Academic literature on the topic 'Stratigrafia'

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Journal articles on the topic "Stratigrafia"

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Squassina, Angela Paola. "La Casa dell’abate a San Giovanni in Persiceto: Indagini conoscitive e questioni operative per la conservazione di un «edificio-fossile»." Arqueología de la Arquitectura, no. 5 (December 30, 2008): 207. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2008.96.

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Abstract:
manufatto medioevale a struttura mista in legno e muratura, uno dei pochi superstiti in Italia, probabile sede dell’Abate del Monastero di Nonantola. Si tratta di un «edificio-fossile», oggetto di grande interesse data la rarità, l’antichità della struttura e delle modalità costruttive, nonché per la presenza di una stratificazione quasi millenaria. La Casa dell’Abate è stata infatti sottoposta ad un lento ma continuo processo di trasformazione per sostituzione graduale degli elementi lignei con muratura, che lo ha condotto da una condizione di edificio-fondaco a carattere non residenziale, verso un assetto prevalentemente abitativo. A ciò si aggiunge una generale condizione di ridotta leggibilità stratigrafica, dovuta ad un intervento risalente agli anni Sessanta, che ha comportato profonde trasformazioni strutturali ed una generale alterazione delle superfici esterne sistematicamente rinnovate, con conseguente modifica della percezione di antichità dell’insieme. Una condizione che suggerisce alcune riflessioni sul rapporto fra leggibilità stratigrafica e conservazione dell’autenticità. In un edificio fortemente alterato, viene drasticamente ridotta la capacità risolutiva dello strumento stratigrafico, di cui diventa necessario ricalibrare codici e modalità applicative. Tuttavia, da questa necessità di continuo adattamento a diverse condizioni di lettura, risulta un’articolazione della stratigrafia – qualora inclusa organicamente nella concezione del progetto di restauro – e la leggibilità stratigrafica può divenire anche prezioso indicatore delle alterazioni indotte e criterio tecnico-culturale di orientamento del progetto, come tensione ideale verso il controllo delle trasformazioni nell’intervento. Che si configura qui in termini minimali e rispettosi delle testimonianze superstiti frammentate e della loro leggibilità stratigrafica.
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Doglioni, Francesco. "Ruolo e salvaguardia delle evidenze stratigrafiche nel progetto e nel cantiere di restauro." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 113. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.10.

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Abstract:
La relazione affronta diversi aspetti del rapporto tra stratigrafia e restauro architettonico.Dopo aver descritto la posizione nei confronti dell’utilizzo della stratigrafia delle principali correnti di pensiero sul restauro in Italia, vengono trattate la questione dell’autenticità e degli interventi a contrasto degli effetti di degrado che coinvolgono le tracce della stratificazione. Ai fini della riconoscibilità degli interventi di restauro, si propone di concepirli e realizzarli come strati intenzionalmente realizzati per consentire a posteriori la lettura della sequenza, e si indicano accorgimenti e modi operativi.Vengono presentati tre casi di restauro (il Chiostro delle Cucine nel Convento di S. Paolo a Parma, la chiesa di S.Marcello a Feltre, il Convento di S. Cosma e Damiano a Venezia) che, con modalità articolate, cercano di coniugare la conservazione e la leggibilità delle tracce con gli obiettivi più generali del restauro.
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Ciarcia, Sabatino, Torre, Mario, and Mitrano, Tommaso. "Stratigrafia della Formazione del Ponticello (Miocene superiore, Appennino campano)." Italian Journal of Geosciences, no. 3 (2009): 715–21. http://dx.doi.org/10.3301/ijg.2009.128.3.715.

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Parenti, Roberto. "Dalla stratigrafia all’archeologia dell’architettura. Alcune recenti esperienze del laboratorio senese." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 73. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.7.

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Abstract:
L’autore presenta tre delle linee di ricerca sviluppate dal Laboratorio senese, risultato della prassi operativa su alcune centinaia di edifici. La prima è una riflessione sulla complessità del processo di formazione del deposito stratificato, sulle strategie da seguire nell’esecuzione dell’indagine e sulla necessità di un ‘progetto conoscitivo’ preliminare all’indagine stessa. La seconda linea di ricerca affronta lo studio delle malte. L’obiettivo è quello di calibrare gli strumenti che possono essere impiegati per ricorrere all’analisi delle malte nell’identificazione delle attività edilizie. Le malte possono considerarsi come il perfetto fossile guida per le attività dell’edilizia storica, poiché devono essere preparate al momento del loro utilizzo (non possono essere reimpiegate), anche per i più piccoli interventi. L’ultima parte del contributo tratta della fotografia rettificata, grazie alla quale è possibile simulare un modello virtuale dell’edificio, “ricostruendolo” nelle sue varie fasi costruttive, e attraverso il quale studiare e verificare tutte le operazioni di analisi della struttura materiale.
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Giraudo, Andrea. "Stefano Resconi, Il canzoniere trobadorico U. Fonti, canone, stratigrafia linguistica." Studi Francesi, no. 185 (LXII | II) (August 1, 2018): 299–300. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.13185.

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Leonardi, Lino. "Problemi di stratigrafia occitanica. A proposito delle Recherches di François Zufferey." Romania 108, no. 430 (1987): 354–86. http://dx.doi.org/10.3406/roma.1987.1840.

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GRIFFITHS, R. "Review. 'Integriste' e 'integrisme': Stratigrafia di due vocaboli francesi. Siccardo, Francesco." French Studies 39, no. 1 (January 1, 1985): 117–18. http://dx.doi.org/10.1093/fs/39.1.117.

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Hamarneh, B. "Relazione dello scavo del complesso ecclesiale di Nitl. Stratigrafia e ceramica." Liber Annuus 56 (January 2006): 399–458. http://dx.doi.org/10.1484/j.la.2.303653.

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Francovich, Riccardo, and Giovanna Bianchi. "L’archeologia dell’elevato come archeologia." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 101. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.9.

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Abstract:
A seguito della recente comparsa in Italia di numerosi studi dedicati all’archeologia dell’architettura, si vuole proporre con questo contributo una riflessione sui rapporti tra la stratigrafia verticale e quella orizzontale e, in particolare, sui rapporti tra l’indagine dell’evidenza materiale (strutture verticali) e la sua interpretazione. In questo contesto si presentano alcuni studi coordinati dall’Insegnamento di Archeologia Medievale dell’Università di Siena, riguardanti progetti realizzati intorno alla nascita e allo sviluppo dei castelli, con particolare riferimento alla Toscana centro meridionale.
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Lanci, Luca, William Lowrie, and Alessandro Montanari. "Stratigrafia magnetica ad alta risoluzione del limite Eocene-Oligocene nella successione Umbro-Marchigiana." Rendiconti Lincei 9, no. 2 (June 1998): 103–23. http://dx.doi.org/10.1007/bf02904394.

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Dissertations / Theses on the topic "Stratigrafia"

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Salo, A. (Aleksi). "Hautakankaan oksidigabron mineralogia, stratigrafia ja geokemia." Master's thesis, University of Oulu, 2016. http://urn.fi/URN:NBN:fi:oulu-201604091433.

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Abstract:
Tämän työn tarkoituksen oli tutkia Iin kunnan alueella sijaitsevan Hautakankaan gabromuodostuman stratigrafiaa, mineralogiaa ja kemiallista koostumusta. Tärkein tutkimuksen osa oli selvittää intruusion eri osien suhde toisiinsa sekä selvittää tarkemmin intruusion evoluutiota. Tutkimuksen kohteena oleva Hautakankaan mafinen-ultramafinen intruusio on Fe-, Ti- ja V-pitoisuuksiltaan mielenkiintoinen. Titaani on määritelty EU:ssa kriittiseksi raaka-aineeksi. Tutkimusaineistona ovat Geologian tutkimuskeskuksen luovuttamat geokemialliset analyysit, litologiset havainnot kairasydämistä sekä 53 ohuthiettä, jotka kattoivat kaikki kairauksissa tavatut kivilajit. Mineralogisia tutkimuksia tehtiin WDS-EPMA-laitteistolla Oulun yliopiston elektronioptiikan laitoksella ohuthieistä. Tutkielmassa käsitelty analytiikka koostuu XRF- sekä ICP-MS-analyyseistä. Hautakankaan intruusio on noin 6 km pitkä ja 150 m leveä, pohjois-eteläsuuntainen, pystyasentoinen, differentioitunut ja tektonisesti pilkkoutunut mafis-ultramafinen intruusio. Se sijaitsee Pudasjärven arkeeisen kompleksin alueella Oijärven-Yli-Iin vihreäkivivyöhykkeen eteläpuolella ja erottuu magneettisella kartalla muista alueen kivilajeista. Fe-Ti-V-rikkaat kivet sijaitsevat intruusion keskiosassa massiivisena-semimassiivisena yksikkönä. Pirotteinen Fe-Ti-V-mineralisaatio tavataan intruusion koko pituudelta. Intruusiota leikkaavat proterotsooiset ja varhaisproterotsooiset mafiset juonet. Intruusio on tunkeutunut Tannilan granodioriitin ja Oijärven-Yli-Iin vihreäkivivyöhykkeen väliseen kontaktivyöhykkeeseen. Intruusio voidaan stratigrafisesti jakaa neljään pääyksikköön: 1. alaosan ultramafinen peridotiittiyksikkö, 2. keskiosan gabronoriitti sekä pyrokseniitti, 3. yläosan oksidipirotteinen monzodioriitti ja 4. pohjoisosan breksia. Massiivinen-semimassiivinen Fe-Ti-V-esiintymä liittyy keskiosan pyrokseniittiin. Stratigrafiset yksiköt eroavat toisistaan mineralogisesti sekä raudan ja titaanin oksidien määrän suhteen. Intruusion eri osien kontakti ovat sekä vaihettuvia että teräviä. Mahdollisesti ferropikriittinen kantamagma on fraktioivan kiteytymisen kautta muodostanut pirotteisen ja massiivisen-semimassiivisen oksidigabron. TiO₂-pitoisuus on enimmillään 13,9 p-% ja Fe-pitoisuus 49,2 p-%. Ilmeniittiä ja magnetiittia tavataan sekä suotautuneina sekarakeina että omina erillisinä rakeinaan. Intruusion mineralogia on muuttunut myöhäismagmaattisissa prosesseissa huomattavasti: ilmeniitti on muuttunut paikoin kauttaaltaan leukokseeniksi ja pyrokseenit uraliitiksi. Sen sijaan aivan massiivisimmassa oksidimalmissa ilmeniitti ei ole lainkaan muuttunut.
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Michielini, Erica. "Stratigrafia di Depositi Tardoquaternari dell'Alta Pianura Veneta." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9463/.

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Abstract:
Basandoci sugli studi di stratigrafia sequenziale, nel Bacino Padano possiamo identificare tre principali unità sedimentarie: unità basale con FST e LST, unità intermedia con TST e unità superficiale con HST. Lo scopo principale di questo elaborato prevede la ricostruzione di dettaglio delle caratteristiche stratigrafiche del primo sottosuolo, situato nell'alta pianura veneta, in termini di facies, con relativa interpretazione dell'evoluzione paleoambientale. Più nel dettaglio, attraverso la realizzazione e interpretazione di due sezioni stratigrafiche, si analizzerà la distribuzione spaziale e la geometria di corpi sedimentari di natura fluviale nel substrato cercando di ipotizzarne le modalità di formazione.
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MINARELLI, Luca. "Ricostruzione geologica tridimensionale della stratigrafia tardo-quaternaria nel sottosuolo di Ferrara." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2013. http://hdl.handle.net/11392/2388859.

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Abstract:
This work is aimed at the reconstruction of the upper Quaternary depositional architecture, below the urban area of Ferrara, in northern Italy. The study area is part of the lower alluvial plain of the Po and Reno rivers and is therefore dominate by fluvial channel sands, levee sands-silts, and interchannel depression mud. The research was focused on the reconstruction of a digital geological model of the sedimentary bodies buried in the first 35 m under the topographic surface. The study units accumulated through Holocene and late Pleistocene times. The research work is based on the analysis of a rich data set, derived from about 2,000 subsurface investigations, consisting of continuous coring, penetration tests (including CPTU and SCPTU), and water wells stratigraphy. The subsurface modelling was achieved through both the conceptual interpretation of surface and subsurface information and the computerized geostatistic interpolation of digitalized data. The digital interpolation overcame the large heterogeneity of the data set into a homogeneous statistical and conceptual framework, through the use of a time and economic efficient work protocol. The research work achieved the reconstruction of the environmental evolution of the area, from the last glacial maximum time up to the present. The large climatic and eustatic fluctuations of the Quaternary largely influenced the environmental evolution and sedimentary dynamics of the area. During the last sea-level lowstand, a large body of synglacial river sands accumulated into the research area, under middle alluvial plain conditions. During phases of the eustatic rising, a thick alluvial plain body aggraded in the southern portion of the study area, fed by Apennines derived rivers, whereas non depositional condition persisted on the northern structural high. The maximum transgression was matched with the widespread sedimentation of fresh water marsh muds. During the highstand times, sands accumulated into both the Po and Reno channels, and mud into the adjacent interfluvial depressions. The research work demonstrated the great role played by the compressive deformation of this portion of the seismic active Apennines Foredeep Basin in the shaping of the depositional architecture. The sedimentary successions accumulated onto the anticline crests are much thinner than those sedimented into the syncline areas. The stratigraphic interpretation of the subsurface data can improve the geotechnical and hydrogeological work and support an improved seismic danger mitigation of an area significantly affected by the May 2012 earthquakes.
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ROSSI, ELISABETTA. "Antroponimia femminile nel Piemonte del XVI secolo: variabilità linguistica e stratigrafia sociale." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/945767.

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De, Pantz Chiara. "Stratigrafia dei depositi tardoquaternari dell'alta pianura forlivese tra il fiume Montone e il fiume Ronco." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7830/.

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Abstract:
Lo studio stratigrafico di diverse prove geognostiche nel sottosuolo dell’alta pianura forlivese ha permesso di ricostruire uno scenario stratigrafico di dettaglio dei depositi tardoquaternari del Bacino Padano. Attraverso la realizzazione di una sezione stratigrafica, parallela al margine del bacino, nei territori compresi tra il comune di Forlì e Forlimpopoli, ottenuta utilizzando stratigrafie di pozzi per acqua, di sondaggi a carotaggio continuo e di prove penetrometriche corredati da datazioni radiometriche, ha evidenziato un’architettura stratigrafica tipica di una pianura alluvionale. L’analisi di facies e le correlazioni stratigrafiche mostrano un’evidente suddivisione dei depositi alluvionali in quattro intervalli stratigrafici a controllo glacio-eustatico. Alla base sono presenti depositi che possono essere attribuibili ad un sistema di regressione forzata (FST), durante i quali si verificherebbe l’incisione dei sistemi alluvionali. I corpi amalgamati di canale fluviale, invece, sarebbero riconducibili alla successiva fase di stazionamento basso del livello del mare (LST), avvenuto durante l’ultimo acme glaciale. Al di sopra di questi depositi, la presenza di corpi lenticolari, isolati, di canale fluviale, entro depositi fini di piana inondabile, è compatibile con una fase di sollevamento del livello del mare (depositi trasgressivi o TST) ed infine i depositi sommitali, prevalentemente fini, potrebbero rappresentare la fase di stazionamento alto del livello del mare (HST). La definizione della geometria dei corpi sepolti in Pianura Padana costituisce uno strumento di rilevante importanza nella ricerca e nella protezione della risorsa idrica: in particolare, l’applicazione dei principi di stratigrafia sequenziale risulta fondamentale nell’interpretazione della distribuzione spaziale dei corpi acquiferi.
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Ortolan, Riccardo. "Stratigrafia paleobiologica a macroinvertebrati marini nel Pleistocene inferiore-medio di Montalbano Jonico (Basilicata)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24940/.

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Abstract:
La tesi analizza le dinamiche a macroinvertebrati bentonici marini lungo la “Sezione Ideale” di Montalbano Jonico (Matera) che era stata candidata a GSSP per il Pleistocene medio. Obiettivo è quello determinare se le associazioni a molluschi avessero risposto alle dinamiche glaciale interglaciale, individuate dagli isotopi stabili dell’ossigeno, anche in contesti relativamente profondi. Unendo tutti i dati raccolti è stato possibile affermare che le associazioni a macroinvertebrati bentonici abbiano risposto alle variazioni climatiche e hanno permesso di quantificare le oscillazioni del livello marino alla scala glaciale interglaciale. Inoltre, analizzando i depositi messisi in posto durante il MIS 19, sono state ricostruite delle oscillazioni a scala sub-milankoviana. Questo ha permesso di constatare che negli stadiali del MIS 19a siano documentate delle associazioni a macroinvertebrati bentonici con strutture tassonomiche simili a quelle rinvenute nel MIS 20. Le evidenze raccolte ci permettono di affermare che alla scala della ciclicità climatica di 104-5 anni il turnover faunistico sia associabile alle variazioni batimetriche, ad una scala a più alta frequenza (103-4 anni), il turnover sia invece maggiormente influenzato dalla stabilità dei parametri ambientali che contraddistinguono gli ambienti deposizionali campionati. Nel dettaglio periodi glaciali e stadiali del MIS 19a, sono caratterizzati da associazioni dominate da Ditrupa che indicata instabilità legata ad apporti sedimentari e/o torbidità dell’acqua. Mentre, periodi di interstadiali e interglaciali presentano depositi caratterizzati da associazioni dominate da Tritia e Alvania che testimoniano contesti di piattaforma esterna e ridotti apporti terrigeni. In conclusione, l’analisi delle associazioni a macroinvertebrati marini ha permesso di identificare i principali “driver” ambientali del turnover faunistico a diverse scale temporali e ricostruire le dinamiche paleoambientali lungo la Sezione Ideale.
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Ricchi, Alessandro. "Analisi di facies e stratigrafia dei depositi tardo-quaternari della Pianura Padana centrale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7860/.

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Abstract:
La ricostruzione dettagliata dell’architettura stratigrafica e delle facies delle successioni tardo-quaternarie sepolte al di sotto delle pianure alluvionali moderne sta assumendo un’importanza crescente come strumento per le ricostruzioni paleoambientali e paleoclimatiche e per la correlazione dei sistemi deposizionali continentali e costieri, finalizzata alla caratterizzazione geometrica di corpi sedimentari che rappresentano potenziali serbatoi. Un impulso significativo verso la caratterizzazione dell’architettura stratigrafica dei depositi tardo-quaternari del Bacino Padano è stato fornito, negli ultimi quindici anni, da un’intensa campagna di perforazioni operata dal Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli di Regione Emilia-Romagna, nell’ambito della realizzazione della Carta geologica d’Italia in scala 1:50.000. Tuttavia, per ottenere un numero sufficiente di informazioni stratigrafiche è necessario un dataset molto esteso e le perforazioni (sondaggi a carotaggio continuo) presentano costi estremamente elevati. I limiti operativi delle descrizioni dei sondaggi a carotaggio continuo possono essere superati utilizzando metodi indiretti che si basano sullo sfruttamento delle proprietà geotecniche dei depositi tardo-quaternari. In questo lavoro di tesi l’analisi delle caratteristiche geotecniche delle prove CPTU è stata sfruttata per caratterizzare le associazioni di facies della Pianura Padana centrale. Una dettagliata analisi dei log stratigrafici e, in particolare, delle curve di resistenza delle prove CPTU inserite nelle sezioni, la costruzione di sezioni stratigrafiche e un meticoloso lavoro di correlazione basato su 19 datazioni radiometriche, ha rivelato una serie di paleosuoli (inceptisuoli) impilati nei 50-60 m più superficiali della successione tardo-quaternaria della Pianura Padana centrale; questi paleosuoli rappresentano l’unico marker stratigrafico all’interno di una successione costituita prevalentemente da depositi argillosi uniformi. L’analisi delle caratteristiche geotecniche di alcuni paleosuoli e dei loro rapporti con la channel belt del Fiume Po risulta fondamentale per comprendere l’evoluzione recente del Bacino Padano e le caratteristiche geometriche dei corpi sedimentari finalizzata allo sfruttamento di potenziali risorse fluide sotterranee.
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Giorgetti, Giulia. "Stratigrafia integrata della successione olocenica della pianura di Vada (Toscana centrale): ricostruzione paleoambientale e implicazioni geoarcheologiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18128/.

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Abstract:
In antichità, l’area costiera della Toscana era interessata dalla presenza di numerosi porti e approdi situati in zone naturalmente protette e collocate lungo le principali rotte commerciali. Il presente elaborato ha lo scopo: i) di fornire una ricostruzione, in termini deposizionali-paleoambientali, della successione olocenica presente nei primi otto metri di sottosuolo dell’area a nord dell’attuale abitato di Vada, e ii) di contribuire alla ricostruzione degli scenari naturali che hanno ospitato, secondo le fonti antiche, l’area portuale di Vada Volaterrana in epoca etrusca e romana. Per raggiungere tali obiettivi sono stati studiati, tramite un’analisi di facies e stratigrafica di dettaglio, quattro sondaggi messi a disposizione dal gruppo di Geomorfologia dell’Università di Pisa e locati 2 entro il sito archeologico di Vada e 2 fuori, in posizione opposte. Sono stati realizzati i log stratigrafici di dettaglio dei sondaggi e, successivamente, è stato trattato quantitativamente il contenuto in foraminiferi bentonici e, qualitativamente, sono state definite le specie dominanti e secondarie dell’ostracofauna in un sondaggio di riferimento. L’analisi integrata dei dati ottenuti ha permesso di definire otto associazioni di facies/ambienti deposizionali il cui stacking pattern ha registrato il trend trasgressivo-regressivo olocenico. La zona in esame ha visto lo sviluppo prima di un ambiente di mare basso poco fluvio-influenzato (TST), poi di una baia e, in seguito attorno ai 6500 anni fa, di un sistema barriera-laguna. La baia e la laguna appartengono entrambe alla fase progradante del sistema (depositi di HST). La finestra temporale fornita da due datazioni al 14C ha permesso di stabilire che la laguna, sviluppatasi solo nella zona a sud rispetto al sito archeologico è andata incontro a colmatamento in età etrusca (VIII sec. a. C.) e, pertanto, la zona esaminata non risulta essere quella in cui sorgeva l’antico portus, rimasto in uso fino al VI-VII sec. d. C.
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Landro, Federica. "Controllo della stratigrafia sulla migrazione dei solventi clorurati nel sottosuolo della citta Metropolitana di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Nel settore ambientale, uno dei principali problemi che tecnici sia pubblici che privati continuano ad avere è quello di non riuscire ad ottenere una visione nelle tre dimensioni delle matrici ambientali che i contaminanti attraversano, quindi un’architettura di sottosuolo di dettaglio che possa fungere da linea guida per l’interpretazione delle vie di fuga dei contaminanti prima, e per scegliere la più adeguata tecnologia di bonifica dopo. Questa tesi si propone di dare un’idea di come, la conoscenza approfondita dei corpi presenti nel sottosuolo possa essere non solo di aiuto, ma spesso una soluzione a interrogativi comuni nelle procedure di bonifica di siti inquinati. Il lavoro prevede: - La verifica della geometria dei corpi acquiferi contaminati sulla base sezioni stratigrafiche di dettaglio realizzate tramite interpretazione di dati di sottosuolo, che permetterà di definire in modo dettagliato la distribuzione dei principali corpi sedimentari in profondità, con particolare attenzione alle unità acquifere maggiormente permeabili, nelle quali i contaminanti si muovono preferenzialmente; -L'indagine della presenza di una eventuale relazione tra la presenza di cloruro di vinile (solvente clorurato cancerogeno) e depositi contenenti materia organica in diverse percentuali; -La determinazione della “declorazione riduttiva”, processo di bio-trasformazione dominante in siti contaminati da solventi clorurati simulando l’abbattimento mediante attenuazione naturale della concentrazione del contaminante ad opera di batteri normalmente presenti nel materiale contaminato, in funzione di caratteristiche dell’acquifero quali potenziale redox e conducibilità elettrica.
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Najjar, Hassan. "Studio sismo-stratigrafico del Lago di Garda." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Lo studio sismo-stratigrafico del Lago di Garda oggetto di questa Tesi aveva l’obiettivo di ricostruire le geometrie dell’unità deposizionale più recente, delimitata alla base da una discontinuità sismica riconoscibile, sebbene con caratteristiche diverse, nell’intera area di studio. Il lavoro è stato eseguito mediante analisi di facies sismica e picking-stratigrafico effettuato su 1049 sezioni sismiche a riflessione ad altissima risoluzione, acquisite durante la campagna Garda2017 attraverso l’intera superficie lacustre. La compilazione di mappe morfologiche, di riflettività e di spessore, ha permesso di formulare uno scenario plausibile riguardo l’evoluzione recente del bacino del Garda, che include probabilmente la fase post-glaciale, e analizzare i fattori che controllano la deposizione e la rielaborazione da parte di processi gravitativi e delle correnti delle unità sedimentarie. È stata evidenziata la presenza di corpi sedimentari a morfologia e geometrie interne peculiari, diagnostiche di processi di sedimentazione e rideposizione, sia sul fondale che in profondità, che hanno permesso di differenziare varie zone del lago in base alle dinamiche predominanti. Sono state infine riconosciute deformazioni dei sedimenti di probabile origine tettonica, e discussi i rapporti tra i lineamenti di faglia riconosciuti in letteratura e alcuni corpi sedimentari cartografati nel lago. È emersa una possibile relazione, ancora da analizzare nel dettaglio, tra attività tettonica (terremoti storici o prestorici) a eventi franosi che si sono verificati all’interno della conca lacustre. È stata infine compilata una mappa morfostrutturale del Lago di Garda dove sono evidenziate tutte le osservazioni effettuate sull’intero set di dati a disposizione.
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Books on the topic "Stratigrafia"

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Lepore, Luciano. La stratigrafia del Pentateuco. Bornato in Franciacorta (BS) - Italia: Sardini, 2016.

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Stratigrafia dell'architettura: Metodi e strumenti. Roma: Carocci, 2009.

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Beltramo, Silvia. Stratigrafia dell'architettura: Metodi e strumenti. Roma: Carocci, 2009.

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Scherillo, Antonio. I Campi Flegrei e la stratigrafia napoletana. Napoli: Accademia pontaniana, 1990.

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Montella, Luigi. La classicità nel moderno: Stratigrafia linguistica di Giuseppe Raimondi. Torino: Tirrenia stampatori, 1996.

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Bruna, Amendolea, Fedeli Bernardini Franca, and Rome (Italy : Province). Assessorato alla cultura., eds. Montegelato: Mazzano Romano : stratigrafia storica di un sito della campagna romana. Roma: Gangemi, 1998.

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7

Porto, Felice Gino Lo. Matera: I giacimenti paleolitici e la stratigrafia di Grotta dei Pipistrelli. Galatina: Congedo, 1988.

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Fucarino, Carmelo. Stratigrafia del Comune di Prizzi come metafora della storia dell'isola: Vol. II - L'Ottocento. Prizzi: Comune di Prizzi, 2006.

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Federico, Boenzi, and Caldara Massimo, eds. Atti del convegno sul tema "Morfogenesi e stratigrafia dell'Olocene," Bari, 29-30 maggio 1989. Roma: Società geologica italiana, 1992.

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10

Fucarino, Carmelo. Stratigrafia del Comune di Prizzi come metafora della storia dell'isola: Vol. I - Il dominio feudale. Prizzi: Comune di Prizzi, 2000.

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Book chapters on the topic "Stratigrafia"

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Russo, Michela, and Marcello Aprile. "Il Cartulario del Monastero di Conversano. Lessico e stratigrafia linguistica." In XXVe CILPR Congrès International de Linguistique et de Philologie Romanes, edited by Maria Iliescu, Heidi Siller-Runggaldier, and Paul Danler, 2–837. Berlin, New York: De Gruyter, 2010. http://dx.doi.org/10.1515/9783110231922.2-837.

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González-Escobar, Mario, Rosa M. Salazar-Cárdenas, Luis Munguía, Arturo Martín, and Francisco Suárez-Vidal. "Structural and Seismic Stratigrapic study in the Center of the Magdalena Shelf in the Western Margin of Baja California Based on Seismic Reflection Data." In Pageoph Topical Volumes, 3645–61. Cham: Springer International Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-51529-8_23.

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Nizzo, Valentino. "Capitolo I. La stratigrafia della necropoli." In Ritorno ad Ischia, 13–17. Publications du Centre Jean Bérard, 2007. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.4114.

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"Stratigrafie f." In Wörterbuch GeoTechnik/Dictionary Geotechnical Engineering, 1085. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-33335-4_197304.

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5

"quantitative Stratigrafie f." In Wörterbuch GeoTechnik/Dictionary Geotechnical Engineering, 867. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-33335-4_170041.

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6

"vulkanologische Stratigrafie f." In Wörterbuch GeoTechnik/Dictionary Geotechnical Engineering, 1248. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-33335-4_222157.

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7

"deskriptive Stratigrafie f." In Wörterbuch GeoTechnik/Dictionary Geotechnical Engineering, 230. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-33335-4_40547.

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8

"dynamische Stratigrafie f." In Wörterbuch GeoTechnik/Dictionary Geotechnical Engineering, 268. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-33335-4_42104.

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9

"beschreibende Stratigrafie f." In Wörterbuch GeoTechnik/Dictionary Geotechnical Engineering, 138. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-33335-4_21579.

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10

Maurina, Barbara. "LA SEQUENZA STRATIGRAFICA:." In Ricerche Archeologiche a Sant’Andrea di Loppio (Trento, Italia), 53–278. Archaeopress Publishing Ltd, 2016. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvxrpzw8.13.

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Conference papers on the topic "Stratigrafia"

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Ballarin, Matteo, and Nadia D'Agnone. "Paesaggio, suolo, tempo: la rappresentazione dei tempi geologici nella citta' di Catania." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8041.

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Abstract:
Parlare di tempo geologico è un modo di contestualizzare i processi materiali della terra nella sua storia. La scala dei tempi geologici suddivide la lunga storia della terra in eoni, ere, periodi ed epoche, non omogenei tra loro, ma in relazione l'un l'altro a seconda di ciò che emerge dall'analisi dei dati stratigrafici o dallo studio della stratificazione dei diversi livelli della crosta terrestre. Recentemente negli studi relativi a territorio e paesaggio è stata introdotta l'idea che l'epoca dell'Olocene, iniziata circa 11.700 anni fa, sia terminata e che sia stata sostituita da una nuova epoca geologica chiamata Antropocene, ovvero, 'l'era della razza umana'. Per confermare o meno questa ipotesi, siamo partiti da due categorie concettuali di paesaggio: il paesaggio terrestre ed il paesaggio costruito. Il caso studio della città di Catania, in Sicilia, ben si applica a questa ricerca: il suolo della città si è costruito sia tramite l'intensa opera dell'uomo -negli ultimi 40 anni fino a risalire al XVII secolo ed al nucleo greco antico- sia tramite una non indifferente attività geologica, rappresentata dalle molteplici eruzioni vulcaniche e dai frequenti terremoti che hanno colpito la conurbazione nel corso dei secoli. L'analisi -tramite sezioni e carotaggi- della stratigrafia storica ha evidenziato come la forma non solo della città ma del paesaggio di Catania abbia risentito in maniera eccezionale delle mutazioni geologiche intercorse, più di ogni altra città europea, e la rende un oggetto di studio privilegiato per esaminare la correlazione tra paesaggio, tempo ed usi. Geologic time is a way of contextualizing the material processes of the Earth within its long history. The geologic time scale divides the long history of the earth in eons, eras, periods and epochs, not separately, but in relation to each other depending on what emerges from the analysis of stratigraphic data and the different levels of the crust of the earth.Recently, studies related to territory and landscape have introduced the idea that the current Holocene epoch that began 11,700 years ago has ended and has been replaced by a new geological epoch called the Anthropocene, or, 'the era of human race'. To confirm or reject this hypothesis, we started from two conceptual categories of landscape: the terrestrial landscape and the constructed landscape. We apply this research using the case study of Catania, Sicily. The soil of the city of Catania is built is through both the intense work of man – in the last 40 years going back to the seventeenth century and to antiquity with the ancient Greeks – and, through substantial geological activity – by the many volcanoes and frequent earthquakes over the centuries. The analysis is defined by a sectioning and dissection of the historical stratigraphy of the ground of Catania. It reveals how the form of the city and landscape of Catania has undergone exceptional change and mutation evolving slowly in geologic time, more so than any other European city. It is therefore an interesting object of study to examine the relationship between landscape, time and use.
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Gelfgat, M. Y., A. M. Podrazhansky, J. Geise, and G. Paff. "Stratigrafy Drilling in Deep Water With Aluminum Drill Pipes Application." In SPE/IADC Drilling Conference. Society of Petroleum Engineers, 1997. http://dx.doi.org/10.2118/37597-ms.

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Melnikov, A. V. "GEOLOGICAL MONUMENTS OF NATURE OF AMUR REGION." In Prirodopol'zovanie i ohrana prirody: Ohrana pamjatnikov prirody, biologicheskogo i landshaftnogo raznoobrazija Tomskogo Priob'ja i drugih regionov Rossii. Izdatel'stvo Tomskogo gosudarstvennogo universiteta, 2020. http://dx.doi.org/10.17223/978-5-94621-954-9-2020-10.

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Abstract:
The brief analysis of guards and rational usage of geologic monuments to Russia is conducted. On the main(basic) value the geologic monuments of the nature are parted into seven types: stratigrafo-geokhronological, paleontological, mineral-petrographical, tectonical, geomorphological, hydrological and picturesque. The exposures of rocks and form(shape) of a surfaces having scientific or aesthetic value, permitting concern most typical to them to understand a geologic history of territory of the Amur area.
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Gül, M. A., M. Mutafçılar, G. Arıkanoğlu, and S. Sancak. "Güneydoğu Anadoluda Diyarbakır Kuzeyinde Şaryaj Kuşağının Tektoniği, Mesozoyik Yaşlı Allokton ve Otokton Birimlerin Stratigrafisi." In 19th International Petroleum and Natural Gas Congress and Exhibition of Turkey. European Association of Geoscientists & Engineers, 2013. http://dx.doi.org/10.3997/2214-4609-pdb.380.53.

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M. Amaral, Marcello, Marcus P. Raele, Anderson Z. de Freitas, Guilherme S. Zahn, Ricardo E. Samad, Nilson D. Vieira, Jr., and Luiz V. G. Tarelho. "Laser induced breakdown spectroscopy (LIBS) applied to stratigrafic elemental analysis and optical coherence tomography (OCT) to damage determination of cultural heritage Brazilian coins." In SPIE Europe Optical Metrology, edited by Luca Pezzati and Renzo Salimbeni. SPIE, 2009. http://dx.doi.org/10.1117/12.827724.

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