Academic literature on the topic 'Storia della medicina'

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Journal articles on the topic "Storia della medicina"

1

Guerra, Giovanni. "La relazione medico paziente: dialogo tra psicologia e medicina sull'adattamento." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2021): 137–51. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11606.

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Abstract:
Il rapporto medico-paziente, tema ampiamente dibattuto in letteratura, viene qui proposto indicando l'adattamento come terreno di incontro nel quale medicina e psicologia possano dialogare, condividendo lo stesso punto di osservazione, pur mantenendo le loro specificità di lettura dei fenomeni e di intervento.La vita è un continuo processo adattativo la cui storia è il risultato deterministico e imprevedibile del gioco delle risorse, delle possibilità, dei vincoli, dei limiti, delle occasioni propri sia del soggetto sia della realtà.Questa formulazione dell'adattamento si applica tanto allo sviluppo biologico quanto allo sviluppo psicologico e, pur nella differenza dei "materiali" osservabili, offre un comune vertice di osservazione.La malattia è un evento quasi inevitabile della vita e coinvolge il soggetto in tutta la sua complessità bio-psico-sociale. Da qui, la sollecitazione a includere il malato con la sua soggettività (valori, storia, emozioni, fantasie …) all'interno del campo clinico. Tale inclusione, peraltro, pone due domande: da una parte, sulle ragioni dell'eclissi dell'interesse per la soggettività e, da un'altra parte, sul potenziale valore aggiunto apportato dalla presenza della soggettività del paziente nel campo clinico.La logica dello sviluppo del sapere e delle tecniche in medicina spiega le ragioni del progressivo disinteresse per la soggettività, ma lo stesso sviluppo implica la valorizzazione dell'individualità biologica. L'individualità non è, di per sé, la soggettività ma costituisce indubbiamente la via per prendere in considerazione la singolarità dei processi adattativi alla malattia.L'inclusione della soggettività se appare evidentemente vantaggiosa per il paziente, offre anche al clinico il vantaggio di una partecipazione attiva e di adesione ai percorsi diagnostici e terapeutici. Nella narrazione che il paziente fa della storia della malattia, infatti, si può rintracciare e comprendere anche la sua strategia adattativa. In particolare, si avanza la proposta di lettura della narrazione ipotizzando il vissuto della malattia e le aspettative nei confronti del curante come organizzatori della narrazione.
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2

Battaglia, Yuri. "Conoscere il passato per guardare al futuro." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 3 (July 31, 2013): 276–77. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1053.

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Abstract:
La conoscenza della storia italiana della “ν∊φρoς λóγoς” (Nefrologia), termine coniato dal medico inglese A.A. Osman (1883–1972), è di fondamentale importanza per un giovane che si avvicina a questa affascinante specialità. Attraverso la storia, infatti, si comprendono gli entusiasmi e gli sforzi fatti dai fondatori per far sviluppare un nuovo campo della medicina fino ad allora ben poco conosciuto. In questo articolo si ripercorrono le tappe fondamentali della nascita della nefrologia, dai primi rudimentali studi anatomici e fisiopatologici allo sviluppo delle prime tecniche dialitiche, fino al primo trapianto renale effettuato in Italia. È una storia affascinante, in cui molti ricercatori italiani, nel corso dei secoli, hanno dato un loro determinante contributo all'acquisizione delle conoscenze necessarie per la cura e la gestione dei pazienti nefropatici.
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LINO, LUCIA ALVES, ALEXANDRE MAGNO DA COSTA, and ALFREDO TIOMNO TOLMASQUIM. "NOVA MEDIA." Nuncius 16, no. 2 (2001): 767–79. http://dx.doi.org/10.1163/182539101x00695.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title In questo articolo viene presentata la Bibliografia Brasiliana di Storia della Scienza. Il database, che raccoglie una grande quantit di pubblicazioni, anche recenti, concernenti la storia della scienza, della tecnologia e della medicina, stato concepito non soltanto come strumento di aiuto bibliografico, ma intende offrire un contributo per una pi ampia conoscenza delle attivit di ricerca in questo settore in Brasile. Una prima base di 1200 voci gi disponibile per la consultazione in rete.
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Bonuzzi, di Luciano. "La storiografia medica nell'età della Rivoluzione : l'esperienza francese e italiana." Gesnerus 48, no. 2 (November 25, 1991): 157–70. http://dx.doi.org/10.1163/22977953-04802002.

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Abstract:
Dopo un breve cenno alia storia della storiograjia medica da fppocrate alVeta della grande Rivoluzione, si confrontono i contributi italiani efrancesi editi alia fine del ’700. Nel ’700 la storia della medicina segue indirizzi annalistici, bibliografici e metodologici. In Francia, con Pinel e Cabanis, la storia della medicina ha soprattutto carattere metodologico come aveva insegnato Cullen. Anche in Italia, dove rinteresse per la disciplina è più tardivo rispetto agli altri paesi europei, si impone il modello metodologico trasmesso dalla cultura di lingua francese.
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5

Binetti, Paola. "La dimensione etica nella formazione infermieristica: un problema di stile di vita, di contenuti specifici e di integrazione culturale." Medicina e Morale 46, no. 5 (October 31, 1997): 939–62. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.869.

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Abstract:
La recente entrata in vigore della nuova Tabella XVIII ter, che contiene l’ordinamento didattico di tutti i diplomi universitari afferenti alla Facoltà di medicina offre, rispetto alla precedente, maggiori spazi per lo studio della Bioetica, sia come disciplina a sè stante sia come disciplina trasversale, punto di riferimento essenziale anche per gli altri corsi. La Bioetica, collocata al termine del corso di studi nel cuore del corso di Diritto sanitario, deontologia e Bioetica applicata, può trovare i suoi fondamenti culturali nello studio della Antropologia, - parte integrante delle Scienze umane previste nel II anno di Corso, e della Storia e Filosofia della Medicina, corso previsto nel III anno. La proposta formativa del LIU è quella di anticipare una serie di crediti del corso di Filosofia della Medicina al I anno, in modo da aumentare l’esposizione dello studente alle problematiche di tipo etico, inserendole fn dal primo momento nel suo progetto educativo. Obiettivo di fondo è quello di fare della Bioetica e delle sue implicazioni culturali la rete concettuale di riferimento, vera struttura portante, di tutto l’edificio formativo dello studente del DUI, dal momento che una vera innovazione oggi è possibile solo nel quadro di valori etici con cui l’infermiere si relaziona con il malato e la sua famiglia, elabora risposte coerenti per le nuove esigenze emergenti sul territorio e si dispone ad affrontare una linea di ricerca di alto profilo scientifico.
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Porteri, Corinna. "Bioetica clinica – Considerazioni bioetiche su un caso clinico: P. P. di anni 35." Medicina e Morale 48, no. 6 (December 31, 1999): 1107–19. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.791.

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Abstract:
Si propone l’analisi etica di un caso clinico di ambito psichiatrico, giunto all’attenzione del Comitato etico delle Istituzioni Ospedaliere Cattoliche di Brescia. Per una proposta di soluzione a questa storia clinica, insieme al riferimento alla documentazione internazionale relativa ai diritti dell’uomo in generale e ai diritti del malato di mente in particolare, l’Autore indica la necessità di assumerne la prospettiva etica secondo cui il bene della persona più debole, il benessere di questo malato, è “bene per me”. L’analisi del caso proposto evidenzia in particolare il dovere della medicina di accostarsi alla persona malata nella sua interezza, attraverso l’attenta considerazione della sua storia e degli aspetti fisico, mentale e sociale che la costituiscono. Il caso pone inoltre la questione di una specifica discussione bioetica del disturbo mentale, tema che non sempre entra nelle trattazioni classiche della bioetica.
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Misztal, Henryk. "Elementy prawnokanoniczne "świętości kanonizowanej" w świetle najnowszej jurysprudencji Kongregacji Spraw Kanonicznych." Prawo Kanoniczne 39, no. 3-4 (December 10, 1996): 171–97. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1996.39.3-4.06.

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Abstract:
La teologia prepara di solito il concetto della santità; il diritto canonico invece adatta questo concetto alle esigenze della procedura di beatificazione e canonizzazione. Le misure della „santita canonizzata” elaborate da secoli e inserite alla prattica della Congregazione delle Cause dei Santi, sono sempre le stesse: il martirio, le virtù eroiche e il miracolo. L’articolo tratta dell’evolizione dei concetti sopramenzionati durante i secoli e particolarmente tratta dell’aggiornamento della dottrina di Benedetto XIV alle esigenze dei tempi moderni con il contributo delle scienze: storia, medicina, psichologia e psichiatria. Oltre questo l’autore del l’articolo vuole mostrare come secondo la dottrina del Concilio Vaticano II la „santità canonizzata” diventa più vicine e accesibile a tutti i fedeli.
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Catananti, Cesare. "L’antropologia alla base della medicina: un dibattito antico ed attuale." Medicina e Morale 45, no. 6 (December 31, 1996): 1135–50. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.894.

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Abstract:
La storia della medicina è stata costantemente punteggiata da un vivace dibattito su quelli che sono i contenuti del sapere medico, su quello che è il corretto esercizio applicato di quel sapere e sul se e sul come quel sapere e quell’agire si integrino in un’ottica antropologica. Questo costante richiamo ad una umanizzazione dell’assistenza medica tradisce il profondo bisogno di una medicina centrata sull’uomo e non sulla malattia. Un bisogno molto antico dato che già nel V sec. a.C. le divergenze tra la scuola medica di Cos e quella di Cnido vertevano proprio su tale questione. L’autore dopo aver ripercorso brevemente in questa prospettiva la storia della medicina, mette in luce come con l’individuazione e la diffusione del metodo scientifico, quantitativo, nel XVII sec. gli aspetti tecnici, economici, sociologici hanno prevalso su quelli relazionali. Mentre, a suo giudizio, è nella ricerca delle integrazioni psico-biologiche che il medico doctus ed expertus potrà far valere la sua sapientia, scientia e sapienza cordis tra loro amalgamate; falitando così il suo rapporto con il paziente il quale sarà caratterizzato non da un atteggiamento paternalistico o autoritario ma di paritaria empatia. Si tratta allora di costruire una tecnè che poggi in maniera armonica ed equilibrata su due pilatri: quello della conoscenza scientifica e quello dell’ethos umanitario. una medicina, quindi, che faccia coincidere antropologia e tecnologia.
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Von Engelhardt, Dietrich. "Il rapporto medico-paziente in mutamento: ieri, oggi, domani." Medicina e Morale 48, no. 2 (April 30, 1999): 265–99. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.805.

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Abstract:
L’articolo illustra l’evoluzione del rapporto medico-paziente in diverse epoche storiche: l’Antichità, il Medioevo, l’Epoca Moderna. L’Autore sottolinea l’importanza che ha la Storia della Medicina nel prevenire il pericolo di una tecnicizzazione del rapporto medico paziente e nell’arricchire questo stesso rapporto delle dimensioni antropologica, cosmologica e metafisica. Nell’illustrare tale percorso l’Autore si avvale di alcune raffigurazioni artistiche. Le opere d’arte possiedono forza terapeutica: “ cultura e medicina umana sono profondamente intrecciate. Ogni forma d’arte può essere di aiuto alla diagnostica, alla terapia, alla prevenzione e alla riabilitazione e può offrire diverse forme di aiuto nel rapporto con la malattia, con la morte e con il dolore”. Il rapporto medico-paziente non dipende soltanto alla medicina, ma è anche espressione della cultura e della società alle quali appartiene la medicina stessa. Per contribuire all’umanizzazione della medicina, dell’assistenza e dell’ospedalizzazione è necessario tener presente il panorama culturale, perché la medicina non si pone fuori dalla società, sebbene abbia una sua dinamica autonomia. L’Autore sottolinea che l’obbiettivo della medicina del futuro deve consistere nel ristabilire un collegamneto tra l’antropologia, la cosmologia, la metafisica e la scienza. Non deve essere una separazione tra una medicina di tipo sperimentale, “scientifica” da un lato, e una medicina che si avvale dell’antropologia della cosmologia e della metafisica dall’altro. A questo riguardo il rapporto medico-paziente è il nodo centrale nel quale si può realizzare l’incontro tra le scienze naturali con le scienze umanistiche.
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Capocci, Mauro. "Tra politica e medicina. La storia della malaria in Italia." PASSATO E PRESENTE, no. 76 (March 2009): 143–50. http://dx.doi.org/10.3280/pass2009-076008.

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Abstract:
- Mauro Capocci discusses a recent book by Frank Snowden, who reconstructs the history of the struggle against malaria in Italy during the 20th century, and Eugenia Tognotti's study of that sickness in Sardinia. Until 1970 malaria was endemic in Italy, concentrated traditionally in river plains and along the coasts, but with a lower mortality in North Italy because of the cold winter climate and drainage of the marshland areas. The two studies are notable not only for the history of medicine and science, but because of the attention they pay to the social and political aspects of the struggle against malaria. Keywords: Italy, History, Medicine, Malaria. Parole chiave: Italia, Storia, Medicina, Malaria.
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Dissertations / Theses on the topic "Storia della medicina"

1

COZZA, ANDREA. "STORIA DELL'ATEROSCLEROSI." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3445075.

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Abstract:
Introduzione: l’aterosclerosi rappresenta una delle condizioni patologiche a più alto impatto nella salute umana. Infatti le patologie correlate all’aterosclerosi come infarto miocardico e ictus cerebrale costituiscono tra le principali cause di morte della popolazione di oggi. Data l’enorme rilevanza dell’aterosclerosi nella patologia umana abbiamo deciso di indagare la storia della sua patogenesi attraverso le varie epoche storiche. In particolare la nostra attenzione si è focalizzata sul periodo tra fine Ottocento e inizio Novecento poiché in questo periodo si sviluppano le specializzazioni mediche e i primi studi dal valore ancora attuale come quelli sul rapporto tra colesterolo e aterosclerosi. Scopo dello studio: tratteggiare l’evoluzione storica delle conoscenze sulla patogenesi dell’aterosclerosi. Materiali e metodi: utilizzo di fonti d’epoca e non ancora studiate assieme ad alcune revisioni sull’argomento. Risultati: l’aterosclerosi è una condizione patologica diffusa nelle popolazioni del passato come in quelle attuali. Il fiorire degli studi sull’aterosclerosi risale al primo Ottocento. Grande attenzione verso tale patologia fu posta tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento epoca in cui si svilupparono anche i primi studi sperimentali. In particolare quelli sul colesterolo, la dieta e lo sviluppo di lesioni aterosclerotiche. Si sviluppano la teoria della degenerazione, dell’incrostazione e dell’infiammazione. Nella seconda metà del Novecento proseguono gli studi sui lipidi, si pone attenzione inoltre sui tipi cellulari dell’aterosclerosi, sul danno endoteliale e nuovamente sui processi infiammatori. Conclusioni: l’aterosclerosi rappresenta una delle più complesse malattie nel campo della patologia umana. L’approccio per la sua comprensione è stato e deve essere multidisciplinare e traslazionale.
Introduction: atherosclerosis represents one of the pathological conditions with the highest impact on human health. In fact, pathologies related to atherosclerosis such as myocardial infarction and stroke are among the main causes of death in nowadays population. In relationship with the enormous importance of atherosclerosis in human pathology, we decided to investigate the history of its pathogenesis through the various historical periods. In particular, our attention was focused on the period between the late nineteenth and early twentieth centuries since in this period medical specializations and the first studies of still current value such as those on the relationship between cholesterol and atherosclerosis developed. Aim of the study: outline the historical evolution of knowledge on the pathogenesis of atherosclerosis. Materials and methods: use of coeval sources and not yet studied together with some revisions on the subject. Results: atherosclerosis is a common pathological condition in populations of the past as well as in current ones. The flourishing of studies on atherosclerosis dates back to the early nineteenth century. Great attention was paid to this pathology between the end of the nineteenth century and the beginning of the twentieth century, when the first experimental studies were also developed. In particular, those on cholesterol, diet and the development of atherosclerotic lesions. The theory of degeneration, encrustation and inflammation are developed. In the second half of the twentieth century, studies on lipids continued, attention was also paid to the cell types of atherosclerosis, endothelial injury and again on inflammatory processes. Conclusions: atherosclerosis represents one of the most complex diseases in the field of human pathology. The approach for its understanding has been and must be multidisciplinary and translational.
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Tartarini, Chiara <1969&gt. "Quadri di sintomi. Teoria della immagini, storia dell'arte e scienze umane in medicina." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6031/1/Tesi_per_PDF_-_preprint.pdf.

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Abstract:
Lo studio analizza il modo in cui la storia dell’arte e la visual culture vengono utilizzate all’interno delle medical humanities, e cerca di suggerire un metodo più utile rispetto a quelli fin qui proposti. Lo scritto è organizzato in due parti. Nella prima parte sono analizzate alcune teorie e pratiche delle scienze umane in medicina. In particolare, ci concentriamo sulla medicina narrativa e sugli approcci con cui la storia dell’arte viene inclusa nella maggioranza dei programmi di medical humanities. Dopodiché, proponiamo di riconsiderare questi metodi e di implementare il ruolo di un pensiero storico e visivo all’interno di tali insegnamenti. Nella seconda parte, alla luce di quanto emerso nella prima, ci dedichiamo a uno studio di caso: la rappresentazione della melanconia amorosa, o mal d’amore, in una serie di dipinti olandesi del Secolo d’Oro. Colleghiamo queste opere a trattati medico-filosofici dell’epoca che permettano di inquadrare il mal d’amore in un contesto storico; in seguito, analizziamo alcune interpretazioni fornite da studiosi e storici dell’arte a noi contemporanei. In particolare, esaminiamo lo studio pionieristico di Henry Meige, pubblicato sulla “Nouvelle iconographie de la Salpêtrière” nel 1899, da cui emerge la possibilità di un confronto critico sia con le posizioni iconodiagnostiche di Charcot e Richer sia con quelle della prima psicoanalisi.
The research aims to study the way art history and visual culture are utilised in the medical humanities, and to suggest a more profitable approach compared to the usual ones. The text is organised in two parts. In Part I, we examine the main purposes of medical humanities’ theories and practices. In particular, we focus on narrative medicine and on the techniques by which art history has been included in most of their programmes. Then, we propose to review these methods in order to improve the role of a historical and visual thought inside these teachings. In Part II, we consider a series of paintings of the Dutch Golden Age representing the love melancholy, or lovesickness, in view of what shown up in the first part. We connect these images with medico-philosophical treatises of that time, setting the disease in its historical context; then we examine the interpretations some scholars and art historians suggested about them. Above all, we consider the pioneering study by Henry Meige, appeared in the “Nouvelle Iconographie de la Salpêtrière” (1899), that demonstrates the possibility of a critical comparison with the “icono-diagnosis” approach used by Charcot and Richer, and, obviously, with the first works of psychoanalysis.
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Tartarini, Chiara <1969&gt. "Quadri di sintomi. Teoria della immagini, storia dell'arte e scienze umane in medicina." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6031/.

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Abstract:
Lo studio analizza il modo in cui la storia dell’arte e la visual culture vengono utilizzate all’interno delle medical humanities, e cerca di suggerire un metodo più utile rispetto a quelli fin qui proposti. Lo scritto è organizzato in due parti. Nella prima parte sono analizzate alcune teorie e pratiche delle scienze umane in medicina. In particolare, ci concentriamo sulla medicina narrativa e sugli approcci con cui la storia dell’arte viene inclusa nella maggioranza dei programmi di medical humanities. Dopodiché, proponiamo di riconsiderare questi metodi e di implementare il ruolo di un pensiero storico e visivo all’interno di tali insegnamenti. Nella seconda parte, alla luce di quanto emerso nella prima, ci dedichiamo a uno studio di caso: la rappresentazione della melanconia amorosa, o mal d’amore, in una serie di dipinti olandesi del Secolo d’Oro. Colleghiamo queste opere a trattati medico-filosofici dell’epoca che permettano di inquadrare il mal d’amore in un contesto storico; in seguito, analizziamo alcune interpretazioni fornite da studiosi e storici dell’arte a noi contemporanei. In particolare, esaminiamo lo studio pionieristico di Henry Meige, pubblicato sulla “Nouvelle iconographie de la Salpêtrière” nel 1899, da cui emerge la possibilità di un confronto critico sia con le posizioni iconodiagnostiche di Charcot e Richer sia con quelle della prima psicoanalisi.
The research aims to study the way art history and visual culture are utilised in the medical humanities, and to suggest a more profitable approach compared to the usual ones. The text is organised in two parts. In Part I, we examine the main purposes of medical humanities’ theories and practices. In particular, we focus on narrative medicine and on the techniques by which art history has been included in most of their programmes. Then, we propose to review these methods in order to improve the role of a historical and visual thought inside these teachings. In Part II, we consider a series of paintings of the Dutch Golden Age representing the love melancholy, or lovesickness, in view of what shown up in the first part. We connect these images with medico-philosophical treatises of that time, setting the disease in its historical context; then we examine the interpretations some scholars and art historians suggested about them. Above all, we consider the pioneering study by Henry Meige, appeared in the “Nouvelle Iconographie de la Salpêtrière” (1899), that demonstrates the possibility of a critical comparison with the “icono-diagnosis” approach used by Charcot and Richer, and, obviously, with the first works of psychoanalysis.
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RIVA, MICHELE AUGUSTO. "L’Autonomia della Psichiatria Universitaria in Italia. Analisi dell'Archivio "Carlo Lorenza Cazzullo"." Doctoral thesis, Università degli Studi dell'Insubria, 2016. http://hdl.handle.net/10281/172686.

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5

Trevisiol, Cleopatra <1988&gt. "Globalizzazione delle malattie: lo sviluppo della sanità pubblica da nazionale a globale attraverso il riproporsi di vecchie e nuove pandemie." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20736.

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Abstract:
Le pandemie di COVID 19, dell’ H1N1 e altre epidemie come ebola, SARS ci ripropongono una problematica che in questi tempi globalizzati pensavamo di aver superato. L’avvento delle pratiche igieniche, degli antibiotici, dei vaccini e l’evolversi della sanità pubblica ci hanno fatto dimenticare quello che avveniva nel passato, a tal punto da veder minimizzare le malattie infettive nella mente dei più in mode “no vax” ma anche in scelte governative politiche/economiche infelici come i tagli in sanità avvenuti negli anni passati. Questa tesi andrà ad indagare nel passato ripercorrendo le più famose epidemie ed analizzando le scelte politiche e sanitarie dei governi fino alla formazione della World Health Organization e al delinearsi dell’international health diplomacy.
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Chen, Yi <1993&gt. "Analisi sulla dietetica e sull’aspetto psico-somatico attraverso lo sguardo della medicina tradizione Cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21494.

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Abstract:
Su questa tesi tratterrò della medicina cinese in ambito dietetico e psico-somatico. In quanto la concezione filosofica del Daoismo è profondamente connessa con lo sviluppo della Cultura Cinese contribuendo alla nascita della scienza medica negli albori della civiltà. Il carattere tradizionale cinese yi 醫, la parte superiore rappresenta una freccia nel petto e la parte inferiore è il contenitore di vino. Il racconto ha una valenza simbolica di un sciamano che danza nella ritualità con una mano avente una freccia e l’altra una borraccia di vino. Queste ritualità sono ben connesse con una religione animica e colpendo sul corpo delle persone innesca un effetto terapeutico, invece il vino si è sempre saputo anche in Occidente della sua proprietà disinfettante per i batteri. Nell'antica Cina, gli sciamani praticavano i riti con l'intenzione di scacciare dai corpi gli spiriti malvagi e l'effetto positivo di questi riti era di portare sollievo ai dolori degli ammalati. Nel corso degli anni, ci fu un’evoluzione imponente delle pratiche curative e diventano affermativamente pratiche mediche con uso degli aghi di pietre, decotti di piante, pratiche di massaggio, uso di coppettazione, applicazione di moxibustione, adozione di dietetica, trattamento psico-emotivo ed esercizi energetici. Il focus sarà sulla dietetica e sull’equilibrio psico-emotivo, scomponendo dalle basi dell’unità del Dao allo Yin yang e ai cinque fasi trasformative e collegando una varietà di concetti derivanti ed esempi di categorizzazione diagnostico e terapeutico.
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Miola, Silvia <1990&gt. "La medicina del Dharma Prevenire e curare le malattie con le pratiche olistiche buddhiste." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5455.

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Abstract:
L'elaborato intende analizzare le caratteristiche peculiari della medicina buddhista cinese valorizzando, in modo particolare, alcuni degli aspetti più salienti che la differenziano dalla medicina tradizionale. La riflessione, compiuta a partire dall esperienza personale presso alcuni monasteri cinesi ( Fawang , Qixia, Shaolin) non tralascia elementi storico-letterari e artistici.
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Marrone, Daniela. "Thomas Linacre e altri inglesi laureati in medicina a Padova nei secoli XV e XVI." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424219.

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Abstract:
Due to the lack of overview studies clarifying the reasons that encouraged many English students to graduate in Medicine at the University of Padua, with this research first of all I tried to provide a frame of reference in which this phenomenon has developed and who were the main protagonists, from the late fifteenth century on. The English Thomas Linacre was undoubtedly the first, in order of time, among the graduates in Medicine in Padua (1496), to have an impact on the studies of the History of Medicine, so that he can be considered one of the most famous representatives of the English and European medical Humanism. Therefore, in this research, I gave special attention to the study and the description of his figure as scholar. Linacre has been the subject of several essays, mostly dated, in the field of Humanities and of the History of Medicine, especially by British authors. Besides having examined the bibliography on the subject, I inspected original documents of Linacre, such as manuscripts and old prints. I also tried to highlight in particular his humanistic and scientific education achieved during his travel in Italy, especially in Florence, Rome, Padua and Venice, travel that allowed the English student to combine proficiently the study of Greek and the one of medicine. In this investigation I gave attention also to the results that Linacre obtained by his work of translation from Greek: he was, in fact, one of the most famous interpreters of the works of Galen. Finally, I attempted to draw attention to other British students who graduated in Medicine in Padua and who contributed with their studies to the development of English and European scientific Humanism: John Chamber (1470-1549), Edward Wotton (1492-1555) and John Caius (1510-1573) and William Harvey (1578-1657), the discoverer of the circolation of the blood. For this study I investigated in the major libraries of Padua and in important research centers of the United Kingdom: I have inspected in London the Archives and the Library of the Royal College of Physicians and the British Library; in Oxford the Bodleian Library.
In assenza di studi d’insieme che spieghino le ragioni per cui molti studenti inglesi scelsero di laurearsi in Medicina all’Università di Padova, con la presente ricerca si è voluto inquadrare il contesto in cui questo fenomeno si sviluppò e quali furono i suoi principali protagonisti, dalla fine del XV sec. in poi. Thomas Linacre fu, senza dubbio, il primo, in ordine di tempo, tra i laureati a Padova in medicina (1496), a lasciare un segno importante negli studi di Storia della Medicina, tanto da poter essere considerato uno dei più celebri rappresentanti dell’Umanesimo medico inglese ed europeo. Per questo, nella presente tesi di dottorato, è stato riservato ampio spazio allo studio e alla descrizione della sua figura di studioso. Linacre è stato oggetto di vari saggi, per la maggior parte datati, nel campo degli studi umanistici e storico-medici, specialmente di area britannica. Oltre ad avere esaminato la bibliografia sull’argomento, ho preso visione diretta dei materiali originali di Linacre, quali manoscritti, documenti e antiche stampe. Ho cercato inoltre di mettere in evidenza in particolare la formazione umanistica e scientifica conseguita dallo studioso inglese durante il suo viaggio in Italia, specie a Firenze, Roma, Padova e Venezia, peregrinatio academica che gli consentì di combinare proficuamente lo studio del greco e quello della medicina. Nella ricerca è stato dedicato spazio anche ai risultati che Linacre ottenne attraverso la sua opera di traduzione dal greco: egli fu infatti uno dei più celebri interpreti delle opere di Galeno. Infine in questa ricerca sono stati presi in considerazione altri studenti inglesi che si laurearono in Medicina a Padova e che contribuirono con i loro studi allo sviluppo dell’Umanesimo scientifico inglese ed europeo: John Chamber (1470-1549), Edward Wotton (1492-1555), John Caius (1510-1573) e William Harvey (1578-1657), lo scopritore della circolazione del sangue. Questa indagine è stata condotta nelle principali biblioteche di Padova e in importanti centri di ricerca della Gran Bretagna: sono stati ispezionati a Londra gli Archivi e la Biblioteca del Royal College of Physicians e la British Library; a Oxford la Bodleian Library.
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Ferretto, Silvia. "Bassiano Lando e la scienza" della medicina tra filosofia e teologia nel XVI secolo"." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2010. https://hdl.handle.net/11572/368776.

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Abstract:
Il presente lavoro intende ricostruire la vita, e la vicenda umana oltre che professionale di un personaggio chiave dei rapporti tra umanesimo, filosofia, medicina e religione nel XVI secolo italiano ed europeo, Bassiano Lando († - 1562), per "ricollocare", tramite l'indagine su questa figura del panorama medico e filosofico cinquecentesco, le svolte riconosciute dalla storiografia come epocali della medicina, ed in particolare dell'anatomia nel XVI secolo, che hanno avuto come teatro la città di Padova.
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Santangelo, Giulia <1988&gt. "Il testo divulgativo medico-scientifico in Italia e in Cina: analisi, adattamento e sottotitolazione di "La teoria dei metodi diagnostici del Huang Di Nei Jing" 黄帝内经的 珍法学 e "I misteri dei cinque visceri" 五脏的奥秘 e traduzione di un capitolo di I nove tipi di costituzione 人分九种." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4785.

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Abstract:
Il lavoro di tesi in oggetto è nato principalmente da un mio interesse personale sia nei confronti del tema, la medicina tradizionale cinese e la divulgazione medica, che nei confronti di una modalità particolare di traduzione che è di fatto la sottotitolazione. Il mio interesse per la sottotitolazione è nato già da tempo ed è stato oggetto di un mio precedente lavoro di tesi, per cui ho scelto anche in occasione di questo lavoro finale a conclusione del percorso di laurea magistrale, di seguire la stessa direzione. L’elaborato si articola in più parti legate da unico tema dominante, il testo divulgativo medico-scientifico, attraverso l’analisi di due audiovisivi tratti dalla serie di documentari ispirati al Huang Di Nei Jing intitolati “La teoria dei metodi diagnostici del Huang Di Nei Jing” e “I misteri dei cinque visceri” e un manuale divulgativo “I nove tipi di costituzione”. L’obbiettivo finale è quello di riuscire ad analizzare i tratti peculiari del testo divulgativo e vedere come e se le tipologie di testi in esame riescono a presentare dei temi e dei contenuti così ricchi a un pubblico di massa in modo comprensibile e accessibile. Lo studio è stato molto interessante perché è riuscito a mettere in luce delle analogie tra i tre prototesti in lingua cinese ma anche delle differenze, legate a vari motivi tra cui anche e spesso quelli di natura editoriale o la diversa tipologia di lettore modello o ancora la loro finalità ultima ( far conoscere aspetti della medicina tradizionale, formare ed educare sul tema ecc…). Inoltre è importante tener conto del fatto che la traduzione in lingua italiana ha dovuto sottostare ad alcune limitazioni imposte dalla tipologia testuale stessa, come nel caso del numero di caratteri per la sottotitolazione o a consuetudini editoriali specifiche del testo divulgativo medico in lingua italiana. L’elaborato presenta due capitoli introduttivi sulla storia della divulgazione in Cina e in Italia e sul rapporto tra paziente e medico che ha una forte influenza sul piano linguistico (lingua settoriale, tecnicismi collaterali), e inoltre è stato dedicato un breve capitolo introduttivo al Huang Di Nei Jing essendo l’argomento centrale dei testi cinesi. A seguire vi è il corpo della tesi costituito dai testi in lingua cinese a confronto con la traduzione in italiano dove emergono le principali scelte traduttive che verranno spiegate dettagliatamente all’interno del commmento traduttologico. Quest’ultimo è diviso in due parti a seconda delle tipologie testuali analizzate, ed è introdotto da un capitolo sull’analisi delle caratteristiche del testo divulgativo sia a livello sintattico che semantico e lessicale. Infine, è opportuno dire che varie fonti, dizionari e testi paralleli mi hanno offerto un grande contributo durante il mio lavoro; in particolare l’opera di Unschuld e la traduzione di Ilza Veith del Huang Di Nei Jing e i testi paralleli in generale sono stati in questo caso specifico molto utili insieme al supporto di dizionari quali il Ricci e il Classfied dictionary of Traditional Chinese medicine.
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Books on the topic "Storia della medicina"

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Zanobio, Bruno. Storia della medicina. Milano: Masson, 1997.

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Franco, Bellato, and Giuffra Valentina, eds. Storia della medicina e della psicologia. Ghezzano (PI) [i.e. Pisa, Italy]: Felici, 2012.

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Angeletti, Luciana R. Storia della medicina e bioetica. Milano: Etas Libri, 1992.

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Bernabeo, Raffaele A. Elementi di storia della medicina. Padova: Piccin, 1993.

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Cosmacini, Giorgio. Storia della medicina e della sanità nell'Italia contemporanea. Bari: Laterza, 1994.

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6

Segreti, Vincenzo. Amantea nella storia della medicina calabrese. Cosenza: Orizzonti meridionali, 2004.

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7

Musitelli, Sergio. La prostata nella storia della medicina. Pavia: Selecta medica, 2006.

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8

Congresso, nazionale di storia della medicina (31st 1983 Ancona Italy and Senigallia Italy). Medicina e storia: Atti del XXXI Congresso Nazionale di storia della medicina. Ancona: Il lavoro editoriale, 1986.

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9

Fausto, Bonora, ed. Nuove immagini per la storia della medicina. Bologna: Pàtron, 1986.

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10

Bruzzone, Egidio. Storia e medicina nella storiografia della peste. Genova: Edizioni culturali internazionali, 1987.

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Conference papers on the topic "Storia della medicina"

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Baratin, Laura, Alessandra Cattaneo, and Elvio Moretti. "Porta Valbona a Urbino: la sua rappresentazione tra storia e restauro." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11401.

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Porta Valbona in Urbino: its representation between history and restorationThe Porta Valbona study is part of a complex project of conservation and valorisation of the defensive walls of Urbino that the research group, of the School of Conservation and Restoration of the University of Urbino Carlo Bo, has developed in recent years. Built in 1621 it is the most important gate of the city both because it is connected to Via Mazzini, one of the main streets of the historic centre, and for its spectacular architectural appearance created for the wedding of Prince Federico Ubaldo della Rovere with Princess Claudia de Medici. The two eagles, in limestone, placed at the sides of the door, date back to the mid-eighteenth century and are the work of the Rimini architect Giovan Francesco Buonamici. It is also the only Gate of Urbino which has a monumental facing facing outwards, or towards Piazza del Mercatale. Despite having undergone several restorations and consolidations over the centuries, it has not been modified in its original appearance. Porta Valbona, together with the city walls, represents a real urban palimpsest, an exceptional case of sedimentation and stratification which, despite the events, still allows us to reconstruct its historical events. The applied design method was based on the following analyzes: a) urban analysis: knowledge of the characteristics and urban potential of the door; b) historical analysis: knowledge of the historical evolution and of the specific qualities of the door; c) geometric analysis: metric and architectural survey; d) material analysis, study of materials and forms of deterioration; e) structural analysis: identification of the morphological and constructive organization from the structural point of view. All the large amount of information obtained from the analysis was managed thanks to the use of GIS systems. Thus it was possible to identify the shape and character of the monument and its testimonial, constructive and architectural values ​​were recognized. On the basis of an internal analysis of the cultural asset and an external analysis of the context in which it is located, it was possible to define the strengths, weaknesses, opportunities and threats.
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