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Journal articles on the topic 'Spostamento'

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Crisci, Massimiliano. "Popolazione e territorio: sistemi urbani della mobilità pendolare e domiciliare come spazi di vita quotidiana." ARGOMENTI, no. 34 (June 2012): 81–102. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034004.

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Abstract:
Il contributo propone un accostamento tra le traiettorie territoriali sviluppate dai cambiamenti di domicilio e dal pendolarismo all'interno di una metropoli come Roma. La cadenza con cui si cambia abitazione è ovviamente più ampia rispetto alla frequenza giornaliera dello spostamento casa-lavoro. Tuttavia, è ipotizzabile che il gigantismo del territorio romano, lo squilibrio nella distribuzione territoriale delle residenze e delle unità produttive e la forte dipendenza della mobilità cittadina da infrastrutture di comunicazione inadeguate, rappresentino dei vincoli agli spostamenti, tali da incanalare buona parte delle traiettorie lungo percorsi circoscritti all'interno di analoghe porzioni di città, sia nel caso della mobilità quotidiana per lavoro, che dei trasferimenti di abitazione.
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Caravaggi, Lucina. "Disconnessioni e infrastrutture di paesaggio." CRIOS, no. 19 (May 2021): 20–33. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019003.

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Abstract:
"Roma in movimento" è il titolo di una recente ricerca dedicata al rapporto tra le forme di prigionia urbana e la difficoltà di spostarsi nella città metropolitana di Roma. L'osservazione ravvicinata dello spazio urbanizzato intorno e oltre il GRA conferma che diverse forme di urbanizzazione contemporanea sono riconducibili non solo a nuove specie di insediamenti ma all'insieme di correlazioni ecologiche e servizi funzionali che ne permettono la sopravvivenza. L'ipotesi di lavoro sinteticamente delineata in questo testo è centrata sul concetto di infrastrutture flessibili declinate come nuove ‘infrastrut¬ture di paesaggio' a partire proprio dai temi dello spostamento sostenibile, motore della possibile riattivazione di vasti preziosi paesaggi marginali. L'ipotesi interpretativa indaga alcune categorie del progetto paesaggistico connesse al ‘movimento' (continuità, inter¬sezione e interazione) attraverso cui dare corpo a una nuova rete di spazi e collegamen¬ti verdi al servizio degli spostamenti alternativi alle auto, capaci di favorire nuove forme di accesso democratico alla città.
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3

Angelozzi, Andrea. "L'ipotesi dello spostamento nel suicidio: persona e situazione in psicopatologia." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (June 2021): 247–64. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-002004.

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Abstract:
Viene mostrato come l'ostacolo a taluni strumenti suicidari non porti necessariamente a spostarsi su altre modalità letali, esaminando in particolare il caso dell'intossicazione da gas domestico in Gran Bretagna e gli ostacoli per prevenire il salto dal Golden Gate Bridge di San Francisco. Il mancato spostamento sembra caratterizzare anche altri aspetti patologici, quali il gioco d'azzardo, le dipendenze o la criminalità. L'ipotesi dello spostamento è in realtà legata all'errore fondamentale di attribuzione, che privilegia gli aspetti disposizionali rispetto a quelli situazionali. Vengono esaminati bias collegati a questo errore di attribuzione, come la mancata stabilità e coerenza nel tempo e nelle diverse situazioni degli aspetti disposizionali, la mancata coerenza tra atteggiamenti e comportamenti, e gli errori che gli approcci disposizionali inducono nella previsione di compor-tamenti con il variare delle situazioni. Questi bias mettono in discussione il concetto tradizionale di personalità e il suo ruolo nella genesi dei sintomi o nella predizione dei comportamenti, e anche i modelli psicologici tradizionali che prevedono che i comportamenti siano sempre conseguenza degli atteggiamenti della persona. Il ruolo degli aspetti situazionali, specialmente dei cosiddetti "fattori canale", appare importante nella modifica di comportamenti in ambito preventivo e tera-peutico.
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4

Tuzza, Federica. "La psicoterapia breve integrata tramite videoconferenza. Un caso clinico." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (September 2020): 69–82. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2020-002005.

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Abstract:
La descrizione di un caso clinico consente di considerare l'effetto di sinergia tra la psicoterapia breve integrata e la modalità in videoconferenza di veicolazione della relazione terapeutica e della tecnica. La precoce e stabile alleanza terapeutica rappresenta un indicatore di esito positivo. Lo spostamento di setting deciso unilateralmente dalla paziente, ma incardinato all'interno delle coordinate intrinseche che delimitano e proteggono lo spazio di lavoro terapeutico, ha reso possibile un passaggio trasformativo.
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Witczyk, Henryk. "Dlaczego i jak soborowa konstytucja Dei Verbum przybliżyła Biblię Kościołowi?" Ruch Biblijny i Liturgiczny 59, no. 3 (2006): 179. http://dx.doi.org/10.21906/rbl.572.

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Abstract:
Nella prima parte dell’articolo l’autore ha esaminato la situazione nel campo dell’esegesi biblica prima del Concilio e subito dopo, sottolineando la dominazione del metodo storico-critico. Quale conseguenza di questo fatto si osservň il fenomeno dello spostamento: l’interpretazione della Bibbia č stata trasferita dalla Chiesa all’aula universitaria. Nella seconda parte indica le cause principali del ritorno all’esegesi della Bibbia nella Chiesa e le regole di essa. Infine, presenta il contributo degli esegeti polacchi in questo rinnovamento dell’interpretazione della Bibbia nella Chiesa in Polonia.
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Venuti, Lorenzo. "Storia e spazio pubblico in Ungheria. Lo spostamento della statua di Imre Nagy." PASSATO E PRESENTE, no. 109 (March 2020): 122–31. http://dx.doi.org/10.3280/pass2020-109007.

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Megna, Gianfranco. "Clinica e antropologia nella riabilitazione del disabile grave." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 17–20. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003003.

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Abstract:
Il recupero dei deficit motori e di comunicazione richiede un'approfondita conoscenza dei meccanismi di compenso e vicarianza esistenti nel SNC. Tali meccanismi riguardano la possibilitŕ di riorganizzazione delle funzioni gnosiche, prassiche e fasiche compromesse o abolite dal danno cerebrale, attraverso processi di "spostamento" della funzione in aree perilesionali o di "riconnessione" di circuiti dedicati che il danno stesso ha posto in stato di isolamento funzionale. Uno strumento di facilitazione dei suddetti processi č rappresentato dalla CIMT (Constraint Induced Movement Therapy); accanto all'intervento tecnico č perň necessario un sostegno legislativo che garantisca al disabile l'accessibilitŕ agli spazi comuni.
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Iacobitti, Caterina. "La separazione dei genitori: un mostro che incombe." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 36 (December 2012): 41–59. http://dx.doi.org/10.3280/pr2012-036003.

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Abstract:
L'articolo affronta le tematiche riguardanti la conflittualitŕ che sorge nei casi di separazioni e divorzi ostili e gli effetti negativi che si osservano nei figli, nei casi in cui questi vengano messi "in mezzo" nelle dispute genitoriali. Si č evidenziata una caratteristica modalitŕ di gestione della conflittualitŕ nel processo di separazione, ovvero lo "spostamento" e si č cercato di darne una lettura, ancora piů specifica, affrontando il tema della Sindrome d'Alienazione Parentale. L'autore riporta, infine, un caso grazie al quale č possibile osservare quali sono le conseguenze sui bambini che vengono utilizzati dagli adulti in tali disfunzionali processi familiari.
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Cappello, Sergio. "Effetti di uno spostamento. Su una versione italiana di Spleen di Léon-Paul Fargue." Équivalences 31, no. 1 (2004): 65–83. http://dx.doi.org/10.3406/equiv.2004.1283.

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10

Compagna, Anna Maria. "Il transfert di Curial." SCRIPTA. Revista Internacional de Literatura i Cultura Medieval i Moderna 12 (December 21, 2018): 189. http://dx.doi.org/10.7203/scripta.12.13672.

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Abstract:
Resum: I risvolti sovranazionali riscontrati nei tre protagonisti dei romanzi del Quattrocento catalano (Jacob Xalabín, Curial e Tirant) consentono di procedere a un’analisi del Curial e Güelfa che ne sottolinea l’identità multipla e l’apertura culturale del processo di formazione del protagonista, nella sua ascesa economica e sociale. L’evoluzione del protagonista, grazie a un meccanismo psicologico, oggi riconosciuto come tale, consente il lieto fine del romanzo, diversamente da quanto avviene negli altri due, dove i protagonisti, Jacob e Tirant, rimangono sempre gli stessi. Grazie allo spostamento, al transfert, Curial non rimuove quello che lo minaccia, ma riesce a superarlo, se riguarda un altro individuo, e questo permette il suo successo finale, senza essere vittima d’impulsi interni inaccettabili.
 Paraules clau: Identità/alterità, multiplo/singolo, apertura/chiusura culturale, onore/disonore, ascesa/discesa economica e sociale, rimozione/spostamento.
 
 Abstract: The supranational implications found in the three protagonists of the novels in the “Catalan quattrocento” (Jacob Xalabín, Curial and Tirant) allow an analysis of Curial e Güelfa that underlines the multiple identity and cultural openness of the protagonist’s training process, in his economic and social rise. The evolution of the protagonist, thank to a psychological mechanism, now recognized as such, allows the happy ending of the novel, unlike what happens in the other two, where the protagonists, Jacob and Tirante, always remain the same. Thanks to the movement, to the transfert, Curial does not eliminate what threatens it, but manages to overcome it, if it is another individual, and this allows its final success, without being the victim of unacceptable internal impulses.
 Keywords: Identity/alterity, multiple/single, openness/cultural closure, honor/dishonor, economic and social promotion /decline, removal/displacement
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Leccese, Vito. "Il diritto sindacale al tempo della crisi. intervento eteronomo e profili di legittimitŕ costituzionale." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 136 (December 2012): 479–525. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136001.

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Abstract:
Il saggio si occupa dei piů recenti interventi legislativi di riforma del diritto sindacale e del lavoro idonei a favorire l'arretramento delle tutele lavoristiche e lo spostamento dei luoghi della loro produzione (dalla legge al contratto; dal contratto nazionale a quello territoriale o aziendale). Nella prospettiva prescelta, l'autore si propone di verificare la coerenza di questi interventi con regole e principi costituzionali relativi alla libertŕ sindacale e al contratto collettivo. A questo fine, l'Autore presenta un'analisi della dottrina e giurisprudenza di riferimento e propone la rilettura di talune fondamentali sentenze della Corte prende le mosse dal rifiuto di ogni prospettiva di analisi che trascuri previsioni costituzionali ancora in vigore o le consideri obsolete.
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Bechara Sanchez, Fabio José, and Turatti Maria Cecília Manzoli. "Agricoltura famigliare ed etnicitŕ: le trasformazioni delle lotte contadine in Brasile." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 128 (December 2012): 135–51. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128009.

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Abstract:
Nonostante la grande speranza depositata dai movimenti sociali legati alla lotta per la terra nell'ampliamento della riforma agraria durante il governo Lula, cioč, che finalmente sarebbe stata data prioritŕ alla riforma agraria da parte del governo e che sarebbe stata modificata la struttura fondiaria in Brasile, il fatto fu che la riforma agraria durante i due mandati del governo Lula alla presidenza del Brasile rimase molto al di sotto di quanto sperato Questo articolo voglia presentare ai lettori le dinamiche politiche e degli attori (gli agricoltori famigliari e i contadini etnici) che emergono del spostamento dela azione politica in relazione ai problemi fondiari e della riforma agraria in Brasile durante il governo Lula (2003-2010).
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Bracchi, Paola. "Dall'ibridazione tipologica dello spazio pubblico alle fruizioni urbane ibride." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 115–20. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056019.

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Abstract:
Č ancora possibile parlare di spazio pubblico oggi? Se per spazio pubblico si fa riferimento ai modelli tradizionali di piazza, strada e parco, coincidenti allo spazio aperto, allora č possibile affermare che lo spazio pubblico č ormai obsoleto, cristallizzato in un immagine non piů rispondente alle necessitŕ contemporanee. La staticitŕ presupposta dalle figure archetipe oggi non č piů valida, tempo e spostamento sono fattori a cui il progetto deve far riferimento. Č necessaria un'innovazione tipologica dello spazio pubblico, in grado di interpretare complessitŕ, dinamicitŕ e stratificazione della cittŕ contemporanea. Tale innovazione passa indubbiamente attraverso l'ibridazione dei tipi tradizionali: un'evoluzione trasversale tra le tipologie dello spazio pubblico, tra tipologie dello spazio pubblico e spazio abitato e tra tipologie ibride ed usi urbani.
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Pohlen, Manfred. "Il potere d'influenzamento dell'analista e la veritŕ del suo metodo." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2010): 345–64. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-003005.

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Abstract:
Viene recuperato il valore dell'influenzamento dell'analista sul paziente come fondante la pratica terapeutica. L'importanza della suggestione, centrale nell'opera freudiana, č stata negata dal mainstream della successiva tradizione psicoanalitica. Ciň č andato di pari passo con un progressivo inserimento della psicoanalisi nelle scienze naturali a discapito del rapporto con le scienze umane. La capacitŕ terapeutica dell'analista č legata alla sua abilitŕ di anticipare in "chiave fantastica" e "chiaroveggente" i movimenti libidici del paziente che si attivano nel corso del trattamento. Si sottolinea anche che l'attivitŕ del terapeuta č indissolubilmente legata alle sue convinzioni culturali, alla sua scuola di provenienza e al suo status sociale. La psicoanalisi contemporanea č stata "sterilizzata" attraverso una "desessualizzazione" e uno spostamento di attenzione dal mondo interno del bambino al mero ruolo della madre come "contenitore" (container).
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Mattozzi, Francesca, Luigi Vecchi, Piera Bertoldi, and Giuseppe Quintaliani. "Dialisi peritoneale: il giusto quesito da porsi." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, Suppl. 5 (2014): S49—S52. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.973.

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Abstract:
Nonostante il crescente aumento dei pazienti con ESRD che necessitano di trattamento dialitico, l'uso della dialisi peritoneale sta subendo nel tempo un trend in discesa. Tra le varie cause alla base di tale fenomeno, oltre che sulla scarsa volontà da parte dei Medici a intraprendere un percorso, quello peritoneale, sicuramente più impegnativo, riteniamo opportuno focalizzare l'attenzione sulla modifica del tessuto sociale che caratterizza il nostro Paese. I nostri pazienti sono sempre più anziani, soli e abbandonati a loro stessi dalle proprie famiglie: per motivi socio-organizzativi, oltre che per l'inadeguata informazione, tendono, quindi, a preferire un tipo di trattamento dialitico, quello extracorporeo, che risulta, per loro stessi e per la loro famiglia, sicuramente più comodo e conveniente. Una giusta soluzione per ridurre la marginalità della dialisi peritoneale potrebbe essere la creazione di “RSA specializzate”, in cui la presenza di un supporto medico-psicologico, associata all'inevitabile creazione di legami interpersonali, potrebbe non solo garantire al paziente anziano e alla sua famiglia prestazioni assistenziali-sanitarie adeguate e continuative, ma anche ridurre quella percezione di solitudine spesso presente in questa situazione. La realizzazione di un tale progetto sociale potrebbe favorire lo spostamento verso l'aumento di prevalenza ed incidenza della dialisi peritoneale.
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Fraschini, Paolo, and Barbara Bonaiti. "La riabilitazione nell'osteogenesi imperfetta." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 107–12. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003018.

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Abstract:
L'osteogenesi imperfetta č un disordine genetico eterogeneo, in quanto in un gran numero di pazienti si riscontra la mutazione di uno dei geni che codificano il collagene di tipo I, mentre altri soggetti presentano difetti genetici diversi. Tuttavia, ai fini dell'approccio riabilitativo queste differenze non sono rilevanti, mentre lo č la fascia di etŕ a cui vengono destinati i trattamenti. Nei bambini č importante stimolare il movimento attivo degli arti e del tronco, facilitare il controllo del capo e il carico sugli avambracci, che in prospettiva consentirŕ il trasferimento sulla o dalla sedia a rotelle e permetterŕ di alzarsi da seduti. Nel periodo in cui il bambino mette in atto i primi tentativi di deambulazione bisogna tener presente il rischio di fratture ed eventualmente proteggere in modo adeguato gli arti inferiori. Sedie a rotelle e tricicli sono validi strumenti per lo spostamento autonomo dei bambini piů grandi, ma devono essere predisposti sulla base di precisi criteri. Per gli adolescenti e gli adulti occorrono trattamenti destinati a mantenere la forza muscolare, per ridurre il rischio di fratture: a questo scopo si utilizzano appositi esercizi fisiokinesiterapici e si puň ricorrere al trattamento farmacologico con difosfonati.
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Guarnieri, Carlo, and Patrizia Pederzoli. "L'ESPANSIONE DEL POTERE GIUDIZIARIO NELLE DEMOCRAZIE CONTEMPORANEE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no. 2 (1996): 269–315. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024242.

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Abstract:
In una recente rassegna dei rapporti fra magistratura e politica – dal significativo titolo «L'espansione globale del potere giudiziario» (Tate e Vallinder 1995) – si è giunti parlare di un processo di «giudiziarizzazione della politica» che interessa ormai tutti i regimi democratici, e cioè di un'«espansione del raggio d'azione dei tribunali o dei giudici a spese dei politici e/o degli amministratori: in altre parole lo spostamento dei diritti di decisione dal legislativo, il governo o l'amministrazione verso i tribunali» (Vallinder 1995, 13). Le ragioni di questo fenomeno sono numerose e vanno collegate a tendenze di lungo periodo che si manifestano, ma con maggior o minor forza, in tutti i regimi democratici (Pederzoli 1990). In realtà, non si tratta di un fenomeno del tutto nuovo in paesi come gli Stati Uniti, ma di recente si è manifestato anche nelle democrazie dell'Europa latina: Spagna, Francia e soprattutto Italia. Per comprendere le ragioni alla base di questa nuova rilevanza dell'azione giudiziaria analizzeremo questi tre casi insieme a Stati Uniti – un sistema politico da sempre contraddistinto da un notevole attivismo giudiziario – Inghilterra e Germania, due paesi che, pur appartenendo a due diverse tradizioni giuridiche – rispettivamente dicommonecivil law– sono stati caratterizzati, almeno fino ad oggi, da una minore propensione della magistratura a intervenire nel processo politico1.
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Fasano, Annarita. "Una valutazione realista delle politiche attive del lavoro: alcune riflessioni a partire da una ricerca sul campo." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 47 (October 2011): 43–66. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-047010.

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Abstract:
Accanto alle politiche passive del lavoro, negli ultimi decenni hanno assunto una crescente importanza un'ampia gamma di misure e interventi riconducibili alle politiche attive. Tutto ciň, se da una parte apre interessanti prospettive in termini di processi di capacitazione degli utenti, dall'altra pone anche importanti interrogativi in merito all'efficacia degli interventi. Lo spostamento dell'asse delle politiche dalla dimensione macro dei grandi interventi pubblici a quella micro delle azioni orientate a singole popolazioni-obiettivo rappresenta, infatti, una sfida per i servizi per l'impiego e, in certa misura, ,anche per la valutazione delle politiche pubbliche. Quest'ultima, in particolare a partire da un utilizzo critico degli strumenti concettuali elaborati nell'ambito dell'approccio realista, puň consentire di verificare empiricamente la tenuta della retorica dell'attivazione. Al fine di offrire alcuni elementi di riflessione in questa direzione, il presente saggio presenta i risultati della valutazione di un programma di promozione dell'occupazione che, utilizzando strumenti di politica attiva, ha operato negli ultimi anni in un'area particolarmente critica dal punto di vista dell'inclusivitŕ del mercato del lavoro: il Mezzogiorno. I processi innescati dal programma, i meccanismi sottostanti la sua implementazione, la loro interazione col contesto d'uso e gli esiti inattesi dei trattamenti sono al centro della valutazione che mira a costituire un utile quadro analitico inerente i vantaggi e le criticitŕ associati all'approccio dell'attivazione.
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Pertot, Gianfranco. "Milano e le difese militari da Napoleone al 1900: dismissioni, distruzioni, restauri." STORIA URBANA, no. 136 (March 2013): 29–67. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-136002.

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Abstract:
L'occupazione napoleonica di Milano portň con sé la demolizione dei baluardi del castello, una nuova piazza d'armi, un piano rivoluzionario quanto idealistico (quello dell'Antolini). Con la nuova concezione di guerra, di difesa e di offesa le mura persero la loro principale funzione e rimasero in auge come confine tributario, le porte divennero nuovi capisaldi monumentali o scomodo intralcio alla circolazione, le truppe trovarono spazi e ospitalitŕ in un gran numero di conventi del centro espropriati al tempo della dominazione austriaca. Questo stato di cose perdurň per buona parte dell'Ottocento, fino a quando le mutate condizioni politiche e socio-economiche, unitamente ad una rapida crescita demografica, videro la cittŕ scavalcare le sue mura, e porre il problema della regolazione della crescita attraverso nuovi strumenti urbanistici, mentre una spregiudicata imprenditoria del denaro avviava enormi speculazioni immobiliari sulle aree del demanio militare, in particolare sulla piazza d'armi napoleonica. S'innescarono a catena questioni paradigmatiche: la costruzione del nuovo Quartiere delle Milizie, lo spostamento reiterato della nuova piazza d'armi, la stipula di convenzioni fra Comune e demanio per la permuta di aree e caserme, la demolizione di Porte, Pusterle e delle mura spagnole. Un processo che ha generato contraddizioni che si consegnano ancora irrisolte alla Milano del Piano di Governo del Territorio (PGT).
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Morisi, Massimo. "LE AUTORITÀ INDIPENDENTI IN ITALIA COME TEMA DI RICERCA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 2 (1997): 225–72. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024825.

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Abstract:
IntroduzioneLe funzioni di cui si occupano le autorità indipendenti nel nostro paese, formano un elenco abbastanza impressionante. A tali istituzioni viene infatti affidata una complessa gamma di funzioni decisionali in una molteplicità di settori di regolazione economica e sociale di cruciale importanza. Moneta e credito, concorrenza e assicurazioni, borsa, valori mobiliari e fondi pensione, comunicazioni di massa e informatica pubblica, appalti di lavori pubblici e tariffe di energia elettrica e gas, scioperi nei servizi pubblici e contrattazione sindacale nelle pubbliche amministrazioni, monitoraggio e innovazione neirambiente e nel funzionamento del sistema sanitario sono solo i più evidenti items di un profondo spostamento di poteri dall'apparato politico e amministrativo di governo verso una rete articolata, e in continua diramazione, di nuove e separate arene di rappresentazione, intermediazione o aggiudicazione, secondo i casi, di interessi. Chi domani volesse impegnarsi in ricerche empiriche sulle politiche pubbliche in questi settori decisivi per il sistema economico e sociale di questo paese, dovrebbe primariamente sottoporre ad analisi l'azione delle authorities e le reti di relazioni con gli interessi organizzati e diffusi in cui esse sono chiamate ad operare. Il campo visivo della rilevazione andrebbe profondamente riorientato. Solo ex post andrebbe ponderato il ruolo delle istituzioni classiche della forma di governo, come i partiti, gli organi dell'Esecutivo e il Parlamento. L'analisi empirica, a fronte di casi e circostanze determinate, potrebbe anche sancirne la (de) qualificazione alla sola stregua di attori e arene integrative.
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Spagnuolo Lobb, Margherita. "Dialoghi sulla psicoterapia al tempo del Coronavirus: un'introduzione." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (June 2021): 11–19. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-001002.

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Abstract:
Questo report fornisce un quadro della sezione speciale intitolata "Dialoghi sulla psicote-rapia al tempo del Coronaviru". Dodici eminenti psicoterapeuti e formatori della Gestalt pro-venienti da diverse parti del mondo sono stati invitati dall'Istituto di Gestalt HCC Italy - Scuo-la di Specializzazione in Psicoterapia riconosciuta dal Ministero dell'Università e della Ricerca - a condividere la loro esperienza della pandemia. Il webinar, organizzato il 15-16 maggio 2020, ha ospitato 850 partecipanti da tutto il mondo, che hanno potuto riflettere su come mi-gliorare le loro competenze come psicoterapeuti in questo momento di trauma globale, e tra-sformare questo evento epocale in un'opportunità di crescita. Dal loro dialogo sono emersi nuovi valori umanistici: uno spostamento dal sostenere lo sviluppo del potere personale al nuovo valore dell'essere-con e riconoscere l'altro. Questa discussione ha rivelato come la psi-coterapia della Gestalt, con la sua prospettiva sul sé come processo che ha luogo al confine di contatto con l'ambiente, e la sua anima relazionale che guarda alla co-creazione tra terapeuta e paziente, può contribuire significativamente a questa svolta. I relatori hanno riportato in questa sezione le loro riflessioni personali, cliniche e teoriche offerte durante il webinar. Il loro obiet-tivo può essere espresso con la domanda "Come possiamo raccontare ai nostri figli ciò che stiamo vivendo con un senso di bellezza e coraggio, in modo che possano andare avanti nella loro vita, contando su una base sicura e significativa?".
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Łupiński, Józef. "Dziekani okręgowi w diecezji wigierskiej i diecezji augustowskiej czyli sejneńskiej." Prawo Kanoniczne 49, no. 1-2 (2006): 195–226. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2006.49.1-2.08.

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Abstract:
La diocesi Wigry esistette negli anni 1799-1818, diocesi Augustów cioe’ di Sejny dal 1818 fino alla I guerra mondiale. Ambedue furono divise in decanati. Vicario foraneo rappresentante del vescovo nel decanato. Nel Regno Polacco, anche il potere civile decideva della sua nomina. Egli visitava le parocchie del decanato. I parrocci in iscritto rispondevano alle sue numerose domande. Esse riguardavano in maggioranza edifici ecclesiastici e parrocchiali, attrezzatura ecclesiastica, terreni apparteneti alla parrocchia e dei sacerdoti che svolgevano il compito pastorale. I moduli delle visite dei decani erano meno dettagliati che moduli delle visite dei vescovi. Queste invece in parte avevano simile contenuto come visite decanali; invece in modo dettagliato descrivevano la vita sacramentale e spirituale delle parrocchie. Dopo l’Insurrezzione di Gennaio 1863 nelle due categorie di visite non erano toccati problemi di proprietà terrene e fondazioni della parrocchia perché furono passatte sotto il tesoro dallo stato. In modulo delle visite del vicario forneo ufficialmente descriveva: opinione della vita personale del clero, introduzione di un nuovo parroco nella parrocchia, cura del beneficio parrocchiale dopo la morte del parrocco, conferma degli accordi tra il parroco e vicario, assicurazione di continuità delle funzioni nella parrocchia nel caso di assenza del sacerdote, controllo dei libri delle metriche, consegna della corrispondenza e degli ordini del vescovo, accompagnamento al vescovo durante sua visita nel decanato, formazione dell’opinione nel caso di erezione di una nuova parrocchia oppure nel caso di spostamento dei villaggi da una parrocchia all’altra e cura delle scuole elementari
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Bignamini, Angelo A. "Limits and challenges of the ICH GCP requirements." Medicina e Morale 47, no. 4 (1998): 691–708. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.825.

Full text
Abstract:
Dalla pubblicazione della GCP europea (1991) vi è stato un progressivo spostamento dal primario interesse per la protezione dei diritti del soggetto, verso la garanzia formale della completezza dei dati, a torto confusa con la “credibilità”.
 Ciò causa conflitti e ritardi nell'approvazione etica e sembra dovuto allo scollamento fra i criteri di stesura dei protocolli nelle aziende farmaceutiche o i criteri con cui alcune autorità sanitarie emettono raccomandazioni per l'esecuzione di studi clinici, ed i criteri secondo i quali i CdE dovrebbero valutare il protocollo per garantire una reale protezione dei diritti del soggetto: conformità con la legge civile e penale; compatibilità con la pratica terapeutica e con l'etica e la deontologia medica; adeguatezza alla condizione culturale, etica, morale e religiosa localmente prevalente; rispetto dei principi di uguale opportunità e giustizia per l'accesso allo studio.
 La GCP e le altre raccomandazioni sono considerate solo in questo contesto. Non sono invece considerati criteri interni allo sponsor (SOPs), né eventuali diversi criteri applicabili in altre sedi.
 Si suggerisce quindi a sponsor e autorità sanitarie di incorporare tali considerazioni in protocolli e raccomandazioni; di ricordare che la ricerca clinica è soprattutto un atto terapeutico; che non necessariamente un protocollo deve essere identico dappertutto, purché ne sia rispettata l'integrità. Gli elementi non chiave devono essere considerati suscettibili di adattamento secondo le specifiche caratteristiche locali. Ciò suggerisce di limitare il processo in atto di centralizzazione delle procedure di stesura e approvazione etica dei protocolli, lasciando maggiore autonomia alle realtà operative locali.
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Gabriel, Sapisochin. "L'ascolto della regressione nel processo analitico." PSICOANALISI, no. 2 (January 2012): 29–73. http://dx.doi.org/10.3280/psi2011-002002.

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Abstract:
Partendo dalla supposizione secondo la quale la nozione di regressione libidica appartiene a un modello di psichismo statico, chiuso al legame con l'altro e organizzato in maniera invariante, l'Autore considera che la comparsa dell'arcaico nella seduta psicoanalitica implichi un modello di psichismo inteso come un'Organizzazione Funzionale con differenti livelli di funzionamento e di rappresentazione simbolica. Propone l'idea di uno psichismo arcaico, concepito come inconscio non rimosso, risultato delle attribuzioni proiettive trau- matiche dell'inconscio genitoriale, che cerca espressione e rappresentazione attraverso l'agire nei diversi contesti nei quali si elabora la realtŕ psichica. L'Autore ritiene che l'idea di uno psichismo che si esprime e rappresenta attraverso la ripetizione messa in atto č la conseguenza logica di un modello di soggetto psichico aperto alla generazione di senso nel rapporto con l'altro dello spazio intersoggettivo, che ha cessato di essere un oggetto contingente. Pensa che la nozione freudiana di agieren implichi un cambiamento nella teoria dell'ascolto psicoanalitico, dato che il transfert cessa di essere soltanto lo spostamento delle rappresentazioni intrapsichiche per costituirsi come un fenomeno inter-soggettivo indissolubilmente legato al controtransfert. Č per questo che egli ritiene che il transfert, ormai legato alla posizione controtransferale inconscia, superi il modello della prima teoria delle pulsioni e della prima topica freudiana. Riflette sull'uso strumentale della regressione nel processo analitico, sostenendo che essa, accogliendo la rappresentazione scenica di una particolare configurazione arcaica intrasoggettiva dell'analizzando, iscrittasi come gesto psichico non pensato verbalmente, crei le condizioni per una nuova forma di rappresentazione, conciliabile con il pensiero verbale dell'Io, distante dalla ripetizione messa in atto e suscettibile di risignificazione infinita.
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Nacci, A., S. O. Romeo, S. Berrettini, et al. "Stabilometric findings in patients affected by organic dysphonia before and after phonomicrosurgery." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (2017): 286–94. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1035.

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Abstract:
Lo scopo di questo studio è stato quello di dimostrare se pazienti affetti da disfonia organica presentino alterazioni posturali caratteristiche e se l’intervento di fonomicrochirurgia delle corde vocali determini modificazioni dell’assetto posturale. Sono stati esaminati 40 soggetti (22 maschi, 18 femmine; età media 32,6 ± 7,5 anni) affetti da disfonia organica (15 polipi cordali, 11 cisti da ritenzione sottomucosa, 10 noduli vocali fibrosi bilaterali e 4 edema di Reinke). L’assetto posturale è stato studiato mediante stabilometria statica in respirazione spontanea, ad occhi aperti e ad occhi chiusi, in tre diverse fasi: prima dell’intervento chirurgico, 24 ore dopo la chirurgia e 6 mesi dopo l’intervento. Le variabili prese in considerazione sono state: le coordinate del centro di pressione sul piano frontale e sagittale, la lunghezza e la superficie della traccia, la velocità media delle oscillazioni e le relative deviazioni standard, l’analisi spettrale della frequenza di oscillazione e i valori di statokinesigramma e stabilogramma. Nessun pattern patologico caratteristico veniva rilevato alla stabilometria in condizioni basali nei diversi sottogruppi di pazienti (polipi, cisti, edema di Reinke). Solo il sottogruppo di pazienti con noduli vocali bilaterali fibrosi (8/10; 80%) mostrava un lieve spostamento in avanti del centro di gravità sia ad occhi aperti che ad occhi chiusi. In tutti i sottogruppi non si verificavano modificazioni significative delle variabili stabilometriche ad occhi aperti e ad occhi chiusi, prima e dopo l’intervento chirurgico. L’uso della stabilometria statica, in questo studio, dimostra l’assenza di alterazioni posturali caratteristiche nei casi di disfonia organica ed esclude che la semplice rimozione della lesione cordale, unilaterale o bilaterale, possa determinare variazioni posturali.
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Spagnolo, Antonio G., and Elio Sgreccia. "L’insegnamento di bioetica nei Diplomi Universitari della sanità." Medicina e Morale 47, no. 6 (1998): 1121–40. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.814.

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Abstract:
Lo spostamento nell’ambito universitario del luogo di formazione di molte figure professionali dell’area sanitaria, mediante l’istituzione di specifici corsi di Diploma Universitario (DU), ha richiesto anche un livello universitario di formazione bioetica. Gli obiettivi, contenuti nelle tabelle ministeriali, sono quelli di permettere agli allievi di acquisire durante il corso la capacità di valutare i propri comportamenti, di conoscere i principi bioetici generali e quelli specifici che costituiscono le basi del consenso informato e delle valutazioni di pertinenza dei Comitati di bioetica, di approfondire le tematiche etico-deontologiche nella cura e nell’assistenza delle persone.
 L’articolo, che costituisce uno dei capitoli di un “manuale di bioetica” specificamente rivolto agli allievi e ai docenti dei DU, intende fare il punto sul problema dell’insegnamento della bioetica, considerando alcuni aspetti. Innanzitutto, la collocazione più opportuna della disciplina nell’ambito dei corsi integrati. Gli autori, presentando l’esperienza della Facoltà di Medicina chirurgia dell’Università Cattolica del S. Cuore e tenendo conto anche delle indicazioni in materia del Comitato Nazionale per la Bioetica, propongono l’inserimento della bioetica sin dal primo anno di corso e non solo all’ultimo come previsto dalle tabelle ministeriali.
 Circa gli obiettivi che gli allievi dovrebbero raggiungere, viene sottolineata la necessità di far sviluppare una maggiore consapevolezza e un’adeguata capacità di analisi razionale dei dilemmi morali nella professione, preparando lo studente ad accettare le responsabilità derivanti dal suo ruolo di operatore sanitario sia come singolo che come membro di una équipe.
 Metodologicamente, viene proposto di programmare un modulo di insegnamento in parte integrato ad altre materie per far cogliere l’aspetto pratico della bioetica, in parte distinto per comprende il nucleo teoretico che ci deve essere dietro ad ogni decisione etica.
 Infine, viene proposta la formazione di una specifica figura di docente di bioetica, per la quale andrebbe previsto e strutturato un corrispondente itinerario formativo risultante il più possibile da una integrazione di competenze disciplinari diverse.
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Saletti, A., F. Calzolari, S. Ceruti, and R. Tamarozzi. "Misura con Angio-TC delle stenosi della biforcazione carotidea." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (1996): 115–25. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s215.

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Abstract:
Scopi del presente studio sono il confronto tra angio-TC ed angiografia digitalizzata intaarteriosa nello studio delle biforcazioni carotidee, la descrizione del metodo utilizzato in angio-TC per la quantificazione delle stenosi e la discussione dell'eventuale collocazione dell'angio-TC nel protocollo di studio di questa patologia. La nostra casistica comprende 16 pazienti, 12 maschi e 4 femmine, di età compresa tra 52 e 78 anni, sottoposti preventivamente ad esame ultrasonografico delle biforcazioni carotidee, risultato positivo per patologia ateromasica. Sono state studiate con angio-TC 32 biforcazioni carotidee, utilizzando un apparecchio Elscint CT Twin II.I dati sono stati acquisiti in maniera continua, con tecnica volumetrica (double helix - dual slice) per un tempo di scansione complessivo di 24 secondi. Sono stati somministrati 80 ml di mezzo di contrasto non ionico (300 mg I / 100 ml) per via endovenosa. Le acquisizioni sono state ottenute utilizzando una collimazione del fascio di 2,5 mm ed una velocità di spostamento del tavolo di 3,7 mm / sec (pitch 0,7). Le immagini «angiografiche» sono state successivamente ricostruite utilizzando l'algoritmo «maximum intensity projection» (MIP). Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad angiografia digitalizzata intraarteriosa; ogni biforcazione carotidea è stata analizzata attraverso almeno 2 proiezioni angiografiche. La percentuale di stenosi è stata determinata secondo i criteri del North American Symptomatic Endarterectomy Trial (NASCET). Una concordanza globale tra le due metodiche nella misura dei diametri carotidei si è verificata in 23/32 casi (71,8%). La stenosi è stata sovrastimata dall'angio-TC rispetto all'angiografia digitalizzata in 6/32 casi (18,8%); in 3 casi (9,4%) la stenosi è stata sottostimata dall'angio-TC. Aspetti peculiari dell'angio-TC sono la possibilità di analisi della biforcazione in qualsiasi proiezione (rotazione delle immagini MIP), la precisa misurazione delle stenosi (ottenibile nelle immagini assiali) e l'individuazione delle componenti molli e/o calcifiche delle placche ateromasiche. La rapidità di acquisizione dei dati riduce al minimo l'evenienza di artefatti da movimento. A nostro parere l'angio-TC potrebbe essere attualmente eseguita dopo l'esame ultrasonografico e prima dell'eventuale endarterectomia per ottenere una ulteriore rappresentazione della biforcazione carotidea quando angio-RM e angiografia sono controindicate, quando l'angio-RM o l'angiografia forniscono reperti di dubbia interpretazione ed infine se necessario dimostrare la morfologia della placca o altre alterazioni della parete arteriosa (ad esempio aneurismi trombizzati).
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d'Ovidio, Marianna, and Giampaolo Nuvolati. "Mobilitŕ, classe creativa, popolazioni urbane." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 43–61. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094005.

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Abstract:
Il presente contributo propone una riflessione teorico-metodologica sulla mobilitŕ di gruppi sociali emergenti a partire dalla lettura di alcuni dati concernenti l'aumento generalizzato degli spostamenti nel nostro paese. La mobilitŕ come esito e fonte di pratiche specifiche di vita riguarda, infatti, un numero crescente di persone e rappresenta un aspetto rilevante nella vita quotidiana di ciascuno. Ciň rende sempre piů necessario delineare, anche attraverso l'analisi sociologica, modelli interpretativi precisi, costruiti in base alle caratteristiche socio-economiche e culturali degli individui oltre che alle loro motivazioni agli spostamenti. La diffusione degli spostamenti quotidiani effettuati per ragioni diverse che per viaggi di lavoro o vacanza interessa vari tipi di popolazioni contribuendo peraltro a trasformare la mobilitŕ da esperienza eccezionale a momento di routine. Questa larga diffusione del fenomeno chiama in causa a maggior ragione proprio quei segmenti sociali che hanno fatto della mobilitŕ e della transitorietŕ residenziale i loro punti di forza nelle societŕ contemporanee. Tra questi troviamo sicuramente la cosiddettacostituita da soggetti altamente mobili e per i quali nell'articolo si cercherŕ di individuare le traiettorie possibili di mobilitŕ alla luce della concentrazione territoriale di forza lavoro e utenti riconducibili a determinati settori e servizi culturali.
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Hock, Udo. "Verità o spostamenti, riposizionamenti e collocazioni errate nel linguaggio psicoanalitico." PSICOANALISI, no. 1 (September 2016): 21–30. http://dx.doi.org/10.3280/psi2016-001003.

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Piccoli, Lorenzo. "La trasformazione del regime globale di mobilità durante la pandemia di COVID-19." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2021): 45–60. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-001003.

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Abstract:
Questo articolo propone un'analisi preliminare di tre importanti cambiamenti in-dotti dalla pandemia di COVID-19 su quello che è stato definito "il regime globale di mobilità" (Schiller e Salazar, 2013), o l'insieme delle regole e dei meccanismi in-ternazionali di governance che normalizzano gli spostamenti di alcuni viaggiatori e criminalizzano quelli di altri. L'articolo si focalizza sui cambiamenti occorsi in ma-teria di cittadinanza (il livellamento della funzione dei passaporti nazionali), mobi-lità internazionale (l'accesso differenziato agli spostamenti per diverse categorie di persone) e gestione dei confini (l'inasprimento della sorveglianza dei viaggiato-ri). L'articolo mostra che le restrizioni adottate durante la pandemia di COVID-19 hanno sospeso alcuni dei privilegi che caratterizzavano il regime globale di mobili-tà (per esempio, temporaneamente indebolendo la funzione del passaporto degli Stati Uniti d'America come lasciapassare per viaggiare nel resto del mondo), ma hanno anche creato nuovi effetti discriminatori (per esempio, la chiusura dei corri-doi umanitari, la separazione di famiglie e coppie in movimento e il blocco di molti migranti in Paesi dove non avevano pianificato di rimanere). Al momento attuale, è difficile immaginare un rapido ritorno alle regole che disciplinavano la mobilità internazionale prima della pandemia di COVID-19. Questo è il motivo per cui è importante studiare le restrizioni adottate durante la pandemia e comprendere il loro possibile impatto a lungo termine su gruppi differenti della popolazione.
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Marcocci, Giuseppe. "Tra cristianesimo e Islam: le vite parallele degli schiavi abissini in India (secolo XVI)." SOCIETÀ E STORIA, no. 138 (November 2012): 807–22. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138007.

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Abstract:
L'articolo prende in esame le storie connesse di due schiavi abissini vissuti nelle regioni dell'India nord-occidentale a cavallo fra il tardo Cinquecento e il primo Seicento. Esso intende riflettere sulle diverse opportunitÀ che si offrivano ai membri di questo specifico gruppo sociale dalla religiositÀ incerta, a seconda che si trovassero a vivere sotto un potere musulmano, o sotto un potere cristiano, con particolare riguardo per l'impero portoghese, dove contro i convertiti era attiva l'Inquisizione. Lo studio ravvicinato di due vite parallele permette di approfondire relazioni e conoscenze che si trovavano alla base degli spostamenti e dei destini degli schiavi abissini.
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Morris, David. "Merleau-Ponty and Mexica Ontology." Chiasmi International 21 (2019): 289–303. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi20192128.

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Abstract:
Movement is crucial to Merleau-Ponty’s effort to comprehend sense, meaning as generated within being. This requires a new concept of movement, not as a dislocation within an already determinate space- or time- frame, but as a deeper, more fundamental change that first engenders space and time as determinate contexts in which movement can follow a sensible course. This poses a novel challenge: conceptualizing determinate space and time as contingently arising from a deeper sort of change, which I call templacement. I address this challenge by turning to the Mexica/Aztecs because the most basic term of their ontology is motion-change, and it is obvious to them that motion-change does not occur in an abstract space-time container. Instead, time-place is woven out of ‘prior’ motion-change. This study leads to a deeper lesson for phenomenology, regarding ‘obvious’ presuppositions about what time and philosophy obviously are – and how these presuppositions go hand in hand.La question du mouvement est cruciale dans l’effort de Merleau-Ponty pour comprendre le sens, la signification telle qu’elle se produit dans l’être. Cela requiert un nouveau concept du mouvement, qui n’est pas compris comme un déplacement dans un cadre spatial – ou temporel – prédéterminé, mais plutôt comme un changement plus profond et fondamental, qui, avant tout, produit l’espace et le temps comme des contextes déterminés dans lesquels le mouvement peut suivre un cours sensible. Cela pose un nouveau défi : conceptualiser un espace et un temps déterminés qui résulteraient, de manière contingente, d’un type de changement plus profond, que j’appellerai templacement. Je lance ce défi en me tournant vers les Mexicas/Aztèques parce que le terme le plus élémentaire de leur ontologie est le mouvement-changement, et il est naturel pour eux que le mouvement-changement n’ait pas lieu dans un conteneur spatio-temporel abstrait. Au contraire, le temps-lieu est tissé sans mouvement-changement « préalable ». Cette recherche conduit à un enseignement encore plus profond pour la phénoménologie, concernant au sujet des présupposition “évidentes” sur le temps et sur la philosophie, et elle nous montre aussi comment ces présuppositions sont étroitement liées.Il movimento è un elemento cruciale nello sforzo di Merleau-Ponty di comprendere il senso, il significato in quanto generato all’interno dell’essere. Questo sforzo richiede un nuovo concetto di movimento, da intendere non come movimento-spostamento nell’ambito di una cornice spazio-temporale predefinita, ma come più profondo e più fondamentale mutamento che inaugura lo spazio e il tempo, in quanto contesti nei quali il movimento stesso può esprimere una traiettoria dotata di senso. Si pone quindi una nuova sfida: quella di concettualizzare lo spazio e il tempo come generati da una forma più radicale di mutamento, che propongo di definire templacement. Per affrontare questa sfida, mi rivolgo ai Mexica/Aztechi poiché il termine più basilare della loro ontologia è quello del moto-mutamento, e poiché essi ritengono ovvio che questo moto-mutamento non si verifichi all’interno di un contenitore spazio-temporale astratto: al contrario, lo spazio-tempo è per loro un intreccio che risulta da un moto-mutamento “precedente”. Questo studio permette di ricavare una lezione più profonda per la fenomenologia, che concerne le sue “ovvie” presupposizioni riguardo a che cosa siano “ovviamente” il tempo e la filosofia – e a come queste presupposizioni siano strettamente connesse.
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Mariuzzo, Andrea. "Migrazioni e spostamenti internazionali di studenti e personale accademico nell'età contemporanea: un quadro degli studi." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (June 2015): 137–54. http://dx.doi.org/10.3280/mon2015-001005.

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Mattioli, Giulio. "Scelta modale, atteggiamenti e condivisione dello spazio nella mobilitŕ quotidiana." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 103–18. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094008.

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Abstract:
Situandosi nel piů ampio contesto dell'insostenibilitŕ dei trasporti e delle relative politiche di gestione della domanda di mobilitŕ, l'articolo presenta una discussione dei concetti di scelta modale ed atteggiamento sociale e propone un approccio per indagare i loro rapporti reciproci. Allo scopo di illustrare le potenzialitŕ di tale approccio, una dimensione di atteggiamento relativa alla propensione a condividere lo spazio negli spostamenti - denominata "secessione-commistione nella mobilitŕ quotidiana" - viene proposta a livello teorico. L'autore presenta infine i risultati di uno studio empirico esplorativo, volto a determinare esistenza ed articolazione di tale dimensione, condotto su un campione di studenti universitari milanesi nel 2010; esso tende a rivelare la complessitŕ dell'atteggiamento indagato, ma anche la feconditŕ euristica della concettualizzazione proposta.
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Livi-Bacci, Massimo. "Le migrazioni internazionali. Fisiologia di un sistema." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2010): 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003001.

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Abstract:
Nel XXI secolo č comune l'idea che le grandi migrazioni non siano un motore primario della societŕ, ma piuttosto una componente anarchica del cambio sociale, la tessera deformata di un mosaico che non trova l'appropriata collocazione, un "rumore" di fondo che disturba il regolare ronzio della vita sociale. Eppure la capacitŕ di muoversi e di migrare č una essenziale prerogativa umana e meccanismo vitale e fisiologico della vita collettiva. Sulle migrazioni internazionali, nella storia dell'umanitŕ, influiscono profondamente le scelte individuali, la capacitŕ adattativa (fitness) dei migranti, i processi selettivi, l'azione politica, con esiti complessi sul successo delle migrazioni. Alcuni esempi, tratti dal lontano passato e dalla contemporaneitŕ, illustrano i diversi modelli e paradigmi alla radice degli spostamenti internazionali, fisiologici - anziché estranei - al sistema sociale.
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Pavoni, C., E. Cretella Lombardo, R. Lione, P. Bollero, F. Ottaviani, and P. Cozza. "Orthopaedic treatment effects of functional therapy on the sagittal pharyngeal dimensions in subjects with sleep-disordered breathing and Class II malocclusion." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (2017): 479–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1420.

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Abstract:
Con il termine Sleep disorder breathing (SDB) s’intendono tutte quelle difficoltà respiratorie che si verificano durante il sonno. Si può osservare una grande variabilità nella sintomatologia dei pazienti affetti da SDB, direttamente proporzionale alla resistenza che le vie aeree superiori offrono al passaggio dell’aria quando queste sono ostruite. L’SDB rappresenta un ampio ventaglio di disturbi che vanno dal russamento primario fino ad arrivare alle apnee ostruttive del sonno. I bambini con problemi respiratori tendono a compensare l’ostruzione delle vie aeree assumendo posizioni caratteristiche, tali da garantire il mantenimento della pervietà delle vie aeree durante il sonno. Un’anomalia di posizione nel sonno, durante la fase di crescita e sviluppo, si ripercuote in un’alterazione dello sviluppo occlusale e in una modifica del pattern di crescita. Le principali alterazioni sono a carico del mascellare superiore, dell’altezza facciale, del tono muscolare e della posizione mandibolare; nei bambini con SDB, infatti, è spesso presente un pattern scheletrico di Classe II, con lunghezza mandibolare ridotta ed overbite aumentato. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare i cambiamenti craniofacciali indotti dalla terapia funzionale di avanzamento mandibolare con particolare riferimento alla dimensione sagittale delle vie aeree, superiori ed inferiori, alla posizione dell’osso ioide e alla posizione della lingua in soggetti con SDB e malocclusione di Classe II, messi a confronto con un gruppo controllo in Classe II non trattato. 51 soggetti (24 femmine, 27 maschi; età media 9,9 ± 1,3 anni) con malocclusione dentoscheletrica di Classe II e SDB trattati con il dispositivo funzionale Monoblocco Modificato (MM) sono stati messi a confronto con un gruppo controllo non trattato di 31 soggetti (15 maschi, 16 femmine; età media 10,1 ± 1,1 anni) presentanti la stessa malocclusione senza SDB. Il gruppo di studio è stato valutato da uno specialista in otorinolaringoiatria per la definizione del tipo di respirazione ed è stato sottoposto ad un esame fisico completo. I genitori di tutti i pazienti hanno completato un questionario per valutare la presenza di sintomi notturni e diurni prima e dopo il test clinico (versione italiana in 22 punti del Pediatric sleep questionnaire, ideato da Ronald Chervin). Le teleradiografie in proiezione latero laterale sono state analizzate all’inizio e alla fine del trattamento con MM. Tutte le misurazioni cefalometriche dei due gruppi sono state analizzate attraverso dei test per la valutazione statistica dei cambiamenti avvenuti durante il trattamento. I risultati hanno evidenziato dei cambiamenti scheletrici favorevoli nel gruppo trattato a tempo T2. La terapia funzionale di avanzamento mandibolare ha indotto dei cambiamenti statisticamente significativi nella dimensione sagittale delle vie aeree, nella posizione dell’osso ioide e nella posizione della lingua in soggetti di Classe II affetti da SDB rispetto ai controlli non trattati. Dopo la terapia ortodontica in 45 pazienti del gruppo di studio è stata osservata una riduzione dei sintomi diurni di SDB. Il trattamento con apparecchiature funzionali, non solo migliora i rapporti tra mascellare superiore e mandibola, ma riduce anche il rischio del collasso delle vie aere superiori. La logica terapeutica si basa sul concetto che tutte le anomalie, legate ad un retroposizionamento mandibolare, beneficiano della terapia funzionale di avanzamento mandibolare, che è in grado di ampliare lo spazio posteriormente alla lingua ed allo stesso tempo promuovere l’avanzamento linguale. Lo spostamento anteriore della mandibola influenza la posizione dell’osso ioide e la posizione della lingua, aumentando lo spazio intermascellare in cui quest’ultima alloggia e migliorando la morfologia delle vie aeree superiori. Ne consegue sia la risoluzione della malocclusione scheletrica di Classe II che il miglioramento dei rapporti retrofaringei, eliminando quei fattori predisponenti per lo sviluppo di disturbi respiratori in età adulta.
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Arcuri, T., F. Calabrò, S. Delucchi, A. Tartaglione, and C. Capellini. "Patologia traumatica del massiccio facciale superiore e dell'orbita." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 3 (2000): 449–58. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300314.

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Abstract:
Le lesioni del massiccio facciale superiore sono di frequente riscontro nell'ambito della patologia traumatica craniofacciale; esse si presentano con aspetti e localizzazioni molto varie ed assai spesso combinate tra di loro. La tomografia computerizzata è ormai l'esame di elezione nello studio di tale patologia in quanto fornisce informazioni di grande precisione anatomica sia per quanto riguarda le fratture ossee (di cui permette l'evidenziazione di spostamenti di frammenti anche di piccole dimensioni), che, soprattutto, per le lesioni dei tessuti molli in particolare a livello endoorbitario. Tale sensibilità della TC in particolare nella fase acuta del trauma, viene esaltata dalla possibilità di ottenere immagini ricostruite nei vari piani dello spazio con acquisizioni di tipo volumetrico. L'uso della risonanza magnetica è limitato alla valutazione delle complicanze quali le lesioni intrinseche del nervo ottico o nella diagnostica della rinoliquorrea postraumatica.
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Cimatti, Felice. "Linguaggio e religione. Lacan sull'umano come "animale malato"." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (December 2010): 463–72. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-004002.

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Abstract:
Una mente meccanica non teme la morte perché il suo mondo č privo di mistero. Per questa stessa mente il linguaggio č un codice. Ad ogni cosa corrisponde un segnale, ad ogni segnale una cosa. Per questo non ci sono ambiguitŕ, né dubbi, nel mondo del codice. Tutto č in vista, e nulla č nascosto. In una lingua, invece, ogni segno rimanda ad altri segni; il significato non č una cosa, bensě una serie (indefinita) di spostamenti di senso. Non puň esistere, in una lingua, qualcosa come il senso ultimo di una proposizione. Una mente che entri in contatto con una lingua diventa cosě una mente malata, nel senso di intrinsecamente inquieta, perché ogni pensiero non č che la premessa di un altro, e cosě via. La nevrosi non č pertanto un accidente, al contrario, č l'essenza dell'umano. Per questa ragione Lacan sostiene che la religione alla fine trionferŕ, perché - come rimedio alla fame di senso - non conosce concorrenti.
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De Michele, Grazia. ""Un'inguaribile incapacitŕ di reazione al nuovo ambiente di vita". Bambini meridionali al Nord e classi differenziali negli anni '50 e '60." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (November 2010): 11–22. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-003002.

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Abstract:
Tra gli anni '50 e gli anni '70 del Novecento, l'Italia fu interessata da un vastissimo movimento interno di popolazione. Milioni di italiani decisero di cercare migliori condizioni di vita e di lavoro lontano dal proprio luogo di origine, contribuendo a quello che gli storici sono soliti indicare come processo di "modernizzazione" del paese. Gli spostamenti dal Sud verso le cittŕ del triangolo industriale si rivelarono particolarmente traumatici, soprattutto per le difficoltŕ da parte delle comunitŕ ospiti a relazionarsi con i nuovi arrivati, generalmente percepiti come "Altri" portatori di cultura, valori e stili di vita "arretrati" rispetto a quelli del luogo di arrivo. In questo contesto, la scuola elementare rappresentň un luogo di discriminazione per molti bambini di origine meridionale, che in misura crescente vennero assegnati alle cosiddette "classi differenziali". Scopo principale di questo articolo č l'analisi del discorso psichiatrico che supportň le pratiche di selezione e marginalizzazione dei piccoli meridionali nelle scuole elementari del Nord-Ovest industrializzato. Spesso tali pratiche disattendevano le indicazioni degli "esperti" sulla spinta di esigenze e interessi contingenti.
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Salizzoni, Emma. "Paesaggi della strada in pandemia: progetti per l’emergenza e oltre." Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, no. 1 (2021): 218–41. http://dx.doi.org/10.36253/rv-10157.

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Abstract:
Sin dai primi mesi della pandemia è risultato chiaro come, per far fronte all’emergenza sanitaria, i futuri scenari urbani avrebbero dovuto prevedere significative innovazioni in tema di mobilità e di progetto del paesaggio stradale. L’emergere delle istanze connesse al distanziamento sociale e al contingentamento dei mezzi pubblici hanno portato diverse città a prevedere sistemi di mobilità sostenibile in grado di contrastare una incontrollata crescita nell’uso del mezzo privato. Al contempo, si è guardato con rinnovato interesse alla strada come spazio in grado di supplire alla carenza di aree aperte pubbliche di prossimità, emersa in diversi contesti urbani a seguito delle misure di limitazione agli spostamenti. L’interpretazione della strada come paesaggio complesso, in grado, soprattutto all’interno di tessuti urbani densi, di assolvere a funzioni non solo di mobilità, ma anche sociali ed ecologiche è stata pertanto posta alla base di diverse sperimentazioni progettuali, in Italia e all’estero. Questo articolo riporta e discute alcune iniziative di ridisegno del paesaggio stradale urbano, innescate dalla contingenza pandemica, attualmente in corso a Torino, città tra le più colpite dalla prima come dalla seconda “ondata”. La lettura di queste esperienze, oltre a gettare luce su una realtà locale in fieri e non scontata in una città tradizionalmente “auto-centrica”, apre a riflessioni più generali sul ruolo della crisi, non solo sanitaria, come effettivo motore di innovazione urbana e su obiettivi e modi del progetto di paesaggio per la strada nella contingenza pandemica e oltre.
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Musso, Stefano Francesco. "Genova: echi e tracce del Risorgimento e dell'Unitŕ d'Italia." STORIA URBANA, no. 132 (February 2012): 83–109. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-132004.

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Abstract:
Il saggio tenta di mettere in luce i legami profondi e meno evidenti che sembrano intercorrere tra la storia generale del Risorgimento italiano (che fece di Genova, grazie anche a protagonisti quali Nino Bixio, Goffredo Mameli e Giuseppe Mazzini, una delle "patrie ideali") e alcune delle molte tracce fisiche che essa ha lasciato nel tessuto costruito della cittŕ. L'Autore propone la rilettura di alcuni episodi di trasformazione e formazione della cittŕ negli anni delle vicende risorgimentali con riferimento al momento in cui queste conobbero una prima conclusione in coincidenza con la proclamazione del regno d'Italia: il caso di via Garibaldi, ad esempio, che fu aperta demolendo chirurgicamente parte dei circostanti quartieri medievali, per collegare al nuovo centro della cittŕ, organizzato intorno a piazza De Ferrari, la cinquecentesca via Aurea, sede dell'antica classe oligarchica, attraverso piazza Fontane Marose. Oppure con la costituzione di ambiti celebrativi, come nel caso emblematico del nuovo snodo urbano di piazza Corvetto con le statue raffiguranti Giuseppe Mazzini e Vittorio Emanuele II. La rilettura di alcuni episodi noti e ormai oggetto di numerose analisi, anche recenti, si estende poi agli anni e decenni successivi a quella data (almeno fino ai primi anni del Novecento) che ebbe certo un forte impatto simbolico ma non altrettanto evidenti e immediate ricadute sulla vita e sulla struttura della cittŕ. Tutto ciň determinň anche diffuse e dolorose demolizioni, mutilazioni o spostamenti di antichi monumenti.
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Borlini, Barbara, Clara Melzi, and Francesco Memo. "Mobilitŕ, accessibilitŕ ed equitŕ sociale." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 86–102. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094007.

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Abstract:
Il saggio si occupa delle nuove forme di disuguaglianza nell'accesso alle risorse urbane emergenti nella cittŕ contemporanea. Inizialmente riferito ai luoghi di destinazione degli spostamenti e ai costi diretti e indiretti sostenuti per raggiungerli, il concetto di accessibilitŕ urbana ha allargato la sua valenza e riguarda oggi le differenziate abilitŕ/possibilitŕ che individui e gruppi sociali hanno di contrattare a proprio favore i tempi e gli spazi della vita quotidiana, in modo da compiere le pratiche e mantenere le relazioni che essi ritengono significative per la propria vita sociale. I vincoli all'accesso alle risorse urbane possono essere analizzati facendo riferimento ad un insieme composito di fattori e concause, che rimandano a forme di disuguaglianza sociale sia classiche (reddito, livello culturale, etŕ, genere...) che inedite (sovranitŕ nell'uso del tempo, capitale di mobilitŕ, residenzialitŕ...), come pure alle caratteristiche del sistema infrastrutturale e di trasporto e all'organizzazione e allocazione spazio-temporale delle attivitŕ. Il saggio č composto da una sezione teorica e da una sezione empirica. La sezione teorica č finalizzata a chiarire alcuni nodi problematici relativamente alla definizione del concetto di accessibilitŕ e al nesso mobilitŕ-accessibilitŕ-equitŕ sociale. La sezione empirica presenta i risultati di una ricerca sulle relazioni tra localizzazione residenziale, dotazione di servizi di prossimitŕ e accesso alleurbane realizzata tramite indagine campionaria a famiglie con figli residenti in quartieri centrali, periferici e periurbani di tre aree metropolitane italiane (Milano, Bologna e Torino).
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Pavletić, Helena. "TERMINI CRISTIANI DI ORIGINE ITALIANA IN LINGUA CROATA KRŠĆANSKI TERMINI TALIJANSKOGA PODRIJETLA U HRVATSKOME JEZIKU." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 265–80. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.15.

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Abstract:
Nella tradizione plurisecolare della sua creazione la terminologia cristiana croata è stata permeata da tre elementi linguistici essenziali (greco, latino e slavo). Per quanto riguarda l'influenza romanza, con il latino come elemento dominante, la formazione dei nomi cristiani croati è stata influenzata anche dalla lingua italiana quale lingua di partenza e/o lingua mediatrice. Nella lessicografia contemporanea croata i termini cristiani sono stati elaborati nei manuali Hrvatska kršćanska terminologija (1976) di Jeronim Šetka e Opći religijski leksikon (2012). Lo scopo di questo saggio è quello di determinare lo stato dei termini cristiani croati formatisi sotto l'influsso della lingua italiana, nella lingua croata contemporanea. Tenuto conto dell'obiettivo summenzionato, vengono osservati i termini dei manuali lessicografici croati (specialistici e generali), coniati su modello dell'italiano. I termini cristiani di origine italiana in lingua croata sono classificati, in base alla normativa e le caratteristiche stilistiche, in gruppi diversi: i termini appartenenti alla lingua standard, i termini caratterizzati dalle designazioni regionali e i termini che oggi appartengono allo strato lessicale passivo. Con l'obiettivo di determinare l'uso dei termini cristiani di origine italiana nella lingua contemporanea, viene studiato il loro funzionamento sull'esempio del corpus di Hrvatska jezična riznica e del corpus in rete croato hrWaC. L'analisi dei termini selezionati identifica cambiamenti di significato: alcuni termini nella lingua generale assumono un nuovo significato e diventano parole universali oppure il termine viene utilizzato in più campi professionali. In questo contesto, si traggono delle conclusioni sugli spostamenti di significato dei termini selezionati nell'uso terminologico e non terminologico. I risultati della ricerca indicano l'importanza dell'influenza romanza nella formazione lessicale di concetti professionali e generali nella lingua croata.
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Gedda, Luigi. "Come Nacque l'Istituto Mendel." Acta geneticae medicae et gemellologiae: twin research 46, no. 3 (1997): 129–33. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000000532.

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Abstract:
Nelle aule delle Università di Pavia, Milano e Torino che ho frequentato a motivo dei continui spostamenti della mia famiglia ho trascorso e concluso il mio “curriculum” conseguendo la laurea in Medicina nel 1927 e poi la Libera Docenza in Patologia Speciale Medica nel 1931.Nel mio trasferimento a Roma ebbi l'intuizione della Genetica studiando i caratteri somatici di una coppia di gemelli identici osservandone la concordanza contemporanea caratteristica ed in particolare la concordanza anche quantitativa di polimorfismi ematici, in particolare delle frazioni del glutatione ematico. Le concordanze nei gemelli monozigotici mi aprirono la strada alla genetica. Questo avvenne nel 1933.Nel 1938, ebbi occasione di conoscere Madre Luisa Tincani che avendo fondato un Istituto Superiore parificato per religiose si trovava in difficoltà perché avrebbe dovuto rispettare il decreto del Governo fascista sull'insegnamento delle leggi razziali. Ritenni che avrei potuto aggirare l'ostacolo insegnando a quelle religiose le leggi di Mendel che sono il punto di partenza per lo studio di ogni carattere ereditario normale o patologico.Quel mio corso andò benissimo in quanto insegnai non solo le leggi di Mendel ma conobbi la figura di un grande personaggio sacerdote, confessore dei prigionieri nel carcere dello Spielberg e Abate che, nel giardino del convento conduceva le sue esperienze che ebbero come oggetto principale il pisum sativum. cioè il pisello.Mentre andavo approfondendo la mia conoscenza dell'Abate agostiniano Gregorio Mendel mi sorprendevo che a Roma non ci fosse nessuna traccia di lui. Di qui nacque l'idea di creare in Roma un Istituto dedicato alla Genetica che portasse il suo nome anche perché questa scienza aveva, nel frattempo, fatto dei passi giganteschi, per cui progettai di costruire nelle adiacenze della Università “La Sapienza” un Istituto che portasse il nome di Mendel (Fig. 1).
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Hirschman, Albert O. "IL CONCETTO DI INTERESSE: DALL'EUFEMISMO ALLA TAUTOLOGIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no. 1 (1987): 3–22. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016415.

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Abstract:
IntroduzioneIl concetto di «interesse» o «interessi» è uno dei piò centrali e controversi in economia e, piò in generale, nelle scienze sociali e nella storia. è anche un concetto con molti sensi, per non dire ambiguo, e il suo significato ha subito via via grossi spostamenti. Da quando è entrato nel linguaggio comune di diversi paesi europei, attorno alla metà del XVI secolo, come termine di derivazione latina (intérêt, interest, ecc.), il concetto ha indicato le forze fondamentali, basate sulla spinta dell'autoconservazione e all'auto-accrescimento, che motivano o dovrebbero motivare le azioni del principe o dello Stato, dell'individuo, e poi di gruppi di persone che occupano una posizione sociale o economica omogenea (classi, gruppi d'interesse). Quando è riferito all'individuo, il concetto ha assunto talvolta un significato assai ampio, inglobando per esempio l'interesse per l'onore, la gloria, l'amor proprio, e persino per l'aldilà. In altre epoche, al contrario, si è limitato ad indicare esclusivamente la ricerca di un vantaggio economico. In maniera analoga, l'espressione « perseguire i propri interessi» può ricoprire — fino ad essere una tautologia — tutto l'insieme delle azioni umane, ma spesso servirà, piò utilmente, ad indicare un modo specifico o stile di condotta, variamente concepito come azione « razionale » o « strumentale». Anche la stima in cui è tenuto il comportamento motivato dall'interesse ha subito considerevoli variazioni. Il termine entrò originariamente in uso, già alla fine del Medioevo, come eufemismo inteso a rendere rispettabile una data attività, quella di percepire un interesse sui prestiti, da tempo considerata contraria alla legge divina e conosciuta come il peccato dell'usura. Nella sua accezione piò ampia, ha acquistato talvolta un grande prestigio come chiave di un ordine sociale realizzabile, pacifico e progressista. E tuttavia è stato anche attaccato come concetto che degrada lo spirito umano ed è suscettibile di distruggere e di corrodere pericolosamente le fondamenta della società. Indagare su questi molteplici significati e su queste molteplici valutazioni significa di fatto esplorare buona parte della storia economica e in particolare della storia delle dottrine economiche e politiche occidentali nell'arco degli ultimi quattro secoli.
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Costantini, Eleonora. "Mobilitŕ e invisibilitŕ. Le principali trasformazioni nel mondo della prostituzione migrante esercitata in luoghi chiusi." MONDI MIGRANTI, no. 1 (September 2010): 83–102. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-001004.

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Abstract:
Negli ultimi dieci anni il mercato della prostituzione ha suběto costanti mutamenti, alcuni dei quali particolarmente complessi da indagare a causa delle sempre piů frequenti strategie di mascheramento della vendita di sesso e del conseguente sfruttamento, in appartamenti o in locali di intrattenimento, soprattutto della componente migrante. L'analisi - utilizzando i principali concetti della sociologia dalle migrazioni - si propone di ripercorrere queste trasformazioni a partire dai concetti di mobilitŕ e visibilitŕ, utilizzando i dati e le informazioni provenienti da due ricerche realizzate negli anni 2003-2005 e 2007-2008, sul territorio della regione Emilia Romagna. Oggi la prostituzione si presenta come un mercato altamente differenziato al proprio interno, con almeno tre segmenti prevalenti, funzionalmente interrelati tra loro: quello della strada, quello degli appartamenti e quello dei locali. Riguardo alle soggettivitŕ coinvolte la componente migrante rappresenta ancora quella piů significativa, sia in termini di genere femminile che transessuale. L'esercizio della prostituzione in luoghi chiusi, inoltre, ha favorito la trasformazione e la proliferazione delle reti di supporto necessarie al buon funzionamento del mercato: la prostituzione in appartamento, ad esempio, richiede agenzie e intermediari immobiliari, figure di protezione e/o controllo, o agenzie sovra-locali in grado di gestire spostamenti di lavoro tra cittŕ diverse. I locali, d'altra parte, si stanno evolvendo verso forme sempre piů simili a pub o birrerie, discoteche o disco-pub, in cui si accede prevalentemente per bere, ascoltare musica e in cui si puň assistere agli spettacoli delle intrattenitrici. In un mercato con queste nuove caratteristiche, la prostituzione rappresenta oggi per la componente migrante un lavoro redditizio che permette una certa mobilitŕ sociale anche in patria; da qui l'idea di realizzare percorsi migratori ripetuti nel tempo, il cui obiettivo č l'accumulo di risorse economiche in tempi rapidi. Il meccanismo del debito contratto per il viaggio e per il supporto logistico una volta a destinazione, rende tuttavia l'esercizio della prostituzione una risorsa logorante, ossia una risorsa che nel lungo periodo puň imbrigliare il percorso migratorio verso il basso. Le principali ragioni che connotano in questo senso l'esercizio sono la sempre forte concorrenza verso il basso che si registra nel mercato; l'investimento individuale richiesto in termini di risorse economiche e fisiche; la pericolositŕ dell'esercizio che si lega alla natura deviante del mercato; infine, la raggiunta competenza e specializzazione delle reti criminali nelle molte attivitŕ che l'esercizio in appartamento e nei locali richiedono
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Oliva, Jan, Stefano Maggi, Bob Post та ін. "Book Review: The Great Society Subway: A History of the Washington Metro, Transport of Delight: The Mythical Conception of Rail Transit in Los Angeles, Rêves parisiens: L'échec de projets de transport public en France au XIXe siècle, Histoire des chemins de fer en France (History of railways in France) II, Le ferrovie in viaggio verso l'Europa: La liberalizzazione delle ferrovie (The railways in travel vis-à-Vis Europe: The liberalisation of the railways), Billy, Alfred, and General Motors: The Story of two unique Men, a Legendary Company and a remarkable Time in American History, Rozwoj koncepcji samochodu osobowego w XX wieku (The evolution of the car in the twentieth century), Das zweite Jahrhundert des Automobils. Technische Innovationen, ökonomische Dynamik und kulturelle Aspekte (The second century of the automobile: Technical innovations, economic dynamics and cultural aspects), Motorcycle, Transportgeschichte im internationalen Vergleich. Europa—China—Naher Osten (International comparison of transport history: Europe—China—Near East), Inventare gli spostamenti: Storia e immagini dell'autostrada Torino—Savona (Inventing movement: History and images of the A6 motorway), Reti mobilità, trasporti: Il sistema italiano tra prospettiva storica e innovazione (Networks of mobility and transport: The Italian system in the perspective of historical and innovation sciences), ‘Votes Count but the Number of Seats decides: A Comparative Historical Case Study of Twentieth Century Danish, Swedish and Norwegian Road Policy’, Εττόμενή στάσή: Χαμένες λεωφόροι. Μια περιδιάβασή στήν κοσμογονία τής αμερικανικής кал τής ευρωπαϊκής μήτρόπολής, Blind Landings: Low-visibility Operations in American Aviation, 1918–1958, Dictatorship of the Air: Aviation Culture and the Fate of Modern Russia, The Rescue of the Third Class on the Titanic: A Revisionist History, Verkehr. Zu einer poetischen Theorie der Moderne (Traffic: Towards a poetic theory of modern times), Gebuchte Gefühle. Tourismus zwischen Verortung und Entgrenzung (Booked feelings: Tourism from localisation to boundlessness)". Journal of Transport History 28, № 2 (2007): 326–53. http://dx.doi.org/10.7227/tjth.28.2.16.

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Levi, Flavia Micol, and Anna Giulia Curti. "Identità di genere e orientamento sessuale in epoca ipermoderna: soggettivarsi tra delega e affermazione di sé." Ricerca Psicoanalitica 31, no. 2 (2020). http://dx.doi.org/10.4081/rp.2020.260.

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Abstract:
Quando si parla di identità sessuali i terapeuti solitamente hanno in mente una serie di teorie che raccolgono inevitabilmente anche gli impliciti eterosessisti presenti nella cultura occidentale nella quale siamo inseriti. Questo articolo vuole mettere in luce come questi automatismi permeino alcuni costrutti classici ritenuti per molto tempo fondamentali della teoria psicoanalitica, lasciando gli psicoanalisti contemporanei, in Italia, sprovvisti di chiavi di lettura critiche rispetto alle identità sessuali. Attraverso una lettura orientata dalla Teoria dell’Io-Soggetto di Michele Minolli, si cerca di proporre come possibile punto di partenza uno spostamento dello sguardo dai contenuti storici ad un livello meta-teorico che eviti lo scivolamento verso posizioni antitetiche, ma parimenti ideologiche, che caratterizzano il dibattito attuale.
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Jaran, Mahmoud. "Due gialli a Roma tra via Merulana e Piazza Vittorio: Gadda e Lakhous a confronto." Quaderni d'italianistica 35, no. 2 (2015). http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v35i2.23621.

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Abstract:
<i>Quer Pasticciaccio brutto de via Merulana</i> di Carlo Emilio Gadda (1957) e <i>Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio</i> di Amara Lakhous (2006) raccontano entrambi un omicidio che sconvolge la quotidianità di due quartieri romani: il primo, ambientato in epoca fascista, rimane un mistero grazie all’incompiutezza voluta dell’opera; il secondo, ambientato invece in una Roma multiculturale contemporanea, si risolve nonostante la “doppia verità” a cui giungono le indagini. Oltre a prendere in esame i vari livelli di intertestualità che vanno dall’uso dialettale all’ironia, dal continuo spostamento tra il particolare e l’universale alle sperimentazioni narrative che danno luogo al “romanzo enciclopedico”, il saggio vorrebbe dimostrare, tramite analisi comparativa, come i due romanzi si incontrino soprattutto nell’intento di evidenziare il disagio esistenzialista della società che oltrepassa sia il “giallo”, sia la “verità” che si trova sempre altrove.
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Giachino, Pier Mauro, and Dante Vailati. "Nuovi Anillini (Coleoptera Carabidae) di Grecia e Anatolia." Memorie della Società Entomologica Italiana, November 12, 2019, 3–44. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2018.3.

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Abstract:
Gli autori descrivono le seguenti specie nuove: Prioniomus brachati n. sp., dell’isola di Sámos (Grecia), P. aegeicus n. sp. di Dilek Dagi, Aydin (Turchia), P. assingi n. sp. dell’isola di Kárpathos (Grecia), P. meybohmi n. sp. dell’isola di Sámos (Grecia), P. lompei n. sp. di Doluca, Karahmanmaras (Turchia), Caecoparvus vavrai n. sp. dei dintorni di Kalambaka, Thessalia (Grecia), C. assingi n. sp. dell’isola di chios (Grecia), C. brachati n. sp. dell’Isola di Sámos (Grecia), C. meybohmi n. sp. dell’isola di Sámos (Grecia), C. tauricus n. sp. di Göksun, Karahmanmaras (Turchia), C. lydiae n. sp. di nif Dagi, Izmir (Turchia), C. bialookii n. sp. di Bucak, Burdur (Turchia), Iason lompei n. sp. dell’isola di Sámos (Grecia), I. minoicus n. sp. dell’isola di creta (Grecia), Parvocaecus hetzeli n. sp. dell’isola di Lesbos (Grecia), P. assingi n. sp. di Yamanlar Dagi, Izmir (Turchia). Viene fornita la ridescrizione di Caecoparvus anatolicus (Jedlička, 1968) di Yalova (Anatolia occidentale) e proposto lo spostamento di Parvocaecus tokatensis Vigna Taglianti, 1976 di Almus, Tokat (Turchia) al genere Caecoparvus. Vengono infine discusse le implicazioni faunistiche, filogenetiche e zoogeografiche dei nuovi dati forniti.
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