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Journal articles on the topic 'Stazioni'

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Grilli, Paolo, and Maria Balsamo. "LA COMUNITÀ MACROBENTONICA DELL’ALTO METAURO (APPENNINO UMBRO-MARCHIGIANO)." Fragmenta Entomologica 41, no. 1 (October 31, 2009): 1. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2009.80.

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Abstract:
La parte alta del bacino idrografico del Fiume Metauro (Appennino Umbro-Marchigiano) è stata oggetto di una campagna di ricerca annuale finalizzata alla caratterizzazione della comunità macrobentonica. In quattro stazioni di raccolta è stata riscontrata una comunità di elevata ricchezza tassonomica, alla quale contribuivano taxa stenoeci con valore di indicatori e/o di importanza biogeografica. I popolamenti sono apparsi differenti nelle varie stazioni e nelle diverse stagioni, mostrando nel complesso una relazione inversa tra ricchezza tassonomica e abbondanza del taxon dominante. La diversità tassonomica era più elevata nelle stazioni a maggiore altitudine, caratterizzate da sedimenti grossolani, mentre una sensibile riduzione del numero di taxa è stata osservata lungo l’asta fluviale, dove è apparsa evidente la dominanza di taxa eurieci. La diversità della comunità macrobentonica osservata dimostra l’importanza faunistica ed ecologica del tratto pedemontano del fiume Metauro, evidenziando l’opportunità di una sua gestione attenta alla tutela e alla conservazione.
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Crepaldi, Gabriella. "Gli acquisti eco-sostenibili nel nuovo Codice dei contratti pubblici italiano: considerazioni sul life cycle costing." Revista do Direito 1, no. 54 (January 8, 2018): 86. http://dx.doi.org/10.17058/rdunisc.v1i54.12046.

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Abstract:
L’inquadramento normativo degli appalti verdi in Italia - II. Costi, prezzi e offerte più vantaggiose - III. Il costo del ciclo di vita – IV. Il ciclo di vita come canone di pertinenza: cautele – V. Medie-piccole-micro imprese, produzioni chilometri zero e filiera corta – VI. Osservazioni conclusive sulla qualificazione ambientale delle stazioni appaltanti (e degli enti)
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3

Novak, Christian. "Dove il treno rallenta: riflessioni a partire dalle stazioni." TERRITORIO, no. 54 (October 2010): 35–41. http://dx.doi.org/10.3280/tr2010-054005.

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4

Ferraro, Giovanni. "Stazioni sulla Via verso la Libertà / Stations on the Road to Freedom." Italica Wratislaviensia 1, no. 5 (April 26, 2015): 285. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2014.05.13.

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5

Varnelli, O., G. Varnelli, and B. Bellomaria. "Stazioni naturali e coltivazione sperimentale diGentiana luteaL. nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini." Giornale botanico italiano 130, no. 1 (January 1996): 113. http://dx.doi.org/10.1080/11263509609439513.

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6

Bovati, Marco, Emilia Corradi, Kevin Santus, and Ilaria Valente. "Azioni di riuso e strategie di comunità nei processi rigenerativi post-pa." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 125–31. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12936.

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Abstract:
È possibile immaginare di costruire una rete territoriale nelle aree interne basata sul riuso/riciclo di manufatti esistenti, capace di definire un telaio di supporto ad azioni di prevenzione, mitigazione e gestione delle emergenze, nonché di promuovere la riattivazione di economie e collettività in una dimensione post-Covid?Attraverso un approccio circolare al progetto, l'infrastruttura ferroviaria e le stazioni in disuso potrebbero costituire il supporto di una duplice rigenerazione nella quale azioni di riuso sistemiche e transcalari agiscono per riattivare dinamiche socioeconomiche e spaziali; in questo quadro la relazione tra comunità e progetto può divenire lo strumento per catalizzare nuovi processi di cura e messa a sistema di spazi ed esigenze locali entro problematiche globali.
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Fadda, M. E., P. Tola, R. Cagiano, S. Cosentino, and F. Palmas. "Valutazione dei dati aerosporologici ottenuti in due diverse stazioni di rilevamento di una stessa città." Aerobiologia 3, no. 1-2 (November 1987): 73–77. http://dx.doi.org/10.1007/bf02449997.

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Alaimo, M. G., C. di Martino, and M. R. Melati. "Citoecologia e Confronto Della Carica Aerodiffusa a Palermo, Nel 1996, in Due Diverse Stazioni di Monitoraggio." Giornale botanico italiano 130, no. 1 (January 1996): 431. http://dx.doi.org/10.1080/11263509609439659.

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9

Martina, V., M. A. Rizzo, C. Uggetti, L. Gravellone, A. Giordano, M. Egidi, and M. Gallieni. "CKD-MBD: un caso di devastanti complicanze vertebrali." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 22, no. 3 (January 24, 2018): 4–8. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2010.1220.

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Abstract:
La complessa patologia ossea dei pazienti affetti da insufficienza renale cronica è oggi definita Chronic Kidney Disease-Mineral and Bone Disorders (CKD-MBD) e comprende quadri patologici differenti tra i quali l'osso adinamico (Adynamic Bone Disease-ABD). Le conseguenze dell'ABD non sono meno invalidanti di quelle che insorgono in corso di iperparatiroidismo secondario. Talvolta le manife-stazioni cliniche di ABD, come le complicanze vertebrali a lungo temine qui descritte, possono avere ripercussioni extrascheletriche tali da richiedere necessariamente un approccio terapeutico neuro-chirurgico invasivo, ma l'esito negativo dell'inter-vento effettuato sulla nostra paziente, per l'insor-genza di un'instabilità secondaria, sottolinea la difficoltà di successo quando si opera selettivamente in una situazione clinica di globale deterioramento del tessuto osseo. A questo proposito potrebbe essere valorizzato l'utilizzo di tecniche chirurgiche meno rigide dell'artrodesi strumentata per compensare la minore elasticità e resistenza dell'osso. Da ciò si desume l'importanza di un attento follow-up clinico del paziente e della necessità di una fattiva collaborazione con altri specialisti (neurologo, neurochirurgo, radiologo) per la prevenzione delle complicanze a lungo termine della patologia ossea del paziente dializzato.
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Chersich, S., B. Ivetic, and D. D’Alessio. "Preliminary investigations on the variation of humus forms using two different vegetation-related approaches in mountain sites of Lombardy (Italy)." Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 3, no. 4 (December 18, 2006): 562–68. http://dx.doi.org/10.3832/efor0412-0030562.

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Matheus, Michael. "Borgo San Martino: an early medieval pilgrimage station on the Via Francigena near Sutri." Papers of the British School at Rome 68 (November 2000): 185–99. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003913.

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Abstract:
BORGO SAN MARTINO: UNA STAZIONE DI PELLEGRINAGGIO ALTO MEDIEVALE SULLA VIA FRANCIGENA VICINO SUTRIUna ricerca documentaria suggerisce l'esistenza di una stazione di pellegrinaggio alto medievale sulla via Cassia a sud di Sutri, nelle vicinanze del Fontanile di San Martino. Questa parte della via Cassia formava un ramo della via Francigena come riportato nella Vita di Gerald d'Aurillac di Odo di Cluny, e la stazione di pellegrinaggio, Borgo San Martino, rappresentava una delle tappe finali del pellegrinaggio verso Roma. Nel tentativo di localizzare il sito di Borgo San Martino una ricognizione archeologica dell'area è stata effettuata ed ha condotto all'ipotesi che i resti sostanziali di una villa Romana a Prati San Martino possano essere stati utilizzati (vedi articolo di Gilkes, Martin e Matheus in questo volume).
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Potter, T. W., J. M. Reynolds, and Susan Walker. "The Roman road station of Aquaviva, southern Etruria." Papers of the British School at Rome 67 (November 1999): 199–232. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004566.

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Abstract:
LA STAZIONE STRADALE ROMANA DI ACQUAVIVA, ETRURIA MERIDIONALEAcquaviva era una piccola stazione stradale romana sulla via Flaminia a nord di Roma. Ricognizione intrapreso nel 1967–8 rivelò che in epoca repubblicana ed alto imperiale l'insediamento si addensava intorno ad un importante nodo stradale; nella parte bassa, a sud, fu identificato un altro complesso, con un notevole mausoleo alto imperiale che conteneva un'iscrizione. Nel periodo tardo-romano quest’area divenne il centro dell'insediamento principale, che può essere associato ad una diocesi di cui è nota l'esistenza nel periodo che va dal 465 al 502 d.C, ma non susseguentemente.
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Roncallo, F., I. Turtulici, C. Calautti, I. Ferrea, G. Garrone, I. Gorni, A. Ilariucci, M. Zucchini, and A. Bartolini. "Tomografia Computerizzata e Risonanza Magnetica nella patologia del distretto testa-collo." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2 (April 1997): 189–218. http://dx.doi.org/10.1177/197140099701000207.

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Abstract:
Scopo del lavoro è quello di descrivere le caratteristiche morfologiche TC ed RM delle patologie espansive benigne nel soggetto adulto, correlando le alterazioni di densità alla TC e segnale alla RM, alle lesioni anatomo-patologiche presenti. Queste lesioni espansive benigne, infatti, rivestono un particolare interesse non solo perchè sono piuttosto rare, ma soprattutto perchè possono mimare patologia di altra natura, specie neoplastica maligna. Viene pertanto proposto uno schema di interpretazione delle immagini sulla base delle nozioni embriologiche e di sviluppo, allo scopo di effettuare una corretta diagnosi differenziale tra le lesioni congenite e quelle acquisite benigne nei confronti di quelle maligne. Sono stati valutati retrospettivamente i quadri morfologici TC e RM, eseguiti negli ultimi due anni ed effettuati secondo protocollo iniziale standardizzato, di 350 pazienti (174 maschi, 126 femmine, di età compresa tra i 16 e i 77 anni), con patologia espansiva del distretto testa-collo, accertata con esame clinico e/o strumentale endoscopico. Nella nostra casistica abbiamo riscontrato anche nell'adulto un discreto numero di soggetti affetti da patologia espansiva benigna nell'ambito delle regioni sopra- e sottoioidea del distretto testa-collo, confermata con la biopsia e/o dopo intervento chirurgico (47 casi). Abbiamo distinto diverse categorie principali di lesioni: Lesioni cistiche congenite: cisti di Tornwaldt (6), del dotto tireoglosso (5), delle tasche branchiali (5); Lesioni cistiche acquisite: laringoceli (2), laringomucopioceli (3); Lesioni Vascolari: malformazioni vascolari venose (3), linfangiomi (4); Lesioni neoplastiche benigne: paragangliomi (4), lipomi (2), tumori ghiandolari misti (3), neurinomi (2); Pseudotumori: vascolari: giugulare ectasica (2) e dissezione della carotide interna (2); ossei: osteofitosi vertebrale somatica ed interapofisaria (4). Non deve essere allora dimenticato che nel soggetto adulto si possano manifestare patologie espansive benigne, anche congenite, a primitiva localizzazione negli spazi fasciali profondi periviscerali, oppure in quelli sede delle principali stazioni linfoghiandolari del distretto testa-collo, il cui aspetto clinico-semeiologico è nella maggioranza dei casi del tutto aspecifico e pertanto pone seri problemi diagnostico-differenziali se non addirittura erronee diagnosi di natura. Viene quindi suggerito un razionale ricorso alla diagnostica per immagini TC e/o RM, tenuto conto che una corretta diagnosi differenziale di queste lesioni con effetto massa non può prescindere da una precisa identificazione dello spazio fasciale primitivo di origine e dall'analisi degli aspetti morfologici caratteristici, uniti a nozioni embriologiche, che possono aiutare ad escludere la natura maligna ed a formulare infine una corretta caratterizzazione etiologica, con ovvie conseguenze sulla prognosi e sulla pianificazione di un'idonea terapia.
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Jordan, Peter. "The "return" of Czechs as tourists to the Croatian coast." Tourism and hospitality management 1, no. 2 (December 15, 1995): 357–72. http://dx.doi.org/10.20867/thm.1.2.10.

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Abstract:
Tourist flows from certain regions of origin to certain destinations display a surprising amount of historical persistence in spite of profound changes in the type of tourism, touristic and transport infrastructure and touristic trends. This might be explained by geographic proximity, complementarity as regards leisure facilities, similarity of languages, cultural affinity etc. One of the most striking examples is the "return" of Czechs as tourists to the Croatian coast. The exceptional in this case is that a traditional flow has regenerated after four decades of almost a break, caused by the global political situation of a Cold War and an Iron Curtain. Czechs, in the first line inhabitants of Prague and other urban centers of the Czech Lands, used to frequent the spas of the northern Croatian coast before World War I in large numbers. Baska on the island of Krk, e.g., owed its development to a seaside resort mainly to Czech interest and Emil Geistlich, a publisher from Prague, who set the first touristic initiatives there. In 1910 the resort was officially titled "Croatian-Czech seaside and health resort" and 3 out of 4 guests originated from the Czech Lands (Sersic, 1994, p. 83). But there were other "national" Czech resorts too. In the interwar period the influx from Czechia became less prominent, albeit it was still remarkable. Even in Opatija, although at that time under Italian administration, in 1929 Czech guests ranked second after German tourists. Yet, Opatija hosted more Czech guests than tourists from Austria or even Italy (Statistica delle stazioni di cura .... 1929). During the communist period the flow of tourists from Czechia to the Croatian coast followed quite closely the ups and downs of political liberalization and rigidity oscillating between figures near to zero in the 1940s, 1950s and early 1960s and relative highs in the late 1960s (Prague Spring) and in the mid- 1980s. But immediately after the break-down of Communism in 1989 the flow of Czechoslovakian (actually mainly Czech) tourists to the Croatian coast increased significantly taking advantage of the (due to the wars in Slovenia and Croatia) low prices and easily available accommodation facilities. In 1994 tourists from the Czech Republic held the highest share in foreign overnight stays (Croatian Tourism Figures 1995, p. 24). Already in 1992 Czechoslovakian tourists had spent the relative or absolute majority of foreign tourist nights in 14 resorts statistically documented (Promet turista u primorskim opcinama 1992,1993). Among them were Baska, Krk, Njivice, Rabac, Rab, Kampor and Medveja.
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TOMAS, CARMELO R. "MARINE BOTANY AND ECOLOGY AT STAZIONE ZOOLOGICA." Biological Bulletin 168, no. 3S (June 1985): 168–71. http://dx.doi.org/10.2307/1541330.

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Puglisi, M., M. Aleffi, and M. Privitera. "Nuova Stazione diExormotheca PustulosaSteph. (Exormothecaceae) in Sicilia." Giornale botanico italiano 128, no. 1 (January 1994): 279. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437114.

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Fisković, Igor. "Stazione monastica sull'isolotto Maisan in Dalmatia meridionale." Hortus Artium Medievalium 19 (May 2013): 121–32. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.1.103573.

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Cavazzoli, Luigi. "La Polenghi Lombardo e le istituzioni sperimentali e formative del Lodigiano." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (July 2010): 5–40. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-001001.

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Abstract:
Con l'istituzione nel 1871 della Stazione di caseificio di Lodi. si apre il primo centro di ricerche in una zona di grande produzione di latte, che contribuě al progresso dell'industria lattiero casearia locale e nazionale. Inoltre, l'istruzione professionale si affermň in Italia con questa «Stazione»: e contribuě al lo sviluppo dell'industria lattiera italiana L'intreccio che nel Lodigiano si realizzň fra industria, sperimentazione e formazione nella filiera del latte č in gran parte dovuto alle proficue collaborazioni che s'instaurarono, fra istituzioni pubbliche e private; collaborazioni gestiste da scienziati e tecnici di notevole prestigio e da propensione all'intrapresa, che operarono in un ambiente particolarmente favorevole. Note biografiche: Luigi Cavazzoli dirige il Centro Studi Ivanoe Bonomi e collabora con il Dipartimento di Storia della societŕ e delle istituzioni dell'Universitŕ Statale di Milano, la Fondazione "F. Turati" di Firenze, l'Accademia nazionale virgiliana e l'Istituto mantovano di storia contemporanea. Email: luigi cavazzoli @tin.it
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Borrelli, Antonio. "Benedetto Croce e la Stazione Zoologica Anton Dohrn." History and Philosophy of the Life Sciences 36, no. 3 (January 2015): 425–39. http://dx.doi.org/10.1007/s40656-014-0036-8.

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Farina, Laura. "I Crisomelidi (Coleoptera; Chrysomelidae) del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone (Italia, Lombardia, provincia di Lecco) [Leaf beetles (Coleoptera Chrysomelidae) from Montevecchia and Curone Valley Natural Park (Italy, Lombardy, Lecco)]." Natural History Sciences 2, no. 2 (November 9, 2015): 61. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2015.233.

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Abstract:
<p>Vengono presentati i risultati di un’indagine faunistica condotta nel Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, localizzato all’estremità meridionale del sistema Sudalpino, in provincia di Lecco. Viene fornito un elenco delle 92 specie di Crisomelidi censite (tre delle quali risultano nuove per la fauna lombarda: <em>Aphthona</em> <em>sicelidis</em>, <em>Dibolia</em> <em>femoralis</em>, <em>Crepidodera</em> <em>fulvicornis</em>) con indicazioni corologiche, fenologiche e la lista delle piante nutrici, ricavate in parte dalla letteratura e in parte da osservazioni sul campo. Vengono inoltre fornite alcune considerazioni sistematiche e biogeografiche relative alla specie <em>Aphthona</em> <em>sicelidis</em>. Le raccolte sono state effettuate prevalentemente in 9 stazioni situate all’interno del parco regionale e selezionate in base a criteri fitosociologico-vegetazionali. L’analisi zoogeografica mostra che il gruppo corologico maggiormente rappresentato è quello delle specie ad ampia distribuzione nella regione Olartica (57 specie = 62%), seguito dagli elementi ad ampia distribuzione in Europa (26 specie = 28%), e nel bacino mediterraneo (5 specie = 6%); i gruppi delle specie afrotropicali e orientali presenti anche nell’area mediterranea sono rappresentati da una sola specie (<em>Chaetocnema</em> <em>hortensis</em>), i gruppi di origine Neartica invece sono rappresentati da tre specie (<em>Diabrotica virgifera, Ophraella communa, Leptinotarsa decemlineata</em>).</p><p> </p><p>This paper is the result of a faunistic research on the Chrysomelidae fauna of Montevecchia and Curone Valley Natural Park. The Park is located south of the Alps, in Lombardy, in the province of Lecco. The author provides a list of 92 species collected. Three of these are new for the Lombardy fauna: <em>Aphthona sicelidis,</em> <em>Dibolia</em> <em>femoralis</em> and <em>Crepidodera fulvicornis</em>. The paper contains chorological and phenological notes for many species and taxonomical remarks on <em>Aphthona</em> <em>sicelidis</em>. Most specimens have been collected in 9 sampling-sites placed inside the Park and selected according to physiognomic-vegetational criteria. The zoogeographical analysis shows that the list of species is dominated by Olarctic species (57 species = 62%), followed by European elements (26 species = 28%) and Mediterranean species (5 species = 6%). Afrotropical and Oriental species also present in the Mediterranean area are represented by a single species (<em>Chaetocnema hortensis</em>), the groups of Nearctic origin instead are represented by three species (<em>Diabrotica virgifera, Ophraella communa, Leptinotarsa decemlineata</em>).</p>
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Ramsden, Mark, and Becky Shaw. "Stazione di Topolò Changing the World or Escaping it?" Third Text 17, no. 2 (June 2003): 183–94. http://dx.doi.org/10.1080/09528820309668.

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Pardini, Alessandro. "Hedera in Stazio." Materiali e discussioni per l’analisi dei testi classici, no. 22 (1989): 207. http://dx.doi.org/10.2307/40235935.

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Martignoni, Marco. "Euphrasia cisalpina Pugsley (Orobanchaceae) nella Brughiera di Gallarate (Lombardia, Italia): dati storici e conferma della stazione nelle aree verdi dell’Aeroporto di milano malpensa." Natural History Sciences 1, no. 1 (August 1, 2014): 19. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2014.63.

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Abstract:
L’autore riporta i dati storici dei rinvenimenti di <em>Euphrasia cisalpina</em> Pugsley, stenoendemita insubrico occidentale, nella Brughiera di Gallarate o “Brughiera Grande” e suoi dintorni, segnalando l’attuale persistenza di una consistente popolazione all’interno dell’Aeroporto di Milano Malpensa, l’unica sopravissuta nell’area. La stazione interessa un’ampia superficie relitta di brughiera pedemontana, situata su un paleogreto del fiume Ticino tra 209 e 237 m s.l.m. La popolazione sembra trarre giovamento dalla gestione aeroportuale delle aree verdi.
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Martone, Maria. "Nell'ager campanus, accanto al Vesuvio: la nuova stazione di Napoli Afragola." TERRITORIO, no. 89 (November 2019): 165–74. http://dx.doi.org/10.3280/tr2019-089021.

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Bonifazio, Paola. "Unlikely Partners: Salvo d’Angelo, David O. Selznick, and Zavattini’s ‘Stazione Termini’." Italianist 39, no. 2 (May 4, 2019): 231–41. http://dx.doi.org/10.1080/02614340.2019.1591695.

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Scrivano, Riccardo. "Stazio personaggio, poeta e cristiano." Quaderni d'italianistica 13, no. 2 (October 1, 1992): 175–97. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v13i2.10107.

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Giachino, Pier Mauro, and Borislav V. Guéorguiev. "Studi tassonomici su Leptodirinae di Bulgaria, con revisione dei generi Beskovia e Beronia e checklist delle specie conosciute (Coleoptera Cholevidae)." Memorie della Società Entomologica Italiana 87, no. 1 (June 30, 2008): 79. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2008.79.

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Abstract:
Sono forniti dati tassonomici e corologici su Leptodirinae di Bulgaria, con particolare riferimento ai generi <em>Bureschiana</em> Guéorguiev, 1963, <em>Rhodopiola</em> Guéorguiev, 1960, <em>Beskovia</em> Guéorguiev, 1960, <em>Beronia</em> Guéorguiev, 1960, <em>Bulgariella</em> Karaman, 1958, <em>Netolitzkya</em> Mueller, 1913 ed <em>Hexaurus</em> Reitter, 1885. Viene definita una “linea filetica di <em>Bulgariella</em>” alla quale appartiene il solo genere <em>Bulgariella</em> Karaman, 1958 e una “linea filetica di <em>Beronia</em>” alla quale appartiene il solo genere <em>Beronia</em> Guéorguiev, 1960. È proposta la seguente sinonimia: <em>Vratzaniola pandurskii</em> Dupré, 2000 = <em>Radevia hanusi</em> Knirsch, 1925 n. syn. Sono descritte le seguenti nuove specie: <em>Beskovia tranteevi </em>n. sp. (Bulgaria, regione prebalcanica occidentale, grotta “Bezimenna 22” (= grotta senza nome 22) presso la stazione ferroviaria di Karlukovo, distr. Lovecˇ); <em>Beskovia beroni</em> n. sp. (Bulgaria, Stara planina occidentale, Ponor planina, grotta “Kozarskata pesˇtera” presso la stazione di Lâkatnik, distr. Svoge); <em>Beronia andreevi</em> n. sp. (Bulgaria, Stara planina occidentale, grotta “Ajducka dupka” presso vil. Prevala, distr. Cˇiprovci e grotta “Vodni pecˇ” presso vil. Dolni Lom, distr. Vidin); <em>Hexaurus beroni </em>n. sp. (Bulgaria, Stara planina centrale, Kaloferska planina, grotta “Duhaloto” presso il quartiere di Vidima nella città di Aprilci, distr. Lovecˇ).
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Giovannini, Dino, and Loris Vezzali. "Coesione sociale, senso di sicurezza e immigrazione: uno studio sui residenti italiani e stranieri della zona stazione di Reggio Emilia." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 53–62. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001005.

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Abstract:
In questo studio sono state esaminate le percezioni dei residenti italiani e stranieri dell'area stazione di Reggio Emilia rispetto al proprio contesto abitativo e alla loro qualitŕ della vita. I risultati hanno mostrato sia somiglianze sia differenze tra i due gruppi. Per tutti gli abitanti intervistati č emerso che la qualitŕ della vita č determinata dal livello di soddisfazione per la propria area di residenza e dall'intenzione di trasferirsi altrove. La coesione sociale e il senso di sicurezza risultano entrambi moderati, con conseguenze in parte diverse per italiani e stranieri, dal momento che si caratterizzano come elementi importanti associati alla qualitŕ della vita soltanto per gli stranieri. Nel contributo vengono inoltre discusse le implicazioni teoriche e pratiche dei risultati.
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Goldmann, Julius. "Luoghi di transizione, 'eterotopie' e 'non-luoghi' – osservazioni sulla rappresentazione letteraria della stazione." Études romanes de Brno, no. 2 (2016): 44–56. http://dx.doi.org/10.5817/erb2016-2-4.

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Bellinvia, Tindaro. ""Non siamo razzisti". Tolleranza zero e comitati securitari al quartiere stazione di Pisa." MONDI MIGRANTI, no. 2 (October 2012): 185–99. http://dx.doi.org/10.3280/mm2012-002009.

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Gilkes, Oliver, Sally Martin, and Michael Matheus. "Excavation and survey at Prati San Martino, Sutri." Papers of the British School at Rome 68 (November 2000): 371–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003986.

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Abstract:
SCAVO E RICOGNIZIONE A PRATI SAN MARTINO, SUTRIUna ricerca documentaria ha suggerito l'esistenza di una stazione di pellegrinaggio alto medievale sulla via Cassia a sud di Sutri nelle vicinanze del Fontanile San Martino (vedi articolo di Matheus in questo volume). Una ricognizione archeologica dell'area è stata intrapresa nel tentativo di localizzare il sito di Borgo San Martino, che si suggerisce possa aver utilizzato i resti sostanziali di una villa romana a Prati San Martino. Due stagioni di scavo hanno messo in luce il fatto che il sito fosse stato fortemente danneggiato dall'aratura. Nessuna evidenza di un'occupazione alto medievale è stata rinvenuta, ma è stato possibile investigare una seguenza stratigrafica relativa al periodo classico, che va dall'alto impero al tardo antico.
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Kumar, Danila Zuljan. "Identity Changes in the Slovenian and Friulian Linguistic Communities in the Province of Udine, Friuli-Venezia Giulia, Italy." European Countryside 10, no. 1 (March 1, 2018): 141–57. http://dx.doi.org/10.2478/euco-2018-0009.

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Abstract:
AbstractThe paper discusses the intertwined relationship between identity construction, language practices and language ideologies of Slovenes and Friulians in the Province of Udine, Friuli Venezia Giulia, Italy. We are dealing with two indigenous linguistic minorities whose native language was historically restricted to the private sphere of life. However, due to altered social conditions of decentralization and globalization, the ever-increasing use of these languages outside private sphere has been noticed. The phenomenon will be illuminated by the statements of the members of both linguistic minorities. The final part of the paper will present the reawakening of a dying culture and language of the village of Topolove through an art festival, called Postaja Topolove/Stazione Topolò, whose basic concept is to avoid folklorism and create the most advanced artwork search.
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Coneys, Matthew. "Pilgrimage, Print, and Performance." Journal of Medieval and Early Modern Studies 51, no. 1 (January 1, 2021): 79–104. http://dx.doi.org/10.1215/10829636-8796258.

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Abstract:
This article discusses three poems written in the early 1490s by the Florentine Giuliano Dati (1445–1524), a penitentiary priest at the Archbasilica of St. John Lateran in Rome: the Stazione e indulgenze di Roma (1492–93), Tractato di Santo Ioanni Laterano (1492–94), and Aedificatio Romae (1494). Composed in the popular cantare verse form, which was strongly associated with public performance, these works are an unusual example of printed guides to Rome aimed specifically at an Italian audience. Situating Dati’s cantari within the broader culture of the Roman pilgrimage, the article assesses their relationship with established textual and performance traditions and considers the pastoral motivation behind their production. In doing so, it advocates for closer attention to the permeability between ephemeral print and performance in late medieval pilgrimage and devotional culture.
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Monti, Ersilia. "Testimonianza di Biagio Colamonico sugli scontri del settembre 1943 alla Stazione Centrale di Milano." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (May 2017): 145–59. http://dx.doi.org/10.3280/sil2016-001005.

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Guarino, Riccardo. "Proposta per una parametrizzazione dei fattori stazionali nell’indice di Mitrakos." Ecologia mediterranea 27, no. 1 (2001): 33–54. http://dx.doi.org/10.3406/ecmed.2001.1905.

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Campetella, Paolo. "Viaggiatori e visitatori. Studio preliminare sulla fruizione della stazione San Giovanni della metropolitana di Roma." CADMO, no. 2 (January 2019): 47–64. http://dx.doi.org/10.3280/cad2018-002004.

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Benson, Keith R. "Review paper: The naples stazione zoologica and its impact on the emergence of American marine biology." Journal of the History of Biology 21, no. 2 (1988): 331–41. http://dx.doi.org/10.1007/bf00146991.

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Strangio, Donatella, and Marco Teodori. "Le Terme di Viterbo: dal termalismo sociale ai progetti di rilancio nel segno del turismo del benessere." Agua y Territorio, no. 6 (December 30, 2015): 80–96. http://dx.doi.org/10.17561/at.v0i6.2811.

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Abstract:
Le motivazioni sottese a questo studio riguardano alcuni aspetti finora meno studiati del termalismo in Italia, in particolare le trasformazioni prodotte sul settore termale dall’intervento dello Stato a partire dagli anni tra le due guerre; tale intervento, intensifi catosi nel corso della seconda metà del Ventesimo secolo, produsse un nuovo modello di sviluppo, fuori dalle logiche di mercato, incentrato sul termalismo sociale assistito. Divenuto insostenibile dal punto di vista fi nanziario, dalla fi ne del Novecento l’apporto statale si ridusse drasticamente costringendo le imprese del settore ad elaborare nuovi percorsi per uscire da un profondo stato di crisi.Dopo aver fornito un inquadramento generale, tali processi sono stati studiati attraverso un particolare caso di studio, quello delle Terme di Viterbo. Le vicende di questa stazione termale sono state analizzate storicamente ricorrendo a fonti archivistiche inedite, ma sono state anche inquadrate nei loro assetti odierni sulla base di recenti indagini condotte dalle istituzioni locali, mosse dall’obiettivo di rivitalizzare i fl ussi turistici anche attraverso un nuovo connubio tra termalismo e benessere.
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Njagi, Kaburu Francesco. "Nairobi. Il caro prezzo di un progetto metropolitano." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 37–65. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126003.

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Abstract:
Nell'agosto 2009 i cittadini kenyoti sono stati sottoposti al quinto censimento nazionale dall'anno dell'indipendenza (1964). Il rilevamento del 1999 aveva confermato come il Rift Valley e Nairobi (a cui dal punto di vista geo-demografico possiamo accorpare la provincia centrale) siano il principale polo d'attrazione nelle migrazioni interne al paese. In attesa dei risultati dell'ultimo censimento rimangono in sospeso alcune questioni cruciali: qual č stato l'impatto sul paesaggio urbano della capitale dell'immigrazione di piu' di un milione e mezzo di persone dal 1969 ad oggi? Come sono cambiate, nel tempo, le politiche locali e nazionali di gestione del fenomeno? Per rispondere a queste domande č stato necessario ripercorrere la storia della cittŕ a partire dalla sua fondazione come stazione ferroviaria nel 1899 e la successiva designazione del centro come capitale del Protettorato dell'Africa orientale prima e della Colonia Britannica poi. Le sperimentazioni urbanistiche che hanno contraddistinto Nairobi sin dai suoi esordi ne fanno oggi una cittŕ di grande interesse per delineare le possibili direzioni dello sviluppo urbano in Africa sub-sahariana.
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Ayala, Francisco J. "Science, evolution and natural selection: in praise of Darwin at the Stazione Zoologica Anton Dohrn of Naples." History and Philosophy of the Life Sciences 36, no. 3 (January 2015): 444–55. http://dx.doi.org/10.1007/s40656-014-0031-0.

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ABBAMONTE, Giancarlo. "Esegesi umanistica alle Silvae di Stazio: Parrasio." Euphrosyne 31 (January 2003): 133–53. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.124163.

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Levy, Dylan. "Atoning for an Indiscretion: The Impact of Reception, Publicity, and Censorship on the Re-editing of Stazione Termini." Italianist 39, no. 2 (May 4, 2019): 251–66. http://dx.doi.org/10.1080/02614340.2019.1591715.

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Wässle, Heinz. "Brian Blundell Boycott. 10 December 1924 – 22 April 2000." Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society 48 (January 2002): 51–68. http://dx.doi.org/10.1098/rsbm.2002.0004.

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Abstract:
Brian Blundell Boycott was an outstanding zoologist and neurobiologist. His early research (1947–52), at the Anatomy Department of University College London and at the Stazione Zoologica in Naples, Italy, was on learning and memory in cephalopods and the functional architecture of the octopus brain. From 1952 to 1970 he was a teacher of zoology and later neurobiology at University College London (Zoology Department). Brian's research interests changed in the early 1960s, when he began studying the mammalian retina. Over a period of 35 years he produced many seminal papers that laid the foundation for our modern understanding of the cell types and synaptic connections that form the basis of parallel processing in the retina. In 1970 Brian moved to the Medical Research Council (MRC) Biophysics Unit at King's College London, from which he retired as Director at the end of 1989. He continued to be an active researcher at Guy's Hospital Medical School (1990–97) and in the Institute of Ophthalmology, University College London (1997–2000). Brian was a modest and kind person, generous in sharing ideas and material; he liked to interact and cooperate with other people and was very supportive of young scientists.
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Uccellini, Renée. "Su una similitudine in Stazio Achilleide 1.178–181 e suo intento programmatico." Myrtia 35 (November 12, 2020): 319–46. http://dx.doi.org/10.6018/myrtia.455251.

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Abstract:
In this paper, I propose a reading of a simile in Statius’ Achilleid (1.178–181), inside the Achilles’ first appearance on the scene. In a few lines, Statius condenses an athletic–heroic image, prefiguring the future epic hero of the Trojan war, but paradoxically expressed with an allusive erotic–elegiac language, inspired on the Challimacus’, Theocritus’ and elegiac also style. In particular, the Propertian model, recalled here and in other places of the Achilleid with certain references to elegy 3.14, reveals itself not only as a simple lexical repertoire todraw from, but also a wise exemplum for the metapoetic reflection, particularly supported within the first book of Achilleid , and focused on the ‘curve’ of the cultivated literary genre. In questo contributo propongo alcune riflessioni su una similitudine nell’Achilleide di Stazio (1.178–181), contenuta nella prima apparizione di Achille sulla scena. In pochi versi Stazio condensa un’immagine atletico–eroica, prefigurazione del futuro eroe epico della guerratroiana, ma paradossalmente espressa con un linguaggio formulare allusivamente erotico– elegiaco, di stampo callimacheo, teocriteo ed anche elegiaco. In particolare, il modello properziano, richiamato qui e in altri luoghi dell’Achilleide con sicuri riferimenti all’elegia 3.14, si rivela non solamente un mero repertorio lessicale al quale attingere, ma anche un sapiente exemplum per la riflessione metapoetica, particolarmente sostenuta all’interno del primo libro dell’Achilleide , ed incentrata sulla ‘curvatura’ del genere letterario coltivato.
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Rajala, Ulla. "The bronze and iron age finds from Il Pizzo (Nepi, Vt): the results of the intensive survey in 2000." Papers of the British School at Rome 75 (November 2007): 1–37. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003512.

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Abstract:
I RINVENIMENTI DELL'ETÀ DEL BRONZO E DEL FERRO DA IL PIZZO (NEPI, VT): I RISULTATI DELLA RICOGNIZIONE INTENSIVA DEL 2000Questo articolo presenta i rinvenimenti protostorici documentati durante la ricognizione in località Il Pizzo (Nepi, VT) nel marzo 2000, come parte della ricognizione di Nepi, all'interno del più ampio Tiber Valley Project. La ricognizione intensiva del sito ha previsto l'utilizzo di rilevamenti tradizionali, della ricognizione con stazione totale, della raccolta complessiva di superficie lungo un transetto longitudinale sul promontorio e della raccolta aggiuntiva sui pendii. Sono stati identificati 161 frammenti di ceramica protostorica; 31 dei quali possono essere datati precisamente. Molti di questi sono attribuibili al Bronzo Finale. Due frammenti sono indubbiamente del Bronzo Medio e sette o otto potrebbero essere datati all'età del ferro. Nessun reperto è attribuibile con certezza al Bronzo Recente. Il materiale dell'età del bronzo è compatibile dal punto di vista funzionale con le attività domestiche, mentre quello dell'età del ferro suggerisce una provenienza da un'area funeraria. I dati cronologici permettono di ipotizzare che l'area rappresenti il nucleo di un insediamento a continuità di vita dal Bronzo Medio a quello Finale, seguito da un possibile iato nel Bronzo Recente e ripresa di uso nell'età del ferro, probabilmente come un'area funeraria.
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Benini, Stefania. "Tra Mogadiscio e Roma: Le mappe emotive di Igiaba Scego." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 48, no. 3 (August 27, 2014): 477–94. http://dx.doi.org/10.1177/0014585814543246.

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Abstract:
Il gesto di tracciare una mappa è atto di ordinamento cognitivo e di organizzazione dell’immaginazione, ma è anche atto fondante dell’identità e del suo posizionamento in relazione ai luoghi. Il saggio rintraccia le dinamiche affettive del vissuto della scrittrice italo-somala Igiaba Scego nella struttura di un libro – La mia casa è dove sono (2010) – pensato come mappa di due luoghi in dialogo l’uno con l’altro, Roma e Mogadiscio, fra memoria individuale ed epos familiare, fra scrittura autobiografica e narrazione orale, fra genealogia femminile e soggettività nomade, fra ex impero ed ex colonia, in senso letterale e in senso esistenziale. Tuttavia, il progetto benjaminiano di una mappa del vissuto di Igiaba si accompagna alla sua ironia e alla sua saudade, a un’appartenenza italiana che va dalla letteratura al calcio, e a un’appartenenza somala che non cessa di ricordare al pubblico italiano i crimini coloniali dell’età fascista e l’ancor più criminale amnesia che è seguita loro. Memorie auratiche e memorie funebri di Mogadiscio traspaiono dietro le sagome di monumenti e luoghi mitici di Roma, dal teatro Sistina all’elefantino del Bernini, dalla stele di Axum alla stazione Termini, in una condizione che va dalla diaspora alla rivendicazione di un’identità ibrida e in movimento, dove la mappa è luogo ma è anche, soprattutto, corpo.
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Gragnolati, Manuele. "Zwischen Unsterblichkeit und Auferstehung: das körperliche Jenseits der Göttlichen Komödie." Deutsches Dante-Jahrbuch 93, no. 1 (September 28, 2018): 57–73. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2018-0004.

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Abstract:
RiassuntoQuesto articolo esplora il concetto di »antropologia escatologica« nella Commedia. In un primo tempo verranno presentati i cambiamenti che caratterizzano la concezione escatologica dell’Occidente cristiano a partire dal XII secolo e che si realizzano pienamente nel poema dantesco. Si discuteranno in seguito due modelli antropologici discussi dalla filosofia scolastica a partire degli ultimi decenni del XIII secolo: quello più tradizionale della pluralità delle forme e quello più innovativo dell’unità della forma. In una terza parte si analizzerà la posizione originale presa da Dante all’interno del dibattito filosofico contemporaneo quando nel XXV canto del Purgatorio la figura di Stazio dà una lunga spiegazione sulla formazione dell’anima razionale nell’embrione umano: se infatti la dottina embriologica presentata da Stazio si apre con i dettami della dottrina della pluralità delle forme, essa si conclude secondo i principi dell’unità della forma. La Commedia può così immaginare che quando l’anima si separa dal corpo e giunge nell’aldilà, può crearsi un corpo d’aria che le permette di avere tanto una forma (»veduta«) quanto tutti i sensi (»ciascun sentire«), così che anche senza il suo corpo terreno l’anima può comunque avere una piena esperienza sensoriale dell’aldilà. L’ultima parte dell’articolo mostra come nonostante questa esperienza dei sensi permessa all’anima dal corpo aereo nel periodo tra la morte fisica e la fine dei tempi, la Commedia continui a considerare il Giudizio Universale e la Resurrezione del corpo come gli eventi finali in cui l’essere umano ritroverà la sua pienezza veramente corporea e di conseguenza la sua esperienza dell’aldilà sarà veramente completa e definitiva.
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Santini, Carlo. "La violenza nel Tideo di Stazio: contro l’altro o contro se stesso?" Giornale Italiano di Filologia 66 (January 2014): 225–44. http://dx.doi.org/10.1484/j.gif.5.107490.

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Bessone, Federica. "Sondaggi di stile. A proposito di uno studio sulla Tebaide di Stazio." Rivista di Filologia e di Istruzione Classica 143, no. 1 (January 2015): 183–92. http://dx.doi.org/10.1484/j.rfic.5.123333.

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Parrini, S., A. Acciaioli, F. Sirtori, V. Becciolini, and O. Franci. "Comportamento alimentare di maiale Cinta Senese e Large White x Cinta Senese al pascolo." Archivos de Zootecnia 67, Supplement (January 15, 2018): 53–55. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67isupplement.3572.

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Abstract:
La valorizzazione dei pascoli naturali attraverso il pascolamento può rappresentare un valore aggiunto negli allevamenti zootecnici sia in termini economici sia relativamente alla qualità dei prodotti che ne derivano. Tuttavia, la conoscenza e la comprensione delle strategie di pascolamento è fondamentale per un uso efficiente delle risorse naturali. Questo studio ha lo scopo di confrontare il comportamento alimentare di suini di due tipi genetici: la razza autoctona Cinta Senese e il suo incrocio con la Large White. I suini avevano a disposizione pascoli erbacei, tuttavia veniva distribuita un’integrazione di mangime. Osservazioni dirette sono state condotte sul comportamento di due gruppi di suini al pascolo durante il periodo compreso tra maggio e settembre, quando le risorse pascolive naturali sono maggiormente disponibili. Gli animali sono stati osservati attraverso la metodologia “scan sampling” ogni 15 minuti durante le ore diurne. I risultati dell’elaborazione statistica (ANOVA) hanno rivelato che durante le ore centrali della giornata entrambi i tipi genetici erano meno coinvolti in comportamenti attivi (alimentazione e movimento), mostrando maggiore propensione alle attività di riposo (posizione sdraiato e stazione). In particolare, il movimento ricorreva più frequentemente durante le ore del mattino in entrambi i tipi genetici. Il gruppo Cinta Senese trascorreva più tempo in attività di pascolamento, soprattutto nel grufolamento, durante la mattina rispetto alle ore centrali del giorno, rispetto ai suini Large White x Cinta Senese. Questi risultati confermano la spiccata attitudine della razza locale per la ricerca di alimenti naturali.
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