Academic literature on the topic 'Struttura narrativa'

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Journal articles on the topic "Struttura narrativa"

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Lombardi, Andrea. "Il diavolo in corpo: una lettura del Decameron di Giovanni Boccaccio." Alea : Estudos Neolatinos 14, no. 2 (December 2012): 180–200. http://dx.doi.org/10.1590/s1517-106x2012000200003.

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Abstract:
Considerare il Decameron esclusivamente un "classico" non rende giustiza alla sua struttura narrativa geometrica e complessa. Poiché ognuno dei suoi aspetti rivela il potenziale sovversivo della sua macchina narrativa. Le cento novelle con la loro cornice, che descrive l'epidemia della peste nera del 1348, ne fanno il primo libro organico della narrativa occidentale: un testo con una architettura peculiare. Una lettura attenta, però, può individuare una nuova novella, quella di numero 101 (nell'Introduzione alla quarta giornata): ciò che rivela la crisi finale della struttura chiusa, dell'architettura pianificata. Ciappelletto, protagonista della prima novella, diviene Santo da "peggiore uomo del mondo" che era; mentre Griselda, eroina dell'ultima delle cento novelle, mostra che la sua iperbolica virtù si trasforma in cinismo crudele. Così il Decameron crea il proprio futuro, rappresentando una mimesi ampia della sua epoca e, allo stesso tempo, avviando una rottura radicale ironica, o meglio elusiva: modello della commedia rinascimentale e dell'ermeneutica, nell'uso radicale dell'ironia. Possiamo forse considerare il Decameron una risposta istigante alla domanda attuale sulla natura di ciò che è contemporaneo.
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Graziani, Lorenzo. "Passare il limite: funzioni espressive e implicazioni filosofiche della metalessi." ENTHYMEMA, no. 31 (February 1, 2023): 302–18. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/18434.

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Abstract:
Dal punto di vista narratologico, la metalessi si definisce come una trasgressione della gerarchia narrativa in cui un elemento appartenente a un livello superiore si trova ad agire a uno inferiore e viceversa. Il presente saggio offre un’analisi delle funzioni espressive e delle implicazioni filosofiche della metalessi. Viene principalmente sottolineata la sua capacità di illustrare – attraverso i mezzi propri della letteratura – problematiche del pensiero di interesse capitale. Il paradossale attraversamento di livelli che la caratterizza compare infatti in attività intellettuali situate in territori abbastanza distanti da quello della creazione artistico-letteraria – come logica, metafisica, filosofia del linguaggio e psicoanalisi. Nostro obiettivo è dimostrare che le potenzialità espressive della metalessi vanno ben oltre la rappresentazione del problematico rapporto tra fatto e finzione in quanto la struttura metalettica riproduce narrativamente una serie di operazioni mentali compiute dal pensiero umano ogni volta che va alla ricerca dei propri limiti.
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Capone, Vincenza, Daniela Caso, Anna Rosa Donizzetti, and Giovanna Petrillo. "La promozione del benessere in ospedale: il punto di vista delle partorienti in interviste narrative sul "momento nascita"." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (July 2012): 133–40. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-002008.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro č stato quello di indagare il punto di vista delle partorienti su aspetti centrali per il proprio benessere e per la qualitŕ della vita in ospedale, in una prospettiva di ricerca-intervento. Hanno partecipato alla ricerca 21 neo-mamme, ricoverate in un ospedale campano, sollecitate a rispondere alle domande di una intervista narrativa. La trascrizione delle interviste č stata sottoposta a una procedura di analisi testuale, con l'ausilio del software T-LAB. I risultati hanno evidenziato differenti posizionamenti tra le donne al primo parto vs le altre, nonché tra le donne al secondo parto vs quelle al terzo/ quarto parto. Questi risultati contribuiscono sul piano concettuale ad arricchire di nuovi nuclei problematici la ricerca sul tema e hanno favorito la realizzazione di un intervento formativo mirato al personale ospedaliero della struttura coinvolta, finalizzato ad incrementare i livelli di benessere delle partorienti tramite una revisione critica delle pratiche professionali.
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Reis, Adriana Aparecida De Jesus, and Mirian Salvestrin Bonetto. "As Molduras do Decamerone e do Pentamerone." Revista Italiano UERJ 12, no. 2 (July 13, 2022): 19. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.67595.

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Abstract:
RESUMO: Giovanni Boccaccio, ao escrever sua obra-prima Decamerone no Trecento italiano (século XIV), emprega a narrativa-moldura para unir, em um encadeamento sucessivo, suas cem novelle. Procedente da retórica medieval e das narrativas orientais, a narrativa-moldura recebe de Boccaccio uma nova função: passa a integrar efetivamente a obra, tornando-se indispensável para a compreensão do todo. Giambattista Basile, escritor napolitano do Seicento (século XVII), retoma essa estrutura narrativa em sua coletânea de cinquenta contos maravilhosos intitulada Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille, publicada postumamente entre 1634-36 em língua napolitana pela irmã do escritor. A obra-prima de Basile é também conhecida como Pentamerone ossia la fiaba delle fiabe, título atribuído pelo estudioso e crítico italiano Benedetto Croce em 1925, ao traduzi-la da língua napolitana para o italiano standard, em alusão à organização inaugurada por Boccaccio na Literatura Italiana a fim de tornar o livro napolitano mais conhecido na literatura nacional. Desse modo, em nosso estudo, temos o objetivo de investigar em que medida Giambattista Basile retoma o seu ilustre antecessor florentino, isto é, quais são os diálogos que a moldura do Pentamerone estabelece com a moldura do Decamerone, tendo em vista a diferença de contextos de produção entre ambos os livros.Palavras-chave: Boccaccio. Decamerone. Basile. Pentamerone. Narrativa-moldura. ABSTRACT: Quando scrive il suo capolavoro Decamerone nel Trecento, Giovanni Boccaccio usa il racconto-cornice per unire, in concatenamento, le sue cento novelle. Procedente dalla retorica medioevale e dalle narrazioni orientali, il racconto-cornice ottiene da Boccaccio una nuova funzione: comincia a integrare efficacemente l’opera, diventando indispensabile per la comprensione del tutto. Giambattista Basile, lo scritore napoletano del Seicento, riprende questa struttura narrativa nella raccolta sua costituita da cinquanta racconti fiabeschi ed intitolata Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille. Quest’opera fu pubblicata dopo la morte di Basile, tra 1634-1636, in lingua napoletana da sorella dello scritore. Il capolavoro di Basile è anche conosciuto come Pentamerone ossia la fiaba delle fiabe, titolo assegnato dallo studioso e critico italiano Benedetto Croce nel 1925, quando lui ha fatto la traduzione dalla lingua napoletana all’italiano, facendo riferimento all'organizzazione inaugurata da Boccaccio nella Letteratura Italiana, affinché potesse diventare il libro napoletano più famoso nella letteratura nazionale. In questo modo, nel nostro studio, abbiamo l’obbiettivo di analisare a che punto Giambattista Basile riprende il suo illustre predecessore fiorentino, cioè, quali sono i dialoghi che la cornice del Pentamerone stabilisce con la cornice del Decamerone, in vista alla diferenza dei contesti di produzione tra entrambi i libri.Parole-chiave: Boccaccio. Decamerone. Basile. Pentamerone. Racconto-cornice. ABSTRACT: When Giovanni Boccaccio wrote his masterpiece Decamerone during the Italian Trecento (14th century), he used the frame story to unite, in a successive chain, his one hundred short stories. A precedent of medieval rhetorics and eastern tales, the frame story received a new role from Boccaccio: it started to effectively integrate the book and became indispensable for the understanding of the whole. Giambattista Basile, Neapolitan writer from the Seicento (17th century), reintroduces this narrative structure in his collection of fifty fairy tales named Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille, posthumously published in Neapolitan language by his sister between 1634-1936. Basile’s masterpiece is also known as Pentamerone, title given to the book by the Italian scholar and critic Benedetto Croce in 1925, when he translated it to the standard Italian, as a reference to the narrative organization inaugurated by Boccaccio in Italian Literature in order to expand the Neapolitan book’s reach at a national level. Thus, we intend to investigate to what extent Giambattista Basile refers to his illustrious predecessor or, in other words, what kind of dialogue the Pentamerone’s frame story keeps with Decamerone’s, considering the different contexts of production of both pieces.Keywords: Boccaccio. Decamerone. Basile. Pentamerone. Frame story.
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Giannelli, Annapaola. "Enea: un mito contemporaneo. La capacità di essere se stessi nella continuità del trauma." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2021): 164–74. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002011.

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Abstract:
L'autrice in questo articolo utilizza il Mito di Enea per descrivere la continuità dell'Essere nella discontinuità dell'Esistenza. Ella utilizza il Mito come suggerisce Bion quale struttura psicologica narrativa che consente di accedere all'Inconscio similmente al sogno. I traumi che Enea vive interrompono la linearità del tempo vissuto ma egli ha la ca-pacità di resistere e di rialzarsi. Tale capacità si fonda sull'interiorizzazione di un oggetto materno che abbia svolto la funzio-ne di segnalare i vissuti di odio e di aver dato indicazioni per la tra-sformazione dei sentimenti d'ira e di rabbia, non nell'agito ma nella capacità di superare l'odio stesso. Enea rappresenta colui che è in gra-do di ‘soffrire' il dolore e di trasformarlo in quanto la sua vita è im-prontata nella dimensione della fiducia e del lutto, elementi intrinseci che l'autrice ritiene si possano rintracciare nello studio psicoanalitico che i Miti suggeriscono come espresso nella teoresi bioniana. L'autrice utilizza la funzione del ‘tempo' per descrivere questi passaggi e la per-cezione di sé come unitario nei tempi del passato, presente e futuro senza che i suoi pensieri sfocino nella follia.
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Martellozzo, Federico, and Filippo Randelli. "Sicurezza alimentare globale e cambiamento climatico. Guardare oltre il prodotto interno lordo." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (May 2022): 30–54. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13799.

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Abstract:
Recenti ricerche suggeriscono che il numero di persone denutrite nel mondo, dopo essere costantemente diminuito dal 2005, è tornato ad aumentare dal 2014, e nel 2020 si sia attestato intorno a quota 811 milioni. Sebbene l'insicurezza alimentare ( food insecurity - FI) sia una questione di drammatica rilevanza, ed un problema panterrestre, è tuttavia innegabile come alcuni paesi siano più vulnerabili, e conseguentemente più suscettibili rispetto a shock esogeni (e.g. cambiamento climatico, pandemie, ecc.). Questo studio intende offrire osservazioni analitiche come strumento di supporto per l'elaborazione di politiche, finalizzate alla comprensione degli elementi di vulnerabilità del sistema alimentare in un dato paese. Nonostante in letteratura vi siano diversi indici per lo studio della FI, è sovente adottato (a volte per necessità di sintesi) un rationale interpretativo - riduttivo- che riproduce la FI mediante una narrativa di vulnerabilità economica. L'analisi, tramite la rielaborazione propria di indicatori esistenti e la formulazione di simulazioni predittive, vuole problematizzare in che modo i fattori critici individuati (e.g. la struttura produttiva di un paese, i suoi rapporti commerciali, il suolo irrigato, ecc.) possono incidere significativamente sulla FI di un paese, disgiuntamente da una congiuntura economica interna favorevole.
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Duyck, Mathijs. "Appunti in margine a Il castello di Udine: tra presunta prosa d’arte e la narratività della forma raccolta." Quaderni d'italianistica 34, no. 1 (July 22, 2013): 133–51. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i1.19876.

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Abstract:
L’articolo prende spunto dalla definizione di prosatore attribuita a Gadda dai primi recensori negli anni ’30 e recuperata di recente da una parte della critica gaddiana. Tale definizione fa riferimento alla categoria della prosa d’arte, la quale però, per quanto solesse fungere da contenitore indistinto per scritti prosastici non-narrativi, in realtà includeva anche testi caratterizzati da strutture narrative diverse da quelle tradizionali e che venivano definiti in altra sede come “nuova narrativa”. L’etichetta di prosatore risulta dunque essere generica e sembra prescindere da una effettiva comprensione della singolare narratività gaddiana, che merita di essere analizzata in quanto tale. Nel presente articolo, attraverso la rivalutazione di alcuni aspetti e interpretazioni della prosa d’arte degli anni ’30, si intende indagare la narratività della scrittura gaddiana al suo esordio, in particolare nella raccolta Il castello di Udine (Solaria, 1934), nella quale il passaggio dalla pubblicazione dei testi brevi su riviste all’integrazione dei testi nella raccolta comporta una notevole fortificazione delle strutture narrative non delle singole componenti testuali, ma della raccolta nel suo insieme, attraverso l’ordinamento dei testi in una sequenza e l’allestimento di un paratesto peculiare.
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Soares, Ana Márcia, and Simone Lopes de Almeida Nunes. "Estudo comparativo semiótico entre o romance Pinocchio, de Carlo Collodi, e o cordel As Aventuras de Pinóquio, de Antônio Queiroz de França." Revista Italiano UERJ 13, no. 1 (October 17, 2022): 18. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70742.

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Abstract:
RESUMO: Este trabalho busca estabelecer um breve estudo comparativo semiótico entre as obras Pinóquio, na versão romance, de Carlo Collodi (1883), e sua adaptação para a literatura de cordel, de Antônio Queiroz de França (2016). Segundo os pressupostos de Barros (2005) e Fiorin (2016), identificaremos possíveis semelhanças e diferenças estabelecidas entre as obras através da análise do percurso gerativo de sentido (PGS), ademais ao detalhamento do percurso narrativo canônico. Sobre o processo de adaptação, verificaremos se os temas se aproximam no tocante ao desenvolvimento do enredo nas obras, especificamente nas estruturas do nível narrativo. De acordo com as considerações semióticas referentes à elasticidade discursiva de Greimas e Courtés (1979), explicaremos como algumas considerações acerca da versão de partida se mantêm presentes e reiterativas em sua adaptação em literatura de cordel, que é uma obra aberta e, portanto, passível de modificações estruturais em sua essência narrativa. Finalmente, estabeleceremos um breve estudo detalhado sobre a adaptação de algumas ausências episódicas essenciais ao romance original.Palavras-chave: Pinocchio. Adaptação. Literatura de Cordel. Percurso gerativo de sentido. Análise semiótica. ABSTRACT: Questo lavoro cerca di stabilire un breve studio comparativo semiotico tra il romanzo Pinocchio, di Carlo Collodi (1883) e l'adattamento in letteratura di cordel, di Antônio Queiroz de França (2016). Secondo i presupposti di Barros (2005) e Fiorin (2016) individueremo possibili analogie e differenze stabilite tra le due opere attraverso l'analisi del percorso generativo del senso (PGS), oltre l’analisi del percorso narrativo canonico. Circa il processo di adattamento, verificheremo se i temi si avvicinano per quanto riguarda lo sviluppo della trama nelle opere, in particolare nelle strutture del livello narrativo. Secondo le considerazioni semiotiche sull'elasticità discorsiva, di Greimas e Courtés (1979), spiegheremo come alcune considerazioni sulla versione iniziale rimangono presenti e reiterate nell’adattamento in letteratura di cordel, che è un'opera aperta e, quindi suscettibile di modifiche strutturali nella sua essenza narrativa. Inoltre, stabiliremo un breve studio dettagliato sull'adattamento di alcune assenze episodiche essenziali al romanzo originale.Parole-chiave: Pinocchio. Adattamento. Letteratura di Cordel. Percorso generativo del senso. Analisi semiotica. ABSTRACT: This work seeks to set a brief semiotic comparative study of the works Pinocchio, in the novel versions, by Carlo Collodi (1883) and adaptation in literature of cordel, by Antônio Queiroz de França (2016). According to the suppositions of Barros (2005) and Fiorin (2016) we will identify possible similarities and differences established between the works through the analysis of the generative path of meaning (GPM), in addition to the detailing of the canonical narrative path. Regarding the adaptation process, we will verify whether the themes approach the development of the plot in the works, specifically in the structures of the narrative level. According to the semiotic considerations related to discursive elasticity, by Greimas and Courtés (1979), we will explain how some arguments about the starting version remain present and reiterative in its adaptation in Cordel Literature, which is an open work and, therefore, susceptible of structural modifications in its narrative essence. Moreover, we will establish a brief detailed study on the adaptation of some episodic absences essential to the original novel.Keywords: Pinocchio. Adaptation. Brazilian Cordel Literature. Geractive path of meaning. Semiotic Analysis.
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Piccoli, Giorgina Barbara, Martina Ferraresi, Federica Neve Vigotti, and Gerardo Di Giorgio. "Esiste oggi un ruolo per l'emodialisi domiciliare e che cos'è oggi l'emodialisi domiciliare?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 2 (February 7, 2014): 102–11. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.875.

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Abstract:
La crisi economica globale, l'indicazione alla massima deospedalizzazione dei pazienti cronici e le innovazioni nel trattamento dell'uremia cronica sono alla base del rinnovato interesse per trattamenti dialitici “non convenzionali o intensivi”, spesso od obbligatoriamente domiciliari. Un primo punto evidenziato da questa revisione narrativa della letteratura è il superamento dell'antagonismo storico tra emodialisi domiciliare (HHD) e dialisi peritoneale (PD), all'insegna del motto “home dialysis first”: ascrivere il successo di una metodica domiciliare alla competizione con l'altra è riduttivo quanto il considerare che i pazienti ideali per l'HHD siano principalmente i soggetti che hanno dovuto interrompere la dialisi peritoneale. Ciò detto, è possibile scomporre il problema della dialisi domiciliare non solo secondo criteri clinici, ma anche secondo i quattro principi etici di beneficio, non maleficio, giustizia e autonomia. Se il beneficio non è facile da dimostrare, anche per la peculiare selezione dei pazienti, il non maleficio è evidente: in tutti gli studi analizzati, l'emodialisi domiciliare, sia essa standard o quotidiana o intensiva, non risulta mai significativamente inferiore ai trattamenti convenzionali. Il principio della giustizia, inteso in maniera un po' riduttiva come giustizia distributiva, può essere analizzato valutando i costi del trattamento, divisi tra costi diretti (disposable e macchine) e costo del personale medico e infermieristico; il vantaggio economico della riduzione del personale è ovvio, ma va anche ricordato che un sistema domiciliare necessita di una massa critica per essere favorevole dal punto di vista economico e che i costi “indiretti” (struttura ospedaliera in particolare) sono difficili da quantificare. Il quarto principio è l'autonomia dei pazienti: per questo sarebbe necessario offrire l'emodialisi domiciliare a tutti coloro che ne hanno le indicazioni, creando dei Centri di riferimento accessibili, dove i pazienti possano ascoltare il parere di medici, infermieri e pazienti con esperienza specifica.
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Bazzoni , Alberica. "Temporalità della perdita e strutture degli affetti nella narrativa di Donatella di Pietrantonio." Narrativa, no. 44 (November 30, 2022): 125–37. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.2409.

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Dissertations / Theses on the topic "Struttura narrativa"

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Caburlotto, Filippo <1973&gt. "Struttura, ideologia e psicologia del doppio nella narrativa dannunziana da Il Piacere a Il Compagno dagli occhi senza cigli." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2006. http://hdl.handle.net/10579/679.

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Marzolla, Luca <1992&gt. "La poesia narrativa con struttura metrica e schema di rime fissi nelle letterature contemporanee di area rioplatense: analisi di un fenomeno letterario." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9547/1/marzolla_luca_tesi.pdf.

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Abstract:
Questo lavoro è incentrato sulla poesia narrativa con struttura metrica e schema di rime fissi all’interno delle letterature contemporanee di area rioplatense. Nella prima parte del lavoro si presenta una definizione di poesia narrativa, seguita dalla determinazione della circoscrizione geografica e temporale all’interno delle quali viene compiuta la ricerca dei testi. La ricerca, svolta in Argentina, Uruguay, Paraguay e Cile tra gennaio 2019 e marzo 2020, dà come risultato un corpus di dieci opere, di cui due pubblicate in Cile e nessuna in Paraguay. Si deciderà dunque di ridurre il campo di analisi ai testi argentini e uruguayani (otto opere). A partire dal corpus individuato, si sviluppa l’analisi dei testi, che comporta uno studio formale e contenutistico delle opere, di pari passo con un approfondimento dei loro contesti di produzione e dei modelli letterari di riferimento. La terza parte del lavoro contiene un’analisi del fenomeno letterario, nella quale si individuano alcuni elementi fortemente caratterizzanti per questi testi e che influenzano la loro ricezione contemporanea. In particolare, si ragiona sull’importanza dell’elemento ludico e virtuosistico della composizione in forme chiuse, che nel caso delle opere analizzate dialoga con i modelli della tradizione in modo linguisticamente e tematicamente innovativo, determinando proposte letterarie che risultano inattese e sorprendenti. Si avanzerà inoltre l’ipotesi per cui il recupero della poesia narrativa con strutture fisse possa essere parte di un più ampio fenomeno di ripresa di esperienze artistiche di alto valore tecnico e artigianale, come moto di controtendenza rispetto all’egemonia dell’informale e del concettuale all’interno delle varie discipline artistiche. Si analizzeranno poi alcuni elementi che interessano trasversalmente l’intero corpus di opere (alcuni aspetti formali relativi ai metri utilizzati e al recupero del prosimetro), ragionando, infine, sulle possibilità di sviluppo ulteriore per questa ricerca.
This work focuses on narrative poetry with fixed metre and rhyme scheme in the context of contemporary River Plate literatures. In the first part of the work, a definition of narrative poetry is presented, followed by the geographic and temporal limits for the identification of the corpus. The research of the texts, led in Argentina, Uruguay, Paraguay and Chile between January 2019 and March 2020, resulted in a corpus of ten literary works (two of them published in Chile, none in Paraguay). The text analysis will then be reduced to the Argentinian and Uruguayan works (eight in total). Starting from this corpus, textual analysis is developed, with a study of formal and thematic issues of each work, along with a detailed study of their production contexts and of their literary models and references. The third part of this work concerns the analysis of the literary phenomenon, focusing on the elements which deeply characterize this kind of texts and which influence their contemporary reception. In particular, I underpin the importance of the ludic and virtuoso aspects as highly relevant characteristics of this contemporary closed-form poetry, combined with thematic and linguistic innovation as compared to traditional models, which contributes to the development of literary proposals that result unexpected and surprising. I also advance the hypothesis that contemporary narrative poetry with fixed structure can be part of a wider phenomenon of re-valorization of artistic experiences with a high level of technical and artisanal value, as a response to the hegemony of informal and conceptual productions among contemporary artistic disciplines. Besides, I analyze some elements which transversally pertain to the whole corpus (formal aspects about metre and the employment of prosimetron), eventually discussing possible further developments for this research.
Este trabajo se focaliza en la poesía narrativa con estructura métrica y esquema de rimas fijos en las literaturas contemporáneas del área rioplatense. En la primera parte del trabajo se presenta una definición de poesía narrativa, junto con el contexto geográfico y temporal dentro del cual se ha desarrollado la búsqueda de los textos. Dicha búsqueda, llevada a cabo en Argentina, Uruguay, Paraguay y Chile entre enero 2019 y marzo 2020, da como resultado un corpus de diez obras, entre las cuales dos han sido publicadas en Chile y ninguna en Paraguay. El campo de análisis será entonces reducido a los textos argentinos y uruguayos (ocho obras). A partir de este corpus, se desarrolla el análisis de los textos, que incluye un estudio formal y temático de las obras, junto a una profundización de sus contextos de producción y de sus modelos literarios. La tercera parte del trabajo contiene un análisis del fenómeno literario, en la que se destacan algunos elementos fuertemente representativos para estos textos y que influencian su recepción contemporánea. En particular, se reflexiona sobre la importancia del elemento lúdico y virtuosista de la composición en formas cerradas, que en el caso de las obras analizadas dialoga con los modelos de la tradición de manera lingüística y temáticamente innovadora, generando propuestas literarias que resultan inesperadas e impactantes. Se propondrá además la hipótesis por la que la recuperación de la poesía narrativa con estructuras fijas pueda ser parte de un fenómeno más amplio de revalorización de experiencias artísticas de alto valor técnico y artesanal, como movimiento de contra-tendencia con respecto a la hegemonía de lo informal y conceptual dentro de las varias disciplinas artísticas. Se analizarán, además, algunos elementos formales que interesan trasversalmente la totalidad del corpus, reflexionando, finalmente, sobre las posibilidades de desarrollo ulterior para esta investigación.
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FERRARI, Silvia. "La macchina dell’«Inamoramento». Le strutture narrative del poema boiardesco." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2389385.

Full text
Abstract:
The project is the first global approach to the Renaissance chivalric poem of Matteo Maria Boiardo, L’Inamoramento de Orlando. The scholarship on Boiardo’s poem is focused on the main issues of textual criticism or on single episodes on the plot. Apart from Marco Praloran’s studies on the formal structures of the poem, there is a complete lack of comprehensive studies on the narrative structure of the work. Boiardo’s narrative technique, as Riccardo Bruscagli has argued, unfolds though the mechanism of ‘ventura’ (chance), resulting in a juxtaposition of episodes and facts. However, the narration in the Inamoramento de Orlando is not lacking in coherence. The aim of this work is to prove that Boiardo’s poem is not a ‘splendid chaos’, as Edoardo Sanguineti has defined it, but that it is organized around defined guidelines and central ideas. The events of the poem appears to happen in relation to the characters, that are the real magnetic force. The plot is thus built not as the casual sum of adventures and challenges that characterise the quetes of the paladins, but rather following some predetermined directions that influence the paladins themselves. In this lies the extraordinary modernity of Boiardo’s poem
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REQUILIANI, VALERIA. "Libertà d'avventura e verosimiglianza dei caratteri nel romanzo del Seicento: il caso del Calloandro di Giovan Ambrogio Marini." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/928.

Full text
Abstract:
La tesi mira a esaminare la genesi del Calloandro di Giovan Ambrogio Marini nel contesto del ricco e dinamico contesto sociale e culturale della Genova della prima metà del XVII secolo. Le pagine prefattorie premesse alle varie edizioni dell’opera rappresentano un contributo importante per la definizione di un genere la cui diffusione non fu accompagnata, in Italia, da uno studio teorico e sistemico. Dopo una ricognizione delle fonti sulla biografia e la produzione letteraria dell’autore, nel primo capitolo viene proposta una sintesi dettagliata della trama del romanzo che illumina gli elementi fondamentali del testo e del genere. Nel secondo, si prosegue con l’analisi della struttura narrativa dell’opera, soffermando l’attenzione sulle tecniche di costruzione dell’intreccio. Quindi, si procede all’individuazione nel romanzo greco d’epoca ellenistica e nella tradizione comica i modelli letterari che influenzarono in modo più significativo la fantasia del Marini nella composizione del Calloandro. Nel quarto capitolo è affrontato il sistema dei personaggi, in cui, tra le molte figure generiche e inconsistenti, si distinguono alcuni personaggi complessi e imprevedibili: questi fanno del Calloandro un esperimento maturo del genere in cui il realismo psicologico di matrice ligure si combina con il gusto per l’avventura proprio dei romanzi di produzione veneta.
This thesis examines the origin of Giovan Ambrogio Marini’s Calloandro in Genoa’s rich and dynamic social and cultural context of the first half of the XVII century. Introductory pages to the novel’s various editions represent an important contribution about the novel’s developement in Italy, where the success of the genre wasn’t followed by a theoric and systemic study. After a research on the sources concerning the author’s biography and literary production, the first chapter presents a detailed synthesis of the novel’s plot which fixes some fundamental elements of this kind of work. The second chapter is about the novel’s narrative structure focusing on the techniques of the plot’s building. Then the third chapter describes literary models which influenced Marini’s work, in particular the Greek novels of Hellenism and the comic tradition. The fourth chapter analyses the characters' system: there are some subtle and unforeseeable characters, among many generic and insubstantial figures, that make Calloandro a unpredictable novel in which the psychological realism, typical of Ligurian novels, is combined with the taste of adventure, typical of the Venetian novels.
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REQUILIANI, VALERIA. "Libertà d'avventura e verosimiglianza dei caratteri nel romanzo del Seicento: il caso del Calloandro di Giovan Ambrogio Marini." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/928.

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Abstract:
La tesi mira a esaminare la genesi del Calloandro di Giovan Ambrogio Marini nel contesto del ricco e dinamico contesto sociale e culturale della Genova della prima metà del XVII secolo. Le pagine prefattorie premesse alle varie edizioni dell’opera rappresentano un contributo importante per la definizione di un genere la cui diffusione non fu accompagnata, in Italia, da uno studio teorico e sistemico. Dopo una ricognizione delle fonti sulla biografia e la produzione letteraria dell’autore, nel primo capitolo viene proposta una sintesi dettagliata della trama del romanzo che illumina gli elementi fondamentali del testo e del genere. Nel secondo, si prosegue con l’analisi della struttura narrativa dell’opera, soffermando l’attenzione sulle tecniche di costruzione dell’intreccio. Quindi, si procede all’individuazione nel romanzo greco d’epoca ellenistica e nella tradizione comica i modelli letterari che influenzarono in modo più significativo la fantasia del Marini nella composizione del Calloandro. Nel quarto capitolo è affrontato il sistema dei personaggi, in cui, tra le molte figure generiche e inconsistenti, si distinguono alcuni personaggi complessi e imprevedibili: questi fanno del Calloandro un esperimento maturo del genere in cui il realismo psicologico di matrice ligure si combina con il gusto per l’avventura proprio dei romanzi di produzione veneta.
This thesis examines the origin of Giovan Ambrogio Marini’s Calloandro in Genoa’s rich and dynamic social and cultural context of the first half of the XVII century. Introductory pages to the novel’s various editions represent an important contribution about the novel’s developement in Italy, where the success of the genre wasn’t followed by a theoric and systemic study. After a research on the sources concerning the author’s biography and literary production, the first chapter presents a detailed synthesis of the novel’s plot which fixes some fundamental elements of this kind of work. The second chapter is about the novel’s narrative structure focusing on the techniques of the plot’s building. Then the third chapter describes literary models which influenced Marini’s work, in particular the Greek novels of Hellenism and the comic tradition. The fourth chapter analyses the characters' system: there are some subtle and unforeseeable characters, among many generic and insubstantial figures, that make Calloandro a unpredictable novel in which the psychological realism, typical of Ligurian novels, is combined with the taste of adventure, typical of the Venetian novels.
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Lise, Alessandro. "Tecniche narrative nelle autobiografie italiane del Secondo Settecento." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425590.

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Abstract:
This Ph.D thesis analyses seven autobioraphies by italian writers, all born in in the Eighteenth century: Vittorio Alfieri, Carlo Goldoni, Lorenzo Da Ponte, Giacomo Casanova, Filippo Mazzei, Francesco Bal. It is divided in two parts: the first concerns with microtextuality aspects (incipit, explicit, dialogues, descriptions); the second deals with the macrotextuality ones (structures of time, structures of the plot). Besides evalutating in which ways the autobiographies organize their narration, the author compares them with Eighteenth Century italian novels and with other autobiographical works to see how much their structure is different.
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7

Bernardi, Veronica <1991&gt. "I cronisti di Ezzelino: fonti, intrecci, strutture narrative nella cronachistica padana del XIII e del XIV secolo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9329/1/Bernardi_Veronica_tesi.pdf.

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Abstract:
Questa tesi di dottorato analizza la produzione storiografica della Marca Trevigiana, con particolare attenzione al corpus ezzeliniano, svolgendo un’analisi particolareggiata delle cronache di Gerardo Maurisio, Rolandino da Padova, dell’anonimo autore del Chronicon Marchiae Tarvisinae et Lombardiae, di Paride da Cerea, Niccolò Smereglo e Antonio Godi. Lo scopo è quello di mettere in luce innanzitutto quanto nella scrittura storica medievale le strutture letterarie abbiano contribuito a creare una tappa fondamentale per le origini della letteratura italiana. Di conseguenza la tesi mostra fra l’altro come Ezzelino da Romano abbia ricoperto non solo una posizione storica di rilievo assoluto ma sia stato anche un personaggio alla cui delineazione ha concorso una straordinaria stagione storiografica intrecciata a originali procedure narrative. Si pone infine attenzione al mito di Ezzelino e alla possibile ricezione delle cronache sopra richiamate nella Commedia dantesca e in altri testi successivi.
This thesis focuses on Medieval historiography, in particular the Marca Trevigiana commentators in the age of Ezzelino III da Romano (Gerardo Maurisio, Rolandino da Padova, the author of the Chronicon Marchiae Tarvisinae et Lombardiae, Paride da Cerea, Niccolò Smereglo, and Antonio Godi) in order to analyze the character of Ezzelino and his damnatio memoriae through XIII and XIV centuries writing. This group of citizens’ chronicles represents an intermediate landmark between the old universal chronicles and the new humanistic historiography. In this commentators’ opinion, after the perturbing experience of Ezzelino’s tyranny, it became impossible to reintroduce the canonic and traditional recording of events year by year. Hero or tyrant, Ezzelino had forced chroniclers to look at history from a different perspective. The research starts from the historical sources, in order to cover and examine the narrative techniques of these works. At a later stage, I relate my studies of these chronicles to the historiography of Dante’s life and highlight the connections to the Divine Comedy.
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DE, LEONARDIS MARIA CHIARA. "FRA CREATIVITA' E INDUSTRIA: STRUTTURE NARRATIVE E COINVOLGIMENTO DELLO SPETTATORE NEI FILM PRODOTTI DA PIXAR ANIMATION STUDIOS." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/253.

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Abstract:
Fra tutti i sistemi possibili per creare cinema, cioè per generare e riprodurre immagini percepite in movimento dall'occhio umano che le osserva, ve n'è uno che più di ogni altro ha offerto terreno alle avanguardie sperimentali, alla ricerca tecnologica e all'indagine estetica: si tratta del cinema d'animazione che crea il suo movimento ex nihilo. L'utilizzo della computer animation con le sue molteplici applicazioni ha fatto nascere un vero e proprio linguaggio digitale di estrema ricercatezza tecnologica, capace di raccontare storie dal grande impatto emotivo. In questo scenario la Pixar Animation Studios si colloca come una casa di produzione cinematografica, che, in pochi anni, ha saputo dare una spinta considerevole al cinema d'animazione in 3D, accogliendo con successo la sfida lanciata dalle nuove tecnologie, sempre considerate a servizio della storia e attirando l'attenzione di un colosso mondiale come la Disney. Nel solco tracciato da Disney, i creatori di casa Pixar, si mostrano attenti a mettere la tecnologia a servizio di storie che oltre a risultare divertenti e in grado di intrattenere grandi e piccini con meccanismi comici elementari e con raffinate citazioni cinematografiche, sono capaci di ribadire con efficacia verità semplici e profonde in sintonia con i valori autentici dell'essere umano.
There are a lot of systems to create cinema, to generate and reproduce images perceived in motion from the human eye, but there is one that more than every other offer something new to the experimental vanguards, to the technological and aesthetic research: the animation, the cinema that creates its movement ex nihilo. A digital language of extreme technological refinement, able to tell stories of great emotional impact, is borne from the use of computer animation with its multiple applications. In this situation, the Pixar Animation Studios is placed like a house of cinematographic production, that, in few years, has given a considerable pushed to 3D animation, using the new technologies, always considered story driven and attracting the attention of a world-wide colossus like the Disney. Behind the Disney tradition, the creators of Pixar are alert to put the technology in history service. The history results amusing and able to entertain adults and children with elementary comic mechanisms and with refined cinematographic citations. The Pixar histories are able to confirm in a simple and deep way the truth that is in agreement with the authentic values of the human being.
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DE, LEONARDIS MARIA CHIARA. "FRA CREATIVITA' E INDUSTRIA: STRUTTURE NARRATIVE E COINVOLGIMENTO DELLO SPETTATORE NEI FILM PRODOTTI DA PIXAR ANIMATION STUDIOS." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/253.

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Abstract:
Fra tutti i sistemi possibili per creare cinema, cioè per generare e riprodurre immagini percepite in movimento dall'occhio umano che le osserva, ve n'è uno che più di ogni altro ha offerto terreno alle avanguardie sperimentali, alla ricerca tecnologica e all'indagine estetica: si tratta del cinema d'animazione che crea il suo movimento ex nihilo. L'utilizzo della computer animation con le sue molteplici applicazioni ha fatto nascere un vero e proprio linguaggio digitale di estrema ricercatezza tecnologica, capace di raccontare storie dal grande impatto emotivo. In questo scenario la Pixar Animation Studios si colloca come una casa di produzione cinematografica, che, in pochi anni, ha saputo dare una spinta considerevole al cinema d'animazione in 3D, accogliendo con successo la sfida lanciata dalle nuove tecnologie, sempre considerate a servizio della storia e attirando l'attenzione di un colosso mondiale come la Disney. Nel solco tracciato da Disney, i creatori di casa Pixar, si mostrano attenti a mettere la tecnologia a servizio di storie che oltre a risultare divertenti e in grado di intrattenere grandi e piccini con meccanismi comici elementari e con raffinate citazioni cinematografiche, sono capaci di ribadire con efficacia verità semplici e profonde in sintonia con i valori autentici dell'essere umano.
There are a lot of systems to create cinema, to generate and reproduce images perceived in motion from the human eye, but there is one that more than every other offer something new to the experimental vanguards, to the technological and aesthetic research: the animation, the cinema that creates its movement ex nihilo. A digital language of extreme technological refinement, able to tell stories of great emotional impact, is borne from the use of computer animation with its multiple applications. In this situation, the Pixar Animation Studios is placed like a house of cinematographic production, that, in few years, has given a considerable pushed to 3D animation, using the new technologies, always considered story driven and attracting the attention of a world-wide colossus like the Disney. Behind the Disney tradition, the creators of Pixar are alert to put the technology in history service. The history results amusing and able to entertain adults and children with elementary comic mechanisms and with refined cinematographic citations. The Pixar histories are able to confirm in a simple and deep way the truth that is in agreement with the authentic values of the human being.
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Baldiserra, Sarah. "Dalla storia al testo: L'intervista narrativa tra letteratura e ricerca." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9535/.

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Abstract:
Che cosa fa di una storia una buona storia? Che cosa significa ascoltare? Perché ci piace raccontare storie altrui? In che cosa consiste l’editing e fino a che punto è invasivo? Che cosa succede fra chi racconta e chi ascolta? La risposta a queste domande è nascosta in ogni intervista. Le storie raccolte in questa tesi si offrono a molte possibili letture da parte di critici letterari, sociologi, filosofi. È necessario però anche ascoltare, registrare, annotare le parole di qualcuno che regala la sua storia; perciò la tesi è un intreccio di ricerca teorica ed empirica. Si interrogano psicologi per scoprire che cosa succede fra chi racconta e chi ascolta; giornalisti per imparare in che cosa consiste l’editing; critici letterari per capire perché ci piace raccontare storie altrui; filosofi per mostrare che cosa significa ascoltare; scrittori per definire che cosa faccia di una storia una buona storia. Alle persone incontrate viene chiesto soltanto di ricordarsi, raccontarsi e affidarsi a quella duplice ricerca del senso anche chiamata intervista. L'intervista che fa da protagonista a questa tesi, "Polvere, pane e burro", è stata pubblicata sul numero 225 della rivista Una Città. I punti di riferimento sono infatti, da una parte, la redazione di Una Città -con cui ho collaborato per tre anni- e lo scrittore italiano Aldo Nove, autore di "Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese". Un'intervista ad Aldo Nove è presente in appendice.
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Books on the topic "Struttura narrativa"

1

La struttura narrativa: Come funziona la macchina del racconto. 3rd ed. Ravenna: Longo, 1985.

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2

Pasquino, Andrea. Il teorema di Queneau: Il concetto matematico come struttura narrativa e investimento estetico. Napoli: Liguori, 2003.

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3

Manzato, Enzo, and Augusto Zaninelli, eds. Racconti 33. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-908-5.

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Abstract:
La Medicina Narrativa nasce dal tentativo di colmare aree mancanti della medicina basata sull’evidenza, come la considerazione per la cura e gli aspetti personali del malato: alla sua definizione hanno contribuito lo studio umanitario in medicina, la medicina delle cure primarie, la narratologia e lo studio del rapporto con il paziente. La narrazione della malattia permette di affrontare in modo olistico i problemi del paziente, dando anche indicazioni terapeutiche e diagnostiche; si rivolge sia al paziente sia al personale medico, le due figure, in relazione tra loro, coinvolte nel processo di cura. La narrativa permette al paziente di non sentirsi isolato, ma al centro della struttura e viene quindi considerata al pari dei segni e dei sintomi clinici della malattia stessa. I racconti di questo libro permettono di condividere le storie narrate e produrre spunti di riflessione ed approfondimento per i medici che affrontano situazioni cliniche analoghe o simili.
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4

Weinrich, Harald. Tempus: Le funzioni dei tempi nel testo. Bologna: Società editrice il Mulino, 2004.

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5

1978-, Leuzzi Daniela, and Pagani Lara, eds. Eroi nell'Iliade: Personaggi e strutture narrative. Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2008.

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6

Scrivano, Riccardo. Strutture narrative: Da Manzoni a Verga. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1994.

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7

Prince, Gerald. Dizionario di narratologia. Firenze: Sansoni, 1990.

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8

Ascheri, Paola. Omero tremila anni dopo: Personaggi e strutture narrative. 2nd ed. Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2009.

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9

Ritratto di signora di Henry James: Analisi, tecniche narrative, struttura. Milano: Sugarco Edizioni, 2012.

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10

Iannaccone, Mario Arturo. Il giro di vite di Henry James: Analisi, tecniche narrative, struttura. Milano: Sugarco, 2011.

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More sources

Book chapters on the topic "Struttura narrativa"

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D’Ambrosio, Antonio. "«Una diversa me stessa». Venti racconti di Gianna Manzini." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 393–413. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.22.

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Abstract:
L’intervento presenta l’evoluzione della narrativa di Gianna Manzini dall’esordio con Tempo innamorato (1928) fino a Venti racconti (1941), antologia che riassume il suo intero percorso creativo. Di questa indaga la storia, attraverso il carteggio con Giuseppe De Robertis; studia la struttura; dimostra la raggiunta maturità stilistica dell’autrice con l’analisi di un campionario di varianti.
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2

Mura, Maria Luisa. "Giuseppe Dessì, Villacidro e la Sardegna: coordinate, possibilità e prospettive di una cartografia letteraria." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 183–206. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.11.

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Abstract:
Il presente contributo intende interrogare la cartografibilità e la carticità della letteratura di Giuseppe Dessì (1909-1977), in prospettiva geocritica e patrimoniale. Due sono i quesiti sostanziali entro cui la riflessione si orienta: quanto un approccio cartografico alla narrativa dessiana si avvera necessario alla comprensione dei suoi paesaggi letterari (una cartografia cognitiva); in che misura uno studio sul grado di carticità della sua scrittura appare rivelatorio nella messa in atto di percorsi di costruzione e riappropriazione memoriale dei territori entro cui il testo si struttura (una cartografia patrimoniale). Tali quesiti appaiono determinanti nella comprensione della sua Sardegna letteraria.
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Esvan, François. "Tempo e aspetto nella narrazione in ceco in una prospettiva diacronica." In Le lingue slave tra struttura e uso, 93–110. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-328-5.06.

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Abstract:
Regarding the historical present in Czech narrative the author proposes to distinguish three main modes: (i) the narrative present, which follows the same aspectual opposition system of the past tense narration mode; (ii) the tabular present, which neutralizes the aspectual opposition in favour of the imperfective aspect; (iii) the complementary distribution, which alternates past perfective and present imperfective. This assumption allows to reconsider the hypothesis of a trend to neutralize aspectual opposition in the historical present in Czech (Bondarko 1958).
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