che alcuni di questi siano omogenei nello spazio, dunque presentino lo stesso valore sui diversi bacini, è possibile ridurre il numero complessivo dei parametri che necessitano della calibrazione. Si verifica su base statistica questa assunzione, ricorrendo alla stima dell’incertezza parametrica valutata per mezzo di un algoritmo MCMC. Si nota che le distribuzioni dei parametri risultano in diversa misura compatibili sui bacini considerati. Quando poi l’obiettivo è la stima della disponibilità di risorsa idrica di bacini non strumentati, l’ipotesi di invarianza dei parametri assume ancora più importanza; solitamente infatti si affronta questo problema ricorrendo a lunghe analisi di regionalizzazione dei parametri. In questa sede invece si propone una procedura di cross-calibrazione che viene realizzata adottando le informazioni provenienti dai bacini strumentati più simili al sito di interesse. Si vuole raggiungere cioè un giusto compromesso tra lo svantaggio derivante dall’assumere i parametri del modello costanti sui bacini strumentati e il beneficio legato all’introduzione, passo dopo passo, di nuove e importanti informazioni derivanti dai bacini strumentati coinvolti nell’analisi. I risultati dimostrano l’utilità della metodologia proposta; si vede infatti che, in fase di validazione sul bacino considerato non strumentato, è possibile raggiungere un buona concordanza tra le serie di portata simulate e osservate.
Spatial homogeneity of rainfall-runoff model parameters can be a practical and valuable solution in order to assess water availability of a region. Hydrological simulation is indeed an handy tool but it is critical as it usually requires some degree of calibration. Calibration of spatially distributed models, that are particularly useful to describe the variability of physical processes that play a role in runoff generation, is challenging because of the high number of involved parameters. But some parameters can be homogeneous in space, therefore allowing one to reduce their total amount when multiple basins are considered. This assumption is verified on a statistical ground, making use of an MCMC algorithm to assess the parameter uncertainty; as a result the parameter distributions are with varying degrees comparable on the different catchments. When one wants to simulate the hydrological response of ungauged catchments, the hypothesis of spatial homogeneity of parameters has even more relevance; a long regionalization technique is usually applied, but we propose a cross-calibration procedure to be used at regional level. With this procedure model parameters are calibrated making use of hydrological information coming from gauged basins that are more similar to the site of interest. We want to analyze the trade-off between assuming the parameters homogeneous in space and adding new information as the cross-calibration evolves. Results show that the cross-calibration is a process well worth using; in validation in fact a good agreement is reached between observed and simulated discharges.
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CALEGARI, ELENA. "La distanza conta: Tre elaborati in Economia Spaziale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/12222.

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Abstract:
Waldo Tobler, con la sua prima legge della geografia, afferma “Ogni cosa è correlata con qualsiasi altra, ma le cose vicine sono più relazionate di quelle lontane" (Tobler, 1970). Se questo era certamente vero nel 1970, tale convinzione è stata messa in discussione con l’avvento delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT). Nel dibattito riguardo al processo di globalizzazione molti studiosi e giornalisti sostengono infatti che, con la velocizzazione delle telecomunicazioni, la distanza fisica è destinata a perdere il proprio potere esplicativo relativamente a molti fenomeni socio-economici (Cairncross, 2001; Friedman, 2005). Questa dissertazione vuole contribuire al dibattito rispondendo, seppure parzialmente, alla domanda “La distanza importa ancora?” e definire alcune possibili implicazioni di policy. L’obiettivo è quello di mostrare il ruolo della distanza geografica in tre diversi contesti economici caratterizzati da differenti dimensioni dell’unità di analisi. I risultati suggeriscono che, anche se su scala globale lo sviluppo delle nuove tecnologie ha modificato la percezione individuale della distanza come deterrente alle interazioni, lo spazio geografico mantiene ancora la sua rilevanza del definire le relazioni socio-economiche locali, aumentando il ruolo di città e regioni quali centri della maggioranza delle attività economiche.
Waldo Tobler, with his first law of geography, stated “Everything is related to everything else, but near things are more related than distant things" (Tobler, 1970). If it was certainly true in 1970, this belief is called into question in an era of development of Information and Communication Technologies (ICTs). In the debate over globalization processes, several scholars and journalists argue indeed that, with the increasing speed of telecommunications, physical distance is losing its explanatory power as determinant of socio-economical relationships (Cairncross, 2001; Friedman, 2005). This dissertation aims to give a contribution to this debate, partially answering to the broad question “Does distance still matter?" and to draw possible policy implications. The purpose is to show the role of geographical distance in three different economic environments, characterized by diversified size of the unit of analysis. Results suggest that, even if at a global scale improvements in ICTs have changed the individual perception of the distance as deterrent in interactions, geographical space still maintains its relevance in defining local socio-economic relationships, increasing the role of cities and regions as the core of most of economic activities.
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Bellon, Marianna. "Variabilità spaziale e temporale dei popolamenti epibentonici sommersi delle Isole Tremiti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
The present study aimed at estimating the spatial distribution and temporal variation of epibenthic assemblages Tremiti Islands (42° 07’ North 15° 30’ East) by photographic sampling from 2012 to 2015 at 2 randomly selected areas within 2 sites and at 2 depths (6 and 18 m depth). Overall, 65 taxa were identified. The dominant taxa were Peyssonnelia spp., Dyctiotales, Codium bursa, Codium effusum, Halimeda tuna, Pseudochlorodesmis furcellata, algal turf, Ircinia spp., Chondrosia reniformis and Rocellaria dubia. Composition of the assemblages varied through years and among sites. As a general pattern, shallower assemblages were more variable in time. Although the study was limited to the euphotic zone, these observations support the general tendency, already described in deeper investigations, toward greater stability and less dynamism with increasing depth. Result indicated that patterns of distribution and abundance of organisms differed between the two depths for all the years. The assemblages showed a high diversity, especially in relation to the smaller spatial scale examined. Sites clearly differed in the abundance of the main taxa and some taxa showed site-specific trend. Coralligenous outcrops rank among the most important ecosystems in the Mediterranean Sea, primarily because of their biodiversity. Information on the spatial and temporal variability of the composition and structure of coralligenous assemblages is essential for the management and conservation of these unique biogenic habitat.
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Stavinschi, Alexandra Corina. "La deissi spaziale della seconda persona negli antichi volgari Italiani centromeridionali." Thesis, University of Bristol, 2005. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.424647.

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Nepa, Cinzia. "Modello matematico della memoria spaziale nell'ippocampo: Simulazioni e analisi di sensitivita." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8311/.

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Abstract:
E' stata presentata un'analisi di sensitività di un modello matematico della memoria spaziale nell'ippocampo. Il modello usa le masse neuronali per simulare le oscillazioni theta delle place cells dell'ippocampo. I risultati mostrano che il modello è robusto a variazioni di diversi parametri.
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Olori, Davide <1987&gt. "Processi di vulnerabilizzazione socio-spaziale in contesti di ricostruzione post-disastro." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7360/.

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Abstract:
I processi di ricostruzione post-disastro, e le conseguenze socio-territoriali che generano manifestano nel breve periodo il solco delle polarizzazioni pregresse dei conflitti in campo. Così sulle nuove mappe si materializzano le traiettorie degli individui che affrontano cambiamenti repentini nel breve arco temporale forzato dal disastro. Attraverso una comparazione tra due casi di studio (Italia e Cile) avanziamo l’ipotesi che esaminando queste dinamiche sia possibile indagare come gli attori sociali si muovono nella città in fase di riorganizzazione, riconoscendo i processi di vulnerabilizzazione che alcune categorie di popolazione sono costrette ad affrontare nel ritorno alla normalità. Partendo dall’analisi dell’accelerazione delle dinamiche urbane, dovuta all’ingresso improvviso di grandi capitali, all’impennata della domanda, alle strategie pubbliche e private etc., è possibile avanzare l’ipotesi che nei processi di vulnerabilizzazione socio-spaziale emergano con più chiarezza le cause e la catena di fattori che contribuisce alla loro incubazione, rendendo allo stesso tempo meglio interpretabili gli effetti di tali dinamiche urbane sulla vita degli individui, delle comunità e della città. Attraverso l’uso delle categorie suggerite dall’Ecologia Socio-politica dei disastri, si mettono a fuoco i diversi momenti della fase post-disastro per tratteggiare le dinamiche della ricostruzione de L’Aquila, Italia (colpita dal terremoto del 6 aprile 2009) e di Constitución, Cile (terremoto e maremoto del 27 febbraio 2010), comparando le strategie e i conflitti per la ricostruzione, le tipologie d’intervento pubblico e privato etc. per focalizzarsi in particolare sul vissuto soggettivo di chi affronta i cambiamenti urbani in un contesto di ricostruzione. Se rischio e disastro sono risultati dell’interazione tra la struttura socioeconomica, le trasformazioni politiche e i vissuti soggettivi esiste allora un rapporto macro-micro che costringe la ricerca ad indagare su un livello multiscalare. Si rende quindi necessario muovere dalla dimensione urbanistica verso quella soggettiva, per indagare i processi d’esclusione e marginalizzazione della città.
The post-disaster reconstruction of territories hit by an environmental disaster further stresses the existing social polarizations and the latent conflicts within the areas where the event takes place. Through a comparison between two case studies, we hypothesize that the investigation of the ways social actors move across the city allows us to understand how people return to “normality” when forced to re-organize their lives in the post-disaster phase. In particular, we address the nature of those trajectories which determine an increase of vulnerability. Having explored the acceleration of urban dynamics led by the territorial concentration of financial capital, the rise of real estate demand, the implementation of new (public and private) political strategies, we argue that it is crucial to evaluate the extent to which the aforementioned determinants affect the lives of individuals, communities, and cities. We additionally hypothesize that the comprehension of the socio-spatial vulnerabilization processes, experienced by some social groups, is necessary to identify the reasons and factors behind their production. Through the use of categories developed by the Socio-Political Ecology of Disaster, we focus on the different stages of the post-disaster reconstruction in two contexts: L’Aquila in Italy (earthquake on April 6, 2009) and Constitución in Chile (earthquake and tsunami on February 27, 2010). We compare political strategies, conflicts and public and private interventions in order to put emphasis on the subjective experiences of those who are directly affected by the urban changes brought by the reconstruction. If disaster stem from macro and micro dynamics (namely the interaction among socio-economic structure, political transformation, and subjective experiences), a multi-scalar investigation is required. The latter, aimed at evaluating the exclusion and marginalization of and within cities, permits to “symbolically” move from the analysis of the planning (macro) factors to the subjective experiences of the individuals hit by disasters.
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Bazzarin, Valentina <1980&gt. "Il rapporto tra percezione e previsione in compiti di compatibilità spaziale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1528/.

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Abstract:
The aim of this work is to investigate whether the actual position of a stimulus is more relevant than intuitive knowledge about the direction of an object's movement and the participants’ intention (Michaels 1988; Hommel, 1993; Proctor, Van Zandt, Lu and Weeks, 1993; Ansorge, 2000). To investigate this we used a spatial compatibility task in 4 experiments replicating what had be done by Hommel (1993) and Micheals (1988), but changing a single aspect of the procedure: neither the movement nor the effects of the action were visible to the participant. The experimental task asked them to simply imagine an action in movement.
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Morello, Marco. "Effetti della risoluzione spaziale nella stima della dissipazione con sensore hot-wire." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7336/.

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Abstract:
L'obiettivo primario di questo elaborato di tesi è quello di stimare l'effetto della risoluzione spaziale e quindi della lunghezza finita del sensore di un anemometro a filo caldo, sul calcolo delle derivate che contribuiscono a valutare la dissipazione.
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Tarullo, Alessandro. "Distribuzione spaziale e temporale delle specie macrobentoniche aliene e native in ambienti portuali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18072/.

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Abstract:
La maggior parte degli insediamenti urbani si trova in prossimità delle coste e più del 50% della popolazione vive entro 100 km dal mare. Questo significa che l’ambiente marino è fortemente influenzato dalle attività antropiche e, per questo, è necessario creare un piano di gestione degli ambienti costieri, in quanto la resilienza dell’habitat marino dipende dall’uso sostenibile degli ecosistemi marini urbani. Lo scopo dello studio è quello di analizzare la distribuzione spaziale e temporale delle specie native e aliene, presenti sulle banchine del porto-canale di Ravenna. Sono stati analizzati i popolamenti intertidali di 6 siti lungo il canale Candiano dal 2016 al 2018 nei mesi di maggio. I risultati hanno illustrato un gradiente terra-mare a partire dai siti più interni lungo il porto-canale. Le specie più abbondanti identificate sono i due mitili Mytilus Galloprovincialis (specie nativa) e Xenostrobus securis (specie invasiva); queste specie si avvicendano nelle stazioni centrali del Candiano e si cedono il posto a vicenda: la specie nativa rimane nelle acque esterne e meno impattate mentre quella invasiva resta nei siti interni più soggetti a disturbi di vario tipo, come quello antropico. La terza specie più numerosa è Sphaeroma serratum, isopode nativo del Mediterraneo, presente da sempre nelle zone lagunari del ravennate; in questo studio è stato rinvenuto nelle stazioni più interne, che potrebbe sfruttare come rifugio da possibili competitori. I risultati hanno mostrato l’abbondanza e la diversità delle specie, indigene e non ,del porto di Ravenna: su un totale di 71 taxa diversi, le specie aliene rappresentavano il 17%; queste sono state rinvenute soprattutto nei siti di campionamento più interni, dove sono presenti condizioni più limitanti e sfavorevoli per le specie native. Inoltre, è stato osservato come la diversità specifica aumenti lungo il gradiente mare-terra, considerando le zone con maggiore diversità anche quelle con maggiore specie aliene.
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Giannini, Giulia. "Caratterizzazione di un rivelatore MCP-PMT per misure di risoluzione temporale e spaziale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7291/.

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Abstract:
Questa tesi descrive una prima serie di misure effettuate per caratterizzare le prestazioni di un rivelatore di fotoni MCP-PMT a multi anodo, con particolare enfasi sulla risoluzione temporale e spaziale. I risultati sono stati confrontati con quelli relativi a tre ulteriori rivelatori (un MCP-PMT a singolo anodo e due fotomoltiplicatori a silicio). Le misure sono state effettuate presso i Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN - Sezione di Bologna) per conto del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna. La rivelazione della luce ha sempre occupato un posto fondamentale nella Fisica Nucleare e Subnucleare. Il principio base della rivelazione consiste nel trasformare la luce incidente in un segnale elettrico misurabile e i primi strumenti storicamente utilizzati furono i fotomoltiplicatori. Successivamente furono introdotti dei nuovi rivelatori di fotoni chiamati Micro Channel Plates, composti da un array di canali di dimensioni microscopiche, ciascuno in grado di moltiplicare gli elettroni prodotti per effetto fotoelettrico dai fotoni incidenti. Questo nuovo modello presenta ottime prestazioni in particolare per quanto riguarda la risoluzione temporale, e questa insieme ad altre caratteristiche (come la segmentazione degli anodi, che permette una risoluzione spaziale migliore), ha spinto a studiarne il funzionamento.
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Pisana, Giuseppe. "Luigi G. Jacchia, un triestino a Bologna: dai cieli di Loiano all'epopea spaziale americana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17880/.

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Abstract:
In questa tesi di laurea si vuole parlare della vita di Luigi Giuseppe Jacchia (1910-1996), un astronomo italo-americano del secolo scorso che all'inizio dell’era spaziale ha fornito un fondamentale contributo allo studio dell’alta atmosfera terrestre. Si vuole pertanto dare rilevanza ad un personaggio poco conosciuto in Italia, il quale ha raggiunto importanti traguardi a livello internazionale, divenendo anche Presidente della sezione atmosferica del COSPAR (il comitato internazionale per la ricerca spaziale) e della divisione atmosferica dell’Associazione Internazionale di Geomagnetismo e Aeronomia. Nato a Trieste, si trasferisce a Bologna per studiare all'università e trova lavoro all'Osservatorio Astronomico della città, dapprima come volontario e, dopo la laurea in Fisica, come assistente universitario. Si occupa principalmente di osservazioni meteorologiche e dello studio di stelle variabili. Costretto a lasciare l’Italia nel 1938 a causa delle leggi razziali (essendo ebreo), trova lavoro all'Università di Harvard, negli Stati Uniti, dove continua la sua attività con le stelle variabili. In seguito al lancio dello Sputnik I, riesce per primo a costruire un modello in grado di prevedere il moto orbitale dei satelliti artificiali. Ancora oggi i suoi modelli sono i più usati negli studi sull'alta atmosfera. Le informazioni iniziali sulla vita di Luigi, contenute soprattutto in necrologi e voci di generiche enciclopedie, erano alquanto limitate. Dopo numerose ricerche, specialmente su nuove fonti archivistiche e su fonti orali (preziosi colloqui con alcuni parenti) è stato possibile comporre un'immagine più completa della sua personalità, mettendo in evidenza il filo che lega i suoi primi studi a Bologna, la vicenda drammatica delle leggi razziali, la sua importante carriera di scienziato negli Stati Uniti, il paese al quale resterà legato fino alla scomparsa.
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Ferri, Elisa. "Variabilità spaziale e temporale degli estremi di precipitazione sub-giornalieri osservati in Emilia-Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17774/.

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Abstract:
Con l’intenzione di fornire un quadro completo relativo alla variabilità degli eventi estremi di precipitazione in Emilia-Romagna, sono state effettuate analisi statistiche su un consistente data-base di serie storiche dei massimi annuali di precipitazione per le durate sub-giornaliere e sub-orarie per il periodo 1921-2015. L’applicazione di test statistici non parametrici alle serie caratterizzate da sufficiente completezza sui periodi 1961-2015 e 1931-2015 ha evidenziato la presenza di un aumento statisticamente significativo dell’intensità degli estremi di precipitazione nella zona dell’Appennino Sud-Occidentale, nella provincia di Ferrara, sull’Appennino Romagnolo e nelle province di Forlì e Ravenna. L’analisi della stagionalità degli eventi estremi ha mostrato uno spostamento della data media di accadimento verso i mesi autunnali, assieme ad una minore dispersione degli eventi estremi nell’arco dell’anno per il periodo successivo al 1988. È stato inoltre preso in esame un modello regionale proposto in letteratura che stima i quantili di pioggia di assegnati durata e tempo di ritorno sulla base della precipitazione media annua. Si è mostrato che tale modello, messo a punto con riferimento a dati registrati nel periodo 1935-1989, risulta in grado di rappresentare compiutamente la forma della distribuzione di frequenza degli estremi registrati nel periodo 1990-2015, ma non riesce a coglierne la media, a causa del cambiamento nella intensità media degli eventi estremi riscontrato per gli ultimi decenni.
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Chinni, Federico. "Accoppiamento magnetico di scambio e confinamento spaziale in film e nanodot di IrMn/NiFe." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7114/.

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Abstract:
L'exchange bias, fenomeno legato allo spostamento del ciclo di isteresi lungo l'asse del campo magnetico, è osservato nei materiali ferromagnetici(FM)-antiferromagnetici(AFM) accoppiati per scambio. Il suo studio, soprattutto nelle nanostrutture, è interessante sia da un punto di vista fenomenologico sia per ragioni tecnologiche. In campo teorico, la riduzione delle dimensioni laterali nei sistemi FM-AFM può portare a sostanziali cambiamenti nell'entità dello spostamento del ciclo e nella coercitività. Da un punto di vista tecnologico, lo studio del fenomeno di exchange bias è incentivato dal grande sviluppo dello storage magnetico e della spintronica; le testine di lettura sono tipicamente composte da valvole di spin o strutture a giunzione tunnel, nelle quali i bistrati FM-AFM accoppiati per scambio costituiscono una parte essenziale. Inoltre, è stato recentemente dimostrato che le interazioni di scambio FM-AFM possono essere usate per migliorare la stabilità dei mezzi di registrazione magnetica. Questo lavoro di tesi riporta lo studio del fenomeno di exchange bias in film sottili di IrMn/NiFe ed in dots di uguale composizione ma con diverse dimensioni (1000, 500 e 300nm), allo scopo di comprendere come il confinamento spaziale influenzi il meccanismo di accoppiamento di scambio e la sua evoluzione magnetotermica. I campioni sono stati preparati mediante litografia a fascio di elettroni e dc-magnetron sputtering e caratterizzati strutturalmente attraverso tecniche di microscopia elettronica. Lo studio delle proprietà magnetiche è stato realizzato mediante magnetometria ad effetto Kerr magneto-ottico, tecnica molto efficace per indagini su film sottili e nanostrutture, di cui la tesi riporta un'ampia trattazione. Infine, i risultati sperimentali sono stati affiancati a simulazioni micromagnetiche, così da ottenere un quadro completo dell'effetto di exchange bias nel sistema IrMn/NiFe.
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De, Luigi Valentino <1981&gt. "Analisi spaziale dei dati entomologici in ambiente GIS: prospettive di utilizzo nell'agricoltura di precisione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1445/.

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Abstract:
Scopo della ricerca è stato definire le dinamiche spazio-temporali degli insetti studiati mediante l’impiego di tecniche geostatistiche. La ricerca è stata condotta su due casi studio, il primo riguardante tre specie di Elateridi di elevata importanza economica su scala aziendale, il secondo inerente al monitoraggio di Diabrotica virgifera virgifera (diabrotica del mais) su scala regionale. Gli scopi specifici dei due casi studio sono stati: Caso studio 1 a) Monitorare l’entità della popolazione di Elateridi su scala aziendale mediante approccio geostatistico. b) Elaborazione di mappe di distribuzione spaziale interfacciabili all’ambiente GIS. c) Individuare i fattori predisponenti l’infestazione. d) Verificare la necessità dell’impiego di mezzi chimici per il controllo delle specie dannose. e) Proporre strategie alternative volte alla riduzione dell’impiego di trattamenti geodisinfestanti. Caso studio 2 a) Studiare la distribuzione spaziale su scala regionale la popolazione del fitofago D. virgifera virgifera. b) Applicare a livello regionale una griglia di monitoraggio efficace per studiarne la diffusione. c) Individuare le aree a rischio e studiare i fattori predisponenti l’infestazione e diffusione. d) Ottimizzare ed economizzare il piano di monitoraggio.
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Rispoli, Tania. ".Qualità dei tempi e qualità dei luoghi : imitazione storica e comparazione spaziale in Machiavelli." Thesis, Paris 8, 2016. http://www.theses.fr/2016PA080014.

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Abstract:
La recherche est consacrée à la conception de Machiavel de l'imitation, comme expliqué dansdivers écrits ante res perditas et post res perditas. J'ai combiné deux approches: l'une philologiqueet philosophique – par l'interprétation des textes de Machiavel et des sources anciennes pertinentes– et l'autre historique, par la reconstruction des différents contextes dans lesquels Machiavel écrit.Le premier objectif essentiel de la thèse est de démontrer comment et pourquoi Machiavel définitune imitation radicalement pratique et critique. Ensuite je considère l'objet de l'imitation elle-même,ou bien les Romains et leur constitution politique. D'un côté, l'enquête de Machiavel sur les formesconstitutionnelles transcende la constitution elle-même, en comprenant des institutions plus larges,telles que la langue et la religion, ainsi que des ordres (institutions politiques, civiles et militaires);de l'autre côté il ne cherche pas à atteindre un équilibre des pouvoirs, mais se déplace en continu àpartir des situations de conflit.Ma recherche se termine par l'évaluation d'une troisième question importante : la pluralité desparadigmes institutionnels. En suivant Machiavel à la lettre, je montre comment l'ensemble de sontravail se caractérise par l'intention méthodologique de s’inspirer « d’une longue expérience deschoses modernes et d’une lecture continue des anciennes ». Par conséquent, nous trouvons chez luideux formes d’imitation : l’une est diachronique et cherche des modèles pour le présent à traversune juxtaposition critique avec le passé, l’autre est spatiale ou, mieux, géographique, en seconfrontant avec des institutions contemporaines
The research focuses on Machiavelli’s conception of imitation, as shown in various writings anteres perditas and post res perditas. I have combined two approaches: a philological andphilosophical one – in the interpretation of Machiavelli’s texts and of the relevant ancient sources –and a historical one, in the reconstruction of the different contexts in which Machiavelli foundhimself writing.The first substantial aim of the dissertation is to demonstrate how and why Machiavelli define animitation radically practical and critical. The second issue of my research is the object of imitationitself, namely the Romans and their political constitution. On one side, Machiavelli’s investigationof constitutional forms transcends the constitution itself, including wider institutions such aslanguage and religion as well as orders, (political, civil and military institutions); on the other sidehis investigation never endeavors to achieve a balance of powers, but moves continuously fromsituations of conflict.My research concludes with the assessment of a third substantial issue: the plurality of institutionalparadigms. Following Machiavelli to the letter, I show how his entire body of work is characterizedby the methodological intention of moving “from a long experience with modern things and acontinuous reading of ancient ones”. Therefore, together with a diachronic imitation that seeksmodels for the present through a critical juxtaposition with the past, a different kind of comparisonemerges: a spatial or, more appropriately, a geographical outlook
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Cagnani, Ivan. "Studio della stabilita spazio-temporale di G: modello di laboratorio di un apparato per sonde interplanetarie." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9125/.

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Abstract:
L'isolamento gravitazionale delle sonde dello spazio profondo durante le loro fasi di crociera ed i loro esigui livelli di vibrazioni, le rendono la migliore collocazione possibile per mini-laboratori automatici di fisica fondamentale da installare su di esse come strumenti scientifici. Date le note difficoltà di misurazione della costante di gravitazione universale, probabilmente dovute alla collocazione terrestre dei laboratori, si propone di dedicare un mini-laboratorio alla misurazione del valore locale ed istantaneo della costante G ed alla sua stabilità spazio-temporale durante il moto della sonda. La misurazione di G nel mini-laboratorio può essere effettuata rilasciando con attuatori elettrostatici, senza velocità relativa, due masse campione, preferibilmente due sfere d’oro da 1Kg, a distanza di 1 mm, e monitorando il loro libero moto, dominato dall’attrazione gravitazionale reciproca, con un sensore di spostamento laser interferometrico multicanale. Dopo il congiungimento le masse dovrebbero essere riposizionate e rilasciate nuovamente per una misurazione quasi continua della costante. Un meccanismo dorrebbe invece bloccare le masse durante le fasi dinamiche della sonda. Un sensore di spostamento interferometrico a fibre ottiche, FPS3010 della Attocube, appariva adatto ed un esperimento è stato realizzato per provarlo in un apparato simulante il mini-laboratorio. In una campana del vuoto isolata dalle vibrazioni, due cilindri in tungsteno da 1Kg sono stati sospesi orizzontante tramite micro-Dyneema a piastre in allumino movimentate da nanoposizionatori piezoelettrici dotati di encoder ottico nanometrico. Il sensore ha monitorato il moto radiale dei cilindri, le cui basi combacianti sono state posizionate a distanze di separazione variabili da 10 micron a 5000 micron. Malgrado il rumore meccanico ed una sorgente ignota di errore sistematico, un moto attrattivo è stato riscontrato differenzialmente o direttamente in molte misurazioni e nessuna ha mostrato un moto repulsivo. In alcune misurazioni è direttamente visibile la rotazione dell’asse di oscillazione dei cilindri sospesi. Il sensore si è comportato egregiamente.
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Faggi, Elia. "Procedura di verifica in volo per sistemi spaziali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4731/.

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Abstract:
L'elaborato si propone di costituire una guida per la verifica e i test di volo su satelliti o lanciatori, prendendo come riferimento la normativa europea ECSS (European Cooperation for Space Standardization). È riportata la procedura di test, in particolare la fase di test in volo, con particolare attenzione alla pianificazione e allo svolgimento, fino a giungere alla fase di verifica dei risultati. I principali sensori utilizzati per effettuare le misurazioni sono descritti soffermandosi anche sulla telemetria, attraverso la quale è possibile ottenere informazioni dettagliate a terra sullo stato del satellite ed inviare comandi attraverso un telecomando. Al termine informazioni sulla modalità di redazione di un test report.
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Bonaiuti, Federica. "Influenza della distribuzione spaziale delle precipitazioni sulla pericolosità di allagamento da nubifragio in ambito urbano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il presente Elaborato tratta la mappatura di allagamenti in ambito urbano conseguenti a nubifragi ed eventi meteorici estremi, grazie all’applicazione dello specifico algoritmo, denominato Safer_RAIN, facente parte del progetto innovativo SaferPLACES. In tal senso, l’obiettivo al centro di studio è quello di valutare la sensitività di Safer_RAIN alla distribuzione spaziale delle precipitazioni, alla posizione del centro di scroscio e all’intensità del fenomeno piovoso, descritto grazie alla disponibilità sia di mappe radar di precipitazione, sia di dati puntuali registrati mediante rete pluviometrica. I risultati sono stati ottenuti sulla base di due casi di studio specifici: le città di Bologna e di Rimini. Le mappe di allagamento ottenute hanno permesso di identificare le zone maggiormente esposte al rischio di inondazione da nubifragio ed evidenziare le notevoli differenze in termini di tirante e aree allagate, che conseguono alla simulazione di eventi reali o ipotetici, contraddistinti l’uno dall’altro dalla diversa collocazione dell’area soggetta alla maggiore attività meteorica e dalle differenti distribuzioni spaziali delle intensità di precipitazione, quindi anche dalla maggiore o minore uniformità nello spazio. In conclusione, il presente studio rende possibile affermare che Safer_RAIN, nonostante sia uno strumento snello da un punto di vista computazionale, permette di cogliere gli effetti al suolo legati alla distribuzione spaziale delle precipitazioni durante un nubifragio, aspetto che potrebbe fornire grande supporto alla pianificazione e trovare importanti applicazioni in attività di protezione civile, tra cui la valutazione di scenari di allagamento urbano da previsioni meteorologiche a breve termine (nowcasting).
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Tonelli, Sarah. "Analisi spaziale e temporale della flora psammofila del litorale della Provincia di Pesaro e Urbino." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23122/.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi ha analizzato l’andamento della flora psammofila (autoctona e alloctona) del litorale della Provincia di Pesaro e Urbino sulla base dei campioni conservati nell’Herbarium Brilli-Cattarini De Planta Salis. Sulla base del parere esperto del Dott. L. Gubellini è stato creato un elenco di specie vegetali psammofile (autoctone e alloctone)–attualmente presenti o estinte (12)-del litorale della Provincia di Pesaro e Urbino. Successivamente, è stata fatta la ricerca di tali specie nei campioni dell’Herbarium Brilli-Cattarini De Planta Salis e in segnalazioni floristiche (edite e non edite). Con i dati raccolti è stato creato un database. Ciascun record è stato georeferenziato sulla base delle località citate, previa loro standardizzazione. La georeferenziazione dei campioni di flora è stata effettuata tramite il software open source QGIS Geographic Information System (www.qgis.org). Il database ottenuto si compone di 52 specie target (di cui 46 autoctone e 6 alloctone) e conta 296 record floristici così suddivisi per tipo di fonte: 177 dati d’erbario, 52 segnalazioni provenienti da dati di letteratura e 67 segnalazioni non edite. I dati coprono un periodo che va dal 1936 al 2020 e sono distribuiti in 23 località. Sia la distribuzione spaziale sia quella temporale presentano il maggior numero di record tra gli anni ’50 e gli anni ’80 sia per le specie autoctone sia per quelle alloctone. I record dopo il 1980 sono in numero inferiore e concentrati principalmente nelle due Aree Floristiche protette. Le 12 specie estinte non presentano record dopo il 1980 (ad eccezione di Tragus racemosus (1981) e Cenaturea tommasinii (1998)). Queste specie, in particolare le alofile, indicano la scomparsa di ambienti umidi retrodunali presso la costa della Provincia. I dati d’erbario sono legati a bias di vario tipo che, se non considerati, portano ad un’interpretazione errata dei cambiamenti avvenuti alla flora psammofila nel periodo di tempo considerato (1930–2020).
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Corvi, Matteo. "Strumenti informatici per l'analisi spaziale: Ipotesi di applicazione allo studio della densita e dei tessuti urbani." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8648/.

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Abstract:
Questa tesi si prepone di indagare quali ricadute positive potrebbe avere, nei confronti della pianificazione urbanistica e il monitoraggio a scala territoriale, l’applicazione delle tecnologie di analisi spaziale assistita dal computer, con particolare riferimento all’analisi tipomorfologica delle forme insediative, sia a scala di quartiere (distinguendo tessuto compatto, a grana fine, grossa, ecc.), che a scala urbana (analisi della densità e delle aggregazioni extraurbane). A tal fine sono state elaborate due ipotesi applicative delle recenti tecnologie di elaborazione object-oriented, sperimentandole sulle principali città romagnole che si collocano sull’asse della via Emilia.
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Fantini, Federico <1979&gt. "Modelli e metodologie di progettazione di circuiti integrati a microonde per applicazioni innovative in campo spaziale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2983/.

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Arletti, Fabio. "Evoluzione temporale e distribuzione spaziale delle piene record osservate in Europa dai primi del ‘900 ad oggi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22699/.

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Abstract:
Il presente elaborato di Tesi analizza un dataset europeo comprendente 3413 stazioni idrometriche e le relative serie storiche dei massimi annuali di portata, con lunghezza media di 53,5 anni nel periodo 1820-2016. Il principale scopo è quello di studiare l’evoluzione spaziale e temporale delle piene record nell’intero periodo di osservazione e nei sottoperiodi 1957-1986 e 1987-2016, a scala europea e per tre macroregioni omogenee in termini di cambiamenti nell’intensità delle piene individuate in recenti studi. Coerentemente con i risultati di tali studi, nell’Europa nord-occidentale si osserva un aumento dell’intensità delle piene record passando dal trentennio 1957-1986 al trentennio 1987-2016, mentre nell’Europa meridionale e orientale si verifica una diminuzione. In tutte e tre le macroregioni i bacini di dimensioni minori registrano la portata di piena massima in media più recentemente rispetto ai bacini di dimensioni maggiori. Un ulteriore scopo è quello di applicare la teoria dei record per identificare eventuali non stazionarietà delle serie a scala macroregionale, tenendo conto della correlazione spaziale tra le serie stesse. Per l’Europa nord-occidentale si evidenzia una diffusa non stazionarietà, associata a un aumento significativo della frequenza e dell’intensità degli eventi di piena. Per l’Europa meridionale si riscontra la presenza di non stazionarietà, legata a un aumento, solo per specifiche lunghezze campionarie delle serie. Per l’Europa orientale si evidenzia la sostanziale stazionarietà delle serie. Infine, si impiega il Top-kriging, un efficace metodo di interpolazione geostatistica, per “trasferire” l’informazione idrometrica dai bacini strumentati ai bacini non strumentati, con riferimento a oltre 35000 bacini resi disponibili dal JRC. L’applicazione del Top-kriging sull’Europa centrale consente di fornire una rappresentazione spaziale continua dell’evoluzione delle piene record nell’intero periodo di osservazione e nei diversi sottoperiodi.
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Famulari, Armando Maria. "Tecniche regionali di stima della portata di progetto: Impatto della correlazione spaziale tra le serie di osservazioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6856/.

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Abstract:
La stima degli indici idrometrici in bacini non strumentati rappresenta un problema che la ricerca internazionale ha affrontato attraverso il cosiddetto PUB (Predictions on Ungauged Basins – IAHS, 2002-2013). Attraverso l’analisi di un’area di studio che comprende 61 bacini del Sud-Est americano, si descrivono e applicano due tecniche di stima molto diverse fra loro: il metodo regressivo ai Minimi Quadrati Generalizzati (GLS) e il Topological kriging (TK). Il primo considera una serie di fattori geomorfoclimatici relativi ai bacini oggetto di studio, e ne estrae i pesi per un modello di regressione lineare dei quantili; il secondo è un metodo di tipo geostatistico che considera il quantile come una variabile regionalizzata su supporto areale (l’area del bacino), tenendo conto della dislocazione geografica e l’eventuale struttura annidata dei bacini d’interesse. L’applicazione di questi due metodi ha riguardato una serie di quantili empirici associati ai tempi di ritorno di 10, 50, 100 e 500 anni, con lo scopo di valutare le prestazioni di un loro possibile accoppiamento, attraverso l’interpolazione via TK dei residui GLS in cross-validazione jack-knife e con differenti vicinaggi. La procedura risulta essere performante, con un indice di efficienza di Nash-Sutcliffe pari a 0,9 per tempi di ritorno bassi ma stazionario su 0,8 per gli altri valori, con un trend peggiorativo all’aumentare di TR e prestazioni pressoché invariate al variare del vicinaggio. L’applicazione ha mostrato che i risultati possono migliorare le prestazioni del metodo GLS ed essere paragonabili ai risultati del TK puro, confermando l’affidabilità del metodo geostatistico ad applicazioni idrologiche.
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Bulgarelli, Marco. "Verifica strutturale di un experiment extension box per il laboratorio di scienza dei fluidi della Stazione Spaziale Internazionale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4013/.

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Lo, Cuoco Alessandro. "Una simulazione di N-corpi a lungo raggio sugli effetti di carica spaziale in un fascio di particelle." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Gli effetti di carica spaziale sono studiati nell'ambito della dinamica dei fasci, in cui le particelle tenderebbero a defocalizzarsi e espandersi a causa della repulsione coulombiana, agendo essa a lunghe distanze. L'applicazione di un campo esterno è in grado di stabilizzare il sistema del fascio. Si è avvalsi di un modello teorico di oscillatori coulombiani bidimensionali, per il quale esistono soluzioni stazionarie analitiche ed è possibile effettuare stime teoriche. Perturbazioni di uno stato stazionario permettono di mettere in luce comportamenti oscillanti, indagabili attraverso metodi numerici. Si propone l'utilizzo di un metodo di multipolo veloce basato su sviluppi in serie di Taylor e tensori simmetrici cartesiani con complessità computazionale asintotica O( N p^3/2 ), dove N è il numero di particelle e p è l'ordine dello sviluppo in serie. Il metodo permette di approssimare il campo tramite sviluppi in multipoli esterni ed interni, raggiungendo una complessità asintotica lineare ottimale in N, una volta che lo spazio è stato partizionato gerarchicamente in celle di una griglia. La simulazione del fascio si ottiene attraverso metodi di integrazione numerica per la risoluzione di equazioni differenziali a derivate parziali al secondo ordine. Per questo scopo ci si è concentrati sull'utilizzo di metodi simplettici di secondo e quarto ordine.
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Benati, Alessandro. "Validazione dei codici per la misura della funzione di correlazione a due punti per la missione spaziale Euclid." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23894/.

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Abstract:
Due tra le principali questioni aperte della cosmologia moderna sono rappresentate dall'energia oscura e dalla materia oscura. L'energia oscura costituisce circa il 69\% dell'energia dell'Universo ed è responsabile dell'accelerazione cosmica, mentre la materia oscura costituisce circa l'84\% della materia dell'Universo e non è visibile, in quanto interagisce soltanto gravitazionalmente. La missione spaziale Euclid dell'ESA, il cui lancio è previsto per l'estate del 2022, è fondamentale per indagare la loro natura fisica. In questo senso, uno degli osservabili cosmologici più importanti è la funzione di correlazione a due punti, definita come la deviazione della distribuzione di sorgenti, che possono essere galassie o ammassi di galassie, rispetto ad una distribuzione omogenea. Lo scopo di questo lavoro di Tesi è quello di effettuare la validazione dei codici di Euclid per la misura della funzione di correlazione a due punti. Il capitolo 1 presenta un'introduzione alla cosmologia moderna, una descrizione sommaria sul modello $\Lambda$CDM, per poi arrivare ad una breve presentazione sulla materia oscura e sull'energia oscura. Il capitolo 2 si concentra sugli strumenti e le strategie osservative utilizzati per vincolare i parametri cosmologici. Vi è poi una presentazione sulla funzione di correlazione a due punti e un resoconto sulla missione Euclid. Il capitolo 3 offre una descrizione dei codici analizzati in questa Tesi: prima sono presentate le librerie di calcolo cosmologico CosmoBolognaLib (CBL) e poi i codici di Euclid. Il capitolo 4, infine, è volto alla presentazione dei risultati ottenuti in questo lavoro di Tesi. Sono descritti gli errori individuati e poi corretti all'interno dei codici analizzati, in seguito sono discussi i vari test effettuati per la validazione, tra cui alcuni test interni ai codici di Euclid e il confronto con codici che fanno uso delle CBL.
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Zambella, Andrea. "Materiali polimerici compositi contenenti grafene per la riduzione della carica di spazio in applicazioni HVDC." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L'elaborato di tesi si prefigge come obbiettivo lo studio del grafene utilizzato come coating superficiale per la riduzione della carica spaziale all'interno di provini di XLPE rivestito con PDMS. All'interno vi sono contenuti i profili di carica ottenuti tramite il metodo elettroacustico.
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Di, Paola Francesco <1973&gt. "Aumento della risoluzione spaziale per il sondaggio di temperatura e umidità da satellite geostazionario mediante radiometria ad onde millimetriche e submillimetriche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/862/.

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Abstract:
The purpose of this study is to develop and evaluate techniques that improve the spatial resolution of the channels already selected in the preliminary studies for Geostationary Observatory for Microwave Atmospheric Soundings (GOMAS). Reference high resolution multifrequency brightness temperatures scenarios have been derived by applying radiative transfer calculation to the spatially and microphysically detailed output of meteorological events simulated by the University of Wisconsin - Non-hydrostatic Model System (UW-NMS). Three approaches, Wiener filter, Super-Resolution and Image Fusion have been applied to some representative GOMAS frequency channels to enhance the resolution of antenna temperatures. The Wiener filter improved resolution of the largely oversampled images by a factor 1.5- 2.0 without introducing any penalty in the radiometric accuracy. Super-resolution, suitable for not largely oversampled images, improved resolution by a factor ~1.5 but introducing an increased radiometric noise by a factor 1.4-2.5. The image fusion allows finally to further increase the spatial frequency of the images obtained by the Wiener filter increasing the total resolution up to a factor 5.0 with an increased radiometric noise closely linked to the radiometric frequency and to the examined case study.
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Neri, Mattia. "Metodi per la stima spaziale della temperatura in territori ad orografia complessa e parametrizzazione di un modello idrologico semi-distribuito su alcuni bacini appenninici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10418/.

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Abstract:
I bacini idrografici appenninici romagnoli rappresentano una fonte idropotabile di essenziale importanza per la Romagna, grazie alla regolazione stagionale svolta dall’invaso artificiale di Ridracoli. Nel presente elaborato si è implementato un modello per lo studio e la valutazione del regime idrologico dei bacini idrografici allacciati all’invaso, affrontando sia gli aspetti relativi alla miglior spazializzazione dei dati metereologici in ingresso al modello (in particolare in relazione alla stima della temperatura, fondamentale per la rappresentazione dei processi di evapotraspirazione e dei fenomeni di accumulo e scioglimento nevoso), sia gli aspetti di calibrazione dei parametri, confrontando le simulazioni ottenute a partire da diverse configurazioni del modello in termini di rappresentazione spaziale e temporale dei fenomeni. Inoltre si è eseguita una regionalizzazione del modello su due sezioni fluviali che sono al momento oggetto di indagini idrologiche, fornendo supporto alla valutazione della possibilità di realizzazione di una nuova opera di presa. A partire dai dati puntuali dei sensori termometrici disponibili si è ricercata la migliore tecnica di interpolazione della temperatura sull’area di studio, ottenendo una discreta precisione, con un errore in procedura di ricampionamento jack-knife raramente superiore al grado centigrado. La calibrazione del modello TUWien in approccio semi-distribuito, sia quando applicato a scala oraria sia quando applicato a scala giornaliera, ha portato a buoni risultati. La complessità del modello, dovuta in gran parte alla presenza di uno specifico modulo per la gestione di accumulo e scioglimento nivale, è stata ripagata dalle buone prestazioni delle simulazioni ottenute, sia sul periodo di calibrazione sia su quello di validazione. Tuttavia si è osservato che l’approccio semi-distribuito non ha portato benefici sostanziali rispetto a quello concentrato, soprattutto in relazione al forte aumento di costo computazionale.
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Piacentini, Sophie Valeria. "Tasso di crescita di Pinna nobilis (Mollusca: Bivalvia) in due popolazioni, a Calpe e nell'Isola di Tabarca (Alicante, Mediterraneo Occidentale)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13992/.

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Abstract:
La conoscenza del tasso di crescita di due popolazioni di Pinna nobilis, in due località del Mar Mediterraneo Occidentale, insieme ad una stima d’età, sono un requisito fondamentale per poter comprendere meglio la biologia e l’ecologia di questa specie, al fine di poter istituire specifiche misure di tutela e conservazione. L’obiettivo di questa tesi è quello di utilizzare lo studio della sclerocronologia per comprendere l’origine dei registri interni di crescita e giungere così ad informazioni più accurate sulle modalità di accrescimento. Le valve di individui morti di Pinna nobilis sono state prelevate in due zone della costa Valenciana (Spagna), Calpe e Isola di Tabarca, al fine di valutare la variabilità del processo di crescita. Dalle valve sono state create delle sezioni di 300µm, grazie all’utilizzo di una sega con lama a diamante. Tali sezioni sono state osservate allo stereo-microscopio a luce trasmessa in direzione antero-posteriore. Una stima d’età iniziale è stata effettuata tramite una conta delle lingue di madreperla individuate. Per una stima più precisa è stato analizzato anche lo spessore dello strato di calcite in prossimità dei tre registri interni di crescita più vecchi. Gli individui più longevi appartengono alla popolazione dell’Isola di Tabarca (età max= 25anni), mentre l’età massima raggiunta dagli individui della popolazione di Calpe è 17 anni. Per analizzare l’accrescimento degli individui è stata utilizzata l’equazione di crescita di Von Bertalanffy. Gli individui della popolazione di Calpe hanno un tasso di accrescimento più elevato rispetto a quelli della popolazione di Tabarca, con una lunghezza massima asintotica (Lmax) di 65.2cm per Calpe e 54.9cm per l’Isola di Tabarca. Tali risultati confermano l’esistenza di una forte variabilità di accrescimento fra popolazioni di siti diversi. Le cause son da ricercare nelle caratteristiche dell’area, come il livello trofico, l’esposizione alla forza di onde e correnti o all’impatto antropico.
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Ruggeri, Ludovica. "Analisi quantitativa di alcuni recenti eventi temporaleschi registrati in Emilia-Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6828/.

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Abstract:
Negli ultimi cinque anni, l’Emilia Romagna è stata interessata da 83 fenomeni temporaleschi, che hanno causato allagamenti, smottamenti e anche la perdita di vite umane a Sala Baganza l’11 giugno 2011 e a Rimini il 24 giugno 2013. Nonostante questi fenomeni siano protagonisti di eventi calamitosi, la loro previsione rimane ancora complessa poiché sono eventi localizzati, brevi e molto intesi. Il progetto di Tesi si inserisce in questo contesto e tratta due tematiche principali: la valutazione, quantitativa, della variazione di frequenza degli eventi intensi negli ultimi 18 anni (1995-2012), in relazione ad un periodo storico di riferimento, compreso tra il 1935 ed il 1989 e il confronto tra l’andamento spaziale delle precipitazioni convettive, ottenuto dalle mappe di cumulata di precipitazione oraria dei radar meteorologici e quello ottenuto mediante due tecniche di interpolazione spaziale deterministiche in funzione dei dati pluviometrici rilevati al suolo: Poligoni di Voronoi ed Inverse Distance Weighting (IDW). Si sono ottenuti risultati interessanti nella valutazione delle variazioni dei regimi di frequenza, che hanno dimostrato come questa sembrerebbe in atto per eventi di precipitazione di durata superiore a quella oraria, senza una direzione univoca di cambiamento. Inoltre, dal confronto degli andamenti spaziali delle precipitazioni, è risultato che le tecniche di interpolazione deterministiche non riescono a riprodurre la spazialità della precipitazione rappresentata dal radar meteorologico e che ogni cella temporalesca presenta un comportamento differente dalle altre, perciò non è ancora possibile individuare una curva caratteristica per i fenomeni convettivi. L’approfondimento e il proseguimento di questo ultimo studio potranno portare all’elaborazione di un modello che, applicato alle previsioni di Nowcasting, permetta di valutare le altezze di precipitazione areale, associate a delle celle convettive in formazione e stabilire la frequenza caratteristica dell’evento meteorico in atto a scala spaziale, fornendo indicazioni in tempo reale che possono essere impiegate nelle attività di Protezione Civile.
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Lisciani, Luca. "Strumenti‌ ‌GIS‌ ‌per‌ ‌la‌ ‌Pianificazione‌ ‌Spaziale‌ ‌e‌ ‌l’identificazione‌ ‌delle‌ ‌interazioni‌ ‌tra‌ ‌usi‌ ‌del‌ ‌mare‌ ‌e‌ ‌conservazione‌ ‌ambientale:‌ ‌il‌ ‌caso‌ ‌studio‌ ‌dell’acquacoltura‌ ‌in‌ ‌Campania." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22360/.

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Abstract:
La Pianificazione Spaziale Marittima (MSP) consiste nel pianificare quando e dove svolgere le attività umane in mare e coinvolge tutti gli stakeholders in modo trasparente nella gestione degli usi del mare e della sua conservazione. La tecnologia GIS ha contribuito allo sviluppo della pianificazione spaziale in molti settori, grazie alla sua capacità di integrare grandi quantità di dati di diverso formato e provenienza. Questo lavoro di tesi si inserisce nell’ambito del Programma Operativo FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca dell'UE nel periodo di programmazione 2014-2020) della Regione Campania, ed in particolare nella Priorità 2 che promuove un’acquacoltura sostenibile. Lo scopo di questo studio è definire le aree idonee al posizionamento di siti di acquacoltura in Campania e il loro grado di suitability tramite una analisi multicriteria in ambiente GIS. Tutte le informazioni necessarie per definire lo stato dell’arte e propedeutiche all’identificazione delle AZA (Zone Allocate per l’Acquacoltura) sono state raccolte da bibliografia (utilizzata anche per la selezione dei criteri), da database spaziali già esistenti o digitalizzate da cartografia. Questi dati sono stati inclusi nel Geodatabase di progetto, sul catalogo di metadati FEAMP e processati per produrre i vincoli, le aree idonee, i fattori e i macrofattori (“Conservazione”, “Socio-economia” e “Qualità ambientale”). Il grado di suitability delle aree idonee è stato calcolato tramite WLC (Weighted linear combination), dopo aver condotto un AHP (Analytic Hyerarchical Process) per la scelta dei pesi da utilizzare nella produzione di 4 scenari di suitability. Tutti gli scenari individuano le aree più idonee principalmente nel casertano, nel golfo di Salerno e nel pompeiano, dove sono presenti la maggior parte degli impianti già attivi sul territorio. Pertanto, gli strumenti GIS utilizzati in questo lavoro di tesi possono essere considerati efficaci nell’ambito della pianificazione spaziale.
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Santi, Maria Grazia. "Analisi di sensibilità di un modello matematico per la causal inference e le interazioni multisensoriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19372/.

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Abstract:
La percezione del mondo esterno è basata sulla integrazione sensoriale di numerosi input differenti. Tale integrazione tende a migliorare le prestazioni umane, riducendo le ambiguità percettive e migliorando l’individuazione degli stimoli. Non è però ancora chiaro come il cervello organizzi tutti questi aspetti sensoriali in un concetto coerente. È quindi fondamentale studiare l’integrazione multi-sensoriale al fine di comprendere come il nostro cervello riesca a collegare le molteplici fonti di informazione permettendoci di interagire con l’ambiente che ci circonda. Tale studio può essere condotto utilizzando differenti approcci. In particolare, questo lavoro è basato sull'utilizzo di un modello di ispirazione biologica utile alla risoluzione del problema della causal inference e della integrazione multi-sensoriale di stimoli uditivi e visivi. Obiettivo centrale di questa tesi è stato svolgere una analisi di sensibilità del modello utilizzato. Nello specifico tale ricerca è stata incentrata nella individuazione di parametri utili al corretto funzionamento della rete neurale, in modo da permettere a questa di emulare il comportamento del cervello umano se sottoposto a stimoli audio-visivi. La peculiarità di questo lavoro è stata riuscire a riprodurre nel modello considerato gli effetti illusori del ventriloquismo spaziale e temporale quando sottoposto a condizioni simili a quelle in cui hanno luogo tali fenomeni nell'essere umano. Riuscire ad emulare attraverso un modello di ispirazione biologica fenomeni illusori di questo tipo può giocare un ruolo molto importante nel fornire una più profonda comprensione dei meccanismi che partecipano al processo di integrazione multi-sensoriale, oltre che nell'intuire la topologia delle connessioni neurali tra differenti aree del cervello.
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Grimandi, Chiara. "Individuo e collettività nello smart working: studio di un servizio human centred per il benessere sociale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Spazi Adiacenti è un progetto di design per l'innovazione sociale, che investiga la tematica dello smart working e le sinergie che si possono instaurare tra i lavoratori e le realtà di quartiere. In particolare lo studio si focalizza sulla risorsa spaziale, spesso mancante agli smart worker, proponendo un servizio di condivisione che generi opportunità all’interno del contemporaneo scenario del lavoro smaterializzato su scala di prossimità. Da un lato gli smart worker potranno recarsi in spazi vicini alle proprie abitazioni, dove poter svolgere la professione in maniera adeguata, dall'altro cittadini, associazioni, realtà commerciali o culturali potranno diventare supporter del servizio e cooperare per l'accrescimento dell'economia locale.
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DUGATO, MARCO. "L'INTERAZIONE TRA LE CARATTERISTICHE DEI QUARTIERI E L'AMBIENTE FISICO NELLA DETERMINAZIONE DELLA VULNERABILITÀ AL CRIMINE NEI MICROLUOGHI. PROVE EMPIRICHE DA UNA VALUTAZIONE SPAZIALE MULTILIVELLO DEL RISCHIO DI CRIMINALITÀ A MILANO, IT E IZTAPALAPA, MX." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/98602.

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Abstract:
Diverse teorie si concentrano sui legami tra criminalità e caratteristiche specifiche di luoghi e comunità. Tuttavia, solo pochi studi applicati sostengono esplicitamente che i fattori contestuali possono combinarsi nel determinare il rischio di criminalità e che le loro influenze criminogene possono operare su scala diversa. Questo studio si propone di indagare come alcune caratteristiche del paesaggio urbano (microlivello) interagiscono tra loro, nonché con le caratteristiche demografiche, economiche e sociali dell'ambiente dei quartieri circostanti (livello meso), per determinare la vulnerabilità spaziale alla criminalità e, in definitiva, la probabilità di un evento criminale. Questo studio conduce una valutazione del rischio di criminalità spaziale per rapine e crimini violenti in due grandi aree urbane: Milano, Italia e Iztapalapa, Messico. I casi di studio sono focalizzati su due paesi molto diversi, il che consente sia la valutazione dell'influenza di effetti contestuali più ampi (livello macro) sia la verifica di alcuni presupposti teorici al di fuori dell'ambiente anglosassone. L'analisi si fonda sull'approccio del Risk Terrain Modeling. Tuttavia, contrariamente alle applicazioni precedenti, l'analisi in questo studio si basa su un modello di regressione multilivello che include termini di interazione. Lo studio propone inoltre metodi innovativi attraverso i quali esporre e comunicare i propri risultati. Nel complesso, i risultati dimostrano che fattori contestuali misurati a diverse scale geografiche interagiscono in modo significativo tra loro per determinare il rischio di criminalità. Questa scoperta suggerisce di combinare input provenienti da diverse teorie al fine di comprendere le dinamiche alla base del verificarsi del crimine. Inoltre, il metodo proposto generalmente consente di prevedere meglio i crimini futuri e consente la generazione di narrazioni di rischio più precise per informare politiche e interventi.
Several theories focus on the links between crime and specific characteristics of places and communities. However, only a few applied studies explicitly purport that contextual factors may combine in determining crime risk and that their criminogenic influences may operate at different geographical scales. This study aims to investigate how certain features of the urban landscape (micro-level) interact with each other, as well as with demographic, economic and social characteristics of the surrounding neighbourhoods (meso-level), to determine spatial vulnerability to crime and, ultimately, the likelihood of a criminal event. This study conducts a spatial crime risk assessment for robberies and violent crimes in two large urban areas: Milan, Italy and Iztapalapa, Mexico. The case studies are focused on two very different countries, which allows for both the assessment of the influence of broader contextual effects (macro-level) and to test certain theoretical assumptions outside the Anglo-Saxon environment. The analysis is grounded in the Risk Terrain Modeling approach. However, in contrast to previous applications, the analysis in this study relies on a multi-level regression model including interaction terms. The study also proposes innovative methods through which to display and communicate its findings. Overall, the results demonstrate that contextual factors measured at different geographical scales interact significantly among them to determine crime risk. This finding suggests combining inputs from different theories in order to understand the dynamics behind crime occurrence. Furthermore, the proposed method generally allows us to better predict the locations of future crimes and enables the generation of more precise risk narratives to inform policies and interventions.
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Bittner, Gudrun. "Del Manifesto spaziale per la televisione 1952, 1 GATT.ORG, 2008 y Canal accesible, 2006: análisis de las transformaciones de las prácticas proactivas en los medios audiovisuales y su interrelación con el contexto social y mediático." Doctoral thesis, Universitat Politècnica de València, 2011. http://hdl.handle.net/10251/9685.

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Abstract:
En esta tesis se analizan, en el contexto de distintos momentos históricos, intervenciones proactivas artísticas en los medios audiovisuales, con el fin de descubrir, comparar y comprender su papel como agitadores sociales y su contribución al desarrollo hacia la sostenibilidad, analizando especialmente: Los primeros tratamientos escultóricos de los aparatos televisivos a finales de la década 50; diversas facetas del vídeo contracultural en las décadas de los años 60 y 70; movimientos de televisiones piratas e intervenciones tácticas en los medios de información de masas que florecieron a partir de la década de los 90, y, más recientemente, la gran proliferación de redes de audiovisuales comunitarias en los diferentes ámbitos sociales y tecnológicos. En estas prácticas influye el ambiguo campo semántico que el medio televisivo ha adquirido a partir de la segunda mitad de los años 70, al cual nos referimos aquí con el concepto televisiónTM, cuyo radio de influencia se expande como hilo conductor durante todo el periodo histórico que cubre esta tesis. Así, desde la década de los 50 hasta la actualidad, se ha analizado cómo, en las relaciones que se establecen entre las tendencias del tejido social y las prácticas proactivas audiovisuales, se perfilan diversos métodos, actitudes y matizaciones que reflejan factores constantes y variables a lo largo de ese periodo. El análisis de todo ello nos conduce a un campo de actuación artístico y cultural que interviene como una forma de "media-ecología" sobre el imaginario colectivo, y que es al mismo tiempo nuestro medioambiente mental.
Bittner, G. (2011). Del Manifesto spaziale per la televisione 1952, 1 GATT.ORG, 2008 y Canal accesible, 2006: análisis de las transformaciones de las prácticas proactivas en los medios audiovisuales y su interrelación con el contexto social y mediático [Tesis doctoral no publicada]. Universitat Politècnica de València. https://doi.org/10.4995/Thesis/10251/9685
Palancia
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Avenali, Paolo. "Sistema automatico per la rilevazione di codici superficiali su materiali plastici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23354/.

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Abstract:
L’inquinamento da plastica sta raggiungendo livelli esagerati e le imprese cercano dei sistemi per favorire il riciclaggio, il quale non può avvenire mischiando tipi di prodotto e materiale differenti e ciò può condizionare la qualità dei nuovi prodotti a seguito del riciclaggio. È necessario un identificativo, impresso nella plastica non tangibile e non visibile per evitare manomissioni. La sequenza di bit d’informazione deve essere memorizzata in un database, così da poter identificare il prodotto in ogni condizione. I test preliminari di rilevazione del codice sono eseguiti mediante un sensore ottico laser ed un micromanipolatore che, combinati, rilevano i campioni da cui si può estrapolare in post processing la sequenza di bit (codeword). Il controllo del sensore ottico e l’acquisizione dei campioni sono gestiti dal software LabVIEW mentre l’elaborazione del segnale risultante è più efficace con il software Matlab. L’elaborazione in post processing del segnale viene eseguita con un algoritmo di estrazione della frequenza di simbolo a seguito della decisione bit a bit di ogni campione. La stampante 3D, con cui sono costruiti i test plastici, introduce un errore ad ogni variazione dei bit, che non permette l’estrapolazione di tutto il codice campionando alla frequenza di simbolo. Viene quindi calcolato l’errore medio tra il numero di campioni dei bit sull’intestazione conosciuta e si ricava la codeword tenendo conto di questo errore. Questo processo restituisce una sequenza di bit corretta solo in alcune misurazioni, ma in molti casi l’errore è troppo grande anche per l’algoritmo di correzione e viene pertanto introdotto un bit aggiuntivo sulla parte finale della sequenza, che sposta tutti gli altri di una posizione. Il codice deve quindi essere perfezionato per affrontare questo tipo di errori in modo adeguato, oppure si creano test plastici con meno variabilità sul numero di campioni.
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Cannalire, Simona. "La conquista del cosmo nell'immaginario sovietico: proposta di traduzione del capitolo "Kosmos" dal testo "60-e: mir sovetskogo čeloveka" di P. L. Vajl' e A. A. Genis." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16498/.

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Abstract:
Il presente elaborato si pone l'obiettivo di dimostrare quanto e come la conquista del cosmo abbia influenzato la società sovietica. Partendo da un excursus storico-politico-culturale sulla corsa allo spazio e sulle svariate forme espressive (cinema, architettura, cultura popolare in genere) derivate da questo evento, si scoprirà inoltre come la fascinazione del popolo sovietico verso l'universo abbia in realtà radici molto più profonde. Queste ricerche saranno collegate alla successiva proposta di traduzione da me realizzata del capitolo "Kosmos" appartenente al libro "60-e: mir sovetskogo čeloveka" che rafforzerà la mia tesi, in quanto essa rappresenta un fedele resoconto del pensiero, stile di vita e dei valori dell'uomo medio sovietico degli anni '60. Per finire, sarà presente una breve analisi delle scelte e tecniche traduttive utilizzate, sopratutto in relazione ai vari realia e riferimenti culturali presenti nel testo.
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Joppolo, Giovanni. "Les arts plastiques en Italie au XXe siècle entre progrès et tradition." Paris 8, 1993. http://www.theses.fr/1993PA080788.

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Abstract:
Ce doctorat est le fruit d'une recherche sur travaux. Dans le corpus d'articles publies par l'auteur au cours de ces quinze dernieres annees, ces pages sont celles qui peuvent composer une incursion dans l'histoire de l'art italien du vingtieme siecle (le novecento) vue sous l'angle du dilemme entre progres et tradition. Dans cet ouvrage, certains chapitres constituent un travail de recherche pure apportant des informations inedites susceptibles de rectifier des erreurs historiques (voir les pages sur fontana et le spatialisme). D'autres tentent d'introduire des modes de lecture nouveaux (voir les pages sur marinetti, de chirico, sironi, les rapports entre arts plastiques et fascisme) d'autres sont un travail de divulgation clarifiante (a usage pedagogique) sur des mouvements et des artistes dont les oeuvres ont ete balisees par les historiens et les estheticiens (voir les pages sur manzu, l'ecole romaine, corrente, l'arte povera). D'autres sont enfin le fruit de cet arpentage quotidien qu'est la critique militante et se situent plus du cote de la chronique necessaire aux historiens et chercheurs futurs (voir les pages sur rotella, dorazio, paladino, les choix matieristes"). Ces chapitres concernent des episodes determinants, mais aussi des interstices sans lesquels il serait difficile de saisir comment s'est construit l'edifice. S'agissant d'un champ d'etude soumis aux multiples contractions potentielles d'une histoire agie par le present, l'auteur etant en outre directement engage dans cette histoire en tant que critique militant, il est des lors evident qu'un certain nombre de jugements sont a lire comme etant des conjectures personnelles. Ecrire une histoire de l'art contemporain suppose une prise de risques, un manque de recul porpre a l'apprehension d'une histoire en train de se faire dans toute sa complexite
This doctorate risultes from a research on works. Among the bulk of articles the author published over the last fifteen years, this choice may be considered as an excursion into the italian twentieth century art (novecento), dialectically seen between progress and tradition. Some chapters display pure research work and supply utmost new information that may help to rectify historical errors (see, for instance, pages concerning fontana and spatialism); others try to introduce new ways of reading works of art (see pages pages about marinetti, de chirico, sironi and the relationship between art and fascism); others constitute a clarifing pedagogic publishing on mouvements and artists whose works have been "revisited" by the author (see pages on manzoni, scuola romana, arte povera, corrente); others, the fruit of daily frequentations of a militant critic, stand rather on the side of an indispensables chronical for the use of future historians and critics (see pages on rotella, dorazio, paladino and "meteric choices") these chapters rveal relevant facts but also supply explication of "clefts" without which understanding of "how the house was built" would be difficul to catch, the field of this research being subject to number of potential contradiction owing to this "history in progress" and the author being, more over, directely committed to this history as a militant critic. It becomes than evident that number of his assesments are to be read as personal opinions. Writing the history of contemporary art implies taking risks, because of a lack of historical distance and because of the complexity of history in the making
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Fonsetti, Matteo. "Modeling the cosmic-ray proton flux on low Earth orbit space telescopes: study of the accuracy with respect to in-flight measurements." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21643/.

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Abstract:
L'avvento dell'era spaziale ha consentito alla civiltà umana di fare notevoli passi avanti nello studio dei fenomeni celesti. I grandi telescopi di terra sono oggi affiancati da sofisticati telescopi spaziali in grado di operare oltre l'atmosfera terrestre in un ambiente estremo e fortemente proibitivo costantemente spazzato dagli intensi venti provenienti dal Sole e pervaso da flussi di particelle, i raggi cosmici, che si estendono per oltre 20 ordini di grandezza in energia. Quando i raggi cosmici interagiscono con il campo magnetico terrestre, con l'atmosfera o con i venti solari, danno luogo a complessi fenomeni che, da un lato, rappresentano un banco di prova prezioso per l'astrofisica delle particelle, dall'altro costituiscono una fonte di disturbo per le missioni di osservazione X e gamma poiché interagendo con la strumentazione di bordo incrementano il cosiddetto rumore di fondo strumentale. Appare allora evidente quanto una conoscenza il più possibile dettagliata di come stimare (e prevedere) tale rumore di fondo sia sempre più necessaria per la buona riuscita di una missione spaziale. In questo lavoro di tesi mi sono focalizzato sullo studio del modello che rappresenta l'attuale stato dell'arte nella modellizzazione del flusso di protoni di raggi cosmici in orbita bassa; dopo una presentazione preliminare di tale modello, l'ho messo all'opera confrontandone le previsioni con i dati ottenuti da alcuni esperimenti notevoli con l'obiettivo di valutare la precisione del modello rispetto alle misure. Quanto ottenuto è stato infine rielaborato allo scopo di effettuare una stima del flusso di protoni primari a cui sarà sottoposta una missione operante in orbita bassa nell’immediato futuro, la missione XRISM, il cui lancio è previsto per gennaio 2022, considerando come finestra temporale il periodo nominale di lancio e come latitudine geomagnetica la regione equatoriale.
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Gallinaro, Marco. "Procedure di qualifica a terra per sistemi spaziali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4730/.

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Abstract:
Nel seguente elaborato verranno presentate le fasi di una corretta campagna di test a terra per sistemi spaziali, le verifiche da svolgere con relativi sistemi di misurazione, le normative di riferimento, nonché le linee guida per la stesura di un test report. Esso rappresenta un breve manuale per coloro che si apprestano ad esercitare test su sistemi prevalentemente spaziali. I principi discussi potranno eventualmente essere estesi anche in ambito aeronautico, ma, in questo caso, le normative di riferimento saranno diverse.
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Ditaranto, Abramo. "Design and prototyping of electronic PCBs for the study of the atmosphere in harsh environmental conditions." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7983/.

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Fabbri, Marco <1979&gt. "Componenti spaziali della rappresentazione cognitiva della grandezza del numero." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1013/.

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Abstract:
The humans process the numbers in a similar way to animals. There are countless studies in which similar performance between animals and humans (adults and/or children) are reported. Three models have been developed to explain the cognitive mechanisms underlying the number processing. The triple-code model (Dehaene, 1992) posits an mental number line as preferred way to represent magnitude. The mental number line has three particular effects: the distance, the magnitude and the SNARC effects. The SNARC effect shows a spatial association between number and space representations. In other words, the small numbers are related to left space while large numbers are related to right space. Recently a vertical SNARC effect has been found (Ito & Hatta, 2004; Schwarz & Keus, 2004), reflecting a space-related bottom-to-up representation of numbers. The magnitude representations horizontally and vertically could influence the subject performance in explicit and implicit digit tasks. The goal of this research project aimed to investigate the spatial components of number representation using different experimental designs and tasks. The experiment 1 focused on horizontal and vertical number representations in a within- and between-subjects designs in a parity and magnitude comparative tasks, presenting positive or negative Arabic digits (1-9 without 5). The experiment 1A replied the SNARC and distance effects in both spatial arrangements. The experiment 1B showed an horizontal reversed SNARC effect in both tasks while a vertical reversed SNARC effect was found only in comparative task. In the experiment 1C two groups of subjects performed both tasks in two different instruction-responding hand assignments with positive numbers. The results did not show any significant differences between two assignments, even if the vertical number line seemed to be more flexible respect to horizontal one. On the whole the experiment 1 seemed to demonstrate a contextual (i.e. task set) influences of the nature of the SNARC effect. The experiment 2 focused on the effect of horizontal and vertical number representations on spatial biases in a paper-and-pencil bisecting tasks. In the experiment 2A the participants were requested to bisect physical and number (2 or 9) lines horizontally and vertically. The findings demonstrated that digit 9 strings tended to generate a more rightward bias comparing with digit 2 strings horizontally. However in vertical condition the digit 2 strings generated a more upperward bias respect to digit 9 strings, suggesting a top-to-bottom number line. In the experiment 2B the participants were asked to bisect lines flanked by numbers (i.e. 1 or 7) in four spatial arrangements: horizontal, vertical, right-diagonal and left-diagonal lines. Four number conditions were created according to congruent or incongruent number line representation: 1-1, 1-7, 7-1 and 7-7. The main results showed a more reliable rightward bias in horizontal congruent condition (1-7) respect to incongruent condition (7-1). Vertically the incongruent condition (1-7) determined a significant bias towards bottom side of line respect to congruent condition (7-1). The experiment 2 suggested a more rigid horizontal number line while in vertical condition the number representation could be more flexible. In the experiment 3 we adopted the materials of experiment 2B in order to find a number line effect on temporal (motor) performance. The participants were presented horizontal, vertical, rightdiagonal and left-diagonal lines flanked by the same digits (i.e. 1-1 or 7-7) or by different digits (i.e. 1-7 or 7-1). The digits were spatially congruent or incongruent with their respective hypothesized mental representations. Participants were instructed to touch the lines either close to the large digit, or close to the small digit, or to bisected the lines. Number processing influenced movement execution more than movement planning. Number congruency influenced spatial biases mostly along the horizontal but also along the vertical dimension. These results support a two-dimensional magnitude representation. Finally, the experiment 4 addressed the visuo-spatial manipulation of number representations for accessing and retrieval arithmetic facts. The participants were requested to perform a number-matching and an addition verification tasks. The findings showed an interference effect between sum-nodes and neutral-nodes only with an horizontal presentation of digit-cues, in number-matching tasks. In the addition verification task, the performance was similar for horizontal and vertical presentations of arithmetic problems. In conclusion the data seemed to show an automatic activation of horizontal number line also used to retrieval arithmetic facts. The horizontal number line seemed to be more rigid and the preferred way to order number from left-to-right. A possible explanation could be the left-to-right direction for reading and writing. The vertical number line seemed to be more flexible and more dependent from the tasks, reflecting perhaps several example in the environment representing numbers either from bottom-to-top or from top-to-bottom. However the bottom-to-top number line seemed to be activated by explicit task demands.
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