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Dissertations / Theses on the topic 'Spessart'

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Neubauer, Dieter. "Die Wettenburg in der Mainschleife bei Urphar, Main-Spessart-Kreis." Rahden/Westf. Leidorf, 2001. http://d-nb.info/987126741/04.

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Marx, Isabella. "Metamorphose-Entwicklung des Spessart-Kristallins, mitteleuropäische Varisziden : phasenpetrologische, mineralchemische und geochemische Untersuchungen an Metapeliten." kostenfrei, 2008. http://www.opus-bayern.de/uni-wuerzburg/volltexte/2009/3529/.

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3

Weichhardt-Kulessa, Katja [Verfasser], and Ingo [Akademischer Betreuer] Kowarik. "Vegetationskundliche und vegetationsgeschichtliche Untersuchungen an Mooren im Spessart und Odenwald / Katja Weichhardt-Kulessa. Betreuer: Ingo Kowarik." Berlin : Universitätsbibliothek der Technischen Universität Berlin, 2011. http://d-nb.info/1014891639/34.

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4

Larsen, Annegret [Verfasser]. "Past natural and anthropogenically altered sediment flux in the Spessart mountains, a central European landscape / Annegret Larsen." Kiel : Universitätsbibliothek Kiel, 2012. http://d-nb.info/1020283998/34.

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5

Rosetti, Federico. "Saldatura su acciaio superduplex ad elevato spessore." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5326/.

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6

Benussi, Carolina. "Effetto dello spessore di un'inclusione termo-poro-elastica in aree vulcaniche e idrotermali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22107/.

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Abstract:
I sistemi idrotermali in ambiente vulcanico rappresentano la manifestazione in superficie di processi magmatici che avvengono in profondità. Un esempio di area idrotermale ad alto rischio vulcanico è quella di Campi Flegrei, caratterizzata da frequenti fenomeni di unrest e fenomeni di vulcanismo secondario. Gli studi riguardanti gli eventi che hanno interessato la zona negli ultimi cinquanta anni, associano questi fenomeni alla presenza ed al movimento di fluidi caldi e pressurizzati nel sottosuolo in prossimità della caldera. Il modello a sorgente termo-poro-elastica si presta a descrivere questa fenomenologia, spiegando anche la presenza della sismicità che spesso accompagna gli episodi di unrest. Una sorgente TPE presente in letteratura consiste in un'inclusione posta all'interno della crosta, a forma di disco sottile. Tale inclusione è sottoposta a variazioni di temperatura e pressione di poro, mentre il mezzo circostante si trova in condizioni drenate e isoterme. Recenti studi di tomografia suggeriscono per la caldera di Campi Flegrei la presenza di uno strato dove si concentra la sismicità dell'episodio 82-84, che è compatibile con la presenza di una sorgente TPE di dimensioni equivalenti. In questa tesi proponiamo un metodo per estendere il modello di sorgente TPE a forma di disco, al caso di un'inclusione di forma cilindrica avente uno spessore arbitrario. La sorgente di forma cilindrica può infatti essere rappresentata come una sovrapposizione di più inclusioni a forma di disco, posto che questi siano abbastanza sottili. Mostreremo quindi come stimare il numero e lo spessore dei singoli elementi che permettono di ottenere una corretta rappresentazione di una inclusione TPE cilindrica. Si proverà che lo spostamento non è significativamente influenzato dalla discretizzazione ed è ben rappresentato dal modello a disco qualunque sia lo spessore della sorgente. Per la rappresentazione degli sforzi invece, la discretizzazione risulta in generale necessaria.
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Guidi, Lorenzo. "Implementazione di un algoritmo SDF per la determinazione dello spessore di componenti meccanici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8410/.

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Fischer, Martin [Verfasser], Hartmut [Akademischer Betreuer] Witte, Peter [Akademischer Betreuer] Kurtz, and Bruno [Akademischer Betreuer] Spessert. "Psychophysiologische Optimierung der akustischen Emissionen von Lebensmittel verarbeitenden Geräten / Martin Fischer. Gutachter: Peter Kurtz ; Bruno Spessert. Betreuer: Hartmut Witte." Ilmenau : Universitätsbibliothek Ilmenau, 2015. http://d-nb.info/107413947X/34.

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Fischer, Martin Verfasser], Hartmut [Akademischer Betreuer] [Witte, Peter [Akademischer Betreuer] Kurtz, and Bruno [Akademischer Betreuer] Spessert. "Psychophysiologische Optimierung der akustischen Emissionen von Lebensmittel verarbeitenden Geräten / Martin Fischer. Gutachter: Peter Kurtz ; Bruno Spessert. Betreuer: Hartmut Witte." Ilmenau : Universitätsbibliothek Ilmenau, 2015. http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:gbv:ilm1-2015000082.

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Mauri, Chiara. "Studio di un sistema di misura dello spessore senza contatto di membrane nanofibrose da elettrofilatura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7645/.

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Abstract:
Questo lavoro tratta lo sviluppo di un sistema di misura contactless dello spessore da applicare nel campo delle membrane ottenute tramite il processo di elettrofilatura. Il sistema è di tipo ottico e sfrutta lo spostamento dello spot di un puntatore laser, applicato con inclinazione nota, per risalire alla variazione di spessore.
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11

Dardari, Matteo. "Progetto e realizzazione di inserti acetabolari di spessore sottile in UHMWPE reticolato additivato con vitamina E." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3757/.

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Abstract:
Il basso tasso d'usura e l'alta resistenza meccanica dell'UHMWPE reticolato e additivato ha posto l'attenzione verso l'uso di teste femorali con diametri maggiori per diminuire il rischio d'impingement e dislocazioni. Questo richiede l'utilizzo d'inserti acetabolari più sottili di quelli attualmente in commercio. In quest'ottica è necessario porre particolare attenzione alla resistenza meccanica d'inserti più sottili, e all'efficacia della vitamina E nel combattere l'effetto dell'ossidazione che si manifesta in seguito al processo di reticolazione. Lo scopo del lavoro è quindi di studiare un inserto più sottile di quelli attualmente in commercio per verificarne le performance. Tale studio è svolto su una serie di taglie (compreso inserto prodotto ad-hoc con spessore di 3,6 mm) con spessore di 5,6 mm e di 3,6 mm dalle quali viene isolato il worst-case tramite analisi FEM. Con prove sperimentali è testata la resistenza meccanica del worst-case, e sono monitorate le deformazioni subite e l'ossidazione del campione. Dagli studi FEM è risultato che le tensioni sono mediamente le stesse in tutti i campioni, anche se si sono registrate tensioni leggermente superiori nella taglia intermedia. A differenza delle attese la taglia in cui si sono riscontrate le tensioni massime è la F (non è l'inserto che ha diametro inferiore). A seguito della messa a punto del modello FEM si è identificato un valore d'attrito inferiore a quello atteso. In letteratura i valori d'attrito coppa-inserto sono più grandi del valore che si è identificato tramite simulazioni FEM. Sulla base dei risultati FEM è isolato il worst-case che viene quindi sottoposto a un test dinamico con 6 milioni di cicli atto a valutarne le performance. Gli inserti di spessore ridotto non hanno riportato alcun danno visibile, e la loro integrità strutturale non è stata modificata. Le considerazioni preliminari sono confermate dalla verifica al tastatore meccanico e dall'analisi chimica, dalle quale non si sono evidenziate particolari problematiche. Infatti, da queste verifiche si rileva che l'effetto del creep nella prova accelerata è pressoché trascurabile, e non si riscontrano variazioni dimensionali rilevanti. Anche dall'analisi chimica dei campioni non si evidenzia ossidazione. I valori d'ossidazione dell'inserto testato sono analoghi a quelli del campione non testato, anche quando viene confrontato con l'inserto in UHMWPE vergine si evidenzia un'ossidazione di molto superiore. Questo prova che la vitamina E inibisce i radicali liberi che quindi non causano l'ossidazione con susseguente fallimento dell'inserto. Dai risultati si vede che i campioni non subiscono danni rilevanti, le deformazioni elastiche monitorate nel test dinamico sono pressoché nulle, come gli effetti del creep misurati analizzando i dati ottenuti al tastatore meccanico. Grazie alla presenza della vitamina E non si ha ossidazione, quella rilevata è vicina a zero ed è da imputare alla lavorazione meccanica. Secondo tali considerazioni è possibile affermare che la riduzione dello spessore degli inserti da 5,6 mm a 3,6 mm non ha conseguenze critiche sul loro comportamento, e non comporta un fallimento del dispositivo.
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Grazian, Francesca. "Studio sulla saturazione magnetica delle corone nelle macchine asincrone mediante analisi ad elementi finiti." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11141/.

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Abstract:
Questa tesi si propone di analizzare l’influenza della scelta dello spessore della corona statorica sulla saturazione magnetica in un motore asincrono. I dati su cui si basa questo studio sono stati ricavati dall'analisi condotta mediante metodi a Elementi Finiti, utilizzando software appropriati. In conclusione, ci siamo posti di verificare la validità del modello teorico, confrontandolo con i risultati ottenuti sperimentalmente.
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Antonucci, Angela <1977&gt. "Valutazione dello spessore intima-media carotideo come fattore di rischio cardiovascolare nei pazienti affetti da psoriasi moderato-severa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3503/.

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Abstract:
Evaluation of carotid artery intima-media thickness in patients affected by psoriasis Psoriasis is associated with an increased risk of atherosclerosis. This study compared subclinical atherosclerosis, evaluating intima-media thickness the of the carotid in psoriasis vulgaris patients and healthy controls using high-resolution ultrasonography and the correlation of this parameter with other cardiovascular risk factors, like insulin resistance and dyslipidemia, METHODS: We will study 40 psoriasis patients, asymptomatic for cardiovascular diseases, and 40 healthy controls matched for age and sex. Intima-media thickness of the common carotid arteries will be measured ultrasonographically. Diabetes mellitus, hypertension, renal failure, a history of cardiovascular or cerebrovascular disease will be exclusion criteria. Subjects who are receiving lipid-lowering therapy, antihypertensive or anti-aggregant drugs, nitrates or long-term systemic steroids will be also excluded. Objective of this study is the evaluation of carotid artery intima-media thickness and its correlation with other blood cardiovascular risk factors in patients affected by psoriasis but asinptomatic for coronary comparing this data with the healthy control subjects. Considering that the presence of psoriasis is an independent risk factor for subclinical atherosclerosis, we want to consider this method of evaluation of cardiovascular risk and to control this risk to prevent IMA.
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Bigazzi, Elena. "Effetto dello spessore di sovrametallo rimosso nella lavorazione meccanica sulla resistenza a fatica dell’acciaio Maraging Steel MS1 accresciuto tramite DMLS." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La tecnologia DMLS (Direct Metal Laser Sintering), che fa parte delle tecnologie di additive manufacturing, consente di realizzare, strato dopo strato, oggetti di geometrie anche molto complesse a partire da polveri di leghe metalliche e dal disegno CAD 3D. In questo studio sono state analizzate tre serie di provini fabbricate dalla macchina per DMLS EOSINT M280, prodotta in Germania e installata nel laboratorio “3D Impulse” della Facoltà di Ingegneria Meccanica di Kraljevo, Serbia. Le serie di provini inviate dalla Serbia sono realizzate in acciaio maraging (EOS Maraging Steel MS1), un particolare acciaio ad alte prestazioni meccaniche utilizzato in campo navale e aeronautico. A ognuna di queste serie è stata asportata, dopo il processo DMLS, una differente quantità di sovrametallo per tornitura. I provini sono stati testati a fatica in una macchina per flessione rotante (ITALSIGMA 2 TM 831) seguendo una precisa metodologia sperimentale. Dopodichè, i dati ottenuti sono stati analizzati statisticamente col metodo Dixon e con la normativa ISO 12107 al fine di stimare il limite di fatica e le bande di confidenza delle curve S-N ottenute sperimentalmente. In secondo luogo sono state analizzate al microscopio le superfici di rottura dei provini per identificare i più frequenti difetti potenzialmente responsabili del cedimento. Infine, allo scopo di confrontare i dati sperimentali, è stata svolta l’analisi della varianza (ANOVA) prendendo in considerazione due ulteriori serie con dati di letteratura. Con l’ANOVA è stata decretata l’influenza o meno del fattore sovrametallo asportato sulla resistenza a fatica.
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Mambelli, Fabio. "Valutazione del risparmio ponderale ottenibile mediante l'impiego di strutture a parete spessa e leghe alluminio-litio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4669/.

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Papa, Marco. "Studio della successione sedimentaria olocenica nel Mare di Marmara (Turchia nord-occidentale)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente lavoro ha preso in esame la successione sedimentaria olocenica dell’area profonda dell’intero Mare di Marmara (Turchia nord-occidentale), con lo scopo di comprendere meglio l’influenza dei vari fattori che condizionano i meccanismi di deposizione in un bacino sedimentario confinato e sottoposto ad intensa attività tettonica. A tal fine è stata compiuta un’analisi sismo-stratigrafica a scala di bacino, tramite l’impiego di oltre 600 profili sismici, raccolti nel corso di numerose campagne oceanografiche. I dati risultanti dall’analisi dei profili sono stati elaborati e rappresentati sotto forma di una mappa di spessore, così da ottenere una visione areale della distribuzione dei sedimenti depositati negli ultimi 12 ka. In una seconda fase del lavoro, i dati sono stati incrociati con il regime della circolazione marina, con l’estensione areale dei bacini di drenaggio dei fiumi immissari del Mare di Marmara, con le relative aree di scarpata incise da canyon sottomarini e con la posizione delle maggiori faglie conosciute. Sono state quindi proposte relazioni tra i meccanismi di deposizione olocenica ed i fenomeni di trasgressione marina oltre che di circolazione delle acque a salinità differente e di processi di risedimentazione co-sismica. L’analisi dei dati geofisici ha permesso infine di analizzare il ruolo dei canyon sottomarini nei processi di trasporto sedimentario dalla piattaforma continentale interna alle zone più profonde del bacino sedimentario. È stato infine analizzato il ruolo della deformazione tettonica come fattore di controllo della sedimentazione, in questo bacino intracontinentale formato da deformazioni trans-tensive lungo il ramo più occidentale della Faglia Nord-Anatolica.
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Muratori, Luca. "Tecniche di neuroimaging strutturale avanzato nei disturbi dello spettro autistico." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Lo scopo dello studio in questione è quello di fornire una panoramica sulla ricerca nel campo del neuroimaging strutturale avanzato incentrata sui disturbi dello spettro autistico. Viene trattato l’autismo partendo dal suo riconoscimento nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, catalogato tra i disturbi pervasivi dello sviluppo, fino ad arrivare alle più moderne tecniche di analisi strutturale con risonanza magnetica. Viene evidenziata l’altissima eterogeneità dello stesso che ha portato alla necessaria divisione in sottogruppi eziologicamente più omogenei. Vengono illustrate le fasi dello sviluppo cerebrale inerenti ai primi anni di vita, antecedenti al periodo tipico di diagnosi, che accomunano la maggioranza dei casi, grazie alle quali si spera di poter anticipare significativamente l’età media di una diagnosi attendibile. Negli ultimi anni si è cercato di sviluppare framework in grado di riconoscere i soggetti che ne sono colpiti solo sulla base di scansioni di risonanza magnetica mediante tecniche di machine learning. In particolar modo, sono di interesse le acquisizioni a 6, 12 e 24 mesi, illustrative di un periodo di elevata plasticità cerebrale. Oltre alle anomalie macroscopiche di volume e di estensione tipiche di questa fascia sensibile, vengono riportati anche alcuni cluster corticali distintivi dell’autismo. Questi si sono rivelati utili non tanto per la diagnosi, quanto per la classificazione dei sottogruppi, giustificando la relazione tra una malformazione corticale localizzata in un lobo ed una relativa funzionalità cognitiva o motoria inusuale. Viene fatta menzione di alcuni network internazionali e pubblici dediti alla raccolta di dataset di soggetti affetti dal disturbo in parallelo a soggetti sani, i quali hanno reso possibile una collaborazione tra la comunità scientifica permettendo ai ricercatori di condividere i dati da loro raccolti e le rispettive conclusioni che ne sono derivate.
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Zamboni, Giovanni. "Assorbimento dell'acqua nel bambù strutturale: prove sperimentali e modellazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21072/.

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Abstract:
I cambiamenti climatici in atto spingono sempre più verso l’utilizzo di materiali sostenibili, soprattutto in un settore che fortemente contribuisce alla spesa energetica e alle emissioni di gas come quello delle costruzioni. I vantaggi offerti dalla “bioedilizia” sono molteplici: riduzione degli sprechi di energia, delle emissioni di CO2, riduzione dei costi operativi e di costruzione, minore impatto ambientale, etc. Il materiale naturale studiato in questa tesi è il bambù, che ha importanti caratteristiche di rinnovabilità dovute alla sua velocità di crescita. I materiali naturali hanno però il problema della risposta alle azioni ambientali, che si annoverano tra le varie cause di degrado. In questa tesi si vuole studiare il comportamento del bambù a contatto con l’acqua. La prima parte è dedicata a test in laboratorio. Si è svolta infatti una campagna sperimentale con due diverse specie di bambù per osservare la loro risposta al contatto con l’acqua. Sono stati svolti dei test di immersione totale e parziale, su campioni aperti e chiusi a nodo chiuso. Per ogni campione, al termine di ciascuna immersione, sono state misurate massa e dimensioni. I principali risultati sono stati quindi il tracciamento dell’andamento delle masse, delle velocità e modalità di assorbimento, lo studio delle deformazioni e dei cambiamenti di forma. Le prove hanno mostrato la differenza di assorbimento del bambù fra parte interna e parte esterna dovute alla sua microstruttura. La seconda parte è stata incentrata sulla modellazione delle prove di laboratorio. In particolare, si sono modellati due provini della specie Edulis, uno aperto e uno chiuso a nodo chiuso, entrambi immersi totalmente. La modellazione è stata affrontata con un’analisi diffusiva e una successiva elastica, allo scopo di riprodurre, qualitativamente, la mappa delle concentrazioni nei campioni e le deformazioni. I risultati ottenuti mostrano caratteristiche simili a quelle riscontrate nelle prove in Laboratorio.
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Ghermandi, Edoardo. "Ottimizzazione della soletta nei ponti in struttura mista acciaio-calcestruzzo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si concentra sullo studio delle problematiche connesse all'ottimizzazione, analisi e progettazione avanzata di solette in calcestruzzo armato nei ponti in struttura mista acciaio-calcestruzzo. Viene applicato in particolare il metodo di Wood-Armer per il calcolo delle sollecitazioni tenendo in conto della presenza dei momenti torcenti. I risultati sono utilizzati per il caso di studio reale di un viadotto di nuova costruzione sulla SS36 tra Grosseto e Siena.
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Savigni, Valeria. "Proposta di un PMS (Pavement Management System) delle pavimentazioni flessibili in ambito urbano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Analisi delle principali caratteristiche delle pavimentazioni flessibili, dei materiali costituenti la miscela di conglomerato bituminoso e delle tipologie di ammaloramento ricorrenti. Studio del metodo di progetto dell'AASHTO Interim Guide, per la progettazione delle strade di nuova realizzazione. Applicazione del metodo semi-empirico dell’AASHTO Interim Guide a dieci casi di studio di strade esistenti del tessuto urbano del Comune di Ravenna. Analisi dell’indicatore di stato PSI misurato mediate attività di rilievo visivo e strumentale ARAN, dei dati di traffico ottenuti da rilievo strumentale e sondaggio delle strutture delle strade esaminate mediante carotaggio dei pacchetti stradali. Determinazione degli assi standard da 8,2 t residui e degli anni di vita utile residui delle pavimentazioni. Accenni alle principali tipologie di manutenzione e alle soglie di intervento. Creazione di curve di decadimento (PSI - assi standard e PSI - anni di vita utile) allo scopo di fornire un modello di previsione del degrado finalizzato a fornire un metodo per la manutenzione preventiva in ambito urbano.
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Nunzi, Edoardo. "Effetto di alcuni fattori di processo sulla risposta statica di provini realizzati mediante FDM." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il presente elaborato ha lo scopo di analizzare l’effetto di alcuni parametri di stampa della tecnologia Fused Deposition Modeling (modellazione a deposizione fusa FDM) sulle proprietà meccaniche dell’ABS TITAN XTM. Il lavoro di tesi si è particolarmente focalizzato sui parametri di stampa: spessore del filamento (0,2 mm e 0,3 mm), numero di contour lines (1, 4 o 7), angolo di orientamento (90°, +180°/-180°, 45° /-45°). Combinando tutte le possibilità di stampa, si ottengono 18 tipologie di provini per un totale di 90 provini complessivi studiati con la prova di trazione. Ogni tipologia considerata in laboratorio infatti ha richiesto, come previsto dalla norma consolidata ASTM D638, la ripetizione su 5 provini. La stampa dei provini, realizzata con una stampante Delta Kossel autocostruita, ha rappresentato una fase dell’elaborato finale di laurea. Alla stampa e alla rottura dei provini, è seguita una prima elaborazione analitica dei dati sperimentali finalizzata alla determinazione delle curve tensione-deformazione e di tutte le grandezze connesse alla prova a trazione, in particolare: tensione di rottura, modulo elastico, limite di snervamento e deformazione a rottura. Tali quattro grandezze sono poi state analizzate statisticamente attraverso il modello ANOVA a 3 e a 2 fattori con ripetizioni: ciò ha consentito di stabilire la significatività dei fattori di stampa esaminati. L’elaborato è organizzato in tre parti nelle quali vengono presentate: generalità sulla stampa 3D, materiali e metodi, elaborazione e analisi dei risultati statistici.
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Harzer, Edgar. "Grundwasserneubildungsdynamik im Buntsandstein des Spessarts - Ermittlung über die Durchströmung der ungesättigten Zone." Doctoral thesis, 2003. https://nbn-resolving.org/urn:nbn:de:bvb:20-opus-10079.

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Abstract:
Mit Hilfe eines eindimensionalen Strömungsmodells für die ungesättigte Zone wird die Grundwasserneubildung in einem Poren-Kluftgrundwasserleiter berechnet. Als Untersuchungsgebiet wurde das Einzugsgebiet der Hafenlohr im Buntsandsteinspessart gewählt. Grundlage der Berechnungen sind Kenntnisse über die Wassergehalts-Saugspannungsbeziehungen und über die hydraulischen Durchlässigkeiten von Kluft- und Porenraum. Der Modellraum wird als Zwei-Porositäts-Medium interpretiert wobei Poren- und Kluftraum über Austauschterme miteinander verknüpft sind. Mit dem gewählten Modell ist es möglich neben der Grundwasserneubildung auch Oberflächenabfluss, Evapotranspiration und an Schichtgrenzen auftretende Zwischenabflüsse zu berechnen. Der Übergang vom Bodenhorizont zum Festgestein hat den größten steuernden Einfluss auf die Grundwasserneubildung. Die Neubildungshöhe beträgt durchschnittlich etwa 66 bzw. 100 mm, je nachdem, ob die Zwischenabflüsse im Festgestein berücksichtigt werden. Die Schwankung der Grundwasserneubildung ist auch in Jahren mit extremen Niederschlagshöhen gering. Eine Simulation des Abflussverhaltens der Hafenlohr mit den berechneten Daten stimmt gut mit gemessenen Werten überein
With the help of a one dimensional flow modell for the unsaturated zone the groundwater recharge for a fractured, porous aquifer is calculated. The Hafenlohr basin area in the Buntsandsteinspessart was chosen as the study area. The calculation is based on the knowledge of the relation between water content and water tension and of the hydraulic permeability of the fractured rock mass and the porous matrix. The modelled medium is interpreted as a double-porosity-medium with fractured rock mass and porous matrix connected by exchange terms. With the chosen model it is possible to calculate the groundwater recharge just as surface runoff, evapotranspiration and interflow at stratigraphic boundaries. The passage from the soil to the solid rock has the most controlling influence on the groundwater recharge. The recharge averages 66 and 100 mm respectively, depending on the consideration of interflow in the solid rock. Even in years with extrem high or low precipitation the fluctuation of the groundwater recharge is low. A simulation of the Hafenlohr discharge based on the calculated data gives good results compared to measured values
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Jung, Jürgen. "GIS-gestützte Rekonstruktion der neogenen Reliefentwicklung tektonisch beeinflusster Mittelgebirgslandschaften am Beispiel des Spessarts (NW-Bayern, SE-Hessen)." Doctoral thesis, 2006. https://nbn-resolving.org/urn:nbn:de:bvb:20-opus-20961.

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Abstract:
Klimatische wie auch strukturelle Einflüsse haben in einem sich wandelnden Wirkungsgefüge an der Reliefentwicklung des Spessarts mitgewirkt. Seit dem ausgehenden Jura wurde die mesozoische Gesteinsauflage zunächst unter tropoiden Bedingungen von undifferenzierten Verwitterungs- und Abtragungsprozessen sukzessive aufgearbeitet. Eine zunehmend differenzierte Formung und Inwertsetzung des strukturellen Inventars ist mindestens seit dem Untermiozän feststellbar. Klimatische Veränderungen, unterstützt von tektonischen Aktivitäten haben sich früher als in anderen Mittelgebirgsregionen auf die Reliefgestaltung ausgewirkt. Rheinische Elemente tektonischer Deformationen setzen sich bereits im Oligozän durch, wie Untersuchungen der Tonlagerstätte Klingenberg belegen. Die untermiozäne Reliefdifferenzierung wird anhand der Sedimente und Vulkanite des Schlüchterner Beckens deutlich. Sedimente der Hanau-Seligenstädter Senke liefern Hinweise über die Ausräumung der Sandsteinschichten im Vorderen Spessart und die Entwicklung der Sandsteinstufe. Durch restriktive Flächenbildung im Stufenvorland wurde die Sandsteinstufe lagekonstant herauspräpariert. Der im Bereich des Stufenhanges und der Auslieger-Inselberge verbreitete Sandstein-Saprolit belegt den morphogenetischen Zusammenhang mit der tropoiden Verwitterungsdynamik. Die jungtertiäre und pleistozäne Formung hat zu einer Akzentuierung, die holozänen Prozesse zu einer lokalen Nivellierung des Reliefs beigetragen. Mit Hilfe des Geographischen Informationssystems (GIS) wurden morphogenetisch relevante Parameter, z.B. das Formeninventar, tertiäre Verwitterungsbildungen oder die Tektonik erfasst und thematisch überlagert. Eine morphologische Landschaftsdifferenzierung des Spessarts wurde anhand Geomorphologischer Raumeinheiten erarbeitet
The continuously changing interplay of climatic and structural influences participated in the origin of the Spessart landscape. Since the Jurassic period the Mesozoic layers were deformed by undifferentiated alteration and denudation processes under tropoid conditions.An increasing landform differentiation and accentuation of structural elements is detectable for the lower Miocene period. Much earlier than in other upland regions climatic change, supported by tectonic activities, affected the shaping of landforms. Rhenish elements were already prominent in the Oligocene as demonstrated by analysis of the clay deposits of Klingenberg. The landform differentiation of the lower Miocene is indicated by deposits and volcanic rocks of the Schlüchtern basin. Deposits of the Hanau-Seligenstadt basin provide the information base for erosive processes in the western Spessart, which removed the sandstone layers and led to the development of an escarpment. By restrictive planation processes in the foreland the escarpment was modelled out stationary from the sandstone. Relicts of a deep reaching weathering mantle (Sandstone Saprolite) around inselbergs and on slopes demonstrate a morphological correlation with a tropoid climate. Morphological processes in the younger Tertiary and in the Pleistocene period are characterized by accentuation, following by periodical levelling-of in the relief in the Holocene. By using a geographical information system (GIS) important morphological parameters, e.g. landforms, relicts of weathering and tectonic were databased and analysed. A morphological classification of the geomorphologic landscape units in the Spessart has been created
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Müller, Susann [Verfasser]. "Neue Erkenntnisse zu periglaziären Lagen und Pedogenese im hessischen Spessart / von Susann Müller." 2011. http://d-nb.info/1012594092/34.

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Marx, Isabella. "Metamorphose-Entwicklung des Spessart-Kristallins, mitteleuropäische Varisziden : Phasenpetrologische, mineralchemische und geochemische Untersuchungen an Metapeliten." Doctoral thesis, 2008. https://nbn-resolving.org/urn:nbn:de:bvb:20-opus-35290.

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Abstract:
Im Rahmen der vorliegenden Arbeit wurden die Druck-Temperatur-Bildungsbedingungen metapelitischer Gesteine aus verschiedenen lithostratigraphischen Formationen des Spessart-Kristallins untersucht. Geologisch stellt das Spessart-Kristallin einen Teil der Mitteldeutschen Kristallinzone dar, die sich innerhalb des Orogens der mitteleuropäischen Varisziden am nördlichen Rand des Saxothuringikums erstreckt. Das wesentliche Ziel der Untersuchungen bestand darin, mittels phasenpetrologischer und geothermobarometrischer Methoden die Metamorphose-Entwicklung des Spessart-Kristallins zu rekonstruieren und in Beziehung zur geodynamischen Geschichte der Varisziden zu setzen. Der Schwerpunkt der Arbeiten lag auf den Staurolith-Glimmerschiefern der Mömbris-Formation. Darüber hinaus wurden Gesteine der Geiselbach-, Alzenau- und Elterhof-Formation einbezogen. Als Grundlage für die Phasenpetrologie wurden petrographische, mineralchemische und geochemische Untersuchungen durchgeführt. Prograde Metamophose-Zonen können im Spessart-Kristallin nicht kartiert werden. Die Protolithe der untersuchten Metasedimente stellten vermutlich häufig saure bis intermediäre Magmatite dar, für die Geiselbach- und Elterhof-Formation wohl auch quarzreiche Sedimente. Die geo¬chemischen Daten lassen für die Mömbris-, Alzenau- und Elterhof-Formation Grauwacken bis Pelite als sedimentäre Edukte der Metamorphite annehmen, die Gesteine der Geiselbach-Formation könnten auf Arkosen zurückgehen. Eine Ablagerung der sedimentären Edukte im Bereich eines Kontinen¬talen Inselbogens bis Aktiven Kontinentalrandes ist für die Mömbris- und Alzenau-Formation wahrscheinlich, für die Geiselbach- und Elterhof-Formation liegt kein eindeutiges Bild vor. Zur Abschätzung der Metamorphosebedingungen wurden verschiedene Phasendiagramme verwendet, die auf den metapelitischen Modellsystemen KMnFMASH (K2O-MnO-FeO-MgO-Al2O3-SiO2-H2O) und KFMASH (K2O-FeO-MgO-Al2O3-SiO2-H2O) basieren, insbesondere P-T-Pseudoschnitte und T-X-Schnitte. Weiterhin wurden konventionelle Geothermobarometer berechnet und Abschätzungen mittels intern-konsistenter thermodynamischer Datensätze vorgenommen. Die theoretischen Grundlagen dieses phasenpetrologischen Ansatzes werden kurz erläutert. Für den Metamorphose-Höhepunkt der Gesteine ergaben sich Temperaturen im Bereich von ca. 600 - 615 °C und Drucke um 6.5 - 8 kbar. Diese Daten weisen eine recht gute Übereinstimmung zu den bisher in der Literatur bekannten Werten für das Spessart-Kristallin auf. Im Anschluß an die amphibolitfazielle Metamorphose wurden die Gesteine mehr oder minder stark retrograd überprägt. Anzeichen für eine polymetamorphe Entwicklung dieses Teils der Mitteldeutschen Kristallinzone liegen nicht vor. Die rekonstruierten P-T-Pfade bzw. P-T-Pfad-Segmente dokumentieren eine recht einheitliche metamorphe Entwicklung im Uhrzeigersinn („clockwise“) und weisen auf eine Barrow-type Metamorphose hin. Die P-T-Pfade der meisten Proben zeigen einen charakteristischen Verlauf mit einer Phase nahezu isothermaler Dekompression. Demgegenüber konnte für einige Disthen-führende Proben ein etwas flacherer P-T-Pfad mit einer offenbar geringfügig stärker Temperatur-betonten Entwicklung differenziert werden. Das Metamorphose-Maximum ist für diese Gesteine durch Temperaturen von ca. 620 - 630 °C und Drucke von etwa 6 - 8 kbar gekennzeichnet. Damit wird eine leichte Zunahme des Metamorphosegrades nach Süden innerhalb der Mömbris-Formation, die verschiedentlich vermutet worden war, nachgewiesen. Die neu erarbeiteten Pfade sind aufgrund des methodischen Ansatzes, der die Zusammensetzung und Mineralparagenese der jeweiligen Probe berücksichtigt, im Vergleich zu früheren Arbeiten deutlich besser abgesichert. Sie dokumentieren erstmals in dieser Form die Druck-Temperatur-Geschichte des Spessart-Kristallins. Die P-T-Pfade lassen auf eine relativ schnelle Versenkung der Gesteine bei einem recht niedrigen geothermischen Gradienten und eine anschließende rasche Heraushebung aus einer Tiefe von etwa 25 - 28 km auf etwa 15 - 18 km bei einer eher geringen Temperaturabnahme schließen. Die damit für das Spessart-Kristallin dokumentierte Entwicklung fügt sich gut in das aktuelle geotektonische Modell einer Kollision eines passiven Kontinentalrandes mit einem kontinentalen Bogen ein und steht in Analogie zur derzeit gängigen Vorstellung, die Mitteldeutsche Kristallinschwelle repräsentiere einen variszischen aktiven Plattenrand
Metamorphic Evolution of the Spessart Crystalline Complex, Central European Variscides: studies in phase-petrology, mineral-chemistry, and geochemistry of metapelitic rocks. – 211 pp. + appendix, Würzburg, 2008. Within the Central European Variscides the Spessart Crystalline Complex (SCC) is part of the Mid German Crystalline Rise which nowadays is interpreted as an active Variscan margin. This thesis aimed at the metamorphic evolution of the SCC and looked for possible contributions to the geodynamic evolution of the area in question. Studies, therefore, concentrated on metapelitic rocks from different lithostratigraphic formations of the SCC, especially on the staurolite-micaschists of the Mömbris-formation, but samples from the (very badly exposed) Geiselbach-, Alzenau-, and Elterhof-formations were analyzed as well. Emphasis was mainly given to phase-petrology and to geothermobarometry, preceded by studies in petrology, mineral chemistry and geochemistry the results of which are documented in the appendices. The evaluation of the metamorphic conditions used different phase-diagrams, i.e. P-T-pseudosections and T-X-sections, based on the metapelitic model-systems KMnFMASH (K2O-MnO-FeO-MgO-Al2O3-SiO2-H2O) and KFMASH (K2O-FeO-MgO-Al2O3-SiO2-H2O). Further estimations base on geothermobarometers and internally-consistent thermodynamic datasets. The theoretical background of these methods is shortly explained. The metamorphic maximum is given at temperatures of about 600 - 615 °C and pressures at some 6.5 - 8 kbar. These data are in good accordance with published evidence for the Spessart Crystalline Complex. Metamorphism under conditions of amphibolite facies was followed by a retrograde overprint. There is no indication of polymetamorphic development in this part of the Mid German Crystalline Rise. The P-T-paths reconstructed in this thesis document a more or less uniform clockwise metamorphic development and, thus, indicate a Barrow-type metamorphism. The P-T-paths of most of the samples show a characteristic course with a phase of nearly isothermal decompression. Some kyanite-bearing samples with a metamorphic peak at temperatures of 620 - 630 °C and pressures of some 6 - 8 kbar are characterized by a somewhat less steep P-T-path. In summary, these new P-T-paths document for the first time the pressure-temperature-history of the Spessart Crystalline Complex this way. The pressure-temperature-paths indicate a relatively quick burial of the rocks at a comparatively low geothermal gradient and a following rapid exhumation from a depth of some 25 - 28 km to 15 - 18 km with a rather low decrease of temperature. This development of the Spessart-Crystalline-Complex fits well into the actual geodynamic model of a collision of a passive margin with a continental arc and agrees with the current conception of the Mid German Crystalline Rise
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Brömer, Claudia. "Mundgesundheit bei 2-17-jährigen Patienten einer Zahnarztpraxis im Main-Spessart-Kreis und Zusammenhänge mit der Allgemein- und Ernährungsanamnese /." 2003. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&doc_library=BVB01&doc_number=012933085&line_number=0001&func_code=DB_RECORDS&service_type=MEDIA.

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Schönmann, Hans. "Die Erschließung und Inwertsetzung des Stadtwaldes von Lohr am Main, Lks. Main-Spessart, seit dem Mittelalter, mit besonderer Berücksichtigung der Traubeneiche (Quercus petraea) /." 2008. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&doc_library=BVB01&doc_number=016742434&line_number=0001&func_code=DB_RECORDS&service_type=MEDIA.

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Jung, Jürgen [Verfasser]. "GIS-gestützte Rekonstruktion der neogenen Reliefentwicklung tektonisch beeinflusster Mittelgebirgslandschaften am Beispiel des Spessarts (NW-Bayern, SE-Hessen) / vorgelegt von Jürgen Jung." 2006. http://d-nb.info/982673566/34.

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