Academic literature on the topic 'Stimolazione del nervo vago'

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Journal articles on the topic "Stimolazione del nervo vago"

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Sinibaldi, Fabio. "Il vago nella pratica clinica: i dettagli che fanno la differenza." PNEI REVIEW, no. 1 (April 2022): 53–66. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-001005.

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Abstract:
Negli ultimi anni il ruolo centrale del nervo vago (NV) nei processi di auto-regolazione è diventato sempre più noto. Il NV svolge funzioni cruciali e trasversali in diversi meccanismi di adattamento e sviluppo della vita umana, e in particolare di tutti i processi legati a sopravvivenza, emozioni e relazioni. Infatti, il NV ha funzioni importanti che vanno dalla regolazione del battito cardiaco alla raccolta di informazioni sullo stato di tutti gli organi vitali, dalla digestione fino alla risposta immunitaria. Negli ultimi anni si sono diffuse diverse teorie ed approcci per spiegare il funzionamento del vago in fisiologia o a seguito di stress cronico o eventi traumatici. Il tema è diventato così popolare da generare un gergo specifico: ormai è consueto sentire i terapeuti dire, in supervisione o nelle discussioni tra colleghi, espressioni come "con questo paziente abbiamo stabilizzato per bene il vago" o "il vago di questa paziente è bloccato", che, fino a qualche tempo fa, non si usavano. Al fine di sviluppare una pratica clinica consapevole e massimamente efficace, diventa oggi fondamentale sapere esattamente perché e come è interessante agire sul NV secondo una prospettiva ampia e integrata.
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Geloso, Livia. "Riflessioni sul trauma in analisi bioenergetica. Presentazione di un caso." GROUNDING, no. 1 (June 2011): 41–52. http://dx.doi.org/10.3280/gro2011-001005.

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Abstract:
Il contributo ha lo scopo di gettare un rapido sguardo d'insieme sulle molteplici implicazioni che la tematica relativa al trauma ha per l'analisi bioenergetica: la revisione del concetto di "catarsi" e del suo uso pratico; la riflessione sui vari significati della nozione di "corpo"; le questioni del "modello bi-personale" in analisi bioenergetica e della "alleanza terapeutica"; l'integrazione degli studi sul trauma con l'analisi bioenergetica; la critica della definizione del Dsm-IV di Disturbo da Shock Post-Traumatico (Dpts); la necessitŕ di raccogliere il nostro materiale sul tema; l'attenzione al ciclo di vita e l'interesse per il linguaggio metaforico; la definizione di "intelligenza istintuale" per tutte le occasioni in cui Lowen parla di "saggezza del corpo" in relazione al rinnovamento del concetto di "istinto" attualmente in atto anche grazie agli studi neurobiologici sui "neuroni a specchio", quelli sul "Sistema Nervoso Enterico" e quelli sul "Nervo Vago e il Sistema Nervoso Autonomo Triuno"; il dibattito su "civilizzazione/Wilderness-Wildnis", sulla "crisi della modernitŕ" e sulla "sfida della complessitŕ". Il contributo si conclude con l'esposizione di un caso clinico di molestie sessuali.
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Minelli, Andrea, and Michael Di Palma. "La funzione vagale: un link fra psiche, cervello e corpo." PNEI REVIEW, no. 1 (April 2022): 20–37. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-001003.

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Abstract:
Il nervo vago influenza i nostri stati psicologici e la flessibilità delle risposte adattative alle sollecitazioni ambientali e modula la regolazione dinamica dei sistemi biologici coinvolti nell'allostasi. L'output vagale è modulato dall'attività coordinata di strutture cerebrali fra loro interconnesse a formare una rete gerarchica multi-livello, il central autonomic network (CAN), che realizza l'integrazione neuroviscerale tramite anelli multipli di retroazione iterativa centro-periferia (cervello-corpo) operanti a vari livelli di complessità nel nevrasse; ogni livello gerarchico della rete elabora e integra nuovi tipi di informazione rispetto al livello precedente, e contribuisce in maniera più flessibile e contesto-specifica alla modulazione del tono vagale. L'output vagale si associa ad una varietà di processi neuropsichici, come gli stati affettivi, la regolazione delle emozioni, le funzioni esecutive. La compromissione della funzione vagale, associata a bassi indici di variabilità della frequenza cardiaca (HRV), si accompagna a rigidità delle risposte psicofisiologiche, disregolazione dei processi allostatici e all'incremento del rischio per patologie mediche e neuropsichiatriche.
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Minelli, Andrea, and Michael Di Palma. "Asse microbiota-intestino-cervello e neuroinfi ammazione nella patogenesi della malattia di Parkinson." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2022): 31–44. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-002004.

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Abstract:
Studi clinici ed epidemiologici indicano nella malattia infiammatoria intestinale (IBD) un fattore di rischio per la malattia di Parkinson (PD). Nell'intestino dei pazienti PD si osserva una cospicua presenza di cellule T CD4+ (Th1/Th17) che riconoscono specificamente auto-antigeni derivati dai corpi di Lewy, inducendo infiammazione locale, danno tissutale e ulteriore aggregazione di a-sinucleina. Dall'intestino, l'infiammazione T-mediata si estende al cervello, dove i corpi di Lewy arrivano migrando lungo il nervo vago e diffon- dono per via trans-neurale fino alla sostanza nera del mesencefalo, causando i fenomeni neurodegenerativi e le manifestazioni cliniche del PD. L'alterazione del microbiota intestinale, frequente nei sog- getti parkinsoniani, può anch'essa contribuire alla patogenesi del PD: mediatori prodotti dai batteri commensali, quali acidi grassi a catena corta e dopamina, possono infatti influenzare il compor- tamento dei linfociti T e innescare una risposta T-mediata verso i corpi di Lewy, inizialmente localizzata nella mucosa intestinale e poi estesa al cervello. In sintesi, evidenze molteplici compongono un quadro ipotetico innovativo che attribuisce la patogenesi del PD ad un complesso intreccio di fattori (infiammazione intestinale, alterazione del microbiota, neuroinfiammazione), in cui meccanismi di tipo autoimmunitario giocano un ruolo cruciale
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Dissertations / Theses on the topic "Stimolazione del nervo vago"

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Ricci, Matteo. "La stimolazione del Nervo Vago attraverso la pratica di tecniche respiratorie ai fini della neuroimmunomodulazione del riflesso infiammatorio: a Scoping Review." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21932/.

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Abstract:
Introduzione: I neuroni colinergici ricoprono un ruolo importante nella regolazione dei processi flogistici, tale scoperta ha portato la ricerca scientifica ad approfondire questo aspetto, provando che la stimolazione del Nervo Vago può essere utilizzata nel trattamento delle patologie infiammatorie. La respirazione potrebbe essere una tecnica volta a stimolare il Nervo Vago, inducendo cosi spostamenti nell’equilibrio simpatico-vagale verso una predominanza parasimpatica, con i conseguenti riflessi anti-infiammatori. Materiali e metodi: È stata effettuata una prima ricerca in letteratura per identificare studi che provassero la funzione immunologica, anti-infiammatoria, bi-direzionale del Nervo Vago. Attraverso la seconda ricerca è stata analizzata la possibile correlazione tra la pratica di pattern respiratori e la stimolazione del Nervo Vago analizzando i marker tonici vagali. Sono stati visionati i database elettronici PUBMED, CINAHL, COCHRANE e PEDRO. La ricerca è stata effettuata nel periodo che va da marzo 2020 ad ottobre 2020. Risultati: Il Nervo Vago è coinvolto nell’omeostasi dei processi infiammatori attraverso un sistema di controllo bi-direzionale neuroimmunologico. È capace di individuare i processi flogistici silenti nella periferia attraverso le vie afferenti, e mediante la via efferente colinergica anti- infiammatoria li disattiva. In base agli studi analizzati, un pattern respiratorio di circa 6 cicli resp/ min con un rapporto basso tra inspirazione ed espirazione evidenzia un aumento significativo nell’analisi dello spettro dell’ Heart Rate Variability, del baroriflesso e dell’aritmia sinusale respiratoria. Conclusioni: In accordo con i risultati biofisici e neurofisiologici e con le attuali pratiche medico ingegneristiche che utilizzano la stimolazione del Nervo Vago, nel trattamento di diverse patologie, si vuole invogliare la ricerca scientifica ad indagare un possibile utilizzo terapeutico della respirazione.
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CESARONI, ELISABETTA. "Long term effectiveness and outcomes of vagal nerve stimulation for drug resistant epilepsy: a single centre experience." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2020. http://hdl.handle.net/11566/273391.

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Abstract:
Scopo: Negli ultimi due decenni la stimolazione del nervo vago (VNS), è diventata una modalità di trattamento consolidata per l'epilessia farmaco resistente sia nei pazienti adulti sia nei bambini che non possono beneficiare di trattamenti chirurgici resettivi. La maggior parte degli studi condotti fino ad oggi, hanno valutato l’efficacia di questa terapia palliativa con un follow-up dai 12 mesi ai 5 anni. Solo pochi studi hanno valutato un follow-up più esteso. Lo scopo di questo studio è quello di valutare l’evoluzione della stimolazione vagale in pazienti epilettici farmaco resistenti con un follow-up di 10 anni, studiati e impiantati in un unico centro di diagnosi e cura per l’epilessia. L’outcome è stato valutato in relazione all’età di impianto, l’eziologia, il tipo di crisi e la durata dell’epilessia. Metodo: Dal Gennaio 2000 al Gennaio 2019, 160 pazienti con epilessia farmaco resistente, esclusi da un trattamento di chirurgia resettiva, sono stati trattati con la stimolazione vagale presso il Centro Regionale per la diagnosi e cura dell’epilessia Infantile e Adolescenziale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ancona. Nello studio sono stati analizzati i dati di 158 pazienti su 160 totali, due pazienti sono stati esclusi in quanto presentavano al momento dello studio, un tempo di valutazione di soli 3 mesi. L'eziologia dell'epilessia è stata identificata in 115 su 158 pazienti, suddivisa in: strutturale in 82 pz (51,9%), infettiva in 12 pz (7,6%), genetica in 17 pz (10,7%), immune in 4 pz (1,89%). In 43 pazienti (27,2%) non è stata identificata una causa della malattia. Il tipo di epilessia è stata identificata come: generalizzata in 33 pazienti (20,9%), combinata (focali e generalizzate) in 39 pazienti (24,7%) e focale (focali e multifocali) in 86 pazienti (54,4%). L'età mediana all'impianto è di 14,68 anni (intervallo: 0,64 - 60,87, IQR 9,07-19,93), il numero mediano di crisi pre-VNS è 100 (intervallo: 4 - 1200, IQR: 30-200). La mediana dell’età dell’inizio dell'epilessia è di 1,16 anni (intervallo: 0-38,52, IQR: 0,41-5,58), la mediana della durata dell'epilessia prima della VNS è di 11,02 anni (intervallo: 0-45,4, IQR: 6,76-17,03). Il tempo di follow-up mediano è di 60,3 mesi (intervallo: 3,3-235,23; IQR: 36,5 - 107,36). L'efficacia della VNS in termini di risposta sulla riduzione delle crisi e di retention-rate, è stata analizzata ai 3, 6, 18 mesi , 2, 3, 5, 10, 15 anni e all’ultimo follow-up disponibile. Come "responder” sono stati classificati i pazienti che presentavano una riduzione della frequenza delle crisi uguale o maggiore del 50% rispetto al baseline; quest’ultimo identificato con i 3 mesi prima dell’inizio della terapia. Risultati: La riduzione della frequenza delle crisi dopo la stimolazione con VNS è significativa, e la risposta clinica aumenta fino ai 12 mesi post stimolazione. Su 155 pazienti disponibili alla valutazione, la riduzione media del tasso delle crisi è del 36,38% (test di Wilcoxon p <0,001) e il tasso di riduzione delle crisi rispetto al basale, si è visto persistere per ogni follow-up seguente (p <0,001). L'analisi univariata ha mostrato che l'età all'impianto e la minore durata dell’epilessia prima della VNS, ha una correlazione con la risposta sulla riduzione della frequenza delle crisi. I risultati migliori sono stati osservati in pazienti che all’impianto presentavano un’età inferiore ai 6 anni, con una significativa riduzione delle crisi se paragonati ai pazienti adulti ( p = 0.03). I pazienti che al momento dell’impianto avevano un’epilessia da più di 18 anni, mostravano una risposta ridotta rispetto a quelli con una storia di malattia minore ai 6 anni (p <0,01). Per quanto riguarda l'eziologia e il tipo di epilessia, non abbiamo riscontrato differenze significative nella riduzione media della frequenza delle crisi epilettiche dopo la stimolazione vagale. L’analisi dei pazienti “responder” mostra che nel periodo dal 5 ° al 10° anno di follow-up c'è il più alto tasso di fine stimolazione (p <0,01). Dal calcolo della retention-rate si evidenzia che il tempo mediano di stimolazione con la VNS è di 83 mesi. Dopo un periodo di almeno cinque anni di stimolazione vagale attiva, molti pazienti mostrano una riduzione stabile delle crisi. Questa risposta persiste anche dopo un periodo prolungato di sospensione della stimolazione. Conclusione: Questo studio evidenzia che i migliori candidati alla stimolazione vagale sono i pazienti con una breve storia di epilessia e con un’età all’inizio della stimolazione inferiore ai 6 anni. I risultati mostrano inoltre, che la VNS dopo alcuni anni di stimolazione, porta ad una riduzione stabile della frequenza delle crisi che permane anche quando questa viene disattivata. Questi dati inducono ad ipotizzare che la VNS presenta effetti anticonvulsivanti e non si limita ad una azione sulle crisi solo con stimolazione attiva. Si può quindi ipotizzare che dopo una lunga stimolazione vagale di 5 o più anni, i pazienti che hanno risposto con una riduzione delle crisi potrebbero aver cambiato la rete neuronale, modificando stabilmente il meccanismo epilettogenico. Per una migliore applicazione clinica della VNS, sono necessarie ulteriori ricerche scientifiche di base per comprendere quali possono essere i processi che intervengono in questi cambiamenti sulle reti neurali.
Purpose: Over the past two decades, vagus nerve stimulation (VNS) has become an accepted and viable treatment modality for intractable epilepsy, both in children and adults who are not eligible for other forms of surgical treatment. Earlier studies have demonstrated short-term seizure outcomes, usually for up to 5 years; so far, few studies have reported an extended outcome. The aim of this study is to report the seizure outcome after VNS systems implantation in a longitudinal follow-up longer than 10 years in patients with drug-resistant epilepsy followed in a single specialized epilepsy center. There were compare the outcome with respect to age of implant, aetiology, seizure type and epilepsy duration. Methods: One hundred sixty drug-resistant epileptic patients, excluded from ablative surgery, were submitted to vagal nerve stimulation from January 2000 to January 2019. We analyzed 158 out of 160 patients with follow up more than 24 months, two patients are excluded from the study cause of fewer than three months of follow up. Median age at implantation was 14.68 years (range: 0.64 –60.87, IQR 9.07-19.93), median number of seizures pre-VNS was 100 (range: 4 – 1200, IQR: 30-200). The median age at the epilepsy onset was 1.16 years (range: 0 – 38.52, IQR: 0.41-5.58), the median years of epilepsy duration prior VNS was 11.02 years (range: 0 – 45.4, IQR: 6.76-17.03). The median time of follow-up is 60.3 months (range: 3.3 – 235,23; IQR: 36.5 – 107.36). The aetiology of the epilepsy was identified in 115/158 patients: structural in 82 pz (51,9%), infection in 12 pz (7,6%), genetic in 17 pz (10,7%), immune 4 pz (2,5 %) and unknown in 43 pz (27,2%). The epilepsy type were identified: generalized in 33 (20.9%), combined (focal and generalized) in 39 (24.7%) and focal (focal and multifocal) in 86 patients (54.4%). The efficacy of VNS on seizure reduction is analyzed at 3, 6, 18 months, 2, 3, 5, 10, 15 years, and at last available follow up with the previous 3 months of stimulation, in terms of responder rates and retention rate for the entire study period from stimulation onset to study completion. ‘Responders’ patients experiencing a seizure frequency reduction of 50% or more during follow-up. Results: The seizure frequency reduction was significant in the group, as a whole between baseline and the first follow-up. The positive effect of VNS increases until 12 months (155 patients available, mean seizure rate reduction 36.38%, Wilcoxon test p<0.001) and the seizure reduction rate compared with baseline (p<0.001) persists, for each follow-up. Univariate analysis showed a significant effect of implant age on seizure frequency reduction: the best results were observed in ‘very young’ patients (0–6 years); the largest difference is between ‘very young’ and adult patients (p=0.03). Lesser duration of epilepsy had positive influence on outcome: patients with longer history of seizures (>18 years) had a significantly worse clinical outcome compared with patients with less than 6 years of seizures duration (p<0.01). We found no significant difference regarding the aetiology and seizure type of epilepsies in the average seizure frequency reduction. Furthermore the analysis of best responders, show that in the period since 5th year of follow-up to 10th, there was the higher rate of VNS end of stimulation (p<0.01). From evaluation of retention rate the median time of VNS stop stimulation is 83 months. Most of the patients at the end of battery service, without any remarkable change in seizures frequency, did not replacement the generator. Conclusion: Young patients with shorter duration of epilepsy may be better candidates for VNS. The results of this study provide evidence that the VNS could induce anticonvulsant effect, and probably it is not limited to the active stimulation. The processes that mediated these sustained changes are unknown. It is possible to speculate that the patients who reach the best response after 5 or more years of stimulation could change the neuronal network from the epileptogenic mechanism and for this, they could have stable reduction of seizure frequency, despite stimulation is in off. For a better clinical application of the VNS, we need further scientific research to understand what processes are involved in neural networks changes.
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Bosi, Elena. "Sistemi di detezione di attività epilettica nei segnali elettroencefalografici e loro utilità per la terapia." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21809/.

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Abstract:
L’epilessia è una patologia neurologica che si manifesta attraverso crisi epilettiche, improvvise e ricorrenti interruzioni delle normali funzioni cerebrali, che spesso portano ad una alterazione dello stato di coscienza del soggetto. L’aspetto peculiare delle crisi, ossia l’avvenire in modo improvviso e apparentemente imprevedibile, è anche quello maggiormente debilitante per il paziente, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Benché la maggioranza dei soggetti epilettici ottenga il controllo delle crisi attraverso terapia farmacologica, il 25% dei pazienti presenta crisi non controllabili attraverso le odierne terapie disponibili. Diventa quindi fondamentale la progettazione di nuovi sistemi non invasivi che consentano, attraverso l’analisi di tracciati elettroencefalografici (EEG), la detezione delle crisi epilettiche, anche preventivamente, e che sulla base dei dati rilevati siano utili per il monitoraggio della malattia e per la somministrazione di trattamenti e terapie alternative. Lo scopo di questa tesi è dimostrare la fattibilità di sistemi di detezione di crisi epilettiche basati su EEG di superficie, proponendo alcuni esempi ritrovati in letteratura. Il primo sistema presentato basa la detezione sulle oscillazioni ad alta frequenza registrate nel tracciato EEG, che si sono rivelate essere buoni biomarker per valutare sia la severità della patologia sia l’outcome del trattamento chirurgico. Il secondo esempio è quello di un sistema closed loop che, in risposta alla rilevazione di precisi cambiamenti nel tracciato EEG o nella frequenza cardiaca riconducibili alla crisi epilettica, attiva la risposta di un dispositivo di stimolazione del nervo vago per ridurre durata e gravità della crisi o evitare che questa abbia luogo. L’ultimo sistema presentato utilizza, con buoni risultati, reti neurali artificiali convoluzionali per classificare i tracciati EEG e determinare se rappresentano attività normale, preictale o ictale.
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Books on the topic "Stimolazione del nervo vago"

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Books, Empire of, and PureCure. Potere Del Nervo Vago: Come Attivare il Potere Dell'autoguarigione Attraverso la Stimolazione Del Nervo Vago e Poterti Finalmente Liberare Dei Tuoi Disturbi Quotidiani. Independently Published, 2021.

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Morelli, Edoardo. Nervo Vago: La Guida Definitiva Alla Stimolazione Del Nervo Vago. Esercizi Di Autoaiuto per Ridurre Ansia, Stress e Prevenire e Curare le Infiammazioni. Guarendo Dai Traumi Psico-Fisici. Independently Published, 2021.

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Tau, Marta. Nervo Vago: Sblocca il Potere Curativo Del Nervo Vago per Superare le Malattie Croniche, le Infiammazioni e L'autoimmunità. Independently Published, 2021.

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Laureti, Allegra De. Nervo Vago - Attivazione Del Nervo Vago: Esercizi per Stimolare il Tono Vagale, Ridurre Infiammazioni Croniche, Ansia, Depressione e Molti Altri Disturbi Psicofisici. Independently Published, 2021.

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Pubblicazioni, Rea. Nervo Vago e la Teoria Polivagale: Come Superare Stress, Ansia e Depressione Grazie Al Potere Curativo Del Nervo Più Importante. Independently Published, 2021.

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6

LEFA, Jack. Nervo Vago: 10 Semplici Esercizi per Attivare il Potere Di Guarigione Innato Del Tuo Corpo. Independently Published, 2022.

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Necci, Michelle J. Nervo Vago: E Teoria Polivagale 2 in 1, Esercizi Illustrati per l'Attivazione Del Nervo Vago, Stimola il Tono Vagale per Superare Ansia, Stress, Infiammazioni, Depressione, e Attacchi Di Panico. Independently Published, 2022.

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